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Parthenope: le prime foto ufficiali del nuovo film di Paolo Sorrentino!

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Sono state diffuso le foto del nuovo film del regista premio Oscar Paolo SorrentinoParthenope. Nel cast, in ordine alfabetico, Dario Aita, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli e Alfonso Santagata. Le foto sono sono di Greg Williams.

Il film, girato tra Napoli e Capri, è una co-produzione Italia-Francia. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino, è un film Fremantle prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle, Anthony Vaccarello per Saint Laurent, Paolo Sorrentino per Numero 10 e Ardavan Safaee per Pathé. Il direttore della fotografia è Daria D’antonio, il Costume Artistic Director è Anthony Vaccarello per Saint Laurent, il costumista è Carlo Poggioli, il montatore è Cristiano Travaglioli, lo scenografo è Carmine Guarino, il casting è di Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni. Le vendite internazionali saranno gestite da UTA e Fremantle.

 

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Il film è scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Un film Fremantle prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle, Anthony Vaccarello per Saint Laurent, Paolo Sorrentino per Numero 10 e Ardavan Safaee per Pathé. Le vendite internazionali saranno gestite da UTA e Fremantle.

La trama del film Parthenope

La vita di Partenope, che si chiama come la sua città, ma non è né una sirena, né un mito. Dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Dentro di lei, tutto il lunghissimo repertorio dell’esistenza: la spensieratezza e il suo svenimento, la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili, i flirt stantii e le vertigini dei colpi di fulmine, i baci nelle notti di Capri, i lampi di felicità e i dolori persistenti, i padri veri e quelli inventati, la fine delle cose, i nuovi inizi. Gli altri, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, le loro derive malinconiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sempre in compagnia dello scorrere del tempo, questo fidanzato fedelissimo. E di Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.

Parthenope: la spiegazione del finale e il significato del film di Paolo Sorrentino

Dopo la presentazione al Festival di Cannes 2024, Parthenope (la nostra recensione) di Paolo Sorrentino è finalmente nelle sale italiane dal 24 ottobre, distribuito da PiperFilm. Accolto con grande interesse e aspettativa, come ogni titolo del regista partenopeo conosciuto in tutto il mondo, il film ha destato qualche protesta e molte incertezze, principalmente a causa del suo andamento metaforico che ne costituisce sia la difficoltà che il fascino. Ma di cosa parla il film di Sorrentino?

Di cosa parla Parthenope?

Celeste Dalla Porta in Parthenope (2024)
Foto di Gianni Fiorito

Sorrentino racconta la storia di Parthenope (interpretata da Celeste Dalla Porta prima e da Stefania Sandrelli poi), giovane figlia dell’alto borghesia napoletana, nata a seguito di un parto in acqua, nella baia di Napoli, ai piedi del Vesuvio. Il primo dono che riceve è una carrozza borbonica, che utilizzerà come letto. La leggenda della sirena Parthenope è uno dei più famosi miti fondativi della città di Napoli, ed ecco che già all’inizio della sua storia, nel giorno della sua nascita, nel 1950, la sorte della ragazza si lega a quella della città.

Dalla sua nascita, per tutta la giovinezza e l’età adulta, fino alla vecchiaia, Parthenope intraprende il suo viaggio di scoperta del mondo, dell’amore, della conoscenza, sempre guidata dalla passione per la vita. Gli studi, l’estate a Capri (dove tutto cambia), i libri, le idee, i vicoli della città, ma anche l’Università, gli incontri, il sottosuolo napoletano, l’arte, il miracolo di San Gennaro, l’estate del 2023 con i festeggiamenti per lo scudetto: il tempo trascorre inesorabile, ma Parthenope è sempre presente, misteriosa e bellissima, inconoscibile eppure riconosciuta da tutti.

Qual è il significato di Parthenope?

Celeste Dalla Porta_Dario Aita_Daniele Rienzo
Celeste Dalla Porta, Dario Aita e Daniele Rienzo in Parthenope di Paolo Sorrentino – Foto di Gianni Fiorito

Paolo Sorrentino non è nuovo all’utilizzo della metafora e del simbolismo. Con E’ stata la mano di Dio aveva già percorso le strade di Napoli, che però erano principalmente scenario alla vicenda personale di Fabietto, il protagonista, e poi si è scoperto alter ego del regista stesso. Con Parthenope, Sorrentino rimane a Napoli ma fa della città un personaggio nel corpo e nel viso splendido di Celeste Della Porta. La prima parte del film è più legata al classico viaggio di formazione, che si esaurisce e conclude (forse) di fronte al primo grande dolore di questa giovane donna. Da quel momento in poi che non specifichiamo ma che sarà chiaro a chiunque vedrà il film, Parthenope prende una strada accidentata, quella appunto metaforica e simbolica in cui la fanciulla si fa città e, man mano che procede nella sua ricerca di senso della vita, entra in contatto con ogni aspetto di Napoli stessa.

Parthenope entra in contatto con l’ambiente dell’arte, e si avvicina alla recitazione, arrivando a ricevere consigli da una grande attrice, una diva di origini napoletane che nel look e nei modi ricorda vagamente Sofia Loren. Si avvicina all’occultismo e alla magia della fede folkloristica tipica della città: il Miracolo e il Tesoro di San Gennaro, il Vescovo intermediario tra la città e il popolo, che vuole “fottere” la città per il suo tornaconto. Entra addirittura in contatto con le viscere mafiose del capoluogo campano, quando assiste a un “matrimonio” tra famiglie di camorra. Si immerge nell’ambito accademico, aspetto forse meno noto di Napoli, ma importante e significativo a livello internazionale, dopotutto è a Napoli l’Università più antica d’Europa, la Federico II. E’ lì che Parthenope “si ferma” e mette radici. Il riprendere canonico del racconto monografico di questa non più giovane donna la ritrova docente in via di pensionamento, mentre dice addio alla sua cattedra di Antropologia.

La spiegazione del finale di Parthenope

Parthenope recensione film
Celeste della Porta è Parthenope nel film di Paolo Sorrentino – foto di Gianni Fiorito

Alla fine del suo racconto, Parthenope donna fa pace con Parthenope città. La vediamo guardare un carosello che festeggia lo scudetto del 2023 con il sorriso sorpreso di chi vede qualcosa che riconosce e che in qualche modo le appartiene. In questa scena, il volto di Stefania Sandrelli concilia la protagonista con il luogo che aveva voluto lasciare, e quindi anche la città con se stessa.

Una lettura più azzardata del film potrebbe indicare che con Parthenope, Sorrentino ha voluto mettere a nudo la vera essenza della napoletanità in una delle caratteristiche più evidenti e insistite della protagonista: la ragazza parla per frasi fatte, preferisce “la frase ad effetto alla verità”, perché è sempre meglio risultare memorabili che veritieri. Forse questa è l’essenza del film che racconta proprio il modo di essere dei napoletani, quasi tutti grandi uomini di spettacolo, anche nella vita di tutti i giorni. Uomini (e donne, ovviamente) che preferiscono un saluto colorito, una frase fatta e musicale al racconto della verità. Perché la verità, si sa, non è mai bella come tutte le parole che vogliamo sentirci dire per rassicurarci.

Parthenope è un canto d’amore alla città di Napoli, da parte di Paolo Sorrentino, è la città stessa che si spoglia, si svela, si mostra nella sua bellezza inafferrabile. Che piaccia o meno, sicuramente il film merita più di una visione, per poter essere goduto appieno e capito a fondo, per leggerne tutte le sue stratificazioni di senso e per poter capire davvero qual è il sua significato.

Parthenope: il trailer del film di Paolo Sorrentino

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Parthenope: il trailer del film di Paolo Sorrentino

Ecco il teaser trailer di Parthenope, il film di Paolo Sorrentino che sarà nelle sale italiane dal 24 ottobre distribuito da PiperFilm, preceduto da un programma di proiezioni speciali di mezzanotte dal 19 al 25 settembre. Il film, venduto già in tutto il mondo da Pathé – che lo distribuirà anche in Francia e Svizzera – uscirà in Nord America distribuito da A24.

«Parthenope sta per cominciare il suo lungo viaggio nei cinema di tutto il mondo. Un viaggio fatto di amori impossibili e amori mancati. Ma è proprio questa imperfezione a rendere la vita affascinante e la gioventù indimenticabileE Napoli sullo sfondo, il grande amore riuscito». Dichiara il regista Paolo Sorrentino.

Il film, presentato in concorso al Festival di Cannes, racconta il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità.

E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.

Il cast di Parthenope

Il film è interpretato da (in ordine alfabetico), Dario Aita, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli e Alfonso Santagata.

