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Mission Impossible: Fallout, oggi il trailer. Ecco un’anticipazione e una nuova foto

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Arriverà nelle prossime ore il secondo trailer ufficiale di Mission Impossible: Fallout, sesta avventura dell’agente segreto Ethan Hunt che vedrà fra i protagonisti anche Henry Cavill.

L’attore compare nella nuova immagine del film, pubblicata da Empire, e nell’anticipazione del trailer che trovate qui sotto.

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Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise pronto a un salto nel vuoto – foto

Vi ricordiamo che Mission Impossible: Fallout uscirà nelle nostre sale il 30 agosto 2018. Nel cast anche Rebecca FergusonSimon PeggHenry Cavill e Angela Basset.

A causa di un infortunio di Tom Cruise mentre eseguiva un salto da un edificio all’altra, il film ha subìto una pesante battuta d’arresto durante la produzione. Sappiamo che la scena è stata ripresa e montata addirittura nel trailer rilasciato durante la notte del Superbowl. Qui potete dare uno sguardo al video dell’incidente.

Il regista ha inoltre commentato il titolo del film, dando anche qualche indizio sulla trama: “Fallout ha più significati nel film, da quello letterale, come la minaccia di terrorismo nucleare che pende sulla trama, ad altri più metaforici, come l’idea che quello che succede nel film sia il risultato delle scelte che Ethan Hunt ha fatto nella sua vita. È il suo passato che ritorna a cercarlo. È la “conseguenza negativa” di tutte le sue buone intenzioni.”

Mission Impossible: Fallout, trailer ufficiale con Henry Cavill

Zack Snyder rivela che Injustice è stata una fonte d’ispirazione per il DCEU

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Sembra proprio che una delle maggiori fonti di ispirazione di Zack Snyder nella creazione dell’universo cinematografico DC sia stata la costola videoludica di Injustice, videogioco di combattimento tra personaggi del DC Universe sviluppato da NetherRealm Studios e pubblicato nel 2013.

La conferma è arrivata dallo stesso Snyder in risposta ad una domanda di un fan che gli chiedeva quanto Injustice avesse condizionato l’arco narrativo dei film. “Oh si“, ha scritto il regista de L’Uomo d’acciaio, Batman v Superman e Justice League. Che ne pensate?

Zack Snyder conferma il legame di Batman v Superman con la mitologia greca

Justice League è disponibile dal 21 Marzo nei formati DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Diretto da Zack Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di Batman, Henry Cavill come Superman, Gal Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder WomanEzra Miller come The FlashJason Momoa nei panni di AquamanRay Fisher come Cyborg.

Contenuti Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non presente nel film al cinema.

Justice League: recensione del film con Ben Affleck, Gal Gadot e Henry Cavill

Guardiani della Galassia 3: James Gunn conferma il titolo del film

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È stato confermato dallo stesso James Gunn che il terzo capitolo del franchise sui Guardiani della Galassia seguirà la scia dei due precedenti e si intitolerà Guardiani della Galassia Vol.3.

L’ufficializzazione è arrivata, come di consueto, su Twitter in risposta ad una domanda di un fan:

https://twitter.com/JamesGunn/status/996539352195842049?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fguardians-galaxy-3-title-confirmed%2F

Guardiani della Galassia Vol. 3: James Gunn svela quando arriverà nelle sale

Per quanto riguarda Guardiani della Galassia Vol.3, sappiamo che i Marvel Studios sono soliti iniziare la produzione immediatamente prima di un anno dall’ uscita del titolo precedente, e dato che James Gunn ha confermato che la pellicola  arriverà nei cinema nel 2020, è logico pensare che la pre-produzione sia già in corso ai Pinewood Atlanta Studios nella contea di Fayette, in Georgia.

Al momento la lista dei titoli oltre la Fase Tre non è stata resa nota, anche se sappiamo che c’è il sequel di Spider-Man Homecoming in sviluppo. Lo studios ha già annunciato altre dare di uscita senza proferire ulteriori informazioni e la data del 1° Maggio 2020 con ogni probabilità sarà quella assegnata al terzo capitolo dei Guardiani. Le altre date annunciate sono il 7 agosto 2020 e l’11 novembre 2020.

Guardiani della Galassia Vol. 3: ecco chi potrebbe interpretare Mark Hamill

Chris Hemsworth lascerà il MCU dopo Avengers 4?

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Con le riprese di Avengers: Infinity War e Avengers 4, Chris Hemsworth ha concluso il suo impegno contrattuale con i Marvel Studios, proprio come il collega Chris Evans, tuttavia nelle settimane successive all’uscita di Thor: Ragnarok l’attore si è detto disponibile a prolungare la sua permanenza nel MCU ad una condizione.

“Sentiamo di aver reinventato alla grande il personaggio con l’ultimo film. Sembra nuovo e pieno di energia. Potremmo aver avuto delle conversazioni per un altro film ammesso che ci sia un grande script da cui attingere. Ma al momento non c’è.”, aveva raccontato Hemsworth in un’intervista.

Ora, secondo alcuni, il video-messaggio pubblicato sul suo profilo Instagram lascerebbe intendere che ci sia un futuro per l’interprete di Thor oltre Avengers 4, ultimo film del contratto, e che la produzione stia lavorando per dare al personaggio un seguito all’altezza.

Chris Hemsworth disposto ad altri film su Thor, a una condizione

Grazie mille, a tutti coloro che continuano a supportare questi personaggi e l’Universo Marvel“, ha scritto l’attore. “Continueremo a lavorare per voi, se ce lo permetterete“. Che ne pensate? Che sia un timido annuncio da parte di Hemsworth?

Come già annunciato nelle settimane scorse, i Marvel Studios salteranno il rituale passaggio al Comic Con di San Diego il prossimo Luglio, dunque non dovremmo aspettarci alcun trailer o materiali ufficiali nei mesi precedenti.

Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.

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Avengers 4: tornerà anche la Jane Foster di Natalie Portman?

Cannes 2018: il ritorno di Lars Von Trier al Festival

Dopo essere stato dichiarato “persona non grata” ed essere stato espulso dal Festival di Cannes nel 2011, Lars Von Trier torna nel concorso 2018 con The House That Jack Built, con protagonista Matt Dillon.

The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

Il film, a oggi il più divisivo del concorso, è stato aspramente criticato per la violenza di alcune scene e ha aperto il dibattito, sulla croisette, tra chi è pro e chi contro l’idea del regista.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Fonte foto

Cannes 2018: uno Spike Lee agguerrito presenta BlacKkKlansman

Punta il dito contro gli Stati Uniti, ma anche contro l’Europa Spike Lee, il regista sessantunenne che è arrivato in concorso a Cannes 2018 con BlacKkKlansman, il suo ultimo film con protagonisti John David Washington e Adam Driver, entrambi al Festival.

In conferenza stampa però è stato un one man show, o un comizio: Lee parla come fosse a un comizio, appellando “figlio di puttana” il presidente Trump e aggiungendo: “Io non ho la palla di cristallo su cosa ancora potrà accadere, ma vi assicuro che il mio cinema è un flusso in costante allarme. Vorrei vedeste questo film come un film sulla speranza. Ma nessuno è sordo o cieco, io sono consapevole di cosa sta accadendo, il problema è globale, e succede dove abito. Bisogna smuovere le persone dalle loro certezze.”

Guarda il trailer di BlacKkKlansman

Poi aggiunge: “Non darò risposte ma porrò domande, provocazioni e discussioni. Non possiamo farcele scivolare addosso, tutti conosciamo intimamente la differenza fra il giusto e lo sbagliato”. Uno Spike Lee sul piede di guerra, che si scaglia violentemente contro il suo Paese, ma che tira in ballo anche gli Europei e le emergenze che affliggono il Vecchio Continente: “Non è vero che gli Stati Uniti sono un paese fondato sulla democrazia, sono un paese fondato sulla schiavitù e sul genocidio. Vi chiedo un favore: non guardate a questo film come una storia che riguarda solo l’America, è un problema globale che coinvolge tutti i paesi. Pensate a come vengono trattati i musulmani, i migranti.”

Infine, commentando Donald Trump e il suo operato all’indomani degli scontri di Charlottesville la scorsa estate, Spike Lee ha dichiarato: “C’è un tipo alla Casa Bianca, non dirò il suo nome, che nel momento della tragedia non ha saputo dire una parola nella giusta direzione, non ha ricordato che l’amore può battere l’odio”.

