Nonostante alcuni film di supereroi
classificati come R, quindi vietati ai minori, abbiamo riscontrato
molto successo (come Deadpool
e Joker, ad
esempio), ce ne sono altri per cui le cose sono andate in maniera
un tantino diversa.
The
Suicide Squad, ad esempio, è stato accolto in maniera
decisamente tiepida rispetta ai due titoli sopraelencati e,
considerato che Venom
è un personaggio amato dal pubblico di tutte le età, nessuno può
incolpare la Sony Pictures per aver assegnato alle avventure di
Eddie Brock ancora una volta un PG-13.
Comprensibilmente, ci sono tuttavia
molti fan che vorrebbero vedere una versione più oscura del
franchise con Tom Hardy, specialmente ora che Cletus Kasady
sta per far sentire la sua presenza in Venom: La furia di
Carnage.
Parlando con
IGN, il regista Andy Serkis ha spiegato il suo approccio al
sequel e in che modo ha cercato di spingersi oltre i confini
imposti da un divieto ai minori di tredici anni. “Avremmo
potuto rendere questo film vietato ai minori. Ma volevamo arrivare
al pubblico più ampio possibile e in questo caso ci sono diverse
regole da rispettare”, ha spiegato Serkis. “Tuttavia,
penso che ci siamo comunque spinti al limite per quanto riguarda il
pericolo, l’oscurità e la minaccia che rappresenta
Carnage.”
“Solo perché non vedrete così
tanto sangue o così tante teste che rotolano, non vuol dire che un
certo tipo di atmosfera non venga evocata”, ha aggiunto.
“Il suggerimento, lasciando che sia poi l’immaginazione del
pubblico a fare il resto, può essere altrettanto potente. Penso che
sia proprio quello che siamo riusciti a fare. Di certo non abbiamo
voluto fuggire dall’oscurità. E state pur certi che la vera essenza
di Carnage come personaggio non è stata affatto
compromessa.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è
arrivato nelle sale italiane lo scorso 1 settembre e, come da
tradizione, il film che ha visto il debutto ufficiale dell’eroe
eponimo nel MCU ha già impostato quello che
potrebbe essere il suo stesso futuro all’interno dell’universo
condiviso. Vediamo insieme in che modo il film di Destin Daniel
Cretton ha già impostato un probabilissimo sequel.
1Il segnale che stanno inviando i Dieci
Anelli
Il
più grande mistero del film è arrivato proprio alla fine, quando
Wong, Bruce Banner e Captain Marvel si sono presentati per
informare Shang-Chi che i Dieci Anelli stanno trasmettendo un
segnale, con i fan che ora si chiedono che cosa questo significhi
e, soprattutto, a chi faccia riferimento.
Sebbene sia molto probabile che questo punto
della trama verrà sciolto prima, è altresì probabile che la scena
verrà tenuta “in caldo” fino al momento del sequel. Qualunque cosa
stiano richiamando i Dieci Anelli sarà sicuramente un punto di
svolta e potrebbe benissimo essere il prossimo grande antagonista
che Shang-Chi dovrà affrontare.
È passato più di un anno dalla
prematura morte di
Chadwick Boseman, interprete di Black Panther, e
nessuno sembra farsi una ragione della tragedia che ha colpito un
uomo di soli 42 anni che rappresentava un simbolo importantissimo
per tutto il mondo.
A un anno dalla sua dipartita,
NOW
mette a disposizione nella sua offerta City of
Crime, l’ultima interpretazione in carne e ossa
dell’attore e per ricordarlo, elenchiamo di seguito le sue migliori
performance, che, in una carriera così breve, sono comunque state
fondamentali per la storia del cinema e per la comunità
black.
Iscriviti a soli 3
euro e guarda Chadwick
Boseman in City of Crime, disponibile suNOWe anche on demand su
Sky.
1Ma Rainey’s Black Bottom
Il
film con una strepitosa
Viola Davis ha visto
Chadwick Boseman a un passo dall’Oscar postumo per la
migliore interpretazione maschile. Il premio è andato poi a
Anthony Hopkins per
The Father, ma questo non sminuisce di un soffio la performance
del nostro. Il suo Levee, trombettista della band della star Ma
Reiney, è un esempio di vitalità e grinta, ma anche rabbia e
desiderio di rivalsa, di giustizia, per un mondo (quello degli anni
’20 non è troppo diverso da quello contemporaneo) che non lo valuta
per quello che è. Boseman è trascinante e accorato, non hanno
affatto sorpreso le nomination nel corso dell’ultima stagione dei
premi.
Il network americano della ABC ha diffuso le
anticipazioni di Grey’s Anatomy 18×01, il primo
episodio della diciottesima
stagione di Grey’s
Anatomy.
In Grey’s Anatomy
18×01 che si intitolerà “Here Comes The Sun” Mentre la
città di Seattle si diverte alla Phoenix Fair che celebra la
rinascita della città post-COVID, i medici di Grey Sloan curano un
paziente che incontra illegalità fuochi d’artificio. Nel frattempo,
Bailey ha gli occhi puntati sull’assunzione di nuovi medici, ma ha
difficoltà a trovare opzioni praticabili. Owen e Teddy tentano di
fare il passo successivo nel loro fidanzamento, e Meredith ha una
sorprendente opportunità quando incontra un dinamico dottore del
passato di sua madre nella premiere della stagione di
“Grey’s Anatomy 18, che andrà in onda giovedì 30
settembre su ABC.
Guest star di Grey’s Anatomy 18×01 sono Kate
Burton come Ellis Gray e Peter Gallagher come Dr. David Hamilton.
Grey’s
Anatomy 18 in streaming è disponibile
suDisney+.
In
Grey’s Anatomy 18 ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 18 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy
Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy”
è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a 20th Television e Touchstone Television.
Roberto
Andò torna a Venezia per il suo Il
bambino nascosto, presentato fuori concorso alla
78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Il regista
viene da un’esperienza lunga quasi quanto la sua vita, che affonda
le radici nel teatro, nella scrittura e, naturalmente, nella
regia.
Già a metà degli anni 90
era iniziata la sua avventura con la Mostra al Lido di Venezia,
dove aveva presentato diversi documentari. Fino ad
arrivare al 2018 quando porta Una storia senza nome, sempre fuori concorso.
Nel corso di tutti quegli anni, si aggiudica una grande quantità di
premi e candidature tra Nastri d’argento e David di Donatello. Un
percorso professionale ricchissimo, dunque, quello di Andò, fatto
anche di maestri e guide dai nomi altisonanti (da Leonardo
Sciascia a Francesco Rosi, passando per
Fellini e Harold Pinter), che
contribuiscono alla sua formazione artistica, ai suoi interessi e
allo stile che via via avrebbe raffinato nel tempo.
La storia de Il
bambino nascosto è tratta da un suo stesso libro dal
titolo omonimo, nel quale chiaramente ci sono tanti più dettagli di
contorno rispetto al risultato finale scritto in sceneggiatura. Il
film parla del professore Gabriele Santoro (Silvio
Orlando) che insegna pianoforte al Conservatorio San
Pietro a Majella e che un giorno, dentro casa propria, si trova un
giovane sugli undici anni (Giuseppe Pirozzi) che
riconosce essere il figlio di una coppia che vive nel suo palazzo
(Imma Villa e Sasà Striano). Il
tutto è ambientato a Napoli, in un quartiere popolare, in cui il
maestro Santoro – così è come viene chiamato in zona – abita da
diverso tempo, nonostante potrebbe permettersi di vivere in zone
ben più ricche, ma al regista è proprio questo che vuole
combinare.
La soddisfazione nel far
confluire insieme mondi così tanto diversi è il flusso primario
della corrente del film. Il desiderio di Andò è quello di mettere
in scena due correnti dall’impeto opposto che si scontrano, ma che
scatenano l’apertura verso la libertà, proprio quella che per vie
legali non è ancora realizzabile a causa della mancanza di
preparazione del nostro sistema giuridico.
