Serata all’insegna della comicità made
in Italy quella in programmazione stasera in televisione. Infatti,
l’altro film che vi segnaliamo stasera
è Finalmente la felicità di
Leonardo Pieraccioni. La pellicola andrà in onda
su Canale 5 alle 21:10.
Finalmente la felicità è un film del
2011 diretto e sceneggiato da Leonardo Pieraccioni e interpretato,
oltre che da lui stesso, da Rocco Papaleo, Maurizio Battista e
Ariadna Romero. Il film è uscito nelle sale cinematografiche il 16
dicembre 2011 distribuito da Medusa Film.
Le riprese del film, iniziate a
maggio 2011, si sono svolte principalmente a Lucca, e nel Fort
Village Resort di Cagliari. Il trailer del film è stato distribuito
il 25 novembre 2011. In uscita dal 16 dicembre nelle sale
cinematografiche, la pellicola ha visto la sua anteprima il 13
dicembre a Firenze, giorno del primo compleanno della figlia di
Pieraccioni, Martina (anche lei presente nel film). In Italia, nel
primo weekend di proiezione il film ha incassato 1.653.759€, per un
incasso totale di 10.270.912€.
Trama: Benedetto è un musicista
di Lucca che, chiamato dalla trasmissione C’è
posta per te di Maria De Filippi, scopre che la
mamma, recentemente venuta a mancare, aveva adottato a distanza una
bambina brasiliana. Sono passati diversi anni e la bambina in
questione è diventata una splendida modella, Luna: arrivata in
Italia per lavoro, la ragazza contatta l’uomo, proprio grazie al
famoso programma, perché vuole assolutamente conoscerlo. Benedetto
si legherà molto alla sorella adottiva, tanto da aiutarla
a liberarsi del suo ex, Jesus, anch’egli un modello brasiliano,
mettere su famiglia con lei, adottare a distanza una bambina
brasiliana come aveva fatto la madre e realizzare il suo progetto
(costruire un laboratorio di musica dove i bambini potessero
provare dal vivo qualsiasi strumento), grazie anche al contributo
del direttore d’orchestra e suo amico di vecchia data Argante
Buscemi, che in passato gli aveva rubato la “Felicità”, un brano
composto da Benedetto da giovanissimo e su cui il direttore
d’orchestra aveva costruito la sua fama e il suo successo.
Puntata ghiotta quella
che comincerà tra poco su Ryar Web Radio. Pop Corn
da Tiffany, appuntamento numero 142, si preannuncia da non perdere!
Perchè? Prima di tutto perchè in studio ci sarà Francesca
Vennarucci, nuova voce femminile della trasmissione, poi
perchè domenica scorsa ci sono stati i Golden Globes e poi perchè
l’angolo Nerd Herd della puntata sarà dedicato a Breaking
Bad. Così Francesca, con Riccardo Iannaccone, Simone
Dell’Unto e Emanuele Rauco ci
racconteranno dei vincitori dei premi della stampa straniera, delle
nomination annunciate da Chris – Thor – Hemsworth e di molto altro,
con il solito brio facendoci compagnia per circa 90 minuti.
L’appuntamento è alle 21.30!
Serata all’insegna del
supereroe più famoso dei fumetti quella in programma in
televisione. Infatti, il film che vi segnaliamo per stasera
è Batman Begins di
Christopher Nolan, l’inizio di quella che poi
diventerà la sua leggendaria trilogia. La pellicola è su Italia 1
alle 21:10.
Batman
Begins è un film del 2005 diretto da Christopher
Nolan e basato su Batman, personaggio dei fumetti creato da Bob
Kane e Bill Finger. Il film è un reboot della saga, cioè ignora le
pellicole precedenti, non considerandole per la stesura della
trama. In questo primo episodio della saga, viene narrata
l’origine del personaggio di Batman, dalla morte dei genitori di
Bruce Wayne (Christian Bale) fino allo scontro con Ra’s al Ghul
(Liam Neeson), affiancato da Carmine Falcone (Tom Wilkinson), e
dallo psichiatra Jonathan Crane (Cillian Murphy) che diventerà in
seguito il criminale conosciuto con il nome di Spaventapasseri. Nel
cast figurano anche Gary Oldman, Katie Holmes, Michael Caine e
Morgan Freeman. Il film è uscito il 15 giugno 2005 nelle sale negli
USA, mentre in Europa è stato distribuito nelle sale in
contemporanea il 17 giugno 2005. Questo film è seguito da Il
cavaliere oscuro nel 2008 e Il cavaliere oscuro – Il
ritorno nel 2012.
Curiosità
La carta da gioco
del Joker nel finale del film è la stessa che si vede
nelle tavole del graphic novel Arkham
Asylum (1989), di Grant Morrison e Dave
McKean; inoltre è anche un chiaro tributo al finale del
fumetto Batman: Anno uno, cui il film è in gran parte
ispirato. È anche un indizio della presenza del Joker nel
seguito Il cavaliere oscuro.
Nel film c’è un cameo di Rade
Šerbedžija nei panni di un barbone per le strade di Gotham
City.
Inoltre è dedicato un piccolo spazio nel film a Victor
Zsasz uno dei “cattivi” del fumetto di Batman, che in una
delle scene finali lascia intravedere sul collo una delle sue tante
cicatrici auto-inflitte.
Nel 2003, la Warner Bros. assunse il
regista di MementoChristopher
Nolan per dirigere un nuovo film di Batman, mentre
David S. Goyer firmò un contratto per scrivere la
sceneggiatura della pellicola. Nolan dichiarò la sua intenzione di
reinventare il franchise cinematografico di Batman in chiave
moderna e più realistica. Per la realizzazione della pellicola,
Nolan rivelò di essersi ispirato al Superman di
Richard Donner, soprattutto riguardo alla
focalizzazione sulla raffigurante crescita del personaggio.
Inoltre, sempre in riferimento al film di Donner, Nolan decise di
scegliere per la parte di Batman un attore non molto noto, com’era
accaduto per Christopher Reeve, interprete di
Superman.
Arrivano da IGN
le prime parole di uno degli scrittori al lavoro sugli annunciati
spin-off dall’universo di Spider-Man,
ovvero Roberto Orci che insieme al
compare Alex Kurtzman, e
a Jeff Pinkner, Ed Solomon
e Drew Goddard lavoreranno ai due film
su Venom e Sinistri Sei.
Roberto Orci ha parlato ampiamente
dell’approccio adottato sui progetti:
C’erano tre supereroi che ho
amato quando ero un ragazzino: Superman , Wonder Woman e Spider -Man. Penso che sia un
personaggio così popolare , e quando vedo i bambini dei miei amici,
mi ricordo perché in qualche modo riesce ad entrare nella mente di
un bambino.
Alla domanda su quale approccio
avrà il team di sceneggiatori sui Sinistri Sei, ecco cosa ha
risposto Roberto Orci:
Stiamo discutendo proprio
questo al momento. Esattamente, come si fa a farlo, come possiamo
realizzarlo senza tradire le aspettative del pubblico e farli con
gli strumenti adeguati? Drew Goddard si sta occupando di Sinistri
Sei, quindi è un suo problema (ride). Sto scherzando, stiamo
tutti collaborando insieme con gli altri. Vogliamo mantenere un
approccio fedele, ma oggi ci sono diversi antieroi e ci sono stati
esempi anche in Tv, pensiamo a Vic Mackey di The Shield uno dei più
riusciti antieroi di tutti i tempi. Questo è un ottimo spunto. Il
pubblico ha già visto di tutto. Ci può essere una storia
sull’altro lato della medaglia. Questa è la sfida, il questo è il
divertimento. Non sono ancora sicuro di come lo faremo.
Poi IGN chiede se la Oscorp avrà un
ruolo chiave in tutta la serie…
Certo. La Oscorp svolge un ruolo
importante in quanto i nostri cattivi vengono creati da li. Lo
stesso Peter è diventato Spider-Man grazie a loro, piuttosto che
parlare di “Alieno venuto dallo spazion” o qualsiasi altra cosa.
L’idea che rappresenti il bene e il male della scienza, che può
fari grandi cose ma può anche rovinare noi e fare cose strane,
trasformare le persone è affascinante. Ogni scienza può essere
usato nel bene o nel male.
