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Book of Life: artwork per la produzione di Guillermo del Toro

Book of Life , film d’animazione prodotto da Guillermo del Toro e scritto e diretto da Jorge Gutierrez, si presenta attraverso una prima concept art che anticipa quello che sarà il risultato finale del fim.

Il film, che secondo il regista trae la propria ispirazione dal folklore messicano, sarà ambientato nel Giorno dei Morti, tipica festività messicana, e racconterà le disavventure vissute da Manolo, diviso tra i sui sogni d’amore e di una carriera da musicista ed il triste futuro che i genitori hanno in serbo per lui.

Come anticipato Book of Life sarà prodotto dal regista, produttore e sceneggiatore Guillermo del Toro per Fox Animation Reel Fx Animation Studios (Free Birds) ed annovera nel cast le voci di Channing TatumZoe SaldanaDanny TrejoIce CubeChristina ApplegateDiego Luna.

Questo il commento del regista Jorge Gutierrez:

“Tutti i miei album preferiti, tutti i miei libri e film preferiti, sono tutte storie personali che prendono posto in una cultura molto specifica ma che sono universali. Così voglio raccontare qualcosa successa alla mia famiglia ma rendendola universale.”

Books of Life è atteso nei cinema il prossimo 17 ottobre.

Vi proponiamo qui di seguito gli artwork recentemente pubblicati:

book of life 1 book of life 2

Fonte: Holliwood Reporter

 
 

Book Club: recensione del film con Diane Keaton

book club

Carol, Diane, Jane, Sharon, 4 donne alle prese con gli eterni problemi sentimentali, fanno parte di un book club. La loro vita scorre piuttosto noiosa fino a quando la lettura di Cinquanta Sfumature di Grigio la cambierà irrimediabilmente. Ispirandosi allo scandaloso romanzo, vivranno nuovi amori, vecchi ritorni di fiamma, situazioni esilaranti e sconvenienti.

Con l’uscita in sala, lo scorso anno, dell’ultimo capitolo della saga cinematografica tratta dalla trilogia di EL James, pensavamo di aver chiuso il capitolo Cinquanta sfumature di grigio. Il film di Bill Holderman invece parte da uno spin-off che potremmo chiamare “Gli effetti di Cinquanta sfumature sulla gente”.

Book Club, il film

Il libro è però (o per fortuna) solo il pretesto per mettere in scena  un cast di quattro divine della commedia: Jane Fonda, che già su Netflix è protagonista di una serie con protagoniste due donne inossidabili, Diane Keaton, Candice Bergen e Mary Steenburgen alle prese con la loro non più giovane età e la loro non sopita voglia di essere innamorate. Le quattro protagoniste sono donne indipendenti, acculturate e con una discreta voglia di vivere, che verrà rivitalizzata dalla lettura della trilogia di Christian Grey. Nello sviluppo della storia le quattro dovranno affrontare gli ostacoli che sembrano bloccarle.

Book Club si aggiunge ai titoli che ormai Hollywood dedica alle nuove possibilità della terza età: dopo i due gangster fuori tempo massimo di Clint Eastwood (corriere per un cartello della droga in Il Corriere – The Mule) e Robert Redford (rapinatore gentiluomo in The Old man and the gun), ora abbiamo un gruppo di donne ultrasessantenni, che, e qui è il tabù abbattuto, parlano ancora di sesso. A completare il cast di questa commedia leggera e ottimista, ci sono Don Johnson e Andy Garcia, in un ruolo che conferma una nuova piega della sua carriera, che lo vede impegnato in ruoli da maturo seduttore. C’è chi sceglie i film d’azione per la sua carriera oltre i 50, chi di sedurre Diane Keaton. Entrambe le scelte sono degne di rispetto. Il film è in sala dal 4 aprile.

 
 

Book Club 2 – Il capitolo successivo in streaming su NOW e in tv su SKY

Book Club 2 - Il capitolo successivo

Dopo il grandissimo successo di Book Club – Tutto può succedere, nel giorno dell’Epifania arriva in prima tv su Sky l’esilarante sequel della commedia con protagoniste quattro grandi amiche, Book Club 2 – Il capitolo successivo, sabato 6 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Le strepitose Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen e Mary Steenburgen sempre dirette da Bill Holderman, tornano con il secondo capitolo dell’amatissima commedia al femminile; questa volta alle prese con una nuova avventura ambientata in Italia. La sceneggiatura è firmata da Bill Holderman e da Erin Simms.

La trama di Book Club 2 – Il capitolo successivo

Il film segue le nostre quattro migliori amiche preferite nel viaggio tra ragazze che non hanno mai compiuto, con l’intento di portare il loro club del libro in Italia. Quando le cose vanno fuori controllo e alcuni segreti vengono rivelati, la vacanza rilassante si trasforma in un’avventura attraverso il Paese che capita una volta nella vita.

 
 

Book Club – tutto può succedere, il trailer italiano

Ecco il trailer di Book Club – tutto può succedere, il nuovo film con Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen, Mary Steenburger, Andy Garcia, Don Johnson, in arrivo dal 4 aprile al cinema e distribuito da BIM Distribution.

Carol, Diane, Jane, Sharon, 4 donne alle prese con gli eterni problemi sentimentali. La loro vita scorre piuttosto noiosa fino a quando la lettura di ‘Cinquanta Sfumature di Grigio’ la cambierà irrimediabilmente. Ispirandosi allo scandaloso romanzo, vivranno nuovi amori, vecchi ritorni di fiamma, situazioni esilaranti e sconvenienti… Saranno finalmente pronte a entrare nel nuovo capitolo della loro vita?

Diretto da Bill Holderman, il film vede nel cast principale Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen, Mary Steenburgen, Don Johnson, Andy Garcia, Craig T. Nelson, Richard Dreyfuss, Wallace Shawn, Ed Begley Jr. Scritto da Bill Holderman e Erin Simms, il film è prodotto da Andrew Duncan, Alex Saks, Bill Holderman, Erin Simms.

 
 

Book Club – Il capitolo successivo, la recensione del sequel di Bill Holderman

Book Club - Il capitolo successivo recensione film
Credit: Riccardo Ghilardi / © 2023 FIFTH SEASON, LLC.

Al 66 di Perrie Street, Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda stanno sorseggiando un vino rosso mentre guardano una performance sessuale che si sta consumando nell’appartamento di fronte. Commentano, criticano, analizzano. Danno persino i voti. Nel 2019, molti anni dopo questa scena di Sex & The City, quattro donne di terza età sono intente a fare la stessa cosa, sempre con un calice di rosso, ma a Santa Monica e davanti al libro più chiacchierato del 2011: Cinquanta sfumature di grigio di E.L. James. Sono Vivian, Diane, Sharon e Carol e siamo in Book Club – Tutto può succedere. Qualche ruga e acciacco più tardi, le quattro spassose amiche, che sono letteralmente la versione old delle newyorchesi sopracitate, portano il loro club del libro, la loro ironia e il loro filosofeggiare sul sesso per le strade del Bel Paese, fra rossi, rosé e bianchi. Book Club – Il capitolo successivo è il sequel che probabilmente nessuno si aspetta, lo diciamo subito. Perché di solito, l’operazione sui secondi capitoli molla sempre un po’ la presa sull’idea avuta all’inizio, e non è detto che il risultato rimanga piacevole.

Ma per questo film, sempre diretto da Bill Holderman e scritto a quattro mani con Erin Simms, il discorso è quasi inverso. Ci troviamo davanti a un sequel migliore dell’originale, che porta a un livello superiore il concetto di divertimento, pronto a far ridere di gusto e desiderare di essere lì, con quelle quattro stilosissime donne, baciate e abbracciate da un’Italia sì edulcorata e da cartolina, ma incredibilmente suggestiva e romantica. Book Club – Il capitolo successivo arriva al cinema dall’11 maggio distribuito da Universal Pictures.

Book Club – Il capitolo successivo, la trama

Book Club - Il capitolo successivo trama
© 2023 FIFTH SEASON, LLC

Il lockdown ha reso la vita di Vivian (Jane Fonda), Diane (Diane Keaton), Carol (Mary Steenburgen) e Sharon (Candice Bergen) molto difficile. Costrette a ritrovarsi tramite webcam, le quattro donne si sono dovute reinventare mandando avanti nel frattempo il loro club del libro. In attesa di incontrarsi nuovamente di persona e potersi riabbracciare. Quando finalmente si rivedono, fra una chiacchiera e un calice di vino rosso, le quattro decidono che è arrivato il momento di intraprendere il famoso viaggio in Italia programmato tantissimi anni prima, trasformandolo in seguito nell’addio al nubilato di Vivian, che a breve convolerà a nozze con il suo Arthur (Don Johnson). Le tappe nel Bel Paese saranno tre: Roma, Venezia e la Toscana. La loro permanenza in Italia sarà piena di eventi bizzarri, e fra nuovi incontri e vecchie fiamme ritrovate, le quattro vivranno un’avventura davvero magica.

