Vi avevamo già parlato di
Go Like Hell, adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo scritto
da A. J. Baime. Il libro, il cui
sottotitolo è: “Ford, Ferrari, and their battle for
speed and glory at Le Mans“, racconta della rivalità,
nel corso degli anni ’60, tra Henry Ford II ed Enzo
Ferrari; l’adattamento cinematografico, invece, sarà
firmato dal regista di Oblivion, Joseph
Kosinski, e vedrà Tom Cruise nei
panni di Carroll Shelby, il noto pilota
automobilistico che conquistò la vittoria nel 1959 alla 24 Ore di
Le Mans.
Adesso, The Hollywood Reporter ha
diffuso la notizia che Brad Pitt potrebbe recitare
nel film, anche se al momento non sappiamo quale ruolo gli sarà
affidato. Se il coinvolgimento di Pitt dovesse diventare realtà,
sarà la seconda volta che lui e Cruise reciteranno insieme: tutti
ricorderanno la straordinaria performance dei due attori
hollywoodiani in Intervista col vampiro
del 1994.
Vi invitiamo a restare connessi con
Cinefilos per tutte le novità.
Arriva oggi nelle sale GO
HOME – A CASA LORO, uscita evento nei 15, 16 e 17 aprile.
Di seguito trovate l’elenco delle sale che proietteranno il film di
Luna Gualano in questi prossimi tre giorni, ma
molte altre hanno già aderito per prolungare la programmazione del
film su tutto il territorio italiano nei giorni successivi.
Nasce da una riflessione
estemporanea, da una scintilla, il fuoco che ha portato
Luna Gualano a realizzare Go Home – A Casa
Loro, lo zombie movie presentato ad Alice nella Città
durante al tredicesima Festa del Cinema di Roma.
La regista ha infatti spiegato che l’idea è partita mentre
discuteva con il suo compagno, il produttore musicale
Emiliano Rubbi (autore della sceneggiatura)
dell’omicidio a Fermo del migrante nigeriano, ucciso in seguito ai
suoi tentativi di difendere la sua compagna, insultata.
John Stevenson, regista
di Kung Fu Panda, dirigerà Gnomeo e Juliet: Sherlock Gnomes, sequel
di Gnomeo e Giulietta, uscito in Italia nel marzo 2011 (regia
di
Sarà Elton John a
produrre il sequel di Gnomeo e Giulietta,
film d’animazione in CGI che aveva reinventato la storia
shakesperieana raccontandola dal punto di vista di due fazioni in
guerra di Nani da giardino, su una sceneggiatura di Andy Riley e
Kevin Cecil.
Il sequel cercherà di sfruttare un
nuovo personaggio letterario che sta attualmente godendo di
straordinaria popolarità: Sherlock Holmes, per
l’occasione trasformato in Sherlock Gnomes, che si troverà ad
indagare sulla sparizione di alcuni dei protagonisti. Le musiche
saranno scritte ancora una volta da Elton John.
Arriva al cinema distribuito da
Walt Disney Pictures Italia Gnomeo & Giulietta, il film di
d’animazione diretto da Kelly Asbury, con le voci originali di
James McAvoy e Emily Blunt.
“Oh Gnomeo Gnomeo, perché sei tu
Gnomeo!” Recita così la “nana” da giardino Giulietta nel nuovo
cartoon di Kelly Asbury (Shrek
2), che trae evidentemente ispirazione dall’immortale
e irripetibile tragedia di William
Shakespeare.
Si parla di Gnomeo e
Giuletta 3D, un film di animazione ambientato a Verona
Street nei giardini di due vicini di casa londinesi. I protagonisti
sono i nani da giardino che non appena i padroni sono lontani,
escono allo scoperto, vivendo la loro vita. Abbiamo già visto, ad
esempio in Toy Story, come si può lasciare spazio
alla fantasia e all’immaginazione nel dar vita a “oggetti
inanimati”, ma qui c’è l’aggiunta della rivalità epocale tra i due
giardini/casate, quella dei Rossi e quella dei Blu. Giorno dopo
giorno, i nani appartenenti ai due diversi giardini, portano avanti
una ‘faida’ continua, tra sfide in sella ai tagliaerba e incursioni
notturne in territorio nemico. Un giorno però, mentre Gnomeo, uno
dei più giovani nani dei Blu, fugge dopo un’incursione nel giardino
dei Rossi, incontra Giulietta, una bellissima nana dei Rossi,
fuggita dal padre iperprotettivo. Tra i due nani, esplode subito un
amore incondizionato, che supera ogni barriera o divisione
“razziale”. Ma il loro amore è destinato alla condanna, o almeno
questa è la storia dei più famosi Romeo e
Giulietta…
Decisamente più infantile rispetto
agli ultimi prodotti Pixar, Gnomeo e Giulietta3D è un cartoon che, eccetto alcune trovate
registiche e una sceneggiatura a tratti molto divertente, non
convince fino in fondo. Due dei personaggi più riusciti sono
senz’altro la rana, Nanette, “balia” di Giulietta, e il
fenicottero, Piuma Rosa, amico della coppia. Uno straordinario
supporto al film è dato dalla musica di Elton
John, Lady Gaga e Nelly
Furtado, che cantano le canzoni della pellicola, creando
un mix perfetto tra la classicità della storia d’amore e la
contemporaneità della musica pop.
Un discorso a parte è doveroso
farlo sul doppiaggio italiano creato dalla Disney
Italia. I Rossi parlano un siciliano, napoletano e
calabrese poco credibile. I blu parlano un fastidioso emiliano,
torinese e milanese. A parlare il romano, unica eccellenza nel
doppiaggio, è lo spassoso “Piuma Rosa”, doppiato eccellentemente da
Francesco Pannofino. In generale un’operazione
di doppiaggio mal riuscita e notevolmente stridente, ma d’altronde
era facile snaturare un film che in lingua originale vede
doppiatori del calibro di James McAvoy, Emily Blunt,
Michael Caine, Maggy Smith,
Ozzi Osbourne e Jason Statham.
Gnomeo e Giulietta
3D, dopotutto è un cartoon per i più piccini e a loro
piacerà senz’altro, forse i genitori storceranno il naso, o forse
no, ma questo lo potrete scoprire solo dal 16 marzo 2011 nei
cinema.
Serata
all’insegna dell’animazione quella in programma su Italia 1.
Infatti, in prima serata andrà in onda il film Gnomeo e
Giulietta, parodia in chiave fantasy dell’eterna
storia d’amore di William Shakespeare.
Nel film sono presenti musiche di
molti cantanti famosi come Lady Gaga, Nelly
Furtado e Kiki Dee ma soprattutto di Elton
John. Il brano The Tiki Tiki Tiki Room è il tema
ufficiale di Enchanted Tiki Room, un’attrazione del
parco Disneyland di Anaheim, in California. Fu
scritto nel 1963 dai fratelli Robert e Richard Sherman.
L’attrazione consisteva in una vasta esposizione di uccelli
meccanici il cui movimento era determinato da una tecnologia nota
come audio-animatronica.
Gnomeo, gnomo da
giardino della famiglia Montecchi (blu) e Giulietta della famiglia
Capuleti (rossa), sono una e uno gnomo da giardino, e le loro
famiglie sono in completa rivalità, persino i padroni dei giardini.
Giulietta è combattiva e coraggiosa, Gnomeo è prudente e dolce. Una
notte, Giulietta corre in un giardino vicino per rubare una bella
orchidea. Si incontrano e si innamorano non sapendo di appartenere
a famiglie rivali, cioè Giulietta crede che Gnomeo sia un rosso e
Gnomeo crede che sia una blu. Quando se ne rendono conto,
continuano ad incontrarsi di nascosto e in una di queste occasioni
conoscono Piumarosa, un fenicottero di plastica al corrente della
loro storia, che ha vissuto una triste storia di amore. Ma quando,
durante uno di questi incontri un amico di Gnomeo,Benny,li scopre
insieme,Gnomeo cerca di spiegargli tutto. L’altro, però, correndo
incontra il cugino perfido di Giulietta, Tebaldo, che gli distrugge
il cappello, così Gnomeo lo attacca e per sbaglio Tebaldo finisce
contro un muro andando in mille pezzi. Tutti i Rossi danno la colpa
a Gnomeo che finisce in strada. Tutti credono che sia morto sotto
una macchina, ma invece Funghetto e Nanette, i migliori amici di
Gnomeo e Giulietta consolano i due. Per strada Gnomeo incontra una
statua di William Shakespeare che gli dirà come era
finito il suo libro, dando a Gnomeo il coraggio di tornare a casa.
Quando Gnomeo torna a casa però finisce con Giulietta sotto un
mucchio di pietre: infatti i blu si sono vendicati distruggendo il
giardino dei rossi, ma alla fine hanno distrutto pure quello loro.
Però per fortuna tutti sopravvivono e i due giardini vivranno senza
più essere in conflitto. Piuma Rosa ritrova il suo amore, Tebaldo
viene incollato, Benny si sposa con una bambola di porcellana, e si
festeggiano molti matrimoni insieme a quello di Giulietta e Gnomeo.
Il film si conclude con Gnomeo e Giulietta sul tagliaerba di
nozze.
Glynis Johns,
ricordata dal pubblico cinematografico come la Signora
Banks di Mary Poppins e dai devoti di
Broadway come la prima persona a cantare “Send
in the Clowns” di Stephen Sondheim, è morta
giovedì per cause naturali in una casa di residenza assistita a Los
Angeles. Aveva 100 anni.
La sua morte è stata annunciata dal
manager e pubblicista Mitch Clem. “Oggi è un
giorno triste per Hollywood”, ha detto Clem in una nota.
“Lei è l’ultima degli ultimi della vecchia Hollywood.”
