EL CHICANO, diretto
da Ben Hernandez Bray (stuntman con una carriera
di 25 anni alle spalle) e scritto con Joe Carna
(regista e autore di The Grey, Narc, A- Team), sarà
disponibile dal 6 agosto (distribuito da Cloud 9
Film) sulle migliori piattaforme digitali: SKY
PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, TIM VISION, APPLE TV, INFINITY TV,
GOOGLE PLAY, CG DIGITAL e THE FILM CLUB.
EL CHICANO è un
film d’azione old school, un tuffo nella Los Angeles dei latinos,
delle gang immersa nei rituali, nei combattimenti e nelle vendette
vecchio stile.
Il cast è interamente latino
americano; gli interpreti principali sono Raúl
Castillo(Quando eravamo Fratelli),Aimee
Garcia(Dexter serie TV) eGeorge
Lopez.
SINOSSI
Quando al detective del
dipartimento della polizia di Los Angeles, Diego Hernandez
(interpretato da Raul Castillo), viene assegnata un’indagine su un
pericoloso cartello della droga messicano, si scoprono i legami col
presunto suicidio di suo fratello e contemporaneamente affiora una
lotta in atto per il territorio che sta devastando il suo
quartiere. Combattuto tra il dovere di attenersi alle regole e le
ricerca della giustizia, Diego fa risorgere la leggenda di El
Chicano e innesca una sanguinosa guerra per difendere la sua città
e vendicare l’omicidio di suo fratello.
In El Campo
Santiago (Leonardo Sbaraglia) ed Elisa (Dolores Fonzi) sono una
giovane coppia che decide di trasferirsi in una casa di campagna e
concedersi un periodo di tempo lontano dalla frenesia della città e
del lavoro. Santiago ed Elisa hanno una bambina di un anno e mezzo,
Matilda, che nella nuova abitazione mostra immediatamente di
trovarsi a disagio. Di notte, al loro arrivo, la casa si presenta
con il decadente fascino di una casa da lungo tempo disabitata.
Santiago ne è entusiasta mentre Elisa avverte, senza riuscire a
spiegarselo, uno strano senso di inquietudine, destinato a crescere
e diventare sempre più opprimente nei giorni seguenti.
Presentato durante lo scorso
Festival di Venezia nella sezione collaterale La Settimana
Internazionale della Critica, El Campo di Hernan
Belon è un thriller psicologico votato al minimalismo, che fa della
rarefazione degli spazi e degli accadimenti, nonché della
dilatazione dei tempi, la sua cifra stilistica.
El Campo è il
racconto di una crisi interiore, quella di una donna, Elisa che
sradicata dalla grande città e confinata nella desolazione di una
tenuta campestre. Il disagio e la frustrazione della donna
diventano sempre più palpabili e finiscono col minare il rapporto
con il marito, oltre a mettere in discussione le certezze di Elisa
su ciò che può essere considerato reale o meno. A poco a poco, nel
momento in cui inizia a percepire la crisi di Elisa e ad esserne
coinvolto, Santiago diventa un osservatore ravvicinato attraverso
cui lo spettatore dovrebbe vedere e vivere l’interiorità scossa e
smarrita della donna.
Il riferimento principale di
El Campo pare essere il cinema di Roman
Polanski (in modo particolare Rosemary’s
Baby e L’inquilino del terzo piano per la
presenza di vicini inquietanti e potenzialmente diabolici), con i
piani di realtà e di allucinazione che si (con)fondono, rendendo
impossibile una lettura certa e univoca di quanto accade sullo
schermo.
Il regista argentino Hernan Belon
però non è Roman Polanski (e ci mancherebbe!) e
gestisce assai male il potenziale narrativo di cui dispone,
perdendosi in lungaggini, inutili reiterazioni e cadute di ritmo
che fanno di una pellicola di soli ottantacinque minuti una litania
arrancante, priva di mordente e poco ispirata. Completamente
decentrato a livello di costruzione narrativa, El Campo soffre di
una premessa estenuante, tirata inutilmente per le lunghe, priva di
tensione (anche solo latente) e capace di tenere desta l’attenzione
dello spettatore in attesa della risoluzione. Quando poi la storia
sembra entrare nel vivo, tutto si risolve frettolosamente, in
maniera pasticciata, superficiale, prevedibile (un costante senso
di deja vu permea la pellicola dalla prima all’ultima inquadratura)
e assai poco interessante.
Poche idee e ben confuse quindi per
Hernan Belon che con El Campo confeziona un prodotto di esiziale
mediocrità. Nota di demerito per il pessimo doppiaggio italiano, al
limite del dilettantismo.
Dopo il primo sguardo a Jesse
Pinkman durante i Primetime Emmy Awards, Netflix pubblica il
trailer ufficiale di El Camino: il film di Breaking
Bad a seguito del post esclusivo di Aaron
Paul. L’evento televisivo targato Netflix verrà lanciato a
livello globale l’11 ottobre.
EL CAMINO: IL FILM DI
BREAKING BAD riunisce i fan della serie con Jesse Pinkman
(il vincitore dell’Emmy Aaron Paul). Sulla scia della sua
drammatica fuga dalla prigionia, Jesse deve fare i conti con il suo
passato per costruire un qualche tipo di futuro. Questo avvincente
thriller è stato scritto e diretto da Vince Gilligan, il creatore
di Breaking Bad. Il film è prodotto da Mark Johnson,
Melissa Bernstein, Charles Newirth, Diane Mercer, Vince Gilligan e
Aaron Paul, in associazione con la Sony Pictures Television.
Di recente è stato anche annunciato che Matt Jones e Charles
Baker riprenderanno il loro ruoli di Badger e Skinny Pete, gli
amici delinquenti di Jesse.
Non è chiaro se Bryan Cranston, che
ha interpretato il personaggio principale di Walter White nella
serie, apparirà nel film. Mark Johnson, Melissa
Bernstein, Charles Newirth, Diane Mercer e Aaron Paul
stanno producendo con la Sony Pictures Television.
In occasione degli Emmy Awards, è
stato diffuso in rete da Netflix il trailer di El
Camino, il film di Breaking Bad. Per la
prima volta, dopo il teaser, nei video assistiamo al ritorno di
Jesse Pinkman (Aaron Paul).
La sinossi ufficiale recita: “Il
fuggitivo Jesse Pinkman scappa dai suoi padroni, dalla legge e dal
suo passato.”
Come precedentemente riportato, il
film è stato scritto e diretto da Vince Gilligan,
il creatore di Breaking Bad, e andrà in onda su
AMC dopo la sua premiere su Netflix. Durante la sua corsa iniziale,
la serie è andata in onda sulla rete via cavo dal 2008 al 2013.
Non è chiaro se Bryan Cranston, che
ha interpretato il personaggio principale di Walter White nella
serie, apparirà nel film. Mark Johnson, Melissa
Bernstein, Charles Newirth, Diane Mercer e Aaron Paul
stanno producendo con la Sony Pictures Television.
Mancano ormai pochissimi giorni
dall’arrivo su Netflix di El Camino, il film
sequel di Breaking Bad che racconterà la vita di
Jesse Pinkman dopo la fine della quinta e ultima stagione dello
show creato da Vince Gilligan e, intervistato dal The Guardian,
Aaron Paul ha già affermato che i fan non
dovrebbero aspettarsi un sequel della pellicola, almeno in forma
episodica per il piccolo schermo, ma che le sue speranze di
continuare il viaggio del personaggio sono ancora vive.
“Pensavo che avessimo finito
quella storia sei anni fa. E ora sono di nuovo nei panni di
Jesse” ha detto l’attore, “Il pubblico si era appassionato
così tanto e voleva delle risposte…ma non chiedeteci se ci sarà una
nuova stagione di Breaking Bad, perché è un sogno irrealizzabile.
Abbiamo fatto un film però, tutto su Jesse, e racconta cosa è
successo a lui dopo la fine“.
Paul ha poi spiegato come sia più
opportuno, in caso, esplorare il futuro di Jesse sotto forma di
film sempre su Netflix, la piattaforma dove Breaking Bad è
approdata in questi anni e che a sentire la sua star ha contribuito
a plasmare una carriera: “L’aggiunta della serie è stato un
momento fondamentale della mia vita, che da allora è
cambiata.“
Vi ricordiamo che la release di El Camino è fissata per
l’11 ottobre 2019.
Ecco le foto della Eki Night, l’evento tenutosi all’Orto Botanico
di Roma e organizzato da
Eki Magazine per presentare il numero 02 della rivista.
Ospite d’onore è stato il DOP
Paolo Carnera, che ha raccontato il suo lavoro e
il rapporto con registi e artisti delle immagini e della luce. La
serata è poi proseguita con un’esibizione dal vivo dei
Sinnerman, seguita dalla performance
‘Habitus‘ con Gaia Altucci e
Fiamma Rigoni, con le musiche di Niccolò
Vannucchi.
A chiudere la serata, il DJ set con
Dj Ariannna. Ecco le immagini:
EKI NIGHT – 30 GIUGNO
– ORTO BOTANICO DI ROMA èil primo evento di EKI
MAGAZINE dedicato alla luce | H 19-00 – 00.00.
Giovedì30 giugno
2022, dalle ore 19.00 alle ore 00.00, in occasione
dell’uscita di EKI MAGAZINE – issue 02 (Sun Light) l’associazione
culturale EKI in collaborazione con Circolo Kokè è lieta di
invitarvi a celebrare la luce nella splendida location
dell’Orto Botanico di Roma, Largo Cristina di Svezia, 23 A –
24.
