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One Piece 2: lo Showrunner conferma che vorrebbe Jamie Lee Curtis!

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Dopo che Jamie Lee Curtis ha espresso le sue speranze di interpretare la dottoressa Kureha in One Piece 2, la seconda stagione della serie live-action One Piece di Netflix, il co-showrunner dell’adattamento ha commentato la possibilità.

In un’intervista con Deadline, al co-showrunner di One Piece Matt Owens è stato chiesto di aggiungere Jamie Lee Curtis al cast per interpretare il ruolo della dottoressa Kureha, una figura materna e mentore del dottor Tony Chopper dei Pirati di Cappello di Paglia. L’attrice aveva già parlato di come le piacerebbe interpretare il ruolo, dato che è già una grande fan di One Piece.

Il team di Netflix One Piece sta cercando di portare Jamie Lee Curtis nello show?

Owens ha spiegato che lo staff sta “cercando di manifestarlo alla produzione” e che una volta concluso lo sciopero SAG-AFTRA in corso, inizieranno ad avere “conversazioni reali” con Jamie Lee Curtis, sottolineando che lo staff della serie sta “scrivendo per lei” in questo momento. Abbiamo l’opportunità di scegliere alcuni ruoli, alcune regole che sono molto importanti, ed è venuto fuori che Jamie Lee Curtis è un fan di One Piece“, ha dichiarato Owens. “Non appena l’ha detto, abbiamo pensato, okay, dobbiamo provare a coinvolgerla nello show. Cosa possiamo fare? E il Dottor Kureha, per fortuna, è un personaggio che apparirà nella nostra storia, ed è perfetto per Jamie Lee Curtis. Quindi abbiamo provato a iniziare a manifestare questo nostro sogno. Dopo aver vinto l’Oscar, la sala degli scrittori le ha inviato una figura del Dottor Kureha con una bella nota che diceva:

“Congratulazioni per la tua statua, eccone un’altra da mettere accanto ad essa”. Spero di parlarti presto.‘ “Quando l’ha ripubblicato, ha suscitato molto interesse da parte dei fan e l’ho commentato. Stiamo cercando di manifestarlo. Sì, al momento il SAG è ancora in sciopero, quindi non ci sono state vere e proprie conversazioni. Ma appena potrà esserci, sono pronto. La porterò fuori a cena, ne parleremo. Faremo tutto perché a questo punto stiamo scrivendo per lei – vogliamo davvero, davvero che venga a suonare con noi nella seconda stagione”.

One Piece 2, quando uscirà?

Considerato il rinnova confermato poco dopo l’uscita, la seconda stagione di One Piece potrebbe debuttare nel 2025! Al momento però non c’è una dichiarazione ufficiale in merito all’uscita di One Piece 2!

Dal lancio dello show il 31 agosto, One Piece è stato il numero 1 nella Top 10 interna di Netflix. Tratta dalla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda, One Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro ONE PIECE e diventare il re dei Pirati! Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà assoldare la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali.

Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy), Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp) e Taz Skylar (Sanji) interpretano l’avventura piratesca live action ONE PIECE, ideata in collaborazione con Shueisha e prodotta da Tomorrow Studios con Netflix. Matt Owens e Steven Maeda ricoprono il ruolo di sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunner. Anche Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements si occupano della produzione esecutiva. Il cast confermato in precedenza include Vincent Regan, Ilia Isorelýs Paulino, Morgan Davies, Aidan Scott, Langley Kirkwood, Jeff Ward, Celeste Loots, Alexander Maniatis, McKinley Belcher III, Craig Fairbrass, Steven Ward e Chioma Umeala.

La serie è stata creata da Matt Owens e Steven Maeda, vede nel cast anche Mackenyu nei panni di Roronoa Zoro, Emily Rudd nei panni di Nami, Jacob Romero Gibson nei panni di Usopp e Taz Skylar nei panni di Sanji. La serie manga è stata pubblicata per la prima volta nel 1997 e ha venduto più di 460 milioni di copie in tutto il mondo. È stato anche adattato in una serie anime, videogiochi e una serie di lungometraggi in Giappone.

One Piece 2: Jamie Lee Curtis esprime sostegno ai fan che la vorrebbero come la dottoressa Kureha

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In seguito alla conferma ufficiale del rinnovo della seconda stagione di One Piece, i fan hanno iniziato a scegliere gli attori che secondo loro dovrebbero interpretare i nuovi personaggi che saranno introdotti nel prossimo capitolo dell’adattamento live-action di Netflix. Uno di questi è Jamie Lee Curtis nei panni del Dr. Kureha, un personaggio apparso per la prima volta durante l’Arco di Drum Island. Questo potrebbe finalmente essere possibile, dato che l’attrice premio Oscar ha recentemente espresso il suo interesse ad interpretare il personaggio preferito dai fan.

Jamie Lee Curtis ha condiviso su Instagram una fan art di Kureha, promettendo ai fan di One Piece che farà pressione personalmente per il ruolo una volta terminato lo sciopero SAG-AFTRA. Non è un segreto che la star di Halloween sia una fan di lunga data degli amati manga e anime di Eiichiro Oda. In precedenza aveva rivelato che il suo personaggio preferito di One Piece è l’adorabile Tony Tony Chopper, che è il medico residente della ciurma di Cappello di Paglia.

 

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One Piece 2, quando uscirà?

Considerato il rinnova confermato poco dopo l’uscita, la seconda stagione di One Piece potrebbe debuttare nel 2025! Al momento però non c’è una dichiarazione ufficiale in merito all’uscita di One Piece 2!

Dal lancio dello show il 31 agosto, One Piece è stato il numero 1 nella Top 10 interna di Netflix. Tratta dalla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda, One Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro ONE PIECE e diventare il re dei Pirati! Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà assoldare la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali.

Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy), Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp) e Taz Skylar (Sanji) interpretano l’avventura piratesca live action ONE PIECE, ideata in collaborazione con Shueisha e prodotta da Tomorrow Studios con Netflix. Matt Owens e Steven Maeda ricoprono il ruolo di sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunner. Anche Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements si occupano della produzione esecutiva. Il cast confermato in precedenza include Vincent Regan, Ilia Isorelýs Paulino, Morgan Davies, Aidan Scott, Langley Kirkwood, Jeff Ward, Celeste Loots, Alexander Maniatis, McKinley Belcher III, Craig Fairbrass, Steven Ward e Chioma Umeala.

La serie è stata creata da Matt Owens e Steven Maeda, vede nel cast anche Mackenyu nei panni di Roronoa Zoro, Emily Rudd nei panni di Nami, Jacob Romero Gibson nei panni di Usopp e Taz Skylar nei panni di Sanji. La serie manga è stata pubblicata per la prima volta nel 1997 e ha venduto più di 460 milioni di copie in tutto il mondo. È stato anche adattato in una serie anime, videogiochi e una serie di lungometraggi in Giappone.

One Piece 2: concluse le riprese della seconda stagione!

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One Piece 2: concluse le riprese della seconda stagione!

La Rotta Maggiore si avvicina con la fine delle riprese della seconda stagione del fenomeno globale “ONE PIECE” a Cape Town, in Sud Africa.

Cosa c’è da sapere su One Piece!

  • Tratta dalla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta da Eiichiro Oda, ONE PIECE è un’impareggiabile avventura leggendaria ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy abbandona il suo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla ricerca del leggendario tesoro ONE PIECE e diventare il re dei pirati! Tuttavia, per trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà assoldare la ciurma dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a temibili rivali.
  • Nella serie troviamo il cast della prima stagione: Iñaki Godoy (Monkey D. Luffy), Mackenyu (Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero (Usopp), Taz Skylar (Sanji), Ilia Isorelys Paulino (Alvida), Jeff Ward (Buggy) e Michael Dorman (Gold Roger), insieme ai nuovi membri del cast già annunciati Charithra Chandran (Miss Wednesday), Joe Manganiello (Mr 0), Katey Sagal (Dr. Kureha), Lera Abova (Miss All Sunday), Mark Harelik (Dr. Hiriluk), Sophia Anne Caruso (Miss Goldenweek), Sendhil Ramamurthy (Nefertari Cobra), Brendan Sean Murray (Broggy), Callum Kerr (Smoker), Camrus Johnson (Mr 5), Clive Russell (Crocus), Daniel Lasker (Mr 9), David Dastmalchian (Mr 3), Jazzara Jaslyn (Miss Valentine), Julia Rehwald (Tashigi), Rob Colletti (Wapol), Ty Keogh (Dalton), Werner Coetser (Dorry), Mark Penwill (Chess), Anton David Jeftha (K.M.), Rigo Sanchez (Dragon), Yonda Thomas (Igaram), James Hiroyuki Liao (Ipponmatsu)

Leggi anche – I dieci personaggi più amati di One Piece

  • ONE PIECE è creata in collaborazione con Shueisha e prodotta da Tomorrow Studios (un partner di ITV Studios) e Netflix
  • Co-Showrunners / Sceneggiatori / Produttori Esecutivi: Matt Owens & Joe Tracz
  • Produttori Esecutivi:  Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements con Tomorrow Studios, Tetsu Fujimura, Chris Symes e Steven Maeda

One Piece – Stagione 3 fa un passo avanti mentre Netflix si prepara a lanciare la stagione 2

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L’adattamento live-action di One Piece di Netflix è stato un grande successo, conquistando sia i fan di lunga data che i nuovi arrivati con la sua rivisitazione fedele ma fresca dell’amato manga di Eiichiro Oda. Con la seconda stagione ufficialmente in produzione, l’attesa per il futuro è alta. Tuttavia, i recenti sviluppi suggeriscono che Netflix sta già guardando alla terza stagione, consolidando il suo impegno a lungo termine nei confronti della serie.

L’annuncio tramite directories.wga.org che Matt Owens e Joseph Tracz continueranno a essere co-showrunner e produttori esecutivi per la terza stagione mostra una mossa strategica per mantenere lo slancio della serie. Owens, che ha avuto un ruolo importante nel dare forma alla prima stagione, continua a portare la sua profonda conoscenza del mondo e dei temi di One Piece. Nel frattempo, Tracz, noto per il suo lavoro su Una serie di sfortunati eventi di Netflix, sarà in grado di apportare un punto di vista diverso alle stagioni due e tre, per assicurarsi che la serie si evolva rimanendo fedele al materiale di partenza.

La terza stagione di One Piece si assicura una forte leadership

One Piece 2

I produttori e la Writers Room assicureranno una terza stagione di grande spessore

Con Matt Owens e Joseph Tracz alla guida della terza stagione, Netflix si sta impegnando per garantire che l’adattamento live-action mantenga la sua qualità e coerenza. Owens è stato fondamentale nella creazione del mondo dello show, lavorando a stretto contatto con il creatore di One Piece Eiichiro Oda per preservare lo spirito del franchise. Il suo continuo coinvolgimento rassicura i fan sul fatto che lo show rimarrà autentico.

L’aggiunta di Tracz come co-showrunner è un cambiamento entusiasmante, che porta la sua esperienza nell’adattamento di opere letterarie molto amate. La sua esperienza in Una serie di sfortunati eventi dimostra la sua capacità di bilanciare l’adattamento di un materiale di partenza in una serie televisiva rimanendo fedele ai personaggi e alla trama. Insieme, Owens e Tracz formano un team creativo in grado di gestire gli archi narrativi sempre più ambiziosi che One Piece richiede.

