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Santiago, Italia: il trailer ufficiale del nuovo film di Nanni Moretti

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Academy Two ha diffuso il primo trailer ufficiale di Santiago, Italia, il nuovo film di Nanni Moretti che sarà presentato in anteprima al 36° Torino Film Festival. Di seguito, il video:

Il film-documentario Santiago, Italia racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. Prodotto da Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema. Il film uscirà al cinema giovedì 6 dicembre 2018 distribuito da Academy Two.

Santiago, Italia, da oggi al cinema il nuovo film di Nanni Moretti

Arriva oggi al cinema Santiago, Italia il nuovo film di Nanni Moretti che sarà presentato in anteprima al 36° Torino Film Festival.

Il film-documentario racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. Prodotto da Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema. Il film è distribuito da Academy Two.

Santiago, Italia – il trailer del film

Dal settembre 1973, dopo il colpo di stato del generale Pinochet, l’Ambasciata italiana a Santiago ha ospitato centinaia e centinaia di richiedenti asilo. Attraverso interviste ai protagonisti si racconta la storia di quel periodo drammatico, durante il quale alcuni diplomatici italiani hanno reso possibile la salvezza di tante vite umane.

Santiago, Italia di Nanni Moretti, film di chiusura del 36° Torino Film Festival

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Il film di chiusura della 36.ma edizione del Torino Film Festival (23 novembre – 1 dicembre 2018) sarà Santiago, Italia di Nanni Moretti.

Il film-documentario racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. Prodotto da Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema. Il film uscirà al cinema giovedì 6 dicembre 2018 distribuito da Academy Two.

Santa Clarita Diet recensione della serie tv con Drew Barrymore

Santa Clarita Diet recensione della serie tv con Drew Barrymore

Dopo la misteriosa The OA e la bizzarra Una serie di sfortunati eventi, Netflix torna di gran carriera con la nuova serie tv Santa Clarita Diet, sitcom surreale che riporta sul (piccolo) schermo Drew Barrymore, con un ruolo da protagonista originale e divertente.

Disponibile dal 3 febbraio sulla piattaforma on-demand, Santa Clarita Diet racconta la storia di Sheila (Drew Barrymore) e Joel (Timothy Olyphant), due agenti immobiliari, marito e moglie, che si ritrovano all’improvviso a fare i conti con la nuova inquietante e raccapricciante dieta di Sheila, a base di carne umana. Tra lo sconcerto e il disgusto iniziale, marito e moglie dovranno cercare di trovare un loro equilibrio, mantenendo la famiglia unita, senza destare i sospetti di curiosi e invadenti vicini. Perché Sheila non è più la stessa, ha nuovi irrefrenabili impulsi da seguire, in quanto è diventata a tutti gli effetti uno zombie.

Dietro Santa Clarita Diet c’è l’intuizione di Victor Fresco

La serie di Victor Fresco, già avvezzo alle comedy (My Name Is Earl), riesce a raccontare una storia creepy con leggerezza e ironia, coinvolgendo lo spettatore con le disavventure di questa coppia all’apparenza normale e convenzionale, che si tramuta ben presto in un duo omicida. Perché in realtà nulla è come dovrebbe essere, eppure Santa Clarita Diet ha il pregio di far passare una cannibile, che si ciba di carne umana e addenta con voracità arti sanguinolenti, come fosse una routine di tutti i giorni. Se all’inizio del primo episodio, il venire catapultati in questo bizzarro mondo può apparire frettoloso e destabilizzante, con il procedere degli episodi il surreale diventa abituale, e si riesce a ridere (anche di gusto) delle nuove abitudini alimentari della protagonista e dei piani orchestrasti dal marito per nutrirla.

Intorno a loro, come ogni sitcom che si rispetti, ruotano personaggi curiosi e strani, dal poliziotto sospettoso e invadente, al vicino di casa nerd timido e imbranato, innamorato da sempre di Abby, la figlia di Sheila e Joel. Tra enormi quantità di vomito e sangue, che appaiono spesso in scena, l’elemento splatter è consistente, dando vita a una comedy nera a tinte horror.

Drew Barrymore mattatrice assoluta di Santa Clarita Diet

Drew Barrymore, come si poteva immaginare, è mattatrice assoluta dello show, irriverente, sboccata e comica come da sempre ha saputo essere sul grande schermo. La serie segna il suo ritorno ad un ruolo di primo piano, che davvero le calza a pennello, e che rientra in quel passaggio-fuga dal cinema alle serie tv che molte star di Hollywood hanno iniziato da tempo. Al fianco dell’attrice, troviamo Timothy Olyphant che interpreta il marito perfetto, devoto fino alla fine, suo malgrado, capace anche lui di strappare numerose risate.

Santa Clarita DietNetflix continua dunque con la linea intrapresa ultimamente, composta da show originali (nel senso più ampio del termine), con lo scopo di sorprendere e catturare lo spettatore, ormai sempre più esigente e incapace di meravigliarsi, considerata la mole enorme di serie tv in onda negli ultimi anni.

Santa Clarita Diet potrà anche nascondere una velata critica sociale al conformismo e al narcisismo imperante negli States (l’idea di Fresco nasce da qui), ma lo show va letto soprattutto come un divertente tentativo di impressionare lo spettatore, con un semplice, leggero ma esilarante “divertissement”.

SanPa: la recensione della docuserie Netflix ideata da Gianluca Neri

Quanto in là ci si può spingere per fare del bene? Su questa domanda si apre, e si fonda, la controversa docuserie italiana SanPa: luci e tenebre di San Patrignano, disponibile dal 30 dicembre sulla piattaforma Netflix. Ideata da Gianluca Neri, che l’ha scritta insieme a Carlo Gabardini e Paolo Bernardelli, questa conduce alla scoperta della più grande comunità di recupero per tossicodipendenti d’Europa, presente ancora oggi in provincia di Rimini. Ciò che qui prende vita è il frutto di un lavoro di ricerca durato anni, che attraverso cinque serrati episodi da un’ora, diretti da Cosima Spender, permette di approfondire virtù e criticità di San Patrignano e del suo fondatore, Vincenzo Muccioli. Una vicenda che ha inizio verso la fine degli anni Settanta, e segnerà profondamente il Paese per quasi due decenni.

È infatti il 1978 quando Muccioli fonda San Patrignano su una collina del comune di Coriano. Si tratta di un luogo dove si recano in breve tempo migliaia di ragazzi in cerca di aiuto. In quegli anni ha infatti preso sempre più piede il problema della diffusione della droga, e numerose ne sono le vittime. Muccioli si propone dunque di aiutare quanti desiderano uscire da questo tunnel, dando vita ad un luogo dove una seconda possibilità è concessa a tutti. Con l’aumentare dei membri, e il passare del tempo, però, emergeranno anche aspetti meno piacevoli di quel luogo. Una serie di processi giudiziari inizieranno infatti ad evidenziare la presenza di metodi poco ortodossi, che fanno dubitare delle buone intenzioni di Muccioli.

L’equilibrio tra luci e tenebre

Indicata come la prima docuserie italiana distribuita da Netflix, SanPa porta con sé sulle spalle un compito gravoso. Quella di San Patrignano, come viene ben evidenziato, è una storia particolarmente complessa, ricca di vicende mai del tutto chiarite e che hanno scosso profondamente il popolo italiano in un momento molto difficile del Paese come fu quello degli anni di piombo e del terrorismo. Ma è anche una storia ricca di amore e speranza, che ha donato nuova vita a migliaia di persone. È dunque su questo delicato equilibrio che gli autori hanno deciso di muoversi, come riporta anche il sottotitolo della serie. Non è infatti possibile scindere bene dal male, poiché ognuno dei protagonisti sembra poter far parte di entrambi.

