Home Blog Pagina 2823

Grandi Speranze: recensione del film di Mike Newell

0
Grandi Speranze: recensione del film di Mike Newell

Nel periodo di povertà creativa in cui versa il cinema, sembra naturale rivolgersi ai franchise di successo o alla letteratura, che da sempre offre tanto materiale da riportare sul grande schermo. E’ quello che deve aver pensato anche Mike Newell quando ha accettato di mettersi al timore dell’adattamento cinematografico di Grandi Speranze, dall’omonimo capolavoro letterario di Charles Dickens.

Grandi Speranze, come il romanzo, segue le vicissitudini di Pip, giovanotto povero e orfano, ma dalle grandi speranze, che sogna di diventare un gentiluomo e di poter ambire finalmente alle attenzioni di Estella, viziata e altezzosa signora che Pip ha incontrato da bambino e che non ha mai lasciato i suoi pensieri.

La comparsa di un misterioso benefattore permette al ragazzo di lasciare la bottega di fabbro dove lavora da apprendista e di trasferirsi a Londra, dove imparerà le buone maniere, entrerà a contatto con la società bene londinese e rivedrà, cresciuta e sempre più bella, la corteggiatissima Estella. La vita del giovane sembra assumere così una piega definita, fino a quando oscure rivelazione sulla vera identità del suo benefattore non metteranno in crisi le sue certezze e in pericolo la sua vita.

Recensione film Grandi Speranze di Mike Newell

Il regista di Quattro Matrimoni e un Funerale si trova a gestire un cast straordinario di attori preparatissimi insieme ad una grande storia romantica in cui i valori predominanti sono l’onore, l’amore e l’orgoglio, il tutto però tenuto insieme da una sceneggiatura frettolosa e un po’ discontinua, che regala una serie di quadri senza avere la capacità di dare una sensazione di continuum alla storia.

David Nicholls, autore del bellissimo romanzo Un Giorno, si cimenta di nuovo nella sceneggiatura, dopo aver adattato per lo schermo nel 2011 il suo stesso libro, e come è capitato per One Day, anche per Great Expectations l’operazione non può considerarsi riuscita.

Grandi SperanzeIn tutta la storia aleggia la fretta di raggiungere i momenti salienti dell’intreccio, lasciandoseli sfuggire una volta che si presentano, senza nemmeno riuscire a dare ritmo alla storia, anzi, lasciandola scorrere lentamente e senza emozioni. Unici momenti importanti da un punto di vista cinematografico, soprattutto per la bravura degli attori, sono quelli in cui emerge la scrittura di Dickens, ad esempio citiamo la dichiarazione di amore totale e incondizionato che Pip fa ad Estella, oppure la rivelazione di Magwitch al protagonista.

Il cast, completamente prelevato dai teatri inglesi, vede in prima fila il giovane ma promettente Jeremy Irvine nel ruolo di Pip, già visto in War Horse di Steven Spielberg e come in quel caso chiamato a sollevare le sorti di un film mediocre; il magnifico Ralph Fiennes è Magwitch, mentre Miss Havisham è interpretata con il consueto e gradevole livello di follia da Helena Bonham Carter, che sembra trovare in questi ruoli borderline il suo stato naturale. Completano il cast Jason Flemyng, Robbie Coltrane e la bellissima Holliday Grainger, già vista in Jane Eyre e che tra poco vedremo in un altro atteso cine-romanzo, l’Anna Karenina di Joe Wright.

L’indiscutibile bravura degli attori però non basta a dare ritmo ad un film che dovrebbe fare dell’intreccio di sceneggiatura il suo punto forte ma che invece proprio su questo punto si accascia. Peccato per Newell che dopo aver dato vita a tanti capolavori, sembra stentare a ritrovare quella verve che l’ha reso famoso e apprezzato.

Tutti i (doppi) volti cinematografici di Edward Norton

Tutti i (doppi) volti cinematografici di Edward Norton

Attore, regista, produttore cinematografico, sceneggiatore (non accreditato), attivista sociale, ambientalista e tanto altro: stiamo parlando di Edward Norton, conosciuto nel mondo dello show business come attore dal grande talento ed estremamente perfezionista.

Edward Norton, biografia

Nato nel 1969 a Baltimora, nel Maryland, da padre avvocato e madre insegnante, Norton dimostra fin da piccolo di avere una passione per la recitazione, ma passeranno molti anni prima che questa diventi la sua priorità nella vita. Dopo essersi laureato nel 1991 a Yale in Storia, si trasferisce brevemente a Osaka, in Giappone, per lavorare nella compagnia no-profit del nonno, l’Enterprise Foundation. Tornato a New York per seguire la sua passione, frequenta alcune scuole di recitazione e nel 1996 trova un ingaggio nella Signature Theater Company, che stava mettendo in scena il dramma di Edward Albee, Fragments.

Edward Norton, film e filmografia

In quel periodo, partecipa ai provini per il thriller Schegge di Paura (Primal Fear), lasciando tutti a bocca aperta per l’interpretazione del giovane Aaron, a cui aggiunge di sua iniziativa il difetto della balbuzie. Il film, diretto da Gregory Hoblit, è basato sul romanzo giallo di Willem Diehl e racconta la vicenda del brillante avvocato penalista Martin Vain (Richard Gere), deciso a difendere il diciannovenne chierichetto Aaron Stampler, che è accusato di avere ucciso con 78 coltellate l’arcivescovo di Chicago Richard Rushman.

La strabiliante performance di Norton gli regala subito la sua prima nomination come Miglior Attore Non Protagonista alla 69^ edizione degli Academy Awards (vinto da Cuba Gooding Jr. per Jerry Maguire) e il premio nella stessa categoria ai Golden Globe. Prima che il film uscisse nelle sale, si era già sparsa la voce del suo talento, procurandogli nello stesso anno altre due parti, in Larry Flynt – Oltre lo Scandolo di Milos Forman e in Tutti Dicono I Love You di Woody Allen. Nel bio-pic sull’editore della rivista erotica Hustler, Norton interpreta il ruolo dell’avvocato e amico di Flynt, Alan Isaacman, mentre nel musical romantico di Woody Allen è Holden, un giovane innamorato che rischia di perdere la sua promessa sposa (Drew Barrymore). Attraverso i due lungometraggi, molto diversi per genere, Norton mostra ancora una volta in maniera convincente le sue capacità attoriali e, per la prima volta, quelle canore, caratteristiche che gli porteranno varie nomination come Miglior Attore Non Protagonista e Miglior Performance Rivelazione.

Due anni dopo, nel 1998, torna nelle sale con Il Giocatore (Rounders) di John Dahl, un film drammatico che si sviluppa intorno al gioco e al vizio del poker, nel quale interpreta Worm, l’amico baro del protagonista Mike McDermott /Matt Damon.

Edward NortonTuttavia, il film dell’anno per Edward Norton è American History X, lungometraggio drammatico di Tony Kaye, incentrato sulla questione sociale del razzismo negli Stati Uniti, in particolare dei Nazi Skinhead.

