Già guardando la grafica della
locandina di Noi 4, nuovo film di
Francesco Bruni (Scialla!), è facile intuirne
l’atmosfera e la tematica principale. Su di una bacheca ricoperta
di post it e pagine di calendario, viene messa in primo piano la
foto di una famiglia felice, composta da Ettore
(Fabrizio
Gifuni), il padre, Lara (Ksenia
Rappoport), la madre ed i due giovani figli Giacomo
(Francesco Bracci Testasecca) e Emma (Lucrezia
Guidone).
Questa foto si riferisce però ad un
passato in cui la famiglia ha vissuto un momento di perfetta
armonia. Bruni dalle prime inquadrature ci getta direttamente
all’interno della caotica esistenza di questa ex-famiglia unita e
felice. Ettore e Lara, due persone agli antipodi dal punto di vista
caratteriale, sono separati e, come spesso accade in queste
situazioni, cercano tra mille difficoltà di gestire la
responsabilità rappresentata dai due figli.
Noi 4, il film
Uno degli ostacoli principali è la
completa inaffidabilità del padre (un
Fabrizio Gifuni inedito in un ruolo comico/brillante)
che crea non pochi problemi a Lara, la quale deve gestire i
suoi impegni di lavoro e l’ansia di sentirsi ogni giorno meno
attraente per via del tempo che avanza. Sullo sfondo una Roma
afosa, caotica, confusionaria e stressante, la Roma vissuta
quotidianamente dai cittadini, non quella sognante di chi è
turista. Nonostante questo, però, è una città che può regalare
visioni d’incanto inaspettate e dopotutto lo scopo di
Noi 4 è proprio mostrare una famiglia (e
forse anche una capitale) comune lontana dai suddetti cliche
pubblicitari ma anche da una visione tragica che ha caratterizzato
molti film italiani negli ultimi anni. Bruni ci riesce, anche se
l’unità temporale dell’azione (si svolge tutto in un giorno) non
aiuta la continuità del film e le caratteristiche dei
personaggi adulti vengono troppo enfatizzate: Lara è troppo ansiosa
e nevrotica, Ettore è troppo un Peter Pan ed Emma, la figlia
vent’enne, è troppo contestatrice. L’unico personaggio un po’ più
realistico è quello di Giacomo, un ragazzino saggio e introverso
alle prese con l’esame di terza media e col doversi dichiarare per
la prima volta alla ragazza dei suoi sogni, Xiaolian
(Giulia Li Zhu Ye), una ragazzina di origine
cinese che frequenta la sua stessa scuola.
Noi 4 è
un film nel complesso gradevole, parzialmente riuscito anche nel
suo proporsi come commedia. Riesce a strappare qualche sorriso ma
regala anche un po’ di amarezza nonostante il messaggio conclusivo
di speranza. Un simbolo forte è la statuetta del Lare, per gli
antichi romani nume protettore dell’unità familiare, ritrovata
durante le escavazioni per la costruzione della metro, che Lara
bacia, in una scena molto bella verso la fine del film. Con questa
scena, forse, il regista vuole esprimere la speranza che l’armonia
perduta possa essere ritrovata nonostante le incomprensioni.
Guarda il trailer ufficiale di
Noi 4, il nuovo film di Francesco Bruni
con Fabrizio Gifuni, Ksenija Rapport, Lucrezia Guidone e
Francesco Bracci, che arriverà in sala il 20 marzo
con 01 Distribution.
Il 13 giugno è una giornata
qualsiasi, ma anche una giornata diversa da tutte le altre. Oggi
Giacomo, il figlio più piccolo di Ettore e Lara, ha gli orali degli
esami di terza media. Se fosse un’altra famiglia, questa sarebbe
l’occasione per stare tutti insieme a incoraggiare e sostenere il
ragazzino. Non è però il caso dei nostri quattro, perché il padre e
la madre di Giacomo e la sorella ventenne Emma, insieme non
riescono proprio a stare. Perciò questa giornata funziona su di
loro come un reagente chimico, che li manda in subbuglio. Si
incontrano (e si scontrano) più volte fra loro. Eppure non possono
fare a meno di cercarsi…
Vi presentiamo la prima clip
di NOI 4, il nuovo film di Francesco Bruni con
Fabrizio Gifuni, Ksenija Rapport, Lucrezia
Guidone e Francesco Bracci, che arriverà in sala il
20 marzo con 01 Distribution.
Il 13 giugno è una giornata
qualsiasi, ma anche una giornata diversa da tutte le altre. Oggi
Giacomo, il figlio più piccolo di Ettore e Lara, ha gli orali degli
esami di terza media. Se fosse un’altra famiglia, questa sarebbe
l’occasione per stare tutti insieme a incoraggiare e sostenere il
ragazzino. Non è però il caso dei nostri quattro, perché il padre e
la madre di Giacomo e la sorella ventenne Emma, insieme non
riescono proprio a stare. Perciò questa giornata funziona su di
loro come un reagente chimico, che li manda in subbuglio. Si
incontrano (e si scontrano) più volte fra loro. Eppure non possono
fare a meno di cercarsi…
Il cinema Barberini ha ospitato
l’anteprima e la conferenza stampa di Noi 4, il nuovo
film di Francesco Bruni meglio conosciuto come il regista di
Scialla. In sala, alla fine della proiezione,
arrivano per rispondere alle domande dei giornalisti il regista con
gli attori protagonisti ed il produttore Beppe
Caschetto.
Per Francesco Bruni: viste
le tematiche affrontate in Noi 4, ovvero la famiglia ed il
rapporto genitori/ figli, potrebbe quest’ultimo essere considerato
una sorta di prolungamento di Scialla realizzato con altri
mezzi?
FB: “Li considero,
effettivamente, due film molto simili poiché entrambi si occupano
dello stesso microcosmo, o meglio parlando di una metropoli com’è
Roma, macrocosmo. E’ possibile ipotizzare che la scuola frequentata
dal piccolo protagonista di Noi4, sia la stessa frequentata
dal ragazzo di Scialla. Sono tematiche a me abbastanza care
perchè prendono spunto da situazioni che mi riguardano da vicino o
che riguardano le persone che conosco. L’idea di questo nuovo film
mi è venuta pensando alla mia situazione familiare. Quando giunge
il momento in cui i figli ormai grandi iniziano a prendere ognuno
la propria strada, c’è come la sensazione che l’armonia che un
tempo permeava la famiglia si stia rompendo. E’ in quel momento che
senti il tuo ruolo perdere d’importanza e inizi a considerarti
vecchio.”
Che criterio ha usato per
scegliere gli interpreti di questi quattro personaggi?
FB: “Volevo degli attori che fossero
credibili nel ruolo di una vera famiglia. L’idea alla base del
racconto è anche quella di presentare un ritratto familiare che si
discosti dalla visione troppo edulcorata o eccessivamente tragica
che ha caratterizzato molti film con le stesse tematiche di
Noi 4. Penso che il mio proposito sia riuscito molto
bene soprattutto grazie al fatto che questi attori non schiacciano
sotto il peso di una eccessiva notorietà i loro personaggi.
Agli attori: come ognuno di
loro ha impostato il lavoro sul proprio personaggo?
Fabrizio Gifuni:
“Ho iniziato le riprese di Noi 4 dopo una
settimana dalla conclusione di quelle de Il capitale
umano, film che ha tra i suoi sceneggiatori anche Francesco.
Devo ammettere di essere stato davvero fortunato a poter
interpretare due personaggi così differenti usciti dalla stessa
penna! E soprattutto sono stato davvero entusiata di aver potuto
recitare in una commedia dopo anni di incasellamento nel genere del
dramma storico. Il mio personaggio è un cialtrone irresponsabile ma
nonostante questo anche lui ha un aspetto positivo, ovvero quello
di riuscire ad allegerire una situazione di per se complicata e
stressante.”
Ksenia Rappoport: “Ho
conosciuto tante donne Lara sia in Russia che in Italia e
devo ammettere che io per prima sono così, a volte divorata
dall’ansia di dover rispettare gli impegni lavorativi ma anche di
dover occuparmi della famiglia e dei figli. La vera difficoltà del
ruolo è stata quella di dover interpretare una donna straniera che
vive in Italia da circa 25 anni e che ha introiettato nel suo
parlare anche espressioni dialettali romane.”
A Francesco Bruni: secondo
lei a cosa è dovuto il fatto che nel cinema italiano sia proposta
così di frequente una figura paterna eternamente affetta dalla
sindrome di Peter Pan? In un certo senso era così anche il
personaggio del padre inconsapevole in Scialla.
FB: “Considero quella dei padri
eterni ragazzi un’evento epocale nella nostra società, una sorta di
epidemia collettiva che colpisce il genere maschile, soprattutto di
nazionalità italiana. Forse in parte ne sono affetto anch’io ma
riesco a sublimare il Peter Pan che ho in me scrivendo questo
genere di personaggi.”
