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The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte I primo teaser

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Finalmente per i trepidanti fan, la Summit ha pubblicato il primo teaser di Twilight Saga Bearking Dawn – Parte I sul suo sito ufficiale. Il teaser, decisamente lungo, si concentra principalmente sul matrimonio tra Bella ed Edward e sulla loro luna di miele in Brasile. Ma molte sono anche le scene dedicate a Jacob, furibondo dalla gelosia. Ecco il teaser trailer qui sotto:

Fonte: Summit via Badtaste

Linkin Park: ecco il video per Transformers 3

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Dopo New Divine e prima ancora What I’ve Done, i Linkin Park tornano a lavorare con Bay e i suoi giocattoli Transformers.

Il nuovo look di Scarlett Johansson

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Direttamente dagli Spike Guy’s Choice Awards ecco la foto di Scarlett Johansson che ha partecipato all’evento con Chris Evans.

Rivelato il villain di Transformers 3: Shockware

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Ecco finalmente una bella foto di robot tratta dal prossimo Transformers. Non si tratta però di un robot qualsiasi, è addirittura il nuovo villain, Shockware, braccio destro del perfido Megatron in Transformers: Dark of the Moon. A parlarne è Lorenzo di Bonaventura, produttore del franchise:

<<E’ sempre stato un tipo molto, molto cattivo, ma ora è ancor più minaccioso e pericoloso. E’ più grande, più cattivo e ha un arsenale più ricco. E’ una massa di distruzione, qualcosa di spettacolare, tira giù interi grattacieli. Un tizio un po’ troppo complicato per permettergli di andare in giro indisturbato nel nostro mondo. […] E’ un grosso incremento rispetto alla media del danno che può fare un Decepticon. E’ capace di distruggere qualsiasi cosa.

Shockwave lavora assieme a Megatron, il leader dei Decepticon, a un piano che non farà molto piacere all’umanità. Ma anche se lavorano insieme, c’è una grande tensione tra i due. I Decepticon hanno un piano da seguire, ma come al solito non sono uniti nel perseguire questo obiettivo. La divisione interna tra i villain sarà più forte che mai.>>

Ecco l’immagine:

Fonte: Badtaste

Harry Potter e i Doni della Morte parte II: tantissime foto

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L’attesa sale e il marcheting intensifica la sua attività di promozione. Per Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 tutto il mondo sta fremendo ed ecco che molti siti e riviste continuano a pubblicare foto su foto, alcune nuove, altre simili ad alcune già uscite, ma sempre divorate con gi occhi dai milioni di fan in tutto il mondo. Eccone altre, uscite tra ieri e oggi, che mostrano i Weasley durante la Battaglia di Hogwarts, il trio infiltrato alla Gringott e tante altre scene del film.

Tutto quello che c’è da sapere su Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 settima e ultima avventura della serie dei film di Harry Potter. Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è diretto da David Yates, regista anche di “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” e “Harry Potter e il principe mezzosangue”. David Heyman, produttore di tutti i film della serie, ha prodotto il film con David Barron. Steve Kloves ha adattato la sceneggiatura, basata sul libro di J.K. Rowling.

Lionel Wigram è il produttore esecutivo. Daniel RadcliffeEmma WatsonRupert Grint, riprendono i ruoli di Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger, e nel cast ci sono anche Helena Bonham CarterGary OldmanAlan RickmanRalph FiennesTom Felton, Bonnie Wright, Jamie Campbell BowerMichael GambonJason Isaacs, Maggie Smith, John Hurt, Ciarán Hinds, Jim Broadbent, Evanna Lynch, Emma ThompsonDavid ThewlisRhys IfansDomhnall GleesonClémence PoésyKelly Macdonald, James Phelps, Oliver Phelps, Warwick Davis, Devon Murray.

The Dark knight rises: altro video virale!

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Altro video virale questa volta direttamente dal Tg di Gotham City che mostra una città nel caos. Il video è legato ai tre precedentemente postati. Il video riporta l’intestazione della notizie legata ad una evasione dal carcere di Arkham, manicomio criminale di Gotham City.

The Dark knight rises: tre video virali!

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Dopo la prima foto di Tom Hardy nei panni di Bane lanciata dal nuovo virale che accompagnerà le riprese di The Dark knight rises, ecco nuovi misteriosi e intriganti video virali lanciati su un enigmatico canale youtube.

Ennio Morricone presidente di Giuria del Festival di Roma 2011

Il compositore italiano premio Oscar alla carriera Ennio Morricone sarà il Presidente della Giuria della sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Morricone sarà affiancato da un’altra figura della cultura italiana, il ballerino Roberto Bolle. Ad annunciare la scelta è stato il presidente Gian Luigi Rondi assieme al direttore artistico Piera Detassis.

