Era il momento atteso da tutti
quelli che hanno amato Frozen, ed è tutto
dire. L’esibizione di Idina Menzel che ha eseguito da vivo Let
It Go ha stregato il pubblico, complice anche la scenografia
ricchissima che ha visto l’organizzazione saccheggiare i magazzini
Swarovski e mettere insieme un palcoscenico luccicante che ha
rievocato con grande efficacia e emozione il regno di ghiaccio
della regina Elsa.
Ecco di seguito la potente esibizione di una elegantissima
Idina:
Siamo abituati a vederla vestita in
maniera rock e succinta, eppure, ieri sera agli Oscar
Pink ci ha sorpresi tutti, presentandosi in un
abito rosso rubino, in ottima forma, con una voce magnifica e una
luce particolare. Il rosso rubino non è stato infatti casuale,
perchè la cantante è stata chiamata per omaggiare Il
Mago di Oz, nella ricorrenza del 75esimo anniversario
dell’uscita e del trionfo del film.
Brano deputato alla celebrazione e
all’omaggio è stato ovviamente Over The Rainbow, canzone
celeberrima che ha segnato davvero la storia del cinema e della
musica. Uno dei brani con più cover mai realizzate, una bellissima
canzone eil manifesto di una delle voci più belle che
Hollywood abbia mai conosciuto, quella di Judy
Garland.
Sono sette i premi Oscar che
Gravity di Alfonso
Cuaròn si porta a casa da questa 86esima notte degli
Oscar. E dopotutto potevano essere solo di più e non di meno,
perché il film con Sandra Bullock è senza dubbio
il migliore prodotto che quest’anno ha calcato il palcoscenico del
Dolby Theatre. La cerimonia (qui i dieci migliori momenti),
presentata con brio, leggerezza e semplicità da Ellen
Degeneres è corsa via senza fatica, con piacevolissimi
momenti di intrattenimento e con altrettanto piacevoli e commoventi
omaggi al passato. Il video In Memoriam, dopo tanto
parlarne, è stato un buon compromesso tra omaggi a volti noti e
meno noti, mentre il momento amarcord, dedicato al Mago
di Oz, è stato elegante e commovente, grazie
soprattutto alla bellissima voce di P!nk, che con
un abito rosso rubino (non a caso) ha intonato la leggendaria
Over the Rainbow.
I premi della serata sono stati
assegnati come da copione a tutti i favoriti, con qualche brivido
qua e là per le migliori sceneggiature: restano a bocca asciutta
Jeff Pope e Steve Cogan per la
migliore sceneggiatura non originale e David O.
Russell per la migliore sceneggiatura originale, favoriti.
Vincono invece John Ridley per 12 anni
schiavo e Spike Jonze per
Her, che è senza dubbio uno dei film che
avrebbero meritato qualcosa in più, in un altro universo parallelo
dove l’originalità e la bellezza struggente di opere rivoluzionarie
e meravigliose come quella di Jonze sono più apprezzate. Felicità
un po’ campanilistica per La Grande
Bellezza (qui), che porta a casa un
meritato premio, anche questo annunciato. Nota a margine: il palco
del Dolby è stato l’unico posto in grado di “scomporre” il sempre
perfettamente a suo agio e un po’ impettito Tony
Servillo, che ieri notte, accanto a Paolo
Sorrentino e Nicola Giuliano, appariva
come un bambino dallo sguardo emozionato e luminoso. L’Oscar torna
a casa, l’Italia rimane saldamente in testa alla classifica del
Paesi eteri ad aver vinto più premi per il miglior film straniero.
Speriamo adesso di non dover aspettare altri 15 anni per poter
tornare a partecipare ad una cerimonia dell’Academy da
protagonisti.
Il poker d’assi che ha portato a
casa i premi alle performance è stato da manuale, con una
bellissima Lupita Nyong’O (12 Anni
Schiavo), ancora una volta in questa season premiere
una delle meglio vestite, che, nella foto di gruppo, spicca per il
magnifico ebano della sua pelle, accanto al candore angelico di
un’eterea Cate Blanchett (Blue
Jasmine) e in mezzo all’abbigliamento in bianco
coordinato di Matthew McConaughey e Jared
Leto, impeccabili co-star di Dallas Buyers
Club. Un po’ di amaro in bocca resta per
Leonardo DiCaprio, elegante,
raffinato, composto, bellissimo e ancora una volta senza statuetta;
ma lo stesso discorso può farsi per Amy Adams, che
alla sua quinta nomination, resta a mani vuote e non a caso
Cate Blanchett le ha rivolto un pensiero
particolare durante il suo discorso di ringraziamento.
Grande sorpresa invece per
l’impeccabile senso dell’equilibrio di Jennifer
Lawrence quando ha annunciato la vittoria di McConaughey,
dopotutto era già caduta sul red carpet qualche ora prima e due
volte in una sera è sembrato troppo persino a lei.
Come da copione, ancora una volta,
12 Anni Schiavo e l’incredibile squadra
di Steve McQueen si porta a casa l’Oscar per il
miglior film dell’anno; ci abbiamo sperato fino all’ultimo per
Gravity, ma alla fine la commovente
storia di Solomon Northup l’ha spuntata sull’odissea personale di
Sandra Bullock. Non è ormai una novità per gli
Academy, che il miglior film e la miglior regia siano assegnati a
film diversi, e già lo scorso anno Ang Lee per
Vita di Pi e Ben
Affleck per Argo si sono
spartiti i due ambiti premi. E’ un principio molto oscuro questo
che divide i due riconoscimenti, eppure sembra un compromesso
accettabile che chiude una stagione dei premi mai come quest’anno
un po’ noiosa.
Frozen fa
doppietta, vince per Let It Go e per il miglior film
d’animazione, forse unico, vero, ma inevitabile grande torto della
serata, in quanto, senza nulla togliere al film Disney, in cinquina
era presente The Wind Rises, ultimo
(forse) film di Hayao Miyazaki, pellicola
maiuscola e devastante, vero capolavoro al di sopra di ogni
categoria e classificazione.
Ottima Ellen che ha portato un po’
di pop al Dolby, tra pizza e selfie la conduttrice ha fatto un
ottimo lavoro, con una conduzione snella e piacevole,
accompagnandoci con grande serenità e delicatezza fino alla fine
del viaggio.
