Secondo le ultime
indescrezioni, Bradley Whitford sarebbe in trattative per una parte
in Saving Mr. Banks, il film che racconterà di come Walt Disney
riuscì ad ottenere dalla scrittrice australiana Pamela Lyndon
Traver, autrice di Mary Poppins, i diritti per l’adattamento
cinematografico del romanzo. Mentre Emma Thompson interpreterà
l’autrice stessa e Colin Farrell il suo saggio padre, a
Whitford è stato offerto il ruolo di Don DaGradi, che collaborò
alla stesura della sceneggiatura nel 1964. Saving Mr. Banks
sarà sceneggiato da Kelly Marcel ed il titolo è un evidente
riferimento al personaggio interpretato nel film della Disney da
David Tomlinson.
In attesa che arrivi
finalmente il giorno de “Lo Hobbit- un viaggio inaspettato” al
Comic Con di San Diego, voci insistenti sostengono che il film
verrà diviso non in due parti come già stabilito, ma addirittura
tre.
Christian Bale ha
rilasciato nuove dichiarazioni in merito al suo personaggio ne il
Cavaliere Oscuro- il ritorno, ultima pellicola della trilogia di
Christopher Nolan che segnerà l’addio definitivo dell’attore al
franchise dell’uomo pipistrello.
Ora che è confermata la
presenza di Josh Trank(Chronicle) in regia, oggi arriva la notizie
che la Fox ha trovato anche uno sceneggiatore per il reboot dei
Fantastici Quattro.
Arrivano nuove notizie sul casting
di The Wolverine, il nuovo film con Hugh
Jackman e diretto da James Mangold.
Infatti, Deadline annuncia che la bella Jessica
Biel è stata ingaggiata per la parte di
Viper/Victoria, personaggio complesso presente nel
fumetto, che negli anni è stata sia alleata che nemica di Logan. La
Biel sarà presto sullo schermo con Atto di Forza – Total Recall
Ad un anno esatto dall’uscita al
cinema dell’ultimo film di Harry Potter, si torna a parlare di
Daniel Radcliffe che a quanto pare non ha intenzione di rimanere
nella parte del
Sembra assurdo, eppure è successo.
L’irriverente conduttore della trasmissione a suo nome, il David
Letterman Show, ha spoilerato il finale del film in diretta
nazionale
E’ scomparso a soli 36
anni il figlio di Sylvester Stallone e la prima moglie Sasha, Sage,
a causa di un’ overdose di farmaci. La polizia che sta procedendo
alle analisi non
Ecco altre nuove immagini de Il
Cavaliere Oscuro il Ritorno nelle quali possiamo ammirare Joseph
Gordon Lewitt e Marion Cotillard, oltre a Micheal Caine e Morgan
Freeman. In coda anche un intenso ritratto di Christopher
Nolan.
Sono trascorsi quindici anni dal
drammatico incidente nella casa di marzapane: i gemelli Hansel e
Gretel, ormai adulti, sono diventati spietati cacciatori di
streghe…
Ispirato alla fiaba dei fratelli
Grimm, Hansel and Gretel Witch Hunters è diretto da Tommy
Wirkola e si inserisce nell’ormai consolidato filone degli
adattamenti cinematografici di celebri favole, spesso rivisitate in
chiave dark.
Assalto alla Terra
è il film di fantascienza del 1955 diretto
da Gordon Douglas con
protagonisti James Whtimore, Edmund Gwenn, Joan Weldon
e James Arness.
Anno: 1955
Regia: Gordon
Douglas
Cast: James
Whtimore, Edmund Gwenn, Joan Weldon, James Arness.
Assalto alla
Terra Trama: Il ritrovamento di una bambina in stato
catatonico in pieno deserto, sopravvissuta a quello che sembra uno
strano incidente stradale e il suo improvviso, terrorizzato,
risveglio al solo annusare dell’acido formico conducono alcuni
poliziotti locali, un federale e una coppia padre – figlia di
scienziati a una scoperta agghiacciante: i primi test nucleari
condotti dall’esercito nella località di Alamogordo hanno provocato
nelle formiche della zona una mutazione che le ha portate a
crescere a dismisura.
Il gruppo riesce a distruggere il
formicaio, ma non ad impedire che le regine, alate sciamino per il
globo alla ricerca di nuovi posti per nidificare: uno di questi,
situato nella rete fognaria di Los Angeles verrà distrutto dal
gruppo, corso sul posto, non prima che uno dei poliziotti si
sacrifichi per salvare due bambini rimasti in trappola.