Con una cura al dettaglio che si spera faccia scuola, gli autori raccolgono testimonianze, video di repertorio, servizi televisivi, immagini private, e molto altro per rendere in modo chiaro la complessità della vicenda di San Patrignano. Una chiarezza e una complessità che evidenzia infine una difficoltà a prendere una posizione netta. Da SanPa Muccioli non ne esce né come santo né come mostro. Il giudizio ultimo, come sempre dovrebbe essere, è così rimandato allo spettatore, che con tutti i tasselli del puzzle al loro posto può formulare la propria personalissima idea a riguardo. La bravura qui si ritrova così anche nell’orchestrare i contenuti raccolti affinché i due piatti della bilancia si trovino sempre in equilibrio.

Grazie al montaggio di Valerio Bonelli, ciò è perfettamente possibile, e non si ha mai l’impressione di un eccessivo accanimento o di un grazia immotivata. Gli autori lasciano che ad esprimersi siano quanti San Patrignano l’hanno vissuta davvero in quegli anni. Uomini e donne, ex tossicodipendenti che grazie a Muccioli hanno ritrovato la libertà. Ma, come viene brillantemente enunciato da uno di loro, queste persone sono quello che sono anche nonostante Muccioli. Perché se è vero che molta della docuserie si concentra sui processi, una parte significativa dell’opera si ritrova anche nella tematica del rapporto tra padre e figlio. Per Muccioli, infatti, i migliaia di ragazzi della comunità erano come figli prodighi.

L’amore di un padre padrone

Risulta innegabile che la grande forza di SanPa si trova anche nel suo protagonista, il controverso Vincenzo Muccioli. Personalità dotata di un carisma straordinario, egli ha diviso, e continua a dividere ancora oggi, l’opinione pubblica. Se per molti è un salvatore, come si evince dalle diverse testimonianze qui riportate, per molti è anche un uomo che non si è fatto scrupoli a sfruttare il proprio potere. Da questo punto di vista, la docuserie diventa il racconto tragico di un uomo che ottiene tutto, e di questo tutto diventa in un certo senso succube. Non a caso i titoli della serie rimandano ad un preciso arco narrativo: Nascita, Crescita, Fama, Declino e Caduta. È un padre padrone Muccioli, e gli autori di SanPa riescono a mostrare entrambi questi aspetti, ancora una volta con quella grande sensibilità che caratterizza la serie.

Scavando nel pubblico e nel privato di questa vicenda, emerge così come non esista mai una sola verità. Se da un lato c’è da entusiasmarsi per come tutto ciò emerga, dall’altro non si può non riconoscere la grandezza della ricerca condotta. Gli autori sono infatti riusciti a raccontare un caso di cronaca rendendolo attraente e universalmente fruibile. Si tratta di un documentario pensato, scritto e realizzato con grandi ambizioni, raramente viste altrove. Il risultato è un prodotto dal grande impatto, tanto storico quanto emotivo. Ci si indigna, ci si commuove, e alla fine si resta con nuove domande tra le mani. Domande buone, necessarie, con cui ognuno può proseguire autonomamente il proprio percorso.

Sanjay’s Super Team: prime immagini del nuovo corto Pixar

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Sanjay’s Super Team: prime immagini del nuovo corto Pixar

Ecco le prime immagini ufficiali di Sanjay’s Super Team, il nuovo corto Pixar che accompagnerà l’uscita in sala di The Good Dinosaur (che in Italia uscirà col titolo Il viaggio di Arlo), prevista per il prossimo 24 novembre in Italia.

Il corto è diretto da Sanjay Patel (qui al suo debutto alla regia dopo aver lavorato per vent’anni come animatore) e segue la storia di tre divinità: Human, che assomiglia ad una scimmia, Durga, dea del potere, e Vishnu, che simboleggia invece la protezione. Nel corto, che mescola lo stile dei cinecomic alla cultura induista, non sono presenti dialoghi, ma solo le musiche composte da Mychael Danna (Vita di Pia).

Di seguito le immagini:

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Fonte

Sanjay’s Super Team: clip e immagini del nuovo corto Pixar

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Sanjay’s Super Team: clip e immagini del nuovo corto Pixar

Disney e Pixar hanno appena reso disponibile in rete un video ed una lunga serie di immagini di Sanjay’s Super Team, corto d’animazione della durata di sette minuti che di fatto ha aperto l’Annency International Animation Film Festival tenutosi in Francia.

Il corto ci presenterà una personalissima versione Hindu dei Vendicatori di casa Marvel, così come sono immaginati dal protagonista della pellicola il giovane Sanjay.

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Fonte: Comic Book Movie

Sangue di Pippo Delbono in sala dall’11 gennaio

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sangueArriva in sala dall’11 gennaio l’atteso film di Pippo Delbono Sangue, vincitore del Premio Don Chisciotte alla 66°edizione del Festival del Film di Locarno e della Menzione d’Onore al Doclisboa Festival.

Accompagnato da retrospettive, eventi e incontri, il film sarà distribuito autonomamente dalla Compagnia Pippo Delbono in un circuito di sale indipendenti e attente al cinema di qualità: «Sul mio film Sangue, hanno scritto persone che non lo avevano nemmeno mai visto. Contestandolo a priori. Perché c’è Senzani ex leader delle Brigate Rosse mai “pentito”, per loro un assassino e basta… È uscita fuori la mediocrità del nostro paese, che ha paura di vedere quella storia e preferisce non conoscerla o raccontarsela solo per quello che gli torna comodo. Il paese della menzogna. Ma questo non è un film sulle brigate rosse, è un film dove oltre a mia madre c’è un ex brigatista. E’ un film che guarda la morte per parlare della vita. E credo che parlare della morte, della verità della morte, è come parlare degli anni di piombo, nel nostro paese un grande tabù…»

«Sangue» è la storia di uno strano incontro: quello tra Pippo Delbono e Giovanni Senzani. Un incontro dove si incrociano le storie di due donne: la madre di Pippo, Margherita, fervente cattolica, ed Anna, la moglie di Giovanni, contraria da sempre alla lotta armata, che ha deciso di accudirlo e sostenerlo nei 23 anni di prigionia. Due donne che muoiono a pochi giorni di distanza lasciando i due uomini feriti e indifesi, improvvisamente soli. Ed attraverso la morte si parla delle rivoluzioni, del sangue, ma soprattutto dell’amore, della vita.

A Roma il film sarà programmato dall’11 al 22 gennaio al Nuovo Cinema Aquila, dopo un’anteprima al Teatro Argentina il 9 gennaio, ore 20.30 (dove in questi giorni Delbono porta il suo ultimo spettacolo teatrale ‘Orchidee’). Il Nuovo Cinema Aquila, rende anche omaggio alla filmografia dell’artista con la rassegna « Il cinema di Pippo Delbono », programmando le altre opere cinematografiche, ‘Guerra’ (2003), ‘Grido’ (2006), ‘La Paura’ (2009), ‘Amore Carne’ (2011). Inoltre, Delbono incontrerà il pubblico in un confronto aperto presentato da Massimo Vattani nella giornata di Sabato 11 Gennaio alle 20.30. Seguiranno altri incontri durante i quali Delbono interagirà con Fausto Bertinotti (Domenica 12 alle 20.00), Gianfranco Rosi, Leone d’oro alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2013 (Venerdì 17 alle 22.00) e Padre Virgilio Fantuzzi della Civiltà Cattolica (Domenica 19 alle 20.15).