L’investimento a lungo termine di Netflix in One Piece

One Piece - stagione 2

Netflix sta già scommettendo sul successo della seconda stagione di One Piece prima della sua uscita

La pianificazione anticipata della terza stagione suggerisce che Netflix sta puntando molto su One Piece come pietra miliare dei suoi adattamenti live-action. Piuttosto che adottare un approccio attendista, il gigante dello streaming sta investendo nel futuro della serie. Questo livello di impegno è raro, soprattutto in un’epoca in cui molti adattamenti live-action faticano ad affermarsi.

Assicurandosi la leadership per la terza stagione di One Piece mentre la seconda è ancora in fase di sviluppo, Netflix dimostra di avere fiducia nel successo continuo della serie. Questa decisione va anche a vantaggio dei tempi di produzione, consentendo transizioni più fluide tra le stagioni. Se la seconda stagione di One Piece rispetterà le aspettative, i fan potranno essere certi che l’avventura di Grand Line continuerà con la stessa passione e dedizione che ha reso la prima stagione un successo.

One Piece – Stagione 2: l’attore di Sanji promette che sarà “più grande, più veloce, più forte”.

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Con la conclusione delle riprese della seconda stagione di One Piece, Taz Skylar ha anticipato cosa riserva la seconda stagione ai nuovi personaggi e cosa ci aspetta oltre la prossima stagione. Il successo fantasy di Netflix è basato sull’amata serie manga di Eiichiro Oda e segue un giovane e ambizioso pirata che si mette alla ricerca di dimostrare il suo valore come re dei pirati. Nelle stagioni 1 e 2 di One Piece, Skylar interpreta Sanji Vinsmoke, un giovane cuoco che si unisce alla ciurma di Monkey D. Luffy dopo aver incontrato il gruppo di disadattati nel ristorante del suo mentore.

Con Skylar pronto a recitare al fianco di Daisy Ridley nel prossimo thriller d’azione Cleaner, l’attore si è seduto con Screen Rant per parlare di ciò che il prossimo capitolo di One Piece ha in serbo per il pubblico. Come uno dei tanti nuovi attori che si uniranno alla troupe, Skylar ha parlato della sua esperienza di lavoro con i nuovi membri del cast. Mentre ognuno ha portato la propria personalità alla produzione, l’attore ha rivelato che ha trovato il resto del cast con cui è stato facile lavorare:

Sì, sai una cosa? Penso che tutti quelli che partecipano a questo show siano così individuali nel profondo che penso che il grado di individualità, di originalità individuale, renda tutti davvero facili da frequentare. Come un piccolo lupo solitario che si unisce al branco solo per stare in compagnia.

Tuttavia, quando gli è stato chiesto se One Piece potrebbe essere rinnovato per un’ulteriore terza stagione, Skylar ha ammesso di non aver guardato troppo avanti nel caso in cui i piani cambino o sorgano altri impegni. Nonostante ciò, l’attore ha affermato che si concentrerà nel momento in cui verrà data conferma della produzione. Guarda la spiegazione di Skylar qui sotto:

Sai una cosa, cerco di non guardare più avanti di un’ora. Non so dove sarò tra due mesi o tre o domani, quindi cerco di non guardare troppo lontano. Una volta che sapremo cosa fare, mi concentrerò su quello che stiamo facendo. È un po’ il mio modo di fare.

Cosa significa la provocazione di Skylar per il futuro di One Piece

ONE PIECE netflix

Il cast della seconda stagione di One Piece vedrà diversi volti nuovi unirsi ai pirati di Cappello di Paglia, sia amici che nemici. Per l’equipaggio della Going Merry, Charithra Chandran e Lera Abova saliranno a bordo rispettivamente nei panni di Nefertari Vivi e Nico Robin, mentre Chopper, la renna medico dell’equipaggio, farà il suo debutto, anche se non è stato ancora rivelato l’attore che interpreterà il personaggio. Dalle anticipazioni di Skylar, è chiaro che il cast si è integrato bene con i membri esistenti dell’equipaggio.

Tuttavia, mentre il pubblico è ansioso di scoprire se i futuri capitoli dell’amato manga di Oda saranno portati sullo schermo, è chiaro che il futuro dello show deve ancora essere determinato oltre la seconda stagione. La stagione 1 di One Piece non solo è diventata la serie Netflix con le migliori performance nella seconda metà del 2023, ma ha anche acceso l’interesse per l’anime originale, con il co-CEO di Netflix Greg Peters che ha celebrato il suo successo di fronte a molto scetticismo. Nonostante ciò, con i costi che una serie come One Piece comporterà, Netflix potrebbe aspettare di vedere come andrà la seconda stagione per decidere il suo futuro.

One Percent: Hilary Swank e Ed Harris per la serie di Iñárritu

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One Percent: Hilary Swank e Ed Harris per la serie di Iñárritu

Un cast stellare per la serie televisiva One Percent, il nuovo drama di Alejandro González Iñárritu, si tratta di Hilary Swank, Ed Helms e Ed Harris. A produrre lo show creato da  Iñárritu insieme a Alexander Dinelaris, Nicolas Giacobone e Armando Bo la MRC,la stessa che produce l’acclamato show House of Cards.

La serie è ambientato nel mondo dell’agricoltura biologica e si concentra su una famiglia disfunzionale la quale sta lottando per tenere la propria fattoria lontana dal tracollo finanziario, finché qualcosa di bizzarro non cambia le loro vite per sempre. Helms interpreterà un membro della famiglia, Swank sua moglie, mentre Harris il patriarca.

One of These Days: recensione del film di Nadim Tabet #RomaFF12

One of These Days: recensione del film di Nadim Tabet #RomaFF12

La bella e giovanissima attrice Manal Issa, protagonista del film Nocturama presentato durante la scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma, torna al festival stavolta grazie a One of These Days. Si tratta del terzo lungometraggio del regista libanese Nadim Tabet, un dramma tutto adolescenziale che ha come protagonisti dei giovani scapestrati senza regole né valori, anime vaganti in questo mondo pazzo pieno di eccessi e tentazioni.

In One of These Days in una Beirut scossa dalla guerra e dai continui attacchi terroristici, un gruppo di ragazzi, incuranti del pericolo, continua a godere dei piaceri della giovinezza. Yasmina, rinchiusa in un centro di riabilitazione per la sua dipendenza dall’eroina, scappa e si rifugia tra le braccia della sua amica del cuore – interpretata da Manal Issa – e del suo ex ragazzo. A contatto di nuovo con le tentazioni del mondo libero, Yasmina ricadrà presto nelle vecchie abitudini di sempre e finirà col trascinare nella sua follia anche le persone a lei care.

One of These Days si svolge nella capitale libanese di Beirut, città fortemente occidentalizzata che, pur trovandosi vicina a Siria e Israele e quindi alla zona di guerra, sembra costituire un microcosmo urbano a sé stante.

One of These Days

Il conflitto tra le milizie siriane e lo Stato Islamico viene avvertito come una minaccia lontana ma intanto nella città continuano le manifestazioni e le rivolte contro il governo. I ragazzi, nati e cresciuti in questo clima di costante incertezza, non sono però disposti a rinunciare alla spensieratezza dell’adolescenza e fanno di tutto per vivere appieno ogni istante.

Più adatto forse alla sezione dei film per ragazzi di Alice nella Città che alla Selezione Ufficiale del festival, il film di Tabet esplora il mondo degli adolescenti purtroppo in maniera assai superficiale, descrivendone i vizi e le virtù crogiolandosi nei soliti clichè narrativi. Quelli di One of These Days sono ragazzi tormentati che amano le droghe e l’alcol, che accettano passaggi da sconosciuti e fanno sesso non protetto un po’ dove capita. Il loro comportamento sconsiderato è il sintomo evidente di un vuoto che non riescono a colmare e dell’indeterminatezza che pervade la loro quotidianità.

One of These Days

Il regista decide di racchiudere tutto questo in una sola giornata; gli eventi di One of These Days infatti coprono l’arco temporale di ventiquattro ore, il tempo sufficiente ai ragazzi per perdersi e poi di nuovo ritrovarsi. Nonostante però le buone intenzioni di Nadim Tabet, il film risulta poco incisivo soprattutto a causa di una sceneggiatura piuttosto piatta, senza colpi di scena né accelerate improvvise. Inoltre, pur trattando alcune tematiche importanti come la dipendenza dalle droghe e l’effetto della guerra sui giovani mediorientali, tutto viene affrontato con grande approssimazione.

One Night in Miami: trailer e poster del film di Regina King

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One Night in Miami: trailer e poster del film di Regina King

Amazon Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di One Night in Miami, il film che segna l’esordio alla regia dell’attrice Premio Oscar Regina King, presentato lo scorso settembre alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film arriverà il 15 genaio su Prime Video.

One Night in Miami è diretto da Regina King e scritto da Kemp Powers, basato sul suo spettacolo teatrale “One Night In Miami …”, è prodotto da Jess Wu Calder, Keith Calder, Jody Klein e vede protagonisti Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr., Joaquina Kalukango, Nicolette Robinson con Beau Bridges e Lance Reddick.

La trama di One Night in Miami

In un’incredibile notte del 1964, quattro icone di sport, musica e attivismo si sono riunite per celebrare uno dei più grandi sconvolgimenti nella storia della boxe. Quando lo sfidante Cassius Clay, che presto si chiamerà Muhammad Ali (Eli Goree), sconfisse il campione dei pesi massimi Sonny Liston alla Miami Convention Hall, Clay commemorò l’evento con tre dei suoi amici: Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge).

Basato sull’omonima opera teatrale pluripremiata e diretto da Regina King, One Night In Miami è un racconto di fantasia ispirato alla notte storica trascorsa insieme da queste quattro formidabili figure. Esamina le lotte che questi uomini hanno affrontato e il ruolo vitale che ciascuno di loro ha svolto nel movimento per i diritti civili e nello sconvolgimento culturale degli anni ’60. Più di 40 anni dopo, le loro conversazioni sull’ingiustizia razziale, la religione e la responsabilità personale risuonano ancora.

Il poster di One Night in Miami

One Night in Miami: il trailer del film diretto da Regina King

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One Night in Miami: il trailer del film diretto da Regina King

Amazon Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di One Night in Miami, il film che segna l’esordio alla regia dell’attrice Premio Oscar Regina King, presentato lo scorso settembre alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film arriverà il 15 genaio su Prime Video.

One Night in Miami è diretto da Regina King e scritto da Kemp Powers, basato sul suo spettacolo teatrale “One Night In Miami …”, è prodotto da Jess Wu Calder, Keith Calder, Jody Klein e vede protagonisti Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr., Joaquina Kalukango, Nicolette Robinson con Beau Bridges e Lance Reddick.

La trama di One Night in Miami

In un’incredibile notte del 1964, quattro icone di sport, musica e attivismo si sono riunite per celebrare uno dei più grandi sconvolgimenti nella storia della boxe. Quando lo sfidante Cassius Clay, che presto si chiamerà Muhammad Ali (Eli Goree), sconfisse il campione dei pesi massimi Sonny Liston alla Miami Convention Hall, Clay commemorò l’evento con tre dei suoi amici: Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge).

Basato sull’omonima opera teatrale pluripremiata e diretto da Regina King, One Night In Miami è un racconto di fantasia ispirato alla notte storica trascorsa insieme da queste quattro formidabili figure. Esamina le lotte che questi uomini hanno affrontato e il ruolo vitale che ciascuno di loro ha svolto nel movimento per i diritti civili e nello sconvolgimento culturale degli anni ’60. Più di 40 anni dopo, le loro conversazioni sull’ingiustizia razziale, la religione e la responsabilità personale risuonano ancora.

