Si è svolta ieri sera la cerimonia
di assegnazione degli EFA Awards 2022, occasione
in cui Triangle of Sadness di Ruben
Ostlund ha portato a casa il maggior numero di vittorie,
compreso quello al miglio film.
Ne esce bene anche l’Italia, che
vede assegnato a Marco Bellocchio il premio
EUROPEAN INNOVATIVE STORYTELLING per
Esterno Notte e a Laura Samani
il premio EUROPEAN DISCOVERY per Piccolo Corpo.
EUROPEAN FILM AWARD 2022, TUTTI I Vincitori
FILM EUROPEO –
TRIANGLE OF SADNESS di Ruben Ostlund
(Svezia/Germania/Francia/Regno Unito)
DOCUMENTARIO EUROPEO – MARIUPOLIS 2 di Mantas Kvedaravicius
(Lituania/Francia/Germania)
E’ Anatomia di una caduta di Justine
Triet a trionfare agli Efa 2023, gli European Film Awards
di quest’anno. Il film, già vincitore di Cannes 2023, conquista il
riconoscimento per il miglior film, per la regia, per
l’interpretazione femminile andata a Sandra Hüller, per la
sceneggiatura e per il montaggio.
Il secondo film più premiato è
invece The Promise Land, che fa conquistare a
Mads Mikkelsen il riconoscimento per il migliore
interprete maschile. L’Italia porta a casa il premio per la
migliore scenografia per
La Chimera, firmata da Emita
Frigato.
Sono state annunciate le nomination
agli European Film Awards (EFA 2021), i premi che
vengono assegnati dalla European Film Academy per
il 34° anno. L’Italia fa bella mostra di sé con Paolo
Sorrentino e
E’ stata la mano di Dio, con tre nomination, ma la
concorrenza è agguerrita, tra The Father e Titane, che hanno avuto
un glorioso percorso nella season awards.
ATTRICE EUROPEA 2021
Jasna Đuričić in
QUO VADIS, AIDA?
Seidi Haarla in SCOMPARTIMENTO NO. 6
Carey Mulligan in UNA DONNA PROMETTENTE
Renate Reinsve in LA PEGGIOR PERSONA DEL MONDO
Agathe Rousselle in
TITANE
ATTORE EUROPEO 2021
Yuriy Borisov in SCOMPARTIMENTO NO. 6
Anthony Hopkins in
THE FATHER
Vincent Lindon in
TITANE
Tahar Rahim in THE MAURITANIAN
Franz Rogowski in GREAT FREEDOM
SCENEGGIATORE EUROPEO 2021
Radu Jude per BAD LUCK BANGING OR LOONY PORN
Paolo Sorrentino per È STATA
LA MANO DI DIO
Joachim Trier E Eskil Vogt per LA PEGGIOR PERSONA DEL MONDO
Jasmila Žbanić per
QUO VADIS, AIDA?
Florian Zeller e Christopher Hampton per
THE FATHER
Moderato dal presentatore TV tedesco
Steven Gätjen e presentato dal Direttore uscente
degli EFA Marion Döring, dal Presidente degli EFA
Mike Downey, dal neo eletto Presidente
Agnieszka Holland e dal Presidente uscente
Wim Wenders, nell’appuntamento di ieri sera con il
GRAN FINALE degli EFA 2020 sono stati annunciati i vincitori delle
categorie EFA Award for Innovative Storytelling,
Documentario Europeo, Attrice
Europea, Attore Europeo,
Sceneggiatore Europeo, Regista
Europeo e Film Europeo.
Gli oltre 3800 membri dell’European
Film Academy – professionisti del cinema di tutta Europa – hanno
votato per i vincitori delle varie categorie.
La European Film Academy ed EFA
Productions si congratulano con i vincitori:
FILM EUROPEO
2020: UN ALTRO GIRO DRUK
DIRETTO DA Thomas Vinterberg
SCRITTO DA Thomas Vinterberg & Tobias Lindholm
PRODOTTO DA Sisse Graum Jørgensen & Kasper Dissing
EUROPEAN DISCOVERY 2020 –
Premio FIPRESCI: SOLE
DIRETTO DA Carlo Sironi
DOCUMENTARIO EUROPEO
2020: COLLECTIVE COLECTIV
DIRETTO DA Alexander Nanau
REGISTA EUROPEO
2020: Thomas Vinterberg per
UN ALTRO GIRO
ATTRICE EUROPEA
2020: Paula Beer in UNDINE: UN AMORE PER SEMPRE
SCENEGGIATORE EUROPEO
2020: Thomas Vinterberg & Tobias Lindholm per
UN ALTRO GIRO
Il Board dell’EFA ha poi presentato
la nuova categoria:
EFA AWARD FOR INNOVATIVE
STORYTELLING: Mark Cousins
Per WOMEN MAKE FILM: A NEW ROAD MOVIE THROUGH CINEMA Con questo riconoscimento la European Film Academy desidera
rendere omaggio al rivoluzionario documentario prodotto da
Hopscotch Films, un’odissea di 14 ore che fa conoscere allo
spettatore molte, sorprendenti e spesso trascurate, autrici di
cinema.Utilizzando circa un migliaio di estratti di film
di tredici decenni e sei continenti, Mark Cousins indaga su come i
film sono stati fatti, girati e montati; come le storie abbiano
preso forma e come il cinema ritragga la vita, l’amore, la
politica, lo humor e la morte, attraverso l’avvincente obiettivo di
alcuni dei più grandi registi al mondo – tutte
donne. Quest’anno per la prima volta gli EFA hanno
annunciato anche le nomination per il LUX European Audience Film
Award, presentato dal Parlamento Europeo e dalla European Film
Academy in collaborazione con la Commissione Europea e Europa
Cinema.
I NOMINATI PER IL LUX
EUROPEAN AUDIENCE FILM AWARD:UN ALTRO
GIRO DRUK
Danimarca, Olanda, Svezia
DIRETTO DA Thomas Vinterberg
SCRITTO DA Thomas Vinterberg & Tobias Lindholm
PRODOTTO DA Sisse Graum Jørgensen & Kasper Dissing
COLLECTIVE COLECTIV
Romania, Lussemburgo
DIRETTO DA Alexander Nanau
SCRITTO DA Antoaneta Opris & Alexander Nanau
PRODOTTO DA Alexander Nanau, Bianca Oana, Bernard Michaux & Hanka
Kastelocova
CORPUS CHRISTI BOŻE CIAŁO
Polania, Francia
DIRETTO DA Jan Komasa
SCRITTO DA Mateusz Pacewicz
PRODOTTO DA Leszek Bodzak & Aneta Hickinbotham
I tre film nominati saranno
sottotitolati in tutte le 24 lingue dell’Unione Europea e resi
disponibili a un pubblico il più vasto possibile. Dopo un periodo
di “guarda e vota” (da metà dicembre a metà aprile) durante il
quale sarà possibile votare i film sul sito
www.luxaward.eu, il vincitore del nuovo premio sarà decretato
dal grande pubblico e dai membri del Parlamento Europeo (ognuno
inciderà per il 50%) e sarà annunciato dal Parlamento
Europeo, durante una cerimonia dedicata, il 28 aprile
2021.
L’European Film Academy ed EFA
Productions, con un evento virtuale in collaborazione con il
Festival del Cinema Europeo di Siviglia, hanno annunciato le
nomination per la 33ma edizione degli European Film
Awards.
Mike Downey, Presidente del Board
dell’EFA, ha dichiarato: “In un periodo così complesso per il
cinema e gli artisti di tutta Europa, per ampliare l’offerta della
piattaforma a più film europei, il Board dell’EFA ha deciso in via
del tutto eccezionale di aumentare le nomination per le categorie
Film e Documentario Europeo da cinque a sei.”
Gli oltre 3.800 membri dell’EFA
voteranno ora i vincitori, che saranno annunciati in una serie di
serate-evento virtuali, in live streaming dall’8 al 12
dicembre.
