Dopo il primo poster e il trailer,
ecco le prime immagini ufficiali di Song to Song,
nuovo progetto di Terrence Malick che vede
protagonisti Ryan Gosling, Michael Fassbender, Natalie
Portman e Rooney Mara. [nggallery
id=3102]
Song to Song,
precedentemente noto con il titolo
di Weightless, uscirà al cinema negli
USA con Broad Green Pictures il 17 marzo 2017.
Grazie a
IndieWire abbiamo maggiori dettagli sulla trama
di Song to Song, che dunque racconterà di
storie d’amore che nascono nel mondo della musica e si concentrerà
su due coppie le cui vite sono intrecciate: Faye
(Rooney Mara) e BV (Ryan Gosling)
da un lato e il magnate della musica Cook (Michael
Fassbender) e la sua cameriera (Natalie
Portman). Un racconto che attraversa il mondo del rock n
roll e in vortice di paesaggi, seduzione e tradimento.
Nel
filmappaiono anche un nutrito gruppo di noto
musicisti come Patti Smith, Lykke Li, the Black Lips,
Iggy Pop, Florence and the Machine, e i Red Hot
Chili Peppers.
Nel cast del film Song
to Song oltre ai già citati Rooney Mara, Ryan
Gosling, Natalie Portman e Michael
Fassbender, anche Cate Blanchett, Christian Bale, Benicio del Toro, Val Kilmer, Bérénice
Marlohe, Holly Hunter, Clifton Collins jr e Tom
Sturridge.
Arriva finalmente la prima foto
ufficiale di Song to Song, il nuovo film di
Terrence Malick con Michael Fassbender,
Ryan Gosling e Rooney
Mara sul mondo della musica.
Song to Song,
precedentemente noto con il titolo
di Weightless.uscirà al
cinema negli USA con Broad Green Pictures
il 17 marzo 2017.
Inoltre, grazie a
IndieWire abbiamo maggiori dettagli sulla trama
di Song to Song, che dunque racconterà di
storie d’amore che nascono nel mondo della musica e si concentrerà
su due coppie le cui vite sono intrecciate: Faye
(Rooney Mara) e BV (Ryan Gosling)
da un lato e il magnate della musica Cook (Michael
Fassbender) e la sua cameriera (Natalie
Portman). Un racconto che attraversa il mondo del rock n
roll e in vortice di paesaggi, seduzione e tradimento.
Nel
filmappaiono anche un nutrito gruppo di noto
musicisti come Patti Smith, Lykke Li, the Black Lips,
Iggy Pop, Florence and the Machine, e i Red Hot
Chili Peppers.
Nel cast del film Song
to Song oltre ai già citati Rooney Mara, Ryan
Gosling, Natalie Portman e Michael
Fassbender, anche Cate Blanchett, Christian Bale, Benicio del Toro, Val Kilmer, Bérénice
Marlohe, Holly Hunter, Clifton Collins jr e Tom
Sturridge.
Ecco il trailer di Song to
Song, il nuovo film di Terrence Malick
che ha come protagonisti Ryan Gosling, Michael Fassbender, Natalie
Portman e Rooney Mara.
Song to Song,
precedentemente noto con il titolo
di Weightless.uscirà al
cinema negli USA con Broad Green Pictures
il 17 marzo 2017.
Grazie a
IndieWire abbiamo maggiori dettagli sulla trama
di Song to Song, che dunque racconterà di
storie d’amore che nascono nel mondo della musica e si concentrerà
su due coppie le cui vite sono intrecciate: Faye
(Rooney Mara) e BV (Ryan Gosling)
da un lato e il magnate della musica Cook (Michael
Fassbender) e la sua cameriera (Natalie
Portman). Un racconto che attraversa il mondo del rock n
roll e in vortice di paesaggi, seduzione e tradimento.
Nel
filmappaiono anche un nutrito gruppo di noto
musicisti come Patti Smith, Lykke Li, the Black Lips,
Iggy Pop, Florence and the Machine, e i Red Hot
Chili Peppers.
Nel cast del film Song
to Song oltre ai già citati Rooney Mara, Ryan
Gosling, Natalie Portman e Michael
Fassbender, anche Cate Blanchett, Christian Bale, Benicio del Toro, Val Kilmer, Bérénice
Marlohe, Holly Hunter, Clifton Collins jr e Tom
Sturridge.
Ecco i quattro character poster dei
protagonisti di Song to Song, Ryan Gosling, Michael Fassbender, Rooney
Mara e Natalie Portman. Di seguito
le immagini dal film: [nggallery id=3102]
Grazie a
IndieWire abbiamo maggiori dettagli sulla trama
di Song to Song, che dunque racconterà di
storie d’amore che nascono nel mondo della musica e si concentrerà
su due coppie le cui vite sono intrecciate: Faye
(Rooney Mara) e BV (Ryan Gosling)
da un lato e il magnate della musica Cook (Michael
Fassbender) e la sua cameriera (Natalie
Portman). Un racconto che attraversa il mondo del rock n
roll e in vortice di paesaggi, seduzione e tradimento.
Nel
filmappaiono anche un nutrito gruppo di noto
musicisti come Patti Smith, Lykke Li, the Black Lips,
Iggy Pop, Florence and the Machine, e i Red Hot
Chili Peppers.
Nel cast del film Song
to Song oltre ai già citati Rooney Mara, Ryan
Gosling, Natalie Portman e Michael
Fassbender, anche Cate Blanchett, Christian Bale, Benicio del Toro, Val Kilmer, Bérénice
Marlohe, Holly Hunter, Clifton Collins jr e Tom
Sturridge.
È stato diffuso in rete il primo
poster del nuovo film di Terrence Malick, Song to
Song. Come da programma, nel manifesto vediamo il
volti del cast stellare che il film vedrà protagonista:
Ryan Gosling, Michael Fassbender, Natalie
Portman e Rooney Mara.
Song to Song,
precedentemente noto con il titolo
di Weightless.uscirà al
cinema negli USA con Broad Green Pictures
il 17 marzo 2017.
Grazie a
IndieWire abbiamo maggiori dettagli sulla trama
di Song to Song, che dunque racconterà di
storie d’amore che nascono nel mondo della musica e si concentrerà
su due coppie le cui vite sono intrecciate: Faye
(Rooney Mara) e BV (Ryan Gosling)
da un lato e il magnate della musica Cook (Michael
Fassbender) e la sua cameriera (Natalie
Portman). Un racconto che attraversa il mondo del rock n
roll e in vortice di paesaggi, seduzione e tradimento.
Nel
filmappaiono anche un nutrito gruppo di noto
musicisti come Patti Smith, Lykke Li, the Black Lips,
Iggy Pop, Florence and the Machine, e i Red Hot
Chili Peppers.
