Ron Howard, il
regista premio Oscar, racconta in Rush è
raccontato uno dei campionati di Formula 1 più avvincenti che la
storia ricordi, quello del 1976, quando a contendersi il titolo di
Campione del Mondo erano leggende di Niki Lauda alla Ferrari e
James Hunt alla McLaren. Oggi, in occasione della prima nazionale
del film, il regista, con i suoi protagonisti, ha partecipato ad
un’affollata conferenza stampa, in cui ha raccontato la rivalità
agonistica del due grandi campioni. Il regista non è nuovo ai
grandi confronti di personaggi molto carismatici, si pensi a
Frost/Nixon, infatti ha dichiarato di
aver sempre amato raccontare di persone che vengono messe alla
prova in maniera inusuale e sorprendente. “Scelgo questo tipo
di storie appositamente, di persone che fanno cose estreme per
mettere alla prova se stessi – ha detto Howard – e così il
pubblico riesce a scoprire in questi eroi molte caratteristiche a
loro comuni“.
Rush
affronta anche in maniera diretta il tema della morte, che in un
film sulla Formula 1 degli anni ’70 è straordinariamente attuale;
“Il modo in cui ci rapportiamo alla morte è diverso per
ciascuno di noi. Ci definisce come esseri umani. Le persone
affrontano il concetto di morte in maniera diversa e questo è stato
molto interessante per questo film. Entrambi i personaggi del film
hanno un rapporto particolare con lo spettro della morte, un senso
comune per i piloti degli anni ’70. Nello specifico, Lauda avesse
un fascino particolare verso il rischio. Per Daniel
(Brühl che interpreta Niki Lauda, ndr) è
stato un elemento sorpresa“.
“Si, rispetto al personaggio
più effervescente di James Hunt – interviene
Daniel Brühl – Niki Lauda era più un
calcolatore, lui correva mettendo sempre in conto una percentuale
di morte del 20%, mai di più. In un certo senso era un pioniere,
più simile ai piloti moderni. Sapeva che guidando una macchina così
c’erano dei grossi pericoli, ma allo stesso tempo aveva una
particolare sensibilità di capire quando era il caso di correre e
quando no. E’ quello che succede nel gran premio del Giappone del
’76, quando non è disposto a mettere a repentaglio la sua vita e il
suo rapporto con Marlene. Credo che Lauda abbia contribuito tanto
alla sicurezza nel mondo delle corse, se ci pensate dopo il brutto
incidente fatale di Senna, non ci sono stati più incidenti mortali
in F1“.
Se Brühl
interpreta il calcolatore Lauda,
Chris Hemsworth è l’eccessivo James Hunt,
playboy, bevitore e edonista a tutto tondo. “Diversamente da
Niki Lauda che affrontava il discorso della morte da
matematico, – dice Chris – James era più viscerale,
qualcosa che continuava in tutta la sua vita anche fuori dalla
pista. Se aveva un desiderio faceva quello che voleva, senza
problemi. Loro vivevano la minaccia continua della morte, Niki la
calcolava, James cercava di esorcizzarla indulgendo in altre
attività, come il bere o le donne. Questi piloti avevano bisogno di
uno sfogo, in particolare allora, per poter affrontare la morte,
che negli anni ’70 era frequente. Mi è piaciuto correlare la paura
all’immediatezza del moemnto presente. Se l’alternativa alla morte
era la concentrazione nel momento presente, allora era meglio
concentrarsi. La nostra abitudine è quella di pensare al futuro, a
domani o alla prossima settimana, il prossimo anno, o magari
guardare al passato. Queste attività che ti costringono a guardare
al momento immediato mi attirano, anche se nella mia vita non porto
le cose così all’estremo“.Per la realizzazione di
Rush, Ron Howard ha
collaborato di nuovo con Peter Morgan, con cui
aveva lavorato già in Frost/Nixon.
E’ stato infatti Morgan stesso a
fargli conoscere questa storia che per Howard aveva tutti gli
elementi per diventare un grande film. “Abbiamo lavorato alla
sceneggiatura cercando di applicarvi le ricerche che facevamo, poi
abbiamo fatto le prove con il cast, e la sceneggiatura si evolveva.
Ha scritto un bellissimo script ma era comunque aperto alle
novità“. L’occasione di interpretare Lauda e Hunt ha offerto
ai due attori la possibilità di approcciarsi a questo sport. Per
Hemsworth è stata una prima volta, dal momento che non era mai
stato vicino al mondo della F1. Molto diverso il lavoro di
Daniel Brühl, cresciuto in Germania, dove Lauda è una
vera e propria leggenda e da dove è poi venuto un certo signor
Michael Schumacher, che gli italiani conoscono molto bene; per lui
il film è stato un’occasione di riavvicinarsi alla Formula 1 dopo
che il periodo di supremazia di Schumacher lo aveva annoiato.
“Mi sono riavvicinato alla Formula 1 con il bellissimo
documentario su Senna. E dopo alcuni mesi è arrivato questo copione
che ha catturato subito la mia attenzione“.

Nel cast di Rush
insieme a
Chris Hemsworth e
Daniel Brühl anche Alexandra Maria
Lara, Christian McKay, James Michael Rankin,
Jensen Freeman,
Natalie Dormer e, nel ruolo della moglie di Hunt,
Olivia Wilde.
Ecco la trama del film: Il racconto
di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra
i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente
privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più
diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin
dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal
terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al
Nürburgring. Il film nasce da un soggetto di Peter
Morgan, autore anche della sceneggiatura, ed è prodotto da
Ron Howard stesso con la sua Imagine Brian Grazer,
insieme a Brian Oliver della Cross Creek e
Tim Bevan e Eric Fellner della
Working Title.