Sponsor CO IM AP srl, Cinefilos.it
Partner Orto Botanico, hinkypunk studio, Nastro Azzurro Peroni
Food e Drink Welcome to Yam
PROGRAMMA
19.00 ingresso
19.30 – 20.15 intro by eki team – talk con il direttore della
fotografia Paolo
Carnera
21.00 – 22.00 Sinnerman live show
22.15 – 22.30 Habitus, performance w/ Gaia Altucci e Fiamma Rigoni,
musiche di Niccolò Vannucchi 22.00 – 00.00
Dj Ariannna
Lightscapes di Federico Luciano
Light painting, performance w/ Hopeless studio e
Softcor
Costumi e travestimenti brillanti, luminosi,
scintillanti, sono i benvenuti!
Ingresso a pagamento (8 euro) in loco + una
birra omaggio Peroni Nastro Azzurro.
Le prime 50 copie di Eki 02 in vendita, in
esclusiva, all’evento.
Eki è un magazine d’arte
semestrale dedicato a chi ama la luce, ne trae
ispirazione, la studia o semplicemente la osserva. La rivista
ospita artisti ed esperti provenienti da tutto il mondo e il suo
scopo è quello di creare uno spazio per condividere e confrontare
molteplici modi di approccio alla luce, attraverso tecniche e idee
creative diverse. Ogni numero della rivista è redatto sia in
italiano che in inglese e tratterà di un tipo specifico di
luce.
ISSUE 02 – SUN LIGHT
“Ma in mezzo a tutti sta il sole. Chi infatti, in
tale bellissimo tempio, metterebbe codesta lampada in un luogo
diverso o migliore di quello, donde possa tutto insieme illuminare?
“
Niccolò Copernico, De revoutionibus orbium
coelestium, 1. I, cap. X
In questa Issue esploreremo le caratteristiche della
luce solare, i suoi usi nell’estetica del cinema, della fotografia,
della pittura e dell’architettura, ricorrendo al contributo di
artisti e artiste di tutti i campi, esperti dotati non soltanto di
talento, ma anche e soprattutto di uno sguardo allenato a osservare
le diverse condizioni di luminosità.
OSPITI ISSUE 02
Interviste: Ami Vitale, James Nizam, Odile Decq,
Roger Deakins, Angela Lane, Carlos Reygadas,
Open call: Jaleh Sadravi, Matteo Capone, Neerja
Chandna Peters,
Articoli: Francesco Spagna, Andrea
Cattabriga, Nacho Zamora, Stefano Bevacqua, Daniela Sidari,
Pasquale Mari, App Soho
PERCHÈ EKI
Eki è la divinità del Sole nel pantheon basco, figli
di Ama Lur (Madre Terra), colei al principio di tutto. Ama Lur donò
agli uomini la luce di Eki, grazie alla quale riuscirono a
liberarsi dalle sofferenze provocate da Gaueko, Dio delle
tenebre.
EKI E LA CARTA
EKI nasce nel 2020 ma crede ancora nella carta.
Scelta anacronistica? Stiamo vivendo una fase critica nel mondo
dell’editoria, correlata alla velocizzazione del mondo che viviamo.
In un mondo che va sempre più veloce, vogliamo invitare ad un
momento di riflessione, un ritorno alla fisicità e ai gusti
sensoriali, come può essere il tatto sulla pagina, l’odore di una
rivista.
CHI C’È DIETRO EKI?
Dietro Eki ci sono tre fotografe che hanno incrociato
le loro vite al Centro sperimentale di Cinematografia di Roma. Il
mondo del cinema, come tanti altri, è sempre stato dominato
principalmente da uomini. Abbiamo quindi deciso di impegnarci
affinché Eki non escluda mai artiste donne, per garantire
visibilità e supporto alle colleghe che sanno creare e costruire
narrazioni artistiche significative.
DOVE È POSSIBILE ACQUISTARLA?
EKI ISSUE 02 – SUN LIGHT può essere acquistata
sul sito ufficiale al prezzo di 30 euro più spese di spedizione,
altrimenti nei punti vendita indicati.
Con l’inizio del nuovo anno vi
segnaliamo EKI Magazine, una rivista cartacea
indipendente, redatta in italiano e inglese, che parla di Luce,
attraverso tecniche e idee creative diverse. Progettato e
guidato da un team di donne lo scopo di EKI è quello di creare uno
spazio dicondivisione e confronto, ospitando artisti
affermati ed emergenti provenienti da tutto il mondo. Fanno
parte del team creativo di EKI, Camilla
Cattabriga, Claudia Sicuranza e Eleonora
Contessi, tre ragazze fotografe e direttrici della
fotografia, diplomate al Centro sperimentale di Cinematografia di
Roma.
La rivista ospita artisti ed
esperti provenienti da tutto il mondo e il suo scopo è quello di
creare uno spazio per condividere e confrontare molteplici modi di
approccio alla luce, attraverso tecniche e idee creative diverse.
Ogni numero della rivista tratterà di un tipo specifico di luce. Il
nome EKI fa riferimento alla divinità del Sole nel pantheon basco,
figli di Ama Lur (Madre Terra), colei al principio di tutto. Ama
Lur donò agli uomini la luce di Eki, grazie alla quale riuscirono a
liberarsi dalle sofferenze provocate da Gaueko, Dio delle
tenebre. Eki Magazine è semestrale e il 29
novembre è uscita l’ISSUE01 che affronta il tema della LUCE
NOTTURNA. Particolarità della rivista è la Open call a cadenza
semestrale che chiama a raccolta tutti i talenti che vogliono
proporsi per essere pubblicati con i propri lavori.
ISSUE01
Nella Issue 01 di
Eki che ha debuttato il 29 novembre scorso, il magazine
indaga le dinamiche di quella luce che brilla là dove vi è solo
oscurità. Al centro della narrazione ci sono le luci della luna e
delle stelle, dei lampioni e delle insegne luminose, dei neon e dei
locali notturni, delle candele e delle abats jour a far da guida
all’uomo nelle sue notti buie, e sono proprio queste particolari
luci il tema di Eki Issue 01, nel quale, ci auguriamo, potrete
trovare un po’ di quella ispirazione che assale gli animi di fronte
al cielo stellato, o al chiaro di luna. In Issue 01 troverete
le interviste di Agnès Godard, Manuele Fior, Kari Kola, Lena
Sjoberg, Claudio Simonetti e Pietro Palladino. Gli articoli sono
curati da Filippo Marzatico, Citta di notte, Lynsey Addario, Lucia
Cor. In Open call di questo numero troviamo i lavoro di Anne-Laure
Maison, Kerem Asfuroglu e Gundula Blumi.
1 di 3
EKI Issue 01 – Night
light può essere acquistata sul sito ufficiale al
prezzo di 25 € più spese di spedizione. Dal vivo è possibile
trovarlo Modo Infoshop di Bologna, Leporello di Roma, Frab’s di
Forlì, LMC Vision di Torino e Fashion Room Bookstore di Firenze. Vi
consigliamo vivamente di scoprire al più presto questa preziosa
gemma dell’editoria indipendente italiana.
Amante del mondo dello spettacolo e
della recitazione sin da bambina, all’età di otto anni Eiza
Gonzalez comincia a frequentare corsi di canto e ballo.
Non le ci vuole molto prima di diventare un fenomeno non solo per
quanto riguarda il mondo della musica, ma anche quello della
recitazione. Grazie ad alcuni ruoli in celebri serie TV e film, la
Gonzalez ha infatti ottenuto sempre più popolarità ad Hollywood,
arrivando oggi a collaborare con importanti registi e colleghi
attori.
Ecco 10 cose che forse non sai di Eiza
Gonzalez.
Eiza Gonzalez: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. Nel 2015, l’attrice vive la sua prima vera
esperienza cinematografica hollywoodiana, e viene scelta per
interpretare un ruolo minore nel film Jem e Le
Holograms. In seguito si fa notare recitando nel film
Baby Driver – Il
genio della fuga (2017), dove è la compagna di Jason Van
Horn, interpretato da Jon
Hamm. Negli anni successivi, dal 2018 al 2020, Eiza è
impegnata con molteplici produzioni internazionale come Benvenuti a
Marwen (2018), Fast & Furious – Hobbs &
Shaw (2019), Paradise Hills (2019), Alita – Angelo della
Battaglia (2019), Bloodshot (2020), Acque buie (2020),
I Car a Lot (2020),
Godzilla vs. Kong (2021) e Ambulance (2022).
2. È nota anche per alcuni
ruoli televisivi. La Gonzàlez viene scelta come
protagonista della serie TV Lola, érase una vez, una nuova
telenovela messicana andata in onda tra il 2007 e il 2008. In
seguito ha recitato per il piccolo schermo nelle soap Una
familia de tantas (2008-2009), Verano de amor (2009),
Mujeres asesinas (2009), Sueña conmigo
(2010-2011) e Amore verdaderos (2012-2013). Ottiene
popolarità internazionale grazie alla serie Dal tramonto
all’alba – La serie, dove recita dal 2014 al 2016 nei panni di
Santánico Pandemonium. Nel 2022 è invece Elodie nella serie
Extrapolations.
3. È anche
doppiatrice. Oltre ad aver fisicamente recitato in film e
serie TV, la Gonzalez si è cimentata anche nel doppiaggio,
prestando così la sua sola voce per alcuni personaggi di film
d’animazione. Ciò è avvenuto per il film Ortone e il mondo dei
chi (2008), I Croods (2013) e Spirit – Il
ribelle (2021).
Eiza González in Baby
Driver
4. È stata suggerita da un
regista per questo film. Quando il regista Edgar
Wright era alla ricerca degli attori protagonisti per il
suo nuovo film Baby Driver – Il genio della fuga, non
conosceva ancora la Gonzalez. A suggerirgliela è stato il suo amico
Robert Rodriguez, il quale l’aveva diretta in
Dal tramonto all’alba – La serie. Trovando che fosse la
personalità giusta per il ruolo ideato da Wright, Rodriguez lo
convinse ad incontrarla e infine la Gonzalez si rivelò davvero la
scelta giusta, vedendosi assegnare la parte.