Per interpretare la parte dello skinheah Derek Vinyard, Norton mette su 9 kg di muscoli, ma sono il suo talento e la sua intelligenza a permettergli di rappresentare in modo sublime la metamorfosi che vive il suo personaggio. Questa sua capacità d’impersonare figure con più personalità diventerà ben presto una cifra stilistica evidente nell’arco di tutta la sua carriera. Grazie a questo ruolo, Edward Norton ottiene molte nomination come Miglior Attore, alcune vinte, altre perse, come la seconda nomination agli Oscar.

Nello stesso anno è contattato da David Fincher, che dopo aver visto la sua perfomance in Larry Flynt lo vuole nel ruolo di co-protagonista/narratore in Fight Club, accanto a Brad Pitt/Tyler Durden. Quando il film esce nelle sale l’anno successivo non ci vuole molto perché entri a far parte dei cult generazionali degli anni ’90; Edward Norton si afferma come star di Hollywood e come attore d’indiscusso talento, ricevendo anche il simpatico premio agli MTV Movie Award per il Miglior Combattimento (contro se stesso).

Nel 2000 esce al cinema il suo primo film da regista e da produttore, dedicato alla madre morta di cancro nel 1997. Si tratta di Tentazioni d’Amore (Keeping The Faith), una commedia romantica nella quale interpreta un giovane prete innamorato della sua vecchia amica d’infanzia (Jenna Elfman), che è allo stesso tempo l’oggetto del desiderio del suo amico rabbino (Ben Stiller). Finalmente ritroviamo Norton nei panni di un personaggio più leggero, lontano dai toni cupi e seri dei suoi ultimi ingaggi. La critica americana apprezza il lavoro dell’esordiente regista, che ci regala una storia d’amore con qualcosa in più rispetto alle altre. Lo stesso anno presta la voce a Demon Bradley, un personaggio dei Simpson, nell’episodio “Truffa oggi… truffa domani!”.

Nel 2001, sebbene non entusiasta della sceneggiatura, accetta una parte in The Score per poter lavorare con Robert De Niro e Marlon Brando. Nick Wells/De Niro, abilissimo ladro di gioielli e opere d’arte, gestisce come copertura un ristorante a Montreal, Quebec, ed è pronto a ritirarsi con la sua compagna in un posto esotico. Tuttavia, il suo vecchio amico e socio Max/Brando lo convince a rubare un oggetto dal valore di 4 mln di dollari, custodito nell’ufficio della Dogana; tutto questo grazie all’aiuto di un suo uomo che lavora all’interno, Jack Teller/Norton, che però, non renderà le cose facili a Wells, cercando di incastrarlo. Il thriller di Frank Oz non convince la critica, al contrario di Robert De Niro ed Edward Norton, il quale, quest’ultimo, mostra bene le tre diverse sfaccettature del suo personaggio.

Edward NortonIl successivo progetto a cui prende parte è Eliminate Smoochy (Death to Smoochy) di Danny De Vito: Norton interpreta Sheldon Mopes/Smoochy , un amato personaggio della Tv per bambini, che “Rainbow” Rudolph (Robin Williams) cerca di uccidere per riconquistare la sua popolarità. Totale flop nei cinema nordamericani, questa black-comedy offre almeno un buon terreno di gioco all’eclettico (e canterino) Edward Norton.

Sempre nel 2002, l’attore è in sala con altri tre lungometraggi: Frida di Julie Taymor, Red Dragon di Brett Ratner e La 25^ Ora di Spike Lee. Se nel bio-pic drammatico sulla pittrice messicana Frida Kahlo (Salma Hayek), Norton interpreta il piccolo ruolo di Nelson Rockefeller, negli altri due progetti ottiene quello di protagonista. Red Dragon, prequel de Il silenzio degli Innocenti, racconta di William Graham, ex-agente FBI, ritiratosi in Florida con la famiglia dopo aver rischiato la vita nel catturare il pericoloso serial killer Hannibal Lecter (Anthony Hopkins). Dopo tre anni, un suo vecchio collega gli chiede aiuto nel caso di un serial killer di famiglie, conosciuto come il “lupo mannaro”, Ralph Fiennes.

Il film di Ratner riceve una buona critica e, anche se il personaggio di William Graham risulta sulla carta il meno elaborato ed interessante, Norton ce la mette tutta per staccarlo dal fondo. Presentato in concorso al Festival di Berlino, La 25^ Ora è tratto dal romanzo omonimo di David Benioff ed è considerato il film più poetico di Spike Lee. La storia è ambientata a New York un anno dopo l’11 Settembre e racconta l’ultimo giorno di libertà di Monty Brogan, uno spacciatore di droga condannato a scontare 7 anni di carcere. Edward Norton (anche produttore) porta sullo schermo un personaggio complesso, confuso, tradito che cerca di capire com’è arrivato a quel punto della sua vita: un’intensa performance per quello che è stato definito un bellissimo film di denuncia e autoriflessione. Accanto a Norton, troviamo Philip Seymour Hoffman, Rosario Dawson, Brian Cox e Barry Pepper.

Nel 2003 si unisce malvolentieri al cast di The Italian Job di F. Gary Gray; infatti, in un’intervista rivela di aver preso parte al film esclusivamente per un vincolo contrattuale. Nell’action-thriller con Mark Walhberg/Charlie Croker e Charlize Theron/Stella Bridger, Norton interpreta (e non è la prima volta) il ruolo del traditore, del doppiogiochista Steve Frazelli, che ruba il bottino alla stessa banda di ladri di cui fa parte e ne uccide il capo, John Bridger/Donald Sutherland. Croker con l’aiuto di Stella e degli altri amici ladri cercherà di vendicarsi, recuperando l’oro rubato da Frazelli. Il personaggio di Norton non ha niente di nuovo rispetto agli altri di questo genere, non di meno è ben riuscito nel suo scopo. Nel 2004 produce il documentario Dirty Work di Tim Nackashi e David Sampliner.

Dopo una breve pausa dalle sale cinematografiche, ritorna nel 2005 con Le Crociate (Kingdom of Heaven) di Ridley Scott, dove interpreta efficacemente la parte di Re Baldovino IV di Gerusalemme, nonostante sia assolutamente irriconoscibile poiché col volto sfigurato dalla lebbra e sempre coperto da una maschera.

Nello stesso anno recita a fianco di Evan Rachel Wood e David Morse nel film indipendente Down in the Valley di David Jacobson. La storia racconta di un giovane uomo, Harlan/Norton, che crede di essere un cowboy e della sua breve ma intensa storia d’amore con Tobe/Wood, adolescente ribelle che vive insieme al padre Wade/Morse e al fratello minore Lonnie/Rory Culkin. L’interpretazione di Edward Norton, questa volta, non riesce a migliorare il risultato finale del film, lento e poco convincente.