Ridere del tempo, ridere di se stesse

Il non prendersi sul serio delle quattro protagoniste è stato il leitmotiv del primo capitolo, e continua ad esserlo anche del secondo, ma caricato all’ennesima potenza. Quattro donne, tutte sopra i sessant’anni, che riscoprono le bellezze del sesso, del diletto sotto le lenzuola e delle avventure di coppia era ciò che aveva reso Book Club – Tutto può succedere, un film tenero e romantico al punto giusto, pur presentando tutti i cliché della commedia e avendo quattro figure archetipiche. L’ironia, il senso di libertà, la voglia di rilanciarsi grazie alle fantasie erotiche di Christian e Anastasia erano riuscite a oscurare i luoghi comuni presenti nella storia, mostrandone solo lo spirito frizzantino, burlesco e vivacissimo.

E così, dopo aver affrontato situazioni improbabili, amori dal passato e bollori riaccesi, le quattro amiche sono pronte a intraprendere un nuovo viaggio, alla volta dell’Italia, il cui addio al nubilato di Vivian funge solo da pretesto per calare in pentola una serie di esilaranti dinamiche in cui si troveranno invischiate. Se il primo film poneva al centro della narrazione la volontà di reinventarsi e non soccombere al tempo che passa ma anzi, sfruttare quello che resta per viverlo al meglio, il secondo cerca di mantenere saldi gli obiettivi raggiunti dalle donne, rafforzando non solo il loro rapporto ma le scelte fin lì compiute. Book Club – Il capitolo successivo porge da una parte molto più il fianco al romanticismo fiabesco, fatto di dichiarazioni d’amore al limite del diabete e corse in elicottero per raggiungere e baciare il principe azzurro.

Ma dall’altro si infarcisce di maggiore sarcasmo, quello presente sulla bocca di chi riconosce lo scorrere del tempo, ma lo gestisce con humor intelligente, facendosi persino beffa di lui. L’essere scanzonate, i continui inside jokes nei dialoghi di Vivian, Carol, Diane e Sharon, la loro instancabile verve, hanno un solo obiettivo: sdoganare il concetto che, in terza età, non si possa godere della propria esistenza, lussuriosa o amorosa che sia, senza vergognarsene. Non è mai troppo tardi per viaggiare, spassarsela, sposarsi e vivere. Perché è solo quando ci si impone dei divieti, facendo della propria età anagrafica un limite, che si diventa davvero vecchi. Discorso iniziato nel primo film e che trova la sua conclusione nel secondo.

Un’Italia da cartolina più azzeccata che mai

Come accennavamo in apertura, è un’Italia molto magica a far da cornice alla storia. Anche se mostrata sempre nella solita versione standard e patinata: il Colosseo, la Vespa, l’Altare della Patria, le vie del centro romane indorate dalla luce del sole, poi Piazza San Marco e la gondola veneziana avvolte dal cielo stellato, fino al consueto road trip da quadretto verso la Toscana. Non da meno la colonna sonora, che raccoglie le solite hit nostrane oramai datate, già riproposte in altri prodotti mainstream il cui sfondo è lo stivale. Basti pensare a Felicità di Albano che è fra le canzoni di chiusura.

Eppure, quest’immagine per l’appunto solita (e americana) che si ha del Bel Paese si scopre essere azzeccatissima al contesto . È vero, insieme alle protagoniste anche lo spettatore sembra fare un ennesimo tour del Bel Paese, ma in questo caso non è un problema. La fotografia che si ha dell’Italia, con le sue atmosfere da La dolce vita, si sposa con il tono della pellicola e il mood delle quattro donne, come se fosse trasposizione paesaggistica delle loro emozioni. E quindi… calza a pennello. Almeno questa volta.

Book Club – Il capitolo successivo è dunque un sequel da guardare senza troppe pretese. Si ride ai doppi sensi, si ironizza, a volte si storce il naso, ma non si smette mai di divertirsi. Non vanterà chissà quale sofisticata o intricata sceneggiatura, ma le poche operazioni sulle battute che si scambiano le quattro amiche bastano a renderla una pellicola animata, piena di brio, che vuole intrattenere totalmente, senza mai far spegnere il sorriso. Perché bisogna ricordarsi che non sempre c’è bisogno di una grande trama per rendere piacevole l’esperienza al cinema (e ne abbiamo avuto conferma con Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri o Super Mario Bros. – Il film, per citarne due recenti). A volte basta che il film possieda un’anima briosa e un maestrante che sappia valorizzarla. E il gioco è fatto!

 
 

Book Club – Il Capitolo Successivo, il trailer ufficiale

Ecco il primo trailer ufficiale di Book Club – Il Capitolo Successivo, diretto da Bill Holderman, con Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen e Mary Steenburgen. Il film arriverà al cinema l’11 maggio, distribuito da Universal.

L’attesissimo sequel segue le nostre quattro migliori amiche preferite nel viaggio tra ragazze che non hanno mai compiuto, con l’intento di portare il loro club del libro in Italia. Quando le cose vanno fuori controllo e alcuni segreti vengono rivelati, la vacanza rilassante si trasforma in un’avventura attraverso il paese che capita una volta nella vita.

 
 

Book Club – Il Capitolo Successivo, il primo trailer

Ecco il primo teaser trailer di Book Club – Il Capitolo Successivo, diretto da Bill Holderman, con Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen e Mary Steenburgen. Il film arriverà al cinema l’11 maggio, distribuito da Universal.

L’attesissimo sequel segue le nostre quattro migliori amiche preferite nel viaggio tra ragazze che non hanno mai compiuto, con l’intento di portare il loro club del libro in Italia. Quando le cose vanno fuori controllo e alcuni segreti vengono rivelati, la vacanza rilassante si trasforma in un’avventura attraverso il paese che capita una volta nella vita.

 
 

Boogeyman 2: il regista Rob Savage parla dell’idea per il sequel e per il futuro

The Boogeyman film 2023

Il regista Rob Savage ha anticipato The Boogeyman 2 e cosa vorrebbe vedere in un potenziale futuro. In una recente intervista con Discussing Film, a Savage è stato chiesto di un potenziale progetto per proseguire la storia con il regista Sam Raimi. Savage ha rivelato che il progetto è ancora in lavorazione.

Sì, sono davvero entusiasta di quello con Sam“, ha detto Savage. “Quello è stato un lungo viaggio, ma lo stiamo solo portando in un punto in cui penso che sia quasi pronto per partire. In realtà ho un paio di progetti con Sam, ce ne sono un paio che non sono stati ancora annunciati che sono davvero eccitanti. Adoro lavorare con lui. C’è anche un adattamento di un cortometraggio che ho fatto io chiamato Salt, che è un altro tipo di horror demoniaco di cui sono davvero entusiasta e penso che potrebbe essere uno di quelli che verranno dopo.

Savage ha anche anticipato che sta lavorando a un film che chiama “Le colline hanno gli occhi per la prossima generazione” con i produttori di Barbarian. Il regista ha anche rivelato di avere una “grande idea per un sequel di Boogeyman“, cosa che potrebbe accadere se il primo andrà bene al box office di tutto il mondo! “In realtà sto girando un film di cui sono davvero fottutamente entusiasta e penso che potrebbe essere Le colline hanno gli occhi per la prossima generazione. È un film originale su cui sto lavorando con gli stessi ragazzi che hanno fatto Barbarian, gli stessi produttori. E poi abbiamo anche avuto un’ottima idea per un sequel di Boogeyman di cui tutti sono davvero entusiasti. Non è quello che ti aspetteresti da un grande sequel di un film in studio, ma è davvero terrificante. Ne sono davvero entusiasta. Quindi, se questo film non bombarda, forse potrebbe essere il prossimo! Anche questo è all’orizzonte”.

Tutto quello che c’è da sapere su The Boogeyman

La liceale Sadie Harper e sua sorella minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della madre e non ricevono molto supporto dal padre, Will, un terapista che sta a sua volta affrontando il proprio dolore. Quando un paziente disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in cerca di aiuto, lascia dietro di sé una terrificante entità soprannaturale che va a caccia di famiglie e si nutre della sofferenza delle sue vittime.

The Boogeyman è diretto da Rob Savage (Host), con una sceneggiatura di Scott Beck & Bryan Woods (A Quiet Place – Un posto tranquillo) e Mark Heyman (Il cigno nero), e un soggetto di Scott Beck & Bryan Woods basato sul racconto di Stephen King. Il film è interpretato da Sophie Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina (Air – La storia del grande salto), Vivien Lyra Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella Academy), Madison Hu (Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice – L’uomo nell’ombra) e David Dastmalchian (Lo strangolatore di Boston). The Boogeyman è prodotto da Shawn Levy (Stranger Things), Dan Levine (Arrival) e Dan Cohen (The Adam Project), mentre John H. Starke (Sicario), Emily Morris (Rosaline), Scott Beck, Bryan Woods, Ryan Cunningham, Adam Kolbrenner (La guerra di domani) e Robyn Meisinger sono i produttori esecutivi.