E’ una sfida importante introdurre
tutti questi nuovi personaggi e mantenere l’attenzione sempre sui
personaggi centrali, come ci si riesce?
Il modo in cui lo si fa è
riuscire a rendere credibile la loro presenza all’interno del film.
Non si può semplicemente buttare qualcuno per rendere più difficile
la vita a Spider-Man. Le storie che vivono questi ragazzi sono
molto tragiche, e man mano che si va avanti si scopre la loro
storia. Non è così semplice Jamie Foxx ha fa alcune scelte molto
toccanti.
Vi ricordiamo che i film saranno
prodotti da Sony Pictures, con la Marvel Studios, Avi Arad e
Matt Tolmach.
Come sempre ricordiamo che nel film
ritorneranno i protagonisti
Andrew Garfield e
Emma Stone ai quali si aggiungono
Jamie Foxxnel ruolo di Electro,
Dane
DeHaan come Harry Osborn, il villain
Paul Giamattie Felicity
Jones. Tutte le news sul film le trovate nel
nostro speciale: The
Amazing Spider-man 2. Mentre per tutte le
info sul film vi segnaliamo la nostra
Scheda Film: The
Amazing Spider-man 2. La pellicola è diretta
ancora una volta da Marc Webb su
una sceneggiatura di Alex
Kurtzman, Jeff Pinkner, Roberto Orci ed
uscirà il 23 aprile 2014.
Trama ufficiale del film:
Abbiamo sempre saputo che la battaglia più importante di
Spider-Man è quella che combatte dentro di sé: la lotta tra gli
impegni quotidiani di Peter Parker, e le straordinarie
responsabilità di Spider-Man. Ma in The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di
Electro, Peter Parker si ritrova a dover affrontare un conflitto
molto più grande. E’ bello essere Spider-Man
(Andrew
Garfield). Per Peter Parker, non c’è niente di più
emozionante che oscillare tra i grattacieli, sapere di essere un
eroe, e passare del tempo con Gwen (Emma
Stone). Ma essere Spider-Man però ha un prezzo: solo
Spider-Man può proteggere il suo concittadini newyorchesi dai
malvagi che minacciano la città. Con la comparsa di Electro
(Jamie
Foxx), Peter deve affrontare un
nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio
amico Harry Osborn (Dane
DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi
avversarsi hanno una cosa in comune: la OsCorp.
Ecco tutte le nomination della 86esima
edizone degli Academy Awards, gli Oscar, del premio più prestigioso
del cinema americano e mondiale che verrà assegnato il prossimo 2
marzo al Dolby Theatre di Los Angeles durante la cerimonia condotta
da Ellen Degeneres.
Oscar 2014 le nomination:
Miglior film:
American Hustle
Captain Phillips
Dallas Buyers Club
Gravity
Her
Nebraska
Philomena
12 Anni Schiavo The Wolf of Wall Street
Miglior regista:
David O.Russell per American Hustle
Alfonso Cuaron per Gravity
Alexander Payne per Nebraska
Steve McQueen per 12 anni schiavo
Martin Scorsese per The Wolf of Wall Street
Miglior attore protagonista:
Christian Bale per American Hustle
Bruce Dern per Nebraska
Leonardo DiCaprio per The Wolf of Wall Street
Chiwetel Ejifor per 12 anni schiavo
Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club
Miglior attrice protagonista:
Amy Adams per America Hustle
Cate Blanchett per Blue Jasmine
Sandra Bullock per Gravity
Judy Dench per Philomena
Meryl Streep per I segreti di Osage County
Miglior attore non protagonista:
Barkhad Abdi per Captain Phillips
Bradley Cooper per American Hustle
Michael Fassbender per 12 anni schiavo
Jonah Hill per The Wolf of Wall Street
Jared Leto per Dallas Buyers Club
Miglior attrice non protagonista:
Sally Hawkins per Blue Jasmine
Jennifer Lawrence per American Hustle
Lupita Nyong’o per 12 anni schiavo
Julia Roberts per I segreti di Osage County
June Squibb per Nebraska
Miglior film d’animazione:
The Crood
Frozen Il regno di ghiaccio
Cattivissimo Me 2
The Wind Rises
Ernest e Celestine
Miglior film straniero:
The Broken Circle Breakdown (Belgio)
La grande bellezza (Italia)
The Missing Picture (Cambogia)
Omar (Palestina)
Il Sospetto (Danimarca)
Miglior sceneggiatura non originale:
Before Midnight: Richard Linklater, Julie Delpy, Ethan Hawke
Captain Phillips: Billy Ray
Philomena: Steve Coogan and Jeff Pope
12 Years a Slave: John Ridley
The Wolf of Wall Street: Terence Winter
Miglior sceneggiatura originale:
American Hustle: Warren Singer e David O. Russell
Blue Jasmine: Woody Allen
Dallas Buyers Club: Craig Borten & Melisa Wallack
Her: Spike Jonze
Nebraska: Bob Nelson
Miglior colonna sonora originale:
The Book Thief: John Williams
Gravity: Steven Price
Her: William Butler and Owen Pallett
Philomena: Alexander Desplat
Saving Mr. Banks: Thomas Newman
Miglior canzone originale:
“Alone Yet Not Alone” da Alone yet not alone
“Let it go” da Frozen il regno di ghiaccio
“Happy” da Cattivissimo Me 2
“The Moon song” da Her
“Ordinary Love” da Mandela: A Long Walk for Freedom
Miglior montaggio:
American Hustle: Jay Cassidy, Crispin Struthers e Alan
Baumgarten
Captain Phillips: Christopher Rouse
Dallas Buyers Club: John Mac McMurphy e Martin Pensa
Gravity: Alfonso Cuarón e Mark Sanger
12 Anni Schiavo: Joe Walker
Miglior scenografia:
American Hustle: Judy Becker (Production Design); Heather
Loeffler (Set Decoration)
Gravity: Andy Nicholson (Production Design); Rosie Goodwin and
Joanne Woollard (Set Decoration)
The Great Gatsby: Catherine Martin (Production Design); Beverley
Dunn (Set Decoration)
Her: K.K. Barrett (Production Design); Gene Serdena (Set
Decoration)
12 Anni Schiavo: Adam Stockhausen (Production Design); Alice Baker
(Set Decoration)
Miglior trucco:
Dallas Buyers Club: Adruitha Lee e Robin Mathews
Jackass Presents Bad Grandpa: Stephen Prouty
The Lone Ranger: Joel Harlow e Gloria Pasqua-Casny
Miglior fotografia:
The Grandmaster
Gravity
A proposito di Davis
Nebraska
Prisoners
Migliori costumi:
American Hustle: Michael Wilkinson
The Grandmaster: William Chang Suk Ping
The Great Gatsby: Catherine Martin
The Invisible Woman: Michael O’Connor
12 Anni Schiavo: Patricia Norris
Miglior montaggio sonoro:
All Is Lost: Steve Boeddeker e Richard Hymns
Captain Phillips: Oliver Tarney
Gravity: Glenn Freemantle
Lo Hobbit la Desolazione di Smaug: Brent Burge
Lone Survivor: Wylie Stateman
Miglior missaggio sonoro:
Captain Phillips: Chris Burdon, Mark Taylor, Mike Prestwood
Smith e Chris Munro
Gravity:Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead e Chris
Munro
Lo Hobbit la Desolazione di Smaug: Christopher Boyes, Michael
Hedges, Michael Semanick e Tony Johnson
A proposito di Davis: Skip Lievsay, Greg Orloff e Peter F.