A Milano il film esce in sala, programmato per un mese, il 13 gennaio al Cinema Beltrade, e per la prima sarà presente Delbono con Luca Mosso e Oliviero Ponte Di Pino.

Poi sarà la volta di Bologna dove la Cineteca lo programmerà a fine mese, e di Napoli dal 22 gennaio al Teatro Nuovo.

Apprezzatissimo all’estero, Delbono è uscito lo scorso anno in Francia con il suo precedente film «Amore Carne», che figura nella lista dei migliori 5 film del 2013 secondo ‘Le Monde’: «Pippo Delbono è al tempo stesso un poeta e un regista che reinventa il cinema contemporaneo. Il suo documentario è la prova tangibile che si può ottenere un capolavoro con un semplice telefono cellulare». Ora esce in Italia Sangue in una circuitazione indipendente per un film che, come i precedenti, è stato girato “con un telefonino e con mezzi piccoli, che mi hanno permesso, credo, di essere libero. Libero nello sguardo, e libero anche dalle gabbie produttive e distributive. E che mi hanno permesso di fare un cinema che sentivo più vicino a una ‘verità’. Sul mio telefonino porto sempre una frase di Gandhi che dice: ‘La vera arte nascerà quando impareremo ad amare la bellezza della verità’.»

Scritto, girato e diretto da Pippo Delbono, “Sangue” è nato da un’idea di Pippo Delbono e Giovanni Senzani. E’ una coproduzione italo-svizzera, prodotto dalla Compagnia Pippo Delbono, Casa Azul Films, con la partecipazione della Cinémathèque Suisse, coprodotto da RSI Radiotelevisione svizzera, Vivo film in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno della Genova Liguria Film Commission e della Mediateca Ligure, e del Teatro San Carlo di Napoli.

Sangue del mio Sangue: recensione del film #Venezia72

Sangue del mio Sangue: recensione del film #Venezia72

Qualche chilometro a nord est di Genova, quasi a metà strada con Piacenza, vi è un borgo fra i più caratteristici d’Italia, nell’alto medioevo centro nevralgico della cultura, della politica e della religione del tempo. Bobbio, città natale di Marco Bellocchio che ancora respira restituendo echi di ciò che fu, per diventare cuore pulsante di Sangue del Mio Sangue.

Un nodo temporale capace di collegare passato e presente, due dimensioni quasi parallele eppure con elementi comuni, che pongono l’uomo contemporaneo sotto la medesima luce oscurantista degli anni precedenti al 1000. Anni in cui Federico, un giovane uomo d’armi interpretato sullo schermo da Pier Giorgio Bellocchio, giunge alla prigione-convento del paesino romagnolo con il fine di riabilitare la memoria del fratello gemello Fabrizio. Ucciso dai sensi di colpa per aver tradito gli obblighi sacerdotali e aver ceduto alla bellezza di una suora, è condannato a una sepoltura in un luogo infame, vergognosa per l’intera famiglia.

Sangue del mio Sangue

Ha inizio per lo spettatore un viaggio infernale fra credenze popolari e religione militante, violenta, pronta a uccidere pur di smascherare il Demonio. Tutto sotto gli occhi attenti di un conte che dieci secoli dopo abita ancora quelle stanze, ormai in disuso, abbandonate, alla mercé di imbonitori e miliardari russi. Un vampiro, una creatura potenzialmente immortale, che conosce i peccati degli uomini e sa come ammaliarli. Bellocchio però non è Bram Stoker, è un artista che ha ormai il potere dell’anarchia e – come sua tradizione – di attaccare pesantemente istituzioni religiose e schemi sociali.

Nelle strade, oggigiorno, non si aggirano esseri succhia sangue in senso letterale, esistono però sanguisughe, vecchi incartapecoriti che pensano di possedere il mondo fra le dita, ordinamenti che nuotano fieramente contro la corrente del progresso tecnologico; senza accorgersi che il loro perseverare porta sul fondo del fiume tutto il Paese, costringendo le nuove generazioni solo a servire e riverire. Una critica feroce che rappresenta solo la punta di un iceberg, di un lavoro difficile che meriterebbe più di una visione per avere tutti i tasselli al posto giusto, ma che sa perfettamente cosa dire e come. Nonostante qualche falla strutturale e una parte contemporanea dal retrogusto televisivo, lo stile generale ha carattere ed energia da vendere, ma soprattutto appare sovversivo, indipendente, esattamente ciò che il pubblico affezionato vuole da uno degli autori italiani più importanti di sempre.

Tra i tanti volti allegorici che tornano costanti nelle sue opere, oltre al suddetto Pier Giorgio Bellocchio, un Roberto Herlitzka che gioca con le inquadrature come un ragazzino, ringiovanito nell’animo proprio come il suo surreale personaggio suggerisce, e un Filippo Timi nei calzoni comodi e larghi del giullare di corte. Commedianti di una rappresentazione fatta di contrasti, slegata e fuori le righe, destinata a dividere.

Sangue del mio sangue trailer del film di Marco Bellocchio

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Sangue del mio sangue trailer del film di Marco Bellocchio

Ecco il trailer di Sangue del mio sangue, utlimo film di Marco Bellocchio che sarà presentato al prossimo Festival di Venezia.

A tre anni da Bella addormentata, Bellocchio presenta il suo nuovo film, Sangue del mio sangue in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Girato tutto nella sua Bobbio, città natale dove ha fondato una scuola di cinema e un festival, il film è ambientato tra due epoche il Seicento e i giorni nostri e ha per protagonista Federico, un giovane uomo d’armi. Nel cast oltre al figlio Pier Giorgio Bellocchio Roberto Herlitzka, Alba Rohrwacher, l’attrice ucraina Lidiya Liberman.

Sandro Bondi rassegna le dimissioni

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Il Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi ha annunciato, tramite una lettere al Giornale, che presto rassegnerà le dimissioni.

Sandra Oh: 10 cose che non sai sull’attrice

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Sandra Oh: 10 cose che non sai sull’attrice

Sandra Oh è una di quelle attrici che solo a vederla ispira immediatamente una certa simpatia. Ha accompagnato il suo fido pubblico per circa nove anni con Grey’s Anatomy, lo ha fatto gioie e lo ha fatto piangere ma, soprattutto, è riuscita a farsi amare per il suo immenso talento.

Talento che ha dimostrato più e più volte, in altre serie, come Killing Eve, e in diversi film. Ma il suo successo lo deve ad una intensa gavetta e tanta grinta e determinazione: doti che le hanno consentito di avere il lavoro e il successo che tanto agognava e che tanto meritava.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Sandra Oh.

Sandra Oh: i film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri serie TV.. L’attrice canadese ha debuttato nel mondo della recitazione appena diciottenne, interpretando ruoli marginali in serie come Denim Blues (1989) ed E.N.G. – Presa diretta (1993) e in un paio di film tv, School’s Out! (1992), The Diary of Evelyn Lau (1994 e Arli$$ (1996-2002). Dopo essersi fatta conoscere , la sua carriera prosegue sempre tra serie e film per la televisione, come If Not for You (1995), Colomba solitaria (1995) e Kung Fu – La leggenda (1996) e Giudice Amy (2001). Il grande successo arriva poi grazie a Grey’s Anatomy, dove recita dal 2005 al 2014 nei panni della dottoressa Cristina Yang. Attualmente è invece protagonista delle serie Killing Eve (2018-in corso) e La direttrice (2021-in corso).