Assalto alla Terra un horror
fantascientifico
Analisi: Il filone
è quello dell’horror fantascientifico, delle invasioni di mostri
più o meno orripilanti che, a partire da La cosa di un altro mondo e successivamente
con L’invasione degli Ultracorpi, avrebbe offerto
un’allegoria del ‘pericolo rosso’, proveniente da oltrecortina;
Assalto alla Terra però, cambia obbiettivo:
stavolta il nemico non viene dall’esterno, ma è una minaccia creata
in casa propria, a causa di uno sviluppo scientifico non sempre
orientato alle ‘magnifiche sorti progressive’ dell’umanità.
Non è un caso, forse, che proprio
mentre negli USA Assalto alla Terra dava il via ad
un fortunato filone all’insegna di innocue creature ingigantite
dagli effetti delle radiazioni (tra gli altri film del genere,
Tarantola e La Mantide Omicida), sulle rive
opposte del Pacifico, in un Giappone appena risollevatosi
dalla catastrofe nucleare, il cinema desse vita a Godzilla, anche lui prototipo di
un’interminabile serie di mostri pseudopreistorici.
Nè si può dimenticare che
all’inizio del decennio successivo, le paure legate all’atomo
avrebbero colpito l’immaginario di un certo Stan
Lee, che le avrebbe trasferite in alcune delle sue più
celebri creazioni: un ragno, stavolta di dimensioni consuete, ma
pur sempre radioattivo, avrebbe conferito poteri fenomenali a
Peter Parker, mentre uno scienziato colpito dalle
radiazioni di un’esplosione nucleare avrebbe liberato la sua rabbia
repressa nella forma del gigantesco Incredibile
Hulk, per non parlare degli X-Men,
persone all’apparenza ‘normali’ i cui poteri sono conferiti da
mutazioni genetiche (anch’esse possibile conseguenza delle
radiazioni).
Insomma, nel
suo genere Assalto alla Terra è un apripista, che
ha continuato a influenzare il cinema – e non solo – anche in tempi
relativamente recenti (ad esempio in Arac Attack,
in una sequenza del quale si intravede proprio Assalto alla
Terra trasmesso in televisione).
Un film che peraltro funziona anche
in quanto tale, a partire dalla sequenza iniziale: la bambina che
vaga in stato di shock, per il deserto, più che la reduce da un
attacco di formiche giganti, sembra essa stessa la sopravvissuta di
un olocausto nucleare. La parte migliore del film è forse proprio
la prima, con la suspence creata in attesa di porre lo spettatore
davanti ai mostri; in seguito il film si snoda all’insegna delle
modalità tipiche del genere. Non male per l’epoca gli effetti
speciali, a base di formiche meccaniche.
A dirigere il film Gordon
Douglas, che sapeva indubbiamente dove mettere le mani,
uno di quelli che si definirebbero artigiani, la cui carriera,
cominciata all’inizio degli anni ’30, si è protratta fino alla
seconda metà degli anni ’70, toccando praticamente tutti – o quasi
– i generi, con una predilezione per il cinema bellico (peraltro
Assalto alla Terra resta praticamente un unicum,
il regista non è poi tornato a lavorare con tematiche
fantascientifiche).
Nel cast si segnala soprattutto
James Whitmore (il poliziotto – eroe che si
sacrifica alla fine del film) , che in seguito avrebbe intrapreso
una più che discreta carriera di caratterista; in Italia godè di
una particolare notorietà negli anni ’70 quando interpretò la serie
Tony e il professore. Tra gli altri protagonisti, l’unico che in
seguito ha conquistato una certa fama è stato James
Arness, protagonista a cavallo tra gli anni ’60 e ’70
delle serie tv western Gunsmoke e Alla conquista del
West.
Assalto alla Terra
ha avuto anche un paio di omaggi musicali di un certo rilievo: il
titolo originale, “Them!” è stato usato, senza punto esclamativo,
per il nome della prima band di Van Morrison, uno dei giganti del
folk-rock irlandese, mentre i punkettari Misfits gli hanno dedicato
un pezzo nel loro disco “Famous Monsters” del 1999; per finire non
si può non ricordare come le formiche giganti vengano
periodicamente riutilizzate come nemico da abbattere nei
videogames.
