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Song ‘e Napule: la colonna sonora

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Song ‘e Napule: la colonna sonora

Arriva nelle sale il film italiano Song ‘e Napule,  il film diretto dai Manetti Bros e con protagonisti Alessandro Roja, Giampaolo Morelli. Ecco quattro clip del film in uscita al cinema dal 17 aprile. Nel film una compilation di canzoni napoletane neomelodiche, che includono anche performance canore dell’attore Giampaolo Morelli che interpreta il cantante neomelodico Lollo Love. 

Gli altri arrangiamenti invece sono a cura di Pivio e Aldo de Scalzi prodotti da Fausto Mesolella degli Avion Travel.

Cuoricina – Lollo Love

Black Naples – Pivio e Aldo de Scalzi:

http://youtu.be/h1b0DtXLmVU

Inseguimento finale – Pivio e Aldo de Scalzi:

http://youtu.be/QLaNI9XL7Qc

Song e Napule recensioneNapoli, oggi. Paco, diplomato al conservatorio, è un pianista di razza ma disoccupato. A Napoli si sente un pesce fuor d’acqua. Non riuscendo a trovare un lavoro che sia nelle sue corde, viene raccomandato al Questore Vitali. Presto, si ritrova agente della Polizia di Stato e, per la sua totale inettitudine, viene relegato a compiere servizio presso il deposito giudiziario.

Un giorno si imbatte suo malgrado nel commissario Cammarota: uomo d’azione dai modi spicci, senza mezzi termini coinvolge Paco in una delicata operazione di polizia volta a rintracciare l’inafferrabile e sanguinario O’ Fantasma, un boss camorrista che nessuno ha mai visto in faccia. La missione: far leva sulle proprie competenze musicali per infiltrarsi in una nota band locale, il cui leader è Lollo Love, amatissimo cantante neomelodico. Lollo e la sua band suoneranno al matrimonio tra il figlio di O’ Fantasma e la figlia del camorrista “Mazza di Ferro”: l’occasione perfetta, e unica, per mandare il latitante dietro le sbarre.

Paco, vestendo gli improbabili panni del tastierista Pino Dinamite, viene ingaggiato nel gruppo di Lollo Love. La vicinanza del cantante gli farà capire che quella è la missione della vita: Paco si troverà a riconsiderare il suo rapporto con Napoli, complice l’amore segreto per Marianna, la sorella di Lollo, e l’amicizia inaspettata che nasce con lo stesso Lollo. E, in questo modo, diventa un uomo nuovo…

Song ‘e Napule: clip del film con Alessandro Roja

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Song ‘e Napule: clip del film con Alessandro Roja

Arriverà al cinema Song ‘e Napule il film diretto dai Manetti Bros e con protagonisti Alessandro Roja, Giampaolo Morelli. Ecco quattro clip del film in uscita al cinema dal 17 aprile.

Song e Napule recensioneNapoli, oggi. Paco, diplomato al conservatorio, è un pianista di razza ma disoccupato. A Napoli si sente un pesce fuor d’acqua. Non riuscendo a trovare un lavoro che sia nelle sue corde, viene raccomandato al Questore Vitali. Presto, si ritrova agente della Polizia di Stato e, per la sua totale inettitudine, viene relegato a compiere servizio presso il deposito giudiziario.

Un giorno si imbatte suo malgrado nel commissario Cammarota: uomo d’azione dai modi spicci, senza mezzi termini coinvolge Paco in una delicata operazione di polizia volta a rintracciare l’inafferrabile e sanguinario O’ Fantasma, un boss camorrista che nessuno ha mai visto in faccia. La missione: far leva sulle proprie competenze musicali per infiltrarsi in una nota band locale, il cui leader è Lollo Love, amatissimo cantante neomelodico. Lollo e la sua band suoneranno al matrimonio tra il figlio di O’ Fantasma e la figlia del camorrista “Mazza di Ferro”: l’occasione perfetta, e unica, per mandare il latitante dietro le sbarre.

Paco, vestendo gli improbabili panni del tastierista Pino Dinamite, viene ingaggiato nel gruppo di Lollo Love. La vicinanza del cantante gli farà capire che quella è la missione della vita: Paco si troverà a riconsiderare il suo rapporto con Napoli, complice l’amore segreto per Marianna, la sorella di Lollo, e l’amicizia inaspettata che nasce con lo stesso Lollo. E, in questo modo, diventa un uomo nuovo…

Song ‘e Napule: aumentano le sale per i Manetti Bros

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Song ‘e Napule: aumentano le sale per i Manetti Bros

Song e Napule recensioneLa straordinaria affermazione di  Song ‘e Napule nel suo primo weekend   è destinata a crescere ulteriormente grazie alla disponibilità di tante altre sale  a partire da domani giovedi 24.  Una richiesta degli esercenti cinematografici accolta con grande soddisfazione da Microcinema, la casa di distribuzione che dimostra  una volta di più l’attenzione e la cura riservata ai prodotti di qualità.

In particolare a Roma, oltre che al cinema Barberini, il film sarà programmato anche al Lux(dove venerdì Giampaolo Morelli saluterà il pubblico prima dello spettacolo delle 20.30), Starplex e Uci Cinema Parco Leonardo.

L’esplosivo film dei fratelli Manetti avvince come un poliziesco e diverte come una commedia. Vi s’incrociano gangster di modesta caratura, un poliziotto controvoglia e un commissario coriaceo, un cantante idolo delle teenager, innamorati teneri e sposalizi esagerati, boss inafferrabili e misteriosi. Protagonisti Alessandro Roja, Giampaolo Morelli e Serena Rossi, in cima alla hit parade naturalmente svetta  Lollo Love con la sua canzone  Cuoricina, la vera irresistibile Song ‘e Napule.

Sonequa Martin-Green: 10 cose che non sai sull’attrice

Sonequa Martin-Green: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre per il ruolo di Sasha nella celebre serie The Walking Dead, l’attrice Sonequa Martin-Green si è ad oggi distinta per il suo carisma, affermandosi poi anche grazie al coraggio di lasciare il titolo che l’ha resa famosa in cerca di nuovi stimoli e progetti. Ad oggi è protagonista di Star Trek: Discovery, grazie al quale ha potuto raggiungere e conquistare nuovi spettatori.

Ecco 10 cose che non sai di Sonequa Martin-Green.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sonequa Martin-Green star trek

Sonequa Martin-Green: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri serie per la televisione. Dopo una prima notorietà ottenuta con titoli come Army Wives – Conflitti del cuore (2009), The Good Wife (2009-2011), e Goosip Girl (2011), con Blake Lively, l’attrice ottiene grande popolarità grazie al ruolo di Sasha Williams in The Walking Dead, con gli attori Lauren Cohan e Norman Reedus. Recita in questa fino al 2018, per poi diventare protagonista della serie di fantascienza Star Trek: Discovery, dove dal 2017 ricopre il ruolo di Michael Burnham.

9. Ha preso parte ad alcuni film. L’attrice è comparsa in diverse occasioni in piccole produzioni indipendenti per il cinema, con Blind Thoughts (2008), Toe to Toe (2009), Rivers Wash Over Me (2009), Yelling to the Sky (2011), Shockwave Darkside (2014) e Natale, folle Natale (2019). Prossimamente, invece, parteciperà all’atteso film Space Jam: A New Legacy (2021), con LeBron James e Don Cheadle.

Sonequa Martin-Green è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un profilo seguito da 1,2 milioni di persone. All’interno di questo è solita condividere immagini relative alla sua famiglia, ai suoi momenti di svago e a curiosità a lei legate. Non mancano poi anche diversi post relativi a problematiche sociali e politiche.