5. Ha una notevole
differenza d’età con il suo partner nel film. L’attrice
nel film è strettamente legata al personaggio di Jason Van Horn, di
cui è la moglie. L’età dei due personaggi non è mai specificata, ma
tra la Gonzalez e Jon Hamm passano ben 19 anni di differenza. Hamm
è infatti nato nel 1971, mentre la Gonzalez nel 1990. Per ridurre
tale differenza, si è ricorsi al trucco, così da non rendere tanto
evidente tale dettaglio.
Eiza Gonzalez in Alita – Angelo
della Battaglia
6. Ha interpretato una
letale assassina nel film. Nel film Alita –
Angelo della Battaglia, la Gonzalez interpreta
Nyssiana, una cyborg sadica, subdola e vendicativa
che, dopo essersi finta vittima, ingaggia con Alita una battaglia
all’ultimo sangue. Per prepararsi a questo ruolo, la Gonzalez si è
dovuta allenare duramente già mesi prima delle riprese, al fine di
sviluppare il fisico necessario a poter interpretare le complesse
scene di lotta. Allo stesso tempo si è dovuta confrontare anche con
gli effetti speciali che avrebbero poi caratterizzato la resa
finale del suo personaggio sul grande schermo.
Eiza Gonzalez, Timothée Chalamet,
Josh Duhamel e gli altri fidanzati
7. Ha avuto diversi
fidanzati famosi. La vita sentimentale di Eiza
Gonzalez negli anni è stata alquanto movimentata.
Dopo il suo flirt, durato ben due anni, con l’imprenditore
Pepe Diaz, la bella attrice messicana ha
cominciato a frequentare alcuni dei suoi colleghi del mondo dello
spettacolo. Conosciuto sul set della serie Dal Tramonto
All’Alba, dal 2014 Eiza è stata la compagna ufficiale di
D.J. Cotrona fino al 2016, anno nella fine della
loro relazione. Nel 2018 sembra invece aver avuto un flirt con
l’attore americano Josh
Duhamel.
8. Ha avuto una relazione
con il protagonista di Chiamami col tuo nome. Nel
corso del 2020 la Gonzalez è stata fotografata insieme al celebre
attore Timothée
Chalamet. I due hanno trascorso le vacanze insieme a
giugno di quell’anno e sono stati infatti paparazzati a
Cabo San Lucas, in Messico, a bordo di uno yatch,
mentre si scambiavano effusioni e baci appassionati. Nell’ottobre
del 2020, tuttavia, un loro portavoce ha fatto sapere che i due non
erano più una coppia e che il legame tra di loro è durato molto
poco.
Eiza Gonzalez è su Instagram
9. Ha
un profilo molto seguito. L’attrice ha aperto da alcuni
anni un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come
7,5 milioni di persone. La sua bacheca, con oltre cinquecento post,
è un’immensa raccolta di foto che la vedono protagonista tra
momenti di svago e di lavoro. Numerose sono poi le immagini che la
vedono protagonista di eventi di gala o delle premiere dei film in
cui ha recitato. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su
tutte le sue attività e novità dentro e fuori dal set.
Eiza Gonzalez: età e altezza
10. Eiza Gonzalez è nata il 30 gennaio 1990 a Città del
Messico, in Messico. L’attrice e cantante è alta
complessivamente 1.73 metri.
Eiza González, che abbiamo ammirato sul grande
schermo in Baby Driver – Il Genio della Fuga, si è
unita al cast di
Hobbs and Shaw, lo spin-off di Fast and
Furious che vede prtoagonisti i presonaggi di
Dwayne Johnson e Jason
Statham.
Johnson e Statham sono stati rivali
nel franchise originale, interpretando Luke Hobbs e Deckard Shaw,
ma in questo nuovo film saranno alleati di fronte a circostanze
nuove. La chimica tra le due icone action è stata tale, da subito,
che già durante la lavorazione dell’ultimo Fast and
Furious si parlava di uno spin-off con i due protagonisti,
ancora prima che venisse annunciato.
Per quanto riguarda il personaggio
di Eiza González, non ci sono ancora dettagli, ma
sappaimo che l’attrice era anche
in lizza per il ruolo di Catwoman in Gotham City
Sirens, prima che il progetto venisse accantonato dalla
Warner Bros, in favore di Birds of Prey,
attualmente in sviluppo avanzato. Al momento, l’attrice è impegnata sul set di
Godzilla vs Kong al fianco di Alexander
Skarsgard.
Nello spin-off vedremo l’agente dei
servizi segreti diplomatici Hobbs formare un’improbabile alleanza
con uno dei suoi nemici storici, ovvero Shaw. A dirigere lo spin
off è stato chiamato David Leitch, che gira
il film basandosi sulla sceneggiatura di Chris
Morgan. Nel cast del film ci sono Dwayne Johnson,
Jason Statham, Vanessa Kirby, Idris Elba, Eiza González e
Eddie Marsan.
In una recente
intervista, Dwayne Johnson aveva
consolidato il suo affetto per la saga, mostrandosi però piuttosto
incerto su un suo eventuale ritorno in Fast & Furious
9: “Non c’è altro franchise che mi
stia più a cuore di questo. Per l’incredibile team ci lavora, per
la Universal che è stata un ottimo partner, e per le mie
fantastiche colleghe che amo alla follia. Il discorso cambia per i
miei colleghi uomini […] Alcuni si comportano da uomini e da veri
professionisti, mentre altri no.“
È stata nello spazio in Il
problema dei 3 Corpi e nel futuro in Alita:
L’Angelo della Battaglia, ma Eiza González è quasi finita in una galassia
lontana lontana. Tuttavia, non si è resa conto del motivo del
provino finché non ha incontrato J.J. Abrams di
persona. L’attrice ha raccontato a Jesse Tyler
Ferguson nel suo podcast “Dinner’s On Me” la sua
esperienza di provino per un film misterioso che si è poi rivelato
essere “Star
Wars: Il Risveglio della Forza“.
All’epoca sconosciuta al di fuori
del Messico e senza un agente, un addetto stampa o un manager,
Eiza González si presentò al provino senza
sapere di cosa si trattasse. Fece tre o quattro provini per la
parte prima di firmare un accordo di non divulgazione (di cui non
aveva mai sentito parlare) e incontrare il regista. Entrò, incontrò
Abrams e improvvisamente si rese conto che stava facendo un provino
per la trilogia sequel di Star Wars, allora
inedita.
Non aveva mai visto Star
Wars, quindi non era sicura di cosa l’aspettasse. González
non rivela per quale personaggio si stesse candidando, ma data la
cronologia e il numero relativamente esiguo di ruoli femminili in
Star Wars, probabilmente si stava candidando per Rey, il ruolo
principale che sarebbe poi andato a Daisy Ridley.
Sebbene Eiza González non ottenne la parte, poco dopo
ottenne il ruolo di Santanico Pandemonium in Dal tramonto
all’alba: la serie, lanciando la sua carriera
americana.
All’inizio di quest’anno, Eiza González ha recitato nell’avvincente
thriller fantascientifico di Flying Lotus Ash, al
fianco di Aaron Paul. Attualmente la si può vedere
al fianco di John Krasinski e Natalie
Portman nel film della Apple Fountain of
Youth, che la vede di nuovo insieme al regista di
“The Ministry of Ungentlemanly Warfare”
Guy Ritchie. Prossimamente, un altro film di
Ritchie, “In the Grey“, con Henry
Cavill e Jake Gyllenhaal. È inoltre
prevista la partecipazione alla commedia d’azione “Mike &
Nick & Nick & Alice” con Vince Vaughn e
James Marsden, e all’attesissimo secondo film di
Boots Riley, “I Love Boosters“. All’inizio di
quest’anno, ha anticipato l’uscita di quest’ultimo film a Perri
Nemiroff di Collider, affermando: “È semplicemente delizioso e
assolutamente Boots Riley al suo massimo splendore”.
Nel 1931 il celebre regista
sovietico Sergej Eisenstein, all’apice della sua carriera, si trova
in Messico per girare un nuovo film. Lontanissimo dalla rigida
dottrina della madrepatria stalinista e in un ambiente eccentrico
in cui tutte le inibizioni paiono dissolte, grazie all’auto
dell’intrigante guida locale Palomino Canedo il visionario regista
passerà gli ultimi dieci giorni della sua permanenza all’insegna di
inaspettate scoperte riguardanti il nuovo paese ma anche la propria
vita personale e sessuale.
Eisenstein in Messico
Pochi registi come Peter
Greenaway hanno potuto conservare intatto nel tempo
l’epiteto di maestro, e anche in questo caso il visionario autore
dipinge un affresco visivo e personale di straordinaria potenza e
bellezza, una storia che parte dalle intenzioni di un documentario
biografico e sfocia in una vera e propria lezione di tecnica e di
sentimento dipinto su celluloide. Dopo gli ultimi due grandi omaggi
formali a grandi autori dell’arte illustrata, Greenaway questa
volta decide di puntare direttamente al cuore del cinema stesso, e
con Eisenstein in Messico riesce
finalmente a tramutare in materia brulicante l’omaggio tanto
sognato su quello che lui stesso ha definito come il suo grande
padre spirituale, a cominciare innanzitutto dalla forte
vena sperimentale che lega a filo doppio i due autori. La mimesi
Greenaway/Eisenstein è qui più che mai declamata, in primo luogo
per i numerosi interventi visivi con cui il film incalza,
alternando sapientemente registri differenti, ogni momento
saliente, in un affettuoso omaggio che riutilizza non solo
soluzioni del cinema sovietico ma soprattutto veri estratti della
filmografia esenstaniana. Per la prima volta
Greenaway sembra essere finalmente riuscito a calibrare con
sapienza una narrazione decisamente più lineare e solida rispetto
ai suoi estremi esperimenti di videoarte con un gusto estetico che,
seppur eclettico come di consueto nella sua poetica, stavolta
appare non come elemento fine a sé stesso ma come forte e coerente
sostegno ad una storia che mette al centro per prima cosa una
fanta-biografia in cui il regista sovietico, interpretato da un
espressivo e spumeggiante Elmer Back, viene
descritto non come il consueto genio creativo ma come un insicuro
bambinone curioso e inesperto, il quale comprende i segreti della
sua intima natura grazie ad un guida-amante che funge da mentore e
da meccanismo di sblocco.