“The Boogeyman è un classico film dell’orrore sullo stampo di Poltergeist – Demoniache presenze, che incute paura e fa emozionare allo stesso modo”, afferma il regista Rob Savage. “Ricordo vividamente il terrore che ho provato leggendo il racconto di Stephen King da bambino, ed è proprio questa sensazione di paura tipica dell’infanzia che volevo suscitare nel pubblico cinematografico di tutto il mondo. Questo film è stato realizzato in collaborazione con un team creativo di incredibile talento e interpretato in modo meraviglioso e intenso dal nostro fantastico cast. Mi hanno tutti davvero incantato. Siamo incredibilmente orgogliosi di questo film e non vediamo l’ora di dare a tutti voi un motivo per avere di nuovo paura del buio”.

 
 

Boo! A Madea Halloween: trailer e poster del film di Tyler Perry

Si intitola Boo! A Madea Halloween la nuova commedia scritta, diretta e interpretata da Tyler Perry. Oggi vi mostriamo il trailer e il primo poster del film, che vi riporterà alla mente sicuramente qualcosa di molto noto.

Di seguito il trailer:

In questa nuova avventura, Madea (Perry) deve affrontare assassini, fantasmi, demoni, streghe e eventi soprannaturali durante la notte più spaventosa dell’anno, quella di Halloween.

Di seguito il poster ironicamente omaggio proprio alla saga che segue le efferate vicende di Michael Mayers:Boo! A Madea Halloween Nel cast di Boo! A Madea Halloween oltre a Perry, che si cimenta nel triplo ruolo di Madae, Joe e Brian, ci sono anche Bella Thorne, Cassi Davis, Patrice Lovely, Andre Hall, Yousef Erakat, Lexy Panterra , Diamond White, Liza Koshy, Brock O’Hurn, Jimmy Tatro, JC Caylen, Kian Lawley e Mike Tornabene.

Il film arriverà nelle sale americane il 21 ottobre.

Fonte: CS

 
 

Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING con David Letterman in arrivo su Disney+

Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING

Lo speciale documentario Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING con David Letterman sarà disponibile su Disney+ in tutto il mondo venerdì 17 marzo, giorno di San Patrizio. Nello stesso giorno verrà lanciato l’attesissimo album degli U2 “Songs Of Surrender”, una raccolta di 40 canzoni essenziali provenienti da tutto il catalogo della band, ri-registrate e reimmaginate.

Venerdì 17 marzo, inoltre, Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING con David Letterman sarà presentato durante l’Ireland Film Festival all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano in occasione della seconda edizione dell’Ireland Week, un evento diffuso che rende omaggio alla cultura, alle tradizioni, alla storia e alla gastronomia irlandesi, che si terrà dal 12 al 19 marzo nel capoluogo lombardo.

 

Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING con David Letterman | Trailer Ufficiale

Nello speciale documentario, prodotto da Disney Branded Television, il regista premio Oscar Morgan Neville ha immortalato Dave Letterman durante la sua prima visita a Dublino per incontrare Bono e The Edge nel loro luogo natale, scoprire la città e unirsi ai due musicisti degli U2 per un concerto mai visto prima.

Realizzato dalla Imagine Documentaries di Brian Grazer e Ron Howard, dalla Tremolo Productions di Neville e dalla Worldwide Pants di Dave Letterman, Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING con David Letterman è in parte un film-concerto, in parte un’avventura di viaggio con una grande partecipazione di Bono e The Edge unita all’umorismo di Dave.

Oltre al concerto in sé, lo speciale documentario si concentrerà sullo straordinario rapporto tra Bono e The Edge e su come si sia sviluppato in oltre 45 anni di amicizia stretta fino a diventare una delle più straordinarie collaborazioni nella storia del rock ‘n’ roll, oltre a documentare Dublino attraverso gli occhi di Dave che visita per la prima volta la città natale di Bono e The Edge.

Letterman, che ha accettato l’invito dei due membri della band degli U2 a raggiungerli a Dublino per la sua prima visita in Irlanda, ha un legame con la band che dura da 25 anni, ma in precedenza aveva frequentato Bono e The Edge solo negli Stati Uniti. Oltre a essere l’ospite d’onore di un concerto intimo in un luogo iconico, l’ex edificio dell’Ambassador Cinema in cima a O’Connell Street, nel Northside di Dublino, Dave si imbarca nella sua esplorazione della città. Visita il leggendario punto di balneazione Forty Foot in una gelida mattina e prende il treno pendolare DART verso nord da Co. Wicklow. Letterman inoltre ispira una nuova canzone degli U2 scritta da The Edge e Bono ed evita per un pelo di doversi esibire in un canto al leggendario pub McDaid’s di Grafton Street con un gruppo altrettanto leggendario di artisti e musicisti, tra cui Bono, The Edge, Glen Hansard, Markéta Irglová, Imelda May, Loah, Saint Sister, Grian Chatten dei Fontaines D.C. e Dermot Kennedy, la cui voce Bono descrive come un “boom sonico”.

Il nuovo album degli U2 intitolato “Songs Of Surrender” – una raccolta di 40 canzoni essenziali provenienti da tutto il catalogo della band, ri-registrate e reimmaginate per il 2023 nel corso di sessioni che hanno abbracciato gli ultimi due anni – sarà pubblicato integralmente venerdì 17 marzo. Il primo brano reso disponibile da questa nuova serie di registrazioni è l’inno “Pride (In The Name Of Love)“, che è possibile ascoltare qui. “Songs Of Surrender” è curato e prodotto da The Edge e vede la band rivisitare alcune delle canzoni più celebri della sua ultraquarantennale carriera, tra cui “With Or Without You“, “One“, “Beautiful Day“, “Sunday Bloody Sunday” e “Invisible“, per una reimmaginazione musicale che si traduce in una registrazione completamente nuova di ogni brano, che include gli arrangiamenti e, in alcuni casi, nuovi testi.

Bono & The Edge A SORT OF HOMECOMING con David Letterman è prodotto da Imagine Documentaries, Tremolo Productions e Dave Letterman’s Worldwide Pants. Per Imagine Documentaries, Brian Grazer, Ron Howard, Sara Bernstein e Justin Wilkes sono produttori esecutivi; Séamus Murphy-Mitchell è produttore; Meredith Kaulfers e Mike Sweeney sono co-produttori esecutivi. Per Tremolo, Morgan Neville è regista e produttore e Caitrin Rogers è produttore esecutivo. Per Worldwide Pants, Tom Keaney è produttore esecutivo e Mary Barclay è co-produttrice esecutiva. Per Disney Branded Television, Marc Buhaj è vice President, Unscripted and Nonfiction, e Marjon Javadi è vice President, Documentary Films and Docuseries.

U2

Bono, The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen Jr. si sono incontrati da adolescenti alla Mount Temple School di Dublino e nel 1978 hanno dato vita agli U2. Fin dall’inizio, gli U2 si sono distinti per la loro grinta e ambizione, formando una band – come hanno detto – “prima di saper suonare”.

Quarant’anni dopo, gli U2 sono riconosciuti come uno dei più grandi gruppi live del mondo. La band ha fatto innumerevoli tour in tutto il mondo, ha pubblicato 14 album in studio, ha venduto oltre 170 milioni di dischi e ha vinto numerosi premi, tra cui 22 Grammy e il premio Ambassador of Conscience di Amnesty International. Gli U2 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2005 e sono stati nominati due volte all’Oscar per la migliore canzone originale: nel 2003 per “The Hands That Built America” per Gangs of New York e nel 2014 per “Ordinary Love” per Mandela – La lunga strada verso la libertà.

Il quattordicesimo album in studio degli U2, “Songs Of Experience” – che accompagna “Songs Of Innocence” del 2014 – è stato pubblicato nel dicembre 2017 debuttando al primo posto della Billboard 200, facendo degli U2 l’unica band nella storia ad aver raggiunto la vetta della classifica in quattro decenni consecutivi.

Nel 2018, gli U2 sono stati impegnati nell’eXPERIENCE + iNNOCENCE Tour, una produzione nelle arene che ha visto la band continuare a spingersi oltre i confini creativi della tecnologia e dell’ingegneria. L’acclamato tour negli stadi del 2017 con The Joshua Tree Tour (il tour da record che celebra il fondamentale album del 1987 “The Joshua Tree”) ha condotto gli U2 in Nuova Zelanda, Australia e Giappone, oltre a portare per la prima volta “la più grande band del mondo” (The Guardian) a Singapore, Seoul, Manila e Mumbai. Nel novembre 2019, la band ha pubblicato un brano in collaborazione con A.R. Rahman intitolato “Ahimsa”, eseguito dal vivo al D.Y. Patil Stadium di Mumbai. Nel 2020, SiriusXM e gli U2 annunciano il lancio di U2 X-Radio, un’immersione completa nel lavoro e nelle influenze della band dal Northside di Dublino, tutto curato dagli U2. Nel maggio 2021, Bono e The Edge hanno collaborato con il DJ olandese Martin Garrix per creare il brano “We Are The People”, inno ufficiale del torneo europeo di calcio UEFA 2020.