2. È nota anche per alcun film. Il debutto ufficiale nel mondo del cinema avviene nel 1997 con Mr. Bean – L’ultima catastrofe, per poi proseguire con Il violino rosso (1998), Waking the Dead (2000), Pretty Princess (2001), Full Frontal (2002), Sotto il sole della Toscana (2003), Sideways – In viaggio con Jack (2004), 3 Needles (2005), Cake – Ti amo, ti mollo… ti sposo (2005), Hard Candy (2005), Blindness – Cecità (2008), Rabbit Hole (2010), Tammy (2014) e Catfight – Botte da amiche (2016).

3. Ha vinto numerosi premi. Attiva sia in campo cinematografico sia televisivo, la Oh ha ottenuto successo sul piccolo schermo grazie all’interpretazione di Cristina Yang nella serie televisiva Grey’s Anatomy, grazie a cui si è aggiudicata un Golden Globe per la miglior attrice non protagonista in una serie nel 2006, due Screen Actors Guild Awards ed è stata candidata cinque volte ai Premi Emmy. Nel 2018 torna in auge con il ruolo di Eve Polastri nella serie Killing Eve, che le permette di vincere il secondo Golden Globe, il quarto Screen Actors Guild Award e di ricevere altre due candidature agli Emmy.

sandra oh

Sandra Oh: figli e marito

4. Sandra Oh non ha figli. L’attrice canadese ha ammesso di non aver avuto figli per sua legittima scelta. Probabilmente, il fatto di aver vissuto all’interno di una famiglia abbastanza rigida e di essere cresciuta con regole severe ha influenzato la sua scelta. In ogni caso, il fatto che non sia diventata madre lo si deve al destino, ma in lei c’è un certo dispiacere, quello aver perso del tempo continuando a pensarci a causa delle diverse e continue pressioni lavorative.

5. Sandra Oh è stata sposata con Alexander Payne. Anche per quanto riguarda il matrimonio l’attrice canadese ha ammesso di non sposarsi per scelta, ma una volta in realtà lo è stata. Infatti, il primo gennaio del 2003 ha sposato, dopo cinque anni di fidanzamento, il regista Alexander Payne. Il matrimonio, però, è durato circa 3 anni, per poi divorziare il 21 dicembre del 2006. In seguito, la Oh non si è mai più risposata e attualmente non è noto se abbia o meno un nuovo compagno.

Sandra Oh: Grey’s Anatomy

6. Sandra Oh ha lasciato Grey’s Anatomy nel 2014. Dopo circa 9 anni di devozione nei confronti del suo personaggio, Cristina Yang, nel 2014 Sandra Oh ha deciso di abbandonare Grey’s Anatomy. Abbandonare la serie e il suo personaggio è stata una scelta molto difficile che l’ha portata anche in terapia: ma sentiva che era il suo personaggio a chiederle questo e lei ha assecondato Cristina, con tutto l’entusiasmo di aprire nuove porte alla sua carriera e di fare nuove esperienze.

7. Sandra Oh ha rubato qualcosa dal set di Grey’s Anatomy. A vederla non si direbbe, eppure Sandra Oh ha dichiarato di aver rubacchiato qualcosa dal set che l’ha resa famosa in tutto il mondo, Grey’s Anatomy. Nella fattispecie, l’attrice ha detto di aver preso il tappeto dell’appartamento di Owen e Cristina che c’era prima che i due personaggi si lasciassero.

sandra oh

Sandra Oh agli Oscar 2020

8. Ha sfoggiato un look memorabile. Pur non essendo candidata agli Oscar, ma presente nelle vesti di semplice presentatrice, la Oh ha lasciato tutti di stucco con il suo abito oro particolarmente sgargiante. Questo è stato da molti definito uno dei più belli visti nel corso della serata, tanto da avere molto da insegnare ad altre attrici vestite in modo molto meno memorabile.

Sandra Oh è su Instagram

9. Sandra Oh ha un profilo Instagram. Come tutte le star, anche Sandra Oh si è lasciata affascinare da Instagram. Infatti, l’attrice ha un proprio account ufficiale seguito da oltre 2,7 milioni di persone. Tuttavia, a differenza di Twitter, la Oh non è molto attiva sul social e la sua bacheca si limita a post che la vedono protagonista di momenti lavorativi o di importanti eventi, sia mondani che sociali.

Sandra Oh: altezza ed età dell’attrice

10. Sandra Oh ha 50 anni. A guardarla non si direbbe: viso eternamente giovane ed eleganza da vendere. Eppure, Sandra Oh è nata il 20 luglio del 1971 e, quindi, ha 50 anni. Inoltre, l’attrice canadese è alta 165 centimetri: piccoletta ma con tanto talento e tanta grinta da vendere.

Fonti: IMDb, thefamouspeople, vogue, dailymail

Sandra Bullock: 10 cose che non sai sull’attrice

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Sandra Bullock: 10 cose che non sai sull’attrice

Sandra Bullock è una della attrici più versatili e talentuose che la storia del cinema abbia mai visto. Capace di incarnare qualsiasi ruolo, l’attrice americana ha dimostrato di avere talento sia per ruoli comici, sia per quelli drammatici.

Ma la sua vita non è stata proprio rose e fiori. Ha combattuto diversi ostacoli, in ambito lavorativo e privato, facendosi forza e conquistando il pubblico anche con le sue doti da vera guerriera. Ecco dieci cose da sapere su Sandra Bullock.

Sandra Bullock: film

1. Sandra Bullock: i film e la carriera. La carriera di Sandra Bullock nel mondo della recitazione inizia all’età di 23 anni, quando debutta nel film Hangmen (1987) e partecipa in alcune serie televisive, come Starting from Scratch (1988), Donna in carriera (1990) e alcuni film per la tv come Scontro bionico (1989) e Delitto al Central Park (1989). Tuttavia, è il cinema che la fa innamorare e sul quale si concentrerà, lavorando sodo e partecipando a film come Pozione d’amore (1992), The Vanishing – Scomparsa (1993), Quella cosa chiamata amore (1993), Speed (1994) e Un amore tutto suo (1995). Dalla seconda metà degli anni ’90, l’attrice americana comincia a farsi conoscere grazie alle sue interpretazioni in The Net- Intrappolata nella rete (1995), Amori & Incantesimi (1998), Piovuta dal cielo (1999), Miss Detective (2000), Formula per un delitto (2002), Two Weeks Notice – Due settimane per innamorarsi (2002) e La casa sul lago del tempo (2006). La sua carriera è proseguita brillantemente, poi, con film come Ricatto d’amore (2009), The Blind Side (film del 2009 che le farà ottenere l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista), Gravity (2013), All’ultimo voto (2015), Ocean’s 8 (2018) e Bird Vox (2018).

Nel 2021 sarà Ruth Slater nel nuovo film Nora Fingscheidt attualmente senza titolo ed in post produzione. Sarà inoltre nel cast del film Bullet Train diretto da David Leitch al fianco di Brad Pitt, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Zazie Beetz

2. Sandra Bullock è anche regista,, sceneggiatrice, doppiatrice e produttrice. Nel corso della sua trentennale carriera, Sandra Bullock non si è fatta mancare niente, decidendo di sperimentare diversi ambiti. L’attrice americana ha prestato la sua voce per il doppiaggio de Il principe d’Egitto (1998), Aningaaq (2013) e Minions (2015), ed è stata produttrice di diversi film come Miss Detective, Ricatto d’amore, All’ultimo voto e Ocean’s 8. Ma l’attrice ha svolto anche il ruolo di sceneggiatrice e regista: nel 1998, infatti, ha realizzato un cortometraggio intitolato Making Sandwiches.

