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Californication 7×12: anticipazioni e promo

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Si intitolerà grace, Californication 7×12, il dodicesimo e ultimo episodio dell’ultima stagione dello show di successo con protagonisti David Duchovny, Natascha McElhone, Evan Handler. 

http://youtu.be/-Cq9WTTsN6M

Californication 7x12Californication è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2007 al 2014 e trasmessa per sette stagioni da Showtime. Ideata da Tom Kapinos, la serie è interpretata da David Duchovny nel ruolo di uno scrittore dalla vita dissoluta a Los Angeles, in California.

Negli Stati Uniti d’America il primo episodio è stato trasmesso il 13 agosto 2007, ed è stata rinnovata fino ad una settima ed ultima stagione, iniziata il 13 aprile 2014. In Italia la serie ha debuttato il 6 marzo 2008 su Jimmy e dall’8 settembre dello stesso anno su Italia 1 che ha proposto tutta la serie in prima visione quando venne chiuso il canale satellitare Jimmy.

Hank Moody è un affermato scrittore newyorkese in piena crisi creativa ed esistenziale che, trasferitosi nell’odiata Los Angeles per seguire la trasposizione cinematografica del suo romanzo nichilista God Hates Us All (Dio ci odia tutti), trasformato in una melensa commedia romantica intitolata A Crazy Little Thing Called Love con “Tom e Katie”, deve tentare di ritrovare il suo talento, sistemare il rapporto con la ex compagna Karen, di cui è ancora innamorato, ed essere un padre presente per la figlia adolescente Becca. Sfoga tutta la sua rabbia e frustrazione nel sesso compulsivo, concedendosi continue avventure di una notte, nell’alcool e nella scrittura (per quanto lui non la consideri tale) di un blog per Hell-A. Magazine.

California, paradiso in fiamme: il documentario di Ron Howard

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California, paradiso in fiamme: il documentario di Ron Howard

La mattina dell’8 novembre 2018, nel nord della California, una scintilla prodotta da una torre di trasmissione, si trasforma rapidamente, grazie anche alla siccità che perdura da tempo,  in una devastante tempesta di fuoco che travolge la cittadina di Paradise. Quando l’incendio viene spento, si contano 85 morti, 50.000 sfollati e il 95% delle strutture distrutte. Si tratta dell’incendio più letale negli Stati Uniti negli ultimi 100 anni e il peggiore nella storia della California.

Senza più un’abitazione e con una città rasa al suolo dalle fiamme, gli abitanti di Paradise decidono di unire le proprie forze dando vita a una comunità capace di risorgere nelle avversità e trovare in se stessa la forza per affrontare i tanti ostacoli della ricostruzione.

Una storia di resilienza e impegno che il regista premio Oscar Ron Howard racconta in California, paradiso in fiamme in onda su National Geographic (Sky, 403) lunedì 30 novembre alle 20:55.  Realizzato dopo un anno di riprese, questo documentario ripercorre i sacrifici di una popolazione che trova la propria strada ridefinendo le priorità sulla salvaguardia dell’ambiente e rafforzando il suo tessuto sociale. Una comunità che decide di rinascere per inseguire il sogno di ricostruire un nuovo “paradiso”.

“Non ci sono dubbi, i cambiamenti climatici hanno contribuito agli incendi che hanno devastato la costa ovest degli Stati Uniti. Dovrebbe suonare per tutti come un campanello d’allarme – Paradise potrebbe essere la nostra città” afferma Ron Howard e aggiunge “Paradise ci ha ricordato come la comunità rappresenti una risorsa e l’unità sia una preziosa rete di sicurezza emotiva.”

 

Calibro 9 dal 4 febbraio in on demand

Calibro 9 dal 4 febbraio in on demand

Dopo essere stato presentato fuori concorso alla 38esima edizione del TFF – Torino Film Festival, approda sulle principali piattaforme TVOD Calibro 9, la nuova pellicola di Toni D’Angelo, regista del film noir Falchi. Marco Bocci, Kseniya Rappoport, Michele Placido, Alessio Boni e Barbara Bouchet sono i protagonisti di questa storia, che si propone di tracciare un ponte ideale tra il capolavoro di Fernando Di Leo, Milano Calibro 9 sulla malavita organizzata di fine anni ’70, e il contesto criminale della ’ndrangheta di oggi.

Calibro 9 è prodotto da Minerva Pictures con Rai Cinema, in co-produzione con la belga Gapbusters e sarà disponibile a partire dal 4 febbraio su Sky Primafila Premiere, Apple TV, The Film Club, Rakuten TV, Chili, IoRestoInSala e Google Play.

Calibro 9, la trama

Milano, oggi. Fernando, il figlio di Ugo Piazza, è un brillante penalista cresciuto da sua madre Nelly con l’intento di farne un uomo diverso da suo padre. Ma se in città scompaiono 100 milioni di euro con una truffa telematica, e se il principale indiziato è proprio un cliente dell’avvocato Fernando Piazza, quel cognome non può non avere un peso e portare ad un naturale collegamento. Soprattutto se la società truffata è solo una copertura e, chi c’è dietro, è una delle più potenti organizzazioni criminali del pianeta: la ‘ndrangheta. Milano, Calabria, Francoforte, Mosca e Anversa sono solo alcune caselle dello scacchiere su cui Fernando è costretto a giocare la partita per la propria vita… una partita da giocare a tutto campo, impegnativa come il nemico che si trova a fronteggiare.

Il film è prodotto da SANTO VERSACE e GIANLUCA CURTI, una produzione MINERVA PICTURES con RAI CINEMA

Caleidoscopio: recensione della serie con Giancarlo Esposito

Caleidoscopio: recensione della serie con Giancarlo Esposito

Il caleidoscopio è un semplice gioco di specchi, che con piccoli frammenti di vetro o plastica, da vita ad una moltitudine di colori. Con i suoi episodi colorati la serie tv Caleidoscopio unisce insieme i pezzi per narrare il furto del secolo. Formata da una sola stagione di otto puntate, di circa quaranta minuti l’una, Caleidoscopio è una nuova miniserie scritta e prodotta da Eric Garcia (Anonymous Rex). Nel cast si ritrovano diverse figure ricorrenti in altre ben note serie tv, partendo da Giancarlo Esposito (Gus Fring in Breaking Bad) nel ruolo di Leo Pap, alias Ray. A questo si aggiungono anche Jai Courtney (capitan Boomerang nei Suicide Squad), Tati Gabrielle (Prudence in Le terrificanti avventure di Sabrina) e Paz Vega (The OA).

Una rapina di riscatto

Caleidoscopio si apre con un mini-episodio introduttivo, Nero, che spiega la struttura della serie. Questa viene definita un’esperienza visiva unica: ogni episodio, identificato da un colore, è un pezzo del puzzle. La serie non segue un ordine cronologico, è Netflix stesso a dare un ordine casuale per la visione delle puntate, ma non è quello obbligatorio: potete seguire le vicende nell’ordine che più vi ispira, l’importante è lasciare l’episodio Bianco, il gran finale, per ultimo.

L’episodio più datato nella cronologia delle vicende è Viola, 24 anni prima del colpo. Ray, un padre di famiglia, cerca di mantenere la figlia Hannah e la moglie Lily facendo ciò che gli riesce meglio: rubare. Insieme all’amico e collaboratore Graham mettono in atto dei colpi da maestro in varie città d’America. Tutto, però, finisce per precipitare con il loro ultimo ambizioso colpo.

Passando al presente, Leo Pap, nuovo nome di Ray, vuole organizzare una rapina nella SLS, un’agenzia di sicurezza guidata dall’imprenditore Roger Salas, con l’appoggio di Hannah, figlia di Ray. Entrano a far parte della banda di rapinatori Ava, nota avvocatessa di New York, Stanley, vecchio compagno di cella di Ray, Judy, esperta di chimica, insieme al marito Bob, violento ed arrogante. Pur con certi imprevisti, la squadra porterà a termine l’impresa di rubare dei titoli dal valore di sette miliardi di dollari dal caveau di SLS, ma il bottino finisce per non essere quello sperato.

Kaleidoscope. (L to R) Rosaline Elbay as Judy Goodwin, Peter Mark Kendall as Stan Loomis in episode “Pink” of Kaleidoscope. Cr. Courtesy of Netflix © 2022

Caleidoscopio: un puzzle colorato

Caleidoscopio è una serie avvincente ed interessante da seguire, con alcune specifiche particolarità. Prima fra tutte, la struttura a puzzle, in cui ogni episodio è un pezzo singolarmente distaccato della stessa storia. A questo si aggiunge anche la curiosa idea di denominare ogni episodio con un colore: giallo, verde, arancione, viola, blu, rosso, rosa e bianco. Ogni colore viene, inoltre, spesso richiamato nell’episodio stesso, spesso nella parte finale: il cappotto di Ava nell’episodio Viola, il giallo della chiavetta usb.

Riguardo le vicende in sé, si tratta di tematiche già presentati sul grande schermo in svariati altri film e serie tv: si pensi alla serie spagnola La casa di carta, accentrata su una banda di rapinatori che vogliono derubare la zecca di stato. Altro esempio di Heist movies sono i film della linea Ocean’s, in cui il capo Danny Ocean, recluta una squadra per diverse rapine. Nonostante la banalità della trama, caleidoscopio non annoia lo spettatore, e lo sorprende con un plot twist finale nell’episodio bianco.