Songs Of Surrender – una raccolta di 40 canzoni essenziali degli U2 provenienti da tutto il catalogo della band, ri-registrate e reimmaginate per il 2023 nel corso di sessioni che hanno abbracciato gli ultimi due anni – sarà pubblicata integralmente venerdì 17 marzo.

 
 

Bonnie Wright diventa regista e va a Cannes

L’operatore Arthur Loveday ha postato sul suo Vimeo un video promozionale dei lavori a cui ha partecipato e parteciperà nella stagione cinematografica 2011/2012.

 
 

Bonnie e Clyde di nuovo al cinema

Il regista di Limitless, Neil Burger, si occuperà di riportare sullo schermo le avventure di Bonnie e Clyde, già portato al cinema dal magnifico film di Arthur Penn nel 1967.

 
 

Bong Joon-ho: 10 cose che non sai sul regista

Bong Joon Ho
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

È il regista del momento. Con il suo nuovo film, Parasite, Bong Joon-ho ha conquistato prima il Festival di Cannes, ed ora Hollywood, ponendosi all’attenzione di un pubblico mondiale. Osannato come uno dei più interessanti registi oggi in attività, il coreano ha saputo sfruttare le attenzioni ricevute trasmettendo importanti messaggi tramite i suoi film, dalle problematiche ambientali alla lotta di classe.

Ecco 10 cose che non sai di Bong Joon-ho.

Bong Joon-ho: i suoi film

1. Ha scritto e diretto celebri film coreani. Dopo aver esordito al cinema nel 2000 con il film Peullandaseu-ui gae, il regista si impone all’attenzione della critica internazionale nel 2003 con Memories of Murder. Nel 2006 dirige il monster movie The Host, che gli permette di guadagnare ulteriore popolarità. Torna in seguito al cinema nel 2009 con Madre, mentre nel 2013 compie il suo debutto in lingua inglese con il film Snowpiercer, interpretato da attori come Chris Evans e Tilda Swinton. Nel 2017 presenta in concorso a Cannes il film Okja, seconda opera in lingua inglese e distribuita su Netflix. Il 2019 è invece l’anno della consacrazione, vincendo la Palma d’Oro e Cannes con il film Parasite, che segna il ritorno in corea. Il film otterrà poi 6 nomination ai premi Oscar. Bong è inoltre l’autore delle sceneggiature di tutti i suoi film.

2. Ha prodotto una serie TV. Oltre ad aver prodotto i suoi film Okja e Parasite, il regista coreano ha ricoperto il ruolo di produttore esecutivo per la serie TV americana Snowpiercer, prevista per il 2020 e basata sul suo omonimo film. Tra gli interpreti di questa si annovera l’attrice premio Oscar Jennifer Connelly.

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Bong Joon-ho dirige The Host

3. Ha personalmente ideato i movimenti delle creature. Nel film The Host, il rilascio di sostanze tossiche nel mare dà origine ad alcune mostruose creature di considerevoli dimensioni. Presenti in modo preponderante nel film, tali creature sono state studiate sin nei minimi dettagli dal regista, il quale ne ha ideato e disegnato personalmente i tratti e i movimenti. Bong ha comparato tale lavoro a quello della direzione degli attori.

4. È tra i film dal maggior incasso in Corea del Sud. Tale film si è imposto come un vero successo economico, avendo venduto oltre 13 milioni di biglietti. Ciò gli ha permesso di decretare un vero e proprio record, permettendo di stabilire che più del 20% della popolazione era andato a vedere il film al cinema.

Bong Joon-ho: il film Madre

5. Ha ideato il film appositamente per l’attrice protagonista. Dopo aver incontrato l’attrice coreana Hye-ja Kim, il regista decise di scrivere un film appositamente per lei. Durante la scrittura della sceneggiatura Bong incontrava frequentemente l’attrice per essere sicuro di star scrivendo qualcosa di adatto alle sue potenzialità. Nel 2009 ha infine realizzato il film, Madre, basato su di un’anziana donna che cerca di provare l’innocenza del figlio riguardo un terribile delitto.

Bong Joon-ho su Netflix

6. Ha realizzato una produzione Netflix. Nel 2017 il regista realizza il film Okja, ambientato tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti. Il film, con protagonista attori come Tilda Swinton, Paul Dano, Jake Gyllenhaal e Lily Collins è una co-produzione originale Netflix, che ha in seguito distribuito la pellicola sulla propria piattaforma il 28 giugno del 2017.

7. Okja ha dato vita a numerose polemiche. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2017, il film ha fatto discutere per la sua ambizione a partecipare ad un concorso cinematografico senza disporre di una canonica distribuzione nelle sale. Nell’ampio dibattito che ne è seguito, il regista coreano ha difeso la sua scelta di realizzare un film con Netflix poiché questi gli hanno concesso una libertà creativa che non avrebbe ottenuto altrove.

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Bong Joon-ho e Parasite

8. Ha omaggiato Hitchcock. In Parasite, nuovo acclamato film del regista, numerosi sono gli omaggi e i riferimenti al cinema di Alfred Hitchcock. Tra questi si annovera la ricorrente presenza delle scale, usate in modo per lo più drammaturgico, e il tema del voyeurismo, con oltre 14 momenti di personaggi che guardano diverse scene da dietro una finestra. Nella casa in cui si ambientano la maggior parte delle riprese è inoltre possibile notare una collezione di opere di Hitchcock.

9. Ha scelto con cura il lavoro del protagonista. Il giovane Kim Ki-woo, protagonista del film, svolge all’interno della storia il lavoro di tutor casalingo. Il regista ha dichiarato di aver scelto questa precaria occupazione poiché è l’unica che permette a due famiglie appartenenti ad estremi opposti della società di entrare in contatto in modo convincente.

10. È il film che lo ha consacrato. Dopo aver vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes, la prima per un film coreano, Parasite ha intrapreso il proprio viaggio alla conquista dei maggiori premi cinematografici mondiali. Il film ha infatti permesso al suo regista di venir riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo, ottenendo anche una nomination come miglior regista ai premi Oscar, insieme ad altre cinque nomination ottenute dal film.

Fonte: IMDb

 

 
 

Bong Joon-ho, regista di Parasite, dirigerà il suo primo film d’animazione

Parasite

Bong Joon-ho, l’acclamato regista di Parasite, è pronto a tuffarsi nel suo prossimo progetto cinematografico, dedicandosi per la prima volta alla realizzazione di un film d’animazione.

Come riportato da Deadline, il regista, sceneggiatore e produttore sudcoreano lavorerà ad un film d’animazione, un’avventura dedicata agli umani e alla creature degli abissi. Il regista si sta dedicando al progetto dal lontano 2018 e ha terminato la sceneggiatura lo scorso gennaio. Lo studio d’animazione coreano 4th Creative Party, specializzato anche in effetti visivi, contribuirà alla realizzazione del film.

La fonte riporta inoltre che il regista è anche al lavoro sulla sceneggiatura di un film in lingua inglese, che dovrebbe essere prodotto prima del progetto animato. Ricordiamo, inoltre, che Bon Jooon-ho figurerà come produttore esecutivo dell’annunciata serie HBO basata su Parasite, alla quale sta attualmente lavorando Adam McKay (La grande scommessa, Vice – L’uomo nell’ombra). 

In seguito all’enorme successo di Parasite, vincitore di quattro premi Oscar 2020 (incluso miglior film e miglior regia), l’industria di Hollywood attende con un certo fervore la prossima fatica di Bon Jooon-ho. Ricordiamo che quest’anno il regista figurerà come Presidente di giura della 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dall’1 all’11 settembre 2021.

 
 

Bong Joon-ho ospite del 21° Florence Korea Film Fest

Bong Joon Ho
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Bong Joon-ho, pluripremiato regista e premio Oscar nel 2020 si aggiunge alla carrellata di ospiti del 21° Florence Korea Film Fest, il più importante festival italiano dedicato al meglio della cinematografia sudcoreana contemporanea, che porterà anche quest’anno film, documentari e star del cinema a Firenze dal 30 marzo al 7 aprile al cinema La Compagnia e on line sulle piattaforme Più Compagnia e MyMovies.

La manifestazione ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi è organizzata con il supporto di Fondazione Sistema Toscana, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, KOFIC – Korean Film Council e Ambasciata della Repubblica della Corea e Istituito cultura della Corea.