Kurland
Lone Survivor: Andy Koyama, Beau Borders e David Brownlow
Migliori effetti visivi:
Gravity: Tim Webber, Chris Lawrence, Dave Shirk e Neil
Corbould
Lo hobbit la Desolazione di Smaug: Joe Letteri, Eric Saindon, David
Clayton e Eric Reynolds Iron
Man 3: Christopher Townsend, Guy Williams, Erik Nash e Dan
Sudick
The Lone Ranger: Tim Alexander, Gary Brozenich, Edson Williams e
John Frazier
Star Trek Into Darkness: Roger Guyett, Patrick Tubach, Ben
Grossmann e Burt Dalton
Miglior documentario:
The Act of Killing di Joshua Oppenheimer e Signe Byrge Sørensen
Cutie and the Boxer di Zachary Heinzerling e Lydia Dean Pilcher
Dirty Wars di Richard Rowley e Jeremy Scahill
The Square Jehane Noujaim e Karim Amer
20 Feet from Stardom
Miglior cortometraggio documentario:
CaveDigger: Jeffrey Karoff
Facing Fear: Jason Cohen
Karama Has No Walls: Sara Ishaq
The Lady in Number 6: Music Saved My Life: Malcolm Clarke e
Nicholas Reed
Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall: Edgar
Barens
Miglior cortometraggio d’animazione:
Feral: Daniel Sousa e Dan Golden
Get a Horse!: Lauren MacMullan e Dorothy McKim
Mr. Hublot: Laurent Witz e Alexandre Espigares
Possessions: Shuhei Morita
Room on the Broom: Max Lang e Jan Lachauer
Miglior cortometraggio:
Aquel No Era Yo (That Wasn’t Me): Esteban Crespo
Avant Que De Tout Perdre (Just Before Losing Everything): Xavier
Legrand e Alexandre Gavras
Helium: Anders Walter e Kim Magnusson
Pitääkö Mun Kaikki Hoitaa? (Do I Have to Take Care of Everything?):
Selma Vilhunen e Kirsikka Saari
The Voorman Problem: Mark Gill e Baldwin Li
Abbiamo sempre saputo che la
battaglia più importante di Spider-Man è quella che combatte dentro
di sé: la lotta tra gli impegni quotidiani di Peter Parker, e
le straordinarie responsabilità di Spider-Man. Ma in The
Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro, Peter Parker si
ritrova a dover affrontare un conflitto molto più
grande.
E’ bello essere Spider-Man
(Andrew Garfield). Per Peter Parker, non c’è niente di più
emozionante che oscillare tra i grattacieli, sapere di essere un
eroe, e passare del tempo con Gwen (Emma Stone). Ma
essere Spider-Man però ha un prezzo: solo Spider-Man può
proteggere il suo concittadini newyorchesi dai malvagi che
minacciano la città. Con la comparsa di Electro (Jamie
Foxx), Peter deve affrontare un nemico molto più potente di lui. E
con il ritorno del suo vecchio amico Harry Osborn (Dane
DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi avversarsi hanno una
cosa in comune: la OsCorp.
Ecco la sinossi
ufficiale di I Frankenstein, diretto da
Stuart Beattie e interpretato da Aaron
Eckhart,Bill Nighy, Miranda Otto, Yvonne
Strahovski e Socratis Otto.
200 anni dopo la sua scioccante
creazione, Adam, la creatura portata in vita dal dottor
Frankenstein, vive ancora sulla terra, dove è in atto una lotta tra
le forze del Bene e del Male: da un lato i demoni che
vogliono conquistare la terra, dall’altro i Gargoyles che hanno
giurato di proteggere l’umanità. Adam, dopo aver scoperto di
possedere la chiave che potrebbe distruggere il genere umano,
diventerà protagonista di questa guerra epica e spettacolare
e dovrà decidere da che parte schierarsi. Con il supporto di
una scienziata (Yvonne Strahovski), unico personaggio umano della
storia, Frankenstein farà i conti con la propria coscienza e
comprenderà finalmente l’ essenza della sua natura.
I
Frankenstein, basato sulla graphic novel
di Kevin Grievous, annovera
nel cast Aaron
Eckhart,Bill Nighy, Miranda Otto, Yvonne
Strahovski e Socratis Otto.
Uscirà nei nostri cinema il 23 gennaio 2014.
Dietro la macchina da presa troviamo Stuart
Beattie.
Ecco un video dietro le quinte
dell’atteso remake Godzilla, in cui il regista di
Monsters Gareth Edwards, ci racconta con il suo
punto di vista la celebre storia vista nell’omonimo film del 1954
firmato Ishiro Honda.
Vi ricordiamo che Godzilla, diretto
da Gareth
Edwards,comprende nel cast attori
del calibro di
Aaron Taylor-Johnson, Bryan
Cranston, Elizabeth
Olsen David Strathairn, Juliette
Binoche e la new entry Ken
Watanabe. La pellicola arriverà in Italia il 15 Maggio
2014. Akira Takarada, protagonista della pellicola
originale, dovrebbe, inoltre, avere anche una piccola parte in
questa rivisitazione, tornando sul set
di Godzillaa
sessanta anni di distanza dalla sua interpretazione.
Scritto da Max
Borenstein, che ha rielaborato uno script
di David S. Goyer e David
Callaham, Godzillasarà
il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto
che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel
16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta
molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole
in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing
Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il
sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.
Ecco la prima clip tratta dal prossimo
cortometraggio Marvel, il one shot che si
intitolerà All Hail the King e avrà come
protagonista Ben Kingsley nei panni di Trevor
Slattery/Mandarino.
Potete trovare la clip, esclusiva di
Entertainment Weekly, a questo link. Il corto, diretto da Drew
Pearce, è ambientato nella prigione di Saegate, dove
Trevor è stato confinato. Apparentemente l’identità segreta di
Trevor è stata preservata e nessuno sa che il suo alter ego, il
Mandarino, era una copertura per Aldrich Killian.
All Hail The
King uscirà allegato alla versione Home Video di
Thor The Dark World il prossimo 25
febbraio.
La
Universal Pictures e la Illumination
Entertainment hanno annunciato oggi le date d’uscita di
tre dei progetti che hanno in cantiere, trai più attesi dal
pubblico. I film in questione sono il progetto senza titolo del
regista e sceneggiatora Garth Jennings, Cattivissimo
Me 3e
Dr. Seuss’ How the Grinch Stole
Christmas.
Il
film di Jennings sarà una commedia e uscirà il 21 dicembre 2016,
prodotto da Chris Meledandri e Janet
Healy.Più
interessanti per il grande pubblico sono invece gli altri due
progetti. Cattivissimo
Me 3arriverà infatti il 30 giugno
2017, dalla stessa squadra che ha portato sul grande schermo i
primi due capitoli della saga di Gru. Non si sa ancora nulla del
film, se non che ritroveremo tutti i personaggi già incontrati e
amati nei primi due capitoli: Gru, Margo, Edith e Agnes, ma
soprattutto i Minions.
Infine Dr. Seuss’ How the Grinch
Stole Christmas sarà una rilettura della celebre
storia natalizia. Programmato per il 17 novembre 2017, il film sarà
diretto da Pete Candeland su sceneggiatura di
Michael LeSieu e prodotto da Chris
Meledandri e Janet Healy.
L’abbiamo vista l’ultima volta in
Hunger Games la Ragazza di Fuoco, eppure
sappiamo che sotto i trucchi ele parrucche di Effie Trinket, c’è
una bellissima donna, Elizabeth Banks, che sarà
protagonista di Walk of Shame, una
commedia che la vede recitare accanto a James
Marsden e Gillian Jacobs.
Dopo aver perso l’audizione per il
lavoro dei suoi sogni, un’aspirante presentatrice tv esce per una
particolarissima serata per feste. Si sveglia nel letto di un
estraneo con un messaggio in segreteria da parte del suo agente che
le comunica che il lavoro è suo, se riesce ad arrivare dall’altra
parte della città entro un certo orario. Ma le cose non vanno come
pianificato e lei si imbatterà in una serie di disavventure
Settimana cinematografica
interessante e varia quella che ci aspetta a partire da oggi, 16
gennaio 2013. Il film demenziale non manca mai, ma ci sarà spazio
per il film d’autore, per il remake, per l’horror di cattivo gusto
e persino per il vero e bellissimo documentario d’autore, come se
ne vedono davvero pochi al cinema.
Togliamoci quindi
subito il dente e diciamo che, tra le altre cose, oggi arrivano al
cinema due film che si potrebbe fare a meno di vedere, ma che per
dovere di cronaca vi segnaliamo: Lo Sguardo di Satana
Carrie (qui la recensione) è il remake del celebre film
di De Palma, con il quale però non ha nulla a che
vedere; Angry Games La ragazza con l’uccello di
fuoco, che si inserisce nel filone delle parodie
demenziali prendendo di mira i grandi successi al botteghino della
passata stagione (in particolare Hunger Games la
Ragazza di Fuoco e The
Avengers).
