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Smetto quando voglio 2 e 3: al via le riprese, prima foto

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Smetto quando voglio 2 e 3: al via le riprese, prima foto

Sono partite a Roma le riprese di Smetto quando voglio – La Trilogia che porteranno il cast di Sidney Sibilia in giro per 16 settimane tra Roma, Lagos e Bangkok.

Schierata sul set l’intera squadra che torna per completare questa trilogia: Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Neri Marcorè e Valeria Solarino.

“La mia generazione è cresciuta guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella sua accezione più classica, in una trilogia” ha dichiarato Sibilia.

Ecco la prima immagine dal set:

Smetto Quando Voglio 2e3

La stesura degli script è durata quasi due anni, e le riprese dureranno diversi mesi. Immaginiamo che tutto il cast di protagonisti tornerà per entrambi i seguiti del primo film.

Smetto quando voglio 2 uscirà il 2 febbraio 2017.

Di seguito la trama del primo film: Roma, i nostri tempi. A un ricercatore universitario viene negato il rinnovo dell’assegno di ricerca; ha 37 anni, una casa da pagare, una fidanzata da soddisfare, molti amici accademici finiti per strada, stesso destino. Pietro Zinni, un chimico, non vuole fare la loro stessa fine, non vuole essere umiliato facendo il lavapiatti in un ristorante cinese, né il benzinaio per un gestore bengalese. Le sue qualifiche e il suo talento non possono essere buttati al vento. Si ingegna e scopre una possibilità ai limiti della legalità: sintetizza con l’aiuto di un suo amico chimico una nuova sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe al bando dal ministero. La cosa in sé è legale, lo spaccio e il lucro che ne derivano no. Ma fa lo stesso, i tempi sono questi. Pietro recluta così tutti i suoi amici accademici finiti in rovina, eccellenti latinisti, antropologi e quant’altro e mette su una banda. Lo scopo è fare i soldi e vedersi restituita un briciolo di dignità. Le cose poi prendono un’altra piega…

Smetto quando voglio – Masterclass: recensione del film di Sydney Sibilia

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Smetto quando voglio – Masterclass arriverà al cinema il 2 febbraio e il pubblico italiano non potrebbe essere più felice di veder tornare sul grande schermo la sclacinata Banda dei Ricercatori, i protagonisti che si erano già fatto amare nel 2014, quando Sydney Sibilia arrivò al cinema con Smetto Quando Voglio.

Smetto quando voglio – Masterclass, il secondo capitolo di una trilogia

Il sequel del film, girato back-to-back con il terzo capitolo ancora in post-produzione, si inserisce in quel lasso di tempo che, alla fine della pellicola del 2014, va dall’incidente di Alberto Petrelli (Stefano Fresi) alla costituzione di Pietro Zinni (Edoardo Leo). In quel frangente scopriamo che a Pietro viene offerta la possibilità di “espiare”: dovrà mettere insieme la sua banda per andare a caccia di smart drugs, quelle droghe sintetiche che non sono sulla lista delle sostanze vietate dal ministero, per segnalarle, elencarle e dichiararle fuorilegge. Tornano quindi all’appello Valerio Aprea (Mattia Argeri), Paolo Calabresi (Arturo Frantini), Libero De Rienzo (Bartolomeo Bonelli), Pietro Sermonti (Andrea De Sanctis), Lorenzo Lavia (Giorgio Sironi), Valeria Solarino (Giulia), i citati Pietro e Alberto, e non ultimo Neri Marcorè, il temibile Murena. Al cast già solido e rodato si uniscono Giampaolo Morelli, nei panni di un esperto di ingegneria che si arrangia come può Lucio Napoli, Marco Bonini che si trasforma in un dotatissimo conoscitore dell’anatomia umana, Giulio Bolle, un avvocato molto particolare interpretato da Rosario Lisma, la poliziotta senza scrupoli Greta Scarano e un villain insospettabile, Luigi Lo Cascio.Smetto quando voglio - Masterclass

Smetto quando voglio – Masterclass, cinema tra citazione e omaggio

Sydney Sibilia riunisce il cast e mette in piedi un’operazione più complessa e ambiziosa, che dal punto di vista registico ci conferma ulteriormente il suo valore. Il giovane regista salernitano si destreggia bene con mezzi e risorse moltiplicate rispetto alla sua opera prima e convince con un stile sicuro che prende a prestito immagini e movimenti dall’immaginario dei grandi franchise d’Oltreoceano, ma anche dalla verace tradizione del poliziottesco all’italiana, cui la trilogia di Smetto Quando Voglio sembra intimamente ispirarsi a questo secondo incontro sullo schermo.

Se il primo episodio riprendeva la trama, con un dichiarato omaggio, della celebre serie tv AMC Breaking Bad, Masterclass è un collage di suggestioni e quadri che si confondono nella commedia italiana, ritagliandosi sequenze action e un gusto che rasenta il surrealismo dei fatti raccontati. Il risultato è una risata garantita a ogni dialogo assurdo che si svolge nelle circostanze più rocambolesche possibili, in cui i nostri impreparati ma volenterosi ricercatori si vanno a infilare, con una facilità disarmante.

Smetto quando voglio – Masterclass, le new entry conquistano

Impreziosiscono la nuova storia le new entry che si adeguano perfettamente al tono del film: Morelli e Lisma in particolare sono due efficaci macchiette che si confondono con intelligenza al resto del cast, dove ognuno occupa il suo posto e le sue date caratteristiche. Sfugge alla definizione macchiettistica, forse semplicemente per la maggiore ampiezza del ruolo, il personaggio di Greta Scarano, che conferisce il giusto tocco serioso a una commedia pura. Interessantissimo il lavoro di contrappunto musicale, anche nelle scene più movimentate ed eccitanti, come la grande rapina al treno, e non diciamo di più.

 Frettoloso nel finale

Sibilia e compagnia realizzano un prodotto che partendo da un presupposto drammaturgico interessante e ben ancorato al primo capitolo, si svincola e diventa una cosa tutta nuova, eccessiva e divertente, che però risente troppo del suo “stare in mezzo”. Se anche nelle trilogie più celebri il secondo capitolo è quello più complicato, la cosa vale doppiamente per una macchina produttiva al primo approccio con questo tipo di produzione. Smetto quando voglio – Masterclass infatti soffre nel finale, quando le vicende precipitano in un finale frettoloso che rimanda troppo al capitolo successivo e conclusivo. Questa scelta mina l’autoconclusione necessaria per un buon prodotto cinematografico, anche se appartenente a un continuum narrativo.

A parte le leggera scivolata nel finale, Smetto quando voglio – Masterclass è coinvolgente e trascinante, un omaggio al cinema che fu e una finestra aperta al cinema che sarà: irriverente e intelligente, fresco nello stile e nella scrittura.

Smentita la presenza di Benedict Cumberbatch in Star Wars

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Sembra che i portavoce di Benedict Cumberbatch abbiano smentito la notizia, comparsa su alcune fonti online, della sua possibile partecipazione al riavvio del franchise di Star Wars firmato da J.J. Abrams nel ruolo di un Sith.

“Non c’è alcun fondamento di verità nella voce che Benedict è entrato nel cast di Star Wars VII-ha detto il NY Daily News –Le voci stanno circolando solo perché J.J.Abrams e Benedict hanno avuto un’ottima collaborazione professionale per il nuovo Star Trek.”

Gli stessi autori della news avevano invitato a prendere quanto riportato con cautela, dato che si trattava della parola di fonti vicine alla produzione ma nessun sito di prestigio aveva effettivamente riportato la notizia.

La scelta di Cumberbatch di lasciare Crimson Peak di Guillermo Del Toro sembrava incoraggiare l’idea della sua presenza nel cast di Star Wars, considerando che l’inizio delle riprese è stato fissato nello stesso periodo.

fonte: New York Daily News

Smaug il Magnifico: alla scoperta dei personaggi de Lo Hobbit

Smaug il Magnifico: alla scoperta dei personaggi de Lo Hobbit

Smaug, o Smog, detto Il Magnifico e Il Dorato, è un drago straordinariamente potente e colpevole di aver usurpato il trono del Re Sotto la Montagna, Thair II. Il figlio del re Thor Scudodiquercia, con un gruppo di nani, un hobbit e uno stregone, proverà a riprendersi il suo tesoro e il suo regno ne Lo Hobbit.

Un drago enorme color oro rosso lì giaceva pro­fondamente addormentato, e dalle sue fauci e dalle froge provenivano un rumore sordo e sbuffi di fumo, perché, nel sonno, basse erano le fiamme. Sotto di lui, sotto tutte le membra e la grossa coda avvolta in spire, e intorno a lui, da ogni parte sul pavimento invisibile, giacevano mucchi innumerevoli di cose preziose, oro lavorato e non lavorato, gemme e gioielli, e ar­gento macchiato di rosso nella luce vermiglia. Le ali raccolte come un incommensurabile pipi­strello, Smaug giaceva girato parzialmente su un fian­co, e lo hobbit poteva così vederne la parte inferiore del corpo, e il lungo, pallido ventre incrostato di gemme e di frammenti d’oro per il suo lungo giacere su quel letto sontuoso (Lo Hobbit).

Il drago può essere considerato il vero villain de Lo Hobbit, che tuttavia vedremo soltanto alla fine della prossima trilogia cinematografica che Peter Jackson ha realizzato dal primo romanzo di Tolkien. La principale ispirazione di Smaug viene da Beowulf, per confessione diretta dello stesso Tolkien, che nel 1936 tenne alla British Academy una lezione proprio sul poema epico.

Le caratteristiche fisiche del drago vengono espresse con dovizia di particolari ne Lo Hobbit, nel momento in cui Bilbo penetra nel cuore della Montagna e lo vede per la prima volta: color oro rosso, con una coda enorme e gigantesche ali da pipistrello, con fauci fumanti e narici sbuffanti fumo. Tolkien descrive Smaug come un essere crudele e intelligente, indipendente e solitario. Si nota in questo la forte differenza con un altro drago famoso della letteratura tolkieniana, Glaurung, fedelissimo di Morgoth e completamente dipendente da lui.

Smaug il MagnificoUnico punto debole del drago è una macchia nell’incavo della parte sinistra del petto, perché tutto il resto del suo corpo è ricoperto invece di squame impenetrabili e di pietre preziose incastonate nella sua pelle. Egli stesso smaschererà il suo unico punto di debolezza durante una conversazione con Bilbo, che farà circolare la notizia permettendo così a Bard l’Arciere di Pontelagolungo di scoccare una freccia esattamente in quel punto e abbattere definitivamente il drago. Sappiamo che durante la Ricerca dei Nani del 2941, Bilbo si intrufolò nella Montagna Solitaria, dove Smaug riposava steso sul tesoro di Thrain II, causandone così la sconfitta.

Nella versione cinematografica diretta da Peter Jackson sarà l’attore inglese dalla profonda voce cavernosa Benedict Cumberbatch a dare la voce al drago. Inoltre l’attore presterà anche i suoi movimenti a Smaug tramite l’ormai collaudata motion capture.

Smallville: Michael Rosenbaum condivide gli aggiornamenti sulla serie animata

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Smallville rimane uno dei programmi TV più amati mai realizzati tra quelli basati su personaggi dei fumetti e, per molti fan della DC, Tom Welling e Michael Rosenbaum rappresentano le incarnazioni perfette dell’Uomo d’Acciaio e di Lex Luthor.

La serie ha avuto una lunga durata, iniziata nel 2001 prima di concludersi nel 2011 dopo 10 stagioni memorabili. Tuttavia, i fan erano ansiosi di saperne di più e alla fine hanno ottenuto un sequel di fumetti che descriveva in dettaglio il tempo trascorso dall’eroe come Superman. Welling e Rosenbaum hanno passato anni a stuzzicare i fan sui piani per un revival animato e, in un’intervista con ComicBook.com Michael Rosenbaum ha confermato di essere ancora nelle primissime fasi di sviluppo.

“Tom e io stiamo lavorando su una serie animata di Smallville che stiamo cercando di realizzare. Ci vorrà del tempo”, ha spiegato l’attore. “Ma i creatori di Smallville sono affezionati, vogliono farne parte. E noi, sai, quando sarà il momento giusto, lo presenteremo. Sai, ci stiamo lavorando e abbiamo alcune animazioni libere su cui abbiamo lavorato con qualcuno che è stato semplicemente fenomenale. Sembra fantastico. Quindi, se riuscissimo a realizzarlo, sarebbe fantastico.”

La decisione finale spetta a Warner Bros. Discovery e DC Studios. Quest’ultimo è gestito da James Gunn, un vecchio amico di Rosenbaum, e l’alunno di Smallville avrebbe continuato a riflettere su un eventuale ritorno alla DC e si sarebbe scherzosamente chiesto perché non gli fosse stato chiesto di apparire in Superman del 2025.

“Qualunque cosa mi venga in mente, la guardo, e se non è troppo sciocca, o se mi fa ridere, o penso che potrei fare davvero un buon lavoro o penso di poter impressionare, lo farò. Quindi sono a quel punto della mia carriera in cui voglio solo fare le cose che amo, che voglio fare.” “Ovviamente mi piacerebbe lavorare di nuovo con il mio amico James. Gli ho chiesto: “Perché non sono in Superman? Perché in qualche modo non sono nel film?'” ha aggiunto Rosenbaum. “Va bene, però. Gli auguro tutta la felicità. Merita tutto il successo che ha. Ha un enorme talento. Quando sarà la cosa giusta, me lo chiederà. Oppure non lo farà.” “E questo va oltre l’amicizia. Quando i tuoi amici escono e fanno grandi cose, tu dici: ‘Ehi, sanno che sono qui. Conoscono il mio numero.’ E tu speri solo per il meglio.”

Michael Rosenbaum Superman: LegacySuperman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Smallville: il “cambio di regime” alla Warner Bros. ha messo in pausa la serie sequel animata “per un po’”

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Quasi 15 anni dopo la fine della storia delle origini di Superman, i fan di Smallville dovranno aspettare ancora un po’ per una potenziale continuazione animata. Con David Corenswet che farà il suo debutto come Uomo d’Acciaio nel nuovo Superman del DCU, in prima visione il 10 luglio, il co-creatore di Smallville, Alfred Gough ha recentemente spiegato che l’incarico di James Gunn e Peter Safran come co-CEOS dei DC Studios ha portato il suo progetto “fuori dal tavolo per un po‘”.

Il problema della maggior parte dei progetti in fase di sviluppo in qualsiasi studio e/o rete è il cambio di regime”, ha dichiarato Alfred Gough nel podcast Talk Ville, condotto dalle star di Smallville, Tom Welling e Michael Rosenbaum. “La Warners ha ovviamente affrontato molte cose, e penso che il fatto che stiano per fare un nuovo reboot di Superman, purtroppo, credo che tenga la nostra cosa fuori dal tavolo per un po’”, ha aggiunto Gough, che ha sviluppato la serie con Miles Millar.

Ma tutto torna in una forma o nell’altra, ho letto proprio l’altro giorno che stanno facendo un reboot di Buffy per Hulu”. L’aggiornamento arriva un anno dopo che Rosenbaum aveva annunciato che lui e Welling stavano sviluppando il seguito animato con il cast e i creatori originali della serie. “Tutto quello che posso dire è che è una grande idea. Abbiamo Al e Miles, i creatori di Smallville, che ci sostengono”, ha dichiarato. “Quando sarà il momento giusto, vorremmo fare questa cosa: proporla alla Warner Bros. Deve essere il momento giusto, e adesso non è il momento giusto”.