Nel 2006 interpreta il ruolo del protagonista nel film di Neil Burger, The Illusionist. Eisenheim (Norton), un famoso illusionista della Vienna del 19° secolo, cerca di salvare la donna che ama, la duchessa Sophie (Jessica Biel), dal violento e arrogante futuro Imperatore, con il quale è fidanzata. Dopo aver inscenato la morte di Sophie, Eisenheim farà sì che gli indizi conducano l’onesto ispettore Uhl (Paul Giamatti) a sospettare del Principe Leopold (Rufus Sewell). In questo film giallo dai toni romantici, s’intrecciano magia e inganno, apparenza e realtà; l’interpretazione di Norton nelle vesti del “mago” incanta, ma perde fascino quando non è sul palco. Nello stesso anno recita accanto a Naomi Watts ne Il Velo Dipinto (The Painted Veil) di John Curran; una storia sì drammatica, ma che ci racconta in modo dolce e preciso la nascita dell’amore e le sue sfumature. L’alchimia tra i due protagonisti e la loro intensa performance contribuiscono nel rendere questo lungometraggio diverso dai soliti prodotti drammatico-sentimentali. Il lavoro di Norton nel corso del 2005 (Down in the Valley, The Illusionist, Il Velo Dipinto) verrà premiato con lo Special Award dalla San Diego Film Critics Society.

Dopo aver rifiutato la parte di Hulk nell’omonimo film del 2003, Edward Norton decide di accettarla nel sequel L’Incredibile Hulk del 2008, diretto da Louis Leterrier, spiegando che era stata la visione de Il signore degli Anelli di Jackson a dargli l’ispirazione e a fargli cambiare idea. Grande fan del fumetto (forse da qui la sua passione per i personaggi con la doppia personalità!), Norton contribuisce a riscrivere parte della sceneggiatura, ma vedendo respinte alcune idee decide di non partecipare alla promozione del film. La sua performance gli vale due nomination ai National Movie Awards (UK) come Miglior Attore e Miglior Supereroe, vinte rispettivamente da Johnny Depp/Sweeny Todd e da Il Cavaliere Oscuro.

Sempre nello stesso anno, è nelle sale col ruolo di Ray Tierney, un onesto poliziotto che si trova ad indagare su un caso di corruzione, che vede coinvolta la sua stessa famiglia. Si tratta di Pride and Glory – Il Prezzo dell’Onore, l’action-thriller diretto da Gavin O’Connor, presentato in concorso al Festival del Cinema di Roma; tra gli altri interpreti vediamo Colin Farrell, Jon Voight e Noah Emmerich.

Nel 2009 mette di nuovo alla prova le sue doti comiche e canore nell’episodio “Great Expections” della sit-com Modern Family, vestendo i panni di Izzy LaFontaine, un membro fittizio degli Spandau Ballet, reale band degli anni ’80. Nello stesso anno, lavora all’action-comedy scritta, interpretata e diretta da Tim Blake Nelson, Fratelli in Erba (Leaves of Grass), in cui recita un doppio ruolo, quello di due gemelli identici nell’aspetto e diversissimi in tutto il resto: ennesima e perfetta “doppia interpretazione” di Norton. L’anno successivo, nel thriller drammatico Stone, torna a lavorare sia con John Curran, che lo dirige, sia con Robert De Niro, che lo affianca sullo schermo insieme alla seducente Milla Jovovich; le critiche contrastanti si trovano d’accordo sulle eccezionali interpretazioni della Norton/Jovovich.

Dopodiché dobbiamo aspettare due anni prima di rivedere Edward Norton sugli schermi, nel ruolo di Byer, supervisore cattivo di Aaron Cross/Jeremy Renner. Si tratta del sequel The Bourne Legacy, diretto da Tony Gilroy, sceneggiatore degli altri tre film della saga Bourne. Ancora inedito nel nostro Paese, è Moonrise Kingdom – Una Fuga d’Amore di Wes Anderson, presentato come film d’apertura alla 65^ edizione del Festival di Cannes. La storia è ambientata negli anni ’60 su un’isoletta del New England e racconta, muovendosi sul confine di due generi (commedia/drammatico), l’amore tra due adolescenti che per stare insieme decidono di scappare, gettando tutta la comunità nel caos. Nel cast, insieme a Norton/capo boyscout Ward, troviamo Bruce Willis, Bill Murray, Frances McDormand e Tilda Swinton.

Nel 2012 Norton prende parte, insieme a Jack Black, Elijah Wood ed altri, al cortometraggio All In For The 99% di Joseph Quinn, a cui preme raccontare l’evento artistico e sociale tenutosi a Los Angeles il 31 marzo 2012, con lo scopo di avviare una campagna per la riforma finanziaria in favore delle arti.

Infine, tra i suoi camei, ricordiamo: una comparsa in After The Sunset (2004), un agente di polizia ne Il Primo dei Bugiardi (2009) e se stesso ne Il Dittatore (2012).

Come abbiamo detto all’inizio, Edward Norton non è solo un attore eclettico, che si adatta a tutti i generi e  budget; con la casa di produzione Class V Films, fondata nel 2003, insieme a suo fratello James, allo scrittore Stuart Blumberg e al produttore Bill Migliore, realizza film di finzione (Tentazioni irresistibili, Fratelli in erba, Il velo dipinto, Down in the Valley), documentari (By the People: The Election of Barack Obama) e serie tv (Undaunted Courage); collabora a volte come sceneggiatore (Frida, The Score, L’incredibile Hulk) e presta volentieri la sua voce come narratore di documentari televisivi e non.

Eletto Uomo Internazionale dell’Anno dalla rivista britannica GQ, Edward Norton è da apprezzare sotto ogni punto di vista.

Torna Wes Anderson con una fiaba delicata nel “regno della luna nascente”

Ha inaugurato l’ultima edizione del Festival di Cannes e sarà nelle sale italiane dal 5 dicembre 2012, distribuito dalla Lucky Red. Moonrise Kingdom è una delicata fiaba i cui morbidi colori pastello disegnano l’incantato mondo di Wes Anderson, un regista che ha sempre fatto dei suoi film delicate ed eclettiche opere visionarie, impregnate di quella sottile ironia che solo chi sceglie di prenderne parte, riesce a cogliere integralmente.

Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, quattro character poster IMAX

0
Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, quattro character poster IMAX

L’attesa si fa sempre più spasmodica e il countdown è iniziato. Mancano 14 giorni all’uscita de Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato ed ecco che HitFix mette a disposizione

Oscar 2013: shortlist sugli Effetti Visivi!

Oscar 2013: shortlist sugli Effetti Visivi!

Arriva direttamente dall’Academy Award la shortlist definitiva dei 10 film selezionati  per la categoria dei Migliori Effetti Visivi.

Ennio Morricone e Elisa per Quentin Tarantino

0
Ennio Morricone e Elisa per Quentin Tarantino

La colonna sonora di Django Unchained avrà due artisti d’eccezione. Infatti, il nuovo film di Quentin Tarantino avrà un brano inedito intitolato “Ancora qui” e composto appositamente da Ennio Morricone, con testo scritto e interpretato niente meno che da Elisa. L’etichetta del brano sarà la Sugar, la più importante casa discografica indipendente in Italia.