Tra i protagonisti dell’86esima
edizione della Notte degli Oscar 2014 c’è
soprattutto la presentatrice Ellen Degeneres,
con una conduzione elegante, sobria e divertente. Ed ecco i
suoi momenti migliori nella nostra gallery:
All’86esima edzione degli Oscar ha vinto il premio più
ambito 12 Anni Schiavo, ma ha
trionfato Gravitycon l’Oscar
alla regia e con tutti i premi tecnici. Vince
anche Frozene La
Grande Bellezza. Ecco la lista completa dei vincitori
dell’86esima edizione dell’Academy Awards, gli Oscar 2014.
Gli Oscar spesso
ci regalano dei momenti davvero memorabili e dopo le emozioni, le
delusioni e le soddisfazioni arriva i ragionamenti a mente fredda,
le amate/odiate classifiche e, in questo caso, i 10 best
moments.
Eccoli in ordine sparso:
1: Ellen Degeneres è il suo
discorso d’apertura: breve, brillante e garbato, ma anche
molto divertente, il discorso d’apertura di questi 86esimi Academy
Awards è stato uno dei momenti migliori della serata. Ecco di
seguito alcune battute che ci ha regalato la Degeneres:
Alla nominata come migliore attrice
non protagonista June Squibb:“A 84 anni, è la
nominata più vecchia di sempre. E’ stata magnifica in Nebraska”,
poi rivolgendosi alla Squibb e urlando: “STO DICENDO CHE SEI STATA
MAGNIFICA IN NEBRASKA!”.
Su Her:
“Uno dei nominati di questa sera è Lei, e per Lei intendo Meryl
Streep.”
A Jennifer
Lawrence: “Se stanotte vinci, penso che dovremmo
portartelo noi l’Oscar quest’anno. Sapete, così non cade di
nuovo.”
A Jonah Hill:
“Ci hai mostrato qualcosa in The Wolf of Wall Street che non
vedevo da tanto tanto tempo.” In riferimento al suo pene.
2: Ellen e il selfie più
ritweettato di sempre: la bravissima conduttrice della
serata ha voluto scattare un selfie con alcuni dei nominati nelle
prime file, il momento è stato esilarante. Jennifer
Lawrence, Bradley Cooper, Angelina Jolie, Brad
Pitt, Meryl Streep, Kevin Spacey, Lupita Nyong’O con il
fratello, Channing Tatum, Julia Roberts e
mezzo Jared Leto sono stati immortalati nello scatto che ha avuto
100,000 retweet in pochissimi minuti, traffico pazzesco che ha
fatto crashare Twitter per qualche minuto.
3: L’esibizione di Pharrell
Williams, nominato per la canzone Happy, ha fatto alzare
tutti in piedi. C’è da dirlo, Let It Go meritava di vincere, ma
Happy è senza dubbio trascinante!
4: Ellen ha fatto portare
la pizza al Dolby Theatre! Quella che sembrava essere
cominciata come una semplice gag si è risolta poi nell’arrivo
effettivo di un ragazzo che ha portato delle pizze che sono state
poi distribuite tra le prime file. Nessuno si è fatto pregare e tra
le più entusiaste c’erano Jennifer Lawrence e una “incintissima”
Kerry Washington.
Dopo un po’ però Ellen ha ritirato
fuori la gag, passando con un cappello tra gli ospiti per
raccogliere un po’ di soldi per pagare la pizza. Ovviamente è
andata dritta da Harvey Weinstein. Nella sua
raccolta ha collezionato un po’ di soldi, oltre al lucidalabbra di
Lupita Nyong’O, che la presentatrice con
disinvoltura si è infilata in tasca.
5: Il discorso di
Lupita Nyong’O, profondamente commossa: l’attrice,
che ha portato a casa il premio per la migliore interpretazione
femminile da non protagonista ha pronunciato LA FRASE degli Oscar:
“Non importa da dove venite, i vostri sogni sono
validi“.
6: P!nk canta Over the
Rainbow: la cantante, ospite annunciata agli Oscar 2014,
ha omaggiato Judy Garland e il Mago di
Oz in una magnifica reinterpretazione di Over the
Rainbow.
7: Il migliore discorso di
ringraziamento della storia degli Oscar (azzardiamo):Robert Lopez e la moglie Kristen
Anderson-Lopez, vincono per Let It Go e
ringraziano in rima!
8: John Travolta
sbaglia il nome di Idina Menzel, o forse lo
ignorava completamente! Idina Menzel è
diventata una tale, sconosciuta, Adella Dazeem.
9: Matthew McConaughey e il
suo folle discorso di ringraziamento: l’attore si è
lanciato in un folle discorso nel quale ha ringraziato Dio, la
famiglia, il padre defunto, concludendo con l’ormai celebre
“Alright, Alright, Alright“, battuta d’apertura del suo
personaggio in Dallas Buyers Club. E in
verità, Matthew, alright, va bene così.
10: Bill Murray nomina trai
candidati alla migliore fotografia anche Harold Ramis:
L’attore di Monuments Men ha incluso
nella cinquina dei nominati alla migliore fotografia (premio che ha
presentato) un sesto nome, quello dell’amico Harold
Ramis, scomparso da qualche giorno e ricordato nel video
In Memoria.
Il prossimo 06 marzo
uscirà nelle sale cinematografiche italiane Un giorno
come tanti (Labor day), l’ultimo film scritto
e diretto da Jason Reitman. Curiosità e attesa
accompagnano questi ultimi giorni che precedono l’esordio italiano,
questo perchè Labor day presenta diversi
spunti di interesse: dalla regia di Reitman, giovane regista ma già
molto stimato, sino al cast impreziosito dal premio Oscar
Kate Winslet ed dal bel tenebroso Josh
Brolin, nominato dall’Academy per la sua interpretazioni
in Milk di Gus Van
Sant.
Un giorno come
tantiracconta la storia di Adele
(Kate Winslet) giovane donna rimasta senza marito
e che vive con il figlio tredicenne Henry (Gattlin
Griffith). Adele è solitaria e malinconica oltre a
soffrire di agorafobia, la paura per gli spazi aperti e pieni di
gente. Un giorno il figlio, a cui piace prendersi cura della madre
da buon uomo di casa, la convince ad andare in un centro
commerciale e qui avverrà l’incontro che cambierà le loro vite
oltre il percorso narrativo del film.
