Deadline rivelare che
Leonardo DiCaprio è in trattative per interpretare
il crudele Calvin Candie in Django
Unchained, il nuovo film spaghetti-western di
Quentin Tarantino. La notizia del coinvolgimento
non giunge nuova, ma fino ad ora non si era parlato di trattative.
Il ruolo dell’attore sarà quello di Calvin Candie,
affascinante (ma senza scrupoli) proprietario di Candyland, un club
poco raccomandabile nei pressi del Mississippi dove le schiave
vengono utilizzate come oggetti sessuali e gli schiavi vengono
costretti a partecipare a combattimenti mortali tra di loro. Candie
è il peggior incubo di Django, schiavo liberato, che dovrà andare
da lui per ritrovare sua moglie.
Il coivolgimento di Di Caprio tira
fuori dal progetto Will Smith. Confermatissimi invece Christoph
Waltz e Samuel L. Jackson. Per quanto riguarda il ruolo di
Django, con l’ormai esclusione di Will Smith, rimangono in
lizza: Idris Elba, Jamie Foxx e Chris Tucker.
Prodotto da Stacey Sher e Pilar
Savone, il film verrà distribuito dalla Weinstein Company negli
USA, e dalla Sony Pictures all’estero. L’inizio delle riprese è
previsto per la fine del 2011.
Tron Legacy avrà un ulteriore seguito.
La Disney ha infatti assunto lo sceneggiatore David DiGilio, già
autore della serie tv Traveler, per scrivere la lo script.
Il Noah di Darren Aronofsky sembra
sia vicinissimo ad avere il via. Il regista è deciso a dedicarsi
alla sua personale versione alla storia biblica dell’Arca di
Noè. La sceneggiatura è al momento ancora sotto i ferri da parte di
John Logan. L’operazione prevede un budget di 130 milioni di
dollari. Nel caso uno studio si inserisse nel film è probabile che
assumerebbe la priorità sui progetti del regista, mettendo in
secondo piano Human Nature e Machine Man.
Quinto lungometraggio dedicato ai
mutanti Marvel, X-Men –
L’inizioarriva nelle sale italiane l’8
giugno, dopo essere già stato in vetta ai botteghini europei e
americani. Il film, diretto da Matthew Vaughn
(Stardust, Kick-Ass), racconta le origini
dei personaggi principali della saga: il Professor Charles Xavier
(James
McAvoy) e Erik Lensherr (Michael
Fassbender) che diventeranno poi i più famosi
Professor X e Magneto.
A partire dalla loro infanzia, la
narrazione ci porta negli anni ’60, in piena guerra fredda, quando
i due giovani sono dei mutanti in incognito in cerca di risposte.
La loro amicizia nasce da un obbiettivo comune, e il loro
antagonismo, centrale in tutta la storia del conflitto tra mutanti,
nasce da questo legame. I personaggi principali sono molto ben
caratterizzati da una scrittura intelligente, in contrasto con la
rappresentazione sciatta del cattivo di turno, un perfido Kevin Bacon nel ruolo di Sebastian Shaw,
carceriere di Erik nei lager nazisti. Interessante anche
l’ambientazione storica, che favoleggia sull’intervento dei mutanti
nei grandi momenti di crisi mondiale. Forse a significare
un’incapacità dell’uomo ‘normale’ di gestire determinate
situazioni, i mutanti offrono la soluzione al problema e il nemico
unico contro il quale combattere.
X-Men – L’inizio, il film
X-Men – L’inizio è
leggermente squilibrato a livello narrativo, poiché ad un inizio
molto lento, contrappone una parte centrale efficace ed un finale
forse non alla portata degli eventi appena precedenti. Interessanti
invece le dinamiche tra Xavier ed Erik: la loro visione del mondo e
dell’homo sapiens fondamentale per il loro rapporto da adulti è
costruita con chiarezza eccezionale.
L’azione viene parzialmente
accantonata poiché una caratteristica importante degli X-Men è la
loro profonda tristezza e il persistente sentimento di
inadeguatezza a causa della propria diversità, ne consegue il
notevole approfondimento psicologico necessario ad ogni
personaggio, e che in questo film risulta con particolare spessore
soprattutto nel personaggio di Erik/Magneto. Nonostante i mutanti
siano prima di tutto vittime, non si abbandonano (quasi) mai alla
passività, scegliendo alla fine una strada da seguire: quella della
violenza e dalla vendetta dettata da Magneto, e quella diplomatica,
di conciliazione con il diverso, perorata dal Professor X.
Vaughn
si conferma, nonostante qualche difetto di questo X-Men –
L’inizio, un bravo regista, capace di raccontare belle
storie e riuscendo ad ammiccare allo spettatore che, riconoscente
dei ‘regali’ che gli vengono fatti, applaude.
Molti sono i mutanti di
X-Men – L’inizio, alcuni mai visti, altri vecchie
conoscenze delle versioni cinematografiche dei fumetto. Si possono
riconoscere:
Nicholas Hoult è Hank McCoy/Bestia, Jennifer Lawrence è Raven Darkholme/Mistica,
Caleb Landry Jones è Sean Cassidy/Banshee,
Edi Gathegi è Armando Munoz/Darwin, Jason
Flemyng è Azazel padre di Nightcrawler,
January Jones è Emma Frost/White Queen,
Zoe Kravitz (figlia di Lenny) è Angel Salvadore,
Lucas Till è Alex Summers/Havok fratello del più
famoso Scott/Ciclope, Álex González è Janos
Quested/Riptide.