7. Promuove il suo lavoro tramite il social. Instagram è ormai un ottimo canale per la promozione dei propri progetti. L’attrice non manca infatti di sfruttare tale potenziale, condividendo immagini o video relativi ai propri progetti da interprete, come anche foto di cerimonie a cui ha preso parte o immagini di backstage dei set a cui ha preso parte.

Sonequa Martin-Green: chi è suo marito

6. Ha sposato un suo compagno di recitazione. Durante un corso di recitazione frequentato al teatro di Princeton, nel New Jersey, l’attrice intraprende una relazione con l’attore Kenric Green. La coppia annuncia poi le nozze nel 2010, e nel 2015 dà alla luce il primo figlio. Della famiglia si possono ritrovare diverse foto sul profilo Instagram dell’attrice.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sonequa Martin-Green The Walking Dead

Sonequa Martin-Green in The Walking Dead

5. Ha continuato a recitare mentre era incinta. Durante le riprese della quinta stagione di The Walking Dead, l’attrice ha dovuto trovare il modo di gestire la sua gravidanza, affinché questa non interferisse con il lavoro da svolgere. Per nascondere la pancia, dunque, decise di ricorrere ad ampi vestiti e armi da fuoco più grandi, con le quali poteva far passare inosservato il suo stato.

4. Il suo personaggio è stato scritto appositamente per lei. Inizialmente l’attrice aveva sostenuto il provino per la parte di Michonne. Pur non risultando idonea, ai produttori piacque così tanto la sua personalità che decisero di scrivere da zero un personaggio pensato esclusivamente per lei. Sasha Williams, infatti, non è presente nella graphic novel di riferimento.

Sonequa Martin-Green in Star Trek: Discovery

3. Non era una grande fan della serie. Nell’entrare a far parte della celebre saga di fantascienza, l’attrice ha dichiarato di non aver mai realmente seguito Star Trek nel corso delle sue serie o film, al contrario ha affermato di non essere mai riuscita a terminare un episodio di questa. Ciò non le ha però impedito di trovarsi a suo agio nella nuova serie di cui è protagonista, ma che anzi le ha permesso di entrare in contatto con una realtà fino a quel momento a lei semi sconosciuta.

Sonequa Martin-Green in C’era una volta

2. Non rimpiange la morte del suo personaggio. L’attrice ha preso parte alla seconda stagione di C’era una volta, con Jennifer Morrison, ricoprendo il ruolo di Tamara. Il percorso del personaggio si interrompe tuttavia con la sua morte, ma l’attrice ha affermato di non averne sofferto. Particolarmente credente, è infatti convinta che se le cose succedono evidentemente doveva andare così.

Sonequa Martin-Green: età e altezza

1. Sonequa Martin-Green è nata a Russellville, in Alabama, Stati Uniti, il 21 marzo 1985. L’attrice è alta complessivamente 164 centimetri.

Fonte: IMDb

Sondaggio Cinefumetto: vince Batman 3, film più atteso

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Sondaggio Cinefumetto: vince Batman 3, film più atteso

the dark knight

Come ci aspettavamo tutti(credo), vince il sondaggio di CineFilos sul cinefumetto più atteso Batman 3.

Son of Saul: recensione del film di László Nemes

Son of Saul: recensione del film di László Nemes

In Son of Saul Saul è un ebreo ungherese internato nel campo di concentramento di Auscwitz-Birkenau e membro dei Sonderkommando, un gruppo di prigionieri col gravoso compito di requisire gli effetti personali dei condannati alle camere a gas e responsabili della cremazione dei cadaveri. Durante una delle rutinarie sessioni di ripulitura Saul scopre il corpo di un ragazzo nel quale gli pare di riconoscere il proprio figlio. Decide così di vagare per il campo di sterminio alla ricerca di un rabbino a cui far recitare il kaddish e che possa dare al corpo una degna sepoltura.

Insignito più che meritatamente del Gran Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2015, Son of Saul, film d’esordio dell’ungherese László Nemes, già assistente alla regia del celebre Béla Tarr, si pone come una delle più dolorose e spietate riflessioni di recente memoria sul sacro (e spesso mitizzato) tema della Shoah, questa volta scegliendo umilmente di posizionare sullo sfondo (fuori fuoco) il dramma umano e collettivo per focalizzarsi (letteralmente) sull’intima vicenda di un singolo soggetto, un uomo talmente asciugato dalla necessità della sopravvivenza quotidiana da sembrare esternamente un blocco di pietra ma che in verità cova un tumulto di emozioni represse con forza.

Il Saul della narrazionei n Son of Saul, contrariamente al suo omonimo biblico che per invidia perse l’unzione reale, è invece un vero e proprio segnato, poiché una grossa X rossa campeggia fiammeggiante sulla sua schiena permettendo non solo di individuarlo chiaramente come oggetto di mira del racconto ma come il toccato da un Dio che stenta a farsi sentire in mezzo alla carneficina. Scegliendo l’inconsueto rapporto di ripresa in 4:3 la regia di Nemes costringe la macchina da presa a concentrarsi esclusivamente sul primo piano del volto di Saul, lasciando sfocato tutto ciò che si trova attorno a lui e ponendo in luce solo quelli che sono di volta in volta i suoi oggetti di mira, preferendo ricorre ad un’efficace soggettiva-oggettiva che tallona il personaggio per tutti i cento minuti del racconto come in una estremizzazione della celebre teoria del pedinamento zavattiniana.

Son of SaulIl freddo e meccanico Saul, impersonato dallo scrittore Géza Röhrig, anch’egli autentico perseguitato del suo tempo in patria, incarna letteralmente il prototipo dell’ebreo errante, venendo continuamente trascinato per ogni dove quasi non avesse una propria dimora stabile nell’universo caotico del campo di sterminio, vittima di un perenne nomadismo che però trova ben presto un fondamentale punto di riferimento.

Copia carbone in negativo de La vita è bella, laddove era il sacrificio di un padre a essere compiuto per risparmiare la vita e la sofferenza della verità ad un bambino, qui è invece la prematura morte del “Figlio di Saul” (o presunto tale) che attiva un meccanismo drammaturgico scevro di ogni manierismo estetico e ridotto all’essenza che porta un uomo orami privo della stessa volontà di vivere a trovare le ultime briciole di umanità e portare a termine un piccolo compito dal grande valore umano e religioso.

Son of Batman: una nuova clip

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Son of Batman: una nuova clip

son of batmanIn attesa di poter mettere gli occhi sul costume che Ben Affleck indosserà nel suo ruolo di Batman nel prossimo Batman Vs Superman, la Warner Bros ci propone una clip di un nuovo film d’animazione dedicato al Cavaliere Oscuro dal titolo Son of Batman.

Potrete trovare la nuova clip che ci mostra in azione l’insolita coppia padre-figlio al presente link.

La trama di Son of Batman è incentrata sulla scoperta da parte di Bruce Wayne di essere il padre di un ragazzino indisciplinato di nome Damian. Quest’ultimo, allevato ed addestrato dalla Lega degli Assassini si rivelerà, di fatto, essere il figlio del miliardario più famoso di Gotham City e di Talia Al Gul, figlia del villain Ra’s Al Ghul.

Nel film d’animazione sarà l’attore James O’Mara a prestare la voce all’Uomo Pipistrello.

Fonte: Comic Book Movie

Son of Batman: clip dal film animato

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Ecco una clip esclusiva da Son of Batman, il film animato in cui Batman ha la voce dell’attore Jason O’Mara, una voce che sembra quasi non farci rimpiangere quella di Christian Bale!