Vincitrice di un Tony (migliore
attrice/musical) per la sua interpretazione di Desiree Armfeldt nel
cast originale A Little Night Music del 1973
di Sondheim-Hugh Wheeler, la Johns ha debuttato e,
grazie al suo ampio consenso, ha contribuito a rendere popolare
“Send in the Clowns”.
Nata a Pretoria, in Sud Africa,
Glynis Johns fece il suo debutto nel West End nel
1931 all’età di 8 anni in Judgment Day di
Elmer Rice, ma non salì sul palco di Broadway fino
al 1952, quando interpretò il ruolo principale nella commedia di
Enid Bagnold Gertie. Nel decennio successivo
apparve di nuovo a Broadway due volte – in Major
Barbara del 1956 e in Too Good To Be True
del 1963 – ma fu solo nel 1973, con Night Music,
che divenne una delle maggiori star di Broadway dell’epoca.
Sondheim scrisse “Send in the
Clowns” appositamente per lei (e la sua voce roca). La canzone
sarebbe diventata uno standard popolare, con versioni di Frank
Sinatra, Judy Collins, Barbra Streisand e innumerevoli altri.
Nel frattempo, ha lasciato
un’impronta indelebile nei panni dell’eccentrica Winifred
Banks, una madre liberale, anche se tormentata, che ha un
disperato bisogno di una tata nel film di grande successo di
Walt Disney del 1964 Mary Poppins
con Julie Andrews. Nei panni della signora Banks,
Johns ha eseguito uno dei brani più memorabili del film tra quelli
non cantati da Andrews o dal co-protagonista Dick Van
Dyke: “Sister Suffragette”.
Glynis
Johns si è sposata e ha divorziato quattro
volte: la prima con l’attore Anthony Forwood, che
notoriamente la lasciò per l’uomo che sarebbe diventato il suo
partner a lungo termine, l’attore Dirk Bogarde. Un
figlio avuto dal matrimonio, Gareth Forwood, era
il suo unico figlio ed è morto nel 2007. Lascia un nipote e tre
pronipoti.
L’avvincente parabola di un uomo
qualunque schiacciato dagli ingranaggi di un sistema che umilia i
più deboli. Glory – Non c’è tempo per gli onesti,
la nuova opera degli autori rivelazione del cinema europeo Kristina
Grozeva e Petar Valchanov arriverà al cinema dal 21 Settembre.
Tornano sul grande schermo gli
autori rivelazione del cinema europeo Kristina Grozeva e
Petar Valchanov, salutati dalla critica come i nuovi
fratelli Dardenne: a partire dal 21 settembre arriva nelle
sale italiane GLORY – NON C’È TEMPO PER GLI ONESTI,
distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm
Collection.
Il film, ispirato a una vicenda
realmente avvenuta, racconta con stile raffinato e con ritmo
avvincente la parabola di un umile ferroviere che si troverà a
pagare caro un gesto di onestà.
GLORY – NON C’È TEMPO PER GLI
ONESTI
Magnifiche e indimenticabili le
interpretazioni dei due attori protagonisti: Stefan
Denolyubov nei panni di un uomo qualunque schiacciato negli
ingranaggi di un sistema che umilia i più deboli, e la brillante
Margita Gosheva che interpreta Julia, cinica e
implacabile capo PR del Ministero dei Trasporti, che in quello
stesso sistema è perfettamente integrata.
A volte un oggetto ha un valore
che va al di là della sua materialità. È il caso del vecchio
orologio Glory che il protagonista del film ha ricevuto da suo
padre e che usa per svolgere al meglio il suo lavoro di ferroviere.
Finché un atto di estrema onestà – la restituzione alla
polizia di un’ingente somma di denaro trovata sui binari del
treno – non lo obbligherà, per un’assurda combinazione di
eventi, a separarsene. Per lui, divenuto riluttante simbolo di
onestà nelle mani del Ministero dei Trasporti e inconsapevole
vittima di meri calcoli politici, recuperare il Glory diventerà
anche un modo per recuperare la propria dignità di uomo. Sulla sua
strada troverà l’implacabile capo PR del Ministero dei Trasporti,
interpretata dalla splendida Margita Gosheva, forse l’unica persona
che può aiutarlo. O forse, l’unica che può davvero rovinargli la
vita.
Presentato in anteprima nazionale
durante la tredicesima edizione di Biografilm Festival –
International Celebration of Lives, GLORY – NON C’È TEMPO PER
GLI ONESTI ha già ricevuto numerosi premi nei festival di
tutto il mondo, tra cui il Festival del Film di Locarno e lo stesso
Biografilm Festival, ed è uno dei film della selezione ufficiale
del Premio LUX 2017 del Parlamento Europeo.
Tornano sul grande schermo gli
autori rivelazione del cinema europeo Kristina
Grozeva e Petar Valchanov, salutati dalla
critica come i nuovi fratelli Dardenne: a partire dal 21
settembre arriva nelle sale italiane Glory – non
c’è tempo per gli onesti, distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm
Collection.
Il film, ispirato a una vicenda
realmente avvenuta, racconta con stile raffinato e con ritmo
avvincente la parabola di un umile ferroviere che si troverà a
pagare caro un gesto di onestà.
Magnifiche e indimenticabili le
interpretazioni dei due attori protagonisti: Stefan
Denolyubov nei panni di un uomo qualunque schiacciato
negli ingranaggi di un sistema che umilia i più deboli, e la
brillante Margita Gosheva che interpreta Julia,
cinica e implacabile capo PR del Ministero dei Trasporti, che in
quello stesso sistema è perfettamente integrata.
A volte un oggetto ha un valore
che va al di là della sua materialità. È il caso del vecchio
orologio Glory che il protagonista del film ha ricevuto da suo
padre e che usa per svolgere al meglio il suo lavoro di ferroviere.
Finché un atto di estrema onestà – la restituzione alla
polizia di un’ingente somma di denaro trovata sui binari del
treno – non lo obbligherà, per un’assurda combinazione di
eventi, a separarsene. Per lui, divenuto riluttante simbolo di
onestà nelle mani del Ministero dei Trasporti e inconsapevole
vittima di meri calcoli politici, recuperare il Glory diventerà
anche un modo per recuperare la propria dignità di uomo. Sulla sua
strada troverà l’implacabile capo PR del Ministero dei Trasporti,
interpretata dalla splendida Margita Gosheva, forse l’unica persona
che può aiutarlo. O forse, l’unica che può davvero rovinargli la
vita.
Presentato in anteprima nazionale
durante la tredicesima edizione di Biografilm Festival –
International Celebration of Lives, Glory – non c’è tempo
per gli onesti ha già ricevuto numerosi premi nei
festival di tutto il mondo, tra cui il Festival del Film di Locarno
e lo stesso Biografilm Festival, ed è uno dei film della selezione
ufficiale del Premio LUX 2017 del Parlamento Europeo.
In un anno
cinematografico in cui l’esordio da regista di un’attrice ha
rappresentato il centro del racconto cinematografico del nostro
Paese, parliamo ovviamente di Cortellesi e del suo
C’è Ancora Domani, arriva in sala un altro esordio
di un’attrice (e cantante), Margherita Vicario,
che con Gloria! (qui
il trailer) aveva già concorso a Berlino 2024, e che adesso si approccia al
pubblico italiano dall’11 aprile con 01
Distribution.
Gloria! la trama
La storia è ambientata
“all’alba dell’Ottocento”, in un decrepito istituto femminile, il
Sant’Ignazio, nei pressi di Venezia. Qui, le orfane ospiti della
struttura studiano musica e sognano in grande, chi di comporre le
proprie opere, chi di trovare marito e essere felice, chi di avere
la libertà di essere se stessa, ma tutte vogliono lasciare quel
posto che per quanto le abbia protette, adesso limita la loro vita
e le loro aspirazioni. Ma con loro c’è anche “la muta”, Teresa, la
giovane sguattera che si occupa della pulizia dell’istituto e che
ha un dono: riesce a sentire la musica in ogni suono e rumore che
la circonda, ha un ritmo interno che le fa immaginare meravigliose
e insolite melodie. Quando il suo cammino si incrocerà con alcune
delle orfane della struttura, la rivoluzione sembrerà
possibile.
Margherita
Vicario fa il suo ingresso nel mondo del cinema con un
irruento scoppio di creatività in cui racconta una piccola grande
ribellione. La sue giovani protagoniste si schierano contro le
leggi sociali e religiose del tempo, diventando delle piccole
guerriere e combattendo per realizzare i propri sogni. Alla base di
questa storia c’è l’archetipo narrativo della ricerca di sé e del
proprio posto nel mondo, della realizzazione dei propri sogni,
soprattutto c’è un racconto puro e onesto di sorellanza che con
spirito di iniziativa e grande brio si schiera contro le regole del
patriarcato, rappresentato da Don Perlina (un fantastico
Paolo Rossi).
Un patriarcato
depotenziato
Proprio nella
rappresentazione del “Patriarcato”, il film di Vicario rivela la
sua natura gioiosa e brillante: i cattivi del film sono un
prete/musicista presumibilmente omosessuale e completamente in
crisi creativa e il direttore dello stesso Istituto
(Natalino Balasso), un uomo buffo e minuto, con
debolezze e peccati da tenere nascosti. Con eleganza e leggerezza
Gloria! di Margherita Vicario
mette alla berlina gli uomini di potere, contrapponendoli a giovani
donne “senza mezzi” che nella comunione tra di loro riescono a
trovare la propria voce. O la propria musica, è il caso di
dire.
Proprio l’aspetto
musicale ricopre un ruolo fondamentale in Gloria!,
sia perché le sue protagoniste sono delle musiciste e compositrici,
sia perché il film ha a sua volta un andamento fluido ed
estremamente “intonato”. Vicario dimostra di saper gestire la
macchina da presa e, forte di una storia avvincente, regala al
pubblico un esordio divertente e gioioso, che per una volta
racconta il riscatto femminile lontano dai toni drammatici e
polemici che di solito si adottano per questo tipo di racconto.