ATTENZIONE SPOILER! Evidenzia per
leggere:
Inoltre in due piccoli cammeo possiamo vedere
Hugh Jackman in versione Logan/Wolverine e Rebecca Romijn, versione
adulta di Mistica.
Ecco una clip divertente di I
Pinguini di Mister Popper con Jim Carrey. Per vedere il film
completo bisognerà attendere il 12 Agosto. Jim Carrey ritorna in
una nuova brillante commedia targata Fox, “I pinguini di Mr.
Popper”. Il film, diretto da Mark Waters, vede nel cast anche
Angela Lansbury.
Tornano gli X-Men,
i mutanti creati dalla penna di Stan Lee e da Jack
Kirby in X Men: L’inizio, il quinto episodio della
saga (se si aggiunge alla trilogia anche lo spin off X-Men,
Wolverine: le origini) e questa volta si va davvero indietro
nel tempo a ricomporre i pezzi del puzzle. Siamo nei primissimi
anni ‘60 in un’America che sa ancora di secondo dopoguerra ma che
già guarda Kennedy in tv e teme la terza guerra mondiale con la
crisi dei missili di Cuba.
X Men: L’inizio, la trama
Charles Xavier
(Professor X) e Erik Lehnsherr (Magneto) sono molto giovani e molto
amici e attorno a loro si riunisce la primissima generazione di
mutanti del progetto X Men. Charles, fin da ragazzo, intende dare
vita ad una Scuola per giovani che, come lui, sono dotati di poteri
sovrannaturali e così arruola, uno dopo l’altro, acerbi e
disadattati mutanti per farne dei guerrieri onesti e leali al
servizio della giustizia, nel nome di una pacifica convivenza con
la razza umana.
James McAvoy
(The
Conspirator, Wanted) così come
Michael Fassbender (300,
Fish
Tank) sono due ottime scelte. Il primo, dai pochi
minuti di trailer visti, sembra calarsi perfettamente nello spirito
visionario e paterno di Xavier, mentre nello sguardo del secondo è
sempre nascosta una durezza e un’inquietudine di fondo che
porteranno alla rottura nel corso della pellicola. Nel cast, anche
un redivivo Kevin Bacon nel ruolo di Sebastian
Shaw, temibile mutante che si cela sotto le spoglie di un noto uomo
d’affari nonché perfido cospiratore degli X Men.
X Men: L’inizio, trailer
ufficiale
Essendo un prequel
storico, le immagini del teaser ci mostrano vecchie conoscenze
ringiovanite di oltre trent’anni o addirittura sconosciute alla
trilogia. Merita una menzione, a questo proposito, il frame
dell’addestramento della new entry Banshee: una delle scene più
divertenti del trailer. Mystica, interpretata dalla brava Jennifer
Lawrence vista di recente in Un gelido inverno, è una giovanissima
mutante multiforme avvolta nel mistero e, in una scena molto
intensa, seduce Hank McCoy (non ancora Beast), giovanissimo e
brillante scienziato che non vive bene la sua alterazione mutante
ai piedi. La love story tra i due avrà dei risvolti inaspettati e,
in un certo senso, drammatici ma certamente sembra essere tra le
cose più interessanti del film insieme alla dannazione di Magneto
che, proprio in questo momento storico, matura la sua convinzione
che non possa e non debba esserci pace con la razza umana.
Erik è la figura più tormentata del
film e i suoi continui flashback all’infanzia e ai lagher nazisti
ricordano molto da vicino il turbamento di Anakin Skywalker della
seconda saga di Star
Wars. Ad un certo punto, anch’egli sembra quasi arrendersi al
suo lato oscuro e dichiara guerra alla razza umana fondando la sua
personalissima risposta agli X Men, ossia la “Confraternita dei
mutanti”, un team di violenti secessionisti, stanchi di vivere
all’ombra degli uomini e pronti a ostentare la loro superiorità
biologica ai danni della razza umana.
Charles e Erik,
da amici inseparabili e uniti da un sogno, si ritrovano così l’uno
di fronte all’altro. Il bene contro il male, o meglio la speranza
contro il senso di vendetta.
E’ il punto di non ritorno. Tutto
sembra finire qui. In realtà, tutto comincia.
La pellicola sembra davvero ben
girata (Mathew Vaughn) e alcune spettacolari scene
fanno sperare che il risultato finale sia all’altezza del primo
fortunatissimo X Men di Bryan Singer, che qui ha
dato il suo contributo alla stesura dello screenplay insieme al
regista e ad altri quattro esperti del genere. Se la trama sarà
asciutta e tirata come si evince dal trailer, siamo di fronte ad un
altro superhero movie dal sapore vintage che non mancherà di
appassionare i fan dei fumetti e anche tutti gli altri, in attesa
di
Captain America: the first Avenger.