I NOMINATI SONO
FILM EUROPEO 2020:
UN ALTRO GIRO
DRUK
Danimarca, Paesi Bassi, Svezia
DIRETTO DA Thomas Vinterberg
SCRITTO DA Thomas Vinterberg & Tobias Lindholm
PRODOTTO DA Sisse Graum Jørgensen & Kasper Dissing
BERLIN ALEXANDERPLATZ
Germania, Paesi Bassi
DIRETTO DA Burhan Qurbani
SCRITTO DA Martin Behnke & Burhan Qurbani
PRODOTTO DA Leif Alexis, Jochen Laube, Fabian Maubach
CORPUS CHRISTI
BOŻE CIAŁO
Polonia, Francia
DIRETTO DA Jan Komasa
SCRITTO DA Mateusz Pacewicz
PRODOTTO DA Leszek Bodzak & Aneta Hickinbotham
MARTIN EDEN
Italia, Francia
DIRETTO DA Pietro Marcello
SCRITTO DA Pietro Marcello & Maurizio Braucci
PRODOTTO DA Pietro Marcello, Beppe Caschetto, Thomas Ordonneau,
Michael Weber & Viola Fügen
THE PAINTED BIRD
NABARVENÉ PTÁČE
Repubblica Ceca, Ucraina, Slovenia
SCRITTO & DIRETTO DA Václav Marhoul
PRODOTTO DA Václav Marhoul, Igor Savychenko, Zuzana Mistríková,
Eduard Kučera & Richard Kaucký
UNDINE
Germania, Francia
SCRITTO & DIRETTO DA Christian Petzold
PRODOTTO DA Florian Koerner von Gustorf, Michael Weber & Margaret
Menegoz
DOCUMENTARIO EUROPEO 2020:
ACASA, MY HOME
ACASĂ
Romania, Germania, Finlandia
DIRETTO DA Radu Ciorniciuc
SCRITTO DA Lina Vdovîi
PRODOTTO DA Monica Lazurean-Gorgan
COLLECTIVE
COLECTIV
Romania, Lussemburgo
DIRETTO DA Alexander Nanau
SCRITTO DA Antoaneta Opris & Alexander Nanau
PRODOTTO DA Alexander Nanau, Bianca Oana, Bernard Michaux & Hanka
Kastelocova
GUNDA
Norvegia, USA
SCRITTO & DIRETTO DA Victor Kossakovsky
PRODOTTO DA Anita Rehoff Larsen & Joslyn Barnes
LITTLE GIRL
PETITE FILLE
Francia
SCRITTO & DIRETTO DA Sébastien Lifshitz
PRODOTTO DA Muriel Meynard
SAUDI RUNAWAY
Svizzera
SCRITTO & DIRETTO DA Susanne Regina Meures
PRODOTTO DA Christian Frei
THE CAVE
Siria, Danimarca
DIRETTO DA Feras Fayyad
SCRITTO DA Alisar Hasan & Feras Fayyad
PRODOTTO DA Kirstine Barfod & Sigrid Dyekjær
CORTOMETRAGGIO EUROPEO 2020:
ALL CATS ARE GREY IN THE DARK
NACHTS SIND ALLE KATZEN GRAU
Svizzera
SCRITTO & DIRETTO DA Lasse Linder
PRODOTTO DA Edith Flückiger
GENIUS LOCI
Francia
DIRETTO DA Adrien Mérigeau
SCRITTO DA Adrien Mérigeau & Nicolas Pleskof
PRODOTTO DA Amaury Ovise & Jean-Christophe Reymond
PAST PERFECT
Portogallo
DIRETTO & PRODOTTO DA Jorge Jácome
SCRITTO DA Jorge Jácome & Pedro Penim
SUN DOG
Belgio/Russia
SCRITTO, DIRETTO & PRODOTTO DA Dorian Jespers
UNCLE THOMAS, ACCOUNTING FOR THE
DAYS
TIO TOMÁS, A CONTABILIDADE DOS DIAS
Portogallo/Canada/Francia
SCRITTO & DIRETTO DA Regina Pessoa
PRODOTTO DA Abi Feijó, Julie Roy & Reginald de Guillebon
REGISTA EUROPEO 2020:
Agnieszka Holland per CHARLATAN
Jan Komasa per CORPUS CHRISTI
Pietro Marcello per MARTIN EDEN
François Ozon per ESTATE ‘85
Maria Sødahl per HOPE
Thomas Vinterberg per UN ALTRO GIRO
ATTRICE EUROPEA 2020:
Paula Beer in UNDINE
Natasha Berezhnaya in DAU. NATASHA
Andrea Bræin Hovig in HOPE
Ane Dahl Torp in CHARTER
Nina Hoss in MY LITTLE SISTER
Marta Nieto in MOTHER
ATTORE EUROPEO 2020:
Bartosz Bielenia in CORPUS CHRISTI
Goran Bogdan in FATHER
Elio Germano in VOLEVO NASCONDERMI
Luca Marinelli in MARTIN EDEN
Mads Mikkelsen in UN ALTRO GIRO
Viggo Mortensen in FALLING
SCENEGGIATORE EUROPEO 2020:
Martin Behnke & Burhan Qurbani per BERLIN ALEXANDERPLATZ
Costa-Gavras per ADULTS IN THE ROOM
Damiano & Fabio D’Innocenzo per FAVOLACCE
Pietro Marcello & Maurizio Braucci per MARTIN EDEN
Mateusz Pacewicz per CORPUS CHRISTI
Thomas Vinterberg & Tobias Lindholm per UN ALTRO GIRO
Sono state annunciate le nomination
agli European Film Awards, gli EFA 2019, i premi
al cinema europeo che verranno assegnati il 7 dicembre a
Berlino.
Con Il Traditore di
Marco Bellocchio, l’Italia fa una bellissima figura, visto che il
film presentato a Cannes 2019 ha guadagnato 4 nomination, anche se
dovrà vedersela con il meglio del cinema europeo di quest’anno:
L’ufficiale e la Spia di Roman
Polanski, Les Miserables di Ladj
Ly, Dolor y Gloria di Pedro
Almodóvar, La Favorita di Yorgos
Lanthimos e Systemsprenger di Nora
Fingscheidt.
Oltre a Bellocchio, sono in
nomination anche Selfie di Agostino Ferrente
e La Scomparsa di mia Madre di Beniamino
Barrese, che contribuiscono a siglare l’ottima annata per il nostro
cinema.
REGISTA EUROPEO 2019:
Pedro Almodóvar per DOLOR Y GLORIA
Marco Bellocchio per Il Traditore
Yorgos Lanthimos per LA FAVORITA
Roman Polanski per L’UFFICIALE E LA SPIA
Céline Sciamma per PORTRAIT OF A LADY ON FIRE
ATTRICE EUROPEA 2019:
Olivia Colman in LA FAVORITA
Trine Dyrholm in QUEEN OF HEARTS
Noémie Merlant e Adèle Haenel in PORTRAIT OF A LADY ON FIRE
Viktoria Miroshnichenko in BEANPOLE
Helena Zengel in SYSTEM CRASHER
ATTORE EUROPEO 2019:
Antonio Banderas in DOLORE E GLORIA
Jean Dujardin in L’UFFICIALE E LA SPIA
PierFrancesco Favino in Il Traditore
Levan Gelbakhiani in AND THEN WE DANCED
Alexander Scheer in GUNDERMANN
Ingvar E. Sigurðsson in A WHITE, WHITE DAY
SCENEGGIATORE EUROPEO 2019:
Pedro Almodóvar per DOLORE E GLORIA
Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella e Francesco
Piccolo per Il Traditore
Robert Harris e Roman Polanski per L’UFFICIALE E LA SPIA
Ladj Ly, Giordano Gederlini e Alexis Manenti per LES MISÉRABLES
Céline Sciamma per PORTRAIT OF A LADY ON FIRE
PREMIO FIPRESCI 2019
Aniara di Pella Kågerman e Hugo Lilja
Atlantique di Mati Diop
Blindstone di Tuva Novotny
Irina di Nadejda Koseva
Les Miserables di Ladj Ly
Ray & Liz di Richard Billingham
MIGLIORE COMMEDIA 2019
Ditte & Louise di Niclas Bendixen
Tutti pazzi a Tel Aviv di Sameh Zoabi
La favorita di Yorgos Lanthimos
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE 2019
Buñuel in the Labyrinth of the Turtles di Salvador Simó
I Lost My Body di Jérémy Clapin
Marona’s Fantastic Tale di Anca Damian
The Swallows of Kabul di Zabou Breitman ed Éléa Gobbé-Mévellec
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO 2019
Dogs Barking at Birds di Leonor Teles
Reconstruction di Jiří Havlíček e Ondřej Novák
The Christmas Gift di Bogdan Mureşanu
The Marvelous Misadventures of the Stone Lady di Gabriel
Abrantes
Watermelon Juice di Irene Moray
Nonostante la delusione che
qualcuno lamentava in merito all’assenza di Paolo
Virzì dalla cinquina dei nominati al miglior film
straniero ai Golden Globes, l’Italia si prende la sua bella
rivincita agli EFA 2014, gli Oscar europei, dove il tricolore ha
sventolato fiero nel conseguimento di due importanti
riconoscimenti. Il primo va a Pif e al suo
La Mafia Uccide Solo d’Estate, che porta
a casa il premio come miglior commedia europea, mentre a
L’Arte della Felicità va il premio per il
miglior film d’animazione.
Oltre all’Italia, vincono a questa
edizione 2014 degli Efa anche Marion Cotillard e
Timothy Spall per le interpretazioni,
Ida come miglior film europeo,
sceneggiatura, fotografia e premio del pubblico, e Locke per il
magnifico montaggio di Justine Wright.
Ecco di seguito tutti i vincitori:
FILM EUROPEO 2014: IDA di Pawel
Pawlikowski
COMMEDIA EUROPEA 2014: LA MAFIA UCCIDE SOLO
D’ESTATE di Pierfrancesco Diliberto
REGISTA EUROPEO 2014: Paweł Pawlikowski
per IDA
ATTRICE EUROPEA 2014: Marion Cotillard in
DUE GIORNI, UNA NOTTE (DEUX JOURS, UNE NUIT)
ATTORE EUROPEO 2014: TIMOTHY SPALL in MR.
TURNER
FILM D’ANIMAZIONE EUROPEO: L’ARTE DELLA
FELICITA’ di Alessandro Rak
DOCUMENTARIO EUROPEO 2014: MASTER OF THE
UNIVERSE di Marc Bauder
SCENEGGIATORE EUROPEO 2014: Paweł Pawlikowski & Rebecca
Lenkiewicz per IDA
CORTO EUROPEO: THE CHICKEN di Una
Gunjak
RIVELAZIONE EUROPEA – Prix Fipresci: THE TRIBE
(PLEMYA) di Myroslav Slaboshpytsky
PREMIO DEL PUBBLICO per il miglior film europeo:
IDA di Pawel Pawlikowski
EUROPEAN FILM ACADEMY PREMIO ALLA CARRIERA: AGNES
VARDA
CONTRIBUTO EUROPEO AL CINEMA MONDIALE: STEVE
McQUEEN
PREMIO CO-PRODUZIONE EUROPEA – Prix Eurimages: ED
GUINEY
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA EUROPEO – Prix CARLO DI PALMA
2014: Łukasz Żal & Ryszard Lenczewski per
IDA
MONTATORE EUROPEO 2014: Justine Wright per
LOCKE
SCENOGRAFO EUROPEO 2014: Claus-Rudolf
Amler per THE DARK VALLEY (DAS FINSTERE TAL)
COSTUMISTA EUROPEO 2014: Natascha
Curtius-Noss per THE DARK VALLEY (DAS FINSTERE TAL)
COMPOSITORE EUROPEO 2014: Mica Levi per
UNDER THE SKIN
SOUND DESIGNER EUROPEO 2014: Joakim
Sundström per STARRED UP
Al Seville European Film Festival,
European Film Academy ed EFA Productions hanno
annunciato le nomination per la 26ma edizione degli European
Film Awards. Gli oltre 2900 membri dell’EFA voteranno ora i
vincitori che saranno annunciati nel corso della cerimonia di
premiazione il 7 Dicembre a Berlino.