Vi ricordiamo che il film di Tarantino, un action-western, uscira’ negli Stati Uniti il 25 dicembre prossimo e conta su un cast di superstar tra cui Leonardo DiCaprio, Jamie Foxx, Christoph Waltz, Samuel L.Jackson. In Italia l’uscita e’ prevista per il 17 gennaio.

The Grey: recensione del film con Liam Neeson

0

The Grey è il film thriller del 2011 che ha trionfato al Box Office diretto da Joe Carnahan e con protagonista Liam Neeson, basato sul racconto Ghost Walker di Ian Mackenzie Jeffers.

The Grey, il film action thriller di sopravvivenza

John Ottway (Liam Neeson) è un tiratore scelto silenzioso e solitario. Senza amici e senza amore si trascina quotidianamente facendo il suo lavoro, che consiste nel proteggere gli operai di una raffineria in Alaska dagli attacchi di animali selvatici, e ricordando con malinconia i bei tempi in cui sua moglie era ancora viva. L’esilio al confine del mondo è quasi una scelta obbligata per lui e per i suoi simili, uomini persi, persone “non adatte al genere umano”, gente che scappa dalla civiltà per tornarci solo in vacanza.

Durante uno di questi viaggi temporanei, però, l’aereo su cui viaggia John precipita a causa di una tempesta e solo in pochi escono indenni dal disastro. Anche per loro, però, la vera salvezza è molto lontana: per raggiungere la civiltà e considerarsi fuori pericolo i protagonisti dovranno infatti battersi contro gelo, tempeste e un branco di lupi feroci.

Lo scontro uomo-natura, soggetto sempre affascinante e spesso inflazionato, in The Grey si sviluppa in un modo molto particolare: lo scontro tra esseri umani e lupi, infatti, prende le forme di una battaglia che ha una sfumatura ultraterrena e gli animali, lungi dall’essere rappresentati con realismo, sono enormi, crudeli e cacciano non solo per nutrirsi ma per sterminare la compagnia di uomini.

The Grey, Uomo-natura, bene-male

Purtroppo il desiderio di Joe Carnahan (regista e co-sceneggiatore) di trasformare una lotta uomo-natura in uno scontro bene-male è un punto debole per il film, poiché la sceneggiatura non dà le basi necessarie affinché questa mutazione avvenga senza apparire forzata. I lupi, infatti, presenze oscure nella notte e pericolo incombente sulla strada della salvezza, sono in un primo tempo temuti in quanto belve affamate che difendono il loro territorio, poi, senza alcun motivo apparente, iniziano ad incarnare una cattiveria più profonda e insondabile, per giungere, nel finale, ad una sorta di umanizzazione, con uno scontro frontale tra lupo capobranco e uomo capobranco.

The Grey filmAccanto a queste scivolate di scrittura e stile vi sono però anche aspetti interessanti. Ad esempio la scelta di affiancare un grande attore a volti poco noti, in modo che lo spettatore, fino alla fine, non può fare pronostici su chi si salverà e chi no. Tutti sono uguali (tranne Neeson), tutti possono morire in qualunque momento.

Nonostante la resa realistica dell’ambientazione, possibile grazie alle riprese in alta montagna, e la buona interpretazione da parte di tutto il cast, The Grey non si fa portatore di alcuna novità all’interno del suo genere e rimane al livello di un modesto film d’azione con qualche velleità di grandezza.

Tra queste velleità si segnala che il vero finale di The Grey, una scena di pochi secondi, appare alla fine dei titoli di coda.  Di sei minuti di titoli di coda.

Haifaa Al Mansour presenta a Roma La Bicicletta Verde

A seguito della proiezione de La Bicicletta Verde, la regista Haifaa Al Mansour hapresieduto una piacevole conferenza stampa con i giornalisti in sala. Con spontaneità e disinvoltura la regista si è esposta, narrando brevemente i percorsi educativi e formativi e tracciando un parallelismo con le dinamiche messe in scena nel film.

La Bicicletta Verde: recensione del film di Haifaa Al Mansour

La Bicicletta Verde: recensione del film di Haifaa Al Mansour

Non è finito il tempo in cui essere se stessi ed esprimere la propria libertà è sinonimo di sovversione verso la tradizione e le regole del Paese. La Bicicletta Verde, primo lungometraggio della prima regista donna saudita Haifaa Al Mansour, porta sulla scena la storia innocente e disinvolta di una bambina di 10 anni, dal carattere forte e determinato, che vuole esprimere in pieno se stessa.

Ma non sempre ciò che si è, è in regola con le aspettative sociali e morali del paese in cui si abita. Wadjda presa dagli impegni di scuola ma sempre libera per portare avanti i suoi interessi, sembra agire contro tutte le regole imposte nel suo microcosmo. A lei piace giocare con i bambini, non si cura molto delle regole religiose e morali, indossa scarpe occidentali e si distrae ascoltando musica di emittenti radio estere piuttosto che dedicarsi con attenzione ai compiti e alla lettura del Corano. E soprattutto desidera ardentemente una bicicletta per battere il suo amico Abdullah e dimostrare la sua superiorità e forza, nonostante la delicatezza femminile.

La Bicicletta Verde, il film

Le giornate a scuola sono scandite dalla vendita di bracciali, lavoro pomeridiano che svolge con minuzia per mettere da parte le cifra per l’acquisto della bici. Eppure Wadjda, piccola e indifesa, porta avanti con decisione la sua causa e cerca di risolvere i problemi della madre, troppo impegnata per capire le ambizioni della ragazza e preoccupata dal desiderio del marito di sposare una seconda donna. Libera da qualsiasi restrizione mentale, lontana dal tradizionalismo ottuso del luogo in cui vive Wadjda si impegna nella competizione religiosa per poter vincere l’ambito premio e quindi realizzare il suo piccolo sogno.

Accanto ad una personalità così limpida e decisa, per certi versi trasgressiva, si pone la critica accesa e tagliente della preside, donna tradizionalista, che rispetta le regole in pubblico per mantenere intatta la sua apparenza esteriore. La Bicicletta Verde regala al pubblico dei toni caldi e accesi, e descrive i tragitti che la bambina effettua per andare a svolgere il suo “dovere”, percorsi che ne rappresentano anche i suoi momenti di evasione e libertà. Sarà proprio nella via da casa a scuola che Wadjda incontra il suo caro amico di giochi e di competizione, ed è proprio lungo questa passeggiata che la ragazza fantastica e sogna il suo futuro, un futuro libero e svincolato da qualsiasi giudizio. Una libertà che per la sua età e la sua condizione si materializza in una bicicletta verde.

Paolo Genovese e il cast ci raccontano Una famiglia perfetta

Paolo Genovese e il cast ci raccontano Una famiglia perfetta

Il regista Paolo Genovese, assieme a gran parte del cast, al produttore Marco Belardi e a Giampaolo Letta di Medusa che distribuisce il film, ha incontrato la stampa per presentare la sua ultima fatica, Una famiglia perfetta, commedia di ambientazione natalizia, ma lontana dai “cinepanettoni” e più vicina all’ironia corrosiva della commedia all’italiana, in uscita anticipata il 29 novembre (anziché il 3 gennaio) in 430 copie circa. Interprete principale Sergio Castellitto (Leone), un uomo ricco e solo, che decide di reclutare una compagnia di attori che recitino la parte della sua “famiglia perfetta” il giorno di Natale.