Il film, girato tra Napoli e Capri, è una co-produzione Italia-Francia. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Un film Fremantle prodotto da The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle, e Pathé in associazione con Numero 10, in associazione con PiperFilm e Saint Laurent. I produttori sono Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società di FremantleAnthony Vaccarello per Saint LaurentPaolo Sorrentino per Numero 10 e Ardavan Safaee per PathéDouglas Urbanski è il produttore esecutivo.

Il direttore della fotografia è Daria D’Antonio, premiata a Cannes con il CST Artist-Technician, il Costume Artistic Director è Anthony Vaccarello per Saint Laurent, il costumista è Carlo Poggioli, il montatore è Cristiano Travaglioli, lo scenografo è Carmine Guarino, il casting è di Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni. Le musiche originali sono di Lele Marchitelli e la canzone originale “E si’ arrivata pure tu” è di Valerio Piccolo.

Parthenope: il poster del film di Paolo Sorrentino

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Parthenope: il poster del film di Paolo Sorrentino

Ecco il poster di Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino che concorrerà in Concorso a Cannes 2024. Ecco la suggestiva immagine:

Nel cast, in ordine alfabetico, Dario Aita, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli Alfonso Santagata.

Il film, girato tra Napoli e Capri, è una co-produzione Italia-Francia. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Un film Fremantle prodotto da The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle, e Pathé in associazione con Numero 10, in associazione con PiperFilm e Saint Laurent. I produttori sono Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società di Fremantle; Anthony Vaccarello per Saint Laurent, Paolo Sorrentino per Numero 10 e Ardavan Safaee per Pathé. Douglas Urbanski è il produttore esecutivo.

Il direttore della fotografia è Daria D’antonio, il Costume Artistic Director è Anthony Vaccarello per Saint Laurent, il costumista è Carlo Poggioli, il montatore è Cristiano Travaglioli, lo scenografo è Carmine Guarino, il casting è di Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni.

Pathé cura le vendite internazionali del film e lo distribuirà anche in Francia e Svizzera. A24 distribuirà il film in Nord America.

Parthenope: il photocall dal Festival di Cannes

Parthenope: il photocall dal Festival di Cannes

Ecco le foto dal photocall di Parthenope alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals. La regista Paolo Sorrentino era accompagnato sul red carpet dai suoi interpreti. Ecco tutte le foto:

Da Le Conseguenze dell’Amore (2004) a Il Divo (Premio della Giuria nel 2008) e This Must be the Place (2011), senza dimenticare La Grande Bellezza (2013) e Youth nel 2015, Paolo Sorrentino torna a presentare il suo settimo lungometraggio in Concorso. Nel 2017, durante la sua partecipazione alla Giuria presieduta da Pedro Almodóvar, il cineasta italiano ha rivelato la sua intenzione di immortalare su pellicola la sua città natale. Parthenope è il secondo film girato a Napoli, dopo La mano di Dio, premiato a Venezia nel 2021.

Paolo Sorrentino cerca di ritrarre la sua casa d’infanzia come una città vivace e vibrante, aperta sul mare; una visione splendidamente catturata nel suo film ampiamente autobiografico, “La mano di Dio”. Ora, attraverso questa rivisitazione della storia della leggendaria sirena, divenuta una divinità napoletana, “Parthenope” continua questa rappresentazione del fascino della città. Il destino di questa figura guardiana, che nella mitologia greca si intreccia con il destino della città, evoca amori “veri e indicibili”. Suggerisce l’intero repertorio di emozioni vissute da Parthenope, la vera protagonista del film, di cui seguiamo il viaggio dagli anni Cinquanta a oggi.

Parthenope: A24 distribuirà negli USA il film di Paolo Sorrentino

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Arriva una notizia che fa ben sperare per il percorso del nuovo film Parthenope di Paolo Sorrentino che sarà presentato al Festival di Cannes in concorso. La società americano A24, dietro a enormi successi e film che hanno trionfato alle recenti edizioni degli Oscar, ha comprato i diritti del film per distribuirlo negli USA.

Questa notizia lascia ben sperare per il percorso che la pellicola potrà intraprendere, che potrebbe essere quello compiuto da Anatomia di una caduta, film che quest’anno ha ottenuti ben più nomination della classica “Miglior film Straniero” concorrendo anche alle categorie principali come Miglior film, Miglior attori, portandosi a casa la statuetta per la migliore interpretazione Miglior sceneggiatura originale a Justine Triet e Arthur Harari e le candidatura per il miglior film Candidatura per la miglior regia a Justine Triet Candidatura per la miglior attrice protagonista a Sandra Hüller Candidatura per il miglior montaggio.

Il film Parthenope

Parthenope racconta, nelle parole di Paolo SorrentinoIl lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità.

E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.

A24

L’A24, si è fatta notare per la prima volta nel 2013 grazie alla promozione e distribuzione di Spring Breakers – Una vacanza da sballo di Harmony Korine, per poi aumentare la propria notorietà negli anni seguenti ottenendo i diritti di distribuzione statunitensi di film come Ex Machina e Room, e quelli internazionali di film come The Witch. Nel 2015, ha lanciato una propria divisione di produzione televisiva. Il primo film di produzione originale della compagnia, Moonlight di Barry Jenkins, ha vinto l’Oscar al miglior film ai premi Oscar 2017. Recentemente hanno prodotto The Lighthouse, The Whale, regia di Darren Aronofsky, Everything Everywhere All at Once, Past Lives, Civil War, tutt’ora nelle nostre sale.

Parthenope, il trailer ufficiale del film di Paolo Sorrentino

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Parthenope, il trailer ufficiale del film di Paolo Sorrentino

Ecco il trailer ufficiale di Parthenope, il film di Paolo Sorrentino che sarà nelle sale italiane dal 24 ottobre distribuito da PiperFilm. Il film, venduto già in tutto il mondo da Pathé – che lo distribuirà anche in Francia e Svizzera – uscirà in Nord America distribuito da A24.

«Parthenope sta per cominciare il suo lungo viaggio nei cinema di tutto il mondo. Un viaggio fatto di amori impossibili e amori mancati. Ma è proprio questa imperfezione a rendere la vita affascinante e la gioventù indimenticabileE Napoli sullo sfondo, il grande amore riuscito». Dichiara il regista Paolo Sorrentino.

La video-recensione di Parthenope

Il film, presentato in concorso al Festival di Cannes, racconta il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità.

E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.

Il cast di Parthenope

Il film è interpretato da (in ordine alfabetico), Dario Aita, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli e Alfonso Santagata.

Il film, girato tra Napoli e Capri, è una co-produzione Italia-Francia. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Un film Fremantle prodotto da The Apartment Pictures, una società del gruppo Fremantle, e Pathé in associazione con Numero 10, in associazione con PiperFilm e Saint Laurent. I produttori sono Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una società di FremantleAnthony Vaccarello per Saint LaurentPaolo Sorrentino per Numero 10 e Ardavan Safaee per PathéDouglas Urbanski è il produttore esecutivo.

Il direttore della fotografia è Daria D’Antonio, premiata a Cannes con il CST Artist-Technician, il Costume Artistic Director è Anthony Vaccarello per Saint Laurent, il costumista è Carlo Poggioli, il montatore è Cristiano Travaglioli, lo scenografo è Carmine Guarino, il casting è di Annamaria Sambucco e Massimo Appolloni. Le musiche originali sono di Lele Marchitelli e la canzone originale “E si’ arrivata pure tu” è di Valerio Piccolo.

Parthenope e Venom: The Last Dance segnano un ottimo weekend d’incassi al cinema!

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Tom Hardy con il suo Venom: The Last Dance “batte” al box office italiano il premio oscar Paolo Sorrentino che comunque mette a segno uno dei suoi migliori debutti al cinema. Il film Marvel targato Sony Pictures incassa ben oltre 3 milioni di dollari nel primo weekend di programmazione nel nostro paese rubando lo scettro di primo in classifica a Parthenope che incassa comunque 2 milioni di euro e si posiziona in seconda posizione.

Terzo in classifica è invece Il robot selvaggio, il film d’animazione della Universa mantiene una buona media per copia e incassa altri 410 mila euro per un totale che ora raggiunge ben 4.7 milioni di euro dal debutto avvenuto il 10 ottobre. Quarta posizione per SMILE 2, l’horror di successo racimola altri 168 mila euro e porta il suo totale a oltre 2.1 milioni.

Al quinto posto troviamo invece 200% Lupo, il film d’animazione distribuito da Notorious che incassa 216 mila euro in totale. In sesta e settima posizione resistono Megalopolis che con 90 mia euro porta il suo totale a 1.1 milioni di euro. Il film italiano IDDU al suo terzo weekend di programmazione non riesce ad arrivare a 2 milioni d’incasso. Stessa sorte per VERMIGLIO che dopo più di un mese di programmazione raggiunge 2.2 milioni di euro d’incasso e sembra destinato a non muoversi di più.