Bong Joon-ho torna a Firenze – dove era stato già ospite al festival nel 2011, quando fu insignito del premio del festival e omaggiato con una retrospettiva dei suoi film – da Premio Oscar per un’esclusiva masterclass dal titolo “Geometrie dello Sguardo” (giovedì 6 aprile, ore 15 al cinema La Compagnia) sul suo cinema e il suo poliedrico percorso artistico. Tra i suoi lavori  campioni d’incasso ricordiamo The Host (2006), tra i film più visti in Corea del Sud; Mother (2009) e Memories of Murder (2003) fino al successo mondiale di Parasite, film vincitore dell’Oscar nel 2020. 

Siamo felici – ha spiegato Gelli – di ospitare nuovamente Bong Joon-ho a Firenze, uno dei registi più apprezzati nel panorama cinematografico non solo sudcoreano, ma – dopo la vittoria agli Oscar – anche mondiale. Con il suo percorso artistico variegato il regista rappresenta l’esplosione del nuovo cinema coreano, un mercato in continua evoluzione”.

Il regista premio Oscar si aggiunge agli ospiti già annunciati come l’attore Park Hae-il e le registe Yim Soon-rye e Jung Joo-ri (July Jung), oltre ai registi Kim Han-min e Choi Kook-hee, che compongono il parterre delle star che saranno presenti a Firenze per questa edizione. 

Apertura e chiusura

Il festival presenterà un programma variegato e ricco di film: a inaugurarlo la prima italiana di “Hansan: Rising Dragon”, un kolossal bellico diretto da Kim Han-min, che sarà presente in sala, sulla storica battaglia dell’isola di Hansan, secondo della trilogia di Kim sulle battaglie guidate da Yi Sun-sin, iniziata con il film del 2014 “The Admiral: Roaring Currents”. Tra gli interpreti, anche l’ospite speciale di questa edizione Park Hae-il, nei panni dell’ammiraglio Joseon Yi Sun-sin. A chiudere la rassegna venerdì 7 aprileLife is beautiful” un road movie musicale diretto Choi Kook-hee, ospite in sala, sulla storia di Oh Se Yeon (Yum Jung-ah), che fa una strana richiesta al marito come regalo di compleanno: ritrovare il suo primo amore dei tempi della scuola. Suo marito Kang Jin-bong (Ryu Seung-ryong) si unisce a malincuore a lei in questo viaggio pieno di vita e di musica.

Sono inoltre confermate le storiche sezioni: Orizzonti Coreani, con i migliori film in patria del 2022; Independent Korea, una vetrina del cinema indipendente che ospiterà i lavori di giovani registi e autori emergenti. Novità dell’edizione 2023 il focus sulle registe sud-coreane K-Woman. In programma anche le sezioni “Corti, Corti!”.

Sponsor: Asiana Airlines, Conad, Hotel Helvetia & Bristol, Hotel Savoy, Hotel Baglioni, Marvis, Antica Torre di Via Tornabuoni 1, Grand Hotel Mediterraneo, Hyundai- Brandini, PAC Prodotti Alimentari Coreani, Hite Jinro, Samyang, Ristorante Coreano Gangnam, Trattoria Dall’Oste, Ristorante Boccanegra, Ristorante Acqua al 2, Hotel Santa Maria Novella. 

Con il supporto: KOFIC Korean Film Council, Istituto Culturale Coreano di Roma, Ambasciata della Repubblica di Corea, Consolato Onorario della Repubblica di Corea in Toscana, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze.

 
 

Bong Joon-ho di nuovo a lavoro con Jake Gyllenhaal e Tilda Swinton

Bong Joon-hoBong Joon-ho, regista di Snowpiercer, torna a lavoro con Okja, il suo nuovo film con protagonisti Tilda Swinton, che torna a lavorare con lui dopo il successo del film distopico del 2013, Jake Gyllenhaal e Paul Dano. Le riprese del film sono cominciate in questi giorni.

La storia racconta di una giovane ragazza che cerca di salvare il suo migliore amico, un enorme animale, dalle grinfie di una potente multinazionale.

In un comunicato ufficiale il regista afferma: “Con Okja voglio mostrare la bellezza che può esistere tra animali e uomini, ma anche l’orrore”.

Completano il cast di Okja Devon Bostick, Lily Collins, Byun Heebong, Shirley Henderson, Daniel Henshall, Je Moon, Choi Wooshik e Steven Yeun. A produrre il film Bong con Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Lewis Taewan Kim, Doohoo Choi e Woo-sik Seo.

Okja avrà una distribuzione limitata in sala e sarà disponibile su Netflix a partire dal 2017.

 
 

Bong Joon Ho protagonista di un Rendez-vous a Cannes 74

Bong Joon Ho cannes 74

Il regista coreano Bong Joon Ho tornerà sulla Croisette, dopo il trionfo di Parasite nel 2019, l’ultima Palma d’oro fino ad oggi e la prima nella storia del cinema coreano. Il regista sarà uno degli ospiti speciali della Cerimonia di Apertura il 6 luglio e presenterà un eccezionale “Rendez-vous con…” il giorno successivo al Teatro Buñuel del Palais des Festivals.

Tra le altre sorprese in serbo alla cerimonia di apertura, il regista di Memories of Murder e Mother dichiarerà aperto il 74esimo Festival di Cannes. Due anni dopo la proiezione di Parasite in Concorso al Grand Théâtre Lumière, Bong Joon Ho torna a Cannes, luogo che con la Palma d’Oro ha inaugurato il successo del film, culminato durante la notte degli Oscar.

Figura di spicco del mondo del cinema asiatico e grande amico del Festival di Cannes, Bong Joon Ho parlerà con il pubblico di ciò che lo ha influenzato, della sua passione per il cinema e della sua pratica artistica.

 
 

Bones/Sleepy Hollow: featurette sull’Halloween Crossover

Guada la featurette sull’Halloween Crossover di Bones/Sleepy Hollow, l’episodio che andrà in onda sul network americano della FOX e che rappresenterà un’inedito per la televisione americana:

https://youtu.be/qArEICwACSM

https://youtu.be/idK9JBk-Kss

 
 

Bones and All: trailer italiano del film con Timothée Chalamet

Il primo trailer italiano di Bones and All il film di Luca Guadagnino, vincitore del Leone d’argento alla regia e del Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a Taylor Russell alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è diretto da Luca Guadagnino e scritto da David Kajganich, che ha collaborato con il regista in Suspiria e A Bigger Splash, è un adattamento del romanzo di Camille DeAngelis “Bones & All” (“Fino all’osso”), edito in Italia da Panini Books. Nel cast Taylor Russell,  Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper, Jake Horowitz e Mark Rylance.

Un film prodotto dalla Frenesy Film Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures – società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment, Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution in collaborazione con SKY.

Prodotto da Luca Guadagnino, Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e  Timothée Chalamet. I produttori esecutivi del film sono Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani. I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment, Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.

 
 

Bones and All: Timothée Chalamet nella prima foto del film di Luca Guadagnino

Luca Guadagnino

Ecco la prima foto ufficiale di Bones and All, il nuovo film di Luca Guadagnino che torna a dirigere Timothée Chalamet dopo Chiamami col tuo nome. Con il giovane attore, nella foto, la sua collega e compagna di set Taylor Russell.

La prima foto di Bones and All con Timothée Chalamet

Bones and All

Il primo film che Luca Guadagnino gira in America, un teen d’autore, tratto dal libro di Camille DeAngelis e scritto da David Kajganich (“Suspiria”, “A Bigger Splash”), vedrà protagonisti Timothée Chalamet (che torna a lavorare con Guadagnino dopo il successo di “Call me by your name”), Taylor Russell, Mark Rylance, André Holland, Jessica Harper, Michael Stuhlbarg, David Gordon-Green, Francesca Scorsese e Chloë Sevigny.

Una produzione Frenesy Film Company e Per Capita Productions. Prodotto, tra gli altri, da Luca Guadagnino Marco Morabito per Frenesy Film Company, Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, del gruppo FremantleFrancesco Melzi d’Eril e Gabriele Moratti per Memo. I produttori esecutivi sono Giovanni Corrado e Raffaella Viscardi.

Fonte: Deadline

 
 

Bones and All: recensione del film di Luca Guadagnino

Bones and All recensione

A quattro anni da Suspiria, Luca Guadagnino torna nel Concorso veneziano con Bones and All. Anche questa volta il regista palermitano si confronta con un testo preesistente, il romanzo omonimo di Camille Deangelis e sceglie di tornare a lavorare con Timothée Chalamet, che lui stesso aveva lanciato nell’Olimpo di Hollywood con Chiamami col tuo nome. Accanto a lui, la folgorante Taylor Russel.