Greenaway sa ben dosare i vari
componenti, impedendo questa volta che la forma prevalga sul
contenuto, delineando un cammino simbolico in cui si parte
dall’eros e si arriva alla scoperta e al pensiero della
morte (thanatos), tema onnipresente e gravante su tutta la
pellicola. Eisenstein ha saputo cambiare il linguaggio del cinema,
ma nessuno come Greenaway ha saputo descrivere, tra finzione e
realtà, come l’esperienza messicana ha cambiato radicalmente la sua
vita.
Sono state rivelate le prime foto
ufficiali dell’imminente adattamento cinematografico del thriller
in costume di Ottessa Moshfegh,Eileen,
che ci offre il nostro primo sguardo alle star principali Anne Hathaway e Thomasin
McKenzie. Il film è stato presentato in anteprima
mondiale lo scorso fine settimana al Sundance Film Festival del
2023.
Le foto di Eileen
mostrano la chimica tra Hathaway e McKenzie mentre ritraggono i
rispettivi ruoli della dottoressa Rebecca St. John ed Eileen, che
lavorano insieme in una prigione. Formeranno un improbabile legame
che li porterà in qualche modo a essere coinvolti in un crimine
scioccante. Guarda le foto di Eileen qui
sotto:
Anne Hathaway and Thomasin McKenzie star in
thriller ‘EILEEN.’
Eileen è
diretto da William Oldroyd da una sceneggiatura
scritta da Moshfegh e Luke Goebel. Il film è interpretato da
Thomasin McKenzie (Jojo
Rabbit , Last Night
in Soho), Anne Hathaway (Il diavolo veste
Prada), Shea Whigham (True
Detective), Marin Ireland (The Umbrella
Academy) e Owen Teague (The
Stand).
“Il film segue una strana
giovane donna la cui triste vita si estende verso una miseria senza
fine“, si legge nella sinossi. “Nella gelida Boston
degli anni ’60, Eileen (Thomasin McKenzie) si trascina tra la casa
squallida ed emotivamente infestata di suo padre e la prigione dove
lavora insieme ai colleghi che l’hanno ostracizzata. Quando
una donna ubriaca (Anne Hathaway) si unisce al personale della
prigione, Eileen viene rapita. Proprio quando la possibilità
di un’amicizia salvifica (o forse più) prende piede e forma un
singolare barlume nell’oscurità di Eileen, il suo nuovo confidente
la coinvolge in un crimine scioccante che cambia tutto.”
Il film è prodotto da Goebel,
Oldroyd, Moshfegh, Anthony Bregman, Stefanie Azpiazu e Peter
Cron. I produttori esecutivi sono Farhana Bhula, Ollie Madden,
Julia Oh, Gregory Zuk e Jamin O’Brien.
NEON ha
annunciato ufficialmente l’uscita del prossimo thriller in
costume Eileen. Il
dramma è interpretato dal premio Oscar Anne
Hathaway e Thomasin
McKenziedi Last Night in Soho. Dopo
la sua prima mondiale al Sundance Film Festival del
2023, il film dovrebbe uscire nelle sale USA selezionate
il 1° dicembre, seguito da un’ampia distribuzione l’8
dicembre.
Eileen è
diretto da William Oldroyd da una sceneggiatura
scritta da Moshfegh e Luke Goebel. Il film è interpretato da
Thomasin McKenzie (Jojo
Rabbit , Last Night
in Soho), Anne Hathaway (Il diavolo veste
Prada), Shea Whigham (True
Detective), Marin Ireland (The Umbrella
Academy) e Owen Teague (The
Stand).
“Il film segue una strana
giovane donna la cui triste vita si estende verso una miseria senza
fine“, si legge nella sinossi. “Nella gelida Boston
degli anni ’60, Eileen (Thomasin McKenzie) si trascina tra la casa
squallida ed emotivamente infestata di suo padre e la prigione dove
lavora insieme ai colleghi che l’hanno ostracizzata. Quando
una donna ubriaca (Anne Hathaway) si unisce al personale della
prigione, Eileen viene rapita. Proprio quando la possibilità
di un’amicizia salvifica (o forse più) prende piede e forma un
singolare barlume nell’oscurità di Eileen, il suo nuovo confidente
la coinvolge in un crimine scioccante che cambia tutto.”
Il film è prodotto da Goebel,
Oldroyd, Moshfegh, Anthony Bregman, Stefanie Azpiazu e Peter
Cron. I produttori esecutivi sono Farhana Bhula, Ollie Madden,
Julia Oh, Gregory Zuk e Jamin O’Brien.
Arriverà in prima tv assoluta lunedì 14
febbraio, il giorno di
San Valentino, alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in
streaming su NOW e disponibile on demand, Eiffel, il
film Sky Original diretto da Martin
Bourboulon e scritto da Caroline Bongrand, che racconta la
storia di Gustave Eiffel e di come nacque il progetto della torre
che cambiò il profilo di Parigi per sempre. La storia di un amore
perduto e proibito ricostruita e immaginata sulla base di centinaia
di documenti dell’epoca.
Nel cast Romain
Duris è Gustave Eiffel, Emma Mackey è Adrianne Bourgès, la donna amata
da Gustave e Pierre Deladonchamps interpreta il
marito di Adrianne, Antoine De Restac.
Terminata la collaborazione per la
costruzione della Statua della Libertà, l’ingegnere Gustave Eiffel
ha raggiunto la celebrità. Il Governo francese preme per
convincerlo a progettare qualcosa di spettacolare per l’Esposizione
Universale di Parigi del 1889. Mentre elabora il progetto, Eiffel
ritrova una misteriosa donna conosciuta in passato. La passione
perduta e proibita gli fornisce l’ispirazione per realizzare la
torre che cambierà il profilo di Parigi per sempre. Eiffel
da Lunedì 14 febbraio in prima tv assoluta alle 21.15 su Sky
Cinema Uno, in streaming su N0W e disponibile on
demand.
Fu il primo processo ad un criminale
nazista celebrato in Israele. Fu il primo processo ripreso dalle
telecamere e trasmesso in tv in tutto il mondo (l’80% dei tedeschi
ha seguito all’epoca tutte le puntate). L’allora presidente
di Israele, Ben Gurion, accettò la proposta del produttore
americano Milton Fruchtman di riprendere con telecamere
nascoste le scene e gli interrogatori sul caso Eichmann, il vero
“padre” dell’Olocausto, l’uomo che confessò di aver
contribuito a uccidere 5 milioni di ebrei.
Eichmann show –
nelle sale The Space il 25, 26 e 27 gennaio – è
l’appassionante storia di quel processo, celebrato dopo la
lunga fuga di Eichmann, catturato dagli israeliani in Argentina nel
1960. La condanna fu “morte per impiccagione” il 31 maggio del
1962. Un film sulla realizzazione di un film con
Martin Freeman nei panni del produttore Milton
Frutchtman e Anthony LaPaglia che recita la parte
del regista Leo Hurwitz.
Definito il processo del
secolo, venne mandato in onda in 37 paesi e per la prima
volta i campi di sterminio vennero raccontati in diretta dai
protagonisti sopravvissuti ai campi di sterminio. Il film racconta
la storia del team di produzione di fronte ad una impresa
irripetibile.
Eichmann show è uno dei
contributi offerti alle giovani generazioni nell’ambito della
“Giornata della memoria”. Il ricordo è dedicato a quel terribile 27
gennaio 1945 quando gli alleati parteciparono alla liberazione di
Auschwitz.
Netflix non ha mai mancato di fornire ai
propri abbonati film romantici di ogni tipo e
provenienti da ogni parte del mondo, storie capaci di emozionare e
regalare una visione spensierata, grazie alla quale potersi
riappacificare con il mondo. Solo di recente, titoli come
Voglio crederci, Tattiche d’amore 2, Da me o da te, Dalla mia finestra: Al di là del
mare o Choose Love, si sono
affermati tra i film Netflix più visti sulla
piattaforma. A questi si aggiunge ora anche Ehrengard –
L’arte della seduzione, che porta gli spettatori in
una corte danese del XIX secolo per assistere ad una storia sì
ricca di romanticismo ma anche di inganni, tradimenti e
perversioni.
Non il classico film romantico,
dunque, nonostante molti dei personaggi siano mossi dal sentimento
amoroso nelle loro azioni. Come viene qui dimostrato, però, ciò che
si fa in nome dell’amore non è sempre è fatto a fin di bene ma può
invece manifestare intenzioni tutt’altro che altruistiche e
genuine. Diretto da Bille August, regista premiato
due volte con la Palma d’Oro al Festival di Cannes (per Pelle
alla conquista del mondo e Con le migliori
intenzioni), il film è basato sul racconto
Ehrengard di Karen
Blixen, una delle autrici danesi più celebri di
sempre.