Parte a Toronto l’Italian Contemporary Film Festival

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Italian Contemporary Film FestivalAndrà a Carlo Verdone il Premio alla carriera dell’Italian Contemporary Film Festival 2014, il Festival che ogni anno promuove in Canada il meglio del cinema contemporaneo di origine italiana. Una manifestazione che nasce con l’obiettivo di diffondere in Canada la rilevanza sociale e culturale del cinema italiano proveniente da tutto il mondo. Protagonista indiscusso sarà, quindi, il cinema italiano: per nove giorni nelle città di Toronto, Vaughan, Hamilton, Montreal Quebec City verranno proiettate ben 65 pellicole tra lungometraggi, corti e documentari in lingua originale con sottotitoli in inglese. In calendario, incontri con registi, attori e dibattiti con diversi esperti del settore.

Ad aprire la kermesse, presentata da IC Savings e con partner ufficiali il TIFF Toronto International Film Festival e l’Istituto Italiano di Cultura, sarà un altro maestro del cinema italiano, Giuseppe Tornatore con la proiezione del suo ultimo film La migliore offerta.

L’ultimo film di Carlo VerdoneSotto una buona stella, sarà proiettato per la prima volta a Toronto il 19 giugno al TIFF Bell Lightbox. Verdone sarà presente nella serata di chiusura al Palazzo del Cinema sede del Toronto International Film Festival. In quell’occasione, l’attore e regista verrà omaggiato per i numerosi lavori e successi, tra cui l’ultima interpretazione nel film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero.

Il Festival sarà impreziosito per la sua terza edizione dall’anteprima mondiale da 2047 – Sights of Death. Direttamente dai set hollywoodiani gli attori del cast, nonché stelle del cinema internazionale, Stephen Baldwin e Danny Glover calcheranno il red carpet della prestigiosa sede del TIFF Bell Lightbox il 13 giugno a Toronto, dove sarà proiettato il filmper la prima volta in assoluto, insieme ai produttori Andrea Iervolino e  Monika Bacardi, co-fondatori della holding Ambi Pictures, entrambi con all’attivo decine e decine di produzioni di successo. Tra le pellicole scelte che verranno proiettate durante il Festival,Come il vento di Marco Simon Puccioni con l’attrice Valeria Golino, un’altra pellicola di Ambi Pictures.

Tra gli ospiti attesi alla manifestazione, che si terrà dal 12 al 20 giugno, il regista Paolo Genovese e Vittoria Puccini, per la presentazione di Tutta colpa di FreudEnrico Brignano protagonista del film di Alessio Maria Federici Stai lontana da me, in anteprima in Nord America, e Martina Stella che riceverà un premio.

Tra le commedie made in Italy proiettate al Festival e per la prima volta assoluta in Nord America anche Un boss in salotto di Luca Miniero con Paola Cortellesi, Una piccola impresa meridionale di Rocco Papaleo, Amiche da morire, di Giorgia Farina con Claudia Gerini e La mossa del pinguino di Claudio Amendola. A impreziosire ulteriormente l’ampia e vivace selezione dell’edizione di quest’anno, le anteprime canadesi de La mafia uccide solo d’estate, il debutto alla regia di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, e Nottetempo di Francesco Prisco.

L’ICFF è una vera e propria vetrina della declinazione multiforme del cinema italiano e dell’italianità – ha commentato Cristiano de Florentiis, direttore artistico del Festival – e rappresenta un tassello importante in un paese che ha fatto del mosaico multiculturale l’anima della propria identità nazionale.”

Il pubblico potrà votare il miglior film, determinando il vincitore del People’s Choice Award, il premio al lungometraggio più apprezzato in platea, che si aggiudicherà una preziosa statuetta ideata e realizzata dal celebre scultore Silvio Mastrodascio. Per i film in concorso nella categoria cortometraggi, in palio un premio del valore di 1000 dollari. Ulteriori riconoscimenti saranno assegnati sia dai critici dell’associazione Toronto Film Critics (FIPRESCI) che dall’IC Savings, che premierà la pellicola che meglio rappresenta e promuove i valori sociali e culturali della comunità italo-canadese. Il Festival, infatti, non a caso si svolge a giugno, mese in cui in Ontario si celebra il patrimonio culturale italiano.

I NUMERI DEL FESTIVAL:
–      9 giorni di programmazione dal 12 al 20 giugno
–      65 pellicole in programmazione: 28 lungometraggi, 37 cortometraggi
–      10 anteprime in Nord America, 3 anteprime mondiali, 3 canadesi, 1 internazionale

LE LOCATION DEL FESTIVAL:
–       Toronto (Tiff Bell Lightbox, Bloor Hot Docs, Isabel Bader Theatre)
–       Vaughan (Colossus Theatre, Silver City Richmond Hill)
–       Montreal (Cinémathèque Québécoise, Centro Leonardo Da Vinci)
–       Quebec City (Le Clap, Musée de la Civilisation)
–       Hamilton (HWT Centre)

Parole Arcane (se le conosci le eviti)

Parole Arcane (se le conosci le eviti)

Laurie Anderson è una musicista di estrema sensibilità e talento, capace di toccare le corde dell’anima in una maniera che pochi altri al mondo riescono a fare. Infatti è nota ai più per aver realizzato la musichetta dello spot-progresso dell’AIDS negli anni ottanta, quella col TUM-TUM martellante e i tizi circondati da un alone azzurro manco fossero appestati. Poraccia. E calcolate che quello era il suo pezzo più catchy e commerciale.

aidsC’è da dire che il suo minimalismo non aiuta. Per lo più le sue musiche sono una singola nota ripetuta ossessivamente con su dei latrati casuali alternando il tempo di 3/8 moderato andante a quello di 7/4 stracciacoglioni. Arte astratta e sperimentale insomma, ma che ne volete capì.

Se non che, cosa che non sapevo, pare che Laurie Anderson faccia anche dei film, e uno, Heart of a Dog, lo presenta a Venezia. Dico vabbè è una cosa di musica, andiamo. Quando hai la lucidità di un fustino di Dixan e il tempo di 3 millisecondi per decidere prima che chiudano le porte della sala con una formula magica indecifrabile manco fossero le miniere di Moria, capita anche a volte di fare scelte affrettate.

E insomma il film rivela dei tratti dell’artista Anderson che nessuno ancora conosceva, per esempio quello di portare sfiga: in un anno le sono morte la mamma (che ha dovuto ascoltare la musica dello spot dell’AIDS allo sfinimento, pòra vecchia, e a una certa aveva pure diritto alla pace eterna) e la cagnetta che lei adorava come una figlia. Senza contare Lou Reed, il marito, grande musicista (lui intelligibile), scomparso nel 2013. Quindi scatta tutta una riflessione su temi fondamentali dell’esistenza umana come la vita, la morte, l’amore, il trapasso, la reincarnazione, l’undici settembre, la fettina panata e i film di Pierino apocrifi dopo la dipartita di Alvaro Vitali. E conseguentemente le domande fondamentali che uno si pone durante i momenti bui dell’esistenza (come ad esempio il Festival di Venezia a seconda settimana inoltrata): chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? ‘Ndo sta er cesso?

Il film parte con un sogno dell’artista dai connotati horror, realizzato a disegni animati (anzi, animali), dove lei si cuce sto pòro cane nella pancia e poi finge di partorirlo tra atroci sofferenze di lei e del cane. Ma è una cosa filosofica eh, perché per amare devi dare la vita. Lo spiegavano anche in un film della Troma, non ricordo se fosse Toxic Avenger – Parte IV o Killer Condom. Comunque alla fine ti racconta tutta l’agonia de sta pòra bestia, che negli ultimi anni era diventata cieca e paralitica ma il maestro buddhista dice che l’iniezione letale sugli animali ridotti allo stremo è uno scempio perché nessuno ha diritto di togliere la vita a nessuno. Sarà.

Quindi per consolare ‘sto catorcetto canino Laurie le insegna prima a dipingere e poi a suonare il piano, e il grande colpo di scena è che si scopre che il cane, cieco e paralitico, suona molto meglio di lei.

Tutto ciò mi ricorda una vecchia barzelletta, con cui mi piace chiudere questo post che poi c’ho la presentazione del mio libro e oggi devo far finta di essere una persona seria dalle 17,15 alle 18,15 circa.

Nel salotto di una villa nobiliare elegante e demodé un signore elegante e una dama sono seduti meditabondi sulle loro poltrone, davanti a un camino scoppiettate, con un bel cane di razza (diciamo un rat terrier, per omaggiare la defunta cagnolina di Anderson, pace all’anima sua) che dorme sornione accoccolato ai loro piedi.

Lui: “Deh, cara! Essere o Non Essere, questo è il problema!”