Le splendide protagoniste di
Gloria!
Vicario si avvale poi di
uno straordinario cast, che oltre al citato Rossi e a
Elio in un piccolo e tenero ruolo, vanta la
presenza di giovani interpreti come Galatea
Bellugi, Carlotta Gamba, Maria
Vittoria Dallasta, Sara Mafodda e
Veronica Lucchesi (dei La Rappresentante
di Lista), un quartetto di archi e voce splendido.
Al netto di alcuni
formalismi e ingenuità registiche, Gloria! è un
buon esordio, un coming of age in costume, che strizza
l’occhio alle commedie per ragazzi e che apre a Margherita
Vicario (anche) le porte della settima arte dal punto di
vista della sedia di regia. La sua estetica pittorica e luminosa
ricorda le opere di Alice Rohrwacher e
Pietro Marcello, ma con un pizzico di brio e di
gioventù in più, in cui poi risiede l’aspetto più interessante e
personale del film.
È stato distribuito oggi il trailer
di Gloria! film d’esordio
di Margherita Vicario, presentato in concorso
ufficiale al 74. Festival Internazionale del
Cinema di Berlino e al cinema dall’11 aprile con 01
Distribution.
L’anteprima italiana sarà invece
ospitata dal Bifest di Bari. Nel cast Galatea Bellugi, Carlotta
Gamba, Veronica Lucchesi (La Rappresentante di Lista), Maria
Vittoria Dallasta, Sara Mafodda, Paolo Rossi, Elio (Elio e le
storie tese), Natalino Balasso, Anita Kravos, Vincenzo Crea, Jasmin
Mattei. Firmano la sceneggiatura Anita Rivaroli e Margherita
Vicario mentre le musiche del film sono composte dalla stessa
Vicario con il produttore musicale Dade.
Gloria!, la trama
Ambientato in un istituto femminile
nella Venezia di fine ‘700, Gloria! racconta la storia di Teresa,
una giovane dal talento visionario, che, insieme a un gruppetto di
straordinarie musiciste, scavalca i secoli e sfida i polverosi
catafalchi dell’Ancien Régime inventando una musica ribelle,
leggera e moderna. Pop!
Gloria! è una produzione tempesta
con Rai Cinema, in coproduzione con tellfilm (Svizzera), con il
contributo di MIC – Ministero della Cultura, Direzione Generale
Cinema e Audiovisivo, con il supporto di Ufficio Federale della
Cultura Svizzero (UFC), con il contributo della Regione Friuli
Venezia Giulia – FVG Film Commission e della Ticino Film
Commission. Al Cinema dall’11 aprile con 01 Distribution. Prodotto
da Valeria Jamonte, Manuela Melissano e Carlo Cresto-Dina,
coprodotto da Katrin Renz. Sul set del film, tempesta, ha adottato
EcoMuvi, il disciplinare internazionale di sviluppo sostenibile per
la certificazione delle produzioni audiovisive.
È possibile vivere
pienamente la vita a sessant’anni? È possibile per una donna che si
è sempre vista ai margini, conquistare il centro della propria
scena? A giudicare dalla protagonista di Gloria del
regista cileno Sebastián Lelio, pare proprio di
sì. Gloria è una quasi sessantenne divorziata. Lavora, è sola, ma
ama la vita e non vuole darsi per vinta. Cerca ancora la felicità,
magari l’amore, andando spesso a ballare. Incontra un uomo,
Rodolfo, col quale vive una folgorante passione, ma proprio quando
pensa di aver trovato la felicità, scopre che le cose non sono così
facili come sembrano.
Il film è il ritratto di una donna,
una commedia che parte in sordina e cresce, come la sua
protagonista. Affronta coraggiosamente il tema della vita a
sessant’anni – anche nei suoi aspetti solitamente taciuti come
quello del sesso – con un realismo sincero, privo di ogni retorica,
e con un’ironia sapientemente dosata.
La protagonista,
Paulina García, è bravissima in questo ruolo, per
il quale ha meritato l’Orso d’Oro al Festival di Berlino, in cui
coniuga vari aspetti: apparenza ordinaria, sensualità, vivacità,
umorismo, forza. È madre amorevole, ma anche donna seducente,
spericolata e casalinga, sfrontata e libera. Ricorda per certi
versi le figure femminili nel cinema di Almodóvar. Ci sono anche
rimandi precisi: la femminilità espressa nell’irrinunciabile cura
di sé; il tacco a spillo su cui la donna può inciampare, ma sempre
si riprende; l’avversione per i telefoni, attraverso cui passano
comunicazioni sgradite, false o moleste, e che spesso fanno una
brutta fine, qui in un paio di scene davvero godibilissime.
Un’ispirazione riplasmata però in modo del tutto originale, con
tutt’altri efficacissimi toni: più essenziali, asciutti, a volte
anche impietosi e duri nel fotografare la solitudine e lo scorrere
del tempo.
Le figure maschili, poi, sono quasi
sempre infantili e fonte di problemi – l’ex marito e il nuovo
compagno, Rodolfo (Sergio Hernández). Di fronte a
loro il quesito è: cercare un uomo per essere felici, o piuttosto
innanzitutto essere felici e magari, anche cercare un uomo? Tra le
due prospettive si muove il percorso di Gloria. Il regista la
segue, mostrandoci come cambia il suo punto di vista. Lo
vediamo sul suo volto e su quello degli altri personaggi. Il
passaggio è sottolineato anche dalle canzoni che compaiono nel film
e che Gloria spesso canta con trasporto: dagli amori finiti, ad
altri che cominciano e poi di nuovo finiscono, con l’amante che
sempre pone in essi grandi speranze, fino a Gloria di
Umberto Tozzi, che diventa per la protagonista una sorta di inno a
sé stessa, una nuova Gloria, protagonista della sua vita con forza,
coraggio e determinazione. La pellicola è prodotta da Pablo
Larraín, regista di No – I giorni
dell’arcobaleno.
Icona della commedia sexy
all’italiana, l’attrice Gloria Guida ha
conquistato il cuore degli italiani nel corso di tutti gli anni
Settanta, ottenendo un notevole successo anche all’estero. Grazie
alla sua bellezza, alla sua spontaneità e alle sue buone capacità
recitative è entrata a far parte dell’immaginario collettivo,
distinguendosi in particolare per il ruolo della liceale.
Ecco 10 cose che non sai di
Gloria Guida.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Gloria Guida: la sua
biografia
10. Aveva intrapreso una
carriera da cantante. Prima di diventare una celebre
attrice del panorama nazionale, la Guida aveva avuto modo di
compiere i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo come
cantante. Iniziò infatti a 17 anni, nel 1972, partecipando alla
manifestazione canora Un disco per l’estate, grazie a cui
ottenne una prima popolarità. Dopo aver avuto modo di incidere
qualche singolo, come L’uomo alla donna non può dire di no
e Cuore, fatti onore, si candida per partecipare al
Festival di Sanremo del 1973, non venendo però ammessa. Tale evento
la spinge probabilmente a dedicarsi più alla carriera
cinematografica, tralasciando quella musicale.
9. Ha abbandonato le
scene. Dopo circa un decennio di attività cinematografica,
l’attrice decide di rinunciare al grande schermo, concentrandosi
invece sul teatro. Ben presto, tuttavia, annuncia il totale
abbandono delle scene. Questo avviene in seguito al suo matrimonio,
e la Guida afferma che tale decisione è stata da lei presa anche
per poter avere più tempo di dedicarsi alla figlia. Tornerà
soltanto nel 2009 in televisione per recitare nella serie
Fratelli Benvenuti. Dal 2018, invece, ha intrapreso
l’attività di conduttrice di programmi come Le ragazze e
L’Attesa.
Gloria Guida: la sua
filmografia
8. Ha recitato in celebri
film italiani. Il debutto cinematografico avviene per lei
grazie ai film La ragazzina e La minorenne,
entrambi del 1974. Negli anni successivi, acquista sempre più
popolarità grazie a titoli come Quell’età maliziosa
(1975), Blue Jeans (1975), La novizia (1975), e
La liceale (1975), che la consacra definitivamente.
Reciterà poi anche in Il medico… la studentessa (1976),
Scandalo in famiglia (1976), L’affittacamere
(1976), Il triangolo delle Bermude (1978), La liceale
nella classe dei ripetenti (1978), Avere vent’anni
(1978), Travolto dagli affetti familiari (1978),
L’infermiera di notte (1979), La liceale seduce i
professori (1979), La liceale, il diavolo e
l’acquasanta (1979), Fico d’India (1980),
Bollenti spiriti (1981), La casa stregata (1982)
e Sesso e volentieri (1982).
7. Ha preso parte ad alcune
produzioni televisive. Dopo aver abbandonato il grande
schermo, l’attrice ha particolarmente diradato le proprie presenze
nel mondo dello spettacolo, comparendo solo a teatro e in alcune
produzioni televisive. La prime di queste fu la commedia Se
devi dire una bugia dilla grossa, del 1986. Nel 1988, invece,
recita nelle due puntate che compongono la miniserie comica
Festa di Capodanno. Dopo di ciò, si ritira dalle scene per
tornarvi, come anticipato, soltanto nel 2009 con Fratelli
Benvenuti, dove recita nel ruolo di Doris, moglie del
protagonista Lorenzo, interpretato dall’attore Massimo
Boldi.