La XXXI edizione del
FANTAFESTIVAL (Mostra Internazionale dei
Film di Fantascienza e del Fantastico – dal 9 al 19 giugno
2011), diretta da Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli,
renderà un grande omaggio al cinema fantastico comico italiano. Una
delle principali rassegne dell’edizione di quest’anno – realizzata
alla Casa del Cinema di Villa Borghese in
collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, dal 13
al 19 giugno – si chiamerà, infatti, FANTAITALY – BRIVIDI,
RISATE E MAGIA, da Totò nella
Luna e Tempi duri per i
vampiri di Steno a
L’arcidiavolo di Ettore Scola, da
Il pap’occhio di Renzo
Arbore (che interverrà per introdurre il film) a
Non ci resta che piangere di Massimo
Troisi e Roberto Benigni e Volere volare
di Maurizio Nichetti (altro gradito ospite di
questa edizione), uno sguardo su come il cinema italiano ha saputo
rielaborare in chiave comica tutti i principali temi del
fantastico. Venti titoli, alcuni un po’ più “seri”, per abbracciare
più in generale il surreale e il favolistico (saranno proiettati
anche Diabolik di Mario Bava,
La decima vittima di Elio Petri,
C’era una volta di Francesco Rosi,
Le streghe – La Terra vista dalla Luna di
Pier Paolo Pasolini e Toby Dammit di
Federico Fellini).
Molte le novità, a partire
dalla CERIMONIA DI APERTURA, il prossimo 9 giugno,
che quest’anno si terrà presso l’Auditorium
Conciliazione. Madrina della serata sarà l’attrice e
conduttrice Antonella Salvucci. Un
Documentario a cura di Adriano Pintaldi,
realizzato per l’occasione, raccoglierà immagini e voci di attori e
registi che hanno permesso di rendere indimenticabile questo filone
del cinema fantastico italiano. Tanti gli ospiti, da
Renzo Arbore a Maurizio Nichetti,
da Caterina Murino ad Anna
Falchi, da Pippo Franco a Lina
Wertmuller, da Giancarlo Giannini a
Paolo Villaggio, da Pupi Avati a
Pierfrancesco Pingitore, da Enrico
Vanzina a Lamberto Bava, da
Christian De Sica a Giovanni
Veronesi, e molti altri ancora. A chiudere la serata
l’anteprima italiana di Un tuffo nel
passato (distribuito dalla 20th Century Fox, in sala
dal 24 giugno), un viaggio nel tempo tinto dai colori della
commedia, che ha già riscosso un grande successo in America. La
serata è ad inviti, ma aperta al pubblico.
Tre prestigiose location, per un
unico Festival che, in larga parte, si svolgerà presso il
Nuovo Cinema Aquila. Rassegne, un ricco carnet di
anteprime e tanti ospiti. Tra i più attesi, Caroline
Munro, volto familiare a tutti gli amanti del cinema
fantastico, rinominata la “First Lady del fantasy”, a cui verrà
consegnato un Premio alla carriera durante la
cerimonia di presentazione del 9 giugno. ASPETTANDO IL
FANTAFESTIVAL (terzo appuntamento),
mercoledì 8 giugno, Caroline Munro incontrerà il
pubblico presso il Nuovo Cinema Aquila. Modererà l’incontro il
regista Luigi Cozzi, dopo la proiezione del suo
celebre Scontri stellari oltre la terza
dimensione (altri film interpretati da Caroline Munro
verranno proiettati, sempre al Nuovo Cinema Aquila, durante la
kermesse). A seguire, inediti e assolute anteprime cinematografiche
in Italia:
Triangle di
Christopher Smith e Repo Men di Miguel
Sapochnik).
Grande attenzione al cinema
italiano del presente, con numerose pellicole (dal 10 al 16 giugno,
presso il Nuovo Cinema Aquila), a partire dagli zombimovie
Bloodline di Edo Tagliavini e
Eaters di Luca Boni e Marco Ristori
(prodotto dal regista di culto tedesco Uwe Boll), per poi
continuare con due film incentrati sul satanismo, La
progenie del diavolo di Giuliano Giacomelli & Lorenzo
Giovenga e Demon’s Twilight, film firmato da
Federico Lagna. E, ancora: The slurp-Gli strani
supereroi di Simone La Rocca (l’unico film italiano
muto dai tempi di Ratataplan); Bumba
Atomika di Michele Senesi, versione etilica della
classica storia di ladri di cadaveri alla Burke & Hare; il
mediometraggio Ultracorpo di Michele
Pastrello (liberamente ispirato a L’invasione degli
Ultracorpi); Monkey Boy di Antonio
Monti; La canzone della notte di Giovanni
Pianigiani; il pilot della serie mai realizzata Tigri
di Carta di Dario Cioni, scritta da Lorenzo Bartoli,
già sceneggiatore di “Dylan Dog” e del fumetto di culto “John Doe”;
Buon compleanno Italia di Tino Franco e
alcuni episodi della minifiction Italiani nello
spazio. E, ancora: Bianco,
thriller firmato da Roberto Di Vito; e l’anteprima di
At the End of the Day – Un giorno senza
fine di Cosimo Alemà (in sala dal 22 luglio,
distribuito da Bolero Film), action-thriller firmato da uno dei più
apprezzati registi di videoclip musicali a livello mondiale, ed
interpretato da attori giovani ma molto promettenti.
Una vera e propria panoramica
(PANORAMICA ITALIA è il titolo della rassegna) sul
cinema horror, fantastico e sci-fi italiano contemporaneo, una
vetrina privilegiata del lavoro dei giovani autori italiani di
cinema fantastico. Hannogià confermato la loro
presenza: Rocco Papaleo, Valentina
Cervi, Stefano Dionisi, Primo
Reggiani, Remo Remotti, Paolo
Sassanelli, Gianni Fantoni, Jun
Ichikawa.