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Come avete potuto ascoltare dall’intervista e dalla clip, O’Mara ha cercato di tenersi a distanza sia dalla voce nota di Bale, sia da altri modelli, regalando al Batman/Bruce Wayne del film d’animazione una voce personalizzata ma allo stesso tempo molto aderente al personaggio che nel corso degli anni è stato creato dall’universo cinematografico DC.

Cosa ne pensate? Il film Son of Batman sarà disponibile a partire del 6 maggio.

La trama è incentrata sulla scoperta di Batman di essere padre di un indisciplinato ragazzino di nome Damian. Segretamente allevato dal gruppo terroristico della Lega degli Assassini, Damian è il figlio di Batman e Talia Al Ghul e quindi nipote del villain Ra’s al Ghul.

Son-of-BatmanIl cast di voci del film d’animazione include Jason O’Mara (Batman / Bruce Wayne), Stuart Allan (Damian), Morena Baccarin (Talia), Giancarlo Esposito (Ra’s Al Ghul), David McCallum (Alfred), Xander Berkeley (Man-Bat)  e Thomas Gibson (Deathstroke).

 Nel 2006 Morrison ha reinterpretato il personaggio chiamandolo Damian Wayne e dandogli una collocazione all’interno dell’arco narrativo della serie principale di Batman. Dopo aver trascorso parte della sua infanzia in un laboratorio, Damian viene lasciato dalla madre alle cure di suo padre che non era a conoscenza dell’esistenza di suo figlio. Damian però è violento ed egoista ed è stato addestrato dalla Lega degli Assassini imparando ad uccidere in giovane età e questo turba il rapporto con il padre che si rifiuta di uccidere i suoi avversari. Tuttavia il Cavaliere Oscuro si preoccupa per la sua progenie perduta. Dopo gli eventi narrati in “Batman RIP” e “Batman: Battle for the Cowl”, Damian a dieci anni prende l’identità di Robin (il ragazzino è la quinta incarnazione della celebre spalla di Batman). In principio Damian collabora con Dick Grayson, il Robin originale che ha temporaneamente sostituito Batman, per poi a lavorare a fianco del padre al ritorno di Bruce Wayne nei panni del Crociato incappucciato.

Fonte: Bleeding Cool

Son of Batman Trailer del film d’animazione DC

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Arriva il primo trailer dell’annunciato Son of Batman, film d’animazione della DC Entertainment / Warner Bros basato sul’omonima serie a fumetti del 2006 di Grant Morrison.

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Son of Batman-TrailerLa trama è incentrata sulla scoperta di Batman di essere padre di un indisciplinato ragazzino di nome Damian. Segretamente allevato dal gruppo terroristico della Lega degli Assassini, Damian è il figlio di Batman e Talia Al Ghul e quindi nipote del villain Ra’s al Ghul.

Il cast di voci del film d’animazione include Jason O’Mara (Batman / Bruce Wayne), Stuart Allan (Damian), Morena Baccarin (Talia), Giancarlo Esposito (Ra’s Al Ghul), David McCallum (Alfred), Xander Berkeley (Man-Bat)  e Thomas Gibson (Deathstroke).

 Nel 2006 Morrison ha reinterpretato il personaggio chiamandolo Damian Wayne e dandogli una collocazione all’interno dell’arco narrativo della serie principale di Batman. Dopo aver trascorso parte della sua infanzia in un laboratorio, Damian viene lasciato dalla madre alle cure di suo padre che non era a conoscenza dell’esistenza di suo figlio. Damian però è violento ed egoista ed è stato addestrato dalla Lega degli Assassini imparando ad uccidere in giovane età e questo turba il rapporto con il padre che si rifiuta di uccidere i suoi avversari. Tuttavia il Cavaliere Oscuro si preoccupa per la sua progenie perduta. Dopo gli eventi narrati in “Batman RIP” e “Batman: Battle for the Cowl”, Damian a dieci anni prende l’identità di Robin (il ragazzino è la quinta incarnazione della celebre spalla di Batman). In principio Damian collabora con Dick Grayson, il Robin originale che ha temporaneamente sostituito Batman, per poi a lavorare a fianco del padre al ritorno di Bruce Wayne nei panni del Crociato incappucciato

 

Son of Batman nuova clip con Talia al Ghul

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Ecco una nuova clip dal film Son of Batman, il ventesimo lungometraggio animato della serie DC Universe Animated Original Movies. Il film è ora disponibile in home video Blu-ray Combo Pack, DVD e Digital HD da Warner Bros. Home Entertainment. Nella clip di seguito possiamo vedere Talia al Ghul (a cui da la voce Morena Baccarin) e il suo carceriere, Deathstroke (voce dell’attore di Criminal Minds, Thomas Gibson).

La trama è incentrata sulla scoperta di Batman di essere padre di un indisciplinato ragazzino di nome Damian. Segretamente allevato dal gruppo terroristico della Lega degli Assassini, Damian è il figlio di Batman e Talia Al Ghul e quindi nipote del villain Ra’s al Ghul.

Son of BatmanIl cast di voci del film d’animazione include Jason O’Mara (Batman / Bruce Wayne), Stuart Allan (Damian), Morena Baccarin (Talia), Giancarlo Esposito (Ra’s Al Ghul), David McCallum (Alfred), Xander Berkeley (Man-Bat)  e Thomas Gibson (Deathstroke).

 Nel 2006 Morrison ha reinterpretato il personaggio chiamandolo Damian Wayne e dandogli una collocazione all’interno dell’arco narrativo della serie principale di Batman. Dopo aver trascorso parte della sua infanzia in un laboratorio, Damian viene lasciato dalla madre alle cure di suo padre che non era a conoscenza dell’esistenza di suo figlio. Damian però è violento ed egoista ed è stato addestrato dalla Lega degli Assassini imparando ad uccidere in giovane età e questo turba il rapporto con il padre che si rifiuta di uccidere i suoi avversari. Tuttavia il Cavaliere Oscuro si preoccupa per la sua progenie perduta. Dopo gli eventi narrati in “Batman RIP” e “Batman: Battle for the Cowl”, Damian a dieci anni prende l’identità di Robin (il ragazzino è la quinta incarnazione della celebre spalla di Batman). In principio Damian collabora con Dick Grayson, il Robin originale che ha temporaneamente sostituito Batman, per poi a lavorare a fianco del padre al ritorno di Bruce Wayne nei panni del Crociato incappucciato.

Son of A Gun: trailer del film con E.McGregor

Son of A Gun: trailer del film con E.McGregor

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Empire ha appena segnalato l’uscita di un nuovo trailer del crime drama Son Of A Gun. Nel cast figurano Ewan McGregor, Brenton Thwaites (Oculus), Alicia Vikander (The Fifth Estate) e Matt Nable (Riddick). Son Of A Gun è diretto dal regista premio Oscar australiano Julius Avery. La trama ufficiale del film è la seguente:

Imprigionato per un crimine minore, il 19enne JR (Thwaites) apprende rapidamente le regole della dura vita del carcere. Il giovane si guadagna la protezione del più noto criminale australiano, Brendan Lynch (Gregor). Ma la protezione ha un prezzo. Lynch e la sua banda hanno dei piani per il giovane protetto che, dopo il rilascio, dovrà assicuraree a Lynch la libertà organizzando una rivolta. In cambio potrà unirsi alla banda per realizzare un colpo che frutterà un bel po’ di soldi.

Ecco qui sotto il nuovo trailer della pellicola:

Le date di una eventuale distribuzione internazionale di Son Of A Gun non sono ancora conosciute: fino a questo momento il film è uscito nelle sale cinematografiche australiane il 16 ottobre 2014.