Gloria Guida e Lino Banfi
6. Ha recitato in alcuni
film con il noto attore. Quello della commedia sexy è un
genere che ha visto avvicendarsi diversi nomi noti del cinema
italiano. Tra questi vi è Lino
Banfi, che ha avuto modo di recitare insieme alla
Guida in diverse occasioni. La prima di queste fu per il film
L’affittacamere, dove l’attore interpreta il futuro sposo
della sorella della Guida, in un susseguirsi di imprevisti comici e
piccanti. I due hanno poi nuovamente condiviso la scena in La
liceale nella classe dei ripetenti, dove Banfi stavolta è il
padre di lei, e in La liceale seduce i professori, dove i
due attori sono invece legati dalla parentela zio-nipote. Hanno
infine recitato insieme anche in L’infermiera di notte,
replicando dinamiche già viste nei precedenti film.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Gloria Guida e Johnny Dorelli
5. È sposata con il noto
cantante e attore. Grazie allo spettacolo teatrale
Accendiamo la lampada, del 1979, la Guida ha modo di
conoscere il noto attore e cantante Johnny
Dorelli, con il quale intraprende una lunga relazione. Dal
loro amore nascerà poi la figlia Guendalina, per la quale la Guida
deciderà di abbandonare le scene e dedicarsi alla famiglia. La
coppia, infine, si sposerà ufficialmente soltanto nel 1991. Nel
corso degli anni, hanno sempre mantenuto un velo di riservatezza
sulla loro vita privata, evitando l’ingresso indesiderato del
gossip in essa.
4. Hanno recitato insieme
in alcuni film. Dopo essersi conosciuti sul palcoscenico
di un teatro, i due hanno poi avuto modo di recitare insieme nel
film Bollenti spiriti, del 1981, dove recitano nel ruolo
di due eredi di uno stesso castello, trovandosi così a doverlo
condividere malvolentieri. Il secondo titolo è invece Sesso e
volentieri, basato su diversi episodi dove i due attori
interpretano vari personaggi. La coppia ha infine avuto l’occasione
di ritrovarsi anche sul set della miniserie Festa di
Capodanno, uno degli ultimi titoli in cui ha recitato
l’attrice.
Gloria Guida è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 26,5 mila persone. All’interno
di questo, con un totale di oltre 900 post, la Guida è solita
condividere numerose immagini relative alla propria quotidianità,
tra curiosità e momenti di svago. Non mancano poi anche post
relativi ai suoi nuovi lavori in televisione, come anche ricordi
della sua passata carriera da attrice degli anni Settanta.
Variegato e colorato, l’attrice ha sempre dimostrato una grande
attenzione al proprio profilo, mantenendolo continuamente
aggiornato.
Gloria Guida: oggi
2. È una
conduttrice. A partire dal decennio appena trascorso la
Guida è tornata ad essere un volto popolare della televisione
italiana, prendendo da prima parte a programmi come Io canto,
Lasciami cantare!, e Tale e quale show, dove ha avuto
modo di impersonare le cantanti Patty Pravo, Raffaella Carrà, Arisa
e Noemi. In seguito, ha collaborato come inviata per il programma
Verissimo, mentre dal 2018 al 2019 ha condotto Le
ragazze, dove si proponevano eventi della storia italiana
raccontati attraverso il punto di vista di donne diverse per
estrazione sociale e culturale.
Gloria Guida: età e altezza
1. Gloria Guida è nata a
Merano, in Trentino-Alto Adige, Italia, il 19 novembre
1955. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.
Al regista cileno Sebastian
Lelio si devono alcuni dei più entusiasmanti e memorabili
personaggi femminili apparsi negli ultimi anni sul grande schermo.
Con film come Una donna fantastica,
Disobedience e Il
prodigio ha non solo dato prova di grande sensibilità nel
raccontare l’universo femminile ma si è anche distinto come uno dei
registi più interessanti della sua generazione. Il film che lo ha
reso noto è però Gloria, del 2013, del quale nel 2018
Lelio ha realizzato un remake in lingua inglese intitolato
Gloria Bell. Il motivo? L’imperdibile
occasione di lavorare con l’attrice premio Oscar Julianne Moore.
Lelio ha infatti dichiarato di aver
maturato l’interesse a realizzare una versione statunitense del suo
film cileno per poter scoprire in che modo il personaggio di Gloria
potesse cambiare nel nuovo contesto e soprattutto in mano ad
un’attrice come Moore. Il risultato è dunque un film che segue in
tutto e per tutto quanto già fatto dal lungometraggio del 2013, ma
nel quale si inseriscono le ovvie differenze culturali e
geografiche. Un’operazione dunque rischiosa ma che è poi stata
molto apprezzata dalla critica e ha permesso ad un più ampio
pubblico di scoprire Gloria e la sua irresistibile voglia di
vita.
Naturalmente non è necessario aver
visto il film cileno prima di lanciarsi nella visione di Gloria
Bell, lungometraggio capace di incuriosire, appassionare ed
emozionare. Per chi dunque è alla ricerca di un film che, libero da
ogni orpello, racconta una storia d’emancipazione femminile, questo
è il film giusto. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Gloria
Bell
Protagonista del film è
Gloria Bell, una donna di cinquant’anni con due
figli ormai adulti e un divorzio alle spalle. Nonostante la routine
e la solitudine di tutti i giorni, Gloria non ha però nessuna
intenzione di smettere di godersi la vita e di credere all’amore,
tra notti di balli sfrenati nei club di Los Angeles e amanti
passeggeri. Proprio durante una di queste serate, incontra
Arnold e tra loro nasce una passione inaspettata,
che li travolgerà con tutte le sue gioie e, soprattutto, le sue
complicazioni. Ma per Gloria Bell, in fondo, nulla è insuperabile
finché si può continuare a danzare sulle note della vita.
Il cast di Gloria Bell
Nel film si ritrova la premio Oscar
Julianne Moore nel ruolo di Gloria Bell, ex
moglie di Dustin, madre di Peter e Anne, figlia di Hilary, nonché
interesse amoroso di Arnold e amica di Vicky. Ad interpretare il
primo di questi, Dustin, vi è l’attore Brad
Garrett, mentre i figli Peter e Anne sono interpretati da
Michael Cera e Caren Pistorius.
Hilary, la madre di Gloria, ha invece il volto di Holland
Taylor, mentre il noto attore
John Turturro interpreta l’interesse amoroso Arnold.
Sia Moore che Turturro avevano recitato insieme in Il grandeLebowski, pur senza condividere mai
la scena. Nel ruolo dell’amica Vicky, invece, vi è l’attrice
Rita Wilson.
Jeanne Tripplehorn ricopre il ruolo di Fiona
Mason, la nuova moglie di Dustin, mentre completano il cast
Chris Mulkey nel ruolo di Charlie, Barbara
Sukowa in quello di Melinda e Alanna
Ubach in quello di Veronica. Tyson
Ritter è il vicino di casa di Gloria, mentre
cassi Thomson interpreta Virginia. Infine,
l’attore Sean Astin, noto per aver interpretato Sam
ne Il
Signore degli Anelli, ricopre qui il ruolo di Jeremy. Il
ruolo era in realtà stato originariamente scritto per Corey
Feldman, ma a causa di un conflitto di riprese, Feldman ha
rifiutato il ruolo e lo ha offerto a Sean Astin, un suo caro amico
sin dai tempi del film I Goonies, dove hanno recitato insieme.
Gloria Bell: la colonna sonora del film
Per un film con una protagonista che
ama tanto lanciarsi in pazze serate a base di alcol e musica o che
in generale ascolta quante più canzoni possibili anche nel corso
della propria giornata, un elemento fondamente è decisamente la
colonna sonora. Nel film, oltre ad alcune musiche
originali, si possono dunque ritrovare brani come Total Eclipse
of the Heart di Bonnie Tyler, No More
Lonely Nights di Paul McCartney, Alone
Again (Naturally) di Gilbert O’Sullivan,
A Little More Love di Olivia Newton-John, e naturalmente
Gloria, il celebre brano di Umberto
Tozzi qui presente però nella versione incisa da
Laura Branigan.
Il trailer di Gloria Bell
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Gloria Bell grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 14 febbraio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Sono stati annunciati i vincitori
dei Globi d’Oro 2020, il premio cinematografico
italiano che viene assegnato con cadenza annuale dai giornalisti
della stampa estera accreditata in Italia. Di seguito tutte le
nomination.
Tutti i Globi d’Oro 2020
Miglior film – Volevo nascondermi – Giorgio
Diritti
Sono stati annunciati i nominati ai
Globi d’Oro 2020, il premio cinematografico
italiano che viene assegnato con cadenza annuale dai giornalisti
della stampa estera accreditata in Italia. Di seguito tutte le
nomination.
Le nomination ai Globi d’Oro 2020
Miglior Film Pinocchio Volevo nascondermi Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia
Migliore Regia
Giorgio Diritti, Volevo nascondermi
Matteo Garrone, Pinocchio
Damiano e Fabio D’Innocenzo,Favolacce
Miglior Opera Prima Picciridda – Con
i Piedi nella Sabbia, Paolo Licata
Miglior Attrice Paola
Lavini, Volevo nascondermi
Marta Castiglia, Picciridda – Con i Piedi nella
Sabbia
Valeria Bruni Tedeschi, Aspromonte – La Terra degli
Ultimi
Miglior Attore Elio
Germano, Volevo nascondermi
Luca Marinelli, Martin
Eden
Pierfrancesco Favino,Hammamet
Premio Giovane Promessa Virginia
Apicella, Nevia
Migliore Sceneggiatura Volevo
Nascondermi, Giorgio Diritti, Tania Pedroni, Fredo Valla Favolacce, Damiano e Fabio D’Innocenzo Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia, Paolo Licata e
Catena Fiorello
Miglior Fotografia Volevo
nascondermi, Matteo Cocco Pinocchio, Nicolaj Bruel Aspromonte – La Terra degli Ultimi, Stefano Falivene
Gran Premio della Stampa Estera Carlo
Poggioli, costumista
Premio alla Carriera Sandra Milo
Miglior Serie Tv Diavoli L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome The New Pope
Miglior Colonna Sonora Marco
Biscarini, Volevo nascondermi
Pericle Odierna, Picciridda – Con i Piedi nella
Sabbia
Nicola Piovani, Aspromonte – La Terra degli
Ultimi
Miglior Documentario La passione di
Anna Magnani, Enrico Cerasuolo Vulnerabile bellezza, Manuele Mandolesi La Mafia non è più quella di una volta, Franco
Maresco
Miglior Corto Gli occhi
dell’altro, Rosario Errico Delitto naturale, Valentina Bertuzzi L’amore oltre il tempo, Emanuele Pellecchia
La cerimonia di premiazione si terrà il 15 luglio.