Nel cast del film Song
to Song oltre ai già citati Rooney Mara, Ryan
Gosling, Natalie Portman e Michael
Fassbender, anche Cate Blanchett, Christian Bale, Benicio del Toro, Val Kilmer, Bérénice
Marlohe, Holly Hunter, Clifton Collins jr e Tom
Sturridge.
Online il primo trailer di
Song One, il dramma a sfondo musicale che vede
protagonista Anne Hathaway e segna l’esordio alla
regia per Kate Barker-Froyland.
Nel film, presentato in anteprima all’ultimo Sundance Film
Festival, Anne Hathaway è un’antropologa che sta
facendo delle ricerche in Marocco e che torna a New York quando il
suo fidanzato subisce un grave incidente che lo riduce in coma. La
donna deciderà quindi di cercare i musicisti che il suo uomo ama
per cercare di riconnetterlo con la vita.
Il film uscirà negli States il 23 gennaio in un numero limitato di
copie e in VOD, di seguito potete vedere il trailer .
Arriva nelle sale il film
italiano Song ‘e
Napule, il film diretto dai Manetti Bros e
con protagonisti Alessandro Roja, Giampaolo
Morelli. Ecco quattro clip del film in uscita al
cinema dal 17 aprile. Nel film una compilation di canzoni
napoletane neomelodiche, che includono anche performance canore
dell’attore Giampaolo Morelli che
interpreta il cantante neomelodico Lollo
Love.
Gli altri
arrangiamenti invece sono a cura di Pivio e Aldo de
Scalzi prodotti da Fausto Mesolella
degli Avion Travel.
Napoli, oggi. Paco,
diplomato al conservatorio, è un pianista di razza ma disoccupato.
A Napoli si sente un pesce fuor d’acqua. Non riuscendo a trovare un
lavoro che sia nelle sue corde, viene raccomandato al Questore
Vitali. Presto, si ritrova agente della Polizia di Stato e, per la
sua totale inettitudine, viene relegato a compiere servizio presso
il deposito giudiziario.
Un giorno si imbatte suo malgrado
nel commissario Cammarota: uomo d’azione dai modi spicci, senza
mezzi termini coinvolge Paco in una delicata operazione di polizia
volta a rintracciare l’inafferrabile e sanguinario O’ Fantasma, un
boss camorrista che nessuno ha mai visto in faccia. La missione:
far leva sulle proprie competenze musicali per infiltrarsi in una
nota band locale, il cui leader è Lollo Love, amatissimo cantante
neomelodico. Lollo e la sua band suoneranno al matrimonio tra il
figlio di O’ Fantasma e la figlia del camorrista “Mazza di Ferro”:
l’occasione perfetta, e unica, per mandare il latitante dietro le
sbarre.
Paco, vestendo gli improbabili
panni del tastierista Pino Dinamite, viene ingaggiato nel gruppo di
Lollo Love. La vicinanza del cantante gli farà capire che quella è
la missione della vita: Paco si troverà a riconsiderare il suo
rapporto con Napoli, complice l’amore segreto per Marianna, la
sorella di Lollo, e l’amicizia inaspettata che nasce con lo stesso
Lollo. E, in questo modo, diventa un uomo nuovo…
Arriverà al
cinema Song ‘e Napule il film
diretto dai Manetti Bros e con protagonisti Alessandro
Roja, Giampaolo Morelli. Ecco quattro clip del film in
uscita al cinema dal 17 aprile.
Napoli, oggi. Paco,
diplomato al conservatorio, è un pianista di razza ma disoccupato.
A Napoli si sente un pesce fuor d’acqua. Non riuscendo a trovare un
lavoro che sia nelle sue corde, viene raccomandato al Questore
Vitali. Presto, si ritrova agente della Polizia di Stato e, per la
sua totale inettitudine, viene relegato a compiere servizio presso
il deposito giudiziario.
Un giorno si imbatte suo malgrado
nel commissario Cammarota: uomo d’azione dai modi spicci, senza
mezzi termini coinvolge Paco in una delicata operazione di polizia
volta a rintracciare l’inafferrabile e sanguinario O’ Fantasma, un
boss camorrista che nessuno ha mai visto in faccia. La missione:
far leva sulle proprie competenze musicali per infiltrarsi in una
nota band locale, il cui leader è Lollo Love, amatissimo cantante
neomelodico. Lollo e la sua band suoneranno al matrimonio tra il
figlio di O’ Fantasma e la figlia del camorrista “Mazza di Ferro”:
l’occasione perfetta, e unica, per mandare il latitante dietro le
sbarre.
Paco, vestendo gli improbabili
panni del tastierista Pino Dinamite, viene ingaggiato nel gruppo di
Lollo Love. La vicinanza del cantante gli farà capire che quella è
la missione della vita: Paco si troverà a riconsiderare il suo
rapporto con Napoli, complice l’amore segreto per Marianna, la
sorella di Lollo, e l’amicizia inaspettata che nasce con lo stesso
Lollo. E, in questo modo, diventa un uomo nuovo…
La straordinaria
affermazione di Song ‘e Napule nel
suo primo weekend è destinata a crescere ulteriormente
grazie alla disponibilità di tante altre sale a partire da
domani giovedi 24. Una richiesta degli esercenti
cinematografici accolta con grande soddisfazione da Microcinema, la
casa di distribuzione che dimostra una volta di più
l’attenzione e la cura riservata ai prodotti di qualità.
In particolare a Roma, oltre che al
cinema Barberini, il film sarà programmato anche al
Lux(dove venerdì Giampaolo Morelli saluterà il
pubblico prima dello spettacolo delle 20.30),
Starplex e Uci Cinema Parco
Leonardo.
L’esplosivo film dei fratelli
Manetti avvince come un poliziesco e diverte come una
commedia. Vi s’incrociano gangster di modesta caratura, un
poliziotto controvoglia e un commissario coriaceo, un cantante
idolo delle teenager, innamorati teneri e sposalizi esagerati, boss
inafferrabili e misteriosi. Protagonisti Alessandro Roja, Giampaolo
Morelli e Serena Rossi, in cima alla hit parade naturalmente svetta
Lollo Love con la sua canzone Cuoricina, la
vera irresistibile Song ‘e Napule.
Celebre per il ruolo di Sasha nella
celebre serie The Walking Dead, l’attrice Sonequa
Martin-Green si è ad oggi distinta per il suo carisma,
affermandosi poi anche grazie al coraggio di lasciare il titolo che
l’ha resa famosa in cerca di nuovi stimoli e progetti. Ad oggi è
protagonista di Star Trek: Discovery, grazie al quale ha
potuto raggiungere e conquistare nuovi spettatori.