BlacKkKlansman di Lee si chiude sui filmati di quegli scontri, un pugno allo stomaco dello spettatore, uno schiaffo per svegliarlo: “Quella tragedia è avvenuta dopo che noi avevamo finito le riprese e appena ho visto cosa era successo ho capito che doveva essere il finale del nostro film”.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Cannes 2018: Valeria Golino presenta Euforia

Cannes 2018: Valeria Golino presenta Euforia

La settantunesima edizione del Festival di Cannes vede trai suoi protagonisti, in Un Certain Regard, Valeria Golino, che, dopo Miele, torna alla regia con Euforia, in cui dirige Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Isabella Ferrari e Valentina Cervi.

Il tema affrontato in Euforia, che racconta la storia di due fratelli che si ritrovano per causa di forza maggiore, ricorda in maniera tangente quello di Miele, che ruota intorno alla morte. Che la Golino regista sia interessata a sviluppare questo argomento?

“Quando faccio un film poi lo collego agli altri con il senno di poi – spiega Valeria – Sembra anche a me. Mi fa piacere pensare che ci sia un legame. Quando ho deciso di fare Euforia non pensavo a questo tema per esempio. Quindi se c’è questa connessione, esiste inconsciamente.”

Ma quindi da dove è arrivata l’idea per il film?

“È difficile per me raccontare qualcosa che non sia una situazione drammatica in merito ai problemi del mondo. Se devo raccontare l’intimità mi rivolgo alle cose che non cambiano, e la morte è la regina di queste cose (…) Stavo cercando di lavorare al mio secondo film ma non ero mai completamente contenta della storia e non sentivo nessuna urgenza di raccontare qualcosa. Durante questo periodo, ho cominciato a vivere una situazione personale, una cosa accaduta a una persona che mi è molto cara. E da questa cosa è nata l’idea del film. Ho trovato qui lo spunto per la storia, e da lì ci siamo messi a lavorare con cautela, cercando di allontanarci dal privato e dal personale.”

Protagonista del film è Riccardo Scamarcio, che attribuisce alla sceneggiatura la caratterizzazione così attenta dei personaggi: “Scrittura, e sintonia sul set sono stati fondamentali. In alcuni casi abbiamo aggiunto delle cose, ma il lavoro principale è stato fatto in fase di scrittura. Il testo però non era così semplice, è una sceneggiatura molto sofisticata e letteraria e abbiamo avuto delle difficoltà. Non è un linguaggio colloquiale, è un testo preciso e la sfida è stata quella di restituirlo nell’interpretazione. Ogni personaggio è tratteggiato con estrema attenzione. Ogni personaggio ha la sua frequenza, la sua chiave e questa cosa ce l’ha regalata Valeria, che in quanto regista è il primo spettatore del film.”

Valerio Mastandrea, co-protagonista, aggiunge: “Io invece di aggiungere ho tolto qualcosa, perché penso che alcuni risultati li raggiungi anche solo con i tempi. Il mio personaggio non era semplice. Per me, il film è la storia di un uomo che crede di avere tutti gli strumenti per risolvere ogni cosa, e quando si trova ad affrontare un dolore così grande cerca di comportarsi allo stesso modo. Ma non funziona e deve spogliarsi di tutto ciò che crede di sapere.”

Sul fatto che è stata scelta per la sezione collaterale Un Certain Regard e non per il concorso ufficiale, Valeria Golino è molto sincera: “Il mio desiderio intimo era quello di essere a Cannes in Un Certain Regard, se Fremaux ci avesse offerto il concorso saremmo corsi comunque, ma il mio desiderio era questa sezione, forse perché voglio stare ancora un po’ nell’ombra.”

E perché la Golino regista non ha ritagliato un ruolo per la Golino attrice, in Euforia?

“Non ho mai pensato di essere presente nel film anche come attrice. Avrei potuto interpretare solo il ruolo di Isa (Isabella Ferrari, ndr), ma io volevo lei fortemente. Siamo amiche da tanto, la inseguo da 30 anni e la fotografo ogni volta che posso, volevo che fosse lei.”

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Bohemian Rhapsody: Rami Malek nel primo trailer del film su Freddie Mercury

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Come annunciato ieri, ecco arrivare online il primo trailer ufficiale di Bohemian Rhapsody, film dedicato al frontman dei Queen Freddie Mercury (interpretato sullo schermo da Rami Malek) e diretto da Bryan Singer.

Nel cast di Bohemian Rhapsody anche Gwilym Lee (Brian May), Ben Hardy (Roger Taylor), Joe Mazzello (John Deacon) e Gwilym Lee (Brian May).

Vi ricordiamo che il biopic uscirà nelle sale americane il 2 novembre 2018.

Bohemian Rhapsody: prime foto ufficiali dal Cinemacon

Bohemian Rhapsody, recensione del film con Rami Malek

Le grand Bain: recensione del film di Gilles Lellouche #Cannes71

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Le grand Bain: recensione del film di Gilles Lellouche #Cannes71

Al suo esordio in solitaria dietro la macchina da presa, Gilles Lellouche presenta nel fuori concorso della selezione ufficiale di Cannes 2018, Le grand Bain, una commedia con un cast stellare il cui titolo internazionale è Skin or Swim (Affonda o nuota).

Un gruppo di uomini quasi tutti di mezza età cerca di trovare un nuovo scopo nella vita nella partecipazione a un campionato europeo amatoriale di nuovo sincronizzato. Ognuno con le sue paure, i suoi problemi di famiglia o lavoro e le sue insicurezze, troverà nuovo spirito in questa avventura.

Commedia alquanto convenzionale, Le grand Bain sfrutta il carisma del super cast di star francesi, guidato da Guillaume Canet, Virginie Efira e Mathieu Amalric, e lo inserisce in un contesto assurdo, il nuovo sincronizzato maschile. Tuttavia l’intuizione del film si esaurisce in questo, in quanto le risate arrivano ma la scrittura sacrifica i talenti e non presenta particolare spirito.

Una commedia per il grande pubblico che si riveste di qualche cliché di troppo nel tratteggiare gli uomini in crisi di mezza età e che alla fine resta un piacevole passatempo senza troppe pretese. Dalle crisi di coppia, alla depressione post licenziamento, sono molti i momenti di difficoltà che affrontano i nostri aspiranti nuotatori, e dopo qualche difficoltà iniziale, ognuno trova conforto nella disgrazia dell’altro, trasformando lo spogliatoio della piscina in un luogo di confronto e di conforto.

Peccato perché il potenziale comico del cast era notevole e le poche scene davvero ispirate sono esilaranti e trascinanti, probabilmente affidate al talento recitativo dei protagonisti.

Shoplifters: recensione del film di Hirokazu Kore-eda

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Shoplifters: recensione del film di Hirokazu Kore-eda

Hirokazu Kore-eda racconta la famiglia, il legame naturale, quello di sangue e quello istintivo, la differenza che passa tra il nascere famiglia e diventarlo. Il suo nuovo film, in concorso a Cannes 2018, Shoplifters, si colloca alla perfezione nella sua poetica, senza aggiungere nessun elemento di novità nel suo approccio ma affrontando lo stesso argomento con una rinnovata ferocia e impotenza.

Il titolo internazionale è traducibile con “taccheggiatori”, e questo fanno Osamu e suo figlio, arrotondando così il piccolissimo introito familiare. Tornando a casa da una “seduta” al supermercato, i due trovano una bimba di 5 anni, apparentemente abbandonata, decidono di portarla a casa con loro. Quella che doveva essere una sola notte, si ripete perché la coppia capisce che la bambina veniva maltrattata e decidete di proteggerla tenendola con sé. Con loro vivono anche l’anziana nonna e la sorella di Hatsue.

Le dinamiche familiari appaiono tradizionali, anche se in alcuni dialoghi, in certi dettagli dell’intimità, si intuisce qualcosa che tradizionale non è. Scopriamo solo dopo un po’ che la famiglia in questione è tale per scelta. Tutti i membri della stessa non hanno legami di sangue, si sono scelti, trovati per caso, e vivono insieme facendosi l’un l’altro scudo, contro la città e la sua fredda indifferenza.

Kore-eda intavola così un discorso che mette al centro la scelta di amare e non la condizione per cui si è “obbligati” a farlo dalla nascita e dalle circostanze. Il tono del film è leggero, allegro, con un ritratto di vita domestica quotidiana che alterna i giochi dei bambini, al lavoro da prostituta della sorella minore, ai taccheggi nei piccoli negozi, alla passione tra Osamu e Hatsue. Vita quotidiana di anime sole che si sostengono con l’affetto reciproco.