Il piccolo e sfrontato
Ciro, così si chiama il giovinetto che irrompe nella vita del
professor Santoro, è dovuto fuggire dalla sua stessa famiglia a
causa di una situazione non chiara, ma evidentemente molto grave,
che ha combinato con un suo amichetto, e che ha scatenato le ire
della Camorra.
Il bambino non ha
protezione, se dovesse ritornare a casa sa che potrebbe essere
ucciso, nonostante la sua sia ancora un’età in cui di morte e
sparatorie non se ne dovrebbe capire nulla. Eppure tant’è. Il
maestro è chiuso, intimidito, al limite dell’asociale. Ma forse è
questa l’occasione che la sua personalità ripiegata in sé stava
giusto aspettando per uscire all’aria aperta.
Un incontro tra due solitudini
Roberto
Andò si appoggia completamente all’insolita coppia di
attori nella strutturazione del progressivo sviluppo della storia.
E sarebbe l’ideale in base a come l’idea originale è stata pensata,
al modo in cui la trama viene tessuta su carta, nella scrittura del
film. È evidente l’intento del regista-scrittore, così come
dell’ausilio dello sceneggiatore Franco Marcoaldi:
l’incontro dell’intellettuale un po’ burbero, reso legnoso dalla
vita solitaria, si schiude davanti alla semplicità sfacciata e
vitale del piccolo Ciro, finché l’uno salva l’altro.
Il problema è solo che la
chimica e la sintonia interpretativa non sono così immediate e, tra
l’altro, traspaiono da così tanti elementi che è praticamente
impossibile recitarle, anche se parrebbe un paradosso.
Silvio Orlando e il giovane Giuseppe
Pirozzi portano loro stessi e le loro reali fragilità
davanti alla macchina da presa, e il gioco risulta efficace
fintanto che è funzionale all’impaccio della prima parte del
racconto. Ma quando si arriva al nocciolo della questione, la
relazione vacilla e rimane la poca armonia. Per quanto sia
innegabile la buona intenzione dell’autore.
Malignant, nelle
sale dal 2 Settembre, segna il ritorno di James
Wan al genere che lo ha reso celebre grazie al successo di
Saw-L’enigmista nel 2004. Coi successivi
Insidious e The Conjuring ha dato via a successi al
botteghino, che hanno incontrato il favore del pubblico. Il
soggetto di Malignant è stato elaborato proprio da Wan e da
Ingrid Bisu. Gli intenti di Wan con questa
pellicola sono stati, tuttavia, disattesi e ben lontani dall’essere
un omaggio di tutto punto al thriller-horror anni ’70-80.
Malignant si propone come un horror scioccante e viscerale
Malignant segue le
vicende della sfortunata Madison (Annabelle
Wallis), giovane donna incita, vessata e maltrattata
continuamente dal marito. E’ proprio durante una lite col marito
che “qualcosa” di misterioso interviene uccidendolo, dando via a
una serie di eventi inconcepibili e misteriosi, cui Madison non sa
dare una spiegazione. Entreranno in gioco anche due detective della
polizia e la fidata sorella di Madison, per indagare su un
inquietante mistero che ha a che fare con l’oscuro passato di
Madison.
“Malignant è il
mio film più violento, quindi mi rendo conto che spiazzerò quelli
che amano i miei film meno cruenti. Ma quello non era il film che
volevo fare, ho già fatto quel tipo di horror, ho fatto The
Conjuring, ho fatto Insidious, e non volevo ripetermi. Volevo fare
qualcosa che non fosse solo un horror spaventoso, ma allo stesso
tempo scioccante e viscerale. Infatti in questo film ho deciso di
concentrami soprattutto sul come mostrarlo. Sento che molti lo
troveranno eccessivo mentre altri lo accetteranno”, afferma il
regista.
Effettivamente, le premesse per
rendere Malignant un horror dallo sviluppo
viscerale, rivisitato attraverso i compromessi della struttura
classica ma totalmente aggiornato coi tempi, ci sono. L’azionalità
tipica del regista è sfruttata adeguatamente tramite una regia
rifinita e scelte di montaggio azzeccate, con tanto di
sperimentazione dal punto di vista musicale, che unisce temi più
classici a tracce rock, come Where is my mind?
Con Malignant Wan
punta tutto su una regia piuttosto curata, con qualche guizzo
ravvisabile, e che va ad abbracciare anche l’elemento
sovrannaturale che lo ha reso proprio un celebre regista di genere.
La pellicola tuttavia ambirebbe a sorprendere lo spettatore,
tramite rivelazioni inaspettate e tuffi repentini nel sottogenere
orrorifico, materico e scabroso delle narrazioni di suspense. La
trama, unitamente a performance attoriali davvero deboli, non
riescono a seguire l’elevazione della materia narrativa quanto
dovrebbe bastare per rendere Malignant un prodotto
riuscito e vincente nel panorama dell’horror contemporaneo.
Malignant: tra intertestualità e narrazione piuttosto
debole
Wan prende spunto dalle fonti più
disparate, come Alexandre Bustillo e
Julien Maury (A L’Interieur) e
Dario Argento, sommandole senza soluzione di
continuità al tema cardine della narrazione, ossia la maternità e
la sorellanza che vanno a cozzare contro l’imprevedibilità e
l’inevitabilità di un male in crescita, il quale non conosce
confini né giurisdizione alcuna, bensì è guidato solo da istinti
primordiali; incarnazione allegorica di una fiera dantesca,
ostacolo inappuntabile di un viaggio infernale che fa perno sulla
nocività dell’attaccamento fisico e si nutre di un antropomorfismo
ancestrale sorprendente in punti chiave della narrazione.
Alcune sequenze prettamente
azionistiche, in cui la carica malefica del villain di Malignant
finisce per sconfinare nella caratterizzazione di un maligno
fumettistico, quasi da cinecomic, rappresentano effettivamente al
meglio le potenzialità del regista, che parte da omaggi di
altissimo livello – La Metà Oscura di
Romero, Il Vestito per uccidere di De
Palma, passando per Murderock uccide a passo di
danza e i film di Argento.
L’intertestualità cede però in fretta il passo a una debolezza
narrativa crescente, che vede nella rivelazione finale l’unico
frammento ben riuscito di un soggetto povero.
L’estetica di Wan rimane pressochè
immutata in Malignant, distreggiandosi tra eccessi
e virtuosismi sovrabbondanti che, in questo specifico caso, poco
hanno a che vedere con una struttura narrativa ansiogena, in cui
predominano sottotesti ricchi di suspense. Indubbiamente
Malignant riesce ad accaparrarsi più punti a
favore rispetto alla maggioranza dei titoli mainstream, riuscendo
ad assicurarsi il beneplacito dei fan del regista, anche grazie
alla grande carica azionistica che contraddistingue diverse
sequenze.
Malignant si
appropria di stilemi narrativi che riprendono anche le cornici
dell’horror fantastico, in particolare per quanto riguarda la
costruzione di una villain reietto, prodotto di un contesto
famigliare rigettato, ma in cui egli vuole disperatamente
rientrare. Personaggi in bilico tra una realtà precaria e nebulosa
e un inconscio raggirabile e mutevole fanno da padrone a un ritmo
narrativo che non riesce a delineare un crescendo tensivo
apprezzabile e, al posto di risultare sempre più sorprendente nella
propria cupezza, finisce per configurarsi come una miscela di
richiami horror, punteggiata da qualche schizzo di ironia piuttosto
convenzionale.
Andrew Garfield è apparso per la prima volta
nei panni di Spider-Man in The Amazing Spider-Man, prima episodio del dittico che
ha riavviato il celebre franchise dopo la serie di film guidata da
Tobey Maguire. Sfortunatamente, a causa del flop del sequel,
The Amazing Spider-Man 2, tutti i piani relativi a
quella saga vennero ufficialmente cancellati.
