Ecco una nuova immagine direttamente
da Lo Hobbit la Battaglia delle Cinque
Armate in cui compaiono Gandalf il Grigio e di spalle
Thranduil. Non sappiamo a quale scena questa immagine possa fare
riferimento, ma immaginiamo che si tratti di un momento in cui
Gandalf, così come ha fatto con Theoden ne Le Due Torri (o meglio
così come farà con Theoden), cerca di convincere il sovrano a
prendere parte alla guerra.
Trama: Lo Hobbit La
Battaglia delle Cinque Armate porta all’epica
conclusione delle avventura di Bilbo
Baggins, Thorin Scudodiquercia e la compagnia dei nani.
Avendo reclamato la propria terra al drago Smaug, la compagnia
ha inavvertitamente scatenato una forza letale nel mondo.
Infuriato, Smaug riversa la sua ira ardente dall’alto, su uomini
inermi, donne e bambini di Pontelagolungo.
Ossessionato soprattutto dal
proteggere il suo tesoro, Thorin sacrifica la sua amicizia e il suo
onore, mentre Bilbo tenta in tutti i modi di farlo ragionare e
presto dovrà compiere una scelta molto rischiosa. Ma ci sono
anche pericoli più grandi. All’oscuro di tutti a parte Gandalf,
Sauron sta radunando le sue legioni di orchi per attaccare la
Montagna Solitaria.
Mentre l’oscurità sta prendendo il
sopravvento nel conflitto, Nani, Elfi e Uomini si trovano di fronte
alla condizione di dover lottare insieme o venire sconfitti.
Bilbo si ritrova a dover lottare per la sua vita e quella dei suoi
amici nella battaglia epica dei Cinque Eserciti, con il futuro
della Terra di Mezzo in bilico.
Ecco due ritratti viventi per
Hunger Games il Canto della Rivolta Parte
I. Si tratta di Peeta (Josh
Hutcherson) e Johanna (Jena Malone) che,
come abbiamo appreso alla fine di Hunger Games la Ragazza di Fuoco,
sono nelle mani di Capitol City:
In Hunger Games il Canto della rivolta Parte I e II
ritroviamo i personaggi dei primi due film e incontriamo tanti
nuovi volti. Il cast è composto da: Jennifer Lawrence,
Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks,
Donald Sutherland, Willow Shields, Jena Malone, Sam Claflin,
Natalie Dormer, Evan Ross, Julianne Moore, Gwendoline
Christie, Mahershala Ali, Patina Miller, Wes Chatham, Elden Henson,
Omid Abtahi, Misty Ormiston, Kim Ormiston, Robert
Knepper.
Qui la trama del romanzo: Il canto
della rivolta. Hunger Games (Mockingjay) è un romanzo di
fantascienza del 2010 scritto da Suzanne Collins, il terzo della
trilogia degli Hunger Games, in cui prosegue il racconto di Katniss
Everdeen e la futuristica nazione di Panem. In seguito agli eventi
vissuti nel primo romanzo, Hunger Games, una ribellione contro
Capitol City divampa nei distretti, e Katniss e il suo compagno
Peeta Mellark sono costretti a ritornare nell’arena in occasione di
un’edizione speciale degli Hunger Games. I maggiori temi includono
sopravvivenza, controllo governativo, ribellione e interdipendenza
contro indipendenza. Il romanzo è stato pubblicato negli Stati
Uniti il 24 agosto 2010, mentre in Italia è stato pubblicato l’11
maggio 2012.
Ecco il primo trailer di
Miss Julie, film che vede sullo schermo
l’inedita coppia formata da Colin Farrell e
Jessica Chastain. Un amore torbido, una donna
bella e crudele interpretata da un’attrice superba, un uomo
sottomesso e innamorato a cui da voce e corpo un attore che sembra
essere arrivato ad un grado di maturazione artistica notevole, un
film che promette emozioni fortissime.
Miss Julie è
scritto e diretto da Liv Ullmann, basato su un
lavoro teatrale di August Strindberg. Nel cast del
film Colin Farrell, Jessica Chastain e
Samantha Morton.
Il film racconta la storia di una
figlia instabile dell’alta aristocrazia anglo-irlandese che,
durante una notte di mezza estate, a Fermanagh nel 1890, cerca di
sedurre il valletto di suo padre.
In precedenza, parlando del suo
lavoro a Miss Julie, Colin
Farrell ha dichiarato: “E’ difficile, tanto difficile
quanto può essere questo tipo di lavoro. E’ stato il periodo più
difficile che ho affrontato in 15 anni. E’ stato difficile e
brutale. Il comportamento crudele e il trauma sono
semplicemente brutali. E’ stato bello, interessante ma difficile.
Sono stato felice quando è finito tutto, io come altri. E’ stata
una vera sfida, ma sarà interessante vedere come diventerà poi il
film.”
Presentata a Roma l’11°
edizione delle Giornate degli Autori, rassegna promossa da Anac e
100autori, col sostegno del MiBACT, nell’ambito della Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 27 agosto al
6 settembre prossimi, presieduta da Roberto Barzanti e diretta da
Giorgio Gosetti.
Novità di questa 11° edizione: il
Premio del Pubblico BNL, assegnato dagli
spettatori accreditati alle Giornate, che decreteranno il miglior
film della Selezione Ufficiale; i Premi SIAE ad
autori nostrani, alla Carriera e alla Migliore Sceneggiatura; ma
soprattutto il Premio Venice Days, conferito da 28
spettatori europei tra i 18 e i 26 anni, selezionati tra gli
appassionati di cinema, con discussione finale pubblica e vincitore
decretato il 5 settembre: 20.000 euro da dividere tra il regista
dell’opera premiata e il distributore internazionale del film.
Restano confermati anche per questa
edizione il Leone del Futuro, cui concorrono tutte le opere prime
delle Giornate, il Premio Fedeora della critica euro-mediterranea e
quello di Europa Cinemas al miglior film europeo. Annunciati poi
con un messaggio della neopresidente della Commissione cultura al
Parlamento Europeo, Silvia Costa, i finalisti del Premio
Lux, voluto dallo stesso Parlamento, al V anno di
partnership con le Giornate degli Autori. Sono: lo sloveno
Class enemy di Rok Biček, il francese
Girlhood di Céline Sciamma e il polacco
Ida di Pawel Pawlikowski, i cui autori saranno
presenti a Venezia. Gli stessi film saranno poi proiettati in tutta
Europa nei Lux Film Days, mentre il vincitore verrà decretato il 17
dicembre a Strasburgo.
Si rinnova poi la partnership col
marchio Miu Miu, curatore di Women’s Tales,
sezione al femminile delle Giornate degli Autori, che prevede due
corti: Spark and light di So Yong Kim e
Somebody di Miranda July.
La Selezione Ufficiale è di 14
lavori e, illustra Gosetti, “si occupa delle età dell’uomo, in
particolare è molto polarizzata su giovani e vecchi”, ma lo è
anche “fra ciò che pensiamo possa piacere al pubblico e un
cinema che stimoli la ricerca, la voglia di nuovo, di linguaggi
diversi. Conta nomi di registi importanti e premiati. I loro film
ci hanno convinto perché fanno qualcosa di diverso, osano e sfidano
sè stessi”. Si apre con il cinema coreano di Kim Ki-duk e la
prima internazionale del suo One on one, fuori
competizione. Tra i nomi noti del panorama internazionale anche il
regista Laurent Cantet, già Palma d’Oro per La
classe, presente con il suo Retour à
Ithaque, film sulla Cuba contemporanea. Spazio anche
all’Argentina con il nuovo film di Adrián Biniez, El 5
detalleres. Al paese latinoamericano è
dedicata l’ultima giornata del Festival e i Venice Days chiudono
col docufilm fuori concorso, Messi, sul calciatore
argentino, diretto da Alex De la Iglesia.
Ma la selezione è anche ricca di
opere prime: “Ne abbiamo scelte non poche”, chiarisce
Gosetti, “perché abbiamo riconosciuto dei talenti che ci sembra
importante mettere all’attenzione di un grande festival
internazionale. Vogliamo essere gregari di buona qualità rispetto
alla Mostra e concentrarci su quel cinema significativo che
altrimenti rischierebbe di non essere a Venezia”. Tra queste,
l’americano Shawn Christensen, autore del corto vincitore
dell’Oscar 2013, che a partire da questo, dirige Before I
disappear; ma anche il minimalista Between 10 and
12 dell’olandese Peter Hoogendoorn, il western rurale
britannico The Goob di Guy Myhill e il francese
Les nuits d’ete, diretto da Mario Fanfani.
L’Italia scommette su Ivano De Matteo con I nostri
ragazzi, protagonisti Alessandro Gassman, Giovanna
Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova – “Il film
nasce da una domanda: che farei se mio figlio dovesse commettere un
crimine? Ed è incentrato sul conflitto tra le ragioni del cuore e
quelle della giustizia, della coscienza”, spiega il regista –
ma anche su Felice Farina, che definisce il suo
Patria come “un esperimento sulla memoria e
sul linguaggio, che mescola fiction e materiale di
repertorio”, film sugli ultimi trent’anni italiani,
dall’omonimo testo di Enrico Deaglio.
Per quanto riguarda gli eventi
speciali – tre film italiani e uno statunitense – segnaliamo
The show MAS go on della videoartista Rä di
Martino, che di questo eclettico progetto sugli storici Magazzini
allo Statuto di Roma – con Sandra Ceccarelli, Maya Sansa, Iaia
Forte e Filippo Timi – spiega: “E’ nato come un doc, poi è
diventato un ibrido tra videoarte, documentario e citazioni
cinematografiche”. Mentre in 9×10 Novanta
nove registi, scelti tra i nuovi autori di casa nostra, mostrano
ciascuno dieci minuti selezionati dal materiale dell’Archivio Luce
per celebrare i novant’anni dell’Istituto. Tra i cineasti
coinvolti, Alice Rohrwacher e Giovanni Piperno.
Sette
respiri al minuto contro la guerra. Richard Gere
insegna la ricetta buddista per cercare di contribuire, ciascuno
nel proprio ruolo, alla pace nel mondo. Ospite del Giffoni
Experience, il 65enne attore nato a Filadelfia arriva alla
Cittadella più famosa del mondo con camicia bianca, sorridente,
gentile, saluta fotografi e giornalisti uno a uno.
“Sono molto molto contento di
essere qui a Giffoni -spiega Gere arrivato in Italia assieme a suo
figlio 14enne Homer- sono onorato di essere ospite di un festival
in cui si realizza una cosa importantissima: mettere in relazione i
ragazzi di tutto il mondo, un elemento che avrà in futuro un
impatto positivo per l’intero pianeta”. Non ha paura di
Hollywood, anzi: “Tutti pensano che Hollywood sia un mostro
vorace ma è solo un posto dove si fanno i film. Non dobbiamo venire
a patti con Hollywood, dobbiamo fare purtroppo di peggio: venire a
patti con i nostri demoni personali”.