Un uomo, Frank (Josh
Brolin), uno sconosciuto ferito ad una gamba, avvicina il
giovane Henry e gli chiede soccorso; il ragazzo convince la madre a
portare a casa quell’uomo per dargli il loro aiuto. Solo dopo madre
e figlio realizzeranno la vera identità di quell’uomo: un evaso.
Tra Frank e Adele nascerà un rapporto strano, confuso e la donna
non saprà più se considerarsi ostaggio o complice.
Un
giorno come tantiè tratto dall’omonimo
romanzo di Joyce Maynard, affermata scrittrice
americana che a inizi anni ’70 balzò all’onore delle cronache per
la sua chiaccheratissima relazione sentimentale con il grande David
Salinger, autore tra gli altri de Il giovane
Holden.
Come già scritto però, è proprio la
firma di Reitman ad accendere un particolare interesse verso questo
film, in quanto il 36enne regista canadese è garanzia di qualità.
Negli ultimi anni sono stati molto apprezzati da critica e pubblico
diversi suoi lavori tra cui citiamo Thank you for
smoking, Juno e Tra le
nuvole, film accomunati da tematiche forti e dalla
componente sociale importante ma raccontati con gusto e una
leggerezza narrativa non comuni e che hanno fatto grande presa tra
il grande pubblico.
Avvalendosi poi della straordinaria
classe della bravissima Winslet, Reitman ha indubbiamente fatto
centro, convincendo anche gli ultimi scettici. Negli USA il film è
uscito a Natale e già nelle prime settimane ha raccolto buoni
risultati al botteghino nonostante la tagliola della censura
americana si sia abbattuta sul film, per cui è stato deciso il
divieto ai minori di 13 anni. Motivo? Alcune scene troppo violente
e sessualmente esplicite.
La controversa pellicola di
Martin Scorsese è arrivata alla notte degli Oscar
con ben cinque nominations, inclusa una come miglior film, ma è
stata esclusa non riuscendo ad accaparrarsi neanche uno dei premi
attesi.
The Wolf of Wall Street ha anche avuto delle
nominations per il miglior attore non protagonista, Jonah
Hill, per il miglior attore protagonista, Leonardo DiCaprio, per la migliore
sceneggiatura originale, Terence Winter, e per il
miglior regista, Martin Scorsese.
Leonardo DiCaprio
ha ricevuto una cocente sconfitta lasciando il posto per quest’anno
a Matthew McConaughey per la sua interpretazione
in Dallas Buyers Club.
The Wolf of Wall Street di Scorsese ha generato fin da
subito molte polemiche per aver dipinto un affascinante
ritratto del trader Jordan Belfort
ignorando, però, le vittime delle sue truffe finanziarie molte
delle quali hanno infatti condannato il film. In risposta a queste
accuse lo stesso Belfort ha dichiarato che trova
ridicola l’idea che Scorsese abbia voluto esaltare
il suo comportamento dal momento che il film è palesemente
un’accusa. Lo stesso Scorsese assieme a
DiCaprio ed allo sceneggiatore
Terence Winter, ha difeso la sua opera da
queste critiche dichiarando che la storia è stata pensata come un
attacco verso il mondo della finanza ma che allo stesso tempo
si è voluto trascinare il pubblico all’interno di questo ambiente
per renderlo consapevole della reale cultura che lo permea. Il film
di Scorsese è stato inoltre criticato per la
massiccia quantità di stupefacenti che viene mostrata sullo
schermo, per l’uso eccessivo di parolacce e per la durata di quasi
tre ore.
L’inizio della produzione del
nuovo film sul personaggio di Terminator
è stata programmata per questo Aprile e, contrariamente a voci
precedenti, Arnold Schwarzenegger tornerà a
recitare nel film presumibilmente nei panni di uno dei robot
protagonisti.
Parlando con i fans anche durante
l’Arnold Sports Festival a Columbus,
Schwarzenegger si è detto molto ottimista circa le
prossime riprese e ha dato alcuni nuovi dettagli che riguardano le
location del film esprimendo i suoi pensieri sullo
script: Inizieremo le riprese verso la metà o alla fine di
Aprile e dureranno quattro mesi e mezzo circa. Gireremo
principalmente a New Orleans , con alcune scene realizzate a
San Francisco e forse un po’ anche a Los Angeles. Sono
davvero impaziente perché, come sapete, l’ultima volta che è stato
girato un film su Terminator, ero governatore e quindi non ho
potuto essere in quel film , ma ora sono tornato e sono molto
entusiasta di esserci … la sceneggiatura è fantastica , quindi sono
davvero impaziente di iniziare a girare!
Primo film di una trilogia, nel
nuovo Terminator vedremo anche
Jason Clarke, Emilia Clarke, e
Jai Courtney. David Ellison e
Laeta Kalorgridis
(Avatar, Shutter
Island) saranno i producer mentre Patrick
Lussier (Drive Angry) si
occuperà della sceneggiatura . Il regista sarà Alan
Taylor (Thor: The Dark
World). Il film uscirà nelle sale il 1 ° luglio
2015.
Mentre ad Hollywood si conclude
l’assegnazione degli Academy Awards con le sue
vittorie e le sue sconfitte , dall’altra parte del mondo, nel West
End di Londra, la stampa d’intrattenimento britannica è stata
convocata in una sala proiezioni nel seminterrato del Mayfair Hotel
per visionare in anteprima cinque scene del prossimo blockbuster
estivo della Warner Bros: Godzilla.
Circa 200 giornalisti e blogger hanno applaudito non appena il
colosso nipponico, ora due volte più alto del suo antenato prodotto
dalla Toho Studios, ma non meno aggressivo ,
ha iniziato a devastare varie parti del globo facendo urlare e
tremare di panico l’intera umanità.