Diversi anni dopo, un nuovo
Spider-Man sarebbe apparso sul grande schermo, segnando finalmente
l’introduzione del personaggio nel MCU: stiamo ovviamente parlando di
Tom Holland, che ritroveremo nei panni del
simpatico arrampicamuri nell’attesissimo Spider-Man:
No Way Home, atteso nelle sale di tutto il mondo a
dicembre.
Di recente Garfield è stato ospite
dello show di Jimmy
Fallon in occasione della promozione del suo ultimo film,
The Eyes of Tammy Faye, e ovviamente, nel corso
dell’intervistata, la conversazione si è spostata sulla sua
presunta apparizione in No
Way Home. Dopo aver smentito per l’ennesima volta
quei rumor, Garfield ha parlato della sua ammirazione per
l’iterazione dell’Uomo Ragno ad opera di Holland e di quanto si
senta sollevato dal non essere più il “custode” dei segreti che
aleggiano attorno al franchise.
“Penso che Tom Holland sia
semplicemente il perfetto Peter Parker/Spider-Man, quindi sono
semplicemente super entusiasta della cosa”, ha dichiarato
l’attore. “Posso essere di nuovo un fan, che è quello che mi
piace essere di più. Posso sedermi tra il pubblico, al cinema, e
dire anche io la mia su cosa mi è piaciuto e cosa no. Finalmente
anche io posso dire se il costume mi è piaciuto o no
(ride).”
Tornando a parlare del suo ipotetico
coinvolgimento in No
Way Home, Andrew Garfield ha commentato la foto dal set
emersa online nei mesi scorsi, in cui apparirebbe al fianco di
Tobey Maguire. La foto è in seguito sparita dal web, e in
merito alla questione l’attore si è semplicemente limitato a dire:
“Ne ho sentito parlare e l’ho vista. Si tratta di un
fotomontaggio.”
Il network americano NBC dopo le foto ha
diffuso le anticipazioni di Chicago PD 9×01, il
primo episodio dell’annunciata nona stagione diChicago
PD.
In Chicago PD 9×01 che si
intitolerà “Closure” quando un informatore del PD viene
assassinato, la squadra interviene per rintracciare l’autore solo
per apprendere una verità scioccante. Voight e Ruzek decidono di
aiutare Burgess
Chicago PD 9×01
Chicago PD 9 è la nona stagione della
serie tv Chicago
PD creata da Dick
Wolf e che fa parte del franchise televisivo basato
su Chicago trasmesso dal network americano NBC.
In Chicago PD
9 ritorneranno i personaggi Henry “Hank” Voight
(stagioni 1-in corso), interpretato da Jason
Begheè il capo dell’Unità Intelligence del
Dipartimento di Polizia di Chicago. Voight è un poliziotto tosto
che finisce sempre quello che comincia, anche se significa non
rispettare le regole. La sua squadra lo rispetta, anche se è
sospettato di essere corrotto. Il suo defunto padre era un agente
di polizia, proprio come lui. È rimasto vedovo di sua moglie,
Camille. Jay Halstead (stagioni 1-in corso), interpretato
daJesse
Lee Soffer, è un membro dell’Intelligence, e partner
del Detective Erin Lindsay, che in seguito diventerà la sua
fidanzata. È stato un Ranger dell’Us Army. È uno dei pochi che
occasionalmente si oppone a Voight, trovando i suoi metodi troppo
discutibili, ma nonostante tutto tra i due vige un forte rispetto
reciproco. Adam Ruzek (stagioni 1-in corso), interpretata da
Patrick John Flueger, è il partner del
Detective Alvin Olinsky. Voight chiese ad Alvin di assumere un
agente dall’accademia, e lui scelse Adam vedendo in lui un grande
potenziale.
In Chicago Fire 10×01 che si intitolerà “Mayday” Firehouse
51 si occupa delle conseguenze del salvataggio della barca
capovolta. Gallo, Ritter e Violet discutono dei piani per un
concerto secondario.
Nel cast di Chicago
Fire 10 ritorneranno i personaggi Matthew
Casey (stagione 1-in corso), interpretato da Jesse
Spencer, Tenente del Camion 81. Kelly Severide
(stagione 1-in corso), interpretato da Taylor
Kinney, tenente della Squadra di Soccorso 3. Ha
vissuto insieme a Leslie Shay, sua migliore amica. È un “don
Giovanni”. Gabriela Dawson (stagione 1-in corso), interpretata da
Monica Raymund, paramedico nell’Ambulanza 61 e
amica di Leslie Shay. Successivamente seguirà il corso per
diventare vigile del fuoco.
Comandante Wallace Boden (stagione
1-in corso), interpretato da Eamonn Walker, è
il Comandante della Caserma 51. Christopher Herrmann (stagione 1-in
corso), interpretato da David Eigenberg,
Vigile del fuoco del Camion 81. È sposato e ha 5 figli. Insieme a
Dawson e Otis ha un locale, il Molly’s. Brian “Otis” Zvonecek
(stagione 1-in corso), interpretato da Yuri
Sardarov Vigile del fuoco del Camion 81. Ha avuto una
relazione con la sorellastra di Kelly Severide. Joe Cruz (stagione
1-in corso), interpretato da Joe Minoso, Vigile
del fuoco del Camion 81. È coinquilino di Otis e ha avuto una
relazione con Sylvie Brett. Randy “Mouch” McHolland (stagione 1-in
corso), interpretato da Christian
Stolte, Vigile del fuoco del Camion 81. Si sposerà
con il sergente Trudy Platt di Chicago P.D..
Il network americano NBC ha diffuso il teaser
promo di La Brea, l’annunciata nuova serie tv
La
Brea.
La Brea
La Brea è
la nuova serie tv drammatica americana creata da David
Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando
un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira
centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi
cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e
pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per
sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli
eventi, che cerca di tornare insieme.
Protagonisti di La
Brea sono Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris e Jack Martin come Josh
Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris,
Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan
Mirchandaney come Scott, Lily Santiago
come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily,
Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel
Parker.
In una recente ospitata all’interno
del podcast
The Beard and The Bald, Grillo ha ammesso che gli piacerebbe
tornare nei panni di Crossbones in un progetto futuro della
Marvel. L’attore ritiene che Brock
Rumolow sia un personaggio davvero interessante, che merita di
essere esplorato ancora di più. Inoltre, all’attore piacerebbe
interpretarlo di nuovo prima di diventare “troppo vecchio
e ridicolo” per farlo ancora.
“Prima di tutto, lasciatemi dire
che sono veramente grato per questo ruolo”, ha detto Grillo.
“È una specie di testamento del potere della Marvel. Anche
perché sono soltanto in due film. Due film di Captain America. Il
pubblico tende ad associarmi a lui perché appaiono sempre al suo
fianco. Ma alla Marvel non l’hanno mai concepito in quel modo. E mi
piace che alla fine tengano sempre una porta aperta.”
“Impazzirei se dovessi ricevere
una chiamata in cui mi viene detto: ‘Abbiamo scritto qualcosa di
nuovo per Crossbones’. Mi piacerebbe interpretarlo di nuovo prima
di essere troppo vecchio o ridicolo per farlo”, ha aggiunto.
“Mi piacerebbe approfondire ancora di più il personaggio,
perché penso che sia davvero interessante. E poi è davvero popolare
tra i fan. Spero davvero che Kevin Feige, che è sempre molto
attento a questo tipo di cose, trovi davvero un modo, in futuro,
per riportarlo indietro.”
Agli occhi della maggior parte dei
fan, la scena madre di Brock Rumolow/Crossbones è sicuramente
quella presente in
The Winter Soldier, quando il personaggio si ritrova
a combattere contro Steve Rogers all’interno di un ascensore.
Quella battaglia è stata rivisitata in Endgame,
ma in quel caso Steve ha evitato il conflitto giurando fedeltà
all’Hydra (per finta, naturalmente).