I nominati sono:
FILM EUROPEO
2013
LA MIGLIOR OFFERTA
Italia, 130 min
SCRITTO & DIRETTO DA: Giuseppe Tornatore
PRODOTTO DA: Isabella Cocuzza & Arturo Paglia
BLANCANIEVES
Spagna/Francia, 104 min
SCRITTO & DIRETTO DA: Pablo Berger
PRODOTTO DA: Ibon Cormenzana, Jérôme Vidal & Pablo Berger
THE BROKEN CIRCLE BREAKDOWN
Belgio, 100 min
DIRETTO DA: Felix van Groeningen
SCRITTO DA: Carl Joos & Felix van Groeningen
PRODOTTO DA: Dirk Impens
LA GRANDE
BELLEZZA Italia/Francia, 140 min
DIRETTO DA: Paolo Sorrentino
SCRITTO DA:: Paolo Sorrentino & Umberto Contarello
PRODOTTO DA: Nicola Giuliano & Francesca Cima
OH BOY!
Germania, 83 min
SCRITTO & DIRETTO DA: Jan Ole Gerster
PRODOTTO DA: Marcos Kantis & Alexander Wadouh
LA VIE D’ADELE: CHAPITRES 1 & 2
Francia, 179 min
DIRETTO DA: Adellatif Kechiche
SCRITTO DA:: Abdellatif Kechiche & Ghalya Lacroix
PRODOTTO DA: Brahim Chioua, Vincent Maraval & Abdellatif
Kechiche
COMMEDIA
EUROPEA 2013
LOS AMANTES PASAJEROS
Spagna, 90 min
SCRITTO & DIRETTO DA: Pedro Almodóvar
PRODOTTO DA: Agustín Almodóvar & Esther García
BENVENUTO
PRESIDENTE!
Italia, 100 min
DIRETTO DA : Riccardo Milani
SCRITTO DA: Fabio Bonifacci
PRODOTTO DA: Nicola Giuliano & Francesca Cima
DEN SKALDEDE FRISØR (LOVE IS ALL YOU NEED)
Danimarca, 111 m
DIRETTO DA: Susanne Bier
SCRITTO DA: Anders Thomas Jensen & Susanne Bier
PRODOTTO DA: Sisse Graum Jørgensen, Vibeke Windeløv
SVECENIKOVA DJECA (THE PRIEST’S CHILDREN?
Croazia/Serbia, 93 min
DIRETTO DA: Vinko Brešan
SCRITTO DA: Mate Matišić & Vinko Brešan
PRODOTTO DA: Ivan Maloča
REGISTA EUROPEO
2013
Pablo Berger per BLANCANIEVES
Felix van Groeningen per THE BROKEN CIRCLE
BREAKDOWN
Abdellatif Kechiche per LA VIE D’ADELE
(Adele)
François Ozon per DANS LA MAISON (In the
House)
Paolo Sorrentino per
LA GRANDE BELLEZZA
Giuseppe
Tornatore per LA MIGLIOR OFFERTA
ATTRICE EUROPEA
2013
Keira Knightley in ANNA KARENINA
Veerle Baetens in THE BROKEN CIRCLE
BREAKDOWN
Barbara Sukowa in HANNAH ARENDT
Naomi Watts in LO IMPOSIBLE (The Impossible)
Luminita Gheorghiu in POZITIA COPILULUI (Child’s
Pose)
ATTORE EUROPEO
2013
Jude Law in ANNA KARENINA
Johan Heldenbergh in THE BROKEN CIRCLE
BREAKDOWN
Fabrice Luchini in DANS LA MAISON (In the
House)
Toni Servillo in LA
GRANDE BELLEZZA
Tom Schilling in OH BOY
SCENEGGIATORE
EUROPEO 2013
Tom Stoppard per ANNA KARENINA
Giuseppe
Tornatore per LA MIGLIOR OFFERTA
Carl Joos & Felix van Groeningen per THE BROKEN
CIRCLE BREAKDOWN
François Ozon per DANS LA MAISON (In the
House)
Paolo Sorrentino & Umberto
Contarello per LA GRANDE BELLEZZA
La European Film
Academy ha candidato come finalista Pierfrancesco
Favino nella categoria MIGLIOR
ATTORE alla 35ª edizione degli EFA – European
Film Awards per la sua interpretazione nel
film Nostalgia
di Mario Martone, film che
rappresenterà l’Italia agli
Oscar 2023 nella selezione
per la categoria “Miglior Film Internazionale”. La serata di
premiazione degli EFA, i più importanti
premi cinematografici europei, sarà sabato
10 dicembre in Islanda a Reykjavík.
“Da membro dell’EFA da tanti anni
sono ancora più orglioso di ricevere questa candidatura per
Nostalgia di Mario Martone. Ringrazio lui di avermi portato con sé
in questo viaggio e tutti i votanti per questo privilegio. Viva il
cinema.” Pierfrancesco Favino
“Pierfrancesco
Favino di Nostalgia non è solo il protagonista, è
un’anima. Sono felice per la sua candidatura, che rappresenta con
forza il film e tutti noi.” Mario Martone
Nostalgia, il film
Nostalgia ha partecipato In
Concorso all’ultima edizione del Festival
di Cannes, riscuotendo molto successo tra il pubblico
e la critica. Successivamente ha ottenuto
cinqueNastri d’Argento per
la Miglior Regia a Mario
Martone, il Migliore Attore
Protagonista a Pierfrancesco Favino, la Migliore
Sceneggiatura a Mario Martone e a
Ippolita Di Majo e per
il Migliore Attore Non Protagonista
a Francesco Di Leva e a Tommaso
Ragno.
Il film, che vede nel cast insieme
a Pierfrancesco Favino, Francesco Di
Leva, Tommaso Ragno, Aurora Quattrocchi, Sofia Essaidi, Nello
Mascia, Emanuele Palumbo, Artem, Salvatore Striano e
Virginia Apicella, è una
produzione PICOMEDIA e MAD
ENTERTAINMENT in associazione con MEDUSA
FILM e in coproduzione con ROSEBUD
ENTERTAINMENT PICTURES.
Edward Zwick, da poco passato al
cinema con successo con Amore e Altri Rimedi, sta ufficialmente
lavorando alla sceneggiatura del prossimo film American
Assassin.
Edward Norton è uno
di quegli attori di Hollywood che non ama molto far parlare di sè,
se non quando si tratta di dare rilevanza a delle campagne
umanitarie. L’attore, infatti, è coinvolto, sia come fondatore, che
come membro, di diverse azioni e associazioni umanitarie e
ambientali. Talento pazzesco, viso particolare e capelli
biondissimi sono caratteristiche che hanno sempre contraddistinto
l’attore americano, protagonista sia si film storici e di magia, ma
anche di cinecomic.
Ecco dieci curiosità su Edward Norton.
Edward Norton: i suoi film da
attore e da regista
1. Edward Norton: i film e
la carriera. L’attore americano ha debuttato nel 1996 nel
film Schegge di paura, che
lo rende subito molto celebre. Nello stesso anno partecipa a
Larry Flynt – Oltre lo scandalo e in Tutti dicono I
Love You. Negli anni successivi lavora in American History
X (1998), Fight Club (1999), The Score (2001),
Frida (2002), Red Dragon (2002),
La 25ª ora (2002) e
The Italian Job (2003). Negli anni a venire ha recitato in
molti film di successo, come Il velo dipinto (2006),
The Illusionist – L’illusionista (2006), L’incredibile
Hulk (2008), Fratelli in erba (2009), Stone (2010),
Moonrise Kingdom – Una fuga
d’amore (2012), The Bourne Legacy
(2012), Grand Budapest Hotel (2014),
Birdman (2014),
Collateral Beauty
(2016) e The French Dispatch
(2021).
2. Edward Norton non è solo
attore, ma anche regista, sceneggiatore e produttore. La
sua carriera, nel mondo del cinema, non si è basata solo a livello
attoriale: Norton, infatti, ha diretto, nel 2000, il film
Tentazioni d’amore. Inoltre, oltre a produrre il suo film
di debutto alla regia, ha prodotto anche La 25ª ora
(2002), Down in the Valley (2005), Il velo
dipinto (2006), Fratelli in erba (2009) e
Tentazioni (ir)resistibili (2012). Nel 2019 ha diretto il
suo nuovo film, Motherless Brooklyn – I segreti di
una città, nel quale figura anche come attore
protagonista.
3. È stato candidato
all’Oscar. Ad oggi Norton vanta ben tre nomination al
premio Oscar, pur non avendolo mai vinto. La prima di queste risale
al 1997 nella categoria al miglior attore non protagonista per
Schegge di paura. Due anni dopo viene invece nominaton
come miglior attore per American History X. A lui verrà
preferito per la vittoria Roberto
Benigni, in una scelta che ancora oggi fa molto
discutere. Infine, nel 2015 è stato candidato come attore non
protagonista per Birdman, perdendo però in favore di
J. K. Simmons,
nominato per Whiplash.
Edward Norton in Hulk
4. Edward
Norton venne preferito a Mark Ruffalo per il ruolo di
Hulk. Nel 2008, la Marvel commissionò la realizzazione
di un nuovo film su Hulk. Il regista Louis
Leterrier avrebbe preferito Mark Ruffalo
come protagonista, mentre la Marvel spingeva più per Norton, il
quale ottenne poi la parte. Dato l’insuccesso del film, però,
l’attore decise di allontanarsi da eventuali sequel o dall’idea di
riprendere il personaggio. A sostituirlo da The Avengers
in poi nei panni di Hulk è dunque stato proprio Ruffallo, ad oggi
particolarmente apprezzato per la sua interpretazione del
personaggio.
5. Ha collaborato alla
sceneggiatura. Pur non venendo accreditato, Norton ha
collaborato alla scrittura del film L’incredibile Hulk.