Ennio Morricone rappresenta una vera rarità nel panorama italiano. Un compositore che ha  collaborato con i nomi più grandi della cinematografia contemporanea: da Terrence Malick a Brian De Palma, da Giuseppe Tornatore a Bernardo Bertolucci. Oltre che ovviamente con Sergio Leone. Ricordiamo che l’edizione di quest’anno sarà dal 27 ottobre al 4 novembre 2011.

Una trilogia targata WB per Tarzan

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Hollywood non è stanca di ripescare dal suo passato storie e personaggi che l’hanno resa grande come è adesso.

Priest: recensione del film con Paul Bettany

Priest é un guerriero, l’arma definitiva con cui l’umanità, grazie alla Chiesa, ha sconfitto i Vampiri. In un futuro remoto, in cui sopra alle città non si vede più il sole e i vampiri sono rinchiusi in riserve, i sacerdoti non hanno però più lavoro.

Fino a quando un avamposto nelle Wasteland viene attaccato proprio da un gruppo di vampiri, e a farne le spese, neanche a farlo apposta, sono il fratello, la ex moglie e la nipote di Priest che quindi dovrà ribellarsi alla Chiesa e partirà alla ricerca della ragazza e di una personale vendetta.

Priest, film trasposizione di un fumetto non Marvel

Questo film è la trasposizione di un fumetto non Marvel, e già questo è un evento, inoltre si tratta di un manga, il che presuppone che ci sia una nicchia di appassionati che conosce perfettamente la storia del sacerdote ammazza-vampiri.

La sua provenienza esotica ci offre inoltre una storia che si discosta dalle più conosciute avventure di supereroi vendicatori. Priest è essenzialmente un western (con l’aggiunta dei vampiri), in cui il buono, che subisce un torto, parte cercando la rivalsa sul cattivo; sulla strada, incontra alcuni alleati che lo aiuteranno a portare a termine la missione. Segue duello finale su treno. L’ammiccamento al genere western non è l’unico riferimento che il film propone: l’estetica delle città ricorda Blade Runner, c’è una sovrabbondanza (ancora, verrebbe da dire) di bullet time á la Matrix, alcune scene “maestro-allievo” che ricordano un po’ Guerre Stellari, insomma molti riferimenti a cinema soprattutto di fantascienza.

I vampiri, invece, sono ben lontani dall’immaginario che ci ha creato Coppola o il più recente Twilight, sono assolutamente privi di fascino, essendo anche privi di occhi con una bocca troppo grande e un colorito assai pallido. Sono piuttosto animali la cui unica missione è nutrirsi, necessità che li porta a diventare assassini, ma allo stesso tempo, essere più puri degli uomini, in quanto probabilmente privi di anima corruttibile, come afferma ad un certo punto uno dei personaggi.

Paul Bettany in Priest (2011)
© 2011 – Sony Pictures

Priest si districa tra frasi ad effetto e combattimenti che non lasciano senza fiato. Sicuramente la storia ha una presa notevole, gli ambienti, la profondità  e gli spazi aperti sono stranamente valorizzati dal 3D, che ha il suo momento di gloria soprattutto nei carrelli abissali negli alveari dei vampiri, mentre il momento più bello della pellicola è l’introduzione realizzata in animazione 2D, a rivendicare l’origine della storia.

Interessante è anche il punto di vista sulla Chiesa, una dittatura militare che usa i sacerdoti come dei novelli crociati, e l’atmosfera post atomica e grigia della vita della città in cui il tempo è scandito, come in 1984, dalla voce del capo supremo (in questo caso della Chiesa) che invita a pregare e a rispettare ciecamente i dettami ecclesiastici.

La polvere del tempo di Theo Angelopoulos

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La polvere del tempo di Theo Angelopoulos è il secondo capitolo di una trilogia che il regista dedica alla memoria. Il primo capitolo era La sorgente del fiume (2004), mentre il terzo, attualmente in lavorazione, sarà un film sulla crisi in Grecia. La polvere del tempo sembra essersi posata anche su questo film, sui suoi protagonisti, sul loro raccontare. Il passato rivive nel presente, evocato da A. (Willem Dafoe), un regista di origine greca che vuole realizzare un film su sua madre (Irène Jacob) e i due uomini che ha amato (Bruno Ganz e  Michel Piccoli), e così il presente stesso finisce con l’assumere tinte nostalgiche e un po’ retrò.

La polvere del tempo è un film fatto di lettere, incontri, poesia. Una poesia fatta soprattutto di immagini: inquadrature rarefatte e lenti movimenti di macchina che si fanno largo tra corpi e oggetti per evitare quanto più possibile lo stacco. I dialoghi, perennemente caratterizzati da un tono melò e da una certa impersonalità da voce fuori campo, come se non vi fosse una reale possibilità di contatto al di fuori del rapporto epistolare, rendono i personaggi lontani dallo spettatore che non soffre né si rallegra con loro. Eppure proprio la forte passione di un triangolo amoroso è al centro della narrazione: tutti personaggi di un passato che può essere raccontato attraverso immagini evocative ma che non viene mostrato nel suo quotidiano. La grande Storia e la piccola storia si intrecciano, entrambe fortemente umane ed entrambe prive di un fine prestabilito. La storia non finisce finchè non “finisce” l’uomo, ci dice il regista, ma le pieghe che prende non sono sempre quelle che ci si aspetta.