Parla dell’ultimo film che ha
interpretato, “Time out of mind”, in cui recita il ruolo di un
homeless: “il film andrà al festival di Toronto e poi spero a
quello di Roma -annuncia- la sceneggiatura originale è stata
scritta 25 anni fa. Da allora possono essere cambiati dettagli ma i
problemi interiori di quel mondo sono sempre gli stessi. Avevo
avuto contatti con un’unica associazione di New York che
si occupa della cura e dei diritti di queste persone, New
York è l’unica città al mondo dove per legge ogni
persona deve avere un posto dove dormire per la notte, gli deve
essere dato un letto. Nel film abbiamo voluto rappresentare il
processo di transizione per diventare homeless e tutta
la burocrazia che ne consegue”.
Gli chiedono delle sue abitudini
alimentari: “Non sono vegetariano, mangio pesce, ogni tanto
pollo, non mangio carne rossa. Penso che alla fine arriverò al
punto da non mangiare del tutto prodotti di origine animale. Avevo
un amico che stava per avere un figlio ed era studente del Dalai
Lama. Gli chiese come poteva fare a insegnare qualcosa a suo
figlio. Il Dalai Lama rispose: insegnagli a rispettare
la vita di ogni insetto, anche l’insetto ha una famiglia intorno,
cerca di sopravvivere ogni giorno. Gli insetti sono gli animali
meno gradevoli, se riesci ad insegnargli questo gli hai insegnato
tutto”.
Poi le tensioni internazionali e i
venti di guerra: “Ricordo molti anni fa l’insegnamento di un
mio maestro giapponese zen che diceva che lui non prendeva una
decisione finchè non riusciva ad abbassare il numero di respiri a
sette in un minuto. Con questo esercizio riusciva a controllare
l’emotività e l’impulsività. Abbassare il numero dei respiri
significa non reagire subito, non rimanere sulla superficie, andare
più giù nella coscienza fino al punto di acquisire una razionalità
più forte per capire che siamo tutt’uno con il resto dell’umanità.
Non mi fido dei politici che reagiscono subito, creiamo gentilezza
gli uni con gli altri, essere gentili è il punto di
partenza”.
Come sceglie i suoi film? “Non
ho mai scelto una parte che conteneva una motivazione che non fosse
per me importante. Ma ho fatto anche scelte sbagliate”.
Poi l’incontro con i ragazzi:
“Che consiglio do’ a chi vuol fare l’attore? Impegnatevi,
impegnatevi, ipegnatevi, per imparare a far bene una cosa ci
vogliono almeno diecimila ore. E sappiate che è molto difficile, il
99 per cento degli aspiranti attori è disoccupato. Ma se ci
credete, se sentite che sia la cosa più importante per voi, allora
fatelo!”.
Resiste, e di questi tempi non è scontato, Apes
Revolution in testa al box office USA di questa settimana.
L’incasso è di 36 milioni che portano il suo totale a 139. Segue
quello che sembra essere il fim evento del
momento, The Purge: Anarchy,un thriller
horror che incassa quasi 30 milioni di dollari. La terza posizione
anche rivela una novità: Planes:
Fire&Rescue, numero due dello spin-off di
Cars della Pixar, incassa 17 milioni di dollari.
Segue, incredibilmente, in quarta posizione Sex
tape, perfino la commedia di Jake Kasdan con Cameron Diaz
supera i robottoni di Michael Bay. Il film con protagonista la
Diaz, alla seconda apparizione in una commedia nel giro di due
mesi, incassa 14 milioni di dollari. Con quasi 10 milioni di
dollari Transformers 4: Age of exctinction
guadagna la quarta posizione, d’altronde il re delle esplosioni lo
è anche nella realizzazione al box office dei suoi film: incassi da
capogiro nelle prime due settimane per poi relegarsi ad una lenta
discesa della classifica. Il totale del film è comunque degno di
nota: 224 milioni di dollari accumulati in quattro settimane. A
seguire troviamo Tammy, anche questa pellicola in
caduta verticale, che incassa 7 milioni di dollari portando il suo
totale a 71. Mentre in settima posizione scende lentamente
22 Jump street che incassa 4 milioni di dollari
portando il suo totale a 180, mentre all’ottavo posto si ferma
How to train your dragon 2, che incassa 4 milioni
di dollari per un totale di 161. La nona posizione è occupata da
Earth to Echo, che incassa 32 milioni di dollari,
e chiude la classifica Maleficent, arrivato al
secondo mese di box office e un incasso di 228 milioni, raggiunto
anche grazie ai 3 incassati questa settimana.
A contendere la prima posizione al Pianeta delle scimmie, la
prossima settimana arriveranno: Hercules e
Lucy, il ritorno dietro alla macchina da presa di
Luc Besson.
E’ ancora un
ragazzo, ma l’accoglienza che gli ha riservato Giffoni è quella
delle grande stelle di Hollywood: l’Italia è pazza di Dylan
O’Brien!
Ride tanto, si meraviglia di vedersi sullo schermo, si distrae con
il suono della sua voce e non sta un attimo fermo: ma dalle
risposte che da sembra più grande di quello che realmente è.
Il suo segreto è la passione, che
gli ha fatto realizzare il suo sogno di attore dopo un esordio su
YouTube “Io sono diventato un attore perché ero appassionato di
film da quando ero piccolo e mi piaceva fare i video. Consiglierei
a chi vuole fare questo mestiere di rimanere veri con se stessi,
amare il cinema e coltivare questa passione”, e ora per lui
non resta che migliorarsi, “Il mio sogno si è realizzato ma non
mi sento arrivato. Vorrei essere la miglior persona che io possa
essere e penso che le due cose vadano a braccetto. Perché penso che
crescendo come attore io possa anche migliorare come persona, e
crescendo come persona migliori come attore. Non sono perfetto, ho
tanti difetti!”
Protagonista
della serie di Mtv, Teen Wolf sui
licantropi, è diretto artefice del successo del suo personaggio,
“Quanto Dylan c’è in Stiles? Molto! Ho sempre creduto che se
nulla di te esce mentre reciti, non stai facendo le cose nel modo
giusto. Lui è più sicuro di me, è più estroverso… Ma mi ci
rispecchio molto, nella lealtà, nel non prendersi troppo sul serio
e nel rapporto con gli amici… diciamo 50% Stiles, 50% Dylan.”
Se non fosse stato Stilinski, non avrebbe saputo scegliere un’altro
ruolo perché “La cosa bella dello show è che è pieno di
personaggi meravigliosi” e anche tra le due ragazze che si
contendono il suo cuore (nella vita reale è legato all’attrice
Britt Robertson) è indeciso “Lydia è stata la
prima vera cotta di Stiles, il suo primo grande amore.Ma Malia è
una ragazza molto dolce e c’è un rapporto molto forte tra di
loro.” Lancia anche l’idea di uno spin-off fra 10 anni,
“Stiles nel futuro me lo sono sempre immaginato come vice
sceriffo o magari addirittura prendere il posto del
padre!”
“Una delle ragioni per cui mi
piace recitare è che mi fa mettere a confronto con situazioni che
forse nella vita reale non riuscirei ad affrontare.Come piangere
davanti a tanti sconosciuti. Apprezzo questo lavoro perché fa
provare tante emozioni. All’inizio è molto difficile ma una volta
fatta la scena è una ricompensa.” Non solo appassionato del
suo lavoro ma anche della musica: “E’ una parte grande della
mia vita: suonare la batteria è quello che facevo da sempre prima
di diventare un attore. Mi manca tanto in realtà, ma è una passione
che continuo a coltivare per conto mio. Non ho mai voluto farne una
carriera.”
Una stella che sta per nascere
anche sul grande schermo con la trasposizione letteraria della
trilogia di James Dashner Maze Runner, diretto da
Wes Ball e al cinema dal 18 Settembre: “Quello
che mi piace di Maze Runner è che, rispetto alle altre saghe del
filone fantasy, si concentra meno sulla violenza innata delle
persone e più sul buono che c’è in ognuno di noi. Per questo mi
sono appassionato al progetto.”
La Principessa Leia è uno dei
personaggi più gettonati dalle donne quando si tratta di realizzare
un costume. E questo non vale solo per le ‘comuni mortali’ ma anche
per i personaggi famosi, che, a quanto pare, amano mascherarsi da
Leia Skywalker.
Ecco una breve panoramica
fotografica che ripropone alcune delle migliori versioni di
Principessa Leia.
Ecco tante nuove immaginidal film
Get On Up – La storia di James Brown,
biopic diretto da Tate Taylor (The
Help) che, come da titolo, mostrerà tutta la
vita trascorsa dal Padrino del soul.
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Sulla scia delle 4
nomination agli Academy Award del film campione di
incassi The Help, il
regista Tate Taylor dirige il
protagonista del film “42” Chadwick
Bosemannel ruolo di James Brown in “Get on Up – Il film”.
Basato sull’incredibile storia della vita del Padrino del Soul, il
film offre uno sguardo obiettivo nella musica, le movenze e gli
stati d’animo di Brown, guidando gli spettatori in un viaggio
partendo dalla sua infanzia trascorsa in estrema povertà fino alla
sua evoluzione in una delle figure più influenti del ventesimo
secolo.
Brian
Grazer, già vincitore di Academy Award (A Beautiful Mind,
8 Mile) e Erica Huggins (Flightplan – Mistero in volo) producono
per Imagine Entertainment, insieme con Mick Jagger e Victoria
Pearman (Shine a Light) tramite la Jagged Films. Anche Taylor è
produttore di “Get on Up – Il film” tramite la sua casa di
produzione Wyolah Films, mentre John Norris, Trish Hofmann e Peter
Afterman sono produttori esecutivi sempre per Wyolah Films.
Chris Pratt, Zoe Saldana,
Dave Bautista, Vin Diesel e Bradley
Cooper sono stati ospiti di Jimmy Kimmel
per promuovere il loro ultimo film Guardiani della Galassia,
nuova avventura Marvel che partirà dal primo agosto
sugli schermi USA (il 22 ottobre da noi). Di seguito vi mostriamo
alcuni dei momenti più divertenti della puntata con questi ospiti
così speciali:
Trama: L’audace esploratore Peter
Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una
misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
Prende sempre maggiore forma il film
che vedrà riuniti, in veste rispettivamente di attore e regista,
Tom Hanks e Steven Spielberg. Il film ha
infatti appena fatto salire a bordo Amy Ryan, che
interpreterà la moglie di Hanks, mentre Alan Alda, Eve
Hewson e Billy Magnussen sono in
trattative per un ruolo.