Dietro le quinte di Vita di Pi di Ang Lee

0
Dietro le quinte di Vita di Pi di Ang Lee

Dietro le quinte di Vita di Pi,i l nuovo incredibile film del regista Premio Oscar, Ang Lee. La pellicola uscirà il 20 dicembre 2012, distribuito dalla Twentieth Century Fox. 

Christopher Nolan parla sul futuro di Batman!

0
Christopher Nolan parla sul futuro di Batman!

Dopo le numerosi voci degli ultimi giorni, arriva il commento di Christopher Nolan sul destino cinematografico di Batman. Il regista ha confermato il suo addio al personaggio,tuttavia lascia le porte aperte ad una nuova reinterpretazione del personaggio che secondo quest’ultimo non è legato ad un uomo ma è più un simbolo che può essere interpretato da chiunque.

“Per me, The Dark Knight Rises è specificamente e sicuramente la fine della storia di Batman, come l’ho voluta raccontare”, dice Nolan. “L’apertura alla natura di Batman è semplicemente un’idea molto importante che abbiamo voluto  nel film: Batman è un simbolo. Può essere chiunque, questo è un concetto molto importante che abbiamo voluto nel film.”

“Non tutti i fan di Batman sono  necessariamente d’accordo con questa interpretazione della filosofia del personaggio, ma per me tutto torna alla scena tra Bruce Wayne e Alfred nel jet privato a Batman Begins, che è stato cui l’unico modo che ho trovato per effettuare una caratterizzazione credibile di un ragazzo  che si trasforma in Batman,  un simbolo necessario per dare il via ad un cambiamento.

“Per questo è stato un processo temporaneo, forse un piano quinquennale, che verrebbe applicato per promuovere simbolicamente il bene di Gotham, una seconda occasione per la città” “Per me, quella missione per avere successo deve finere, quindi questa è la fine per me, e come ho detto, gli elementi aperti hanno tutti a che fare con l’idea tematica che Batman non era importante come un uomo, è più di questo. E ‘un simbolo, e il simbolo che continua a vivere. “

Vi ricordiamo che The Dark Knight Rises uscirà in DVD e Blu-ray il 3 dicembre 2012.

Fonte: Total Film

Secondo Trailer per Django Unchained di Tarantino

0
Secondo Trailer per Django Unchained di Tarantino

Ecco il secondo ed ultimo trailer di Django Unchained di Quentin Tarantino, ormai manca poco più di un mese e il filmato arriva da Yahoo Cinema. Godetevi il filmato: 

Bill Murray presenta il set di Moonrise Kingdom

0

Ecco il tour di Bill Murray sul set di Moonrise Kingdom: una fuga d’amore di Wes Anderson. Il film che ha aperto il Festival di Cannes 2012 e che vede protagonisti Edward Norton,

Una famiglia perfetta: recensione del film di Paolo Genovese

Una famiglia perfetta: recensione del film di Paolo Genovese

Dopo l’ultimo successo, Immaturi – Il viaggio, Paolo Genovese torna al cinema con Una famiglia perfetta, una commedia di ambientazione natalizia. Protagonisti della nuova commedia  un cast d’eccezione composto da Sergio Castellitto, Marco Giallini, Claudia Gerini, Francesca Neri, Carolina Crescentini, Eugenia Costantini, Ilaria Occhini, Romuald Klos, Paolo Calabresi, Maurizio Mattioli, Sergio Fiorentini, Eugenio Franceschini, Giacomo Nasta, Lorenzo Zurzolo.

In Una famiglia perfetta Leone è un ricco cinquantenne, solo, che vuole provare per una volta a vedere come sarebbe stata la sua vita se si fosse costruito una famiglia. Così scrittura una compagnia  di attori che recitino per lui la parte della famiglia perfetta il giorno di Natale. Arrivano perciò in una villa sulle colline umbre il capocomico Fortunato/Marco Giallini, sua moglie Carmen/Claudia Gerini, Rosa/Ilaria Occhini, attrice dal glorioso passato, e i giovani che attendono l’occasione della loro carriera: Sole/Carolina Crescentini, Luna/Eugenia Costantini e Pietro/Eugenio Franceschini, oltre ai piccoli Daniele e Lorenzo. Tutti dovranno recitare la parte scritta per loro nei dettagli da Leone e nessuno dovrà andarsene fino alla fine della messinscena, o non verranno pagati. Inizialmente tutto sembra funzionare alla perfezione, ma sarà sempre più difficile conciliare finzione e realtà, anche per dei bravi attori: emergeranno gelosie, egoismi, rivalità, ma anche affetti e voglia di riuscire. Leone, poi, farà di tutto per mettere i bastoni tra le ruote alla famiglia.

Una famiglia perfetta, il film

Una famiglia perfetta

Paolo Genovese recupera qui, con padronanza di materia e mezzi, la corrosività, l’ironia graffiante della commedia all’italiana, dove non solo si ride, ma si riflette anche sul lato amaro della vita e degli uomini. Per far ciò si serve delle capacità ben note di Sergio Castellitto, che interpreta perfettamente il ruolo caustico di Leone: un vero cattivo, un cinico, un egocentrico, ma anche un uomo solo, cui manca l’affetto che non ha mai avuto, quello di una famiglia, però è incapace di viverlo, ora come allora, di rischiare. Questa è per lui una sfida a sé stesso, che vorrebbe vincere e perdere insieme. Gli altri personaggi, però, non sono forse da meno (a partire dal capocomico che pensa molto al compenso economico, ma non è il solo, fino all’anziana attrice che difende agguerrita il suo spazio nella recita): è un’umanità realisticamente egoista, mentre la rappresentazione fittizia del Natale svela l’ipocrisia di questo momento, anche in molte famiglie reali.

Il tutto è inquadrato da un valido soggetto e da una salda sceneggiatura, curate da Paolo Genovese assieme a Miniero e la seconda anche con Marco Alessi, per ottenere una storia articolata ma non farraginosa nell’intreccio, i cui meccanismi funzionano con precisione. Tiene abilmente insieme i due piani su cui è giocata, realtà e finzione, così come i registri comico e drammatico, oltre a riservare una piccola sorpresa. I dialoghi sono ben scritti ed efficaci le interpretazioni degli attori: Claudia Gerini è un’ottima Carmen, donna normale, ma non banale, coi piedi per terra, non furbetta, quanto legittimamente dubbiosa; Carolina Crescentini rende bene la frustrazione umana di Luna. Tutti si mostrano abili nel gioco dei doppi, rendendolo credibile. Un discorso a parte va fatto per l’interpretazione di Marco Giallini, che riesce a fare di Fortunato un personaggio comico e  spassoso al massimo, senza scadere nella macchietta, mentre in altri frangenti ci regala un’umanità fragile e drammatica che quasi commuove.