Tre i Focus
dedicati alla produzione italiana. Interverranno Stefano
Bessoni di cui verrà proiettato – oltre a
Frammenti di scienze inesatte e
Imago Mortis – anche l’inedito
Krokodyle, Gabriele
Albanesi (che presenterà il ghostmovie, da lui prodotto,
Fantasmi, il precedente Il
bosco fuori e Ubaldo Terzani Horror
Show) e il friulano Lorenzo
Bianchini di cui verranno proiettati Lidrîs cuadrade di
trê (Radice quadrata di tre, 2001),
Custodes Bestiae (2004) e
Occhi (2010). A moderare gli incontri,
l’esperto di cinema horror e giornalista Luca Ruocco.
A seguire il programma completo:
MERCOLEDI’ 8 GIUGNO
ASPETTANDO IL FANTAFESTIVAL
OMAGGIO A CAROLINE MUNRO
Nuovo Cinema
Aquila ore 19.30
SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE di Luigi Cozzi
Italia, 1979, 92’
a seguire ore
21.15
Incontro con Caroline Munro, moderato dal regista Luigi
Cozzi
ore
22.00
TRIANGLE di Christopher Smith
Gran Bretagna/Australia, 2009, 98’
ore
24.00
REPO MEN di Miguel Sapochnik
USA, 2010, 111’
GIOVEDI’ 9 GIUGNO
SERATA DI INAUGURAZIONE
Auditorium
Conciliazione ore 20.00
Saranno presenti, tra gli altri: Caroline Munro, Caterina
Murino, Renzo Arbore, Maurizio Nichetti, Paolo Villaggio, Lina
Wertmuller, Pupi Avati, Giancarlo Giannini, Francesco Pingitore
a
seguire:
UN TUFFO NEL PASSATO di Steve Pink
Anteprima (in sala dal 24 giugno)
Canada/Usa, 2010, 101’
PANORAMICA ITALIA, ANTEPRIME &
RETROSPETTIVE
Nuovo Cinema Aquila 10-16 Giugno
VENERDI’ 10 GIUGNO
Sala A ore
18.30
BLOODLINE di Edo Tagliavini
Italia, 2010, 90’
A seguire incontro con il regista e il cast
SALA C ore
18.30
100 anni di Fantomas
FANTOMAS 70 di André Hunebelle
Francia, 1970, 95’
SALA A ore
20.30
DIE di Domenic Lawrence James
Canada/Italia, 2010, 87’
Anteprima/Sarà presente Caterina Murino
SALA C ore
20.30
BUMBA ATOMIKA di Michele Senesi
Italia, 2008, 90’
SALA A ore
22.00
Cortometraggi di Andrea Traina
IL GIOCO DI SARAH, TEMPUS FUGIT, CLICK
UNDETECTED, CRIMES, SUI GENERIS
SALA A ore
22.30
LET ME IN di Matt Reeves
USA, 2010, 115’
SALA C ore
22.30
BIANCO di Roberto Di Vito
Italia, 2010, 82’
SABATO 11 GIUGNO
Sala A ore
18.30
LA CANZONE DELLA NOTTE di Giovanni Pianigiani
Italia, 2008, 84’
SALA C ore
18.30
100 anni di Fantomas
FANTOMAS MINACCIA IL MONDO di André Hunebelle
Francia, 1965, 94’
FOYER
ore 19.30
Presentazione del libro TERRORE ITALIANO
SALA A ore 20.00
Cortometraggio LA SCATOLA DEGLI INCUBI (17’)
SALA A ore
20.30
REPO MEN di Miguel Sapochnik
USA, 2010, 111’
SALA C ore
20.30
Omaggio a Caroline Munro
L’ABOMINEVOLE DR. PHIBES di Robert Fuest
Gran Bretagna, 1971, 94’
SALA A ore
22.30
CASE 39 di Christian Alvart
USA/Canada, 2009, 109’
SALA C ore
22.30
FantaTv
IL FASCINO DELL’INSOLITO
Itinerari nella letteratura dal gotico alla fantascienza
DOMENICA 12 GIUGNO
Sala A ore
18.30
EATERS di Luca Boni e Marco Ristori
Italia, 2010, 94’
SALA C ore
18.30
100 anni di Fantomas
FANTOMAS CONTRO SCOTLAND YARD di André Hunebelle
Francia, 1967, 104’
FOYER
ore 19.30
Premiazione del festival di cortometraggi INTERIORA
Donnie Brasco è il
film cult diretto da Mike Newell e con
protagonisti nel cast Al Pacino, Johnny
Depp e Michael Madsen.
Pistone è un agente dell’FBI scelto
per infiltrarsi in un’organizzazione mafiosa di Little Italy, sotto
il falso nome di Donnie Brasco (Johnny Depp), ricettatore di
gioielli. Brasco riesce a conquista la fiducia di Lefty(Al Pacino),
un anziano mafioso logorato dalla scarsa stima che i capi hanno di
lui. I due finiscono per diventare amici, al punto che Pistone
comincia a provare rimorso per il tradimento che sarà obbligato a
perpetrare per ragioni professionali. Sullo sfondo, la vita dei
mafiosi italo-americani nella quale Lefty introduce Pistone.
Donnie Brasco, il film
Il regista neozelandese
Mike Newell traspone in modo eccellente il libro
auto-biografico dell’agente Pistone, My undercover life in the Mafia. Ad
aiutarlo nel compito i due grandi attori protagonisti: Al
Pacino, ormai forgiato nel ruolo di mafioso
italo-americano dopo la saga de Il Padrino, e
Johnny Depp, attore maturo e in piena ascesa, oltre a
Michael Madsen, che veste bene i panni del giovane
capo duro e grosso. Struggente il finale, che trasforma anche il
più efferato assassino in un essere umano da compatire.