Separazioni, incontri, esili, ritorni, mentre il tempo passa e il mondo cambia. Dalla morte di Stalin alla fine della Guerra Fredda, al terrorismo. Un millennio finisce ed i protagonisti di una Storia vissuta in prima persona si sentono sempre più schiacciati sullo sfondo, vinti da una nostalgia che inizia a nutrirsi di se stessa. Dall’incontro di un grande regista con attori straordinari nasce un film che non convince fino in fondo. La polvere del tempo, presentato a Berlino nel 2009 e rimasto per due anni fuori dai circuiti delle sale italiane, sarà al cinema dal 1 giugno 2011 in 40  sale (distribuito da Movimento Film-Classic e co-prodotto da Italia, Grecia, Germania e Russia).

Incontro con Theo Angelopoulos

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Martedì 31 maggio alla Casa del Cinema di Roma si è tenuta la conferenza stampa dell’ultimo film di Angelopoulos: La polvere del tempo. Il regista, presente in sala, è stato al centro di domande e curiosità e così ha raccontato il suo film ed il suo modo di fare cinema.

“La polvere del tempo” può essere considerato una riflessione sul secolo passato? Ho l’impressione che questo film sia  arrivato tardi. L’idea di cambiare il mondo appartiene al ventesimo secolo, oggi la situazione è nettamente cambiata, la storia  ha subìto un’accelerazione improvvisa e tutto quello per cui avevamo  lottato non si è tramutato in realtà”.

Il pezzo mancante: recensione del documentario

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Il pezzo mancante, in concorso al 28° Torino Film Festival, parla della famiglia Agnelli, ma vuole farlo in maniera particolare.  Il documentario del navigato Giovanni Piperno non si muove come un’inchiesta giornalistica, né va alla ricerca di una rappresentazione della famiglia come un pezzo d’Italia, e nemmeno cerca di mostrare i fasti di quella che è stata per un secolo la famiglia più importante d’Italia. Quello che il film cerca di fare, e con successo, é raccontare allo spettatore la sensazione dei lutti, i dolori e le angosce di una famiglia che ha nascosto, a se stessa prima ancora che al pubblico, tutto ciò che non era forte, elegante e sicuro come la Fiat, un’azienda dominata dalla gerarchia.

Gli Agnelli sono una casta i cui membri non possono sbagliare, dove tutti coloro che non sono abbastanza forti devono essere cancellati: il pezzo mancante è la parte più sensibile della famiglia, quella che si è fermata a riflettere su ciò che l’azienda stava facendo. Il pezzo mancante è l’equilibrio, soprattutto quello mentale di chi ha messo in conto di non potersi mai lasciarsi prendere dal sentimentalismo, «Gianni non ha mai mostrato il dolore che portava dentro per la morte del figlio», così Taki Theodoracopulos. Ma non si tratta del caso sporadico di un personaggio, anche Susanna, sorella preferita dell’Avvocato, viene ricordata come una donna che aveva represso i suoi sentimenti. Il pezzo mancante ogni tanto esce fuori, e così fanno capolino l’immagine del fratello Giorgio, intelligente, sveglio, troppo sensibile, rinchiuso in  un manicomio in svizzera dove morirà nel 1964. O come un figlio troppo simile allo zio, Edoardo, sul quale si concentra gran parte del film. Penetrante, accorto, molto sensibile anche lui, come lo zio con cui ha condiviso la triste fine, Edoardo era appassionato delle culture del mondo, andava spesso in medio oriente, salutava tutti, camminava tra la gente, non aveva paura di essere rapito, cercava qualcosa in più del «mito dell’accumulo del denaro, vera malattia dei giorni nostri».

Gelasio Gaetani, caro amico di Edoardo, ripercorre i suoi ricordi per tutto il film con i commenti che si aggiungono a quelli di altri amici e parenti della famiglia torinese, tra cui le parole sentite di Marta Vio, compagna d’amore di Giorgio. Il trade union stilistico del film sono piccoli spot e filmati del ‘CineFiat’, che intervengono di tanto in tanto come veri e propri break nella storia, inquietanti e particolari così come gli stacchetti realizzati con l’animazione al computer, e i lunghi carrelli laterali di una fabbrica e una famiglia che non si è fermata mai.

Peccato che il film ogni tanto si perda dimenticando di mostrare quei pezzi degli Agnelli, forse meno di spicco, che avrebbero potuto essere la chiave tra i personaggi che tutti conosciamo bene e i ‘pezzi mancanti’. Ma i tempi sono giusti e le immagini sembrano voler parlare da sole.