Sembra inoltre che egli apportasse modifiche ogni giorno alle scene
da girare, parlando con anche con gli altri membri del cast per
approfondire la psicologia dei rispettivi personaggi. Per l’attore,
inoltre, non era importante partire esattamente dalle origini del
personaggio, poiché cosa ormai nota. Molto più interessante per lui
era invece esplorare le conseguenze psicologiche derivate dalla sua
trasformazione.
Edward Norton in American
History X
6.Si è
trasformato fisicamente per il ruolo. Norton ha creduto
molto nella realizzazione di American History X, facendo
il possibile per entrare nei panni del personaggio di Derek Vinuard
e darne una versione realistica, come rasarsi i capelli e
guadagnare circa 13 chili di muscoli. Tale trasformazione lo ha
portato a risultare molto più minaccioso, anche per via dei
tatuaggi applicati sul suo corpo con il trucco. Inoltre, per
aggiudicarsi il ruolo di Derek Vinyard, ha rinunciato a partecipare
a Salvate il soldato Ryan.
7. Ha avuto accese
discussioni con il regista. Le continue modifiche alla
sceneggiatura di Edward Norton hanno fatto sì che il regista
Tony Kaye fosse estremamente deluso dal progetto,
a tal punto da aver considerato in più momenti di abbandonarlo.
Kaye ha affermato che le modifiche fatte da Norton alla
sceneggiatura hanno cambiato radicalmente la storia e il suo senso
rispetto a quanto originariamente scritto. Secondo quanto riferito,
Kaye era anche così insoddisfatto della performance di Norton che
ancora oggi sente che il film è incompiuto.
Edward Norton in Fight Club
8. Edward Norton è stato
ubriaco in Fight Club. Nel 1999 Edward Norton ha preso
parte al film Fight Club, diretto da David
Fincher e basato sull’omonimo romanzo di Chuck
Palaniuk. In questo film, che parla del consumismo e
dell’uomo moderno che non ha alcun tipo di interesse personale
verso il prossimo, Norton e Brad Pitt
compaiono in una scena in cui, ubriachi, giocano a golf: i due,
nello svolgerla, erano veramente ubriachi, dando una nota più
realistica ai loro personaggi. Per il ruolo di narratore, Norton
venne pagato 2,5 milioni di dollari, in totale disparità con Brad
Pitt che ne incassò ben 17,5.
9. Edward Norton è stato
scelto da Fincher. Per il suo ruolo in Fight
Club, Norton venne scelto personalmente dal regista David
Fincher. Il regista, infatti, era rimasto molto colpito
dall’interpretazione dell’attore in Larry Flynt – Oltre lo
scandalo (1996), l’unico film con Norton che avesse visto fino
ad allora.
Edward Norton: età e altezza dell’attore.
10. Edward Norton è nato il
18 agosto del 1969 a Boston, nel Massachusetts,
Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1.83
metri.
Cominciato il tour
europeo del cast di The Bourne Legacy, così come promesso
Edward Norton e il protagonista Jeremy
Renner sono intervenuti, insieme al regista e
sceneggiatore del film Tony Gilroy, alla
conferenza stampa di questa mattina.
Dopo la dichiarazione unilaterale
di Kevin Feige dei Marvel Studios di due giorni fa,
nella quale si confermava che Edward Norton non sarebbe stato nel
cast dei Vendicatori per il ruolo di Hulk, ieri l’agente
dell’attore ha seccamente replicato a Feige mettendo in chiaro che
Norton non aveva avuto alcun ruolo nella decisione.
Attore, regista, sceneggiatore e
produttore di grande fama e successo, Edward
Norton ha portato in apertura alla Festa del
Cinema di Roma 2019, quattordicesima edizione, il suo
Motherless Brooklyn (che esce in Italia
con il sottotitolo “I segreti di una città”). Presenta
alla conferenza stampa, insieme a Gugu
Mbatha-Raw, Norton ha spiegato che ha letto la prima
volta il romanzo da cui è tratto il film, Brooklyn senza
madre (Motherless Brooklyn) di Jonathan
Lethem, 20 anni fa, quando debuttò alla regia con il
delizioso Tentazioni d’amore.
“Sono un attore avido – ha
dichiarato Norton per spiegare la sua caparbietà a voler portare al
cinema quella storia – ho visto un buon ruolo per me. Non sono
così comuni e ho voluto continuare a lavorarci. Il personaggio è
memorabile, e una volta deciso di aprire il testo anche alla città,
inglobando la New York degli anni ’50, è stato tutto molto
complesso. È una città che amo, ci vivo da 30 anni, ma ci sono
anche tante cose che non funzionano. Ho fuso il romanzo, il
personaggio e questo aspetto della storia, il risultato è stato
complicato da gestire.”
Accanto a Norton, che interpreta un
investigatore con la sindrome di Tourette,
Mbatha-Raw interpreta una donna completamente
fuori dagli schemi del cinema di quegli anni, una donna di colore,
laureata in legge che si oppone alle forze politiche che usurpano
la città. “Mi sono innamorata subito della sceneggiatura, non avevo mai
letto prima un noir, e questa storia era così profonda e
articolata. Il mio personaggio sfida i cliché, in particolare in
riferimento alle donne nei film degli anni ’50. Non è una
casalinga, ma nemmeno una femme fatale o una cantante di jazz, è
un’attivista ed è istruita, è un’avvocato. È contro ogni
stereotipo, e poi lavorare con Edward e sviluppare questi
personaggi è stata una danza, delicata e tenera. Man mano che i due
personaggi cominciavano a conoscersi, il loro rapporto si
trasforma, non è subito qualcosa di sentimentale, ma all’inizio
capiscono che entrambi possono essere d’aiuto all’altro.”
Un altro aspetto molto interessante
del personaggio, è che, come sottolinea lo stesso Norton, nel
genere noir “di solito le donne sono parte della corruzione, e
in queste storie le persone sono ciniche, in questo caso invece i
personaggi sono tutti anticonvenzionali”, come lo è il suo
investigatore.
Edward Norton ha
interpretato spesso personaggi con delle malattie o dei disagi, ma
più precisamente questa è la prima volta che mette in scena un vero
e proprio malato: “È la prima volta che mi approccio a un
personaggio con un disagio reale. E quando lo fai, devi essere
rispettoso, studiare, può servire incontrare persone che la
malattia ce l’hanno davvero. La particolarità della sindrome di
Tourette è che ha delle caratteristiche molto diverse da una
persona all’altra. Io ho mescolato diverse caratteristiche
riscontrate, per cercare di rendere il personaggio vicino quello
che mi piaceva.”
Motherless
Brooklyn sembra fotografare anche la contemporaneità
statunitense, e il regista e protagonista non va troppo per il
sottile, in questo caso: “Non voglio girarci troppo intorno,
conoscete già la risposta. Se vedete una metafora politica nel
film, probabilmente c’è. Tutti coloro che credono nella democrazia
hanno investito sul concetto che il popolo debba avere il potere,
ma ci sono sempre delle forze, non solo negli USA, che si
oppongono.”
E sugli eventuali ‘superpoteri’ o
vantaggi che la patologia può dare al personaggio che interpreta,
Norton rimane molto lucido: “Penso che nel film si possa vedere
che il personaggio ha, non dei vantaggi, ma delle caratteristiche
che gli facilitano il lavoro. A volte penso che quello che è più
interessante dei personaggi che soffrono di un particolare disturbo
non è tanto nel raccontare il disturbo o la sindrome ma è far
emergere la qualità del personaggio stesso. La sua lotta quotidiana
è legata al suo disturbo, però è passivo, si autodefinisce come un
malato. Ma quando incontra un’altra persona che lotta come lui la
sua lotta personale, si rende conto che le difficoltà non sono una
scusa per essere passivo. Questo mi piace perché molte storie noir
sono ciniche e oscure, ma il nostro tempo non ha bisogno di
cinismo.”
Ospite alla Festa del cinema
di Roma 2019, Edward Norton ha commentato
le dichiarazioni di Martin Scorsese in merito ai
cinecomic. Norton ha fatto parte del genere cinematografico prima
che fosse di moda ed ha portato sul grande schermo l’Incredibile
Hulk, ma rispetto a ciò che ha detto Scorsese sembra avere le idee
molto chiare.
“Lui è immerso nel cinema più di
chiunque altro. Credo che Martin Scorsese sia uno degli essere più
addentro alla propria materia che esista sul Pianeta. Ha guadagnato
sul campo il diritto di avere tutte le opinioni che vuole sul
cinema. Ma penso anche che le sue parole non vadano prese fuori
contesto. Lui faceva riferimento a un concetto più complesso e il
rischio di estrapolare una sola frase è quello di offendere
qualcuno. Lui invece parlava di ciò che in lui crea emozione, tutti
noi abbiamo un modo di rapportarci alle storie e alla mitologia e
alcuni vedono certe cose che altri non vedono. Non può esserci una
formula o una quantificazione per questa magia.”
Ricordiamo che Martin
Scorsese, che sarà a Roma allo stesso evento lunedì
prossimo, ha dichiarato che i cinecomic non sono cinema ma adottano
un linguaggio più simile a quello dei parchi a tema. Ha poi detto
che quel genere di film non lo emoziona, scatenando le ire non solo
dei colleghi che invece lavorano in quel business ma anche di
moltissimi fan che difendono a spada tratta i propri eroi.
Come riportato da Deadline, il candidato
all’Oscar Edward
Norton sostituirà Benedict Cumberbatch nel ruolo del musicista
Pete Seeger nel prossimo
biopic su Bob Dylan diretto da James
Mangold. Il film, intitolato
A Complete Unknown, avrà come protagonista
Timothée Chalamet nel ruolo della stella del
folk e vedrà anche la partecipazione di Elle Fanning nel ruolo dell’artista e
interesse amoroso di Dylan, Sylvie Russo.
Cumberbatch era stato inizialmente scelto per il progetto nel
maggio dello scorso anno, prima di ritirarsi a causa di conflitti
di programmazione.