I character poster di One Night in Miami

One Night in Miami, recensione del film di Regina King

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One Night in Miami, recensione del film di Regina King

Dopo l’Oscar per la migliore interpretazione da non protagonista in Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins, Regina King cambia prospettiva e si siede dietro alla macchina da presa, scegliendo per il suo esordio una storia black che, ambientata negli anni ’60 parla all’oggi degli Stati Uniti e del mondo, One Night in Miami. Il film, presentato nella selezione ufficiale Fuori Concorso di Venezia 77 e prodotto da Amazon Studios, è ora disponibile su Amazon Prime Video.

La premessa del film nasce dal testo teatrale di Kemp Powers che immagina Cassius Clay, Jim Brown, Sam Cooke e Malcolm X riunirsi a discutere e a parlare di diritti civili in una stanza dell’Hampton House Motel la notte che Clay diventa campione del mondo, il 25 febbraio 1964.

Quattro icone per la lotta alla parità dei diritti civili

Mentre Clay si gode il suo trionfo e si prepara ad annunciare al mondo che entrerà a far parte della Nazione dell’Islam con il nome di Muhammad Ali, Jim Brown si prodiga per aiutare i bambini di colore in difficoltà, mentre medita di lasciare lo sport e dedicarsi al cinema. Contemporaneamente Sam Cooke sfrutta la sua conoscenza del mercato discografico e i soldi che ne conseguono per sostenere i cantanti esordienti di colore. Intanto Malcolm X, che milita attivamente nel movimento dei diritti civili, promuove l’intervento diretto a vantaggio della causa.

One Night in Miami è una riflessione sull’importanza della discussione sui diritti civili, sull’attivismo e l’approccio pratico a costruire un mondo che possa definirsi davvero giusto ed equo. Il film fonda il suo fascino sulle figure dei protagonisti, tutti interpretati da attori giovani e volti nuovi (Kingsley Ben-Adir, Aldis Hodge, Leslie Odom jr. e Eli Goree), con un grande ascendente nella cultura pop e anche in quella cinematografica. 

Regina King, che dirige bene gli attori ma rischia poco, dimostra però di aver fatto i compiti, citando, più idealmente che visivamente, il grande cinema che ha raccontato quelle stesse figure. Da Alì di Michael Mann e Malcolm X di Spike Lee, King dimostra chiaramente di sposare le posizioni dei cineasti che l’hanno preceduta, ma allo stesso tempo promuove l’attivismo dall’interno dello star system black hollywoodiano come strumento principale per lavorare  sulle masse e promuovere un cambiamento reale.

One Night in Miami è una call to action

Le conversazioni tra Clay, Malcolm X, Brown e Cooke sono animate, piene di fervore, a volte troppo legate alla loro origine teatrale e quindi in alcuni momenti sembra di assistere a comizi più che a conversazioni tra amici. Si ragiona in merito alla natura dell’attivismo, alla coesistenza con i problemi della disparità di diritti in base all’etnia, a ciò che si dovrebbe fare in contrasto con ciò che invece è possibile fare.

L’aspetto più interessante di One Night in Miami è quello che ci porta dentro alla quotidianità di icone pubbliche e prova a raccontarcele oltre l’archetipo che il tempo ha affibbiato loro. 

Con One Night in Miami, Regina King firma un manifesto di intenti. Sembra chiamare a raccolta tutti i membri di colore della sua comunità artistica e investirli della responsabilità di essere il primo motore del cambiamento e della lotta per la parità dei diritti civili, negli USA e nel mondo. Ora come allora la strada è ancora lunga.

One more time with feeling: recensione del doc con Nick Cave

One more time with feeling: recensione del doc con Nick Cave

Come era avvenuto un paio di anni addietro per Push Sky Away con il film 20,000 Days on Earth di  Iain Forsyth e Jane Pollard, un altro filmmaker, Andrew Dominik, torna a raccontare la genesi del nuovo progetto di Nick Cave and the Bad seeeds  Skeleton Tree in un lungometraggio intitolato One More Time With Feeling. Ma non si tratta di un normale processo creativo, perché lo sviluppo di tale progetto musicale e la realizzazione del conseguente film si collocano a poca distanza dall’immane tragedia che ha purtroppo toccato Nick Cave, ovvero la morte del figlio Arthur.

Dominik racconta che inizialmente doveva trattarsi della semplice ripresa di una performance live, ma che poi il lavoro  si è a poco a poco trasformato, per volere dello stesso Nick Cave, in una introspezione profonda, in una sorta di elaborazione del lutto in forma cinematografica. Tutto questo è avvenuto naturalmente, quando il regista  ha cominciato a raccogliere materiale e testimonianze  durante la scrittura e la registrazione dell’album, avvolto, come è naturale intuire, in una alone di inevitabile tragicità. Ne è così scaturita una lunga riflessione che vede vagare in un dolente bianco e nero Nick Cave, la moglie Susie, l’altro suo figlio, e soprattutto Warren Ellis, amico sincero e compagno di viaggio di una struggente avventura musicale che dura da  una vita. Tutti sembrano dei sopravvissuti che si aggirano dopo una catastrofe, che attraverso le parole, la musica e le immagini, cercano risposte, o più semplicemente un barlume di forza.

Ne scaturisce un ritratto delicato, unico, di grande impatto visivo ed emotivo, ma soprattutto molto personale, così personale che forse potrebbe addirittura apparire ridondante o superfluo per chi si aspetta dal film un dettagliato servizio di backstage. E’ come se fosse la naturale ma tragica continuazione di  20,000 Days on Earth, ma tra i due film si colloca una maledetta scogliera,  un breve lasso di tempo che si chiude a cerchio attorno a Nick e Susie e che, come lui stesso afferma, li riporterà per tutto la vita sempre indietro, come un elastico.

Anche le canzoni del nuovo album sembrano portare a questo, Cave lascia andare le parole, come sostiene di non aver mai permesso di fare alla sua scrittura, e le lascia correre libere in ipnotici cerchi musicali, in splendide melodie nere nelle quali si aggirano voci femminili, suoni meravigliosi, un limbo di rumori e suggestioni. Su tutto si impone la sua voce che si aggira graffiante e suadente tenuta per mano dai tasti di un pianoforte. Così come si scompone la struttura musicale e la parola, lo stesso avviene per la forma cinematografica; Dominik rifiuta la continuità e il rigore della narrazione, per abbandonarsi a una continua sovversione del concetto spazio-temporale, alla ricerca spasmodica di un punto di rottura e forse di uscita da quell’anello, da quel cerchio, che continuamente e sapientemente sottolinea con eleganti movimenti di macchina. Il film diviene quasi una riflessione wendersiana sul vedere le cose e registrare le immagini, cerca il senso del racconto e scava nelle potenzialità, spesso dimenticate, di un “oggetto” in grado di catturare immagini, suoni e soprattutto emozioni.

Il film è girato in uno splendido 3D, mai gratuito, e in bianco e nero, spezzato a brevi tratti da inserti a colori che ne rafforzano la dirompente valenza espressiva. Crudo, doloroso, toccante. Consigliato solamente a chi ama “King Ink”, o vuole provare ad avvicinarlo in un momento particolare della sua vita e della sua carriera. Astenersi perditempo.

One more time with feeling – trailer del documentario

One life: recensione del film con Anthony Hopkins

One life: recensione del film con Anthony Hopkins

James Hawes con il suo One life chiude le proiezioni della sezione Alice nella città, alla Festa del Cinema di Roma. Noto regista di film per la tv e serie televisive – come Black Mirror e Slow Horses – Hawes propone stavolta, fuori concorso, un film destinato al grande schermo, che affronta una vicenda poco nota ma reale, riguardante il salvataggio di numerosi bambini ebrei, poco prima della scoppio del secondo conflitto mondiale. Il soggetto del lavoro è infatti tratto dalla biografia di Nicholas Winton – If it’s not impossible… The life of Sir Nicholas Winton. A Sir Anthony Hopkins il compito di interpretare il protagonista, alle prese con i ricordi del passato.

La storia di Nicholas Winton

Nicky, Anthony Hopkins, è un uomo anziano, vive con la moglie Grete, Lena Olin, in una casa inglese immersa nel verde. Sta per diventare nonno, ma qualcosa lo tormenta. Specie quando è solo, si ritrova a fare i conti con un passato doloroso. La mente torna allora al 1938. La Germania nazista ha annesso e occupato militarmente la regione cecoslovacca dei Sudeti. Migliaia di profughi, tra cui moltissimi bambini, in maggioranza ebrei, hanno trovato rifugio a Praga. C’è una vera e propria emergenza umanitaria. I campi sono totalmente inadeguati e molte persone rischiano di non sopravvivere al gelido inverno di Praga. In Inghilterra, Nicky – Nicholas Winton, Johnny Flynn – è un agente di borsa, ma di fronte a una simile tragedia non può stare a guardare. Parte per Praga e cerca in ogni modo di far uscire quanti più bambini ebrei possibile dal paese, affinché siano accolti in Inghilterra da famiglie inglesi. Incontra molti ostacoli e l’impresa sembra a volte impossibile. Al suo fianco ha però sua madre Babette, Helena Bonham Carter, e alcuni volontari inglesi a Praga: Doreen, Romola Garai e Trevor, Alex Sharp.

One life e il conflitto interiore del protagonista

Chi salva una vita, salva il mondo. È questo che si dice dei “giusti dell’umanità”, ovvero coloro che hanno messo a rischio sé stessi per aiutare gli ebrei durante il periodo nazista, salvandoli dallo sterminio. Anche una sola vita conta. È questo che il film sottolinea, ma è ciò che il suo protagonista sembra non vedere. Nicky appare invece ossessionato dal non aver fatto abbastanza. Quasi se ne vergogna. Il senso di colpa che, paradossalmente, si porta dietro, è quello che gli impedisce anche di fare pace col suo passato. Il regista si interessa a questo conflitto interiore, che Anthony Hopkins è abile nel rendere con aderenza e misura, senza eccessi, ma attraverso tante piccole sfumature, che assieme compongono un quadro intenso, dalla valenza profonda. Fragilità e forza coesistono in questo personaggio, così come non si rinuncia a qualche piccolo tocco di sobrio humour inglese.

Rifugiati, oggi come ieri, al di là del credo

Altro focus del film è quello che lega il passato all’oggi, sul tema dei rifugiati. Chi scappa da guerre e persecuzioni, appare chiaro in One life, merita di essere aiutato, ad ogni latitudine, oggi come ieri. Ciò vale anche trasversalmente rispetto al credo religioso. Alla luce dell’attualità, dei numerosi conflitti e della mole di persone che arrivano in Occidente in cerca di un futuro migliore, colpisce un’affermazione del protagonista, a cui si domanda perché si adoperi così tanto per questi bambini ebrei. Nicky risponde con una professione di agnosticismo, riaffermando il valore intrinseco della vita umana. Il parallelo col tempo presente, si estende anche ai paesi che sono chiamati ad accogliere. L’Inghilterra nel film ha un atteggiamento inizialmente ostile all’ipotesi dell’accoglienza, il che non può non far pensare all’atteggiamento di molti paesi occidentali verso i migranti di oggi. In questo senso, One life offre spunti di riflessione.

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Una buona ricostruzione storica

La ricostruzione storica del film appare accurata, anche le ambientazioni lo sono. A partire dalla fotografia di Zac Nicholson, fino alla scenografia e ai costumi. Si rendono bene sia il periodo immediatamente antecedente alla guerra, che la condizione delle famiglie rifugiate nei campi di Praga. Narrativamente, il materiale è ben organizzato e il racconto coeso. La maggior parte del film si svolge in flashback, ma le parti della vicenda che riguardano la vita di Nicky da anziano, hanno una loro precisa funzione e regalano alcuni dei momenti più emozionanti del film.