A questo aspetto, per certi versi idilliaco, si contrappone un’ultima parte del film che mette a nudo la crudeltà distaccata della legalità. La famiglia protagonista è un nucleo illegale, i bambini non possono andare a scuola perché non sono figli naturali della coppia genitoriale, la nonna, che si spegne nella notte, non può avere un funerale dignitoso. E quando un incidente metterà la famiglia di fronte alla necessità di uscire allo scoperto, l’idillio finirà.

L’amore viscerale, istintivo, si scontra con la burocrazia, la legalità. In questo, Kore-eda si rivela estremamente feroce nel rappresentare la durezza con cui la burocrazia e la legge sono disposti a rimandare una bambina a vivere con i genitori naturali, genitori che la terrorizzano e la picchiano, piuttosto che lasciarla con in un contesto che invece aveva regalato soltanto affetto e cura alla piccola.

La disperazione di Hatsue, condannata per rapimento e forse per omicidio, è l’emblema di questo scontro, nel finale del film, l’eterna e sempre attualissima contrapposizione tra il significato di essere madri (e padri), la differenza tra l’essere e lo scegliersi, consapevolmente, volontariamente, d’istinto. Di fronte però all’istinto di amore e conservazione, le regole, la legalità sono più forti. E di fronte a questa ferocia, lo spettatore rimane con gli occhi pieni di malinconia, di tristezza, a guardare, sullo schermo, la bambina di nuovo abbandonata a una famiglia che non la ama.

Guardiani della Galassia: James Gunn rivela a cosa si è ispirato per una scena di Groot

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Mentre si prepara ad iniziare la produzione di Guardiani della Galassia Vol.3, James Gunn ha rivelato su Twitter quale film l’ha ispirato per una poetica sequenza del primo capitolo del franchise che vedeva protagonista Groot, una bambina e un fiore.

Queste è la fonte d’ispirazione per la scena di Groot che offre alla bambina un fiore in Guardiani della Galassia Vol.1: i film di James Whale sono magici e spero che i bambini continuino a guardarli ancora.

Il regista ha allegato un frame di Frankenstein, pellicola del 1931 diretta appunto da James Whale, in cui il mostro porge ad una bambina un fiore senza ucciderla (proprio come accade a Groot).

Guardiani della Galassia Vol.3: ecco quando inizieranno le riprese

Per quanto riguarda Guardiani della Galassia Vol.2, sappiamo che i Marvel Studios sono soliti iniziare la produzione immediatamente prima di un anno dall’ uscita del titolo precedente, e dato che James Gunn ha confermato che la pellicola  arriverà nei cinema nel 2020, è logico pensare che la pre-produzione sia già in corso ai Pinewood Atlanta Studios nella contea di Fayette, in Georgia.

Al momento la lista dei titoli oltre la Fase Tre non è stata resa nota, anche se sappiamo che c’è il sequel di Spider-Man Homecoming in sviluppo. Lo studios ha già annunciato altre dare di uscita senza proferire ulteriori informazioni e la data del 1° Maggio 2020 con ogni probabilità sarà quella assegnata al terzo capitolo dei Guardiani. Le altre date annunciate sono il 7 agosto 2020 e l’11 novembre 2020.

Cannes 2018: Adam Driver presenta BlacKkKlansman di Spike Lee

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Cannes 2018: Adam Driver presenta BlacKkKlansman di Spike Lee

È arrivato, a Cannes 2018, il giorno di Spike Lee che porta sulla croisette, in competizione BlacKkKlansman, con Adam Driver che catalizza l’attenzione degli obbiettivi. L’attore, star mondiale grazie a Star Wars, ha presentato la pellicola insieme al vero protagonista del film, John David Washington e il resto del cast.

Guarda il trailer di BlacKkKlansman

Ecco le immagini dalla serata di presentazione e dal photocall pomeridiano.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Foto: Zimbio

Cannes 2018: è il giorno di Spike Lee con BlacKkKlansman, ecco il trailer

A Cannes 2018 sarà il giorno di Spike Lee e del suo nuovo film, BlacKkKlansman, che vede nel cast John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Corey Hawkins, Laura Harrier, Ryan Eggold, Jaspar Pääkkönen e
Ashlie Atkinson.

Nel frattempo la Universal ha diffuso in rete il primo trailer ufficiale insieme alla sinossi, che trovate di seguito:

Cannes 2018: Spike Lee in concorso con BlacKkKlansman

Sono i primi anni ’70, un periodo di grandi sconvolgimenti sociali mentre negli Stati Uniti infuria la lotta per i diritti civili. Ron Stallworth (John David Washington) è il primo detective afroamericano del dipartimento di polizia di Colorado Springs, ma il suo arrivo è accolto con scetticismo ed ostilità dai membri di tutte le sezioni del dipartimento. Imperterrito, Stallworth decide di farsi un nome e di fare la differenza nella sua comunità. Si imbarca quindi in una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux Klan ed esporne i crimini.

Fingendosi un estremista razzista, Stallworth contatta il gruppo e presto penetra all’interno della sua cerchia più ristretta. Coltiva anche una relazione con il Gran Maestro del Klan, David Duke (Topher Grace), che elogia l’impegno di Ron ai fini del progresso dell’America Bianca. Man mano che l’indagine sotto copertura procede, diventando sempre più complessa, il collega di Stallworth, Flip Zimmerman (Adam Driver), partecipa insieme a Ron agli incontri privati con membri del gruppo razzista, vendendo così a conoscenza dei dettagli di un complotto mortale. Stallworth e Zimmerman fanno squadra e uniscono gli sforzi per riuscire a distruggere l’organizzazione il cui vero obiettivo è modificare la propria retorica violenta per ottenere il consenso della massa.

Henry Cavill parla dei reshoot di Justice League e dei commenti negativi sul film

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Dopo mesi di polemiche, scherzi e parodie del web, Henry Cavill è tornato a parlare della questione “baffi” (quelli rimossi dal volto di Superman), dei lunghi reshoot di Justice league e dei commenti negativi sul film dopo l’arrivo nelle sale lo scorso Novembre.

“Tutta la situazione creatasi intorno ai reshoot mi ha leggermente sorpreso. Quando abbiamo deciso di rimuovere digitalmente i baffi dal mio volto non mi aspettavo certo una reazione del genere, così come non mi aspettavo che i reshoot fossero così lunghi. Ecco perché si sono creati dei problemi con un altro film che stavo girando all’epoca, Mission Impossible 6“.

Sui commenti negativi al film che hanno caratterizzato le settimane successive dall’uscita nelle sale, Cavill ha commentato elegantemente che “Ci sono molte ragioni per le quali il pubblico ha risposto nel modo in cui ha risposto. Sono tutte lezioni che ci serviranno per ciò che verrà dopo e che faremo in futuro“.

Justice League: ecco perché Superman non ha indossato il costume nero

Justice League è disponibile dal 21 Marzo nei formati DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Diretto da Zack Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di Batman, Henry Cavill come Superman, Gal Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder WomanEzra Miller come The FlashJason Momoa nei panni di AquamanRay Fisher come Cyborg.

Contenuti Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non presente nel film al cinema.

Henry Cavill crede che vedremo Superman insieme a Shazam! e Black Adam nel DCEU

Deadpool 2: recensione del film con Ryan Reynolds

Nell’infinito e prolifico universo Marvel, tra X-Men e Infinity War, trova il suo posto, seppur sgomitando, Deadpool, un personaggio che del supereroe ha probabilmente solo il costume, nascondendo i suoi sentimenti tra battute al vetriolo e un ego smisurato. Ma di un supereroe, anzi antieroe così ce ne era bisogno: ce ne era bisogno nel 2016 e ce n’è bisogno oggi, dove un carattere come il suo mina a sdrammatizzare tutti gli altri film che hanno sbaragliato la concorrenza al botteghino negli ultimi mesi. Dopo il successo di pubblico e critica del primo capitolo, il Wade Wilson di Ryan Reynolds torna al cinema il 15 maggio con “Deadpool 2”.

Il “mercenario chiaccherone” Wade Wilson (Ryan Reynolds) è rimasto sfigurato in seguito a gli esperimenti svolti dal medico inglese Francis Freeman, che hanno risvegliato in lui il gene mutante, donandogli il potere di rigenerarsi e facendolo così guarire dal tumore da cui era affetto. Ma il suo orribile aspetto è la cosa che più lo sconvolge, convinto di non poter tornare dalla sua fidanzata Vanessa (Morena Beccarin) finché Francis non lo farà tornare al suo aspetto originale.