Ecco le foto degli ospiti d’onore
della serata di premiazione dei Globi d’Oro
2018. L’associazione della Stampa Estera in Italia annuncia i
vincitori della 58a edizione dei Globi d’Oro, i
premi della Stampa estera al cinema italiano, che saranno
consegnati questa sera durante la cerimonia di premiazione, a
inviti, a Villa Medici, insieme con i premi speciali.
L’associazione della Stampa Estera
in Italia annuncia i vincitori della 58a edizione
dei Globi d’Oro, i premi della Stampa estera al cinema italiano,
che saranno consegnati questa sera durante la cerimonia di
premiazione, a inviti, a Villa Medici, insieme con i premi
speciali: il Globo d’Oro alla
Carriera al regista Gianni
Amelio, il Gran Premio della Stampa
Estera a L’esodo di
Ciro Formisano.
I titoli che concorrono al premio
Globo D’Oro vengono selezionati ogni anno dal comitato cinema della
Stampa Estera, fra le opere della stagione in corso. I premi
vengono assegnati con votazione, da una giuria di trentatré
giornalisti stranieri. Quest’anno sono stati selezionati 31
lungometraggi, 71 documentari e 90 cortometraggi.
Il Comitato Cinema della Stampa
Estera è composto da: Richard Heuzé, Tatiana Covor, Peter
Loewe, Bernard Bedarida, Carmen Del Vando,
Teresa Bustelo.
A seguire l’elenco dei
premi assegnati con le motivazioni.
MIGLIOR
CORTOMETRAGGIO
Stai
Serenodi Daniele Stocchi
Motivazione
Per come illustra, con assoluta
economia di tempo e mezzi, e senza mai cadere nella pedanteria o
nel pietismo, lo smarrimento e la vergogna dei tanti che perdono il
lavoro ma sono invitati ad essere sereni. Quelli che, diventati i
nuovi poveri, sono costretti a fingere che tutto va bene.
MENZIONE SPECIALE al
cortometraggioNumeruomini di
Gianfranco Ferraro
Motivazione
Una speciale menzione va a
“Numeruomini”, prodotto dalla ONG CESVI di Bergamo, realizzato con
il sostegno di Brembo, che si occupa di integrazione di migranti
minorenni arrivati in Italia da soli. Ci è sembrato giusto
incoraggiare questa collaborazione tra una ONG e una grande azienda
con l’augurio che anche altre realtà come queste possano seguirne
l’esempio di responsabilità sociale.
MIGLIOR
DOCUMENTARIO
Caravaggio – L’anima e
il
sanguedi Jesús Garcés Lambert
Motivazione
A partire dai documenti
originali dopo un’approfondita indagine in diversi archivi storici,
la narrazione si sviluppa su due livelli: quello della digressione
artistica con un’eccellente citazione dei luoghi e delle opere
dell’artista, mentre l’uomo viene esplorato attraverso scene
evocative e simboliche, come metafore della condizione esistenziale
di Caravaggio, consentendo di entrare nella sua mente, nei suoi
impulsi irrefrenabili.
MIGLIOR MUSICA
Dove non ho mai
abitato– Pino
Donaggio
Motivazione
Per aver saputo completare, con
le sue composizioni musicali raffinate, l’atmosfera elegante e
sofisticata raccontata da Paolo Franchi nel film “Dove non ho mai
abitato”, e sublimare i sentimenti e le emozioni dei due
protagonisti.
MIGLIOR
FOTOGRAFIA
The Place–
Fabrizio Lucci
Motivazione
Per aver dato una luce
particolare al lato oscuro che c’è in noi e aver punteggiato di
molteplici sfumature l’interno cupo di un bar romano nel quale si
confidano insospettabili protagonisti.
MIGLIOR OPERA
PRIMA
Maria per
Romadi Karen Di
Porto
Motivazione
Perché il cinema è questo, farci
guardare la realtà da un punto di vista sempre nuovo e il cinema di
Karen Di Porto guarda il mondo con gentilezza e sottile ironia.
“Maria per Roma” si muove tra inconcludenti casting, usuali
approfittatori ed esilaranti personaggi con la leggerezza di una
piuma.
MIGLIOR
COMMEDIA
Ammore e
malavitadei
Manetti Bros.
Motivazione
Per aver saputo trasformare la
classica commedia all’italiana in una pittoresca Sceneggiata
Napoletana, fatta di crisi isteriche, grandi sentimenti e
sparatorie ma senza dimenticare l’amore, anzi, l’Ammore e la
musica neomelodica, due inimitabili caratteristiche
partenopee!
MIGLIOR
SCENEGGIATURA
La ragazza nella
nebbia – Donato Carrisi
Motivazione
A Donato Carrisi per
aver trasformato il suo romanzo criminale in una sceneggiatura
spettacolare che rende i personaggi credibili e fedeli sullo
schermo conservando l’intensità e tutta l’atmosfera del suo
libro.
GRAN PREMIO DELLA STAMPA
ESTERA
L’esodo di Ciro Formisano
Motivazione
Un film dal grande coraggio che
riflette una realtà invisibile, scomoda ma estremamente vera.
Un’immagine forte della frattura esistente tra il “palazzo” e la
vita vera. Un vero film politico.
Un esempio anche di perfetta
simbiosi tra il lavoro del regista e l’interpretazione eccezionale
dell’attrice Daniela Poggi.
MIGLIOR ATTRICE
Paola Cortellesi – Come
un gatto in tangenziale
Motivazione
A Paola Cortellesi che
fin dalla prima immagine di “Come un gatto in tangenziale” provoca
un’immediata empatia nello spettatore: il suo tono a volte verace a
volte dolce fa di lei una delle attrici più spiritose del cinema
italiano.
MIGLIOR ATTORE
Luca
Marinelli – Una
questione privata
Motivazione
Luca Marinelli che in “Una
questione privata” mostra la sua totale devozione al cinema dando
di nuovo una grande prova di recitazione nell’ultimo gioiello
diretto da Paolo e Vittorio Taviani.
Toni
Servillo – La ragazza nella
nebbia
Motivazione
A Toni Servillo, attore che ci
ha regalato un Andreotti surreale, un Berlusconi con una
somiglianza da brivido per arrivare al corrotto e alternativo
ispettore Vogel, con una tale bravura e naturalezza come se fosse
al ristorante e si godesse la vita mentre passa dal primo al
secondo.
MIGLIOR FILM
L’intrusa di Leonardo Di
Costanzo
Motivazione
Per aver sfidato il pubblico
scegliendo un racconto frammentario che va ad incastrarsi come un
puzzle logico e visivo fino alla sorprendente soluzione: il mosaico
è completo.
GLOBO
D’OROALLA CARRIERA a
Gianni Amelio
Motivazione
A Gianni Amelio che ci ha
regalato tanti gioielli cinematografici, da “Colpire al cuore”,
“Porte aperte”, “Il ladro di bambini”, fino a “La tenerezza”,
descrivendo nel suo cinema indimenticabili figure paterne,
rendendole centri di gravitazione creativa attorno ai quali
costruire storie meravigliose.
L’Associazione della
Stampa Estera in Italia, fondata nel 1912, conta
350 corrispondenti esteri che rappresentano media di 54
Paesi.
Sono stati assegnati i Globi
d’Oro 2017, i premi di cinema che l’Associazione della
Stampa Estera in Italia assegna da cinquantasette anni nella
cornice di Villa Medici a Roma.
Ecco i Globi d’oro 2017
MIGLIOR FILM
La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu
MIGLIOR ATTORE
Renato Carpentieri per La tenerezza di Gianni Amelio
MIGLIOR ATTRICE
Isabella Ragonese per Il padre d’Italia di Fabio Mollo
MIGLIOR COMMEDIA
Lasciati andare di Francesco Amato
MIGLIOR OPERA PRIMA
La ragazza del mondo di Marco Danieli
MIGLIOR SCENEGGIATURA
La pazza gioia di Paolo Virzì e Francesca Archibugi
MIGLIOR MUSICA
Enzo Avitabile per Indivisibili di Edoardo De Angelis
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Daria D’Antonio per La pelle dell’orso di Marco Segato
MIGLIOR DOCUMENTARIO
L’uomo che non cambiò la storia di Enrico Caria
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Penalty di Aldo Iuliano
I premi già precedentemente
assegnati sono quelli a Restaurare il cielo di Tommaso Santi,
a cui va il Gran Premio della Stampa Estera, e Dario Argento, che
riceverà il Globo d’Oro alla Carriera. I premi vengono assegnati
con votazione, da una giuria di trentatré giornalisti stranieri.
Quest’anno sono stati selezionati 28 lungometraggi, 72 documentari
e 90 cortometraggi.
Lo chiamavano Jeeg
Robot di Gabriele Mainetti
e Perfetti sconosciuti di
Paolo Genovese si confermano trionfatori della
stagione dei premi, conquistando i Globi d’Oro rispettivamente per
il miglior film e la migliore commedia. I Globi sono
i riconoscimenti assegnati dai membri dell’Associazione
della Stampa Estera in Italia ai film italiani.