Lei: “Oh, caro! Perché pronunci queste parole arcane?”

Lui: “Ar cane? E chi se lo incula er cane?”

Ai posteri

(Ang)

 

E infatti io il cane non me lo so inculata, e ovviamente vincerà il Leone d’Oro. Segnatevelo.

Ma io stamattina avevo una cosa seria da fare: ritornare donna. Ho cercato Hooper da qualche parte, visto che gliè venuto bene il colpaccio con Redmayne, e io diciamocelo che so’ ‘la danni girl’ potevo pure impietosirlo. Ma niente, credo sia scappato sulla lancia di Ang, per cui mi tocca fa il gatto bagnato con le meravigliose ragazze della L’Oreal.

Vi premetto che sono arrivata al salone che avevo du occhi pesti grandi quanto la Nigeria. Questo perché mi sono svegliata in modo strano, sto provando a ricostruire le mie ultime 24 ore.

Ricordo vagamente che ero alla festa di un film italiano che per discrezione non dirò, e ho fatto le 4. Il party si è tenuto a Bobbio, abbiamo preso una lancia che si è dematerializzata e rimaterializzata nel fossato di un antico chiostro di monaci trappisti, che hanno accolto gli invitati su un tappeto di luppoli. whoopèAppena entrati, un coro di monache dirette da Whoopi Goldberg inneggiava all’amore di Dio cantando una versione gospel di  ‘Le ragazze lo voliono melìo’ (ah no quello è n’altro film). Insomma, capite bene che con uno stato d’animo che per semplicità definirò solamente ‘mesto’ entro silenziosa con le mie fide compari in questo posto, e dovevo sospettare qualcosa in effetti. Mi avvicino al bar, dove servono solo cocktail a base di spremuta di pancreas di pavone. Gusto strong. Per giustizia devo ammettere che da ste parti ho provato intrugli molto peggiori, tipo il vino della casa sventra stomaco dell’altra sera. Va bene. Parte la musica seria: vedo gente incappucciata e libidinosa che inizia a ballare, balli tipo ‘il ballo del mattone’, ‘dammi una lametta che mi laglio le vene’, me ricordo vagamente che è la festa di un film e continuo a preoccuparmi in maniera sempre più agitata della mia incolumità. A un certo punto, non faccio in tempo a trovare la porta d’uscita, che qualcuno urla: ‘Fidelio!’ e il pavimento si sgretola e ci troviamo in una sala al piano di sotto, gialla, dove ci servono la cena. Tutto molto buono, devo dire, specialmente una pietanza. Mi sono fatta dare la ricetta, adesso ve la dico:

Polpettine speziate al sangue del tuo sangue con capperi di Pantelleria.

Difficoltà: bassa

Per 4 persone

Prendete 10 uova dal pollaio di Sorrentino, del pane raffermo e un po’ di critici cinematografici dopo che avete proiettato in loop l’ultimo film di Guadagnino. Mi raccomando prendeteli giovani e dalla Sala Grande, che altrimenti si sente che non sono freschi e non vengono bene le polpette. Sale, olio e pepe quanto basta.

Prendete una planetaria (quanto mi sento cazzuta quando so i termini tecnici), rompete le uova, anche i coglioni, così per gradire, e aggiungete sale, pepe, formaggio grattugiato, e metteteci un po’ di allegria mentre impastate, e che cazzo. Triturate gli spettatori del film, per insaporire prima di infierire col macinacarne, mi raccomando, ditegli che sono dei dementi perché hanno sprecato due ore della loro vita. Dopo unite i due composti, fate delle piccole polpettine. Prendete una padella, scaldate dell’olio e rosolate le polpette per 5-6 minuti da entrambi i lati. Togliete dal fuoco, salate. Servite con del bloody mary aromatizzato con del buon tabasco e dei capperi di Pantelleria.

Poi ricordo il suono della sveglia. Ho vomitato. Mi sa che le uova non erano del pollaio di Sorrentino, ma di quello di Messina.

Vado a vedere 11 Minuti.

(Vì)

Parodia western per Adam Sandler

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C’erano una volta i Magnifici Sette; toglietene uno, metteteci Adam Sandler ed ecco che tutto finisce in farsa con i Ridicoli Sei, nel segno di un ritrovato interesse per le commedie western che preso porterà sugli schermi altri progetti del genere a cominciare da Casa De Mi Padre di Will Ferrell. Di Ridicolous Six al momento non si sa molto: certo il titolo suggerisce l’idea di una parodia dei più celebri Magnifici…

Il film è prodotto dalla Happy Madison, la società dello stesso Sandler, che si occuperà anche della sceneggiatura, assieme a Tim Herlihy, suo consueto collaboratore. Le riprese cominceranno il prossimo aprile, in vista dell’uscita sugli schermi nel 2014.

Fonte: Empire

 

Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo: recensione del film con Heath Ledger

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Prima la notizia dell’inizio di un nuovo film, poi qualche foto, poi la notizia shock (l’attore protagonista muore durante una pausa dalle riprese), poi ancora le voci: “il film si finirà!”, le prime immagini, il trailer, l’anteprima mondiale a Cannes e poi il grande annuncio per gli aficionados del Festival di Roma: Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo proiettato in anteprima italiana nell’ambito dell’omaggio a Heath Ledger.

Il grande giorno infine è arrivato e il pubblico è accorso numeroso ad osannare non solo la memoria di Heath, ma ad accogliere calorosamente la delegazione, Terry Gilliam e (l’altissima) Lily Cole. Saluti di benvenuto, applausi e luci spente: la lunga attesa è finita.

Il dottor Parnassus (Christopher Plummer) è un uomo vecchissimo, capo di una bizzarra compagnia di ambulanti che gira per le strade di Londra con il suo Carrozzone: l’Inmaginarium. Ma ci accorgiamo subito che qualcosa non va, qualcosa di strano si nasconde dietro un specchio magico al centro del palco di Parnassus, una porta verso altri mondi, dove le sembianze umane cambiano a seconda dell’animo della persona che viene trasportata all’interno.

Alla compagnia si aggiunge presto un nuovo elemento, Tony, un giovane che è stato ripescato dal London Bridge, dove penzolava da una forca. Che sia buono o cattivo, Tony si unisce a Parnassus e qui comincia il suo viaggio. La grande curiosità del pubblico è stata infine soddisfatta. Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo di Terry Gilliam, pur non godendo della luce di un prodotto eccelso, riesce a catturare ed affascinare, le scene di una Londra umida e triste, nella povertà del carrozzone di Parnassus assumono un fascino particolare e la storia misteriosa riesce a far scorrere via le due ore del film con facilità.

Pur risultando confuso nella trama soprattutto nella parte finale, Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo è un bel film, tripudio di effetti speciali che hanno colmato delle difficoltà di produzione che sono insorte durante la lavorazione a causa dell’accidentale morte di Ledger. Ma a dimostrazione che l’industria cinematografica ha ancora un anima, sono accorsi tre amici di Heath, Depp, Law e Farrell, a sostituire l’amico e a dargli il volto nei diversi mondi che il suo personaggio attraversa.

Gilliam è stato chiaro durante la conferenza stampa: le modifiche alla sceneggiatura sono state minime dopo la traumatica interruzione, ma il dubbio resta, qualcosa di poco organico permane alla fine del film che lascia un po’ l’amaro in bocca, forse determinato dalle altissime aspettative. Il tripudio di colori e le grandi interpretazioni tuttavia restano, facendo di Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo un film che si ricorderà, per la sorte assurda toccata al protagonista, per la storia, in profondità crudele e involontariamente profetica, per la dimostrazione che nonostante il cinema sia sempre più un’industria e non una fabbrica di sogni, esiste ancora un’anima in un lavoro ritmato dai numeri del guadagno.

La scritta finale, quasi come un epitaffio recita: un film di Heath Ledger e dei suoi amici, omaggio che Gilliam ha sottolineato definendosi soltanto il realizzatore di un prodotto che era stato pensato esattamente in quel modo dall’attore australiano.

Parlano i protagonisti di Harry Potter e i Doni della Morte

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Parlano i protagonisti di Harry Potter e i Doni della Morte

Intervistati da una rivista francese, Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint hanno anticipato qualche dettaglio sulle scene più attese di Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry Potter e i Doni della Morte: parte II, settimo e ottavo film della saga.

Radcliffe ha parlato della scena della “Cerva d’argento”, in cui apparirà nudo: “Nei Doni della Morte, vedrete Harry come non l’avete mai visto prima! Per esempio, in una scena sono completamente nudo. Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato che avrei potuto indossare biancheria intima, ma no! L’ho già fatto a teatro per Equus, quindi non è stato difficile. Mi domando come reagiranno gli spettatori, anche se certe… cose resteranno invisibili!” Riguardo alla scena dei “Sette Potter”, Radcliffe commenta: “Di recente abbiamo girato una scena che mi ha procurato qualche difficoltà. E’ la scena dei Sette Potter! Ho dovuto interpretare sette personaggi diversi, ciascuno dei quali assume le mie sembianze. E’ stato divertente, ma molto difficile, perché a volte dimenticavo chi dovevo essere… sono quasi impazzito!”