Per Newell questo film alla
Scorsese arriva un po’ inaspettato, considerando che il regista è
famoso principalmente per la commedia Quattro Matrimoni e
un Funerale. Dopo di questo, Newell ha firmato altri film
di successo: Mona Lisa smile, Harry Potter e il calice di
fuoco, L’amore ai tempi del colera e il
recente Prince of Persia, dimostrando dunque di saper dirigere,
oltre la classica commedia inglese, anche il Fantasy.
Tra le curiosità, la frase “Che te
lo dico a fare?”, usata dai protagonisti, è una libera traduzione
dall’originale inglese Forget about it!, che prende origine dalla
lingua siciliana “Chi tû dicu a fari?”
Donnie Brasco ha ricevuto anche una
Nomination per il premio Oscar alla migliore sceneggiatura non
originale. E’ stato inoltre nominato da Roberto
Saviano nel suo secondo libro, La bellezza e
l’inferno, in occasione di un incontro del giornalista
scrittore con l’agente Pistone.
Mercoledì 8 giugno – X-men:
l’inizio: Prima che Charles Xavier ed Erik Lensherr
prendessero il nome di Professor X e di Magneto, erano due giovani
uomini alla scoperta per la prima volta dei loro poteri.
Prima di essere acerrimi nemici,
erano molto amici, lavoravano insieme con altri mutanti (alcuni
conosciuti, altri no) per fermare la più grande minaccia che il
mondo avesse mai conosciuto: l’esplosione della Terga Guerra
Mondiale, fomentata dai due blocchi contrapposti Usa e Urss. Ma
durante il loro operare, si è aperta tra loro una spaccatura legata
al diverso modo di concepire il rapporto con gli umani, che di
fatto li vedono più come una minaccia che come una salvezza. Di qui
il via alla guerra eterna tra la Confraternita di Magneto e gli
X-Men del Professor X.
Quinta puntata della fortunata
serie legata ai fumetti X-Men. Come anticipa già il titolo, X-men:
l’inizio è il prequel della serie, ci mostra come ha avuto origine
l’eterna lotta tra i mutanti. L’ambientazione è la più classica,
legata alla Guerra Fredda e al rischio di un conflitto nucleare tra
americani e sovietici.
La cabina di regia è affidata a
Matthew Vaughn, regista inglese fattosi apprezzare per Stardust e
per Kick-ass, uscito lo scorso aprile e sempre ispirato ai
fumetti.
Venerdì 10 giugno –
Le donne del 6° piano: Parigi, 1960. Jean-Louis
Jobert conduce la sua piatta vita di esperto finanziario vivendo
con la moglie Suzanne e ricevendo ogni tanto la visita dei due
figli mandati a studiare in collegio. Nella soffitta (definirla
mansarda costituirebbe un eufemismo) vive un gruppo di donne
spagnole spesso maltrattate dalla portinaia. Jean-Louis non si cura
di loro fino a quando la vecchia governante non si licenzia per
divergenze con Suzanne. Viene assunta la nipote di una delle
iberiche, Maria, appena arrivata da Burgos. Jean-Louis comincia ad
interessarsi a lei e, per traslato, alla vita delle sue compatriote
che decide di aiutare nelle loro difficoltà quotidiane.
Il regista Philippe Le Guay si è
occupato principalmente di sceneggiatura, e questo è il terzo film
che dirige. Predilige comunque raccontare l’universo femminile, con
la sua forza e le sue debolezze.
Bronson: Michael
Peterson è un violento diciannovenne inglese di buona famiglia in
cerca di notorietà, che decide di rapinare un ufficio postale
armato di un fucile. Arrestato dopo aver sottratto un magrissimo
bottino, viene condannato a sette anni di carcere. In prigione non
si placa la sua sete di celebrità e non perde occasione per salire
agli onori delle cronache attaccando, picchiando e sequestrando,
finendo per trascorrere in carcere i successivi trentaquattro anni,
trenta dei quali in regime di isolamento.
A interpretare il rude Bronson,
troviamo Tom Hardy, trentatreenne attore inglese fattosi apprezzare
in più film interpretando ruoli non protagonisti. Il regista è
Nicolas Winding Refn, danese, che ha girato sia nel proprio Paese,
che negli Usa, in Brasile e soprattutto in Gran Bretagna. Ha sempre
proposto storie dannate, di personaggi che oltrepassano, volenti o
costretti, la linea di confine tracciata dalla legge.
6 giorni sulla
terra: Il dottor Davide Piso, scienziato e ufologo esperto
di rapimenti alieni, ha fatto una scoperta sconvolgente: alcune
razze extraterrestri impiantano da millenni le proprie personalità
nel cervello degli umani rapiti e si nutrono dell’energia delle
loro anime. Per combattere le forze aliene, il dottor Piso ha
sviluppato una rivoluzionaria tecnica ipnotica grazie alla quale,
oltre a far rivivere ai rapiti le loro esperienze, riesce a
comunicare con i parassiti alieni e a cacciarli. Ma tutto cambierà
quando la giovane e misteriosa Saturnia, convinta di essere
posseduta, chiederà il suo aiuto.