Tra i vincitori di questa 56esima
edizione, vanno sottolineate due menzioni speciali: il
Gran Premio della Stampa Estera a
Fuocoammare di Gianfranco
Rosi, già Orso d’Oro alla Berlinale, e il Globo d’Oro
alla Carriera a Nicoletta Braschi e
Roberto Benigni.
Ecco l’elenco completo dei premi assegnati e le
rispettive motivazioni.
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Premiato: Tra le dita di
Cristina K. Casini
Motivazione:
A Cristina K. Casini, che ha saputo con poesia, delicatezza e un
tocco di surrealismo, fotografare i sentimenti che risiedono in uno
scatto.
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Premiato: If Only I Were That Warrior
di Valerio Ciriaci
Motivazione:
Per il coraggio, l’equilibrio e la maestria tecnica, davvero
notevoli per un’opera prima, con cui getta luce sulle pagine buie
del passato coloniale italiano, aprendo uno squarcio sulle troppe
amnesie che lo circondano.
MIGLIOR MUSICA
Premiato: Carlo Crivelli per Sangue
del mio sangue
Motivazione:
Per aver saputo rendere, con pari efficacia e armonia, le
atmosfere di due epoche così diverse tra loro: il ‘600 e i giorni
nostri.
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Premiato: Fabio Zamarion per La
corrispondenza di Giuseppe
Tornatore
Motivazione:
Con sfumature ora gotiche ora mediterranee Fabio Zamarion ha
saputo tradurre in meravigliose immagini i toni drammatici e il
tessuto narrativo dell’intenso film di Giuseppe Tornatore, dove
convivono vita e morte, realtà e immaginazione.
MIGLIOR OPERA PRIMA
Premiato: L’Attesa di Piero
Messina
Motivazione:
Il film è poesia pura, con splendide riprese. Vi è interiorità,
vi sono silenzi eloquenti, come nell’abbraccio silenzioso della
fine che dice più di mille parole. Grazie alla raffinatezza nel
presentare i sentimenti attraverso immagini bellissime, ci sembra
chiaro che abbiamo a che fare con un promettente talento del cinema
italiano che mette la sua Sicilia in primo piano.
MIGLIOR COMMEDIA
Premiato: Perfetti sconosciuti di
Paolo Genovese
Motivazione:
Per una commedia tagliente, che, fedele alla tradizione
italiana, svela vizi e virtù del terzo millennio e con un finale
amarognolo sa omaggiare degnamente il Maestro Ettore Scola e la sua
Terrazza ormai vuota.
MIGLIOR SCENEGGIATURA
Premiato: Ivan Cotroneo e Monica
Rametta per Un bacio
Motivazione:
Quello che noi della giuria del Globo d’Oro abbiamo apprezzato,
nella sceneggiatura del film “Un Bacio”, è stato il coraggio di
raccontare, con fantasia e sensibilità, un tema particolarmente
complesso, come è quello del bullismo e dell’omofobia.
MIGLIOR ATTRICE
Premiata: Ondina Quadri per
Arianna
Motivazione:
Per un’interpretazione mirabolante che in un modo poetico chiude
le porte dell’infanzia e con delicatezza affronta i dubbi della
prima giovinezza, rendendo universale la domanda sul proprio
essere.
MIGLIOR ATTORE
Premiato: Elio Germano per
Alaska
Motivazione:
Ad un attore che riesce sempre a superarsi in bravura e
intensità e a creare personaggi spessi e intensi utilizzando mezzi
e aiuti anche non ‘ortodossi’. Con la sfida totale il
risultato aumenta.
MIGLIOR FILM
Premiato: Lo chiamavano Jeeg Robot di
Gabriele Mainetti
Motivazione:
Un premio doppiamente motivato. Perché confronta per la prima
volta il mondo coriaceo della periferia romana con la carica
esplosiva della “science fiction”. Perché si è imposto
all’attenzione di tutti grazie ad uno straordinario
passaparola.
GRAN PREMIO 2016 DELLA STAMPA ESTERA Fuocoammare di Gianfranco
Rosi
Motivazione:
Il “Gran Premio della Stampa Estera 2016” rende omaggio a
un’opera forte che è un grido di rivolta di fronte a una tragedia
continua ormai percepita con rassegnazione, come una sorta di
normalità. “Fuocoammare” descrive un popolo di pescatori che
accoglie a braccia aperte tutto quello che viene dal mare, compresa
la disperazione umana, con una generosità che riscatta l’Europa dal
filo spinato e delle ossessioni identitarie.
GLOBO D’ORO 2016 ALLA CARRIERA
Premiati: Nicoletta Braschi e Roberto
Benigni
Motivazione:
L’Associazione della Stampa Estera consegna il “Globo d’Oro 2016
alla Carriera” alla coppia più popolare del cinema italiano di
oggi. Fuori dagli schemi in tutto, loro due non raccontano la
cultura, la fanno. Più italiani tra gli italiani, rappresentano una
vera quintessenza dell’imprevedibile anima di questo Paese. Sanno
di continuo tradurre l’arduo in un linguaggio universale che
affascina e incanta. Una coppia la cui carriera ha raggiunto e
superato vette e sogni.
Dopo i David,
continua con i Globi d’Oro la lista dei premi assegnati al nostro
cinema. Vincitori di questa edizione del premio sono Virzì, Sibilia
e Oleotto. Di seguito la lista completa dei vincitori dei premi
assegnati dall’Associazione della Stampa Estera in Italia:
Miglior Film
Il Capitale Umano di Paolo Virzì
Gran Premio
In grazia di Dio di Edoardo Winspeare
Miglior Opera
Prima
Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto
Miglior
Commedia
Smetto quando voglio di Sydney Sibilia
Miglior Attore
Protagonista
Antonio Albanese per l’Intrepido
Miglior Attrice
Protagonista
Sara Serraiocco per Salvo
Miglior
Fotografia
Stefano Falivene per Still Life di Uberto Pasolini
Miglior
Sceneggiatura
La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto (Pif),
Michele Astori e Marco Martani
Migliori
musiche
Pivio e Aldo De Scalzi per Song ‘e Napule
Miglior
Documentario
The Stone River di Giovanni Donfrancesco
Miglior
Cortometraggio
Sassywood di Antonio Andrisani e Vito Cea
L’Associazione della Stampa Estera in Italia è felice di
annunciare i nominati per la 54a edizione del GLOBO
D’ORO, premio al cinema italiano. La consegna dei
Premi avrà luogo presso Palazzo Farnese (Roma) GIOVEDÌ 12
GIUGNO. Durante la cerimonia verrà assegnato anche
il PREMIO ALLA CARRIERA a
CLAUDIA CARDINALE e il GRAN
PREMIO DELLA STAMPA ESTERA.
FINALISTI GLOBI D’ORO
2013-14
MIGLIOR
CORTOMETRAGGIO
Bike Roulette regia di
Davide Enrico Agosta
Io non ti conosco regia di
Stefano Accorsi
Mia regia di Diego
Botta
Sassiwood regia di
Antonio Andrisani e Vito Cea per
The Deep regia di
Haider Rashid
MIGLIOR
DOCUMENTARIO
Ciò che mi nutre me
distrugge regia di Ilaria De Laurentis e Raffaele
Brunetti
Dell’arte alla guerraregia
di Silvia Luzi e Luca Bellino
Il carattere italiano regia
di Angelo Bozzolini
Le cose belle regia di
Agostino Ferrente e Giovanni Piperno
The Stone Riverregia di
Giovanni Donfrancesco
MIGLIOR MUSICA
Giorgio Ciampà per
Il sud è niente
Pivio e Aldo De
Scalzi per Song’ e Napule
Fratelli Mancuso
per Via Castellana Bandiera
Franco Piersanti
per Anni felici
Paolo Seget per
Piccola Patria
MIGLIOR
SCENEGGIATURA
Emma Dante, Lucia Eminenti e
Giorgio Vastaper Via Castellana Bandiera
Mirko Lucatelli e Giuditta
Tarantelli per I corpi estranei
Pif, Michele Astori e Marco
Martani per La mafia uccide solo d’estate
Matteo Oleotto, Daniela
Gambaro, Marco Pettenello ePier Paolo
Piciarelli perZoran il mio nipote
scemo
Paolo Virzì, Francesco Bruni
e Francesco Piccolo per Il capitale umano
MIGLIOR
FOTOGRAFIA
Luca Bigazzi per
L’intrepido
Daniele Ciprì per
Salvo
Michele D’Attanasio
per In grazia di Dio
Stefano Falivene
per Still Life
Luciano Tovoli per
Che strano chiamarsi Federico
MIGLIOR
COMMEDIA
Song’ e Napule regia
diMarco e Antonio Manetti
La sedia dell felicità
regia di Carlo Mazzacurati
Zoran il mio nipote
scemo regia diMatteo Oleotto
La mafia uccide solo
d’estate regia di Pif
Smetto quando voglio regia
di Sydney Sibilia
MIGLIOR OPERA
PRIMA
Border regia di
Alessio Cremonini
Il sud è nienteregia di
Fabio Mollo
Zoran il mio nipote scemo
regia di Matteo Oleotto
La mafia uccide solo
d’estate regia di Pif
The Special Need regia
diCarlo Zoratti
MIGLIOR ATTORE
Antonio Albanese
per L’intrepido
Giuseppe Battiston
per Zoran il mio nipote scemo
Fabrizio
Bentivoglio per Il capitale umano
Alessandro Rojaper Song’e Napule
Filippo Timi per
I corpi estranei
MIGLIOR ATTRICE
Celeste Cascairo
per In Grazia di Dio
Elena Cotta per
Via Castellana Bandiera
Miriam Karlkvist
per Il sud è niente
Micaela Ramazzotti
per Anni Felici
Sara Serraiocco per
Salvo
MIGLIOR FILM
Zoran il mio nipote scemo
regia di Matteo Oleotto
La mafia uccide solo
d’estate regia di Pif
Smetto quando voglio regia
di Sydney Sibilia
Il capitale umano regia di
Paolo Virzì
In Grazia di Dioregia di
Edoardo Winspeare
Giuria Globo d’Oro
2013-14
Megan Williams, Canada, CBC
(Coordinatore del Globo d’Oro)
Richard Heuze’, Francia, Le Figaro
(Coordinatore del Globo d’Oro)
Bernard
Bedarida, Francia-Svizzera, Eurovision
Marina Collaci, Italia-Germania, WDR
Radio
Carmen Del Vando Blanco, Spagna,
Canal sur Radio
Cristina Gonzales, Venezuela,
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VRT- Radio Televisione
Giuria
Cortometraggio
Carmen Córdoba, (Capo
Giuria)
Bernard
Bedarida, Francia-Svizzera, Eurovision
Cristina Gonzales, Venezuela,
Ultimas Noticias
Ewout Kieckiens, ,
Olanda, Reformatorisch Dagblad
Mario Osorio, Messico, Notimex
Giuria
Documentari
Carmen del Vando Blanco, Spagna,
Canal sur Radio (Capo Giuria)
Venerdì 5 ottobre,
sarà il Global James
Bond Day, che celebra il 50° anniversario della serie
dei film di James Bond. Con 23 film prodotti fino
ad oggi, la serie di 007 è la più
Arriva da
Deadline l’annuncio che la Fox si è impegnata
ufficialmente a produrre un nuovo pilot basato su un’alta proprietà
della DC Comics, il fumetto Global Frequency, una
miniserie di 12 numeri edito dalla DCComicsWildstorm
Pubblicazioni. La serie racconta di un’organizzazione segreta che risolve crminimi
spinosi arruolando una serie di operatori investigativi. Il fumetto
è stato creato da WarrenEllis (Red) che verrà coinvolto come
produttore esecutivo della serie al fianco di JerryBruckheimer, Rockne
S.O’Bannone JonathanLittman. Il
pilot si baserà su una sceneggiatura scritta da
Rockne S.O’Bannon (FarscapeeDefiance).