Bones and All, la trama

Maren è una ragazza con un segreto. Ha difficoltà a farsi spazio in un mondo che non riesce ad accogliere la sua particolarità, è sola e senza meta, fino a quando non incontra Lee, un ragazzo come lei, solitario e insolito. Con lui Maren troverà una casa e cercherà di capire chi è, affrontando la cattiveria del mondo con la paura e la purezza che ha solo l’adolescenza.

Luca Guadagnino ama raccontare i giovani e l’idea di un coming of age narrato con la sua sensibilità sembra quanto di più canonico possa esserci nella sua filmografia. Bones and All è un felice incontro tra le immagini sanguinolente di Suspiria e il racconto di formazione sentimentale di Chiamami col tuo nome, tutto raccontato on the road, a bordo di un furgone che potrebbe fermarsi da un momento all’altro ma che è tutto ciò di cui hanno bisogno le due anime perse che ci sono dentro.

Cercare il proprio spazio

Attraverso pericoli e insidie, Maren e Lee sgomitano per trovare il loro spazio. Lei in particolare cerca la sua radice, l’origine del suo male, l’evento scatenante a cui attribuire quella diversità così disturbante e invalidante che solo nel confronto con Lee sembra diventare sopportabile. Chalamet e Russel sono il cuore pulsante della storia, ma chi veramente rimane impresso negli incubi dello spettatore è il personaggio interpretato magistralmente da Mark Rylance, Sully. Un orco cattivo, o forse un’altra solitudine in cerca di conforto che però non rientra nel cerchio magico di Maren e Lee, non senza un’imposizione che spezza l’alchimia trai due giovani. 

Bones and All film recensioneGuadagnino riesce a trovare un equilibrio perfetto tra la bellezza dei paesaggi americani, le proporzioni eleganti delle sue inquadrature, la bellezza un po’ stropicciata dei suoi protagonisti e la cattiveria, la bruttezza del mondo, tanto che in alcuni ritratti il regista sembra omaggiare un immaginario à la Garth Ennis, con la sua umanità rifiutata e emarginata.

Trovarsi, riconoscersi, contenersi

Fuor di metafora, Bones and All racconta anche il riconoscersi di due anime perse, il ritrovarsi e l’amarsi nonostante tutto, perché ci si riconosce dentro l’altro e se ne capiscono le ragioni, anche di fronte a contingenze terribili e confessioni indicibili. Amarsi “fino all’osso” e accettare tutto, abbracciandolo e facendoci i conti, sempre.

Peccato però per la colonna sonora del film, che nei lavori di Luca Guadagnino è sempre molto ispirata e che qui appare un po’ troppo pigra, soprattutto per quello che riguarda i pezzi originali, rispetto a quanto realizzato in precedenza, soprattutto con Suspiria.

Bones and All è un coming of age che emoziona profondamente, accoglie e coccola, nonostante immagini violente e disturbanti, ma che si prende anche la responsabilità di raccontare una dura verità: è difficile abbracciare e capire a fondo la diversità, e probabilmente solo tra simili esiste la comprensione autentica e totale.

 
 

Bones and All: oggi Luca Guadagnino e Timothée Chalamet in concorso a Venezia 79

Bones And All

Oggi sarà il grande giorno di Bones and All di Luca Guadagnino che verrà presentato in concorso alla 79esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Il regista italiano candidato all’Oscar sarà accompagnato dai suoi protagonisti Timothée Chalamet, Taylor Russell, Mark Rylance, André Holland, Jessica Harper, Michael Stuhlbarg, David Gordon-Green, Francesca Scorsese, Chloe Sevigny.

Bones and All è prodotto da Frenesy Film Company (Luca Guadagnino), Per Capita Productions (Theresa Park), The Apartment Pictures (Lorenzo Mieli), MeMo Films (Francesco Melzi d’Eril, Gabriele Moratti), 3MARYS (Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi), Dave Kajganich, Marco Morabito, Peter Spears.

La trama di Bones and All

Il primo amore sboccia tra Maren, una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società, e Lee, un vagabondo dai sentimenti profondi. I due si incontrano e intraprendono un’odissea lunga mille miglia che li porterà attraverso le strade secondarie, i passaggi segreti e le botole dell’America di Ronald Reagan. A dispetto degli sforzi profusi, tutte le strade riconducono al loro terrificante passato e a un’ultima battaglia che determinerà se il loro amore potrà sopravvivere alla loro alterità.

Il commento del regista

C’è qualcosa nei diseredati, in coloro che vivono ai margini della società che mi attira e commuove. Amo questi personaggi. Il cuore del film batte teneramente e affettuosamente nei loro confronti. Mi interessano i loro viaggi emotivi. Voglio vedere dove si aprono le possibilità per loro, intrappolati come sono nelle impossibilità cheC’è qualcosa nei diseredati, in coloro che vivono ai margini della società che mi attira e commuove. Amo questi personaggi. Il cuore del film batte teneramente e affettuosamente nei loro confronti. Mi interessano i loro viaggi emotivi. Voglio vedere dove si aprono le possibilità per loro, intrappolati come sono nelle impossibilità che devono fronteggiare. Vedo questo film come una meditazione su chi siamo e come possiamo superare quello che sentiamo, soprattutto se si tratta di qualcosa che non riusciamo a controllare. Infine, e soprattutto, quando riusciremo a ritrovarci nello sguardo dell’altro?devono fronteggiare. Vedo questo film come una meditazione su chi siamo e come possiamo superare quello che sentiamo, soprattutto se si tratta di qualcosa che non riusciamo a controllare. Infine, e soprattutto, quando riusciremo a ritrovarci nello sguardo dell’altro?

 
 

Bones and All: il vero significato del film di Luca Guadagnino

Bones and All recensione

Bones and All di Luca Guadagnino si presenta come la storia di due ragazzi cannibali, ma il suo vero significato è molto più profondo. Il film segue il viaggio di Maren (Taylor Russell) e Lee (Timothée Chalamet) negli Stati Uniti dell’era reaganiana, il loro legame romantico e il percorso di crescita e scoperta di sè che passa anche attraverso l’orrore che condividono: la loro natura di cannibali.

Bones & All è una storia d’amore, non una storia di cannibali

bones and all recensioneI protagonisti di Bones and All saranno anche dei cannibali, ma la loro storia è soprattutto una storia d’amore. Con Chiamami col tuo nome, Guadagnino ha adottato un approccio più diretto, raccontando quella che potrebbe essere una storia d’amore controversa ma di facile comprensione; questa volta, il regista si serve della metafora del cannibalismo per rappresentare qualcosa che la società disprezza e in modo che il pubblico possa capire che i due protagonisti sono diversi da tutti gli altri. Infatti, la maggior parte delle persone faticherebbe a empatizzare con una storia di cannibalismo, ma il sentirsi diversi dagli altri è un qualcosa che ci accomuna molto più facilmente. Questo è il cuore pulsante del film: non il cannibalismo di Maren e Lee, ma il fatto che si amano perché riescono a vedersi per quello che sono. È anche il motivo per cui il finale lascerà molti con il cuore spezzato, perché il fatto che Maren perda Lee cibandosene come testimonianza assoluta del loro amore reciproco è un’immagine estremamente potente quando si capisce cosa alimenta questo amore.

Cosa significa davvero mangiare qualcuno in “Bones & All”

Bones and all TimotheeIl concetto di mangiare qualcuno “fino all’osso” viene introdotto nel film da Jake, uno dei tanti personaggi cannibali di Bones and All. Michael Stuhlbarg fa un lavoro fenomenale nell’interpretare Jake in questa scena, creando un’atmosfera estremamente inquietante: descrive a Maren e Lee che Brad (David Gordon Green) – con cui sembra avere una relazione romantica – in origine non era un eater, ma è Jake che lo ha convertito. In seguito, dice a Maren e Lee che, nel momento in cui mangeranno qualcuno fino all’ossa, la potenza di questo atto cannibale cambierà per sempre la loro vita. Questo fa pensare che mangiare qualcuno in quel modo faccia parte della crescita, ma la dicitura fino all’osso potrebbe anche avere un significato nell’economia della storia d’amore tracciata nel film.

Nel corso di Bones and All, Maren e Lee si nascondono da tutti coloro che non sono cannibali. Prima di incontrare Lee, Maren si imbatte in Sully, la cui attrazione per Maren viene confermata alla fine del film. Tuttavia, Maren non ricambia mai i sentimenti che Sully prova per lei. Al contrario, è estremamente cauta con lui. D’altro canto, però, si apre completamente a Lee e non ha nulla da nascondergli. Ecco perché la prima volta che Maren mangia qualcuno “fino all’osso” è alla fine del film, quando decide di mangiare Lee. “Bones and all” suona molto simile all’espressione “warts and all“, che si riferisce a tutte le qualità di una persona, comprese quelle negative. Ciò significa che, in un contesto romantico, mangiare qualcuno “fino all’osso” potrebbe riferirsi alla condivisione dell’amore con qualcuno che ci accetta completamente per quello che siamo, proprio come Maren e Lee.