Tutti per Uno – il cast racconta

È stato un pezzo di Francia a Roma ad ospitare la conferenza stampa del film Tutti per uno di Romain Goupil. Il Centro culturale San Luigi dei Francesi era, infatti, la cornice ideale per accogliere il regista e la protagonista femminile, Valeria Bruni Tedeschi, giunta con un po’ di ritardo a causa di problemi logistici.

Olivia Wilde e Ben Barnes in The Words

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La bella Olivia Wilde e Ben- Principe Caspian -Barnes si sono uniti al cast del thriller drammatico The Words.

Shia LaBeouf rivela:”Ecco perchè Megan non è in T3″

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All’inizio delle riprese di Transformers 3, aveva destato grande scalpore l’esclusione di Megan Fox dal film che ne avevo in qualche modo consacrato l’immagine di sex symbol mondiale.

Box Office USA 30 maggio 2011

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Le novitá sbaragliano il botteghino USA di questa settimana: The Hangover part II e Kung-Fu Panda 2, alla prima settimana di uscita,

Box Office ITA del 30 maggio 2011

Dopo un interessante testa a testa, Pirati dei Caraibi 4 mantiene il primato, ma staccando di poco l’ottimo debutto di Una notte da leoni 2. Nel frattempo, The Tree of Life beneficia degli effetti della Palma d’Oro…

Pirati dei Caraibi 4: Oltre i confini del mare si conferma nuovamente al primo posto al box office italiano,  raccogliendo altri 2,2 milioni di euro: la pellicola disney arriva così a quota 11,2 milioni, ma sorprende il brusco calo di spettatori rispetto al weekend d’esordio: con oltre 900 sale a disposizione e il sovraprezzo 3D, Jack Sparrow stacca di poco la banda sgangherata di Una notte da leoni 2, che sorprende con un ottimo boom d’esordio. La commedia di Todd Phillips ha incassato 2,1 milioni da venerdì a domenica, per 3,1 milioni complessivi nei cinque giorni (raccolti in quasi 400 sale in meno rispetto ai Pirati):  il film sfiora dunque il totale dell’episodio precedente, che aveva chiuso in Italia con 3,7 milioni.

Come prevedibile, The Tree of Life risente della Palma d’oro conquistata a Cannes la settimana scorsa: il film di Terrence Malick guadagna dunque una posizione e incassa più di quanto fatto nel weekend d’esordio, con 389.000 euro che gli consentono di superare il milione complessivo (1.108.000 euro per la precisione).

Fast and Furious 5 scende al quarto posto con altri 248.000 euro e arriva a quota 10,4 milioni, mentre Red (176.000 euro) giunge a 2,4 milioni complessivi.

Calano anche Mr Beaver (143.000 euro) e Beastly (93.000 euro), che arrivano rispettivamente a 576.000 euro e 1,3 milioni.

Dopo il Gran Premio della Giuria, Il ragazzo con la bicicletta guadagna due posizioni e incassa 86.000 euro al suo secondo weekend, per 246.000 euro totali. Gli ultimi due posti della to10 sono occupati da Habemus Papam (48.000 euro) e Thor (38.000 euro), arrivati a 5,5 e 7,4 milioni complessivi.

Le altre new entry, oggetto di una minima distribuzione, si piazzano dunque fuori dalla top10: è il caso ad esempio di The Housemaid (34.000 euro) e Corpo Celeste (29.000 euro), rispettivamente dodicesimo e tredicesimo.

Super 8: intervista a Steven Spielberg e J.J. Abrams!

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Empire ha avuto l’occasione di intervistare in esclusiva Steven Spielberg e J.J. Abrams  sul loro film Super 8.  Nel video parlano dell’esperienza di lavorare insieme  a questo progetto e svelano alcuni dettagli sul film.

Transformers: Dark of the Moon ecco la Ferrari!

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Sul forum del sito di Michael Bay sono apparse alcune indiscrezioni sulla Ferrari 458 presente nel film. Innanzitutto non si chiamerà Mirage come qualcuno sosteneva,

Robert Pattinson sul set di Cronenberg

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Domenica 29 maggio, Robert Pattinson è stato fotografato sul set di Cosmopolis in Canada, con tanto di costume di scena.

Leonardo Pieraccioni torna sul set

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Iniziano oggi a Forte Village Resort (Cagliari) le riprese di FINALMENTE LA FELICITÀ il nuovo film di Leonardo Pieraccioni, nelle sale a Natale distribuito da Medusa Film.

The Girl with the Dragon Tattoo Trailer!

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E’ stato rilasciato il primo atteso trailer di The Girl with the Dragon Tattoo  di David Fincher che da il via alla nuova  trilogia cinematografica tratta dalla serie di best seller di Stieg Larsson nota come la trilogia di Millennium.

Super 8: spettacolare clip!

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E’ stata rilasciata una nuova clip di Super 8, riguardante lo spettacolare incidente del treno.