Rosenbaum ha aggiunto: “C’è stato lo sciopero, c’è stato un cambio di dirigenti alla DC – uno dei quali è uno dei miei migliori amici al mondo, James Gunn. Quando sarà il momento giusto, penso che sia una cosa impossibile da non fare, a meno che non abbiano altre idee. Ci piacerebbe farlo, tutto il cast vorrebbe farlo”. Nel frattempo, i fan di Smallville hanno potuto rivedere il Clark Kent di Welling nel 2019 nell’evento crossover dell’Arrowverse “Crisis on Infinite Earths”, dove si è riunito con Erica Durance nel ruolo di Lois Lane.

Smallville: 10 cose che non sai sulla serie

Smallville: 10 cose che non sai sulla serie

Smallville è una di quelle che serie che ha rivoluzionato il concetto stesso di serie tv, cambiando il corso della storia grazie alla sua struttura visiva e narrativa. La serie, andata in onda per ben dieci anni (dal 2001 al 2011) ha avuto la capacità di puntare su un personaggio di grande attrazione, riuscendo a conquistare milioni di spettatori in tutto il mondo grazie anche alle performance degli attori.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Smallville.

Smallville serie

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1. All’inizio lo show si sarebbe dovuto svolgere su Batman. In origine, la Tollin/Robbin Productions aveva in programma di realizzare uno spettacolo che seguisse la storia di un giovane Bruce Wayne prima che diventasse Batman. Siccome la Warner aveva deciso di realizzare  Batman Begins (2005) e non voleva che il film andasse a competere con un programma televisivo, la produzione ha allora suggerito a Peter Roth, presidente della Warner Television, di sviluppare uno spettacolo sul giovane Clark Kent, diventato poi Smallville.

2. Ci sarebbe potuto essere un altro Clark Kent. Milo Ventimiglia aveva fatto l’audizione per poter interpretare il protagonista. Anche se il ruolo è andato poi a Tom Welling, i produttori della Warner gli hanno poi dato il suo ruolo in Una mamma per amica.

3. È stato proposto un crossover con Supernatural (2005). L’idea è stata proposta quanto prima, ma è stata subito scartata. Sam e Dean Winchester avrebbero dovuto salvare Tom Welling dall’infame “Maledizione di Superman” che avrebbe presumibilmente ucciso i precedenti interpreti di Superman.

4. Vengono continuamente proposti i colori di Superman. In ogni episodio di Smallville, Clark Kent può essere visto mentre indossa una qualsiasi combinazione di rosso, giallo e blu, ovvero i colori che indosserà un giorno che sarà diventato Superman.

5. Una serie lunga 10 stagioni. Smallville è stata una delle serie tv più longeve mai conosciute, tanto da essere costituita da dieci stagioni sviluppatesi lungo 217 episodi da 42 minuti l’uno. Prodotta dal 2001 al 2011, la serie ha appassionato milioni di spettatori in tutto il mondo, tenendoli incollati al televisore per dieci anni.

Smallville in streaming

6. È disponibile in streaming digitale. Grazie alla sua presenza in streaming digitale legale, la serie tv è visibile da chi abbia voglia di vederla o rivederla. Infatti, Smallville è disponibile alla visione sulla piattaforma Amazon Prime Video.

Smallville: il cast

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Il cast della serie tv comprende Clark Kent/Kal-El/Superman (stagioni 1-10), interpretato da Tom Welling, Chloe Sullivan (stagioni 1-10), interpretata da Allison Mack, Lana Lang (stagioni 1-7; ricorrente 8), interpretata da Kristin Kreuk, Lex Luthor (stagioni 1-7; guest 10), interpretato da Michael Rosenbaum, Pete Ross (stagioni 1-3; guest 7), interpretato da Samuel Jones III, Whitney Fordman (stagione 1, guest stagione 2), interpretato da Eric Johnson, Jason Teague (stagione 4), interpretato da Jensen Ackles, Martha Kent (stagioni 1-6; guest 9-10), interpretata da Annette O’Toole, Jonathan Kent (stagioni 1-5; ricorrente 10), interpretato da John Schneider, Lionel Luthor (stagioni 2-7; ricorrente 1, 10), interpretato da John Glover, Lois Lane (stagioni 5-10; ricorrente 4), interpretata da Erica Durance, Henry James “Jimmy” Olsen (stagioni 7-8; ricorrente 6; guest 10), interpretato da Aaron Ashmore, Kara Zor-El/Kara Kent/Linda Danvers/Supergirl (stagione 7; guest 8 e 10), interpretata da Laura Vandervoort, Oliver Queen/Freccia Verde (stagioni 8-10; ricorrente 6; guest 7), interpretato da Justin Hartley,Tess Mercer/Lutessa Lena Luthor (stagioni 8-10), interpretata da Cassidy Freeman, Davis Bloome/Doomsday (stagione 8), interpretato da Sam Witwer, Maggiore Zod (stagione 9; guest 10), interpretato da Callum Blue,

7. Due fratelli hanno partecipato alla serie. I fratelli gemelli Shawn e Aaron Ashmore sono apparsi entrambi nello show durante le stagioni. Infatti, Shawn ha interpretato Eric Summers in Leech (stagione 1) e Asylum (Stagione 3), mentre Aaron ha vestito i panni di Jimmy Olsen dalla sesta stagione in poi.

8. Due personaggi sono stati creati appositamente. Chloe e Whitney sono stati creati appositamente per lo spettacolo: infatti, non sono mai stati citati nei fumetti di Superman. Tuttavia, nel 2003, la DC Comics ha annunciato che Chloe sarebbe stata introdotta a pieno nei fumetti di Superman.

9. Tom Welling non era un fan del personaggio. Sebbene interpreti il protagonista, Tom Welling ha ammesso in diverse interviste di non essere stato un fan dei fumetti di Superman. Tuttavia, secondo l’attore la sua totale mancanza di conoscenza delle mitologia del personaggio lo avrebbe aiutato a dare un suo ritratto personale di Clark senza nessun tipo di influenza.

Smallville e Supergirl

10. È stata richiesta a gran voce la presenza di Welling. I fan hanno chiesto a Tom Welling di riprendere il ruolo di Clark Kent nella serie Supergirl. Tuttavia, l’attore ha affermato che Clark non potrebbe esistere in quell’universo a causa della diversa essenza presente in entrambi gli spettacoli. Secondo lui “Non c’è davvero nulla in comune, non ci sono paralleli, dico che sono un fan di quello che stanno facendo e penso stiano facendo un ottimo lavoro”.

Smallville: stagioni e episodi


 

Smallville 10 stagione

Smallville 10 stagione

In 10×01 Oliver viene torturato incessantemente da Rick Flag fino a quando Chloe, che ha usato l’elmetto del Dr. Fate per trovarlo, si scambia per lui. Risvegliato in un laboratorio segreto di LuthorCorp tra cloni Lex parziali, Tess incontra il giovane Alexander prima che l’anziano assetato di sangue la abbattesse e usa Lois, che ha consentito la guarigione di Clark rimuovendo la fatale criptonite blu, per creare una trappola sadica. Nonostante il suo successo, Clark lascia che la sua fiducia venga minata da Jor-El nella fortezza di ghiaccio, ma ripensandoci dopo una breve chiacchierata di Jonathan.

In 10×02 Oliver rintraccia il suo tormentatore Rick Flag, scopre che lo ha scambiato con Chloe, che è morto avvelenato, e informa Clark, che lo aiuta a capire che Chloe ha effettivamente messo in scena la sua finta morte. Durante l’incarico del Daily Planet in Egitto, Lois incontra l’archeologo Carter Hall e presto sospetta che la sua storia su un principe faraonico reincarnato sia autobiografica. A Clark non piace il suo sostituto dello staff Cat Grant, ma la salva dall’assassino mai identificato, ma infallibile Deadshot e scopre che era il vero bersaglio, assunto da Flag, sapendo che la debolezza di Superman è il suo nobile bisogno di …

In 10×03 Clark è sbalordito quando Kara torna sulla Terra e gli dice che Jor El l’ha mandata per fermare la forza oscura che sta arrivando perché non crede che Clark possa gestirla. Nel frattempo, Lois affronta Gordon Godfrey, un DJ radiofonico scioccante che ha fatto una crociata contro gli eroi, dopo aver minacciato la Freccia Verde. Tuttavia, dopo che Godfrey è posseduto dalla forza oscura, prende in ostaggio Lois e Clark e Kara devono venire in suo soccorso.

In 10×04 Ancora meditando seriamente il suo posto nella vita, Clark lascia che Lois lo trascini nella riunione del liceo di Smallvillle. Invece di godere del suo status di eroe, mentre Lois brilla meno di quanto si aspettasse, Clark si preoccupa quando individua Brainiac, ma si scopre che è tornato dal futuro con l’anello delle Legioni per mostrare a Clark quanto sia vitale il suo contributo per prevenire un futuro orribile per lui , Oliver, i loro amici e il mondo.

In 10×05 Oliver si gode il suo nuovo ruolo pubblico da quando si è dichiarato supereroe, ma sente disperatamente la mancanza di Chloe e si sente in colpa. Il suo esempio ispira ulteriormente Clark a raccontare almeno Lois, ma proprio quando si incontrano a tal fine un gioiello egiziano consente alla dea faraonica Iside di prendere possesso del suo corpo, desiderosa di rianimare la sua amata Osiride, tutto ciò che è necessario essere a portata di mano da una grande esposizione a Metropolis, ma questo farebbe anche rivivere il suo regno, l’inferno, sulla terra. Tess, che è altrimenti preoccupata per Alexander, il clone di Lex, si unisce a Oliver e Clark alla Torre di Guardia, dove …

In 10×06 Clark esamina un villaggio rurale in cui la kriptonite blu nell’acqua non ha effetti negativi noti. Tuttavia, quando suona un campanello, il deputato locale rimpiange con dispiacere il giornalista ficcanaso “nel momento e nel luogo sbagliati”. Lois ha un incidente d’auto nelle vicinanze ed è allattato da una famiglia di Amish. Eppure, quando vuole andarsene, scopre la loro agghiacciante vera intenzione, come fa la setta estremamente aberrante con una femmina ogni anno. Nella villa di Luthor, Alexander insiste per essere chiamato Lex e la sua condizione di invecchiamento richiede feste di compleanno “regolari”. Il piano di Mercer di dargli una cura se il …

In 10×07 Clark è tutt’altro che colpito dal fatto che Lois osa a malapena rimproverare gli scherzi meschini di sua sorella minore su entrambi, mentre si contorce per ciascuno, anche offensivo, capriccio di Pa, il generale Sam Sam, come loro ospite del Ringraziamento. Clark ospita fermamente ma educatamente le corsie, mentre ragiona contro l’appoggio del generale a un disegno di legge per rendere obbligatoria la ‘registrazione’ per i supereroi, una trappola ovvia data agli antecedenti dei sostenitori del congresso. Mentre Oliver li indaga, Clark salva tutti dal proponente razzo machiavellico di Rick Flag sulla vita del generale. Solo quando Lois …

In 10×08 Clark accompagna Tess, che ha fatto scatenare gli incubi dell’infanzia da un carillon misteriosamente consegnato, all’orfanotrofio dove è stata lasciata dai suoi genitori. Scoprono nel modo più duro “Nonnina”, che lo gestisce, lontano dalla sua immagine filantropica, in realtà governa spietatamente un anello di ragazze del potere lavate dal cervello. Alla fine il generale ha inviato a Lois il video realizzato dalla sua defunta madre quando moriva di cancro. Avendo a che fare con ricordi dolorosi e dolorosi, finisce per scavare negli antenati parentali kryptoniani di Clark nella fortezza.

In 10×09 Oliver mette alla prova il Vigilante Registration Act uscendo in una conferenza stampa, elogiato dal generale responsabile. Come temuto, viene torturato in una prigione segreta per accendere i suoi amici supereroi. Tess aiuta a elaborare il progetto dai piani di Luthor per una struttura sottomarina di massima sicurezza, costruita in sei volte. Arthur Curry di Aquaman e la sua nuova moglie Mera scoprono e penetrano in quello in cui è tenuto Oliver, ma il generale inizia piuttosto l’autodistruzione. Clark rimane cauto e si lancia in soccorso ma deve fare i conti con una contromisura specifica.

In 10×10 Tess acquisisce una scatola kryptoniana che una volta apparteneva a Lionel Luthor. Quando Clark attiva accidentalmente la scatola, viene trasportato in un universo parallelo dove Lionel ha trovato Clark nei campi di grano invece che nei Kent. In questo universo, Clark Luthor è un assassino e Lois è fidanzato con Oliver ed entrambi odiano Clark. Clark deve stare attento a non dare la mancia a Lionel che non è suo figlio mentre cerca di capire come tornare sulla Terra dove il mostro Clark Luthor è stato trasportato al suo posto.

In 10×11 Mentre la minaccia del VRA si intensifica, Clark prende l’iniziativa chiudendo la torre di guardia e dichiarando la Lega ufficialmente sotterranea, ma questo sarà sufficiente per impedire al tenente Trotter e Slade Wilson, noti anche come Deathstroke, di esporli? Le tensioni aumentano in questo finale di metà stagione.

In 10×12 Clark, Oliver, Lois e Dinah sono tornati a casa dopo una lunga prigionia VRA, con ricordi confusi e derubati di tutti i supereroi. Credono di essere stati torturati in un laboratorio sperimentale nientemeno che da Chloe, quindi temono che abbia cambiato parte. Quindi lei, o meglio il suo avatar, appare nei sogni a ciascuno di loro, sostenendo che hanno perso i loro poteri solo in un’illusione virtuale, che può comunque ucciderli per davvero. Li chiama a fidarsi di lei, a spezzare l’incantesimo virtuale credendolo falso e quindi a tornare alla realtà, con la squadra di Rick Flag. Oliver fa così …

In 10×13 Clark è sorpreso di vedere Martha sulla notizia mentre parla a una manifestazione pro-vigilante. Tuttavia, la sorpresa si trasforma rapidamente in orrore quando lui e Lois guardano mentre Martha viene ferito in un attacco alla televisione nazionale. Nel frattempo, Lionel si rivela al mondo e rivendica LuthorCorp da Tess e Oliver. Lois e Chloe decidono di rallegrare Clark mostrandogli i video di migliaia di sostenitori dei vigilanti che professano il loro sostegno a The Blur.

In 10×14 Chloe e Oliver vengono scambiati per agenti dell’FBI che indagano sulla recente serie di omicidi di Desaad e la coppia viene rapita dai seguaci di Desaad. Desaad cerca di infettare Chloe con l’oscurità. Nel frattempo, Lois dice a Clark che deve essere più attento con la sua identità e suggerisce un travestimento.

In 10×15 Dopo che Zatanna ha inviato una bottiglia di champagne addizionata magicamente a Clark e Lois per le loro feste di addio al celibato / nubilato, la banda perde i sensi dopo il brindisi, solo per svegliarsi la mattina dopo e rendersi conto di non ricordare nulla della sera prima. Mentre cerca di ripercorrere i propri passi, Lois si rende conto di aver perso l’anello di fidanzamento e trascina Oliver al Casinò di Fortuna dove pensa di averlo perso. I due si imbattono in Fortune, l’eccentrico proprietario del casinò, che li accusa di avergli rubato del denaro. Nel frattempo, Clark dice a Chloe che ha un ricordo di aver rubato un blindato …

In 10×16 Lionel e Tess si scontrano in una battaglia per il nome Luthor. Clark e Lois sono sbalorditi dall’ultimo regalo di Tess.