Il road trip di Bones & All ha a che fare con la propria casa e identità

Il road trip di Bones and All inizia come il viaggio di Maren alla ricerca di sua madre; tuttavia, questo raggiunge un epilogo insperato quando la madre tenta di ucciderla. Inoltre, l’avventura di Maren e Lee attraverso il Midwest degli Stati Uniti ha un significato molto più profondo: uno dei temi principali di Bones and All è l’identità, in particolare il modo in cui questi due giovani personaggi stanno capendo chi sono in questo mondo estremamente complicato. Il concetto di casa è molto importante per le loro identità, per ragioni diverse. Maren sta compiendo un viaggio alla scoperta di se stessa e di chi è senza più il padre nella sua vita, e parte di questo processo consiste nel trovare un posto da chiamare casa. Questo obiettivo viene raggiunto, almeno per un po’, quando lei e Lee si sistemano alla fine del film. Dall’altra parte, Lee va costantemente a trovare la sorella minore a casa. È un simbolo di come la casa di una persona sia sempre una parte di essa, che si tratti di famiglia, ricordi, valori o altro.

D’altra parte, l’ambientazione nel Midwest si collega a un messaggio universale che il film trasmette sull’identità. La relazione romantica tra Jake e Brad, insieme a una scena che presenta un incontro sessuale tra Lee e un altro uomo, allude al fatto che la trama cerca anche di affrontare la questione dell’omosessualità in America. Come già detto, sentirsi diversi dagli altri è un’emozione piuttosto universale, ma sapere che gli altri vedono qualcuno in modo diverso può portare quella persona a nascondere parti di sé. Nel Midwest americano ci sono molti pregiudizi e spesso odio verso le comunità emarginate: per questo motivo, l’ambientazione di Bones and All assume ancora più significato.

Bones and All sarà eccessivo per alcuni spettatori, ma è ben lontano da ciò che ci si aspetterebbe da un film sul cannibalismo. Mentre film come Fresh usano il cannibalismo per creare una sorta di anti-romanzo, questo film è forse la storia più romantica dell’anno. La ricchezza tematica di Bones and All garantisce che il film venga analizzato a lungo alla ricerca di significati più profondi.

 
 

Bones and All: il regista insieme a Taylor Russell e Timothée Chalamet incontrano il pubblico a Milano

Timothee Chalamet
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Doppia anteprima a Milano per Bones and All di Luca Guadagnino: il regista e i due protagonisti, Taylor Russell e Timothée Chalamet, incontrano il pubblico e presentano le proiezioni del film.  Dopo il successo alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il pluripremiato Bones and All di Luca Guadagnino sarà presentato a Milano in due anteprime che si terranno sabato 12 novembre al The Space Cinema Milano Odeon e all’UCI Cinemas Bicocca.

Sul palco a presentare il film il regista, vincitore del Leone d’argento alla regia, già candidato all’Oscar e al Golden Globe per Chiamami col tuo nome, affiancato dai due protagonisti: Taylor Russell, vincitrice del Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a Venezia, e Timothée Chalamet, nominato dall’Academy come migliore attore per Chiamami col tuo nome. Bones and All arriverà nelle sale italiane da mercoledì 23 novembre distribuito da Vision Distribution.

Bones and all Venezia 79
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il film di Luca Guadagnino è la storia del primo amore tra Maren, una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società, e Lee, un solitario dall’animo combattivo; è il viaggio on the road di due giovani che, alla continua ricerca di identità e bellezza, tentano di trovare il proprio posto in un mondo pieno di pericoli che non riesce a tollerare la loro natura. Nel cast, oltre a Taylor Russell e Timothée Chalamet, ci sono Mark Rylance, Michael Stuhlbarg, André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper, Jake Horowitz.

 
 

Bones and All, per Taylor Russell il finale è “incredibilmente romantico”

bones and all recensione

ATTENZIONE – l’articolo contiene spoiler sul finale di Bones and All

Bones And All

In un’intervista esclusiva con Screen Rant, Taylor Russell, co-protagonista di Bones and All di Luca Guadagnino, ha parlato del film, una storia d’amore tra due cannibali. L’attrice, premio Mastroianni a Venezia 79 per la sua interpretazione nel film, ha condiviso in particolare i suoi pensieri sul finale violento e scioccante del film, spiegando perché in realtà è “incredibilmente romantico” e “molto bello”.

“Il finale è incredibilmente romantico per me perché è un regalo che lui fa a lei, conoscendo la struttura di queste due persone, questa afflizione che hanno. È l’atto più amorevole possibile in un certo senso. E mi è sempre sembrato così quando ne abbiamo parlato, quindi penso che sia molto bello. Molto sentito. Nel loro mondo è la versione più romantica.”

Bones and All è il nuovo film di Luca Guadagnino, vincitore del Leone d’argento alla regia e del Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a Taylor Russell alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è diretto da Luca Guadagnino e scritto da David Kajganich, che ha collaborato con il regista in Suspiria e A Bigger Splash, è un adattamento del romanzo di Camille DeAngelis “Bones & All” (“Fino all’osso”), edito in Italia da Panini Books. Nel cast Taylor Russell, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper, Jake Horowitz e Mark Rylance.

Bones and All, recensione del film di Luca Guadagnino

Un film prodotto dalla Frenesy Film Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures – società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment, Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution in collaborazione con SKY.

Prodotto da Luca Guadagnino, Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e Timothée Chalamet.

I produttori esecutivi del film sono Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani. I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment, Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.

 
 

Bones and All, il trailer del nuovo film di Luca Guadagnino

Ecco il trailer di Bones and All, il nuovo film di Luca Guadagnino che torna a dirigere Timothée Chalamet dopo Chiamami col tuo nome. Con il giovane attore, nella foto, la sua collega e compagna di set Taylor Russell.

Il film farà parte della selezione ufficiale di Venezia 79, nella sezione del Concorso.

https://twitter.com/RealChalamet/status/1557462650581311490?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1557462650581311490%7Ctwgr%5E2fc9df0160f800ac5d4c88e8e24c76682235d9e9%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fvariety.com%2F2022%2Ffilm%2Fnews%2Fbones-and-all-teaser-timothee-chalamet-1235326561%2F

Il primo film che Luca Guadagnino gira in America, un teen d’autore, tratto dal libro di Camille DeAngelis e scritto da David Kajganich (“Suspiria”, “A Bigger Splash”), vedrà protagonisti Timothée Chalamet (che torna a lavorare con Guadagnino dopo il successo di “Call me by your name”), Taylor Russell, Mark Rylance, André Holland, Jessica Harper, Michael Stuhlbarg, David Gordon-Green, Francesca Scorsese e Chloë Sevigny.

Una produzione Frenesy Film Company e Per Capita Productions. Prodotto, tra gli altri, da Luca Guadagnino Marco Morabito per Frenesy Film Company, Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, del gruppo FremantleFrancesco Melzi d’Eril e Gabriele Moratti per Memo. I produttori esecutivi sono Giovanni Corrado e Raffaella Viscardi.

 
 

Bones and All, il trailer del film di Luca Guadagnino

Il primo trailer internazionale di Bones and All il film di Luca Guadagnino, vincitore del Leone d’argento alla regia e del Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a Taylor Russell alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è diretto da Luca Guadagnino e scritto da David Kajganich, che ha collaborato con il regista in Suspiria e A Bigger Splash, è un adattamento del romanzo di Camille DeAngelis “Bones & All” (“Fino all’osso”), edito in Italia da Panini Books. Nel cast Taylor Russell, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper, Jake Horowitz e Mark Rylance.

Bones and All, recensione del film di Luca Guadagnino

Un film prodotto dalla Frenesy Film Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures – società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment, Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution in collaborazione con SKY.

Prodotto da Luca Guadagnino, Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e Timothée Chalamet.

I produttori esecutivi del film sono Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani. I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment, Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.

 
 

Bones and All, cosa mangia davvero Timothée Chalamet nelle scene di cannibalismo?

Bones And All

Durante una recente intervista con SlashFilm, Taylor Russell ha rivelato esattamente come hanno realizzato le scene sanguinolente di Bones and All e cosa lei e Timothée Chalamet hanno mangiato nelle scene di cannibalismo del film.

Sebbene alcuni possano presumere che la carne umana sia stata semplicemente interpretata dalla carne di un animale diverso, come di solito accade nei film di zombi, l’attrice ha rivelato che il sangue nel film era molto più dolce. In effetti, i loro pasti raccapriccianti erano in gran parte ricavati da una combinazione di “ciliegie al maraschino, cioccolato fondente e involtini di frutta”.

“Con un appunto molto pratica, Luca ha detto che stavamo mangiando sciroppo di mais. Ma so che non lo era, perché ricordo che l’incredibile team degli effetti e il team che si occupava di tutto quel genere di cose mi dissero che erano ciliegie al maraschino, cioccolato fondente e involtini di frutta. Se ti suona bene, bene. Se non è così, abbastanza giusto. Ma era molto dolce e [più gustoso] di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.”