A Complete Unknown si concentrerà sui giorni di
maggiore trasformazione della carriera di Dylan. Seguendo il
giovane cantante folk e la sua chitarra per le strade e i
palcoscenici di New York nel 1965, quando Dylan sostituì la sua
acustica con un’elettrica e portò un nuovo sound nel settore. Anche
la storia d’amore tra Dylan e Russo sarà collegata al film, dato
che i due erano apparentemente inseparabili durante questo periodo
della loro vita e si servivano l’un l’altro come muse. Possiamo
aspettarci che una buona parte del film si concentri sulla
creazione e sull’uscita del quinto album di Dylan, Bringing It
All Back Home, perché è stato allora è salito davvero alla
ribalta con il brano classico “Like a Rolling Stone“.
Per quanto riguarda il ruolo di
Norton, Seeger è stato un vero pioniere del folk. Anche se molti
non se ne rendono conto, canzoni come “Where Have All The
Flowers Gone?”, “If I Had A Hammer” e “Turn!
Turn! Turn!” erano state scritte da Seeger prima che gruppi
come Peter, Paul e Mary e i Byrds ne facessero dei successi. Per
quanto riguarda il suo rapporto con Dylan, le strade dei due si
sarebbero incrociate al Newport Folk Festival del 1965, quando
Dylan aveva da poco affrontato le critiche per il suo passaggio
dall’acustica all’elettrica. Dylan idolatrava Seeger, ma la
reazione negativa che Seeger ebbe nei confronti dell’esibizione di
Dylan quel giorno avrebbe lasciato per sempre un segno nel cuore
del cantante.
Considerando i magri risultati di L’incredibile Hulk, Edward
Norton ha dichiarato di non provare alcun risentimento nei riguardi
della Marvel, che l’ha estromesso come
interprete di Hulk in The Avengers.
In occasione della promozione del
suo ultimo film da regista e attore Edward Norton è tornato a parlare sulla sua
esperienza con i Marvel Studios e
nell’interpretare Hulk. In particolare l’attore ha rivelato
quali fossero i suoi piani sul personaggio:
“The Hulk era … … mi sentivo
molto triste per quello che è accaduto, Louis [il regista
Leterrier] e io ci eravamo prefissati di fare qualcosa di diverso,
in termini di approccio era qualcosa più simile a quello che aveva
avuto Chris Nolan con Batman, puntavamo alla realizzazione di
qualcosa di un po’ più oscuro e serio, ma poi le cose finirono per
essere sterilizzate”. Poi l’attore rivela anche con onestà che
non è del tutto insoddisfatto del film: “Volevo fare un grande
film in CGI e imparare e vedere cose. Sono cresciuto su Hulk, l’ho
adorato. E in realtà il film mi è piaciuto molto. Sai, i bambini
adorano il film. È un’altra di quelle cose che non capisco è la
quantità di rumore che la gente genera intorno ad esso. È così
sciocco. Non potrei essere più felice di aver fatto parte di tutta
questa tradizione.”
Durante l’intervista Norton ha continuato a parlare del lavoro
“incredibile” di Mark Ruffalo con la Marvel,
prima di discutere ulteriormente della sua visione rivelando anche
di aver lavorato ad una sceneggiatura tutta sua: “La
sceneggiatura che ho scritto per loro aveva una visione in due
parti quasi alla Batman [Begins] / Dark Knight.” –“Quando
però mi è stato detto “OK, non è quello che state facendo? Per me,
è diventa solo un modo per perdere tempo e vita “, continua. “Non
puoi fare tutto, e non avrei fatto Birdman e Grand Budapest, e
sicuramente non avrei fatto [Motherless Brooklyn] se quel
[franchising] mi avesse riempito il tempo. È sciocco produrre
negatività quando non c’è. Sai, ho adorato farne parte e penso che
[Marvel] abbia ottenuto tutto ciò che voleva ottenere. Quindi Dio
vi benedica “.
Vi ricordiamo che Edward
Norton torna al cinema da protagonista e regista di
Motherless Brooklyn, il film che ha aperto la 14esima
edizione della Festa del
cinema di Roma, proprio ieri. Oggi l’attore incontrerà
il pubblico dell’auditorium Parco della Musica di Roma.
E’ stato Edward
Norton la stella del Festival di
Locarno 2015, il noto attore americano è stato
premiato con l’Excellence Award Locarno nel corso
del primo giorno di festival.
Dopo numerosi scontri con lo
studio, che portarono a preferirgli Mark Ruffalo nel doppio ruolo di Hulk /
Banner, Edward Norton sembra essere tornato
disponibile verso questo genere di film, tanto che parlando con
Games Radar
ha espresso piacere all’idea di considerare qualsiasi ruolo per il
futuro. Infatti, alla domanda se tornerebbe a lavorare alla
Marvel adesso? risponde “Forse
come un cattivo? Forse scriverò il mio cattivo”, dice.
“Non lo so, sono aperto a tutto. Voglio dire, ho chiesto agli
StoryBot su Netflix.”
Vi ricordiamo che Edward
Norton torna al cinema da protagonista e regista di
Motherless Brooklyn, il film che aprirà la 14esima
edizione della Festa del cinema di Roma, proprio in questi
giorni.
Durante la sua presenza
al Comedy Central’s Roast of Bruce
Willis, Edward Norton ha di nuovo parlato
di The Incredible Hulk, il film Marvel a cui ha
partecipato, con esiti non proprio lusinghieri. L’attore, che ha
interpretato Bruce Banner, è stato poi sostituito in tempo per
The Avengers, quando è stato Mark
Ruffalo a prendere il suo posto trai Vendicatori.
Norton sembra non aver preso affatto
bene la faccenda, e continua a parlarne in pubblico, puntando il
dito contro lo script del film. “Ho provato a essere come te,
Bruce. Ho fatto un grande film action dal titolo The Incredible
Hulk. Sai cosa è andato storto? Volevo una sceneggiatura migliore…
Ho pensato che avremmo dovuto fare un film buono almeno quanto il
peggior cinecomic di Christopher Nolan, ma che diavolo stavo
pensando!”.
La carriera di Norton si è poi
sviluppata in un senso opposto, con la collaborazione con
Wes Anderson (Moonrise Kingdom, The Grand
Budapest Hotel e L’Isola dei Cani) tuttavia, se nel 2008,
anno di uscita del film, The Incredible Hulk
poteva essere solo una brutta esperienza, in prospettiva di
carriera, con il senno di poi si è trattato di una vera e propria
occasione persa, considerato lo sviluppo del MCU e il successo
raggiunto da tutti i protagonisti del franchise.
Dopo oltre dieci anni
Edward Norton (l’esordio nel 2000 con
Tentazioni D’Amore) è pronto a
tornare dietro la macchina da presa per un progetto, a cui pare
molto legato, intitolato Motherless
Brooklyn. Norton oltre a dirigere il film, ne sarà
anche protagonista nei panni di Lionel Essrog, un detective privato
affetto dalla sindrome di Tourette (caratterizzata dalla presenza
di tic motori e fonatori, a volte cronici, la cui gravità può
variare da estremamente lievi a invalidanti), che cerca di
risolvere l’omicidio del suo mentore e unico amico.
Questa la trama del libro presa da
Amazon: “Per Testadipazzo, al secolo Lionel Essrog, perfino un poco
di buono come Frank Minna può essere considerato un benefattore.
Lionel vive in un orfanotrofio e per giunta è afflitto dalla
sindrome di Tourette, rara malattia che combina una serie di
vistosi tic fisici e comportamenti compulsivi con un linguaggio
sconnesso e convulso. Lui e altri tre ragazzi diventano gli Uomini
di Minna e agiscono sotto la copertura di un’agenzia investigativa
con servizio di noleggio Limousine annesso. Un giorno Minna viene
trovato in un cassonetto, pugnalato da un misterioso aggressore, di
cui, morente, non vuole svelare il nome. Così Lionel, pur dovendo
fare i conti con la sua Tourette e con un amore impossibile, si
trasforma in investigatore, vero stavolta.”
Tutti ci aspettavamo, all’alba del
progetto sui Vendicatori, che Edward Norton
sarebbe tornato nel ruolo dell’incredibile Hulk. Così non è stato,
dal momento che le trattative della Marvel con l’attore non sono andate
a buon fine. Il ruolo è passato quindi a Mark
Ruffalo, che come ormai tutti sanno e hanno visto, ha
fatto un ottimo lavoro nel doppio ruolo di Bruce Banner/Hulk.
Al Festival di
Cannes, dove Norton è arrivato per presentare il film
d’apertura Moonrise Kingdom di Wes Anderson, è stato chiesto
all’attore cosa pensasse della performance de collega nel film, e
Edward molto diplomaticamente ha risposto: Mark è come
un fratello per me. Ha due figli e sono contento che stia avendo
questo bel momento con loro.
Sul suo ultimo film invece l’attore ha dettodi non aver ancora
visto, semplicemente perchè “non è molto importante per me”. Non
c’è che dire, Norton conserva sempre la sua nomea (fondata?) di
personaggio non propriamente simpatico.
Il regista Tim
Burton ha da sempre abituato i suoi spettatori a
confrontarsi con delle fiabe, racconti fantastici dove anche
l’impossibile diventa realtà. Grazie ad Edward mani
diforbice, uno dei suoi titoli
più apprezzati e celebrati di tutta la sua carriera, egli ci svela
così l’origine della neve, dando vita ad una storia ricca di
poesia, emozioni e riferimenti all’immaginario culturale di cui da
sempre Burton fa sfoggio. Racconto senza tempo sul diverso e sulle
tante sfumature dell’amore, il titolo del 1990 è tutt’oggi l’opera
che più di ogni altra incarna la poetica del regista originario
della grigia Burbank.