Una storia di avidità e vendetta

Caleidoscopio presenta, parallelamente alle vicende riguardanti il colpo, tutta una serie di dinamiche secondarie ma particolarmente rilevanti per le vicende e per le vite dei personaggi. Primo fra tutti, il rapporto padre- figlia tra Ray/Leo ed Hannah: per proteggerla da sé stesso, la respinge fin da bambina dopo essere finito in carcere. Dopo diciassette anni di silenzio, è Hannah inizialmente a rifiutarlo come padre, ma, con una lunga e sincera lettera, Ray riesce pian piano a ricucire il suo rapporto con la figlia, fino ad accoglierla nel suo piano criminale. Hannah, lavorando per la SLS, diventa una spia interna.

Per quanto sette miliardi di dollari potrebbero sembrare per molti un motivo abbastanza valido per fare una rapina, per Ray non è mai stata una questione di soldi, ma di vendetta. L’avidità, fin dai tempi di Graham, non era mai stato il motivo dei suoi furti: era solo un modo come un altro per garantire il necessario per la sua famiglia, tanto da provare a rinunciarci per darsi ad uno stile di vita più sicuro. In questo ultimo colpo si racchiude il desiderio di riscatto per Ray, malato di Parkinson, in modo tale da poter chiudere tutti i conti in sospeso, ed il desiderio di giustizia: dopo aver perso tutto, la moglie, Hannah, la propria libertà, abbandonato da Graham, vuole condannare il suo nemico alla stessa fine.

Nella crew, però, solo Ray agisce per una “causa maggiore”, tutti gli altri bramano la ricchezza, primo fra tutti Bob, noto fin da subito per la sua avidità. Estremamente violento contro tutti i membri della squadra, a tratti anche con Judy, cerca solamente di arraffare più denaro possibile.

Caleidoscopio: la nuova miniserie Netflix in arrivo a Gennaio

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Caleidoscopio: la nuova miniserie Netflix in arrivo a Gennaio

Caleidoscopio è la nuova serie antologica (precedentemente intitolata Jigsaw) creata da Eric Garcia per Netflix ed è composta da otto episodi. Liberamente ispirata alla storia vera dei settanta miliardi di dollari in obbligazioni scomparsi nel centro di Manhattan durante l’uragano Sandy, Caleidoscopio è composta da otto episodi che vanno da 24 anni prima a 6 mesi dopo il colpo.

Caleidoscopio: quando esce e dove vederla in streaming

Caleidoscopio in streaming uscirà il 1° gennaio 2023 in esclusiva su Netflix.

Caleidoscopio: la trama e il cast

si svolge nell’arco di 25 anni e segue una banda di ladri provetti nel loro tentativo di aprire un caveau apparentemente inviolabile per ottenere il più grande bottino della storia. Sotto l’occhio vigile della più potente squadra di sicurezza aziendale del mondo e delle forze dell’ordine, ogni episodio rivela una tessera di un elaborato puzzle di corruzione, avidità, vendetta, complotti, alleanze e tradimenti. In che modo la banda di ladri ha architettato il piano? Chi la farà franca? Di chi ci si può fidare?

Quest’avvincente serie antologica crime adotta un approccio non lineare alla narrazione e costruisce intrighi e suspense in modo unico, offrendo agli abbonati Netflix esperienze di visione diverse. Gli spettatori potrebbero iniziare da determinati episodi (come gli episodi “Giallo” o “Verde”) e poi approfondire il proprio ordine di visione personale con altri episodi (“Blu” o “Viola” o “Arancione”, seguiti da “Rosso” o “Rosa”) fino all’epico finale della storia “Bianco” (il colpo). Alla fine gli spettatori vedranno tutti gli episodi, ma l’ordine in cui li guarderanno influenzerà il loro punto di vista sulla storia, sui personaggi e sulle questioni in sospeso al centro della rapina. E tu come vivrai i colori di Caleidoscopio?

Nel cast della serie protagonisti sono Giancarlo Esposito nel ruolo di Leo Pap, Paz Vega nel ruolo di Ava Mercer, Rufus Sewell nel ruolo di Roger Salas, Tati Gabrielle nel ruolo di Hannah Kim, Rosaline Elbay nel ruolo di Judy Goodwin, Peter Mark Kendall nel ruolo di Stan Loomis, Jai Courtney nel ruolo di Bob Goodwin, Niousha Noor nel ruolo di Nazan Abassi, Patch Darragh nel ruolo di Andrew Covington e Max Casella nel ruolo di Taco.

Caleb Landry Jones: 10 cose che non sai sull’attore

Caleb Landry Jones: 10 cose che non sai sull’attore

Non ha ancora – forse volutamente – preso parte da protagonista a prodotti mainstream che potrebbero conferirgli una popolarità mondiale, ma Caleb Landry Jones si è, nel giro di qualche anno, distinto come uno dei più sensibili e devoti interpreti della sua generazione. Ad oggi ha infatti regalato di continuo interpretazioni memorabili, attraverso le quali cerca di dare voce agli ultimi raccontando tutto il loro dolore. La sua filmografia, a dir poco invidiabile, è quella di un attore che tutta Hollywood riconosce ormai come dotato di un talento raro.

Ecco 10 cose che non sai su Caleb Landry Jones.

Caleb Landry Jones: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Jones debutta al cinema con un cameo nel film del 2007 Non è un paese per vecchi (è il ragazzo che nel finale si rivolge a Javier Bardem). In seguito ha partecipato a L’ultimo esorcismo (2010), The Social Network (2010), X-Men – L’inizio (2011), Contraband (2012), Antiviral (2012) e Stonewall (2015). Ottiene poi grande popolarità recitando in Scappa – Get Out (2017), Barry Seal – Una storia americana (2017), Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017) e Un sogno chiamato Florida (2017). Ha poi recitato in I morti non muoiono (2019), The Outpost (2020), Nitram (2021), The Forgiven (2021), Finch (2021) e Dogman (2023).

2. Ha partecipato ad alcune serie TV. Non solo cinema nella carriera di Jones, ma anche alcune significative partecipazioni a celebri serie Tv. Ha infatti recitato in alcuni episodi di Friday Night Lights (2008-2010), per poi partecipare a due episodi di Breaking Bad (2009-2010) e Victorious (2010). Si è poi concentrato a lungo solo sul cinema, tornando a recitare per un prodotto televisivo solo nel 2017, quando appare in alcuni episodi della terza attesa stagione di Twin Peaks.

3. È anche musicista. Oltre ad essere un talentuoso attore, Jones porta avanti anche un’interessante carriera come musicista. Egli è infatti il discendente da parte di madre di una lunga serie di suonatori di violino e da adolescente aveva formato con l’amico Robert Hudson il gruppo rock alternativo Robert Jones. Jones è poi tornato a cantare e comporre musica a partire dal 2020, anno in cui ha pubblicato l’album The Mother Stone. Il suo album d’esordio da solista, classificato a come rock psichedelico, ha seguìto anni di brani mai pubblicati.

Caleb Landry Jones in Nitram
Caleb Landry Jones in Nitram

Caleb Landry Jones in Dogman

4. Ha ottenuto numerose lodi per la sua interpretazione. Il nuovo film di cui Jones è protagonista è Dogman, presentato in concorso a Venezia e per il quale era dato come favorito alla Coppia Volpi al Miglior attore. Nel film Jones interpreta Doug, un emarginato che cresce circondato dall’amore dei suoi cani e con i quali mettera a segno una serie di vendette. Doug, inoltre, è un uomo costretto sulla sedia a rotelle per via di un incidente del passato. Jones ha raccontato di essersi preparato a tale condizione sperimentando attivamente cosa vuol dire vivere tutto il proprio tempo con una condizione del genere.

Caleb Landry Jones in Scappa – Get Out

5. Ha avuto un piccolo ruolo nel film premiato agli Oscar. Non compare da subito in scena, ma Jones ha ruolo piuttosto significativo anche nel film Scappa – Get Out. Qui interpreta infatti Jeremy, il fratello di Rose, colei che attira Chris dalla sua famiglia per portare a termine i loro raccapriccianti piani. Questo è stato uno dei quattro film in cui Jones ha recitato nel 2017, anno che lo ha definitivamente consacrato come uno degli attori più talentuosi della sua generazione.

Caleb Landry Jones in Twin Peaks

6. Ha recitato nella terza stagione dell’iconica serie. Come riportato, ad oggi il ruolo più importante svolto da Jones per un prodotto televisivo è quello di Steven Burnett nella terza stagione della serie Twin Peaks, di David Lynch. Steven è il marito miscredente, drogato e instabile, di Becky Burnett, interpretata da Amanda Seyfried, con la quale viveva al New Fat Trout Trailer Park a Twin Peaks, Washington. Egli è presente negli episodi 5, 10, 11 e 15.

Caleb Landry Jones
Caleb Landry Jones e Katya Zvereva sul red carpet di Venezia 80 – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Caleb Landry Jones in Breaking Bad

7. Ha recitato in due episodi della celebre serie. Forse non tutti se lo ricordano, catturati principalmente dalla bravura di Bryan Cranston e degli altri protagonisti, ma anche Jones ha avuto modo di recitare in Breaking Bad. Ciò è avvenuto per il quarto episodio della seconda stagione e il terzo della terza stagione. In essi Jones interpreta Louis Corbet, il miglior amico di Walter White Jr., che frequenta la sua stessa scuola.