I Fratlli
Coen, premio Oscar per Non è un Paese per
Vecchi e per Fargo, si
ritroveranno a scrivere per Tom Hanks, che avevano
già “diretto e sceneggiato” in
Ladykillers. Questa volta Joel e
Ethan dovranno fare i conti con la storia vera di
James Donovan, l’avvocato americano che fu
incaricato di portare avanti i negoziati per la liberazione del
pilota Gary Power all’indomani dell’incidente
internazionale con l’UNione Sovietica del 1960.
La scorsa settimana è stato dato
l’annuncio che i fratelli Coen avrebbero diretto come primo
progetto, dopo il grandissimo e meritato successo di A
proposito di Davis, un film dal titolo
Hail Caesar, che non avrà niente a che
fare con il ‘nostro’ Cesare e con gli antichi romani.
Steven Spielberg
stesso produrrà questa storia di un uomo considerato un eroe
nazionale, prendendo tra le mani altro materiale a lui estremamente
caro e congeniale. A produrre con lui ci sarà Marc
Platt.
La bella Naomi
Watts sarà al fianco di Jake Gyllenhaal
in Demolition, nuovo film diretto da
Jean-Marc Vallée, regista nominato all’Oscar per
Dallas Buyers Club.
Demolition è la storia di un
banchiere che vede andare in frantumi la sua vita dopo la morte
della moglie, e che prenderà una misteriosa strada dopo aver
incontrato uno sconosciuto.
Star Wars
Rebels è una serie
televisiva animata realizzata in grafica
computerizzata, ambientata nell’universo di Guerre
stellari, durante la nascita dell’Alleanza Ribelle.
Prodotta
dalla Lucasfilm e dalla Lucasfilm Animation, è
ambientata tra i film cinematografici Star Wars: Episodio
III – La vendetta dei Sith e Star Wars: Episodio
IV – Una nuova speranza. Programmata dopo la fine della
produzione di Star Wars: The Clone Wars, la serie andrà
in onda negli Stati Uniti a partire dall’autunno 2014
su Disney XD; l’episodio pilota, dalla durata di circa 45
minuti, andrà in onda eccezionalmente su Disney
Channel. Dave Filoni, Simon Kinberg, e Greg
Weisman sono i produttori esecutivi della serie.
Tutti i
lettori di Tolkien sanno che Bard l’Arciere, uno dei protagonisti
de Lo Hobbit, sarà destinato ad avere un rapproto privilegiato con
Smaug, il drago della storia. Sappiamo anche che Luke
Evans, attore che ha interpretato Bard ne La Desolazione
di Smaug, e che tornerà ad interpretarlo ne Lo Hobbit
la Battaglia delle Cinque Armate, seguirà quasi
sicuramente il destino del suo personaggio nel film.
Ma che rapporto ha Evans con i
draghi? E’ informati sui loro nomi, sulle loro origini e sui film
in cui appaiono i draghi?
Total Film lo ha sottoposto al quiz di
‘indovina il drago’ e ecco cosa ha risposto l’attore:
Qui le foto de Lo Hobbit
La Battaglia delle Cinque Armate:
Trama: Lo Hobbit La
Battaglia delle Cinque Armate porta all’epica
conclusione delle avventura di Bilbo
Baggins, Thorin Scudodiquercia e la compagnia dei nani.
Avendo reclamato la propria terra al drago Smaug, la compagnia
ha inavvertitamente scatenato una forza letale nel mondo.
Infuriato, Smaug riversa la sua ira ardente dall’alto, su uomini
inermi, donne e bambini di Pontelagolungo.
Ossessionato soprattutto dal
proteggere il suo tesoro, Thorin sacrifica la sua amicizia e il suo
onore, mentre Bilbo tenta in tutti i modi di farlo ragionare e
presto dovrà compiere una scelta molto rischiosa. Ma ci sono
anche pericoli più grandi. All’oscuro di tutti a parte Gandalf,
Sauron sta radunando le sue legioni di orchi per attaccare la
Montagna Solitaria.
Mentre l’oscurità sta prendendo il
sopravvento nel conflitto, Nani, Elfi e Uomini si trovano di fronte
alla condizione di dover lottare insieme o venire sconfitti.
Bilbo si ritrova a dover lottare per la sua vita e quella dei suoi
amici nella battaglia epica dei Cinque Eserciti, con il futuro
della Terra di Mezzo in bilico.
Ne Anarchia – La notte del
giudizio i Padri Fondatori, un nuovo
regime che governa gli Stati Uniti d’America in un futuro che
sembra non molto lontano, pare abbiano risolto in modo efficace il
problema della criminalità nelle grandi metropoli. L’antidoto a
questo veleno si chiama Lo Sfogo, una notte in cui
ognuno potrà appunto sfogare i più violenti istinti: teppisti,
psicopatci, frustrati ma anche ricchi rampolli di famiglie agiate
che vogliono a modo loro partecipare alla Purificazione rimanendo
comodamente nelle loro lussuose dimore e acquistando per
l’occasione civili poveri e malati da massacrare. Il sospetto che
la notte de lo Sfogo sia un modo per eliminare gli strati più
deboli e poveri della società, viene avanzato da un gruppo
dissidente capeggiato dal carismatico leader
Carmelo (Michael K. Williams).
Durante queste famigerate ore vige il coprifuoco per quanti non
sono in grado di difendersi ma non tutti riescono a raggiungere la
propria casa in tempo.
E’ il caso di una giovane coppia,
Shane (Zach Gilford) e
Liz (Kiele Sanchez) a cui si
ferma la macchina sull’autostrada. Questo sfortunato destino farà
incrociare le loro vite con quelle di altri tre sconosciuti
predestinati a divenire vittime della violenza. Il primo è un uomo
misterioso detto il Sergente (Frank
Grillo) che salva loro la vita ma che sembra abbia
un’importante missione da portare a termine. Gli altri due
personaggi sono una coppia di donne indigenti, madre e figlia
(Carmen Ejogo e Zoë Soul), che
sono state scelte per essere massacrate da un gruppo di miliardari
e per questo rapite da un sinistro commando armato.
Anarchia – La notte del giudizio, il film
Questa per grandi linee la storia
del nuovo lungometraggio di James DeMonaco, già
autore de La Notte del giudizio. Anche in
Anarchia – La notte del giudizio ritroviamo le
caratteristiche del film precedente: azione, suspence, violenza e
una visione estremamente negativa dell’essere umano, considerato
una sorta di bestia che viene tenuta a freno solo dalla repressione
e dalle leggi. Ma anche la società capitalistica viene aspramente
criticata e questo rappresenta uno degli aspetti più interessanti
di questa pellicola. Anarchia è un film di genere ma che,
all’interno delle convenzioni proprie a questa forma narrativa,
porta avanti una critica politica. E’ un film schierato dal momento
che il male viene identificato nell’alta società, nella finanaza e
nell’industria, soprattutto quella delle armi.
Anarchia – La notte del
giudizio si inserisce quindi in un filone abbastanza
collaudato in questi anni di crisi economica, politica e sociale. I
registi di queste pellicole, facendo riferimento ad un dispotico
futuro fantapolitico criticano aspramente questo presente in cui le
democrazie paiono piegarsi ad un potere più forte: quello del
denaro.
Ecco un nuovo trailer di Hector And The Search For
Happiness, un film che si preannuncia emozionante e
commovente, con protagonista Simon Pegg alle prese
con un personaggio che potremmo definire gemello di Walter Mitty.
Il film è diretto da Peter Chelsom ed è basato sul
romanzo di François Lelord.
Simon Pegg è Hector, un irresistibile pschiatra
londinese in crisi: i suoi pazienti non potrebbero essere più
felici e la sua vita non sta procedendo in nessuna direzione. Così
un giorno, armato di curiosità infantile e coraggio, decide di
interrompere la sua routine per partire per un viaggio intorno al
mondo alla ricerca della sua felicità.
Nel film accanto a Simon
Pegg ci sono anche Rosamund Pike, che ha
già lavorato con Pegg e che nel film interpreta la sua fidanzata
Clara, Christopher Plummer, un professore
specializzato in Studi sulla Felicità, Toni
Collette, l’ex di Hector che si è trasferita a Los
Angeles. Nel film ci sono anche Stellan Skarsgard, Jean
Reno e Jakob Davies.
La sceneggiatura, tratta dal romanzo
dello psichiatra Francois Lelord, è stata scritta
da Peter Chelsom, Tinker Lindsay e
Maria von Heland. Hector And The
Search For Happiness dovrebbe arrivare al cinema in
autunno.
Tutte le foto di
Tartarughe Ninja nella nostra
gallery:
Tartarughe Ninja, il film
Nel
cast Tartarughe
Ninja sono presenti:
Megan Fox, Alan Ritchson, Will Arnett,
Whoopi Goldberg, William Fichtner, Noel
Fisher, Danny Woodburn, Jeremy Howard, Mos
Def e Pete
Ploszek.
La trama di Tartarughe
Ninja è la seguente: La città ha
bisogno di eroi. L’oscurità è calata su New York City quando
Shredder e il suo diabolico Clan del Piede hanno preso il controllo
su tutto, dalla polizia alla politica. Il futuro è buio, o almeno
lo sarà fino a che quattro improbabili ed emarginati fratelli
usciranno dalle fognature per scoprire il loro destino come
Tartarughe Ninja. Le Tartarughe dovranno lavorare senza paura con
la reporter April e il suo fantastico cameraman Vern Fenwick per
salvare la città e svelare il piano diabolico di Shredder.
Tartarughe
Ninja sarà distribuito nelle sale
cinematografiche degli Stati Uniti a partire dall’8 agosto 2014
mentre in quelle italiane a cominciare dal 18 settembre dello
stesso anno.
Ecco il trailer di
Predestination, film che vede
protagonista Ethan Hawke nei panni di un
poliziotto che viaggia nel tempo per sventare crimini prima che
vengano commessi. Accanto a lui l’attrice australiana Sarah
Snook nei panni di una misteriosa donna che viaggia nel
tempo.
“Il film racconta
la storia di un agente governativo del controllo temporale, che si
imbarca in una lunga serie di viaggi nel tempo e paradossi per
riuscire a garantire la continuazione del suo lavoro per
l’eternità”.
A dirigere il film ci sono di due
fratelli Michael e Peter Spierig, che hanno
esordito nel 2010 con Daybreakers con
protagonista lo stesso Hawke.
In vista dell’uscita
cinematografica del nuovo film MarvelGuardiani della
Galassia, Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista, il regista James
Gunn e il produttore Kevin Feige
saranno i protagonisti di due eventi speciali per i fan.
