Mentre ComicBook annuncia
l’ingresso di Abby Elliot nel cast del nuovo film
sulle Tartarughe Ninja, fatica cinematografica del
produttore Michael Bay, diretto da
Jonathan Liebesman, ecco arrivare in rete
alcuni filmati delle riprese sul set. Sul ruolo che dovrebbe
ricoprire Abby Elliot ancora vige il più assoluto
riserbo, ma si vocifera potrebbe dare il
volto a Irma Langinstein, amica di April
O’Neil, interpretata invece, come ormai sappiamo, dalla bellissima
Megan Fox.
Questa pellicola è l’ennesimo
reebot sulle Tartarughe Ninja, personaggi nati dalla fantasia e
dalla penna dei disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird, che
crearono graficamente, nel 1984, i protagonisti
della serie a fumetti ideata dalla casa editrice
statunitense Mirage Studios. La serie era una miscela di
fantascienza e cultura zen degli antichi guerrieri giapponesi. Sono
già quattro i film dedicati alle tartarughe, ed ora una nuova
pellicola vedrà la luce nel 2014. Ricordiamo, inoltre, che il
titolo del film è recentemente stato modificato da Tartarughe
Ninja in Teenge Mutant Ninja
Turtles.
In attesa di ulteriori dettagli
sull’ingaggio della Elliot, eccovi proposti i video dal set:
La pellicola, prodotta
da Michael Bay, è attesa nelle sale dal
6 Giugno 2014 negli USA e vede protagonisti Alan
Ritchson, Pete Ploszek, Jeremy
Howard e Noel Fisher, che
daranno il volte alle tartarughe
ninja,interpretando
rispettivamente Raffaello, Leonardo, Donatello e Michelangelo.
I quattro avranno l’arduo compito di lavorare in motion capture. La
bella Megan Fox invece interpreterà April O’Neil.
Splinter avrà il volto di Danny
Woodburn. Tutte le info utili nella nostra
scheda: Teenage Mutant Ninja Turtles.
Un nuovo poster di
Man of SteelL’Uomo
d’Acciaio è stato rilasciato dalla Warner
Bros, a poco più di un mese dall’uscita del film, che sarà
disponibile nelle sale a partire dal 20 giugno. Man of
Steel, ricordiamo, è il reebot sul supereroe più
celebre della DC Comics, Superman.
Ecco il nuovo teaser poster
rilasciato dalla Warner Bros:
Ricordiamo anche la sinossi ufficiale del
film Man of Steel:
Nel pantheon dei supereroi,
Superman è il personaggio più conosciuto e venerato di tutti i
tempi. Clark Kent/Kal-El (Henry Cavill) è un giovane
giornalista che si sente alienato dai suoi poteri dallo
straordinario potenziale. Trasportato anni fa sulla Terra dal
pianeta Krypton, Clark deve far fronte a una drammatica domanda
‘Perché sono qui?’. Plasmato dai valori dei suoi genitori
adottivi, Martha (Jessica Lane) eJonathan
Kent (Kevin Costner), Clark scopre che avere abilità
straordinarie significa prendere decisioni difficili. Quando il
mondo ha un disperato bisogno di stabilità, una minaccia terribile
si fa sempre più vicina. Clark deve diventare l’Uomo d’Acciaio, per
proteggere le persone che ama e brillare come faro di speranza per
il mondo intero nei panni di Superman
L’Uomo
d’Acciaio uscirà negli USA il 14 giugno 2013 e nel
cast ci sono Henry Cavill, Russell
Crowe,AmyAdams, Diane
Lane, Kevin Costner,Laurence Fishburne, Michael
Shannon. L’uomo
d’Acciaioè diretto da Zack
Snyder.
Ecco il primo trailer
del film August: Osage County, il film che vede protagoniste
Meryl Streep e Julia Roberts. La
pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonima
Una ragazza urlante
corre bendata in mezzo alle macchine. È Alba (Valentina
Vacca), irrequieta 25enne della periferia napoletana che
ogni notte si diverte a rischiare la vita per scommessa. Una vita
fragile, alla costante ricerca di un amore paterno che non c’è mai
stato, tra serate alcoliche e relazioni prive di futuro.
A sconvolgere il già precario
equilibrio della ragazza arriva Fabrizio (Emilio Vacca), il cugino
di Milano che dopo anni di lontananza ha deciso di rivederla. Un
ritorno fatto di silenzi, di imbarazzi, teso a svelare un segreto
che per troppo tempo il giovane le ha tenuto nascosto. Ma la
crescente attrazione tra i due fa saltare i piani, e Fabrizio
fatica a portare a galla la verità. Alba la scoprirà da sola,
attraverso un incontro con lo zio Antonio (Ricky
Tognazzi) che la condurrà ad una decisione risolutiva.
Agli occhi della ragazza, l’unica possibile.
Girato in 5 settimane
tra Napoli e Caserta, il primo lungometraggio di Barbara
Rossi Prudente ha atteso 14 anni prima di arrivare sul
grande schermo (la sceneggiatura è del ‘99). Distribuito dalla
Microcinema, “Esterno sera” si presenta come un dramma dark,
immerso in atmosfere cupe, ai limiti del decadente. Una tragedia
che prende vita tra la solitudine delle mura domestiche e i
pericoli della strada, con le riprese notturne che restituiscono lo
smarrimento interiore della protagonista (ottima la fotografia di
Rocco Marra).
Bisogna dire che la prova della
giovane Valentina Vacca è lodevole, soprattutto
per la verità che l’attrice napoletana ha saputo restituire nelle
scene amorose girate con il fratello Emilio, nonché per la forza
espressiva mostrata nei momenti di lite famigliare. Ottimo anche
Salvatore Cantalupo nel ruolo del padre Umberto,
la cui performance conferma la volontà della regista di puntare su
una messa in scena prettamente teatrale, fatta di pause lunghe, di
sguardi, e di una corporeità che viene filmata senza inibizione
alcuna.
Detto ciò, Esterno
sera delude nella sceneggiatura (che pure si portò a
casa il prestigioso Premio Solinas), presentando dialoghi fiacchi e
a tratti banali, oltre a poter contare su una storia dagli sviluppi
prevedibili. L’angoscioso segreto che Fabrizio non riesce a svelare
è in effetti scontato, e non è difficile indovinare quale sia la
soluzione finale scelta dalla ragazza (basta il breve scambio di
parole con il vicino di casa Marco).
L’opera prima della Prudente brilla
più per la sua capacità di fotografare le contraddizioni che
animano il Sud contemporaneo, mostrato in tutta la sua crudezza.
Parallelamente, il problema dei rapporti generazionali è indagato
senza censure, ripreso nella brutalità dei gesti e delle
parole.
Esterno
sera appare dunque come un lavoro che, pur nella
varietà degli obiettivi perseguiti e nell’originalità della regia,
non è riuscito a produrre una valida struttura drammaturgica, oltre
a calcare un po’ troppo la mano sugli aspetti torbidi della
vicenda.
Water Horse – la leggenda
degli abissi è un film fantasy del 2007
diretto da Jay Russel e con protagonisti
Alex Etel, Emily Watson, Ben Chaplin, David Morrissey,
Craig Hall e Brian Cox.