Intanto, Emma Watson ha parlato della scena in cui bacia Rupert Grint: “Baciare Rupert davanti alle cineprese è l’esperienza più strana che mi sia mai capitata da quando recito in Harry Potter. Eravamo molto spaventati all’idea di questa scena, e speravamo di sbrigarcela in fretta. Ma il momento peggiore deve ancora arrivare… Dovrò baciare anche Dan! E’ la scena in cui Ron immagina un bacio tra Harry e Hermione.” Riguardo all’epilogo della saga, la Watson dice: Non abbiamo ancora girato l’epilogo, in cui vedremo Harry, Ron e Hermione diciannove anni dopo la fine della storia. All’inizio i produttori pensavano di usare altri attori, ma poi hanno deciso di tenere noi. Dovremo dimostrare quarant’anni, non vedo l’ora di scoprire come faremo!

Rupert Grint ha parlato invece delle difficoltà legate alle scene d’azione: “Abbiamo girato molte scene d’azione, e per Daniel è stato molto difficile. Ma non si è mai lamentato… neppure quando si è ammalato per il troppo sforzo sul set.”

Parlami di te: il trailer del nuovo film di Hervé Mimran

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Parlami di te: il trailer del nuovo film di Hervé Mimran

Ecco trailer di Parlami di te (Un homme pressé), la divertente ed emozionante commedia di Hervé Mimran con l’eccezionale Fabrice Luchini, Premio Coppa Volpi per La Corte.

Dopo Il medico di campagna, Parlami di te è il nuovo vincitore del Premio del Pubblico all’ultima edizione del France Odeon e sarà dal 21 febbraio al cinema grazie a Bim Distribuzione.

Protagonista del film, nel ruolo di Alain, è Fabrice Luchini, attore pilastro del cinema francese che abbiamo amato in Molière in bicicletta, Potiche – La bella statuina, Gemma Bovery. Dirigente di un’azienda importante, completamente assorbito dal lavoro, trascura la famiglia, gli affetti e se stesso. Colpito da un ictus che gli crea difficoltà di linguaggio e vuoti di memoria, durante la riabilitazione Alain prova a concedersi il tempo per vivere, ricostruire se stesso e i legami con le persone a cui vuole bene, in particolare sua figlia.

Ispirato a una storia vera di rinascita, il film vede nel cast anche Leïla Bekhti, Rebecca Marder della Comédie française e Igor Gotesman.

La ricostruzione è il tema principale del film – racconta il regista. Un tema universale poiché riguarda sia un uomo che conduce una vita agiata, sia un impiegato che si ritrova disoccupato a 50 anni. Nella corsa sfrenata al successo, al denaro, alla riuscita, le persone dimenticano di fermarsi un istante a riflettere su quello che sono, su quello che desiderano veramente.

 Un racconto commovente e allo stesso tempo ironico del viaggio di un uomo alla riscoperta di se stesso e delle cose importanti della vita: la cura di sè, il rapporto con la propria figlia, i legami di affetto e amicizia.

Parkland: recensione del film con Paul Giamatti

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Parkland: recensione del film con Paul Giamatti

Con un cast corale, Parkland racconta gli eventi che si sono verificati al Parkland Memorial Hospital, dopo l’assassinio di John F. Kennedy nel 1963. Il film si concentra sui personaggi che sono stati protagonisti nelle tristi ore successive alla morte di uno dei Presidenti più amati della storia degli Stati Uniti, cercando di mostrare un lato nascosto dai riflettori. E così vediamo Paul Giamatti che interpreta il personaggio che film l’omicidio per puro caso alle prese con un dramma di coscienza, consapevole del fatto di aver ripreso un uomo che muore e terrorizzato da ciò che il mondo farà del suo video, Colin Hanks e Zac Efron sono i due medici che fino alla fine hanno cercato di tenere in vita JFK. Tutti personaggi storici diversamente colpiti dall’evento tragico di quel 22 novembre.

Nel film Parkland sembra che il regista Peter Landesman voglia raccontarci qualcosa che non sappiamo, sembra volerci mostrare tutto ciò che la storia ha nascosto a favore dei personaggi più invista coinvolti in prima persona, ovvero lo stesso John Fitzgerald, la moglie Jackie e Johnson con loro. Tuttavia, oltre a commuovere inevitabilmente per l’evento mostrato, Parkland dice poco altro, limitandosi a mostrare, senza approfondire nè commentare, pur servendosi di un grandissimo cast e di epedienti narrativi molto interessanti, come quello di non mostrare mai hiaramente in volto i suddetti personaggi noti della vicenda.

Parkland è stato presentato in concorso alla 70esima edizione del Festival di Venezia.

Parkland: prima clip con Zac Efron

Parkland: prima clip con Zac Efron

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Prima clip ufficiale di Parkland, film drammatico diretto da Peter Landesman. La pellicola racconterà gli eventi che si verificarono Parkland Memorial Hospital nelle ore successive all’assassinio di John F. Kennedy nel 1963. Un cast corale per un film che descriverà le vite di numerosi personaggi ordinari, le cui vite andranno ad incrociarsi con il tragico avvenimento.

Protagonista della clip è l’attore Zac Efron, che interpreterà Jim Carrico, il chirurgo a cui venne affidato il Presidente dopo l’attentato,  con la compagnia di Mark Duplass e Marcia Gay Harden, che vestiranno rispettivamente i panni di un agente dei Servizi Segreti e di un’infermiera.

Potete vedere la clip di Parkland qui di seguito:

Il cast del film, che sarà presentato in concorso alla 70esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, include Zac Efron, Tom Welling, James Badge Dale, Paul Giamatti, Jacki Weaver, Jackie Earle Haley, Billy Bob Thornton, Marcia Gay Harden e Bitsie Tulloch. Basato sul libro Four Days in November di Vincent Bugliosi e prodotto da Tom HanksParkland verrà distribuito nei cinema statunitensi dalla Open Road Films a partire da settembre.

Parkland poster e immagini ufficiali

Parkland poster e immagini ufficiali

Yahoo! Movies ha diffuso in rete il poster ufficiale e ben cinque immagini esclusive della nuova pellicola di Peter Landesman dal titolo Parkland. Si tratta di un dramma prodotto da, tra gli altri, da Gary Goetzman e Tom Hanks, e racconta gli eventi che ebbero luogo al Parkland Memorial Hospital in seguito all’assassinio di John F. Kennedy nel 1963. La pellicola, un po’ come Bobby del 2006 di Emilio Estevez, descriverà le vite di numerosi personaggi ordinari e di come queste verranno ad incrociarsi in seguito a quel terribile avvenimento.

Il cast del film, che sarà presentato in concorso alla 70esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, include Zac Efron, Tom Welling, James Badge Dale, Paul Giamatti, Jacki Weaver, Jackie Earle Haley, Billy Bob Thornton, Marcia Gay Harden e Bitsie Tulloch. Basato sul libro Four Days in November di Vincent Bugliosi, Parkland verrà distribuito nei cinema statunitensi dalla Open Road Films a partire da settembre.

Parkland poster

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Parkland immagini

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Parkland poster e immagini

Fonte: Coming Soon

Parking Lot 3D – recensione

Parking Lot 3D – recensione

Nel parcheggio coperto di un centro commerciale una ragazza non riesce più a trovare la sua auto e, mentre la sta cercando in una zona un po’ isolata dell’enorme sotterraneo, perde i sensi.

Parker: recensione del film con Jason Statham

Parker: recensione del film con Jason Statham

Arriva al cinema distribuito da Indie Pictures il thriller-action Parker diretto da Taylor Hackford, con protagonisti Jason Statham e Jennifer Lopez.