Francesco Bruni, anche
Noi 4 si può considerare un film che esalta la città di
Roma?
FB: “Ho voluto raccontare Roma
come la vivo io e forse molti altri, ovvero la città in grado di
regalarti la grande bellezza ma anche la grande bruttezza, la
visione dei meravigliosi monumenti e dei resti archeologici e lo
stress,l’ansia, il caos del traffico urbano. Ho deciso di immergere
i miei personaggi nella vera realtà urbana! E’ stato un po’
faticoso…ad esempio le persone che vedete nella scena alla stazione
Termini, non sono comparse!”
Non è mai troppo presto per entrare
nello spirito natalizio, soprattutto se
Anna Kendrick si è già portata avanti. Il film di
Natale Noelle
arriverà in Italia su Disney+
il 27 novembre 2020.
Nella commedia natalizia di
Disney+Noelle,
la figlia di Babbo Natale, Noelle Kringle (Anna
Kendrick) è piena di spirito natalizio e di gioia per
le feste, ma il suo più grande desiderio è realizzare qualcosa di
“importante” come il suo amato fratello Nick Kringle (Bill Hader),
che quest’anno erediterà il ruolo di Babbo Natale dal padre. Quando
Nick è sul punto di sgretolarsi come un pezzo di pan di zenzero a
causa del troppo stress, Noelle gli suggerisce di prendere una
pausa e di partire… ma non vedendo tornare il fratello, Noelle
decide di lasciare il Polo Nord per ritrovarlo e riportarlo
indietro in tempo per salvare il Natale. L’improvvisa scomparsa del
nuovo Babbo Natale getta il Polo Nord nel caos, tanto che la
signora Kringle (Julie Hagerty) è costretta ad intervenire per
tenere a freno il temporaneo sostituto hi-tech di Babbo Natale, il
cugino Gabe (Billy Eichner). Nel frattempo, Noelle insieme all’elfo
Polly (Shirley MacLaine), la tata pungente ma di buon cuore della
famiglia, è al sud impegnata nella missione di ricerca e recupero,
durante la quale si renderà conto di avere molto in comune con suo
padre, cominciando così a capire il vero significato del
Natale.
Scritto e diretto da Marc Lawrence,
Noelle
vede nel cast
Anna Kendrick, Bill Hader, Kingsley Ben-Adir, Billy
Eichner, Julie Hagerty e Shirley MacLaine. Il film è prodotto da
Suzanne Todd con John G. Scotti come produttore esecutivo.
Noelle
debutterà in Italia il 27 novembre, in streaming solo su Disney+.
Disney+ ha confermato che
Noel Gallagher sarà tra i protagonisti della
docuserie CAMDEN che debutterà mercoledì 29 maggio in esclusiva su
Disney+.
Gallagher si unisce al cast già annunciato, che comprende alcuni
dei più grandi artisti della musica mondiale, tra cui Dua Lipa, che
è anche produttrice esecutiva della docuserie, Chris Martin dei
Coldplay, Little Simz, Yungblud, Questlove, Pete Doherty e Carl
Barat dei Libertines, Mark Ronson, Nile Rodgers, Boy George, Suggs
dei Madness, Black Eyed Peas, Jazzie B dei Soul II Soul, Chuck D,
Eliza Rose, Lauren Laverne e Sister Bliss dei Faithless.
Ambientata nel cuore pulsante della musica londinese,
CAMDEN svela le storie inedite di come le vite e le
carriere di alcuni degli artisti più iconici del mondo siano state
influenzate da questo angolo di Londra. Attraverso filmati
d’archivio e interviste verrà esplorata la ricca storia di Camden.
Il pubblico potrà ascoltare musicisti di fama mondiale rivivere le
loro esperienze a Camden: dai primi concerti al tutto esaurito, tra
gli alti e bassi delle serate e di una gioventù trascorsa alla
scoperta della musica.
La serie originale è prodotta da
Lightbox, la società di produzione fondata dal produttore premio
Oscar Simon Chinn e dal produttore premio Emmy Jonathan Chinn, in
associazione con Day One Pictures, la società di produzione
co-fondata da Nick Shymansky, manager originale di Amy Winehouse, e
da Radical22. Asif Kapadia è il Series Director. I registi degli
episodi sono Toby Trackman, Yemi Bamiro e Sarah Lambert. Il
produttore della serie è Gaby Aung. I produttori esecutivi sono
Simon Chinn, Jonathan Chinn e Suzanne Lavery per Lightbox, Nick
Shymansky, Jasper Waller-Bridge e Ben Friedman per Day One Pictures
e Dua Lipa e Dukagjin Lipa per Radical22.
Non vi è dubbio che il viaggio
erotico di Lars von Trier per The Nymphomaniac darà molto
da parlare quando uscirà l’anno prossimo, ma fino ad allora,
dovremo essere pazienti.
Si intitola
Nocturne il quarto e ultimo film della nuova serie
tematica di Jason
Blum che il famoso produttore ha realizzato con la sua
casa di produzione insieme ad Amazon Studios. Welcome to the Blumhouse è il titolo del
progetto che consta di quattro film, tutti thriller e tutti
realizzati da talenti emergenti che si avvalgono del sostegno della
realtà produttiva sempre più vincente e della piattaforma Amazon Prime Video.
La storia è quella di una timida
studentessa di musica, talentuosa ma ancora acerba, che inizia a
superare in bravura e successo la sua gemella nel momento in cui
mette le mani su un quaderno di studio una volta appartenuto a un
altro studente, da poco deceduto. Nocturne si ambienta nei corridoi
pervasi da veloci note di pianoforte della scuola dove studia la
giovane protagonista, ma piano piano comincerà ad invadere anche
gli anfratti inconsci della sua mente, portandola lentamente alla
pazzia.
La recensione di Nocturne
Scritto e diretto da Zu
Quirke, anche questo progetto di Welcome to the
Blumhouse lavora sugli archetipi del genere horror. Il
doppio, la competizione, l’oggetto misterioso, la maledizione, un
giovane deceduto, una protagonista timida ma piena di vita e
volontà, ogni elemento si posizione al posto giusto, ma soprattutto
nell’ambiente gusto. La scuola di musica, che ricorda molto, più
per atmosfere che per effettivi paragoni diretti, la scuola di
ballo di Suspiria, è l’ambiente perfetto in cui sviluppare il
morboso talento di Juliet, che piano piano scala la vetta e supera
la sorella gemella, molto simile nei tratti (impressionante la
somiglianza tra Sydney Sweeney e Madison Iseman) ma
completamente diversa per carattere e temperamento.
Lo spunto orrorifico più importante
è rappresentato dalla leggenda esoterica alle spalle del
componimento protagonista della storia, Il trillo del
diavolo, di Giuseppe Tartini, che
entrambe le sorelle decidono di eseguire all’esame di ammissione
alla scuola di musica. Solo che Juliet lo eseguirà studiando sugli
appunti misteriosi che generano in lei un cambiamento, il
perturbante sentimento di rintracciare qualcosa di sconosciuto
dentro ad una realtà o in una persona che invece pensiamo di
conoscere bene, la trasformazione del familiare in qualcosa di
ignoto e che, non sappiamo perché, ci genera inquietudine.
A portare sulle spalle il film è la
bravissima Sydney Sweeney, già vista in
Euphoria. Qui, la giovane attrice rinuncia
all’aspetto glamour e sensuale che l’aveva caratterizzata nella
premiata serie HBO e si concentra su un ruolo molto diverso ma
interpretato con altrettanta capacità.
Nocturne di
Zu Quirke si basa su tutti gli archetipi del
genere, dosa bene la tensione, sfrutta con intelligenza le location
ed offre intrattenimento di buona qualità. Dal 13 ottobre su Amazon
Prime Video.
Focus Features ha pubblicato
quattro character poster di drammatico Nocturnal
Animals, che segna il ritorno di Tom Ford dietro alla
macchina da presa dopo il successo di A Single
Man. Eccoli:
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Il progetto, prodotto
dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright
Tony e Susan e il cast comprende già
Jake Gyllenhaal, Amy Adams,
Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim
Basinger.
La storia racconta di una donna
(Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo ex-marito,
un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua
opinione.
Il libro segue poi due storie: la
storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal
Animal, che racconta di un uomo (Gyllenhaal) la cui
vacanza in famiglia diventa violenta e mortale; e la storia di
Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad
affrontare alcune oscure verità riguardo se stessa.
Venezia 73: Nocturnal
Animalsrecensione del film
di Tom Ford
[nggallery id=2880]
Il progetto, prodotto
dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright
Tony e Susan e il cast comprende già
Jake Gyllenhaal, Amy Adams,
Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim
Basinger.