Quello del rapporto essere
umano/macchina è un tema ormai pienamente inserito nell’immaginario
collettivo cinematografico e non, spunto universale di riflessione
che negli anni ha dato vita ad opere di prim’ordine quali, solo per
citarne alcune, Blade Runner o I.A. Intelligenza
artificiale. Ora, a cimentarsi nel genere sci-fi è
il giovane iberico Kike Maìllo, classe 1975, che nel 2011 firma la
regia del suo primo lungometraggio, presentato fuori concorso al
Festival di Venezia:
Eva.
Daniel Bruhl,
lanciato anni fa in Goodbye Lenin, interpreta Alex
Garel, rinomato ingegnere cibernetico che torna alla città natale
di Santa Irene per terminare il progetto intrapreso 10 anni prima:
creare un robot bambino. Si insedia così nella casa paterna,
riordinata a dovere da Max (irresistibile l’interpretazione di
Lluìs Homar), maggiordomo meccanico tutto fare.
Presto Alex scoprirà che, durante
la sua lunga assenza, l’ex fidanzata Lana (Marta
Etura) ha avuto una bambina dal fratello David
(Alberto Amman). Brillante, spiritosa,
anticonformista, Eva (ottima la prova di Claudia Vega) è
decisamente lontana dai canoni comportamentali dei suoi coetanei:
ad Alex basta un incontro per capire che sarà lei a fornirgli il
modello su cui basare il processore del futuro SI-9, l’androide
assegnatogli dalla direttrice della Facoltà di Robotica Jùlia. Tra
i due nascerà un legame speciale, una complicità che aprirà la
strada a rivelazioni finali inaspettate quanto drammatiche.
Girata in 11 settimane tra le
steppe innevate di Chaux-de-Fonds, Svizzera, l’opera prima di
Maìllo unisce drammaturgia e fantascienza, fondendo il lato emotivo
della storia con quello squisitamente tecnologico. Ambientato nel
2041, il film delinea i contorni di un universo eco-futurista in
cui uomini e macchine convivono pacificamente. Ma l’equilibrio su
cui poggia la coesistenza tra le specie rivelerà ben presto la sua
fragilità: una fragilità che deriva dalla duplice natura
dell’androide, organismo meccanico ma al tempo stesso animato da
sentimenti “genuini”, incapace di rendere compatibili fino in fondo
i due aspetti del proprio essere. Al centro, la figura di uno
scienziato-genio che, novello Frankenstein, vuole essere l’artefice
di una nuova vita: una creatura robotica da amare come fosse
“vera”.
Arricchito dalla fotografia
(splendida) di Colomer e abilmente sceneggiato dal catalano Sergi
Belbel, il lungometraggio di Maìllo si è meritatamente portato a
casa il premio per gli effetti speciali al Sitges
(Festival Internazionale del cinema della Catalogna), oltre ad un
premio collaterale ottenuto a Venezia. Le musiche, firmate da
Evgueni e Sacha Galperine, contribuiscono all’atmosfera
nostalgico-onirica che caratterizza il film, talentuosa
realizzazione che si inserisce a pieno titolo nel filone del
thriller fantascientifico.
Ecco alcuni scatti rubati dal set
di Knight of Cups, sul quale il regista Terrence Malick sta
lavorando alacremente insieme a Christian Bale e agli altri attori.
In questi scatti vediamo
La giura della prossima Mostra del
Cinema di Venezia ha preso forma, ed ecco infatti i prestigiosi
nomi che seguiranno il Presidente Micheal Mann nella scelta dei
futuri vincitori:
E’ stata diffusa una
sinossi ufficiale del nuovo Robocop firmato José Padilha (Tropa de
Elite), con Joel Kinnaman (Safe House) nei panni metallici del
superpoliziotto protagonista
Vi presentiamo oggi alcuni nuovi
scatti dal set di Oblivion,
sci-fi diretto da Joseph Kosinski (Tron: Legacy)
con Tom Cruise, Morgan Freeman e la bond girl Olga Kurylenko. Non
si tratta di scatti di qualità, ma comunque di interessanti
immagini dominate dal novello scapolone Cruise in tenuta militare,
immerso nella vegetazione.