Hobbit: prima foto del Bianco Consiglio

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Che Peter Jackson fosse un gran mattacchione era risaputo, basti pensare alla sua trasformazione fisica in un hobbit durante e dopo le riprese de Il Signore degli Anelli.

Todd Philipps parla di un possibile Una notte da leoni 3!

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Visto l’ottimo andamento di Una notte da leoni 2 al box office, si è iniziato a parlare di un possibile terzo capitolo, Una Notte da Leoni 3. Ecco alcune dichiarazioni in merito rilasciate dal regista e ideatore Todd Philips, su alcune ipotesi di location papabili per la terza parte. Se faremo un terzo film, se ci fossero il pubblico e il desiderio per farlo, penso che ci sia già una chiara idea di dove dovremmo spostarci e certamente non sarà lo stesso template che avete visto in questi due film. Come potete immaginare avevamo ovviamente pensato a una trilogia fin dall’inizio. Il terzo sarebbe un capitolo conclusivo. Il massimo che posso dire è che non ne ho parlato con gli attori ma non ho intenzione di seguire il template già collaudato, sarebbe un’idea nuova.

Jamie Chung, invece ipotizza quale possa essere la nuova località protagonista:

Probabilmente Amsterdam. Se pensate alle città più folli e divertenti del mondo, sarebbero Las Vegas, Bangkok e Amsterdam.

Al contrario Philips non si è lasciato andare e ha scherzato sulla scelda della prossima città:

La decisione verrà presa da una commissione come quella olimpica, che valuta le città candidate e vola per il mondo fra donne e tangenti per decidere il vincitore.

Fonte: Latinoreview via badtaste

Nauta di Guido Pappadà: il cast racconta

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Alla conferenza stampa per l’opera prima Nauta, del regista napoletano Guido Pappadà, presso il cinema Quattro Fontane di Roma, sono presenti tutti gli attori David Coco, Luca Ward, Elena Di Cioccio, Massimo Andrei, Paolo Mazzarelli, Giovanni Esposito, i produttori e il regista stesso. Il clima rilassato e goliardico tra i protagonisti del filmconquista tutta la sala.

Uscite al cinema dell’1 e del 3 giugno 2011

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Uscite mercoledì 1 giugno – Zack & Miri – Amore a primo sesso: Zack (Seth Rogen) e Miriam (Elizabeth Banks) condividono uno squallido appartamento alla periferia di Pittsburgh, oltre ad un rapporto d’amicizia estremamente schietto e gioviale che dura dagli anni del liceo.

Entrambi vicini ai trent’anni, continuano a vivere di piccoli lavori insignificanti con cui non arrivano neanche a pagarsi le bollette, e di storie occasionali. Una sera, durante una festa di riunione coi vecchi compagni di liceo, Zack e Miri ritrovano Bobby Long, ex-stella del football e ragazzo più ammirato della scuola, diventato nel frattempo il partner di un famoso attore di gay porn californiano. Quest’ultimo riconosce Miri come la protagonista dalle mutande imbarazzanti di un filmato ripreso di nascosto che ha già fatto il pieno di contatti in rete. La serata fa venire a Zack un’idea: darsi al porno amatoriale su internet per sbarcare il lunario.

Consigliabile a chi cerca una commedia spensierata, ricca di equivoci, e protagonisti che in fondo hanno grattacapi quotidiani comuni a tanti di noi.

Paul: In viaggio dall’Inghilterra al ComiCon di San Diego, due amici decidono di completare il loro giro americano con un tour dei più noti siti di avvistamento alieni. E proprio in quei deserti avvisteranno un alieno di nome Paul in un incontro ravvicinatissimo. Nonostante l’epiteto cristiano, Paul è evoluzionista convinto, oltre ad essere il classico extraterrestre dalla pelle grigia e gli occhi allungati, avere tutti i poteri che gli extraterrestri hanno nei film ed essere in viaggio verso il punto di incontro con i suoi simili presso una grande montagna. La motivazione di tutto è semplice e la più classica possibile: è arrivato negli anni ‘40 e da quel momento ha collaborato come consulente con il governo e l’industria dell’entertainment fornendo spunti narrativi a tutti (Spielberg compreso) in modo che la Terra si abituasse alla sua immagine e non fosse scioccata un giorno dallo scoprirne l’esistenza. Ora però è braccato dai servizi segreti e i due nerd di ritorno dal ComiCon sono la sua unica speranza di ritornare sul suo pianeta. Ci riuscirà?

Milo su Marte: Milo (Seth Green), nove anni, scopre quanto abbia bisogno della sua mamma (Joan Cusack) quando questa viene rapita dai marziani che hanno intenzione di rubare il suo “essere mamma” per i loro piccoli. L’impresa di Milo per salvare sua madre comprenderà viaggiare come clandestino in una navicella spaziale, navigare in un elaborato pianeta su più livelli e affrontare la nazione aliena e il loro capo (Mindy Sterling). Con l’aiuto di un esperto di tecnologia terrestre sotterraneo chiamato Gribble (Dan Fogler) e di una ragazza marziana ribelle chiamata Ki (Elisabeth Harnois), Milo deve trovare la strada per tornare dalla sua mamma.