La trama di Water Horse – la
leggenda degli abissi
Trama: Nella
Scozia dei giorni nostri, una coppia di turisti americani incontra
casualmente in un bar un anziano, che racconta loro la sua
personale versione delle origini del famoso ‘Mostro di Loch
Ness’: si torna indietro nel tempo, agli anni ’40: Angus è un
giovane ragazzo la cui vita si svolge in una grande casa sul lago
di Loch Ness, assieme alla madre (governante della villa) la
sorella, il resto della servitù, cui presto si aggiungerà il
‘factotum’ Lewis; Angus vive nella speranza di veder tornare a casa
il padre, disperso in guerra; nel corso di una delle tante
escursioni nei dintorni del lago, il protagonista trova un enorme
uovo, dal quale esce una misteriosa creatura, da lui battezzata
Crusoe; Angus comincia a prendersene cura, mettendo a parte del suo
segreto solo la sorella e lo stesso Lewis, che gli rivelerà che la
creatura è un ‘Water Horse’, un ‘cavallo di mare’, creatura
leggendaria la cui esistenza non è mai stata certa. L’animale
cresce rapidamente ed Angus lo libera nel lago, trovandosi però
costretto a difenderlo quando la villa e lo stesso specchio d’acqua
diventano una base operativa della Royal AirForce, e un luogo di
test per dispositivi da usare contro i sottomarini tedeschi…
La recensione di Water
Horse – la leggenda degli abissi
Analisi: Water Horse – la
leggenda degli abissi – Classico ‘fantasy per famiglie’
(non a caso uscito in occasione delle festività natalizie, nel
2007) che declina in territori molto vicini alla favola una storia
già vista. Punto di partenza, il romanzo omonimo di
Dick King-Smith, adattato per il grande schermo dallo sceneggiatore
Robert Nelson Jacobs (già candidato all’Oscar per Chocolate), per
la regia di Jay Russell, specializzato in ‘film per famiglie’
(Il mio cane Skip, Tuck Everlasting) qui alla prima prova ad
elevato budget. Il risultato è un riuscito ‘film di genere’, che ha
goduto di un buon successo di pubblico (costato 40 milioni di
dollari, ne ha raccolti poco più di un centinaio nelle sale) e di
critica. Certo, la storia si svolge secondo moduli prevedibili e
caratterizzazioni canoniche: un padre assente, una madre distratta,
troppo impegnata a ‘portare avanti la baracca’ per accorgersi del
nuovo ‘animale domestico’ del figlio, i militare nella parte dei
cattivi… E.T. è dietro l’angolo, con sketch e ‘trovate’ che in
alcuni casi lo riportano direttamente alla memoria.
Girato in gran
parte in Nuova Zelanda (ma senza rinunciare ad effettuare parte
delle riprese nell’ambientazione scozzese), Water Horse –
la leggenda degli abissi si lascia guardare, a patto
naturalmente di farsi coinvolgere dall’atmosfera favolistica e di
non avere troppe pretese: una sceneggiatura adatta all’occasione ma
nulla di più e capacità registiche forse non proprio all’altezza
del compito trovano un buon sostegno nelle discrete interpretazioni
di un cast ben assemblato a cominciare dal giovane protagonista
Alex Etel (visto precedentemente in Millions di Danny Boyle),
passando per Emily Watson nel ruolo della madre, fino ai principali
comprimari: David Morrissey, Ben Chaplin, Brian
Cox e Craig Hall. La colonna sonora è
curata da James Newton Howard (i film della saga di Hunger
Games ed After Heart i suoi lavori più recenti) e vede il
contributo di Sinead O’Connor col brano
“Back where you belong”.
Nonostante il buon
riscontro, Water Horse – la leggenda degli
abissi non sembra aver portato grande fortuna né al
regista Jay Russell, né al protagonista Alex Etel: per entrambi
Water Horse rappresenta infatti l’ultimo lavoro degno di nota di
carriere poi proseguite senza esiti altrettanto brillanti
Star
Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni è un film del
2002 diretto da George Lucas e con protagonisti
nel cast Ewan
McGregor, Natalie
Portman,
Hayden Christensen, Christopher Lee, Samuel
L. Jackson, Frank Oz, Ian McDiarmid, Pernilla
August, Rose Byrne, Temuera Morrison, Daniel
Logan, Jimmy Smits, Jack Thompson, Leeanna
Walsman, Ahmed Best, Oliver Ford Davies, Ron
Falk, Jay Laga’aia
Star Wars: Episodio II –
L’attacco dei cloni trama
In Star Wars: Episodio II –
L’attacco dei cloni sono passati dieci anni dalle vicende
narrate nel primo episodio. Anakin è ormai un giovane padawan dalle
grandi capacità, ma impulsivo e umorale, guidato dal maestro Obi
Wan, ormai Jedi a tutti gli effetti.
Le cose per la Repubblica non sono
affatto migliorate. Il Consiglio dei Jedi sta perdendo gradualmente
influenza, mentre il Cancelliere Palpatine continua il suo progetto
di scalata verso un potere sempre più ampio. Un gruppo di
dissidenti, con a capo il Conte Dooku, manifesta malcontento per
ciò che sta accadendo. Amidala, svestita la carica di regina, è ora
senatrice di Naboo e si trova ancora una volta minacciata di morte
da sconosciuti sicari. Mentre Anakin si occupa della sua
protezione, Obi Wan deve smascherare il nemico. Le indagini lo
porteranno di fronte ad un esercito di cloni, che qualcuno ha
commissionato a insaputa del Consiglio, sul piccolo pianeta di
Kamino.
Siamo al secondo capitolo e
George Lucas migliora leggermente il tiro rispetto al
criticato
Episodio I, pur affidandosi ancora una volta
soprattutto all’alleato tecnologico, di nuovo vero punto di forza
del film. Le magie della computer grafica ci portano forme aliene
nuove e graficamente godibili, come gli abitanti di Kamino, enormi
battaglie in campo aperto con centinaia di soldati, scontri tra
spade laser spettacolari.
Mentre aumentano sensibilmente le
scene d’azione, cosa assolutamente gradita, ogni qual volta non
sono gli effetti speciali a condurre la narrazione il film sembra
perdere di qualità. Lucas mostra un’incapacità, o svogliatezza, nel
trattare il lato umano dei suoi personaggi e quando intervengono i
sentimenti, l’introspezione è solamente abbozzata e spesso
banalizzata. La storia d’amore tra Amidala e Anakin risulta in
qualche modo goffa, costruita, e l’interpretazione di Hayden Christensen non è delle
migliori.
Le sue espressioni sono forzate,
poco naturali, perché la rabbia non si mostra solo digrignando i
denti e corrugando la fronte, e l’essere circondato da attori della
vecchia scuola, come Samuel L. Jackson e Ewan McGregor, di certo non lo aiuta a nascondere i suoi
limiti. Senza dimenticare l’intrigante e contraddittorio Palpatine
interpretato dall’ancora ottimo Ian McDiarmid.
Tra i personaggi, Lucas allontana
il criticato Jar-Jar a un ruolo di semplice comparsa, concedendo
più spazio a due dei characters più affascinanti, Mace Windu (il
sempre ottimo Samuel L. Jackson) e il gran maestro Yoda, per
l’occasione digitalizzato e finalmente, dopo 20 anni di attesa,
alle prese con uno scontro armato di spada laser, scena che tutti i
fan aspettavano con curiosità dal primo momento che l’alieno verde
è comparso nel mondo di Star Wars. Si
ripropone lo stilema del duello maestro-allievo, che dopo
Obi Wan vs Darth Fener della trilogia classica,
vede scontrarsi il Conte Dooku (Christopher
Lee) col suo vecchio maestro Yoda. Dooku che a suo volta
era maestro di Qui Gon e che dovrà vedersela col padawan del suo
allievo prediletto, Obi Wan.
Star Wars: Episodio II –
L’attacco dei cloni continua quel lavoro di fare da
prequel alla trilogia classica, riempito di contenuti che devono
necessariamente essere inseriti per portare la storia dove deve
arrivare, alla caduta verso il lato oscuro di Anakin, fornendo al
contempo numerosi riferimenti sugli eventi futuri.
Lucas è forse in qualche modo anche
limitato da questo unico binario che è possibile percorrere, e
anche la figura dei Jedi perde quel suo alone di mistero che i tre
episodi più datati infondevano, qui rinchiusi in ambienti
istituzionali e burocratici. Questi sono forse i veri motivi per
cui la nuova trilogia non può affascinare come le precedenti
pellicole. Star Wars: Episodio II – L’attacco dei
cloni poi, oltre ad essere un anello di congiunzione verso
i tre episodi classici, lo è anche all’interno di questa trilogia,
chiudendosi quindi con un finale assolutamente aperto in attesa del
terzo capitolo.
George Lucas
compie sicuramente un passo in avanti rispetto a
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, portando
sullo schermo quell’azione che è sale degli avvenimenti, oltre ad
alcune scene attese e memorabili, come appunto la prima esibizione
di Yoda munito di una fidata spada laser. Ancora una volta il
regista lascia lo spettatore con gli occhi abbagliati e la bocca
amara, in una sensazione di umore agrodolce, tra la spettacolarità
di aver passato un paio d’ore nel mondo fantastico di Guerre
Stellari, e la consapevolezza di qualcosa che manca.
Perché i soli effetti speciali non bastano per fare di un film un
‘grande film’, anche quando si parla di sci-fi e di Star
Wars.