Bones and All è il nuovo film di Luca Guadagnino, vincitore del Leone d’argento alla regia e del Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a Taylor Russell alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è diretto da Luca Guadagnino e scritto da David Kajganich, che ha collaborato con il regista in Suspiria e A Bigger Splash, è un adattamento del romanzo di Camille DeAngelis “Bones & All” (“Fino all’osso”), edito in Italia da Panini Books. Nel cast Taylor Russell, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper, Jake Horowitz e Mark Rylance.

Bones and All, recensione del film di Luca Guadagnino

Un film prodotto dalla Frenesy Film Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures – società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment, Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution in collaborazione con SKY.

Prodotto da Luca Guadagnino, Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e Timothée Chalamet.

I produttori esecutivi del film sono Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani. I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment, Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.

 
 

Bones and All in prima tv su SKY e NOW

Bones And All

Arriva in prima tv su Sky Bones and All di Luca Guadagnino, una storia d’amore di una dolcezza tanto sublime quanto oscura e inquietante, in onda lunedì 27 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K, in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Presentato alla 79°esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e premiato con il Leone d’argento per la migliore regia a Luca Guadagnino, Bones and All vede protagonisti Taylor Russell, vincitrice a Venezia del Premio Marcello Mastroianni, e Timothée Chalamet. Con loro nel cast anche Mark Rylance, Michael Stuhlbarg, André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper, Jake Horowitz.

Prodotto dalla Frenesy Film Company e Per Capita Productions con The Apartment pictures – società del gruppo Fremantle – Memo Films, 3 Marys Entertainment, Elafilm e Tenderstories, in co-produzione con Vision Distribution e in collaborazione con Sky, Bones and All racconta la storia del primo amore tra Maren, una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società, e Lee, un solitario dall’animo combattivo; è il viaggio on the road di due giovani che, alla continua ricerca di identità e bellezza, tentano di trovare il proprio posto in un mondo pieno di pericoli che non riesce a tollerare la loro natura.

Il film, scritto da David Kajganich, è basato sul romanzo “Bones & All” (“Fino all’osso”) di Camille DeAngelis. È prodotto da Luca Guadagnino, Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e Timothée Chalamet. I produttori esecutivi del film sono Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani. I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment, Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis e Piace.

 
 

Bones and All – Masterclass con Luca Guadagnino a Milano

Bones And All

Dopo la presentazione di Bones and All del 12 Novembre al The Space in Piazza Duomo, Luca Guadagnino è tornato a Milano per incontrare il pubblico al Cinema Anteo. Dopo la proiezione del film, il regista ha raccontato i dettagli della realizzazione del lungometraggio, rispondendo alle domande dell’audience.

Cinque anni dopo Chiamami col tuo nome, la combo Luca Guadagnino Timothée Chalamet torna al cinema per un nuovo film. Bones and All è di nuovo la storia di un amore giovanile tra due outsider, ma ha poco a che vedere con il film del 2017. Dall’Italia ci spostiamo negli Stati Uniti: i protagonisti non sono più due giovani omosessuali ma due cannibali solitari, dal mondo borghese si passa ai margini della società. Ciò che resta dal film precedente è invece il potere immaginifico della storia e la spettacolarità delle inquadrature di Guadagnino.

L’idea dietro Bones and All

A differenza di Chiamami col tuo nome, questo film non è stato scritto da Luca Guadagnino. Il regista ammette di non essersi interessato in prima persona al progetto di Bones and All, ma confessa anche di essersi presto appassionato al romanzo Fino all’osso di Camille DeAngelis (da cui è tratto il film). ”Non ho partecipato al film nelle sue fasi di sviluppo. Non avevo letto il romanzo, non avevo preso i diritti né partecipato alla scrittura della sceneggiatura, che era stata affidata a David KajganichBones and All era stato sviluppato per un regista che io stimo, Antonio Campos.”

Fortunatamente per GuadagninoCampos ha scelto di non fare il film. ”A quel punto, quando perse il suo regista, David mi propose di fare il film.‘ Guadagnino confessa poi di aver avuto qualche resistenza: ”In parte perché avevo molte cose da fare, in parte perché non avevo un particolare slancio verso una storia di cannibali, stesso slancio che non avevo per l’ennesima storia di signori in piscina dopo A bigger splash per Chiamami col tuo nome.” Tuttavia, non appena ha letto la sceneggiatura di David Kajganich , che già aveva collaborato con Guadagnino per A Bigger Splash Suspiria, il regista è stato catturato dalla storia e ha iniziato ad immaginarsi come metterla in scena.

Il primo pensiero va a Timothee Chalamet

A progetto concluso, Guadagnino mostra il suo entusiasmo verso ambientazioni – gli Stati Uniti della Route 66 – e protagonisti diversi dal suo mondo. In particolare i protagonisti, si è legato molto a Maren (Taylor Russell) e Lee (Timothée Chalamet). Dice di loro: ”Sono personaggi così dolenti, soli e abbandonati, sono i figli negletti di un’idea di realizzazione di sé molto americana.” Guadagnino ha colto in questi aspetti la potenzialità del film, ”Mi sembrava molto bella l’idea che i personaggi avessero un forte rapporto con il paesaggio, si stagliassero contro un paese contraddittorio, gigantesco, potente ma anche fragile come gli Stati Uniti”. 

Per quanto riguarda i personaggi, il regista di Bones and All dice chiaramente di aver pensato subito a Timothée non appena ha ”scoperto” il personaggio di Lee nella sceneggiatura. ”Mi aveva commosso leggere di lui. Ho subito pensato, in maniera istintiva, al mio Timothée. Ho detto: se Timothée accetta, allora questo potrebbe essere davvero il primo film che girerei in America. E così tutto è partito.”

Un film on the road tra le back valleys americane

Bones and allCon Bones and AllGuadagnino attraversa l’oceano e porta la sua troupe in America. La dimensione spaziale è assolutamente rilevante nel film. Il paesaggio e la cura degli ambienti sono elementi cardine di Bones and All. Dalle praterie americane invase dal colore, alle cittadine rurali fatte di piccole botteghe e supermercati sgarrupati, tutti gli spazi sono curati ed esaltati dalla macchina da presa. Una grande rilevanza viene data anche alle abitazioni: gli interni domestici in cui Marion, Lee e gli altri personaggi si trovano a vivere sono molto comunicativi: case mobili squallide e spoglie, piccoli nidi d’amore, case di anziani, ogni spazio racconta qualcosa di rilevante per il film.

Lo scoglio dell’epica della frontiera

Bones and AllAltro elemento essenziale del film è il viaggio. Il viaggio da un lato dà linearità alla storia – in Bones and All mancano completamente i flashback, dall’altro è emblematico del ricco percorso compiuto da Lee Marion, un percorso di crescita che è anche lo sviluppo di un amore e un’iniziazione. Il viaggio per le vallate americane non è cosa nuova. La novità, questa volta, è che un regista intimista e italiano come Guadagnino decide di affrontare questo percorso. Parlando di viaggio, il confronto con i registi americani sull’epica della frontiera appare inevitabile.

Nonostante ciò, Guadagnino non sembra cercare, e tantomeno temere, questa comparazione. ”Cerco di evitare di lavorare con una cifra che parte dal lavoro di altro regista. Preferisco lasciarmi guidare dall’inconscio di spettatore più che concentrarmi con le sinapsi sui registi che stimo.” E aggiunge: ”Ho avuto invece un’azione diretta nel guardare al lavoro dell’artista americano William Eggleston, che prende a soggetto l’America delle cosiddette back valleys, il retro delle strade principali.” Per Guadagnino, il lavoro di Eggleston sui paesaggi, sulla luce e con le inquadrature è stato fondamentale per la creazione della fotografia di Bones and All.

Perché Taylor Russell come protagonista?

Se con Timothee Chalamet il sodalizio era già avviato, per la protagonista di Bones and All Guadagnino ha scelto la giovane attrice Taylor Russell. ”L’avevo già vista recitare nel film Waves. Nel film, Taylor interpreta la parte della sorella del protagonista, poi ad un certo punto il fratello finisce in galera e nell’ultima parte lei prende in mano il film come protagonista. Quando ho iniziato a lavorare al Bones and All, ho ripensato a Waves. Ho fatto con Taylor una chiamata via Zoom e ho parlato con questa donna. Taylor è una donna ma sembra una bambina: ho trovato in lei i tratti giusti per farle interpretare il personaggio di Maren.” E la cosa ha funzionato: Russell e Chalamet sono un ottimo match, coinvolgente perché in primo luogo coinvolto.

Ancora una volta, in Bones and All l’armonia domina un film di Guadagnino, e questo aspetto si percepisce nonostante la stranezza dei personaggi, l’assurdità della storia d’amore e la desolazione della storia.