Anche il cinema italiano può
permettersi film di fantascienza di qualità, e questo Sei giorni
sulla Terra ne è la prova. Come è la dimostrazione che parlare di
alieni da un’altra prospettiva pure è possibile, partendo dalla
psiche degli esseri umani stessi. Perché in fondo, spesso tanti
avvistamenti sono stati il frutto della loro stessa immaginazione e
inconscio.
London Boulevard:
Mitchell è appena uscito di prigione dove ha scontato tre anni per
aggressione aggravata. Non ha alcuna intenzione di tornarci ma i
suoi ex compagni del mondo del crimine fanno di tutto perché
riprenda le vecchie imprese. C’è però un’occasione che potrebbe
tenerlo lontano dai guai. Riceve infatti l’incarico di proteggere
una giovane attrice, Charlotte, che, al top del successo e con un
marito tanto ricco quanto distante, ha deciso di lasciare il mondo
del cinema. I paparazzi stazionano in massa dinanzi alla sua porta
così come un boss del crimine, Gant, e i suoi accoliti assediano
Mitchell.
Punto d’impatto:
Gavin, un giovane professore universitario, è in piedi sul
cornicione di un palazzo, chiaramente intenzionato a saltare e
togliersi la vita. Quando Hollis, un detective della polizia, viene
inviato sul posto per parlare con lui e dissuaderlo, scopre che
Gavin “deve” saltare prima che arrivi mezzogiorno. Anche Hollis
però ha da poco subito un grosso trauma, e presto i due uomini
vedranno i loro ruoli invertiti.
Storia intrigante, che tiene col
fiato sospeso. Gli spettatori si sentiranno in bilico proprio come
il protagonista Gavin e vorranno sapere perché si trova su quel
dannato cornicione.
Country Strong: Il
film, inizialmente intitolato Love Don’t Let Me Down e prodotto da
Tobey Maguire, è incentrato sulla figura di un cantautore, stella
nascente della musica country (Hedlund) che inizia una storia
d’amore con una cantante caduta (Paltrow). Mentre s’imbarcano
insieme in un tour per rilanciare la carriera di lei con il suo
marito / manager (McGraw) e una reginetta di bellezza diventata una
cantante (Meester), le relazioni amorose e vecchi demoni rischiano
di mandarli fuori strada.
Si arricchisce di altri attori italiani il film
romano di Woody Allen. A Jesse Eisenberg, Ellen Page, Alec Baldwin,
Penelope Cruz, Judy Davis, Maricel Alvarez e Roberto Benigni si
aggiungono altri tre attori tutti italiani: Riccardo Scamarcio,
Isabella Ferrari e Sergio Rubini.
Direttamente dal Fantasy Horror Award
2 di Orvieto giunge la notizia che il film indipendente Krokodyle,
ultima fatica visionaria del regista Stefano Bessoni (Imago
Mortis), a metà Giugno uscirà in Dvd in tutte le edicole
d’Italia.
Questa settimana la classifica dei
film piú visti nelle sale statunitensi non lascia spazio alle
piccole produzioni: 6 sui dieci film sono blockbuster, con budget e
cast stellari.
Ultimo per ordine di uscita è giá
il nuovo primo della classe; fedele al suo titolo X Men:
First class, appena uscito, si piazza in prima posizione,
con un incasso di 56 milioni di dollari.
A seguirlo, The hangover
part II, secondo episodio, ambientato in Asia, di un addio
al celibato sopra le righe. Bradley Cooper e soci incassano questa
settimana 32 milioni di dollari che sommati ai precedenti
raggiungono un totale di 187 milioni di dollari.
Occupa la terza posizione il
secondo capitolo di Kung Fu Panda, 100 milioni di
dollari l’incasso totale di questa pellicola, cifra tonda come il
personaggio principale.
In quarta posizione un altro
blockbuster: Pirates of the Caribbean: On stranger
tides, che nelle sue tre settimane di uscita e di
classifica ha totalizzato un incasso di 190 milioni di dollari.
A metá classifica una delle poche
opere con budget un po’ contenuto; nonostante ció, anche
Bridesmaids supera la soglia dei 100 milioni di
dollari d’incasso raggiungendo quota 107.
Thor continua a
rimanere in classifica nonostante le oltre 4 settimane di uscita,
tenendo testa, anche se non per ció che riguarda gli incassi
totali, a Fast Five, che, nonostante i 202
milioni complessivi incassati fino ad oggi, scivola in settima
posizione.
In coda alla classifica, tre film
con budget molto piú limitati: chi storicamente, come Woody Allen,
il cui Midnight in Paris resta stabile in ottava
posizione, dimostrando di essere apprezzato anche dal pubblico
americano oltre che da quello europeo, mentre Jumping the
broom e Something borrowed chiudono la
classifica.
Tra le uscite della prossima
settimana si attende in particolare, secondo le previsioni di
Imdb.com, quella di The trip, commedia on the road
con Steve Coogan, il fantasy Trollhunter, ma
soprattutto quella di Super8, il nuovo film della
mente che ha creato Lost e
Fringe, oltre che giá regista di un Mission:
Impossibile 3: J.J. Abrams.
Weekend sottotono sul fronte delle
new entry, così Pirati dei Caraibi 4 e
Una notte da leoni 2 mantengono le
posizioni della settimana scorsa. E Paul
si piazza al terzo posto….