In 10×17 Clark Kent è di umore nostalgico dopo che Martha ha firmato l’atto per la fattoria come regalo di nozze, chiedendosi se suggerisce che lui e Lois dovrebbero vendere e trasferirsi. Clark Luthor lo sorprende, usando la scatola degli specchi e frantumandola dopo aver mandato Kent nel suo mondo, quindi prendendo in giro tutti per un po ‘, in cerca di sanguinosa vendetta su almeno un Luthor. Kent si ritrova, il nemico pubblico numero uno contro il quale tutti cariscono la kryptonite verde, al funerale di Oliver, dove un amaro Jonathan rimprovera lo ‘scrooge’. Riconosciuto e aiutato dall’altra Loide, cerca di placare …

In 10×18 Clark ottiene un restyling inverso da Lois, al fine di diventare un topo grigio quando il Blur diventa pubblico. Proprio in quel momento, emerge un nuovo supereroe affamato di media: Booster Gold, che ruba sistematicamente lo spettacolo. Clark scopre che Booster è venuto dal futuro con un anello del legionario, probabilmente rubato. Generalmente vittima di bullismo, lo scolaro timido Jaime Reyes viene inavvertitamente infettato dallo scarabeo alieno che Booster è stato assunto per recuperare per l’industriale Ted Kord, quindi trasformato nel Blue Beetle, un mostro incontrollabile. Clark potrebbe esporre Booster come un finto codardo, ma …

In 10×19 Dopo che il generale Slade bandito viene trovato sulla terra, Clark si rende conto che il portale della Zona Fantasma deve essere aperto e decide di chiuderlo, per quanto pericoloso dato che i suoi super poteri non funzionano lì. A Oliver è stato negato di venire, ma è stato sorpreso. Gli eroi trovano la zona sotto il dominio del generale Zod, che attende con impazienza la sua vendetta per entrambi i mondi su Clark e gli viene promesso il pieno dominio da Darkseid se elimina il grande avversario kryponiano. Quindi Clark è costretto ad entrare nel combattimento mortale dei gladiatori nell’arena di Zod, mentre a Oliver viene offerta un’alternativa e viene ricordato …

In 10×20 Alla ricerca dell’arco di Orione, l’unico mezzo noto per fermare l’Oscurità, Oliver e Kara raggiunsero autonomamente lo stesso santuario sotterraneo intrappolato tra le tette. Kara è rimasta intrappolata, ma Oliver la salva in stile Indiana Jones. Insieme decifrano e seguono gli indizi a prua, solo per avere un’amara sorpresa. Nel frattempo, invece di dare la sua benedizione nella fortezza, Jor-El trasferisce temporaneamente i superpoteri di Clark alla sua sposa già troppo arrogante.

In 10×21 La storia di Clark Kent culmina in questo finale di due ore della serie mentre Clark compie l’ultimo passo per diventare l’Uomo d’Acciaio.

Smallville 9 stagione

Smallville 9 stagione

In 9×01 Clark decide di essere pronto per iniziare gli allenamenti nella Fortezza della solitudine per diventare “Superman”. Tuttavia, lo spirito di Jor-El insiste sul fatto che ritorni a Metropolis per tagliare i legami con le persone che conosce prima di iniziare. Lois riappare in città senza ricordare di sparire nel futuro. La sua indagine su un incidente con una monorotaia la mette in contatto con un nuovo giornalista di nome John Corben. John è contrario al “Red and Blue Blur” e possiede un potere e un’identità segreti. Nel frattempo, l’amicizia di Chloe con Clark si deteriora quando rifiuta di usare …

In 9×02 Dopo essere stato investito da un camion, John Corben diventa una cavia umana quando il suo cuore viene sostituito da una macchina alimentata da rocce meteoriche, che, a sua volta, gli conferisce una forza straordinaria, e si rende conto di poterlo usare per catturare la sua preda. .la sfocatura rossa e blu.

In 9×03 Clark, inconsapevolmente, si espone a Zod quando viene rilasciato un virus su Metropolis che trasforma i suoi abitanti in zombi.

In 9×04 Dopo un incidente, Clark (Tom Welling) riesce a leggere la mente di Lois, poi le chiede di uscire. Nel frattempo, un Oliver lavato si ritrova in pericolo.

In 9×05 Una donna misteriosa costringe Oliver a giocare in una pericolosa partita di roulette russa e poi risulta morto. La polizia crede che Oliver sia responsabile e lo arresta, mentre Clark decide con riluttanza di provare l’innocenza di Oliver. Nel frattempo, Lois affronta rabbiosamente Clark sulla sua conoscenza del tentativo di suicidio di Oliver.

In 9×06 Oliver cerca di aiutare una giovane ragazza di strada, Mia AKA Speedy, a uscire dalla sua vita pericolosa offrendo di addestrarla, ma Mia lo attraversa due volte. Lois chiede a Clark di aiutarla a trovare un lavoro come conduttrice televisiva in onda, ma i due sono scioccati quando la stazione vuole assumerli come una squadra.

In 9×07 Jor-El arriva misteriosamente alla fattoria del Kent per nascondere il Libro di Rao, ma incontra invece Chloe. Gli dice che suo figlio, Kal-El è sulla Terra e vive nella fattoria. Convinto che il Blur sia Jor-El, Zod chiede aiuto a Tess nel trovarlo per costringerlo a rivelare il segreto dei suoi poteri. Clark capisce che Jor-El è vivo e sulla Terra e corre per trovarlo prima di Zod.

In 9×08 I gemelli del supereroe Zan e Jayna (aka: i Wonder Twins) si presentano a Metropolis per aiutare “The Blur” a combattere il crimine con le loro abilità che cambiano forma. Ma gli adolescenti goffi e ingenui finiscono per fallire diversi soccorsi, facendo sbarcare Clark in acqua calda con l’ufficio del procuratore distrettuale. Clark decide di farsi avanti come The Blur per cancellare il suo nome nonostante le proteste di Chloe. Nel frattempo, Lois inizia a vedere un terapeuta per affrontare i suoi crescenti sentimenti romantici per Clark e si avvicina pericolosamente alla scoperta della sua identità segreta.

In 9×09 Tess rapisce Lois per scoprire dove è andata dopo essere scomparsa per settimane. La memoria del futuro di Lois raffigura una metropoli sotto il dominio di Zod e Clark impotente sotto il sole rosso, mentre Chloe forma un gruppo di resistenza con Oliver. Dopo aver appreso di questi eventi futuri, Clark prende una decisione importante su Zod.

In 9×10 Qualcuno con le abilità di Oliver come arciere prende di mira Lois e Chloe.

In 9×11 Un uomo di nome Sylvester Pemberton rintraccia Chloe e le dice che sa della sua squadra di supereroi e ha bisogno del loro aiuto. Tuttavia, prima che possa spiegare chi è, viene attaccato e ucciso da Icicle. L’indagine di Clark e Chloe conduce Clark all’ex quartier generale della Justice Society of America, una squadra sotterranea di supereroi, dove incontra Nelson (AKA: Dr. Fate), Carter Hall (AKA: Hawkman) e Courtney (AKA: Star Ragazza). Courtney supplica Hawkman e il Dr. Fate di aiutarla a catturare l’assassino che sta prendendo di mira il loro gruppo ma sono riluttanti …

In 9×12 Clark incontra la maga Zatanna (dall’episodio “Hex”) a una convention di fumetti, dove gli dice che suo padre ha incantato una copia del fumetto “Warrior Angel” e detiene poteri magici. Un ragazzo di nome Alec ruba il fumetto e sviluppa superpoteri, trasformandosi in Warrior Angel e salvando Chloe da un orribile incidente che non conosce le vere origini di Alec. Nel frattempo, Lois diventa gelosa della relazione di Clark con Zatanna.

In 9×13 È San Valentino e mentre Clark è fuori ad un appuntamento con Lois, inconsapevolmente viene infettato dalla kriptonite di pietre preziose, che ha proprietà magiche che soddisfano i desideri. Clark dice a Lois che vorrebbe che avessero una relazione più tradizionale, quindi Lois lascia il Daily Planet, va a vivere con Clark e inizia a pianificare il loro matrimonio. Ancora inconsapevole del suo nuovo potere, Clark dice anche casualmente a Chloe che vorrebbe trascorrere più tempo a guardarlo, quindi una Chloe infetta prende a cuore il suo desiderio e punta su un nuovo obiettivo: Lois. Nel frattempo, Zod litiga con …

In 9×14 Clark fa squadra con la moglie di Zod, Faora, per indagare sul rapimento di sua sorella, Vala, e di numerosi kandoriani che hanno sperimentato gli umani per trovare un modo per rivendicare i loro super poteri, mentre Lois stessa viene rapita da Bernard Chisholm, un l’ex medico su cui i Kandoriani sperimentarono, affermando che ci sono alieni sulla Terra e vuole che lo scettico Lois scriva un articolo al riguardo. Ma quando Zod se ne va da solo e cerca di fermare Chisholm, senza i suoi super poteri, Clark è in conflitto sul fatto di salvare la vita al suo nemico. Nel frattempo, Oliver …

In 9×15 Clark fa squadra con la moglie di Zod, Faora, per indagare sul rapimento di sua sorella, Vala, e di numerosi kandoriani che hanno sperimentato gli umani per trovare un modo per rivendicare i loro super poteri, mentre Lois stessa viene rapita da Bernard Chisholm, un l’ex medico su cui i Kandoriani sperimentarono, affermando che ci sono alieni sulla Terra e vuole che lo scettico Lois scriva un articolo al riguardo. Ma quando Zod se ne va da solo e cerca di fermare Chisholm, senza i suoi super poteri, Clark è in conflitto sul fatto di salvare la vita al suo nemico. Nel frattempo, Oliver …

In 9×16 Tess crea un’elaborata bufala per rapire Oliver / Freccia Verde e lo consegna al losco capo della società segreta Checkmate, Amanda Waller, che gli dice che il governo lo sta reclutando per servire il suo paese. Tuttavia, Green Arrow scappa prima che possano imparare la sua identità. Dopo che Oliver ha portato Clark e Chloe a sapere cosa gli è successo, i tre indagano e Clark è sorpreso di trovare John Jones che sta indagando anche sul rapimento di Oliver. Clark sente che John gli sta nascondendo delle informazioni. Oliver e Clark sono scioccati quando Tess …

In 9×17 Zod continua a fingere di essere “The Blur” e chiede a Lois di indagare su uno dei laboratori segreti di Tess. Un’esplosione scuote il laboratorio e Lois viene salvato da John Corben che fu oggetto di molteplici esperimenti. Durante le indagini sull’esplosione, Clark è esposto alla kryptonite rossa. E Clark infetto porta Zod alla Fortezza. Tess si rivolge a Chloe per chiedere aiuto e inviano Corben per impedire a Clark di rivelare tutti i suoi segreti.

In 9×18 Il nuovo editore dice a Clark e Lois che solo uno di loro ‘imps’ può mantenere il suo lavoro. collaborano ancora, sperando che un super scoop gli faccia cambiare idea. Un’opportunità apparente è quando Raymond Sacks, licenziato come procuratore distrettuale per aver ordinato un tentativo fallito nella vita di Lois, è stato risparmiato dall’accusa e ha organizzato una festa in discoteca. Clark viene avvisato da Chloe che il segreto della sfocatura è compromesso dal contatto dell’impostore Zod con Lois. Scopre Maxwell Lord, un ricco magnate e ladro di livello del re di Checkmate, arruola Sacks per un piano per identificare il Blur, che un ragazzo delle consegne ha fotografato, quindi …

In 9×19 L’ultima intrusione di Tess, alla Torre di Guardia, e l’eccessivo meccanismo di blocco di Chloe, bloccano la coppia, probabilmente per essere uccisa mentre Checkmate rompe gli ultimi firewall. Intrudendo la villa dei Luthor, Oliver affronta Zod, il cui lato offensivo riemerge, ora dotato di superpoteri. Clark deve salvare i suoi amici e spera di fare lo stesso per i Kandoriani, uno dei quali trasporta il nascituro ignaro di Zod, ma la segretezza a tutto tondo ha prezzi terribili.

In 9×20 Clark è sorpresa quando Martha Kent torna a Smallville per una visita, ed è in un’altra sorpresa quando porta con sé il suo nuovo fidanzato, Perry White, che dopo aver appreso del licenziamento di Clark dal Daily Planet, vuole aiutare Clark a reclamare il suo lavoro da cercando di acquisire la posizione di caporedattore. Nel frattempo, Chloe e Clark cercano di trovare un modo per fermare Zod e il suo esercito di Kandoriani prima che possano conquistare la Terra.

In 9×21 Zod scatena il suo esercito sul mondo, costringendo Chloe a chiamare rinforzi da vecchi amici. Zod dice a Lois di essere The Blur e le chiede di rubare il Libro di Rao da Clark. Lacerato tra Clark e The Blur, Lois chiede a Clark di venire pulito con lei per tutto, ma lui rifiuta. Chloe e Oliver tentano di ricollegare il sistema satellitare della Torre di Guardia per combattere i Kandoriani ma con l’orrore di Chloe, Oliver viene catturato sul posto e scompare. Tess tenta di fermare Zod ma la lascia aggrappata alla vita. Clark e Zod combattono per il controllo della Terra.

Fonte: IMDb

Smallville, la serie tv: cast, trama e personaggi

Smallville, la serie tv: cast, trama e personaggi

Nei primi anni duemila molti network hanno mandato in onda nuove serie tv dedicate al mondo teen e che sono diventate dei cult della televisione. Stiamo parlando di serie come Gilmore Girls, Roswell, Everwood, Veronica Mars, One Tree Hill e ovviamente Smallville.

Creata da Alfred Gough e Miles Millar per il network della CW, Smallville racconta dell’adolescenza di Clark Kent e dell’inizio del mito di Superman, uno degli eroi più famosi dell’universo DC Comics.

Smallville cast e trama

Nella notte del 16 ottobre del 1989 una pioggia di meteoriti contenenti materiale radiattivo, la kriptonite, si abbatte sul Kansas e sulla cittadina di Smallville. Jonathan Kent (John Schneider) e sua moglie Martha Kent (Annette O’Toole), trovandosi poco distanti dal punto dell’impatto, si avvicinano alla zona e scoprono un bambino vicino a un’astronave. I coniugi quindi decidono di trarre in salvo il piccolo, portandolo via con sé e crescendolo come fosse un figlio.

Dodici anni più tardi, il piccolo bambino alieno è ormai cresciuto e fa parte della famiglia. Clark Kent (Tom Welling) è un adolescente dal carattere buono e paziente, sempre disposto ad aiutare gli altri, rispettoso e coraggioso. Cosciente di aver dei poteri sovrumani ma non in grado ancora di controllarli completamente, Clark tenta di stare fuori da guai.

https://youtu.be/DoBFUuqQYyk

Tuttavia, c’è chi a scuola indaga sulla pioggia di meteoriti del 1989 e sugli effetti del materiale radioattivo dei frammenti ancora presenti sul suolo dell’impatto. Una delle giornaliste più curiose e che vuole andare in fondo a questa storia è Chloe Sullivan (Allison Mack), migliore amica di Clark, una ragazza molto intelligente e intraprendente con una terribile cotta per il giovane Kent.

