Grande attesa e tantissima
curiosità per il ritorno al cinema di Paolo Virzì
dopo il grandissimo successo de Il Capitale
Umano. È stato presentato questa mattina alla stampa
italiana La
Pazza Gioia, commedia drammatica che vede protagoniste
Valeria Bruni Tedeschi (già nel cast de Il
Capitale Umano) e Micaela Ramazzotti, qui
alla sua terza collaborazione con Virzì (dopo Tutta la
vita davanti e La prima cosa
bella).
La
Pazza Gioia racconta dell’imprevedibile amicizia tra
Beatrice Morandini Valdirana (Bruni Tedeschi), un’istrionica e
sedicente contessa, e Donatella Morelli (Ramazzotti), una donna
fragile e silenziosa che custodisce un doloroso segreto, entrambe
ospiti di una comunità terapeutica per donne con disturbi
mentali.
Prima dell’arrivo nelle sale
italiane, il film verrà presentato nella sezione Quinzaine
des Réalisateurs al Festival di Cannes 2016 il giorno
14 maggio. A tal proposito, Paolo Virzì ha
dichiarato: “È un piacere e un onore per me avere la
possibilità di presentare il film a Cannes. Devo ammettere però che
è stata anche una sorpresa. Avevamo già fissato l’uscita del film
nelle sale italiane per il 3 marzo. Poi, verso la fine di gennaio,
abbiamo ricevuto una lettera molto toccante dalle deleghe generali
della Quinzaine che hanno molto amato il film, chiedendoci di
posticipare l’uscita e di proporlo in anteprima mondiale al
Festival. La Quinzaine è una sezione che, da spettatore, da regista
e anche da organizzatore di festival, ho sempre amato. Sarà
un’emozione grandissima, soprattutto condividere la selezione in
Quinzaine con due altri cineasti italiani così diversi
generazionalmente (Claudio Giovannesi e
Marco Bellocchio, ndr.). Siamo veramente molto
orgogliosi, anche per tutti gli altri film che saranno
presentati”.
Parlando più nello specifico della
sua nuova creatura, invece, il regista ha spiegato: “La
psicopatologia è il cuore di molta narrativa letteraria e
cinematografica. Ed è una cosa ha sempre affascinato non solo me ma
anche Francesca. Numerosi sono stati gli spunti per questo film.
Ricordo che quando stavo girando Il capitale umano, Micaela era
venuta a trovarmi sul set e Valeria le aveva fatto da cicerone.
Ecco, vederle insieme mi ha fatto pensare ad un film in cui mi
sarebbe piaciuto dirigerle. Non so spiegare per quale motivo, ma le
ho subito immaginate come due pazienti di una struttura
psichiatrica. Ho subito parlato di questa idea a Francesca, alla
quale sono legato da anni, non solo lavorativamente, ma anche
affettivamente. Condividiamo tante passioni, inclusa quella per la
psichiatria e per i cosiddetti “matti”. Così è nata l’idea di
scrivere questo film insieme”.

Le due protagoniste hanno così
parlato dei loro personaggi e del lavoro sul set: “È raro
leggere delle sceneggiature in cui tutto appare estremamente
chiaro, anche in merito alla descrizione dei personaggi”, ha
spiegato Valeria Bruni Tedeschi. “La mia
Beatrice mi ha fatto pensare molto alla Blanche DuBois di
Un tram che si chiama desiderio o alla Jasmine di Woody
Allen. Quando ti capita un ruolo del genere non hai paura ad
accettare la parte, perché si tratta di occasioni da prendere al
volo, quanto piuttosto di non essere all’altezza. Quando poi
abbiamo iniziato a girare, ho dovuto fare un grandissimo lavoro su
me stessa. Ho provato a liberarmi di tutti i miei paletti, di tutte
le regole che mi do nella vita e sul lavoro, ed è stata
un’esperienza estreamente liberatoria. Direi quindi di non aver
lavorato sulla costruzione, quanto piuttosto sulla sua
decostruzione”.
“La pazza gioia è un’euforia
irragionevole”, prosegue Micaela Ramazzotti.
“Dietro questa euforia, dietro questo incontro e questo
viaggio, c’è una grande terapia, una cura. Beatrice e
Donatella si prendono per mano e provano a guarirsi a vicenda.
Riescono in qualche modo ad aver un contatto, pur venendo da due
mondi molto lontani. E quando c’è una scrittura come quella di
Paolo e Francesca, così bella e così potente, per l’attore non è
così difficile riuscire ad entrare nel personaggio. Dal mio canto
ho cercato di fare più un lavoro di ricerca, visitando ospedali
psichiatrici per cercare di capire come e da dove partire. Paolo
aveva poi realizzato una bozza di come avrebbe voluto che fosse
esteticamente Donatella. Sono quindi partita da un esterno per poi
arrivare all’interno e provare a rendere giustizia a questo
personaggio, specie all’ossessione e ai pensieri che la
tormentano”.
Tornado a parlare del film e della
componente femminile che lo caratterizza, Virzì ha aggiunto: “I
personaggi femminili mi hanno sempre affascinato, fin dai miei
primi lavori. E non credo che esista una scrittura “al femminile”,
visto che grandi personaggi femminili nella storia del cinema sono
stati scritti anche da uomini. Mi affascinano ancora di più a donne
sbagliate, emarginate, stigmatizzate. Abbiamo amato scrivere questi
due personaggi: ci siamo appassionati e anche identificati. Ho
amate vedere Valeria e Micaela lavorare sul set e dare il massimo
per portare in vita queste due donne. Sento di aver espresso molto
il mio lato femminile grazie a questo film e spero di non averlo
esaurito”.
Dopo la presentazione a Cannes,
La pazza gioia arriverà nelle sale
italiane il 17 maggio 2016, distribuito da 01
Distribution in oltre 400 copie.