Continua il testa a testa fra
Pirati dei Caraibi 4: Oltre i confini del
mare e Una notte da leoni 2, separati da
poche decine di migliaia di euro. Ma a vincere è ancora una volta
la troupe di Capitan Jack Sparrow, che conferma la prima posizione
per la terza settimana consecutiva: con 1.589.000 euro raccolti
negli ultimi tre giorni la pellicola disney arriva a quota 14,6
milioni di euro. A fine corsa potrebbe dunque superare il risultato
complessivo di Pirati dei Caraibi 3, che aveva chiuso con
16,3 milioni in Italia.
Una notte da leoni
2 mantiene dunque la seconda posizione, incassando
1.527.000 euro e giungendo a 6,7 milioni totali: la commedia ha già
incassato il doppio rispetto all’episodio precedente diretto da
Todd Phillips.
Seguono tre new entry uscite
mercoledì: Paul esordisce con 867.000
euro, ESP – Fenomeni paranormali con
830.000 euro, mentre Garfield 3D debutta
con 782.000 euro raccolti nei cinque giorni.
The Tree of
Life inizia la parabola discendente: il film di
Terrence Malick precipita al sesto posto con altri 376.000 euro,
con una media per sala ancora piuttosto alta, e giunge così a 1,9
milioni totali.
Zack e Miri – Amore a
primo… sesso esordisce in settima posizione con
appena 217.000 euro raccolti da mercoledì a domenica.
Le posizioni successive sono
occupate da pellicole in calo: Fast and Furious
5 (139.000 euro) arriva a quota 10,7 milioni, mentre
Red (115.000 euro) e Il
ragazzo con la bicicletta (87.000 euro) chiudono la
top10 giungendo rispettivamente a 2,6 milioni e 419.000 euro
complessivi.
Bravissimo a trasporre sullo
schermo la letteratura inglese, Joe Wright si dedica ora a quella
russa, preparandosi a girare un’ennesima trasposizione
cinematografica di Anna Karenina di Tolstoj.
Finalmente per i trepidanti fan, la
Summit ha pubblicato il primo teaser di Twilight Saga Bearking Dawn
– Parte I sul suo sito ufficiale. Il teaser, decisamente lungo, si
concentra principalmente sul matrimonio tra Bella ed Edward e sulla
loro luna di miele in Brasile. Ma molte sono anche le scene
dedicate a Jacob, furibondo dalla gelosia. Ecco il teaser trailer
qui sotto:
Ecco finalmente una bella foto di
robot tratta dal prossimo Transformers. Non si tratta però di un
robot qualsiasi, è addirittura il nuovo villain, Shockware, braccio
destro del perfido Megatron in Transformers: Dark of the
Moon. A parlarne è Lorenzo di Bonaventura, produttore del
franchise:
<<E’ sempre stato un tipo
molto, molto cattivo, ma ora è ancor più minaccioso e pericoloso.
E’ più grande, più cattivo e ha un arsenale più ricco. E’ una massa
di distruzione, qualcosa di spettacolare, tira giù interi
grattacieli. Un tizio un po’ troppo complicato per permettergli di
andare in giro indisturbato nel nostro mondo. […] E’ un grosso
incremento rispetto alla media del danno che può fare un
Decepticon. E’ capace di distruggere qualsiasi cosa.
Shockwave lavora assieme a
Megatron, il leader dei Decepticon, a un piano che non farà molto
piacere all’umanità. Ma anche se lavorano insieme, c’è una grande
tensione tra i due. I Decepticon hanno un piano da seguire, ma come
al solito non sono uniti nel perseguire questo obiettivo. La
divisione interna tra i villain sarà più forte che
mai.>>
L’attesa sale e il marcheting
intensifica la sua attività di promozione. Per
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 tutto il
mondo sta fremendo ed ecco che molti siti e riviste continuano a
pubblicare foto su foto, alcune nuove, altre simili ad alcune già
uscite, ma sempre divorate con gi occhi dai milioni di fan in tutto
il mondo. Eccone altre, uscite tra ieri e oggi, che mostrano i
Weasley durante la Battaglia di Hogwarts, il trio infiltrato alla
Gringott e tante altre scene del film.
Tutto quello che c’è da sapere su
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2
Altro video virale questa volta
direttamente dal Tg di Gotham City che mostra una città nel caos.
Il video è legato ai tre precedentemente postati. Il video riporta
l’intestazione della notizie legata ad una evasione dal carcere di
Arkham, manicomio criminale di Gotham City.
Dopo la prima foto di Tom Hardy
nei panni di Bane lanciata dal nuovo virale che accompagnerà le
riprese di The Dark knight rises, ecco nuovi misteriosi e
intriganti video virali lanciati su un enigmatico canale
youtube.
Il compositore italiano premio
Oscar alla carriera Ennio Morricone sarà il Presidente della Giuria
della sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.
Morricone sarà affiancato da un’altra figura della cultura
italiana, il ballerino Roberto Bolle. Ad annunciare la scelta è
stato il presidente Gian Luigi Rondi assieme al direttore artistico
Piera Detassis.
Ennio Morricone rappresenta una
vera rarità nel panorama italiano. Un compositore che ha
collaborato con i nomi più grandi della cinematografia
contemporanea: da Terrence Malick a Brian De Palma, da Giuseppe
Tornatore a Bernardo Bertolucci. Oltre che ovviamente con Sergio
Leone. Ricordiamo che l’edizione di quest’anno sarà dal 27 ottobre
al 4 novembre 2011.