Sandra Bullock: hot

3. Sandra Bullock non ha mai girato scene hot. L’attrice americana, in passato, è stata protagonista di diverse scatti abbastanza hot che non hanno fatto altro che conclamare quanto sia una delle donne più sexy del mondo. Nonostante ciò, l’attrice non ha alcuna intenzione di girare scene di sesso e pare che questa sia propria una clausola che rimane permanente nei suoi contratti.

4. Sandra Bullock si è fatta licenziare a causa di approcci indesiderati. Non molto tempo fa, la Bullock ha rivelato in un’intervista di essersi fatta licenziare da un film per aver ricevuto degli approcci non desiderati. L’attrice non ha rivelato il nome della persona in questione, ma ha riferito che dopo aver provato a evitare la faccenda anche con dell’umorismo, ha chiesto di farsi licenziare.

Sandra Bullock e Bryan Randall

5. Sandra Bullock è fidanzata con Bryan Randall. Dopo la fine del matrimonio con Jesse G. James nel 2010, l’attrice americana non ha più avuto relazioni amorose importanti. Tuttavia, nel 2015, la Bullock ha conosciuto il fotografo Bryan Randall: ha già una figlia grande, e in passato ha avuto problemi di tossicodipendenza e pare sia stato protagonista di qualche comportamento molesto. Ma ormai il passato è passato e i due, che sono insieme dal 2015, sono molto felici e convivono da tempo.

6. Sandra Bullock ha avuto una vita sentimentale agitata. Prima dell’odierna felicità con il fotografo Bryan Randall, l’attrice è stata sposata per circa cinque anni con il costruttore Jesse G. James: tuttavia, decise di separarsi da lui quando scoprì (poco dopo aver vinto il suo primo Oscar) che lui la tradiva con una pornodiva, tale Michelle McGee. Ma ben prima di lui, la Bullock ha frequentato diverse persone, colleghi come Tate Donovan, Matthew McConaughey e Ryan Gosling, il giocatore di football Troy Aikman e il musicista Bob Schneider.

Sandra Bullock: altezza

7. Sandra Bullock ha una statura media. La Bullock non è una donnona né una piccoletta, ma gode di una statura che rientra nella media. L’attrice, infatti, è alta 171 centimetri, un’altezza che non le ha mai impedito di fare ciò che le piace, sentendosi sempre a proprio agio.

8. Sandra Bullock è sopravvissuta ad un incidente aereo. Di altezze ormai ne sa qualcosa Sandra Bullock che, suo malgrado, per poco non rimaneva vittima di un incidente aereo. Il 20 dicembre del 2000, l’attrice era su un velivolo privato che la stava portando nel Wyoming per le vacanze di Natale. Ha causa delle condizioni meteorologiche poco favorevoli e per dei problemi tecnici, il jet dovette compiere un atterraggio d’emergenza a Jackson Hole, uscendo di pista, finendo in un prato e incidentando, perdendo il carrello di atterraggio e riportando danni un po’ ovunque.

Sandra Bullock: figli

 

9. Sandra Bullock ha due figli. L’attrice aveva già avviato le pratiche per l’adozione quando era ancora sposata con Jesse G. James e, dopo essersi separata, il suo desiderio di adozione non si è di certo arrestato. Così, sempre nel 2010, ha adottato il piccolo Louis e nel dicembre 2015 la piccola Laila. Quello che la Bullock ha sempre sostenuto è una famiglia è composta dall’amore e solo in questo senso può allora definirsi tradizionale, difendendo le donne che crescono uno o più figli da sole: le mamme single non sono mamme a metà.

Sandra Bullock: Oscar

10. Sandra Bullock ha vinto l’Oscar e il Razzie Award lo stesso anno. Se nel 2010 la Bullock ha vinto l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista per il film The Blind Side, è anche vero che la sera prima vinse ben due Razzie Award: l’attrice, infatti, li vinse come Peggior Attrice Protagonista e Peggior Coppia (insieme a Bradley Cooper) per il film A proposito di Steve.

Fonti: IMDb, biography, eonline

Sandra Bullock vince il Decade Hotness Award

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L’attrice Sandra Bullock ha vinto il Decade Hotness Award nell’ambito degli Spike Guys’ Choice Awards 2014 e a consegnarle il premio tre dei suo ex-compagni di set, ovvero,  Matthew McConaughey (A Time to Kill), Hugh Grant (Due settimane per farlo innamorare) e Keanu Reeves (Speed, La casa sul lago del tempo).

Spike (precedentemente nota come Spike TV) è un’emittente televisiva statunitense con sede a New York. È stata fondata il 7 marzo 1983 dalla Gaylord Entertainment Company con la denominazione “The Nashville Networks”, cambiato poi in “The National Network” nel 2000 e “The New TNN” nel 2002.

Nel 2003 l’emittente, su decisione dell’editore Viacom, ha cambiato nome in Spike TV, divenuto nel 2006 semplicemente Spike.

Sandra Bullock si prende una pausa dalla recitazione

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Sandra Bullock si prende una pausa dalla recitazione

L’attrice Sandra Bullock ha annunciato che si sta prendendo una pausa dalla sua carriera di attrice. Bullock è emersa per la prima volta sulla scena di Hollywood nei primi anni ’90 con prestazioni straordinarie in film come Demolition Man con Sylvester Stallone, Speed ​​con Keanu Reeves e The Net di Irwin Winkler.

L’attrice ha continuato la sua carriera con una serie di drammi e commedie romantiche che hanno contribuito a definire la sua carriera, collaborando con altre star di alto livello che potrebbero eguagliare il suo ingegno, tra cui Nicole Kidman in Amori e Incantesimi, Ben Affleck in Piovuta dal cielo, Hugh Grant in Due settimana per innamorarsi e Ryan Reynolds in The Proposal.

Sandra Bullock nel trailer di The Lost City

Dopo un periodo interamente dedicato alla commedia, Bullock si è poi reinventata, cominciando a scegliere diversamente i suoi film. Arriva così l’Oscar per The Blind Side, ma anche la partecipazione a Gravity del regista Alfonso Cuarón, che le è valso un’altra nomination all’Oscar. Dopo aver recitato in Bird Box di Netflix e Ocean’s Eight, Sandra Bullock si è preso una piccola pausa, prima di tornare con The Unforgivable dell’anno scorso e The Lost City di questo mese.

Parlando con ET Canada, Bullock ha rivelato che metterà ancora una volta in sospeso la sua carriera di attrice e si prenderà una pausa per stare con i suoi figli, dicendo che deve essere “nel posto che mi rende più felice”. Bullock ha detto che è completamente dedicata alla sua carriera quando lavora, dicendo: “Prendo molto sul serio il mio lavoro quando sono al lavoro” e che ora vuole cambiare marcia ed “essere 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con i miei bambini e la mia famiglia .” Per quanto riguarda la durata di questa pausa, l’attrice ha detto che ha intenzione di stare con la sua famiglia “per un po’”, ma non ha fornito una tempistica specifica per il suo ritorno.

Sandra Bullock sarà la protagonista di Reborn, film originale Netflix

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Continua la partnership tra Sandra Bullock e Netflix dopo il successo di Bird Box: come riportato da Deadline, il colosso dello streaming ha annunciato che l’attrice reciterà e produrrà Reborn, nuovo sci-fi/fantasy mentre la regia verrà affidata a Chris McKay (The Lego Movie).

Il film adatterà l’omonimo fumetto di Mark Millar e Greg Capullo, pubblicato nel 2016. La storia è quella di una donna di ottant’anni, Bonnie Black, che muore in un ospedale di Manhattan solo per ritrovare se stessa nell’aldilà di Adystria, una terra magica di mostri e draghi dove il bene e il male conducono una guerra eterna.