Fonte: Empireonline

 

 

Son of a Gun trailer e poster del film con Ewan McGregor

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Son of a Gun trailer e poster del film con Ewan McGregor

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Online il primo trailer di Son of a Gun, pellicola scritta e diretta da Julius Avery (finora regista solo di corti) che vede protagonisti Ewan McGregor e la nuova star Brenton Thwaites ( The Giver il Mondo di Jonas, Maleficent).

La trama segue la vita di criminale che decide di fare una grande una rapina di oro insieme al suo nuovo protetto che dopo questo colpo dovrà prendere il suo posto.

Il film non ha ancora una data d’uscita internazionale, per ora infatti uscirà solo in Australia ad ottobre.

http://youtu.be/65IWxQq71NU

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Somnia: trailer dell’horror con Jacob Tremblay

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Somnia: trailer dell’horror con Jacob Tremblay

Jacob Tremblay, giovanissima rivelazione del Room che è valso a Brie Larson il premio Oscar come migliore attrice protagonista agli Academy Awards 2016, è il protagonista di Somnia, nuovo horror distribuito da Midnight Factory e in arrivo in sala il prossimo 25 maggio.

Ecco il trailer del film:

I peggiori incubi evocati dalla fantasia di un bambino diventano realtà in una escalation di terrore senza tregua.

Diretto da Mike Flanagan e con protagonisti Scottie Thompson, Kate Bosworth, Thomas Jane, Annabeth Gish, Dash Mihok e Lance E. Nichols, il film si fregia delle musiche di Danny Elfman.somnia

 

Somnia: recensione del film con Jacob Tremblay

Somnia: recensione del film con Jacob Tremblay

Il cinema di genere ci ha abituati ormai da tempo alla figura del bambino prodigio in grado di vedere o interagire con il soprannaturale. Personaggi come Danny Torrence (Shining) e Cole Sear (Il Sesto Senso) sono stati consacrati nell’immaginario collettivo come pure il più recente Samuel di Babadook. Stando alla sinossi di Somnia, il piccolo Cody – interpretato da Jacob Tremblay, già star di Room –  sembrava poter eguagliare cotali predecessori, quando invece è più plausibile che cada nel dimenticatoio.

Senza dimenticare l’immenso debito verso Nightmare di Wes Craven, apripista di un certo cinema di ambito onirico, il già sopracitato (e ottimo) Babadook ci aveva mostrato come gli incubi dei bambini possano rivelarsi reali. E quindi pericolosi. Eppure in Somnia questo concetto, così profondo e ricco di spunti fruibili, non viene del tutto eviscerato.

Così se inizialmente assistiamo alla manifestazione positiva dei sogni di Cody, la successiva introduzione degli incubi fattisi realtà e incarnatisi in una mostruosa figura, non viene sufficientemente messa in risalto come invece ci si aspetterebbe. Piuttosto lo script sembra preferire soffermarsi sulla tormentata figura di Jessie, madre adottiva e vittima di un trauma mai sopito.

La resa del dramma psicologico funziona, restituendoci una figura di genitrice distrutta da una colpa autoinflittasi e pronta a tutto pur di riabbracciare il figlioletto deceduto accidentalmente.

Ma la suspense richiesta per una pellicola del genere è poca; l’attinenza al reale invece troppa, contravvenendo di fatto a quel criterio di Perturbante (Das Unheimliche) che Freud per primo individuava nel non-detto, quella sorta di spaventoso che emerge quando il subconscio fa mostra di sé.

Le numerose risposte del finale scontato contribuiscono al dissipamento di quell’alone di mistero che invece sarebbe richiesto in questi casi. La presa di coscienza finale, così forzatamente ancorata ad una spiegazione realistica, non lascia spazio ad un vero approfondimento sulle paure racchiuse nell’inconscio infantile come in quello adulto. E il  baubau che popola i sogni di Cody assomiglia davvero troppo ai fantocci di “burtoniana” memoria.

Sommersby: il finale del film e la storia vera a cui si ispira

Sommersby: il finale del film e la storia vera a cui si ispira

A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta l’attore Richard Gere era uno dei più popolari interpreti di Hollywood, per merito di film come Ufficiale gentiluomo e Pretty Woman. Successivamente a questi due titoli, che lo avevano in particolare fatto diventare una star dei film romantici, Gere prese parte al film del 1993 Sommersby, diretto dal regista Jon Amiel (autore anche del thriller Copycat – Omicidi in serie), in cui tornò a ricoprire un ruolo da eroe romantico anche se non privo di lati oscuri. Sommersby è infatti un remake del film francese del 1982 Il ritorno di Martin Guerre, a sua volta ispirato ad una reale vicenda, in cui menzogne e sentimenti la fanno da padrone.

La volontà di realizzare questo film trova origine nella volontà di Richard Gere e della sua compagna di produzione Maggie Wilde di trovare progetti in cui l’attore potesse essere coinvolto fin dall’inizio e su cui potesse mantenere un certo controllo. Una delle sceneggiature che trovò fu quella di Nicholas Meyer, che aveva riproposto la vicenda francese del XVI secolo su Martin Guerre riadattandola all’epoca della guerra civile americana. Gere scoprì che la sceneggiatura era controllata dai coproduttori di Pretty Woman, Arnon Milchan e Steven Reuther. Li contattò e non passò molto tempo prima che la produzione venne avviata.

Per chi dunque è in cerca di un film romantico ma ricco anche di elementi che, tra sospetti e accuse, impreziosiscono il racconto di molteplici sfumature, Sommersby è senz’altro un titolo da non lasciarsi sfuggire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, al suo finale e anche alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Sommerby

Dopo 6 anni dalla fine della guerra civile americana, Jack Sommersby torna al paese natale di Vine Hill, nel Tennessee, dove ritrova la moglie Laurel e il figlioletto Robin. Egli si mostra profondamente cambiato, non più un uomo violento bensì gentile e affettuoso. Nonostante si dia da fare per riprendere il proprio posto all’interno della sua famiglia e della sua comunità, una serie di voci iniziano ad indicarlo come un impostore che ha assunto i panni del vero Sommersby. Mentre una serie di elementi sembreranno confermare questa teoria, l’uomo e Laurel si troveranno a dover riflettere sul proprio rapporto e sulle verità alla base di esso.

Ad interpretare Jack Sommersby vi è l’attore Richard Gere, mentre sua moglie Laurel è interpretata da Jodie Foster. Il casting di quest’ultima fece piuttosto discutere, in quanto non era ritenuta un’attrice da film in costume e di genere sentimentale. Foster riuscì però poi a convincere tutti con la sua interpretazione. Proprio sul set di questo film, l’attrice ha incontrato la sua partner di lunga data Cydney Bernard, che lavorava come coordinatrice di produzione, con la quale è rimasta insieme fino al 2008. Completano il cast l’attore Bill Pullman nel ruolo di Orin Meecham, vicino dei Sommersby e innamorato di Laurel, James Earl Jones nel ruolo del giudice Barry Conrad Issacs e R. Lee Ermey in quelli di Dick Mead.

 

La spiegazione di Sommersby: cosa succede nella scena finale?

Nel finale del film, dopo che le accuse nei confronti dell’uomo che si dichiara essere Jack Sommersby sono ormai di dominio pubblico, egli viene arrestato con l’accusa di omicidio. In tribunale, l’uomo continua però a rifiutare la teoria di essere un impostore, proclamandosi come il vero Sommersby. Quando il giudice gli chiede infine se voglia essere giudicato come tale, anche se questo avrebbe significato certamente la sua morte per impiccagione, lui rimane della sua idea e la condanna viene confermata. Laurel, per salvarlo, tenta di dimostrare che si tratta di un impostore, ma cede infine alla volontà dell’uomo di andare incontro alla propria sorte.