Il cast di One life

Ad accompagnare un ineccepibile Anthony Hopkins e Johnny Flynn – nel ruolo di Nicky da giovane – vi è un buon cast, che conta su Lena Olin, Romola Garai, Alex Sharp ed Helena Bonham Carter, perfetta nel ruolo della madre di Nicky. Hawes tratta un tema – il salvataggio di molti ebrei da parte di un solo uomo – affrontato in altri lavori anche di grande successo, su tutti, Schindler’s List. Portare di nuovo il pubblico ad interessarsi a una vicenda di questo tipo, dunque, non è semplice. Il regista ci riesce, accendendo i riflettori su una storia poco nota, che resta un esempio alto dei valori più profondi dell’essere umano ed ha ancora tanto da dire.

One Life: la storia vera dietro il film con Anthony Hopkins

One Life: la storia vera dietro il film con Anthony Hopkins

Chi salva una vita, salva il mondo intero“, vi è scritto all’interno del Talmud, uno dei Testi Sacri dell’ebraismo, ed è questo un aforisma che per alcuni è divenuto una vera e propria missione. Sappiamo di Oskar Schindler, l’imprenditore tedesco che salvò più di mille ebrei dallo sterminio, a cui Steven Spielberg ha dedicato il film premiato agli Oscar Schindler’s List. O ancora di Desmond Doss, obiettore di coscienza dell’esercito statunitense che salvò oltre 300 soldati, sulle cui gesta è basato il film di Mel Gibson La battaglia di Hacksaw Ridge. Un’altra personalità distintasi per simili atti di umanità è Nicholas Winton, protagonista ora del film One Life (qui la recensione), in uscita il 21 dicembre distribuito da Eagle Pictures e con protagonista il due volte premio Oscar Anthony Hopkins.

Proprio a quella frase presente nel Talmud si riferise il titolo, One Life , avendo Winton basato la propria intera esistenza sulla convinzione che salvare anche solo una vita in più voleva dire salvare l’intera umanità. Nel film, basato sul libro di Barbara Winton, If It’s Not Impossible… The Life of Sir Nicholas Winton, si racconta dunque la sua incredibile storia vera, sempre caratterizzata da un’umiltà sconfinata. Diretto da James Hawes, il film oltre a Hopkins vanta nel cast anche attori del calibro di Helena Bonham Carter nel ruolo della madre di Winton e Johnny Flynn in quelli del protagonista da giovane, ma anche Jonathan Pryce, Lena Olin, Alex Sharp e Ramola Garai.

La trama del film One Life

In One Life si racconta dunque la vita di Nicholas Winton, un agente di borsa britannico figlio di genitori ebrei tedeschi, che negli anni Trenta, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, salvò centinaia di bambini dallo sterminio nazista. Winton sviluppa infatti un piano di salvataggio, noto come Operazione Kindertransport (ovvero “trasporto di bambini“). Grazie a questa operazione, Winton riuscì a far scappare dal paese un totale di 669 bambini prima che i confini venissero chiusi definitivamente. Nel film, si ripercorre dunque tale vicenda e l’impatto avuto nella vita di Winton, il cui impegno umanitario divenne noto pubblicamente solo negli anni Ottanta, quando ebbe l’occasione di incontrare nuovamente gran parte dei bambini a cui salvò la vita.

La storia vera di Nicholas Winton dietro il film One Life

Nicholas George Wertheim, questo il suo nome di nascita, è nato a Londra, in Inghilterra, il 19 maggio 1909. Era il maggiore di tre figli i cui genitori, Rudolf e Barbara Wertheim, erano ebrei tedeschi che in seguito si convertirono al cristianesimo e cambiarono il loro cognome in Winton. Nicholas crebbe con mezzi considerevoli: suo padre era infatti un banchiere di successo che ospitava la famiglia in un palazzo di 20 stanze a West Hampstead, Londra. Dopo aver frequentato la Stowe School di Buckingham, Winton seguì le orme del padre e fece un apprendistato nel settore bancario internazionale. In seguito ha lavorato in banche di Londra, Berlino e Parigi. Nel 1931 torna però in Inghilterra e inizia la sua carriera di agente di cambio.

La sua tranquilla esistenza venne però scossa nel dicembre del 1938, quando Winton saltò la prevista vacanza sulla neve in Svizzera per andare a trovare un amico che lavorava con i rifugiati nella zona occidentale della Cecoslovacchia, nota come Sudeti, che era caduta sotto il controllo tedesco. Durante questa visita, Winton fu infatti testimone in prima persona della terribile situazione dei campi profughi del Paese, che erano pieni di famiglie ebree e di altri prigionieri politici. Sconvolto da ciò che vide e sapendo che era in corso uno sforzo per organizzare un’evacuazione di massa di bambini ebrei dall’Austria e dalla Germania verso l’Inghilterra, Winton decide di muoversi rapidamente per replicare un salvataggio simile anche in Cecoslovacchia.

L’organizzazione dell’operazione Kindertransport

Lavorando inizialmente senza l’autorizzazione del gruppo, utilizzò il nome di Comitato britannico per i rifugiati e iniziò a raccogliere le domande dei genitori cechi in un hotel di Praga. Ben presto migliaia di persone si misero in fila davanti al suo ufficio. Winton tornò quindi in Inghilterra per organizzare l’operazione, cercando genitori adottivi, ottenendo i permessi di ingresso e raccogliendo i fondi per coprire i costi di transito dei bambini. Qualsiasi costo non coperto da queste donazioni, Winton lo pagò di tasca sua. Il 14 marzo 1939, poche ore prima che Adolf Hitler e i nazisti tedeschi prendessero la Cecoslovacchia, il primo treno che trasportava i bambini salvati da Winton lasciò il Paese.

Nei cinque mesi successivi, Winton e la piccola squadra che aveva messo insieme organizzarono altri sette treni di evacuazione che ebbero successo. In tutto, 669 bambini riuscirono a mettersi in salvo. Tuttavia, un nono treno, che doveva partire il 1° settembre 1939 con altri 250 bambini, non partì mai. Quello stesso giorno, Hitler invase infatti la Polonia e chiuse tutte le frontiere sotto il controllo tedesco, scatenando la Seconda Guerra Mondiale e ponendo fine all’opera di salvataggio di Winton. Dopo la fine della guerra, i bambini cercarono notizie sui propri genitori e parenti, con cui avevano perduto ogni contatto. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, le loro famiglie di origine erano state sterminate nella Shoah.

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La tardiva scoperta delle sue gesta

Per mezzo secolo, Winton ha taciuto il lavoro svolto e le vite salvate durante i primi giorni di guerra. Nemmeno la moglie di lunga data, Grete Gjelstrup, che aveva sposato nel 1948 e da cui aveva avuto tre figli, ne sapeva nulla. Solo nel 1988, quando Gjelstrup si imbatté in un vecchio album pieno di lettere, foto e documenti di viaggio, gli sforzi del marito tornarono alla luce. Nonostante l’iniziale riluttanza di Winton a parlare della sua operazione di salvataggio, Gjelstrup, con il suo consenso, consegnò l’album a uno storico dell’Olocausto. Ben presto altri vennero a conoscenza della storia di Winton. Fu scritto un articolo di giornale su di lui, seguito da uno speciale della BBC. Winton venne a quel punto elogiato in tutto il mondo e arrivarono lettere di apprezzamento da parte di importanti capi di Stato.

Considerato “l’Oskar Schindler britannico”, Winton ricevette una risoluzione del Congresso americano e la cittadinanza onoraria di Praga, la più alta onorificenza della Repubblica Ceca. Gli sono poi state intitolate strade e sono state erette statue in suo onore. Nel 2003 la Regina Elisabetta II in persona lo ha nominato cavaliere e nel 2010 ha ricevuto la medaglia di Eroe dell’Olocausto. La celebrità ottenuta ha però permesso a Winton di ottenere ciò che gli stava veramente a cuore: la possibilità di incontrare molti di coloro che aveva salvato. Furono così organizzate diverse riunioni, in particolare il 1° settembre 2009, quando un treno speciale che ricordava i salvataggi partì da Praga per Londra con a bordo alcuni degli sfollati originali.

Come avvenuto sette decenni prima, l’ormai centenario Winton ha salutato i viaggiatori al loro arrivo a Londra. Nel corso di molte interviste, a Winton è stato chiesto il perché avesse deciso di fare quello che ha fatto. “C’è una differenza tra la bontà passiva e la bontà attiva, che è, a mio avviso, la donazione del proprio tempo e delle proprie energie per alleviare il dolore e la sofferenza. Si tratta di uscire, trovare e aiutare coloro che soffrono e sono in pericolo, e non solo di condurre una vita esemplare, in modo puramente passivo, senza fare nulla di male“, era solito dichiarare. Winton si è poi spento il 1° luglio 2015, all’età di 106, ma le sue azioni rimangono indelebili nella storia dell’umanità.

One Life: Anthony Hopkins nella prima clip, dal 21 Dicembre al cinema

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Eagle Pictures ha diffuso la prima clip di One Life, l’atteso film che racconta storia vera di Sir Nicholas “Nicky” Winton interpretato da Anthony Hopkins. Diretto da James Hawes nel cast anche Helena Bonham Carter e Johnny Flynn. Scritto da Lucinda Coxon, Nick Drake.

https://youtu.be/IcDU6PLWoz8

La trama di One Life

One Life racconta la storia vera di Sir Nicholas “Nicky” Winton, un giovane broker londinese interpretato con maestria da Anthony Hopkins, che nei mesi precedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale salvò 669 bambini profughi da morte certa. Nicky si reca Praga nel dicembre del 1938, e trova migliaia di famiglie fuggite dalla Germania e dall’ Austria, in condizioni disperate, con poco o nessun riparo e cibo, e sotto la costante minaccia dell’invasione nazista. Si rende subito conto che la sua è una corsa contro il tempo, ma capisce immediatamente cosa deve fare: salvare quanti più bambini possibile prima che le frontiere si chiudano definitivamente.

Cinquant’anni dopo nel 1988, Nicky vive ancora nel ricordo della triste sorte di quei bambini che non ha potuto portare in salvo in Inghilterra, incolpandosi sempre di non essere stato in grado di aver fatto di più. Ma il destino gli riserva un incontro inaspettato. Un programma televisivo della BBC, “That’s Life!”, racconta la sua incredibile vicenda, con una sorpresa che lo lascerà senza parole. Dopo ben cinque decenni un evento inaspettato lo porterà finalmente a confrontarsi con il suo senso di colpa e a riappacificarsi con il passato e con sé stesso.

One Life, il trailer del film con Anthony Hopkins

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One Life, il trailer del film con Anthony Hopkins

Ecco il trailer italiano di One Life, il film diretto da James Hawes e con Anthony Hopkins, Helena Bonham Carter, Johnny Flynn, dal 21 dicembre al cinema con Eagle Pictures.