La storia racconta di
una donna (Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo
ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua
opinione.
Il libro segue poi due storie: la
storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal
Animal, che racconta di un uomo (Gyllenhaal) la cui
vacanza in famiglia diventa violenta e mortale; e la storia di
Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad
affrontare alcune oscure verità riguardo se stessa.
È stato pubblicato online il nuovo
poster di Nocturnal Animals, il film
diretto da Tom Ford e presentato
alla Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia 2016 dove ha vinto il
Gran Premio Della Giuria. Protagonisti del film Jake
Gyllenhaal e AmyAdams.
Ecco il poster:
Venezia 73: Nocturnal
Animalsrecensione del film
di Tom Ford
Il progetto, prodotto
dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright
Tony e Susan e il cast comprende già
Jake Gyllenhaal, Amy Adams,
Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim
Basinger.
La storia racconta di
una donna (Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo
ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua
opinione.
Il libro segue poi due storie: la
storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal
Animal, che racconta di un uomo (Gyllenhaal) la cui
vacanza in famiglia diventa violenta e mortale; e la storia di
Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad
affrontare alcune oscure verità riguardo se stessa.
È Entertainment Weekly a mostrarci in esclusiva
le prime immagini tratte da Nocturnal
Animals, il dramma che segnerà il ritorno alla regia
di Tom Ford dopo A Single
Man. Le foto, che potete vedere nella gallery di
seguito, ci mostrano i protagonisti del film, ossia Jake Gyllenhaal e Amy
Adams.
Il progetto, prodotto
dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright
Tony e Susan e il cast comprende già
Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Aaron
Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim
Basinger.
La storia racconta di una donna
(Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo ex-marito,
un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua
opinione.
Il libro segue poi due storie: la
storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal Animal, che racconta di un
uomo (Gyllenhaal) la cui vacanza in famiglia diventa violenta e
mortale; e la storia di Susan, che si ritrova a ricordare il suo
primo matrimonio e ad affrontare alcune oscure verità riguardo se
stessa.
Due giorni fa vi avevamo comunicato
che George Clooney produrrà il nuovo
film di Tom Ford e ora vi possiamo dire che il
progetto ha rapidamente attirato l’attenzione di alcuni tra i
migliori attori oggigiorno al lavoro: Amy Adams e
Jake Gyllenhaal sono in trattative per unirsi al
cast di Nocturnal Animals, secondo film
di Tom Ford (dopo A Single
Man del 2009) tratto dal romanzo Tony e
Susan di Austin Wright. Secondo
The Hollywood ReporterJoaquin
Phoenix e Aaron Taylor-Johnson sono
corteggiati per il ruolo da protagonista.
La storia seguirà due narrazioni:
la prima vedrà una donna di nome Susan ricevere un manoscritto dal
suo ex marito desideroso di una sua opinione. Mentre la seconda
vedrà la storia del libro stesso, ovvero quella di un uomo la cui
vacanza con la famiglia diventa mortale. Le due narrazioni
s’intrecceranno e Susan si ritroverà a riflettere sul suo primo
matrimonio e a confrontarsi con verità oscure.
Sareste contenti di vedere
Amy Adams e Jake Gyllenhaal nel
prossimo film di Tom Ford? Fatecelo sapere.
La Focus Features ha pubblicato
in rete un nuovo trailer di Nocturnal Animals, il
secondo film da regista di Tom Ford presentato in anteprima alla
Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia 2016 dove ha vinto il
Gran Premio Della Giuria. Protagonisti del film Jake
Gyllenhaal e Amy Adams.
Ecco il video:
Venezia 73: Nocturnal
Animalsrecensione del film
di Tom Ford
[nggallery id=2880]
Il progetto, prodotto
dalla Focus Features, adatta il romanzo di Austin Wright
Tony e Susan e il cast comprende già
Jake Gyllenhaal, Amy Adams,
Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Kim
Basinger.
La storia racconta di
una donna (Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo
ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua
opinione.
Il libro segue poi due storie: la
storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal
Animal, che racconta di un uomo (Gyllenhaal) la cui
vacanza in famiglia diventa violenta e mortale; e la storia di
Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad
affrontare alcune oscure verità riguardo se stessa.
Aaron Taylor-Johnson e Michael
Shannon andranno ad affiancare Amy Adams
e Jake Gyllenhaal nel drammatico
Nocturnal Animals, che segna il ritorno
di Tom Ford dietro alla macchina da presa dopo il successo di
A Single Man. Distribuito
dalla Focus Features, Nocturnal
Animals è prodotto dallo stesso Tom
Ford, che ha inoltre curato l’adattamento per il cinema
del romanzo Tony and Susan
di Austin Wright del 1993.
Amy Adams
interpreta la protagonista, Susan,che
vent’anni dopo aver lasciato l’ex marito, riceve da lui le bozze di
un romanzo intitolato proprio Nocturnal
Animals. L’uomo le chiede un’opinione sul suo lavoro,
storia di una vacanza in famiglia destinata a prendere
una svolta piuttosto violenta. Il film, dalla struttura
evidentemente metanarrativa, seguirà gli sviluppi del fittizio
romanzo, di cui è protagonista Jake
Gyllenhaal,ma anche della stessa
Susan, che dovrà fare i conti con il passato, risvegliato dalla
lettura del libro dell’ex marito.
Aaron
Taylor-Johnson, visto inAvengers: Age of
Ultron, dovrebbe interpretare un misterioso
personaggio coinvolto nelle vicende della famiglia
di Jake Gyllenhaal,
mentre Michael Shannon (che vedremo in
Freeheld con Julianne
Moore ed Ellen Page e
in Midnight Special di Jeff
Nichols) sarà un detective impegnato nelle
indagini relative ai drammatici risvolti che accadranno.
È stato rilasciato il trailer
ufficiale diNocebo,
l’ultimo thriller del regista Lorcan Finnegan e
prodotto da RLJE Films/Shudder. Il trailer offre agli spettatori
uno sguardo all’atmosfera inquietante del film e alle tensioni che
aumenta tra i vari personaggi. Nel film “Una stilista
(Eva
Green) soffre di una misteriosa malattia che confonde
i suoi medici e frustra suo marito (Mark
Strong) – finché non arriva l’aiuto sotto forma di una
tata filippina (Chai Fonacier) che usa metodi che derivano da
tradizioni popolari per guarirla ma questa strada porterà a
rivelare una verità orribile ”, si legge nella sinossi del
film.
Noceboè scritto da Garret Shanley e diretto da Lorcan Finnegan. Nel
casto protagonisti sonoEva
Green,
Mark Strong, Chai Fonacier e Billie
Gadsdon. Il film uscirà negli USA in anteprima
nelle sale il 4 novembre e sarà disponibile in digitale e tramite
video on demand il 22 novembre sempre negli USA. In Italia al
momento non ha una data di uscita.
Ideata dall’attrice e
sceneggiatrice Erin Foster (The
O.C.,
Una mamma per amica), Nobody wants this
è la nuova serie romantica targata Netflix. Formata da una sola stagione di 10 episodi,
ognuno da circa trenta minuti, la serie presenta in maniera
interessante le tradizioni e la sacralità della religione ebraica,
parallelamente a una storia d’amore tutt’altro che convenzionale.
Nel cast si ritrovano diverse figure già note nel panorama
cinematografico internazionale: i due protagonisti Joanne e Noah
sono interpretati rispettivamente dall’americana Kristen
Bell (Bad
moms) e dall’affascinante
Adam Brody (Una
donna promettente, The O.C.). L’attrice Justine
Lupe (La
ragazza più fortunata del mondo, Succession) è
nel ruolo di Morgan, sorella di Joanne.
Nobody wants this: un amore
proibito
Joanne è una giovane senza filtri,
estroversa e con una particolare inclinazione verso situazioni
tossiche e inusuali quando si tratta di ragazzi. Non riesce a
trovare la persona giusta con cui avere una vera relazione stabile,
finché non incontra Noah. Attraente rabbino, lui riuscirà a
conquistare il cuore di Joanne, ma l’amore tra i due sembra essere
impossibile. Joanne non viene accettata dalla famiglia ebrea di
Noah, ed il fantasma delle relazioni passate irrompe continuamente
nelle vicende.
Rebecca, ex fidanzata di Noah,
cerca, con l’aiuto di tutta la famiglia, di allontanarlo da Joanne
per farlo ritornare da lei. Ma fin dove si spingerà Rebecca per
riconquistare il suo amato? Noah e Joanne, così diversi eppure così
innamorati, riusciranno a trovare il modo di stare insieme?