La Blixen è infatti meglio
conosciuta per il suo romanzo del 1937 La mia Africa, il
cui adattamento cinematografico del 1985 – che vinse sette Academy
Awards, incluso quello per il miglior film – vede protagonisti
Meryl Streep e
Robert Redford. Il racconto Ehrengard, in
realtà, è stato pubblicato postumo con lo pseudonimo di
Blixen Isak Dinesen. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori, ma
soprattutto riguardo alcune significative differenze
esistenti tra il film e il libro. Infine, si elencheranno
anche i passaggi da compiere per vedere il titolo su Netflix.
La trama e il cast di Ehrengard – L’arte della
seduzione
Il racconto si svolge all’inizio del
XIX secolo nel Granducato di Babenhausen. Qui, la
Granduchessa, preoccupata per suo figlio, il
principe Lothar, troppo timido e impacciato per
conquistare una donna e trovare moglie, ingaggia il ritrattista di
corte Cazotte, noto dongiovanni, per insegnargli
l’arte della seduzione. Ma quando il pittore incontra
Ehrengard, bella e talentuosa damigella d’onore
della principessa Ludmilla, ha un colpo di
fulmine. Mentre cerca di insegnare al giovane rampollo i segreti
del mestiere, prova a metterli egli stesso in atto con Ehrengard,
che però non si concede tanto facilmente.
Nel cast del film ritroviamo noti
attori danesi come SidseBabettKnudse, celebre per la serie La
corte, nel ruolo della Granduchessa, mentre Mikkel Boe
Følsgaard, celebre per il film Royal Affair,
è Cazotte, il pittore e seduttore della corte. Fanno poi parte del
cast gli attori Emil Aron Dorph nei panni del
principe Lothar, Alice Bier Zandén in quelli di
Ehrengard e Emilie Kroyer Koppel in quelli della
Princessa Ludmilla. Jacob Lohmann interpreta
invece Mr. Marbod, cugino della Granduchessa, erede al trono
qualora Lothar non si sposasse, mentre Sara-Marie
Maltha è sua moglie Mrs. Marbod.
Ehrengard – L’arte della
seduzione, la spiegazione del finale
Giunti verso il finale del film, la
nuova moglie di Lothar si scopre incinta di 4 mesi. Se il mondo
venisse a sapere che Ludmilla è rimasta incinta prima del
matrimonio con il principe, l cosa susciterebbe di certo uno
scandalo orribile. Quindi, per evitare problemi e tenere tutto
nascosto ai Marbod, viene escogitato un piano per tenere nascosti i
progressi della gravidanza di Ludmilla e aspettare qualche mese
fino alla nascita del bambino per annunciarlo al mondo. Cazotte
sfrutta allora questa opportunità per fare da accompagnatore al
principe e sua moglie e porta Ehrengard con loro per accudire la
principessa incinta.
Questo si rivela essere uno
stratagemma tra la duchessa e Cazotte per permettergli di
realizzare finalmente un ritratto di Ehrengard, così da far
innamorare la damigella di lui. Cazotte realizza dunque il
ritratto, ma di nascosto, spiando la donna ogni mattino mentre fa
il bagno e poi disegnandola. Tuttavia, invece di trovarlo
affascinante come Cazotte si aspettava, Ehrengard lo considera
esasperante ed escogita un piano per fargli sapere che non approva
i suoi modi intriganti. Alla fine, dunque, Ehrengard non cede al
fascino di Cazotte e sceglie invece il suo fidanzato.
La duchessa, naturalmente, non ha
mai creduto che Ehrengard avrebbe ceduto al fascino di Cazotte, e
ha dunque stipulato con lui un patto secondo il quale, se avesse
ottenuto ciò che voleva, sarebbe stato impiegato a corte in modo
permanente e avrebbe ottenuto la propria residenza. Tuttavia,
qualora non fosse riuscito ad affascinare Ehrengard, avrebbe dovuto
giacere con lei. Nel mentre, Ehrengard scopre che il marito della
balia ha raccontato a tutti della gravidanza.
Marbod, che aspira al trono, lo viene a sapere e
progetta di smascherare la famiglia per prendere il potere.
Ehrengard, però, escogita un piano, facendo credere che il bambino
appena nato è suo e di Cazotte.
Poiché non c’è modo di dimostrare il
contrario, Marbod vede sventato il suo piano. Sfortunatamente,
anche il fidanzato di Ehrengard, Kurt, finisce coinvolto
nell’inganno, decidendo di sfidare Cazotte a duello, con
quest’ultimo che finisce con lo spararsi ad un piede. Alla fine,
Cazotte non riusce a conquistare Ehrengard, finendo così con il
dover andare a letto con la duchessa secondo la scommessa che
avevano fatto. Cazotte, apparentemente molto affascinante, si svela
così essere un manipolatore voyeuristico che non pensava che le
donne potessero avere la possibilità di dire no alle sue proposte,
potendo così ottenere chi voleva. Alla fine, però, scopre che così
non è.
Il trailer di Ehrengard – L’arte
della seduzione e come vederlo su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Ehrengard – L’arte della seduzione
unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di
Netflix, dove attualmente è al
2° posto della Top 10 dei film più visti
sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo
e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della
qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti
presenti nella piattaforma.
Uno degli artisti più controversi e
trasgressivi di sempre in un film evento da non perdere, al cinema
il 27-28-29 novembre. “Egon Schiele” di
Dieter Berner è distribuito dalla Draka
Distribution di Corrado Azzollini in
collaborazione con Twelve Entertainment.
Di seguito il trailer del film:
Pupillo di Gustav Klimt, Egon
Schiele, di cui ricorrerà il centenario della morte nel 2018, è
stato l’esponente di punta del primo espressionismo viennese. Un
fascino conturbante avvolge la sua breve vita. Caratterizzato da un
talento precoce, morto all’età di 28 anni, ha lasciato una
produzione impressionante tra dipinti a olio, acquerelli e
disegni.
Giovane, seduttore, provocatorio e
affascinante, agli inizi del XX secolo, Schiele, interpretato sul
grande schermo dal talentuoso Noah Saavedra, è tra
gli artisti più controversi di Vienna. La sua arte è ispirata da
figure femminili affascinanti e disinibite, in un’epoca che sta
volgendo al termine con l’avvento della Grande guerra. Due donne in
particolare condizioneranno davvero la sua vita e la sua
espressione artistica. Sua sorella e sua prima musa, Gerti, e la
diciassettenne Wally, forse l’unico vero grande amore della sua
vita, immortalata nel celebre dipinto “La morte e la fanciulla”
esposto al Leopold Museum di Vienna.
Mentre i dipinti di Schiele creano
scandalo nella società viennese, portando l’artista anche in
tribunale con l’accusa di abuso su una minorenne e di
“pornografia”, collezionisti lungimiranti e artisti tra i più
acclamati come Gustav Klimt, iniziano a riconoscere l’eccezionale
valore della provocatoria e tormentata arte di Shiele. Quando lo
scoppio della prima guerra mondiale minaccerà la sua ricerca e
libertà artistica, Schiele sceglierà di sacrificare alla sua arte,
l’amore e la vita stessa, facendo del dolore e del suo disagio
esistenziale la cifra stilistica che lo consacrerà tra i maggiori
interpreti dell’Espressionismo.
Ispirato al romanzo “Tod und
Mädchen: Egon Schiele und die Frauen” di Hilde
Berger, “Egon Schiele” è scritto da
Hilde Berger con Dieter Berner ed
è prodotto con il supporto di Film Fund Luxembourg, Austrian Film
Institute, Vienna Film Fund, FISA – Film Industry Support Austria,
Eurimages, Lower Austria, in collaborazione con ORF
Film/Television-Agreement. In Italia è distribuito da Draka
Distribution in collaborazione con Twelve
Entertainment come evento speciale al cinema il
27-28-29 novembre.
Dal 20 al
30 novembre“Egon Schiele” sarà
presentato per Cineteca italiana a Milano allo
Spazio Oberdan.
Guardiani della Galassia ha introdotto per la prima
volta il concetto di Celestiale nel Marvel Cinematic Universe, mentre
nel sequel è stato rivelato che il padre di Star-Lord, ossia Ego il
Pianeta Vivente, era proprio uno di questi esseri simili a delle
divinità. Nei fumetti, però, Ego non è mai stato un Celestiale,
quindi gli eventi di Eternals hanno
ulteriormente messo in discussione la storia del personaggio
interpretato nel MCU da Kurt Russell.
Nel film di Chloé Zhao, apprendiamo che i Celestiali non
hanno una forma umana, quindi ciò non si allinea con quello che
sappiamo invece su Ego, cosa che è stata riconosciuta anche dal
co-sceneggiatore di EternalsKaz
Firpo in una recente intervista con
The Direct.
“Ne abbiamo parlato a lungo, ma
è una di quelle cose su cui penso che forse Guardiani della
Galassia Vol. 3 avrà qualcosa da dire”, ha anticipato lo
sceneggiatore. “Ego è un personaggio davvero affascinante, che
stia mentendo o meno, questa è una bella domanda…”
“Ora il pubblico ha visto i
Celestiali nel nostro film… cosa sono, di cosa sono capaci, il
fatto che sono grandi veramente come pianeti, danno vita a soli e
sono divinità spaziali immortali, anche più dei nostri piccoli dei
immortali dello spazio”, continua Firpo. “Penso che sarà
qualcosa che continueremo ad esplorare ancora un po’.”
Confermando poi che gli Eterni non
sono a conoscenza dell’esistenza di Ego, ha aggiunto: “Era un
impostore? Non lo so, ma sono entusiasta di vedere Guardiani 3 di
James Gunn tanto quanto voi.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Si conclude giovedì
9 giugno alla Casa del Cinema la prima edizione
del Premio Marta Marzotto riservato ai
cortometraggi di giovani cineasti. Ideato e promosso da Diamante
Marzotto, il Premio è stato concepito per celebrare una donna che
ha profuso impegno, passione e generosità nella scoperta e nella
valorizzazione dei giovani talenti.