Caleb Landry Jones in Nitram

8. Ha vinto un importante riconoscimento per la sua interpretazione. Nel 2021 Jones ha recitato in Nitram, ispirato alla vita di Martin Bryant, autore del massacro di Port Arthur. Il film in realtà ma non mostra l’avvenimento né si riferisce a lui per nome, usando invece l’anagramma Nitram, per evitare qualsiasi estetizzazione della violenza reale. Per la sua interpretazione del protagonista che dà il titolo al film, Jones ha vinto il prestigioso riconoscimento come Miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes, dove il film era in concorso.

Caleb Landry Jones e la fidanzata Katya Zvereva

9. È molto riservato. Jones è fidanzato con l’artista russa Katya Zvereva, la cui biografia recita “artista multidisciplinare, il cui lavoro attraversa molti mezzi come pittura, incisione, disegno e scultura, fino alle esplorazioni con oggetti d’arte e mobili“. La si può ritrovare su Instagram, dove è solita condividere immagini relative alle proprie opere. Non è noto quando e come i due si siano conosciuti, ma lei è solita accompagnare Jones in occasione delle premiere dei suoi film, come avvenuto ad esempio allo scorso Festival di Venezia.

Caleb Landry Jones: età e altezza

10. Caleb Landry Jones  è nato il 7 dicembre del 1989 a Garland, Texas, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,81 metri.

Fonte: IMDb

Caleb Landry Jones e Christoph Waltz nel film di Luc Besson, un’ambiziosa storia di origini “Dracula – A Love Tale”

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Uno degli ultimi grandi progetti in prevendita dell’European Film Market a essere rivelato è uno dei più intriganti: il vincitore del SAG Caleb Landry Jones (Three Billboards Outside Ebbing Missouri) è stato scelto come protagonista insieme al due volte vincitore dell’Oscar Christoph Waltz (Inglourious Basterds) per una rivisitazione ad alto budget della storia di Dracula da parte del regista Lucy e del creatore di Taken Luc Besson.

Basato sull’iconico romanzo di Bram Stoker, fonti vicine alla produzione ci confermano che il progetto sarà il prossimo film di Besson e segnerà la sua personale rivisitazione del classico vampiro sul Principe Oscuro condannato alla vita eterna.

Abbiamo sentito che questo film ha un elemento di origin story che esplora in modo un po’ più approfondito la storia d’amore gotica tra il principe Vladimir e sua moglie, la cui perdita lo spinge ad abbandonare Dio e a diventare un vampiro. Gli acquirenti che hanno familiarità con la sceneggiatura di Besson ci dicono che ci sono alcuni pezzi epici e potenzialmente spettacolari.

Caleb Landry Jones interpreterà Dracula. Non è ancora chiaro quale personaggio sarà interpretato da Christoph Waltz, ma sono in corso trattative con altri attori del cast che si uniranno agli altri ruoli chiave.

Il progetto dovrebbe avere un budget elevato per un film europeo, ma non si avvicina ai livelli di Valerian. Luc Besson Productions produce e EuropaCorp co-produce. L’obiettivo è quello di girare quest’anno.

DogMan è stato presentato come una sorta di ritorno per il visionario regista Besson, un totem del cinema francese famoso anche per la sua sensibilità statunitense, essendosi fatto conoscere con film come Big Blue, La Femme Nikita, Leon, la serie Taxi e poi Il quinto elemento. Negli ultimi anni la sua carriera è stata tormentata dall’esperienza finanziaria del mega-budget Valerian e la città dei mille pianeti e dalle accuse di cattiva condotta sessuale, anche da parte di un’attrice di quella produzione. Besson ha negato con fermezza qualsiasi illecito e l’anno scorso il regista è stato scagionato da tutte le accuse in quel caso dall’equivalente francese della Corte Suprema degli Stati Uniti.

Briarcliff distribuirà DogMan in patria questa primavera, dopo che il film è stato largamente acquistato in Europa, Asia e America Latina.  Luc Besson è anche in fase di post-produzione del dramma intimo June And John, un film sperimentale che ha girato durante l’isolamento del Covid con gli esordienti Luke Stanton Eddy e Matilda Price.

Calcolato il costo di produzione della Morte Nera

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Calcolato il costo di produzione della Morte Nera

Un professore della Washington University di St. Louis, Zachary Feinstein, si è impegnato in una ricerca che si è incentrata sui costi di costruzione della Morte Nera, temibile astronave nota a tutti i fan di Star Wars.

Lo studio è stato pubblicato con il titolo di It’s a Trap: Emperor Palpatine’s Poison Pill e al suo interno si legge che tra materiali e costruzione, la spesa complessiva potrebbe essere di 419 trilioni, cioè 419.000.000.000.000.000.000 di dollari.

Un bell’investimento per l’Impero e sicuramente un bel po’ di conti per il professore!

Fonte: CS

Calcinculo: recensione del film presentato a Berlino

Calcinculo: recensione del film presentato a Berlino

Con un film che riesce ad arrivare alla sezione Panorama del Festival di Berlino 2022, Chiara Bellosi dirige un cast scarno di personaggi ma fatto da grandi personalità. Calcinculo è un dramma intimista e profondo, costruito sui silenzi, sulle musiche e sui due protagonisti: Benedetta (Gaia Di Pietro) e Amanda (Andrea Carpenzano). Con la sua seconda opera, Chiara Bellosi scende in profondità e raccontan onestamente il disagio adolescenziale più profondo e la crisi esistenziale vissuta dai personaggi principali.

Calcinculo la trama del film

Benedetta (Gaia Di Pietro) ha 15 anni. Vive in un costante senso di inadeguatezza e disagio: a scuola passa il tempo con un’unica amica, a casa rimane in disparte, oscurata dalle discussioni tra i genitori e dall’effervescenza delle due sorelle minori. L’unico sfogo di Benedetta sembra essere il cibo: mangiare di nascosto è il suo illusorio conforto. Nella noia quotidiana della periferia di Roma in cui vive Benedetta, l’arrivo delle giostre porta una ventata d’aria fresca: tra i giostrai c’è Amanda (Andrea Carpenzano), un ragazzo che ha adottato un nome femminile. Amanda si mostra subito curiosa e amorevole nei confronti di Benedetta, generando in lei una serie di emozioni mai provate prima.

Tra i due si instaura così un rapporto strambo fatto di contrasti, cattive influenze, sentimenti sbilanciati. Per quanto sbagliato, tutto ciò fa sentire Benedetta finalmente viva, libera e sé stessa.

Alla ricerca della leggerezza

Benedetta e Amanda sono una l’opposto dell’altra: la prima è timida e silenziosa, la seconda è appariscente e parla costantemente. La prima è ingenua, la seconda è fin troppo maliziosa, la prima è in carne, la seconda è pelle e ossa. Nonostante tutte le differenze, entrambe sono in cerca di leggerezza: leggiadria per l’anima e per il corpo.

L’intero film gioca sul tema della leggerezza: le farfalle di tulle create da Amanda, il tema della danza, ma anche la giostra del ”calcinculo” evocano la spensieratezza. Tutti questi elementi stridono con Benedetta: la pesantezza che adombra la sua anima è ben espressa dal corpo della ragazza. Il modo in cui la regista sceglie di mostrare il disagio psicologico della protagonista, per metafore e contrasti, è efficace e potente.

Il cibo come estremo rifugio

Alla leggerezza si lega anche il discorso dei problemi con il cibo di Benedetta. Il tema dei disturbi alimentari è affrontato, ma non è il centro di Calcinculo. Si parla di abbuffate, di diete, di commenti sgraditi, ma anche e soprattutto di cosa spinge Benedetta a cercare rifugio nel cibo.

Il rapporto con la madre, interpretata da Barbara Chichiarelli, è uno dei filoni principali del film. Benedetta cerca costantemente l’affetto e l’accettazione da parte della mamma, una donna che, tra la frustrazione e le preoccupazioni quotidiane, fatica ad esprimere l’amore per la figlia. Chichiarelli è un personaggio potente ed efficace, una mamma realistica della provincia romana. E, come ogni genitore di fronte al figlio adolescente, tenta di aiutare la figlia, ma sbaglia sempre.

Calcinculo è un racconto muto di parole, ma non afono

Calcinculo è un racconto estremamente descrittivo. I personaggi parlano poco, mentre la potenza drammatica è espressa dalle immagini didascaliche che mostrano la quotidianità di Benedetta e la stravaganza della vita di Amanda. Entrambi gli attori interpretano il proprio personaggio più con il corpo che con la voce: dai movimenti semplici, all’abbigliamento, dalle acconciature fino ai balli più sfrenati.

La cinepresa gira con delicatezza attorno agli attori, mostra tutto, ma da un punto di vista sempre discreto. Chiara Bellosi, con l’ausilio di Gaia Di Pietro, attrice esordiente, e Andrea Carpenzano, ribadisce come si possa fare cinema senza dover dire tutto a parole. La sceneggiatura, un lavoro a quattro mani di Maria Teresa Venditti e Luca De Bei, per quanto poco densa è ben fatta ed è ricca di frasi potenti che colpiscono come frecce i personaggi a cui vengono rivolte (e lo spettatore). Nel film grande rilievo viene dato all’espressività della musica che fa danzare le scene e, letteralmente, gli interpreti. Anche nelle note, c’è tutta la ricerca di leggerezza di Calcinculo.