Ecco 10 cose che non sai di
Sonequa Martin-Green.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Sonequa Martin-Green: i suoi film
e le serie TV
10. Ha recitato in celebri
serie per la televisione. Dopo una prima notorietà
ottenuta con titoli come Army Wives – Conflitti del cuore
(2009), The Good Wife (2009-2011), e Goosip Girl
(2011), con Blake
Lively, l’attrice ottiene grande popolarità grazie al
ruolo di Sasha Williams in The Walking
Dead, con gli attori Lauren
Cohan e NormanReedus. Recita in questa fino al 2018, per poi
diventare protagonista della serie di fantascienza Star Trek:
Discovery, dove dal 2017 ricopre il ruolo di Michael
Burnham.
9. Ha preso parte ad alcuni
film. L’attrice è comparsa in diverse occasioni in piccole
produzioni indipendenti per il cinema, con Blind Thoughts
(2008), Toe to Toe (2009), Rivers Wash Over Me
(2009), Yelling to the Sky (2011), Shockwave
Darkside (2014) e Natale, folle Natale (2019).
Prossimamente, invece, parteciperà all’atteso film Space Jam: A New Legacy
(2021), con LeBron James e Don
Cheadle.
Sonequa Martin-Green è su
Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un profilo seguito da 1,2 milioni di persone.
All’interno di questo è solita condividere immagini relative alla
sua famiglia, ai suoi momenti di svago e a curiosità a lei legate.
Non mancano poi anche diversi post relativi a problematiche sociali
e politiche.
7. Promuove il suo lavoro
tramite il social. Instagram è ormai un ottimo canale per
la promozione dei propri progetti. L’attrice non manca infatti di
sfruttare tale potenziale, condividendo immagini o video relativi
ai propri progetti da interprete, come anche foto di cerimonie a
cui ha preso parte o immagini di backstage dei set a cui ha preso
parte.
Sonequa Martin-Green: chi è suo
marito
6. Ha sposato un suo
compagno di recitazione. Durante un corso di recitazione
frequentato al teatro di Princeton, nel New Jersey, l’attrice
intraprende una relazione con l’attore Kenric Green. La coppia
annuncia poi le nozze nel 2010, e nel 2015 dà alla luce il primo
figlio. Della famiglia si possono ritrovare diverse foto sul
profilo Instagram dell’attrice.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Sonequa Martin-Green in The
Walking Dead
5. Ha continuato a recitare
mentre era incinta. Durante le riprese della quinta
stagione di The Walking Dead, l’attrice ha dovuto trovare
il modo di gestire la sua gravidanza, affinché questa non
interferisse con il lavoro da svolgere. Per nascondere la pancia,
dunque, decise di ricorrere ad ampi vestiti e armi da fuoco più
grandi, con le quali poteva far passare inosservato il suo
stato.
4. Il suo personaggio è
stato scritto appositamente per lei. Inizialmente
l’attrice aveva sostenuto il provino per la parte di Michonne. Pur
non risultando idonea, ai produttori piacque così tanto la sua
personalità che decisero di scrivere da zero un personaggio pensato
esclusivamente per lei. Sasha Williams, infatti, non è presente
nella graphic novel di riferimento.
Sonequa Martin-Green in Star Trek:
Discovery
3. Non era una grande fan
della serie. Nell’entrare a far parte della celebre saga
di fantascienza, l’attrice ha dichiarato di non aver mai realmente
seguito Star Trek nel corso delle sue serie o film, al contrario ha
affermato di non essere mai riuscita a terminare un episodio di
questa. Ciò non le ha però impedito di trovarsi a suo agio nella
nuova serie di cui è protagonista, ma che anzi le ha permesso di
entrare in contatto con una realtà fino a quel momento a lei semi
sconosciuta.
Sonequa Martin-Green in C’era una
volta
2. Non rimpiange la morte
del suo personaggio. L’attrice ha preso parte alla seconda
stagione di C’era una volta, con Jennifer
Morrison, ricoprendo il ruolo di Tamara. Il percorso
del personaggio si interrompe tuttavia con la sua morte, ma
l’attrice ha affermato di non averne sofferto. Particolarmente
credente, è infatti convinta che se le cose succedono evidentemente
doveva andare così.
Sonequa Martin-Green: età e
altezza
1. Sonequa Martin-Green è
nata a Russellville, in Alabama, Stati Uniti, il 21 marzo
1985. L’attrice è alta complessivamente 164 centimetri.
In Son of Saul
Saul è un ebreo ungherese internato nel campo di concentramento di
Auscwitz-Birkenau e membro dei Sonderkommando, un gruppo
di prigionieri col gravoso compito di requisire gli effetti
personali dei condannati alle camere a gas e responsabili della
cremazione dei cadaveri. Durante una delle rutinarie sessioni di
ripulitura Saul scopre il corpo di un ragazzo nel quale gli pare di
riconoscere il proprio figlio. Decide così di vagare per il campo
di sterminio alla ricerca di un rabbino a cui far recitare il
kaddish e che possa dare al corpo una degna sepoltura.
Insignito più che meritatamente del
Gran Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2015, Son
of Saul, film d’esordio dell’ungherese László
Nemes, già assistente alla regia del celebre Béla
Tarr, si pone come una delle più dolorose e spietate
riflessioni di recente memoria sul sacro (e spesso mitizzato) tema
della Shoah, questa volta scegliendo umilmente di
posizionare sullo sfondo (fuori fuoco) il dramma umano e collettivo
per focalizzarsi (letteralmente) sull’intima vicenda di un singolo
soggetto, un uomo talmente asciugato dalla necessità della
sopravvivenza quotidiana da sembrare esternamente un blocco di
pietra ma che in verità cova un tumulto di emozioni represse con
forza.
Il Saul della narrazionei n
Son of Saul, contrariamente al suo omonimo biblico
che per invidia perse l’unzione reale, è invece un vero e proprio
segnato, poiché una grossa X rossa campeggia fiammeggiante
sulla sua schiena permettendo non solo di individuarlo chiaramente
come oggetto di mira del racconto ma come il toccato da un
Dio che stenta a farsi sentire in mezzo alla carneficina.
Scegliendo l’inconsueto rapporto di ripresa in 4:3 la regia di
Nemes costringe la macchina da presa a concentrarsi esclusivamente
sul primo piano del volto di Saul, lasciando sfocato tutto ciò che
si trova attorno a lui e ponendo in luce solo quelli che sono di
volta in volta i suoi oggetti di mira, preferendo ricorre ad
un’efficace soggettiva-oggettiva che tallona il personaggio per
tutti i cento minuti del racconto come in una estremizzazione della
celebre teoria del pedinamento zavattiniana.