Una scelta
difficile per la qualità e la quantità delle opere pervenute
dall’Italia e dall’estero che sono state visionate dalla giuria del
Premio composta da Laura Delli Colli,
Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici
Italiani, Andrea Purgatori giornalista,
sceneggiatore e saggista e dal regista, sceneggiatore e
produttore Marco Risi.
Tre sono i
cortometraggi che verranno premiati, selezionati dalla giuria che
ha operato una valutazione sulla base dello storytelling, del
valore civile, dello stile narrativo, dell’originalità ma anche del
coraggio e della capacità di raccontare storie emozionanti.
Il podio
all’intenso e
drammatico Eggshell di Ryan
William Harris (Sayonara Film), un racconto appassionante che
affronta la delicata tematica del bullismo e rivela l’attenzione al
sociale, una delle linee guida del premio.
La vita di Joey è
un alternarsi tra il fantastico mondo infantile e la difficile
realtà della periferia irlandese. Dopo essersi creato un guscio
alimentato dalla fantasia per proteggersi dalle problematiche
familiari, Joey è costretto ad affrontare prematuramente il
transito verso l’età adulta.
Al secondo
posto Illusionedi
Lorenzo Quagliozzi (Sayonara Film), che svela sogni e speranze di
una concertista greca di origini italiane che negli anni ’50
incrocia a Trieste l’amore della sua vita. Con lui si trasferisce
negli Stati Uniti, dove andrà incontro ad un inaspettato
destino.
Tra i
riconoscimenti assegnati, c’è infine una menzione speciale
per Notte Romana – Storia
d’amore e di coltellodi Valerio Ferrara,
prodotto dal centro Sperimentale di Cinematografia, già
vincitore Premio/Menzione FEDIC Miglior Corto, premio
collaterale e ufficiale della 78° Mostra internazionale d’arte
cinematografica di Venezia. Una storia d’amore impossibile tra
un ragazzo borghese e una ragazza dell’estrema periferia, una
passione nata d’estate e finita bruscamente in una calda notte
d’inverno. Il giovane regista ha recentemente trionfato al Festival
di Cannes con Il
Barbiere Complottista, primo premio nella sezione La
Cinef riservata a studenti di cinema – una selezione di 16 film
scelti fra 1.528 candidati provenienti da 378 scuole di cinema nel
mondo.
I tre registi, che
testimoniano una notevole sensibilità nel perseguire percorsi
artistici personali, riceveranno dalla Presidente Diamante Marzotto
un premio in denaro del valore di € 3.000, 2.000 e 1.000
dal primo al terzo classificato, e una creazione artistica di
Gambaro & Tagliapietra, la raffinata azienda di Murano nota a
livello internazionale per la produzione di oggettistica in vetro
artistico, da piccoli e grandi capolavori a veri e propri manufatti
da collezione.
Ecco il primo trailer di
Effie Gray, il nuovo dramma in costume
che vede protagonisti Dakota Fanning, Emma Thompson, Tom
Sturridge, David Suchet, Julie Walters, Greg Wise, Claudia
Cardinale, Robbie Coltrane, James Fox e Derek
Jacobi.
Scritto dalla stessa
Emma Thompson, Effie
Gray esplora la scandalosa relazione tra l’artista
vittoriano John Ruskin e Effie, la sua moglie adolescente. Dopo il
matrimonio alla tenera età di 19 anni, Effie capisce subito che il
suo matrimonio è una farsa, quando Ruskin rifiuta di consumare.
Rifiutata negli afetti più intimi la giovane donna trova
consolazione nel giovane artista John Everett Millais. Disperata
perchè vuole essere libera dal matrimonio con il suo anaffettivo
sposo, Effie affronta un cambiamento nella propria vita e diventa
una delle prime donna nella storia a cercare di ottenere il
divorzio da un marito ‘inadempiente’.
Diretto da Richard Laxton, Effie
Gray arriverà neicinema UK il 10 ottobre, mentre non
se ne conosce ancora la data d’uscita USA e italiana.
Ecco il nuovo trailer di
Effie Gray, il nuovo dramma in costume
che vede protagonisti
Dakota Fanning, Emma Thompson, Tom Sturridge, David Suchet,
Julie Walters, Greg Wise, Claudia Cardinale, Robbie Coltrane, James
Fox e Derek Jacobi.
Scritto dalla stessa Emma
Thompson, Effie Gray esplora la
scandalosa relazione tra l’artista vittoriano John Ruskin e Effie,
la sua moglie adolescente. Dopo il matrimonio alla tenera età di 19
anni, Effie capisce subito che il suo matrimonio è una farsa,
quando Ruskin rifiuta di consumare. Rifiutata negli afetti più
intimi la giovane donna trova consolazione nel giovane artista John
Everett Millais. Disperata perchè vuole essere libera dal
matrimonio con il suo anaffettivo sposo, Effie affronta un
cambiamento nella propria vita e diventa una delle prime donna
nella storia a cercare di ottenere il divorzio da un marito
‘inadempiente’.
Diretto da Richard
Laxton, Effie Gray arriverà
neicinema UK il 10 ottobre, mentre non se ne conosce ancora la data
d’uscita USA e italiana.
Ad inventarlo fu quel
genio di Alfred Hitchcock, che nel suo film più
riuscito (secondo alcuni il più bello della storia del cinema)
adottò una tecnica meccanica per dare l’impressione delle
vertigini, e per far condividere allo spettatore le stesse
sensazioni di smarrimento che colpiscono Scottie (James
Stewart) quando si trova in punti molto alti. Il film è
ovviamente La Donna che Visse due Volte
(Vertigo, 1958), capolavoro assoluto del
cinema di Mastro Alfred e dell’intera storia del cinema. L’effetto
viene realizzato combinando un movimento su dolly indietro e uno
zoom in avanti, o viceversa (dolly in avanti e zoom all’indietro),
tanto che in origine l’effetto è chiamato appunto “dolly zoom”. Ma
ben presto si passò a chiamarlo “effetto Vertigo”, in omaggio al
film in cui era stato inaugurato.
Adesso il montatore Vashi
Nedomansky ha messo insieme tutte le più grandi scene della
storia del cinema (secondo lui) che presentano proprio l’utilizzo
di questa tecnica, compreso il capolavoro di Hitchcock. Quello che
avvertiamo è la chiara sensazione che l’effetto, nato per “farci
entrare nella testa di una persona che soffre di vertigini”, è
straordinariamente efficace per aumentare il pathos di certe scene
e per dare quel senso di inquietudine, denomunatore comune di tutto
il cinema di Alfred Hitchcock.
Ecco il video che ha per colonna
sonora, ovviamente, la disturbante traccia “Prelude and Rooftop”
dalla colonna sonora originale di Vertigo – La Donna
che Visse due Volte, composta da Bernard
Herrmann.
Effetto notte è il
film culto del 1973 di François Truffaut con
protagonista Jacqueline Bisset, Jean-Pierre Léaud,
Jean-Pierre Aumont, Valentina Cortese, François Truffaut, Nathalie
Baye.
Considerato uno dei migliori film
di sempre, il capolavoro di Truffaut è una pellicola che si presta
ad innumerevoli letture ed un’opera complessa capace di
intrattenere, istruire, incuriosire ed emozionare allo stesso
tempo. Effetto Notte porta sullo schermo le avventure e
disavventure di un regista, Ferrand (interpretato dallo stesso
Truffaut) e della sua troupe, durante le riprese di un film di
produzione americana girato negli studios Victorine di Nizza: Vi
presento Pamela.
Effetto Notte
Questo “film nel film”, però, non è
che un espediente che permette a Truffaut di rivelare ogni inganno
del linguaggio cinematografico e, al contempo, di scandagliare le
situazioni personali di chi il cinema lo fa e lo vive
quotidianamente. La trama di Effetto Notte,
infatti, segue semplicemente il corso degli eventi e degli
imprevisti che possono accadere durante le riprese di un
lungometraggio: le crisi degli attori, le pressioni dei produttori,
le innumerevoli scelte che deve compiere il regista, le vicende
amorose che si intrecciano a quelle lavorative. Una coralità di
situazioni differenti, tutte unite da un solo obiettivo: finire le
riprese.
L’opera però, nonostante parta dal
desiderio di Truffaut di mostrare al pubblico cosa si cela dietro
alla creazione di un film, è ben lontana dall’essere una semplice
spiegazione delle difficoltà nascoste dietro ogni singolo
fotogramma. Essa, infatti, è talmente pregna di rimandi ad altre
opere e di citazioni più o meno esplicite di altri film, da poter
essere considerata una vera e propria dichiarazione d’Amore alla
settima Arte. Il grande cineasta francese, interpretando il ruolo
del regista anche nella finzione, crea un personaggio che è il suo
doppio, dimostrando di non esistere se non in un connubio quasi
simbiotico con il suo cinema.
Inoltre, attraverso Ferrand,
Truffaut può contemporaneamente dirigere e commentare il suo
lavoro, può sia svelare alcune dinamiche fasulle del cinema
hollywoodiano, sia rendere omaggio ad alcuni grandi della settima
arte; può ricorrere all’effetto notte del titolo,
così come all’uso del piano sequenza nelle digressioni oniriche in
cui viene ricordato Quarto Potere di Orson Welles.