Il primo è una sessione di
Q&A su Twitter, dove
Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, James
Gunn e Kevin Feige live risponderanno
alle domande dei fan dal quartier generale di Twitter a San
Francisco. L’appuntamento
è per Martedì, 22 luglio 2014, alle 20.30. Per inviare le domande
basta utilizzare l’hashtag
#AsktheGuardians.
Il secondo su Yahoo/Tumblr: Yahoo
Entertainment ospiterà Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista, il regista James Gunn e il
produttore Kevin Feige nel campus Yahoo di
Sunnyvale, in California, per un live Q&A su Tumblr Ask. I fan
che si collegheranno potranno vedere una clip esclusiva dal film e,
se invieranno una domanda tramite video, avranno la possibilità di
vincere un poster del film firmato dai protagonisti. I Fan inoltre
potranno seguire l’evento in live straming su Yahoo Screen sui
dispositivi con piattaforme iOS, Android, mobile Web, desktop e
Samrt TV, comprese AppleTV, Roku e Xbox 360. L’appuntamento è mercoledì 23 luglio
2014, all’1.oo. Per inviare le vostre domnde caricate un video sul
vostro Tumblr, utilizzate #GOTGask e il
tag @yahooentertainment nel caption oppure
utilizzate la pagina Yahoo Entertainment Tumblr Ask.
Trama: L’audace esploratore Peter
Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una
misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
Le Giornate degli Autori,
promosse da Anac e 100autori, realizzate nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, presiedute da Roberto Barzanti e dirette da
Giorgio Gosetti, entrano nella loro età adulta dopo un decennio di
consenso diffuso e di affermazioni convincenti, grazie al sostegno
convinto di tutti coloro che, fin dal primo anno, hanno guardato al
nostro lavoro con simpatia, attenzione, rigore critico e vera
partecipazione. Le istituzioni, i media, i partner e gli sponsor –
certo – ma soprattutto grazie al pubblico e agli addetti ai lavori
che hanno fatto della sezione autonoma e indipendente della Mostra
un successo stimolante e ogni volta diverso.
Ricominciare dall’undicesima
edizione significa rimettersi in gioco e questo abbiamo inteso fare
con una selezione ormai storicamente “asciutta” – appena dodici
film e qualche evento speciale negli undici giorni di
programmazione -, una serie di iniziative mirate ai temi che le
associazioni degli autori hanno ritenuto di stretta attualità, un
tono generale che cerca la provocazione e la diversità. Non per il
piacere di stupire e di scandalizzare, ma per rispondere alla
richiesta di novità e di intelligenza che il pubblico ormai attende
con insistenza dai grandi festival, per non vederli ridotti a
semplice vetrina del consenso. Nel motto «scopriamo un nuovo
pubblico per un cinema nuovo» c’è tutta la nostra sfida dei
prossimi anni che punta a uno svecchiamento deciso dei linguaggi e
delle liturgie, a un cinema “giovane” nelle intenzioni e nelle
esigenze.
Tutte le opere prime delle Giornate
degli Autori concorreranno al Leone del Futuro – Premio Luigi De
Laurentiis per il miglior esordio di tutta la Mostra; sono
confermati il Label di Europa Cinemas (Programma Media) per il
miglior film europeo e il Premio Fedeora (federazione della critica
euro-mediterranea) per il miglior film e il miglior esordiente. Ma
da quest’anno nasce anche uno speciale riconoscimento (che sarà un
autentico sondaggio tra un campione di spettatori molto
particolari): il Premio Venice Days che attribuirà 20mila euro
divisi equamente tra il regista vincitore e il distributore
internazionale della pellicola scelta.
Un Premio del Pubblico scelto dagli
spettatori accreditati alla Mostra viene invece messo in palio dal
main sponsor BNL Gruppo BNP Paribas. Insieme a questo partner
“storico” che ci segue fin dalla fondazione delle Giornate nel
2004, il nostro ringraziamento va alle istituzioni pubbliche
(Direzione Generale Cinema del MiBACT e il Parlamento europeo) e ai
soggetti privati (in prima fila il creative partner Miu Miu, la
SIAE, Toscana Castelfalfi Resort, Santa Margherita) senza i quali
non saremmo in grado di portare a Venezia la voce degli autori. E
un grazie va ovviamente alla Fondazione La Biennale di Venezia e
alla Direzione della Mostra con cui da sempre collaboriamo con
lealtà pur nella nostra indipendenza.
Teniamo in modo particolare alle
iniziative speciali che trovano posto nel nostro programma tra le
sale del Casinò (Perla e Perla 2), il Film Market all’Hotel
Excelsior e l’ormai storica Villa degli Autori che per l’occasione
ha nuovamente trasformato la sua immagine e si è arricchita di
nuovi spazi e servizi.
Per il terzo anno portiamo a
Venezia con Miu Miu il programma “Women’s Tales” dedicato alla
creatività femminile con la presentazione di due cortometraggi
nella giornata del 28 agosto e quattro incontri con protagoniste
del cinema mondiale il 29 e 30 agosto.
Per il quinto anno, grazie alla
Commissione Cultura del Parlamento europeo, a Europa Cinemas e a
Cineuropa realizziamo il programma “28 Volte Cinema” che, nel segno
del Premio LUX, riunisce in un inedito campus formativo 28 giovani
spettatori provenienti dai 28 paesi dell’Unione Europea.
Rilanceremo la partnership con il
Tribeca Film Festival, un dialogo tra due “isole della cultura” che
porterà a Venezia, per il secondo anno consecutivo, un
lungometraggio statunitense rivelatosi a Tribeca e che proprio alle
Giornate comincia il suo percorso internazionale.
Festeggiamo il progetto speciale
“100+1: cento film e un paese, l’Italia” che, lanciato dal critico
Fabio Ferzetti nel 2006, si è trasformato via via in una
realtà-pilota grazie alla collaborazione delle istituzioni
territoriali laziali e ora, insieme alla Regione Lazio, a Istituto
Luce Cinecittà e al programma “Cinema e Storia”, è una iniziativa
che si apre anche alla scena internazionale.
Uno speciale ringraziamento infine
ai nostri media partner (Cinecittà News, Cineuropa, Fred, web
radio&tv dei festival, Ciak, la 27ma Ora, pagina al femminile
di Corriere.it), e ai partner tecnici: specialmente a Sub-ti (che
ancora una volta rende possibile il sottotitolaggio elettronico dei
nostri film), I-Club, Frame By Frame (cui si deve la nostra sigla
con le musiche dei Têtes de Bois), L’Eco della Stampa, 64 Biz che
cura la digitalizzazione dei nostri filmati e Immagine & Strategia
(che cura tutta la nostra immagine e firma il manifesto dell’anno,
a cura di Antonella e Maria Teresa Pizzetti).
La selezione
Il gioco del fil rouge
appassiona ogni anno la stampa e i selezionatori, soprattutto prima
che la festa cominci, quando è necessario incasellare titoli e
autori ancora da scoprire. Nella realtà si cerca il buon cinema –
verrebbe da dire il cinema necessario – da un’edizione all’altra,
appassionandosi al percorso degli autori più amati e più legati
alla nostra proposta, andando in cerca di nuovi talenti,
accompagnando il coraggio e le sfide diverse di registi famosi. Il
programma si compone allora sulla base della migliore offerta,
della possibilità reale, talvolta della fortuna e dell’azzardo.
Capita così che, con le dovute eccezioni, la selezione 2014 delle
Giornate punti specialmente sulle mille facce della gioventù
attuale e sul modo in cui autori adulti cercano di raccontarla, di
captarne l’inquietudine, la rabbia, il disagio e le attese. Capita
così che abbiamo scelto la strada della provocazione e dell’eccesso
per illuminare un cinema che in tutto il mondo fotografa una
trasformazione profonda della società. Capita che abbiamo forzato
all’estremo l’identità del nostro brand verso la ricerca da un lato
e l’intrattenimento intelligente dall’altro. Se il cinema deve
essere l’istantanea del tempo scattata in anticipo, grazie alla
sensibilità degli artisti, allora ci auguriamo che questa selezione
restituisca al festival – che del resto sembra muoversi sulla
stessa linea d’onda con diversa sensibilità – il piacere della
scoperta.
Da sempre crediamo di dover
svolgere un ruolo complementare rispetto alla Mostra, in una leale
competizione che aumenti le possibilità e le occasioni di trovare
un cinema nuovo e vitale. Ancora una volta vorremmo essere
giudicati per questo.
I numeri delle
Giornate
Tra gennaio e luglio abbiamo
ricevuto 678 lungometraggi, ma aggiungendo festival e mercati il
numero dei film visionati sale a circa 1.350. Alla fine abbiamo
scelto 20 film, di cui 6 opere prime e 3 cortometraggi, provenienti
da 12 paesi.
Organizzeremo 14 incontri all’Hotel
Excelsior e alla Villa degli Autori e collaboreranno con noi 14
volontari del Dams di Bologna e dello Iulm di Milano. Alla Villa
serviremo 1.100 pasti mettendo in tavola oltre 600 bottiglie di
vino, spumante italiano, birra e grappa, organizzeremo la prima
deliberazione di giuria in diretta streaming nella storia dei
festival cinematografici, inviteremo i registi esordienti di
Biennale College, offriremo al campus di “28 Volte Cinema” tre
laboratori di formazione e sei incontri con registi e addetti ai
lavori.
Il Premio Venice
Days
Gli autori non premiano gli autori:
è un principio che ha sempre guidato il nostro lavoro e a cui non
deroghiamo neppure nell’anno in cui istituiamo il Premio Venice
Days. Nessuna giuria tradizionale in campo, nessun rituale
consueto. Vogliamo invece che sia il pubblico – per quanto si
tratti di un campione accuratamente selezionato e internazionale –
a prendere in mano il senso stesso di un riconoscimento, facendone
oggetto di riflessione e dibattito. Proprio ciò che a nostro avviso
si è perso nella tradizione delle grandi rassegne e che va invece
riconquistato come strumento per costruire una nuova platea di
spettatori appassionati. Così i giurati del Premio Venice Days
saranno i 28 ragazzi di “28 Volte Cinema”: competenti, motivati,
diversi per sensibilità e formazione e chiamati a dibattere per 10
giorni, attraverso il confronto con i film della nostra selezione,
sul senso del cinema di oggi, sul lavoro degli artisti e sul valore
di ogni pellicola, sia essa firmata da un esordiente o da un autore
consacrato. Per stimolarli, guidarli, dialogare con loro abbiamo
voluto un Presidente di giuria scelto tra i professionisti
internazionali più stimati e un direttore di festival che farà le
veci di un vero e proprio tutor organizzando i lavori
della giuria. Siamo convinti che le fasi preparatorie e la
discussione finale che porterà al verdetto e che sarà pubblica – vi
potranno assistere sia quanti saranno alla Villa degli Autori la
mattina del 5 settembre, sia quanti vorranno collegarsi in diretta
streaming – saranno inedite occasioni di confronto sui film, una
vera e propria lezione di cinema da cui far emergere una scelta,
magari irrituale, ma non per questo meno professionale e
qualificata.