Parker è un esperto nella pianificazione e nell’esecuzione di furti impossibili. Ai suoi collaboratori chiede soltanto due cose: assoluta lealtà e preciso rispetto dei piani. Un giorno però, a causa della disattenzione di un membro della squadra, la sua ultima rapina ha risvolti mortali. Parker viene aggredito dal boss Melander e dalla sua banda, che lo lascia apparentemente morto sul ciglio di una strada deserta; in realtà l’uomo è vivo e deciso a vendicarsi quanto prima dei malfattori che lo hanno tradito…

Parker: il film

A quattro anni di distanza dall’ultimo Love Ranch, il camaleontico Taylor Hackford – regista di pellicole quali Ufficiale e gentiluomo, L’avvocato del diavolo e Ray – torna al cinema con un action thriller in piena regola, tratto dal romanzo Flashfire: fuoco e volontà, scritto nel 2000 da Donald E. Westlake. Il risultato è un’operazione da manuale, che va dritta per la sua strada inseguendo tutti i topos del genere: abbiamo il criminale di professione interpretato dal rude attore hollywoodiano del momento; la cantante/attrice che incarna la bellezza mozzafiato pronta a sedere a fianco del protagonista, finendo per innamorarsene; abbiamo i delinquenti di turno; abbiamo le pistole; abbiamo anche gli sfarzosi scenari di Palm Beach. Insomma, a Parker sembra non mancare proprio nulla. Eppure, quello che potrebbe apparire come il thriller noir perfetto, manca di adrenalina palbabile e, di conseguenza, di coinvolgimento reale, quello davvero in grado di catturare l’interesse del pubblico. C’è poca emozione e poco pathos persino in quelli che dovrebbero essere i momenti salienti.

Solo l’intero cast è da ammirare: Jason Statham, nei panni dell’affascinante antieroe Parker, si presta ormai con facilità disarmante a ruoli che ricordano i più celebri di Bruce Willis – in effetti, la pellicola sembra essere costruita più intorno a lui che altro – mentre Jennifer Lopez, in quelli dell’agente immobiliare Leslie, torna a destreggiarsi, dopo Out of Sight e Amore estremo, tra sangue, denaro e proiettili. Il lavoro migliore, però, viene fatto dal cast di supporto, tra cui spicca, oltre all’intramontabile Nick Nolte, una straordinaria Patti LuPone, vera e propria macchietta dell’intera pellicola, nonostante le poche scene a disposizione.

Tirando le somme, Parker si riduce a questo: un classico action thriller con due bellissimi protagonisti e con qualche dialogo azzeccato che, nel bene o nel male, finisce per intrattere senza mai trascinare eccessivamente lo spettatore. Il film uscirà al cinema l’8 Maggio.

Parker: dal cast al finale, le curiosità sul film con Jason Statham

Divenuto uno dei principali interpreti dei film d’azione statunitensi, l’attore Jason Statham si è trovato nel 2013 a dar volto ad un personaggio ambito da molti. Si tratta del ladro noto come Parker, specializzato in furti ma con un ferreo codice morale che gli impedisce di rubare ai poveri. Questi è il protagonista di Parker, film diretto da Taylor Hackford, già regista di Ufficiale e gentiluomo, e tratto dal romanzo Flashfire: fuoco a volontà, scritto nel 2000 da Donald E. Westlake. Si tratta di uno degli ultimi volumi della saga, composta da oltre venti romanzi, dedicata al personaggio.

Leggi qui la recensione di Parker

Considerato uno dei più grandi giallisti di tutti i tempi, nonché maestro insuperato dello humor nelle trame poliziesche, Westlake aveva già visto diventare il suo ladro gentiluomo un personaggio dei film. Questo era infatti stato portato sul grande schermo nel 1967 da Lee Marvin in Senza un attimo di tregua, e nel 1999 da Mel Gibson in Payback – La rivincita di Porter. In entrambi i casi, però, l’autore non autorizzò l’utilizzo del nome da lui scelto per il personaggio. Per il film del 2013 fu possibile avvalersi di questo a causa della scomparsa di Westlake, avvenuta nel 2008.

Girato nelle città di Columbus, New Orleans e West Palm Beach, il film si affermò al suo arrivo in sala come un discreto successo. Con un budget di circa 30 milioni di dollari, Parker ne guadagnò infatti 46 a livello globale, e Statham venne lodato per la sua interpretazione. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Jennifer Lopez e Jason Statham in Parker
Jennifer Lopez e Jason Statham in Parker. Foto di Jack English – © 2012 – FilmDistrict

La trama di Parker

Protagonista della storia è il ladro Parker, il quale ha costruito la sua fama sul non derubare mai i più bisognosi e innocenti, mettendosi invece spesso al loro servizio. All’inizio del film egli si trova coinvolto in una nuova rapina, richiestagli dal suo mentore, Hurley. Il suo compito è quello di collaborare con una banda di criminali capeggiata da Melander per sottrarre gli incassi della Ohio State Fair, fiera locale che raccoglie milioni di dollari. Nonostante un imprevisto, il colpo riesce ma durante la fuga in auto Parker rifiuta la proposta di unirsi alla banda per il loro successivo colpo. Non disposti ad accettare il suo rifiuto e a cedergli la parte di bottino che gli spetta, i criminali aggrediscono Parker e gli sparano, lasciandolo apparentemente morto sul ciglio di una strada deserta.

Questi riesce tuttavia a sopravvivere, e a trovare riparo presso una famiglia di braccianti agricoli. Qui si rimette in forze, progettando una spietata vendetta nei confronti dei suoi aggressori. Messosi sulle loro tracce, Parker giungerà fino nella sfarzosa Palm Beach, dove sa che i criminali daranno vita al loro prossimo colpo. Ad aiutarlo nella soddisfazione della rivincita, ci sarà Leslie Rodgers, un’agente immobiliare dotata di una conoscenza enciclopedica della zona. Con l’esperienza di lei, Parker diventerà pressocché inarrestabile, e nulla potrà fermarlo dall’ottenere ciò che vuole.

 

Da Jason Statham a Jennifer Lopez, il cast del film

Per riportare sul grande schermo il celebre personaggio, Jason Statham è stato l’unico attore considerato dai produttori e dal regista. Questi è noto per la sua grande presenza scenica ed esperienza con questo tipo di storie ricche di azione e adrenalina. Come suo solito, egli richiese di poter interpretare quante più scene possibile senza avvalersi dell’uso di controfigure. Ebbe così modo di eseguire spericolate acrobazie d’auto e complesse coreografie fisiche. Il regista affermò di essere stato in più occasioni seriamente preoccupato per la sua incolumità, ma Statham non ha riportato nessun infortunio. Accanto a lui, nel ruolo del suo mentore Hurley, vi è invece l’attore candidato all’Oscar Nick Nolte.

Il ruolo dell’affascinante Leslie Rodgers è invece interpretato da Jennifer Lopez. L’attrice si dichiarò particolarmente interessata a questo, che le avrebbe permesso di tornare a recitare in un film d’azione dopo diverse commedie romantiche. Nel romanzo il personaggio ha in realtà origini diverse da quelle sudamericane, ma il regista decise di riscriverlo affinché si adattasse alla Lopez. Michael Chiklis, celebre per essere stato La Cosa in I Fantastici 4, interpreta invece il criminale Melander, mentre Wendell Pierce e Clifton Collins Jr. i suoi scagnozzi Carlson e Ross. Bobby Cannavale, noto per i film Blue Jasmine e The Irishman, veste qui i panni dello sceriffo di Palm Beach Jake Fernandez. Patty LuPone, recentemente vista nella miniserie Agatha All Along, è invece la severa madre di Leslie, di nome Ascension.

Jason Statham in Parker
Jason Statham in Parker. Foto di Jack English – © 2012 – FilmDistrict

Il finale del film

Nel finale del film, Parker capisce che la banda colpira un’asta di gioielli. Come previsto, Melander e i suoi rubano i gioielli e fuggono in barca. Parker, però, li aspetta a casa loro e si prepara ad attaccare. Le cose si complicano quando arriva anche Leslie, che viene catturata da Melander. Con l’aiuto di una delle pistole piazzate e dei percussori piegati, Leslie e Parker riescono però a uccidere l’intero equipaggio. Parker consegna così a Leslie i gioielli per custodirli e le dice che troverà un modo per ricettarli in futuro. In seguito uccide Danzinger a Chicago, spedisce a Leslie la sua parte un anno e mezzo dopo e invia del denaro ai contadini che lo hanno salvato.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Parker è infatti disponibile nel catalogo di Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 21 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Parker Posey e Jamie Blackley nel nuovo film di Woody Allen

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Il regista, attore e sceneggiatore  Woody Allen  ha aggiunto due new entry al cast del  nuovo film che sta girando in questi giorni a Rhode Island.

Al fianco dei già confermati Joaquin Phoenix ed Emma Stone, infatti, ci saranno sarà Parker Posey (Broken English) e Jamie Blackley (Snow White and the Huntsman).

Il nuovo film di Woody Allen per il momento ancora non ha un nome, si sa soltanto che sarà prodotto da due storici collaboratori del regista: Letty Aronson e Stephen Tenenbaum.

Inoltre, mentre l’ultima fatica del regista newyorkese prende forma, la pellicola Magic in the Moonlight, girata dal regista nel sud della Francia lo scorso anno e prodotta da Sony Pictures Classics, è pronta per essere rilasciata domani, 25 luglio.