L’Italia che arriva oggi al cinema è
rappresentata da Roberto Faenza, con
Anita B. (qui la recensione), ennesimo film a tema
olocausto che in questo periodo dell’anno, in vista della Giornata
della Memoria il 27 gennaio, proliferano sul piccolo e grande
schermo. Arriva anche La Mia Classe, film
esperimento in cui Valerio Mastandrea insegna ad
una classe di ragazzi stranieri che mettono in scena se stessi,
alla regia Daniele Gaglianone.
Dopo il grande successo di
Paradiso Amaro, Alexander
Payne torna conun altro film che promette di far parlare
di sè: Nebraska (qui la recensione), già nominato ai Golde
Globes e assolutamente trai titoli da non perdere di questa
stagione. Il presidente di Giuria dell’ultimo Festival di Roma,
James Grey, arriva finalmente al cinema con
The Immigrant, che da noi è stato
rititolato (infelicemente) C’era una volta a New
York (qui la recensione), chiaramente per evocare ben
altri successi celebri. Il film di Grey però ha una sua forte
dignità, è uno spaccato elegante e contemporaneamente realistico di
un periodo buio, di animi inquieti, con una straordinaria
Marion Cotillard.
Torna al cinema
Ridley Scott con The Counselor – Il
Procuratore (leggi la recensione), storia di droga confine,
tra cartelli della droga, uomini senza scrupoli e donne mozzafiato
e infine, per la gioia dei pochi che conoscono il suo straordinario
lavoro da documentarista, arriva al cinema Errol
Morris con The Unknown Known
(leggi la recensione) documentario/intervista a
Donald Rumsfeld che ripercorre il periodo in cui è stato l’uomo più
potente del mondo.
Definirlo un film atteso è dire
poco, dire che sia un film eccessivo, eccentrico, ‘strafatto’ e
schizofrenico è in qualche modo ridurne la portata completamente
folle. Eppure ci sono poche parole che descrivono meglio
The Wolf of Wall
Street, ultimo film di Martin
Scorsese e ultima straordinaria collaborazione del regista
newyorkese con un Leonardo DiCaprio in stato di grazia, anche se
quando pensiamo al suo personaggio la ‘grazia’ è l’ultima parola
che ci viene in mente!
La storia di The Wolf of
Wall Street è quella (vera) di Jordan
Belfort, broker di Wall Street che dal nulla fondò una
società di successo diventando milionario a 26 anni, per poi finire
a 39 anni a fare i conti con i federali. Ma l’epilogo poco felice
della sua storia è solo, appunto, la fine. Quello che Scorsese ci
racconta è l’ascesa e il momento di gloria, di lusso, di sfrenata
follia.
The Wolf of Wall
Street è un film di Scorsese, nel senso che se ne
sente la mano, la regia, ma soprattutto il ritmo, merito anche
della fedelissima Thelma Schoonmaker, vera e
propria artista del taglia e cuci in sala di montaggio. Magnifiche
sono le sequenze di mini-flashback, durante le quali si rivela, se
possibile, una realtà anche più folle di quella fino ad ora
mostrata.
The Wolf of Wall
Street è però anche un grande film di sceneggiatura,
in cui Terence Winter (non a caso I
Soprano sono opera sua) riesce a coniugare il turpiloquio più
basso a monologhi che sono veri e propri saggi di retorica. Ma cosa
sarebbe Wall Street senza il suo lupo? Leonardo è un grande attore,
è risaputo e confermato da una filmografia (quasi) infallibile,
lunga ormai più di 20 anni.
Ma il
DiCaprio di The Wolf of Wall Street è
qualcosa di extra-ordinario, nel senso letterale del termine: il
nostro non si ‘limita’ ad una solita e solida interpretazione
intensa e drammatica, si dimostra anche in grado di reggere i
momenti comici, quelli isterici (soprattutto) e rivela un
insospettato senso di autoironia quando si tratta di mettersi
completamente a nudo (anche questo, alla lettera) e di mettere in
campo sequenze da slapstick comedy che aggiungono eccesso
all’eccesso di un film che è un folle capolavoro del cinema
moderno.
DiCaprio però non è solo, con lui
splendono in un rutilante, vitale e dissoluto vortice di eccesso lo
straordinario
Jonah Hill, la sensualissima Margot Robbie, (anche per pochi minuti)
Jean Dujardin,
Matthew McConaughey,
Jon Favreau e tutti gli altri attori e comprimari che
affollano e popolano il film. Una colonna sonora strepitosa e varia
(presenti Lemonheads con Mrs Robinson e
Umberto Tozzi con Gloria tra gli altri)
aggiunge materiale e dettagli ad un film già straripante.
Martin Scorsese ci mostra il marcio di Wall
Street attraverso una storia esemplificativa di un modello
dissoluto di vita, ma lo fa con cura e con amore verso ogni singolo
farabutto di cui ci racconta.
Usare la droga come una metafora
dell’auto-distruzione umana; raccontare una lenta discesa verso gli
inferi solo attraverso pochi pensieri e la mortificazione
delle carni: una sfida enorme, sia per chi sta dietro alla macchina
da presa, che per chi sta avanti, ma anche per lo spettatore
stesso.
Questi sono gli
elementi di base di Red Krokodil, nona pellicola
diretta dall’italiano Domiziano Cristopharo, che usa la
macchina da presa con un respiro internazionale e un occhio già
rivolto ad altri mercati più proficui.
La trama ruota intorno
a questo trip umano del protagonista, interpretato da
Brock Madson, unico attore sulla scena, che vede lentamente
allontanarsi sempre di più il miraggio della sua natura umana man
mano che si dedica alla consumazione massiccia del Krokodil, una
droga sintetica molto in voga in Russia. In questo costante stato
sospeso tra veglia e sonno, realtà e allucinazione, riuscirà il
protagonista a trovare la forza per uscire da questo lento,
invalidante, malsano viaggio in caduta libera verso l’oblio?
Cristopharo, sapiente
artigiano qui regista, sceneggiatore, make- up artist, direttore
della fotografia, confeziona uno di quei rari film che trasmettono
allo spettatore quella inquietudine sottile e latente, quell’ansia
dell’orrore che si annida nel quotidiano, dove ogni respiro,
movimento, passo, sembrano essere il preludio all’arrivo di
qualcosa di più grande e più minaccioso.
Nel suo stile asciutto
ed essenziale, sottolineato dalle musiche perfette composte da
Alexander Cimini, Cristopharo ricorda il David Lynch
di Eraserhead come quello di Strade
Perdute e addirittura di Rabbits: le
inquietudini del quotidiano, il nemico che si annida dentro di noi,
gli elementi onirici tipici del processo paranoico, quella
sensazione di malessere che accompagna lo spettatore per tutta la
durata della pellicola e la necessaria- ma dolorosa- scelta di
condividere questo percorso insieme a Bock Madson, nella
realtà modello ed ex-tossicodipendente il cui contributo
interpretativo impreziosisce ulteriormente questo film sospeso tra
l’inquietante onirismo di Lynch e le terribili visioni ambigue e
disturbanti del Cronenberg.
Red
Krokodil va oltre l’intento morale e didattico di
mostrare quali sono le terribili conseguenze di chi fa uso di
droghe: il Krokodil è un elemento in più per mostrare questo
processo di distruzione e disumanizzazione di un uomo che,
apparentemente, non ha nessun elemento nel suo passato più recente
che lo possono aver spinto a fare abuso di sostanze stupefacenti;
la regia di Cristopharo mostra l’inferno sulla terra, ergo il
purgatorio ideale che compone la sua trilogia a breve arricchita
dall’uscita di Doll Syndrome, dove ogni speranza di
cambiamento viene spazzata via dal pessimismo cosmico- e cinico-
che pervade gli 82 minuti di Red Krokodil.
Sedata l’adrenalina da Golden Globes,
comincia oggi la celebre “road to Oscars” la strada che ci porterà
alla magica notte di Hollywood del 2 marzo. Oggi infatti verranno
annunciate la nomination a tutte le categorie che concorrono per il
premio Oscar, e a partire dalle 14.38 live potrete seguire con noi
lo streaming (video sotto) dell’annuncio ufficiale, che come
sappiamo, verrà dato da Chris Hemsworth insieme a
Cheryl Boone Isaacs, presidente dell’Academy
of Motion Picture Arts and Sciences.