La femminilità: scoperta e cercata

Calcinculo parla di femminilità. Benedetta è un’adolescente che scopre il suo corpo. Inizialmente se ne vergogna, si nasconde ma, grazie a Amanda, impara a vedere in sé stessa la bellezza. Come spesso accade per chi soffre di disturbi alimentari, Benedetta è in disperato bisogno di amore, ha un vuoto dentro che va nutrito, e non per forza con il cibo.

Amanda sembra in grado di dare a Benedetta questo amore, ma anch’essa ne è in cerca. Il nome che ha adottato significa proprio questo: ”colei che deve essere amata”. Amanda vuole essere accettata come donna, grida al mondo la sua femminilità con i vestiti e con gli atteggiamenti. Calcinculo è quindi la storia di due anime spezzate, una storia ”d’amore” che non può realmente esistere perché assurda e pericolosa: un film vero e, come la vita, a tratti spensierato, a tratti straziante.

Calcinculo in concorso nella sezione Panorama al Festival di Berlino 2022

Calcinculo, secondo film diretto da Chiara Bellosi, scritto da Maria Teresa Venditti e Luca De Bei, è nella selezione ufficiale del 72. Festival di Berlino, in concorso nella sezione Panorama. Ritorno alla Berlinale per la regista Chiara Bellosi, già in gara nel 2020, sezione Generation, con l’acclamata opera prima “Palazzo di Giustizia

Nel cast: Gaia Di Pietro (al suo esordio), Andrea Carpenzano (“La Terra Dell’Abbastanza“, “Il Campione“) e Barbara Chichiarelli (“Favolacce“, “Suburra“), Giandomenico Cupaiuolo, Alessio Praticò e Francesca Antonelli.

Calcinculo era un film difficile da fare, delicato ed importante – dichiara Carlo Cresto-Dina (che ha prodotto il film per tempesta con Valeria Jamonte e Manuela Melissano) – A partire dalla già bellissima sceneggiatura di Maria Teresa Venditti e Luca De Bei, Chiara Bellosi ha realizzato un film profondo e unico. Dopo l’esordio a Generation 14+, siamo particolarmente felici di tornare con Chiara a Berlino, questa volta a Panorama.”

La trama

Forse è vero che si cresce anche a calci in culo. Ed è vero che quando la giostra gira veloce ci sembra di volare e non vorremmo scendere mai. E’ questo  che succede a Benedetta quando incontra Amanda e decide di seguirla nel suo mondo randagio.

Chiara Bellosi

Chiara Bellosi (1973) si diploma in drammaturgia alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Realizza un episodio all’interno del film corale “Checosamanca” prodotto da Carlo Cresto-Dina per Eskimosa e Rai Cinema. Partecipa al master “Filmmaker – Il documentario come sguardo” organizzato da IED-Venezia e lavora ad alcuni documentari.  “Palazzo di Giustizia”, il suo primo lungometraggio di finzione, è stato presentato nella sezione Generation 14+ di Berlinale 2020.

Calcinculo è il suo secondo lungometraggio di finzione. Calcinculo è una produzione tempesta con Rai Cinema in coproduzione con Tellfilm (CH), RSI Radiotelevisione svizzera e sostenuto da MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Ufficio Federale della Cultura (UFC) e Regione Lazio. Il Film sarà distribuito in Italia da Luce Cinecittà.

Calamity Hustle: La WB acquisisce i diritti della commedia d’azione con Ryan Reynolds e Channing Tatum

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La Warner Bros. Discovery ha vinto l’asta per i diritti di Calamity Hustle, il prossimo film d’azione comico interpretato da Ryan Reynolds e Channing Tatum. Gli altri membri del cast sono al momento sconosciuti.

Secondo un recente rapporto di Deadline, la società ha battuto i principali studios tra cui Amazon, Netflix e altri per il film. Il rapporto menziona che la sceneggiatura del film è paragonata a film come Arma letale e che la speranza è quella di “lanciare un franchise”.

I prossimi film di Ryan Reynolds saranno l’imminente film 2023  IF – Gli amici immaginari e l’attesissimo Deadpool 3. Il prossimo ruolo di Channing Tatum sarà nel film thriller Pussy Island e in Project Artemis di Greg Berlanti.

Cosa sappiamo di Calamity Hustle?

Calamity Hustle sarà diretto e scritto dai fratelli Nee e vedrà Ryan Reynolds nei panni di “un ex detective di Los Angeles sfortunato diventato investigatore privato che, dopo essere stato messo sotto scacco da un feroce signore del crimine, deve rintracciare il fratello estraneo, responsabile di aver interferito con un furto di diamanti“.

Ryan Reynolds e Channing Tatum sono anche produttori con le rispettive case di produzione Maximum Effort e Free Association. Anche i fratelli Nee e Kevin Walsh produrranno attraverso la loro società Persons Attempting. Aaron e Adam Nee hanno già lavorato con Channing Tatum nel film commedia romantica d’azione e avventura del 2022, The Lost City.

Cake: trailer del film con Jennifer Aniston

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Cake: trailer del film con Jennifer Aniston

È stato pubblicato online il primo trailer di Cake, film diretto da Daniel Barnz e già accolto con entusiasmo al Toronto Film Festival, tanto da meritarsi una standing ovation durante la proiezione per il pubblico. Protagonista del film è Jennifer Aniston, in una veste molto diversa da quella in cui siamo abituati a vederla. La protagonista Claire, infatti, è una donna affetta da problemi fisici causati da un terribile incidente a cui è sopravvissuta ma che le ha causato un lutto. Claire rimarrà colpita dal suicidio di un’altra donna, conosciuta in un gruppo di supporto psichico. Vedremo quindi una Jennifer Aniston struccata, sfregiata in volto, mal vestita e trasandata.

Ecco il trailer del film:

Oltre a Jennifer Aniston, nel cast di Cake figurano anche Anna Kendrick e Sam Worthington e Adriana Barrazza.

Cake: recensione del film con Jennifer Aniston

Cake: recensione del film con Jennifer Aniston

In Cake Claire Simmons (Jennifer Aniston) è una donna che soffre, costantemente, nello spirito e nel corpo. Estremamente cinica, soffre di un dolore incolmabile e cronico che custodisce quasi come se fosse un figlio dalla quale non vuole e non trova la forza di separarsi. Allontanata dal marito e persino dal suo gruppo di auto-aiuto, l’unica persona che non smette di prendersi cura di lei è la premurosa domestica Silvana (Adriana Barraza).

Cake è un road movie, o un “viaggio attraverso il tunnel”, di una donna che si trova in un limbo dalla quale non riesce a fuggire. Eppure, la svolta nella fragile condizione di vivere di Claire avverrà quando troverà consapevolezza del suicidio di Nina (Anna Kendrick), una ragazza con la quale non aveva alcun rapporto.

Cake, il film

Claire si ritrova dunque a essere materialmente circondata dai fantasmi: tutto ciò che non riesce ad esternare prende corpo nella figura della giovane suicida che guiderà la protagonista come un alter ego. Nato come corto mai realizzato, con la regia di Daniel Barnz e prodotto dalla stessa Aniston, il film ha un plot che si srotola liberamente e si scontra con dei personaggi interessanti che tuttavia restano in sospeso. Uno sviluppo, quello delle psicologie, tristemente mancato che avrebbe potuto risollevare una pellicola con del potenziale e alla quale sarebbe bastata una leggera spinta per riuscire a distinguersi dalla miriade di produzioni simili.

Uno degli aspetti più interessanti di Cake viene assunto dalla scelta di non dare un vero e proprio nome al malessere di Claire, senza entrare nel merito dell’incidente da cui lei è uscita viva per miracolo ma perdendo una parte di sè, si ottiene il risultato di portare lo spettatore nel vivo di una tragedia già avviata che appare senza spiegazione. Allo stesso modo nulla viene mai davvero chiarito, conferendo alla pellicola quel tocco mistico e onirico dal retrogusto amaro che si amalgama perfettamente con il tragico presente nella quale si trova la stessa protagonista.

A dispetto della pochezza dei personaggi secondari, colei che traina con incredibile bravura l’intera vicenda è senza dubbio Jennifer Aniston: mostrandoci un volto struccato, segnato dalle cicatrici e quasi irriconoscibile, la ex Rachel di Friends, ha cercato di dimostrare al mondo l’avvenire della sua maturazione artistica tramite una prova attoriale davvero notevole.

Presentato in concorso al Toronto Film Festival 2014, Cake è una pellicola che spesso non arriva fino in fondo – lo si percepisce quasi costantemente – ma che acquista dei punti a suo favore proprio per questa condizione di in conclusione: l’obbiettivo di Barz infatti non è tanto quello di trovare una soluzione ai drammi esistenziali ma più semplicemente di mostrare come imparare conviverci e riuscire, di fronte alle difficoltà, ad accettare un’ altra vita o la vita che rimane, la propria, come accade a Claire.