Il freddo e meccanico
Saul, impersonato dallo scrittore Géza Röhrig,
anch’egli autentico perseguitato del suo tempo in patria, incarna
letteralmente il prototipo dell’ebreo errante, venendo
continuamente trascinato per ogni dove quasi non avesse una propria
dimora stabile nell’universo caotico del campo di sterminio,
vittima di un perenne nomadismo che però trova ben presto un
fondamentale punto di riferimento.
Copia carbone in negativo de
La vita è bella, laddove era il
sacrificio di un padre a essere compiuto per risparmiare la vita e
la sofferenza della verità ad un bambino, qui è invece la prematura
morte del “Figlio di Saul” (o presunto
tale) che attiva un meccanismo drammaturgico scevro di ogni
manierismo estetico e ridotto all’essenza che porta un uomo orami
privo della stessa volontà di vivere a trovare le ultime briciole
di umanità e portare a termine un piccolo compito dal grande valore
umano e religioso.
In attesa di poter
mettere gli occhi sul costume che Ben
Affleckindosserà nel suo ruolo di Batman nel
prossimo Batman Vs
Superman, la Warner
Bros ci propone una clip di un nuovo film
d’animazione dedicato al Cavaliere Oscuro dal
titolo Son ofBatman.
La trama di Son
of Batmanè
incentrata sulla scoperta da parte di Bruce Wayne di essere il
padre di un ragazzino indisciplinato di nome Damian. Quest’ultimo,
allevato ed addestrato dalla Lega degli
Assassini si rivelerà, di fatto, essere il figlio del
miliardario più famoso di Gotham City e di Talia Al Gul,
figlia del villain Ra’s Al Ghul.
Nel film d’animazione sarà
l’attore James O’Mara a prestare la voce
all’Uomo Pipistrello.
Ecco una clip esclusiva da
Son of Batman, il film animato in cui
Batman ha la voce dell’attore Jason O’Mara, una
voce che sembra quasi non farci rimpiangere quella di
Christian Bale!
Come avete potuto ascoltare
dall’intervista e dalla clip, O’Mara ha cercato di
tenersi a distanza sia dalla voce nota di Bale, sia da altri
modelli, regalando al Batman/Bruce Wayne del film d’animazione una
voce personalizzata ma allo stesso tempo molto aderente al
personaggio che nel corso degli anni è stato creato dall’universo
cinematografico DC.
Cosa ne pensate? Il film Son of
Batman sarà disponibile a partire del 6 maggio.
La trama è incentrata
sulla scoperta di Batman di essere padre di
un indisciplinato ragazzino di nome Damian. Segretamente
allevato dal gruppo
terroristico della Lega degli
Assassini, Damian è il figlio di Batman
e Talia Al Ghul e quindi nipote del villain
Ra’s al Ghul.
Il cast di voci del film d’animazione
include Jason O’Mara (Batman / Bruce
Wayne), Stuart
Allan (Damian), Morena
Baccarin (Talia), Giancarlo
Esposito (Ra’s Al Ghul), David
McCallum (Alfred), Xander
Berkeley (Man-Bat) e Thomas
Gibson (Deathstroke).
Nel 2006 Morrison ha
reinterpretato il personaggio chiamandolo Damian Wayne e dandogli
una collocazione all’interno dell’arco narrativo della serie
principale di Batman. Dopo aver trascorso parte della sua infanzia
in un laboratorio, Damian viene lasciato dalla madre alle cure di
suo padre che non era a conoscenza dell’esistenza di suo figlio.
Damian però è violento ed egoista ed è stato addestrato dalla Lega
degli Assassini imparando ad uccidere in giovane età e questo turba
il rapporto con il padre che si rifiuta di uccidere i suoi
avversari. Tuttavia il Cavaliere Oscuro si preoccupa per la sua
progenie perduta. Dopo gli eventi narrati in “Batman RIP” e
“Batman: Battle for the Cowl”, Damian a dieci anni prende
l’identità di Robin (il ragazzino è la quinta incarnazione della
celebre spalla di Batman). In principio Damian collabora con Dick
Grayson, il Robin originale che ha temporaneamente sostituito
Batman, per poi a lavorare a fianco del padre al ritorno di Bruce
Wayne nei panni del Crociato incappucciato.
Arriva il primo trailer
dell’annunciato Son of Batman, film d’animazione della DC
Entertainment / Warner Bros basato sul’omonima serie a
fumetti del 2006 di GrantMorrison.
La trama è incentrata
sulla scoperta di Batman di essere padre di
un indisciplinato ragazzino di nome Damian. Segretamente
allevato dal gruppo
terroristico della Lega degli
Assassini, Damian è il figlio di Batman
e Talia Al Ghul e quindi nipote del villain
Ra’s al Ghul.
Il cast di voci del film
d’animazione include Jason
O’Mara (Batman / Bruce Wayne), Stuart
Allan (Damian), Morena
Baccarin (Talia), Giancarlo
Esposito (Ra’s Al Ghul), David
McCallum (Alfred), Xander
Berkeley (Man-Bat) e Thomas
Gibson (Deathstroke).
Nel 2006 Morrison ha
reinterpretato il personaggio chiamandolo Damian Wayne e dandogli
una collocazione all’interno dell’arco narrativo della serie
principale di Batman. Dopo aver trascorso parte della sua infanzia
in un laboratorio, Damian viene lasciato dalla madre alle cure di
suo padre che non era a conoscenza dell’esistenza di suo figlio.
Damian però è violento ed egoista ed è stato addestrato dalla Lega
degli Assassini imparando ad uccidere in giovane età e questo turba
il rapporto con il padre che si rifiuta di uccidere i suoi
avversari. Tuttavia il Cavaliere Oscuro si preoccupa per la sua
progenie perduta. Dopo gli eventi narrati in “Batman RIP” e
“Batman: Battle for the Cowl”, Damian a dieci anni prende
l’identità di Robin (il ragazzino è la quinta incarnazione della
celebre spalla di Batman). In principio Damian collabora con Dick
Grayson, il Robin originale che ha temporaneamente sostituito
Batman, per poi a lavorare a fianco del padre al ritorno di Bruce
Wayne nei panni del Crociato incappucciato
Ecco una nuova clip dal film
Son of Batman, il ventesimo
lungometraggio animato della serie DC
Universe Animated Original Movies. Il film è ora
disponibile in home video Blu-ray Combo Pack, DVD e Digital HD da
Warner Bros. Home Entertainment. Nella clip di seguito possiamo
vedere Talia al Ghul (a cui da la voce Morena Baccarin) e il suo
carceriere, Deathstroke (voce dell’attore di Criminal Minds,
Thomas Gibson).