In attesa dell’esecuzione, Laurel gli chiede però di dire la verità sulla sua identità e lui allora le racconta la storia di come aveva condiviso la cella con un altro uomo, tanto che alla fine erano diventati inseparabili, data anche la loro somiglianza. Dopo aver vissuto assieme a lui per quattro anni, era riuscito a conoscere tutto di lui. Quando era stato rilasciato, il vero Jack Sommersby aveva ucciso un uomo e poi era morto per una ferita inflittagli nella lotta. Horace Townsend, questo il nome dell’impostore, l’aveva dunque seppellito e ne aveva assunto l’identità, sostenendo che non poteva ammettere la verità perché Laurel e i bambini avrebbero perso tutto.

Mentre Horace viene portato al patibolo chiede infine a Laurel di essere tra la folla perché non può “essere impiccato da solo“. Lui alla fine la chiama, dicendo al boia che “non era pronto“. I due innamorati si scambiano quindi un ultimo sguardo prima che il boia apra la botola. Nell’ultima scena, Laurel cammina su una collina con dei fiori. Si inginocchia poi accanto alla lapide di “John Robert Sommersby” e depone i fiori per lui. Si scopre poi che sono in corso i lavori per la costruzione del campanile della chiesa del villaggio, proprio come desiderato da Jack.

 

Sommersby è tratto da una storia vera?

Questo film è uno dei numerosi adattamenti fittizi di un vero e famoso caso legale di impostura del XVI secolo in Francia. Il caso riguardava un uomo di nome Martin Guerre che, scomparso dal suo villaggio basco nel 1548, riapparve improvvisamente otto anni dopo. Nonostante il suo aspetto leggermente cambiato, convinse la famiglia, la moglie e gli abitanti del villaggio che era davvero Martin Guerre. Lui e la moglie ebbero altri due figli e lui fece causa a uno zio paterno per rivendicare i beni del padre. Lo zio sospettò che questo Martin Guerre tornato fosse in realtà un impostore di nome Arnaud du Tilh ed escogitò un modo per farlo processare per impostura.

Il sospetto fu confermato quando il vero Martin Guerre si presentò in tribunale durante il processo di du Tilh. Durante la sua lunga assenza da Artigat, il vero Martin si era trasferito in Spagna, dove servì nella milizia del cardinale e in seguito nell’esercito di Pedro de Mendoza. Facendo parte dell’esercito spagnolo, fu mandato nelle Fiandre e partecipò alla Battaglia di San Quintino il 10 agosto 1557. La ragione del suo ritorno durante il processo è sconosciuta. Alla luce di ciò, Arnaud du Tilh confessò di aver imparato tutto della vita di Guerre da due uomini che lo avevano scambiato per lui. Si scusò con tutti coloro che erano stati coinvolti e venne poi impiccato nel settembre 1560.

Il trailer di Sommersby e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Sommersby grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 28 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Somewhere: recensione del film di Sofia Coppola

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Somewhere: recensione del film di Sofia Coppola

Somewhere è un film drammatico statunitense del 2010 scritto e diretto da Sofia Coppola, interpretato da Stephen Dorff. A voler essere riconoscenti a Sofia Coppola per averci regalato delle “chicche”  come Lost in Translation o Marie Antoinette, si direbbe un sì, con molte riserve.  A essere, però, più sinceri, il giudizio su Somewhere è più un no, con riserva.Il nuovo film di Sofia Coppola non convince. Manca l’idea, manca la necessità del racconto, manca quella complessità che, pur nella levità e grazia della composizione, era presente – eccome – nelle pellicole precedenti.

Somewhere è la storia di Jhonny Marco (Stephen Dorff), divo hollywoodiano assorto in un vuoto pneumatico fatto di alcol, pasticche, sesso prêt-à-porter e partite alla playstation. Non agisce né reagisce, si addormenta persino davanti agli sconsolati spettacolini di spogliarello privati nella camera dell’albergo in cui vive, il leggendario Chateau Marmont. L’unica cosa su cui riesce ad avere un dominio è la sua Ferrari. L’inaspettato prolungarsi di un weekend con la figlia (Elle Fanning), avuta da un matrimonio fallito, lo farà rinvenire dal suo torpore esistenziale, facendolo ritrovare, prima, come padre, quindi, come uomo.

Somewhere, film

Somewhere della Coppola ripiega troppo spesso in un esercizio di stile, indugiando in delle trovate di regia, come la scena iniziale – la Ferrari che corre in moto perpetuo in un circuito chiuso – o la scena del pattinaggio sul ghiaccio – prolungata tanto da sconfinare in un “peccatuccio” estetico –. Il senso di alienazione e solitudine del personaggio di Jhonny è reso in modo didascalico, con il roboante rumore del motore della Ferrari che fa da voice over per tutta la durata del film, a riempire la cavità di un’esistenza.

Il tocco della regista si sente, nelle scelte musicali, sempre calibrate (anche se meno trascinanti rispetto ai film precedenti) e nella estrema delicatezza – questo sì – con cui la Coppola sa far vedere senza mostrare, immaginare con pochi indizi, raccontare con i silenzi. Ma è davvero un po’ pochino, questa volta. Un po’ di ritmo narrativo in più non avrebbe certamente guastato. Una menzione di demerito a parte spetta alla “parentesi italiana”: il cammeo di Laura Chiatti e di Giorgia Surina, con un doppiaggio che fa rabbrividire; l’intera scena dei Telegatti, che sembra il cliché del cliché. In quella che sarebbe dovuta essere la parte più autobiografica del film – Sofia, da bambina, accompagnò papà Francis proprio a una notte dei Telegatti – si sente la mancanza di quella sensazione di “sottovuoto” in cui si muovono tutte le creature di Sofia.

Somewhere trailer

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Ecco pubblicato il trailer di Somewhere, nuovo film di Sofia Coppola.

Something Is Killing The Children: gli autori di Dark al lavoro sulla serie con Netflix e Boom! Studio

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Cinque anni dopo che Netflix ha firmato il suo primo contratto per una serie europea con i creatori di Dark, Baran bo Odar e Jantje Friese, lo studio ha rinnovato la collaborazione con il duo con un patto a otto cifre che coinvolge anche un pezzetto di Italia con Something Is Killing The Children.

Gli scrittori-creatori tedeschi, che di recente hanno realizzato il dramma giallo ad alto budget 1899 per lo streamer, chiuso dopo una stagione, stanno ora rivolgendo la loro attenzione all’adattamento di Something Is Killing The Children, il fumetto edito da Boom! Studios! che parteciperà alla produzione.

Ecco la sinossi completa del fumetto: “Quando i bambini di Archer’s Peak iniziano a scomparire, tutto sembra senza speranza. La maggior parte dei bambini non torna mai, ma quelli che lo fanno hanno storie terribili, storie impossibili di creature terrificanti che vivono nell’ombra. La loro unica speranza di trovare ed eliminare la minaccia è l’arrivo di un misterioso sconosciuto, uno che crede ai bambini e pretende di vedere ciò che loro possono vedere. Si chiama Erica Slaughter. Uccide mostri.“

Pubblicato da Boom! Studios e co-creato dallo sceneggiatore DC Comics James Tynion (Batman) e il nostro Werther Dell’Edera, Something Is Killing The Children è una delle serie a fumetti originali in lingua inglese di maggior successo degli ultimi cinque anni, ha venduto più di due milioni di copie in tutto il mondo e ha vinto numerosi Eisner Awards, incluso l’Eisner Award 2022 per la migliore serie continua.