Il filmato è stato presentato dal
regista del film, Gareth Edwards, che sedeva al
lato del palco , con un largo sorriso ma anche un po’ nervoso,
soprattutto nel momento in cui ha iniziato ad avere luogo, sullo
schermo, la carneficina del mostro atomico. L’ultimo (e finora
anche unico) film di Edwards, uscito tre anni fa ,
è stato Monsters, come si evince dal
titolo un’altro film su un essere mostruoso, girato in America
Centrale con un budget di circa 9000 dollori, una troupe composta
da appena sette persone e gli effetti speciali realizzati
direttamente sul suo computer portatile . Questa volta il budget a
sua disposizione per Godzilla arriva
circa a 100 milioni di dollari , e soltanto il numero dei suoi
produttori è più alto della troupe che lo supportava nella
realizzazione della sua opera prima.
Godzilla, il film
Vi ricordiamo che Godzilla, diretto
da Gareth
Edwards,comprende nel cast attori
del calibro di
Aaron Taylor-Johnson, Bryan
Cranston, Elizabeth
Olsen David Strathairn, Juliette
Binoche e la new entry Ken
Watanabe. La pellicola arriverà in Italia il 15 Maggio
2014. Akira Takarada, protagonista della pellicola
originale, dovrebbe, inoltre, avere anche una piccola parte in
questa rivisitazione, tornando sul set
di Godzillaa
sessanta anni di distanza dalla sua interpretazione.
Scritto da Max
Borenstein, che ha rielaborato uno script
di David S. Goyer e David
Callaham, Godzillasarà
il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto
che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel
16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta
molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole
in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing
Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il
sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.
Chissà se a rendere così bella
Jessica Biel è il particolare mix di geni che ha ereditato,
un po’ tedeschi, un po’ francesi, ma anche inglesi e irlandesi, con
uno spruzzo di Choctaw (una particolare etnia indiana degli Stati
Uniti del sud) che certo non guasta. Comunque la signorina non è
una che passa inosservata, e ha cominciato presto.
Dopo un paio d’anni da
baby-modella, infatti, la quattordicenne Jessica è già al
Settimo cielo, perché si aggiudica il ruolo di Mary –
la secondogenita un po’ ribelle della svariata prole del pastore
Camden & consorte – nella celebre serie televisiva tutta casa &
chiesa. L’anno successivo la signorina arriva anche al cinema
col film L’oro di Ulisse, in cui interpreta la nipote
di Peter Fonda, guadagnandosi numerosi apprezzamenti e un
Young Artist Award.
Nel 2000, però, le viene la
malaugurata idea di posare in topless per il numero di marzo di
Gear, scatenando le ire dei produttori di Settimo
cielo, che la vorrebbero sempre ligia ai doveri di
devota-figlia-del-reverendo-Camden: seguono azione legale contro la
rivista e pubbliche scuse della sciagurata, che però definisce il
servizio fotografico una “esperienza formativa”. Esperienza che le
deve essere piaciuta parecchio, se poi nel 2002 partecipa al film
Le regole dell’attrazione, dal romanzo del
ragazzaccio Bret Easton Ellis, in cui interpreta il
personaggio di Lara, studentessa universitaria assai promiscua.
Repetita iuvant, no? E quelli della L’Oreal evidentemente
sono più open-minded, perché il 2002 è anche l’anno in cui la
prestigiosa casa di cosmetici sceglie la scostumata come nuova
testimonial.
Forse è per smarcarsi dall’immagine
di mite ragazza acqua & sapone, forse è per pura coincidenza, fatto
sta che i progetti successivi di Jessica sono tutti ad alto tasso
adrenalinico, vedi il remake di Non aprite quella
porta (2003), Balde: Trinity, Stealth –
Arma suprema (entrambi del 2004) e Home of the Brave
– Eroi senza gloria (2006); ma Miss Biel si ritaglia anche
qualche particina in Elizabethtown,
Cellular e London, prima di guadagnarsi
dei meritati primi piani in The Illusionist
-L’illusionista (con Edward Norton) e
Next (con Nicolas Cage), che precedono due
commedie più o meno romantiche, Vi dichiaro marito e…
marito e Un matrimonio all’inglese (in cui
interpreta anche due brani della colonna sonora).
Il 2010 la vede tornare all’azione
nell’adattamento per il grande schermo del telefilm di culto
A-Team, per poi sorprenderla a rispolverare il suo
lato sentimentale in due film corali, Appuntamento con
l’amore e Capodanno a New York (che NON è
diretto dai Vanzina, ndr). Ormai Jessica è una diva
affidabile e il ruolo da coprotagonista non glielo toglie più
nessuno: dallo sci-fi Total Recall – Atto di forza al
fianco di Colin Farrell, al mucciniano Quello che so
sull’amore con Gerard Butler, all’horror-thriller
I bambini di Cold Rock, fino al recente biopic sul
maestro del brivido, Hitchcok.
Quanto a carriera la fanciulla non
si può certo lamentare, ma anche la vita privata va a gonfie vele.
Dopo una relazione con l’attore Chris Evans, nel 2007 Jessica si mette con
un’altra celebrity, il sempreverde Justin Timberlake (che,
fra l’altro, si chiama come suo fratello), finché nel 2011 i due si
fidanzano (tra le nevi del Montana), per poi unirsi nel sacro
vincolo del matrimonio (nel sole della nostra Puglia). Pur
mantenendo il cognome da nubile per il lavoro di attrice, Jessica
di recente ha ufficialmente assunto quello del marito, quindi
adesso possiamo pure chiamarla Mrs. Timberlake, ecco. Ovviamente il
consorte è invitato a festeggiare con noi il 32mo compleanno della
sua bella, anche perché gli auguri glieli canterà senz’altro meglio
di noi. HAPPY BIRTHDAY JESSICA!
Era stato un argomento sul quale
avevamo parecchio discusso nelle ore precedenti alla notte degli
Oscar. Il segmento In Memoriam però è riuscito, più o
meno, a mantenere un buon equilibrio e a racchiudere tutti i volti
più noti del mondo dello spettacolo che ci hanno lasciati negli
ultimi 12 mesi, compreso persino Harold Ramis, che
ci aveva lasciati solo qualche giorno fa.
Con una bruciante partenza su
James Gandolfini, il video ha poi lasciato spazio
a moltissimi volti noti e meno noit dello spettacolo, che hanno
lavorato dietro e davanti alla macchina da presa, per poi culminare
con i volti noti e amati di Peter O’Toole, Shirley
Temple e Philip Seymour Hoffman, cui è
stata dedicata l’ultima immagine.
