“Si sentiranno molto stupidi
quando lo scopriranno”
“Scopriranno cosa?”
“Che hanno fatto incazzare le
persone sbagliate.”
Su queste parole, dense di sfida,
di minaccia, di rabbia e di desiderio di vendetta, si è chiusa la
quarta stagione di The Walking Dead. Una
stagione difficile, per lo spettatore e per il gruppo guidato da
Rick (Andrew Lincoln), una stagione che per la
prima volta ha fatto diventare i nostri delle prede. Dopo il primo
ciclo di episodi da manuale e un secondo appuntamento
‘sedentario’, concentrato principalmente sulla vita nella
fattoria di Herchel Greene (Scott Wilson), la
terza e la quarta stagione sono state quelle ‘della
prigione’ in cui Rick ha provato in tutti i modi ad essere un
capo, a guidare i suoi, come aveva promesso/imposto alla fine della
seconda stagione (“Questa non sarà più una democrazia”
cit.), a cercare di sostituire la pistola con la vanga. Ma la morte
di Lori (Sarah Wayne
Callies), la responsabilità di una nuova vita,
quella di Judith/Spaccaculi (Loudyn e
Leighton Case), soprattutto l’avvento del
Governatore (David
Morrissey), hanno messo a dura prova le sue
convinzioni e l’hanno trasformato nell’essere completamente folle
che, in chiusura della quarta stagione uccide a morsi un uomo che
aveva messo in pericolo la vita di suoi figlio Carl e dei suoi
amici. A morsi, proprio come una delle creature a cui da la
caccia.
La chiave di
lettura più interessante per questa serie tv che ha avuto alti e
bassi (narrativamente parlando) è proprio questa: la trasformazione
psicologica dei personaggi, il loro mutamento e il loro
atteggiamento davanti ai cambiamenti circostanti. In questo caso,
Rick in persona stravolge se stesso e la sua immagine di leader
duro ma giusto: il Rick Grimes che abbiamo conosciuto all’inizio,
rinchiuso nel container, avrebbe abbracciato Glenn e Maggie,
ritrovati, avrebbe assicurato Carl, dicendogli che tutto sarebbe
andato bene; invece il nuovo Rick, il Rick selvaggio e spietato che
uccide come gli zombie stessi ha un solo pensiero, la vendetta.
La terza e la quarta stagione di
The Walking Dead sono forse risultate
poco soddisfacenti per la staticità del racconto, per l’esigenza
della AMC di realizzare tanti episodi e capitalizzare il più
possibile, a discapito della trama. Questa lunga attesa però ha
portato i suoi frutti, è riuscita a scavare a fondo nei personaggi,
riconsegnandoci un gruppo selvaggio, agguerrito e pronto a sfidare
gli orrori che li aspettano nel Terminus. In particolare
le ultime puntate di The Walking Dead 4
sono riuscite non solo a mettere in scena situazioni, dinamiche e
avvenimenti notevoli, ma hanno in qualche modo anche stravolto la
percezione che avevamo di alcuni dei personaggi cardine della
serie.
Adesso i
nostri sono in trappola. Rick, Daryl (Norman
Reedus), Glenn (Steven
Yeun) e gli altri non si sono mai trovati tanto in
difficoltà come adesso, nemmeno sotto l’incombente minaccia del
Governatore la loro vita era messa così in serio pericolo.
The Walking Dead 5 ci racconterà quello
che i nostri sono disposti a fare per salvarsi la vita.
Il gruppo di persone che abbiamo
incontrato all’inizio della serie, il 13 ottobre del 2010, è
cambiato: da micro-società civile, governata da regole che potevano
ricordare ancora le usanze del periodo precedente all’apocalisse
zombie, si è trasformato in un branco, in cui tutti difendono gli
appartenenti ad esso, ma di fronte al quale gli altri sono nemici,
che siano Vaganti o esseri umani. Nessuno può ferire, minacciare o
mettere in qualsiasi forma di pericolo un componente del branco,
pena la morte. Lo sa bene Carol (Melissa McBride),
e lo sa benissimo Rick. L’umanità dei personaggi si è sgretolata
sotto al peso dell’immane mostruosità che i nostri stanno vivendo,
sotto il peso della fame che patiscono e sotto le grinfie della
paura che li assale giorno dopo giorno. Resta solo l’istinto
animale, che consente loro appena di riconoscere i loro simili, gli
altri lupi. Ma cosa succede se un lupo selvatico viene messo in
gabbia?
The
Walking Dead 5 ci racconterà questo, almeno
all’inizio. Chi è Garreth (Andrew J. West)? Chi
sono e cosa fanno gli abitanti di Terminus? Come faranno
Rick e gli altri a scappare e a ricongiungersi con Carol, Tyreese
(Chad L. Coleman) e
la piccola Judith? Saranno loro a salvare gli altri? E soprattutto
chi ci lascerà la pelle?
Dalle piccole anticipazioni che
abbiamo avuto modo di leggere in queste settimane di febbrile
attesa, sembra che Gareth sia solo la punta dell’iceberg, solo un
antipasto del vero ‘villain’ (per quanto questa parola
sia, in questa serie, relativa) contro cui si scontreranno i
nostri.
Sarà anche interessante vedere se e
come la tanto chiacchierata sessualità di Daryl verrà fuori, dal
momento che sia Reedus che i produttori della serie ne hanno
parlato davvero molto. La cosa non rappresenta solo una frivola
curiosità, ma potrebbe chiarire una volta per tutte la natura del
rapporto di Daryl con Carol, con Beth (Emily Kinney) e con Rick. Inoltre, non
dimentichiamo che ci sarà anche un personaggio misterioso,
interpretato da Tyler James Williams, che potrebbe
rivelarsi chiave per la risoluzione della vicenda, risoluzione,
immaginiamo, temporanea, dal momento che è stata annunciata una
sesta stagione dalla AMC.
Possiamo anche
azzardare un cambiamento di ruolo alla testa del gruppo: pur
rimanendo Rick il fulcro della narrazione, possiamo immaginare che
il ruolo di leader in The Walking Dead 5
potrebbe passare di mano e arrivare a Glenn, personaggio solido e
interessante, per ora ancora parzialmente aggrappato a
quell’umanità che sta completamente svanendo dalla storia.
La paura di essere prede, il furore
di essere cacciatori, la ferocia selvaggia nell’uccidere i Vaganti
e l’adrenalina isterica quando sotto al taglio affilato del
coltello c’è invece una persona ancora viva; la serie ideata da
Robert Kirkman ha insegnato, attraverso sofferenza,
lacrime, paura e disgusto che i veri mostri sono gli esseri umani,
quelli che in situazioni di incertezza e pericolo non esitano a
distruggere la propria stessa specie. Rick, Daryl, Michonne
(Danai Gurira), Carl
(Chandler Riggs),
Glenn, Maggie (Lauren Cohan), Carol, Beth e gli altri
ci guideranno, ancora una volta, in questo pericoloso viaggio nel
mondo dei non morti e soprattutto nelle fragilità, nelle paure e
nella pura follia dell’uomo.
Caccia, o
diventa preda.