La trama è incentrata
sulla scoperta di Batman di essere padre di
un indisciplinato ragazzino di nome Damian. Segretamente
allevato dal gruppo
terroristico della Lega degli
Assassini, Damian è il figlio di Batman
e Talia Al Ghul e quindi nipote del villain
Ra’s al Ghul.
Il cast di voci
del film d’animazione include Jason
O’Mara (Batman / Bruce Wayne), Stuart
Allan (Damian), Morena
Baccarin (Talia), Giancarlo
Esposito (Ra’s Al Ghul), David
McCallum (Alfred), Xander
Berkeley (Man-Bat) e Thomas
Gibson (Deathstroke).
Nel 2006 Morrison ha
reinterpretato il personaggio chiamandolo Damian Wayne e dandogli
una collocazione all’interno dell’arco narrativo della serie
principale di Batman. Dopo aver trascorso parte della sua infanzia
in un laboratorio, Damian viene lasciato dalla madre alle cure di
suo padre che non era a conoscenza dell’esistenza di suo figlio.
Damian però è violento ed egoista ed è stato addestrato dalla Lega
degli Assassini imparando ad uccidere in giovane età e questo turba
il rapporto con il padre che si rifiuta di uccidere i suoi
avversari. Tuttavia il Cavaliere Oscuro si preoccupa per la sua
progenie perduta. Dopo gli eventi narrati in “Batman RIP” e
“Batman: Battle for the Cowl”, Damian a dieci anni prende
l’identità di Robin (il ragazzino è la quinta incarnazione della
celebre spalla di Batman). In principio Damian collabora con Dick
Grayson, il Robin originale che ha temporaneamente sostituito
Batman, per poi a lavorare a fianco del padre al ritorno di Bruce
Wayne nei panni del Crociato incappucciato.
Empire ha appena segnalato l’uscita
di un nuovo trailer del crime drama Son Of A
Gun. Nel cast figurano Ewan
McGregor, Brenton Thwaites
(Oculus), Alicia
Vikander (The Fifth Estate) e
Matt Nable (Riddick).
Son Of A Gun è diretto dal regista premio
Oscar australiano Julius Avery. La trama ufficiale
del film è la seguente:
Imprigionato per un crimine
minore, il 19enne JR (Thwaites) apprende
rapidamente le regole della dura vita del carcere. Il giovane si
guadagna la protezione del più noto criminale australiano, Brendan
Lynch (Gregor). Ma la protezione ha un prezzo.
Lynch e la sua banda hanno dei piani per il giovane protetto che,
dopo il rilascio, dovrà assicuraree a Lynch
la libertà organizzando una rivolta. In cambio potrà unirsi alla
banda per realizzare un colpo che frutterà un bel po’ di
soldi.
Ecco qui sotto il nuovo trailer
della pellicola:
Le date di una eventuale
distribuzione internazionale di Son Of A
Gun non sono ancora conosciute: fino a questo momento
il film è uscito nelle sale cinematografiche australiane il 16
ottobre 2014.
Online il primo trailer di
Son of a Gun, pellicola scritta e diretta
da Julius Avery (finora regista solo di corti) che
vede protagonisti Ewan McGregor e la nuova star
Brenton Thwaites ( The Giver il Mondo
di Jonas, Maleficent).
La trama segue la vita di criminale
che decide di fare una grande una rapina di oro insieme al suo
nuovo protetto che dopo questo colpo dovrà prendere il suo
posto.
Il film non ha ancora una data
d’uscita internazionale, per ora infatti uscirà solo in Australia
ad ottobre.
Jacob Tremblay,
giovanissima rivelazione del Room che è
valso a Brie Larson il premio Oscar come migliore
attrice protagonista agli Academy
Awards 2016, è il protagonista di
Somnia, nuovo horror distribuito da
Midnight Factory e in arrivo in sala
il prossimo 25 maggio.
Ecco il trailer del film:
I peggiori incubi evocati dalla
fantasia di un bambino diventano realtà in una escalation di
terrore senza tregua.
Diretto da Mike
Flanagan e con protagonisti Scottie Thompson,
Kate Bosworth, Thomas Jane, Annabeth Gish, Dash
Mihok e Lance E. Nichols, il
film si fregia delle musiche di Danny
Elfman.
Il cinema di genere ci ha abituati
ormai da tempo alla figura del bambino prodigio in grado di vedere
o interagire con il soprannaturale. Personaggi come Danny Torrence
(Shining)
e Cole Sear (Il Sesto Senso) sono stati
consacrati nell’immaginario collettivo come pure il più recente
Samuel di Babadook. Stando alla sinossi
di Somnia, il piccolo Cody – interpretato
da Jacob Tremblay, già star di Room – sembrava poter
eguagliare cotali predecessori, quando invece è più plausibile che
cada nel dimenticatoio.
Senza dimenticare l’immenso debito
verso Nightmare di Wes
Craven, apripista di un certo cinema di ambito onirico, il
già sopracitato (e ottimo) Babadook ci
aveva mostrato come gli incubi dei bambini possano rivelarsi reali.
E quindi pericolosi. Eppure in Somnia
questo concetto, così profondo e ricco di spunti fruibili, non
viene del tutto eviscerato.
Così se inizialmente assistiamo
alla manifestazione positiva dei sogni di Cody, la successiva
introduzione degli incubi fattisi realtà e incarnatisi in una
mostruosa figura, non viene sufficientemente messa in risalto come
invece ci si aspetterebbe. Piuttosto lo script sembra preferire
soffermarsi sulla tormentata figura di Jessie, madre adottiva e
vittima di un trauma mai sopito.
La resa del dramma psicologico
funziona, restituendoci una figura di genitrice distrutta da una
colpa autoinflittasi e pronta a tutto pur di riabbracciare il
figlioletto deceduto accidentalmente.
Ma la suspense richiesta per una
pellicola del genere è poca; l’attinenza al reale invece troppa,
contravvenendo di fatto a quel criterio di Perturbante (Das
Unheimliche) che Freud per primo individuava nel non-detto,
quella sorta di spaventoso che emerge quando il subconscio fa
mostra di sé.
Le numerose risposte del finale
scontato contribuiscono al dissipamento di quell’alone di mistero
che invece sarebbe richiesto in questi casi. La presa di coscienza
finale, così forzatamente ancorata ad una spiegazione realistica,
non lascia spazio ad un vero approfondimento sulle paure racchiuse
nell’inconscio infantile come in quello adulto. E il baubau
che popola i sogni di Cody assomiglia davvero troppo ai fantocci di
“burtoniana” memoria.