Cake: primo poster del film con Jennifer Aniston

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È stato pubblicato online il primo poster di Cake, film diretto da Daniel Barnz e già accolto con entusiasmo al Toronto Film Festival, tanto da meritarsi una standing ovation durante la proiezione per il pubblico. Protagonista del film è Jennifer Aniston, in una veste molto diversa da quella in cui siamo abituati a vederla. La protagonista Claire, infatti, è una donna affetta da problemi fisici causati da un terribile incidente a cui è sopravvissuta ma che le ha causato un lutto. Claire rimarrà colpita dal suicidio di un’altra donna, conosciuta in un gruppo di supporto psichico. Vedremo quindi una Jennifer Aniston struccata, sfregiata in volto, mal vestita e trasandata.

Ecco il poster del film:

cake-poster

Oltre a Jennifer Aniston, nel cast di Cake figurano anche Anna Kendrick e Sam Worthington e Adriana Barrazza.

Fonte: Impawards 

Caity Lotz: 5 curiosità sull’attrice di Arrow e Legends of Tomorrow

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Se Caitlin Marie Lotz, per tutti Caity Lotz, fosse una delle sue stesse citazioni – sarebbe sicuramente questa. Una forza della natura, bionda, simpatica e di smisurato talento nonché ironia. Tutti la conosciamo per il suo ruolo principale in DC’ Legends of Tomorrow: Capitano della Waverider Sara Lance, o per meglio dire, The White Canary.

Precedentemente, sul set di Arrow, la primissima Black Canary che il mondo abbia conosciuto sul piccolo schermo – prima degli svolgimenti funesti della trama. Non è tutta comic, però, la vita di Caity: debutta nel mondo del cinema nel 2006 con una parte nel film sul cheerleading Ragazze nel pallone – Tutto o niente di Steve Rash.

Nel 2010 viene ingaggiata a tempo pieno nella 4° stagione della serie televisiva Mad Men e, a seguire, approda su MTV Death Valley, che la battezza definitivamente. Eppure, le origini lavorative della ormai trentenne stuntgirl americana sono ben lontane dagli ambienti cinematografici e televisivi. Scopriamo insieme 5 curiosità sulla vita di questa non troppo nuova stella della tv americana.

The best part of being blonde is forgivable momentary lapses of common sense.

È comparsa in un video di David Guetta ed Estelle

Nel 2009 compare nel videoclip musicale di David Guetta feat. Estelle, One Love, ma non solo. Caity nasce come ballerina e non ha mai nascosto il suo amore per la danza. Come lei cita, infatti, “Dance has always been my number one. I started when I was seven years old and I’ve had the opportunity to work with some really amazing artists.”. Oltre Lady Gaga, ha partecipato a un tour insieme ad Avril Lavigne e ha danzato in numerosi altri video, come ad esempio I Don’t Know di Selena Gomez e The Dancefloor di Cascada.

Mette in scena la maggior parte degli stunts sul set, senza controfigure
Caity Lotz instagram

Se non l’aveste capito, Caity Lotz è una tosta. Non teme in alcun modo le parti d’azione che le vengono assegnate, anzi, vi partecipa in prima persona. Su Instagram è sempre protagonista di piccole sequenze video che la vedono indaffarata tra allenamenti in palestra e, come se non bastasse, ha studiato Arti Marziali. Ben 3 tipi differenti: taekwondo, muay thai e wushu.

Caity Lotz oltre ad essere un’attrice è stata una modella

Che sia una donna decisamente bella e affascinante, non era in dubbio. Tra le varie qualifiche Caity si aggiudica anche quella di Modella, ha infatti posato sia per Men’s Health che Esquire.

Ha fatto parte di una band musicale

Ebbene si. Sa anche cantare. Correva l’anno 2005 quando Caity è entrata a far parte della band musicale, tutta femminile, delle Soccx. Il gruppo ha riscosso un discreto successo in Germania: con i singoli From Dusk Till Dawn (Get The Party Started) e Scream Out Loud, rispettivamente del 2006 e 2007, sono entrate nella Top 10 tedesca fino all’uscita del terzo singolo Can’t Take My Eyes Off You, datato 2008.

Pratica il Parkour

https://www.youtube.com/watch?v=Ly3H_KsCoVo

Per concludere in bellezza, la bionda americana non si è fatta scappare la disciplina del Parkour. Oltre alle Arti Marziali già citate, sembra che Caity tenga così tanto alla sua forma fisica (e mentis, ndr) da essersi cimentata anche nelle scalate vertiginose e acrobatiche delle strutture cittadine in America. Si è addirittura fatta filmare come la migliore delle teenagers transoceaniche, per mostrare le sue doti atletiche.

Caity Lotz: 10 cose che non sai sull’attrice

Caity Lotz: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre per il suo ruolo televisivo in alcune note serie TV targate DC Comics, l’attrice Caity Lotz ha in breve tempo guadagnato le attenzioni del grande pubblico, costruendo una carriera divisa tra cinema e televisione. Affermatasi in diversi generi, grazie a cui ha potuto mettere alla prova la propria versatilità, l’attrice è oggi ricordata prevalentemente per il ruolo di White Canary, entrato rapidamente nell’immaginario televisivo. Ecco 10 cose che non sai di Caity Lotz.

Parte delle cose che non sai di Caity Lotz

Caity Lotz: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in alcuni noti lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2006 con il film Ragazze nel pallone – Tutto o niente, per poi recitare in The Pact (2012), The Machine (2013), Battle of the Year – La vittoria è in ballo (2013), The Pact 2 (2014), Missed Call (2015), 400 Days (2015), Small Town Crime (2017) e Year One (2018).

2. È celebre per i ruoli televisivi. La Lotz è ben più nota per le sue partecipazioni televisive, che la vedono inizialmente recitare con un ruolo ricorrente nella quarta stagione della serie Mad Men (2011), accanto all’attore Jon Hamm. Successivamente ha avuto un ruolo di rilievo nella serie Death Valley (2011), per poi ottenere il ruolo di Sara Lance, alias White Canary nella serie Arrow (2013-2020), condividendo la scena con l’attore Stephen Amell. Ruolo che riprenderà anche in Supergirl (2017-2019), Batwoman (2019), The Flash (2016-2019) e in modo più continuativo in Legends of Tomorrow (2016-2020).

3. Ha diretto un episodio della serie in cui recita. Particolarmente legata alla serie Legends of Tomorrow, che le ha permesso di ottenere una notevole celebrità, l’attrice ha compiuto il passo dietro la macchina da presa per firmare la regia dell’episodio Mortal Khanbat, la cui messa in onda negli Stati Uniti è prevista per il 25 febbraio 2020. Per l’attrice si tratta della prima esperienza come regista.

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Caity Lotz è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, come anche curiosità quotidiane. Non mancano inoltre diversi dietro le quinte dai set da lei frequentati, e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Caity Lotz è single?

5. È molto riservata circa la sua vita sentimentale. Negli anni la Lotz si è dimostrata particolarmente restìa a condividere dettagli della propria vita sentimentale, preferendo tenere questa completamente nascosta ai media, ai fan e in generale ai riflettori che il lavoro da attrice porta inevitabilmente con sé. Per tanto, attualmente non è possibile sapere se la Lotz sia single o sia impegnata in una relazione.

Parte delle cose che non sai di Caity Lotz

Caity Lotz e Lady Gaga

6. Ha ballato per la nota cantante. Inizialmente la Lotz aveva intrapreso la carriera da ballerina, arrivando ad esibirsi per celebri cantanti nei loro spettacoli dal vivo o nei videoclip delle loro canzoni. Tra questi vi è la cantante Lady Gaga, e in particolare nei video ufficiali dei brani Paparazzi e LoveGame è possibile ritrovare la Lotz tra le ballerine presenti.

Caity Lotz: i suoi addominali

7. È nota per il suo fisico. Parallelamente alla carriera d’attrice, la Lotz ha continua a seguire la propria passione per le arti marziali, come anche del parkour. Tali discipline le hanno permesso di affermarsi anche come stuntman, tanto da non aver bisogno di alcuna controfigura durante le scene più complicate da girare. È dunque comprensibile che la Lotz sfoggi un fisico particolarmente scolpito, con degli addominali particolarmente evidenti.

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Caity Lotz in Arrow

8. È tornata a recitare nella serie. Dopo aver fatto parte delle prime stagioni di Arrow, l’attrice era stata poi trasferita in Legends of Tomorrow. Tuttavia nella settima stagione della serie dedicata al celebre arcere, la Lotz compie un annunciato ritorno nell’episodio Lost Canary. Stando a quanto dichiarato dall’attrice, la puntata è ispirata alle Birds of Prey, noto gruppo di supereroine DC.

9. Ha sostituito un’altra attrice. Inizialmente il ruolo di Sara Lance in Arrow era stato affidato all’attrice Jacqueline MacInnes Wood, che ha dato vita al personaggio per l’intera prima stagione. Alla fine di questa la Lance muore, salvo poi ritornare in vita nella seconda stagione con l’alias di White Canary e con il volto della Lotz, che sostituì dunque la precedente attrice.

Caity Lotz: età e altezza

10. Caity Lotz è nata a San Diego, California, Stati Uniti, il 30 dicembre 1986. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Caitriona Balfe: 10 cose che non sai sull’attrice

Caitriona Balfe: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice e supermodella irlandese, Caitriona Balfe è conosciuta prevalentemente per il suo ruolo nella serie TV Outlander, per il quale ha ricevuto diversi premi da parte della critica e l’apprezzamento del pubblico. La sua carriera è poi proseguita anche al cinema, dove ha recitato in importanti produzioni con celebri autori e attori. In attesa del ruolo che possa consacrarla anche al grande pubblico, l’attrice non smette di mostrare un talento che matura interpretazione dopo interpretazione.