Questa la trama del film: la Terra
è inabitabile e gli uomini vivono tra le nuvole (in senso
proprio!), al riparo dagli Scavatori, terribili alieni che vagano
tra le rovine del pianeta. L’incontro tra il militare riparatore di
droni Jak (Cruise) e una misteriosa donna (Kurylenko) porterà
l’uomo a sconvolgenti riflessioni e azioni… Oblivion,
scritto da William Monahan (The Departed) uscirà negli USA il 26
aprile 2013.
Ken Jeong tornerà a vestire i panni
di Mr Chow in Una Notte
da Leoni 3 ,terzo capitolo dell’esilarante saga
di Una notte da leoni. Nei primi due film il personaggio era stato
al centro di scene divertenti, ma aveva avuto un ruolo assai
limitato; pare invece che, nel terzo genito della serie, Jeong avrà
molto più spazio. Una notte da leoni 3, diretto dal confermatissimo
Todd Phillips, vedrà naturalmente all’opera i soliti ragazzoni del
cosiddetto Wolfpack: Bradley Cooper, Ed Helms e Zach
Galifianakis. Ci sarà anche il gradito ritorno di Mike
Tyson! Una notte da leoni 3 uscirà negli usa il 24 maggio 2013.
Will Smith è pronto a fare il
grande salto, piazzandosi dietro la macchina da presa. In
particolare, l’agente J di Men in Black ha intenzione di dirigere
un adattamento cinematografico della storia biblica di Caino e
Abele. Il film, di cui si sta parlando alla Sony, probabilmente non
sarà il prossimo progetto di Will Smith. Non si sa se il 43enne
attore di Philadelphia, oltre a dirigere, vestirà anche i panni di
uno dei due fratelli. Nel 2013 Smith sarà nei cinema assieme al
figlio Jaden con il fantascientifico After Hearth di M. Night
Shyamalan.
L’anno scorso, il 13 luglio, usciva in
Italia Harry Potter e i Doni della Morte Parte II. Un’intera
generazione ha passato gli anni ad aspettare il successivo libro o
film
“La Sacher
Torte non è il mio dolce preferito, amo più di tutti il
profitterol. Zeman sulla panchina della Roma è una bella notizia
per me romanista. Il miglior film
Ecco un trailer di
Frankenweenie presentato al Comic Con dove Tim Burton ha avuto la
possibilità di mostralo al pubblico. Il film in stop motion è
basato su un cortometraggio
Direttamente dal Comic Con ecco il
primissimo video del film di Sam Raimi,
Il
Grande e Potente Oz, con
James Franco nei panni di un giovane e un po’
sprovveduto Oz, il futuro Mago. Nella pellicola ripercorriamo le
origini del famoso Mago del titolo, quando da giovane prestigiatore
di un circo di paese, si trova catapultato da un uragano nel regno
che diventerà il Regno di Oz. Nel film anche
Michelle Williams,
Mila Kunis e Rachel
Weisz,.
Christopher Nolan è stato chiaro in più di
un’occasione:
Il cavaliere oscuro – Il ritorno è per lui
l’ultimo film dedicato a Batman, dopo il quale non ci sarà alcun
sequel. E mentre si parla già di un riavvio della saga ad opera di
un altro regista, Nolan rilascia un’interessante dichiarazione ad
Access Hollywood sul personaggio di Catwoman/Selina Kyle,
interpretata da Anne Hathaway:
“Anne è incredibilmente
precisa nel caratterizzare la psicologia del suo personaggio. L’ha
costruito dalle fondamenta, è un vero piacere osservare la sua
interpretazione. Ciò che fa su quei tacchi non è affatto da
prendere alla leggera.”“E’ un
personaggio magnifico, non vediamo l’ora di vederla e magari la
gente vorrà vederla ancora in futuro”.
Sarebbe da considerare l’ipotesi di
uno spinoff su Catwoman?
“Per quanto mi
riguarda, ho chiuso con Gotham e i suoi personaggi. Ho raccontato
la nostra versione della storia e ora mi dedicherò ad altro”, ha
spiegato il regista, aggiungendo che gli piacerebbe rivedere la
Hathaway nei panni di Catwoman diretta da un altro regista. “Penso
che lo meriterebbe senza alcun dubbio, è davvero
incredibile”.
Ecco inoltre l’intervista che Anne
Hathaway ha rilasciato a TODAY di Matt Lauer, con una brevissima
scena inedita de
Il cavaliere oscuro – Il ritorno:
Riassumere la carriera di Arnold
Schwarzenegger non è roba di poche righe; come capita ad alcune
miss, lui, Mister Universo nel 1967, vide aprirsi, dopo quel titolo
le porte del cinema, con un biglietto per gli Stati Uniti d’America
che gli fecero abbandonare l’Europa e la natia Austria.