L’idea per tale film è infatti da
ritrovarsi nell’infanzia del regista. Questi era infatti solito dar
vita ad una serie di cupi disegni per esternare i propri sentimenti
di isolamento e di incapacità di comunicare con quanti intorno a
lui. Nel film si può infatti ritrovare la figura dell’emarginato,
ricorrente nel cinema di Burton, contrapposta alla colorata ma
bigotta popolazione del sobborgo dove si svolgono le vicende.
Attraverso l’uso di colori, cliché e uno stile volutamente retrò,
il regista dà così vita alle sue creature, riuscendo ad infondere
in esse sentimenti estremamente personali e a renderli
universali.
Acclamato dalla critica e dal
pubblico, Edward mani di forbice arrivò ad un incasso
complessivo di circa 86 milioni di dollari a fronte di un budget di
20 milioni. Nell’opera si possono poi ritrovare innumerevoli
riferimenti, i più evidenti dei quali rimandano ad opere come
Frankenstein e La bella e la bestia. Prima di
gettarsi in una nuova visione del film, può senz’altro essere utile
approfondire alcuni dei principali aspetti del film. Dalla
trama al cast di attori, passando
infine per la colonna sonora e alcune delle
frasi più belle del film. Proseguendo qui nella
lettura sarà possibile ritrovare tutto ciò, come anche le
principali piattaforme streaming dove poter
ritrovare il film.
Edward mani di forbice: la trama
del film
La storia si svolge in un ridente e
colorato quartiere di periferia, a cui si contrappone un tetro e
tenebroso castello. Qui, da orma troppo tempo, vive in completa
solitudine il giovane Edward, creatura quasi umana, la cui
imperfezione lo costringe ad isolarsi dal resto del mondo, timoroso
di affacciarsi ad una società poco incline ad accettarlo. Edward,
ha infatti delle forbici per mani, a causa della prematura morte
del suo creatore. Scoperto però dalla gentile Peggy, rappresentante
Avon alla disperata ricerca di clienti, Edward si troverà ora per
la prima volta a lasciare quel tetro ambiente, trovando ospitalità
nella cittadina fino a quel momento temuta.
Qui egli sviluppa una straordinaria
capacità creativa che gli varrà un’iniziale amicizia dell’intero
vicinato. La grande voglia di Edward di conoscere una realtà
diversa da quella sino ad allora vissuta non basterà però perché il
quartiere si liberi definitivamente di quei pregiudizi tanto temuti
dal giovane. Ben presto, infatti, egli sarà costretto a rapportarsi
e scontrarsi con il bigottismo e l’ipocrisia, a causa dei quali si
sentirà sempre più smarrito. Per sua fortuna a rassicurarlo ci sarà
la bella figlia di Peggy, Kim, grazie alla quale Edward scoprirà
l’esistenza di un sentimento mai conosciuto prima: l’amore.
Edward mani di forbice: il cast del
film
Per dar vita al personaggio di
Edward così come Burton l’aveva immaginato, era necessario trovare
l’attore che meglio di chiunque altro avrebbe potuto vestire quei
panni. Inizialmente la Fox propose Tom
Cruise per la parte, ma il regista non era convinto.
Egli preferì invece assegnare il ruolo a Johnny
Depp, all’epoca noto come sex-symbol. L’attore era
infatti in cerca di un personaggio con cui potersi togliere
quest’etichetta, e lo trovò in Edward. Affascinato dal ruolo, Depp
iniziò a guardare numerosi film di Charlie Chaplin, studiando i
modi per poter comunicare emozioni senza l’uso di dialoghi. Il film
in questione ha rappresentato la prima di tante collaborazioni tra
l’attore e Burton.
Accanto a lui nel film si ritrova
poi Winona
Ryder nei panni di Kim. L’attrice raccontò in seguito
di aver fatto molta fatica a calarsi nei panni di questa, essendo
un personalità completamente diversa dalla sua. Secondo l’attrice,
le ragazze come Kim erano quelle con cui aveva a lungo avuto
problemi durante l’adolescenza. L’attrice Dianne
West dà invece vita a Peggy, madre di Kim e colei che
aiuta Edward ad uscire dal suo tetro castello. Questa fu da subito
una grande sostenitrice del progetto, e secondo Burton fu proprio
grazie a lei che questo riuscì a prendere vita. Una volta che la
West accettò la propria parte, diversi altri attori mostrarono
interesse nei confronti del film.
L’oggi premio Oscar Alan
Arkin è invece presente nei panni di Bill Boggs,
marito di Peggy e padre di Kim. Questo ammise in seguito di aver
faticato a comprendere il progetto, ma di essere rimasto entusiasta
dalla fantasia di Burton. L’attrice Kathy Baker
recita qui in uno dei suoi primi ruoli comici grazie a Joyce, la
vicina di Peggy che tenta di sedurre Edward. Anthony
Michael Hall ha invece ricoperto il personaggio di Jim,
violento fidanzato di Kim. Infine, Vincent Price,
da sempre idolo di Burton, compare nei panni dello scienziato che
dà vita ad Edward. Questo è stato per lui l’ultimo ruolo della sua
carriera, in quanto venuto poi a mancare nel 1993.
Edward mani di forbice: i costumi e
la colonna sonora
Le iconiche mani di Edward furono
disegnate da Stan Winston, il re del trucco e
degli effetti speciali famoso per aver lavorato a Terminator,
Jurassic Park e Alien. Fu Winston a decidere di usare
delle vere forbici per le dita di Edward. Quando Winston mostrò i
primi schizzi a Burton, a quanto pare lui disse: ”Non pensavo che
avrebbe davvero avuto dita di forbice. Pensavo sarebbero stati
solamente lunghi e affilati pezzi di metallo che non erano stati
finiti, ma così è molto meglio!” In seguito, Winston collaborò
ancora con il regista, per Batman – Il ritorno e Big Fish. Il look
del personaggio è invece ispirato a Robert Smith,
frontman del gruppo post-punk The Cure, e venne
realizzato da Ve Neill. Winston e Neill ottennero
poi una nomination all’Oscar.
Edward mani di forbice
rappresenta inoltre uno dei punti più alti della collaborazione di
Burton con il celebre compositore Danny Elfman.
Quest’ultimo ha più volte citato il lavoro svolto per tale film
come il suo più personale e favorito, nonché uno dei più difficili
a cui si sia mai dedicato. Per questo egli sviluppo tre temi
principali, indicati come il “Tema Principale”, il “Tema
Emozionale”, e il “Ballo di Ghiaccio”. Quest’ultima è la
composizione più riconoscibile, nonché quella che ha in seguito
caratterizzato maggiormente il film e la memoria che se ne ha.
Elfman raccontò infine di essere rimasto particolarmente intristito
dalla fine della lavorazione, desiderando poter ulteriormente
esplorare quel mondo narrativo e le sue musiche.
Edward mani di forbice: le frasi,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Edward
mani di forbice grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il
film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 24
dicembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Edward mani di forbice
è un film memorabile non solo per i personaggi, per l’atmosfera,
per l’estetica inconfondibile, ma anche per alcune frasi
memorabili.
Non mi ha finito. (Edward)
“Come fai a sapere che lui è ancora vivo?” “Non lo so, non ne sono sicura ma io credo che lo sia. Vedi,
prima che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta,
ma dopo il suo arrivo è caduta. Se ora lui non fosse lassù, non
credo che nevicherebbe così. A volte può vedermi ancora ballare tra
quei fiocchi”. (Kim)
“Stringimi.” “Non posso…” (Kim e Edward)
Morì, prima di finire l’uomo da lui creato. (Kim)
“Allora perché lo hai fatto?” “Perché me lo hai chiesto tu.” (Kim e Edward)
Il capolavoro di Tim Burton ha ormai quasi trent’anni, ma gli amanti del
regista di tutto il mondo lo amano ancora con tutto il cuore. Un
film di grande tenerezza, grande umorismo, e anche grande oscurità,
Edward mani di forbice è diventato un classico del cinema
recente.
Cosa non sapete sul film? Ecco
dieci curiosità su Edward mani di forbice.
Edward mani di forbice:
trailer
Edward mani di forbice, film
e curiosità
1. Gli studios volevano Tom
Cruise per il ruolo di Edward. Dopo il successo di
Batman del 1989, la 20th Century Fox
decise di rischiare con la piccola favola suburbana di Edward
mani di forbice, ma volevano che fosse una star di rilievo ad
interpretare il protagonista. In particolare, volevano Tom Cruise, che allora stava godendo di un particolare
periodo di gloria dopo il successo di Rain Man – L’uomo della
pioggia.Tim Burton ebbe una conversazione con Tom Cruise, sul quale disse poi che “era interessante,
ma credo che le cose siano andate per il meglio” dopo aver scelto
Johnny Depp. “Alla fine
dell’incontro mi sentivo così, e credo di averlo detto anche a lui:
‘è bello avere tante domande sul personaggio, ma o lo fai o non lo
fai’”.
2. Gli studios erano preoccupati
per l’aspetto di Edward mani di forbice. Prima dell’uscita del
film, gli studios erano preoccupati del fatto che il potenziale
pubblico avrebbe risposto male all’apparizione di Edward, il cui
aspetto e look erano così diversi da quelli per cui Johnny Depp era conosciuto. Per questo motivo,
cercarono di impedite l’uscita di alcune foto dell’intero cast
prima dell’uscita del film.
3. Il quartiere di Edward
mani di forbice esiste davvero. Mentre è ispirato a
Burbank, California, ovvero la città natale di Tim Burton, il film fu girato in un
luogo reale vicino a Tampa, in Florida. Il designer di produzione,
Bo Welch, preparò le case della cittadina dipingendo ogni casa di
un colore pastello. Durante i lavori, alcuni dei residenti erano
ancora nella loro casa. “Inizialmente la cosa non gli piacque, ma
credo che poi si abituarono. Lo rese un posto più divertente”.
4. Per Johnny Depp,
Edward mani di forbice fu la prima collaborazione con Tim
Burton.