Al vincitore del Premio Venice Days
verrà consegnato un assegno di 20mila euro da dividere in parti
uguali tra il regista del film e il suo venditore internazionale.
Pensiamo si tratti di un sostegno concreto sia alla creatività
dell’autore che alla visibilità nel mondo dell’opera così segnalata
dalle Giornate.
Personaggi in
Villa
Il glamour non è il nostro mestiere
e sul nostro ideale tappeto rosso si vola con uno skateboard o si
cammina per andare fino alla sala, il luogo più bello del mondo in
cui scoprire il grande cinema di domani. Eppure, grazie alla
fiducia di produttori, autori e distributori, è già lunga la lista
dei personaggi di spicco che saranno con noi quest’anno: Jeanne
Balibar, Barbora Bobulova, Nicolas Bouchaud, Laurent Cantet, Sandra
Ceccarelli, Shawn Christensen, Roberto Citran, Alex De la Iglesia,
Ivano De Matteo, Guillaume De Tonquédec, Felice Farina, Iaia Forte,
Alessandro Gassmann, Claudio Giovannesi, Christophe Honoré, Kim
Ki-duk, Esteban Lamothe, Luigi Lo Cascio, Alina Marazzi, Pietro
Marcello, i Masbedo, Giovanna Mezzogiorno, Leonardo Padura Fuentes,
Francesco Pannofino, Jorge Perugorría,
Giovanni Piperno, Costanza Quatriglio, Paola Randi, Alice
Rohrwacher, Emmy Rossum, Maya Sansa, Raymond Thiry, Filippo Timi,
Jorge Valdano, Lambert Wilson.
Ma la lista è destinata
naturalmente ad allungarsi perché da sempre la Villa degli Autori è
il luogo d’incontro di quanti, giunti alla Mostra, trovano nel
nostro giardino il loro “posto delle fragole”.
IL PROGRAMMA
SELEZIONE
UFFICIALE
Film d’apertura – Fuori
competizione
ONE ON ONE di
Kim Ki-duk
con Don Lee, Kim Young-min,
Lee Yi-kyung, Cho Dong-in, Yoo Teo
Corea del Sud, prima
internazionale
produzione Kim Ki-duk
Film – vendite internazionali Finecut
distribuzione italiana Fil
Rouge Media
Una studentessa viene rapita,
stuprata, assassinata. Sette persone, appartenenti alla setta delle
Ombre (The Shadows), terrorizzano i sette sospettati del delitto.
“Ma chi di quei sette sei tu?”.
Di One on One il regista
ha detto: «È un film sul posto in cui vivo, la Corea. Che si sia
d’accordo o meno con il finale del film, se non ci si sente
ammazzati non bisogna mettersi a guardarlo. L’ho fatto perché
qualcuno capisca. Sennò non ha senso. Questo è ciò che siamo noi
ora».
EL 5 DE TALLERES
di Adrián Biniez
con Esteban Lamothe,
Julieta Zyllberberg
Argentina, prima
mondiale
vendite internazionali
Films Boutique
Si chiama Patón Bonassiolle, ha
trentacinque anni, gioca a calcio ed è il capitano di una squadra
della serie C argentina. Mentre la sua relazione sentimentale con
Ale risente della frustrazione di un uomo che si scopre senza
futuro, Patón capisce che dopo una “vita da mediano”, deve
confrontarsi con la vita reale in cui i sogni sono morti prima
dell’alba.
Il nuovo film dell’autore di
Gigante racconta una società in cui il disagio batte alla
porta e il vero eroe è il perdente. Una giornata dei Venice Days è
dedicata anche per questo all’Argentina di oggi.
RETOUR A ITHAQUE (RITORNO A
L’AVANA) di Laurent Cantet
con Jorge Perugorría,
Isabel Santos, Pedro Julio Díaz Ferran, Fernando
Hechevarria
Francia, Belgio, prima
mondiale
vendite internazionali
Funny Balloons – distribuzione italiana
Lucky Red
Scritta dal romanziere cubano
Leonardo Padura con il regista, la sceneggiatura comincia su una
terrazza che sovrasta l’Avana, al tramonto. Cinque amici sono
riuniti per festeggiare il ritorno di Amadeo dopo sedici anni di
esilio. Dal crepuscolo all’alba, rievocano la loro giovinezza, il
gruppo che formavano, la fiducia che avevano nel futuro, ma anche
le loro delusioni.
Il vincitore della Palma d’Oro
(La classe) ritorna con un racconto intimo, quasi
l’istantanea di una generazione che deve fare i conti con le scelte
fatte o subite da ciascuno.
BEFORE I DISAPPEAR
di Shawn Christensen – Opera prima
con Shawn Christensen,
Fatima Ptacek, Emmy Rossum, Paul Wesley
Stati Uniti, Regno Unito, prima
internazionale
produzione Fuzzy Logic
Picture
Al punto più basso della sua
resistibile esistenza Richie riceve una telefonata che potrebbe
cambiargli la vita: la sorella gli chiede di badare per qualche ora
alla nipotina Sophia di undici anni. Non sa in che guaio sta per
cacciarsi…
Sviluppato a partire dal
cortometraggio Curfew con cui ha vinto l’Oscar nel 2013,
il film d’esordio dell’attore e regista Shawn Christensen è stato
la rivelazione del cinema indipendente americano di quest’anno.
L’impianto narrativo è da classica commedia degli equivoci, ma lo
sviluppo rivela un talento del tutto originale.
I NOSTRI RAGAZZI (THE
DINNER) di Ivano De Matteo
con Alessandro Gassmann,
Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, Barbora
Bobulova
Italia, prima mondiale
produzione Rodeo Drive, Rai
Cinema – con il contributo del MiBACT –
distribuzione italiana 01 Distribution – vendite
internazionali Rai Com
Due fratelli, opposti nel carattere
come nelle scelte di vita, uno avvocato di grido, l’altro pediatra
impegnato e le loro rispettive mogli perennemente ostili l’una
all’altra, s’incontrano da anni, una volta al mese, in un
ristorante di lusso. Fino a quando, una sera, una bravata dei
rispettivi figli manda in frantumi l’equilibrio delle due famiglie.
Liberamente ispirato al libro La cena di Herman Koch, la
storia entra violentemente nella realtà borghese della famiglia
scardinandone le fondamenta. Il nuovo film dell’autore de Gli
equilibristi.
LES NUITS D’ETE di Mario
Fanfani –Opera prima
con Guillaume de Tonquédec,
Jeanne Balibar, Nicolas Bouchaud
Francia, prima
mondiale
produzione 24 mai
Production vendite internazionali Le
Pacte
Nella Francia del 1959, mentre i
coscritti partono per l’Algeria, Michel e Hélène vivono la loro
esistenza di coppia esemplare. Lui è un notaio ambizioso, lei
divide il suo tempo tra le opere di beneficenza e l’educazione del
figlio. Sarebbe un quadro perfino banale se Michel non nascondesse
un segreto inconfessabile. Il regista e la sceneggiatrice Gaëlle
Macé (Grand Central) si sono ispirati a un volume
fotografico sul travestitismo maschile degli anni Cinquanta e
Sessanta, e hanno ambientato la storia nella regione di Strasburgo
con speciale attenzione a un contesto d’epoca in cui “la Francia
perse la sua innocenza e vide stroncare con durezza l’anelito alla
libertà”.
PATRIA di
Felice Farina
con Francesco Pannofino,
Roberto Citran, Carlo Gabardini
Italia, prima mondiale
produzione Nina
Film – con il contributo del MiBACT – con
il sostegno di Film Commission Torino Piemonte –
distribuzione italiana Istituto Luce Cinecittà
Un operaio, un sindacalista e un
impiegato, arroccati in cima a una torre mentre la loro fabbrica si
prepara a chiudere per la crisi economica, raccontano e rivivono i
passaggi della vita italiana sul filo di trenta anni di emozioni e
drammi, dal delitto Moro a oggi. Dall’alto e da lontano guardano un
paese che non riescono più a interpretare. Non un film sulla
memoria, non un instant movie sulla crisi, ma il flusso di
coscienza di una generazione. Dal libro omonimo di Enrico
Deaglio.
METAMORPHOSES di
Christophe Honoré
con Amira Akili, Sébastien
Hirel, Damien Chapelle
Mélodie Richard, Georges
Babluani, Vimala Pons
Francia, prima
mondiale
produzione Les Films
Pelléas – vendite internazionali MK2
Quando Europa scappa da scuola a
bordo di un camion guidato da un giovane fascinoso di nome Giove,
sa ben poco del viaggio iniziatico che la aspetta. Appena oltre
l’asfalto dell’autostrada c’è una terra abitata da dei potenti che
sanno trasformare gli uomini in animali e piante in un batter
d’occhio. Giove, Bacco, Orfeo: Europa tutto guarda, ascolta e
impara in questo confronto fra dei e mortali, assaporando il sapore
più intenso della vita e dell’amore nel confronto con questi
dolcissimi e micidiali seduttori. Le pagine di Ovidio rivivono in
una scena contemporanea in cui ciascuno dà nomi nuovi al mito
antico.
TUSSEN 10 EN 12 (BETWEEN 10
AND 12) di Peter Hoogendoorn – Opera
prima
con Raymond Thiry, Nasrdin
Dchar, Cynthia Abma, Olga Louzgina, Elise van’t Laar, Ko
Zandvliet
Belgio, Francia, Olanda, prima
mondiale
produzione Keren Cogan
Films, Phanta Film
Ambientato in una classica giornata
estiva, questo film descrive gli effetti devastanti della notizia
che due normali poliziotti sono incaricati di portare a una
famiglia; una notizia che cambierà per sempre la vita di altre
persone. Man mano che il viaggio dei due poliziotti prosegue, la
loro auto diventa sempre più affollata: a ogni sosta si aggiunge un
membro della famiglia con il suo carico di dolore e sgomento. «C’è
una tensione che attraversa la vita – dice il regista – e collega
le orribili tragedie che ci colpiscono e l’essenza delle
preoccupazioni quotidiane cui facciamo fronte. È questa tensione
che mi ha affascinato».