Nonostante sia Robert Kirkman il
responsabile della prima serie a fumetti Marvel
Zombi insieme all’artista Sean Phillips, sono stati
poi Mark Millar e Greg Land che hanno effettivamente introdotto gli
eroi più potenti della Terra in versione “non-morta” nelle pagine
di “Ultimate Fantastic Four”.
Ora, in una recente newsletter
inviata ai fan, è stato proprio Millar ad aver suggerito che un
progetto live-action di qualche tipo (un film, ma anche una serie
tv) potrebbe essere in lavorazione dopo il debutto di quella
versione alternativa degli eroi nel quinto episodio della serie
animata What If… ?, disponibile su Disney+.
Nel condividere i suoi pensieri
proprio in merito al debutto di Marvel Zombi nel MCU, Mark
Millar ha dichiarato (via
CBR): “Se le mie fonti sono corrette, potrebbe esserci una
versione live action di Marvel Zombie in futuro. Ma ricordate: da
me non avete sentito nulla.”
Ovviamente, le parole di Millar sono
tutt’altro che una conferma ufficiale, ma considerato il suo
trascorso con i personaggi e i contatti con il mondo di Hollywood,
non c’è motivo di credere che non possa aver sentito parlare di
eventuali piani dei Marvel Studios. Già in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness potremmo avere un
assaggio “in carne ed ossa” di queste versioni alternative degli
eroi, ma nulla esclude che, in futuro, possa esserci un film o una
serie a loro interamente dedicati.
Il network americano
ABC ha diffuso l’inedito promo “Insanity” di
9-1-1 5, l’attesa
quinta stagione di 9-1-1.
Dai creatori Ryan Murphy e Brad
Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip/Tuck”), il
nuovo dramma procedurale 9-1-1
esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia,
paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nei più situazioni
spaventose, scioccanti e al cardiopalma. Questi soccorritori devono
cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più
vulnerabili con la risoluzione dei problemi della propria vita. La
serie provocatoria vede la partecipazione della candidata all’Oscar
e all’Emmy Award Angela Bassett (“American Horror Story”, “Che
c’entra l’amore”) e l’attore candidato all’Emmy Award e al Golden
Globe Peter Krause (“The Catch”, “Six Feet Under “).
9-1-1 5
9-1-1 5 è la
quinta stagione della serie 9-1-1
creata da Ryan Murphy e Tim Minear per
il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad
Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip /
Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora
le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e
vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose,
scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di
bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel
risolvere i problemi della propria vita.
In 9-1-1
5 protagonisti sono Athena Carter Nash,
(stagione 1-in corso), interpretata da Angela
Bassett, Robert “Bobby”
Nash (stagione 1-in corso), interpretato
da Peter Krause, Evan “Buck”
Buckley (stagione 1-in corso), interpretato
da Oliver Stark, Henrietta “Hen”
Wilson (stagione 1-in corso), interpretata
da Aisha Hinds, Howard
“Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato
da Kenneth Choi, Michael
Grant (stagione 1-in corso), interpretato
da Rockmond Dunbar, Abigail “Abby”
Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata
da Connie Britton, Madeline “Maddie”
Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata
da Jennifer
Love Hewitt, Edmundo “Eddie”
Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan
Guzman, May Grant (ricorrente
stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata
da Corinne Massiah, Harry
Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso),
interpretato da Marcanthonee Jon Reis.
La promozione di Venom: La
furia di Carnage è ufficialmente iniziata e, in
attesa dell’arrivo del film nelle sale italiane (previsto per il
prossimo 14 ottobre), ecco che le varie interviste rilasciate dal
cast si stanno rivelando – come spesso accade – un’ottima occasione
per soddisfare la curiosità dei fan in merito al film e a tutta una
serie di questioni ad esso collegate.
Tra queste, ovviamente, figura la
possibilità che un giorno i personaggi di Venom e Spider-Man
appaiano insieme in un film. Il Sony Spider-Man
Universe (come di recente è stato ribattezzato) sta
prendendo ormai sempre più piede, con l’arrivo del sequel di
Venom,
l’attesa spasmodica per Morbius e
l’ufficializzazione del progetto dedicato a Kraven il Cacciatore. Tutti questi film sono dedicati
ai più grandi nemici dell’Uomo Ragno, che di fatto però non ha
ancora fatto la sua apparizione in nessuno di essi (o meglio,
ancora non sappiamo quando e, soprattutto, se accadrà).
Parlando con IGN (via
The Direct) proprio in occasione della promozione di Venom: La furia di
Carnage, il regista Andy Serkis ha dato forse la risposta che
tutti i fan stavano aspettando. Quando gli è stato chiesto,
infatti, della possibilità di un crossover, quindi se Venom
incontrerà mai Spider-Man un giorno, Serkis ha risposto che
sicuramente accadrà.
“Questa domanda è sulla bocca di
tutti. Tutti vogliono sapere se Venom incontrerà Spider-Man.
Personalmente, non credo accadrà… Ovviamente sto scherzando, è
chiaro che accadrà”, ha detto Andy Serkis. “Al tempo stesso, però, credo
che ci sia ancora molto da esplorare. Tutto dipende da come si
vorrà arrivare a quell’incontro. Se il pubblico vuole più storie di
Venom soltanto per arrivare a Spider-Man, allora potrebbe perdersi,
nel mezzo, tante altre fantastiche storie di altrettanti fantastici
supercriminali. In un certo senso, affrettare le cose potrebbe
anche precludere la possibilità che avvenga davvero.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
In un certo senso, il film
L’incredibile Hulk è considerato la “pecora nera”
dell’intera filmografia del MCU. Tuttavia, è probabile che il
ritorno del personaggio di Abominio, alla fine, spinga i fan a
rivalutare quel titolo in maniera significativa.
Abominio è apparso brevemente in
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, ma
tornerà per un ruolo assai più consistente nell’attesa serie
She-Hulk
che debutterà nel 2022 su Disney+. Sappiamo che Tim Roth è tornato a doppiare il personaggio
nel cinecomic di Destin Daniel Cretton e in una recente intervista
con
The Hollywood Reporter è stato proprio l’attore a spiegare cosa
lo ha spinto ad accettare di rivivere l’esperienza di Abominio.
“Ho preso parte a L’incredibile
Hulk, anni fa, solo perché pensavo che i miei figli ne sarebbero
stati imbarazzati. L’ho fatto per loro e mi sono davvero divertito
a realizzarlo”, ha spiegato. “Quindi, quando sono venuti
da me e mi hanno detto: ‘Stiamo lavorando a She-Hulk. Vuoi tornare
di nuovo nei panni di quel personaggio?’, ho subito
accettato. Dovrebbe essere divertente.”
“Allo stesso tempo, però, sono
rimasto molto sorpreso, perché all’inizio è stato difficile”,
ha aggiunto Roth, riferendosi probabilmente alla sua performance in
motion-capture. “È stato solo quando Mark Ruffalo è arrivato
per girare le sue scene nei panni di Bruce Banner che ho pensato:
‘Oh, è così che devi fare anche tu! Ci vuole senso
dell’umorismo!'”
Le dichiarazioni di Roth sono
alquanto interessanti, dal momento che nella prima scena
post-credits di
Shang-Chi abbiamo visto Bruce Banner nella sua forma umana
e non più come Smart Hulk. Non c’è motivo per credere che Hulk non
possa apparire di nuovo, e se c’è qualcosa che potrebbe realmente
scatenare il ritorno del Gigante Verde in She-Hulk,
potrebbe essere proprio il ritorno di Abominio.
Dopo
il promo il network americano ABC ha
diffuso il trailer di The Good Doctor 5,
l’attesa la prossima quinta stagione della
serie medica della ABC The
Good Doctor.
The Good Doctor 5
The Good Doctor 5
è la quinta stagione della serie tv The
Good Doctor creata da David Shore per il network
americano della ABC. La trama di The
Good Doctor 5 non è stata ancora resa nota.