L’elemento più rappresentativo
della serie è certamente l’ebraismo in tutte le sue sfumature. Dai
primi episodi l’idea che Noah sia un rabbino viene presentata in
chiave più ironica, quasi paradossale: nella cultura di massa un
rabbino sembra essere una persona molto più seriosa e altera di un
giovane affascinante come Noah. All’inizio delle vicende viene
quindi chiaro il confronto con un’altra serie, disponibile su
Prime, con un intreccio amoroso simile: si tratta di Fleabag. In
Fleabag infatti la protagonista si innamora nella seconda stagione
di un prete, interpretato da
Andrew Scott. Il concept della storia d’amore
impossibile con un uomo di religione sembra quindi essere un po’
ripetuto in Nobody wants this.
Andando avanti con gli episodi, la
serie si distanzia molto dalla profondità emotiva di Fleabag:
l’amore tra Joanne e Noah non è tanto ostacolato da questioni
religiose (i rabbini possono avere relazioni e sposarsi a
differenza dei preti cristiani), quanto più dai pregiudizi
delle persone che li circondano. Joanne viene vista solo come una
Shiksa, termine hyddish dispregiativo per indicare le
donne non-ebree, e non viene accettata dalla famiglia per la sua
stessa esuberanza e apertura di mente.
Momenti di comicità
Nobody wants this
non è solamente una melensa storia d’amore: presenta in se tanti
elementi comici e ironici che alleggeriscono le vicende. Il
personaggio che rappresenta maggiormente la verve comica della
serie è Sasha, fratello di Noah. Sasha viene continuamente
comandato dalla moglie, molto gelosa, che gli impedisce di avere
amiche. Un momento molto ironico è la scena in cui Sasha, dopo aver
fumato della marjuana, si ritrova visibilmente strafatto a dover
aiutare la figlia Miriam, pre-adolescente, a risolvere una
questione di cuore.
Altro elemento comico per i fan
della sit-com
Two Broke girls è il cameo di Ryan Hansen (Candy
Andy) come uno degli ex amanti o amici con benefici di
Joanne. Si tratta di un breve momento in cui Joanne, in crisi con
se stessa, contatta il ragazzo per sentirsi dire se è una brava
persona.
Nobody wants this
crea automaticamente un parallelismo tra due stili di vita
differenti. Da un lato, Joanne è una giovane donna indipendente,
con poca fede in alcuna religione, autonoma finanziariamente e
emotivamente; basa la sia vita sulla distruzione dei taboo, è
effettivamente ciò che fa nel suo podcast, parlando di sesso e
sessualità. Joanne ha paura di impegnarsi seriamente in una
relazione proprio per la paura di perdere se stessa, di divenire
emotivamente dipendente dal proprio partner.
Dall’altro lato, Noah è più
introverso, ha necessariamente una mentalità un po’ più ristretta
rispetto a Joanne; essendo un rabbino, la religione ebraica ha una
grande importanza per lui e, dalla sicurezza e trepidazione che
trasmette nel parlare delle tradizioni giudaiche, emerge la sua
sincera fede.
Due mondi, due persone
apparentemente opposte riescono a trovare il modo di stare insieme
imparando l’uno dall’altra. Nobody wants this si
rivela essere una serie scorrevole e piacevole da vedere, pur
marciando sempre sul solito prodotto della storia d’amore
impossibile.
La nuova commedia romantica di
Netflix, Nobody Wants
This (la
nostra recensione), è stata ispirata da una
storia d’amore reale. Con il cast di Nobody Wants This
guidato da
Kristen Bell e
Adam Brody, lo show racconta la relazione romantica
interculturale tra i due personaggi. Dato che alcuni aspetti di
Nobody Wants This sembrano troppo belli per essere veri,
il pubblico potrebbe chiedersi se la relazione tra Noah e
Joanne abbia una base nella vita reale.
Nobody Wants This ha
debuttato con ottime recensioni, con
un impressionante punteggio su Rotten Tomatoes del
93%. Lo show include elementi e temi come l’essere in una
relazione romantica con qualcuno che ha una visione diversa della
vita con cui il pubblico può relazionarsi. Nobody Wants
This esplora le difficoltà delle relazioni
sentimentali senza essere troppo predicatorio.
Nobody Wants This è stata
ispirata dalla storia d’amore reale di Erin Foster
Nobody Wants This è stato
ispirato dalla storia d’amore reale della creatrice dello show,
Erin Foster, e di suo marito, Simon Tikhman. La Foster, che ha
avuto l’idea di Nobody Wants This mentre si stava
convertendo all’ebraismo, voleva che lo show fosse una
lettera d’amore al suo matrimonio. Noah di Nobody
Wants This è in realtà basato sul marito della Foster.
Parlando al suo podcast The World’s First Podcast, la Foster ha detto che
voleva che il protagonista maschile della serie fosse
“emotivamente disponibile, cavalleresco, all’antica… ma anche
molto divertente e sicuro di sé”. L’educazione di Noah nella
serie rispecchia anche la vita di Tikhman, che è figlio di
immigrati ebrei-russi (via People).
Sebbene ci siano diversi aspetti
della vita della Foster che si sono riversati nella serie, ci sono
alcune differenze tra la relazione tra Noah e Joanne e quella tra
Foster e Tikhman. Innanzitutto, Foster e Tikhman non hanno subito
le pressioni della famiglia e degli amici come invece è accaduto a
Noah e Joanne nella serie. Inoltre, nella vita reale
Tikhman è un dirigente musicale, non un rabbino. Prima di
sposare Tikhman, Foster si è convertita all’ebraismo, cosa che
Joanne ha dovuto affrontare
alla fine di Nobody Wants This (via Huffington Post).
Ciò che Nobody Wants This ha
copiato dalla relazione tra Foster e Tikhman
Ci sono alcune cose che Nobody
Wants This ha preso direttamente dalla vita reale della
Foster. Nel sesto episodio della serie in 10 parti, intitolato “The
Ick”, Noah incontra finalmente i genitori di Joanne. Deciso a far
colpo su di loro, si presenta in tenuta da ginnastica con un mazzo
di girasoli giganti. Il tentativo di Noah di impressionare
i genitori di Joanne le provoca “lo
schifo”, un termine coniato da lei e
dalla sorella per indicare quando qualcosa che fa un partner
romantico le fa perdere interesse.
Qualcosa di simile è successo a
Foster e Tikhman quando lui ha incontrato i genitori di lei. Lui si
presentò stringendo dei girasoli giganti, cosa che fece ripensare
la Foster alla loro relazione. In un’intervista al New York
Magazine, la Foster ha ricordato l’evento dicendo: “I
fiori erano così lunghi e continuavano a cadere.Seduta
lì, ho pensato: “Beh, se qualcuno si preoccupa così tanto, allora
sembra una debolezza”” (via Vulture). Visto che la serie si è conclusa con il
destino di Noah e Joanne in bilico, sarà interessante vedere
cos’altro Nobody Wants This utilizzerà
nella
seconda stagione dalla storia d’amore reale della Foster.
Il finale di Nobody
Wants This di Netflix
dipinge l’immagine di una coppia che continua a lottare l’una per
l’altra nonostante le difficoltà, portando avanti il messaggio
centrale dello show sull’amore. La serie inizia con Joanne che
decide di prendere decisioni più intelligenti nella sua vita
sentimentale e Noah che rompe con la sua fidanzata di lunga data,
Rebecca. Noah e Joanne si incontrano a una festa e si rendono
subito conto che la loro religione renderà complicata la loro
relazione. Nonostante le loro diverse esperienze di vita,
le loro famiglie e le loro religioni, decidono di dare una vera
possibilità alla loro relazione.
Anche se Noah (Adam
Brody) e Joanne (Kristen
Bell) sono felici insieme, entrambe le loro famiglie
sono contrariate da questa unione. La famiglia di Noah ama la sua
ex fidanzata Rebecca e lo spinge a tornare con lei. La sorella e la
madre di Joanne pensano che siano una coppia male assortita e
dicono che Joanne non è una persona abbastanza buona per lui.
Mentre la relazione della coppia si rafforza, i due devono iniziare
a pensare al loro futuro, compresa la possibilità che Joanne si
converta al giudaismo. Tra il forte cast di Nobody Wants
This e la prospettiva degli amanti incrociati, lo show di
Netflix costruisce una storia d’amore che scalda il
cuore e che potrebbe continuare nella seconda stagione.
Noah e Joanne resteranno
insieme alla fine di Nobody Wants This Stagione 1?
L’episodio finale della prima
stagione di Nobody Wants This è una montagna russa
selvaggia che spinge ripetutamente Noah e Joanne ad unirsi e
separarsi. Dopo le insicurezze dell’episodio precedente, Joanne
decide di fingere una malattia per evitare il bat mitzvah. Cambia
idea quando scopre le bugie di Rebecca. Quando arriva alla festa,
annuncia a Noah che si convertirà. Dopo una difficile conversazione
con Rachel, Joanne decide di non convertirsi e rompe con Noah.