A cavallo tra gli anni Ottanta e
Novanta l’attore Richard Gere era uno dei più popolari
interpreti di Hollywood, per merito di film come Ufficiale gentiluomo e Pretty Woman. Successivamente a questi due titoli, che
lo avevano in particolare fatto diventare una star dei film
romantici, Gere prese parte al film del 1993
Sommersby, diretto dal regista Jon Amiel (autore
anche del thriller Copycat – Omicidi in serie), in cui tornò a ricoprire
un ruolo da eroe romantico anche se non privo di lati oscuri.
Sommersby è infatti un remake del film francese del 1982
Il ritorno di Martin Guerre, a sua volta ispirato ad una
reale vicenda, in cui menzogne e sentimenti la fanno da
padrone.
La volontà di realizzare questo film
trova origine nella volontà di Richard Gere e della sua compagna di
produzione Maggie Wilde di trovare progetti in cui
l’attore potesse essere coinvolto fin dall’inizio e su cui potesse
mantenere un certo controllo. Una delle sceneggiature che trovò fu
quella di Nicholas Meyer, che aveva riproposto la
vicenda francese del XVI secolo su Martin Guerre
riadattandola all’epoca della guerra civile americana. Gere scoprì
che la sceneggiatura era controllata dai coproduttori di Pretty Woman, Arnon Milchan e
Steven Reuther. Li contattò e non passò molto
tempo prima che la produzione venne avviata.
Per chi dunque è in cerca di un film
romantico ma ricco anche di elementi che, tra sospetti e accuse,
impreziosiscono il racconto di molteplici sfumature,
Sommersby è senz’altro un titolo da non lasciarsi
sfuggire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, al suo
finale e anche alla storia vera a cui si
ispira. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Sommerby
Dopo 6 anni dalla fine della guerra
civile americana, Jack Sommersby torna al paese
natale di Vine Hill, nel Tennessee, dove ritrova la moglie
Laurel e il figlioletto Robin.
Egli si mostra profondamente cambiato, non più un uomo violento
bensì gentile e affettuoso. Nonostante si dia da fare per
riprendere il proprio posto all’interno della sua famiglia e della
sua comunità, una serie di voci iniziano ad indicarlo come un
impostore che ha assunto i panni del vero Sommersby. Mentre una
serie di elementi sembreranno confermare questa teoria, l’uomo e
Laurel si troveranno a dover riflettere sul proprio rapporto e
sulle verità alla base di esso.
Ad interpretare Jack Sommersby vi è
l’attore Richard Gere, mentre sua moglie Laurel è
interpretata da Jodie Foster. Il casting di quest’ultima fece
piuttosto discutere, in quanto non era ritenuta un’attrice da film
in costume e di genere sentimentale. Foster riuscì però poi a
convincere tutti con la sua interpretazione. Proprio sul set di
questo film, l’attrice ha incontrato la sua partner di lunga data
Cydney Bernard, che lavorava come coordinatrice di
produzione, con la quale è rimasta insieme fino al 2008. Completano
il cast l’attore Bill Pullman nel ruolo di Orin
Meecham, vicino dei Sommersby e innamorato di Laurel, James
Earl Jones nel ruolo del giudice Barry Conrad Issacs e
R. Lee Ermey in quelli di Dick Mead.
La spiegazione di
Sommersby: cosa succede nella scena finale?
Nel finale del film, dopo che le
accuse nei confronti dell’uomo che si dichiara essere Jack
Sommersby sono ormai di dominio pubblico, egli viene arrestato con
l’accusa di omicidio. In tribunale, l’uomo continua però a
rifiutare la teoria di essere un impostore, proclamandosi come il
vero Sommersby. Quando il giudice gli chiede infine se voglia
essere giudicato come tale, anche se questo avrebbe significato
certamente la sua morte per impiccagione, lui rimane della sua idea
e la condanna viene confermata. Laurel, per salvarlo, tenta di
dimostrare che si tratta di un impostore, ma cede infine alla
volontà dell’uomo di andare incontro alla propria sorte.
In attesa dell’esecuzione, Laurel
gli chiede però di dire la verità sulla sua identità e lui allora
le racconta la storia di come aveva condiviso la cella con un altro
uomo, tanto che alla fine erano diventati inseparabili, data anche
la loro somiglianza. Dopo aver vissuto assieme a lui per quattro
anni, era riuscito a conoscere tutto di lui. Quando era stato
rilasciato, il vero Jack Sommersby aveva ucciso un uomo e poi era
morto per una ferita inflittagli nella lotta. Horace
Townsend, questo il nome dell’impostore, l’aveva dunque
seppellito e ne aveva assunto l’identità, sostenendo che non poteva
ammettere la verità perché Laurel e i bambini avrebbero perso
tutto.
Mentre Horace viene portato al
patibolo chiede infine a Laurel di essere tra la folla perché non
può “essere impiccato da solo“. Lui alla fine la chiama,
dicendo al boia che “non era pronto“. I due innamorati si
scambiano quindi un ultimo sguardo prima che il boia apra la
botola. Nell’ultima scena, Laurel cammina su una collina con dei
fiori. Si inginocchia poi accanto alla lapide di “John Robert
Sommersby” e depone i fiori per lui. Si scopre poi che sono in
corso i lavori per la costruzione del campanile della chiesa del
villaggio, proprio come desiderato da Jack.
Sommersby è tratto da una storia vera?
Questo film è uno dei numerosi
adattamenti fittizi di un vero e famoso caso legale di impostura
del XVI secolo in Francia. Il caso riguardava un uomo di nome
Martin Guerre che, scomparso dal suo villaggio
basco nel 1548, riapparve improvvisamente otto anni dopo.
Nonostante il suo aspetto leggermente cambiato, convinse la
famiglia, la moglie e gli abitanti del villaggio che era davvero
Martin Guerre. Lui e la moglie ebbero altri due figli e lui fece
causa a uno zio paterno per rivendicare i beni del padre. Lo zio
sospettò che questo Martin Guerre tornato fosse in realtà un
impostore di nome Arnaud du Tilh ed escogitò un
modo per farlo processare per impostura.
Il sospetto fu confermato quando il
vero Martin Guerre si presentò in tribunale durante il processo di
du Tilh. Durante la sua lunga assenza da Artigat, il vero Martin si
era trasferito in Spagna, dove servì nella milizia del cardinale e
in seguito nell’esercito di Pedro de Mendoza. Facendo parte
dell’esercito spagnolo, fu mandato nelle Fiandre e partecipò alla
Battaglia di San Quintino il 10 agosto 1557. La ragione del suo
ritorno durante il processo è sconosciuta. Alla luce di ciò, Arnaud
du Tilh confessò di aver imparato tutto della vita di Guerre da due
uomini che lo avevano scambiato per lui. Si scusò con tutti coloro
che erano stati coinvolti e venne poi impiccato nel settembre
1560.