Arriva la prima foto dal set
di Dawn
of The Planet of the Apesl’atteso sequel
dell’Alba del pianeta delle scimmie che sarà diretto dal regista di
talento Matt Reevs.Ed è proprio dal profilo
twitter del regista che arriva la foto, dove possiamo vedere anche
Andy Serkis all’opera. L’attore riprenderà il
ruolo di Cesare, la scimmia accudita nel primo film da
James Franco (che però non comparirà nel sequel)
che poi si ribelle agli umani, grazie alle sue abilità.
Il cast comprende Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi
Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy
Greer, che indossa un vestito di performance capture per
riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello
scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves,
basato su una sceneggiatura di Rick Jaffa, Amanda
Silver, Scott Z. Burns e Mark Bomback,
il film dovrebbe uscire negli USA entro il 22 maggio del
prossimo anno.
Trama: Una nazione di
scimmie geneticamente modificate ed evolute, guidate da
Cesare,è minacciata da un gruppo di esseri umani
sopravvissuti al terribile virus diffusosi dieci anni
prima. Entrambi i fronti per un po’ di tempo
convivono in pace, ma la stabilità presto si sgretola, dando inizio
ad una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sulla
Terra.
Leonardo DiCaprio
– Agli inizi della sua carriera pochi avrebbero scommesso su quel
nome così tipicamente italiano, lontano dall’appeal
internazionale delle platee americane e mondiali, tanto che
gli fu consigliato di cambiarlo in favore di un insignificante
Lenny Williams. Ma il suo fiuto e l’attaccamento alle sue radici
familiari, gli suggerì di non cedere, vista anche la fama raggiunta
da altri italoamericani ad Hollywood. Così, oggi tutti lo
conosciamo col suo nome di battesimo, come uno degli attori più
apprezzati della sua generazione e dei più pagati dello star
system. Negli anni ’90 è stato l’idolo delle adolescenti con due
film di culto come Romeo+Giulietta di
Baz Luhrmann e Titanic
di James Cameron. Ma chi pensava che sarebbe stato
una meteora, si è dovuto ricredere.
Da allora infatti, ha inanellato
collaborazioni illustri ed enormi successi di pubblico, che lo ha
sempre seguito fedelmente, mentre la critica non ha potuto non
riconoscerne il talento spregiudicato che ne ha segnato gli esordi,
come la versatilità e la volontà di sperimentare senza farsi
imprigionare da facili cliché recitativi, dimostrate in seguito.
Tra i sodalizi più fecondi, quello ormai decennale con Martin
Scorsese, che ha dato origine a pellicole di grande successo come
Gangs of New York, The Aviator – per
cui ha vinto il Golden Globe – The Departed
e Shutter Island. Ma a dirigerlo sono stati
anche Woody Allen, Stephen Spielberg, Clint Eastwood, Christopher Nolan e
da ultimo Quentin Tarantino, che gli ha offerto il
ruolo del cattivo in Django Unchained. Dopo
il passaggio a Cannes il 15 maggio prossimo, dal 16 sarà nelle
nostre sale con Il grande Gatsby, nuova
trasposizione dell’omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald.
Qui, sarà diretto di nuovo da Baz Lhurmann a diciassette anni di
distanza dalla loro ultima collaborazione ed interpreterà il ruolo
che nel ’74 fu di Robert Redford.
Leonardo Wilhelm
DiCaprio nasce a Los Angeles l’11 novembre del 1974 da
George DiCaprio, fumettista americano di origini italo tedesche, e
Irmelin Inderbirken, di origini tedesco russe. Fin da piccolissimo
lavora in tv, partecipando a show televisivi e spot pubblicitari.
Si diploma a Los Angeles, mentre i suoi genitori si sono già
separati, sebbene resteranno in buoni rapporti. Tra le prime
apparizioni sul piccolo schermo ricordiamo la partecipazione alla
serie Genitori in blue jeans. Nel 1991, a soli 17 anni,
debutta al cinema nel genere horror con Critters
3. Due anni dopo, DiCaprio già fa parlare di sé per le
sue doti attoriali: in Voglia di
ricominciare affianca addirittura Robert De
Niro, mentre in Buon Compleanno Mr.
Grape di Lasse Hallström recita
accanto a Johnny Depp e Juliette
Lewis dimostrando un talento non comune nel tratteggiare
in maniera assai vivida il personaggio del giovane Arnie Grape,
affetto da ritardo mentale e accudito dal fratello Guilbert/Depp in
un paesino della provincia americana. Un’ottima prova, per la quale
riceve la sua prima nomination all’Oscar e al Golden Globe, come
miglior attore non protagonista.
Leonardo DiCaprio, da idolo
delle adolescenti a star di Hollywood
La prima grande
occasione arriva però nel 1996 grazie a Baz
Luhrmann, che vuole DiCaprio nei panni di Romeo per la sua
originalissima trasposizione di una delle più note tragedie
shakespeariane: Romeo e Giulietta. Il tutto diventa, nelle
mani del regista, Romeo+Giulietta.
L’esperimento è ardito, l’ambientazione è più che moderna, in una
fantomatica Verona Beach che ha il sapore dei sobborghi americani,
dove le nobili famiglie rivali del testo si trasformano in potenti
famiglie di industriali, che si combattono a colpi di pistola e non
di spada. Ma tutto è giocato sui contrasti e la fedeltà al testo
nei dialoghi è altissima. L’alchimia tra i due protagonisti –
accanto a DiCaprio nei panni dell’amata Giulietta c’è
Claire Danes – funziona e la narrazione riesce
palpitante e coinvolgente, comunque la si pensi sulla forte
attualizzazione operata dal regista, che può turbare i “puristi”. A
DiCaprio stavolta va niente meno che l’Orso d’Argento a Berlino per
la migliore interpretazione. Dello stesso anno, La
stanza di Marvin, che lo vede impegnato in un ruolo di
adolescente problematico accanto a due grandi attrici come
Maryl Streep e Diane Keaton, ma
anche a Robert De Niro.
Il 1997 è l’anno dell’esplosione
della “DiCaprio mania”, grazie allo strepitoso successo della
pellicola diretta da James Cameron,Titanic, che racconta con toni romantici e immagini di forte
impatto il disastroso naufragio del famoso transatlantico.
A toccare le corde
romantiche degli spettatori sono Leonardo
DiCaprio, nei panni di Jack, disegnatore che viaggia in
terza classe, e Kate Winslet/Rose, ricca e giovane
viaggiatrice di prima classe, insoddisfatta della sua vita
omologata e di un noioso fidanzato che vuole controllarla. La
storia d’amore tra Jack e Rose durerà il tempo del viaggio e
terminerà con la sua tragica fine e con la morte di lui, ma il
ricordo di quei momenti vissuti intensamente riempirà il resto
dell’esistenza di Rose, sopravvissuta al disastro. La canzone
interpretata da Celine Dion, My heart will go on resterà
anch’essa celeberrima, inscindibilmente legata alla scena che
mostra come il sentimento nato tra i due giovani sembri capace di
volare e superare qualunque ostacolo, come fa Rose, sporta sulla
prua della nave, sorretta dall’abbraccio di Jack. L’abilità di
Cameron nell’uso della macchina da presa e nel sapiente ricorso
agli effetti speciali, oltre ai potenti mezzi tecnici ed economici,
rendono realistico e assai coinvolgente anche l’aspetto
scenografico del film: la furia dell’acqua che ingloba la nave
e trascina via tutto e tutti è certo l’altra grande
protagonista. La pellicola fa incetta di Oscar: non solo per il
miglior film e la miglior regia, ma ad essere premiati sono anche
fotografia, scenografia, montaggio, effetti speciali e ovviamente
la miglior canzone e colonna sonora. Quattro anche i Golden
Globe.