ESP – Fenomeni paranormali: Lance Preston e la sua troupe televisiva si occupano di documentare, in stile reality, luoghi infestati da fantasmi o presunti tali. Per una puntata decidono di rinchiudersi dentro il vecchio, abbandonato ospedale psichiatrico di Collingwood, dove fenomeni inspiegabili vengono segnalati da anni. Tutto in nome di una buona televisione. Così entrano dentro l’edificio per l’intera notte e cominciano l’indagine paranormale, catturando tutto sulla macchina fotografica. Ben presto si rendono conto che l’edificio non è solo infestato da qualche presenza, ma che l’essere “paranormale” non ha alcuna intenzione di lasciarli uscire. Si ritrovano persi in un labirinto di corridoi senza fine, terrorizzati dai fantasmi delle ex pazienti. Ben presto cominciano a interrogarsi sulla loro sanità mentale, scivolando sempre più in profondità negli abissi della follia e, alla fine, scoprono la verità nascosta dietro l’oscuro passato…

Garfield, il supergatto: La malvagia super-eroina Vetvix ha attaccato il pianeta Dorkon e ha rubato un’invenzione che la renderebbe capace di conquistare e sottomettere sia il Mondo dei Fumetti che quello dei Cartoni.
Questa temibile arma, è in realtà un miscelatore a livello molecolare (chiamato anche pistola Moscram) che, colpendo qualcosa con i suoi raggi, può mescolare insieme le molecole di due oggetti qualsiasi … o anche di due persone qualsiasi! I malcapitati che vengono Moscram-miscelati, cadono inevitabilmente sotto il controllo di colui che li ha colpiti con la pistola Moscram, riducendosi a degli zombie senza alcuna volontà personale.
Per caricare la pistola, però, Vetvix ha disperatamente bisogno del cristallo Klopman che Garzooka ha rubato e con il quale è fuggito nel Mondo dei Cartoni. Vetrix è sulle tracce di Garzooka e, se dovesse riuscire ad impossessarsi del cristallo, anche tutti gli abitanti del Mondo dei Cartoni sarebbero in grave pericolo: una volta colpiti dai raggi Moscram, diventerebbero inevitabilmente suoi schiavi.
Tutto questo potrebbe essere evitato se Garfield riuscisse a trovare la volontà, e la forza, di unirsi al suo alter ego (il supereroe Garzooka) in una feroce quanto inevitabile battaglia per salvare i due mondi. Riuscirà il nostro super esperto della pennichella pomeridiana a dimenticare, o anche accantonare per un breve periodo, i suoi prelibati spuntini per unirsi ad una onorata causa?

La polvere del tempo: A., Regista americano di origine greca, si reca a Cinecittà per ridare il via a un film di cui aveva improvvisamente interrotto le riprese senza fornire spiegazioni. Il film racconta la storia di Eleni, sua madre, che nella vita ha amato due uomini ed è stata a sua volta riamata nonostante la vita e le vicende politiche l’abbiano in passato separata a lungo da loro. Gli eventi che hanno segnato la seconda metà del Ventesimo Secolo, a partire dalla morte di Stalin, vengono rivisitati con trasferimenti nel tempo e nello spazio. Si passa dal Kazakistan alla Siberia, dall’Italia alla Germania agli Stati Uniti. Si tratta di un flusso di ricordi che si fanno presente mentre la vita di A. è turbata dalla separazione dalla moglie e dalla scoperta del dolore che attraversa l’animo della figlia adolescente.

Un gradito ritorno quello del regista greco Théo Angelopulos, a 7 anni dal suo ultimo film, nel cast grandi nomi: Willem Dafoe, Bruno Ganz e Michel Piccoli.

Tutti per uno: Nel 2067, Milana ricorda il periodo della sua prima infanzia, quando passava i pomeriggi coi compagni della scuola elementare a creare un piccolo commercio di dvd pirata e a rubare liquirizie dai negozi. In quegli anni, le nuove politiche d’immigrazione francesi causano l’espulsione di molti clandestini e lei, nata in Cecenia e arrivata a Parigi a tre anni senza documenti, rischia di dover abbandonare presto i suoi amichetti. Ma quando i bambini si rendono conto della situazione, si organizzano per tutelare la loro amica. In modo particolare Blaise, il giovanissimo leader della piccola banda, si impegna dapprima facendo in modo che la famiglia accolga Milana in casa sua, e poi organizzando una vera sparizione di grande richiamo per i media.

Venerdì 3 giugno – Four lions: Storia in salsa comica e buffa di un gruppo di amici jihadisti britannici che abbracciano la causa della guerra santa e sono pronti a morire per la propria fede.