Secondo le indagini di Chloe, pare ci siano dei ragazzi che, a causa delle fuoriuscite di materiale radioattivo, abbiano subito delle mutazione genetiche e sviluppato degli strani poteri. Ma se questo strano materiale, la kryptonite, dona agli altri poteri straordinari e pericolosi, a Clark causa non pochi problemi. Sembra infatti che il ragazzo risponda in maniera opposta all’esposizione alla kryptonite che gli causa forti dolori.

Smallville, Clark Kent e Lex Luthor: la nascita di un’amicizia

Durante le sue indagini, Chloe, affiancata da Clark e dall’amico Pete Ross (Sam Jones III), finirà per mettersi nel guai, intralciando i piani del malvagio miliardario Lionel Luthor (John Glover), padre di Lex Luthor (Michael Rosenbaum). A complicare ulteriormente le cose c’è la nascita di una strana amicizia tra Lex e Clark, nata a seguito del salvataggio del giovane miliardario da parte di Kent durante un incidente stradale.

[SPOILER ALERT]

https://youtu.be/REsO0CTgZpA

Lex, distratto dal cellulare alla guida della sua macchina sportiva, sbanda e finisce contro il guard rail, investendo Clark e facendo finire entrambi nel fiume. Kent, uscito illeso dall’impatto con l’auto, si tuffa e porta in salto Lex, intrappolato nella sua macchina.

Nonostante Clark gli abbia salvato la vita e i suoi ricordi siano confusi, Lex non riesce a non pensare al momento dell’impatto e al fatto che il giovane Kent fosse proprio sulla sua traiettoria. Come mai Clark è riuscito a salvarsi nell’impatto? E come ha fatto da solo a tirarlo fuori dalle macerie inabissate della sua macchina? Ci sono tante cose che non tornano in quell’incidente e Lex è intenzionato a scoprire la verità.

Grazie a quel salvataggio, tra Lex e Clark comincia una strana amicizia, rapporto che nel corso del tempo subirà alcune radicali trasformazioni. Mentre Clark, infatti, sembra credere alla buona fede di Lex, il giovane miliardario comincia a indagare alle sue spalle, prendendo informazioni sulla sua vita. C’è qualcosa di misterioso in Clark che Lex non vede l’ora di scoprire.

Smallville episodi: l’evoluzione della serie nelle stagioni

Nel corso della prima stagione impariamo a conoscere pian piano tutti i personaggi principali di Smallville. In ogni puntata, Clark e compagni si trovano alle prese con il cosiddetto “mostro della settimana”, ovvero un essere umano che, colpito dalle radiazioni della kryptonite, ha sviluppato degli strani poteri che utilizza per i suoi loschi scopi.

Dopo lo strano incidente con Lex Luthor, Clark capisce di avere poteri sovrumani che vanno ben oltre la sua immaginazione, poteri che può utilizzare per aiutare gli altri e la città a fermare questi criminali. Nonostante però le sue intenzioni siano onorevoli, Clark tenta in tutti i modi di nascondere i suoi poteri, cercando di conciliare la sua vita d’adolescente con quella di ‘vigilante’

[SPOILER ALERT]

https://youtu.be/_0e4Im-5rfU

Ma se è vero che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, è vero anche che da grandi poteri derivano un mucchio di scomode domande. Clark inizia a prendere coscienza di sé e a controllare i suoi poteri ma i dubbi sul suo passato sono ancora tanti. Nella prima stagione Kent comincia a fare domande sulle sue origini aliene e sul suo arrivo sulla Terra. Clark è infatti atterrato a Smallville durante la tempesta di meteoriti, evento che ha provocato la morte dei genitori di Lana Lang (Kristin Kreuk), la ragazza di cui Clark è innamorato.

Dalla seconda stagione in poi, insieme al cattivo della settimana, vengono introdotti anche alcuni archi narratici un po’ più complessi e che riguardano personaggi principali della serie o addirittura il passato di Clark. Sempre nella seconda stagione, inoltre, viene introdotto il personaggio del Dottor Virgil Swann (Christopher Reeve), uno scienziato che collabora con Clark e che lo aiuterà a scoprire tutti i tasselli mancanti delle sue origini aliene.

Le stagioni di Smallville

Ma se nella seconda stagione c’è chi aiuta Clark a custodire il suo segreto e a recuperare la memoria del suo passato perduto, nella terza stagione c’è chi farà di tutto per remargli contro. E’ proprio da questo punto in poi che i rapporti tra il giovane Kent e i Luthor si incrinano. Il malvagio Lionel Luthor è sempre più vicino a scoprire il segreto di Clark ed è intenzionato a servirsi dei poteri kryptoniani per i suoi loschi scopi. Questo continuo tira e molla tra Lionel e Clark, finirà col rovinare anche il già fragile rapporto d’amicizia con Lex.

[SPOILER ALERT]

https://youtu.be/ky4nbXWTsjQ

Col passare del tempo, più Clark si avvicina a scoprire la verità sul suo passato e più la sua vita è in pericolo. Quando il suo padre biologico, Jor-El (Terence Stamp, voce), si manifesta, alcuni dei nemici del suo pianeta cominciano a minacciare la Terra. Nella quinta stagione Clark combatte contro Brainiac (James Marsters) , un malvagio androide che vuole liberare il Generale Zod (Callum Blue), nemico di Jor-El, dalla prigione della Zona Fantasma.

Una volta aperti i canali di comunicazione tra la Terra e Krypton – pianeta alieno dov’è nato Superman –, i personaggi umani e alieni cominciano sempre più di frequente a interagire tra loro.

Iniziamo quindi a conoscere nuovi personaggi appartenenti a entrambi i mondi come Lois Lane (Erica Durance), cugina di Chloe, Kara Zor-El (Laura Vandervoort), cugina kryptoniana di Clark, il malvagio Doomsday, alias Davis Bloom (Sam Witwer) e Tess Mercer (Cassidy Freeman), sorellastra di Lex Luthor.

Smallville stagione 10

Smallville è stata una delle serie tv più longeve della tv americana, tanto da arrivare a ben 10 stagioni e 217 episodi. Prodotta dal 2001 al 2011, la serie ha appassionato milioni di spettatori in tutto il mondo, tenendoli incollati al televisore per dieci anni. La decima stagione, andata in onda sul canale della CW dal 24 settembre 2010 al 13 maggio 2011, ha segnato, purtroppo per i fan, la fine della serie.

A partire dalla quinta stagione, gli autori di Smallville si sono concentrati maggiormente sullo sviluppo del personaggio di Clark Kent e della sua trasformazione da adolescente con poteri a vero supereroe. Nonostante la serie non segua l’andamento narrativo classico dei fumetti di Superman, ad un certo punto, durante le stagioni finali, il Clark Kent di Smallville fa il suo ingresso ufficiale nel mondo della DC. Vengono infatti introdotti alcuni dei supereroi e supercriminali storici della DC Comics, come Oliver Queen/Arrow (Justin Hartley), Kara Zor-El/Kara Kent/Supergirl (Laura Vandervoort), il malvagio Darkseid e molti altri ancora.

[SPOILER ALERT]

In questa stagione Clark Kent, aka Superman, dovrà combattere contro un nuovo terribile nemico, Darkseid. Si tratta di un alieno despota proveniente dall’apocalittico pianeta di Apokolips da sempre attratto dalla Terra e desideroso di impadronirsene. Malvagio oltre ogni immaginazione, Darkseid è anche dotato di straordinari poteri persuasivi ed è in grado di entrare nel corpo di un’altra persona e controllarne i pensieri e le azioni.

Grazie alla possessione, in passato Darkseid aveva tentato di sconfiggere Clark utilizzando persone anche a lui vicine come Oliver Queen. Nella decima stagione, l’alieno demoniaco stringe un patto con Lionel Luthor; lui avrà la sua anima se riporterà in vita il figlio Lex. Darkseid quindi resuscita Lex Luthor e si impossessa del corpo di Lionel per affrontare e distruggere Clark.

Smallville 11: il ritorno di Clark Kent?

La fine di Smallville aveva spezzato il cuore di tutti i fan della serie che, fedeli, avevano seguito le avventure del giovane Superman per ben dieci anni. Circa un anno fa, proprio gli stessi fedelissimi seguaci di Tom Welling, avevano lanciato una petizione online per chiedere una nuova stagione di Smallville.

Nonostante la news della petizione sia rimbalzata il giro per il web e sia stata firmata da tantissimi fan, a frenare l’entusiasmo generale è stato lo stesso protagonista. In un’intervista, infatti, l’attore aveva dichiarato:

“Ci sono persone che vorrebbero vedermi nuovamente nei panni di Superman… e ci sono persone a cui non piacerebbe; a dire il vero nessuno mi ha effettivamente proposto di farlo. Per cui non lo so, sarebbe un po’ strano. Non so chi è Clark Kent oggi. Sarebbe sicuramente Superman…”

https://www.youtube.com/watch?v=xNnD4trB-RA

Ma se il progetto di Smallville 11 è stato accantonato, i fan di Tom Welling e delle serie dell”universo DC hanno ricevuto, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, un grande sorpresa. Il giovane Superman, ovvero il Clark Kent di Smallville, è apparso in Crisis of Infinite Earths, il sesto crossover di Arrowverse, episodio che mette in comunicazione le serie di Supergirl, Batwoman, The Flash, Arrow e Legends of Tomorrow.

Tom Welling e Erica Durance, nei panni di Clark Kent e Lois Lane, sono comparsi nella seconda parte del crossover quando Iris West-Allen, incontra la sua controparte su Earth-38. In questo universo parallelo, Lois e Clark hanno avuto un figlio e Superman non ha più poteri. Kent ha rinunciato a fare l’eroe per poter vivere una vita normale insieme alla sua famiglia.

Smallville streaming ita: dove vedere la serie

Purtroppo al momento le stagioni di Smallville non sono disponibili in Italia né sulla piattaforma streaming di Netflix né su Amazon Prime Video. Tuttavia, le prime quattro stagioni della serie sono disponibili in acquisto su Rakuten o sul Microsoft Store.

https://www.youtube.com/watch?v=Olu4691XfZM

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom,

Smallville rimarrà il “cuore” dello show nell’ultima stagione Superman & Lois

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Mentre i fan della DC attendono con ansia il Superman di James Gunn e l’inizio del nuovo Universo DC, negli ultimi dieci anni l’Uomo d’Acciaio ha prosperato sul piccolo schermo con Superman & Lois. La serie è stata una rappresentazione molto matura, ma allo stesso tempo divertente e piena di speranza del personaggio in assenza del grande schermo. Ora che la serie sta affrontando la versione dell’iconica trama del fumetto “La morte di Superman”, le star Tyler Hoechlin, Brendan Fletcher e il produttore Todd Helbing hanno anticipato che la città di Smallville rimarrà il cuore dello show in vista della sua emozionante quarta e ultima stagione.

Parlando al Comic Con di San Diego, in merito alla squadra di Smallville e a cosa faranno personaggi chiave come Lana Lang, Kyle Cushing e John Henry nel volo finale dello show, Fletcher, che interpreta Thaddeus R. Killgrave, ha detto: “C’è così tanto. Abbiamo concluso la storia di tutti, quindi non pensate di non vederla. Con Kyle e Chrissy sono incinti, giusto? Cosa succederà dopo? È stata una grande mossa quella che ha proposto, quindi la pagheremo”. Ha poi proseguito:

“Con John Henry e Lana, si sono appena messi insieme per la prima volta, quindi dobbiamo inseguire un po’ la palla lungo il campo e creare qualche problema. Sarah se ne va e vive le sue avventure. Nat lavora con John Henry e forse lavora un po’ troppo, il che si trasforma in una storia piuttosto interessante”.

Helbing ha aggiunto: “Tutti i membri del cast di Vancouver che sono gli abitanti della città hanno un ruolo più importante in questa stagione”. Le conseguenze della morte di Superman e Clark Kent sono il punto focale e la speranza che nasce da questa tragedia sconvolgente. Helbing spiega: “Per tutta la stagione c’è una storia secondaria su Smallville e su come Smallville si riunisce, in particolare dopo la morte di Clark e di Superman. Quindi, è molto divertente vedere tutti loro venire alla ribalta”. . Lo stesso Superman (Hoechlin) ha aggiunto:

“Devo dare una grande pacca sulla spalla a questi ragazzi, perché so che quando abbiamo avuto la notizia del nostro ritorno, alcuni dei personaggi regolari del cast non sarebbero tornati come tali e i tagli al budget. Credo che alcune notizie fossero negative e che la gente dubitasse di come sarebbe stata la stagione. Questi ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro, così come il resto della writers’ room, nel prendere questa situazione e usarla a loro vantaggio. Mi sembra che tutti i personaggi, in alcuni episodi, abbiano ricevuto un piccolo spuntino, mentre ora tutti ricevono un pasto ogni volta che sono sullo schermo. Questo gioca davvero con alcuni degli altri team up che si verificheranno nella stagione”.

E ha concluso dicendo: “Quindi, complimenti a loro perché l’hanno fatto davvero. Se non altro, le persone saranno piacevolmente sorprese di scoprire che questa stagione è forse la nostra più forte, anche con tutte queste restrizioni.

Una storia di Superman diversa dal solito

Mentre il Superman di Hoechlin avrebbe debuttato in Supergirl della CW, come parte del più ampio mondo DC dell’Arrowverse, Superman & Lois ha rappresentato un drastico cambiamento di tono rispetto a ciò che i fan si aspettavano dal network. Nelle sue prime tre stagioni, è stata una storia complessa su Clark che impara a trovare un equilibrio tra l’essere un padre e un marito affettuoso per Lois Lane, pur continuando a essere il più grande eroe della Terra.

La serie è stata caratterizzata da alcune delle migliori azioni che la CW abbia mai offerto, con un lavoro di effetti davvero sbalorditivo per il mezzo, ma ciò che ha reso speciale Superman & Lois è stata la sua narrazione molto umana e terra terra in questo mondo DC amplificato. Le amicizie di Clark, il suo legame con Smallville e il suo rapporto d’amore con Lois sono stati il cuore pulsante dello show. Le vicende di Superman sono state solo la ciliegina sulla torta. Anche se la serie ha subito alcuni cambiamenti dietro le quinte prima della stagione finale, questo non toglie nulla a ciò che la serie nel suo complesso ha realizzato. È una delle migliori storie di Superman mai raccontate in televisione o al cinema. Quando Superman & Lois finirà, finirà anche un’era più che decennale di televisione sui supereroi.

Quando debutta la quarta stagione di “Superman & Lois”?

Gli ultimi 10 episodi di Superman & Lois inizieranno il 17 ottobre 2024 su The CW.

Smallfoot: Il mio amico delle nevi, nuovo trailer italiano

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Smallfoot: Il mio amico delle nevi, nuovo trailer italiano

La Warner Bros ha diffuso il nuovo trailer di Smallfoot: Il mio amico delle nevi, il nuovo film d’animazione diretto da Karey Kirkpatrick e con i doppiatori d’eccezione Lorenzo Licitra, Lodovica Comello e i Me contro Te.

La cantante, attrice e conduttrice Lodovica Comello, il tenore, vincitore di X Factor 11, Lorenzo Licitra e la coppia di fidanzatini teenager siciliani conosciuti in rete come Sofì e Luì, in arte Me contro Te, che da oltre 4 anni raggiungono milioni di giovanissimi fan sui social, sono i doppiatori d’eccezione di Smallfoot – il mio amico delle nevi, la nuova straordinaria avventura animata per tutta la famiglia in uscita nelle sale italiane il 4 ottobre 2018 distribuita da Warner Bros. Pictures.