Dopo questo strepitoso successo,
arriva per Di Caprio l’occasione di lavorare con Woody
Allen, che lo dirige assieme a un folto manipolo di
attori, fra cui Kenneth Branagh e Melanie
Griffith, in una commedia in bianco e nero incentrata sul
rutilante e vacuo mondo delle celebrità hollywoodiane,
Celebrity. DiCaprio interpreta il ruolo di
Brandon Darrow, dando corpo alle bizze di una giovane e volubile
star. Nel 2000 a volerlo nel
suo The Beach è invece Danny
Boyle, che, due film dopo il folgorante successo di
Trainspotting, è alla ricerca del bis. Qui,
l’attore è un turista americano in Thailandia, che approda su
un’isoletta abitata da una comunità hippie, al cui vertice c’è
Sal/Tilda Swinton. L’atmosfera, però, si rivela
presto tutt’altro che di “love and peace” e l’isola che sembra un
paradiso si scopre una prigione da cui è difficile evadere. Il
contrario della vacanza perfetta, insomma. Il protagonista finisce
per auto isolarsi e il mito sessantottino è demolito, così come
l’illusione di trovare fuori di sé benessere e felicità, in un
luogo ancor prima che in sé stessi. L’ambientalista DiCaprio dovrà
affrontare per questo film critiche sullo sfruttamento e
snaturamento paesaggistico dell’isola scelta per le location – Phi
Phi Le, vicino a Phuket. La produzione si impegnerà poi a
ripristinare l’equilibrio iniziale. Inoltre, questo lavoro che lo
ha visto anche collaborare alla sceneggiatura di alcune scene, non
convincerà fino in fondo né la critica, né il pubblico.
È poi la volta di Prova a
prendermi, in cui l’attore è diretto da un altro grande
cineasta americano: Steven Spielberg, che lo utilizza
sfruttandone le molteplici capacità e potenzialità espressive per
una sua opera inconsueta quanto riuscita. Questa movimentata e
rutilante commedia poliziesca vede l’attore nei panni dell’esperto
e spregiudicato frodatore del fisco Frank Abagnale jr., mago della
truffa che nell’America degli anni ’60 emise assegni falsi per
milioni di dollari, scatenando una spietata caccia all’uomo da
parte dell’FBI. Il
personaggio è quello di un ragazzo che si trova a far fronte al
fallimento finanziario del padre, un sempre ottimo
Christopher Walken, in maniera illegale. Inizierà
così una rocambolesca corsa guardia-ladro – nel ruolo del
poliziotto c’è Tom Hanks – e si creerà tra i due
un rapporto quasi padre – figlio, risvolto che amplia il raggio del
film facendolo esulare dalla classica commedia poliziesca. Il ritmo
è coinvolgente, DiCaprio tratteggia con estro il suo poliedrico
personaggio, mentre Tom Hanks sa sfruttare con maestria tutte le
potenzialità del proprio ruolo.
Il 2002 è un anno
importante nella carriera di DiCaprio, perché vede l’inizio della
sua longeva e proficua collaborazione con uno dei più grandi
registi americani di sempre, Martin Scorsese. Il
regista lo dirige infatti per la prima volta in Gangs of
New York, in cui condivide il set con Daniel
Day-Lewis e Cameron Diaz per una storia
di vendetta tutt’altro che edificante, ambientata nell’America di
metà Ottocento. Nella New York del 1846 regnano violenza e
malaffare. Le due fazioni contrapposte sono quella degli emigranti,
protetta da padre Vallon, e quella dei nativi, capeggiati da Bill
Poole/Day-Lewis. Quest’ultimo uccide Vallon e anni dopo suo figlio,
Amsterdam Vallon/DiCaprio, cercherà vendetta, mentre il paese è
sull’orlo della guerra civile. Non siamo per nulla dalle parti del
mito fondativo edificante, ma nelle mani di uno Scorsese che non
teme di guardare là dove le radici dell’essere americano realmente
risiedono: in un’eterna lotta tra bande, combattuta con crudeltà,
coraggio e fiera rozzezza. Il film si rivela commercialmente un
indiscusso successo: in Usa è uno dei più fruttuosi nella carriera
di Scorsese, che ottiene inoltre il Golden Globe.
Il regista prepara
poi un altro lavoro che vede nell’attore di Los Angeles il
protagonista ideale. È il biopic The
Aviator, sul produttore, appassionato di aviazione e
affetto da disturbi psichici, Howard Hughes, che tra gli anni ’20 e
i ’40 fu il grande mentore del cinema americano ed è per Scorsese
una chiave ideale per farci perdere nei colori, nelle luci e nel
glamour del mondo hollywoodiano di quegli anni. Ma ciò che preme al
regista non è solo restituirci quell’atmosfera. Il film è infatti
anche un’occasione imperdibile per affrontare una personalità
complessa come quella di Hughes, in cui convivono il miliardario
vincente col fiuto per gli affari, modano e donnaiolo, e
l’individuo che combatte con le proprie ossessioni, che cerca
nell’ebbrezza del volo lo stordimento, così da dimenticare nodi
irrisolti, quelli che lo porteranno a concludere la sua esistenza
in completa solitudine e follia molti anni dopo. Un DiCaprio
istrionico è dunque quello che serve al film ed è ciò che l’attore
riesce ad essere, dimostrando di essersi evoluto ed emancipato
definitivamente dai cliché che rischiavano d’imprigionarlo dopo lo
strepitoso e repentino successo di
Romeo+Giulietta e soprattutto di
Titanic. Il successo è decretato
oltre che dagli ottimi incassi, da un numero cospicuo di statuette:
Oscar vanno a Cate Blanchett per la sua interpretazione di
Katharine Hepbourne, alla fotografia, alla scenografia di
Dante Ferretti, ai costumi e al montaggio, ma il
film guadagna anche il Golden Globe come miglior pellicola
drammatica, mentre DiCaprio ottiene il premio come miglior
attore.
Ormai l’attore è
stabilmente parte dello star system hollywoodiano, sceglie con cura
i ruoli da interpretare e continua a restare fedele a quei registi
che lo hanno messo maggiormente a suo agio e coi quali ha ottenuto
i maggiori successi. Non per nulla, nel 2006 sarà diretto ancora da
Scorsese in The Departed – Il bene e il
male, thriller ispirato a Infernal
affairs di Andrew Lau. Ma mentre lì
l’ambientazione era Hong Kong, il poliziesco di Scorsese si svolge
a Boston, dove DiCaprio/Billy Costigan è infiltrato dalla polizia
nella banda del boss di turno, interpretato da Jack
Nicholson. Durante le indagini, si ritrova alle prese con
Colin Sullivan/Matt Damon, che è invece
l’infiltrato del boss nella polizia. Il film è una creazione
ardita, giocata sui ruoli opposti dei due poliziotti, sulla
labilità dei confini tra bene e male e sull’incertezza
dell’identità che investe vari aspetti del film. Questa prova
recitativa complessa è superata da un ormai maturo e sicuro
DiCaprio. Il film, presentato in anteprima alla prima edizione del
Festival del Cinema di Roma, riceve una buona accoglienza. Gli
incassi sono ragguardevoli e in più arrivano premi pesanti.
Scorsese ottiene il Golden Globe e finalmente l’Oscar per la
migliore regia, ma quest’ultimo riconoscimento va anche al film,
alla sceneggiatura non originale e al montaggio.
Nel frattempo, il nostro attore è
anche impegnato nelle cause ambientaliste e nell’attività di
documentarista.
Nel 2008, a undici
anni da Titanic, DiCaprio torna a recitare
con l’amica Kate Winslet nel film
Revolutionary road, diretto dal marito di
lei Sam Mendes e tratto dall’omonimo romanzo di
Richard Yates. I due interpretano magistralmente i coniugi Wheeler
e la loro stanca e vacillante vita di coppia nella provincia
americana bigotta e perbenista degli anni ’50. L’ammirazione di cui
godono nel vicinato per la loro unione che dall’esterno pare
perfetta è pari alla crisi che in realtà vivono. L’alchimia di
coppia si rinnova qui come nel precedente lavoro che li aveva visti
insieme, anche se i toni sono decisamente diversi: lì c’era l’amore
eterno e totalizzante che trionfava al di là di tutto; qui, una
relazione che sta per rompersi, un equilibrio che è retto solo
dalla necessità di mantenere le apparenze. La Winslet merita
senz’altro il Golden Globe che guadagna per la sua interpretazione
e dimostra come anche il suo percorso artistico si sia evoluto nel
corso del tempo.
Due anni dopo è la volta di una
nuova collaborazione con Scorsese, che sceglie DiCaprio per il non
facile ruolo di un folle in Shutter Island.
In questa pellicola ambientata negli anni ’50 dal sapore gotico e
inquietante, il punto di vista scelto dal regista spiazza lo
spettatore e lo conduce per mano in un vortice di follia, in una
costruzione visionaria che lo spettatore scambia per realtà,
proprio come il protagonista che ne è vittima. Ancora una vota e in
modo ancor più estremo, dunque, il regista mette il suo attore di
riferimento degli ultimi anni alle prese con una realtà dalla
quale è avulso, stavolta totalmente e irrimediabilmente, a
differenza di Howard Hughes. DiCaprio porta a casa il personaggio
ancora una volta con successo, dimostrandosi sempre più a suo agio
nel dare corpo a individui dai marcati lati oscuri o dalla
personalità decisamente disturbata. Al suo fianco Mark
Ruffalo, Ben Kinsley e Michelle
Williams.