Fonte: comingsoon.net

 

Parker con Jason Statham al cinema dall’8 Maggio

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Parker-Jason-StathamUscirà l’8 Maggio il film Parker diretto da Taylor Hackford e con protagonisti Jason Statham, Jennifer Lopez, Nick Nolte, Michael Chiklis.

Basato sul romanzo Flashfire di  Donald E. Westlake, Parker è un film del 2013 diretto da Taylor Hackford, con protagonisti Jason Statham e Jennifer LopezIl film è tratto dal romanzo del 2000 Flashfire: fuoco a volontà, scritto da Donald E.Westlake.Il personaggio di Parker, protagonista della saga letteraria di oltre venti libri scritta da Donald E.Westlake, venne portato sul grande schermo anche da Mel Gibson in Payback – La rivincita di Porter e da Lee Marvin in Senza un attimo di tregua, entrambi i film tratti dal primo romanzo della serie letteraria. Nei due precedenti film non venne mai usato il nome Parker per i protagonisti perché lo scrittore della serie Donald E. Westlake fino ad allora non autorizzò mai l’uso del nome originale.

Indie Pictures, nata dalla recente joint venture tra Stargate Entertainment Srl, subholding del gruppo FH, e Riccardo Magnoni, amministratore delegato, socio di riferimento e fondatore di One Movie Srl, distribuirà nelle sale italiane dall’8 maggio 2014 il film di Taylor Hackford Parker con Jason Statham nei panni dell’astuto ladro e Jennifer Lopez sua abile complice. Inoltre
Indie Pictures in associazione con The Space hanno indetto un concorso a premi legato al film Parker: sarà possibile partecipare da giovedì 8 maggio 2014 fino a giovedì 5 giugno 2014, recandosi presso le Sale del circuito The Space che proiettano in film Parker nel periodo di vigenza del concorso, acquistare un biglietto per la proiezione del film e collegarsi al sito www.indiepictures.it.

Park Chan-wook vorrebbe dirigere un film di James Bond

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Park Chan-wook vorrebbe dirigere un film di James Bond

In una recente intervista con Deadline, Park Chan-wook ha parlato di come il franchise di James Bond abbia avuto una grande influenza sulla sua carriera di regista. Quando gli è stato chiesto se avrebbe voluto dirigere un film della serie, il regista di Oldboy ha dichiarato che “sarebbe stato divertente”, ma ha notato che il pubblico potrebbe non essere così interessato a una visione del franchise come la sua.

“Sì, sarebbe divertente. Ma non sono sicuro che le persone che lo guarderanno si potrebbero divertire tanto quanto me, a fare il film. Quelli di voi che hanno visto il mio ultimo film potrebbero trovarlo difficile da credere, ma penso che tutto sia iniziato con un film di Bond. Ero alle elementari in quel momento. Penso che fosse forse Moonraker – Operazione spazio, ma era certamente uno con Roger Moore. Mi sono davvero appassionato al film e mi sono divertito a immaginare storie diverse nella mia testa quando ero a casa da solo.

A quel tempo, la Corea era una società militare totalitaria, quindi non permettevano a tutti, o solo a persone particolari, di poter viaggiare fuori dal Paese. Questo è, credo, il motivo per cui mi è particolarmente piaciuto immaginarmi in un luogo esotico, interagire con diverse razze di persone e vivere avventure divertenti. Quindi sono rimasto suggestionato quelle trappole e quelle armi strane realizzate con tecnologia ed effetti speciali e i modi ingegnosi per fuggire da esse, avevo pensato storie molto dettagliate e fantasiose nella mia testa. Sono andato così tanto nei dettagli che ho anche immaginato il posizionamento della telecamera o il movimento della telecamera che riprende quelle situazioni. E penso che sia stato il mio primo storyboard mentale, anche se poi non li ho disegnati.”

Il futuro cinematografico di James Bond è al momento in sospeso, visto che deve ancora essere annunciato il nuovo interprete, dopo l’addio di Daniel Craig. Tuttavia, l’idea di affidare a Park Chan-wook un film del genere, sarebbe molto interessante.

Park Chan-wook dirigerà Carey Mulligan e Jodie Foster

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jodie fosterA giugno si era già parlato di Stoker, un film drammatico scritto dal protagonista di Prison Break, Wentworth Miller. All’epoca, la giovane attrice Carey Mulligan era entrata nel cast  e Jodie Foster era in trattative per prender parte al progetto, mentre Ridley Scott veniva dato come probabile regista.

Park Chan-Wook a lavoro sullo sci-fi Second Born

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Park Chan-wookDopo il suo debutto dall’altra parte dell’Oceano con il disturbante Stoker, Park Chan-Wook si mette di nuovo alla prova e si cimenta nello sci-fi. Trai suoi prossimi progetti ci sarà infatti Second Born, storia futuristica prodotta dalla Rumble Films.

Leggi anche: Festival di Roma 2014: A rose reborn, incontro con Park Chan-Wook

Scritto da David Jagernauth, Second Born è ambientato in un mondo futuristico in cui degli impianti di microcip nel corpo possono conservare la memoria e la coscienza dei portatori di questi aggeggi elettronici. L’idea, anche se già sentita e affrontata dal cinema, si arricchisce di un dettaglio interessante: questi cip, e l’idea che scambiandoli da persona a persona si possa fingere di essere qualcun altro, alimenta un mercato nero di scambio di corpi. E proprio questo tocco macabro sembra trovare riscontro nei toni oscuri che di solito caratterizzano il cinema di Park Chan-Wook.

Prima di dedicarsi a Second Born, Park Chan-Wook si occuperà della trasposizione cinematografica di Fingersmith, il romanzo best seller del 2002 di Sarah Waters, che per l’occasione sarà ambientato in Corea, invece che nella Londra Vittoriana, come nel romanzo.

Sempre nel suo prossimo futuro ci sono altri due progetti: The Brigands Of Rattleborge e The Ax.

Fonte: EMPIRE

Paris, Texas torna al cinema dal 4 novembre

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Paris, Texas torna al cinema dal 4 novembre

40 anni dalla Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1984, uno dei film più amati di Wim WendersParis, Texas, torna dal 4 novembre nelle sale italiane, grazie alla Cineteca di Bologna e al suo progetto Il Cinema Ritrovato. Al Cinema e a CG Entertainment.

Presentato in anteprima all’ultimo Festival di Cannes e al festival Il Cinema Ritrovato di Bologna, il restauro in 4K di Paris, Texas è stato realizzato nel 2024: il negativo originale in 35 mm è stato scansionato in 4K presso L’Immagine Ritrovata a Bologna, con il sostegno finanziario del CNC; il restauro e la color correction hanno avuto luogo presso Basis Berlin Postproduktion, con il sostegno di Chanel e del German Film Heritage Funding Program (FFE).

Scritto assieme a Sam Shepard, interpretato da Harry Dean Stanton e Nastassja Kinski, con le leggendarie musiche di Ry CooderParis, Texas è, secondo Emmanuel Carrère, “il film più calmo, più sobrio che Wenders abbia mai diretto”. Sicuramente è l’opera che ha definitivamente consacrato il regista tedesco tra i grandi autori del cinema mondiale. Ultimo film del periodo americano di Wenders, Paris, Texas è un road movie libero, tenero e disperato, un omaggio ai luoghi del western, una rilettura umanissima dei generi hollywoodiani.

Un padre che invecchia sotto il cappello da baseball e un figlio bambino attraversano il Texas su un pick-up, in cerca d’una moglie e mamma perduta anni prima. Parlano di teoria del Big Bang e del perché lei se ne sia andata. L’uomo, che aveva chiuso nel silenzio colpe e sconfitte, riscopre la parola e il senso delle relazioni umane.

Parigi, 13Arr al cinema dal 24 marzo 2022

Parigi, 13Arr al cinema dal 24 marzo 2022

Dopo aver conquistato il pubblico e la critica dell’ultimo Festival di Cannes, arriva nelle sale italiane Parigi, 13Arr. diretto da Jacques Audiard, considerato uno dei registi francesi più talentuosi, già vincitore, tra gli altri, di una Palma d’Oro e un Gran Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, due Premi César, un Leone d’Argento a Venezia e due BAFTA.

Il film – adattamento della graphic novel Killing and Dying di Adrian Tomine, edito in Italia da Rizzoli con il titolo Morire in piedi – racconta una moderna storia di amore e amicizia, giovinezza e sessualità, filmata in un sontuoso bianco e nero. Quattro vite con i rispettivi interrogativi esistenziali, quattro destini che si intrecciano sullo sfondo dei grattacieli parigini di “Les Olympiades”, quartiere nel XIII arrondissement. A vestire i panni dei giovani protagonisti, Lucie Zhang (Happy Night), Makita Samba (The bunker game), Noémie Merlant (Ritratto della giovane in fiamme) e Jehnny Beth (frontwoman delle Savages). Candidato in 5 categorie ai prossimi Premi César (attrice e attore rivelazione, sceneggiatura non originale, fotografia e colonna sonora), Parigi, 13Arr. sarà distribuito in Italia da Europictures a partire dal 24 marzo 2022.