Ma l’inglese non può guarirlo e in uno scontro finale, Deadpool decide di non voler essere un “eroe” e uccide Francis. Vanessa lo perdona per essere sparito e lo accetta anche con il volto deturpato ed è così ci ritroviamo all’inizio di questo sequel. Deadpool ha ampliato i suoi confini, continuando a fare il mercenario in giro per il mondo ma tornando poi sempre a casa dalla sua Vanessa.  A seguito di una tragedia, viene coinvolto da Colosso (Andre Tricoteux) e Testata Mutante Negasonica (Brianna Hildebrand) nell’aiutare un giovane mutante ribelle (Julian Dennison) che ha problemi ha controllare i suoi poteri e che viene minacciato da Cable (Josh Brolin), un soldato mutante stile Terminator che arriva dal futuro. Per proteggere il ragazzo, Deadpool si trova costretto a formare una squadra chiamata X-Force, di cui farà parte anche la famosa Domino (Zazie Beetz) oltre a personaggi nuovi o già noti a gli appassionati di fumetti.

Deadpool 2

Cable e Deadpool: venti curiosità sulla loro relazione

L’arrivo di Cable ci era stato preannunciato già nelle scene finali del primo film, dove un Deadpool in accappatoio chiedeva al pubblico chi sarebbe stato l’attore che lo avrebbe interpretato (Keira Knightley magari?): la scelta è caduta su non altri che Josh Brolin, già al cinema recentemente sotto le sembianze di Thanos in Avengers: Infinity War. Una scelta forse che confonde un po’, lasciando ampio spazio a battute da parte di Deadpool ma un ruolo perfetto per Brolin, che tiene benissimo testa all’antieroe irriverente interpretato da Ryan Reynolds, che ormai si è cucito addosso alla sua personalità il personaggio. Nel cast ritroviamo anche il barista Weasel di T.J. Miller, Blind Al interpretata da Leslie Uggams, Karan Soni con il suo Dupinder, ma anche Terry Crews, Bill Skarsgard e Lewis Tan tra gli altri.

A causa di “divergenze creative” con Reynolds, che figura in questo sequel anche tra gli sceneggiatori (insieme a Rhett Reese e Paul Wernick) oltre che produttori, c’è stato un passaggio di regia da Tim Miller a David Leitch. Il regista di Jonh Wick e Atomica Bionda non fa notare più di tanto il cambio di direzione, riuscendo a mantenere tutti gli elementi che hanno reso un successo il primo film, dal ritmo serrato e le scene di azione, all’infrangere la quarta parete con grandissima ironia.

Deadpool 2

Rispetto ad altri sequel dei cine-comics, la difficoltà di Deadpool 2 stava nel riuscire a mantenere alto il livello di comicità e possiamo ammettere che sono riusciti nell’impresa, per lo meno in lingua originale. Raccomandiamo di mantenere gli occhi e le orecchie ben aperte, perché la valanga di citazioni visive o che escono dalla bocca del protagonista sono talmente tante che certe volte vi ritroverete a pensare stupiti “Ma ho visto bene?” o “Ma ha davvero detto quello?”.

Già nei vari trailer usciti in questi mesi si può capire che il mercenario non ha peli sulla lingua nemmeno questa volta, sparando a zero su ruoli passati di Brolin, il mood dark degli eroi della concorrente DC ma c’è anche ancora posto per la sua ossessione per Wolverine e per dei titoli di testa davvero spettacolari, accompagnati dalla colonna sonora cantata da Celine Dion (che crede di averli fatti per Spiderman!).Tanti morti, tante decisioni sbagliate e tanto black humor caratteristico di Deadpool, ma anche spazio per buoni sentimenti e qualche valore familiare del tutto inaspettato, che rendono questo sequel davvero godibile.

Ryan Reynolds non crede in un terzo Deadpool

Avengers: Infinity War, Iron Man, Spider-man e l’Ordine Nero nelle nuove immagini

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Grazie a DNEGFramestore, e Weta Digital, possiamo dare uno sguardo alle nuove immagini ufficiali tratte da Avengers: Infinity War, l’epico cinecomic targato Marvel Studios che celebra i primi dieci anni di vita del franchise.

Alcune di queste mostrano nel dettaglio le sequenze con i membri dell’Ordine Nero mentre cercano di recuperare sulla Terra le gemme dell’infinito nelle mani di Visione e Doctor Strange. Insieme a loro anche Iron Man, Spider-Man, Scarlet Witch, Vedova Nera, Falcon e Steve Rogers.

Avengers: Infinity Warrecensione del film Marvel Studios

Vi ricordiamo che Avengers: Infinity War, diretto da Anthony e Joe Russo e prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee, è arrivato nelle nostre sale lo scorso 25 aprile.

La sinossi: Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Avengers: Infinity War, ecco quali scene non sono finite nel film

È morta Margot Kidder, indimenticabile Lois Lane di Superman

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Si è spenta a 69 anni nella sua casa di Livingston Margot Tidder, indimenticabile Lois Lane nei quattro film originali di Superman al fianco di Christopher Reeve.

Nel frattempo sul profilo twitter ufficiale della DC Comics arrivano parole di cordoglio per la scomparsa dell’attrice con questo messaggio: “Grazie per essere stata la Lois Lane con cui tanti di noi sono cresciuti“.

Nata il 17 ottobre 1948 in Canada, la Kidder ha iniziato la sua carriera in film e serie televisive locali prima di recitare con Gene Wilder in Quackser Fortune Has a Cousin in the Bronx. Più tardi è apparsa in Sisters, The Great Waldo Pepper con Robert Redford e in The Amityville Horror.

Dal 1978 al 1987 ha vestito i panni di Lois Lane, giornalista del Daily Planet e interesse amoroso di Clark Kent in tutti e quattro i film di Superman, mentre di recente l’abbiamo vista in ruoli minori nelle serie Smallville, Brothers & Sisters e The L Word.

https://www.youtube.com/watch?v=yOJtLC2pRII

Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise protagonista del nuovo poster internazionale

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Tom Cruise svetta in cima agli altri protagonisti nel nuovo poster internazionale di Mission Impossible: Fallout, sesto titolo del franchise sull’agente segreto Ethan Hunt.

Potete dargli un’occhiata qui sotto.

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Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise pronto a un salto nel vuoto – foto

Vi ricordiamo che Mission Impossible: Fallout uscirà nelle nostre sale il 30 agosto 2018. Nel cast anche Rebecca FergusonSimon PeggHenry Cavill e Angela Basset.

A causa di un infortunio di Tom Cruise mentre eseguiva un salto da un edificio all’altra, il film ha subìto una pesante battuta d’arresto durante la produzione. Sappiamo che la scena è stata ripresa e montata addirittura nel trailer rilasciato durante la notte del Superbowl. Qui potete dare uno sguardo al video dell’incidente.

Il regista ha inoltre commentato il titolo del film, dando anche qualche indizio sulla trama: “Fallout ha più significati nel film, da quello letterale, come la minaccia di terrorismo nucleare che pende sulla trama, ad altri più metaforici, come l’idea che quello che succede nel film sia il risultato delle scelte che Ethan Hunt ha fatto nella sua vita. È il suo passato che ritorna a cercarlo. È la “conseguenza negativa” di tutte le sue buone intenzioni.”

Mission Impossible: Fallout, trailer ufficiale con Henry Cavill

Deadpool 2: Wade Wilson ironizza sulla battuta di Martha di Batman v Superman [clip]

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Nella nuova clip tratta da Deadpool 2 Wade Wilson ironizza sull’infelice “battuta di Martha” pronunciata in Batman v Superman che è stata oggetto di critiche e ironia da parte del web dopo l’uscita del film.

Ovviamente il mercenario chiacchierone non poteva esimersi dal citare, a modo suo, quel particolare momento del cinecomic DC inserendo il riferimento in un dialogo con la fidanzata Vanessa.

Potete dare uno sguardo alla clip qui sotto:

https://youtu.be/87D30b5MZPk

Deadpool 2: Hugh Jackman dice “no” alla reunion con Ryan Reynolds

Diretto da David LeitchDeadpool 2 arriverà nelle nostre sale il 15 maggio. Nel cast Ryan Reynolds nei pani del Mercenario Chiacchierone della MarvelZazie Beetz in quelli di Domino e Josh Brolin in quelli di Cable.