Esordio coraggioso per Christopher Morris, che tratta con comicità ed ironia un tema delicato qual è quello del Terrorismo islamico. Morris promette dunque bene, almeno per quanto concerne il coraggio nel trattare con discreta comicità un tema delicato.

Nauta: Bruno, antropologo e professore universitario, apprende che sull’isola di La Galite si è verificato uno straordinario quanto misterioso fenomeno naturale. Risvegliatosi dallo stato di apatia in cui è caduto per la crisi con l’amatissima moglie Sara, decide di riprendere gli studi relativi ad alcune antiche testimonianze storiche del fenomeno e, ottenuti in qualche modo dei finanziamenti, mette insieme una spedizione, che parte alla volta di La Galite alla ricerca della perfetta armonia tra l’uomo e la natura. Il gruppo è formato da Davide, burbero capitano e vecchio amico di Bruno, Max il suo nuovo marinaio, Laura, giovane biologa, e Lorenzo, esperto di sport estremi e provetto sommozzatore. Su tutti domina “Mariella”, lo splendido e antico yacht a vela di Davide. Durante i tre giorni di traversata l’equipaggio, costretto all’intimità forzata tipica della navigazione, vive prima una fase di reciproca diffidenza e poi una di grande apertura, dove tutte le anime della compagnia si svelano, ma, soprattutto, in maniera morbida ed emozionante, il mare, i paesaggi ed il legame strettissimo con la natura indirizzano il gruppo a rapporti sempre più semplici e diretti, facendo crescere in loro il desiderio di scoprire davvero il segreto del fenomeno. Il viaggio cambierà le loro vite.

I Borgia (The Borgias): recensione della serie tv con Jeremy Irons

I Borgia (The Borgias) è la serie televisiva canadese di genere storico creata da Neil Jordan, trasmessa dal 3 aprile 2011 al 16 giugno 2013 sul canale Bravo! in Canada e su Showtime negli Stati Uniti.

Protagonisti di I Borgia sono Jeremy Irons nel ruolo del Cardinale Rodrigo Borgia/Alessandro VI, François Arnaud nei panni del Cardinale Cesare Borgia, David Oakes come Juan Borgia, Holliday Grainger nel ruolo di Lucrezia Borgia, Lotte Verbeek nei panni di Giulia Farnese e Colm Feore come Giuliano Della Rovere.

La trama de I Borgia (The Borgias)

Nella Roma del 1492, la morte di papa Innocenzo III è la grande occasione per il cardinale di origine spagnola Rodrigo Borgia  per realizzare l’ambizione di una vita: diventare papa. Al fine di  consolidare la propria scacchiera di potere il nuovo pontefice, eletto col nome di Alessandro VI, usa come pedine i propri figli illegittimi, nati dalla relazione ormai conclusa con la cortigiana Vannozza Cattanei: Cesare, il maggiore, divenuto cardinale contro la sua volontà per proteggere il padre dai nemici all’interno della chiesa, sempre affiancato dal suo braccio destro e abile assassino Micheletto Corella; il secondogenito Juan, giovane intemperante dedito al vino e alle belle donne al quale Rodrigo riserva ambizioni militari.

Ai figli minori Lucrezia e Jofre il papa riserva invece un simile destino: la prima viene data in sposa quattordicenne al violento Giovanni Sforza, mentre Jofre sarà costretto appena tredicenne a sposare Sancha D’Aragona, figlia illegittima del re di Napoli molto più grande di lui. Per conservare il soglio pontificio i Borgia dovranno respingere un’imponente invasione francese e soprattutto combattere contro Giuliano Della Rovere -futuro Giulio II – che per spodestare papa Alessandro VI non esiterà a denunciare la scandalosa relazione di quest’ultimo con la bellissima Giulia Farnese.

L’analisi

A un anno dalla conclusione definitiva diThe Tudors la Showtime ci riprova, sfidando la possente saga fantasy Game of Thrones della prestigiosa rete HBO e la nuova Camelot di Starz, giocandosi la carta di un’altra grande famiglia dalla storia, intrigante e corrotta: i Borgia. Scandaloso clan detentore assoluto del potere a Roma dal 1492 al 1503, erano ormai quasi un’ossessione per Neil Jordan che è il creatore, produttore e sceneggiatore di una serie composta da nove episodi. Al suo debutto The Borgias ha fatto registrare alla Showtime il record d’ascolti più elevato degli ultimi dieci anni, autorizzando ovviamente il rinnovo per una seconda stagione e destinata, si spera, ad approdare presto su Sky Cinema.

Nonostante  i consensi e una buona dose di intrighi e congiure, la serie finisce però per non mantenere tutte le sue promesse: con un progetto concepito troppo a lungo per più ristretti tempi cinematografici, la sensazione che si avverte è che l’autore non fosse quasi preparato a coprire adeguatamente un’intera stagione di episodi, con una sceneggiatura piuttosto diluita e scarna di eventi salienti che avrebbe di gran lunga guadagnato maggior ritmo da un numero inferiore di puntate.