La trama

Parigi, 13° distretto. Oggi. Emilie incontra Camille, che è attratto da Nora, che incrocia il cammino di Amber. Tre ragazze e un ragazzo ridefiniscono l’amore moderno.

Parigi può attendere: recensione del film con Diane Lane

Parigi può attendere: recensione del film con Diane Lane

Per l’ormai ottantunenne Eleanor Coppola, si può dire che la sfida è stata portata termine: servendosi di un ottimo cast e affascinanti location, la moglie di Francis Ford Coppola, dopo essersi cimentata nel 1991 con il documentario Hearts of Darkness: A Filmmaker’s Apocalypse, esordisce alla regia con Parigi può attendere, da lei stessa sceneggiato e prodotto.

In Parigi può attendere Anne (Diane Lane) è sposata con Michael (Alec Baldwin), un produttore cinematografico premuroso ma disattento. Durante un soggiorno a Cannes si ritrova a dover condividere un viaggio in auto verso Parigi con Jacques (Arnaud Viard), socio d’affari di Michael. Tuttavia, a causa di fugaci deviazioni e piccole soste gastronomiche, quello che doveva essere un formale rapporto di sette ore si trasforma presto in una spensierata avventura di due giorni che aiuterà Anne a ritrovare se stessa.

Parigi può attendere risulta essere a tratti un omaggio alla bellezza dei paesaggi francesi e alla cultura culinaria del paese che Mrs Coppola deve certamente amare molto; lo dimostra infatti la cura e l’attenzione al dettaglio con cui vengono mostrate le prelibatezze che Jacques e Anne consumano durante il loro viaggio.

Tuttavia Parigi può attendere non è solo una romantica gita attraverso le campagne d’oltralpe: l’avventura on the road con Jaques sarà provvidenziale per risvegliare Anne dal torpore in cui è precipitata la sua vita; oltre ad imparare a gradire il buon vino e la buona cucina, Jacques insegna ad Anne l’importante lezione di “stop and smell the roses”, ovvero prendersi il proprio tempo per riuscire ad apprezzare le piccole cose.

Parigi può attendere mostra una storia accattivante, giocata su atmosfere e dialoghi che ricordano il cinema di Woody Allen, ambientazioni da favola e un cast artistico di grande calibro, tra i quali spicca la splendida Diane Lane. La pellicola è distribuito da Good Films e arriverà nelle sale italiane il prossimo 15 giugno.

 

Parenthood: 10 cose che non sai sulla serie

Parenthood è una di quelle serie che ha contribuito a rivoluzionare il concetto di serie tv, diventando una delle più viste sul piccolo schermo.

La serie, nata nel 2010, ha colpito il pubblico in maniera diretta con la sua semplicità e con il suo carico emotivo non indifferente, facendo emozionare gli spettatori di tutto il mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Parenthood.

Parenthood serie

parenthood

1. Ci sono attori già visti. Lo showrunner Jason Katims, che in passato ha diretto show Friday Night Lights, ha fatto partecipare molti degli attori in questa serie in ruoli ricorrenti o come guest star. Tra i tanti, si citano Michael B. Jordan, Minka Kelly, Matt Lauria, Jeff Rosick e Angela Rawna.

2. È stata usata una canzone famosa come sigla. Ad Andrew McMahon, dei Jack’s Mannequin è stato chiesto di presentare una possibile sigla per la serie. Tuttavia, quando ha consegnato Casting Lines ai produttori della serie, essi si erano già accontentati di usare Forever Young di Bob Dylan. La canzone scritta è stata comunque inserita nel terzo album del gruppo, intitolato People and Things.

3. Una foto famosa è presente nella serie. Durante una scena in cui Hank chiede a Sarah di aprire un cassetto per lui, s’imbatte in una fotografia incorniciata di una finestra piovosa con due persone che sbirciano, una foto che Hank ha preso e che trova sorprendente. In realtà, quest’immagine p stata scattata dal fotografo di fama mondiale Steve McCurry dall’interno di un taxi in uno dei suoi numerosi viaggi all’estero.

Parenthood streaming

4. La serie è disponibile in streaming. Grazie alla sua disponibilità su diverse piattaforme online, la serie è visibili a chi volesse vederla o rivederla. Infatti, Parenthood è disponibile sulla piattaforma di streaming digitale legale di Prime Video e Tim Vision.

Parenthood episodi

5. Una serie lunga sei stagioni. Parenthood è una serie nata nel 2010 e conclusasi nel 2015, dopo sei stagioni e 103 episodi di 41 minuti ciascuno. Trasmessa dalla NBC, la serie di rifà al film di Ron Howard Parenti, amici e tanti guai (1989).

6. C’è stato un cambio di attore. Darin Heames ha interpretato Seth Holt nell’episodio pilota, ma in seguito è stato sostituito da John Corbett quando il personaggio è riapparso nella seconda stagione.

Parenthood cast

 

7. Un’attrice ha dovuto lasciare la serie. Maura Tierney è stata originariamente scelta per il ruolo di Sarah. Tuttavia, la NBC ha spostato l’uscita della serie di qualche mese, dopo che all’attrice era stato diagnosticato un cancro al seno. A causa della sua cura contro il cancro, alla fine dovette lasciare lo show ed essere sostituita da Lauren Graham (anche se inizialmente venne contattata Helen Hunt, ma non si riuscì a raggiungere un accordo circa il suo stipendio).

8. C’è un’attrice che ha lavorato con alcuni membri del cast. Vanessa Marano è apparsa nelle serie e proprio lei ha lavorato con altri membri del cast. Infatti, in passato aveva condiviso il set con Lauren Graham in Una mamma per amica, mentre aveva anche già lavorato con Peter Krause in Six Feet Under.

9. Due attori si sono innamorati. Lauren Graham (Sarah Braverman) e Peter Krause (Adam Braverman) hanno iniziato una relazione nel 2010 dopo essersi ritrovati sul set: infatti, i due si erano conosciuti nel 1995 sul set della sitcom Caroline in the City. In Parenthood i due interpretano fratello e sorella.

Parenthood premi

10. Ha vinto diversi premi. Nel corso della sua programmazione, la serie ha vinto diversi premi, tra cui 3 PRISM Awards nel 2012, 4 Young Artist Awards tra il 2013 e il 2014 e un Gracie Awards nel 2015. Inoltre, nel 2013 ha ricevuto anche una nomination ai Golden Globe per la Miglior attrice non protagonista di una serie, miniserie o film per la televisione a Monica Potter.

Fonte: IMDb

Parenthood 7: anticipazioni sul gran finale

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Parenthood 6×07Cresce l’attesa per il finale di Parenthood 7, il settimo ciclo della serie televisiva di successo prodotta da Ron Howard e trasmessa dal network americano della NBC. Ebbene oggi nell’attesa arrivano anticipazioni da Monica Potter che ha sottolineato ad Ausiello:

Invece di aver tante storyline  ce ne sarà una che coinvolgerà tutti. Questa è la chiave del resto della stagione, sarà triste, ma sarà anche fantastico. 

Sempre su Parenthood, Joel e Julia avranno ancora difficoltà. Sam Jaeger ha così riassunto la situazione:

Julia è ancora confusa per via del suo lavoro. Lui farà di tutto per mettersi in mostra e Julia avrà qualche difficoltà a capire dove si deve collocare. 

Il produttore esecutivo Jason Katims:

È un episodio strano ed è più compresso temporalmente rispetto agli altri, succede tutto nell’arco delle 24 ore e inizia il movimento finale della serie TV. 

Parenthood è una serie televisiva statunitense di genere family drama prodotta dal 2010. Ideata da Jason Katims, la serie è basata sull’omonimo film del 1989 diretto da Ron Howard. La serie è trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti da NBC dal 2 marzo 2010. In Italia, la messa in onda in prima TV avviene sui canali pay di Mediaset Premium dal 16 dicembre 2010, mentre in chiaro ha debuttato sui canali Mediaset il 5 luglio 2011.

La serie narra le vicende della numerosa famiglia Braverman, composta da: Sarah, madre single, che torna a vivere a casa dei genitori Zeek e Camille con i figli Amber e Drew; la sorella Julia, avvocato di successo che cerca di conciliare lavoro e famiglia, insieme al marito casalingo Joel; il fratello Crosby, allergico a qualsiasi relazione sentimentale impegnativa; il fratello più grande, Adam, con la moglie Kristina e i due figli Haddie e Max.

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