Il video è stato presentato da
Glenn Close, elegantissima e sobria in un abito
nero Zac Posen: “We love you, we honor you, we miss
you, but most of all — we thank you. (Vi vogliamo bene, vi onoriamo
e ci mancherete, ma soprattutto, vi ringraziamo)”.
Alla fine Sorrentino ce l’ha fatta,
il suo film, La Grande
Bellezza, è riuscito a vincere l’Oscar per il miglior
film straniero e a riportare il prestigioso premio in Italia. Era
dall’anno di Benigni e de La Vita è Bella
che l’Oscar non andava all’Italia, e con Sorrentino il nostro Paese
rimane saldamente in vetta alla classifica dei Paesi stranieri ad
aver ottenuto il maggior numero di statuette per la categoria, con
buona pace dei cugini francesi che hanno minato il poker perfetto
di Sorrentino, sottraendogli il Cesar per il miglior film straniero
in favore di Alabama Monroe, pure battuto
da La Grande
Bellezza alla 86esima edizone degli
Oscar.
Paolo Sorrentino
ha battuto anche la spietata critica che ha remato contro il
successo internazionale del suo film, e cn ancora maggiore
soddisfazione torna a casa vincitore. Il premio ha un grande valore
anche per il cinema italiano, che torna a far parlare di sè
all’estero e torna a ricevere un prestigioso riconoscimento.
Sorrentino ha dedicato il premio ai genitori, ha citato la “sua”
vera grande bellezza, la moglie e i figli, e ha ringraziato le sue
fonti di ispirazione: Fellini, Scorsese e Diego Armando
Maradona.
Tra il Golden Globe e il BAFTA di
Paolo Sorrentino, adesso ci sarà anche un
bell’omino d’oro lucido.
All’86esima edzione degli Oscar ha
vinto il premio più ambito 12 Anni
Schiavo, ma ha trionfato
Gravity con l’Oscar alla regia e con
tutti i premi tecnici. Vince anche Frozen
e La Grande Bellezza. Ecco la lista
completa dei vincitori dell’86esima edizione dell’Academy Awards,
gli Oscar 2014.
Non ci credevamo quando l’abbiamo
visto, eppure Jennifer l’ha rifatto. La Lawrence, magnifica in un
rosso Dior, è letteralmente rovinata sul red carpet degli Oscar
2014.
L’attrice è caduta e per evitare il
peggio si è aggrappata alle spalle di una donna davanti a lei,
della quale non riusciamo ad individuare l’identità dal video che
abbiamo adesso a disposizione.
Si è tenuto questa notte il
red carpet degli Oscar 2014,
l’86esima edizione dell’ambito riconoscimento al cinema americano.
Ed ecco tutte le foto degli attori che hanno sfilato prima
dell’attesissima cerimonia.
Gli Oscar sono i premi che
l’Academy of Motion Picture Arts and
Sciences assegna ogni anno al meglio (o presunto
tale) del cinema americano dell’anno appena trascorso. Il 2013
cinematografico è stato ricco di sorprese e film importanti,
progetti indipendenti e film storici, grande storie private e
umane.
Guarda in diretta lo streaming del
red carpet degli Oscar 2014, l’86esima
edizione dell’ambito riconoscimento all’industria cinematografica
statunitense e come è consuetudine prima dell’inizio della
cerimonia gustiamoci la sfilata di tutti gli attori, produttori,
registi, sceneggiatori e addetti nominati.
L’appuntamento è alle 24.00
con il red carpet e poi alle 2.00, ora italiana, per l’inizio della
cerimonia. Chi vincerà secondo voi? Sapete chi sono i nominati? Di
seguito qualche link utile per scoprire, per chi non lo avesse
ancora fatto, i nominati, le previosioni e tutto ciò che occorre
sapere per essere pronti a questa 86esima Notte degli
Oscar!
Forse non tutti sanno che
Terry Gilliam, insieme allo sceneggiatore del suo
Brazil Charles McKeown, era statto
contattato per dirigere l’adattamento di
Watchmen di Alan Moore
sin dagli anni ’90. Per diversi impedimenti, come sappiamo, il film
è poi passato a Zack Snyder. Adesso, durante la
promozione di Non – Stop, film con
Liam Neeson, il produttore Joel
Silver, che ha prodotto Watchmen
e che avrebbe dovuto produrre anche la versione diretta da Gilliam,
ha parlato di Watchmen e di come il
regista di Parnassus voleva far finire il film.
“Terry avrebbe
impostato maggiormente il discorso sulla vicenda del Dr. Manhattan
e i cambiamenti sociali, politici ed economici apportati dalla sua
esistenza alla struttura stessa del mondo. Per lui quel personaggio
aveva davvero alterato la realtà conosciuta. Quindi Ozymandias lo
convinceva a tornare indietro nel tempo per prevenire la sua stessa
creazione. Era l’unico personaggio con superpoteri dunque viaggiava
indietro nel tempo per impedire l’avvento del Dr. Manhattan e, nel
vortice creatosi in seguito a ciò, i personaggi di Watchmen
diventavano solo i protagonisti di un fumetto. Per cui tre
personaggi, mi pare fossero Gufo Notturno, Spettro di Seta e
Rorschach, si ritrovano a Times Square dove c’era questo bambino
che leggeva un fumetto. Il piccolo li guardava ed esclamava ‘Siete
come i personaggi del mio fumetto’. Era una storia intelligente,
ben articolata, con una risoluzione finale adeguata. Ma non è mai
diventata realtà.”
Ecco un motion poster per
Noah, film di Darren
Aronofsky che vede nel cast Russell Crowe,
Jennifer Connelly, Emma Watson, Logan Lerman, Anthony Hopkins,
Douglas Booth e Ray Winstone.
Noah
di Darren Aronofsky arriverà in Italia il
prossimo 10 aprile 2014. La storia riprende la storia Noè, il
patriarca biblico, il più importante dopo Adamo e prima di
Abramo. Secondo la narrazione biblica è il costruttore
dell’Arca di Noè grazie a cui l’Umanità continuò la propria
esistenza sulla Terra; sull’Arca furono ospitate 7 coppie degli
animali puri ed una coppia di tutti gli altri animali (secondo
Genesi 6,19; secondo Genesi 7,2).