One Life racconta la storia vera di Sir Nicholas “Nicky” Winton, un giovane broker londinese interpretato con maestria da Anthony Hopkins, che nei mesi precedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale salvò 669 bambini profughi da morte certa. Nicky si reca Praga nel dicembre del 1938, e trova migliaia di famiglie fuggite dalla Germania e dall’ Austria, in condizioni disperate, con poco o nessun riparo e cibo, e sotto la costante minaccia dell’invasione nazista. Si rende subito conto che la sua è una corsa contro il tempo, ma capisce immediatamente cosa deve fare: salvare quanti più bambini possibile prima che le frontiere si chiudano definitivamente. Cinquant’anni dopo nel 1988, Nicky vive ancora nel ricordo della triste sorte di quei bambini che non ha potuto portare in salvo in Inghilterra, incolpandosi sempre di non essere stato in grado di aver fatto di più.

Ma il destino gli riserva un incontro inaspettato. Un programma televisivo della BBC, “That’s Life!”, racconta la sua incredibile vicenda, con una sorpresa che lo lascerà senza parole. Dopo ben cinque decenni un evento inaspettato lo porterà finalmente a confrontarsi con il suo senso di colpa e a riappacificarsi con il passato e con sé stesso.

One Life distribuito da DNC e QMI

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DNC Entertainment, società indipendente che opera nell’ambito della distribuzione cinematografica, home video e televisiva guidata da Vera Affaba, CEO della società e QMI,

One Earth – Tutto è connesso, recensione del documentario di Francesco De Augustinis

Dalla Cina, il nuovo gigante dell’economia e della produzione agroalimentare, ai laboratori della “food silicon valley” in Olanda, passando per le terre contese delle popolazioni indigene in Brasile, alle minacce globali per la salute umana e alle questioni etiche che stanno alla base del nostro rapporto con la natura: One Earth -Tutto è connesso racconta storie apparentemente distanti tra loro, rivelando paradossalmente come, in questo immenso sistema che poggia su un fragile equilibrio, ogni specifico fenomeno possa avere ripercussioni anche in altre parti della Terra.

Gli allevamenti intensivi di Guangzhou

Il viaggio di Francesco De Augustinis parte dalla conformazione dicotomica di ogni città della Cina, altissimi grattaciali simbolo del pieno boom economico in cui il Paese si ritrova, contrapposti a quartieri squallidi, nelle cui viuzze si tengono mercati in cui è possibile trovare ogni cosa, soprattutto animali domestici e selvatici di ogni genere, che vengono esposti e venduti. La genesi di One Earth comincia proprio qui, tra i mercati nascosti di Wuhan, dove il corona-virus sta facendo un salto di specie: sta passando da un animale all’uomo, il primo contagio della specie umana di Covid-19 che avrebbe causato oltre 1 milione e mezzo di vittime.

La troupe di Francesco di Augustinis sta facendo un breve scalo a Wuhan, diretti a Guangzhou, storicamente una delle capitali commerciali della Cina meridionale, per condurre un’inchiesta sul cibo, in uno degli allevamenti intensivi più tecnologici al mondo. La vera scoperta di questo viaggio documentaristico avrà a che fare con una consapevolezza rinnovata, di come le diverse attività industriali condotte in una megalopoli possano innescare un meccanismo di effetti a catena in tutto il mondo, portando un piccolo e impercettibile avvenimento del mercato di Wuhan a farci soffermare ulteriormente sul tema dell’aumento esponenziale del consumo di carne e di come la crescita degli allevamenti intensivi stia condannando noi e la Terra in maniera irreversibile.

One Earth allevamenti intensivi

Le conseguenze globali della produzione zootecnica

Viste dall’esterno, non sembrano nemmeno fattorie: sono blocchi di cemento, alti diversi piani, nascosti in una sottospecie di grotta al centro di una montagna nel cuore remoto della Cina. All’interno dei palazzoni di Yangxiang si trova una produzione suina iperintensiva, destinata a soddisfare la crescente domanda di carne del popolo cinese. E’ intorno a questa struttura ipertecnologica, simbolo del progresso umano, che si sviluppa una storia che abbraccia i quattro continenti del pianeta e mostra come il sistema alimentare mondiale stia compromettendo in modo irreversibile il fragile equilibrio del pianeta e contribuendo alle attuali crisi mondiali, come il cambio climatico, le epidemie e il crollo della biodiversità.

L’obiettivo di One Earth – Tutto è connesso e del team di Augustinis è quello di mostrare l’urgenza di una ristrutturazione sistemica e totale, che vada a contrastare i fenomeni dell’iperproduzione e dell’iperconsumo, che attualmente esercitano un effetto cruciale sull’equilibrio del pianeta. Le scelte individuali sono in questo senso molto importanti, vuole suggerirci il documentario, ed è certamente necessario educare le nuove generazioni al riguardo. Qualora aumentasse esponenzialmente la fascia di persone disposte a fare quotidianamente scelte biologiche, prima o poi le aziende dovranno adeguarsi e l’opinione pubblica ne sarà influenzata, sostiene Augustinis.

La suddivisione del film in capitoli contribuisce a legittimare la denuncia di One Earth che, in maniera molto intelligente, decide di basarsi sull’espressione dello stesso concetto da prospettive contrastante, per fare emergere le diverse sfaccettature di un tema oggi così delicato. E’ così che la deforestazione, l’aumento delle epidemie e la perdita di accesso al cibo per svariate fasce della popolazione mondiale convergono in un unico documentario, capace di avvicinare a tematiche così attuali anche i più giovani, grazie a una regia asciutta e che predilige la veridicità dei fatti, piuttosto che un insensato sensazionalismo.

Oggi più che mai siamo consapevoli di vivere su un piccolo pianeta, dove ciò che accade in una foresta dall’altra parte del mondo prima o poi ha ripercussioni anche sulla nostra vita quotidiana. One Earth si prefigge di raccontare proprio queste connessioni e, allo stesso tempo, denunciare le tante forme di violenza alla base del modo insostenibile della nostra specie di abitare la nostra unica casa.

One Direction: Louis Tomlinson e Niall Horan travestidi da Harry Potter

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Gran sorpresa per i fan questa settimana al Wizarding World of Harry Potter, il parco divertimenti della Florida dedicato al franchise di successo del maghetto nato dalla penna della Rowling. Infatti, nel parco due visitatori d’eccezione, Louis Tomlinson e Niall Horan  dei One DIrection, si sono vestidi da maghetti e hanno gironzolato nel mondo della magia:

One Direction

One Direction Where We Are ad ottobre al cinema

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Gli One Direction, stelle del pop internazionale, porteranno per la prima volta sul grande schermo la magia del loro spettacolo live: il weekend dell’11 e 12 ottobre 2014 “One Direction Where We Are – Il Film concerto” uscirà in oltre 50 paesi con più di 10.000 proiezioni e rappresenterà l’imperdibile occasione di assistere a un concerto del tour mondiale sold-out intrapreso da Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis. I fan che hanno già partecipato all’evento potranno rivivere l’emozione di quel giorno insieme agli amici, grazie a un’insuperabile esperienza audiovisiva in HD e surround.

Registrato al leggendario Stadio San Siro di Milano durante la tournée italiana degli One Direction, il film concerto regalerà 75 minuti di show, la cui scaletta include tutti i successi della band, da “What Makes You Beautiful” a “Story Of My Life”. Prima del concerto, i fan potranno anche curiosare dietro le quinte con 15 minuti di intervista inedita montata con esclusivo materiale del backstage del tour.

Questo incredibile weekend cinematografico con gli One Direction darà così la possibilità ai milioni di fan della band di partecipare in modo autentico al tour: chi se lo fosse perso potrà finalmente prendere parte a un evento di portata mondiale; chi ha partecipato alle impressionanti tappe del tour potrà riviverlo assieme agli amici con nuova eccezionale intensità e da una prospettiva del tutto nuova e inedita, grazie all’alta definizione cinematografica e all’audio surround cinematografico.

I biglietti per le proiezioni saranno messi in vendita il 28 luglio. Nelle prossime settimane, sul sito http://www.1Dconcertfilm.com e sui social ufficiali degli One Direction, saranno rese disponibili ulteriori informazioni sulle sale cinematografiche che proietteranno il film. È possibile seguire il film utilizzando l’hashtag ufficiale #1DWWAFilm.

Il 1° Dicembre 2014 uscirà in tutto il mondo il DVD e Bluray intitolato “Where We Are – Live from San Siro Stadium”.

In Italia “One Direction:  Where We Are – Il  Film Concerto” è distribuito da Nexo Digital in collaborazione con Sony Music, Radio Kiss Kiss, Team World e MYmovies.it.

One Direction

Gli One Direction – Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles e Louis Tomlinson – si sono formati nel 2010 e da allora hanno conquistato un’enorme e fedelissima fanbase e una fama mondiale. Con tre album all’attivo ad oggi, UP ALL NIGHT, TAKE ME HOME e MIDNIGHT MEMORIES, hanno venduto oltre 45 milioni di dischi nel mondo e raggiunto un totale di 91 numeri uno in classifica. Gli One Direction hanno vinto 2 BRIT Awards a ‘casa loro’ in UK, 2 American Music Awards, 3 Billboard Music Awards, 6 Teen Choice Awards e hanno ricevuto un Moonman per la migliore canzone dell’estate agli MTV Video Music Awards nel 2013. Gli One Direction hanno debuttato al cinema col film 3D ONE DIRECTION: THIS IS US, un successo fenomenale che ha sbancato i botteghini  statunitensi e del Regno Unito e incassato 69 milioni di dollari in tutto il mondo. La band ha pubblicato il terzo album di studio MIDNIGHT MEMORIES che ha già fatto storia e che comprende il tormentone mondiale “Best Song Ever” oltre al singolo “Story Of My Life”. Nei primi mesi del 2014, gli One Direction hanno intrapreso il loro WHERE WE ARE TOUR 2014 degli stadi, con cui hanno venduto 3,8 milioni di biglietti in tutta Europa, America Latina, Australia e Stati Uniti. Per maggiori informazioni www.onedirectionmusic.com.

One Direction This Is Us recensione del film della band inglese

One Direction This Is Us recensione30 milioni di dischi venduti nel mondo, due Brit Awards, quattro Mtv Video Music Awards e un business che si aggira intorno ai 50 milioni di dollari. Sono loro: Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis, meglio conosciuti come i One Direction, il più grande fenomeno teen-pop della storia della musica inglese degli ultimi anni. La prima boy band inglese ad aver piazzato i primi tre album in studio alla numero 1 della prestigiosissima Billboard 200, la classifica dei 200 dischi più venduti negli Stati Uniti, dal 23 Febbraio al 3 Novembre del 2013 ha girato il mondo con il Take Me Home Tour, il loro secondo tour mondiale costituito da circa 120 date tra Europa, Nord America, Oceania e Asia.

One Direction This Is Us recensione pLa vita dei ragazzi su e giù dal palco, durante quasi un anno di concerti, è stata ripresa da Morgan Spurlock, regista di numerosi documentari di successo (come il discutissimo Super Size Me del 2004), per dar vita a One Direction: This Is Us, un documentario di 92 minuti che racconta in maniera cronologica non solo la vita dei 1D durante i mesi del tour, ma anche la storia, personale e artistica, di questi cinque ragazzi acqua e sapone che in meno di due anni sono diventati un vero e proprio fenomeno musicale, oltre che di costume, con schiere di fan al seguito pronte a riportare alla memoria degli older il caos mediatico provocato dal fenomeno delle boy band targato anni ’90, i cui casi più emblematici restano senza ombra di dubbio tre: i Take That, i Backstreet Boys e gli *NSYNC.