Ecco 10 cose che non sai di Caitriona Balfe.

Caitriona Balfe e i suoi film

1. Ha recitato in importanti film. Il debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 2011, con il film Super 8. Successivamente prende parte a Now You See Me (2012), Crush (2013), Escape Plan – Fuga dall’inferno (2013) e Money Monster – L’altra faccia del denaro (2016). Nel 2019 è invece tra i protagonisti del film Le Mans ’66 – La grande sfida, dove recita accanto agli attori Matt Damon e Christian Bale.

2. È celebre per i ruoli televisivi. L’attrice inizia a recitare in televisione nel 2012, prendendo parte ad alcuni episodi della serie The Beauty Inside. Recita poi in H+: The Digital Series (2012-2013), e ottiene la celebrità con il ruolo di Claire Fraser nella serie Outlander. Nel 2019 ricopre invece il ruolo di Tavra nella serie Netflix Dark Crystal: la resistenza.

Caitriona Balfe è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da un milione di persone. All’interno di questo la Balfe è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche immagini promozionali dei propri progetti da attrice.

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Caitriona Balfe e Tony McGill

4. Ha una relazione sentimentale. Dal gennaio 2018 l’attrice è fidanzata con il produttore discografico Tony McGill. I due si sono conosciuti nel 2015 e da quel momento hanno mantenuto la loro relazione estremamente riservata. McGill, inoltre, non è presente su nessun social network.

Caitriona Balfe e il matrionio

5. Si è sposata. Dopo un fidanzamento di un anno e mezzo, l’attrice ha sposato Tony McGill, celebrando la cerimonia in modo particolarmente intimo presso la chiesa di St. Mary a Bruton, nel Somerset, nell’agosto 2019.

Caitriona Balfe incinta

6. Ha smentito le voci sulla sua gravidanza. Nel giugno del 2019 diversi siti hanno riportato la notizia che l’attrice fosse incinta. La Balfe, attraverso i suoi profili social, ha smentito la cosa, lasciando intendere di essere rimasta particolarmente infastidita da tali voci.

Caitriona Balfe: il fansite

7. Esiste un sito web dedicato a lei. Alcuni fan devoti hanno aperto un sito Web dedicato all’attrice, chiamato appunto “Caitriona Balfe Fan”. All’interno di questo è possibile trovare tutte le notizie passate, presenti e future sull’attrice, dagli eventi a cui prende parte fino ai suoi prossimi progetti lavorativi.

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Caitriona Balfe Outlander

8. È la protagonista della serie. La Balfe in Outlander interpretaa il ruolo di Claire Randall Fraser, viaggiatrice nel tempo alle prese con numerose avventure. L’attrice è stata protagonista fin dalla prima stagione, apparendo in tutti i 55 episodi, e sarà protagonista anche delle annunciate quinta e sesta stagione.

9. Per il ruolo ha vinto diversi premi. Per il suo ruolo l’attrice è stata nominata per quattro volte ai Golden Globe come miglior attrice in una serie drammatica. Ha invece vinto un BAFTA Scotland, un People’s Choice Awards e due Saturn Awards come miglior attrice.

Caitriona Balfe età e altezza

10. Caitriona Balfe è nata a Dublino, in Irlanda, il 4 ottobre 1979. L’altezza complessiva dell’attrice è di 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Cailee Spaeny: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Cailee Spaeny: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Con film come Pacific Rim – La rivolta, Priscilla e Civil War, Cailee Spaeny si è imposta come una delle attrici più interessanti della sua generazione, capace di passare da intimi film d’autore a grandi blockbuster ricchi di effetti speciali. In pochi anni ha avuto l’occasione di recitare per importanti registi e registe e al fianco di celebri colleghi. La sua filmografia è pertanto oggi piuttosto invidiabile, tra film d’azione, thriller, drammi e horror e lascia immaginare grandi cose per il suo futuro.

Cailee Spaeny: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Spaeny ha debuttato sul grande schermo con Pacific Rim – La rivolta (2018), con John Boyega, per poi recitare in Una giusta causa (2018), 7 sconosciuti a El Royale (2018), Vice – L’uomo nell’ombra (2018), Il rito delle streghe (2020) e How It Ends (2021). Ulteriore popolarità arriva per le grazie a Priscilla (2023), film di Sofia Coppola dove recita accanto a Jacob Elordi. Recita poi in Civil War (2024) e Alien: Romulus (2024). Prossimamente sarà tra i protagonisti di Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery, con protagonista Daniel Craig.

2. Ha preso parte anche a note serie TV. Oltre ad aver recitato per il grande schermo, l’attrice ha avuto modo di prendere parte ad alcune miniserie e serie TV. La prima di queste è stata Devs, miniserie da 8 episodi (2020). Successivamente ha recitato in 5 episodi di Omicidio a Easttown (2021), con protagonista Kate Winslet. Nel 2022 ha invece recitato nel ruolo di Anna Eleanor Roosevelt nella serie The First Lady, accanto a Viola Davis, Michelle Pfeiffer e Gillian Anderson.

Cailee Spaeny ha debuttato con Pacific Rim – La rivolta

3. Ha debuttato con un blockbuster. Nel film Pacific Rim – La rivolta, sequel del lungometraggio diretto da Guillermo del Toro, l’attrice ha interpretato Amara Namani, un’orfana di strada che ha creato un Jaeger civile, Scrapper, e ha pilotato il Jaeger Bracer Phoenix. Per l’attrice si è trattato del primo film per il cinema come anche del primo grande blockbuster della sua carriera. Sul set ha però potuto contare sui consigli dei suoi colleghi e successivamente all’uscita del film ha conosciuto una prima importante fase di notorietà.

Cailee Spaeny in Alien: Romulus (2024)
Cailee Spaeny in Alien: Romulus. Foto di 20th Century Studios – © 2024 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Cailee Spaeny e Jacob Elordi in Priscilla

4. È di poco più piccola del suo co-protagonista. Nella realtà Elvis Presley e Priscilla Presley avevano una differenza di età di dieci anni. Tuttavia, in Priscilla, Jacob Elordi, che interpreta Elvis, ha solo un anno in più di Cailee Spaeny, che interpreta Priscilla. Per accentuare la differenza d’età tra loro, la regista Sofia Coppola ha dunque caratterizzato Priscilla quasi come una vera e propria bambina, ricorrendo a costumi e trucco che enfatizzassero il suo essere più piccola di Elvis.

5. Ha vinto un importante riconoscimento. Per la sua interpretazione di Priscilla, Spaeny ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra del Cinema di Venezia. Un premio che ha poi anticipato le candidature ai Gotham Independent Film Awards e ai Golden Globe nella medesima categoria. Sfortunatamente, l’attrice non ha poi ottenuto la candidatura ai premi Oscar, per i quali in molti la davano tra i favoriti.

Cailee Spaeny protagonista di Alien: Romulus

6. Ha cercato di discostarsi dalla Ripley di Sigourney Weaver. Cailee Spaeny è la protagonista di Alien: Romulus, il nuovo capitolo della saga di fantascienza horror. Parlando dell’eredità della precedente protagonista, la Ripley di Sigourney Weaver, Spaney ha affermato: “Guardare Sigourney interpretare quel ruolo, fa parte del cambiamento del che quei film hanno apportato. Non potrei mai essere lei. Ho iniettato nel mio personaggio tutto quello che avevo dentro e ho cercato di renderlo tridimensionale, il più tridimensionale possibile”.

Cailee Spaeny ha recitato in Civil War

7. Ha avuto l’occasione di recitare con una delle sue attrici preferite. Cailee Spaeny ha raccontato di essere una grande fan di Kirsten Dunst e più volte l’ha citata come una delle sue principali influenze come attrice. Ha infatti seguito la carriera della Dunst fin dai film di Raimi su Spider-Man. Il film Civil War le ha dato la possibilità di lavorare con la Dunst sullo schermo e l’ammirazione della Spaeny per lei rispecchia molto l’idolatria del suo personaggio Jessie per quello della Dunst, Lee.

Jacob Elordi Elvis Presley Priscilla
Jacob Elordi e Cailee Spaeny in una scena di Priscilla

Cailee Spaeny ha un fidanzato?

8. È molto riservata. Non si sa molto della vita sentimentale dell’attrice, ma dal 2018 si dice abbia una relazione con l’attore Raymond Alexander Cham Jr.. Nonostante le occasionali apparizioni pubbliche insieme, come nel 2021 in occasione di eventi come il GQ Men of the Year Party e l’evento Miu Miu Club, hanno però mantenuto un basso profilo e inoltre non ci sono conferme ufficiali sullo stato della loro relazione. Non è inoltre chiaro se i due stiano ancora insieme o meno.

Cailee Spaeny è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 374 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 30 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Cailee Spaeny: età e altezza dell’attrice

10. Cailee Spaeny è nata il 24 luglio del 1998 a Knoxville, Tennessee, negli Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,55 metri.