Mancano poche ore all’inizio della
cerimonia di consegna degli Oscar 2014, i premi che
l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences
assegna ogni anno al meglio (o presunto tale) del cinema americano
dell’anno appena trascorso. Il 2013 cinematografico è stato ricco
di sorprese e film importanti, progetti indipendenti e film
storici, grande storie private e umane. Questa notte (italiana)
vedrà quindi il coronamento dei migliori del cinema made in USA
negli ultimi 12 mesi e per seguire al meglio la diretta
dell’evento, Cinefilos.it vi accompagnerà in
live blogging su Facebook e Twitter
facendovi compagnia.
L’appuntamento è alle 24.00 con il
red carpet e poi alle 2.00, ora italiana, per l’inizio della
cerimonia. Chi vincerà secondo voi? Sapete chi sono i nominati? Di
seguito qualche link utile per scoprire, per chi non lo avesse
ancora fatto, i nominati, le previosioni e tutto ciò che occorre
sapere per essere pronti a questa 86esima Notte degli Oscar!
Durante un’intervista con The Wrap,
il costuminista di Batman vs Superman, Michael
Wilkinson, ha finalmente rivelato i dettagli sul costume
di Wonder Woman, che nel film, come tutti
sappiamo, sarà interpretata da Gal
Gadot. Ecco le dichiarazioni fatte da Wilkinson, che
ha definito il prospetto creativo del costume come qualcosa di
emozionante e al tempo stesso spaventoso:
“Wonder Woman merita di essere
portata sul grande schermo in tutta la sua gloria. Quello che io
faccio è studiare il modo in cui il personaggio è stato portato sia
sul grande schermo, che sul piccolo schermo, sia come è stato
presentato nei fumetti e nelle graphic novel. Abbiamo prima
studiato ed elaborato tutto, per poi decidere di mettere tutto da
parte e concentrarci su cosa era giusto per questo nuovo film, per
l’universo cinematografico che Zack Snyder sta cercando di mettere
insieme. Cerchiamo di dare vita ad una Wonder Woman che abbia una
qualche rilevanza per il pubblico di oggi”.
Quando gli è stato chiesto se
sarebbe stato realistico vedere Wonder Woman combattere il crimine
con il suo costume, Wilkinson ha risposto: “Assolutamente!
Voglio dire, basta guardare i gladiatori dell’antica Roma… hanno
fatto le loro cose con pochi vestiti e un semplice scudo. Ha
funzionato per Thor, ha funzionato per 300… vediamo cosa succederà
questa volta”.
Di seguito il video
dell’intervista:
Vi
ricordiamocheBatman
Vs Supermansarà diretto dal
regista Zack Snyder su sceneggiatura scritta in
collaborazione con Chris
Terrio (Argo),sulla
base di una storia già scritta da David S.
Goyer. Confermati nel cast del filmHenry Cavill, Ben
Affleck, Amy Adams, Laurence Fishburne, Diane
Lane, Gal Gadot, Jeremy
Irons e Jesse Eisenberg.
Arrivano le prime parole
dell’attore Thomas Kretschmann che, come
molti di voi sapranno, interpreterà uno dei nuovi personaggi che
vedremo nell’attesissimo The Avengers Age of
Ultron, ovvero il Barone von
Strucker. Ebbene, in attesa di vedere le prime immagini
del film nello speciale annunciato su
ABC, Assembling a
Universe che andrà in onda a Marzo, sentiamo le
rivelazioni dell’attore che conferma di aver firmato un contratto
multi-film.
«Tutto questo è
grandioso.c quindi vuol dire che non sarò solo in Avengers: Age of Ultron, hanno
intenzione di usare il mio personaggio per un lungo periodo. Non
conosco ancora i dettagli, la Marvel tiene tutto
top-secret». L’attore ha anche parlato delle prime sequenze
girate: «Ero molto nervoso. Sono arrivato sul set davvero
super preparato, sono andato da Joss e gli ho detto “questo è il
mio primo giorno, tutto questo è enorme, cerca di avere pazienza
con me, sono un po’ nervoso”».
In questo nuovo capitolo della
fortunata saga ispirata ai comics della Marvel troveremo le star
Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy
Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Samuel
L. Jackson, e James Spader. Scritto e diretto
da Joss Whedon, il film uscirà nelle sale il
primo Maggio 2015.
Sono stati assegnati a Santa Monica
i prestigiosi premi dedicati al cinema indipendente,
gli Independent Spirit Awards. Trionfo
annunciato quello di 12
Anni Schiavo di Steve
McQueen, che si è aggiudicato 5
premi.
Tutti i premi:
miglior film: 12 anni
schiavo
miglior regista: Steve
McQueen per 12 anni schiavo
miglior opera prima: Prossima
fermata: Fruitvale Station
miglior sceneggiatura: 12 anni
schiavo
miglior prima
sceneggiatura: Nebraska
miglior attrice: Cate
Blanchett per Blue Jasmine
miglior attore: Matthew
McConaughey per Dallas Buyers Club
miglior attrice non
protagonista: Lupita
Nyong’o per 12 anni schiavo
miglior attore non
protagonista: Jared
Leto per Dallas Buyers Club
miglior fotografia: 12 anni
schiavo
miglior montaggio: Short Term
12
miglior documentario: 20 Feet from
Stardom
miglior film internazionale: La vita
di Adèle
Robert Altman Award: Mud
John Cassavetes Award: This is Martin
Bonner
Piaget Producers Award: Toby
Halbrooks e James M.
Johnston
Someone to Watch Award: Shaka
King per Newlyweeds
Truer Than Fiction Award: Jason
Osder per Let the Fire Burn
Sono stati consegnati i
famosi Razzie Awards 2014, che come
noto premiano il peggio prodotto da Hollywood l’anno
precedente. A trionfare è la famiglia Smith che si aggiudica il
premio come peggio attore protagonista e non protagonista.