Tim Burton avrebbe preferito un attore sconosciuto per la
parte di Edward, ma decise di fare un compromesso e scegliere
Johnny Depp, il quale al tempo era l’idolo dei
teenager soprattutto grazie ai suoi ruoli televisivi. “Non lo
conoscevo davvero” ha raccontato, “non avevo visto lo show nel
quale aveva recitato (21
Jump Street), ma credo di aver visto una sua foto da
qualche parte”. Il film è stata la prima delle loro tantissime
collaborazioni.
5. Johnny Depp ha ripreso il
ruolo di Edward mani di forbice in un’occasione. Fu per
Seth MacFarlane ne I Griffin, in un episodio del 2012 dal
titolo Crisi di mezza età.
6. C’è un fossile che porta il
nome di Johnny Depp, grazie a Edward mani di forbice.
Nel 2013, un fossile vecchio 505 milioni di anni fu chiamato
Kooteninchela Deppi, proprio in onore di Johnny Depp. Come mai? “Quando vidi per la
prima volta le paia di artigli isolati nei fossili di questa
specie, non fui capace di fare a meno di pensare a Edward mani
di forbice” ha raccontato il paleontologo Dr. David Legg, “In
realtà, sono anche un fan di Johnny Depp, e quindi, quale occasione
migliore per onorarlo che immortalarlo come un’antica creatura che
una volta solcava i mari?”.
Gli attori di Edward mani di
forbice
7. Winona Ryder non si
immedesimava con il proprio personaggio in Edward mani di
forbice. Tra gli attori di Edward mani di forbice
c’è una giovanissima Winona Ryder, che interpreta la bionda cheerleader Kim.
Il personaggio, però, era molto diverso da lei, e dal personaggio
che Winona Ryder aveva interpretato nel precedente film di
Tim Burton, Beetlejuice. E a Tim Burton, questa cosa piaceva: “Pensai che l’idea di
lei nei panni di una cheerleader, con una parrucca bionda, fosse
molto divertente” ha raccontato, “Non si identificava con il
personaggio. (…) A scuola, lei stessa veniva torturata da
persone come quella. Fu così divertente. Ridevo ogni giorno, quando
la vedevo arrivare sul set con questo piccolo costume da
cheerleader e una parrucca bionda da Hayley Mills. Sembrava
Bambi”.
8. Il film esiste in parte
grazie a Dianne West. Se siete tra gli amanti il film, dovete
ringraziare uno degli attori di Edward mani di forbice,
ovvero Dianne West. Infatti, non contribuì al film solamente con la
propria performance meravigliosa, ma fu anche la prima persona a
leggere la sceneggiatura, e una sostenitrice instancabile del film.
Burton ha raccontato: “Lei era così rispettata, che una volta che
lei approvò il film, altri mostrarono interesse immediatamente. In
molti modi, lei è stata il mio angelo custode”.
9. Il film permise a Tim Burton
di lavorare con uno dei suoi eroi. Tra gli attori di Edward
mani di forbice, c’è anche uno degli eroi di sempre di Tim Burton, ovvero Vincent Price. Il re
dell’horror, nel film ha interpretato il creatore/padre di Edward.
Dopo la fine delle riprese del film, Tim Burtoncominciò ad intervistare Price per un
documentario dal titolo Conversations with Vincent, che però
fu interrotto nel 1993 a causa della morte dell’attore.
Il costume di Edward mani di
forbice
10. Stan Winston ha
realizzato le mani del costume di Edward mani di
forbice. Le iconiche mani di Edward furono disegnate da
Stan Winston, il re del trucco e degli effetti speciali famoso per
aver lavorato a Terminator, Jurassic Park e
Alien. Fu Winston a decidere di usare delle vere forbici
per le dita di Edward. Quando Winston mostrò i primi schizzi a
Tim Burton, a quanto pare lui disse: ”Non pensavo che
avrebbe davvero avuto dita di forbice. Pensavo sarebbero stati
solamente lunghi e affilati pezzi di metallo che non erano stati
finiti, ma così è molto meglio!” In seguito, Winston collaborò
ancora con il regista, per
Batman – Il ritorno e Big Fish.
Edward mani di forbice:
frasi
Edward mani di
forbice è un film memorabile non solo per i personaggi, per
l’atmosfera, per l’estetica inconfondibile, ma anche per alcune
frasi memorabili.
Ecco le migliori frasi di
Edward mani di forbice:
Non mi ha finito. (Edward)
“Come fai a sapere che lui è ancora vivo?”
“Non lo so , non ne sono sicura ma io credo che lo sia. Vedi, prima
che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta, ma dopo
il suo arrivo è caduta. Se ora lui non fosse lassù, non credo che
nevicherebbe così. A volte può vedermi ancora ballare tra quei
fiocchi”. (Kim)
“Stringimi.”
“Non posso…” (Kim e Edward)
Non lasciare mai che qualcuno ti dica che sei un
handicappato.
Morì, prima di finire l’ uomo da lui creato. (Kim)
“Allora perché lo hai fatto?”
“Perché me lo hai chiesto tu.” (Kim e Edward)
Edward mani di forbice:
streaming
Dove trovare Edward mani di
forbice in streaming in italiano? Edward mani di
forbice è ora in streaming su Disney+, nonché disponibile per il
noleggio e l’acquisto su diverse piattaforme, tra cui Rakuten TV,
Chili Cinema, Prime video e iTunes.
Edward mani di
forbice è il film del 1990 di Tim Burton
con protagonisti nel cast Johnny Depp, Winona Ryder, Dianne
Wiest, Alar Arking e Vincent
Prince.
Anno: 1990
Regia: Tim
Burton
Cast: Johnny Depp
(Edward); Winona Ryder (Kim Boggs); Dianne Wiest (Peggy Boggs);
Alan Arkin (Bill Boggs); Robert Oliveri (Kevin Boggs); Anthony
Michael Hall (Jim); Vincent Prince (l’inventore).
Trama: Ad un ridente e colorato quartiere si
contrappone un tetro e tenebroso castello dove da troppo
tempo ormai vive in completa solitudine il giovane Edward, creatura
quasi umana, la cui imperfezione lo costringe ad isolarsi dal resto
del mondo, timoroso di affacciarsi ad una società poco incline ad
accettarlo.
Edward, che per mani ha delle
forbici a causa della prematura morte del suo creatore, sviluppa
così una straordinaria capacità creativa che grazie alla premura e
alla generosità di Peg, rappresentante Avon alla disperata ricerca
di clienti, varrà l’amicizia dell’intero vicinato. Il coraggio di
questa donna e la voglia di Edward di conoscere una realtà diversa
da quella sino ad allora vissuta non basteranno pero perché il
quartiere si liberi definitivamente di quei pregiudizi di cui tanto
paventava il giovane, costretto a rapportarsi con un bigottismo ed
una ipocrisia a causa dei quali preferirà tornare alla sua cara e
fedele solitudine.
Edward mani di forbice, il film la
cui favola romantica ha emozionato milioni di persone
Analisi: Per molti il lavoro in assoluto più
autobiografico di questo eccentrico ed eccelso regista, per altri
un film il cui genere fantasy la dice lunga sulla possibilità di
auspicare ad un buon riscontro al box office, per il cui confronto
con altre pellicole cinematografiche ci si aspetti lo sviluppo di
un tema lontano dal fiabesco, per altri ancora il delicato
tentativo di Tim Burton di trasferire quanto di più
essenziale nonché prezioso nella vita di ciascuno di noi in cento
minuti raccontati con una leggerezza straordinaria. Perché ai tanti
cimentatesi in Edward mani di forbice non passa
certamente in sordina il messaggio che il regista ha voluto far
trapelare, sebbene in maniera curiosa e tipica di chi delle proprie
pellicole ne ha fatto sempre motivo di grande riflessione morale:
la diversità sociale e la forsennata ricerca di una perfezione
stereotipata e omologante.
Con Edward mani di
forbice Tim Burton sperimenta il suo primo lungometraggio
da “solista”, fondando la
Tim Burton Productions in collaborazione con la Fox;
il tema, reduce da bozzetti che l’hanno ispirato tra i banchi di
scuola, testimonia la grande sensibilità di un uomo intento a
render protagonisti nei suoi lavori coloro che nella vita
protagonisti non sono affatto. Il diverso viene percepito e
rappresentato come unica variante alla piattezza e alla paranoica
vita dell’ammasso sociale, intrappolato nella propria
abitudinarietà fatta di banali e insignificanti certezze, in
uno sfondo di drammatica ipocrisia.
In Edward, magnificamente
interpretato da un favoloso Johnny Depp la cui partecipazione varrà un
sodalizio con il regista che ad oggi conta ben sei film da
protagonista, è facile cogliere quello spirito pop e reazionario
che fanno di Tim Burton un regista assolutamente esclusivo,
lontano dai tradizionali schemi hollywoodiani. La sua penna è
assolutamente inconfondibile sia come sceneggiatore che come
regista e in ciascuno dei suoi capolavori firma quell’universo che
gli è tanto caro, fatto di nobili sentimenti, sebbene coltivati
nella propria interiorità e difficilmente condivisi con il resto
del mondo. Il cinema di Tim Burton racconta proprio questo, il mondo
introverso che è proprio di ciascuno di noi e lo fa con una
semplicità ingannevolmente subdola ed infantile, scegliendo
quell’atmosfera favolistica troppo semplice da criticare, ma
effettivamente la sola in grado di far volare chiunque entri nei
suoi personaggi, purché mossi da un animo sensibile e sognante.
I
contrasti cromatrici che si ravvisano costituiscono il filtro di
cui si avvale Burton per rappresentare la favola della diversità
sociale, la cui essenzialità, che si colora di sgargianti tinte
pastello, e la spigliatezza del quartiere, estremizzato da strade
deserte e aridi giardini privi di qualsiasi connotato naturale, si
oppongono ad un castello tetro e opprimente il cui aspetto poco
rassicurante ne costituisce però solo un ingannevole facciata,
dietro la quale si nasconde un meraviglioso giardino, lontano dagli
schemi convenzionali tipici del qualunquismo di massa.