Nel 2010
DiCaprio diventa poi per Christopher Nolan il
ladro di sogni Dom Cobb in quell’architettura intricata e
visionaria che è Inception. Alle
collaborazioni illustri il nostro attore aggiunge nel 2011 quella
con l’immarcescibile Clint Eastwood, che da
regista lo vuole per vestire i panni di J. Edgard Hoover,
approfittando della controversa figura del primo capo dell’FBI per
mettere in risalto luci e ombre dell’America in una visione al
solito realista e che non risparmia critiche al sistema, pure
intendendo conservarlo. Hoover era noto per i suoi metodi rigidi e
godeva di un immenso potere per via dello sterminato archivio
d’informazioni che custodiva con la collaborazione della sua fedele
segretaria, qui interpretata da Naomi Watts. Ma era anche, ci fa
sapere Eastwood, un uomo ossessionato dall’ordine e dal rispetto
delle regole, che aveva deciso di sacrificare tutto al lavoro e
nascondeva tra le mura dell’ufficio anche il sentimento nato nei
confronti del collega, Clyde Tolson. Si tratta dunque di una
biografia che ci parla dell’uomo J.
Edgar, ma anche di un’America senza scrupoli nel nome
della “nazione”, con un DiCaprio ancora impegnato a tratteggiare le
mille sfaccettature dell’animo umano.
Lo scorso anno abbiamo
invece visto l’attore, forse in uno dei suoi migliori ruoli di
cattivo, nell’ultima fatica di Quentin Tarantino, Django
Unchained. Mentre, dal prossimo 16 maggio sarà nelle
sale italiane diretto di nuovo da Baz Lhurmann,
che torna a puntare su di lui dopo ben diciassette anni, facendone
il protagonista della sua versione de Il grande
Gatsby. Il film sarà presentato il giorno prima in
apertura del Festival
di Cannes e sarà in 3D. Jay Gatsby era stato già interpretato
da Robert Redford nel ’74, per la regia di
Jack Clayton. Vi erano state precedentemente altre
due trasposizioni: una muta, all’indomani dell’uscita del romanzo
di Fitzgerald, nel ’26 e l’altra nel ’49. Stavolta accanto a
DiCaprio ci saranno Tobey Maguire nel ruolo di
Nick Carraway e Carey Mulligan in quello di Daisy.
Sul tocco eccentrico e originale di Baz Lhurmann
c’è poi da scommettere.
I fan della saga spaziale più
famosa al mondo devono ancora attendere un mese. Il 13 giugno,
infatti, Into
Darkness – Star Trekfarà
il suo ingresso anche nelle sale italiane. I lungometraggi di
quest’anno, soprattutto quelli incentrati su mitiche figure,
archetipi prodotti dalla fantasia umana, è ormai consacrato alle
tenebre, alle zone oscure della luna e di molto altro ancora. Il
regista J.J.Abrams non fa eccezione, visto che in questo capitolo
il Capitano Kirk si troverà alle prese con forze distruttive, con
un mondo dominato dal caos e – come poteva mancare? – con
un’arma di distruzione di massa. In più rischierà di “perdere il
lavoro”.
Il film, le cui riprese sono
iniziate nel Gennaio del 2012 per concludersi a Maggio, è stato
girato interamente in California e arriverà negli Stati Uniti il 17
maggio. Già il 4 ottobre 2012, era stata presentata una breve clip,
di appena tre fotogrammi, nel Conan O’Brien Show. Si è dovuto
aspettare il 6 dicembre 2012 per vedere il primo announcement
trailer italiano, di sessanta secondi, seguito dal teaser
proiettato al cinema in occasione de Lo Hobbit – Un
viaggio inaspettato. Il 21 marzo è finalmente
arrivato il trailer internazionale.
Spessa coltre di mistero anche sul
titolo, che fino all’ultimo sarebbe dovuto essere o Star Trek 2 o
Star Trek XII. La scelta di renderlo meno essenziale – e banale – è
forse frutto anche delle recenti riflessioni sul film, pubblicate
in un articolo del New York Times. La saga del Capitano Kirk ha
sempre deluso i box office fuori dagli Stati Uniti e la Paramount
avrebbe quindi optato per una nuova strategia di marketing più
aggressiva in Europa e negli altri mercati. Come a dire: il marchio
Star Trek non basterebbe più, almeno nel Vecchio Continente, ad
attirare l’attenzione degli appassionati. Vedremo.
Quel
che è certo è che tutti gli occhi sono puntati sui protagonisti,
anzi sull’antagonista, John Harrison, interpretato dal non bello,
ma molto charming and british, Benedict
Cumberbatch, amato Sherlock Holmes della famosa serie. In
realtà la scelta del cattivo, all’inizio, era caduta su
Benicio Del Toro, che ha poi rifiutato per
questioni economiche, ma che – siamo certi – sarebbe stato un
ottimo villain.
Benedict comunque si dividerà i
favori del pubblico con il bellone Chris Pine,
alias Capitano Kirk per la seconda volta nella saga, Zoe
Saldana (Nyota Uhura) e Zachary Quinto,
Spock. Ricordate, infine, la tata sexy di Charlotte nel film
Sex And The City 2? Bene, perché sarà
proprio la bionda Alice Eve a interpretare il
ruolo del Dr Carol Marcus.
Da trailer italiano, visibile anche
sul sito ufficiale del film, capiamo immediatamente cosa andremo a
vedere. «I nostri leader hanno fallito» e c’è un solo uomo che
potrà riportare ordine e giustizia nel mondo dilaniato dal caos… e
nell’attesa di questo super uomo, aspettiamo almeno il film.
Trama: Quando l’Enterprise è
chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante
e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che
ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta,
lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un
conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo
in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana
di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in
un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà
messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici
compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo
equipaggio.
Alice Lantins lavora
come redattrice in una delle riviste di moda più famose della
Francia. È sempre stata la più brava e la più seguita, ma ormai i
suoi trentotto anni iniziano a pesare sull’immagine di tutta la
rivista e il suo capo le preferisce da tempo la giovane e
trasgressiva Lise. Ad Alice serve qualcosa per svecchiare il suo
aspetto di donna in carriera non più trendy che ha rinunciato
agli uomini e vive solo per la carriera. Il pretesto arriva grazie
a Balthazar, un giovane e affascinante studente di architettura che
ha conosciuto durante un viaggio da Rio a Parigi e che si imbatterà
sulla sua strada altre volte. Una foto rubata durante un loro
incontro casuale alimenterà una serie di equivoci che finiranno per
trasformare la vita di entrambi.
20 Anni di
Meno di Marie-Charlotte Moreau è una
commedia che scorre senza particolari difficoltà. Durante la
proiezione si viene soprattutto rapiti dalla bellezza dei due
protagonisti e non certo dall’intreccio semplice e in alcuni casi
prevedibile, sono pochi i momenti in cui ci si diverte realmente.
Sembra spesso di essere davanti a qualcosa di già visto; qualcosa
de Il Diavolo veste Prada, un po’ di
Sex and the City ma con una leggera
ironia francese. Il personaggio di Alice (Virginie
Efira) si muove, tiepido e con poco colore, tra caratteri
grotteschi e stereotipati: la sorella che cerca di sistemarla con
amici e conoscenti, la giovane redattrice che ha ben poco di
realmente trasgressivo. La stessa sorte tocca a Balthazar
(Pierre Niney), circondato da una serie di
personaggi estremamente caricati. I due si incontrano senza motivo
(non sapremo mai perchè Balthazar si trovava a Rio, evento che
scatenerà tutta la macchina narrativa), si innamorano, cambiano
personalità, trasformano le loro idee con la stessa facilità con
cui cambiano vestito. Il risultato finale è una storia d’amore
scontata, della quale immaginiamo la fine fin dall’inizio, ma che
seguiamo comunque volentieri per la bellezza della fotografia,
delle ambientazioni e soprattutto dei protagonisti. Rimane un po’
di delusione, dopo le fortunate esperienze di Giù al
Nord e Quasi
Amici si preannunciava una nuova e vivace stagione di
commedie francesi, attesa che purtroppo è stata già tradita.