Ecco tutti i premiati:
peggior
film: Comic
Movie
peggior
attore: Jaden
Smith (After Earth)
peggior
attrice: Tyler Perry, vestito
da donna in A Madea Christmas
peggior attore
non protagonista: Will
Smith (After Earth)
peggior attrice
non protagonista: Kim
Kardashian (Tyler Perry’s
Temptation)
peggior
combinazione cinematografica: Jaden
Smith e Will
Smith (After Earth)
peggior sequel,
remake, rip-off sequel: The Lone
Ranger
peggior
regista: le 13
persone che hanno diretto Comic
Movie
peggior
sceneggiatura: Comic
Movie (scritto da 13
“sceneggiatori”)
Dopo l’annuncio del cast arrivano
le parole del produttore dei nuovi Fantastic
Four, il regista Matthew
Vaughn, qui appunto in qualità di produttore, che ha
dichiarato sulle pagine di Empire che il film sarà un
reboot totale e che bisogna dimenticarsi dei film già visti
targati Tim Story.
“Sarà un reboot totale, questo
è sicuro. Non avrà niente a che fare con gli altri film. Non si
tratterà di un uomo elastico e di un uomo di pietra che sembra
fatto in polistirolo. E non sarà una commedia”.
Basato sul fumetto “The Ultimate
Fantastic Four”, il nuovo adattamento si concentrerà sui personaggi
più giovani. Josh Trank dirigerà il film
basato su una sceneggiatura Kinberg, Matthew
Vaughn e Gregory
Goodman che saranno anche produttori esecutivi. Ora
non resta che aspettare chi sarà il cattivo del
film. Fantastic Four uscirà il 19 Giugno 2015.
Il cast del reboot è stato
ufficializzato giorni fa, con Miles
Teller nuovo Mr. Fantastic,Kate
Mara nei panni di Sue Storm, Michael B.
Jordan primo Johnny Storm di colore ed
infine Jamie Bell roccioso Ben Grimm. Ad
occuparsi della regia Josh Trank, applaudito
ed apprezzato con Chronicle, mentre Simon
Kinberg metterà mano alla sceneggiatura.
Arrivano dichiarazioni che non faranno
felici i fan di Ritorno al futuro.
Infatti l’attore Crispin
Glover, che nel film interpreta George
McFly, intervistato dal
sito IGN ha parlato della sua
esperienza e dei suoi ideali di cinema. L’attore si è descritto
come “un ventenne naif e idealista che amava il cinema
perché poneva degli interrogativi” all’epoca delle riprese del
film di Robert Zemeckis.
Tuttavia, dopo aver dichiarato di
essere orgogliosissimo e fortunato per aver fatto parte di quel
film, dichiara di ritenere il messaggio che ne deriva negativo:
“La struttura del copione era perfetta ma, il fatto che
Marty McFly alla fine esulti scoprendo il
pick-up 4×4 nel garage, riduce l’aspetto morale della storia in
soldi-uguale-felicità.” “Il padre diventa un vincente
e nel futuro lo ritroviamo felice e innamorato, che è bellissimo,
però non capisco perché debba essere determinante anche l’aspetto
finanziario come ricompensa, che secondo me poteva essere
tolto”.
Inoltre, pare che l’attore sia
oggetto delle ostilità dei fan quando tenta di spiegare questo sue
pensiero. A tal proposito secondo Glover pare sia
questo uno di motivi per il quale non è stato coinvolto nei sequel
successivi, smentendo così uno dei produttori e sceneggiatori del
film, Bob Gale che ha dichiarato di non averlo
scritturato perché pretendeva lo stesso salario del protagonista di
Michael J. Fox.
Si è spento a Parigi all’età di 91
anni il regista francese Alain
Resnais, la notizia arriva dal suo fidato
produttore, Jean-Louis Livi. Il regista è
scomparso dopo aver presentato il suo ultimo film
Aimer, boire e chanter, nel
mese di Febbraio al Festival di Berlino 2014.
Fu uno degli ispiratori
teorici della Nouvelle Vague, di cui fu sempre
punto di riferimento, pur non aderendovi mai ufficialmente. Si
distingue anche per la sua attività di teorico del
cinema. Dopo più di dieci anni dedicati alla produzione di
film documentari, sull’onda della Nouvelle
Vague Resnais esordisce nel lungometraggio
di fiction con Hiroshima mon
amour (da
una sceneggiatura di Marguerite
Duras) che riscuote grande successo critico. Tra i suoi
film ricordiamo anche Sabine Azéma,
L’anno scorso a Marienbad (1961),
Mon oncle d’Amérique (1980) e
Smoking/No Smoking (1993).
Il suo nome è Craig, Daniel
Wroughton Craig. E non è solo un macho con gli occhi di
ghiaccio, no! Il signorino ha frequentato il National Youth Theatre
di Londra e si è poi laureato alla prestigiosissima Guildhall
School of Music and Drama (nel lontano 1991), facendo la gavetta a
teatro, come nella migliore tradizione.
E come da tradizione, Daniel si
mantiene agli studi facendo il cameriere, per poi debuttare nel
telefilm Le avventure del giovane Indiana Jones (nel
ruolo di Schiller) e, dopo tanti ruoli qua e là fra cinema e tv,
col volgere del nuovo millennio il giovane approda finalmente al
grande pubblico. Comincia da Lara Croft: Tomb Raider,
e prosegue con Era mio padre, e poi The
Mother, The Pusher, Sylvia,
The Jacket… finché Spielberg non lo sceglie
per Munich, e ci si comincia a ricordare un po’
meglio di lui. La super-svolta (di quelle da cintura di sicurezza e
air-bag alla mano) arriva nel 2006 quando, sbaragliando la
concorrenza (gente tipo Clive Owen, Ewan McGregor e
Hugh Jackman), Daniel eredita ufficialmente lo scettro – o
meglio, lo smoking – di Pierce Brosnan. È proprio Mr Craig,
infatti, il 6° Bond cinematografico nel 21° film dedicato
alla famosa spia al servizio di Sua Maestà, Casino
Royale.