Dopo essere sopravvissuto a un quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con il fatto che ha perso il senso del gusto.

Cercando di riconquistare la sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di caffè del World’s Best Lover.

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Deadpool 2: il trailer vietato del film con Ryan Reynolds

Gambit: Simon Kinberg rassicura i fan e svela quando inizieranno le riprese

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Intervistato sul red carpet di Deadpool 2, il produttore del franchise sugli X-Men Simon Kinberg ha svelato qualche aggiornamento su Gambit, rassicurando i fan sull’inizio delle riprese:

Abbiamo una sceneggiatura che amiamo e che Channing [Tatum] ama. Abbiamo incontrato diversi registi nelle ultime due settimane e speriamo di sceglierne uno prima possibile, così da iniziare le riprese già alla fine dell’estate.

Gambit: il cinecomic con Channing Tatum è ancora vivo

Nonostante le varie tegole piombate sul progetto (l’addio del regista, vari rimandi all’inizio delle riprese) sembrerebbe tutto pronto a ripartire per Gambit, il cinecomic con Channing Tatum la cui uscita è prevista nel 2019.

A confermare che il film è ancora vivo è stato proprio il produttore Simon Kinberg che di recente ha dichiarato:

Non abbiamo ancora avuto alcuna discussione sull’acquisizione  da parte della Disney dei diritti cinematografici della Fox per le proprietà Marvel, perché ritengo che legalmente io non sia autorizzato a parlarne fino a quando non sarà terminato. Posso dire che, per ora, stiamo semplicemente andando avanti con i nostri progetti, la X-Force e Gambit. La speranza è di continuare fino a quando non ci verrà detto il contrario.

Gambit: Gore Verbinski non dirigerà più il film

Cannes 2018, la stampa boccia il nuovo film di Lars Von Trier: “Disgustoso, un inferno”

Presentato ieri fuori concorso a Cannes 2018, il nuovo film di Lars Von Trier sta già facendo discutere per quanto accaduto ieri sera durante la proiezione per la stampa a cui sono seguiti i primi commenti generalmente negativi su Twitter.

Da alcuni liquidato con un sonoro “Disgustoso“, The House That Jack Built segna il ritorno del regista sulla croisette sette anni dopo i commenti antisemiti che esternò durante la conferenza stampa di Melancholia e che lo etichettarono come “persona non grata” al Festival. Tuttavia questo atteso ricongiungimento fra l’autore danese e la kermesse non sembra iniziare con il piede giusto.

Il reporter di Variety Ramin Setoodeh ha affermato che quasi un centinaio di giornalisti ha abbandonato la sala dove si stava proiettando il film, mentre sui social sono piovute una dopo l’altra le prime reazioni. Ve ne riportiamo qualcuna qui sotto:

Cannes 2018: The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

https://twitter.com/OscarPredictor/status/996152868590714881?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=http%3A%2F%2Fwww.indiewire.com%2F2018%2F05%2Fthe-house-that-jack-built-first-reactions-lars-von-trier-cannes-1201963300%2F

La storia di Von Trier, ambientata in America negli anni ’70, segue il protagonista Jack attraverso i cinque omicidi che determinano la sua nascita e il suo percorso di crescita  come serial killer. Jack sta cercando di creare l’opera d’arte definitiva: una raccolta di tutti i suoi omicidi in una casa che costruisce. Lungo la strada però Jack deve combattere  contro la propria personalità ed evitare di attirare l’attenzione della polizia nel suo processo di creazione.

Oltre a Uma Thurman Matt Dillon, nel cast ci sono Riley Keough, Siobhan Fallon Hogan e Sofie Gråbøl. In precedenza Von Trier ha annunciato che The House That Jack Built sarà la sua opera più violenta, e sia la sinossi che le nuove immagini suggeriscono che non sta affatto mentendo.

Lazzaro felice: recensione del film di Alice Rohrwacher

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Lazzaro felice: recensione del film di Alice Rohrwacher

Lazzaro felice è la rappresentazione della bontà, quella che non riconosce il male, quella totale che spiazza, quella che, nel mondo, sembra essere scomparsa. Alice Rohrwacher decide, per il suo terzo lungometraggio presentato in concorso al Festival di Cannes 2018, di raccontare questa purezza attraverso gli occhi di Lazzaro, un adolescente che fa parte di un gruppo di mezzadri che lavorano nella tenuta dell’Inviolata, al servizio della Marchesa Alfonsina De Luna. Disponibile con tutti, gentile e molto ingenuo, Lazzaro sembra quasi “lo scemo del villaggio”, fino a che non incontra Tancredi, figlio viziato e “cittadino” della Padrona. Per il giovane contadino questo rapporto diventa qualcosa di strabiliante, un prezioso legame del tutto nuovo che il ragazzo è intenzionato a coltivare e difendere.

Al terzo racconto per il cinema la Rohrwacher sfocia nella fiaba, partendo da un realismo atemporale, quasi magico, che si condisce di critica sociale (leggermente) e di senso religioso, quasi mistico. Il nome del personaggio parla chiaramente all’immaginario cattolico, per cui alcune svolte del film possono essere anticipate, con una decisa sospensione della credibilità della storia e con lo spettatore che resta completamente spaesato di fronte a uno slittamento temporale e di fronte al miracolo senza prodigio di cui è testimone.

Quello che la  Rohrwacher sembra voler raccontare è la natura completamente rivoluzionaria del personaggio e del suo sguardo sul mondo. Siamo così disabituati alla gentilezza e alla bontà, dice Alice, che una persona che lo è profondamente e completamente risulta “stupida” all’occhio superficiale.

Lazzaro felice parla tanto attraverso la metafora, quella del lupo e di San Francesco, per esempio, raccontata da una delle giovani protagoniste, o quella della città contro la campagna, scontro da quale nessuno dei due ambienti risulta vincitore.

Diviso in due parti in maniera netta, Lazzaro felice è decisamente più armonico nella prima macro sequenza, in cui lo spettatore segue il protagonista, i ritmi della natura, la cattiveria della Marchesa e l’ingenuità dei mezzadri. Nella seconda parte, a cui lo spettatore fa fatica abituarsi, prende il sopravvento Lazzaro e il suo sguardo si un posto che non conosce, la città. Si tratta di un luogo inospitale, popolato da persone cattive e disperate che non si limitano a sfruttarlo, come la sua stessa famiglia faceva in campagna, ma lo raggirano e non capiscono la sua assenza di malizia.

Lazzaro felice è un’ode all’ingenuità e alla bontà, a quella disposizione d’animo che permette di accogliere il mondo in maniera sempre positiva, onesta, pensando sempre il bene di tutti. Proprio questo coraggio selvaggio nel mettere in scena un personaggio così contrario ai tempi, rende il film un’opera imperfetta e anche confusa, ma fa di quella confusione un ottimo mezzo per parlare al cuore.

Il film di Alice Rohrwacher, come il suo protagonista, parla a un animo limpido, senza sovrastrutture, a uno spettatore disposto ad accogliere la bontà assoluta senza sospettare mai il male.

Cannes 2018: The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

È stato diffuso il primo trailer di The House That Jack Built, il nuovo film di Lars Von Trier che sarà presentato il 15 maggio 2018 durante il Festival di Cannes

La storia di Von Trier, ambientata in America negli anni ’70, segue Jack attraverso i cinque omicidi che determinano la sua nascita e il suo percorso di crescita  come serial killer. Jack sta cercando di creare l’opera d’arte definitiva: una raccolta di tutti i suoi omicidi in una casa che costruisce. Lungo la strada però Jack deve combattere  contro la propria personalità ed evitare di attirare l’attenzione della polizia nel suo processo di creazione.

Oltre a Uma Thurman e Matt Dillon, nel cast ci sono Riley Keough, Siobhan Fallon Hogan e Sofie Gråbøl. In precedenza Von Trier ha annunciato che The House That Jack Built sarà la sua opera più violenta, e sia la sinossi che le nuove immagini suggeriscono che non sta affatto mentendo.