Il trailer di Sommersby e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Sommersby grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google
Play e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 28 febbraio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Somewhere è un film
drammatico statunitense del 2010 scritto e diretto da
Sofia Coppola, interpretato da Stephen
Dorff. A voler essere riconoscenti a Sofia Coppola per averci regalato delle
“chicche” come Lost in Translation o
Marie Antoinette, si direbbe un sì, con molte
riserve. A essere, però, più sinceri, il giudizio su
Somewhere è più un no, con riserva.Il nuovo film
di Sofia Coppola non convince. Manca l’idea, manca la necessità del
racconto, manca quella complessità che, pur nella levità e grazia
della composizione, era presente – eccome – nelle pellicole
precedenti.
Somewhere è la
storia di Jhonny Marco (Stephen Dorff), divo
hollywoodiano assorto in un vuoto pneumatico fatto di alcol,
pasticche, sesso prêt-à-porter e partite alla playstation. Non
agisce né reagisce, si addormenta persino davanti agli sconsolati
spettacolini di spogliarello privati nella camera dell’albergo in
cui vive, il leggendario Chateau Marmont. L’unica cosa su cui
riesce ad avere un dominio è la sua Ferrari. L’inaspettato
prolungarsi di un weekend con la figlia (Elle
Fanning), avuta da un matrimonio fallito, lo farà
rinvenire dal suo torpore esistenziale, facendolo ritrovare, prima,
come padre, quindi, come uomo.
Somewhere, film
Somewhere della
Coppola ripiega troppo spesso in un esercizio
di stile, indugiando in delle trovate di regia, come la scena
iniziale – la Ferrari che corre in moto perpetuo in un circuito
chiuso – o la scena del pattinaggio sul ghiaccio – prolungata tanto
da sconfinare in un “peccatuccio” estetico –. Il senso di
alienazione e solitudine del personaggio di Jhonny è reso in modo
didascalico, con il roboante rumore del motore della Ferrari che fa
da voice over per tutta la durata del film, a riempire la cavità di
un’esistenza.
Il tocco della regista si sente,
nelle scelte musicali, sempre calibrate (anche se meno trascinanti
rispetto ai film precedenti) e nella estrema delicatezza – questo
sì – con cui la Coppola sa far vedere senza mostrare, immaginare
con pochi indizi, raccontare con i silenzi. Ma è davvero un po’
pochino, questa volta. Un po’ di ritmo narrativo in più non avrebbe
certamente guastato. Una menzione di demerito a parte spetta alla
“parentesi italiana”: il cammeo di Laura Chiatti e
di Giorgia Surina, con un doppiaggio che fa
rabbrividire; l’intera scena dei Telegatti, che sembra il cliché
del cliché. In quella che sarebbe dovuta essere la parte più
autobiografica del film – Sofia, da bambina, accompagnò papà
Francis proprio a una notte dei Telegatti – si sente la mancanza di
quella sensazione di “sottovuoto” in cui si muovono tutte le
creature di Sofia.
Cinque anni dopo che Netflix ha firmato il suo
primo contratto per una serie europea con i creatori di
Dark, Baran bo Odar e
Jantje Friese, lo studio ha rinnovato la
collaborazione con il duo con un patto a otto cifre che coinvolge
anche un pezzetto di Italia con Something Is Killing The
Children.
Gli scrittori-creatori tedeschi, che
di recente hanno realizzato il dramma giallo ad alto budget
1899 per lo streamer, chiuso dopo una stagione,
stanno ora rivolgendo la loro attenzione all’adattamento di
Something Is Killing The Children, il fumetto
edito da Boom! Studios! che parteciperà alla produzione.
Ecco la sinossi completa del
fumetto: “Quando i bambini di Archer’s Peak iniziano a
scomparire, tutto sembra senza speranza. La maggior parte dei
bambini non torna mai, ma quelli che lo fanno hanno storie
terribili, storie impossibili di creature terrificanti che vivono
nell’ombra. La loro unica speranza di trovare ed eliminare la
minaccia è l’arrivo di un misterioso sconosciuto, uno che crede ai
bambini e pretende di vedere ciò che loro possono vedere. Si chiama
Erica Slaughter. Uccide mostri.“
Pubblicato da Boom! Studios e
co-creato dallo sceneggiatore DC Comics James
Tynion (Batman) e il nostro Werther
Dell’Edera, Something Is Killing The
Children è una delle serie a fumetti originali in lingua
inglese di maggior successo degli ultimi cinque anni, ha venduto
più di due milioni di copie in tutto il mondo e ha vinto numerosi
Eisner Awards, incluso l’Eisner Award 2022 per la migliore serie
continua.
Somebody
I Used To Know è diretto da Dave
Franco (The Afterparty, Now You See
Me franchise) e scritto da Franco con
Alison Brie (Community, GLOW).
Si tratta della quarta collaborazione tra Franco e Brie (The
Rental, The Disaster Artist, The Little
Hours). Il cast corale, guidato da
Alison Brie e Jay
Ellis (Insecure, Top Gun: Maverick), è composto da
Kiersey Clemons
(Dope, Sweetheart), Haley Joel
Osment (The Sixth Sense, Pay It
Forward), Danny Pudi
(Community, Knights of Badassdom) e
Julie Hagerty (Freddy Got
Fingered, Airplane!).
Ally
(Alison
Brie), produttrice TV maniaca del lavoro, affronta una
grande battuta d’arresto professionale che la porta a trovare
conforto nella sua cittadina d’origine. Passa una serata frenetica
a ricordare il suo primo amore, Sean (Jay Ellis), e inizia a
mettere in discussione tutto rispetto alla persona che è diventata.
La situazione si fa ancora più confusa quando scopre che Sean si
sta per sposare con Cassidy (Kiersey Clemons) la cui sicurezza e
creatività ricordano a Ally la persona che era lei stessa un tempo.
Diretto da Dave Franco e scritto da Franco & Alison
Brie, Sombody I Used To Know è una storia
d’amore non convenzionale su tre persone che inaspettatamente
si aiutano l’un l’altra a riscoprire chi sono veramente, da dove
arrivano e dove stanno andando.
Diretto
da Dave Franco Scritto da Dave Franco &
Alison Brie Cast Alison Brie, Jay Ellis,
Kiersey Clemons, Haley Joel Osment, Danny Pudi, Julie Hagerty, Amy
Sedaris
Il regista Ron Howard ha dichiarato che non ci sono
piani per un sequel di
Solo: A Star Wars Story, negando così i recenti rumor
emersi attorno al futuro del franchise. Uscito nel 2018, il film
prequel è stato il secondo esperimento della serie di spin-off
della celebre saga fantascientifica dopo il successo ottenuto
da
Rogue One di Gareth Edwards.