Questo è il terzo tentativo di costruire una serie su
questo fumetto, dato che nel 2005 fu prodotto un altro pilota mai
andato in onda. Nel 2009 anche il networ americano The
CW aveva assunto lo scritto ScottNimerfroper sviluppare un adattamento seriale ma anche in
quel caso non se ne fece mai niente di buono. Che sia la volta
buona?
Kevin
Feige l’aveva confermato tempo fa “Stiamo
preparando il terreno.”, riferendosi al possibile arrivo degli
Young Avengers nel MCU. Ma quali sono gli indizi
concreti di questa prospettiva? Quali indizi sono stati seminati
nel corso degli ultimi anni?
Ecco qualche suggerimento:
I rumor sulla serie di Disney
+
Le ultime indiscrezioni
trapelate dal podcast di Daniel Richtman hanno ipotizzato che i
Marvel Studios starebbero sviluppando non un
film, ma una serie tv destinata alla piattaforma di Disney + sugli
Young Avengers e che anche i Campioni di Los
Angeles (The Campions) potrebbero essere coinvolti nella trama
insieme ad America Chavez a.k.a. Miss America. Sarà davvero
così?
Più spazio per personaggi LGBT
Come dichiarato da Kevin Feige nei
mesi scorsi, il MCU è pronto ad accogliere
personaggi LGBT aprendosi ad una rappresentazione sempre più
omogenea della società (un esempio sarà Gli Eterni,
con il primo supereroe gay dei Marvel Studios), e considerando le
run originali dei fumetti, alcuni Giovani Vendicatori si
adatterebbero perfettamente a quella descrizione…
Kate Bishop
Come annunciato nei mesi scorsi,
Kate
Bishop sarà la co-protagonista della serie di Disney +
su Occhio di
Falco, e la storia si concentrerà sulle avventure dei
due supereroi. Il personaggio è uno dei membri originali degli
Young Avengers, quindi questo potrebbe essere un primo segnale del
futuro arrivo del team nel MCU…
Cassie Lang
Un altro membro degli Young
Avengers nei fumetti è Cassie Lang, figlia di
Scott Lang già introdotta nel MCU in due versioni, una bambina e
una adolescente. La seconda potrebbe candidarsi a entrare nel team
ereditando i poteri del padre e diventando così la nuova
Ant-Man.
Hulkling
Teddy Altman è uno
deipersonaggi più complessi dei fumetti Marvel, oltre a essere un alieno
Skrull, che nel
MCU sono stati dipinti in maniera
del tutto diversa dall’originale. In questo senso Hulkling avrebbe
tutte le possibilità di apparire nelle prossime fasi come un
abitante della Terra sotto copertura che si sta nascondendo dai
Kree…
Wiccan
William Kaplan aka
Wiccan è un supereroe con proprietà magiche,
praticamente il corrispettivo di una Scarlet Witch o di un Doctor Strange, reduce da una storia
complicata e legami familiari difficili. In molti sostengono che
sarà introdotto a partire dalla serie WandaVision, ma staremo
a vedere…
Speed
Alcune voci delle ultime settimane
hanno suggerito il possibile ritorno di
Quicksilver nel MCU grazie all’intercessione di
Doctor Strange nel sequel, ma se così non fosse l’universo avrebbe
bisogno di un nuovo eroe superveloce. Quindi perché non introdurre
Thomas Shepherd, aka Speed?
Ms. Marvel
Sappiamo che lo studio Kevin Feige
è già al lavoro su un progetto che avrà come
protagonista Ms. Marvel, uno degli alter ego
di Captain Marvel che ha debuttato nel 2013 sui
fumetti. Nella versione originale Kamala Khan è
un’adolescente americana di origini pakistane che ammira molto
Carol Danvers e che acquisisce accidentalmente il potere della
superelasticità, entrando a far parte dei Vendicatori. Sarà quindi
questo il destino dell’eroina nel MCU? Oppure la rivedremo in azione
anche nel sequel di Captain Marvel annunciato che arriverà,
molto probabilmente, nella Fase 5?
Miles Morales
Lo Spider-Man di Miles
Morales è in realtà un membro dei Champions, ma nulla
seclude che il suo ruolo del MCU venga riadattato per entrare
negli Young Avengers (con la speranza che Sony e Disney possano
trovare un accordo).
Ironheart
Riri Williams è
uno dei personaggi più controversi della storia recente della
Marvel Comics, ora conosciuta come
Ironheart, ma originariamente esordì nel ruolo di
Iron Man nel 2014 tra l’amore e l’odio dei fan. E
ora che i Marvel Studios sono sempre più
aperti alla possibilità di dedicare spazio alle eroine – sfruttando
la scia del successo di Captain
Marvel al botteghino – Riri potrebbe essere l’erede
perfetta di Tony Stark nel MCU dopo l’addio di Robert Downey
Jr.
Star Wars Il Risveglio della Forza
è arrivato sul grande schermo il 16 dicembre 2015 con un cast che
include il ritorno di Harrison
Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill, Anthony
Daniels, Peter Mayhew e Kenny
Baker
con le nuove aggiunte John
Boyega, Daisy
Ridley, Adam
Driver, Oscar
Isaac, Andy
Serkis, Domhnall
Gleeson, Lupita
Nyong’o, Gwendoline
Christiee Max
von Sydow.
L’universo cinematografico degli
X-Men si sta espandendo in maniera
sostanziosa anche se apparentemente poco programmatica. Le
ambizioni ovviamente crescono a ogni successo di Bryan
Singer. Deadpool sembra ormai un colpo sicuro, c’è in
sviluppo un film su Gambit, Hugh
Jackman continua a lavorare su un terzo Wolverine. Poi ci
sono i New Mutants e la
X-Force in sviluppo. Ma c’è ancora una
aspetto degli X-Men che sembra non essere stato
toccato dalla produzione in casa Fox: la Terra
Selvaggia.
Ecco cosa ha risposto in merito
Hutch Parker, produttore di X-Men
Apocalypse: “A essere completamente onesti, non
lo so, e dovrei saperlo data la mia presenza allo studio, ma è
qualcosa di attentamente catalogato e una volta che abbiamo scelto
le storie manteniamo la massima attenzione in ciò che facciamo. Non
devo tornare indietro a controllare ma ora che mi fai la domanda
dovrei”.
La risposta, piuttosto vaga, sembra
volerci dire che per adesso il mondo immaginario non verrà
affrontato. Chissà cosa riserverà il futuro!
Da quando la Walt Disney Company ha
acquisito la 21st Century Fox nel 2019, il pubblico ha speculato su
quando il franchise X-Men si sarebbe fuso con l’universo cinematografico
Marvel. Da allora, ci sono stati
alcuni importanti aggiornamenti. Kamala Khan/Ms. Marvel è stata confermata come
mutante in Ms. Marvel. Patrick Stewart ha
ripreso il ruolo del Professor X/Charles Xavier in Doctor Strange nel multiverso della follia. X-Men
’97 ha riportato i mutanti alla Marvel sul piccolo schermo.
Deadpool si è ufficialmente unito all’MCU insieme a un’incarnazione di
Wolverine interpretato da Hugh Jackman in
Deadpool & Wolverine in una storia multiversale.
Tuttavia, sembra che non ci sia
alcuna apparizione confermata della tanto amata squadra nel
MCU vero e proprio. Screen Rant ha
parlato con il responsabile dello streaming dei Marvel Studios Brad Winderbaum del futuro
degli X-Men nel MCU, nonché delle voci secondo cui
una serie Academy X potrebbe essere in lavorazione:
ScreenRant: Recentemente è circolata la notizia che potrebbe
essere in lavorazione una serie su X-Men. Cosa può dirci sui piani
di Marvel per i mutanti in live action
sul fronte televisivo?