Tuttavia, Noah la cerca proprio alla fine e si
baciano.
La narrazione a incastro
dell’ultimo episodio di Nobody Wants This, stagione 1,
episodio 10, “Bat Mitzvah Crashers”, sottolinea l’impatto delle
pressioni della società sulla coppia interconfessionale e accenna
alle difficoltà che potrebbero avere in futuro. Inoltre, mostra la
profondità dei sentimenti di Noah e Joanne l’uno per l’altra.
L’amore
di Joanne per Noah si estende al suo lavoro, alla sua famiglia e
alla sua cultura. È disposta a sacrificare la sua relazione per
rendere la vita di Noah più felice e più facile. D’altra parte,
Noah è disposto a spingere affinché la sua comunità accetti e
rispetti Joanne così com’è.
Spiegazione della decisione di
Joanne di convertirsi
Nel finale della prima stagione di
Nobody Wants This, Joanne annuncia a Noah che si
convertirà all’ebraismo per lui. La decisione è stata presa
in fretta e furia, senza alcun tipo di riflessione, se non il
desiderio di tenere Noah. Quando lo dice a Noah, lui le
chiede se lo sta facendo anche per se stessa, domanda che lei
ignora. Joanne sembra credere onestamente che sia semplice
rivendicare un’etichetta, senza capire tutto ciò che comporta.
Sembra moderatamente confusa quando Noah inizia a elencare le cose
che imparerà durante il processo.
Tuttavia, in una svolta
inaspettata, è necessaria una conversazione con Rebecca per
rendersi conto del problema della sua decisione. Se si converte e
sposa Noah, sarà considerata una rappresentante del tempio e un
modello per le congregazioni. La sua decisione di convertirsi non
avrebbe un impatto solo su se stessa, visto il potenziale lavoro di
Noah come rabbino capo. Alla fine, Joanne decide che non può
convertirsi perché sarebbe solo per Noah invece di qualcosa che
vuole per se stessa, creando una barriera per la relazione tra i
due in futuro.
Perché Joanne pensa che Morgan
stia mentendo
Verso la fine della
commedia romantica di Netflix, Morgan incontra Rebecca in un
bar, pensando che l’ex di Noah non sappia chi sia. Per mettere in
difficoltà Joanne e Noah, Rebecca racconta a Morgan numerose bugie,
che Morgan trasmette a Joanne. Piuttosto che pensare che l’ex di
Noah possa aver mentito, Joanne ipotizza che Morgan abbia inventato
delle bugie per mettere zizzania tra Joanne e Noah. Ciò
evidenzia problemi più profondi tra le sorelle e i conduttori del
co-podcast che non erano stati affrontati in
precedenza.
Joanne considera la sorella
inaffidabile e non sembra mai apprezzare il duro lavoro svolto da
Morgan. Inoltre, non considera i suoi contributi al podcast,
un’estensione del problema di fondo. D’altro canto, Morgan sembra
avercela con Joanne perché antepone altre priorità al loro lavoro e
prende decisioni che hanno un impatto negativo su entrambe. Le
sorelle cercano l’approvazione reciproca in modi diversi. Joanne
vuole il sostegno di Morgan nella sua relazione, per cui si sente
ferita quando pensa che Morgan abbia mentito. Al contrario, Morgan
vuole l’elogio di Joanne per la sua affidabilità e premura, quindi
è profondamente ferita quando Joanne dubita di lei.
Sebbene Joanne si scusi con Morgan
per le accuse di menzogna, i due non riescono a gestire appieno la
situazione di fondo. A meno che non riflettano internamente e non
crescano dall’incidente, è probabile che il conflitto tra Joanne e
Morgan si ripresenti nelle prossime stagioni di Nobody Wants
This.
Come cambia il rapporto tra
Joanne ed Esther nel tempo
Come si vede nel trailer di
Nobody Wants This, Esther – la cognata di Noah – e Joanne
non iniziano bene. Esther può sembrare a volte prepotente e
cattiva, ma in realtà questo è diretto solo a Joanne – a causa
della sua lealtà verso Rebecca – e a Morgan – perché la sorella è
vista come un’estensione di Joanne. È affettuosa, più morbida e più
premurosa nei confronti dei suoi amici e della sua famiglia. Il
rapporto familiare di Esther con Rebecca le impedisce di aprirsi
con la nuova ragazza di Noah. Alcuni momenti contribuiscono
a creare un rapporto più positivo tra Joanne ed
Esther.
Esther abbassa la guardia durante
un gioco alcolico con le sue amiche, Joanne e Morgan. Alla fine del
gioco, sembra essersi ammorbidita un po’. Il senso di colpa appare
sul suo volto quando sale in macchina con Rebecca, a quel punto
parla negativamente di Joanne per far sentire meglio la sua
migliore amica. Esther vede ancora una volta il lato positivo di
Joanne quando l’outsider convince Miriam che il tema del bat
mitzvah potrebbe essere interessante. Le due sembrano rendersi
conto che non devono essere nemiche, piantando semi emotivi che
potrebbero crescere in un’amicizia.
Poi, alla cena di famiglia di Noah,
Esther inizia a simpatizzare con Joanne quando Bina tratta
quest’ultima come la “bambina cattiva” al posto suo. Questo momento
mostra come la pressione di essere perfetta influisca su Esther.
Purtroppo, tutto ciò che di buono c’era nel loro rapporto
viene spazzato via in un momento alla fine di Nobody Wants This a
causa delle azioni di Sasha. Ha agito alle spalle di
Esther e ha rivelato le bugie di Rachel a Morgan e Joanne. Invece
di indirizzare la sua rabbia verso di lui, Esther la proietta sulle
sorelle.
Nobody Wants This è basato su
una storia vera?
Nel descrivere Nobody Wants
This, la creatrice, Erin Foster, lo definisce
semi-autobiografico (viaTudum) piuttosto che una romanzatura
della sua storia vera. La Foster è una donna bionda di Los
Angeles che conduce un podcast con la sorella Sara. Alla fine ha
avuto una relazione con un uomo ebreo di nome Simon Tikhman,
sperimentando uno shock culturale quando si è confrontata con la
comunità di lui. Prima del loro matrimonio del 2019, Erin Foster si
è convertita all’ebraismo. Per spiegare il legame di Nobody
Wants Thiscon la sua vita, Erin Foster ha dichiarato:
“Questo show si basa sull’unica
buona decisione che abbia mai preso: innamorarmi di un bravo
ragazzo ebreo.Ma ho capito che essere felici è molto più
difficile che essere infelici – non c’è nulla di cui
lamentarsi.Quindi, ho creato questo spettacolo basato su
tutti i modi in cui trovare la persona giusta può essere così
difficile”.
In definitiva, la storia di
Nobody Wants This non è identica alle esperienze della
stessa Foster. Per esempio, Tikhman non era un rabbino del suo
tempio. Tuttavia, lo spettacolo arriva comunque alla verità emotiva
del viaggio di Erin Foster.
Il vero significato del finale
di Nobody Wants This
Alla fine della prima stagione di
Nobody Wants This, Joanne e Noah decidono di impegnarsi
nella loro relazione nonostante il fatto che potrebbe avere un
impatto negativo sulla carriera di Noah. Questa è stata la forma di
sacrificio di lui che ha bilanciato la volontà di lei di
convertirsi per lui. In definitiva, la loro decisione di continuare
la loro storia d’amore trasmette il chiaro messaggio che a
volte i partner devono fare sacrifici e compromessi se vogliono
continuare la loro relazione. Inoltre, ricorda al pubblico
che la felicità non è necessariamente la scelta più facile, ma può
essere la decisione più appagante nel lungo periodo.
Il finale di Nobody Wants This
anticipa la seconda stagione
La prima stagione di Nobody Wants
This prevede possibili cambiamenti di carriera sia per Joanne che
per Noah. Il podcast di Joanne e Morgan potrebbe essere acquisito
da Spotify, mentre Noah è in lizza per il posto di rabbino capo del
suo tempio. La loro relazione rappresenta un ostacolo in entrambe
le situazioni. Joanne sta sviluppando dei limiti su ciò che
condivide nel podcast, a cui i suoi ascoltatori rispondono
negativamente. Anche alcuni membri del tempio reagiscono
negativamente al fatto che Noah esca con Joanne perché lei non è
ebrea, il che potrebbe danneggiare le sue possibilità di ottenere
la promozione. La seconda stagione dovrà approfondire la
loro relazione e le loro carriere.