Dunque il genio incompreso per
antonomasia, percepito dal resto della società come un fenomeno da
baraccone, la cui artisticità sembra sconvolgere positivamente i
fanatici buonisti, allegoria della società dei consumi dai tipici
tratti statunitensi. La metafora delle forbici, causa
dell’isolamento di Edward, si plasma in dono meraviglioso percepito
come tale dal momento in cui la società alla quale il giovane si
affaccia si spoglia della diffidenza verso il diverso, cogliendone
quei tratti per i quali si è in grado di nutrire affetto.
Ma la curiosità tollerante per il
nuovo ha breve durata e il nichilismo e la scaltrezza del popolino
alla fine prevalgono. L’animo gentile e l’ingenuità pura di Edward
non riescono infatti a scalfire il resto della collettività,
incapace di andare oltre quella corazza fatta di tratti e connotati
troppo distanti dagli stereotipi in voga in quegli anni, simbolo di
una spaventosa involuzione umana. Non è un caso che il solo a
mostrare comprensione e affatto nei confronti di Edward sia
l’agente di colore, unico tra l’altro tra gli inconfondibili
“bianchi” , icona della diversità per eccellenza, come a dire tra
diversi ci si capisce e ci sostiene.
La
musica, a cura dell’amico Danny Elfman, precede in
simbiosi con l’aspetto favolistico del film, attraverso la
riproduzione di modulazioni che riecheggiano suoni gradevoli e
sognanti, in grado di proiettare chiunque l’ascolti nella propria
lontana o vicina infanzia. Sebbene l’aspetto musicale non pervada
totalmente la pellicola, questa ne costituisce certamente un
elemento fondamentale che accompagna quelle scene la cui portata
morale si intensifica.
Edward mani di forbice è un
capolavoro che conferma la grandiosità di un regista profondamente
attento alle tematiche sociali, alternativamente rappresentate
attraverso un forte e predominante aspetto anticonformista, un film
che lascia il segno della sua rilevante portata riflessiva: questo
Edward mani di forbici di Tim
Burton.
Edward Mani di Forbice, il capolavoro di Tim Burton del 1990, è da oggi disponibile su
Disney+, la piattaforma di streaming della
Casa di Topolino che ha debuttato in Italia lo scorso 24 marzo.
Prima collaborazione tra il visionario regista e la star Johnny Depp (ce ne sarebbero state altre 8!),
il film è una stupenda favola nera che esagera e al tempo stesso
sdogana, attraverso quell’inconfondibile stile burtoniano,
gli stereotipi dell’amore, della diversità e del sobborgo
americano.
Spesso citato come il miglior film
di Tim Burton, ecco una serie di interessanti
curiosità che forse non sapevi su
Edward Mani di Forbice:
1Edward Mani di Forbice: quello che non
sai sul film
La
produzione era molto preoccupata per il costume di Edward, che
secondo alcuni ricordava troppo Pinhead, il protagonista della saga
horror Hellraiser,e avrebbe potuto
spaventare il pubblico. Per questo motivo, fu tenuta all’oscuro per
ciò che riguardava l’aspetto di Edward, divenuto oggi assolutamente
iconico, continuando a garantire introiti grazie al merchandising
ispirato al personaggio.
La
sceneggiatrice del film, Caroline Thompson, ha dichiarato di
essersi ispirata in parte anche al suo cane per costruire il
personaggio di Edward: “Edward era basato su Tim. È una sorta
di lettera d’amore verso lo stesso Tim, ma molte delle sue
caratteristiche erano basate anche sul mio cane, un meraviglioso
Border Collie femmina che avevo quando andavo al
college.”
Anche se Edward Mani di
Forbice è ambientato in Florida, il film presenta una
forte connessione con la città di New York: le bellissime sculture
ricavate dalle aiuole dei giardini e concepite da Edward sono state
realizzate con delle strutture di filo in metallo. Dopo la fine
delle riprese, il “Tavern On The Green” di Central Park le acquistò
per decorare il ristorante.
Edward James Olmos (The Green Hornet)
sale a bordo del progetto 2 Guns, crime drama affidato al regista
islandese Baltasar Kormakur (Contraband) e alla penna di
Terminator 2 – Il giorno del giudizio ha
segnato il debutto di Edward Furlong come attore
nel 1991, rendendolo immediatamente una celebrità. Anche se nessuno
dei suoi film successivi ha mai raggiunto lo stesso livello di
acclamazione della cultura pop, Edward Furlong è rimasto nel cuore
dei fan per la sua interpretazione del giovane John Connor, che si
è rivelata una performance quasi senza tempo e iconica per un
attore bambino. Furlong ha anche parlato dei suoi problemi di
sobrietà in passato e ora, in una nuova intervista, ha rivelato
come i suoi problemi con le droghe gli siano costati il ritorno al
ruolo che lo ha reso famoso.
Intervenendo al podcast Inside of You with Michael Rosenbaum, Furlong ha
infatti parlato del fatto che era previsto il suo ritorno nel ruolo
di John Connor in Terminator 3: Macchine ribelli
del 2003. L’attore ha rivelato che non solo aveva la parte ed era
destinato a tornare, ma che era sulla buona strada per ricevere
un’importante retribuzione. Il tutto, però, è poi sfumato. “La
più grande delusione è stata quando ho perso Terminator 3. Oh mio
Dio, amico. Quanta droga c’è stata nella mia vita. Ed era nel
contratto, dicevano: “Vogliamo che tu non faccia uso di droghe”.
Come vuoi, firmai una clausola nel contratto: niente droghe… Ed è
stato un ottimo accordo“.
“Era il miglior accordo che
avessi mai ottenuto in vita mia. Per T3 erano un sacco di soldi,
milioni. Non avevo mai fatto tutti quei soldi, così ho chiamato i
miei amici e ho detto: “Ragazzi, ho appena firmato questo contratto
fottutamente fantastico, andremo in discoteca, ci faremo un bel po’
di coca e… basta. Questa è la fine, amico, lo faremo, cazzo“.
Tuttavia, racconta Furlong, proprio quel festeggiamento ha preso
una brutta piega quando andò in overdose e con il diffondersi di
questa notizia la produzione decise di rescindere il contratto.
“La notizia è arrivata al
telegiornale e, ovviamente, i produttori hanno detto: ‘Sì, sai, hai
perso il film. Non lo faremo con te”. E così è stato. E io ho
pensato: “Mi dispiace tanto, oh mio Dio”, ma non importava. Avevo
appena firmato un contratto che diceva questo. Non so cosa fosse. È
stata la peggior fortuna o forse la migliore… Ero già su una
traiettoria discendente per molti aspetti, quindi forse se avessi
avuto quella fortuna sarebbe stato peggio“. Edward Furlong
tuttavia, è poi tornato a vestire brevemente i panni di John Connor
in
Terminator: Destino Oscuro, anche le sue sembianze e
la sua voce sono state ricreate per apparire come negli eventi di
Terminator 2 – Il giorno del
giudizio.
Gabriele
Salvatores torna al cinema con Educazione
Siberiana, una storia di formazione, cambiamento e
transizione. Un conflitto tra vecchio e nuovo, volontà di restare
contro volontà di andare, una storia che nasconde tutta la sua
potenza nell’universalità che racconta e che restituisce con grande
efficacia sullo schermo.
Educazione
Siberiana è un’educazione criminale, insegna ai giovani a
diventare veri e propri criminali secondo un rigido schema di
regole che paradossalmente sono anche condivisibili, in parte, con
il comune senso di rispetto, fede e vivere civile in piccole
comunità legate da stretti rapporti di appartenenza. In questo
ambiente così rigido ma anche rassicurante, nonostante siamo nella
Russia comunista di fine anni ’80, crescono Gagarin e Kolima, due
giovani “criminali” che verranno separati da piccoli per poi
ritrovarsi cresciuti, cambiati e liberi in una Russia libera dal
regime. Conflitti e orientamenti diversi separeranno i due giovani,
fino alla resa finale dei conti, dettata proprio dalle leggi di
quelle “educazione” che hanno ricevuto da ragazzi.
Educazione
Siberiana, tratto dall’omonimo romanzo parzialmente
autobiografico di Nicolai Lilin, è un film molto
interessante, che si basa su una solida ricostruzione storica e
scenografica, mettendo al centro della vicenda i sentimenti
universali che i protagonisti vivono in un particolare momento
storico che va dal 1985 al 1995. Dieci anni che hanno cambiato il
profilo socio politico del Mondo, e che per la Russia in
particolare hanno significato l’apertura ad un mondo che per oltre
30 anni è rimasto fuori.
La costruzione del racconto, il
montaggio, utilizzo della musica e la presenza di un cast
internazionale fanno del film di Salvatores un prodotto europeo,
esportabile e soprattutto godibile, segno che nelle giuste mani
anche il cinema italiano può essere ancora considerato di alto
livello. Trai nomi di spicco nel film troviamo una coppia di grandi
attori: il primo è John Malkovich che interpreta il maestro,
colui che è depositario del sapere e delle regole da rispettare, e
come al solito l’attore offre una grande interpretazione, aiutato
anche dal suo grande carisma sullo schermo. Il secondo nome
importante è quello di Peter Stormare, che
nonostante abbia una grande carriera alle spalle fatta
principalmente di piccoli ruoli da caratterista, riesce sempre a
dare un tocco di grande personalità ai suoi personaggi, in questo
caso molto aiutato dal trucco. Accanto a loro ci sono tre giovani
attori Eleanor Tomlinson, Vilius Tumalavicius e
Arnas Fedaravicius che interpretano i
protagonisti: scelti ad hoc per i ruoli loro assegnati questi
ragazzi sono in grado di tenere testa ai mostri sacri con i quali
hanno condiviso il set.
Nel finale il ritmo del film perde
un po’ del suo mordente, accompagnandoci alla scena clou con una
dilatazione temporale che forse non ci saremmo aspettati, ma
Educazione Siberiana rimane un bellissimo
esempio di cinema italiano, che fa del montaggio di Massimo
Fiocchi un fondamentale veicolo di narrazione.