Fonti: IMDb, Instagram

Cage of Thrones: Nicolas Cage si trasforma nei protagonisti della serie HBO

Un po’ idolo un po’ zimbello, Nicolas Cage, al pari di altre star, è un personaggio virale. Nelle sue molteplici esperienze su internet, l’attore adesso può annoverare anche una propria versione di Game of Thrones, Cage of Thrones appunto, in cui lui stesso interpreta tutti i personaggi.

Ecco l’esilarante risultato:

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Cafè Society: una seconda clip dal film di Woody Allen

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Cafè Society: una seconda clip dal film di Woody Allen

Arriva il 29 ottobre al cinema Cafè Society, il nuovo film di Woody Allen già visto all’ultimo Festival di Cannes. Nel film vediamo protagonisti Jesse Eisenberg e Kristen Stewart.

Leggi la recensione di Café Society

Presentata in anteprima al festival di Cannes, la pellicola segue il viaggio di Bobby Dorfman dal Bronx, dove è nato, a Hollywood. Sul set del film un cast incredibile: Jesse Eisenberg, Blake Lively, Kristen Stewart, Steve Carell, Jeannie Berlin, Parker Posey.

Cannes 2016 – Woody Allen presenta Café Society: “Finché potrò, girerò film”

Il film vede la coppia Kristen Stewart e Jesse Eisenberg collaborare per la terza volta dopo Adventureland del 2009 e American Ultra, uscito negli Stati Uniti questo mese.

cafè society sCafé Society partecipa un nutrito cast, vera e propria consuetudine per Allen, che comprende Kristen Stewart e Jesse Eisenberg affiancati da Blake Lively, Parker Posey e Steve Carell (che ha rimpiazzato Bruce Willis a riprese già ampiamente in corso).

La storia ruota attorno a un giovane uomo che arriva nella Hollywood degli anni trenta del secolo scorso sperando di lavorare nell’industria cinematografica. Si ritroverà trascinato nella “café society” (il termine precedente a quello di “Jet Set” nato negli anni cinquanta) che definiva lo spirito dell’epoca.

fonte

Cafè Society: trailer e poster del film di Woody Allen che apre Cannes

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Ecco il primo trailer ufficiale di Café Society, il film di Woody Allen che verrà presentato in apertura fuori concorso alla 69esima edizione del Festival di Cannes. Il film è stato girato tra Los Angeles e New York la scorsa estate. Ecco il trailer:

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Il film vede la coppia di attori collaborare per la terza volta dopo Adventureland del 2009 e American Ultra, uscito negli Stati Uniti questo mese.

cafè society sA Café Society partecipa un nutrito cast, vera e propria consuetudine per Allen, che comprende Kristen Stewart e Jesse Eisenberg affiancati da Blake Lively, Parker Posey e Steve Carell (che ha rimpiazzato Bruce Willis a riprese già ampiamente in corso).

La storia ruota attorno a un giovane uomo che arriva nella Hollywood degli anni trenta del secolo scorso sperando di lavorare nell’industria cinematografica. Si ritroverà trascinato nella “café society” (il termine precedente a quello di “Jet Set” nato negli anni cinquanta) che definiva lo spirito dell’epoca.

Cafè Society: Steve Carell nella nuova clip in italiano

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Cafè Society: Steve Carell nella nuova clip in italiano

È stata diffusa dalla Warner Bros Italia la nuova clip in italiano di Cafè Society, il film di Woody Allen che ha aperto l’ultimo festival di Cannes e che arriverà al cinema il prossimo 29 ottobre.

Protagonista della clip è Steve Carell, che nel film interpreta il ricco e famoso zio di Jesse Eisenberg. Il rulo er stato inizialmente affidato a Bruce Willis che però a riprese già cominciate ha lasciato il progetto.

Ecco la clip:

Leggi la recensione di Café Society

Presentata in anteprima al festival di Cannes, la pellicola segue il viaggio di Bobby Dorfman dal Bronx, dove è nato, a Hollywood. Sul set del film un cast incredibile: Jesse Eisenberg, Blake Lively, Kristen Stewart, Steve Carell, Jeannie Berlin, Parker Posey.

Cannes 2016 – Woody Allen presenta Café Society: “Finché potrò, girerò film”

Il film vede la coppia Kristen Stewart e Jesse Eisenberg collaborare per la terza volta dopo Adventureland del 2009 e American Ultra, uscito negli Stati Uniti questo mese.

cafè society sCafé Society partecipa un nutrito cast, vera e propria consuetudine per Allen, che comprende Kristen Stewart e Jesse Eisenberg affiancati da Blake Lively, Parker Posey e Steve Carell (che ha rimpiazzato Bruce Willis a riprese già ampiamente in corso).

La storia ruota attorno a un giovane uomo che arriva nella Hollywood degli anni trenta del secolo scorso sperando di lavorare nell’industria cinematografica. Si ritroverà trascinato nella “café society” (il termine precedente a quello di “Jet Set” nato negli anni cinquanta) che definiva lo spirito dell’epoca.

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Café Society: recensione del film di Woody Allen

Café Society: recensione del film di Woody Allen

Nonostante i titoli di testa, il loro font, la musica jazz siano sempre identici dopo decenni, come segno assoluto di riconoscibilità, Café Society è in realtà per Woody Allen un debutto più che particolare. Spinto probabilmente dai nuovi Amazon Studios, l’autore di Manhattan si piega al digitale, abbandonando (per sempre?) la cara pellicola. Una scelta che fa quasi sorridere e temere, vista la sinossi e le location del film: siamo divisi fra Los Angeles, terra di opportunità, di peccato, di finanza e affari, e New York, patria dei gangster, dei Night Club, della famiglia, in pieni anni trenta. Gli unici elementi che legano i due mondi sono il vino e il suo fratello più nobile champagne, che all’epoca scorrono a fiumi. Un po’ come l’amore, finita una bottiglia se ne apre subito un’altra, un modo per dimenticare le piccolezze della quotidianità, per affogare il nostro eterno senso di insoddisfazione che ci spinge a lasciare mogli fedeli, a inseguire la strada più facile per il successo personale.

Café Society di Woody Allen

Café Society è così un lavoro a metà, che attraverso le due città simbolo dell’America rappresenta la morsa del desiderio e della ragione, che nel mezzo schiaccia i suoi protagonisti e il pubblico. Nonostante non si possa parlare di uno dei migliori lavori di Woody Allen, poiché non possiede la grinta e il carattere degli anni migliori, il modo in cui vede il cinema, lo scrive e lo racconta è sempre immutato rispetto al passato. Chi si aspetta un cambiamento di forma, di stile, resterà per l’ennesima volta deluso, poiché Woody è sempre poetico (soprattutto nella Grande Mela), affronta il cammino con calma, senza cedere alla pressione, e pone nella scrittura la sua tradizionale ironia nei confronti del mondo (e della religione, dei rapporti sentimentali, della legge e così via), affidando anche grande responsabilità ai suoi interpreti.

Il cast, per ripagare la fiducia, è impeccabile: Kristen Stewart, usata spesso per ruolo riflessivi, nostalgici, è invece sorridente, ammaliante, acqua e sapone, affiancata da una Blake Lively spontanea, ugualmente felice e fatale. L’intero soggetto è però sulle spalle di Steve Carell, statuario e fallibile come ogni uomo d’affari, e Jesse Eisenberg, incarnazione del Woody Allen più nevrotico e insicuro. Durante la visione più volte vi capiterà di sovrapporre il viso tragicomico di Allen a quello più giovane di Eisenberg, pensando “chissà che film sarebbe stato 20 anni fa…”.

Café SocietySicuramente, dal punto di vista fotografico, sarebbe stato più in linea con i toni, più graffiante, nostalgico e credibile. Anche se Vittorio Storaro non sbaglia un colpo, un movimento, un’inquadratura, le immagini troppo pulite fanno a pugni con tutto il resto: si fatica a credere agli ambienti, alle azioni, a Los Angeles i set sono anche talvolta spogli, artificiali (che sia pensato appositamente, per dipingere una città lontana dal protagonista?). Oltre l’aspetto visivo però ci troviamo di fronte alla classica poetica alleniana, come già ricordato: questa ci invita a prendere in mano il nostro destino come a subirlo, in quanto pedine impotenti ma non troppo, amanti fedeli ma non troppo, madri apprensive ma non troppo. L’unica certezza è che finita una bottiglia di vino o di champagne, se ne apre un’altra, come i film di Woody Allen; non sempre il contenuto è bene invecchiato, ma si ha comunque un nuovo escamotage per abbandonare per 90 minuti il presente, con classe, qualche rimpianto e un pizzico di malinconia.

Café Society: recensione del film di Woody Allen

Café Society: recensione del film di Woody Allen

Nonostante i titoli di testa, il loro font, la musica jazz siano sempre identici dopo decenni, come segno assoluto di riconoscibilità, Café Society è in realtà per Woody Allen un debutto più che particolare.

Spinto probabilmente dai nuovi Amazon Studios, l’autore di Manhattan si piega al digitale, abbandonando (per sempre?) la cara pellicola. Una scelta che fa quasi sorridere e temere, vista la sinossi e le location del film: siamo divisi fra Los Angeles, terra di opportunità, di peccato, di finanza e affari, e New York, patria dei gangster, dei Night Club, della famiglia, in pieni anni trenta.