Ecco di seguito il player per vedere
e commentare con noi le nomination:
E’ uno dei titoli più attesi di
inizio 2014, almeno in Italia, parliamo di The
Wolf of Wall
Streete per
ammazzare l’attesa vi proponiamo questa clip in cui protagonisti
Leonardo DiCaprio e
Margot Robbiesi incontrano per
la prima volta:
Questa la trama del film: Jordan
Belfort, uno dei broker di maggior successo nella storia di Wall
Street, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo aver rifiutato
di collaborare alle indagini su di un massiccio caso di frode atto
a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni ’90 a Wall
Street e nel mondo bancario americano. Il film è l’adattamento
cinematografico dell’omonimo libro autobiografico di Jordan
Belfort. La pellicola segna la quinta collaborazione tra Martin Scorsese e
Leonardo DiCaprio.
Khumba è una zebra
un po’ particolare: è infatti nato con il corpo a metà a strisce e
metà no. Questo fa di lui una zebra differente che è oggetto di
discriminazione dalle altre del gruppo. Sogno di Khumba è però
essere uguale agli altri e, sul letto di morte, la madre gli
racconta di una fonte magica che donerebbe le strisce alle zebre
che ci si fanno il bagno. Sfidando ogni pericolo, Khumba esce dalla
zona protetta e parte alla ricerca della fonte. Secondo film della
casa di produzione sudafricana Triggerfish, che ha
già realizzato Zambezia, di cui Khumbaè una sorta di spinoff. Il tema è quello universale
della diversità e dell’accettazione del gruppo, e del cercare di
capire che le proprie caratteristiche sono un tesoro e non una
mancanza.
Khumba, il
protagonista cerca di appartenere ad una comunità che non lo
riconosce parte del gruppo, e che anzi pensa sia la ragione della
siccità che costringerà il branco di zebre ad avventurarsi nei
pericoli del Karoo, il deserto dell’interno del Sudafrica. Mentre
viaggia alla ricerca delle sue strisce, Khumba permette di fare
anche un viaggio in un territorio vasto e sconosciuto, popolato da
molteplici varietà di animali e piante, liberi e non. Momento
altissimo di divertimento è l’incontro della zebra e dei suoi
compagni di viaggio, uno struzzo ed una gnu, con un gruppo di
antilopi in fuga alla ricerca dei “verdi pascoli” altrove, che sono
un’ottima mischia da rugby, utile per estirpare staccionate, ma
anche talmente tanto uguali dagl non sapere chi tra di loro è
finito tra le fauci del temibile Phango.
Khumba, il film
Una particolarità, che rende il
cartone più internazionale è data dagli attori che prestano la
propria voce ai personaggi. Come la tradizione del cinema americano
vuole, si tratta di personaggi famosi ed in questo caso a dare voce
al perfido leopardo è nientemeno che Liam Neeson. Il cane selvatico che accompagna
il gruppetto è invece doppiato da Steve Buscemi. Phango, per una sorta di
contrappasso, finisce per diventare il personaggio con cui si
riesce ad essere più empatici: rifiutato dalla famiglia, perchè
nato cieco da un occhio, sopravvissuto anche ad un tentativo di
annegamento, ha accettato la sua diversità e ne ha fatto la sua
forza; l’occhio più debole gli ha infatti donato un olfatto
perfetto, in grado di individuare e distinguere animali e persone.
Phango è sicuro di sé e non si mette mai in discussione, è uno dei
pochi cattivi da film di animazione che non accenna mai a
redimersi.
Le persone, gli umani, sono di
fatto assenti totalmente, se non rappresentati, come in realtà
devono essere realmente recepiti dalla fauna sudafricana, come
rinchiusi in delle scatole di latta con delle ruote dalle quali o
escono fucili o obiettivi di macchina fotografica. Nell’oasi che si
trova a metà cammino, Khumba incontra infatti
un’altra normalità: quella degli animali che ormai sono abituati ad
essere attrazione turistica, e che non ambiscono ad altro. Un
viaggio iniziatico per la piccola zebra, che come ogni film di
crescita, capirà che la sua differenza, fa di lui un essere
speciale.
Alla Casa del Cinema
di Roma è stato presentato alla stampa il nuovo film di
Margarethe Von Trotta, Hannah
Arendt, con Barabara Sukowa e
Alxel Milberg. Alla conferenza oltre alla regista
era presente Angelo Draicchio della Ripley’s Film.
Il film sarà nelle sale il 27 e 28 gennaio.
– Ciò che sembra emergere dal
film, è che forse Hannah Arendt è stata anche l’oggetto di accuse
di revisionismostorico. C’è stata una grande difficoltà, al
tempo, nel capire il suo pensiero in relazione al processo di
Eichmann. La sua opinione a proposito?
M. Von Trotta:
La questione della cooperazione dei capi ebrei nelle
deportazioni ai lager era una tematica venuta fuori proprio durante
il processo. La Arendt sosteneva che se doveva fare la reporter al
processo, non poteva lasciare fuori questo elemento solo perché
avrebbe sollevato critiche. Inoltre questo fattore era qualcosa che
toccava il suo stesso popolo, essendo lei stessa ebrea.
Oggi si dice che la Arendt non
abbia capito Eichmann: beh, al processo c’era anche uno scrittore
olandese, anch’egli ebreo, e anche lui descrisse tutto alla stessa
maniera. Nessuna delle persone che hanno accusato la Arendt in
America erano presenti al processo.
–Il discorso toccato nel film
attraverso la figura della Arendt è di un’attualità estrema: non si
ama un popolo, si amano le persone. Come mai ha scelto una chiave
così diversa e interessante per raccontarlo?
M.V.T: Ne “Le
origini del totalitarismo” la Arendt fa un paragone tra il nazismo
e il comunismo, che noi non potevamo accettare perché non si poteva
neanche toccare il comunismo, per noi che inoltre venivamo dal ’68.
Dopo la caduta del muro di Berlino abbiamo capito molte cose, ci
siamo resi conto che lei aveva visto cose prima di noi. È per
questo che la Arendt è diventata così importante, perché ha posto
la questione di pensare con la propria testa e la nostra capacità
di ragionare. Un problema fondamentale anche per voi italiani, che
venite dal periodo del berlusconismo…
– Secondo lei la reazione così
dura alla Arendt è stata anche una questione di genere; avrebbe
avuto un altro trattamento se non fosse stata una donna?
M.V.T: Sì,
credo di sì. Ho girato alcune scene nell’ufficio del Rettore
americano all’Università di Lussemburgo, il quale mi ha detto che
in vita sua non aveva mai sentito un rimprovero verso un suo
collega maschile così accanito come quello di cui fu oggetto la
Arendt.
– La relazione con Heiddeger è
stata molto importante nella vita della filosofa. Come mai ha
scelto di voler raccontare questo personaggio solo sullo sfondo,
con dei flashback?
M.V.T: Certo,
se avessi scelto di raccontare la loro storia d’amore, avrei
sicuramente più successo: la storia tra il filosofo filo-nazista e
la ragazza-allieva ebrea. Ma non era questo che mi interessava.
Inoltre lei parla sempre del nazista Eichmann come di qualcuno che
non sa pensare, è lei la pensatrice e Heidegger era il suo maestro
di pensiero. Un maestro che, nonostante tutto, cadde di fronte al
nazismo.
Ma con la Arendt resta questa
utopia della filosofia come qualcosa che può salvare la
persona.
– Come mai il film esce solo per
2 giorni?
Draicchio:In
realtà il film doveva uscire lo scorso ottobre, ma poi non è stato
possibile. E quindi abbiamo ri-organizzato in poco tempo per farlo
uscire adesso, in occasione della Giornata della Memoria. Esce il
27 e il 28 ma poi forse continuerà ad essere nelle sale, in circa
100 sale italiane. C’è una grande attenzione da parte di molte
associazioni, per non parlare delle scuole, quindi speriamo possa
proseguire il suo percorso.