Da quel momento vive in California,
dove frequenta la Gold Gym di Venice Beach e porta
avanti la sua carriera di bodybuilder vincendo per 7 volte
consecutive il premio Mr Olympia.
Parallelamente, avviene qualcosa
che riguarda anche la storia (minima) del nostro cinema recente:
conosce e avvia una ditta di costruzioni con Franco
Columbu, bodybuilder sardo che sarà nel chiacchieratissimo
film, ritenuto di interesse culturale dal Mibac l’anno scorso,
Dreamland.
La carriera cinematografica di
Schwarzenegger inizia poco dopo essere sbarcato in America e senza
ancora aver imparato molto bene l’inglese: le sue battute in
Hercules in New York dovettero essere doppiate,
mentre Robert Altman, che gli offrì un ruolo ne Il lungo
addio, ovviò il problema rendendo il suo personaggio
sordomuto.
Ovviamente, la vera rivelazione di
Arnie fu in Conan il barbaro, dove il ruolo
giustificava anche una pronuncia non perfetta, come quella del film
che definitivamente lo consacrò: Terminator di
James Cameron, nel 1984.
In quegli stessi anni si imponeva
sugli schermi un’altra figura tutta muscoli, ma, quanto meno, nato
negli Stati Uniti: l’italoamericano Sylvester
Stallone, che a quella data però aveva già incassato un
discreto successo con Rocky, scritto da lui e
vincitore dell’Oscar come miglior film nel 1976, Fuga per
la vittoria, nel 1981 con Michael Caine, che resta tra i
classici dei film generazionali, in cui oltre alla sua presenza si
ricorda quella del campione di calcio Pelè.
I due divi del
bodybuilding si scontrano quasi direttamente quando, nel 1984
Stallone recita in Rambo, mentre l’anno successivo
Schwarzenegger è protagonista in Commando, con una
trama del tutto simile a quella del film del collega. Chi ne è
uscito vincitore? Il fatto che Rambo abbia avuto 4 sequel di cui
l’ultimo quasi in odore di casa per anziani, è la risposta.
A partire da quegli anni, Schwarzie
decide di ampliare il ventaglio dei personaggi che interpreta e
aggiungere così anche qualche espressione facciale, concedendosi
anche alla commedia; restano negli annali soprattutto
Twins, con Danny De Vito, nel 1988, anno in cui
compare anche in Predator e Un poliziotto
alle elementari in cui viene diretto da Ivan Reitman nello
stesso anno, il 1990, in cui appare in Atto di
forza, forse uno dei film più importanti per il regista
che lo diresse, Paul Verhoeven.
Questi sono però anche gli anni in
cui Schwarzenegger si avvicina alla politica, sceglie di mettersi
dal lato più conservatore, nel partito dei Repubblicani e conosce
Ronald Reagan.
Negli anni ’90 partecipa in
Terminator 2, sempre con il ruolo del
cyborg, che lo porterà alla storia, ma che poi
sconfesserà a causa della troppa violenza nel periodo della sua
carica di governatore della California e sempre con Cameron come
regista ironizzerà sugli stessi action movies in True Lies
(1994).
Negli anni ’90 e i primi anni
2000 segnano un declino al botteghino sia per lui che per il
collega Stallone. Arnie si dedica quindi decisamente alla politica
e viene eletto Governatore della California nel 2004, incarico che
manterrà fino al 2011. Sotto il suo governatorato, la cannabis per
uso medico e i matrimoni tra coppie dello stesso sesso sono
diventati legali in quello Stato, alla faccia del
conservatorismo.
Conseguentemente al suo impegno
politico, lascia le scene, ma non resiste a partecipare con un
cameo gratuito nel primo episodio de I mercenari
nel quale Sylvester Stallone riunisce gli idoli degli action movie
delle ultime tre decadi.
Ora, ad incarico politico finito e
dopo aver affrontato il divorzio dalla sua storica moglie
Maria Shriver, accompagnato da un discreto
corollario di scandali, Arnie vuole tornare al cinema, ma dice:
“Voglio fare come Clint Eastwood, devo stare attento che i ruoli
si adattino alla mia età”. Intanto, sarà nel secondo episodio
de I mercenari, in uscita nei prossimi mesi.