Impossibile evitare il confronto – cercato sin dalla scelta del titolo – con le vicende dei cugini inglesi  che per ben quattro anni ci hanno accompagnato sulla stessa rete: scritto interamente dalla meno nota mano di Michael HirstThe Tudors non era privo di scollamenti o imperfezioni, ma aveva la straordinaria capacità di guardare al cuore dei personaggi, buoni o cattivi che fossero, grazie a una complessa caratterizzazione che restituiva anima anche a figure da sempre stereotipate e vituperate come Anna Bolena o Maria la Sanguinaria; poco in questo senso il lavoro di Jordan, che pur avendo a disposizione ottimi spunti si ferma a osservare solo in superficie.

Jeremy Irons, alquanto compiaciuto dai panni del patriarca Rodrigo Borgia/Alessandro VI, non sembra infatti molto diverso dal caricaturale vescovo Pucci che aveva interpretato nel leggero Casanova di Lasse Hallström: non riesce a incarnare al meglio il ruolo di padre amorevole e spietato stratega anche a discapito della felicità dei figli, incertezze che si sommano agli improbabili e piuttosto risibili dialoghi a letto con la giovane amante Giulia Farnese, splendente Lotte Verbeek che sembra uscita da un quadro di Botticelli. Plauso assoluto invece a Colm Feore nei panni di Giuliano della Rovere, che impegnato a cercare alleati per deporre il papa corrotto offre una delle migliori performance della serie, consentendoci di aprire una finestra fuori dai confini pontifici sulla situazione politica dell’Italia dell’epoca e soprattutto sulla Firenze di Savonarola e Machiavelli.

Girato in Repubblica Ceca e prevalentemente in interni, The Borgias vanta una sontuosa messa in scena, grazie agli splendidi e unici costumi della nostra Gabriella Pescucci – premio Oscar per L’età dell’innocenza – che rendono le danze per il matrimonio di Lucrezia un’autentica festa per gli occhi, e all’ottima ricostruzione della spietata armata francese, forte di una nuova e terribile arma di distruzione: il cannone.

Tenendo presente che anche The Tudors ha dato il suo meglio proprio nelle stagioni successive alla prima, diamo comunque fiducia al secondo appuntamento con i Borgia di Neil Jordan, in attesa che una maggiore concentrazione di avvenimenti e una significativa crescita dei personaggi possano rendere migliore un prodotto non eccelso. Certi del fatto che la storia, se ben raccontata e con le dovute licenze, possa essere una promettente e appassionante soap opera.

Nauta: recensione del film con Luca Ward

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Nauta, film statico ed estetico. Un’opera, quella del regista Guido Pappadà, sul sogno, con una struttura lineare atta a dare spazio alle immagini, tutte giocate sui toni del giallo e del blu. Bruno, circa quarant’anni, antropologo e professore universitario, grazie alla telefonata di Paolo, un vecchio amico, apprende che sull’isola di La Galite si è verificato uno straordinario fenomeno naturale. Risvegliatosi dallo stato di apatia in cui è caduto per la crisi con l’amatissima moglie Sara, mette insieme una spedizione, che parte alla volta dell’isola alla ricerca della perfetta armonia tra l’Uomo e la Natura. Durante la traversata, su uno splendido e antico yacht a vela, le anime della compagnia, dopo un primo momento di diffidenza, si sveleranno.

Nauta, il film

Nauta è  un film on the road, o meglio “on the sea”, dal finale romantico. Un estetismo curato nei minimi dettagli a scapito, purtroppo, di un mancato approfondimento di alcuni temi, esaminati con troppa superficialità. La New Age è trattata come un prodotto da supermercato, il rapporto tra Uomo e Natura non viene approfondito e alla nuova consapevolezza non ci si arriva attraverso questo legame, ma attraverso una solitudine catartica.

Il regista napoletano, alla sua opera prima, gioca molto con la differenza tra notte e giorno, luce e oscurità. La notte, onirica e immaginifica, è consacrata all’incontro di queste anime inquiete che popolano lo yacht. All’oscurità è legata l’empatia, il contatto profondo tra esseri umani. La sensualità e la delicatezza delle tenebre sono bruscamente interrotte dall’accecante e fastidiosa luminosità del giorno. Il buio tende a nascondere le miserie umane, al contrario la luce le illumina in maniera quasi pornografica.

Gli attori, attraverso il proprio personaggio, ben riproducono i limiti della società moderna, primo fra tutti il rifiuto di sentire anche il minimo dolore, l’incapacità di rimanere nell’attrito, di mettersi in discussione e di abbandonarsi alla relazione con se stessi. La più difficile da sostenere.

Pappadà cerca, attraverso un finale romantico, ma un po’ banale, di risvegliare una consapevolezza verso questi difetti ponendo l’accento sull’importanza di non perdere la capacità di sognare e sulla necessità di una continua ricerca dell’armonia.