Il risultato finale è una commedia per tutti i gusti: chi ama più il divertimento ne apprezzerà il lato brillante, mentre chi predilige la riflessione esistenziale, la critica, lo smascheramento dell’ipocrisia, li troverà, assieme ad un lato sentimentale ma autentico, non stereotipato. Il finale resta aperto, non vuol essere consolatorio a tutti i costi, come spesso accade nelle commedie natalizie. Una famiglia perfetta, prodotta da Medusa Film (anche distributrice) e Marco Belardi, è nelle sale dal 29 novembre.

 

Hugh Jackman in X-Men: giorni di un futuro passato di Bryan Singer

0

Sembra che Hugh Jackman ritornerà ad interpretate Wolverine anche nel prossimo film X-Men – Giorni di un futuro passato di Bryan Singer, sequel del film X-Men: L’inizio.

Due Featurette per Beautiful Creatures – La sedicesima luna

0
Due Featurette per Beautiful Creatures – La sedicesima luna

La Eagle Pictures ha pubblicato due dietro le quinte del film Beautiful Creatures – La Sedicesima, la nuova saga dei produttori di Twilight. La pellicola vanta un cast d’eccezione che comprende i volti nuovi Alden Ehrenreich, Alice Englert e i veterani Emma Thompson, Emmy Rossum, Thomas Mann, Jeremy Irons e Viola Davis. Il film è tratto dall’omonimo libro scritto da Kami Garcia. Il film sarà al cinema dal Febbraio 2013.

L’Amore è Imperfetto: recensione del film di Francesca Muci

L’Amore è Imperfetto: recensione del film di Francesca Muci

Primo lungometraggio di finzione di Francesca Muci, documentarista e scrittrice – da un suo testo è tratto il film – L’amore è imperfetto è la storia di una donna, Elena/Anna Foglietta, che dopo la cocente delusione d’amore avuta da Marco/Giulio Berruti,  si chiude a questo sentimento per diversi anni – il film alterna i due piani temporali: il 2005 e l’oggi – finché un imprevisto le fa conoscere due nuove persone ed esplorare nuove frontiere dell’eros e dell’amore.

Con Ettore/Bruno Wolkowitch, affascinante cinquantenne francese, limpido e rassicurante, e Adriana/Lorena Cacciatori, diciottenne impulsiva e travolgente, Elena vive una sessualità nuova e sembra rinunciare per sempre al sogno dell’amore perfetto, riuscendo anche a riconciliarsi col suo doloroso passato.

Esordio per certi versi lodevole, per altri incerto. Scritto da una donna su una donna, ha la sua forza nel punto di vista diverso e coraggioso, che pone al centro la vita sessuale di un personaggio femminile, esplorando l’eros nelle sue “mille sfumature” con leggerezza e ironia, senza morbosità, senza alcun cenno di pornografia (poco il ricorso al nudo), unendolo al sentimento, con un intento liberatorio. E’ attraverso questo aspetto della sua vita che conosciamo Elena e non per il ruolo che il contesto sociale le ha assegnato, come spesso accade ai personaggi femminili. In questo senso il film è senza dubbio un’affermazione di libertà.

L'Amore è Imperfetto

L’Amore è Imperfetto, il film

Riguardo le prove attoriali del cast, alle prese con diverse scene “hot”, le più convincenti sono le interpretazioni di Anna Foglietta e Lorena Cacciatori. Nel cast anche Camilla Filippi nel ruolo della migliore amica di Elena.

Altro elemento interessante di L’Amore è Imperfetto (forse quello svolto maggiormente) è la rinuncia alla perfezione. Elena rinuncia al sogno (o al bisogno?) dell’amore perfetto, quello che credeva di aver trovato in Marco, dopo il quale aveva come congelato sé stessa, incapace di accettare una realtà “imperfetta”. Realtà con cui Ettore e Adriana l’aiutano a venire a patti. Con loro cambia radicalmente approccio: prima timida e schiva, dà poi sfogo al suo lato spregiudicato, decidendo di non chiedersi più nulla e prendere ciò che viene dalla vita.

In L’Amore è Imperfetto quel che manca è lo sviluppo di molte questioni come il tradimento, la scelta se nascondere o vivere apertamente la propria sessualità (di qualunque orientamento sia), il desiderio di avere un figlio da una parte, e di contro, una maternità vissuta ma rifiutata al tempo stesso, l’altruismo e l’egoismo, che non vediamo svolgersi. Assistiamo solo, alla fine, ad una soluzione complessiva e collettiva in chiave sentimental-romantica. Dice la regista, “alla fine si risolvono un po’ tutti”, aggiungiamo, senza compiere un vero percorso.

Così come poco chiaro resta il ricorso alle sfere religiosa e psicanalitica. Poco comprensibile, se non come elemento legato agli usi locali, il riferimento al sacro. Esso è presente accanto alla psicologia e alla psicanalisi (cui si rimanda spesso, ma esclusivamente per dichiararne l’inutilità, riducendola a luogo comune) e si collega, secondo la regista, ad un’esplorazione dell’“io profondo”, che in realtà però non si attua, si dichiara anzi apertamente la volontà di “non farsi troppe domande”.

Efficace la scelta dell’ambientazione a Bari, col suo suggestivo lungomare, a rappresentare l’apertura all’altro e la voglia di libertà. Prodotto da R&C Produzioni e Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution, il film sarà nelle sale dal 29 novembre.

Alla scoperta dei personaggi de Lo Hobbit: Balin, Dwalin, Fíli, Kíli, Dori, Nori, Ori, Óin, Glóin, Bifur, Bofur e Bombur

Riprendiamo le fila del nostro racconto presentandovi ora i dodici nani protagonisti de Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato. Fino ad ora gli amanti di Tolkien hanno avuto a che fare con un solo nano, il ben noto Gimli, componente della Compagnia dell’Anello e uno dei principali protagonisti della trilogia dell’Anello già portata sullo schermo da Peter Jackson. In questa occasione abbiamo invece la possibilità di incontrare ben dodici nani, e di conoscerli meglio uno per uno.

Cominciamo subito da Balin. Questo nano non deve essere totalmente sconosciuto ai più dal momento che già ne Il Signore degli Anelli viene nominato, e anzi ci troviamo proprio sulla sua tomba nel momento in cui la Compagnia cerca di superare il Caradhras attraversando le miniere di Moria. Figlio di Fundin e fratello maggiore di Dwalin, Balin nacque nell’anno 2763 della Terza Era. Fu mandato in esilio dal drago Smaug nell’anno 2770, insieme con i Nani della Montagna Solitaria sopravvissuti. Dopo aver seguito per molti anni Thrai II alla riconquista di Erebor, intraprende con THorin la Ricerca, raccontata ne Lo Hobbit. Diventa amico intimo di Bilbo e molti anni dopo la distruzione di Smaug, fu a capo di una spedizione per ricolonizzare Khazad-dûm. Sebbene la colonia avesse un buon inizio, Balin fu ucciso, come sappiamo, dopo solo pochi anni, all’inizio di un assalto di Orchi che distrusse la colonia. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato Balin è interpretato da Ken Stott.