Rese note oggi le
candidature ai David di Donatello , 57esima edizione, anno 2013. A
farla da padrone è l’apprezzatissimo
Diaz, che troneggia con ben 13
nomination, seguito da La Migliore
offerta e Viva la Libertà
con 12 nomination a testa, mentre sul terzo gradino del podio si
piazza Reality che ha collezionato 11 nomination, forse troppo
poche per quello che è senza dubbio il migliore film italiano
dell’anno.
Resi noti anche i vincitori delle
sezioni miglior documentario, Anija – la
nave, e miglior cortometraggio,
L’esecuzione.
Queste, le candidature ai Premi
David di Donatello 2013, in ordine alfabetico, votate dal 27 aprile
al 3 maggio 2013 dai 1804 componenti la Giuria dell’Accademia e
trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile Marco Papi. Le ha
comunicate, nell’incontro di oggi in RAI con la stampa,
Gian Luigi Rondi, Presidente dell’Accademia.
MIGLIOR FILM
–
DIAZ -prodotto da Domenico Procacci per la regia di Daniele
Vicari
– EDUCAZIONE SIBERIANA
-prodotto da Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini,
Marco Chimenz per Cattleya con Rai Cinema per la regia di Gabriele
Salvatores
– IO E
TE -prodotto da Fiction, Wildside per la regia di Bernardo
Bertolucci
– LA MIGLIORE
OFFERTA –prodotto
da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica
per la regia di Giuseppe Tornatore
– VIVA LA LIBERTÁ-prodotto da Angelo
Barbagallo per Bibi Film e Rai Cinema per la regia di Roberto
Andò
MIGLIORE REGISTA
– Bernardo BERTOLUCCI
< Io e te
– Matteo
GARRONE
<
Reality
– Gabriele SALVATORES
<
Educazione siberiana
– Giuseppe
TORNATORE
< La migliore
offerta
– Daniele
VICARI
< Diaz
MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
– Leonardo DI COSTANZO
<
L’intervallo
– Giorgia
FARINA
< Amiche
da morire
– Alessandro
GASSMANN
<
Razzabastarda
– Luigi LO
CASCIO
< La città
ideale
– Laura
MORANTE
<
Ciliegine
MIGLIORE SCENEGGIATURA
– Niccolò AMMANITI, Umberto
CONTARELLO,
Francesca MARCIANO, Bernardo BERTOLUCCI
< Io e
te
– Giuseppe TORNATORE
<
La migliore
offerta
– Maurizio BRAUCCI, Ugo CHITI,
Matteo GARRONE, Massimo
GAUDIOSO
< Reality
– Ivan COTRONEO, Francesca MARCIANO,
Maria Sole
TOGNAZZI
< Viaggio
sola
– Roberto ANDÓ, Angelo
PASQUINI
< Viva la
libertà
MIGLIORE PRODUTTORE
– Fabrizio
MOSCA
< Alì ha
gli occhi azzurri
– Domenico
PROCACCI
< Diaz
– Riccardo TOZZI, Giovanni STABILINI,
Marco CHIMENZ per Cattleya con Rai Cinema
<
Educazione siberiana
– Isabella COCUZZA e Arturo PAGLIA
per Paco
Cinematografica
<
La migliore
offerta
– Angelo BARBAGALLO per Bibi Film e Rai
Cinema
< Viva la
libertà
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
– Valeria BRUNI
TEDESCHI
< Viva la
libertà
– Margherita
BUY
< Viaggio
sola
– Federica Victoria CAIOZZO in arte
Thony
< Tutti i
santi giorni
– Tea
FALCO
< Io e
te
– Jasmine
TRINCA
< Un
giorno devi andare
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA (con un ex aequo)
– Aniello
ARENA
<
Reality
– Sergio
CASTELLITTO
< Una
famiglia perfetta
– Roberto
HERLITZKA
< Il rosso
e il blu
– Luca MARINELLI
< Tutti i
santi giorni
– Valerio
MASTANDREA
< Gli
equilibristi
– Toni
SERVILLO
< Viva la
libertà
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA (con un ex aequo)
– Ambra ANGIOLINI
< Viva
l’Italia
– Anna
BONAIUTO
< Viva la
libertà
– Rosabell LAURENTI
SELLERS
< Gli
equilibristi
– Francesca
NERI
< Una
famiglia perfetta
– Fabrizia
SACCHI
< Viaggio
sola
– Maya
SANSA
< Bella
addormentata
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
– Stefano ACCORSI
< Viaggio
sola
– Giuseppe
BATTISTON
< Il
comandante e la cicogna
– Marco
GIALLINI
<
Buongiorno papà
– Valerio
MASTANDREA
< Viva la
libertà
– Claudio
SANTAMARIA
< Diaz
MIGLIORE DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
– Fabio CIANCHETTI
< Io e
te
– Gherardo
GOSSI
< Diaz
– Marco ONORATO
<
Reality
– Italo
PETRICCIONE
<
Educazione siberiana
– Fabio ZAMARION
< La
migliore offerta
MIGLIOR MUSICISTA
– Alexandre
DESPLAT
<
Reality
– Ennio
MORRICONE
< La
migliore offerta
– Mauro
PAGANI
<
Educazione siberiana
– Franco
PIERSANTI
< Io e
te
– Teho
TEARDO
< Diaz
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
– “FARE A MENO DI TE”
musica di Gianluca MISITI e Laura
MARAFIOTI,
testi di Laura MARAFIOTI
interpretatada LA
ELLE
<
Buongiorno papà
– “NOVIJ DEN”
musica e testi di Mauro PAGANI
interpretata da Dariana KOUMANOVA
<
Educazione siberiana
– “LA VITA POSSIBILE”
musica di PIVIO e Aldo DE SCALZI,
testi e interpretazione di Francesco
RENGA
<
Razzabastarda
– “TUTTI I SANTI GIORNI”
musica e testi di Simone LENZI, Antonio
BARDI,
Giulio POMPONI, Valerio GRISELLI,
Matteo PASTORELLI e Daniele
CATALUCCI
interpretata da VIRGINIANA
MILLER
< Tutti i
santi giorni
– “TWICE BORN”
musica e testi di Arturo
ANNECCHINO,
interpretata da Angelica
PONTI
< Venuto
al mondo
MIGLIORE SCENOGRAFO
– Paolo
BONFINI
<
Reality
– Marco
DENTICI
< E’ stato
il figlio
– Marta
MAFFUCCI
< Diaz
– Rita
RABASSINI
<
Educazione siberiana
– Maurizio SABATINI, Raffaella
GIOVANNETTI
< La
migliore offerta
MIGLIORE COSTUMISTA
– Patrizia
CHERICONI
<
Educazione siberiana
– Grazia
COLOMBINI
< E’ stato
il figlio
– Alessandro
LAI
<
Appartamento ad Atene
– Maurizio
MILLENOTTI
< La
migliore offerta
– Roberta VECCHI, Francesca
VECCHI
< Diaz
Maurizio Millenotti era in cinquina anche per il film
Reality, ma da regolamento è entrato solo con il film più
votato
L’apposita Giuria, composta da
Andrea Piersanti, Presidente, Francesca Calvelli, Enzo Decaro,
Leonardo Diberti, Paolo Fondato, Enrico Magrelli, Lamberto Mancini,
Mario Mazzetti, Paolo Mereghetti, comunica le cinquine del miglior
documentario di lungometraggio e del miglior cortometraggio.
MIGLIOR DOCUMENTARIO DI
LUNGOMETRAGGIO
– ANIJA (La
nave)
di Roland
Sejko
– BAD
WEATHER
di Giovanni Giommi
– FRATELLI & SORELLE – STORIE DI
CARCERE
di Barbara Cupisti
– NADEA E
SVETA
di Maura Delpero
–
PEZZI
di Luca Ferrari
Il miglior documentario di lungometraggio Premio David di
Donatello 2013 è:
ANIJA (La nave) di Roland Sejko
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
–
AMMORE
di Paolo Sassanelli
–
CARGO
di Carlo Sironi
–
L’ESECUZIONE
di Enrico Iannaccone
–
PRETI
di Astutillo Smeriglia
–
SETTANTA
di Pippo Mezzapesa
Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2013 è:
L’ESECUZIONE di Enrico Iannaccone
Oltre 6000 giovani delle scuole superiori di tutta Italia votano
per il
Henry Cavill, il
nuovo volto di Superman/Clark Kent, sarà al Taormina FilmFest per
presentare L’uomo d’acciaio (Man of Steel) insieme al
regista Zack Snyder.