MITA TOVA (THE FAREWELL
PARTY) di Sharon Maymon e Tal Granit
con Zeev Revah, Levana
Finkelstein, Alisa Rozen, Ilan Dar
Israele, prima
mondiale
produzione Pie
Films – vendite internazionali Beta
Cinema
Un gruppo di anziani che vivono
insieme in una casa di riposo si ingegnano a mettere a punto un
rudimentale strumento per dare la “dolce morte” a un amico che
vuole finire la sua vita con dignità, nonostante una legislazione
che vieta l’eutanasia. Ma quando la notizia si sparge sempre più
ospiti della casa di riposo si rivolgono agli improvvisati
inventori e li mettono di fronte a un dilemma senza soluzione
obbligata. Una black comedy dolce e aspra sulla vita e la morte,
sul difficile momento di congedarsi dalla vita. Dai produttori di
Bethlehem, un film sorprendente che conferma la vitalità
della cinematografia dell’anno.
THE GOOB di
Guy Myhill – Opera prima
con Liam Walpole, Sean
Harris, Sienna Guillory, Olivier Kennedy, Marama
Corlett
Regno Unito, prima
mondiale
produzione Emu
Films
Nel pieno di un’ondata di calore
che stringe alla gola la campagna assolata di Fenland, il sedicenne
Goob Taylor incontra la seducente Eva. Fino ad allora Goob ha
passato le sue estati ad aiutare la mamma. Ma adesso la donna ha
altri pensieri per la testa, dopo che ha incontrato, a sua volta,
uno straniero affascinante come Gene Womack. Goob tutto a un tratto
si sente un pensiero ingombrante e comincia a sognare per sé una
vita diversa.
Dai produttori di Catch Me
Daddy presentato all’ultimo festival
di Cannes.
ASHA JAOAR MAJHE (LABOUR OF
LOVE) di Adityavikram Sengupta –
Opera prima
con Ritwick Chakraborty,
Basabdutta Chatterjee
India, prima mondiale
produzione Salaam
Cinema
Come in un racconto di Italo
Calvino, marito e moglie condividono la stessa casa e un amore
intenso ma sono costretti a non incontrarsi quasi mai. Se non
quando il destino decide di forzare, come per caso, le regole della
loro faticosa esistenza. Lei lavora di giorno, lui di notte; lei
prepara pranzi che non mangerà; lui fa la spesa per una casa che
non vive. Sullo sfondo la periferia popolosa di Calcutta stretta
nella morsa della crisi economica, del lavoro che non c’è o che non
basta, della depressione e del silenzio.
In questa sorprendente opera prima
tutte le voci e i rumori vengono dall’esterno. Nella casa nessuno
parla.
HE OVAT PAENNEET (THEY HAVE
ESCAPED) di JP Valkeapää
con Roosa Söderholm, Teppo
Manner, Pelle Heikkilä, Petteri Pennilä
Finlandia, Olanda, prima
mondiale
produzione
Helsinki-filmi – vendite internazionali
The Yellow Affair
Un ragazzo, addetto al servizio
civile in un centro per adolescenti problematici, si innamora di
una delle pazienti. La ragazza arde di un fuoco pericoloso, una
sete di vita che non può essere controllata e compressa, mentre il
suo giovane guardiano è d’indole mite e introversa. Ma anche in lui
pulsa un desiderio di libertà che si oppone a quel mondo fatto di
regole, punizioni, costrizioni. I due rubano una macchina e fuggono
verso un destino che rischia di essere mortale, un viaggio su una
strada senza uscita. Dal regista di The Visitor rivelato
alle Giornate nel 2008.
Film di chiusura – Fuori
competizione
MESSI di
Alex De la Iglesia
Spagna
produzione
MediaPro
Girato tra Buenos Aires, Rosario e
Barcellona su sceneggiatura del campione del mondo argentino Jorge
Valdano, che ne è anche il narratore, Messi mischia
ricostruzioni interpretate da attori, materiale d’archivio e
interviste a ex calciatori e allenatori come César Luis Menotti e
Alejandro Sabella, Diego Armando Maradona e Johan Cruyff,
giornalisti argentini e spagnoli, i compagni di squadra Mascherano,
Pinto, Iniesta e Piqué, l’endocrinologo che curò il piccolo Lionel
per il suo disturbo della crescita, e i dirigenti del suo club, lo
F. C. Barcelona.
WOMEN’S TALES
#7 So Yong Kim
SPARK AND
LIGHT
con Riley Keough, María
Ellingsen, Laufey Elíasdóttir, Sjón, Benjamin
Smith-Petersen
Italia, Stati Uniti
produzione Hi! Production,
soandbrad
«La mamma è stabile, dorme. Guida
con prudenza! Baci. Papà». Elizabeth ha ricevuto da poco questo
messaggio, ma sua madre non è l’unica a perdersi nel sonno. L’auto
della ragazza è in panne. Fuori si gela, intorno non ci sono segni
di vita. Elizabeth non può fare altro che aspettare con pazienza. I
soccorsi arriveranno presto. Nel frattempo, si scalda le mani sulle
bocchette del riscaldamento, sprofonda in uno strano torpore,
seguito da un risveglio ancor più surreale. Paesaggi islandesi si
fondono con i suoi ricordi. Le paure si trasformano magicamente in
tessuti confortevoli e fantastici. Papà, di sopra, da solo.
#8 Miranda
July
SOMEBODY
con Hope Shapiro, Steven
Lamprinos, Ian Lerch, Sophie Mann, Cory Roberts, Lika Bosman,
Athena Hunter, Miranda July
Italia, Stati Uniti, prima
mondiale
produzione Hi!
Production
Il telefono è scomodo, l’email è
vecchio, un sms è di cattivo gusto. Non sarebbe bello poter
consegnare i messaggi verbalmente, faccia a faccia, anche quando
non puoi (o non vuoi) esserci fisicamente? Molto divertente e
stranamente toccante, il film presenta un sistema di messaggistica
radicalmente nuovo inventato dall’artista Miranda July. Con questa
moderna tecnologia, gli affascinanti personaggi del cast, fra cui
la stessa July, litigano, si riappacificano e fanno l’amore.
EVENTI
SPECIALI
In accordo con la 71.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
9×10 NOVANTA di
Marco Bonfanti, Claudio Giovannesi, Alina Marazzi, Pietro
Marcello e Sara Fgaier, Giovanni Piperno, Costanza Quatriglio,
Paola Randi, Alice Rohrwacher, Roland Sejko
Italia, prima mondiale
produzione Istituto Luce
Cinecittà
Nove registi per un grande
archivio. Nel 2014 l’Istituto Luce ha compiuto novanta anni. Una
lunga storia che ha accompagnato l’Italia attraverso il cinema, e
con quel patrimonio di immagini unico al mondo che è l’Archivio
Luce. Per festeggiare questo compleanno, alcuni dei più apprezzati
nuovi autori del nostro cinema sono stati invitati a realizzare un
piccolo film, ciascuno con dieci minuti di immagini dell’Archivio,
scelte tra le migliaia di ore di filmati che esso contiene.
Ne è nato un album di narrazioni
diverse. I film raccontano del primo giorno di una guerra, e di
invocazioni di pace; di crolli e di ricostruzioni; memorie di
paesaggi e realtà (forse) perdute; miracoli, superstizioni e sogni.
Si parla della condizione delle donne, di sessualità, del
significato di una canzone, della Luna. Ci sono la favola e il
diario, la fantastoria e la poesia, le parole di grandi scrittori
accanto alle voci di persone comuni. Con personaggi reali e
storici, e personaggi di pura finzione.
In accordo con Tribeca
Film Festival
FIVE STAR di
Keith Miller
con James Primo Grant, John
Diaz
Stati Uniti, prima
internazionale
produzione Up The Street
Films, LLC
Dopo che il padre dell’adolescente
John è stato colpito da una pallottola vagante, Primo decide di
farsi carico dell’educazione del ragazzo alla legge della strada.
Esponente di spicco della gang dei Bloods – sia nel film che nella
realtà – Primo conosce soltanto le strade di Brooklyn. Mentre John
è incerto se entrare o no in questa vita, Primo deve decidere se e
come lasciarsi il suo passato alle spalle per essere un padre e un
marito migliore. Girato durante l’estate newyorchese, il film
mostra la cultura delle gang schivando ogni possibile stereotipo e
lasciando volutamente nell’ambiguità la distanza tra fiction e vita
reale.
THE SHOW MAS GO ON
di Rä di Martino
con Sandra Ceccarelli, Iaia
Forte, Maya Sansa, Filippo Timi
Italia, prima mondiale
produzione Produzioni
Illuminati
MAS, i Magazzini allo Statuto,
aprono a Roma all’inizio del secolo scorso come grandi magazzini di
lusso. Di quell’epoca sono rimasti solo i lampadari a mezz’aria e i
Mas sono diventati i magazzini del Popolo. Migliaia di metri
quadrati, quantità incalcolabili di polvere e sopratutto un’umanità
vasta e variopinta: dalle drag-queen alle badanti rumene, dai
giovani sposi moldavi alle suore che scelgono la biancheria intima
nei cestoni disordinati. Questo luogo di culto diviene un
“palcoscenico” su cui il tessuto urbano che normalmente lo
frequenta si intreccia a scene recitate e citazioni
cinematografiche, per cercare di restituirne lo spirito, la
potenzialità e l’energia.
THE LACK di
Masbedo
con Lea Mornar, Xin Wang,
Giorgia Sinicorni, Ginevra Bulgari
Italia, prima mondiale
produzione In Between Art
Film – co-produzione Vivo Film
The Lack è tratto da un
soggetto originale di Beatrice Bulgari e Mitra Divshali, ha la
fotografia di Gherardo Gossi e Giuseppe Domingo Romano, si avvale
del montaggio e sound design di Benni Atria ed è stato girato tra
l’Islanda e Lisca Bianca nelle Eolie. Il film mette in scena
quattro variazioni sul tema della “mancanza”, rappresentata da sei
personaggi femminili. Ognuna di queste donne è immersa in una
propria natura silenziosa e primitiva.
28 VOCI D’EUROPA PER UN
SOLO VERDETTO:
IL PREMIO DELLE
GIORNATE
Si festeggia quest’anno la V
edizione di 28 Volte Cinema che rilancia la partnership delle
Giornate degli Autori con il Premio LUX del Parlamento europeo, con
Europa Cinemas e la collaborazione con Cineuropa.
I ragazzi di 28 Volte Cinema
saranno i protagonisti della grande novità della nostra XI
edizione: il Premio delle Giornate degli Autori. Chi meglio di
questi giovani spettatori (dai 18 ai 26 anni), provenienti da tutti
i paesi membri dell’UE, potrà infatti giudicare i film del concorso
tenendo lo sguardo dritto sul futuro del cinema e del mondo?