Smallfoot: Il mio amico delle nevi

Un’avventura d’animazione rivolta al pubblico di tutte le età, con musiche originali, “Smallfoot: il mio amico delle nevi” rivisita la leggenda del Bigfoot con un rovesciamento di prospettiva, quando un giovane e brillante Yeti vuole dimostrare ai suoi simili la presenza di qualcosa che pensava non esistesse: l’essere umano. La sua idea sconvolge la comunità di Yeti che si trova di fronte al fatto che potrebbe esserci nel mondo, al di là del loro villaggio innevato, un’altra creatura vivente. Una storia nuova di zecca sull’amicizia, il coraggio e la gioia della scoperta.

Lodovica Comello dà la voce alla bella yeti Miki, che non può fare a meno di pensare che esista un mondo molto più grande al di là di quello che vedono loro. Impavida e indipendente, Miki è curiosa e ama porre delle domande; la sua filosofia di vita è “una vita piena di domande è una vita meravigliosa”.

Lorenzo Licitra presta la voce a Migo, un giovane yeti onesto e sincero con un cuore grande quanto i suoi giganteschi piedi blu, che ha sempre seguito gli insegnamenti del suo villaggio, come: fai quello che ti viene detto, senza fare domande. Ma quando scopre accidentalmente la presenza di qualcosa che gli è stato detto non esistesse – uno Smallfoot – vuole che tutti lo sappiano! Anche se la notizia dovesse sconvolgere totalmente le loro vite.

Smallfoot: il mio amico delle nevi è diretto da Karey Kirkpatrick, il regista premiato con l’Annie Award per “La gang del bosco” e nominato agli Annie per le sceneggiature di “Galline in fuga” e “James e la pesca gigante”. Il film è prodotto da Bonne Radford (“Curioso come George”), Glenn Ficarra (“Cicogne in missione”, “This is Us”) e John Requa (“Cicogne in missione”, “This is Us”). I produttori esecutivi sono Nicholas Stoller, Phil Lord, Christopher Miller, Jared Stern, Sergio Pablos e Kirkpatrick. Il team creativo comprende il montatore Peter Ettinger e il compositore Heitor Pereira. Gli interpreti di “Smallfoot – il mio amico delle nevi” nella versione originale sono: Channing Tatum (“LEGO® Batman – il Film”; “Jump Street” i film) che presta la propria voce allo Yeti, Migo, e James Corden (“Troll”, “Emoji – Accendi le emozioni”) allo Smallfoot, Percy. Fanno parte del cast anche Zendaya (“Spider-Man: Homecoming”); Common (“Selma – La strada per la libertà”); LeBron James (l’imminente “Space Jam 2”); Gina Rodriguez (“Jane the Virgin”); Danny DeVito (“Lorax – Il guardiano della foresta”, il candidato all’Oscar® “Erin Brockovich – Forte come la verità”); Yara Shahidi (la serie TV “Black-ish”); Ely Henry (la serie TV “Justice League Action”), e Jimmy Tatro (“22 Jump Street”). Warner Bros. Pictures e Warner Animation Group presentano “Smallfoot: il mio amico delle nevi“, che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, una società Warner Bros. Entertainment. Il film uscirà nelle sale italiane il 4 ottobre 2018.

Small Axe: Red, white and blue, la recensione #RFF15

Small Axe: Red, white and blue, la recensione #RFF15

Small Axe è la destinazione perfetta di un grande autore contemporaneo che vuole trovare un punto di vista interessante, e non sempre originale e perfetto, sull’esperienza dei neri nella società e sulla creazione di una coscienza che lotta da sempre contro la supremazia bianca. In più, si tratta di una serie, il cui formato permette di non esaurire il discorso nella cornice limitata di un film e di esplorare lo stesso tema da angolazioni differenti.

Steve McQueen risponde di nuovo ad un’esigenza civile che l’aveva portato nel 2013, con 12 anni schiavo, dalle parti della storia americana, e che finalmente ci mette in contatto con le meno note e patinate vicissitudini della comunità afro-britannica tra gli anni sessanta e gli anni ottanta.

Small Axe, una serie antologica

L’immagine di una nazione multiculturale e inclusiva perpetuata nel tempo è presto contraddetta e McQueen non è il primo a parlarne: in The Lonely Londoners, lo scrittore originario di Trinidad ma cresciuto in Scozia Samuel Selvon aveva illustrato con grande precisione il fenomeno del flusso migratorio dai Caraibi in Inghilterra, a cui seguì la crisi della seconda guerra mondiale e la crescente richiesta di forza lavoro per ricostruire il paese. Richiesta a cui risposero le migliaia di anime venute dal mare, povere e bisognose di una casa e di adattarsi al meglio. Va da sé che l’apparente convivenza era destinata a non durare e Small Axe è la rappresentazione di questa grande, pacifica illusione.

La trama di Red, white and blue

Nell’episodio intitolato Red White and Blue e ambientato nei primi anni Ottanta, John Boyega interpreta Leroy Logan, un ricercatore nero che, contro ogni previsione e preghiera del padre, decide di arruolarsi nella polizia. Un’idea semplice che McQueen trascende e trasforma in un’ elaborazione – coerente con il suo percorso da Shame a Widows – dello sguardo e del potere che esercita sulle persone. Di fatto questo estratto della serie sembra puntare proprio sull’importanza e la necessità di “essere visti” e sulla duplicità che emerge quando si parla di categorie soffocate dal razzismo (essere giudicati in maniera positiva e senza etichette di razza ed essere emarginati sul luogo di lavoro, o, nella peggiore delle ipotesi, maltrattati).

A sua volta c’è un gioco interno di sguardi che rimbalzano, da Leroy che viene visto dal padre come un traditore e una delusione (ha studiato per diventare ricercatore, finisce per schierarsi con il nemico giurato degli immigrati) agli abitanti del suo quartiere che lo chiamano “coconut” (un termine dispregiativo dello slang per chi fuori è nero ma dentro ha l’anima di un bianco), fino ad arrivare ai colleghi poliziotti che lo trattano come una feccia umana che non merita nemmeno di essere soccorsa quando chiede aiuto. Infine, non meno fondamentale, c’è lo sguardo che Leroy pone su se stesso e che assume la forma di un sogno: diventare il ponte che educherà le presenti e future generazioni al dialogo e alla convivenza civile.

Osservati e osservatori alla ricerca di colpevoli e risposte

Ma come ci liberiamo dalla tenaglia di questo sguardo? Dal giudizio della famiglia, dell’accusa della società, della severa opinione verso di noi e il mondo? E quali sono gli agenti che lo creano e lo influenzano? Sono domande a cui McQueen, e l’episodio, provano a rispondere. Gli specchi, elemento di scena ricorrente, forse simboleggiano proprio questo continuo riflettersi tra sguardi, tra osservati e osservatori, dove l’uno assume il ruolo dell’altro. Un esempio è la modalità che il regista sceglie per mostrare lo stesso momento da due punti di vista differenti: gli agenti di polizia che aggrediscono il padre di Leroy e Leroy che viene picchiato da un criminale.

A cambiare è come i personaggi esercitano il loro potere, un grande assunto che stabilisce da sempre la gerarchia sociale e razziale. I poliziotti che abusano di un uomo innocente contro un uomo che fa valere il senso di giustizia; la mancanza di empatia contro un eccesso di comprensione dell’altro; “vedere” una persona, e non qualcosa di intrinsecamente e irragionevolmente sbagliato. Leroy è un’eccezione, ed è pronto a guardare perché ha allenato la sua coscienza e la sua conoscenza del mondo.

Small Axe: il trailer del nuovo progetto antologico di Steve McQueen

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Amazon Prime ha condiviso il primo trailer del prossimo progetto antologico di Steve McQueen, dal titolo Small Axe che comprende diversi film, tutti diretti dal regista di Shame e 12 Anni Schiavo. Il primo sguardo offerto proviene dalla puntata “Mangrove”. Interpretato da Letitia Wright, molto amata dal pubblico in Black Panther e Avengers: Infinity War, “Mangrove” fa parte della selezione ufficiale del Festival di Cannes e del Festival di New York. Small Axe è il primo progetto televisivo di McQueen e “Mangrove” segna il primo nuovo filmato realizzato da McQueen dopo l’uscita nel 2018 di Widows.

Secondo la sinossi ufficiale di Amazon, “Mangrove” racconta la “vera storia dei Mangrove 9, un gruppo di attivisti neri che si sono scontrati con la polizia di Londra durante una marcia di protesta nel 1970, e il processo a grande impatto mediatico che ne è seguito. Il processo è stato il primo riconoscimento giudiziario di comportamenti motivati ​​dall’odio razziale all’interno della polizia metropolitana”. Al fianco di Wright c’è un cast che include Shaun Parkes, Malachi Kirby, Rochenda Sandall, Jack Lowden, Sam Spruell, Gershwyn Eustache Jr. e Gary Beadle, tra gli altri. “Mangrove” è stato scritto insieme da McQueen e Alastair Siddons.

Slumberland – Nel mondo dei sogni con Jason Momoa

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Slumberland – Nel mondo dei sogni con Jason Momoa

In occasione di TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stata presentata una clip da Slumberland – Nel mondo dei sogni, con Jason Momoa. Devi conoscere le regole del mondo dei sogni per poterle infrangere. Jason Momoa e Marlow Barkley sono gli interpreti di Slumberland – Nel mondo dei sogni, in arrivo su Netflix questo novembre.

Una ragazzina (Marlow Barkley) scopre una mappa segreta del mondo dei sogni e impara con l’aiuto di un eccentrico fuorilegge (Jason Momoa) a viaggiare nella dimensione onirica sfuggendo dagli incubi, nella speranza di rincontrare il padre scomparso.

Slow West: prima clip con Michael Fassbender

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Slow West: prima clip con Michael Fassbender

Arriva in rete, grazie a Collider, la prima clip tratta da Slow West, western scritto e diretto da John Maclean presentato in anteprima a inizio anno al Sundance Film Festival 2015 e visto in Italia anche al Bifest. Il film vede protagonisti Michael Fassbender, Kodi Smit-McPhee, Ben Mendelsohn, Caren Pistorius e Rory McCann.

La trama ufficiale di Slow West è la seguente: Nel XIX secolo durante la guerra civile, Jay Cavendish, un aristocratico scozzese di 17 anni, intraprende un viaggio nel lontano ovest, lungo la frontiera americana, in cerca della fidanzata. Durante il viaggio incontra Silas, un misterioso viandante.

Slow West é stato girato in Nuova Zelanda nel 2013 e vede figurare tra i produttori lo stesso attore Michael Fassbender. Il film sarà distribuito in America, Nuova Zelanda e UK nell’arco di maggio 2015 e prima o poi dovremmo vederlo anche in Italia distribuito da Bim.

Fonte

 

Slow West: poster del film con Michael Fassbender

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Slow West: poster del film con Michael Fassbender

Dopo che qualche giorno fa ha esordito online il trailer, arriva in rete anche il primo poster di Slow West, western scritto e diretto da John Maclean presentato in anteprima a inizio anno al Sundance Film Festival 2015 e visto ieri in Italia anche al Bifest. Il film vede protagonisti Michael Fassbender, Kodi Smit-McPhee, Ben Mendelsohn, Caren Pistorius e Rory McCann.

Slow West Poster

La trama ufficiale di Slow West è la seguente: Nel XIX secolo durante la guerra civile, Jay Cavendish, un aristocratico scozzese di 17 anni, intraprende un viaggio nel lontano ovest, lungo la frontiera americana, in cerca della fidanzata. Durante il viaggio incontra Silas, un misterioso viandante.

Slow West é stato girato in Nuova Zelanda nel 2013 e vede figurare tra i produttori lo stesso attore Michael Fassbender. Il film sarà distribuito in America, Nuova Zelanda e UK nell’arco di maggio 2015 e prima o poi dovremmo vederlo anche in Italia distribuito da Bim.

Fonte: Imp Awards

Slow Horses: trailer della terza stagione con Gary Oldman

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Slow Horses: trailer della terza stagione con Gary Oldman

Apple TV+ ha svelato oggi il trailer della terza stagione di Slow Horses, la serie di spionaggio di successo con protagonista il Premio Oscar Gary Oldman. Adattata da “Real Tigers”, il terzo romanzo della serie di spionaggio “Slough House” di Mick Herron vincitrice del CWA Gold Dagger Award, la terza stagione di “Slow Horses”, composta da sei episodi, farà il suo debutto il 29 novembre con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale ogni mercoledì, fino al 27 dicembre.

Vincitore del premio come miglior serie drammatica in lingua inglese ai C21 International Drama Awards 2022, Slow Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. Nella terza stagione, una relazione romantica a Istanbul minaccia di svelare un segreto sepolto dell’MI5 a Londra. Quando Jackson Lamb e la sua squadra vengono trascinati nella lotta, si ritrovano coinvolti in una cospirazione che minaccia il futuro non solo di Slough House, ma dello stesso MI5.

Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante e irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar, Christopher Chung, Freddie Fox, Chris Reilly, Samuel West, Sofie Okonedo, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff Kirwan e il candidato all’Oscar Jonathan Pryce. A loro si unisce Ṣọpẹ Dìrísù che nella terza stagione veste i panni di Sean Donovan, l’ex capo della sicurezza dell’ambasciata britannica a Istanbul, insieme a Katherine Waterston che interpreta Alison Dunn, un’agente dell’MI5 che scopre un oscuro segreto nel cuore dell’agenzia.

Slow Horses è prodotta per Apple TV+ da See-Saw Films e adattata per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning, Emile Sherman, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Will Smith Jane Robertson e Graham Yost sono i produttori esecutivi della serie. La regia della terza stagione è affidata a Saul Metzstein.

Dalla sua prima messa in onda, Slow Horses ha ricevuto nomination ai BAFTA Television Award, tra cui la prima per Gary Oldman come miglior attore protagonista, mentre il co-protagonista Jack Lowden ha ottenuto una nomination come miglior attore non protagonista. La serie ha ricevuto anche nomination ai BAFTA per il Miglior montaggio: Fiction (Katie Weiland); Miglior musica originale: Fiction (Daniel Pemberton e Mick Jagger); e Miglior sonoro: Fiction (Martin Jensen, Joe Beal, Duncan Price, Craig Butters, Sarah Elias e Andrew Sissons). Le prime due stagioni di “Slow Horses” sono disponibili in streaming su Apple TV+. Oltre all’imminente terza stagione, Apple TV+ ha già annunciato il rinnovo per la quarta stagione che sarà adattata dal quarto romanzo, “Spook Street”.

Slow Horses: trailer della serie AppleTv+ con Gary Oldman

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Slow Horses: trailer della serie AppleTv+ con Gary Oldman

Apple TV+ ha svelato oggi il trailer di Slow Horses, l’attesissima serie di spionaggio con protagonista il premio Oscar Gary Oldman, che uscirà in tutto il mondo il 1 aprile. Composta da sei episodi, la serie è un adattamento dal primo romanzo di Mick Herron “Slow Horses”, vincitore del CWA Gold Dagger Award, e debutterà con i primi due episodi seguiti da nuove puntate settimanali ogni venerdì.