L’anteprima del
film, prodotto da Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures,
rinnova il grande spettacolo del Teatro Greco che aprirà il 15
giugno la 59° edizione del Festival guidato da Mario Sesti,
Direttore Editoriale e da Tiziana Rocca, General Manager. Nelle
sale italiane il prossimo 20 giugno, L’uomo d’acciaio (Man of
Steel) mette in scena l’eterna lotta contro il supereroe da parte
dei Kryptoniani. In questo caso Superman dovrà fare i conti con due
sopravvissuti: il malvagio Generale Zod, Michael Shannon
(“Revolutionary Road”), e Faora, interpretata da Antje Traue.
Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman,
la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e
demoni”), e il padre Jor-El, interpretato da Russell
Crowe.
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
Sarà presentato
nell’ambito del Florence Fantastic Festival
l’Horror Fairytale, nella sezione cinema indipendente curata da noi
di Cinefilos.it. La pellicola diretta da Christian
Bisceglia
Trama: Sullo
sfondo della Thailandia, a Bangkok, si sviluppa la storia di Julian
(Ryan Gosling), proprietario con il fratello di un club di boxe
thailandese, usato come copertura per lo spaccio di droga. A
seguito dell’assassinio del fratello, la madre Jenna (Kristin Scott
Thomas) obbliga Julian a vendicarlo. Le sue ricerche porteranno il
giovane a un poliziotto in pensione Chang, detto Angelo della
vendetta, che si erge a giudice e punitore della criminalità. Il
ragazzo lo sfida sul ring sperando di vincere, ma viene sconfitto.
Jenna allora chiederà al figlio di ucciderlo, iniziando un vortice
di sangue e vendetta.
Dopo che nei giorni scorsi era
circolato a gran voce il nome di Gus Van Sant, questa mattina
invece pare che sarà Joe Wright a conquistare l’abito ruolo
di regista per l’adattamento cinematografico di Cinquanta
Sfumature di Grigio. La Universal e la Focus Features, che
hanno già collaborato con Wtright per Orgoglio e
Pregiudizio, Espiazione, Hanna e Anna
Karenina, hanno lasciato intendere che il regista sarebbe
ora il più quotato per mettere mano alla sceneggiatura originale di
Kelly Marcel, tratta dal famoso romanzo di E.L. James
capace di vendere 32 milioni di copie solo negli Stati Uniti. La
Universal e la Focus hanno acquistato i diritti di produzione di
dei tre i romanzi della trilogia per una cifra record di tre
milioni di dollari.
Malgrado la pubblicazione del
teaser poster di 300: L’Alba di un impero
pubblicato qualche giorno fa e l’iniziale data di uscita della
pellicola fissata per il 29 agosto, questa mattina la Warner Bros
ha ufficialmente rinviato
Mentre si attendo i sei mesi che
separano l’uscita di Lo Hobbit: la Desolazione di
Smaug, questa mattina il faesite TheOneRing.net ha
pubblicato una foto inedita, direttamente dalla Nuova Zelanda, che
svela quello che potrebbe essere l’aspetto del terribile drago
Smaug nella nuova pellicola di Peter Jackson.
In realtà si tratta di una scultura
mostrata in anteprima al cinema Roxt di Miramar di Wellington
(vicinissimo al set in cui le riprese della Trilogia stanno avendo
luogo), e infatti molti esperti della serie non la ritengono
credibile, in quanto sembra strano che lo staff di Jackson, che
fino ad ora ha lavorato nella più grande segretezza ed
indiscrezione possibile, si possa essere fatto sfuggire un
dettaglio così importante. Sembra dunque essere una specie di
depistaggio ad opera dello stesso regista.
Scritto da Fran Walsh,
Peter Jackson, Philippa Boyens e Guillermo del
Toro, Lo Hobbit: un Viaggio
Inaspettato è il primo di tre film adattati dal
romanzo omonimo di J.R.R. Tolkien . Diretto da Peter
Jackson, è uscito il 13 dicembre 2012 in Italia. Il
secondo film, Lo Hobbit: la Desolazione di
Smaug, uscirà il 12 dicembre 2013 in Italia, e verrà
seguito l’anno successivo da Lo Hobbit: Racconto di un
Ritorno il 14 dicembre 2014.
Buone nuove dal mondo delle
Tartarughe Ninja. È proprio di oggi infatti la notizia secondo cui
anche William Fichtner sarebbe entrato ufficialmente a far
parte del cast del nuovo film Teenage Mutant Ninja
Turtles affianco a Megan Fox, in un ruolo ancora non
ben specificato. Molte sono le congetture che già si sono fatte sul
nuovo personaggio che Fichtner dovrà incanrare, e già si fanno i
nomi di alcune colonne portanti delle serie, da Casey Jones al
famoso Krang.
Il film Le Tartarughe
Ninja vede nel suo cast Megan Fox (April
O’Neil), Alan Ritchson (Raffaello), Noel
Fisher (Michelangelo), Jeremy
Howard (Donatello), Pete
Ploszek (Leonardo) e Danny Woodburn (Maestro
Splinter). In attesa dell’usicta della pellicola, programmata per
il 15 agosto del 2014, presto rivedremo Fichtner sul grande schermo
quest’anno in The Lone Ranger, in uscita americana 9 agosto, e in
Elysium, il 20 settembre.
Due soli anni mancano all’uscita
mondiale, già programmata per il 10 luglio 2015, delle nuove
avventure Disney di Pirati dei Carabi 5, e anche se
le riprese sono già pronte a partire alla fine di questo anno, ecco
che ora è stata pubblicata la prima shortlist riguardo ai nomi dei
possibili registi della nuova pellicola. La decisione avverrà
probabilmente entro la prossima settimana, ma ecco i nomi in
lizza:
Fredrik Bond (The Necessary Death of Charlie
Countryman)
Joachim Rønning e Espen Sandberg
(Kon-Tiki)
Rupert Sanders (Biancaneve e il
Cacciatore)
Per il momento i nomi più i
vociferati sembrano essere quelli di Joachim Rønning & Espen
Sandberg, ma nulla può essere dati per scontato. La sceneggiatura
del film sarà scritta da Jeff Nathanson (Prova a
prendermi).
Dopo mesi di intesa pianificazione
e scelta accurata del cast, la 20th Century Fox ha annunciato ieri
sera ufficialmente l’inizio delle riprese de Dawn of
The Planet of the Apes, nuovo atteso sequel del
colosso di fantascienza iniziato del regista Matt Reeves. E
proprio in corsa dopo l’annuncio della casa produttrice arriva la
notizia secondo cui anche Toby Kebbell ed Enrique
Marciano sarebbero entrati a far parte del cast in ruoli ancora
da definirsi.
Il cast comprende Jason Clarke,
Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e
Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture
per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel
ruolo dello scimpanzè Cesare.
Diretto da Matt Reeves, basato su
una sceneggiatura di Rick Jaffa, Amanda Silver Scott Z.
Burns e Mark Bomback, il film dovrebbe uscire negli USA
entro il 22 maggio del prossimo anno.
Anche se ormai la Pixar sembra
essersi proiettata a tutta forza nel mondo Marvel dopo l’acquisto della
storica società di fumetti, la prima vera collaborazione tra il
colosso dell’animazione e la Mouse House avverrà con l’adattamento
del famoso manga Big Hero 6, così come era stato
annunciato lo scorso luglio.
Con Don Hall come regista
(dopo l’apprendistato compiuto nel mondo di Winnie The Pooh), il
film adatterà le storie create per la Marvel da Steven T. Seagle e
Duncan Rouleau. Di seguito proponiamo ora in esclusiva le
primissime immagine sul footage che illustrano il look del nuovo
progetto di animazione.
Il nostro protagonista in questo
caso è il brillante prodigio della robotica Hiro Hamada, che si
trova nella morsa di una trama criminale che minaccia di
distruggere la metropoli high-tech di San Fransokyo. Con l’aiuto
del suo compagno – un robot di nome Baymax – Hiro unisce le forze
con un team di combattenti del crimine per la prima volta in una
missione per salvare la loro città.
Hall e il suo team hanno lavorato
sodo su questo progetto, che dovrebbe uscire nelle sale degli
Stati Uniti il 7 novembre 2014. I risultati possono essere visti
nel filmato sopra proposto e alcuni splendidi concept art
illustrati di seguito.