The House That Jack Built debutterà Fuori Concorso a Cannes il prossimo mese. La premier segna il ritorno di Lars von Trier alla kermesse francese dopo essere stato etichettato dal festival “persona non gradita” nel 2011, per i commenti che fece durante la conferenza stampa di Melancholia

Box Office ITA: Avengers Infinity War sempre primo

Box Office ITA: Avengers Infinity War sempre primo

Avengers: Infinity War conferma la prima posizione al box office italiano, seguito dalle new entry Loro 2 e Show Dogs.

box officeAlla sua terza settimana di programmazione, Avengers: Infinity War resta per un soffio in testa al box office italiano incassando 1,1 milioni di euro cui cui arriva a ben 17,3 milioni di euro.

Loro 2 apre in seconda posizione e sfiora il tetto della classifica con 1 milione di euro di incasso registrato in 538 copie. Il film di Paolo Sorrentino ottiene la media per sala più alta, pari a duemila euro.

Show Dogs – Entriamo in scena debutta al terzo posto con 580.000 euro incassati in 386 copie.

Arrivano i prof perde una posizione rispetto all’esordio raccogliendo altri 413.000 euro per un globale di 1,6 milioni.

Loro 1 arriva a quota 3,7 milioni con altri 365.000 euro.

Tonno spiaggiato esordisce in sesta posizione con soli 213.000 euro incassati in 318 sale disponibili ed è seguito da due pellicole in calo: Escobar – Il fascino del male (213.000 euro) e Game Night – Indovina chi muore stasera (180.000 euro), giunti rispettivamente a 3,2 milioni complessivi e 820.000 euro totali.

L’isola dei cani precipita al nono posto con altri 108.000 euro con cui totalizza 628.000 euro.

Chiude la top10 la novità Si muore tutti democristiani, che debutta con appena 94.000 euro in quasi 160 sale a disposizione.

Avengers 4: tornerà anche la Jane Foster di Natalie Portman?

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Il personaggio di Jane Foster è stato visto l’ultima volta in Thor: The Dark World, ma niente esclude un suo possibile ritorno nel MCU già a partire da Avengers 4, il capitolo che chiuderà il sipario sulla Fase 3 del franchise.

A tal proposito è sembrata criptica la risposta di Anthony e Joe Russo in occasione di un’intervista con l’Huffington Post, dove è stato chiesto ai due registi di svelare il destino di Jane e se il suo nome sfila nella lista dei sopravvissuti allo schiocco delle dita di Thanos:

Non possiamo dire nulla. Quando diciamo spoiler, intendiamo potenziali spoiler…

Che cosa avranno voluto dire i fratelli Russo? Sappiamo che Natalie Portman si è detta favorevole ad un suo eventuale ritorno nel MCU, ora che le vecchie incomprensioni fra lei e gli studios si sono del tutto risolte, tuttavia le modalità con cui Kevin Feige e co. decideranno di re-inserirla nella narrazione sono ignote.

Avengers 4: ecco i 16 personaggi che torneranno sicuramente

C’è chi ipotizza un suo cameo in Avengers 4 (d’altronde Jane Foster è una delle astrofisiche più dotate della Terra, e la sua conoscenza delle specie aliene e di Asgard potrebbe essere utile ai Vendicatori), chi invece spera di vederla in azione come nuova Thor, o Dea del Tuono. In questo caso la faccenda si farebbe davvero intrigante…che ne pensate?

Come già annunciato nelle settimane scorse, i Marvel Studios salteranno il rituale passaggio al Comic Con di San Diego il prossimo Luglio, dunque non dovremmo aspettarci alcun trailer o materiali ufficiali nei mesi precedenti.

Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.

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Avengers 4: i dettagli sulle possibili direzioni della trama [spoiler]

Carey Mulligan confessa di non aver mai visto Drive

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Carey Mulligan confessa di non aver mai visto Drive

Protagonista qualche giorno fa al Festival di Cannes con Wildlife (esordio alla regia di Paul Dano), Carey Mulligan ha svelato durante un’intervista di non aver mai avuto occasione di riguardarsi in Drive, acclamata pellicola diretta da Nicolas Winding Refn presentata proprio sulla croisette nel 2011.

Non ho mai visto Drive per intero, e non mi sono fatta pressioni su questo. Ho tentato una volta in aereo, ma c’era qualcuno che mi fissava mentre guardavo me stessa su uno schermo e ho rinunciato“.

Cannes 2018: Wildlife, recensione del film di Paul Dano con Carey Mulligan

In attesa che venga trovata una distribuzione italiana per il film, vi ricordiamo che Wildlife – scritto a quattro mani da Paul Dano e Zoe Kazan – vede nel cast anche Jake Gyllenhaal.

Di seguito la sinossi:

Il quattordicenne Joe Brinson è testimone del naufragio del matrimonio dei suoi genitori, Jeanette e Jerry, una casalinga e un giocatore di golf, in una cittadina del Montana degli anni ’60. Sul vicino confine canadese infuria un incontrollato incendio boschivo e Jerry decide di unirsi ai volontari per fronteggiare il fuoco, lasciando da soli moglie e figlio. Joe si vede improvvisamente costretto a diventare adulto per aiutare la madre, che nel frattempo ha trovato l’amore tra le braccia di un altro uomo.

Girl: recensione del film di Lukas Dhont

Girl: recensione del film di Lukas Dhont

Debutta nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2018 il regista Lukas Dhont, con il film Girl. Di origine belga, Dhont porta sul grande schermo una storia dal forte impatto, per le tematiche o per alcune sue scene. Nasce così una nuova voce nel cinema europeo su cui si possono riporre grandi aspettative per il futuro.

Struggente racconto di formazione Girl narra le vicende di Lara (Victor Polster), sedicenne determinata a diventare una ballerina. Con il supporto del padre inizia a frequentare una prestigiosa scuola di danza, ma le frustrazioni e le impazienze da adolescente rischiano di mettere seriamente a rischio il suo desiderio. Lara è infatti tormentata da un segreto non indifferente: lei era nata come ragazzo.

L’adolescenza è un periodo molto complesso, dove si cerca di formare una propria identità e di affermarsi nella società che ci circonda. Al regista tuttavia non interessa più di tanto indagare i conflitti esteriori, quanto quelli interiori. Ed è così che Girl si focalizza sulla complessità del vivere con sé stessi, specialmente quando si è ancora alla ricerca di una propria identità. Sin da subito è infatti possibile notare come la volontà della protagonista di cambiare sesso sia generalmente accettata da chi la circonda, mentre è proprio da sé stessa che nascono i crucci principali.

A complicare la situazione di Lara si aggiunge la sua volontà di diventare una ballerina, simbolo di grazia e armonia, a cui lei aspira, ma che tuttavia la fa scontrare con la dura realtà di un mondo dove si è costantemente sotto pressione per arrivare a dare il meglio di sé. La competizione non si genera tanto con le sue compagne quanto con sé stessa, spingendosi all’estremo, auto-lesionandosi o sopportando il dolore che crede di meritare.

Girl

Muovendosi così su due binari paralleli ma mai indipendenti l’uno dall’altro, il regista ci offre una panoramica della vita privata e famigliare e una della vita pubblica della protagonista. Agli occhi di lei sembrano essere due mondi nuovi, due mondi da riscoprire perché nuovi sono gli occhi che li guardano. Lara deve imparare da zero ad ambientarsi con un nuovo corpo negli ambienti che la circondano. Ma prima di tutto deve imparare ad ambientarsi al suo nuovo corpo, un corpo che non è ancora come lei desidera e che sembra tenerla incastrata a metà tra i due sessi, generando così tormenti che la spingeranno sempre più verso l’oblio.

Il giovane Victor Polster è una vera e propria rivelazione, riuscendo, a partire da una brillante e ben scritta sceneggiatura di Dhont, a diventare un tutt’uno con il suo personaggio, a farne vivere con estrema credibilità le speranze e le paure. Aiutato dai suoi tratti androgini, il giovane attore dà prova di estrema mimesi, tanto da porre realmente in confusione lo spettatore riguardo la sua natura.

Girl è un piccolo gioiello, un film tanto delicato nella narrazione, nel soffermarsi sulle piccole cose, quanto spietato nel mostrare i dolori e le azioni a cui i personaggi si spingono. Il regista non ha paura di mostrare entrambi i valori, a volte regalando carezze ai suoi spettatori, a volte dando loro veri e propri pugni nello stomaco. È un film crudo, che non nasconde l’altro lato della medaglia ma allo stesso tempo non lo estremizza mai. Non ci sono pietismi, non ci sono intenti retorici, tutto è asciutto per raccontare nel più semplice dei modi della ricerca di un’identità.

