Arriva anche in Italia l’atteso
debutto dietro la macchina da presa di
Joseph Gordon-Levitt, poliedrico attore in ascesa a
Hollywood, che questa volta si cimenta nella regia in Don
Jon, lungometraggio che lo vede anche protagonista al
fianco di due bellezze del cinema americano,
Scarlett Johansson e
Julianne Moore.
Protagonista della storia è Jon
Martello, un ragazzo bello e aitante, un tipo vecchio stampo. I
suoi amici lo chiamano Don Jon per la sua
particolare abilità nel “rimorchiare” ogni fine settimana una donna
diversa. Eppure, anche la più sublime scappatella non può competere
con l’infinito piacere che Jon prova in solitaria, davanti al
computer, quando consuma materiale pornografico: ma la sua
dipendenza dalla pornografia lo ha reso insoddisfatto della sua
vita, e decide allora d’intraprendere un cammino che gli
restituisca gratificazione e gioia anche dalla sua vita sessuale.
Finirà con il considerare un quadro più ampio e per imparare molto
sulla vita e sull’amore grazie all’aiuto di due donne.
Don Jon, il film

Joseph Gordon-Levitt, scrive, dirige e interpreta una
gradevole commedia che ha nel suo insieme alcuni elementi vincenti
e ricercati, ovvero la provocazione e l’onestà, che distribuiti con
un buon equilibrio risultano essere l’aspetto più azzeccato del
film. La pellicola, nella sua spensieratezza, mira a trattare temi
al quanto spinosi come la tendenza a considerare le persone
oggetto, l’intimità di coppia, la spontaneità di un sentimento,
oltre a tante altre questioni che spesso rimangono marginali nelle
commedie contemporanee.
E per tutta la prima
parte Gordon-Levitt riesce
nell’intento di parlare di tutto questo con un approccio sfacciato
e schietto, caratteristiche che al giorno d’oggi non sono
certamente prerogative di una commedia americana. Ma se da un lato
il film vince per questa genuina originalità, anche nel voler
inscenare il tutto con un stile decisamente poco tradizionale e
patinato, dall’altro pecca nella sua ambivalenza.
Nella seconda parte di
Don Jon abbandona quell’onestà e quella
provocazione, per lasciare spazio ad elementi tipici del genere che
ricordano più un mélo al maschile che una commedia irriverente e
provocatoria, per poi buttare alle ortiche tutto quello che c’era
di buono, con un finale al limite del ridicolo e dello smielato.
Forse il vero limite del film sono proprio le scelte di un regista
ancora ingenuo, di talento ma pur sempre al primo film, che è
incapace di mantenere un registro coraggioso dall’inizio alla fine,
anche a costo di sacrificare l’aspetto più commerciale ed
industriale di un prodotto, che invece se indipendente deve
mantenere. A tal proposito, le scelte fatte da
Joseph Gordon-Levitt sembrano dettate proprio dalla
voglia di abbracciare un pubblico più ampio, e quindi rinunciare ad
uno sguardo più particolare e ricercato per darne uno più scontato.
Il film pecca anche di un po’ di ingenuità squisitamente tecnica,
con una reparto fotografico non certamente eccelso e all’altezza
degli intenti produttivi.
Nonostante ciò Don
Jon rimane un film esilarante, che offre una
dissertazione frizzante sul mondo nascosto delle coppie, lasciando
poco spazio ai modelli di copertina. Inoltre, vanno senz’altro
menzionate le performance degli interpreti del film, che certamente
non scopriamo ora, ma che sono comunque sempre eccelse e meritevoli
di essere sottolineate.