Attraverso le testimonianze delle persone che lavorano per loro e con loro, e attraverso le parole degli stessi componenti del gruppo arrivato terzo alla settima edizione di X-Factor UK, Spurlock costruisce un prodotto commerciale perfetto, destinato unicamente alle directioners (così vengono chiamate le fan della band), ma tecnicamente e visivamente impeccabile, contornato da momenti divertenti e altri più toccanti, rinunciando a trovare le ragioni di un successo che, come spesso accade in questi casi, sono semplicemente inspiegabili. Una testimonianza musicale colorata ed esplosiva che, al di là dei gusti, forse colpirà anche chi non è più adolescente, ma lo era negli anni ’90; chi non ama i One Direction, ma sa benissimo cosa vuol dire impazzire letteralmente per la propria band del cuore.

Uscito in Italia al cinema lo scorso 5 Settembre, One Direction: This Is Us (pubblicizzato anche come 1D3D) uscirà in DVD e Blu-ray (quest’ultimo nella versione estesa, con l’aggiunta di 20 minuti di riprese inedite) il prossimo 18 Dicembre.

One Direction This is us in blu-ray e dvd dal 18 Dicembre

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One Direction This is usDal regista  Morgan Spurlock e dal produttore Simon Cowell arriva il film evento sul sensazionale successo dei One Direction: This is us disponibile in Italia in DVD e in versione Combo Blu-ray/Blu-ray 3D dal 18 dicembre 2013 La “Ultimate Fan Edition” Blu-ray™/Blu-ray 3D™ è il regalo perfetto per Natale e include l’Extended Fan Cut, la versione cinematografica e inediti Contenuti Speciali per tutti i fan!

Segui la sensazionale ascesa dei One Direction nell’Olimpo del POP, dalle umili origini all’affermazione come fenomeno musicale globale, con il film evento ONE DIRECTION: THIS IS US  in uscita in Italia il 18 dicembre 2013 in DVD e in versione Combo Blu-ray™/Blu-ray 3D™, distribuiti da Universal Pictures Italia Home Entertainment.  La “Ultimate Fan Edition” Blu-ray™/Blu-ray 3D™ include sia la versione estesa del film, con 20 minuti di riprese inedite e 4 brani aggiuntivi per i fan, sia la versione cinematografica.

Il regista nominato agli Oscar® Morgan Spurlock (Miglior Documentario, Super Size Me, 2004) e il produttore Simon Cowell (The X Factor) regalano ai fan uno sguardo intimo e avvincente sul percorso dei One Direction – vincitori dell’ambito titolo “Artista dell’anno” di MTV nel 2012, raccontando la rapidissima ascesa del gruppo tra le superstar mondiali della musica. Le riprese mai viste prima della “Ultimate Fan Edition” includono tre esclusive featurettes con filmati di backstage mentre Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis scherzano tra loro in uno studio radiofonico in Giappone e durante una visita presso il museo delle cere Madame Tussauds per vedere le sculture a loro dedicate.  Questa edizione comprende anche “Up All Night” – 2 mini film proiettati prima d’ora soltanto durante il tour mondiale.

ONE DIRECTION: THIS IS US contiene inoltre diverse scene estese e 7 featurettes, attraverso le quali i fan avranno l’opportunità di visitare il backstage durante i preparativi per una delle esibizioni più importanti dell’anno e potranno seguire i membri del gruppo mentre fanno ritorno nelle rispettive città natali per una pausa dal tour.

I fan troveranno all’interno del disco anche il loro video musicale preferito: “Best Song Ever”, il primo singolo tratto da Midnight Memories – il nuovo album del gruppo che uscirà in tutto il mondo il 25 novembre 2013.

ONE DIRECTION: THIS IS US sarà disponibile anche in DVD con la versione cinematografica originale del film e una selezione di featurettes della “Ultimate Fan Edition.”

Sinossi:

ONE DIRECTION: THIS IS US è uno sguardo avvincente ed intimo sulla vita on the road del fenomeno musicale One Direction. Realizzato con splendide riprese del tour, questo film evento racconta la storia della folgorante scalata al successo di Niall, Zayn, Liam, Harry e Luis, dalle loro città natali alla partecipazione al programma X-factor, fino ad arrivare alla conquista del mondo e alla performance nella celeberrima O2 Arena di Londra. Un viaggio vissuto attraverso gli occhi dei suoi stessi protagonisti per scoprire cosa significhi davvero essere gli One Direction.

Note di produzione:

ONE DIRECTION: THIS IS US è diretto da Morgan Spurlock e prodotto da Simon Cowell, Adam Milano, Morgan Spurlock e Ben Winston. Produttori esecutivi del film sono Richard Griffiths, Harry Magee, Will Bloomfield, Douglas C. Merrfield, Jeremy Chilnick, Matthew Galkin.

Contenuti Speciali esclusivi della versione Combo Blu-ray™/ Blu-ray 3D™:

  • 20 minuti di riprese inedite
  • Quattro brani supplementari
  • Tre featurettes:
  • “Non Sono Stato Io!” – I ragazzi alle prese con la promozione in diretta da uno studio radiofonico giapponese
  • “Fermo Così” – I ragazzi visitano il celebre Museo delle Cere Madame Tussauds
  • “Up All Night” – Due mini film mostrati soltanto in occasione del tour mondiale

Contenuti Speciali della versione Combo Blu-ray™/ Blu-ray 3D™ e del DVD:

  • Video musicale di “Best Song Ever”
  • Cinque featurettes “Ritorno a Casa” – Ciascuno dei ragazzi visita la propria città di origine ed incontra amici e familiari, offrendo ai fans uno sguardo sulla propria vita privata
  • Due featurettes aggiuntive:
  • “Prima del Concerto” – I ragazzi scherzano, giocano e si preparano per una delle loro esibizioni
  • “La Famiglia 1D” – Un contenuto dedicato ai fans degli One Direction
    • Scene estese

ONE DIRECTION: THIS IS US ha una durata di circa 92 minuti. La versione estesa del film comprende 20 minuti di riprese aggiuntive mai viste prima.

  

 

One Direction This Is Us 3D: il video del singolo Best Song Ever

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One Direction- This Is Us 3DEcco il video di Best Song Ever,  singolo della band che anticipa l’uscita del film One Direction This Is Us 3D, nelle sale italiane dal 5 settembre.

One Direction This Is Us 3D rappresenta uno sguardo affascinante e intimista a tutto tondo sulla vita “on the road” del fenomeno musicale globale.  Inframezzato con filmati eccezionali di concerti dal vivo, questo film di grande ispirazione racconta la storia straordinaria dell’ascesa al successo di  Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis, dalle loro modeste origini fino ad arrivare a X-Factor, fino a conquistare il mondo e andare in scena nella  O2 Arena di Londra. Ascolta i ragazzi e guarda attraverso i loro occhi  cosa significhi far parte di One Direction.

One Direction This Is Us 3D è un regalo inedito, ricco di curiosità esclusive e filmati mai visti sino ad ora che ritraggono i cinque ragazzi inglesi in situazioni non pubbliche. La produzione del film, con la regia di Morgan Spurlock, ha seguito la band in tutte le tappe del tour mondiale per raccontare le tante storie legate ai concerti.

Ricordiamo che il film è diretto e co-prodotto d Morgan Spurlock, un regista specialista in documentari e film-inchiesta, tra i suoi lavori cinematografici segnaliamo Super Size Me e Che fine ha fatto Osama Bin Laden?. One Direction: This is us rappresenta uno sguardo affascinante e intimista a tutto tondo sulla vita “on the road” del fenomeno musicale globale. Inframezzato con filmati eccezionali di concerti dal vivo, questo film di grande ispirazione racconta la storia straordinaria dell’ascesa al successo di Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis, dalle loro modeste origini fino ad arrivare a X-Factor, fino a conquistare il mondo e andare in scena nella O2 Arena di Londra. Ascolta i ragazzi e guarda attraverso i loro occhi cosa significhi far parte di One Direction.

One Direction This is Us 2: sequel al via!

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One Direction This is usIniziate le riprese del sequel del film One Direction This is Us, la pellicola documentario che raccontava la storia e alcuni momenti pubblici e privati della band attivissima anche nel 2014. A confermare la notizia è stato Morgan Spurlock:

“Sì, ci sarà un seguito a This Is Us. In questo momento Ben Winston è con la band nel loro tour mondiale per filmare ciò che accade”

One Direction This Is Us 3D rappresenta uno sguardo affascinante e intimista a tutto tondo sulla vita “on the road” del fenomeno musicale globale.  Inframezzato con filmati eccezionali di concerti dal vivo, questo film di grande ispirazione racconta la storia straordinaria dell’ascesa al successo di  Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis, dalle loro modeste origini fino ad arrivare a X-Factor, fino a conquistare il mondo e andare in scena nella  O2 Arena di Londra. Ascolta i ragazzi e guarda attraverso i loro occhi  cosa significhi far parte di One Direction.

One Direction This Is Us 3D è un regalo inedito, ricco di curiosità esclusive e filmati mai visti sino ad ora che ritraggono i cinque ragazzi inglesi in situazioni non pubbliche. La produzione del film, con la regia di Morgan Spurlock, ha seguito la band in tutte le tappe del tour mondiale per raccontare le tante storie legate ai concerti.

Ricordiamo che il film è diretto e co-prodotto d Morgan Spurlock, un regista specialista in documentari e film-inchiesta, tra i suoi lavori cinematografici segnaliamo Super Size Me e Che fine ha fatto Osama Bin Laden?. One Direction: This is us rappresenta uno sguardo affascinante e intimista a tutto tondo sulla vita “on the road” del fenomeno musicale globale. Inframezzato con filmati eccezionali di concerti dal vivo, questo film di grande ispirazione racconta la storia straordinaria dell’ascesa al successo di Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis, dalle loro modeste origini fino ad arrivare a X-Factor, fino a conquistare il mondo e andare in scena nella O2 Arena di Londra. Ascolta i ragazzi e guarda attraverso i loro occhi cosa significhi far parte di One Direction.

One Day: recensione della serie su Netflix

One Day: recensione della serie su Netflix

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Antonello Venditti in Amici mai, uno dei suoi brani più famosi. Una frase che rispecchia a pieno il rapporto di Emma e Dexter, protagonisti già conosciuti nel 2011 con il film One Day diretto da Lone Scherfig, che Netflix ripropone in formato seriale con l’omonimo titolo. Sempre loro al centro di una storia in cui amore e dolore si intrecciano, e il tempo e la lontananza invece di separare avvicinano sempre più, perché ci sono alcuni legami destinati a esistere (e resistere) nonostante la vita prenda pieghe diverse. One Day, la serie, doveva essere il momento, o meglio l’occasione, per focalizzarsi su concetti e incastri su cui, per questioni di lunghezza, il lungometraggio precedente non si era potuto soffermare, scavando nelle profondità d’animo dei personaggi e cogliendone le sfumature più nascoste.

Un’operazione però non del tutto riuscita, e lo diciamo a malincuore, considerato che le carte in regola per essere un prodotto di assoluto valore narrativo le aveva, ma non ha saputo sfruttare al meglio le sue potenzialità e distaccarsi da quelle narrazioni romantiche in cui si è detto già tutto e allo stesso identico modo. Neanche i protagonisti, astri nascenti del panorama cinematografico britannico, sono riusciti a sollevare le sorti di One Day, che come spiegheremo in questa recensione fatica a brillare, soffocato in primis da uno script che non esalta né gli attori – Leo Woodal (Dexter) e Amika Mod (Emma) – né il contenuto trasposto dal romanzo di David Nicholls.