Brad Winderbaum: Penso che chiunque possa dire qualsiasi
cosa online, e la voce si diffonde e la gente si eccita.Al momento stiamo ancora lavorando alla seconda stagione di
X-Men 97. Sta venendo fuori in modo incredibile e le sceneggiature
per la terza stagione sono pazzesche. Questo sicuramente sta
soddisfacendo la mia voglia di X-Men in televisione.
E c’è un lungometraggio sugli X-Men in fase di sviluppo in
questo momento, quindi questo è il focus degli X-Men al
momento.
Sebbene Winderbaum sia stato
reticente riguardo ai piani della Marvel per gli X-Men, ha confermato
apertamente che il loro futuro sarà diretto verso il grande
schermo. Inoltre, gli X-Men continueranno ad essere rappresentati
in televisione attraverso X-Men
’97, che è stato rinnovato sia per la seconda che per la
terza stagione.
Cosa significano i commenti di
Brad Winderbaum sugli X-Men per l’MCU
La conferma di Winderbaum di un
lungometraggio degli X-Men non è certo la prima
dimostrazione che gli X-Men sono diretti all’MCU, ma dà un’idea della priorità
dello studio per il franchise. Principalmente, gli X-Men
dell’MCU live-action faranno parte del
lato cinematografico della Marvel invece di apparire in una
serie televisiva, almeno all’inizio. Ciò significa che molto
probabilmente non saranno introdotti tramite una serie Disney+, come ha fatto l’MCU con diversi nuovi eroi come Ms.
Marvel, She-Hulk, Kate Bishop/Occhio di Falco e Billy
Kaplan/Wiccan, quest’ultimo con legami lontani con gli X-Men.
In precedenza, Kevin Feige, presidente della Marvel Studios, aveva commentato
l’arrivo degli X-Men nell’MCU, indicando che dopo Avengers:
Secret Wars, il franchise si sarebbe concentrato
maggiormente sui mutanti. Ha dichiarato: “Penso che continuerà
così nei nostri prossimi film con alcuni personaggi degli X-Men che
potreste riconoscere. Subito dopo, tutta la storia di
Secret Wars ci conduce davvero in una nuova era di mutanti e degli
X-Men.Ancora una volta, è uno di quei sogni che si
avverano. Finalmente abbiamo di nuovo gli X-Men.
Gli
uomini d’oro è il film tratto da una storia
incredibilmente vera diretto da Vincenzo
Alfieri. Protagonisti sono
Fabio De Luigi, Edoardo Leo, Giampaolo Morelli, Giuseppe
Ragone, Mariela Garriga, Matilde
Gioli, SusyLaude e con la
partecipazione di Gian Marco Tognazzi.
Gli
uomini d’oro arriverà al cinema dal 7 Novembre
distribuito da 01 Distribution. Prodotto da Fulvio
e Federica Lucisano per Italian International Film con Rai
Cinema.
Gli uomini d’oro: trailer
Gli uomini d’oro, la trama
In Gli uomini d’oro un crime
metropolitano ispirato a un’incredibile storia vera. Torino, 1996.
Luigi, impiegato postale con la passione per il lusso e le belle
donne, ha sempre sognato la baby pensione e una vita in vacanza in
Costa Rica. Quando il sogno si dissolve scopre di essere disposto a
tutto, persino a rapinare il furgone portavalori che guida tutti i
giorni, perché la svolta della vita è proprio lì, alle sue spalle e
il confine fra l’impiegato modello e il criminale è veramente
sottile. Anche se dovrà rinunciare ad Anna, la seducente ragazza
incontrata in una notte sfrenata.
Un colpo grosso, un piano perfetto.
Niente armi. Niente sangue. Un disegno criminale per cui avrà
bisogno dell’aiuto del suo migliore amico Luciano, ex postino
quarantenne insoddisfatto, e soprattutto dell’ambiguo collega
Alvise, tutto casa e famiglia e con una vita apparentemente senza
scosse. Nella banda anche un ex pugile, il Lupo, tutto muscoli e
poche parole, legato a Gina, una donna forse troppo bella e forte
per lui, e a Boutique, un couturier d’alta moda con
un’insospettabile doppia vita. Ma il crimine non è per tutti e per
uomini qualunque – ciascuno con la voglia di intascarsi il bottino
– si rivela un groviglio inestricabile e un gioco pericoloso…
Clip dal film
Ispirato a una storia incredibilmente vera e
diretto da Vincenzo Alfieri, che ne firma la sceneggiatura insieme
ad Alessandro Aronadio, Renato Sannio e Giuseppe G. Stasi, GLI
UOMINI D’ORO è una produzione Italian International Film con Rai
Cinema ed è prodotto da Fulvio e Federica Lucisano. Uscirà in sala
il 7 novembre con 01 Distribution.
Distribuito in sala nel novembre
del 2019, Gli uomini
d’oro ha raccolto buoni consensi all’interno
della produzione cinematografica italiana. Scritto, diretto e
montato da Vincenzo Alfieri, il film ripercorre un
reale fatto di cronaca della metà degli anni Novanta, condendolo
tanto di tinte noir quanto di situazioni da commedia nera.
10. Narra di una pericolosa
rapina. Il film è ambientato a Torino nel 1996, dove un
semplice impiegato delle poste vede sfumare la propria pensione
anticipata per via di una riforma governativa. Per vendetta, decide
di rapinare il furgone portavalori che ha guidato per anni. Per
farlo, si avvale dell’aiuto di alcuni amici, ma nel momento in cui
nella banda entreranno anche due veri criminali, le cose si
complicheranno in modo pericoloso.
Gli uomini d’oro: la storia
vera
9. È ispirato ad una storia
vera. La vicenda narrata nel film avvenne realmente nel
giugno del 1996, ed è nota come la “rapine alle poste di Torino”.
L’evento ebbe grande risalto mediato all’epoca, specialmente per
via della somma derubata e per l’efferatezza degli omicidi legati
all’evento. La banda criminale, proprio per via del bottino di
oltre 2 miliardi di lire, venne soprannominata “gli uomini
d’oro”.
8. Fu un colpo ben
organizzato. Per quanto gli autori della rapina vennero
infine individuati, il loro piano era inizialmente progettato a
regola. Durante il trasporto del contante nel blindato, infatti, la
banda avrebbe scambiato le reali banconote con pezzi di carta
dall’uguale peso. Tuttavia, nel dimenticare uno dei sacchi
contenenti il vero denaro, il gruppo si rovina con le sue mani,
lasciando così sufficienti prove per l’operazione che infine li
smaschererà.
Gli uomini d’oro: la colonna
sonora del film
7. Vanta una colonna sonora
molto apprezzata. Le musiche originali del film sono state
curate dal compositore Francesco Cerasi, il quale
ha realizzato per la pellicola otto brani dai titoli Calcio di
rigore, La buca, Se credi che una cosa sia impossibile, La rapina
del lupo, L’infarto, L’amore, Dancing with wolves e C’è
differenza. La colonna sonora può essere ascoltata anche in
streaming grazie alla piattaforma Spotify.
Gli uomini d’oro è in
streaming
6. È possibile trovarlo
sulle principali piattaforme. Per chi volesse vedere o
rivedere il film, è possibile farlo grazie alla sua presenza su
alcune delle principali piattaforme di streaming oggi in
circolazione. Questi è infatti presente nel catalogo di
Rakuten TV, Chili e iTunes. Per poterlo vedere, basterà noleggiarlo
o acquistarlo alla cifra indicata.
Parte delle cose che non sai sul
film
Gli uomini d’oro: il cast del
film
5. Giampaolo Morelli è il
protagonista. Nel ruolo di Luigi, impiegato delle poste in
cerca di vendetta, vi è l’attore Giampaolo
Morelli. Nel raccontare come ha lavorato sul proprio
personaggio, questi ha raccontato di essersi concentrato sulle sue
motivazioni. Per quanto il suo sia un gesto criminale, infatti,
l’attore ha cercato di far trasparire come questo sia stato dettato
da una situazione tragica, cercando quindi di rivelare l’uomo oltre
il rapinatore.
4. Fabio de Luigi ha un
ruolo inedito. Nel film è presente anche l’attore Fabio De
Luigi nei panni di Alvise Zago. Per lui si è trattato
di un vero e proprio cambio di tono, trovandosi a lavorare su
sfumature noir. Per costruire il suo personaggio, De Luigi si è
principalmente concentrato sul rendere credibile il suo accento
torinese, per poi ricercare anche una personalità nelle movenze del
personaggio.
3. Edoardo Leo si è
sottoposto ad una trasformazione fisica. Per ricoprire il
ruolo di Lupo, uno dei veri criminali del film, Edoardo
Leo ha raccontato di aver guadagnato circa dieci chili
di muscoli per poter risultare ancor più minaccioso.
Particolarmente impegnativo è stato il lavoro svolto per ottenere
un accento che potesse contribuire a questa minacciosità.
Gli uomini d’oro: il finale del
film
[ALLERTA
SPOILER]
2. È strutturato in
capitoli. Il film si divide in tre capitoli, chiamati “il
playboy”, “il cacciatore” e “il lupo”. Ognuno di questi narra gli
eventi dalla prospettiva di uno dei protagonisti. Alla fine, queste
tre linee narrative si ricongiungono per arrivare alla tragica
conclusione della storia degli uomini d’oro.
1. Tutt’oggi vi sono
misteri irrisolti sul crimine. Come riportato anche nel
finale del film, sono ancora molti gli interrogativi senza risposta
relativi alla rapina del 1996. Quello che più di altri ancora oggi
rimane senza alcuna risposta né indizio è dove siano finiti parte
dei soldi rapinati. Un’ingente somma, infatti non fu mai ritrovata,
e ancora oggi nessuno dei criminali ancora in vita ha mai
confessato.