Inoltre, alla fine di Nobody
Wants This, Bina ed Esther hanno deciso di farli lasciare,
cosa che continuerà senza dubbio anche nella seconda stagione. Tra
Esther e Sasha si sta preparando una lotta all’ultimo sangue. Un
episodio della prima stagione lascia intendere che Miriam potrebbe
avere una storia d’amore con un ragazzo di nome Caleb. Questi sono
solo alcuni esempi di questioni che potrebbero essere esplorate in
una possibile seconda stagione di Nobody Wants This.
Netflix ha rinnovato la commedia romantica
Nobody Wants This (qui
la recensione), con protagonisti Kristen Bell e Adam Brody, per una seconda stagione. Il
rinnovo, però, avviene con un cambio di showrunner, con l’ideatrice
Erin Foster che rimarrà però voce creativa della
serie. Al suo posto, gli ex allievi di Girls,
Jenni Konner e Bruce Eric Kaplan,
sono saliti a bordo come produttori esecutivi e showrunner per la
seconda stagione, guidando una writers room aperta da un paio di
settimane. A loro si aggiungono Nora Silver,
presidente della Jenni Konner Productions, che sarà produttrice
esecutiva insieme al duo.
Gli accordi con Konner, Kaplan e
Silver – come riportati da Deadline – sono stati stipulati
prima dell’uscita della commedia il 26 settembre, uno dei lanci più
forti di sempre per una serie comica originale Netflix. Debuttando
al n. 2 nel weekend di apertura, Nobody Wants This
è salita al n. 1 nella sua prima settimana completa, ottenendo ben
26,2 milioni di visualizzazioni nei suoi primi 11 giorni di uscita
e cogliendo lo zeitgeist e innescando una conversazione.
“Aver ideato Nobody Wants This
sarà per sempre un punto di forza della mia carriera”, ha
dichiarato la Foster, che per la serie ha tratto ispirazione dalla
sua esperienza personale. “L’incredibile cast, la troupe, i
produttori e i dirigenti hanno fatto sì che questo show diventasse
quello che è oggi, e sperimentare le reazioni degli spettatori a
questa serie ora che è uscita nel mondo è stato più di quanto
potessi sognare. Sono così fortunata a poter continuare questa
storia e a farlo al fianco di Jenni Konner e Bruce Eric Kaplan, di
cui sono una grande fan dai tempi di Girls… Giustizia per le
relazioni sane che sono anche le più romantiche!”
“È un sogno lavorare a Nobody
Wants This”, ha dichiarato invece Konner. “Erin è la rara
creatrice con una voce cristallina e uno spirito genuinamente
collaborativo. Sono una vera fan dello show di Erin e mi sento
anche molto fortunata a tornare in una stanza con due dei miei
preferiti, Bruce Kaplan e [la scrittrice] Sarah Heyward di
Girls”. Kaplan ha aggiunto: “Sono entusiasta oltre ogni
dire di far parte della seconda stagione di Nobody Wants This,
creata dalla divertentissima Erin Foster. È uno show così unico e
bello e mi sto già divertendo moltissimo a lavorarci”.
Nobody Wants This, la nuova commedia
romantica di Netflix
con Kristen Bell e
Adam Brody, ha ottenuto un ottimo risultato su Rotten
Tomatoes. Creata da Erin Foster, basandosi in parte sulle proprie
esperienze di innamoramento del marito, la serie di 10 episodi è
incentrata sull’improbabile storia d’amore che si forma tra la
podcaster agnostica e di successo Joanne (Bell) e il rabbino
anticonformista Noah (Brody) dopo il loro incontro a una cena. La
Bell è anche produttrice esecutiva della commedia romantica, che ha
debuttato di recente su Netflix.
Nobody Wants This ha
debuttato con numeri impressionanti su Rotten
Tomatoes, ottenendo un punteggio quasi perfetto,
pari a 7/10 e una valutazione complessiva del 95%. La
commedia romantica ha solo una recensione negativa su 19 al momento
in cui scriviamo. Anche l’indice di gradimento del pubblico è alto,
attualmente pari all’84%, anche se entrambi i dati sono soggetti a
variazioni.
Cosa dicono le recensioni di Nobody Wants This
La nuova serie è stata
esplicitamente proposta come un appuntamento imperdibile per coloro
che sono cresciuti guardando gli attori principali come icone del
teen drama. Nella sua recensione per TVLine, Dave Nemetz allarga l’appello a tutti coloro
che amano il genere: “È una gioia vedere Bell e Brody
rimbalzare l’uno sull’altro in questo modo, ognuno al top del
proprio gioco.Ed è un’iniezione di fiducia per le
commedie romantiche in generale”. Un plauso va anche al cast
di supporto di Nobody Wants This , che comprende, tra gli
altri, Justine Lupe, Timothy Simons e Sherry Cola.
Diverse recensioni
avvertono che la serie ha problemi di ritmo e che le premesse sono
troppo scarne per dieci episodi. Scrivendo per Variety, Alison Herman allude ad alcuni dei tratti più
negativi della serie: “Molte persone vorranno guardare Nobody
Wants This.Dubito solo che ne avranno un ricordo
duraturo”. Tuttavia, la maggior parte delle valutazioni
concorda sul fatto che si tratta di un’esperienza piacevole,
rafforzata dagli attori principali.
La nuova serie di commedie
romantiche di NetflixNobody Wants This (la
nostra recensione) si sta già rivelando un
successo, ma ci sarà una seconda stagione? Creata per il piccolo
schermo da Erin Foster (basandosi
vagamente sulla sua esperienza personale), la serie segue
l’agnostica podcaster Joanne (Kristen
Bell) che si innamora di un rabbino non ortodosso, Noah
(Adam
Brody), e la loro relazione anticonvenzionale fa arrabbiare non
poche persone lungo il percorso. Esplorando alcuni argomenti tabù
che spesso vengono lasciati fuori dalla maggior parte delle
commedie romantiche (in particolare le differenze religiose), la
serie stravolge il genere con molto umorismo e cuore.
Con una premessa così divertente e
aperta, Nobody Wants This aveva un potenziale immediato
per la seconda stagione, e sono già iniziate le speculazioni su
dove Joanne e Noah saranno diretti. Inoltre, la serie si è
dimostrata un grande successo di critica e il finale di Nobody Wants This – stagione 1 è stato tutt’altro che
conclusivo. Questo pone le basi per una narrazione continua che
potrebbe proseguire non solo in un’altra stagione, ma in un arco di
più stagioni se Netflix decidesse di rinnovare. Tuttavia, allo stato
attuale, la seconda stagione di Nobody Wants This non ha
ancora ricevuto il via libera.
Le ultime notizie su Nobody
Wants This 2
Mentre dietro le quinte di Netflix
si sta valutando la possibilità di un secondo episodio, l’ultima
notizia vede la creatrice della serie Erin Foster parlare della
seconda stagione di Nobody Wants This. La Foster ha basato
lo show sulla sua esperienza personale e questo rende lo sviluppo
del progetto ancora più personale, visto che potrebbe andare avanti
con altri episodi. La Foster ha fatto intendere che ci sarà
un cambio di ritmo se la serie verrà rinnovata, rivelando
che si sta già lavorando per sviluppare altri episodi se Netflix
vorrà rinnovare Nobody Wants This. Tuttavia, la commedia
romantica è ancora nel limbo fino a quando lo streamer non prenderà
una decisione.
Leggete qui la dichiarazione completa della Foster:
Stiamo ricevendo una risposta
molto positiva.E quindi credo che si sia iniziato a parlare
di una potenziale seconda stagione.La storia della Stagione
1 si svolge molto lentamente.Quindi penso che se ci sarà
una seconda stagione vorrei riprendere il discorso da dove
l’abbiamo lasciato e continuare a farlo con calma, perché non
voglio che ci spingiamo troppo avanti.Voglio dire, voglio
che il mio show vada in onda il più a lungo possibile!
La seconda stagione di Nobody
Wants This non è confermata
Nonostante la prima stagione di
Nobody Wants This stia ottenendo ottimi voti dalla critica
nei primi giorni dopo il suo debutto, non si è ancora
parlato di una seconda stagione. Netflix raramente prende
decisioni affrettate quando si tratta di rinnovare i propri show, e
anche un successo sicuro come Nobody Wants This non è una
garanzia. Tuttavia, il fatto che la creatrice Erin Foster sia
entusiasta della seconda stagione e che la commedia romantica sia
stata ben accolta, fa sì che la seconda stagione sembri meno
improbabile.
In ultima analisi, la
decisione si baserà sui numeri degli spettatori, che
saranno chiari solo dopo che lo show sarà rimasto sulla piattaforma
per un po’ di tempo. Sebbene la popolarità immediata sia positiva,
gli spettacoli in streaming di solito acquistano slancio man mano
che procedono e possono costruire un pubblico enorme nelle
settimane o addirittura nei mesi successivi al lancio. D’altra
parte, Nobody Wants This è il tipo di show che potrebbe
rompere gli schemi e ottenere un rapido rinnovo.