In The Good Doctor
5 protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever. La serie è di Sony
Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim
e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno
parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Apple Original
Films ha annunciato oggi che l’attesissimo film dal cast
stellare Swan
Song uscirà nei cinema e in tutto il mondo su
Apple TV+ venerdì 17 dicembre. Swan
Song è interpretato dal due volte premio Oscar
Mahershala Ali, che è anche produttore, dall’otto
volte candidata all’Oscar
Glenn Close e dalla candidata all’Oscar
Naomie Harris. Accanto a loro recitano anche la
vincitrice del Golden Globe Awkwafina e il
candidato al Golden Globe Adam Beach.
Ambientato in un vicino futuro, il
film è un viaggio potente ed emozionante raccontato attraverso gli
occhi di Cameron (Mahershala
Ali), marito e padre amorevole, a cui è stata
diagnosticata una malattia terminale; quando il suo medico
(Glenn
Close) gli prospetta una soluzione alternativa al fine
di proteggere la sua famiglia dalla sofferenza, si troverà davanti
a un bivio. Mentre Cam è alle prese con la scelta di alterare o
meno il destino della sua famiglia, impara molto più di quello che
avrebbe mai potuto immaginare sulla vita e sull’amore. Swan
Song esplora quanto lontano arriviamo a spingerci e quanto
siamo disposti a sacrificare, per rendere la vita delle persone che
amiamo più felice possibile.
Per gentile concessione di Apple
Swan
Song è diretto dal regista premio Oscar
Benjamin Cleary (“Stutterer”), che è anche autore
della sceneggiatura originale, ed è prodotto da Anonymous Content e
Concordia Studio. I produttori sono Adam Shulman
(“In difesa di Jacob”) e Jacob Perlin (“The
Amazing Johnathan Documentary”) per conto di Anonymous Content;
Jonathan King (“La ragazza di Stillwater”,
“Cattive acque”) per conto di Concordia Studio; Rebecca Bourke
(“Wave”); Mahershala Ali e Mimi Valdés (“Il diritto di contare”)
attraverso Know Wonder-
Swan
Song si unisce alla rosa in espansione di Apple
Original Films, tra cui il prossimo al debutto “Finch”,
interpretato dal vincitore dell’Oscar Tom Hanks
che segue il grande successo di “Greyhound”; l’attesissimo
“Emancipation” del regista Antoine Fuqua e interpretato e
prodotto dal candidato all’Oscar Will Smith;
“Killers
of the Flower Moon” di Martin Scorsese,
con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro; “The Tragedy of Macbeth” di
Joel Coen, con Denzel Washington e Frances
McDormand; “Sharper”, di Brian Gatewood e Alessandro Tanaka,
interpretato e prodotto dalla vincitrice dell’Academy Award
Julianne Moore; il prossimo adattamento per Young Adult “The Sky is
Everywhere”, diretto da Josephine Decker e interpretato da Grace
Kaufman, Cherry Jones e Jason Segel e molto altro ancora.
Ronnie
Sandahl, sceneggiatore di “Borg McEnroe”, torna a
raccontare il risvolto intimista e psicologico dello sport
dirigendo TIGERS, disponibile on
demand dal 16 settembre su Sky
Primafila, Prime Video Store, Apple Tv, Chili Tv, Google
Play, Infinity, Rakuten Tv, Timvision e liberamente
ispirato alla storia dell’ex calciatore prodigio Martin Bengtsson.
Il racconto di un’ossessione, ma anche della disciplina necessaria
a raggiungere obiettivi, del coraggio e dell’onestà verso se
stessi.
Nelle parole del
regista, Tigers “é una storia sulle
tigri del mondo del calcio. Su uomini giovani e ammirati, rinchiusi
in gabbie dorate, addomesticati fino a diventare
marchi”. Ronnie Sandhal è sceneggiatore, regista e autore
ed ha lavorato a una trilogia di film su sport e psicologia: oltre
a “Tigers” ha scritto anche la sceneggiatura di “Borg McEnroe”
(2017) e del prossimo dramma sulla ginnastica “Perfect”, diretto da
Olivia Wilde.
Martin Bengtsson ha raccontato la sua vicenda nel libro
“Nell’ombra di San Siro” (In The Shadow of San Siro),
pubblicato nel 2007: la storia di come il sogno di una vita si è
trasformato in un incubo e delle circostanze esterne e interne che,
combinate, lo hanno portato alla depressione e al crollo
mentale.
Nel cast del film, oltre ad Erik Enge nei panni di Bengtsson,
anche Maurizio Lombardi (Pinocchio,
1994,
The New Pope), Lino Musella (The
Young Pope,
Favolacce,
Il Cattivo Poeta) e Gianluca Di Gennaro
(Capri-Revolution, Gomorra – La Serie 2).
Tigers, a trama
Martin è uno dei talenti
calcistici più promettenti che la Svezia abbia mai visto. A sedici
anni, il sogno di una vita diventa realtà quando viene acquistato
da uno dei club più prestigiosi d’Italia. Tuttavia quel sogno ha un
prezzo molto alto in termini di sacrificio, dedizione, pressione e,
soprattutto, solitudine. Martin inizia a chiedersi se questa sia
davvero la vita che ha tanto desiderato.“Tigers” è una
corsa sulle montagne russe della vita e della morte attraverso la
moderna industria del calcio. Con una prospettiva unica sul mondo
degli sport professionistici, Ronnie Sandahl racconta la vera
storia del sedicenne prodigio del calcio Martin Bengtsson. Un
dramma di formazione sull’ossessione ardente di un giovane in un
mondo in cui tutto, e tutti, hanno un prezzo.
Johnny Depp è il protagonista de Il
caso Minamata in prima tv su Sky CinemaUno
venerdì 17 settembre alle 21.15, in streaming su
NOW
e disponibile on demand. Diretto
da Andrew Levitas, il film racconta la storia vera del fotoreporter
Eugene Smith che all’inizio degli anni 70 riuscì a documentare le
conseguenze dell’avvelenamento da mercurio nel villaggio giapponese
di Minamata, con uno dei reportage più riusciti della sua carriera
e più famosi della storia del giornalismo. Nel cast, accanto a
Johnny Depp, Hiroyuki Sanada, Jun Kunimura, Minami, Ryo
Kase,Tadanobu Asano, Akiko Iwase e
Bill Nighy.
Il caso Minamata: quando
esce e dove vederlo in streaming
Il caso Minamata in prima
tv su Sky Cinema Uno venerdì 17 settembre alle 21.15, in
streaming su NOW e
disponibile on demand. E grazie a extra i clienti
Sky da più di tre anni e con Sky Cinema, lo vedranno prima di tutti
on demand nella sezione extra.
Il caso Minamata in prima tv suNOWe anche on demand su Sky.Iscriviti a soli 3
europer il primo mese e guarda
il film e molto altro.
Il caso Minamata, la
trama
Il caso Minamata –
New York, 1971. Il celebre fotoreporter W. Eugene Smith (Johnny
Depp) è ormai l’ombra di se stesso. Alcolizzato, in polemica con il
mondo dell’informazione e senza più alcun rapporto con i figli vive
in solitudine e rifiuta di lavorare. Ma un incarico da parte del
direttore della rivista Life Robert Hayes (Bill
Nighy) lo porta nella città costiera giapponese di Minamata,
devastata dall’avvelenamento da mercurio, risultato di decenni di
inquinamento industriale da parte della Chisso Corporation,
un’importante azienda chimica giapponese. Lì Smith entra in
contatto con la comunità di pescatori del villaggio e, armato della
sua macchina fotografica, documenta i loro sforzi per convivere con
la grave malattia causata dall’avvelenamento da mercurio, chiamata
proprio “malattia di Minamata”, e la loro appassionata campagna per
ottenere un risarcimento da parte della Chisso e dal governo
giapponese. Le immagini di Smith dal villaggio avvelenato danno al
disastro una dimensione umana straziante e il suo incarico iniziale
si trasforma in un’esperienza gli cambierà la vita.