Vi ricordiamo con Bird Box Netflix  ha stabilito un record di visualizzazioni pari a 45.037.125. Questo il numero di account che hanno già visto il film nella sua prima settimana di rilascio, facendolo diventare “il film più visto di sempre nei primi 7 giorni di programmazione del servizio streaming”.

Sandra Bullock: nuova collaborazione con Netflix dopo Bird Box

Questa prima volta per Netflix sorprende un po’ dato che fino ad ora la piattaforma ha professato una totale mancanza di trasparenza sui numeri e sul successo dei prodotti; il che ha posto subito dei dubbi sulla bontà di questi numeri. Molti analisti, infatti si sono affrettati a sottolineare che in realtà non sappiamo come Netflix sia arrivato a quel numero dal momento che non sappiamo come la società qualifichi e conti una visione.  Non sappiamo se questi account hanno guardato intenzionalmente il film o se Netflix sta contando le visualizzazioni che provengono dall’opzione di riproduzione automatica. Inoltre, non sappiamo per quanto tempo un utente deve guardare il film prima che Netflix lo conteggi effettivamente come valida;

In merito al film, le recensione su Bird Box sono state generalmente positive e vanta un impressionante gradimento di pubblico su Rotten Tomatoes, al momento stabile al 74%.

Bird Box è disponibile in streaming su Netflix e vede Sandra Bullock, nei panni di Maloire, lottare contro un’invasione aliena. La donna, madre di due bambini, farà di tutto per mettere in salvo i propri figli dalle sinistre creature extraterrestri, che tramite il contatto visivo causano una furia violenta negli esseri umani, portandoli alla pazzia. Con gli occhi bendati, la famiglia dovrà imbarcarsi in un viaggio di sopravvivenza per non soccombere alla minaccia, che incombe sulla Terra.

Fonte: Deadline

Sandra Bullock protagonista del film Let her Speak

Sandra Bullock (Crash-Contatto fisico, Gravity, The Blind side) sarà protagonista del film Let her Speak, nuova incursione dell’attrice nel cinema ambientato nel mondo della politica, dopo All’ultimo voto, del 2015.

Mario Correa ha scritto la sceneggiatura che racconta gli eventi che si sono svolti nello Stato del Texas nel giugno 2013. La senatrice Democratica Wendy Davis propone  un disegni di legge sull’aborto. I suoi sforzi sono ostacolati dagli oppositori Repubblicani che vogliono introdurre leggi restrittive sull’aborto in modo da far ottenere una vittoria alla Corte suprema in merito ai diritti sulla procreazione.

John Malkovich e Sandra Bullock nel cast del film Bird Box

La storia di Davis è interessante perché mostra come una mamma adolescente compia un percorso da Harvard fino in politica cambiando la sua vita e quella degli altri.

Prossimamente vedremo Sandra Bullock in Ocean’s Eight che uscirà il 22 giugno 2018. L’attrice è impegnata nella lavorazione dello sci-fi thriller Bird Box.

Fonte: Empire

Sandra Bullock per la corsa all’Oscar con Our Brand is Crisis

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Sandra Bullock per la corsa all’Oscar con Our Brand is Crisis

Protagonista dei primi giorni del Tiff (Toronto International Film Festival) con Our Brand is Crisis, Sandra Bullock entra di prepotenza nella Oscar-race, la corsa agli Oscar che si apre ufficialmente in territorio nord-americano con il festival canadese.

Ancora una volta, l’attrice, già premio Oscar per The Blind Side, ha mostrato di riuscire a svelare ogni volta livelli diversi e più profondi per le sue interpretazioni. Le prime impressioni sono state davvero entusiaste e aspettiamo quindi di vedere la Bullock molto spesso nei prossimi mesi.

Il Tiff 2015 si svolge a Toronto tra il 10 e il 20 settembre. Qui i film più attesi.

La trama: un candidato alla presidenza Boliviana fallimentare nei sondaggi recluta un team di Americani esperti in campagne elettorali, capitanati dalla brillante ma fuori di testa stratega “Calamity” Jane Bodine (Bullock). Jane, in ritiro auto-imposto dopo uno scandalo che portava il suo nome, viene persuasa a rimettersi in gioco con l’allettante proposta di sconfiggere il suo avversario di sempre, il ripugnante Pat Candy (Thornton), che si occupa dell’opposizione. Ma Candy non ha punti deboli, e questo getta Jane in una profonda crisi che verrà sfruttata dal partito per trarre un cospicuo vantaggio.

our-brand-is-crisisDrammatico, brillante e condito con la giusta satira, Our Brand Is Crisis svela le ciniche macchinazioni e le battaglie private della classe politica e di chi lavora con loro, persone per cui nulla è sacro e ciò che importa è solo vincere. Il film, riscritto dalla nomination Oscar Peter Straughan (Tinker Tailor Soldier Spy), è tratto da un documentario dal titolo omonimo di Rachel Boynton, che ha sottolineato come le strategie di marketing delle campagne elettorali Americane siano ispirate da quella delle elezioni presidenziali Boliviane del 2002.

Fonte: Variety

Sandra Bullock nega i rumor su Madame Web: “Non sono materiale da Marvel”

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Anche Sandra Bullock rientra nella lista di attori a cui è stato offerto un ruolo in un film di supereroi. A rivelarlo è stata la diretta interessata durante una recente ospitata nello show di Jimmy Kimmel (via EW).

L’attrice non ha rivelato di quale progetto si trattasse, ma a quanto pare non aveva nulla a che fare con l’Universo Marvel. “Sono stata contattata per qualcosa che non era Marvel, ma mio figlio mi ha detto di non farlo”, ha spiegato Bullock. “Louis sentiva che non avrei dovuto prendere parte a quel film, e aveva ragione. L’ho visto quando è uscito e ho pensato: ‘Ooo! È un vero peccato.'”

Ovviamente, c’è ancora un sacco di tempo per Sandra Bullock per salire a bordo di uno dei grandi franchise di supereroi. Tuttavia, non sembra che l’attrice sia particolarmente interessata alla cosa: “Non penso di essere materiale da Marvel, ha dichiarato. “Non sono mai stata contattata da loro.”

A questo punto, ha avuto anche la possibilità di negare i rumor che la vorrebbero nei panni di Madame Web nell’annunciato film Sony ambientato nello Spider-Verse: “Se mio figlio avesse sentito quell’indiscrezione, non hai idea di quante cose avrei potuto fargli fare in casa”, ha ironizzato l’attrice. “Avrei potuto chiedergli di tutto. Chi dicono che avrei dovuto interpretare? La nonna di Spider-Man? Chi?”

Così, Kimmel le ha spiegato i dettagli sul personaggio, e allora l’attrice ha risposto: “Perché non mi hanno ingaggiata per questo ruolo? Cosa è accaduto durante le trattative? Devo saperlo! Penso che sarei stata fantastica nei panni di un personaggio con poteri psichici.”

Prossimamente vedremo Sandra Bullock in The Unforgivable diretto da Nora Fingscheidt, che arriverà in cinema selezionati dal 24 novembre e su Netflix a partire dal 10 dicembre. Nel film, l’attrice interpreta Ruth Slater, una donna che esce di prigione dopo una condanna per un crimine violento e si reinserisce in una società che si rifiuta di perdonare il suo passato.

Sandra Bullock e il suo omaggio ai Minions

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Sandra Bullock presta la sua voce allo spin-off di Cattivissimo Me, incentrato esclusivamente sui deliziosi Minions. L’attrice sarà Scarlett Sterminator, la supervillain che i pasticcione gialli vogliono servire.