One Day, la trama

15 luglio 1988, Edimburgo. Emma e Dexter hanno raggiunto una delle prime tappe più importanti della vita: la laurea. Ballano, bevono, si divertono nel cortile dell’università dopo aver tagliato il traguardo, prima di pensare a ciò che sarà il domani, fatto di responsabilità e lavoro. Soprattutto perché il domani, almeno per Emma, segna l’ingresso nell’età adulta, un passaggio che la porterà a raggiungere, magari, uno dei suoi sogni più grandi: vivere di scrittura. Sono giovani, Emma e Dexter, sono pieni di speranze, idee, desideri e proprio in quella calda notte di divertimento puro si incontrano e hanno un momento di intimità insieme, che però non sfocia nell’atto sessuale.

Si baciano sì, ma parlano anche del futuro, su ciò che diventeranno. Dopo quella sera, i due si ripromettono di vedersi, ma per una strana coincidenza del destino si incontreranno nuovamente solo ogni 15 luglio successivo, che andrà a scandire non solo il tempo che passa e la loro crescita personale, ma anche il loro rapporto, diventato un’amicizia indissolubile nonostante le loro differenti personalità, ambizioni e ceti sociali. Fino a quando, ad un certo punto, l’amore non bussa alla porta…

One Day serie tv Netflix
Credit-Netflix

Una narrazione che non va da nessuna parte

Sin dal primo episodio di One Day ci si rende conto che nei confronti del materiale cartaceo di partenza non ci si è voluti quasi per nulla discostare, preferendo al contrario – e purtroppo – seguirne pedissequamente gli eventi in maniera fin troppo didascalica e noiosa. Nessuna licenza poetica, e quanto pare nemmeno la voglia di esprimere una propria visione artistica riguardo l’opera da cui la serie saccheggia ogni minimo particolare senza però da una parte elaborarlo per il medium televisivo, e dall’altra lasciare spazio a una fresca o quanto meno studiata messa in scena, trasformandosi invece nel solito racconto dall’estetica patinata – e facilmente scartabile – già visto in piattaforma.

Non aggiunge niente di nuovo, One Day, neppure rispetto al “fratello gemello” del 2011, seppur il formato seriale dia modo – per tempi e linguaggi – di poter approfondire certi aspetti tematici, come poteva essere in questo specifico caso la storia di crescita di due giovani che maturano insieme nonostante la distanza, i rapporti di amicizia, l’amore che va oltre l’estrazione sociale, l’alcolismo di Dexter o la determinazione di Emma nel trovare il proprio posto nel mondo e far avverare i suoi sogni, andandoli tuttavia a sacrificare tutti.

Argomenti, in realtà veri e propri pilastri della narrazione, che avrebbero meritato un’attenzione in più e soprattutto un impegno maggiore da parte dei vari comparti tecnico-artistici, presentando invece dialoghi dalla bassa qualità, scarni di contenuto e per nulla incisivi, una regia poco ispirata ed episodi dal minutaggio breve – pur essendo 14 – che parlano di tutto non soffermandosi mai davvero su niente che possa innalzare la portata drammatica e amorosa della serie, o dare tridimensionalità ai protagonisti con i quali non si crea un ponte empatico a tal punto da restare coinvolti emotivamente a pieno nel finale.

Il risultato è un’occasione mancata su ogni fronte: da un lato la possibilità di raccontare una generazione che si evolve, le difficoltà che si incontrano lungo il cammino, la caducità dell’esistenza, dall’altro regalare un prodotto che pur parlando d’amore non si fermasse allo stereotipo – lui bello, ricco e biondo, lei umile e sfortunata, che pensa siano troppo diversi – ma guardasse oltre, superando un confine che ancora forse per questo genere di opere non si è pronti a scavalcare.

One Day: recensione del film di Zsofia Szilagyi

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One Day: recensione del film di Zsofia Szilagyi

Esordio alla regia di Zsofia Szilagyi, One Day racconta una giornata “normale” di Anna, una donna di 40 anni, con tre figli, un marito e una vita sempre di corsa. In questi termini, il film, presentato alla 57° Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2018, non si presenta come il film più allettante di sempre, tuttavia regala emozioni e sorprese, grazie all’occhio attento della regista.

La scena si apre sulla scoperta di un tradimento: il marito di Anna ha intrecciato una corrispondenza con un’amica di lei. A questa rivelazione seguono le scuse dell’amica e una promessa di sparire dalla vita dei coniugi. Anna torna a casa, ha tre figli, uno di due anni, con l’influenza, da accudire continuamente. Il più grande, circa 11 anni affronta con timidezza gli amici, la scuola, tutte quelle frivolezze che a quell’età sono problemi importanti; la figlia di mezzo, 5 p 6 anni, è irrequieta e impertinente.

Anna dovrebbe trovare il tempo di discutere con il marito, ma non può, perché i figli la assorbono, la vita di città è frenetica e i minuti non bastano mai. Tra scuola, sport, corsi di musica pomeridiani, traffico e liti con gli automobilisti, piccole dimenticanze e madri invadenti, raffreddori e farmacie notturne, la vita di Anna si esaurisce completamente per gli altri.

One Day

Il pregio principale del film di Szilagyi sta nel rendere tutto tangibile, seguendo da vicino la protagonista: sentiamo il suo stress, la sua fretta e a tratti la sua frustrazione, soprattuto la stanchezza e il senso di inerzia che la travolge. Anna continua a muoversi, senza neanche dormire, prosegue nei suoi compiti sistematicamente, sempre più stanca, ma mai ferma.

La città, sfondo grigio e indifferente, contribuisce a costruire il senso di oppressione di Anna e dello spettatore. Alla fine di una giornata durata molto più di 24 ore, siamo noi a staccarci, ad allontanarci, il film si chiude. Anna però, non si ferma ancora.

One Day: recensione del film con Anne Hathaway

One Day: recensione del film con Anne Hathaway

Arriva al cinema One Day, tratto dal romanzo Un giorno di David Nicholls. Diretto da Lone Scherfig, il film vede protagonisti Anne Hathaway e Jim Sturgess.

In One Day Emma (Anne Hathaway) e Dexter (Jim Sturgess) sono due giovani inglesi che si conoscono la notte in cui festeggiano con altri amici il diploma di laurea appena conseguito. Ebbri ed eccitati dalle tante bottiglie bevute, i due finiscono nello stesso letto ma quella che si prometteva come una calda e passionale notte di sesso si rivela un fiasco.

In compenso tra i due nascerà quella sera una splendida e duratura amicizia destinata a conservarsi nel tempo. Emma, intellettuale, timida e idealista è in realtà innamorata di Dex il quale, da classico figlio di papà, pensa solo a godersi la vita tra donne ed eccessi vari. Ogni anno al 15 di luglio i due si ritroveranno nonostante la vita li conduca su strade diverse e lontane. Trascorrono quasi vent’anni in cui i due non riescono ad incrociare i propri sentimenti e dare concretezza all’amore che li lega sino a quando l’amore stesso si rivelerà da sé.

One Day, il film

One Day recensione

One day, film tratto dal romanzo di David Nicholls, best seller in Italia e in tutta Europa, è una commovente e coinvolgente storia d’amore. Una storia d’amore come da tempo non se ne raccontavano, in modo semplice, classico se vogliamo, ma incredibilmente intenso e vero.

La storia di Em e Dex è la storia di due vite, due esistenze presentate con tutti gli alti e i bassi che la vita può serbare. E’ la storia di un amore vero e intenso che resiste nel tempo e nonostante tutto; è una storia di rimpianti e rimorsi, di quello che doveva essere è non è stato, di quello che poteva essere e non è stato. La vita. One day di Lone Scherfig, ottima regista danese, è un film capace di divertire, strappare un sorriso grazie a dialoghi mai banali, è un film capace di far commuovere grazie anche alle ottime interpretazioni dei due protagonisti, ma soprattutto è un film capace di far riflettere perché parla di una storia semplice e al contempo vera in cui lo spettatore non fatica a ritrovarsi.

La Jacobson, che in passato ha prodotto film di successo come Il Sesto Senso di M. Night Shyamalan, I pirati dei Caraibi di Gore Verbinski e Le cronache di Narnia di Andrew Adamson, si è innamorata come altri milioni di lettori dei personaggi protagonisti del libro di Nicholls che senza esitare ha acconsentito ad occuparsi della sceneggiatura.

Lone Scherfig si presenta a questo progetto forte del grande successo avuto con il suo ultimo lavoro An Education uno dei film più discussi degli ultimi anni che ha anche ottenuto tre nomination all’Oscar tra cui quella per il miglior film. La regista danese è stata ovviamente costretta a compattare la storia raccontata nel libro ma ne mantiene lo stile narrativo senza stravolgere il profilo dei personaggi.

I due interpreti principali sono perfetti nella parte; esprimono e trasmettono complicità, un legame vero e di intimità. Anne Hathaway (Amore e altri tradimenti) è un’attrice che qui non fa altro che consolidare una reputazione già importante grazie soprattutto alle brillanti interpretazioni in film come Il diavolo veste Prada, o I segreti di Brokeback Mountain.

Jim Sturgess invece gode ancora della lunga scia di ammirazione e successo ottenuto con l’interpretazione di Jude Feeney in Across the Universe film di Julie Taymor; da non dimenticare anche la partecipazione a 21 di Robert Luketic o in Fifty dead man walking in cui interpreta un terrorista dell’IRA al fianco di Ben Kingsley.

La grande curiosità attorno al film è giustificata e spiegata dal cast di alto livello ma soprattutto dall’incredibile successo editoriale del romanzo di Nicholls da cui è tratto, ma il film merita un giudizio critico e sincero ma come film con tutte le compromissioni che comporta il suo mezzo espressivo; in ogni caso One Day è un adattamento molto fedele, parola di Nicholls.

One Day: prime foto della nuova serie Netflix in arrivo nel 2024

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One Day: prime foto della nuova serie Netflix in arrivo nel 2024

Le prime foto di One Day mostrano un’anteprima della serie NETFLIX, con protagonisti Leo Woodall (The White Lotus Stagione 2) e Ambika Mod (This Is Going to Hurt).

La serie limitata è un adattamento del libro di David Nicholls del 2009, che narra la storia di Emma Morley e Dexter Mayhew, che si parlano per la prima volta il 15 luglio 1988, la sera della loro laurea. La mattina seguente prendono strade diverse, ma dove saranno in questo giorno ordinario il prossimo anno, l’anno dopo e ogni anno successivo? In ogni episodio ritroviamo Dex ed Em in questo giorno particolare, un anno più vecchi, mentre crescono e cambiano, si ritrovano e si separano, vivono gioie e delusioni.

Oltre a Mod nei panni di Emma e Woodall nei panni di Dex, il cast include Essie Davis di Babadook, Tim McInnerny, Amber Grappy, Jonny Weldon, Eleanor Tomlinson, Joely Richardson e Toby Stephens. La serie di 14 episodi debutta l’8 febbraio 2024, con Nicholls come produttore esecutivo insieme a Roanna Benn, Jude Liknaitzky e Nicole Taylor.

One Day: le maggiori differenze tra la serie TV di Netflix e il libro

La nuova serie Netflix One Day (qui la recensione) segue Dex (Leo Woodall) ed Emma (Ambika Mod) nel loro rapporto in continua evoluzione nell’arco di 20 anni. I fan del libro di David Nicholls non rimarranno delusi da quanto adattamento, particolarmente fedele al testo originario. Naturalmente, non mancano alcune cose riproposte in modo diverso, ma questi cambiamenti non distraggono dal godimento generale della serie e spesso si tratta di cambiamenti che migliorano il racconto. Scopriamo allora le maggiori differenze tra la serie e il libro.