Dallo sceneggiatore/regista
James Gunn, arriva l’avventura d’azione di
supereroi della Warner Bros. Pictures, The
Suicide Squad – Missione Suicida, con lo schieramento
dei delinquenti più degenerati della DC.
Benvenuti all’inferno, cioè a Belle
Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità degli Stati
Uniti, dove sono rinchiusi i peggiori supercriminali, che faranno
di tutto per uscirne – anche unirsi alla super segreta e oscura
Task Force X. Il motto del giorno è ‘O la va o la spacca’: si
riuniscano una serie di truffatori, tra cui Bloodsport, Peacemaker,
Capitan Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard,
Javelin e la psicopatica più amata di tutti, Harley Quinn. Quindi
si armino pesantemente e si lascino cadere (letteralmente) sulla
remota isola di Corto Maltese, piena di nemici. Avventurandosi in
una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia, la Squadra sarà coinvolta in una missione di ricerca e
distruzione, sotto la guida sul territorio del colonnello Rick
Flag… e le direttive degli esperti tecnologici del governo di
Amanda Waller nelle orecchie, che seguono ogni loro movimento. E
come sempre, ad ogni mossa falsa rischiano la morte (per mano dei
loro avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller). A
voler scommetterci, la vincita è a loro sfavore –
controognuno di loro.
The
Suicide Squad – Missione Suicida è interpretato
da Margot Robbie (“Birds of Prey”, “Bombshell –
La Voce dello Scandalo”),
Idris Elba (“Avengers: Infinity War”),
John Cena (l’imminente serie HBO Max
“Peacemaker”, “Bumblebee”), Joel Kinnaman (“Suicide Squad”), Jai
Courtney (la franchise “Divergent”), Peter Capaldi (“World War Z”,
“Doctor Who” della BBC), David Dastmalchian (l’imminente “Dune”,
“Ant-Man and the Wasp”), Daniela Melchior (“Parque Mayer”), Michael
Rooker (i film “Guardiani della Galassia”), Alice Braga
(“Elysium”), Pete Davidson (“Il re di Staten Island”, “Saturday
Night Live” in TV), Joaquín Cosio (“Spider-Man: Un nuovo universo”,
“Narcos: Messico” in TV), Juan Diego Botto (“The Europeans”), Storm
Reid (“L’uomo invisibile”, “Nelle pieghe del tempo”, “Euphoria”),
Nathan Fillion (“Guardiani della Galassia”, “The Rookie” in TV),
Steve Agee (“L’Angelo del male – Brightburn”, “Guardiani della
Galassia Vol 2”), Sean Gunn (i film “Guardiani della Galassia”, e
“Avengers”), Mayling Ng (“Wonder Woman”), Flula Borg (“Ralph spacca
Internet”), Jennifer Holland (“L’Angelo del male – Brightburn”,
l’imminente serie HBO Max “Peacemaker”) e Tinashe Kajese (le serie
TV “Valor”, “The Inspectors”), con Sylvester Stallone (i franchise
di “Rocky”, “Rambo” e “I Mercenari – The Expendables”) e Viola
Davis (“Ma Rainey’s Black Bottom”, “Suicide Squad”).
Gunn (i film “Guardiani della
Galassia”) ha diretto il film da una sua sceneggiatura, basata sui
personaggi della DC. Il film è prodotto da Charles Roven e Peter
Safran, mentre Zack Snyder, Deborah Snyder, Walter Hamada, Chantal
Nong Vo, Nikolas Korda e Richard Suckle sono i produttori
esecutivi.
La squadra creativa di Gunn include
il direttore della fotografia Henry Braham (“Guardiani della
Galassia Vol. 2”), la scenografa Beth Mickle (“Captain Marvel”), i montatori Fred Raskin
(“Guardiani della Galassia Vol. 2”, “C’era una volta … a
Hollywood”) e Christian Wagner (i film “Fast & Furious”), e la
costumista nominata all’Oscar Judianna Makovsky (“Guardiani della
Galassia Vol. 2”, “Avengers: Endgame”, “Harry Potter e la pietra
filosofale”). Musiche di John Murphy (“Kick-Ass”).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Atlas Entertainment / Peter Safran, un film di James
Gunn, The
Suicide Squad – Missione Suicida. Il film sarà
distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Netflix
ha diffuso il trailer ufficiale di
Mio Fratello, Mia Sorella, il nuovo film originale
Netflix
italiano diretto da Roberto Capucci con
protagonisti
Alessandro Preziosi,
Claudia Pandolfi,
Ludovica Martino, Francesco Cavallo,
Stella Egitto e Caterina Murino. Un film Netflix in
associazione con MEDIASET prodotto da Lotus Production, una società
di Leone Film Group. Disponibile su Netflix dall’8 ottobre
2021
Mio Fratello, Mia Sorella, la
trama
Alla morte del padre, Tesla e suo
fratello Nik si ritrovano, per un singolare patto successorio, a
dover convivere per un anno sotto lo stesso tetto, pur non
essendosi più visti da più di vent’anni. Nella casa vivono anche i
figli di Tesla: Sebastiano, un violoncellista di grande talento
affetto da schizofrenia ad alto funzionamento, al quale la donna ha
dedicato la vita e un’ossessiva e soffocante protezione, e
Carolina, con la quale invece ha un rapporto difficile e
conflittuale. La convivenza difficile innescherà scontri e continui
battibecchi tra Nik e Tesla, due fratelli agli antipodi, e la
nascita di un inaspettato forte legame tra Nik e suo nipote
Sebastiano. Col tempo tutti troveranno pian piano un equilibrio,
fino a quando una serie di eventi porteranno i personaggi a dover
fare i conti con le proprie paure e segreti, in un difficile
viaggio verso il perdono e l’accettazione di sé stessi e dei loro
legami affettivi e familiari.
Nella giornata di ieri è arrivato
finalmente il
primo trailer della serie Hawkeye.
Sebbene fornisca molte informazioni sull’ambientazione dello show,
che si svolge durante le festività natalizie a New York City,
subito dopo gli eventi di Avengers:
Endgame, ci sono ovviamente ancora molte domande senza una
risposta. Scopriamo insieme le principali, grazie a Screen
Rant.
1Quanti nemici dovranno affrontare gli
arcieri?
Dato che la
serie attinge evidentemente da alcuni dei migliori archi narrativi
a fumetti di Occhio di Falco, c’è una vasta gamma di cattivi che la
storia potrebbe scegliere di mettere contro Clint e Kate. Yelena è
già confermato che sarà nello show, così come Swordsman, alias Jack
Duquesne.
Il
trailer mostra anche gruppi di nemici vestiti con tute da
ginnastica in un cenno alla mafia introdotta nell’era Hawkeye di
Fraction. Questi vari nemici e le loro motivazioni manterranno
sicuramente gli eroi della serie sulle spine, con diverse sorprese
che verranno svelate, quasi sicuramente, nel corso dei vari
episodi.
In occasione del Batman Day
2021, Panini Comics porta in Italia, in
contemporanea mondialemartedì 14
settembreBatman: Il Mondo, un
volume antologico di 184 pagine frutto di un’ambiziosa iniziativa
senza precedenti: per la prima volta nella storia,
DC si è accordata con i licenziatari di tutto il
mondo per la creazione di un volume che celebrasse la pervasività
mondiale del Cavaliere Oscuro. Il risultato sono 14
storie, create in 14 paesi del mondo e
rappresentative ognuna della cultura del paese che ha generato le
tavole del racconto. Non solo: in ognuna delle storie Batman agisce
nel paese in cui l’avventura viene ambientata.