Fonte: Deadline

Somebody I Used To Know con Alison Brie dal 10 febbraio su Prime Video

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Somebody I Used To Know è diretto da Dave Franco (The AfterpartyNow You See Me franchise) e scritto da Franco con Alison Brie (Community, GLOW). Si tratta della quarta collaborazione tra Franco e Brie (The RentalThe Disaster ArtistThe Little Hours). Il cast corale, guidato da Alison Brie e Jay Ellis (Insecure, Top Gun: Maverick), è composto da Kiersey Clemons (DopeSweetheart), Haley Joel Osment (The Sixth SensePay It Forward), Danny Pudi (CommunityKnights of Badassdom) e Julie Hagerty (Freddy Got FingeredAirplane!).

Ally (Alison Brie), produttrice TV maniaca del lavoro, affronta una grande battuta d’arresto professionale che la porta a trovare conforto nella sua cittadina d’origine. Passa una serata frenetica a ricordare il suo primo amore, Sean (Jay Ellis), e inizia a mettere in discussione tutto rispetto alla persona che è diventata. La situazione si fa ancora più confusa quando scopre che Sean si sta per sposare con Cassidy (Kiersey Clemons) la cui sicurezza e creatività ricordano a Ally la persona che era lei stessa un tempo. Diretto da Dave Franco e scritto da Franco & Alison Brie, Sombody I Used To Know è una storia d’amore non convenzionale su tre persone che inaspettatamente si aiutano l’un l’altra a riscoprire chi sono veramente, da dove arrivano e dove stanno andando.

Diretto da Dave Franco Scritto da Dave Franco & Alison Brie Cast Alison Brie, Jay Ellis, Kiersey Clemons, Haley Joel Osment, Danny Pudi, Julie Hagerty, Amy Sedaris

Solo: Ron Howard conferma che non ci sono piani per il sequel

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Solo: Ron Howard conferma che non ci sono piani per il sequel

Il regista Ron Howard ha dichiarato che non ci sono piani per un sequel di Solo: A Star Wars Story, negando così i recenti rumor emersi attorno al futuro del franchise. Uscito nel 2018, il film prequel è stato il secondo esperimento della serie di spin-off della celebre saga  fantascientifica dopo il successo ottenuto da Rogue One di Gareth Edwards.

Anche se entrambi i film hanno attraversato produzioni alquanto tumultuose, Solo è passato alla storia per i problemi che ci sono stati sul set, incluso un cambio di regia praticamente all’ultimo minuto, con i registi Phil Lord e Christopher Miller che sono stati sostituiti da Howard.

Solo: A Star Wars Story ha introdotto ai fan la versione più giovane dell’iconico Han Solo, interpretata da Alden Ehrenreich. Nel film recitavano anche Donald Glover nei panni di un giovane Lando Calrissian,  Emilia Clarke nei panni di Qi’ra, Paul Bettany nei panni di Dryden Vos e Woody Harrelson nei panni di Tobias Beckett.

In una recente intervista con Radio Andy (via ComicBook), al regista premio Oscar Ron Howard è stato chiesto se ci fossero effettivamente dei piani per un sequel Solo, qualcosa che tutti i fan che hanno apprezzato la pellicola originale sperano ormai da parecchio tempo. Sfortunatamente, Howard ha spento qualsiasi tipo di entusiasmo, rivelando che – a dispetto dei rumor – non ci sono piani per far proseguire le avventure del celebre contrabbandiere: Non c’è un sequel in programma al momento. Quello che posso dire è che è sorprendente far parte della saga di Star Wars ed aver diretto un film che sembra essere stato apprezzato col tempo. Un film che non è stato quello che ti aspettato. È stato un viaggio veramente strano lavorare a quel film.”

Nonostante le recenti dichiarazioni di Alden Ehrenreich, sembra proprio che un sequel di Solo: A Star Wars Story non sia nei piani della Disney e della Lucasfilm. Il film è passato alla storia per essere diventato il primo flop al box office della saga, anche se ciò potrebbe essere attribuito a fattori che non hanno nulla a che fare con l’effettiva qualità del film, come ad esempio il fatto che sia uscito nelle sale a pochissimi mesi di distanza da Star Wars: Gli Ultimi Jedi e poco dopo grandissimi successi come Avengers: Infinity War e Deadpool 2

Perché i fan vogliono un sequel di Solo?

Al di là dei problemi nati durante la realizzazione del film, Solo si è rivelato un discreto spin-off, sorretto da alcune buone interpretazioni e, soprattutto, da una rivelazione finale decisamente sconvolgente: alla fine del film, infatti, ha fatto la sua apparizione  noto personaggio della trilogia sequel della saga, ossia Darth Maul, signore oscuro dei Sith apparso per la prima volta in Episodio I: La minaccia fantasma. Anche a causa della presenza del celebre antagonista i fan hanno iniziato a chiedere a gran voce un sequel di Solo, proprio per avere la possibilità di scoprire come il personaggio avrebbe potuto influenzare una nuova ipotetica storia.

Solo: per Ron Howard il sequel è ancora una possibilità

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Solo: per Ron Howard il sequel è ancora una possibilità

Un sequel di Solo: A Star Wars Story potrebbe ancora accadere secondo il regista Ron Howard. Dopo il successo di Rogue One di Gareth Edwards, Disney e Lucasfilm sono andate avanti con il loro secondo film della serie spin-off antologica che avrebbe dato ad Han Solo una backstory definitiva. Sfortunatamente, per vari motivi, il film è stato un flop al botteghino, riducendo significativamente le possibilità di un prosieguo.

Alden Ehrenreich ha interpretato la versione giovane dell’iconico contrabbandiere di Star Wars. Insieme a lui, in Solo, c’erano Donald Glover come il giovane Lando, Emilia Clarke come Qi’Ra, Woody Harrelson come Tobias Beckett e Paul Bettany come Dryden Vos. La Disney ha inizialmente chiesto ai registi Phil Lord e Chris Miller di dirigere il progetto, ma a tre settimane dalla fine della produzione, il duo ha abbandonato il film a causa di alcune divergenze creative con Lucasfilm. Ciò ha spianato la strada a Howard, che ha dovuto rigirare circa il 70% del film.

Un sequel di Solo: A Star Wars Story potrebbe non essere un progetto che Lucasfilm desideri affrontare in questo momento, considerando la produzione tumultuosa del primo film e gli incassi deludenti. Tuttavia, sono molti i fan che sperano di vedere un seguito prima o poi. Durante il podcast Lights, Camera, Barstool (via Star Wars News Net), Ron Howard ha ammesso che non ci sono piani per un nuovo film in questo momento e che il sequel non è in sviluppo. Tuttavia, non è escluso che il continuo interesse del pubblico per i personaggi del film possa, alla fine, portarli a tornare sullo schermo.

“Questo non è uno spoiler o un avviso di nessun tipo, ma penso che ci sia molto interesse per quei personaggi. Penso che in futuro, da qualche parte, possa esserci, interesse per il mondo dei gangster. Ma posso assicurarvi che al momento non c’è nulla in fase di sviluppo, né per un sequel né per qualsiasi altra cosa destinata a Disney+. Ma il fatto che sia stato dimostrato così tanto affetto per Solo è una cosa grandiosa. Quindi una cosa del genere può far ben sperare che, alla fine, le cose cambino.”

Perché i fan vogliono un sequel di Solo?