Slow Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo, segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante ma irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la candidata all’Oscar  Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland Award Jack Lowden, Olivia Cooke, Saskia Reeves, Dustin Demri-Burns, Rosalind Eleazar, Christopher Chung, Paul Higgins, Freddie Fox, Chris Reilly, Steve Waddington, Paul Hilton, Antonio Aakeel, Samuel West e i camei come special guest del candidato all’Oscar Jonathan Pryce e di Sophie Okonedo.

https://youtu.be/_iA7QxCUdOs

Slow Horses è prodotta per Apple da See-Saw Films e adattata per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente incompetente”). Graham Yost è il produttore esecutivo insieme allo stesso Will Smith, a Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning, Emile Sherman, Gail Mutrux, Douglas Urbanski e James Hawes che è anche alla regia di tutti e sei gli episodi.

Slow Horses: recensione della serie con Gary Oldman

Slow Horses: recensione della serie con Gary Oldman

É un gioco di specchi ipnotico la miniserie in sei puntate che vede protagonista Gary Oldman. E non soltanto perché si tratta di una spy-story, dove ovviamente quasi nulla è quello che sembra. Slow Horses piuttosto propone esattamente quello che uno specchio fa, ovvero fornire a colui che vi guarda attraverso che riproduce una sembianza di realtà, quando invece si tratta della sua prospettiva ribaltata.

Il ribaltamento di Slow Horses

Il ribaltamento principale dello show è merito dal romanzo originale scritto da Mick Herron, a cui lo show si attiene con quasi totale fedeltà per almeno cinque puntate. Dal momento che il materiale di partenza è molto ben organizzato e preciso nel tono che intende sviluppare,  davvero non era necessario apportare vere e proprie modifiche. Protagonista della storia è il veterano Jackson Lamb (Gary Oldman), agente segreto dell’MI5 caduto in disgrazia e “parcheggiato” a capo di un dislocamento separato dell’agenzia dove finiscono tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno fatto fiasco. Ultimo arrivato in mezzo al gregge di “sconfitti” è River Cartwright (Jack Lowden), il quale però decide di rimettersi in gioco nel momento in cui un gruppo di estremisti rapisce un giovane minacciando un’esecuzione atroce…

Le pagine del romanzo di Herron ci presentano gli agenti segreti protagonisti come mai li avevamo incontrati in precedenza, ovvero lontani anni luce dal glamour e dal coraggio di James Bond. Le persone che lavorano nella cosiddetta “Slough House” (“Casa del Pantano”) sono pavide, spesso inette oppure eccessivamente rancorose e piene di sé. Insomma, materiale perfetto per costruire una piccola grande commedia degli orrori, uno studio di caratteri che lo show mette in scena con il giusto senso dello sberleffo.

Slow HorsesSlow Horses immerge i personaggi in una non-storia in cui tutti sembrano tirarsi indietro all’idea di diventare protagonisti, e questo crea puntata dopo puntata un cortocircuito di senso corrosivo. A parte Cartwright ogni altra figura sembra disinteressarsi o ancor peggio trascinarsi il più possibile al riparto dagli eventi che accadono. Ovviamente per alcuni di loro si tratta come anticipato di un ammirevole gioco di specchi, dove il riflesso può nascondere la verità di un passato da insabbiare, di un rimorso non sopito, di un dolore che appare impossibile da rimuovere completamente.

Non ci sono eroi in questa miniserie, ma dietro la patina di polvere che ricopre molti degli ambienti principali si possono comunque intravedere figure reali, le quali stentano nella vita di tutti i giorni ma forse posseggono ancora quella scintilla di dignità in grado di redimerli. Ed ecco allora che la sceneggiatura di Will Smith (omonimo dell’attore) e la regia di James Hawes costruiscono scena dopo scena un mosaico umano che parte come comico per poi acquistare uno spessore drammatico sommesso ma preciso, nelle ultime due puntate addirittura vibrante. 

Gary Oldman superstar

L’altro affascinante gioco di specchi che Slow Horses propone riguarda in maniera più precisa Gary Oldman, istrione chiaramente divertitosi un mondo a sviluppare Jackson Lamb, il quale fin dalla rumorosa presentazione nel pilot diventa antitesi radicale di George Smiley, personaggio che ha rappresentato (fino a oggi) la migliore interpretazione della sua carriera, all’epoca de La talpa (2011).

Dove la leggendaria figura creata dalla penna di John Le Carré aveva consentito a Oldman una performance magnificamente trattenuta, misurata alla perfezione per comporre la psicologia raffinata di un uomo abituato a rifugiarsi nella normalità al fine di portare a termine il proprio dovere, Jackson Lamb si muove esattamente nella direzione opposta: volgare, ostentato, persino brutale nella sua sincerità, l’agente dissimula le proprie abilità dietro una cortina di atteggiamenti scurrili e provocatori. Oldman torna a lavorare sopra le righe, a liberare il suo istinto istrionico con un’efficacia degna di ammirazione. È lui il cuore pulsante di Slow Horses, spy-story gioiosamente iconoclasta che merita una visione non preconcetta. E alla fine del sesto episodio si può già assaporare il trailer della seconda stagione!

Slow Horses: l’acclamata serie di spionaggio torna con la terza stagione

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Apple TV+ ha svelato oggi le prime immagini della terza stagione di Slow Horses, la serie di spionaggio di successo con protagonista il Premio Oscar Gary Oldman. Adattata da “Real Tigers”, il terzo romanzo della serie di spionaggio “Slough House” di Mick Herron vincitrice del CWA Gold Dagger Award, la terza stagione di Slow Horses, composta da sei episodi, farà il suo debutto il 1° dicembre con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale ogni venerdì, fino al 29 dicembre.

Vincitore del premio come miglior serie drammatica in lingua inglese ai C21 International Drama Awards 2022, Slow Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. Nella terza stagione, una relazione romantica a Istanbul minaccia di svelare un segreto sepolto dell’MI5 a Londra. Quando Jackson Lamb e la sua squadra vengono trascinati nella lotta, si ritrovano coinvolti in una cospirazione che minaccia il futuro non solo di Slough House, ma dello stesso MI5.

Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante e irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar,Christopher Chung, Freddie Fox, Chris Reilly, Samuel West, Sofie Okonedo, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff Kirwan e il candidato all’Oscar Jonathan Pryce. A loro si unisce Ṣọpẹ Dìrísù che nella terza stagione veste i panni di Sean Donovan, l’ex capo della sicurezza dell’ambasciata britannica a Istanbul, insieme a Katherine Waterston che interpreta Alison Dunn, un’agente dell’MI5 che scopre un oscuro segreto nel cuore dell’agenzia.

Slow Horses è prodotta per Apple TV+ da See-Saw Films e adattata per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning, Emile Sherman, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Will Smith Jane Robertson e Graham Yost sono i produttori esecutivi della serie. La regia della terza stagione è affidata a Saul Metzstein.

Dalla sua prima messa in onda, “Slow Horses” ha ricevuto nomination ai BAFTA Television Award, tra cui la prima per Gary Oldman come miglior attore protagonista, mentre il co-protagonista Jack Lowden ha ottenuto una nomination come miglior attore non protagonista. La serie ha ricevuto anche nomination ai BAFTA per il Miglior montaggio: Fiction (Katie Weiland); Miglior musica originale: Fiction (Daniel Pemberton e Mick Jagger); e Miglior sonoro: Fiction (Martin Jensen, Joe Beal, Duncan Price, Craig Butters, Sarah Elias e Andrew Sissons). Le prime due stagioni di “Slow Horses” sono disponibili in streaming su Apple TV+. Oltre all’imminente terza stagione, Apple TV+ ha già annunciato il rinnovo per la quarta stagione che sarà adattata dal quarto romanzo, “Spook Street”.

Slow Horses: Apple TV+ rinnova per una sesta stagione

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Slow Horses: Apple TV+ rinnova per una sesta stagione

Dopo il finale della quarta stagione, Apple TV+ ha annunciato che l’acclamata serie di spionaggio “Slow Horses” avrà una sesta stagione, composta da sei episodi. La serie, vincitrice di Emmy e BAFTA, ha come protagonista il premio Oscar® Gary Oldman, che ha ricevuto nomination ai Golden Globe, agli Emmy e ai BAFTA per la sua straordinaria interpretazione dell’amato e irascibile Jackson Lamb. Il finale della quarta stagione di “Slow Horses” è stato trasmesso lo scorso 9 ottobre su Apple TV+.

«Il pubblico di tutto il mondo si è innamorato di “Slow Horses” e sono lieto che Gary Oldman guiderà questo cast stellare in un’altra avventura tagliente e ricca di azione», ha dichiarato Jay Hunt, direttore creativo per l’Europa di Apple TV+.

Slow Horses vede protagonista Gary Oldman

“Slow Horses” è stata celebrata come “senza dubbio la migliore serie di spionaggio vista in televisione”, “uno spy thriller epico”, “assolutamente brillante” e “dannatamente bello”. Acclamata come “dark comedy divertente e più serrata dei bottoni della camicia macchiata di salsa di Lamb”. La serie presenta “un mondo perfettamente realizzato, una sceneggiatura superba, un cast stellare sempre al top e grande azione”, uno show che “migliora sempre di più”. Tutte e quattro le stagioni di “Slow Horses” hanno ottenuto un punteggio Certified Fresh, due stagioni hanno ricevuto un rating del 100% su Rotten Tomatoes, mentre l’apprezzamento di pubblico e critica è andato in crescendo di stagione in stagione.

La sesta stagione vede gli Slow Horses in fuga, mentre Diana Taverner li trascina tutti in un gioco di ritorsioni e vendette ad alto rischio.

“Slow Horses” è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante e irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio.

Il cast comprende la candidata all’Oscar® Kristin Scott Thomas, il candidato all’Emmy Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar, Christopher Chung, il candidato al BAFTA Award Samuel West, Aimee-Ffion Edwards, Ruth Bradley, Tom Brooke, Joanna Scanlan e il candidato all’Oscar® Jonathan Pryce.

La serie è prodotta per Apple TV+ da See-Saw Films, con Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Julian Stevens, Iain Canning, Emile Sherman, Adam Randall, Gail Mutrux, Douglas Urbanski e Gary Oldman come produttori esecutivi. La sesta stagione è adattata per la televisione dalla co-produttrice esecutiva Gaby Chiappe, mentre Adam Randall torna alla regia.

Le prime quattro stagioni complete di “Slow Horses” sono disponibili in streaming su Apple TV+ e recentemente è stata annunciata anche una quinta stagione che sarà adattata dal quinto romanzo, “London Rules”.

Slow Horses, svelate le prime immagini della quarta stagione con Gary Oldman

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Apple TV+ ha presentato oggi le prime immagini della quarta stagione dell’acclamata serie di spionaggio, vincitrice del premio BAFTA, Slow Horses, con protagonista il premio Oscar Gary Oldman. Adattata da “Spook Street“, il quarto romanzo della serie di spionaggio “Slough House” di Mick Herron, vincitrice del CWA Gold Dagger Award.

Slow Horses – stagione 4: data di uscita

la quarta stagione di Slow Horses farà il suo debutto su Apple TV+ il 4 settembre con i primi due episodi seguiti da un nuovo episodio settimanale, fino al 2 ottobre.

Slow Horses – stagione 4: la trama il cast di

Slow Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. La quarta stagione si apre con un attentato che fa esplodere i segreti personali, scuotendo le già instabili fondamenta di Slough House.

Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante e irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar, Christopher Chung, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff Kirwan e il candidato all’Oscar Jonathan Pryce. Il vincitore del SAG Hugo Weaving, la vincitrice del BAFTA Joanna Scanlan, la vincitrice dell’IFTA Ruth Bradley, Tom Brooke e James Callis si uniscono a Slow Horses nella quarta stagione.

Slow Horses è prodotto per Apple TV+ da See-Saw Films e adattato per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning, Emile Sherman, Jane Robertson, Julian Stevens, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Graham Yost e Will Smith sono i produttori esecutivi della serie. La quarta stagione è diretta da Adam Randall.
Le prime tre stagioni di Slow Horses, che hanno tutte il punteggio Certified Fresh su Rotten Tomatoes, sono disponibili in streaming globale su Apple TV+. Oltre all’imminente quarta stagione, Apple TV+ ha recentemente annunciato anche una quinta stagione che sarà adattata dal quinto romanzo, “London Rules”.

Dalla sua prima stagione nel 2022, Slow Horses ha vinto due BAFTA Television Awards e ha ottenuto altre nove nomination. Le vittorie del 2024 sono state per il Miglior montaggio: Fiction (Sam Williams) e Miglior sonoro: Fiction (Sound Team), mentre le nomination del 2023 e del 2024 comprendono quelle per la Miglior Serie Drammatica, la prima di Oldman come Miglior Attore Protagonista, quella di Lowden come Miglior Attore Non Protagonista, il Miglior Montaggio: Fiction (Zsófia Tálas); Miglior Montaggio: Fiction (Katie Weiland); Miglior musica originale: Fiction (Daniel Pemberton e Mick Jagger); Miglior sonoro: Fiction (Martin Jensen, Joe Beal, Duncan Price, Craig Butters, Sarah Elias e Andrew Sissons); e Miglior trucco e acconciatura (Lucy Sibbick). La serie è stata anche premiata come miglior serie drammatica in lingua inglese ai C21 International Drama Awards 2022.

Slow Horses stagione 2, la recensione della serie con Gary Oldman

Dopo le scoppiettanti sei puntate che hanno composto la prima stagione di Slow Horses, ecco arrivare il secondo blocco delle avventure dello squinternato gruppo di spie relegate nella malfamata “Slough House”, parcheggio per gli impiegati dell’IM5 che hanno in qualche modo rovinato la propria carriera.

Slow Horses stagione 2, la trama

L’adattamento seriale dei romanzi di Mick Herron dunque continua spigliato: tocca adesso al secondo romanzo della serie, Dead Lions, il quale però presenta alcune variazioni rispetto alla trasposizione del precedente. Se infatti la prima stagione sostanzialmente si distanziava dal libro soltanto nell’ultima puntata, nella seconda l’intelaiatura narrativa differisce più o meno a metà del percorso e per due ragioni ben precise: prima di tutto bisognava dare maggiore peso specifico e spazio di manovra alla “mente” del gruppo Jackson Lamb (Gary Oldman), il quale invece nel romanzo si defila maggiormente: in secondo luogo ciò che succede nella storia di Herron si trasforma pian piano in un qualcosa di enorme, larger than life, che sarebbe rimasto quantomeno complesso pensare di essere risolto soltanto dagli agenti di Lamb. In questo modo, ed è un rarissimo caso a presentarsi, l’adattamento si rivela migliore del romanzo di partenza, o almeno più coerente con  lo status e le abilità dei personaggi. 

L’intreccio non riesce a irretire lo spettatore

Rispetto alle prime sei puntate, i nuovi episodi ispirati da Dead Lions posseggono qualcosa in più e al tempo stesso in meno. Partendo dalla questione puramente di genere, la storia principale possiede un appeal di minore impatto rispetto a quella raccontata in precedenza: l’improvvisa morte di una ex-spia insospettisce Lamb, il quale si lancia all’inseguimento di un fantasma del passato di nome Alexander Popov, “fantasma” che al tempo della Guerra Fredda aveva rappresentato uno spauracchio per l’IM5 e più in generale lo spionaggio occidentale.