Il volume viene inaugurato dal duo
americano composto dallo scrittore BrianAzzarello e dal disegnatore LeeBermejo (Batman: Dannato,Joker,
Lex Luthor: Man of Steel, Batman/Deathblow), con
la storia Città globale, in cui Batman riflette sul tempo
trascorso a Gotham, a proteggere la città e i suoi abitanti da
minacce di ogni sorta.
Al team Panini Comics Italia è
stata affidata la creazione dell’avventura italiana,
Ianus, realizzata da un quartetto d’assi
d’eccezione: AlessandroBilotta
(Mercurio Loi, Dylan Dog) ai
testi, NicolaMari
(Dylan Dog) ai disegni,
GiovannaNiro (Dylan
Dog, Chrononauts) ai colori e
AndreaAccardi (Chambara)
al lettering. La storia vede il più grande
detective del mondo per la prima volta a
Roma, alle prese con un nuovo nemico.
Ianus, è una straordinaria avventura che
riesce a coniugare con successo l’essenza più oscura e notturna del
personaggio di Batman con una sensibilità tutta italiana, e vede
quattro maestri al top della forma.
Per apprezzare al meglio la storia,
Ianus uscirà, in fumetteria e online, in
un’Edizione Deluxe che prevede un’ampia sezione
dedicata agli extrae un’esclusiva
litografia firmata dagli autori. Un volume di prestigio
perfetto per celebrare la prima avventura del Pipistrello ideata e
realizzata completamente in Italia.
Per celebrare l’arrivo del
Cavaliere Oscuro nella Città Eterna e osservare da vicino il
processo di realizzazione di una delle storie che rimarranno nella
tradizione del fumetto italiano, sarà possibile visitare
l’esposizione di tavole del disegnatore
Nicola Mari per Batman: Il Mondo –
Ianus, a Roma presso la galleria CArt
Gallery, in via del Gesù 61. L’esposizione sarà inaugurata
proprio sabato 18 settembre, il Batman Day 2021, e per l’occasione
saranno presenti gli autori per una sessione di firmacopie.
Il Batman Day è anche l’occasione
perfetta per riscoprire e approfondire la propria conoscenza di
Bruce Wayne con i diversi titoli proposti da Panini Comics, in
uscita il 16 settembre, e adatti a tutti i gusti:
Batman: Amore folle, dalle menti che
hanno creato il capolavoro d’animazione Batman:The
Animated Series, racconta le origini di Harley Quinn, mentre
prova a conquistare Joker eliminando il Cavaliere Oscuro con dietro
le quinte, decine di layout; Batman: Le Nuove Avventure
– Stagione Uno raccoglie una serie di storie
completamente inedite ambientate nel mondo della serie animata
dell’Uomo Pipistrello, dai produttori di Batman:The
Animated Series; Batman: Knightfall
1 è l’edizione omnibus di una delle saghe più
importanti e amate del personaggio, che vede Bruce Wayne contro il
criminale Bane. Infine, Il Grande Libro di
Batman è l’antologia definitiva che raccoglie venti
storie capolavoro per ripercorrere la storia di Batman dagli anni
‘30 ad oggi e contiene inoltre una serie di articoli per conoscere
tutto quello che c’è da sapere sull’icona DC.
Anche quest’anno il Batman
Day è pronto ad affascinare vecchi e nuovi lettori. Sarà
impossibile non appassionarsi alle storie e avventure del detective
più amato del mondo!
Lo scorso anno, precisamente ad
ottobre, Jeff Bridges ha rivelato che gli era stato
diagnosticato un linfoma, un cancro del sistema linfatico, e che
aveva iniziato i trattamenti necessari. Ora, attraverso il suo
sito ufficiale,
l’attore ha confermato che, a quasi un anno di distanza, il cancro
è ufficialmente in remissione.
L’attore ha anche rivelato che la
strada verso la guarigione non è stata semplice, dal momento che
durante questi mesi ha contratto anche il Covid-19 durante la
chemioterapia e, di conseguenza, ha dovuto lottare anche contro le
conseguenze della nuova malattia. L’attore ha specificato di aver
trascorso cinque settimane in ospedale, e ora che ha finalmente
ricevuto due dosi di vaccino si sente più tranquillo e in forma che
mai.
A causa della diagnosi del 2020,
l’attore aveva dovuto abbandonare la produzione della serie FX
The Old Man, che all’inizio avrebbe dovuto
debuttare proprio ad ottobre di quest’anno. Sempre attraverso il
suo sito, Bridges ha fatto sapere di essere ormai pronto a tornare
al lavoro e di riprendere con la produzione della serie ad opera di
Robert Levine e Jonathan E. Steinberg.
Considerato uno degli attori più
carismatici e talentuosi della sua generazione, Jeff Bridges è noto per aver recitato in film
quali L’ultimo spettacolo (1971), Una calibro 20 per
lo specialista (1974), King Kong (1976),
Starman (1984), I favolosi Baker (1989), La
leggenda del re pescatore (1991), The Contender
(2000), Il Grinta (2011), Iron Man (2008) e
Hell or High Water (2016).
Tuttavia, la sua fama è
indissolubilmente legata al ruolo di Jeffrey Lebowski, detto
“Drugo”, ne Il grande Lebowski (1998).
Nel 2010 ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista per il
film Crazy Heart, che racconta la crisi privata e pubblica
del cantante country alcolizzato Bad Blake.
Con la dipartita del personaggio di
Tony Stark, pare che Slattery fosse il modo migliore per collegare
entrambi i franchise. “Nel nostro caso, il personaggio di Sir
Ben, Trevor Slattery, era davvero l’unico tessuto connettivo che
avevamo a nostra disposizione per connetterci a qualsiasi
precedente iterazione dei Dieci Anelli o del Mandarino, perché Tony
Stark è morto”, ha spiegato Callaham.
“Sapevamo di voler usare Sir Ben
se fosse stato possibile, e subito ci siamo posti alcune domande:
‘La Marvel avrebbe accettato? È stata una bella esperienza per Sir
Ben? Gli è piaciuto interpretare Trevor Slattery?’. Era passato un
po’ di tempo da Iron Man 3, quindi non sapevamo se avesse davvero
voglia di tornare ad interpretare un ruolo del genere”, ha
aggiunto lo sceneggiatore. “Poi ne abbiamo parlato con Kevin
Feige e lui ha detto: ‘Sembra fantastico. Tutti noi amiamo Trevor.
Mi piacerebbe rivederlo. Ma spetterà a voi trovare il modo più
giusto e accattivante per farlo tornare’.
“Non se se avevamo soltanto
alcune bozze o l’intera sceneggiatura pronta quando ne abbiamo
parlato. Ad ogni modo, Destin ne ha parlato con Ben via Zoom, gli
ha esposto le nostre idee e abbiamo scoperto che amava il
personaggio e che gli sarebbe piaciuto tornare. Alla fine, ha
funzionato”, ha concluso Callaham.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di
Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast,
figureranno anche Tony Leung nei panni
del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Ora che The Suicide
Squad è arrivato nelle sale e che la serie spin-off
Peacemaker si appresta a fare il suo debutto su
HBO Max all’inizio del prossimo anno, James
Gunn si sta finalmente concentrando sul suo
imminente ritorno nel MCU grazie all’attesissimo Guardiani
della Galassia Vol. 3.
Gunn ha lavorato al film per un bel
po’ e proprio ieri sera ha condiviso su
Twitter la foto di una pila di storyboard disegnati a mano.
Quando un fan ha risposto chiedendo se ha intenzione di scegliere
attori visti nel suo film dedicato alla Task Force X per il
threequel Marvel, il regista ha risposto che si tratta di una
“possibilità concreta”.
Siamo certi che Gunn abbia già
un’idea abbastanza precisa su chi gli piacerebbe scegliere per i
nuovi ruoli previsti in GOTG Vol. 3, ma la verità è che
ancora non sappiamo chi saranno quei personaggi. Si dice che tra
questi possa esserci anche Adam Warlock (sebbene
Gunn abbia già smentito la cosa), ma essendo i dettagli sulla
trama ancora nascosti, è davvero difficile restringere il campo
delle possibilità.