Ciò che rende l’opera del regista
veramente grande, però, è il suo carattere universale e il contatto
che ricerca da subito con lo spettatore. Infatti, pur strizzando
l’occhio ai cinefili, Effetto Notte si rivolge ad
un pubblico ampio, indifferenziato. Il regista non vuole escludere
nessuno dalla bellezza dello spettacolo e quindi, dopo aver
condotto il fruitore nella cornice adatta ad una corretta lettura
del film, egli lascia che il fascino delle immagini prenda il
sopravvento e che si compia il meccanismo di identificazione e di
sospensione dell’incredulità, tipico del cinema classico. Tale
scelta, apparentemente innocua, non solo non passa inosservata, ma
diventa la causa della rottura definitiva tra Truffaut e un altro
esponente della Nouvelle Vague, Jean-Luc Godard.
Quest’ultimo, infatti, dopo aver visto Effetto
Notte, chiude con una lettera ogni rapporto con il
collega, considerando questo film la prova tangibile di una virata
di Truffaut verso il cinema borghese e un vero
tradimento nei confronti del cinema politico e di sperimentazione.
Presentato fuori concorso al 26° festival di
Cannes nel 1973 e insignito del Premio Oscar come miglior
film straniero nel 1974, Effetto Notte, al di là
dei gusti personali, meriterebbe un posto d’onore in ogni
cineteca.
Effetto
Domino, film di Alessandro Rossetto
presentato al Festival
di Venezia nel 2019 e vincitore del premio del pubblico e
premio della giuria al Festival di Annecy 2019, arriva su
Sky Cinema Drama HD (308) il 24 Marzo
2021, alle ore 21.00.
Effetto
Domino è una produzione JOLEFILM con
RAI CINEMA; realizzato con il supporto di
CREATIVE EUROPE PROGRAMME – MEDIA of European
Union; con il contributo di IDM SÜDTIROL ALTO
ADIGE; con il contributo diPOR –
FESR/REGIONE DEL VENETO; con il supporto di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – MiBAC
Direzione Generale Cinema; è liberamente tratto
dall’omonimo romanzo di Romolo Bugaro.
Effetto Domino: la trama
Effetto Domino è ambientato in
una cittadina termale del nord est italiano. Qui un impresario
edile insieme al suo fidato geometra danno vita a un ambizioso
progetto: convertire grandi alberghi abbandonati in residenze di
lusso per pensionati facoltosi provenienti da ogni parte del mondo.
Un sogno globalizzato che cambia faccia alla città e allo stesso
tempo permette agli anziani di spendere i loro ultimi anni in
paradisi in cui godersi l’ultimo pezzo di vita, piuttosto che
rinchiudersi in fredde cliniche dove attendere la morte. Un
business della vecchiaia che qualcuno, più potente e visionario di
questi piccoli imprenditori, fa suo qui dall’altra parte del
pianeta, permettendo a queste vite stanche e fiacche di allungarsi
all’infinito. Quando il sostegno finanziario delle banche
all’impresario edile improvvisamente viene meno, quello che si
scatena è un effetto domino nella vita di chi sperava solo di
arricchirsi, non consapevole di quel piano più alto e lontano di
chi vede ormai il profitto venire da corpi che non muoiono.
Spesso sono invisibili, non si
notano e molto spesso invece sono più presenti di quanto non
sembri. Come ogni elemento sono fondamentali per la resa di alcuni
film, in particolare quelli con ambientazioni fantascientifiche
come Man of Steel, Divergent e
Elysium. Ebbene ecco tre video divertenti che ci
mostra il lavoro sugli effetti visivi digitali (VFX) in ognuno di
questi titolo recenti.
Man of
Steel: Diretto da Zach
Snyder (300) e prodotto
da Christopher Nolan (Il Cavaliere
Oscuro), arriva in versione Home
Video L’uomo
d’Acciaio, il nuovo adattamento cinematografico,
dall’approccio completamente innovativo, della storia del supereroe
più iconico di sempre! Con un cast di primissima qualità, tra
cui Henry Cavill nel ruolo di Clark
Kent/Superman e Russel Crowe in quello
di Zor-El, la pellicola sarà disponibile nei formati Alta
Definizione Blu-Ray, Blu-Ray 3D e DVD. Oltre alla
spettacolarità del film, colmo di azione e combattimenti
mozzafiato, tutte le versioni sono arricchite da oltre 1 ora di
imperdibili contenuti speciali, tra cui l’evoluzione dei personaggi
in questa nuova versione della storia di Superman e un
approfondimento sulla tecnologia e le armi del pianeta Krypton.
Elysium è
diretto dal regista (pupillo di Peter Jackson e autore di Dristict
9) Neill Blomkamp e comprende nel cast oltre al protagonista
Matt Damon anche
Jodie Foster, Sharlto
Copley, William Fichtner,
Alice Bragae
Diego Luna. Fanno parte del cast anche gli attori
Adrian Holmes, Carly Pope, , Faran
Tahir, Jose Pablo Cantillo,, Maxwell Perry
Cotton, Michael Shanks, Ona Grauer, Talisa
Soto, Terry Chen, Wagner Moura.
Trama: Nell’anno 2159,
esistono due classi di persone: i ricchi abitanti che vivono in una
stazione spaziale immacolata, chiamata Elysium, e gli altri, che
vivono su una terra sovrappopolata e in rovine. Il segretario
Rhodes (Jodie Foster) è un duro ufficiale governativo che non si
fermerebbe davanti a nulla pur di imporre le leggi
anti-immigrazione e preservare lo stile di vita lussuoso dei
cittadini di Elysium. Ciò non impedisce agli abitanti della terra
di tentare di entrare, con ogni mezzo necessario. Quando lo
sfortunato Max (Matt Damon) viene messo all’angolo, accetta di
partecipare a una missione impossibile che, se avesse successo, non
solo salverebbe la sua vita, ma potrebbe portare uguaglianza tra
questi mondi opposti.
Regista tra i più variegati in
quanto a filmografia realizzata, Steven
Soderbergh ha negli anni dato vita a film estremamente
diversi tanto per forma quanto per genere. Passando infatti da
Contagion a La truffa dei Logan, da
Unsane a Panama Papers, egli ha
raccontato sempre storie diverse, ognuna con le sue personalissime
particolarità. Nel 2013 si è cimentato alla regia di un classico
thriller, intitolato Effetti
collaterali, la cui storia ruota intorno ad un
misterioso omicidio e un altrettanto misterioso farmaco. Per quanto
oggi Soderbergh continui ad essere particolarmente prolifico nel
panorama cinematografico, proprio questo film era inizialmente
stato annunciato come il suo ultimo.
Nel realizzarlo il regista si era
dichiarato mosso dall’ispirazione verso i grandi classici del
genere, in particolar modo per i film di Alfred
Hitchcock. Particolare debito è però anche quello nei
confronti di Attrazione fatale, cult del 1987, il cui
rapporto tra i due coniugi protagonisti è ripreso e rielaborato
anche in Effetti collaterali. Ne è così nato un film di
particolare fascino, ricco di colpi di scena e interpretazioni di
alto livello. Come suo solito, infatti, il regista premio Oscar si
è circondato di alcuni tra i più noti attori di Hollywood, tra
nuovi e abituali collaboratori. Presentato in competizione al
Festival di Berlino, il film è stato accolto in modo molto positivo
dalla critica, ottenendo anche un buon riscontro economico.
A fronte di un budget di circa 30
milioni, Effetti collaterali è infatti arrivato ad un
guadagno al box office di circa 67. Ancora oggi è indicato come uno
dei film più apprezzati del regista, capace di adattare il genere
ai propri interessi e al proprio volere. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Effetti collaterali: la
trama del film
Protagonista del film è la giovane
Emily Taylor, la quale da tempo attende il
rilascio dal carcere dell’amato Martin, condannato
per via di una truffa con l’Insider Trading. Quando però il marito
torna a casa, la moglie, anziché provare una felicità sconfinata
per il nido ricostituito, cede ad una fortissima depressione che,
in breve tempo, la conduce ad un tale stato di sconforto da tentare
il suicidio con la sua auto. Sopravvissuta all’impatto
miracolosamente illesa, la protagonista si affida quindi alle cure
di un noto psichiatra, Jonathan Banks, che, dopo
un confronto con la precedente analista di Emily, Victoria
Siebert, prescrive alla paziente degli antidepressivi.
Gli psicofarmaci, però, nonostante
facciano tornare la ragazza ad uno stato di normalità momentanea,
provocano degli inaspettati e pericolosi effetti collaterali, che
travolgono le vite di Emily, dei suoi amati e soprattutto di Banks.
Nel momento in cui, in preda al sonnambulismo, la giovane uccide
suo marito, lo psichiatra si troverà al centro di una vera e
propria tempesta. A lui spetterà determinare la responsabilità
dell’accaduto, con tutti i sospetti pronti a ricadere sul farmaco
da lui prescritto, l’Ablixa. Avrà infatti inizio un
processo mediatico dal quale sarà difficile uscire indenni.
Effetti collaterali: il
cast del film
Come già anticipato, anche per
questo suo film Soderbergh si è avvalso della collaborazione di
alcuni noti interpreti, a partire dalla candidata all’Oscar
Rooney Mara. È
lei ad interpretare il ruolo di Emily Taylor, un personaggio per il
quale ha rinunciato a recitare nell’acclamato Zero Dark
Thirty. Originariamente, però, la parte era stata affidata
all’attrice Blake Lively, ma a causa di contrasti
con la produzione questa abbandonò il progetto. Un’altra candidata
era stata Lindsay Lohan, che il regista sottopose
a più provini. Anche per lei furono i contrasti con i produttori a
non favorire il suo ingresso nel cast. Mara ha in seguito rivelato
di non aver avuto problemi con le proprie scene di nudo, a patto
che queste risultino funzionali alla storia e non gratuite.
Nei panni del dottor Jonathan Banks
vi è invece l’attore Jude Law.