Kevin Feige conferma i piani per portare Ms. Marvel nel MCU

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Kevin Feige conferma i piani per portare Ms. Marvel nel MCU

Intervistato dalla BBC in occasione dell’uscita di Avengers: Infinity War, Kevin Feige ha reso noti i piani dei Marvel Studios che introdurranno nell’universo cinematografico il personaggio di Kamala Khan aka Ms. Marvel, uno degli alter ego di Captain Marvel che ha debuttato nel 2013 sui fumetti.

“Come sapete stiamo attualmente girando Captain Marvel con Brie Larson, ma abbiamo già dei piani per portare nel MCU Ms. Marvel, personaggio dei fumetti che si ispira proprio a lei. E contiamo di introdurla già dopo l’uscita nelle sale del film su Carol Danvers“.

Nei fumetti Kamala Khan è un’adolescente americana di origini pakistane che ammira molto Carol Danvers e che acquisirà accidentalmente il potere della superelasticità, entrando a far parte dei Vendicatori.

Kevin Feige ha già piani fino al 2025 per il Marvel Cinematic Universe

Avengers: Infinity War è nelle sale da pochi giorni ma Kevin Feige sembra già proiettato verso il futuro, come dichiarato in una recente intervista durante la promozione del film:

Guardiamo sempre in avanti. Proprio quando le persone pensano di poter inchiodarci, andiamo da qualche altra parte e questo accadrà di nuovo dopo Infinity War nella costruzione del prossimo film di Avengers. E abbiamo già pianificato i nostri progetti fino al 2025.

Kevin Feige ringrazia i fan per il risultato al box office di Avengers: Infinity War

Fonte: CBR

Avengers Infinity War: 10 teorie dei fan che si sono rivelate corrette

Avengers: Infinity War è arrivato, ci ha esaltati alla grande e ci ha spezzato il cuore. Prima dell’arrivo in sala, però, i fan di tutto il mondo hanno fatto speculazioni selvagge riguardo a cosa sarebbe successo nel film. Con livelli di segretezza senza precedenti, i fan si sono chiesti: chi sarebbe morto? Chi sarebbe sopravvissuto? Thanos avrebbe vinto? Alcune delle teorie hanno fallito spettacolarmente, mentre alcune ci hanno azzeccato in pieno. Con livelli di segretezza senza precedenti. Ecco le teorie dei fan su Avengers: Infinity War che si sono rivelate corrette. Inutile dirlo: questo articolo contiene uno spoiler dopo l’altro. Se non l’avete visto, salvatelo, e ritornate dopo la visione!

Bruce Banner è nell’Hulkbuster

avengers infinity war

Nel primo trailer di Avengers: Infinity War, abbiamo visto l’armatura di Iron Man Hulkbuster accanto agli Avengers a Wakanda. Inoltre, abbiamo visto la nuova scintillante armatura di Iron Man. La presenza di questi ha suscitato una domanda nei fan: se non c’è Tony nell’armatura, chi altro? In molti hanno notato che Hulk è piuttosto assente nei trailer, con una sola scena nella quale Bruce appare nel Sanctum Sanctorum di Doctor Strange. Le teorie che sono seguite, quindi, hanno ipotizzato che fosse proprio Bruce Banner a pilotare l’Hulkbuster, per ragioni sconosciute. Il film ha confermato queste teorie: Thanos infligge danni all’Hulk tali da impedire a Bruce di trasformarci. Nel frattempo, Tony si è dotato di una nuova armatura. E Bruce decide di utilizzare l’Hulkbuster per essere comunque utile nella battaglia contro l’invasione di Thanos, decidendo di combattere in prima linea, e l’armatura si rivela efficace contro l’Ordine Nero.

Loki muore

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La sua morte se la aspettavano in molti: dopotutto, aveva deluso e tradito Thanos, e Thanos non sembra il tipo da chiudere un occhio su questo tipo di cose. Nel primo trailer, vediamo che Loki offre il Tesseract a Thanos, e che Thanos ottiene la Gemma dello Spazio grazie ad esso. Inoltre, nel trailer, non vediamo scene che sembrano venire da un momento successivo del film, e non è stato annunciato nessun volume 4 di Thor (per ora, almeno). E le teorie cominciarono ad apparire, prevedendo la morte di Loki durante il confronto con Thanos. Non solo queste teorie erano corrette, ma sono state confermate dalla scena iniziale del film. Infatti, Avengers: Infinity War riprende le cose esattamente da dove erano state lasciate dalla scena post titoli di Thor: Ragnarok. I rifugiati asgardiani sono stati decimati da Thanos. Thor è ferito e battuto. Loki offre il Tesseract a Thanos per salvare Thor, ma questa è semplicemente una distrazione per consentire a Hulk di arrivare. Thanos prende Hulk a calci, e Loki rimane impotente e giura eterna fedeltà a Thanos, ma anche in questo caso le sue reali intenzioni sono quelle di uccidere Thanos. Thanos se ne accorge, e strangola Loki, lasciando che il suo corpo venga distrutto con il resto degli asgardiani da un’esplosione della Gemma del Potere.

Visione muore quando perde la Gemma della Mente

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Uno dei dubbi principali di Avengers: Infinity War è stato il destino di Visione. Dato che l’obiettivo principale di Thanos era quello di raccogliere tutte le Gemme, e che Visione ha una Gemma incastonata sulla propria fronte, era ovvio che ci sarebbe stato un confronto tra i due. Inoltre, i trailer mostravano Visione in notevole difficoltà mentre qualcuno cerca di estrarre le Gemma dalla sua fronte. I fan hanno speculato, ovviamente, su cosa sarebbe successo a Visione una volta persa la Gemma. Dopotutto, era integrale alla sua creazione. La teoria principale fu quella che sarebbe morto senza di essa. Questa teoria si è rivelata corretta, anche se in un modo che i fan non si aspettavano. Una buona parte del film è dedicata al tentativo di rimuovere la Gemma della Mente in modo sicuro, utilizzando la tecnologia disponibile su Wakanda e l’intelligenza di Shuri. Un processo incredibilmente delicato, l’estrazione richiede parecchio tempo che gli Avengers chiaramente non hanno. Il motivo per cui si cerca di estrarla è distruggerla, senza uccidere Visione. Ma l’operazione non riesce, e Scarlet Witch dovrà distruggerla mentre è ancora incastonata nella fronte di Visione. Ma anche questo piano fallisce, dato che Thanos usa la Pietra del Tempo per tornare a prima che la pietra fosse distrutta. E il modo in cui la rimuove lui finisce per non essere particolarmente delicato.

Una strage, ecco.

avengers infinity war

Avengers: Infinity War è un’adattamento parziale dei fumetti Thanos Quest Infinity Gauntlet. Thanos raccoglie le Gemme dell’Infinito e le usa per diventare un dio e distruggere metà della vita dell’universo. I registi non hanno cercato di nascondere ai fan il fatto che sarebbero morti tanti dei personaggi dell’universo, e i trailer dichiarava apertamente le intenzioni di Thanos. Il che ha fatto temere a molti fan che tanti personaggi se ne sarebbero andati. Ma non così. Non così. Thanos riesce a portare il proprio piano a compimento, che esegue con uno schiocco di dita. Il film finisce con una lunga sequenza nella quale tanti dei personaggi vengono dissolti in polvere. Mentre non muoiono proprio tutti tutti, è comunque una strage inaspettata. Tra i morti ci sono: Bucky, Falcon, Scarlet Witch, Black Panther, Doctor Strange, Spider-Man, i Guardiani della Galassia tranne Rocket, e anche Maria Hill e Nick Fury (nella scena post titoli di coda). Fortunatamente, c’è un’alta probabilità di un ritorno per quanto riguarda la maggior parte di essi, dato che alcuni hanno dei film dedicati in arrivo.