Al di là dei problemi nati durante la realizzazione del film, Solo: A Star Wars Story si è rivelato un discreto spin-off, sorretto da alcune buone interpretazioni e, soprattutto, da una rivelazione finale decisamente sconvolgente: alla fine del film, infatti, ha fatto la sua apparizione  noto personaggio della trilogia sequel della saga, ossia Darth Maul, signore oscuro dei Sith apparso per la prima volta in Episodio I: La minaccia fantasmaAnche a causa della presenza del celebre antagonista i fan hanno iniziato a chiedere a gran voce un sequel di Solo, proprio per avere la possibilità di scoprire come il personaggio avrebbe potuto influenzare una nuova ipotetica storia.

Solo: Paul Bettany tornerebbe nei panni di Dryden Vos

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Solo: Paul Bettany tornerebbe nei panni di Dryden Vos

Paul Bettany ha dichiarato che amerebbe tornare nei panni di Dryden Vos, personaggio interpretato in Solo: A Star Wars Story, se si presentasse l’opportunità. Nel corso degli anni, Bettany è diventato parte integrante del MCU. Ha iniziato come voce di J.A.R.V.I.S., l’assistente AI di Tony Stark (Robert Downey Jr.). Tuttavia, Avengers: Age of Ultron del 2015 ha rappresentato un grande cambiamento per l’attore, che ha ufficialmente assunto il ruolo di Visione. Inoltre, questa settimana debutterà su Disney+ l’attesissima WandaVision, la prima serie ambientata nel MCU in cui rivedremo Bettany nei panni dell’androide sintezoide.

Dato che Bettany è una parte così importante del MCU, è facile dimenticarsi che l’attore ha preso parte anche all’universo di Star Wars. Nel 2018, infatti, Bettany ha interpretato Dryden Vos in Solo, il secondo film antologico della celebre saga fantascientifica. Concentrandosi sulle avventure di un giovane Han Solo (Alden Ehrenreich), Solo ha presentato al pubblico Dryden, che ha prestato servizio come capo del crimine operante sotto Darth Maul (che è tornato in un sorprendente cameo). Sebbene Solo presentasse la prematura scomparsa di Dryden, il personaggio ha fatto in seguito un cameo in Star Wars: The Clone Wars, alludendo così alla possibilità di un’espansione della sua storia.

Intervistato da Jake’s Takes proprio in occasione della promozione di WandaVision, a Paul Bettany è stato chiesto se ci fossero altri suoi personaggi del passato che sarebbero interessante da interpretare in modo episodico, simile appunto alla serie Marvel. Bettany non ha dovuto pensare troppo a lungo alla risposta, facendo subito il nome di. “Oh, mi piacerebbe interpretare ancora Dryden Vos. Adoro l’idea.”

Il futuro di Solo: ci sarà mai un sequel?

Sebbene Solo abbia ottenuto recensioni generalmente positive, gli incassi al botteghino alquanto deludenti sembra abbiano schiacciato ogni speranza di un sequel. Tuttavia, lo scorso autunno il regista Ron Howard ha accennato che potrebbero esserci dei piani in serbo per Solo. Sebbene nulla sia in fase di sviluppo al momento, Howard aveva sottolineato l’interesse da parte dei fan nei confronti dei personaggi, che alla fine potrebbe portare allo sviluppo di una sorta di nuovo progetto. Chiaramente, Bettany è uno di quelli interessate a continuare le storie dei personaggi di Solo.

Solo: i piani originali per il personaggio di Lando Calrissian

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Solo: i piani originali per il personaggio di Lando Calrissian

Phil Lord, co-regista che insieme a Chris Miller avrebbe dovuto dirigere inizialmente lo spin-off Solo: A Star Wars Story, ha rivelato quali erano i piani originali per il personaggio del giovane Lando Calrissian interpretato da Donald Glover. All’epoca delle riprese del film, il duo di registi venne licenziato dalla Lucasfilm a causa di alcune “divergenze creative” e sostituito in corsa dal premio Oscar Ron Howard.

Nonostante sia stato il primo film dell’universo di Star Wars a floppare al box office, Solo è stato comunque accolto da critiche generalmente positive. Ad oggi, c’è anche sul web una campagna messa insieme dal fandom della saga che vorrebbe la release di un sequel dello spin-off (campagna denominata #MakeSolo2Happen). Ciononostante, è probabile che ci sia ancora qualcuno interessato a scoprire come sarebbe stata la versione originale del film ad opera di Lord e Miller, e adesso è stato proprio lo stesso Lord a rivelare un nuovo dettaglio sul progetto che non abbiamo mai visto.

Su Twitter, il critico Robert Daniels di Polygon ha condiviso un articolo a proposito di John Boyega, star della trilogia sequel di Star Wars, e del suo impegno alla lotta contro il razzismo negli Stati Uniti sulla scia dei recenti disordini avvenuti in America e della nascita del movimento #BlackLivesMatter. Secondo Daniels, il franchise nato dalla mente di George Lucas avrebbe perso l’occasione – tramite il personaggio di Finn interpretato da Boyega – di raccontare al cinema l’esperienza afroamericana.

Il personaggio di Lando Calrissian in Solo avrebbe dovuto veicolare una serie di temi “importanti”

In risposta al tweet di Daniels, Phil Lord ha commentato: “Alcuni di noi ci hanno provato…”. La risposta di Lord è un chiaro riferimento al periodo di Solo e al lavoro che probabilmente avrebbe voluto fare, in accordo con Chris Miller, sul personaggio di Lando Calrissian. Essendo Lando un personaggio di supporto assolutamente chiave in Solo, è palese che il duo volesse utilizzarlo per parlare di temi più “elevati”, sicuramente in maniera diversa rispetto a quella che è stata poi la caratterizzazione dello stesso nel film che abbiamo visto in sala.

Solo: A Star Wars Story è un film del 2018 diretto da Ron Howard con Alden EhrenreichWoody HarrelsonEmilia Clarke, Donald Glover Thandie Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Solo: Alden Ehrenreich e la pressione sul film da parte dei media

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Alden Ehrenreich, noto per aver interpretato il giovane Han Solo nello spin-off Solo: A Star Wars Story, è tornato a parlare del flop del film diretto da Ron Howard. In una recente intervista con Total Film, Ehrenreich ha ammesso di credere ancora che i media abbiano distorto i numeri relativi agli incassi per far apparire Solo un fallimento più di quanto in realtà non fosse.

Definendo “pericolosa” la necessità dei titoli di alcuni giornali di attirare l’attenzione, l’attore ha dichiarato che i media si sono concentrati troppo sul confronto tra gli incassi di Solo e quelli degli altri film della saga di Star Wars, piuttosto che sul confronto con altri film estranei alla celebre saga fantascientifica.

“Solo non ha funzionato bene come gli altri film di Star Wars, ma in generale è andato comunque bene per essere un film. Ad un certo punto è diventato una sorta di caso mediatico. Ma sappiamo come vanno queste cose. Anche nel giornalismo di alto livello c’è un’intensa pressione, per cui tutto è finalizzato a celebrare o a distruggere. Penso che tutto ciò sia davvero pericoloso, specialmente quando riguarda cose che contano davvero, come lo stato del mondo.”

L’attore ha poi aggiunto: “Il titolo di un articolo che dice: ‘Le cose sono complicate. Ci sono lati positivi e lati negativi’, non sta ottenendo una risposta emotiva. Penso che dobbiamo davvero fare un passo indietro e riflettere molto di più sul modo in cui le nostre emozioni vengono gestite dalle storie di cui siamo sommersi.”