L’intrigo confezionato sulle basi della spy-story classica si rivela meno pregnante rispetto a quello che invece aveva rappresentato l’asse narrativo portante della prima stagione: pur possedendo alcuni ottimi momenti di genere, Slow Horses stagione 2 non riesce a irretire lo spettatore in una corsa contro il tempo come era precedentemente successo.

Lo show rafforza la dimensione ironica

Al tempo stesso però – e questo si trova anche nel libro di Herron – lo sviluppo dei personaggi e delle loro relazioni tutt’altro che amichevoli consente allo show di rafforzare la sua dimensione ironica. Ci diverte molto a vedere le nuove puntate, assistendo alle disavventure e alla goffagine umana e professionale degli Slow Horses. Anzi, per quanto riguarda una sotto-trama si arriva addirittura a commuoversi (no spoiler!).

Tale insistenza sul versante della commedia acida consente agli attori di lavorare su performance maggiormente istrioniche, e sotto questo punto di vista Jack Lowden e Dustin Demri-Burns salgono decisamente di tono, elevando con ironia tutta british  i personaggi rispettivi di River Cartwright e Min Harper. Senza ovviamente menzionare l’anima dello show Gary Oldman, il quale continua a divertirsi un mondo nei panni (sudici…) di Lamb: siamo di fronte a una figura che continua ad aggiungere dimensioni sia parossistiche che drammatiche, un guascone dal cuore nero e un passato che lo tormenta. Grande personaggio per un grande attore.  

Lo show targato Apple TV+ Slow Horses conferma la propria efficacia con una seconda stagione che, seppur non all’altezza dell’originale, propone al pubblico della piattaforma di streaming divertimento al vetriolo. Una spy-story di quelle di una volta, soltanto condotta da una serie di spie che tutto hanno tranne che il fascino, la destrezza e il carisma di James Bond. Insomma, se amate una serie dissacrante e sbarazzina, che prende di mira gli stilemi del genere, Slow Horses risulta davvero imperdibile. Speriamo sinceramente ci sia (almeno) una terza stagione in arrivo. A Jackson Lamb e ai suoi sventurati compagni di disavventure ci si affeziona sul serio…

Slow Horses 4: recensione della serie con Gary Oldman

Slow Horses 4: recensione della serie con Gary Oldman

Rispetto alle precedenti stagioni, Slow Horses 4 possiede un adattamento dal romanzo Spook Street di Mick Herron decisamente più libero, e questo avviene principalmente per due motivi: il primo è che si tratta di un libro che propone personaggi e situazioni più estremi rispetto ai precedenti, quasi vicini ai toni della fantapolitica. In un certo senso, lo show necessitava di un approccio narrativo maggiormente sobrio, dritto al punto, per mantenere credibilità. E questo è l’aspetto dell’adattamento che funziona meglio.

Il secondo motivo, invece molto meno efficace, è che per motivi legati allo stardom la trama viene maggiormente incentrata sui personaggi di Jackson Lamb e River Cartwright, ancora una volta interpretati dal premio Oscar Gary Oldman e dal sempre più lanciato Jack Lowden. Insomma, rispetto alle precedenti stagioni ci troviamo di fronte a una serie che propone equilibri molto differenti tra i personaggi che compongono il gruppo di agenti segreti caduti in disgrazia, fattore che costituiva sotto molti punti di vista la forza primaria di Slow Horses.

Slow Horses 4, una stagione più indipendente dal romanzo

James Callis and Kristin Scott Thomas in “Slow Horses,” coming soon to Apple TV+.

Le interazioni spesso problematiche, talvolta addirittura assurde ma sempre umanissime tra i vari personaggi costituivano il cuore emotivo delle varie puntate, mentre nella quarta stagione diventa piuttosto evidente, e purtroppo meno funzionale, che Lamb e Cartwright sono adesso le star dello show, mentre gli altri vengono relegati a comprimari. Peccato. Questo cambio di direzione nella narrazione, dopo le prime due puntate tutto sommato avvincenti anche se non memorabili, appesantisce la serie in particolar modo nel terzo e quarto episodio. Slow Horses perde molto del suo appeal al vetriolo, apprezzato in passato e adesso rimpiazzato da scene d’azione che poco o nulla hanno a che fare con la vera tensione della spy-story. Evidentemente il successo dello show ha portato i produttori e creatori a dover per forza di cose alzare il tiro, puntando sullo spettacolo piuttosto che sull’originalità del tono graffiante e sull’ironia che le interazioni tra i personaggi sapevano sprigionare.

Una forte presa emotiva

Scritto del cambiamento di rotta che Slow Horses subisce in questa quarta stagione, va però anche sottolineato come le ultime due puntate regalino al pubblico un pathos di indubbia presa emotiva. Il tono si fa maggiormente drammatico, così come gli eventi, ed ecco che allora lo spessore delle interpretazioni contribuisce e non poco ad elevare la qualità del prodotto. Oltre al solito, impeccabile Oldman, l’altro grande decano del cinema britannico Jonathan Pryce sfodera tutta la sua bravura nei panni di David Cartwright, nonno di River.  Lo stesso vale per Saskia Reeves, ancora una volta efficace nel regalare voce e sguardo dolcissimo al lato umano degli Slow Horses. peccato invece che in questa quarta stagione Kristin Scott Thomas e Rosalind Eleazar posseggano ruoli delineati con minore spessore rispetto al passato.

Slow Horses 4 – uno sbandamento di tono

Aimee-Ffion Edwards, Christopher Chung, Tom Brooke, Kadiff Kirwan and Rosalind Eleazar in “Slow Horses,” coming soon to Apple TV+.

Rispetto alle precedenti tre stagioni, Slow Horses 4 si rivela maggiormente alterna, evidenziando uno sbandamento nel tono e nella messa in scena probabilmente dovuti alla volontà (che non significa necessità) di cambiare alcune delle coordinate principali della serie. Più spettacolo, maggior spazio e attenzione alle star, una ritmo del racconto che diventa quello del thriller d’azione. Il risultato è una netta e tutto sommato ingiustificata perdita d’ironia, di quel sapore lievemente rancido ma sempre gustoso che Jackson Lamb e gli altri amari personaggi lasciavano allo spettatore.

Ci si diverte meno nelle puntate di Spook Street, molto meno, anche se i due episodi finali come già scritto risollevano almeno a livello drammatico il risultato complessivo dell’intera stagione. Speriamo però che, in caso venga confermata una quinta, si torni – magari con l’aiuto delle pagine scritte da Mick Herron – ai toni e alle situazioni che meglio si confanno agli squinternati agenti della Slough House. Perché vedere questo gruppo di “sconfitti”, rancorosi e ciarlieri, che riescono ancora a trovare la forza interiore per fare quello che è giusto, infonde comunque a suo modo un minimo di speranza e fiducia nell’umanità. Se ci riescono questi sciocchi, scalcinati 007, forse possiamo in fin dei conti riuscirci anche noi…

Slow Horses 3, recensione della serie con Gary Oldman

Slow Horses 3, recensione della serie con Gary Oldman

Questa la premessa di Slow Horses 3, acclamata serie prodotta perApple TV+ che arriverà in streaming a partire dal prossimo 29 novembre: Catherine Standish non arriva mai tardi a lavoro, anche se si tratta del borioso catalogo di centinaia di inutili scatoloni in un posto altrettanto “inutile” come la Slough House. Jackson Lamb capisce subito che qualcosa non quadra, e infatti la sua protetta è stata rapita la sera prima da un gruppo di criminali comandati da Sean Donovan, ex-spia che vuole arrivare a un documento custodito nei sotterranei del quartier generale dell’IM 5. E chi adoperare come esca se non River Cartwright, il più idealista e irruento dei cosiddetti “Slow Horses” di Lamb?

Slow Horses 3 si conferma una boccata d’aria fresca

In un panorama cinematografico e televisivo in cui la figura della spia è ormai diventata sinonimo assicurato di azione scatenata inserita dentro un contenitore tanto spettacolare quanto fin troppo spesso effimero, la terza stagione di Slow Horses conferma invece la serie britannica come una boccata d’aria fresca. Come negli episodi precedenti infatti le avventure di Jackson Lamb e del suo gruppo di spie tutt’altro che perfette sia nella professione che nella vita privata rappresenta un mix riuscito di genere e studio caustico di caratteri.

Altro particolare non trascurabile perché davvero non accade spesso, a livello narrativo lo show possiede un piglio anche più forte del romanzo Real Tigers di Mick Herron da cui è tratto. E questo non significa che il testo di partenza non sia efficace, tutt’altro, ma la sceneggiatura degli episodi rende la minaccia che gli “Slow Horses” maggiormente seria, incombente rispetto al tono leggero delle pagine scritte. Nel caso della terza stagione infatti sono stati fatti cambiamenti sostanziosi rispetto al libro soprattutto nella prima parte, trovando un equilibrio drammatico che a livello logico funziona meglio. In particolare i primi tre episodi risultano in questo modo avvincenti nello sviluppo proprio della spy-story e riescono anche a restituire la profondità emotiva, la quale soprattutto riguardo il personaggio di Louisa Guy diventa persino malinconica.

SI privilegia la tensione allo spettacolo

Il gioco di specchi, i tradimenti e le vendette personali, i tranelli e i trucchi per sfuggire al pericolo rappresentato in Slow Horses un qualcosa che viene adoperato con una notevole attenzione al genere, privilegiando la tensione e la narrazione allo spettacolo. Anche se l’ultima puntata possiede il necessario showdown necessario per sistemare i conti in sospeso ed eliminare i personaggi ritenuti ormai superflui, il resto viene architettato come una spy-story classica, con i twist della trama che rispettano pienamente il gusto di questo tipo di produzioni. In più le puntate vengono riempite dall’umorismo a tratti realmente feroce che regola la vita di questi antieroi molto spesso tutt’altro che amabili, essere sempre capaci di trovare il modo di farzi apprezzare dal pubblico.

Nel caso di questa stagione, oltre ovviamente a Gary Oldman e Kristin Scott-Thomas che continuano a dimostrare di divertirsi un mondo nell’intepretare Lamb e Diana Taverner, una menzione particolare la merita Aimee-Ffion Edwards, pungente nell’impersonare l’aggressiva e velenosa Shirley Dander.

Un persistente retrogusto amaro

Risulta difficile catalogare Slow Horses dentro i confini della commedia mixata con il thriller di spionaggio. Anche quando infatti il tono dei dialoghi e delle situazioni porta al sorriso, con esso non si accompagna mai la vacua leggerezza della comicità. C’è sempre un retrogusto amaro nei personaggi quanto nei loro rapporti, e questo eleva lo spessore emotivo dello show ben oltre la media di questo tipo di produzioni. Aggiungete come scritto un gruppo di attori dalla bravura consumata – a cui si aggiunge in questa terza stagione anche Sophie Okonedo – e qualche volto nuovo ed emergente, ed ecco che il cocktail di intrattenimento intelligente non può che risultare saporito. Queste nuove sei puntate convincono quanto le precedenti dodici, confermando la bontà di un prodotto all-british che risulta molto più serio di quanto non voglia magari farci credere di essere.

Slow Horses 2: l’acclamata serie di spionaggio torna il 2 dicembre su Apple TV+

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Slow Horses 2 è la seconda stagione della serie Slow Horses thriller di spionaggio di successo con protagonista il Premio Oscar Gary Oldman, che farà il suo debutto il 2 dicembre. Adattata da “Dead Lions”, il secondo romanzo della serie Slow Horses di Mick Herron, vincitore del CWA Gold Dagger Award.

Slow Horses 2: quando esce e dove vederla in streaming

Slow Horses 2 composta da sei episodi, uscirà in anteprima su Apple TV+ con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

Slow Horses 2: trama e cast

La seconda stagione di Slow Horses vede riemergere alcuni segreti della Guerra Fredda a lungo sepolti che minacciano di portare a una carneficina per le strade di Londra. Quando la relazione con i russi prende una piega fatale, i nostri sfortunati eroi devono imparare a superare i propri fallimenti individuali e alzare il tiro per evitare un incidente potenzialmente catastrofico.

Slow Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante ma irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar, Dustin Demri-Burns, Christopher Chung, Freddie Fox, Chris Reilly, Samuel West, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff Kirwan e il candidato all’Oscar Jonathan Pryce.

Slow Horses 2: trailer

https://youtu.be/xUEOSghdOfs

La serie Slow Horses è prodotta per Apple TV+ da See-Saw Films e adattata per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning, Emile Sherman, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Will Smith e Graham Yost sono i produttori esecutivi della serie. La regia della seconda stagione è affidata a Jeremy Lovering.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 280 vittorie e 1.169 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar® come Miglior film di quest’anno “CODA”.

Slow Horses – Stagione 5: rivelata la finestra di uscita con un primo sguardo a Gary Oldman

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La quinta stagione di Slow Horses (qui la recensione della Stagione 4) ha ricevuto un aggiornamento ottenendo una finestra di uscita e un nuovo sguardo al Jackson Lamb di Gary Oldman. Apple TV+ ha infatti pubblicato un video di anteprima per dare uno sguardo ai titoli in uscita e ha rivelato che la serie di spionaggio tornerà nell’estate del 2025, offrendo anche un breve sguardo al sempre spettinato personaggio interpretato da Oldman.

Slow Horses vede protagonista Gary Oldman

Slow Horses è stata celebrata come “senza dubbio la migliore serie di spionaggio vista in televisione”, “uno spy thriller epico”, “assolutamente brillante” e “dannatamente bello”. Acclamata come “dark comedy divertente e più serrata dei bottoni della camicia macchiata di salsa di Lamb”. La serie presenta “un mondo perfettamente realizzato, una sceneggiatura superba, un cast stellare sempre al top e grande azione”, uno show che “migliora sempre di più”.

Tutte e quattro le stagioni di “Slow Horses” hanno ottenuto un punteggio Certified Fresh, due stagioni hanno ricevuto un rating del 100% su Rotten Tomatoes, mentre l’apprezzamento di pubblico e critica è andato in crescendo di stagione in stagione. La quarta stagione vede gli Slow Horses in fuga, mentre Diana Taverner li trascina tutti in un gioco di ritorsioni e vendette ad alto rischio.

La serie è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante e irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio.

Il cast comprende la candidata all’Oscar® Kristin Scott Thomas, il candidato all’Emmy Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar, Christopher Chung, il candidato al BAFTA Award Samuel West, Aimee-Ffion Edwards, Ruth Bradley, Tom Brooke, Joanna Scanlan e il candidato all’Oscar® Jonathan Pryce.

La serie è prodotta per Apple TV+ da See-Saw Films, con Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Julian Stevens, Iain Canning, Emile Sherman, Adam Randall, Gail Mutrux, Douglas Urbanski e Gary Oldman come produttori esecutivi. La sesta stagione è adattata per la televisione dalla co-produttrice esecutiva Gaby Chiappe, mentre Adam Randall torna alla regia.

Le prime quattro stagioni complete di “Slow Horses” sono disponibili in streaming su Apple TV+ e recentemente è stata annunciata anche una quinta stagione che sarà adattata dal quinto romanzo, “London Rules”.

Slow Food Story : la conferenza stampa del film

Slow Food StoryQuesta mattina è stato presentato Slow Food Story, documentario presentato al Festival di Berlino nella sezione dedicata a pellicole e cibo Kulinarischen Kino. Uscirà nelle sale cinematografiche il 30 maggio distribuito da Tucker Film in collaborazione con Indigo Film. Alla conferenza stampa hanno partecipato Nicola Giuliano produttore del film,  Stefano Sardo sceneggiatore e regista, il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini.