Priest é un
guerriero, l’arma definitiva con cui l’umanità, grazie alla Chiesa,
ha sconfitto i Vampiri. In un futuro remoto, in cui sopra alle
città non si vede più il sole e i vampiri sono rinchiusi in
riserve, i sacerdoti non hanno però più lavoro.
Fino a quando un avamposto nelle
Wasteland viene attaccato proprio da un gruppo di vampiri, e a
farne le spese, neanche a farlo apposta, sono il fratello, la ex
moglie e la nipote di Priest che quindi dovrà ribellarsi alla
Chiesa e partirà alla ricerca della ragazza e di una personale
vendetta.
Priest, il film
Questo film è la trasposizione di
un fumetto non Marvel, e già questo è un evento,
inoltre si tratta di un manga, il che presuppone che ci sia una
nicchia di appassionati che conosce perfettamente la storia del
sacerdote ammazza-vampiri.
La sua provenienza esotica ci offre
inoltre una storia che si discosta dalle più conosciute avventure
di supereroi vendicatori. Priest è essenzialmente
un western (con l’aggiunta dei vampiri), in cui il buono, che
subisce un torto, parte cercando la rivalsa sul cattivo; sulla
strada, incontra alcuni alleati che lo aiuteranno a portare a
termine la missione. Segue duello finale su treno. L’ammiccamento
al genere western non è l’unico riferimento che il film propone:
l’estetica delle città ricorda Blade Runner, c’è una sovrabbondanza (ancora,
verrebbe da dire) di bullet time á la Matrix,
alcune scene “maestro-allievo” che ricordano un po’ Guerre
Stellari, insomma molti riferimenti a cinema
soprattutto di fantascienza.
I vampiri, invece, sono ben lontani
dall’immaginario che ci ha creato Coppola o il più recente Twilight, sono assolutamente privi di fascino,
essendo anche privi di occhi con una bocca troppo grande e un
colorito assai pallido. Sono piuttosto animali la cui unica
missione è nutrirsi, necessità che li porta a diventare assassini,
ma allo stesso tempo, essere più puri degli uomini, in quanto
probabilmente privi di anima corruttibile, come afferma ad un certo
punto uno dei personaggi.
Priest si districa
tra frasi ad effetto e combattimenti che non lasciano senza fiato.
Sicuramente la storia ha una presa notevole, gli ambienti, la
profondità e gli spazi aperti sono stranamente valorizzati
dal 3D, che ha il suo momento di gloria soprattutto nei carrelli
abissali negli alveari dei vampiri, mentre il momento più bello
della pellicola è l’introduzione realizzata in animazione 2D, a
rivendicare l’origine della storia.
Interessante è anche il punto di
vista sulla Chiesa, una dittatura militare che usa i sacerdoti come
dei novelli crociati, e l’atmosfera post atomica e grigia della
vita della città in cui il tempo è scandito, come in 1984, dalla
voce del capo supremo (in questo caso della Chiesa) che invita a
pregare e a rispettare ciecamente i dettami ecclesiastici.
La polvere del
tempo di Theo Angelopoulos è il secondo
capitolo di una trilogia che il regista dedica alla memoria. Il
primo capitolo era La sorgente del fiume (2004),
mentre il terzo, attualmente in lavorazione, sarà un film sulla
crisi in Grecia. La polvere del tempo sembra essersi posata anche
su questo film, sui suoi protagonisti, sul loro raccontare. Il
passato rivive nel presente, evocato da A. (Willem
Dafoe), un regista di origine greca che vuole
realizzare un film su sua madre (Irène Jacob) e i
due uomini che ha amato (Bruno Ganz e Michel
Piccoli), e così il presente stesso finisce con l’assumere
tinte nostalgiche e un po’ retrò.
La polvere del
tempo è un film fatto di lettere, incontri, poesia. Una
poesia fatta soprattutto di immagini: inquadrature rarefatte e
lenti movimenti di macchina che si fanno largo tra corpi e oggetti
per evitare quanto più possibile lo stacco. I dialoghi,
perennemente caratterizzati da un tono melò e da una certa
impersonalità da voce fuori campo, come se non vi fosse una reale
possibilità di contatto al di fuori del rapporto epistolare,
rendono i personaggi lontani dallo spettatore che non soffre né si
rallegra con loro. Eppure proprio la forte passione di un triangolo
amoroso è al centro della narrazione: tutti personaggi di un
passato che può essere raccontato attraverso immagini evocative ma
che non viene mostrato nel suo quotidiano. La grande Storia e la
piccola storia si intrecciano, entrambe fortemente umane ed
entrambe prive di un fine prestabilito. La storia non finisce
finchè non “finisce” l’uomo, ci dice il regista, ma le pieghe che
prende non sono sempre quelle che ci si aspetta.
Separazioni, incontri, esili,
ritorni, mentre il tempo passa e il mondo cambia. Dalla morte di
Stalin alla fine della Guerra Fredda, al terrorismo. Un millennio
finisce ed i protagonisti di una Storia vissuta in prima persona si
sentono sempre più schiacciati sullo sfondo, vinti da una nostalgia
che inizia a nutrirsi di se stessa. Dall’incontro di un grande
regista con attori straordinari nasce un film che non convince fino
in fondo. La polvere del tempo, presentato a
Berlino nel 2009 e rimasto per due anni fuori dai circuiti delle
sale italiane, sarà al cinema dal 1 giugno 2011 in 40 sale
(distribuito da Movimento Film-Classic e co-prodotto da Italia,
Grecia, Germania e Russia).