Certo, non mancano le critiche: i
fan duri & puri si scatenano sul Web, contestando la scelta dei
produttori caduta su un attore che, secondo loro, non ha il
physique du rôle per rendere giustizia al mitico 007. È
vero, magari Craig ha i lineamenti un po’ ruvidi e una presenza
molto (molto, ma molto) maschia, ma alla fine non è forse quella
l’essenza di Bond? E poi non è il primo biondo a interpretare il
celebre personaggio creato da Ian Fleming (vedi
Roger Moore), e ricordiamoci che Daniel è un britannico
D.O.C. e quella è la cosa più importante. Vabbè, comunque sia, i
suoi detrattori sono presto costretti a ricredersi, perché l’attore
dimostra di saperci fare e il box office lo conferma a suon di zeri
un po’ in tutto il globo. Tiè! Daniel può quindi dedicarsi in santa
pace ai due capitoli successivi, l’adrenalinico Quantum of
Solace del 2008 e l’introspettivo (nei limiti del caso)
Skyfall del 2012, lo stesso anno in cui si ritrova al
servizio di Sua-Maestà-quella-vera nel cortometraggio Happy
and Glorious, in cui il suo 007 appare insieme alla Regina
in persona, complice Danny Boyle.
Il regista, infatti, in veste di
direttore artistico dei Giochi Olimpici di Londra, sceglie di
riunire due delle icone brit per eccellenza in un divertente sketch
destinato ad aprire la cerimonia d’inaugurazione. Ma Daniel non è
tutto Martini (agitato, non mescolato) e Aston
Martin: nel frattempo si è cimentato con vari generi, dal
remake sci-fi de L’invasione degli ultracorpi, il
catastrofico Invasion, al fantasy La bussola
d’oro (entrambi con Nicole Kidman); dal dramma
storico Defiance – I giorni del coraggio, al
fanta-western Cowboys & Aliens, fino al letterario
Millennium – Uomini che odiano le donne, versione a
stelle & strisce (firmata David Fincher) dell’omonimo film
svedese tratto dalla saga di Stieg Larsson. E ha trovato
anche il tempo di calcare le scene di Broadway, dove per 10
settimane ha recitato nell’acclamato A Steady Rain al
fianco di Jackman, uno dei suoi rivali nella selezione per il nuovo
Bond (ma Hugh si è vendicato a suo modo, soffiandogli il primo
posto nella classifica del più sexy del 2008 redatta dalla rivista
People). E a Broadway Craig ci è tornato anche di recente,
con una pièce (Betrayal) che lo ha visto collaborare
nuovamente con la sua dolce metà. Procediamo per gradi: è il 2010 e
sul set di Dream House il nostro eroe si innamora
della sua partner, una che conosce da anni e che nel giro di pochi
mesi diventerà sua moglie (la seconda). Dopo il matrimonio con
l’attrice Fiona Loudon (da cui ha avuto una figlia), Craig
convola quindi a nozze con un’altra collega, Rachel Weisz
(ex signora Aronofsky) in una cerimonia pressoché segreta:
pare, infatti, si sia svolta alla presenza di soli 4 ospiti, due
dei quali erano i rispettivi figli degli sposi.
Oggi siamo sicuramente di più a
festeggiare il suo 46mo compleanno, quindi stringiamoci per fare
posto a tutti e aiutiamo il ragazzo a spegnere le candeline. Al
regalo ci penserà la mogliettina: l’anno scorso gli ha preso una
Aston Martin V12 Vantage Roadster, quindi chissà cosa si sarà
inventata a questo giro! HAPPY BIRTHDAY DANIEL!
Variety riporta una notizia che ci farà
pregustare l’esibizione dedicata a Frozen il regno di
ghiaccio di domani notte, durante la cerimonia degli
Oscar. Ricordiamo che il film Disney gareggia con due nomination,
per il miglior film d’animazione e per la migliore canzone
originale, e infatti Indina Menzel che nel film da
la voce alla Regina Elsa, canterà proprio Let it Go.
La
particolarità della sua esibizione però sarà l’allestimento del
palco, infatti i produttori degli Oscar hanno ordinato centinaio a
migliaia di cristalli Swarovski per decorare la scena durante il
numero.
L’esibizione sarà quindi sicuramente emozionante,
considerando anche la bellezza del brano e la bravura di Indina,
abituata a calcare i palcoscenici di Broadway. Let it
Go è scritta da Kristen Anderson-Lopez e
Robert Lopez.
Vi
ricordiamo che potrete seguire il nostro live blogging domenica
sera a partire dalle 23.30 sempre tramite la nostra pagina Facebook o se
preferite sul nostro canale Twitter.
Arrivano da CBM in questi giorni un po’
tristi per la scomparsa del compianto Harold Ramis
una valanga di concept art originali
di Ghostbusters 2, secondo capitolo
del franchise che Ramis ha creato insieme
all’amico Dan Aykroyd. I concept arrivano poco
dopo la notizia che il terzo capitolo sia ancora in produzione.
I piani per il terzo capitolo della
saga erano quelli di iniziare le riprese quest’anno a Cleveland,
anche se pare che lo script non è ancora del tutto pronto, e pare
che il coinvolgimenti di Ramis era già
una piccola parte, infatti la trama si concentrerà su una nuova
generazione di acchiappa fantasmi con piccoli cammei degli
originali.
“Si baserà su una nuova ricerca
che un gruppo di giovani uomini e donne sta conducendo presso la
Columbia University … In sostanza , il mondo e le dimensioni
in cui viviamo, i nostri quattro piani di esistenza , lunghezza,
altezza , larghezza e tempo, vengono minacciati da alcune delle
ricerche scientifiche e i nuovi Ghostbusters devono risolvere il
problema ” .
Ecco una sneak peek del trailer di
Transformers Age of Extinction, che
debutterà martedì prossimo e sarà ricco, a quanto si legge su
Comic Book Movie, di scene inedite.
Ricordiamo
che Transformers Age of
Extinction sarà diretto nuovamente
da Michael Baycon
protagonisti:Mark
Wahlberg, Jack Reynor,Nicola Peltz e Kelsey
Grammer. Vi ricordiamo che per tutte le news sul film
potete consultare il nostro speciale: Transformers 4. Mentre per le info utili
sulla pellicola c’è la nostra Scheda
Film: Transformers Age of Extinction.
Le riprese cominceranno in giugno e la pellicola uscirà negli Stati
Uniti il 27 Giugno 2014.
Piccole
anticipazioni sulla trama. Il film comincerà dove è finito
il terzo capitolo, in un mondo in cui nonostante la
minaccia dei Deception è stata debellata,
l’umanità ne è uscita distrutta. La pace non durerà poi così tanto,
quando alcuni uomini potenti, cercando di studiare la
tecnologia dei robot alieni.