Le differenze tra One Day di Netflix e il libro di David Nicholls

La scena iniziale

Nella serie: La serie si apre prima che Emma e Dex si incontrino ufficialmente, con entrambi che festeggiano la laurea e vediamo che il loro incontro avviene nel momento in cui Dex si avvicina a Em sulle scale della festa per parlarle.

Nel libro: Il libro, invece, si apre con Emma e Dex che già si conoscono e hanno una relazione, mostrandoceli a letto mentre parlano del futuro.

Il viaggio ad Arthur’s Seat

Nella serie: Durante il primo episodio della serie vediamo Dex ed Em recarsi ad Arthur’s Seat e trascorrere lì la giornata prima di tornare al suo appartamento, dove vengono accolti dai suoi genitori.

Nel libro: Questa scena accade più in là nel libro, tuttavia scopriamo cosa hanno fatto la coppia nel loro primo giorno insieme solo alla fine del romanzo, dopo la morte di Emma.

One Day 1990

1990

Nella serie: Il terzo episodio ci porta nel 1990, dove Dex è già un presentatore televisivo ed Emma si è trasferita da Tilly e lavora in un ristorante messicano.

Nel libro: Nel libro, invece, nel 1990 Dex è ancora in viaggio, questa volta in India dove incontra un produttore televisivo che gli dice che sarebbe bravo in TV, mentre Emma è al suo primo anno di lavoro al ristorante. Da questo momento in poi lo show televisivo è sempre circa un anno avanti rispetto alla cronologia del libro, poiché ciò che accade nell’episodio tre in realtà dovrebbe essere nel 1991 e non nel 1990.

Viaggio in Grecia

Nella serie: Nella serie, il viaggio in Grecia si svolge nel 1991 e presenta differenze riguardo gli eventi che accadono durante questo viaggio, come i vestiti che vengono rubati a Dexter.

Nel libro: Nel libro il viaggio è ambientato nel 1992 e dopo il tuffo in mare di Emma e Dexter, i suoi vestiti vengono rubati da una persona del posto e deve tornare in hotel a piedi in un sacco pesante avvolto intorno la sua vita.

Tilly e Dexter

Nella serie: Per tutta la serie Tilly è un’amica molto più affidabile per Emma e sembra essere qualcuno da cui dipende veramente. È anche molto favorevole a Dexter e i due sembrano essere semplicemente amici.

Nel libro: Tuttavia, nel libro, Tilly non è descritta come la più affidabile delle amiche e, cosa più importante, lei e Dexter dormono insieme una volta nel 1992, cosa che non compare nella serie.

L’incontro con la pubblicazione del libro di Emma

Nella serie: l’incontro tra Emma e la casa editrice non viene mai mostrato nella serie e l’abbandono di Dex dal suo programma televisivo è combinato con l’episodio dell’incontro con la famiglia di Sylvie.

Nel libro: Nel capitolo del 1997 Emma va a una riunione editoriale molto imbarazzante che si rivela essere un colloquio per il lavoro della tata dell’editore e quel capitolo vede anche Dex escluso dal suo programma televisivo.

Il matrimonio di Tilly

Nella serie: Nella serie TV il marito di Tilly si chiama Graham e diventa un personaggio comico negli episodi successivi.

Nel libro: Nel libro, invece, il personaggio ha semplicemente un nome diverso: Malcolm. Al matrimonio di lui e Tilly, Emma fa anche un discorso, a differenza della serie.

Il nome dei libri di Emma

Nella serie: I libri per bambini di successo di Emma parlano di un personaggio chiamato Nisha Halliday.

Nel libro: Nel romanzo parlano invce di un personaggio chiamato Julie Criscoll.

One day episodio finale

L’episodio 13 di One Day

Nella serie: L’episodio 13 comprende il tempo trascorso da Dex ed Em a vivere insieme. Il primo anno vede Dexter acquistare il negozio con Emma, ​​Jasmine venire in visita e la coppia decide di volere un bambino nel secondo anno, fino al terzo e ultimo anno, il 2002, in cui Emma muore tristemente.

Nel libro: La sequenza temporale è leggermente diversa. Nel 2002 Dexter ha già acquistato il negozio e proprio quel giorno avviene la visita di Jasmine. Nel 2003 la coppia si reca in una casa per le vacanze nel North Yorkshire, dove parlano del loro matrimonio e giocano a Scrabble. E poi alla fine Emma muore nel 2004.

La chiacchierata di Ian con Dexter

Nella serie: Nel secondo anniversario della morte di Emma, Ian e il resto dei cari e vicini di Dexter e vengono a tenere compagnia a quest’ultimo. Prima di partire per tornare nel Devon, Ian parla con Dexter in giardino di Emma e di quanto Dexter abbia reso Emma felice.

Nel libro: Ian dice ancora queste gentili parole nel libro, tuttavia le scrive in una lettera nel primo anniversario della morte di Emma nel 2005.

Il finale di One Day

Nella serie: L’episodio finale della serie si apre con Emma e Dex a casa di Dex a Natale, prima di mostrare Dexter che si ubriaca ad una festa di compleanno per bambini, per poi ubriacarsi ancora di più man mano che la notte prosegue da solo. Finisce a casa di Sylvie e lei chiama suo padre, che viene a prenderlo e riportarlo a casa.

Poi si salta avanti di un anno, fino al secondo anniversario della morte di Emma, ​​dove tutti si riuniscono per celebrare l’anniversario della morte di Emma. E nel terzo anniversario Dexter, suo padre e Jasmine si recano a Edimburgo per riflettere sulla vita di Emma.

Nel libro: gli ultimi tre anni del romanzo cambiano in modo molto diverso rispetto alla serie televisiva. Nel primo anniversario Dexter porta i dipendenti del suo bar a bere qualcosa prima di proseguire da solo e per fortuna non è coinvolta alcuna festa per bambini. La storia segue la stessa della serie con Sylvie e suo padre che lo aiutano.

Il secondo anno vede Dexter nel suo nuovo appartamento e che ora esce con Maddy, la direttrice del suo bar. E invece di avere tutti intorno a parlare di Emma, ​​chiama semplicemente ogni persona per parlare di lei. E il terzo anniversario della sua morte vede Dexter, Maddy e Jasmine recarsi a Edimburgo.

One Day: la colonna sonora completa della serie Netflix

One Day: la colonna sonora completa della serie Netflix

One Day (recensione) ha debuttato da circa una settimana su Netflix e la serie romantica è il nuovo adattamento basato sul libro best-seller di David Nicholls e vede protagonisti Leo Woodall e Ambika Mod nei panni dei migliori amici Dexter ed Emma, ​​che incontriamo per la prima volta la loro ultima sera all’università e seguiamo le loro gioie, i loro dolori e le loro relazioni nei successivi 20 anni.

Non solo la serie è assolutamente degna di nota, ma anche la colonna sonora è davvero fantastica, con brani dalla fine degli anni Ottanta fino all’inizio degli anni Duemila. Quindi, se ti sta piacendo tanto e vuoi sapere tutte le canzoni presenti, ecco la colonna sonora completa, episodio per episodio, di One Day.

Episode 1

  • Your Love (1987) – Frankie Knuckles
  • Good Life (1988) – Inner City
  • Theme From S-Express (1988) – S’Express
  • Love in a Car (1988) – The House of Love
  • Love and Affection (1976) – Joan Armatrading
  • Saturday Sun (1969) – Nick Drake
  • Rip It Up (1982) – Orange Juice
  • Temptation – New Order
  • These Days (1966) – Nico
  • Falling Colour – Vanbur
  • This is the Day (1983) – The The

Episode 2

  • Un Bel Di Vedremo Maria Callas – Madama Butterfly, Act II
  • Madama Butterfly, Act II – Un Bel Dì Vedremo Maria Callas
  • Here Comes Your Man (1989) – Pixies
  • Last Look – Vanbur
  • Nothing’s Gonna Stop Us Now (1987) – Starship
  • The Whole of the Moon (1985) – The Waterboys
  • Falling Colour – Vanbur

Episode 3

  • Back to Life (However You Want Me) (1989) – Soul II Soul
  • Caron Wheeler Bill is Dead (1990) – The Fall
  • After Hours – The Velvet Underground
  • Iceblink Luck (1990) – Cocteau Twins

Episode 4

  • I am the Black Gold of the Sun (1971) – Rotary Connection
  • You’ve Got A Woman – Lion
  • Something on Your Mind (1971) – Karen Dalton
  • Anyone Who Knows What Love Is – Irma Thomas

Episode 5

  • Anthem (1990) – N-Joi
  • Something Goin On – Todd Terry
  • My Dove to Sleep – Vanbur
  • Save Me (1976) – Joan Armatrading
  • Northern Sky (1970) – Nick Drake

Episode 6

  • Jump – Studio Pressure
  • The Only One I Know – The Charlatans
  • Step It Up – Stereo MC’s
  • Fallen – One Dove
  • Popscene – Blur
  • Push The Feeling On – Nightcrawlers
  • Thinking About You – Radiohead

Episode 7

  • Rocks (1994) – Primal Scream
  • Glory Box – Portishead
  • The Wild Ones (1993) – Suede

Episode 8

  • Connection (1994) – Elastica
  • Lo Boob Oscillator (1993) – Stereolab
  • Dreams (1992) – The Cranberries

Episode 9

  • The Four Seasons, Spring – Vivaldi
  • To The End – Blur
  • On & On – Longpigs

Episode 10

  • Brimful of Asha (1998 remix) – Cornershop (Norman Cook remix)
  • Set You Free (1994 edit) – N-Trance
  • A Design For Life (1996) – Manic Street Preachers
  • Candy (1986) – Cameo
  • Show Me Love – Robyn S
  • Release The Pressure – Leftfield
  • Sonnet (1997) – The Verve

Episode 11

  • Save Tonight (1997) – Eagle-Eye Cherry
  • Secret Smile – Semisonic
  • Get Me Away From Here I’m Dying – Belle & Sebastian
  • Trash (1996) – Suede
  • She Bangs The Drums (1988) – The Stone Roses
  • Protection – Massive Attack With Tracey Thorn
  • Waterloo Sunset – The Kinks
  • Rebel Without A Pause – Public Enemy

Episode 12

  • Obsolète – MC Solaar
  • The Shining – Badly Drawn Boy
  • Pitseleh – Elliott Smith
  • The Book of Love – The Magnetic Fields

Episode 13

  • Flowers – Sweet Female Attitude
  • Up With People – Lambchop
  • Tijuana Lady – Gomez
  • Olympian – Gene
  • Once Around The Block – Badly Drawn Boy
  • Magic In The Air – Badly Drawn Boy
  • Weather With You – Crowded House
  • Asleep In The Back – Elbow
  • Satellite of Love – Lou Reed
  • Show – Beth Gibbons, Rustin Man

Episode 14

  • Coventry Carol (Lully, Lulla) – Kenneth Leighton
  • Cotton Eye Joe – Rednex
  • Where Were You (1978) – Mekons
  • Where Is My Love (2006) – Cat Power
  • Lilac Wine (1994) – Jeff Buckley
  • Falling Colour – Vanbur
  • In Cold Light – Vanbur

One Day: intervista a Anne Hathaway!

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One Day: intervista a Anne Hathaway!

Dopo l’intervista a Jim Sturgess arriva anche quella a Anne Hathaway, entrambi protagonisti dei One day (Un giorno) in uscita l’11 Novembre. Anne Hathaway ci racconta qualcosa in più su Emma, il personaggio che intepreta:

 

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