Il cast di Nobody Wants
This è stato forse il suo punto di forza, e la chimica tra le
star Kristen Bell e Adam Brody ha tutte le caratteristiche di una
classica coppia di potere da commedia romantica. Per questo motivo,
Kristen Bell dovrà tornare a interpretare la volitiva
agnostica Joanne, mentre Adam Brody dovrebbe tornare a vestire i
panni del rabbino eterodosso Noah. Oltre al duo
principale, l’ensemble di Nobody Wants This è altrettanto
importante, compresa la sorella di Joanne, Morgan (Justine Lupe), e
Jackie Tohn nel ruolo di Esther, la sorella protettiva di Noah.
Dettagli sulla trama di Nobody
Wants This 2
La conclusione della prima stagione
ha lasciato la coppia su un terreno a dir poco incerto e ci sono
ancora molte domande in sospeso che dovranno essere affrontate
nella seconda stagione di Nobody Wants This . In primo
luogo, la decisione di Joanne di non convertirsi
all’ebraismo sarà sempre un punto dolente fino a quando non saranno
cambiati molti cuori, anche se alla fine potrebbe fare il
cambio per le giuste ragioni. Tuttavia, ci sono forze all’opera per
allontanare la coppia e le bugie di entrambe le famiglie sono
destinate a venire a galla. Il modo in cui la coppia supererà
queste tempeste sarà la vera carne al fuoco della seconda stagione
di Nobody Wants This .
La storia d’amore tra Joanne
(Kristen
Bell) e Noah (Adam
Brody) continua nella seconda stagione di “Nobody
Wants This“, che debutterà in tutto il mondo il
23 ottobre su Netflix. La data di uscita è stata
annunciata dal cast e dalla troupe durante un evento FYC degli Emmy
per la prima stagione della serie.
Liberamente ispirata alla
storia vera della creatrice Erin Foster, la prima stagione ha
seguito l’improbabile accoppiamento tra una podcaster agnostica e
schietta e un rabbino anticonformista dopo un incontro casuale a
cena. Dopo 10 episodi dedicati all’esplorazione della storia
d’amore altalenante della coppia, il finale della prima stagione si
è concluso con un futuro incerto tra i due dopo che Joanne ha
rivelato di non essere pronta a convertirsi all’ebraismo.
Il cast originale della prima
stagione tornerà insieme ad alcune nuove aggiunte. Leighton
Meester sarà guest star nel ruolo di Abby, una mamma
influencer di Instagram e nemesi d’infanzia di Joanne. Anche
Miles Fowler, Alex Karpovsky e
Arian Moayed appariranno nella prossima
stagione.
Netflix ha
rinnovato la serie commedia romantica poco dopo la sua messa in
onda nel settembre 2024. Dopo il successo della prima stagione,
Foster ha parlato con Variety delle reazioni dei fan e di come la
creazione della serie sia stata “un momento culminante della
sua carriera”.
“L’incredibile cast, la troupe,
i produttori e i dirigenti hanno contribuito a rendere la serie la
serie che è oggi, e vedere le reazioni degli spettatori a questa
serie ora che è disponibile è stato più di qualsiasi cosa avessi
mai potuto immaginare”, ha dichiarato.
Dal suo debutto nel 2024,
“Nobody Wants This” è diventata un enorme successo
tra il pubblico affascinato dall’alchimia tra Joanne e Noah. Foster
tornerà come produttrice esecutiva insieme alla sorella Sara Foster
per la seconda stagione. La nuova arrivata Nora Silver si unirà al
cast come produttrice esecutiva, così come Jenni Konner e Bruce
Eric Kaplan, che saranno anche showrunner.
Arriva nelle sale italiane il 24
maggio Nobili Bugie, film scritto e diretto da
Antonio Pisu (con la collaborazione di
Federico Tolardo). Il cognome Pisu non è un
caso di omonimia: Antonio è infatti figlio d’arte del grande
Raffaele, che in questo film veste i panni del protagonista,
il Duca Pier Donato Martellini. Nobili Bugie
è una commedia corale ambientata sul finire della Seconda Guerra
Mondiale.
Una famiglia di nobili –
composta dall’anziano duca Martinelli, dalla moglie
Romola (Claudia Cardinale) e dal figlio Jean
Jacques (Paolo Rossi) – è sull’orlo del lastrico.
Un giorno si presenta alla loro porta una famiglia di ebrei in
fuga che, con l’invitante offerta di lingotti d’oro, chiede asilo a
Villa La Quiete. Ma quando la guerra finisce, i duchi e la loro
strampalata servitù metteranno su una serie di pantomime
dietro l’altra per ingannare i rifugiati e far credere loro
di essere ancora braccati dai tedeschi.
L’unica location di Villa La Quiete
funge da palcoscenico per questa farsa italiana dal
sapore estremamente nostalgico. Ci sediamo in platea,
piuttosto che al cinema, ci sembra di essere a teatro. Una
messinscena, quella di Nobili Bugie, che se vista
dal vivo, con attori in carne e ossa, avrebbe sicuramente
giovato di più. Ci saremmo trovati di fronte ad una commedia degli
equivoci in stile Molière, dove le situazioni
paradossali e la recitazione un po’ calcata avrebbero
potuto essere giustificabili in virtù dello straniamento
temporale di brechtiana memoria.
Ma il linguaggio del cinema è ben
diverso. E il taglia e cuci continuo del montaggio, associato a una
regia acerba, non aiuta certo alla fruizione della storia. Si ha
come l’impressione di essere di fronte ad una serie di sketches
comici in stile “Premiata Ditta” (e in questo senso la
presenza di Tiziana Foschi è significativa).
L’umorismo, che dovrebbe essere la
caratteristica predominante della pellicola, è spesso datato e gli
attori ricordano con nostalgia quella comicità da “Bagaglino” che
oggi appare superata. Eppure il film regge, merito sicuramente di
un cast di ottimi attori: dal divertentissimo
Raffaele Pisu alla bravissima Claudia
Cardinale, passando per il trio di servitori di
Nini Salerno, Tiziana Foschi
e Federico Tolardo, che strappa più di una
risata.
Nobili Bugie non è
solo commedia però. C’è un fil rouge sottilissimo, quasi invisibile
eppure presente, che serpeggia lungo tutta la commedia. E non
fa certo ridere. Si tratta del contesto storico dei Colli
Bolognesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Uno dei luoghi che
più ostinatamente si oppose al fascismo, culla di partigiani
che combatterono con le unghie e con i denti gli orrori della
dittatura.
In campo lungo il Bologna
Football Club, quel Bologna portato alla ribalta da
Árpád Weisz, e in qualche modo con lui crollato
all’indomani delle deportazioni ebraiche, che di Weisz causarono la
morte.
In questo senso Nobili
Bugie ha il sapore agrodolce di un racconto di
Stefano Benni, un Bar Sport
(racconto e film omonimo del 2011) frutto delle menti di due
giovani sceneggiatori che hanno voluto guardare il lato tragicomico
della storia d’Italia.
L’attenzione della Warner Bros, in
cerca di un regista per il prequel di 300, si è posata su Noam
Murro che ha già diretto Smart People. Il film prima intitolato
Serse,
In attesa del rilascio dei primi
video ufficiali di Noah,
kolossal biblico diretto da Darren Aronofsky, in
cui Russel Crow vestirà la tunica di Noé,
grazie ad Entertainment Tonight ci è possibile osservare uno sneek
peek del trailer ufficiale.
In Noahsarà
raccontata l’impresa di Noé (Russel Crow) figura
biblica chiamata dal Signore a costruire un Arca all’interno della
quale gli sarà concesso di salvare da un’alluvione purificatrice,
che sterminerà l’umanità, la propria famiglia ed una coppia per
ogni animale al fine di ripopolare la terra.
Oltre a Russel
Crow il cast prevede star internazionali di primo livello
quali: Anthony Hopkins, Emma
Watson, Jennifer
Connelly, Logan
Lerman e Ray Winstone. Il film
è previsto nelle sale americane il 28 marzo
2014.
In attesa che Noah,
il film biblico diretto da Darren Aronofsky
con Russel Crowe nei panni del patriarca Noè,
veda la luce l’imminente 28 marzo, vi proponiamo qui di seguito una
featurette all’interno della quale il regista approfondisce
l’approccio attraverso il quale la sceneggiatura ha cominciato a
prendere forma.
Noah
di Darren Aronofsky arriverà in Italia il
prossimo 10 aprile 2014. La storia riprende la storia Noè, il
patriarca biblico, il più importante dopo Adamo e prima di
Abramo. Secondo la narrazione biblica è il costruttore
dell’Arca di Noè grazie a cui l’Umanità continuò la propria
esistenza sulla Terra; sull’Arca furono ospitate 7 coppie degli
animali puri ed una coppia di tutti gli altri animali (secondo
Genesi 6,19; secondo Genesi 7,2).