Ciascuno di loro è stato
selezionato dalle sale del circuito Europa Cinemas; tra le
centinaia di candidature pervenute, sono state premiate
l’originalità, l’impegno e soprattutto la passione degli aspiranti
giurati. Insieme al Presidente della Giuria (una personalità del
cinema internazionale) e con l’aiuto di un esperto come Karel Och
(direttore artistico del Festival di Karlovy Vary nonché membro del
comitato di selezione del premio LUX), i ventotto giurati vivranno
un’esperienza quasi da campus universitario nel cuore del più
antico festival del mondo e saranno un probante campione del gusto
del nuovo pubblico per un cinema nuovo.
Tra le fila degli inediti giurati
si contano traduttori (Ieva Keruka, Lettonia), burattinai (Edi
Ćelić, Croazia) e poeti (Stefan Prohorov, Bulgaria), ma anche
attivisti LGBTI (Anna Nygren, Svezia), oltre che naturalmente
documentaristi e filmmaker. Marek Łużyński (Polonia) a ventiquattro
anni ha già lavorato in sette diversi festival cinematografici, tre
sale, e una scuola di cinema: c’è da credergli quando afferma: «I
do not believe in life beyond films».
Quasi tutti collaborano con blog e
riviste di critica cinematografica e le penne migliori saranno
selezionate per partecipare al workshop di critica condotto da un
esperto del comitato del LUX. Tutti inoltre contribuiranno
quotidianamente al blog di Cineuropa creato per l’evento. In
parallelo alle loro mansioni di giurati, i 28 si dedicheranno
all’esplorazione della nuova edizione del Premio LUX, visionando i
tre film finalisti e confrontandosi con i loro autori e con i
membri del parlamento europeo presenti a Venezia.
Perfetto campione del nuovo
pubblico d’essai, i nostri ventotto giurati si inchinano davanti ai
capolavori classici senza storcere il naso davanti ai successi di
botteghino, i loro gusti spaziano da minuscole coproduzioni europee
agli spettacolari Wuxia cinesi. Sarà un coro di voci molto
diverse quello che animerà i dibattiti della giuria. E la sfida del
presidente sarà proprio quella di armonizzare tutte le tonalità in
un verdetto finale che premi lo spirito di una giuria così
speciale.
La finlandese Ida-Maria Olva
dichiara di non aver ancora visto il suo film del cuore. Speriamo
possa premiarlo lei stessa alle Giornate!
DA DOVE
RICOMINCIARE?
Roberto Barzanti,
Presidente
Raggiunto il traguardo
dell’undicesima edizione, le Giornate degli Autori intendono
rafforzare i caratteri della loro originale e autonoma presenza nel
quadro del programma della Mostra d’Arte Cinematografica. Promossa
da Anac e 100autori, interprete dell’intero e variegato mondo
associativo di chi fa cinema, la nostra Associazione ribadisce la
sua fedeltà ai chiari propositi per i quali è nata su impulso di
Emidio Greco e Citto Maselli. Vogliamo continuare a essere uno
spazio di dialogo e di confronto critico sui linguaggi
dell’audiovisivo in una fase di febbrili mutamenti, a partire
anzitutto dalla rassegna di opere di particolare significato.
Saremo ancora un osservatorio qualificato sulle politiche nazionali
ed europee per il cinema e per le culture, in una fase sempre più
dominata da una globalizzazione invasiva e priva di regole.
Accentueremo, infine, la funzione formativa e di tutela e
diffusione del patrimonio storico ignorato o marginalizzato.
Il pubblico delle Giornate sarà
chiamato a essere un interlocutore attivo, a discutere e a
giudicare. Per la prima volta, infatti, la nostra selezione sarà
valutata da un duplice campione di spettatori, e non con semplici
premiazioni, non con giurie tradizionali.
Sarà poi, come sempre, un’edizione
con un forte segno europeo, evidenziato dalla collaborazione con la
Commissione Cultura guidata ora da Silvia Costa che ha creduto, fin
dall’inizio, nella nostra esperienza. Il Premio LUX, guidato da
Doris Pack, presenterà proprio a Venezia i tre film finalisti del
2014 che saranno accompagnati dai loro autori.
Al di là di interventi dall’impatto
simbolico, si tratterà di approfondire potenzialità e rischi
connessi alle discussioni avviate dalla Commissione di Bruxelles –
si è svolto già il sesto round – per definire il Partenariato
transatlantico su commercio e investimenti (Transatlantic Trade and
Investmemt Partnership). Rinnovare la richiesta perché sia
rispettata l’“eccezione culturale” è fondamentale, ma non basta: è
l’insieme della logica geopolitica sottesa al TTIP che sollecita
una riflessione più comprensiva e consapevole. I problemi relativi
alla circolazione dei beni della creatività e alla protezione dei
diritti degli autori non sono disgiungibili dalle dinamiche
generali. E il governo italiano quale futuro pensa per la
produzione cinematografica e audiovisiva? Il ministro Dario
Franceschini ha mostrato fin dall’inizio del suo incarico una
sollecita capacità di sintonizzarsi con talune delle più urgenti
richieste provenienti da chi si occupa di cultura. In ambito
cinematografico c’è urgenza di una legislazione sistematica, attesa
da troppo tempo, e non mancheranno le occasioni per chiarire gli
obiettivi che più stanno a cuore agli autori, che desiderano
partecipare a pieno titolo a consessi talvolta sbilanciati più sul
versante economico.
Senza il sostegno del Ministero non
potremmo neppure esistere: pertanto viva è la nostra gratitudine
verso il MiBACT. Al direttore generale per il cinema Nicola
Borrelli rinnovo una gratitudine non rituale. Anche la SIAE sarà
partecipe del nostro programma premiando un giovane talento
italiano che abbia lavorato sull’intreccio dei linguaggi.
Decisivo è stato ed è l’apporto di
soggetti privati che hanno stabilito con le Giornate un vero e
proprio legame di corresponsabilità nell’ideazione, nell’erogazione
di servizi tecnici e nell’articolazione stessa dell’agenda del
Lido. Miu Miu, ad esempio, completa quest’anno un primo tratto del
percorso a mille facce nell’universo della creatività femminile
esaltato dal progetto Women’s Tales.
Inutile ripetere che in mancanza
dello spirito collaborativo e del vivo incoraggiamento della
Biennale non saremmo in grado di assolvere la nostra missione, che
abbiamo sempre interpretato e praticato come complementare nel
vasto panorama della Mostra. Con il presidente Paolo Baratta e con
il direttore Alberto Barbera abbiamo costruttivamente affrontato le
difficoltà operative e logistiche, con reciproca lealtà e
amichevole rispetto. Il più antico e prestigioso Festival
cinematografico del mondo richiede via via aggiustamenti accorti e
sostanziosi miglioramenti che ne serbino alta e ben percepibile la
vitalità artistica. In anni – vano nasconderlo – irti di ostacoli e
di incognite.
IL CINEMA CHE CI
CHIAMA
Giorgio Gosetti Delegato
generale
Abbiamo girato una pagina – quella
del decennale – e sentiamo adesso la consapevolezza di dover
avviare un percorso nuovo sulla scena del festival più antico. In
tempi di nuovismo esasperato viene da guardare con
sospetto a un eccesso di enfasi sul tema del rinnovamento. Ma le
Giornate degli Autori hanno la ricerca del futuro radicata nel loro
codice genetico, in parallelo con una passione per la memoria che
consideriamo il valore non negoziabile per crescere in una società
civile e una cultura che sanno cambiare senza tradire se
stesse.
Per questo, se volessimo citare due
titoli emblematici della selezione 2014, penseremmo naturalmente a
un maestro come Kim Ki-duk, che sa mettersi in gioco ogni volta
come se fosse la prima, e all’omnibus 9X10 Novanta
promosso da Istituto Luce Cinecittà in cui la memoria visiva
dell’Italia di ieri è stata affidata a dieci giovani autori del
cinema italiano di oggi. Non a caso One on One
dell’artista coreano è stato scelto come film d’apertura, mentre
9X10 è condiviso con la Mostra del Cinema, perché la
creatività dei nostri talenti è patrimonio comune a tutta la scena
veneziana.
Abbiamo scelto i film – e il
plurale è d’obbligo per un lavoro che ha coinvolto allo stesso modo
chi scrive, il vice-direttore Sylvain Auzou, Gaia Furrer e Renata
Santoro dell’ufficio cinema, il comitato internazionale di
selezione, i consulenti e i collaboratori – sulla base di ciò che
ci è sembrata la loro “necessità”: testimoni di un cinema che si
trasforma, cangiante e vitale oltre le barriere delle nazionalità e
delle tradizioni. È davvero un cinema globale quello che abbiamo
voluto a rappresentare i nostri gusti e le nostre passioni. Una
globalità data dalla circolazione delle esperienze, dalla
consonanza della creatività, dal desiderio di conservare le radici
senza paura di affrontare il presente.
Abbiamo scelto un motto per il
nostro lavoro da qui in avanti: «scopriamo un nuovo pubblico per un
cinema nuovo»,e a questo pubblico – cercato, sperato, voluto –
dedichiamo il nostro lavoro e undici giorni che ci auguriamo pieni
di sorprese. Sentiamo il bisogno, appunto “necessario”, di
trasmettere agli spettatori di domani l’entusiasmo, la curiosità,
la fame di cinema che sono appartenuti alle generazioni precedenti.
Vogliamo che la platea dei festival sappia essere l’occasione per
toccare con mano il piacere dell’intelligenza che la creatività
degli artisti sa innescare. E crediamo che il nostro compito, nel
mosaico della Mostra di Venezia, sia proprio quello di aggiungere
sale alla passione impigrita degli spettatori d’oggi. Che ciò
avvenga con la visione di un film, un incontro capace di cambiare
la nostra percezione delle cose, una chiacchiera a notte alta o una
discussione dai toni accesi, poco importa. Quel che conta è questa
rinnovata – ma tutta da costruire – voglia di riappropriarsi da
parte dello spettatore dello “sguardo degli artisti”: una visione
che trascende la cronaca per diventare immaginazione, profezia,
memoria collettiva ed esperienza di crescita. E a questo compito ci
dedichiamo con gli strumenti consoni a una rassegna voluta dagli
autori e pensata per gli autori.
È in questa logica che va iscritto
anche il Premio che per la prima volta attribuiamo a uno dei nostri
film; è qui che può avere un senso un verdetto popolare affidato
agli spettatori che seguono la proposta culturale delle Giornate; è
su questa strada che dovremo impegnarci anche oltre gli undici
giorni della Mostra.