– Secondo lei, l’orrore di
un’esperienza come il nazismo come è potuto accadere nella
Germania, un paese civile? Forse l’abitudine che il popolo tedesco
ha sempre avuto, sin dall’infanzia, nei confronti
dell’obbedienza?
M.V.T:Forse
sì, anche. L’obbedienza, sin dai tempi della Prussia, era
considerata una delle “virtù” e dei pregi del popolo tedesco. Può
darsi che questo fattore storico abbia contribuito.
–Che risposta di pubblico ha
avuto il film in Germania e America?
M.V.T:Per ora
sta avendo successo in Germania, Francia, Spagna e America. Per
essere un film così difficile sta andando molto bene, e ne sono
felice: ho aspettato 8 anni per trovare i fondi. In Germania c’è
stata solo la polemica di qualche storico che dice di aver trovato
dei documenti dimostranti la falsità di Eichmann. Ma quando si fa
un film sulla Arendt, bisogna seguire lei, il suo pensiero, senza
andare oltre o cercare di scoprire e narrare la Storia.
Anche l’ultimo assistente di
Hannah ha molto apprezzato l’opera, dicendomi che per la prima
volta in un unico film vengono mostrate la parte privata e quella
intellettuale della Arendt. È uscito anche in Israele, dove ho
avuto molti supporti, tra cui quello della Film Commission. Strano
considerato che il suo libro (La banalità del male, ndr), in
Israele è uscito solo nel 2002 per la controversia che lei aveva
avuto con Gurian.
Jc è una guardia
carceraria, che vive una vita tranquilla, la sua unica stravaganza
è andare a ballare il tango una volta alla settimana. Una sera
durante la lezione gli capita di ballare con la nuova arrivata,
Alice (Anne Paulicevich). Il giorno dopo, durante l’orario
visite, scoprirà che è la moglie e la compagna di due detenuti
Fernand (Sergi Lopez) e Dominic (Jan Hammenecker),
amici di lunga data e complici di un crimine.
Tango Libre è l’ultimo
capitolo della trilogia di Fréderic Fonteyne sulle donne e
sull’amore, la storia è una tragicommedia che riesce con un
originale ritmo narrativo a passare da un registro all’altro senza
influire sull’emozione della storia, facendola evolvere in risate e
riflessione. La sceneggiatura scritta da Anne Paulicevich
usa la nascita, le emozioni e le strutture del tango per dare lo
spessore a questi personaggi goffi e inverosimili. Il punto di
vista dello spettatore è quello della guardia carceraria,
interpretata da un bravissimo Francois Damiens, egli riesce
ad essere l’occhio senza giudizi sulla vicenda assurda di questo
nucleo familiare che convive in un esempio forzato di “famiglia
allargata” che porta con sé numerosi segreti e bugie.
JC folgorato dalla sensualità di Alice
e del suo spirito sfacciato e ribelle, viene catturato nel ritmo
vorticoso di questo triangolo, registrando ogni espressione e
parola che avviene nella stanza delle visite, il vero luogo in cui
nascono gli inneschi della storia: la questione della paternità di
Antonio (Zacharie Chasseriaud) e la vita sentimentale di
Alice. Ma è attraverso il cambio di ottica di JC, che pian piano
esce dall’acquario in cui si è costretto a vivere per anni, che
assistiamo ai percorsi dei desideri che si fanno strada e che vanno
oltre le apparenze dei luoghi in cui si vive.
Il regista belga riesce ad
incanalare le emozioni dei suoi personaggi, contraddistinti
perlopiù da rabbia, gelosia e frustrazione nel ritmo del tango. Usa
dettagli lì dove il corpo si esprime meglio al ritmo di passi e
lunghi dialoghi dove vuole far arrivare la risata, bilanciando così
la storia ed arricchendola di sfumature. Prezioso è il lavoro nel
montaggio di Ewin Ryckaert, che in due particolari sequenze,
la prima sala visite e la sequenza in carcere del ballerino
Chico Frumboli sottolinea il ritmo andante dei personaggi ed
il fulcro della storia, l’amore impossibile e il desiderio di
libertà.
Tango Libre esprime la
bravura di Fonteyne nel conoscere il linguaggio cinematografico e i
generi che lo compongono imponendo così uno stile del tutto
originale che lascia il segno, ma gli eventi messi in moto da
sceneggiatura non riescono ad avere la stessa forza nel finale, che
appare eccessivo e forzato.
Avvalendosi della straordinaria
interpretazione di Barbara Sukowa, Margarethe Von
Trotta ricostruisce il periodo newyorkese di Hannah
Arendt, la filosofa ebreo-tedesca che scappò dagli orrori
della Germania hitleriana per rifugiarsi negli Stati Uniti con il
marito Einrich Blucher (un ottimo Axel Milberg).
Tralasciando i primi anni del suo inserimento nel contesto
universitario americano, il film mostra la Arendt inviata del
New Yorker in Israele, dove nel ‘61 assiste al processo
contro il criminale nazista Adolf Eichmann, responsabile della
deportazione degli ebrei dalla Germania e dai Paesi Europei
occupati.
Un incontro che scosse
profondamente le “aspettative” della filosofa, certa che si sarebbe
trovata di fronte a un mostro, la personificazione del male a tutti
gli effetti. E invece nell’aula del tribunale di Gerusalemme
scoprirà un uomo mediocre, un burocrate sottomesso al Terzo Reich,
incapace di pensare in maniera autonoma: un “nessuno” che per tutta
la durata del processo si dichiarerà “non colpevole delle accuse”.
L’enigma del contrasto tra la mediocrità dell’individuo e
l’assoluta malvagità delle sue azioni sarà al centro dei dibattiti
che la Arendt quotidianamente intrattiene col marito, con la fidata
amica-assistente Lotte (Julia Jentsch), e con la
migliore amica americana Mary McCarthy (Janet
McTeer). E che porteranno la Arendt ad una teoria tanto
rivoluzionaria quanto pericolosa, espressa nei 5 articoli in
seguito pubblicati sul New Yoker e custodita nel celebre
libro La banalità nel male, ben presto nel mirino delle
accuse di amici e colleghi.
Hannah Arendt, il film
Distribuito dalla Ripley’s,
Hannah Arendt della Von Trotta non delude e tiene
alta l’attenzione per tutti i suoi 113 minuti, particolarmente
intenso in quei primi piani della protagonista, catturata mentre
riflette in silenzio, che riescono a traghettare lo spettatore
verso la complessità del suo pensiero. La bravura della regista sta
anzitutto nell’aver saputo mostrare lo spessore ed il rigore
filosofico che dominarono interamente la vita della Arendt, senza
nulla togliere al coinvolgimento emotivo del film e alla
scorrevolezza del plot. Un crescendo intellettuale che culmina con
il discorso finale – meraviglioso – che la Arendt tiene nell’aula
universitaria della New School for Social Research, dove nel giro
di 8 minuti spiega la sua volontà di capire, base
imprescindibile delle teorie formulate su Eichmann.
Tra i flashback sulla relazione di
gioventù col filosofo Heiddeger e l’intelligente scelta di usare
filmati d’archivio per mostrare il “vero” Eichmann, il film della
Von Trotta affascina e convince, accompagnato dalle efficaci
musiche di Greg Vittore e dall’ottima fotografia
di Caroline Champetier. Ci auguriamo che, come
ipotizzato dai distributori, Hannah Arendt
continui davvero ad essere proiettato dopo le date stabilite del 27
e 28 gennaio.
Dopo la scottante
delusione per i fan dovuta alla conferma dell’assenza
in Jurassic Worlddello storico
Alan Grant (Sam Neil), qui la notizia, un nuovo volto giunge ad
arricchire il cast del quarto episodio dedicato alla saga
inaugurata da Steven Spielbergnel 1993 e
basata sull’omonimo libro scritto da Michael
Chricton.
La notizia ci giunge direttamente
dall’autorevole tastiera di Ron
Howard che, attraverso un cinguettio sul noto social
network Twitter ha confermato la presenza
di Chris Pratt nel cast
di Jurassic World.
Qui di seguito vi proponiamo il
tweet in questione:
Probabilmente Pratt interpreterà il
ruolo di un ex militare incaricato di scortare il gruppo di
scienziati di cui fa parte Bryce Dallas
Howard, figlia dello stesso Ron
Howard.