Alden Ehrenreich ha ufficialmente chiuso con Solo?

Alcuni mesi fa Alden Ehrenreich aveva dichiarato che forse sarebbe potuto tornare nei panni di Han Solo, senza però specificare se la Lucasfilm avesse effettivamente dei piani per il ritorno del giovane contrabbandiere. Tuttavia, poco dopo è stato Ron Howard a confermare che, allo stato attuale, non ci sono piani per un eventuale sequel.

Solo: A Star Wars Story è un film del 2018 diretto da Ron Howard con Alden EhrenreichWoody HarrelsonEmilia ClarkeDonald Glover Thandie Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Solo: A Star Wars Story: recensione del film di Ron Howard

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Solo: A Star Wars Story: recensione del film di Ron Howard

Preceduto da una produzione burrascosa, Solo: A Star Wars Story è stato presentato al mondo nella cornice di Cannes 2018, fuori competizione. Sulla croisette hanno sfilato tutti i protagonisti, dal Alden Ehrenreich, interprete del giovane Solo, a Emilia Clarke e Woody Harrelson, personaggi nuovi, introdotti in questo film nella saga, che hanno contribuito in maniera decisiva a formare il carattere del contrabbandiere più amato della galassia. Sul tappeto rosso del festival c’era anche Ron Howard, il regista, che è entrato in corsa nel progetto, dopo il licenziamento di Phil Lord e Chris Miller, a oltre metà della produzione.

Questa vicenda è stata senza dubbio fondamentale nello sviluppo del film, che mostra, disarmato, tutte le sue debolezze, senza neanche riprovarci a tenersi in piedi. La storia racconta di Han, un ragazzo che vive di espedienti, e che a seguito di un “affare” andato male, si trova a dover affrontare la fuga e decide di arruolarsi nell’Esercito dell’Impero.

Solo: A Star Wars StoryA questa scelta di circostanza, seguono incontri e avventure che lo porteranno a costruire il mito del personaggio di Harrison Ford, così come lo abbiamo conosciuto. Solo: A Star Wars Story ci presenta infatti l’incontro di Han con Chewbacca, l’amicizia con Lando Calrissian, l’entrata in scena del Millennium Falcon, l’origine del dadi dorati. Non solo, in quanto storia di origini, il film di Ron Howard racconta anche in che modo Han Solo è diventato la cinica canaglia dal cuore d’oro che ha stregato il cuore di Leia e che è diventato il migliore amico di Luke.

I personaggi di Emilia Clarke e di Woody Harrelson, l’interesse amoroso e il mentore, si intrecciano a quello di Ehrenreich, costruendo delle dinamiche che formano l’indole del personaggio, la stessa indole che accompagnerà l’approccio al futuro (già raccontato) del personaggio.

solo a star wars storyNon solo, il film presenta anche due importanti Easter Egg, riferimenti alla saga, non troppo nascosti a dire il vero, che suggeriscono lo sviluppo degli eventi in sensi che già conosciamo. Svelano il futuro di quello che accadrà nella galassia e che noi spettatori già conosciamo.

Insomma, fino a questo punto il film sembra presentare ogni elemento di cui necessita per essere un successo, tuttavia un buon film non è fatto solo di una somma di elementi, c’è anche la cifra discrezionale del cuore, quella irrazionale, che in Solo: A Star Wars Story latita clamorosamente.

Cannes 71Ron Howard da bravo “operaio” al servizio della Lucasfilm ha fatto ciò che ha potuto, realizzando una serie infinita di scene d’azione mozzafiato. Un salvataggio, un inseguimento, una fuga rocambolesca cede il passo a un’altra scena altrettanto concitata, con un ritmo forsennato, perché non appena il tono si appiana e il ritmo si dilata, il film si rivela estremamente povero, da un punto di vista della trama e dei personaggi. Alden Ehrenreich non ha abbastanza carisma, nemmeno per interpretare una versione giovane e inesperta del personaggio di Ford, ma non sarebbe giusto incolpare lui dei problemi del film, che a questi livelli andrebbero intercettati nell’apparato produttivo.

Solo: A Star Wars Story non corre nessun rischio e quindi non raggiunge nessun risultato notevole, si rivela pavido, senza emulare l’indole del personaggio che sta raccontando. Senza l’anima di Rogue One, senza il coraggio de Gli Ultimi Jedi, Solo è il film minore di una grande saga, che potrebbe avere ancora qualcosa da raccontare, ammesso che ci sia la predisposizione a rischiare.

Solo: A Star Wars Story, trailer ufficiale

Solo: A Star Wars Story, uno sguardo al gangster Dryden Vos nel nuovo spot

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Inediti dettagli sul gangster Dryden Vos interpretato da Paul Bettany in Solo: A Star Wars Story sono stati rivelati dal nuovo spot del film diffuso nelle ultime ore dalla Lucasfilm.

La pellicola sarà presentata il 15 maggio, dieci giorni prima della premiere mondiale prevista per il 25 maggio, in anteprima e fuori concorso al Festival di Cannes.

Potete dargli uno sguardo qui sotto:

Solo: A Star Wars Story, il primo trailer

Vi ricordiamo che lo spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche ChewbaccaAlden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie, è stato incaricato Ron Howard di completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

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Solo: A Star Wars Story, un personaggio storico potrebbe tornare nel film

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Continuano ad arrivare in rete nuovi dettagli su Solo: A Star Wars Story, secondo spin-off del franchise di Star Wars in arrivo nelle sale il prossimo maggio.

Secondo alcune voci infatti, riportate da The Sun, il film tornerà sulle ragioni che hanno portato Han Solo a indebitarsi con il malavitoso Jabba the Hutt. Da questa affermazione, non ancora confermata, si deduce che probabilmente Jabba farà la sua comparsa; inoltre tempo fa uno dei responsabili degli effetti speciali, Ben Morris, aveva confessato che il personaggio sarebbe stata la soluzione perfetta per collegare lo spin-off alla trilogia originale.

In casa Disney tutto tace ma vi terremo aggiornati.

Solo: A Star Wars Story, teaser trailer ufficiale

Ricordiamo che lo spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche ChewbaccaAlden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie, è stato incaricato Ron Howard di completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Sali sul Millennium Falcon e viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story, un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo, oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Solo: A Star Wars Story, ecco a che punto della timeline si colloca

Fonte: The Sun

Solo: A Star Wars Story, un nuovo sguardo ai personaggi da un espositore al cinema

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Ecco un nuovo sguardo ai protagonisti di Solo: A Star Wars Story grazie a un espositore cartonato, montato in un cinema, come promozione per il film in arrivo il prossimo maggio.

Ecco il video che mostra l’assemblaggio dello stand:

Solo: A Star Wars Story, il primo trailer

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Ricordiamo che lo spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche ChewbaccaAlden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie, è stato incaricato Ron Howard di completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Fonte: Twitter

Solo: A Star Wars Story, un nuovo logo ufficiale e una sinossi

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Solo: A Star Wars Story, un nuovo logo ufficiale e una sinossi

Mentre non sappiamo ancora quando uscirà il primo trailer di Solo: A Star Wars Story, la Disney ha diffuso un nuovo logo ufficiale per il film, che arriverà in sala il 25 Maggio 2018, oltre a una nuova sinossi ufficiale.

Ecco il logo e a seguire la sinossi aggiornata:

Sali sul Millennium Falcon e viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story, un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo, oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Solo: A Star Wars Story, ecco il titolo ufficiale dello spin-off

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Ricordiamo che lo spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche ChewbaccaAlden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie, è stato incaricato Ron Howard di completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

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