Questi ha in seguito raccontato di essersi sentito particolarmente
insicuro nell’interpretarlo. Era infatti la prima volta che, da
marito e padre, dava vita ad un personaggio che a sua volta era
tale. Inoltre, per lui era il primo ruolo dopo tempo in cui si è
trovato a parlare senza l’utilizzo di particolari accenti, né
trucchi o acconciature diverse dalla sua solita. Ad interpretare
sua moglie, Deirdre Bank, è l’attrice Vinessa Shaw.
Catherine Zeta Jones, che aveva già collaborato
con il regista, interpreta invece l’analista Victoria Siebert. Per
il ruolo di Martin, il marito di Emily, il regista ha scelto
Channing Tatum,
con il quale aveva già lavorato in Magic Mike.
Originariamente però, per tale ruolo era stato considerato l’attore
e cantante Justin Timberlake.
Effetti collaterali: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Effetti collaterali grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play,
Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 25maggio alle ore
21:00 sul canale Iris.
Arrivala al cinema distribuito da
M2 Pictures Effetti Collaterali, il nuovo film
dell’acclamato regista Steven Soderbergh e con
protagonisti
Rooney Mara, Channing Tatum, Jude Law, Catherine Zeta-Jones,
Vinessa Shaw.
In Effetti
Collaterali Emily (Rooney
Mara), Penelope contemporanea, attende da un lustro il
rilascio dell’amato Martin (Channing
Tatum), ricchissimo compagno condannato al carcere per
Insider Trading. Quando però il marito torna a casa, la moglie,
anziché provare una felicità sconfinata per il nido ricostituito,
cede ad una fortissima depressione che, in breve tempo, la conduce
ad un tale stato di sconforto da tentare il suicidio con la sua
auto.
Sopravvissuta all’impatto
miracolosamente illesa, la protagonista si affida quindi alle cure
di un noto psichiatra, Jonathan Banks (Jude
Law), che, dopo un confronto con la precedente
analista di Emily, Victoria Siebert (Catherine
Zeta-Jones), prescrive alla paziente degli antidepressivi.
Gli psicofarmaci, però, nonostante facciano tornare la ragazza ad
uno stato di normalità momentanea, provocano degli inaspettati e
pericolosi effetti collaterali, che travolgono le vite di Emily,
dei suoi amati e soprattutto di Banks.
I soli a non restare travolti da
nulla sono invece gli spettatori, che, dopo la visione del film,
rischiano di avere come unico effetto collaterale un po’ di
sonnolenza. La confezione di Effetti
Collaterali, ultimo lavoro di Steven
Soderbergh, nonostante si presenti ineccepibile,
visivamente interessante e curata fin nell’ultimo dettaglio, resta
una scatola vuota.
Il thriller è solo accennato, i
moventi che dovrebbero portare i personaggi ad agire sono
pretestuosi e deboli, l’analisi e la critica alla società
americana, depressa e dipendente da psicofarmaci, non toccano quasi
la sensibilità dello spettatore, poiché sondati non con la grazia
del regista ma con la freddezza del chirurgo.
Anche nel trattare le patologie
della mente umana, territorio oscuro e misterioso per eccellenza da
cui il cinema ha tratto innumerevoli spunti realizzando capolavori
come Psycho o Shutter Island (solo per citare due
titoli molto noti), Soderbergh non riesce ad essere meno patinato
di una copertina di Vogue. Scivolando leggero sulle brutture del
mondo grazie ad inquadrature perfette, angolazioni ricercate,
panoramiche a rallentatore e soggettive spiazzanti, il regista
rischia ad ogni passo di cadere, vittima del proprio
perfezionismo.
Questo tratto distintivo, unito
alla sceneggiatura non del tutto convincente di Scott Z.
Burns, contribuisce a fare di Effetti
Collaterali un film poco incisivo e poco emozionante.
Una nota di merito, però, va certamente all’ottima interpretazione
di Jude Law nei panni dello psichiatra detective
e alla scelta non convenzionale di accompagnare le scene più forti
con musiche minimal. Decisamente un film per chi, alla suspence,
preferisce l’apparente bellezza senza nei. Nelle sale dal 1°
Maggio.
L’European Film
Academy ha nominato i tre film d’animazione che
concorreranno al premio per il miglior film d’animazione europeo.
E’ con orgoglio che sottoliniamo che nel terzetto di nominati
compare anche L’arte della Felicità, film
italiano diretto da Alessandro Rak.
La commissione che ha stabilito i
nominati è formata da Marek Rozenbaum produttore
(Israele), Roberto Cicutto produttore (Italia),
Doris Cleven (Director Anima, Belgio)
Wolfgang Spindler (giornalista, Euronews, Francia)
e Caroline Cor (CNC, Francia).
Ecco i tre film:
JACK AND THE CUCKOO CLOCK
HEART
France/Belgium, 93 min
WRITTEN & DIRECTED BY: Mathias
Malzieu & Stéphane Berla
ANIMATION: Nicolette Ceccoli,
Stéphane Martinez & Robert Cepo
MINUSCULE – VALLEY OF THE
LOST ANTS
France/Belgium, 88 min
WRITTEN & DIRECTED BY: Thomas Szabo
& Hélène Giraud
L’ARTE DELLA
FELICITÁ
Italy, 84 min
DIRECTED BY: Alessandro Rak
WRITTEN BY: Alessandro Rak & Luciano
Stella
ANIMATION: Alessandro Rak, Ivan
Cappiello, Dario Sansone, Marino Guarnieri, Annarita Calligaris,
Ivana Verze, Laura Sammati, Antonia Emanuela Angrisani, Corrado
Piscitelli, Flavio Di Biase, Giorgio Siravo, Sergio
Chimenti, Ilaria Jones, Antonio Funaro, Danilo Florio, Mirko Prota,
Alberto Panico, Paolo Acampora & Marco Iannaccone.
Gli oltre 3000 membri dell’EFA decreteranno il vincitore. I
premi verranno assegnati il prossimo 13 dicembre.
Domenica 5 maggioAlice nella città organizzerà per il
terzo anno consecutivo l’edizione dell’EFA Young Audience
Award a Roma presso il Cinema Lux
proseguendo la collaborazione di successo con il circuito
European Film Award.
L’EFA Young Audience
Award è un progetto che ogni anno presenta in varie città
d’Europa tre film europei pensati per un
pubblico di ragazzi tra gli 11 e i 14
anni. Un modo per promuovere tra i ragazzi i film
europei di qualità che spesso non arrivano in sala. L’edizione
2019 ha raggiunto il record di ben 56 città
coinvolte in 35 Paesi.
Durante l’evento, una
giuria di 60 ragazzi selezionata da Alice nella
città ad Aprile e composta da ragazzi tra gli 11 e i 14 anni
si riunirà per vedere i 3 film europei nominati
dal comitato internazionale rappresentativo
dell’EFA Board Members (del quale è parte Fabia Bettini Direttore
Artistico di Alice nella Città), per poi
discuterne insieme, votare e
decretare così il vincitore insieme alle
giurie degli altri Paesi partecipanti.
I tre titoli di quest’ anno
sono:Los Bando, il road movie scandinavo
di Christian Lo che sarà introdotto dalla
giornalista Michela Greco; la coproduzione
anglo-svedese Old boys di Toby MacDonald, una
storia di crescita ispirata a Cyrano de Bergerac introdotto dalla
giornalista e critica Emanuela Genovese; ed infine
il lungometraggio belga Fight Girl di Johan Timmers, una
storia di riscatto e crescita attraverso lo sport presentato dalla
giornalista Ilaria Ravarino.
Queste giornaliste saranno di
supporto ai giovani giurati sia con un’introduzione al film sia per
un breve confronto al termine della proiezione e prima della
votazione.
“Pensiamo che gli EFA Young
audience award sia un’esperienza entusiasmante e formativa,
un’opportunità per sentirsi europei e per aprirsi agli altri
utilizzando come linguaggio e terreno di confronto il cinema“.
Commentando Fabia Bettini e Gianluca Giannelli Direttori artistici
di Alice nella città.
L’evento avrà luogo in
contemporanea nei 35 Paesi che vedranno i tre film e che
al termine dialogheranno tramite un collegamento
live coordinato da Erfurt (Germania).
Una volta convogliati i risultati
nazionali e annunciati tramite videoconferenza dai rappresentanti
di tutte le giurie, si svolgerà una cerimonia di premiazione,
visibile in diretta in streaming sul sito yaa.europeanfilmawards.eu.
I TRE FILM NOMINATI PER
L’EDIZIONE 2019:
LOS BANDO
di Christian Lo (93′)
Regia: Christian
Lo
Paese:
Norvegia, Svezia
Anno: 2019
Durata: 94′
Cast: Tage Hogness
(Grim), Jakob Dyrud (Aksel), Tiril Marie Høistad Berger (Thilda),
Jonas Hoff Oftebro (Martin)
SINOSSI
Un rocambolesco road movie con
protagonista una giovane band norvegese, che attraversa il paese in
una folle corsa contro il tempo, la polizia e i genitori per
partecipare al Campionato Nazionale di Rock.
Come in Cyrano de Bergerac, un
ragazzo timido e fantasioso aiuta un ragazzo molto in vista della
scuola a conquistare la figlia del professore di francese.
FIGHT GIRL
di Johan Timmers (84′)
Regia: Johan
Timmers
Paese: Paesi Bassi,
Belgio
Anno: 2019
Durata: 84′
Cast: Aiko
Beemsterboer (Bo), Bas Keizer (Dani), Noa Farinum (Joy), Hilde De
Baerdemaeker (Esther), Ali Ben Horsting (Alex), Dioni Jurado-Gomez
(Jesse), Imanuelle Grives (Cecilia)
SINOSSI
Bo è una ragazza di 12 anni che fa
boxe. Ha molto talento ma deve affrontare soprattutto una battaglia
emotiva a causa del divorzio dei suoi genitori.