Al regista, lei fa parte della famiglia Sardo che ha un legame molto forte con Slow Food, con quale approccio e sentimento ha intrapreso questo percorso?

Stefano Sardo: Ho fatto questo documentario perché me lo hanno proposto, non era una mia idea, sono naturalmente destinato a raccontare questa storia, perché lo faccio di professione e sono cresciuto lì. Inoltre conosco questi signori dalla culla e perché la mia famiglia è coinvolta in Slow Food. Quindi avevo una familiarità incredibile con questa vicenda, ho anche lavorato in Slow Food per un paio di anni, mio fratello lavora tutt’oggi.

Per me Slow Food è veramente aria di casa per cui essendo la mia famiglia, quando mi hanno proposto questo progetto, ho avuto un attimo di resistenza. Perché uno ama la propria famiglia ma non necessariamente vuole passare del tempo con loro! È stato un po’ come andare in analisi per me, perché io ho cercato di condensare in un’ora e quindici minuti una storia lunghissima, fatta da moltissime persone, persone che da sole hanno una personalità che basta per una serie…una di quelle lunghe! E abbiamo cercato di trovare dentro questa storia quelle che erano le caratteristiche più interessanti cercando di mettermi al di fuori di quella che era stata la mia storia personale e di guardare le cose che ho sempre trovato formidabili di questa vicenda.

L’ironia era una di quelle chiavi che mi ha dato subito una cifra, quando ho accettato l’incarico che mi ha dato Ines Vasijevic (produttore esecutivo n.d.r.) dopo che avevo solo scritto un documentario per qualcun altro, poi non è stato fatto e mi son trovato a pensare di dirigerlo, e da sceneggiatore era un’altra resistenza da vincere, ho fatto questa cosa ed è stato come aprire i cassetti delle foto di famiglia, perché è stato come ripercorrere un mondo.

Loro a Bra, sono sempre stati un po’ eversivi quando erano giovani, comunque era una minoranza tollerata, una minoranza vistosa ma non sempre ben accetta, io questa cosa non l’avevo mai veramente capita, perché io stavo dentro quella minoranza ed ero un bambino. Quando loro me l’hanno raccontata ho capito che in realtà questo percorso e tutt’altro che naturale, è frutto di un intuizione, di un appartenenza, di una storia umana, culturale e sociale, legata ad un territorio. È anche una storia di costanza e perseveranza, perché non credo di sbagliarmi nel dire che Slow Food ancora un dodici anni fa a Bra non era ben accetta, c’è voluto un sacco di tempo prima che la città, per quanto piccola e per quanto loro diventassero sempre più grandi, accettasse l’esistenza di questa realtà.

slow food story posterSecondo lei quale è stato il passaggio che ha reso possibile questo riconoscimento?

S.B.: È stato che a un certo punto si sono arresi all’evidenza! Li han presi per sfinimento! Loro “Slow” andavano avanti per la loro strada e nel mentre le giunte cambiavano, poi è arrivato il Sindaco che ha capito che questa storia stava diventando un patrimonio cittadino e ha proposto di fare un movimento che si chiamava “Cheese” che era una grande fiera di formaggi, ed è stato un primo segno di accettazione. Più facile, per certi versi, essere coinvolti dal mondo che non a Bra all’inizio. E questa storia mi sembrava molto interessante. Poi l’ironia è stata il modo per raccontare la storia, che non fosse seriosa e pomposo, perché non credo che le cose serie devono essere pompose, perché quando uno è solenne ha un po’ di dubbi da nascondere, quando uno invece sa che cosa vuole si rilassa di più. E io ho sempre avuto molta ammirazione e simpatia per il modo in cui Carlo ha gestito l’importanza che ha acquisito man mano.

C’è qualcosa che non ha voluto raccontare o non ha raccontato?

S.B.: Ci sono un sacco di cose che avrei voluto raccontare e alcune le ho anche filmate e non sono state inserite. C’è tanto materiale, credo di aver fatto quarantotto interviste, tantissimo materiale di archivio, ho avuto una grande collaborazione da parte di Cecile, una ragazza che mi ha aiutato tantissimo a scegliere tutti i materiali e ha lavorato molto ad una preselezione. Quindi bisognava avere una costanza femminile che lei ha avuto. Il montatore è stato grandissimo, Stefano Cravero, ha fatto un lavoro lunghissimo e quindi è stato molto doloroso lasciar fuori delle cose. Avrei voluto raccontare di più del contesto politico, del passaggio e tante altre cose che erano interessanti, della storia di Bra, però mi accorgevo che la storia aveva un suo equilibrio e che non potevo dilungarmi su certe cose. Avrei voluto anche inserire qualche esempio di critica in più al movimento per far capire la portata intellettuale della cosa, ma poi non c’era spazio perché diventava un dibattito e questa è una storia, se creavo il dibattito alla fine veniva superficiale e mi sembrava peggio che sorvolare. Tutto sommato sono contento di quello che sono riuscito a fare e qualche intervista non sono riuscita a farla, altre non sono venute fuori come speravo. Ma credo di aver dato la dimensione del film, una dimensione conviviale.

Per il produttore, perché avete sposato questo progetto e in quali sale uscirete?

Nicola Giuliano: Il film uscirà in alcune città, Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Udine, Pordenone, La Spezia e…Bra! Solo queste città perché oggi fare uscire un documentario in sala in questo momento è un impresa abbastanza complessa e noi crediamo che sia una storia che non solo andava raccontata, ma che va anche vista e uscire in sala è un tentativo. Ha un distributore internazionale di origine austriaca che si chiama Autlook Filmsales, è una delle migliori nel mercato dei documentari e sono sei i paesi a cui è stato venduto, inoltre il film è coprodotto con l’Irlanda e preacquistato nella fase di produzione del film da diversi paesi. Uscirà in sala anche perché è un gesto necessario, dato che in un paese che perde la memoria come il nostro rappresenta un gesto di resistenza e qualcosa per cui fa “gonfiare il petto”. Il film inoltre andrà in onda nell’unico baluardo della programmazione di documentari che c’è in Italia che è Doc3.

Slow Food Story – recensione

Slow Food StoryNel 1986 a Bra, Carlo Petrini fonda l’associazione gastronomica ArciGola e tre anni dopo lancia a Parigi lo Slow Food, un movimento internazionale che nasce come resistenza al fast food. Senza mai lasciare la sua cittadina di ventisettemila abitanti, Petrini detto Carlìn, crea un movimento che oggi esiste in 150 Paesi e che trasforma per sempre la gastronomia. Il documentario ripercorre la storia di un gruppo di amici di provincia, tra passioni politiche e riti contadini.

slow food story posterStrefano Sardo già sceneggiatore di film quali La doppia Ora e della serie tv italiana In Treatment, dirige il suo primo documentario incentrato sulla vita di Carlo Petrini e la sua rivoluzione pacifica che va avanti da 25 anni. La struttura del racconto è divisa in diversi capitoli supportata da un grande lavoro di animazione grafica che funziona da raccordo visivo e pone una certa andatura insieme al punto di vista e la voice over dell’amico Azio. Quest’ultimo, accompagnerà lo spettatore verso la storia del Petrini e di come le amicizie, le piccoli intuizioni e il modo d’essere siano state l’elemento vitale di una rivoluzione planetaria. La storia procede su due diversi piani di narrazione, la sfera privata, con la quale abbiamo a che fare per una buona prima parte del documentario; in cui vecchie testimonianze, foto di repertorio e filmini di feste locali o familiari tracciano la biografia e la personalità del Carlìn. L’altra sfera è quella politico-sociale, nata con Radio Bra e pian piano si è spostata a eventi mondani e televisivi con personaggi celebri, che hanno aumentato la portata del movimento fino ad incontrare realtà nuove che gli hanno fornito spunti per altri progetti quali Terra Madre e L’università di Scienze Gastronomiche. Il documentario è una mescolazione di voci e colori così da creare un manifesto ma conferendogli quel giusto spessore da cui è nato il pensiero dello Slow Food e in quanti ambiti esso si sia riversato. Questo viene più volte sottolineato e contrapposto a un repertorio audiovisivo di forte richiamo per l’immaginario collettivo che diverte la sala.

Ciò che emerge in 73′ di documentario è il grande lavoro di selezione e di montaggio che è stato rifinito da carlo petriniStefano Cravero, in cui la qualità e le origini diverse del materiale rendono il film informale e conviviale. Lo spettatore entra in un ottica di incontri ironici e divertenti sull’esistenza “Slow” enfatizzata dal bel lavoro di musica popolare di Valerio Vigiliar.

Slow Food Story è un buon documentario su una piccola ma grande intuizione del vivere italiano, che ha in un certo modo globalizzato la cultura del “diritto del piacere” locale. Ciò che manca in questo racconto è un bilanciamento sulle difficoltà sociali e ideologiche con cui hanno dovuto combattere. E allo stesso tempo, l’eccessiva ridondanza di feste e canti che ribadiscono un concetto  già testimoniato dall’affetto degli amici del Carlìn.

Dal 30 Maggio al Cinema.

Slittamenti targati Warner Bros ita

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Slittamenti targati Warner Bros ita

Brutte notizie per chi aspettava una serie di film targati Warner Bros. Inception, Nightmare e Jonah Hex..La divisione italiana della compagnia ha riposizionato una serie di titoli rinviandoli di alcune settimane, e sospendendo l’uscita del cinecomic Jonah Hex – probabilmente in attesa di capire come sarà la performance al box-office americano del film con Josh Brolin, Megan Fox, Michael Fassbender e John Malkovich.

Per quanto riguarda i rinvii, chi temeva di non riuscire a vedere il nuovo film Nightmare perché in vacanza (il film era stato infatti rinviato a metà agosto) sappia che la pellicola è slittata nuovamente: questa volta al 3 settembre.

Spostato anche Inception, che doveva uscire in quei giorni: il film di Christopher Nolan (uno dei più attesi dell’anno, uscirà a luglio negli Stati Uniti) è stato rinviato al 24 settembre, con un salto di tre weekend. Slitta anche The Losers: il cinecomic con Chris Evans e Zoe Saldana arriverà nei cinema italiani il 23 luglio.

Sliding Doors: la spiegazione del finale del film

Sliding Doors: la spiegazione del finale del film

Il concetto di What if… è ormai estremamente diffuso nella cultura popolare, con film, serie, romanzi e altro ancora pronti a chiamarlo in causa per far interrogare su quanto determinati momenti della vita possano stabilire il futuro di un’intera esistenza. Tra i film che hanno riflettuto su tale dinamica, uno dei più popolari ed esplicativi è senza dubbio Sliding Doors, il lungometraggio del 1998 diretto da Peter Howitt e prodotto da Sydney Pollack. Naturalmente, un film che affronta le possibili ramificazioni della vita a partire da precisi eventi non poteva che prendere spunto da un episodio realmente avvenuto.

L’idea per il film è infatti venuta a Howitt dopo che il regista è stato quasi investito da un’auto. In ritardo ad un appuntamento, Howitt ha impulsivamente attraversato la strada, rischiando di andare incontro alla morte. È stato quel mancato incidente che ha spinto Howitt a domandarsi cosa sarebbe potuto accadere se fosse effettivamente stato investito e quali eventi si sarebbero potuti generare in seguito. Il regista ha così iniziato a sviluppare la sceneggiatura del film, riprendendo l’idea centrale dai film Destino cieco e Le doppia vita di Veronica, entrambi del regista polacco Krzysztof Kieslowski.

Ancora oggi, il suo Sliding Doors rimane un titolo molto apprezzato, capace di rendere perfettamente il concetto filosofico e psicologico che investe chi si trova a porsi domande relative alle proprie scelte di vita. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Gwyneth Paltrow in Sliding Doors
Gwyneth Paltrow in Sliding Doors. Foto di Miramax – © 1998 Miramax Films

La trama e il cast di Sliding Doors

Protagonista del film è Helen Quiley, una giovane donna che lavora nel mondo delle pubbliche relazioni, almeno fino a quando non viene improvvisamente licenziata. Da quel momento, mentre se ne torna sconsolata verso casa, la sua vita si divide in due distinte ma parallele realtà. La prima si genera quando perde per un soffio la metropolitana, evento che la porterà a vivere una precisa serie di conseguenze, mentre la seconda ha luogo dal suo riuscire a prendere la metro, cosa che la porterà dunque ad imbattersi in tutt’altri eventi. Ben presto, però, le due versioni inizieranno ad intrecciarsi tra loro.

Ad interpretare Helen vi è l’attrice Gwyneth Paltrow, anche se il ruolo era originariamente stato offerto a Minnie Driver (Will Hunting – Genio ribelle). Per distinguere le due Helen, Paltrow ha poi accettato di indossare una parrucca castana per la Helen che non riesce a prendere la metro. Accanto a lei, nel ruolo del fidanzato Gerry vi è invece l’attore John Lynch, mentre John Hannah è James, nuovo interesse amoroso di Helen. Hannah ha raccontato che dopo questo film ha smesso di preoccuparsi di prendere i treni. “Non corro più per prendere i treni. Se devo prendere il treno, lo prendo“, ha dichiarato. “Se non lo prendo, ce ne sarà un altro qualche minuto dopo“.

Gwyneth Paltrow e John Hannah in Sliding Doors
Gwyneth Paltrow e John Hannah in Sliding Doors. Foto di Miramax – © 1998 Miramax Films

La spiegazione del finale del film

Nella linea narrativa in cui Helen ha preso la metro, la protagonista si rifà una vita con l’affascinante James, di cui rimane incinta. Scopre però che lui è già sposato ma lui le spiega che sta ottenendo il divorzio e che finge di essere ancora sposato regolarmente per non turbare la madre. I due si chiariscono e riconfermano i loro sentimenti reciproci. Subito dopo, mentre Helen attraversa la strada, passa però un’auto che la investe. Nella linea narrativa in cui ha perso la metro, invece, Helen scopre solo molto dopo che il suo fidanzato Gerry la tradisce. Mentre scappa da lui sconvolta, cade dalle scale perdendo i sensi. Viene allora portata in ospedale.

È a partire da qui che le due linee narrative iniziano ad intrecciarsi. Nella prima, Helen viene portata in ospedale e i medici dicono al fidanzato James che era incinta e che ha perso il bambino. Mentre James tiene la mano di Helen ancora in coma, lei infine muore. Nella seconda, invece, Helen si risveglia dall’intervento e chiude definitivamente la storia con Gerry. Dimessa dall’ospedale, incontra James che sta uscendo dopo la visita alla madre; mentre sono in ascensore le cade un orecchino e lui glielo raccoglie, proprio come aveva già fatto prima che lei perdesse la metropolitana.

Quando James prova a tirarla su di morale chiedendole cosa dicessero i Monty Python, lei risponde con la battuta “Nessuno si aspetta l’inquisizione spagnola”, che James usava spesso con la Helen della prima “storia”. I due si guardano sorpresi, mentre le porte dell’ascensore si chiudono, lasciando presumere che in questa linea narrativa potranno vivere più serenamente il loro amore. Questo scambio di battute, inoltre, lascia intendere che pur se distinte le due linee narrative sembrano risentire l’una degli eventi dell’altra, riuscendo in un qualche modo ad influenzarsi.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 23 settembre alle ore 21:15 sul canale Cielo.

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