Altri ringraziano giustamente in
queste pagine tutti coloro – istituzioni pubbliche e soggetti
privati – che ogni anno forniscono opportunità, mezzi e stimoli
creativi al nostro lavoro. Vorrei invece dire grazie a quelli che
per le Giornate lavorano nei mesi precedenti l’entrata in scena e
quelli che offrono il loro volontario impegno durante le giornate
al Lido. Ogni volta mi stupiscono per la capacità di essere giovani
e professionali, competenti ed entusiasti con un calore e uno
spirito di squadra che trasforma il lavoro in esperienza di vita. E
grazie anche agli addetti ai lavori che scommettono su di noi e su
un marchio di qualità che negli anni – con la guida sicura del
Presidente Barzanti, la fiducia delle associazioni, i successi
conseguiti – ha reso i Venice Days il luogo naturale per il cinema
che si rinnova.
Sono dei mercenari in versione
inedita quelli che campeggiano, sorridenti e colorati, sui nuovi
character poster de I Mercenari 3 che potete vedere di seguito
nella nostra gallery:
A dirigere questo bel gruppo di
eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a
disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film:
ne I Mercenari
3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason
Statha) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con
Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e
co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò
dal gruppo, costringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si
pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato
per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma
Barney ha piani diversi.
Leonardo DiCaprio
è il sogno di molte donne, da quando nel lontano 1997 chiese ad una
giovane e rossa Kate Winslet“ti fidi di
me?” sulla prua del Titanic.
E nel corso degli anni
l’affascinante Leo ha portato avanti molte storie sentimentali
interessanti, mai con colleghe ma sempre con modelle e bellezza
mozzafiato che come prima occupazione hanno, nella vita, quella di
rimanere in forma. L’attore adesso fa coppia con Toni
Garrn che però sembra non essere riuscita a trasmettere al
partner l’attenzione per il benessere e il proprio corpo.
Il DiCaprio che
appare sulle spiagge di Miami in compagnia di un amico non è
assolutamente il giovane e aitante personaggio che abbiamo visto
come mamma l’ha fatto in The Wolf of Wall
Street, ma quasi un uomo comune, imbolsito, con
barba e capelli incolti, perennemente avvolto in un telo a voler
coprire le proprie grazie dal sole e dagli sguardi indiscreti: che
l’ultima grande delusione agli Oscar l’abbia davvero gettato nello
sconforto? Noi speriamo di no, anche perchè riconoscimenti o meno,
Leo rimane a tutti gli effetti uno dei migliori attori della sua
generazione, e uno degli uomini più affascinanti del Pianeta. Ma
per consolare noi comuni mortali, fa bene guardare qualche sua foto
in cui non è perfettamente in forma.Vedremo presto Leonardo in
The Revenant in cui
interpreterà Hugh Glass per Alejandro González Iñárritu.
Era stata da tempo
annunciata la sua partecipazione al film, eppure Evangeline
Lilly ha smentito ufficialmente che lei sarà parte del
cast del film Marvel. La bella
attrice Evangeline, che rivedremo presto nei panni elfici di
Tauriel in Lo Hobbit la Battaglia delle Cinque
Armate, ha risposto così alle domanda in merito al
suo coinvolgimento nel progetto nei panni di Wasp: “Non so
nulla di questi rumors”.
La cosa ci sembra oltremodo
sospetta, soprattutto perchè il suo coinvolgimento è stato
confermato da più fonti. Ma probabilmente la Marvel vuole ufficializzare tutto
nel corso del Comic Con questo fine settimana.
Vi ricordiamo
che Ant-Manavrò come
protagonisti Paul
Rudd, Evangeline
Lilly, Michael
Peña, Corey Stoll,
con Patrick
Wilson e Michael Douglas. Si
baserà su una sceneggiatura co-scritto con Joe
Cornish e Edgar
Wright.Ant-Man è
prevista per il 17 Luglio 2015.
E’ un look che non sta bene a tutti
gli uomini e in questi anni decisamente non è di moda, ma ci sono
alcuni uomini che, con i capelli lunghi, riescono ugualmente a
mettere d’accordo tutti i guati femminili. Sono per lo più attori
affascinanti che sono amati in qualunque situazione e ad ogni
lunghezza di capelli, ma molte volte si tratta anche di personaggi
che, incondizionatamente, esprimono quelle qualità e muovono quei
misteriosi fili che guidano il desiderio delle donne.
Sembra che le sorprese per
Avengers Age of Ultron, in questi giorni,
non finisano mai. Ebbene grazie a EW ne
abbiamo un’altra. Hayley Atwell, Agente Carter e
love interest di Steve Rogers, tornerà nel film, anche se l’attrice
non ha dichiarato nulal di specifico. Parlando con la rivista, la
Atwell ha detto che Joss Whedon le aveva detto in
passato che sarebbe stato bello scrivere qualcosa per lei nel
prossimo film. Quindi possiamo aspettarci qualche scena in cui sarà
presente Peggy Carter, anche se non possiamo ancora dire in che
vesti, sein quelle di giovane agente negli anni ’40, o in quelle di
anziana signora malata come l’abbiamo vista in Captain
America The Winter Soldier.
A seguito di queste dichiarazioni,
ci ritorna in mente un set di Avengers Age of
Ultron su cui le comparse erano abbigliate in
perfetto stile anni ’40 e delle dichiarazioni di Joss
Whedon risalenti al 2012 in cui il regista diceva che gli
era piaciuto molto scrivere una scena tra Steve e Peggy, scena che
poi non abbiamo visto in The Avengers, ma
che a questo punto potremmo vedere in Age of
Ultron.
Ricordiamo che Peggy Carter e
Hayley Atwell torneranno quest’autunno sul piccolo
schermo per Agente Carter, la serie tv
Marvel che affiancherà
Agents of SHIELD 2 nel palinsesto
Marvel della ABC.
Ricordiamo che nel
cast Avengers Age
of Ultron sono presenti Robert
Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy
Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen oltre
a Paul Bettany, Samuel L.
Jackson e James Spader. Il
terzo capitolo del franchise di Avengers è scritto e diretto, come
sempre, da Joss Whedon. Le riprese hanno
avuto luogo inizialmente agli Shepperton Studios
(Surrey,Inghilterra), ma in seguito sono state effettute delle
riprese aggiuntive in Italia, Korea e in varie parti
dell’Inghilterra.
L’uscita del film nelle sale
cinematografiche è
prevista per il primo maggio 2015.
Come c’era da aspettarsi,
The Imitation Game verrà presentato alla
58esima edizione del BFI London Film Festival, aprendo la kermesse
il prossimo 8 ottobre 2014.
Il film racconterà del lavoro
di Turing durante la Seconda Guerra Mondiale al servizio
dell’Impero Britannico per decifrare il codice Enigma e avere così
una marcia in più sull’esercito tedesco.The
Imitation Game non ha ancora una data d’uscita qui in
Italia.
A dispetto del primo singolo che
compone la colonna sonora di Tartarguhe
Ninja, questo nuovo promo del film,
Legend Of The Yokai, è senz’altro un modo
romantico ed affascinante di rpesentare il film prodotto da
Michael Bay. Ecco di seguito il promo:
Nel
cast Tartarughe
Ninja sono presenti:
Megan Fox, Alan Ritchson, Will Arnett,
Whoopi Goldberg, William Fichtner, Noel
Fisher, Danny Woodburn, Jeremy Howard, Mos
Def e Pete
Ploszek.
La trama di Tartarughe
Ninja è la seguente: La città ha
bisogno di eroi. L’oscurità è calata su New York City quando
Shredder e il suo diabolico Clan del Piede hanno preso il controllo
su tutto, dalla polizia alla politica. Il futuro è buio, o almeno
lo sarà fino a che quattro improbabili ed emarginati fratelli
usciranno dalle fognature per scoprire il loro destino come
Tartarughe Ninja. Le Tartarughe dovranno lavorare senza paura con
la reporter April e il suo fantastico cameraman Vern Fenwick per
salvare la città e svelare il piano diabolico di Shredder.
Tartarughe
Ninja sarà distribuito nelle sale
cinematografiche degli Stati Uniti a partire dall’8 agosto 2014
mentre in quelle italiane a cominciare dal 18 settembre dello
stesso anno.
Si intitolerà
ufficialmente Knights Of The Roundtable: King
Arthur il film sul mitologico Re Artù in cantiere da
qualche mese e che sarà diretto da Guy Ritchie.
Dopo molti mesi di pre-produzione e l’annuncio ufficiale della data
d’uscita (qui) abbiamo oggi il primo nome che potrebbe
entrare a far parte del film: si tratta di Idris
Elba, che secondo The Warp sarebbe in trattative
per entrare nel cast nel ruolo del cavaliere Bedivere, il braccio
destro del padre di Artù e suo maestro d’armi che lo condurrà lungo
la strada per compiere il suo destino.
Il si baserà sul romanzo di Thomas Mallory
“Le Morte d’Arthur“, pubblicato nel
1485 e uscirà il 22 luglio 2016.Fonte: CBM
Arriva oggi la notizia che Bond
24, il prossimo film del leggendario franchise di
successo basato sul personaggio creato da Ian Fleming sarà girato a
Roma e a darne notizia è stato Luciano Sovena,
nuovo presidente di Roma Lazio Film
Commission:
Ho incontrato gli storici produttori della serie
su James
Bond, Barbara Broccoli e Michael G. Wilson e abbiamo discusso
del progetto. Una delle scene-chiave, tra le più spettacolari del
film, sarà un inseguimento di auto in via Quattro Fontane. Loro ci
puntano molto, sono già entusiasti all’idea. Mi auguro che il
Comune snellisca le procedure per concedere i permessi, sarebbe un
peccato perdere questa grande opportunità per colpa della
burocrazia.
Ospitare il kolossal su 007, spiega
Sovena, fa parte della strategia della Lazio Film Commission
che intende attirare nella regione le grandi produzioni straniere,
strappandole agli studios dell’Est, e incoraggiare gli indipendenti
italiani.La nostra regione ha tutti i requisiti,
ambientali e professionali, per diventare la location più ambita
del cinema.
Nessun altro dettagli è stato rivelato in merito
alle riprese. Per il 24esimo Bond, alla regia è stato
confermato Sam Mendes, (co)artefice del
successo del film precedente, e il regista premio Oscar, fan del
franchise, ha spiegato perchè è voluto tornare alla regia, dopo la
positiva esperienza
con Skyfall.
Mendes ha detto che nel film
precedente c’erano diverse story line che avevano bisogno di una
spiegazione, e che lui in prima persona vuole sviluppare queste
nuove storie che sono state solo accennate nel film. Stiamo
parlando del nuovo M, interpretato da Ralfh
Fiennes, di Miss Moneypenny (Naomi
Harris) e anche del simpatico Q, il
promettente Ben Whishaw.
Bond 24 sarà
diretto da Sam Mendes su una
sceneggiatura di John Logan. Nel cast sono
stati confermati Daniel Craig, Ralfh Fiennes, Naomi
Harris, Ben Whishaw. Il film uscirà al cinema il 23
ottobre del 2015 in UK e il 6 novembre negli USA.