Paramount
Pictures e Regency
Enterprises sono liete di annunciare che, oggi,
Noah,
il film di Darren Aronofsky, ha superato
i 300 milioni di dollari di incassi al box office mondiale. La
quota internazionale arriva ad oltre 200 milioni di dollari e tocca
quasi 100 milioni per la parte statunitense, per un film che è
stato lanciato a fine marzo in tutto il mondo.
Per il weekend di apertura,
Noah ha
ottenuto un incasso generale di 95 milioni di dollari. Negli Stati
Uniti, i 44 milioni di dollari dell’uscita nel primo weekend
rappresentano il più grande risultato per l‘attore Russell Crowe,
mentre sul fronte internazionale, l’uscita del film in Russia e
Brasile è diventata la più importante di tutti i tempi per un’opera
che non sia un sequel, diventando inoltre la quarta apertura in
generale, rispettivamente con 17,2 e 9,8 milioni. Sul mercato russo
Paramount raggiunge l’incasso più alto della sua storia, oltre alla
miglior apertura per un film dell’attore australiano, con 32,8
milioni di dollari guadagnati fino a oggi. In Brasile, “NOAH” è
divenuto il film con il più alto incasso con 23,4 milioni ottenuti
a oggi. Altri risultati di rilevo includono il Messico con 15,5
milioni, la Corea del Sud con 14,3 milioni, la Gran Bretagna con
13,1 milioni e l’Australia con 10,7 milioni.
Noah
di Darren Aronofsky arriverà in Italia il
prossimo 10 aprile 2014. La storia riprende la storia Noè, il
patriarca biblico, il più importante dopo Adamo e prima di
Abramo. Secondo la narrazione biblica è il costruttore
dell’Arca di Noè grazie a cui l’Umanità continuò la propria
esistenza sulla Terra; sull’Arca furono ospitate 7 coppie degli
animali puri ed una coppia di tutti gli altri animali (secondo
Genesi 6,19; secondo Genesi 7,2).
La filmografia del regista
Darren Aronofsky si compone di opere molto diverse
tra loro, ma accomunate da tematiche come il rapporto con il corpo
e il senso di colpa. Si passa infatti dal drammatico Requiem
for a Dream fino al fantastico di The Fountain – L’albero
della vita, senza dimenticare i due apprezzati The
Wrestler e Il cigno nero e fino al
recente The Whale. Tutt storie
incentrate sul percorso accidentato dei rispettivi protagonisti. Si
colloca in questo percorso anche il film che Aronofsky ha
realizzato nel 2014, ovvero il biblico
Noah (qui la recensione), incentrato
sul celebre episodio del Diluvio Universale e dell’Arca di Noè.
Affascinato dall’elemento religioso
(che tornerà poi anche nel suo film successivo, madre!), Aronofsky
desiderava da tempo realizzare un film sul celebre personaggio
della Bibbia. Il progetto fu però a lungo rimandato, principalmente
perché la storia risultava essere troppo corta per un intero film e
il regista dovette trovare elementi per poter arricchire il
discorso. Aronofsky decise infine di concentrarsi tanto sul
silenzio di Dio quanto sui dubbi di Noè circa la missione che è
chiamato a compiere. Il difficile rapporto con uno dei suoi figli
diventa qui un altro elemento di base per la storia, che ha infine
preso forma.
Pur se criticato per il suo
discostarsi parzialmente dalla storia di Noè e venire bandito nei
paesi di religione islamica, Noah è diventato il maggior
incasso nella carriera di Aronofsky. Si tratta di un film più
complesso di quello che può sembrare inizialmente e che merita di
essere guardato con attenzione e predisposizione d’animo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo
significato. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama del film
Noah
In un mondo segnato dall’odio e dal
dolore, l’umanità si divide in quanti discesero da Set,
caratterizzati dalla bontà d’animo, e da Caino, caratterizzati
invece da un indole violenta. Ai primi appartiene
Noè, il quale un notte in sogno riceve un
misterioso messaggio divino, che lo spinge a fare visita al nonno
Matusalemme. L’anziano gli rivelerà di come il
Creatore lo abbia scelto per costruire un’arca e portare in salvo
la sua famiglia e due esemplari di ogni specie animale. Solo loro
dovranno salvarsi dall’imminente diluvio universale che spazzerà
via tutto il male. Sconcertato da quella notizia, Noè decide di
intraprendere da subito la costruzione dell’arca, aiutato dalla
moglie Naameh e dai figli Sem,
Cam, Jafet e dall’adottiva
Ila. Pericoli esterni, però, non tarderanno ad
arrivare.
Noah: il cast del
film
Il ruolo di Noè era stato offerto a
Christian Bale e Michael
Fassbender, ma questi hanno rifiutato a causa di conflitti
di programmazione. Alla fine il ruolo fu affidato al premio Oscar
Russell Crowe,
il quale si concentrò sul dar vita ad un personaggio diverso da
quello comunemente immaginato. Egli espresse infatti il desiderio
di esaltare tanto le virtù quanto gli aspetti peggiori di Noe.
Accanto a lui, nel ruolo di sua moglie Naameh vi è l’attrice
Jennifer
Connelly. I due avevano recitato insieme già in
A Beautiful
Mind(2001) e Storia
d’inverno(2014). Nei panni del nonno Matusalemme si
ritrova invece l’attore Anthony
Hopkins.
I figli di Noè, Sam e Cam, sono
interpretati rispettivamente da Logan Lerman e
Douglas Booth. Per il ruolo di Ila, personaggio
mai menzionato nella Bibbia e inventato appositamente per il film,
furono considerate le attrici Saoirse Ronan,
Bella Heathcote e Dakota Fanning.
La parte era inizialmente stata affidata a quest’ultima, che ha
però dovuto rinunciare per via di un altro impegno. Alla fine per
il ruolo è stata scelta Emma Watson.
Liam Neeson, Liev Schreiber e
Val Kilmer sono stati considerati per il ruolo
dell’antagonista Tubal-cain, ma Aronofsky voleva un attore con la
grinta necessaria per tenere testa al personaggio di Noè e decise
dunque di affidare il ruolo a Ray Winstone.
Noah: il significato del film
Nell’adattare per il grande schermo
il racconto di Noè e del Giudizio Universale, Aronofsky lo ha
arricchito di una serie di profonde riflessioni sull’essere umano e
il suo comportamento nel mondo. Da questo punto di vista, il film è
dunque profondamente di stampo ambientalista e, come dichiarato
anche da Emma Watson, è pensato per poter essere ambientato in
qualsiasi tempo, tanto nel passato quanto nel futuro. Ciò a
confermare del suo trattare elementi senza tempo, ancora oggi
attuali e diffusi. Allo stesso tempo, il regista non ha voluto
tralasciare gli aspetti più crudeli del racconto, mostrando dunque
il doppio aspetto di questa vicenda comunemente rappresentante la
rinascita del mondo.
In Noah infatti, del
protagonista vengono mostrati anche gli aspetti peggiori, come il
suo commettere atti spregevoli in nome della missione che gli è
stata affidata. Il percorso di Noè nel film non è però quello di un
uomo che deve rimanere ciecamente fedele a quanto gli è stato
incaricato di compiere, bensì egli si trova a dover compiere delle
scelte che, pur allontanadolo dall’apparente volontà del Creatore,
mostreranno il suo buon cuore. Ciò lo porterà a comprendere che se
egli è stato scelto per costruire l’arca non è per il suo essere un
uomo di fede, bensì per il suo essere dotato di un cuore colmo di
umanità, unico elemento che può riportare il bene nel mondo.
Il trailer di Noah e dove vedere il film in streaming
e in TV
È possibile fruire di
Noah grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Apple
TV+, Netflix, Disney+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 14 luglio alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Poteva un film chiacchierato come
Noah
sfuggire alle grinfie di Cinema Sins? Certamente no! Ecco
infatti il video con tutti gli errori del film diretto da
Darren Aronofsky con protagonista Russell
Crowe.
Noah,
con il vincitore del Premio Oscar Russell Crowe
come protagonista, è ispirato dall’epica storia di coraggio,
sacrificio e speranza di Noè. Diretto dal visionario regista Darren
Aronofsky, il film vede la partecipazione anche di Jennifer
Connelly, Ray Winstone, Emma Watson, Anthony Hopkins e Logan
Lerman. La sceneggiatura è stata scritta da Darren
Aronofsky e Ari Handel e la produzione è
stata a cura di Scott Franklin, Darren Aronofsky, Mary
Parent e Arnon Milchan.