Balin, Dwalin, Fíli, Kíli, Dori, Nori, Ori, Óin, Glóin, Bifur, Bofur e Bombur

Fratello minore di Balin era Dwalin, primo nano in assoluto ad arrivare a Casa Baggins all’inizio de Lo Hobbit. Indossava un cappuccio verde scuro e una cinta dorata e aveva una barba blu e, come suo fratello Balin, suonava la viola. Dwalin presterà un cappuccio e un mantello a Bilbo, all’inizio del loro viaggio, mantello che Bilbo conserverà per tutta la vita e utilizzerà per il suo secondo viaggio verso Erebor. Ebbe sette figli e tre figlie un numero particolarmente elevato per un nano. Morì nell’anno 91 della Quarta Era a 340 anni. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato Dwalin è interpretato da Graham McTavish.

Fíli e Kili sono i due nani più giovani che si uniscono alla compagnia di Thorin per la Ricerca.  Erano i nipoti del re sotto la montagna, essendo figli di Dis, sorella di Thorin. Entrambi hanno una vista molto acuta e sono descritti come allegri e pieni di vita, entrambi sopportano meglio degli altri l’idea di essere chiusi nelle botti per fuggire dalla reggia da Thranduil nel Bosco Atro. Sia Kili che Fili moriranno nella battaglia dei Cinque Eserciti per difendere la vita del loro re e zio Thorin. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato Fili è interpretato da Dean O’Gorman, mentre Kili è l’attore Aidan Turner.

Dori, Nori e Ori erano tre nani fratelli, tutti e tre coinvolti nella Ricerca di Erebor insieme a Thorin Scudodiquercia. Dori in particolare aveva in compito di portare a spalla il piccolo Bilbo, durante l’attraversamento delle Montagne Nebbiose. Sappiamo poi che l’hobbit cadde dalle spalle del nano, andando incontro a spiacevoli incontri e ad “indovinelli nell’oscurità”, mentre Dori per farsi perdonare di averlo perso nelle montagne, rischierà la sua vita per salvare Bilbo durante la fuga dai Lupi.

L’arrivo delle Aquile metterà tutti in salvo. Dori è il più forte dei Nani secondo Thorin. Ori è ricordato soprattutto per aver partecipato con Balin alla ricolonizzazione di Khazad-dûm. Fu uno degli ultimi nani a morire durante l’attacco del Balrog e dei goblin a Moria, avendo scritto di suo pugno il Libro di Marzabul, ritrovato poi dalla Compagnia dell’Anello nell’omonimo libro/film. Di Nori invece non si hanno altre notizie se non la sua partecipazione alla Ricerca. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato i tre nani sono interpretati rispettivamente da Mark Hadlow, Jed Brophy e Adam Brown.

Lo Hobbit Nani

Anche Oin, così come di Ori, partecipò alla ricolonizzazione di Khazad-dûm con Balin. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato il personaggio è interpretato da John Callen.

Fratello di Oin è Gloin, insieme a Balin forse il nano più nominato ne Il Signore degli Anelli. Egli è infatti il padre di Gimli, componente della Compagnia dell’Anello. Ne Il Signore degli Anelli, quando incontra Bilbo a Gran Burrone, si capisce immediatamente che sono grandi amici. Gloin, come suo fratello Oin, aveva la particolare abilità di saper accendere il fuoco Peter Hambleton. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato il personaggio è interpretato da Peter Hambleton.

Bifur è cugino di Bofur e Bombur, è ricordato per il suo amore per il formaggio e la pizza e soprattutto per la sua abilità nel suonare il clarinetto. Aiutò Bilbo a scappare dal Troll prima di essere chiuso in un sacco e fu l’unico nano ad uscire asciutto dalle botti che salvarono tutti dalla prigionia nella reggia di Thranduil. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato il personaggio è interpretato da William Kircher.

Bofur è il nano meno menzionato ne Lo Hobbit, e di lui si ricorda molto poco fatta eccezione per i suoi gusti alimentari (le torte di mele, la marmellata di lamponi e il tè) e il colore del suo cappuccio (giallo). Lui e suo fratello Bombur furono quasi uccisi da Smaug ma si salvarono per un pelo . Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato il personaggio è interpretato da James Nesbitt.

Infine abbiamo il più “importante” dei nani, Bombur, proverbiale per la sua corpulenza. La sua stazza lo classifica sempre ultimo in qualsiasi cosa: ultimo ad entrare a casa di Beorn, ultimo ad arrivare al Fiume Incantato (del quale subisce gli effetti più a lungo), e anche raffigurato come balordo e pasitccione. E’ l’unico nano che non scala Erebor per paura che le funi non lo reggano e resta così di guardia all’accampamento dei nani. Bombur dorme durante quasi tutti i momenti chiave del racconto de Lo Hobbit: dorme per giorni quando cade nel Fiume Incantato, dorme quando lo tirano fuori dalla botte ad Esgaroth, dorme durante la guardia all’accampamento sotto Erebor. Ne Il Signore degli Anelli, Frodo chiede di lui e scopriamo che è diventato così grasso che c’è bisogno di sei nani per sollevarlo, e che non può muoversi dal suo letto al suo divano. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato il personaggio è interpretato da Stephen Hunter.

Joe Carnahan alle prese coi vampiri in Undying Love

0

L’adattamento per il grande schermo della graphic novel vampiresca Undying Love è ancora alle battute iniziali, ma dopo qualche fase di incertezza, sembra aver finalmente trovato lo scrittore e regista definitivo in Joe Carnahan.

Il progetto, partito nel 2011, aveva poi subito vari rallentamenti proprio nella ricerca dello sceneggiatore e del regista. Ideata da Tomm Coker e Daniel Freedman, Undying Love segue le vicende di un ex soldato che si innamora di una giovane donna; ma il cammino verso il vero amore verrà ostacolato dal retaggio vampiresco della donna. Il protagonista dovrà quindi calarsi nei meandri di una Honk Kong sotterranea, dovendo sconfiggere un’armata di succhiasangue non morti per liberare la propria amata.

Al progetto si era in precedenza interessato Alexander Aja, senza che poi ne risultasse nulla di concreto; Carnahan si è detto entusiasta del progetto per quanto questo sia un pò al di fuori dei suoi soliti schemi, con l’ambientazione orientale e i combattimenti di spade.

Mentre ancora nulla si sa del cast, si può ipotizzare che Frank Grillo, collaboratore abituale di Carnahan, potrebbe partecipare al film.

Fonte: Empire

Ian McKellen e Patrick Stewart tornano negli X-Men

0
Ian McKellen e Patrick Stewart tornano negli X-Men

Fusione in vista per i due filoni dedicati agli ‘Uomini-X’: First Class, il prequel di Matthew Vaughn, verrà agganciato alla trilogia firmata da Bryan Singer e Brett Ratner in Days Of Future Past, sequel di First Class che vedrà proprio Bryan Singer riprendere le redini degli X-Men. A sancire la fusione delle due vicende sarà la partecipazione al film di Patrick Stewart e Ian McKellen, a suo tempo trai protagonisti della prima trilogia, nei panni rispettivamente del Dr. Xavier e di Magneto.