Protagonisti della pellicola
sono al momento confermati Chris
Pratt, Bryce Dallas Howard, Ty
Simpkins, Jake Johnson, Nick Robinson e Irrfan
Khan.
Jurassic
World sarà diretto da Colin
Trevorrow (Safety Not Guardanteed),
accompagnato nella sceneggiatura da Derek
Connolly, e arriverà in 3D nelle sale USA a partire
dal 12 Giugno 2015. Frank
Marshall e Pat
Crowley sono i produttori della
pellicola. Steve Spielberg sarà il
produttore esecutivo del sequel ed affiancherà il regista nella
lavorazione del film. In questo quarto capitolo saranno inseriti
nuovi dinosauri acquatici, ma soprattutto un nuovo temibile
dinosauro che potrebbe essere l’erede del famoso T-Rex che tutti
noi ben conosciamo.
Il Sundance Film
Festival, che si terrà fra il 16 ed il 26 gennaio nella
solita Park City, arricchisce il proprio programma di un’ulteriore
pellicola. Proprio nel corso della kermesse dedicata alla
promozione del cinema indipendente, Richard
Linklater presenterà il
suo Boyhood, un film sperimentale
girato nel corso di molti anni.
Boyhoodè un film particolare le cui
riprese iniziarono nel 2002 e si sono protratte sino allo scorso
anno, suddivise in brevi sessioni settimanali nel corso degli anni
al fine di raccontare la storia di due fratelli Mason
(Ellar Coltrane) e Samantha (Lori
Linklater) e di seguire la crescita dello
stesso Coltrane, protagonista della pellicola che al
primo giorno di riprese aveva appena sette anni.
Nel cast, oltre Ellar
Coltrane e Lori
Linklater, risaltano i nomi di Ethan
Hawke e Patricia Arquette.
Richard Linklater
non è nuovo ad esperimenti sulla cronologia dei personaggi. Allo
scorso anno, infatti, risale Before
Midnight, pellicola che vedeva
protagonisti Ethan
Hawke e Julie Delpy, nonché
terzo episodio della trilogia dedicata a Jesse e Celine, una coppia
d’amanti di cui il regista ha analizzato la relazione nel corso
degli anni.
Il film, attorno a cui è innegabile
che vi sia grande curiosità, sarà presentata domenica 19
gennaio.
Come vi avevamo
accennato lo scorso 9 gennaio, l’attrice premio
Oscar Meryl Streep si era pronunciata con
toni non proprio favorevoli nei confronti di Walt Disney, storico padre
di Topolino nonché fondatore
della Walt Disney Company.
Secondo Meryl
Streep, infatti, molti dei colleghi del compianto Mr.
Disney non esitavano a definirlo come un
antisemita bigotto ed un deciso detrattore della figura femminile.
A sostegno delle parole dell’attrice ci giungono recenti le
dichiarazioni di Abigail Disney, nipote
di Roy O. Disney, co-fondatore della
compagnia e fratello del più noto Walt.
Abigail,
intervenuta a distanza di quasi una settimana, ha così esposto il
suo punto di vista: “Antisemita? Accertato. Misogeno?
Certamente!! Razzista? Suvvia ha fatto un film (Il Libro della
Giunga) circa il dover stare ‘con la propria
specie’. […] Di quante
informazioni necessitate ancora? Ma dannazione era davvero bravo
nel fare i film ed il suo lavoro ha reso felici bilioni di persone.
Non c’è nulla da negare.”
Inoltre, in relazione al
recente Saving Mr.
BanksAbigail ha così
continuato: “So che era un uomo dei suoi tempi e posso
perdonarlo, ma Saving Mr. Banks è uno sfacciato
tentativo di tirar fuori un santo dall’uomo. Non era sicuramente un
diavolo, ma neppure un angelo.”
Ed infine, in relazione alle parole
di Meryl Streep: “Ha detto esattamente
quello che ho detto io circa come, nonostante tutto, la sua visione
fosse incredibile ed ha portato gioia a tante persone nel mondo.
Perciò dico Brava Meryl!”.
Attualmente
la Disney sembra aver preferito ignorare la
faccenda non rilasciando alcuna dichiarazione ufficiale.
La Warner Bros.
Pictures ha deciso di far tornare nuovamente al
cinema Gravity, film
rivelazione del 2013 nonché fresco vincitore
del Golden Globes alla miglior regia
per Alfonso Cuaron.
Secondo le ultime
notizie Gravity, il
cui esordio nelle sale risale al 4 ottobre 2013, sarà distribuito
nuovamente venerdì prossimo in oltre 900 cinema sul territorio
nazionale, rilanciando così un prodotto che aveva raccolto oltre
670 milioni di dollari nel mondo.
A commentare questo gradito
ritorno Dan Fellman, presidente del settore
Domestic Distribution alla Warner Bros.
Pictures.
“Siamo elettrizzati dalle tante
approvazioni
per Gravity che hanno
generato un rinnovato passaparola e desiderio di vedere il film,
che sia per la prima volta o una seconda esperienza. Vogliamo dare
al pubblico una nuova opportunità per vederlo così come andava
visto: al cinema.”
La decisione arriva nell’ambito
della campagna pubblicitaria in vista dei
prossimi Academy Awards.
I premi Oscar Sandra
Bullock e George Clooney sono i
protagonisti di Gravity, un thriller
mozzafiato che trascina il pubblico alla deriva nello spazio
profondo.
Gravity, il film
Il film si basa su una
sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás
Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre
la fotografia è curata da Emmanuel
Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle
numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la
tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà
in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4
ottobre.
Trama:
Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan
Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione
sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George
Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua
ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una
passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il
terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e Stone
e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità
completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio
assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto
con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura
si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco
ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe
essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante
distesa dello spazio.
A braccetto con gli
Oscar, ogni anno immancabili e sempre un pizzico più divertenti, ci
sono i Razzie Awards 2014, i premi al peggio del cinema in
circolazione quest’anno. Il decisamente poco ambito riconoscimento
è giunto alla 34esima edizione e visto che domani verranno
annunciate le nomination agli Oscar, un giorno prima (cosa che si
verifica anche con la premiazione) ecco che arrivano le nomination
ai Razzie Awards 2014.
Di seguito la lista dei poco
lusingati nominati:
WORST PICTURE
After Earth
Grown Ups 2
The Lone Ranger
A Madea Christmas
Movie 43
WORST ACTOR
Johnny Depp: The Lone Ranger
Ashton Kutcher: Jobs
Adam Sandler: Grown Ups 2
Jaden Smith: After Earth
Sylvester Stallone: Bullet To The Head, Escape Plan, Grudge
Match
WORST ACTRESS
Halle Berry: Movie 43, The Call
Selena Gomez: Getaway
Lindsay Lohan: The Canyons
Tyler Perry: A Madea Christmas
Naomi Watts: Diana, Movie 43
WORST SUPPORTING ACTRESS
Lady Gaga: Machete Kills
Salma Hayek: Grown Ups 2
Katherine Heigl: The Big Wedding
Kim Kardashian: Tyler Perry’s Temptation
Lindsay Lohan: In-App-Propriate Comedy, Scary Movie 5
WORST SUPPORTING ACTOR
Chris Brown: Battle Of The Year
Larry the Cable Guy: A Madea Christmas
Taylor Lautner: Grown Ups 2
Will Smith: After Earth
Nick Swardson: A Haunted House, Grown Ups 2
WORST DIRECTOR
The 13 People Who Directed Movie 43
Dennis Dugan: Grown Ups 2
Tyler Perry: A Madea Christmas, Temptation
M. Night Shyamalan: After Earth
Gore Verbinski: The Lone Ranger
WORST SCREEN COMBO
The Entire Cast of Groan-Ups, Too
The Entire Cast of Movie 43
Lindsay Lohan & Charlie Sheen: Scary Movie 5
Tyler Perry & EITHER Larry the Cable Guy OR That Worn-Out Wig &
Dress: A Madea Christmas
Jaden Smith & Will Smith on Planet Nepotism: After
Earth
WORST SCREENPLAY
After Earth: Screenplay by Gary Whitta and M. Night Shyamalan,
Story by Will Smith
Grown Ups 2: Written by Fred Wolfe & Adam Sandler & Tim Herlihy
The Lone Ranger: Screen Story & Screenplay by Ted Elliott, Justin
Haythe & Terry Rosso
A Madea Christmas: Written by Tyler Perry
Movie 43: Written by 19 “Screenwriters”
WORST REMAKE, RIP-OFF or SEQUEL
Grown Ups 2
Hangover III
The Lone Ranger
Scary Movie 5
Smurfs 2
Intervenuto nel corso
del Television Critics Association
Tour in merito all’idea dietro il Network
televisivo El Rey e circa la realizzazione
della serie dedicata a Dal Tramonto
all’Alba, Robert Rodriguez si è
lasciato sfuggire alcune dichiarazioni anche sul secondo capito
della serie dedicata alle graphic novel di Frank
Miller Sin City: A Dame ToKill
For, seguito della pellicola pubblicata nel 2005.