Ecco come il premio Oscar ha omaggiato i protagonisti alla premiere del film:

Sandra Bullock

La storia di Minions di Universal Pictures e Illumination Entertainment inizia all’alba dei tempi. Partendo da organismi gialli unicellulari, i Minion si evolvono attraverso i secoli, perennemente al servizio del più spregevole dei padroni. Continuamente senza successo nel preservare questi maestri, dal T-Rex a Napoleone, i Minion si sono ritrovati senza qualcuno da servire e sono caduti in una profonda depressione.

Scarlet Overkill MinionsMa un Minion di nome Kevin ha un piano, e lui – insieme all’adolescente ribelle Stuart e all’adorabile piccolo Bob – decide di avventurarsi nel mondo per trovare un nuovo capo malvagio da seguire per sé e i suoi fratelli.

Il trio si imbarca in un viaggio emozionante che li condurrà alla loro prossima potenziale padrona, Scarlet Overkill (il Premio Oscar@ Sandra Bullock), la prima super-cattiva al mondo. Un viaggio che li porterà dalla gelida Antartide alla New York City del 1960, fino ad arrivare a Londra, dove dovranno affrontare la loro sfida più grande: salvare tutti i Minion … dall’annientamento.

Sandra Bullock e il cachè spaziale per Gravity

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Manca pochissimo alla fatidica Notte degli Oscar 2014 e finalmente scopriremo chi vincerà i più ambiti premi del cinema. Ma in attesa di saperlo, curiosiamo sulle paghe delle star nominate all’Oscar come miglior interpreti protagonisti. Parliamo ad esempio di Sandra Bullock, attrice che ha già vinto la statuetta un paio d’anni fa e che da allora ha aumentato il potere contrattuale dei suoi ingaggi.

Leggi anche: Oscar 2014: I migliori film rifatti dai bambini!

Oggi grazie a THR scopriamo quanto l’attrice abbia guadagnato con la sua performance in Gravity, che è a dir poco “spaziale”. Infatti, secondo il noto sito l’attrice oltre al mostruoso cachè di 20 milioni di dollari, si è aggiudicata anche il 15 % di box office rental. Si tratta dell’incasso dello studios ricevuto per il noleggio della copia dagli esercenti. Provando a fare una stima viene fuori che l’attrice oltre ai 20 già intascati potrebbe incassarne altri 50 milioni se l’incasso del film supera gli attuali 700 milioni di dollari.

Leggi anche: Oscar 2014: da dove hanno iniziato le nominate per Migliore Attrice?

Che dire, sembra che da quando  Robert Downey Jr. sia riuscito a strappare qualcosa di molto simile alla Marvel per la sua partecipazione nei film come Tony Stark, contratti di questo tipo siano diventati sempre più sfruttati dagli agenti degli attori di un certo tipo. Va detto che già in passato c’erano stati casi simili di percentuali sull’incasso ma a discapito di un cachè di partenza più basso, vedi Leonardo DiCaprio per Inception. Qui si tratta di cachè alti con annesse percentuali sull’incasso. Forse si sta un po’ esagerando sull’importanza di strappare più soldi possibili che lievitano i costi dei singoli film, spesso uno dei motivi per cui le Major rischiano sempre meno su qualcosa di originale e preferiscono investire su saghe, adattamenti e sequel.

Gravity, il film

Il film si basa su una sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre la fotografia è curata da Emmanuel Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4 ottobre.

Trama: Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e  Stone e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante distesa dello spazio.

 

Sandra Bullock e George Clooney di nuovo insieme per Our Brand Is Crisis

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Dopo Gravity, un nuovo progetto vedrà presto lavorare nuovamente insieme i premi Oscar Sandra Bullock e George Clooney. Si tratta di Our Brand Is Crisis, basato sull’omonimo documentario del 2006 diretto da Rachel Boynton. La Bullock sarà la protagonista del film e, insieme a Clooney e Grant Heslov, anche uno dei produttori esecutivi. La pellicola sarà diretta da David Gordon Green (George Washington, Joe) e sceneggiata da Peter Straughan.

Our Brand Is Crisis racconta la storia di un gruppo di tuttologi che competono alle stesse elezioni presidenziali in Bolivia. Di seguito potete vedere il trailer ufficiale del documentario.

Fonte

Sandra Bullock di nuovo per Anne Fletcher

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Sandra_Bullock

Sandra Bullock, ex fidanzata d’America, donna di successo e brillante commediante, ora anche premiata con l’Oscar, duetterà di nuovo con Anne Fletcher, la regista che l’aveva diretta insieme a Ryan-Buried-Reynolds nella divertente commedia Ricatto D’Amore, in cui la bella Sandra a più di 40 anni compare senza veli.

Sandra Bullock al posto di Natalie Portman per Gravity

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Dopo alcuni giorni di trattative, Natalie Portman e i produttori di Gravity – il film fantascientifico di Alfonso Cuaron con Robert Downey Jr. – non sono riusciti a trovare un accordo, e così l’attrice – proprio come Angelina Jolie – ha deciso di tirarsi indietro.

Ora, secondo Deadline, la Warner Bros. si sta rivolgendo a Sandra Bullock, già presa in considerazione per la parte. La casa di produzione starebbe “facendo di tutto” per convincere l’attrice ad accettare, anche perché la Bullock è da tempo la scelta preferita della Warner. Le riprese del film si terranno nel 2011, probabilmente tra quelle di Sherlock Holmes 2 e quelle dei Vendicatori, in modo da permettere a Robert Downey Jr. di partecipare al film.

Scritto da Alfonso e Jonas Cuaron, il film ruota attorno alla figura di Ryan, una astronauta che rimane da sola in mezzo allo spazio quando una reazione a catena causata dall’autodistruzione di un satellite russo causa una pioggia di detriti che finisce per spazzare via lo Space Shuttle su cui lei si trovava assieme all’equipaggio. Dovrà cercare di raggiungere, da sola nell’immensa vastità del vuoto spaziale e a gravità zero, la stazione spaziale internazionale. La donna farà di tutto per salvarsi e tornare sulla Terra da sua figlia.

Fonte: Deadline

Sandra Bullock accusa i media di sessismo

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Sandra Bullock accusa i media di sessismo

Sandra Bullock si scaglia contro le modalità con cui i media rappresentano oggi le donne in un’intervista rilasciata a E! News in occasione della promozione del film Minions. “È come se si fosse aperta una sorta di caccia alle donne. E non per chi siamo, ma per il nostro aspetto fisico o la nostra età”.

Scioccata e imbarazzata, così si definisce la Bullock di fronte all’attuale contesto, ma soprattutto preoccupata per il futuro di suo figlio Louis. “Mio figlio sta crescendo in questo mondo e sto cercando di educarlo a essere un brav’uomo che valorizza e apprezza le donne, mentre ora c’è questo continuo attacco alle donne da parte dei media, di cui non vedo la fine”. Restano le bambine le più esposte, a causa del bullismo e della diffusione di internet. “Chi ha voce in capitolo – esorta l’attrice premio Oscar – dovrebbe intervenire”.

Sandra Bullock si unisce così a un folto gruppo di star hollywoodiane, tra cui Emma Watson, Meryl Streep e Patricia Arquette, che combatte contro il sessismo, soprattutto all’interno dell’industria cinematografica lottando per l’equità dei salari e delle opportunità lavorative. “Sareste sorpresi nel vedere quanto amore c’è in questa nostra pazza industria. Le donne hanno legato tra di loro e sono una sorta di tribù che cerca di prendersi cura una dell’altra perché nel momento che esci fuori e ti esponi ti mangiano».