Ovvia a questo punto, la curiosità di capire in che modo i personaggi interpretati dai due attori, molto più ‘maturi’ rispetto alle loro controparti di First Class, verranno inseriti nel film, ma Singer ha sottolineato che, essendo il titolo del film Giorni di un Futuro Passato, basta un pò di immaginazione per capire cosa potrà succedere.

Singer ha infatti ribadito nella stessa occasione che della partita faranno parte anche James McAvoy e Michael Fassbender, ovvero gli Xavier e Magneto più giovani del film precedente, oltre Jennifer LawrenceNicholas Hoult, anche loro reduci da X-Men: First Class.

La storia originale da cui Days of Future Past è tratta, del resto, si fondava proprio su viaggi nel tempo e futuri alternativi, quindi è facile immaginare che anche nel film potremo trovare più versioni degli stessi personaggi.
X-Men: Days Of Future Past arriverà nelle sale il 18 luglio 2014.

Fonte: Empire

Independent Spirit Awards: ecco le nomination

0
Independent Spirit Awards: ecco le nomination

Sono state annunciate le nomination per gli Independent Spirit Awards, gli Oscar del cinema indipendente americano. La cerimonia

Niente Justice League per Gordon Joseph Lewitt

0
Niente Justice League per Gordon Joseph Lewitt

Dopo l’annuncio, la secca smentita: non sarà Joseph Gordon-Lewitt a vestire i panni del Cavaliere Oscuro nel film dedicato alla Justice League. La notizia di una possibile partecipazione al progetto dell’attore, che avrebbe così creato una sorta di ‘filo conduttore’ tra la trilogia nolaniana e il colossal previsto per il 2015 si era diffusa nei giorni scorsi.

A quanto pare però, si è trattato solo di un’indiscrezione priva di fondamento, o di una voce diffusa ad arte dalla Warner per ravvivare l’attenzione su Il cavaliere oscuro – Il ritorno, di cui il 4 dicembre usciranno le versioni Dvd e Blu-ray. La smentita riguardo la partecipazione di Gordon-Lewitt sembrerebbe dunque indicare che il personaggio di Batman come sarà presentato nel film della Justice League sarà in gran parte svincolato dalla trilogia firmata Nolan.

Nuovo sceneggiatore per The Forever War di Ridley Scott

0
Nuovo sceneggiatore per The Forever War di Ridley Scott

The Forever War, romanzo sci-fi firmato da Joe Haldeman è ormai da venticinque anni nella lista dei sogni irrealizzati di Ridley Scott; nonostante tutto però, il regista sembra non avere alcuna intenzione di gettare la spugna, puntando anzi a rilanciare il progetto: Scott ha infatti incaricato DW Harper di scrivere una nuova versione della sceneggiatura.

Harper non è del resto nuovo per il genere, dato che trai suoi ultimi lavori c’è All You Need Is Kill, le cui riprese sono in corso a Londra, protagonista Tom Cruise. Lo sceneggiatore ha firmato inoltre Hansel And Gretel: Witch Hunters, la cui uscita è prevista per il prossimo anno.

Il libro segue la storia William Mandella, arruolato nell’esercito dopo l’attacco degli alieni Taurans alle colonie terrestri; il protagonista e i suoi compagni passano attraverso un duro periodo di addestramento sulla Terra e poi vengono inviati sul campo di battaglia, grazie alla creazione di una specie di ‘wormhole’ che gli consente di attraversare lo spazio in brevissimo tempo.

Tuttavia, per effetto delle leggi della fisica, al ritorno a casa mentre per loro sono passati pochi mesi, sulla Terra sono trascorse decine se non centinaia di anni, con tutto ciò che ne consegue.

Fonte: Empire

Ben Mendelsohn nell’esordio alla regia di Ryan Gosling

0

Giunto alla notorietà nel 2010 grazie ad Animal Kingdom dopo una carriera trentennale, Ben Mendelsohn ha in seguito potuto cimentarsi in una serie di film di primo livello, come Killing Them Softly e The Dark Knight Rises; per l’attore arriva ora una nuova opportunità, offertagli da Ryan Gosling in occasione del suo debutto dietro la macchina da presa, How to catch a monster.

Il film, una fiaba fantasy dai contorni noir, vedrà protagonista Christina Hendricks nei panni della madre single di due ragazzini che per sbarcare il lunario si esibisce in un locale fetish, la quale verrà trascinata in un’altra dimensione; nel contempo, anche uno dei figli scoprire una via segreta per accedere a un mondo sottomarino; i due si ritroveranno a dover risolvere vari misteri per poter sopravvivere.

Gosling punta ad avviare le riprese in maggio; considerando che il regista sembra voler lavorare con attori che ha già avuto modo di conoscere sul set, come Mendelshon – in The Place Beyond the Pines – potrebbe essere possibile una partecipazione al film anche di  Bryan Cranston o Emma Stone. Gosling nel frattempo arriverà nelle sale in gennaio con Gangster Squad.

Fonte: Empire

Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, ecco Saruman!

0
Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, ecco Saruman!

Ecco nuove foto dal film Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato in cui possiamo vedere finalmente Saruman in Bianco, sempre interpretato da Christopher Lee,

Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, il cast arriva a Wellington!

0

Mentre si è appena conclusa la Premiere mondiale de Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, ecco arrivare le foto direttamente dallo “sbarco” in Nuova Zelanda

Cate Blanchett sarà la matrigna di Cenerentola?

0

La nuova versione in live action di Cenerentola potrebbe avere presto una nuova Madame Tremaine, ovvero la matrigna cattiva della protagonista.

Sembra infatti cheCate Blanchett sia in fase di trattative avanzate con la Disney per interpretare il ruolo nel film diretto da Mark Romanek. Se così fosse, Cate sarebbe la prima ad entrare a far parte delcast di film che si baserà su un’idea di Aline Brosh McKenna (Il Diavolo Veste Prada) e sulla sceneggiatura di Chris Weitz. A produrreil progetto ci sarà Simon Kinberg, che ha da poco abbracciato la produzione del settimo film di Star Wars.

Per quanto rigurada la Blanchett, la vedremo presto ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspetato in cui riprenderà il suo ruolo di Galadriel.

Jennifer Lawrence mangia pesce sul set de La ragazza di fuoco

0

Dopo quelle mostrate ieri, ecco altre foto dal set di Hunger Games: La ragazza di fuoco, direttamente dalla spiaggia hawaiiana dove si stanno svolgendo le riprese

Russell Crowe sfregiato per Winter’s Tale: foto

0

Dopo le prime foto di Colin Farrell dal set di Winter’s Tale, ecco che arrivano oggi le prime immagini di Russell Crowe dal set del film, con tanto di cicatrice posticcia