Gli unici elementi che legano i due mondi sono il vino e il suo fratello più nobile champagne, che all’epoca scorrono a fiumi. Un po’ come l’amore, finita una bottiglia se ne apre subito un’altra, un modo per dimenticare le piccolezze della quotidianità, per affogare il nostro eterno senso di insoddisfazione che ci spinge a lasciare mogli fedeli, a inseguire la strada più facile per il successo personale.

Café SocietyCafé Society è un lavoro che attraversa le due città simbolo dell’America

Café Society è così un lavoro a metà, che attraverso le due città simbolo dell’America rappresenta la morsa del desiderio e della ragione, che nel mezzo schiaccia i suoi protagonisti e il pubblico. Nonostante non si possa parlare di uno dei migliori lavori di Woody Allen, poiché non possiede la grinta e il carattere degli anni migliori, il modo in cui vede il cinema, lo scrive e lo racconta è sempre immutato rispetto al passato. Chi si aspetta un cambiamento di forma, di stile, resterà per l’ennesima volta deluso, poiché Woody è sempre poetico (soprattutto nella Grande Mela), affronta il cammino con calma, senza cedere alla pressione, e pone nella scrittura la sua tradizionale ironia nei confronti del mondo (e della religione, dei rapporti sentimentali, della legge e così via), affidando anche grande responsabilità ai suoi interpreti.

Il cast, per ripagare la fiducia, è impeccabile: Kristen Stewart, usata spesso per ruolo riflessivi, nostalgici, è invece sorridente, ammaliante, acqua e sapone, affiancata da una Blake Lively spontanea, ugualmente felice e fatale. L’intero soggetto è però sulle spalle di Steve Carell, statuario e fallibile come ogni uomo d’affari, e Jesse Eisenberg, incarnazione del Woody Allen più nevrotico e insicuro. Durante la visione più volte vi capiterà di sovrapporre il viso tragicomico di Allen a quello più giovane di Eisenberg, pensando “chissà che film sarebbe stato 20 anni fa…”.

cafe societyGuarda il trailer italiano di Cafè Society

Sicuramente, dal punto di vista fotografico, sarebbe stato più in linea con i toni, più graffiante, nostalgico e credibile. Anche se Vittorio Storaro non sbaglia un colpo, un movimento, un’inquadratura, le immagini troppo pulite fanno a pugni con tutto il resto: si fatica a credere agli ambienti, alle azioni, a Los Angeles i set sono anche talvolta spogli, artificiali (che sia pensato appositamente, per dipingere una città lontana dal protagonista?). Oltre l’aspetto visivo però ci troviamo di fronte alla classica poetica alleniana, come già ricordato: questa ci invita a prendere in mano il nostro destino come a subirlo, in quanto pedine impotenti ma non troppo, amanti fedeli ma non troppo, madri apprensive ma non troppo. L’unica certezza è che finita una bottiglia di vino o di champagne, se ne apre un’altra, come i film di Woody Allen; non sempre il contenuto è bene invecchiato, ma si ha comunque un nuovo escamotage per abbandonare per 90 minuti il presente, con classe, qualche rimpianto e un pizzico di malinconia.

Cafè Society: prime clip dal film di Woody Allen

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Cafè Society: prime clip dal film di Woody Allen

Arrivano online le prime clip in inglese tratte da Café Society, il film di Woody Allen che verrà presentato in apertura fuori concorso alla 69esima edizione del Festival di Cannes. Il film è stato girato tra Los Angeles e New York la scorsa estate.

Ecco i video di seguito:

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Il film vede la coppia di attori collaborare per la terza volta dopo Adventureland del 2009 e American Ultra, uscito negli Stati Uniti questo mese.

cafè society sA Café Society partecipa un nutrito cast, vera e propria consuetudine per Allen, che comprende Kristen Stewart e Jesse Eisenberg affiancati da Blake Lively, Parker Posey e Steve Carell (che ha rimpiazzato Bruce Willis a riprese già ampiamente in corso).

La storia ruota attorno a un giovane uomo che arriva nella Hollywood degli anni trenta del secolo scorso sperando di lavorare nell’industria cinematografica. Si ritroverà trascinato nella “café society” (il termine precedente a quello di “Jet Set” nato negli anni cinquanta) che definiva lo spirito dell’epoca.

Fonte

Café Society: prima clip del film con Kristen Stewart

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Café Society: prima clip del film con Kristen Stewart

Guarda la prima clip di Café Society, il nuovo film di  ambientata negli anni ’30 del regista Premio Oscar Woody Allen.

Leggi la recensione di Café Society

Presentata in anteprima al festival di Cannes, la pellicola segue il viaggio di Bobby Dorfman dal Bronx, dove è nato, a Hollywood. Sul set del film un cast incredibile: Jesse Eisenberg, Blake Lively, Kristen Stewart, Steve Carell, Jeannie Berlin, Parker Posey.

Cannes 2016 – Woody Allen presenta Café Society: “Finché potrò, girerò film”

Il film vede la coppia Kristen Stewart e Jesse Eisenberg collaborare per la terza volta dopo Adventureland del 2009 e American Ultra, uscito negli Stati Uniti questo mese.

cafè society sCafé Society partecipa un nutrito cast, vera e propria consuetudine per Allen, che comprende Kristen Stewart e Jesse Eisenberg affiancati da Blake Lively, Parker Posey e Steve Carell (che ha rimpiazzato Bruce Willis a riprese già ampiamente in corso).

La storia ruota attorno a un giovane uomo che arriva nella Hollywood degli anni trenta del secolo scorso sperando di lavorare nell’industria cinematografica. Si ritroverà trascinato nella “café society” (il termine precedente a quello di “Jet Set” nato negli anni cinquanta) che definiva lo spirito dell’epoca.

Café Society: nuovo poster con Kristen Stewart e Jesse Eisenberg

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Café Society: nuovo poster con Kristen Stewart e Jesse Eisenberg

Kristen Stewart e Jesse Eisenberg sono i protagonisti del nuovo poster di Café Society, l’ultimo film di Woody Allen visto al Festival di Cannes 2016.

Leggi la recensione di Café Society

Potete vedere il poster di seguito:

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Cannes 2016 – Woody Allen presenta Café Society: “Finché potrò, girerò film”

Il film vede la coppia Kristen Stewart e Jesse Eisenberg collaborare per la terza volta dopo Adventureland del 2009 e American Ultra, uscito negli Stati Uniti questo mese.

cafè society sA Café Society partecipa un nutrito cast, vera e propria consuetudine per Allen, che comprende Kristen Stewart e Jesse Eisenberg affiancati da Blake Lively, Parker Posey e Steve Carell (che ha rimpiazzato Bruce Willis a riprese già ampiamente in corso).

La storia ruota attorno a un giovane uomo che arriva nella Hollywood degli anni trenta del secolo scorso sperando di lavorare nell’industria cinematografica. Si ritroverà trascinato nella “café society” (il termine precedente a quello di “Jet Set” nato negli anni cinquanta) che definiva lo spirito dell’epoca.

Cafè Society: due nuove immagini con Kristen Stewart

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Cafè Society: due nuove immagini con Kristen Stewart

Arrivano online due nuove immagini tratte da Café Society, il film di Woody Allen che verrà presentato in apertura fuori concorso alla 69esima edizione del Festival di Cannes. Il film è stato girato tra Los Angeles e New York la scorsa estate.

Le immagini, che trovate nella gallery di seguito, hanno come protagonista Kristen Stewart:

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Il film vede la coppia di attori collaborare per la terza volta dopo Adventureland del 2009 e American Ultra, uscito negli Stati Uniti questo mese.

cafè society sA Café Society partecipa un nutrito cast, vera e propria consuetudine per Allen, che comprende Kristen Stewart e Jesse Eisenberg affiancati da Blake Lively, Parker Posey e Steve Carell (che ha rimpiazzato Bruce Willis a riprese già ampiamente in corso).

La storia ruota attorno a un giovane uomo che arriva nella Hollywood degli anni trenta del secolo scorso sperando di lavorare nell’industria cinematografica. Si ritroverà trascinato nella “café society” (il termine precedente a quello di “Jet Set” nato negli anni cinquanta) che definiva lo spirito dell’epoca.

Café Society: Blake Lively nel nuovo poster

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Café Society: Blake Lively nel nuovo poster

Kristen Stewart, Jesse Eisenberg e Blake Lively sono i protagonisti del nuovo poster di Café Society, l’ultimo film di Woody Allen visto al Festival di Cannes 2016.

Leggi la recensione di Café Society

Potete vedere il poster di seguito:

café society

Cannes 2016 – Woody Allen presenta Café Society: “Finché potrò, girerò film”

Il film vede la coppia Kristen Stewart e Jesse Eisenberg collaborare per la terza volta dopo Adventureland del 2009 e American Ultra, uscito negli Stati Uniti questo mese.

cafè society sA Café Society partecipa un nutrito cast, vera e propria consuetudine per Allen, che comprende Kristen Stewart e Jesse Eisenberg affiancati da Blake Lively, Parker Posey e Steve Carell (che ha rimpiazzato Bruce Willis a riprese già ampiamente in corso).

La storia ruota attorno a un giovane uomo che arriva nella Hollywood degli anni trenta del secolo scorso sperando di lavorare nell’industria cinematografica. Si ritroverà trascinato nella “café society” (il termine precedente a quello di “Jet Set” nato negli anni cinquanta) che definiva lo spirito dell’epoca.

Fonte: Empire

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