Thanos uccide Gamora

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All’uscita del secondo trailer di Avengers: Infinity War, i fan si hanno rivolto la propria attenzione a Gamora. L’apparente tenerezza che Thanos mostra nei suoi confronti, infatti, ha spinto i fan a speculre sul fatto che lei fosse la chiave per la Gemma dell’Anima, e la teoria era supportata anche dal fatto che il ruolo iniziale di Gamora in Guardiani della Galassia era la ricerca della Gemma dell’Anima per conto di Thanos. La maggior parte delle teorie sostenevano che la Gemma del Potere fosse nascosta dentro Gamora, magari nascosta da Thanos, e che Thanos avrebbe dovuto ucciderla per recuperarla. Speravamo che non fosse così, ma la teoria ci aveva azzeccato in questo senso. Gamora è infatti a conoscenza della posizione della Gemma, e vi conduce Thanos. Lì incontrano Teschio Rosso, il quale dice a Thanos che, per appropriarsi della pietra, deve uccidere qualcosa che ama. Inizialmente Gamora non si rende conto del fatto che Thanos effettivamente la ami, o almeno abbastanza da conquistare la Gemma con la sua morte. Viene spinta giù da un precipizio, e muore. Con la sua morte, Thanos ottiene la Gemma dell’Anima. Se non altro, dato che la Gemma dell’Anima sembra essere collegata a Gamora, il suo ritorno non è impossibile.

Doctor Strange e i piani sulla Gemma del Tempo

In Doctor Strange, l’Occhio di Agamotto è la custodia della Gemma del Tempo, capace di creare loop temporali e permettendo a chi lo indossa di sbirciare nel futuro. Naturalmente, I fan hanno cominciato a teorizzare a riguardo, e su come Strange avrebbe usato la Gemma in Avengers: Infinity War. Dopotutto, la capacità di vedere il futuro e di riscrivere il tempo avrebbero potuto essere particolarmente utili nella battaglia contro il potentissimo Thanos. La maggior parte delle teorie si concentravano sul fatto che gli eventi di Infinity War sarebbero stati parte di un loop temporale creato la Strange, per vedere un futuro possibile dove Thanos vince. Da quello che abbiamo visto nel film, Strange usa la Gemma del Tempo per vedere il futuro, ma non nel modo in cui i fan si aspettavano. L’uso principale della pietra in Infinity War (per quanto riguarda Strange, almeno) è, infatti, quello di vedere i possibili esiti futuri della battaglia degli Avenger contro Thanos. Dopo aver visto più di 16 milioni di futuri possibili, capirà che c’è un solo modo per sconfiggere Thanos. E anche se Thanos sembra avere la meglio, appena prima di dissolversi Strange dice a Tony che “questo è l’unico modo”. Ciò sembra implicare il fatto che ci sarà un piano legato alla Pietra del Tempo in Avengers 4.

Thor ha una nuova arma

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Thor: Ragnarok ha cambiato le carte in tavola. Odin muore. Asgard viene distrutta. Lui perde un occhi. Loki diventa pienamente un alleato. E soprattutto, il suo martello storico viene distrutto. Con il ritorno di Hela, Mjolnir viene infatti fatto a pezzi. Ma è stato rivelato anche il fatto che in realtà Thor non ha bisogno del martello, ma che è altrettanto potente senza, se non di più. Molte teorie però si concentrarono sul fatto che Thor avrebbe dopotutto ricevuto un altro martello in Avengers: Infinity War. Sfortunatamente, la teoria fu rovinata dalla promozione di un giocattolo: abbiamo visto la nuova arma di Thor ancora prima dell’arrivo del film. La storia di Thor nel film riguarda soprattutto la ricerca e la forgiatura del nuovo martello Stormbreaker, con l’aiuto di Groot. E la nuova arma si rivela fantasticamente utile al suo ritorno sulla Terra, al punto che quasi ferma Thanos. Anche se fallisce (diciamocelo, avrebbe dovuto puntare alla testa), Thor tiene il mantello alla fine del film, e probabilmente lo vedremo ancora in azione in Avengers 4 e oltre.

Compare Captain Marvel

avengers infinity war

Nei fumetti, la prima storia su Thanos ha luogo nelle pagine di Captain Marvel.  Mar-Vell, che precede Carol Danvers, la moderna Captain-Marvel, diventa la prima dei grandi nemici di Thanos. Nel MCU, inoltre, il primo film di Captain Marvel uscirà tra Avengers: Infinity War Avengers 4. Data la connessione tra l’eroina e Thanos, e il fatto che la storia del film si svolgerà nel passato del MCU, i fan hanno cominciato a speculare sul fatto che Carol Danvers sarebbe apparsa nella battaglia contro Thanos di Avengers: Infinity War. Dopotutto, è stato confermato che Nick Fury apparità in Captain Marvel, e una minaccia come quella di Thanos potrebbe essere il motivo per cui Fury va in cerca di rinforzi. La scena post titoli di coda ci ha mostrato Nick Fury con Maria Hill affrontare le conseguenze dello schiocco di dita di Thanos. Nick Fury lancia un grido d’aiuto dell’ultimo minuto, prima di dissolversi in un mucchio di polvere. Vediamo il segnale partire, e vediamo i colori rosso e blu associati all’eroina, accompaganti dal suo simbolo. Non è una vera comparsa, ma sappiamo che sta arrivando.

Ritorna Teschio Rosso

avengers infinity war

La storia della Gemma dell’Infinito è cominciata con Captain America: The First Avenger. Teschio Rosso, il capo dell’HYDRA, ha ottenuto il potente Tesseract, che si rivela poi essere la Gemma dello Spazio. Inizialmente, lo usa per creare delle armi superpotenti per l’HYDRA, per conquistare l’America e vincere la Seconda Guerra Modiale. Durante il confronto finale con Capitan America, cerca di usarla a mani nude, cosa che spesso non funziona alla grande, e sembra essere conseguentemente disintegrato in un fascio di luce. Dopo la rivelazione del fatto che il Tesseract è in realtà la Gemma del Tempo, i fan hanno coinciato a teorizzare sul fatto che Teschio Rosso fosse in realtà stato trasportato da qualche altra parte, e che fosse sopravvissuto. Una delle teorie più popolari su Infinity War era quella che prevedeva il ritorno di vechci antagonisti, e vedeva Red Skull in cima alla classifica. Dopotutto, la sua morte era stata piuttosto ambigua. E le teoria avevano ragione. In uno dei momenti più sorprendenti del film, Teschio Rosso si rivela essere il custode della Gemma dell’Anima. Con una conoscienza che non può utilizzare, dovuta al fatto che abbia brandito da Gemma dello Spazio, rivela a Thanos il segreto che gli permetterà di acquisire la Gemma dell’Anima.

Schiocco di dita

avengers infinity war

Uno dei momenti più iconici di Infinity Gauntlet è il fatidico schiocco di dita di Thanos, che distrugge metà della vita dell’universo. Già prima dell’annuncio di Avengers: Infinity War, comparvero già alcune teorie su come e quando sarebbe comparso il famoso schiocco. La maggior parte dicevano che sarebbe comparso alla fine del film, alcune dicevano che avremmo visto le consequenze immediatamente, alcune dicevano che i titoli di coda avrebbero lasciato tutto in sospeso. Ebbene, lo schiocco è avvenuto. I fratelli Russo ci hanno fatto inizialmente credere che qualcuno l’avrebbe fermato, ma no. Thanos ha portato il prioprio piano a compimento, e noi abbiamo assistito alle conseguenze. È interessante che il Guanto stesso sia apparso danneggiato dallo schiocco, il che suscita domande sugli effetti che vedremo in Avengers 4. Ma sappiamo che in molti ritrneranno.

Vedi anche: Infinity War: 20 teorie del fan sulla Gemma dell’Anima che si sono rivelate sbagliate

Fonte: CBR.com

Wonder Woman 2: Patty Jenkins svela quando inizieranno le riprese

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Intercettata da Variety al Festival di Cannes, Patty Jenkins ha svelato che le riprese di Wonder Woman 2 inizieranno “Molto presto, anzi, sorprendentemente presto“.Negli ultimi due mesi si era ipotizzato che la Warner Bros avrebbe cominciato i lavori del sequel in estate, tuttavia le parole della regista lasciano intendere che la produzione sia stata anticipata e che tutto sia pronto.È stato inoltre confermato dalla stessa Jenkins durante il CinemaCon che Wonder Woman 2 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le avventure di Diana Prince.

Wonder Woman 2: il film sarà ambientato negli anni Ottanta

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Vi ricordiamo che le riprese di Wonder Woman 2 si svolgeranno in America (e non più in Inghilterra), tra la Virginia del Nord e il Distretto della Columbia. Per ora il titolo di lavorazione del film è Magic Hour, ma abbiamo ragione di sperare che il titolo definitivo verrà rivelato prossimamente dalla Warner Bros.Il film vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pscal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.Wonder Woman 2 arriverà al cinema il 1 novembre 2019.

Wonder Woman 2: Pedro Pascal entra nel cast con Gal Gadot e Kristen Wiig

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