“La narrazione è molto frenetica
e molto viscerale,” afferma Joe Quesada, direttore
creativo della Marvel,. “Ci vogliono tutti i
topoi della cultura giapponese dei manga, e delle anime per
comprendere appieno la trama. Ci sono dinosauri giganti che
invadono una città, grandi robot, la moda giovanile, roba
zuccherosa in vena con Hello Kitty. “
Ecco il trailer di Gravity,
prossimo film diretto da Alfonso Cuarón che
vede protagonisti Sandra Bullock e George
Clooney. Il film, dalla turbolenta produzione arriverà nei
cinema il prossimo ottobre.
Ecco il video che ci mostra le
prime angoscianti e allo stesso tempo suggestive immagini del
film:
La pellicola si basa su una
sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás
Cuarón, Rodrigo Garcia e vede come direttore
della fotografia il noto Emmanuel Lubezki.
Tutte le info utili del film nella nostra scheda: Gravity
Trama: La dottoressa Ryan
Stone è un’esperta ingegnere medico che affronta per la prima volta
una missione nello spazio, sullo Space Shuttle assieme
all’astronauta Matt Kowalsky, il quale andrà in pensione al rientro
di questa missione, per l’ultima. Durante una passeggiata
all’esterno dello Shuttle, vengono colpiti da una pioggia di
meteoriti che distrugge la navetta spaziale e lascia i due da
soli, alla deriva dell’Universo.
Curiosità: Il progetto nasce
molti anni prima della sua realizzazione; Alfonso Cuarón scrive la
sceneggiatura, insieme al figlio Jonás, per la Universal Pictures,
ma viene poi accantonato per qualche anno. Successivamente lo
script viene acquistato, nel mese di febbraio 2010, dalla Warner
Bros., che mostra il progetto ad Angelina Jolie, la quale rifiutò
di fare con la stessa casa di produzione, il sequel del film Wanted
– Scegli il tuo destino. Quest’ultima rifiuterà nel Febbraio.
La Paramount Pictures ha annunciato
oggi che Vince Vaughn è entrato ufficialmente nel cast di
Daddy’s Home, la nuova commedia diretta da Etan
Cohen e interpretata da Will Ferrell.
Le riprese dovrebbero iniziare
questo autunno. Il film, scritto da Brian Burns,Adam McKay,Chris
Henchy ed Etan Cohen, racconta la storia di un dirigente
radiofonico (Ferrell) che si sforza di diventare un buon patrigno
per i due figli della sua nuova moglie, ma le complicazioni
arriveranno quando il loro vero padre (Vaughn) ritorna all’attacco,
costringendo il patrigno a dover competere per l’affetto l’affetto
dei suoi bambini. Ferrell e McKay produrranno per la Gary Sanchez
Productions, insieme a Joe Drake e Nathan Kahane.
Matt Leonetti e Spencer Wong saranno i
co-produrri.
Come affermato dallo stesso regista
Declan Lowney in conferenza stampa promozionale, Alan
Partridge: Alpha Papa è un film che si prende in giro da
solo e che deve essere preso in giro . Infatti in questa nuova
irriverente e scoppiettante commedia sembra esserci permanete di
tutto; armi, ragazze, violenza e la simpatia irrefrenabile di
Steve Coogan. Di seguito proponiamo il primo trailer
internazionale ed il teaser poster.
Alpha Papa seguirà i
tentativi dell’irriverente Partridge per resuscitare la sua
carriera di commentatore di programmi radiofonici, sfruttando una
potenziale violenta rivolta alla Digital Radio di North Norfolk.Nel
cast figurano, oltre a Steve Coogan,anche Colm Meaney,
Sean Pertwee, Felicity Montagu, Anna Maxwell Martin. Il film
dovrebbe uscire negli Stati Uniti entro il 7 agosto del 2013.
Sono ormai molti anni che Robert
Redford cerca senza sosta di ottenere i diritti per un
adattamento cinematografico di A Walk In The Woods,
libro di memorie a fumetti del celebre Bill Bryson. In origine
Redford, aveva pensato di affidare la regia della pellicola
all’amico e collega Paul Newman, ma la morte dell’attore
aveva poi vanificato il tutto.
Dopo un’estenuante caccia, durata
molti anni, alla ricerca di un nuovo regista a cui affidare il
progetto, dopo aver ottenuto definitivamente i diritti di
sfruttamento del soggetto, ora Redford ha risolto definitivamente
il problema; il film lo dirigerà lui stesso! Nick Nolte è
attualmente stato scelto come co-protagonista nel film, che
riprende fedelmente il tomo di Bryson (il cui sottotitolo è :
Riscoprire l’America) in cui vengono narrate le
vicende di vita vissuta dello scrittore durante un viaggio con
l’amico Stephen Katz (pseudonimo di Matteo Angerer).
Negli anni da quando ha deciso di
opzionare il libro, Redford ha attraversato diverse possibilità
registiche, tra cui Barry Levinson, Richard Linklater e il
duo Valerie Faris e Jonathan Dayton.Eppure, nulla è
scaturito dai vari incontri e ora Redford è ufficialmente il “Big
Boss”. Con una probabile estate di estenuanti riprese, il film
dovrebbe approdare al prossimo Festival
di Cannes.
Bryan Singer
sembra andare molto d’accordo con i social network, è infatti
questo il modo che preferisce per tenere informati i suoi fan. Il
regista ha appena twittato una foto del giovane Professor X
(James McAvoy) direttamente dal set di
X-Men: giorni di un futuro
passato. Il giovane attore sarà affiancato sul
set dall’originale Professor X , interpretato ancora da
Patrick Stewart.
Eccola!
La trama di X-Men: giorni di un futuro
passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981,
ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in
cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono
confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro
nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal
punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno
di reclusione.
Dopo le prime foto di April
O’Neal/Megan Fox, ecco le tartarughe ninja in
azione sul set! Possiamo individuare tre dei quattro componenti
della banda di tartarughe mutanti che hanno fatto la gioia di
tantissimi bambini con le loro aventure animate.
Come si può vedere dall’immagine,
per realizzare le tartarughe si userà la tecnologia della motion
capture, che dovrebbe dare più naturalezza ai grossi rettili,
evitando l’effetto di posticcio o di finto che avevano i costumi o
il digitale nei primi film realizzati sugli stessi eroi che vivono
nelle fognature.
Tartarughe Ninja, il film
Nel
cast Tartarughe
Ninja sono presenti:
Megan Fox, Alan Ritchson, Will Arnett,
Whoopi Goldberg, William Fichtner, Noel
Fisher, Danny Woodburn, Jeremy Howard, Mos
Def e Pete
Ploszek.
La trama del film: La città ha
bisogno di eroi. L’oscurità è calata su New York City quando
Shredder e il suo diabolico Clan del Piede hanno preso il controllo
su tutto, dalla polizia alla politica. Il futuro è buio, o almeno
lo sarà fino a che quattro improbabili ed emarginati fratelli
usciranno dalle fognature per scoprire il loro destino come
Tartarughe Ninja. Le Tartarughe dovranno lavorare senza paura con
la reporter April e il suo fantastico cameraman Vern Fenwick per
salvare la città e svelare il piano diabolico di Shredder.Tartarughe
Ninja sarà distribuito nelle sale
cinematografiche degli Stati Uniti a partire dall’8 agosto 2014
mentre in quelle italiane a cominciare dal 18 settembre dello
stesso anno.
E’ SlashFilm a pubblicare un suggestivo concept
che raffigura l’espansione da tempo sussurrata del
Wizarding World of Harry Potter. Il parco
a tema ad Orlando, Florida, che ha attirato oltre 8 milioni di
visitatori dall’aperturanel 2010 ad oggi, verrà quindi ampliato e
alle strutture che ricostruiscono Hogsmeade e Hogwarts verranno
affiancate, collegate dall’Espresso per Hogwarts, anche Diagon
Alley e Londra. L’espansione debutterà nel 2014, mentre sono ancora
in contruzione i parchi a tema Harry Potter in Giappone e a
Hollywood.
Il prezzo del biglietto per
visitare tutte le strutture si aggira intorno ai 123 dollari, circa
93 euro, e si vocifera che per la struttura della Gringott, la
Banca deiMaghi, si stia progettando una particolare attrazione.