Interrogato circa l’evoluzione della
tecnologia dietro Sin City
nell’ultimo decennio, Rodriguez si è
così pronunciato:
“Quella tecnologia è migliorata
molto. Abbiamo girato in 3D, così sarà come essere completamente
immersi nel mondo di Sin City. Ciò che è
davvero straordinario sono le storie ed i personaggi. Quando
vedrete il primo trailer vi verrà da dire ‘Ok, voglio andare lì’
Vorrete davvero tornare in quel mondo. Questo è ciò che amo della
TV. Quando creiamo qualcosa saremo in grado di tenere le persone in
quel mondo solo se lo ameranno. La gente è arrabbiata perché ha
dovuto aspettare a lungo. Sono passati sette anni dall’ultimo
Sin City. Se riusciremo a fare qualcosa e ad
essere innovativi, e creeremo qualcosa di veramente cool
continueremo ad andare avanti, così la gente potrà fare di ciò pare
della loro dieta.”
Il cinema è sempre stato sensibile
alla materia dell’Olocausto, grandi capolavori del cinema sono nati
sulle ceneri di questa immane tragedia dell’umanità voluta
dall’umanità stessa, e il grande maestro Alfred
Hitchcock, noto per i suoi racconti dell’orrore delle
umane storture non è certo rimasto insensibile alla materia.
Uscirà infatti entro quest’anno la
versione integrale del documentario girato dal grande regista sulla
liberazione dei lager nazisti. L’Imperial war museum sta infatti
lavorando al restauro della pellicola includendo nel lavoro del
materiale mai utilizzato e che parte da un primo blocco che
Hitchcock elaborò, su richiesta dell’amico
produttore Sidney Bernstein, partendo dal
materiale girato nel 1945 sul campo dai militari americani e russi
che liberarono i campi di concentramento in territorio nazista. Ma
il regista lasciò l’opera incompiuta, turbato dall’orrore che le
immagini mostravano.
Il materiale venne accantonato in un primo momento perchè troppo
crudo e sicuramente un ostacolo per la pace europea, ma venne poi
razionalizzato in un film presentato nel 1984 al Festival di
Berlino, con il titolo Memory of the
camps, trasmesso poi dalla tv statunitense Pbs.Di
seguito una versione parziale del lavoro di
Hitchcock, che sarà disponibile entro quest’anno
in versione integrale:
Si intitolerà “All Hail
The King” l’ inedito corto Marvel che sarà tra i contenuti
speciali di Thor The Dark Worldche sarà
disponibile in Blu-ray 3D, Blu-ray e DVD dal 12 marzo. Dopo i fatti
narrati in Iron
Man 3, Trevor Slattery, è imprigionato in un
carcere di massima sicurezza. Questo nuovo ruolo ha portato a
Trevor tantissima visibilità mediatica e così l’attore accetta di
farsi intervistare per un documentario che riserverà molte
sorprese.
Diretto da Drew
Pearce e interpretato da Sir Ben
Kingsleyn e Scoot McNairy “All Hail The
King” terrà i fan dei supereroi Marvel con il fiato sospeso per 14
adrenalinici minuti. Scopri le prime immagini a questo link.
Il film MarvelThor: The Dark Worldriporta
sul grande schermo Thor, il potente vendicatore, in lotta per
salvare la Terra e i Nove Regni da un oscuro nemico più antico
dell’universo stesso. Dopo i film MarvelThor e The
Avengers, Thor torna a combattere per riportare l’ordine tra i
pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith
minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un
nemico al quale né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve
intraprendere il viaggio più pericoloso e introspettivo della sua
vita, costretto a stringere un’alleanza con lo sleale Loki per
salvare non solo il suo popolo e coloro che ama… ma l’intero
universo.
Non arrivano buone notizie
per The Wolf of Wall
Street, ultima fatica cinematografica
firmata Martin Scorsese ed interpretata
da Leonardo Di Caprio, ormai assiduo
collaboratore del regista newyorkese e reduce del trionfo
ai Golden Globe in qualità di miglior attore
protagonista.
Fonti dell’ultima ora rivelano che
la pellicola, indubbiamente carica di contenuti a sfondo sessuale e
di espliciti riferimenti all’uso di droghe, sarebbe in procinto di
essere bannata dai mercati di Malesia e Nepal, mentre sarà soggetta
ad una forte censura in India e Libano. La situazione non
differisce a Singapore dove The Wolf of Wall
Streetsarà sottoposto a numerosi tagli e
proiettato unicamente in un ristretto numero di sale autorizzate in
cui la visione sarà ammessa solamente agli over 21.
In India sarebbe stata tagliata
addirittura la sequenza iniziale del film, oltre ad altre due a
sfondo sessuale, quali un’orgia gay e l’atto di masturbazione
pubblica da parte di Jonah Hill.
Christian Mercuri,
presidente della Red Granite, compagnia che
ha preso parte alla produzione del film, ha così commentato la
questione:
“Alcuni contenuti del film lo
rendono difficile in certi territori in cui è prevista una censura
capace di bannare la pellicola. Certamente ci dispiace che qualcuno
stia tagliando il nostro film, ma ogni territorio è
differente.”
Inoltre Mercuri ha voluto esprimere un
pensiero su ciò che gli sembra essere un paradosso: “Se hai un
film altamente violento questo non sarà un problema negli Stati
Uniti, in Asia o in Medio Oriente, al contrario sarà un problema in
Europa.”
Questa la trama del film: Jordan
Belfort, uno dei broker di maggior successo nella storia di Wall
Street, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo aver rifiutato
di collaborare alle indagini su di un massiccio caso di frode atto
a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni ’90 a Wall
Street e nel mondo bancario americano. Il film è l’adattamento
cinematografico dell’omonimo libro autobiografico di Jordan
Belfort. La pellicola segna la quinta collaborazione tra Martin Scorsese e
Leonardo DiCaprio.
Durante la produzione di
Lo Saguardo di Satana Carrie, era stato
annunciato che il film avrebbe previsto, nella versione home video,
un finale alternativo. Grazie a peliblog.com vi mostriamo una
versione bootleg del filmato che, per fortuna, non è finito nel
final cut del film che vedrete al cinema.
Vi ricordiamo
cheCarrieè il remake del
film del 1976 diretto da Brian De
Palma. Ad interpretare il ruolo che fu
di Sissy Spacek ci sarà, per questa
versione del 2013, la
giovane Chloe Grace Moretz,
mentre Julianne Moore interpreta
la sua fanatica madre. Il film uscirà il 16 gennaio in Italia.
Completato il cast del film diretto
da Kimberly Peirce (Boys don’t
cry)Alex
Russell, Ansel
Elgort, Gabriella
Wilde. La pellicola è basata sull’omonimo
romanzo breve di Stephen King.
Trama: Tratto dal romanzo di Stephen
King, il film è il remake di Carrie, lo sguardo di Satana diretto
nel 1976 da Brian De Palma con protagonista Sissy Spacek.
Protagonista della storia è Carrie White, un’adolescente
complessata per l’educazione sbagliata ricevuta dalla madre nonché
zimbello della scuola dove viene ridicolizzata di continuo. Quando
Carrie scopre di avere dei misteriosi poteri telecinetici inizierà
ad usarli per vendicarsi.