Nonostante abbia goduto, negli anni,
di una carriera entusiasmante e variegata, la fama di Daniel Radcliffe sarà sempre legata al
ruolo di Harry Potter nell’omonimo franchise
cinematografico. Mentre appariva in tutti e otto i capitoli della
saga, il pubblico ha potuto vedere l’attore crescere letteralmente
davanti ai suoi occhi. Poiché quest’anno è il 20° anniversario
dell’uscita del primo film, la nostalgia sembra essere a livelli
ancora più alti, nonostante il franchise continui ad espandersi in
altri modi.
Anche se non ci sono più libri di
Harry Potter da adattare, il Wizarding World ha comunque prodotto
molte altre storie. La Warner Bros., infatti, sta portando avanti
la saga prequel di Animali
Fantastici, con l’uscita del terzo film attualmente
fissata per luglio 2022. Oltre il grande schermo, l’acclamato
spettacolo Harry Potter e la maledizione dell’erede
tornerà sui palcoscenici di tutto il mondo nei prossimi mesi,
mentre i fan aspettano ancora di capire se diventerà mai un film.
Infine, secondo quanto riferito, HBO Max sta sviluppando una serie
tv basata sul franchise, anche se i dirigenti hanno sempre
minimizzato la portata della notizia.
Con la figura di Harry Potter che continua ancora oggi a
catalizzare l’attenzione all’interno dell’ampia cultura pop,
Daniel Radcliffeha
avuto l’opportunità di chiarire una voce a proposito dei suoi
giorni trascorsi sul set della saga in una nuova intervista con
WIRED.
Quando gli è stato chiesto quante bacchette ha rotto durante le
riprese dei vari film, l’attore ha dichiarato: “Questa è una
voce che vorrei smentire”. Poi ha aggiunto:
“C’è una cosa che vedo sempre
quanto apro Twitter e che riguarda il fatto che abbia rotto cento
bacchette durante le riprese dei vari film”, ha spiegato
Radcliffe. “Ma ci tengo a chiarire che erano molte, molte di
meno. È normale, mi piaceva usarle, a volte anche per giocarci,
tipo per tamburellare sulla mia gamba e cose del genere. Le usavi e
si rompevano. Ma posso garantire che non ne ho mai rotte così
tante. Forse ne avrò rotte 12… massimo 20.”
Doctor Strange ha dimostrato di essere un
personaggio fondamentale all’interno del più ampio Universo
Cinematografico Marvel fin dal suo debutto nel
2016, salvando prima l’universo sconfiggendo Dormammu e, in
seguito, giocando un ruolo chiave nella lotta contro Thanos.
Dopo aver aiutato il Dio del Tuono
in Thor: Ragnarok, lo Stregone Supremo si unirà a Peter
Parker in Spider-Man:
No Way Home, in cui le azioni del giovane
arrampicamuri, ma anche quello dello stesso Stregone Supremo,
potrebbero avere conseguenze potenzialmente disastrose. Da lì,
Strange si ritroverà a combattere contro Scarlet Witch in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, anche se ancora
non sappiamo se nel sequel Wanda sarà una nemica o un’alleata del
Dottore.
A questo punto, la domanda sorge
quasi spontanea: e se un giorno Doctor Strange fosse responsabile
dell’assemblaggio di un nuovo gruppo di eroi più potenti della
Terra? Questa domanda è stata posta all’attore
Benedict Cumberbatch durante una recente
intervista in cui è stata avanzata l’ipotesi che Strange possa
prendere il posto di Tony Stark/Iron Man come leader degli
Avengers.
“Dovrei pensarci”, ha
dichiarato l’attore, purtroppo senza rivelare assolutamente nulla.
Si tratta di una prospettiva intrigante, che potrebbe avere
decisamente senso ora che ci stiamo dirigendo, a piccoli passi,
verso una nuova era narrativa del MCU. Tuttavia, per molti fan,
sono i The Defenders che vorrebbero vedere l’eroe prendere il
comando, data la sua storia leggendaria con quel gruppo nelle
pagine dei fumetti. Se e quando quel film basato su
Secret Wars dovesse mai vedere la luce, è facile
credere che Strange si ritroverà al centro dell’azione.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Nel finale di The Amazing Spider-Man 2 del 2014 avevamo
visto Harry Osborn preparare il terreno per l’arrivo dei Sinistri
Sei, la cui storia avrebbe dovuto essere il centro di un film
scritto e diretto da Drew Goddard (Quella
casa nel bosco,
7 sconosciuti a El Royale) che, però, non ha mai visto la
luce.
Su quel progetto, in realtà, non
abbiamo mai saputo molto, a parte alcuni dettagli emersi in seguito
all’attacco hacker ai danni della Sony nel 2014. Ora, però, in una
recente intervista con
Collider, è stato proprio Andrew Garfield a tornare su quel film.
“Non so quanto quel progetto sia stato vicino ad un’effettiva
realizzazione, ma ricordo che ci sono stati sicuramente degli
incontri a cui ho preso parte anch’io”, ha spiegato l’ex
interprete di Spider-Man.
“È stato davvero emozionante.
Amo Drew Goddard, Quella casa nel bosco e tutte le altre cose che
ha fatto. Siamo andati subito d’accordo. Amavo la sua visione. Era
davvero unica, eccentrica, non convenzionale nelle sue scelte
creative. Sono stati un paio di mesi davvero molto divertenti, ma
come si dice… è la vita. Sarebbe stato bello. Forse, chissà, un
giorno riuscirà a realizzare il suo film. Ripeto, sarebbe stato
davvero bello.”
Dopo il flop di
The Amazing Spider-Man 2, il film sui Sinistri Sei è stato
ufficialmente accantonato. In seguito, come ben sappiamo, ci sono
stati l’accordo tra la Sony e la Disney per permettere a Spider-Man
di entrare a far parte del MCU e la costruzione
di un nuovo “Spider-Verse” inaugurato con Venom che
potrebbe effettivamente portare – in futuro, con l’arrivo di nuovi
spin-off come Morbius –
alla concreata realizzazione dell’agognato film sui Sinistri
Sei.
L’attesissimo Eternals si
preannuncia come una vera e propria sfida per il MCU, dal momento che il film non
solo introdurrà tutta una serie di personaggi con i quali il
pubblico generalista potrebbe non avere alcuna familiarità, ma
anche perché l’approccio della regista Chloé Zhao
sembra essere stato molto più radicato ed empatico rispetto ai
precedenti film dei Marvel Studios.
Inoltre, il film vanta un cast
davvero impressionante, che annovera tra gli altri anche
Angelina Jolie,
Richard Madden,
Gemma Chan,
Kumail Nanjiani,
Salma Hayek e
Kit Harington. Proprio quest’ultimo, durante una
recente intervista con
Total Film, ha rivelato di non sapere quale sarà il futuro di
Dane Whitman/Black Knight, il personaggio che interpreterà nel
cinecomic. Tuttavia, pare che la star di Game of
Thrones sia realmente interessata ad avere un futuro nel
MCU.
“Non ho idea se il mio
personaggio avrà un futuro oppure no. Avevo letto qualcosa a
proposito di chi potrebbe diventare. Quindi, c’è sicuramente la
possibilità per una traiettoria più lunga”, ha spiegato
Harington. “Io lo spero. Penso che Eternals sia solo la punta
dell’iceberg per il mio personaggio. Ma davvero, non so cosa
accadrà. Sono all’oscuro, esattamente come tutti gli altri. Cerco
di non pensare troppo al futuro, e questo riguarda qualsiasi
progetto che mi vede coinvolto. Anche quando facevo Game of
Thrones, ad esempio, e stavamo girando la sesta stagione, non ho
mai pensato che la settima poteva realmente accadere!”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.