Fonte: The Hollywood Reporter

Sandokan: prime foto dal set, ecco Can Yaman a Ed Westwick in azione!

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Come anticipato qualche settimana fa sono in corso le riprese di Sandokan, l’annunciato nuovo adattamento seriale della saga di romanzi di Emilio Salgari. La produzione è in queste ore impegnata in Calabria, sul set a Le Castella, località dal fascino intramontabile. Sul set sono stati fotografati tutti principali attori della serie Tv Sandokan, da Can Yaman a Ed Westwick, passando per John Hannah e Alessandro Preziosi, poi ancora Alanah Bloor, Mark Grosy, Gilberto Gliozzi e tanti altri.

La Calabria sta vivendo una nuova rinascita come set cinematografico. Sono molte le produzioni che si sono alternate negli ultimi anni, senza dimenticare la serie tv The Good Mather prodotta per Disney+ che ha ottenuto molto riconoscimenti nel mondo.  Di seguito le foto:

 

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Cosa sappiamo sul nuovo Sandokan?

La serie è un nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari, sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Sandokan andrà in onda prossimamente su Rai1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Vedremo Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia, in una veste originale, affiancato dall’esordiente Alanah Bloor nel ruolo di Marianna. Con loro ci saranno Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli uomini) nel ruolo dell’affascinante antagonista Lord Brooke, mentre sarà Alessandro Preziosi (I Medici,  Black Out, La vita bugiarda degli adulti) a dare il volto all’iconico Yanez de Gomera. Si uniranno al cast anche John Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un funerale, Sliding Doors, La Mummia),Madeleine Price, Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume), Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).

Sandokan – la trama

Borneo, metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan. È l’inizio di una storia d’amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna.

Sandokan è un racconto di avventura e di amore, in cui i protagonisti scopriranno se stessi e capiranno di appartenere a una storia molto più grande, fatto di rivoluzione, di amore per la natura e di lotta per la libertà.

Da un’idea di Luca Bernabei, Sandokan sarà una grande epopea con un tratto da fiaba e un forte legame con l’ambiente. La serie racconterà le origini della Tigre della Malesia, che torna finalmente sul piccolo schermo. Vedremo nascere il mito di Sandokan, la sua scoperta di essere figlio di un antico re guerriero, vivremo con lui l’amore con Marianna, l’amicizia con Yanez e la rivalità con Lord Brooke: avventura, azione, eroismo ed una rivoluzionaria storia d’amore, in un racconto pronto a incantare adulti e bambini, unendo tutta la famiglia.

Sandokan: le prime immagini della serie con Can Yaman

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Sandokan: le prime immagini della serie con Can Yaman

In esclusiva i primi scatti ufficiali dal set di Sandokan, serie evento internazionale, prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. Da un’idea di Luca Bernabei, la serie è un nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari, sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Sandokan andrà in onda prossimamente su Rai1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Nel cast Can Yaman, Alanah Bloor, Ed Westwick, Alessandro Preziosi, John Hannah.

Sandokan: al via le riprese della serie con Can Yaman

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Sandokan: al via le riprese della serie con Can Yaman

Il 22 aprile inizieranno le riprese di Sandokan, serie evento internazionale, prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. La serie è un nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari, sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Sandokan andrà in onda prossimamente su Rai1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Vedremo Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia, in una veste originale, affiancato dall’esordiente Alanah Bloor nel ruolo di Marianna. Con loro ci saranno Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli uomini) nel ruolo dell’affascinante antagonista Lord Brooke, mentre sarà Alessandro Preziosi (I Medici,  Black Out, La vita bugiarda degli adulti) a dare il volto all’iconico Yanez de Gomera. Si uniranno al cast anche John Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un funerale, Sliding Doors, La Mummia),Madeleine Price, Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume), Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).

Sandokan – la trama

Borneo, metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan. È l’inizio di una storia d’amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna.

Sandokan è un racconto di avventura e di amore, in cui i protagonisti scopriranno se stessi e capiranno di appartenere a una storia molto più grande, fatto di rivoluzione, di amore per la natura e di lotta per la libertà.

Da un’idea di Luca Bernabei, Sandokan sarà una grande epopea con un tratto da fiaba e un forte legame con l’ambiente. La serie racconterà le origini della Tigre della Malesia, che torna finalmente sul piccolo schermo. Vedremo nascere il mito di Sandokan, la sua scoperta di essere figlio di un antico re guerriero, vivremo con lui l’amore con Marianna, l’amicizia con Yanez e la rivalità con Lord Brooke: avventura, azione, eroismo ed una rivoluzionaria storia d’amore, in un racconto pronto a incantare adulti e bambini, unendo tutta la famiglia.

Le riprese inizieranno il 22 aprile a Formello, dove il set di Sandokan inaugurerà il nuovo Teatro 7, nel polo produttivo targato Lux Vide, e si terranno tra il Lazio, la Toscana, l’isola di Reunion e la suggestiva Calabria, dove è stata costruita la colonia inglese di Labuan a Lamezia Terme, con il sostegno della Film Commission e della Regione Calabria. Sandokan andrà in onda prossimamente su Rai1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group

Sandman: uno sceneggiatore per il film con Joseph Gordon-Levitt

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Sandman: uno sceneggiatore per il film con Joseph Gordon-Levitt

Dopo diversi mesi di silenzio, sembra che la produzione di Sandman abbia fatto un nuovo passo in avanti. The Hollywood Reporter informa infatti che il film ha uno sceneggiatore.

sandmanSi tratta di Eric Heisserer, già penna dietro a A Nightmare on Elm Street e al remake de La Cosa.

Per quanto riguarda la regia, da tempo si susseguono voci che vorrebbero Joseph Gordon-Levitt anche al timore del film, oltre che nei panni del protagonista. In realtà entrambe le cose sono ancora incerte e non si ha la certezza che Gordon-Levitt possa interpretare davvero Morphus. Sappiamo eprò con certezza che il trattamento è stato scritto da David Goyer e che Levitt sarà sicuramente alla produzione.

A mitigare le preoccupazioni di alcuni fan, in merito al fatto che la storia sia troppo ricca per un solo film, interviene la New Line che avrebbe in progetto di realizzare una trilogia su Sandman.

Sandman (The Sandman) è una serie a fumetti nata dalla penna di Neil Gaiman e pubblicata dalla DC Comics tra il 1989e il 1996. La serie è composta da 75 albi, divisi poi in  10 volumi, nel quale il protagonista è Sogno, la personificazione antropomorfa di tutti i sogni.

Sandman: Tom Sturridge, Gwendoline Christie e Charles Dance nel cast

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La serie in sviluppo da Netflix basata sulla serie a fumetti di The Sandman ha annunciato il cast principale. Tom Sturridge è ufficialmente stato scelto per interpretare Sogno, mentre gli altri membri del cast sono Gwendoline Christie, Vivienne Acheampong, Boyd Holbrook, Charles Dance, Asim Chaudhry e Sanjeev Bhaskar.

La serie The Sandman è basata sulla serie di fumetti “The Sandman” creata per DC da Neil Gaiman. Segue le persone e i luoghi colpiti da Morfeo (Sturridge), il re dei sogni, mentre ripara gli errori cosmici e umani che ha commesso durante la sua vasta esistenza.

Christie, meglio conosciuta dai fan per i suoi ruoli in “Game of Thrones” e nella nuova trilogia di film “Star Wars”, interpreterà Lucifero, il sovrano dell’Inferno. Acheampong, che recentemente è apparso in “The Witches” su HBO Max, interpreterà Lucienne, capo bibliotecario e fidato guardiano del regno di Sogno.

sandman cast

Fonte: Variety

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