Anche se entrambi i film hanno
attraversato produzioni alquanto tumultuose, Solo
è passato alla storia per i problemi che ci sono stati sul set,
incluso un cambio di regia praticamente all’ultimo minuto, con i
registi Phil Lord e Christopher
Miller che sono stati sostituiti da Howard.
Solo: A Star Wars Story ha introdotto ai fan la
versione più giovane dell’iconico Han Solo, interpretata da
Alden Ehrenreich. Nel film recitavano anche
Donald Glover nei panni di un giovane Lando
Calrissian, Emilia
Clarke nei panni di Qi’ra, Paul Bettany nei panni di Dryden Vos e
Woody Harrelson nei panni di Tobias Beckett.
In una recente intervista con
Radio Andy (via
ComicBook), al regista premio Oscar Ron Howard è stato chiesto se ci fossero
effettivamente dei piani per un sequel Solo,
qualcosa che tutti i fan che hanno apprezzato la pellicola
originale sperano ormai da parecchio tempo. Sfortunatamente, Howard
ha spento qualsiasi tipo di entusiasmo, rivelando che – a dispetto
dei rumor – non ci sono piani per far proseguire le avventure del
celebre contrabbandiere: “Non c’è un sequel in
programma al momento. Quello che posso dire è che è sorprendente
far parte della saga di Star
Wars ed aver diretto un film che sembra essere stato apprezzato
col tempo. Un film che non è stato quello che ti aspettato. È stato
un viaggio veramente strano lavorare a quel film.”
Nonostante le
recenti dichiarazioni di Alden Ehrenreich,
sembra proprio che un sequel di
Solo: A Star Wars Story non sia nei piani della Disney
e della Lucasfilm. Il film è passato alla storia per essere
diventato il primo flop al box office della saga, anche se ciò
potrebbe essere attribuito a fattori che non hanno nulla a che fare
con l’effettiva qualità del film, come ad esempio il fatto che sia
uscito nelle sale a pochissimi mesi di distanza da Star
Wars: Gli Ultimi Jedi e poco dopo grandissimi successi
come Avengers:
Infinity War e Deadpool
2.
Perché i fan vogliono un sequel di Solo?
Al di là dei problemi nati durante
la realizzazione del film, Solo
si è rivelato un discreto spin-off, sorretto da alcune buone
interpretazioni e, soprattutto, da una rivelazione finale
decisamente sconvolgente: alla fine del film, infatti, ha fatto la
sua apparizione noto personaggio della trilogia sequel della
saga, ossia Darth Maul, signore oscuro dei Sith apparso per la
prima volta in Episodio
I: La minaccia fantasma. Anche a causa della presenza del
celebre antagonista i fan hanno iniziato a chiedere a gran voce un
sequel di Solo, proprio per avere la possibilità di scoprire come
il personaggio avrebbe potuto influenzare una nuova ipotetica
storia.
Un sequel di
Solo: A Star Wars Story potrebbe ancora accadere
secondo il regista Ron Howard. Dopo il successo di
Rogue One di Gareth Edwards, Disney e Lucasfilm sono
andate avanti con il loro secondo film della serie spin-off
antologica che avrebbe dato ad Han Solo una backstory definitiva.
Sfortunatamente, per vari motivi, il film è stato un flop al
botteghino, riducendo significativamente le possibilità di un
prosieguo.
Alden Ehrenreich ha interpretato la versione
giovane dell’iconico contrabbandiere di Star
Wars. Insieme a lui, in Solo, c’erano Donald Glover come il giovane Lando, Emilia Clarke come Qi’Ra, Woody Harrelson come Tobias Beckett e Paul Bettany come Dryden Vos. La Disney
ha inizialmente chiesto ai registi Phil Lord e
Chris Miller di dirigere il progetto, ma a tre
settimane dalla fine della produzione, il duo ha abbandonato il
film a causa di alcune divergenze creative con Lucasfilm. Ciò ha
spianato la strada a Howard, che ha dovuto rigirare circa il 70%
del film.
Un sequel di Solo: A
Star Wars Story potrebbe non essere un progetto
che Lucasfilm desideri affrontare in questo momento, considerando
la produzione tumultuosa del primo film e gli incassi deludenti.
Tuttavia, sono molti i fan che sperano di vedere un seguito prima o
poi. Durante il podcast
Lights, Camera, Barstool (via
Star Wars News Net), Ron Howard ha ammesso che non ci sono
piani per un nuovo film in questo momento e che il sequel non è in
sviluppo. Tuttavia, non è escluso che il continuo interesse del
pubblico per i personaggi del film possa, alla fine, portarli a
tornare sullo schermo.
“Questo non è uno spoiler o un
avviso di nessun tipo, ma penso che ci sia molto interesse per quei
personaggi. Penso che in futuro, da qualche parte, possa esserci,
interesse per il mondo dei gangster. Ma posso assicurarvi che al
momento non c’è nulla in fase di sviluppo, né per un sequel né per
qualsiasi altra cosa destinata a Disney+. Ma il fatto che sia stato
dimostrato così tanto affetto per Solo è una cosa grandiosa. Quindi
una cosa del genere può far ben sperare che, alla fine, le cose
cambino.”
Perché i fan vogliono un sequel di
Solo?
Al di là dei problemi nati durante
la realizzazione del film,
Solo: A Star Wars Story si è rivelato un discreto
spin-off, sorretto da alcune buone interpretazioni e, soprattutto,
da una rivelazione finale decisamente sconvolgente: alla fine del
film, infatti, ha fatto la sua apparizione noto personaggio
della trilogia sequel della saga, ossia Darth Maul, signore oscuro
dei Sith apparso per la prima volta in Episodio
I: La minaccia fantasma. Anche a causa della presenza
del celebre antagonista i fan hanno iniziato a chiedere a gran voce
un sequel di Solo, proprio per avere la possibilità di
scoprire come il personaggio avrebbe potuto influenzare una nuova
ipotetica storia.
Paul Bettany ha dichiarato che amerebbe
tornare nei panni di Dryden Vos, personaggio interpretato in
Solo: A Star Wars Story, se si presentasse
l’opportunità. Nel corso degli anni, Bettany è diventato parte
integrante del MCU. Ha iniziato come voce di
J.A.R.V.I.S., l’assistente AI di Tony Stark (Robert Downey Jr.). Tuttavia, Avengers: Age of Ultron del 2015 ha rappresentato un
grande cambiamento per l’attore, che ha ufficialmente assunto il
ruolo di Visione. Inoltre, questa settimana debutterà su Disney+ l’attesissima WandaVision,
la prima serie ambientata nel MCU in cui rivedremo Bettany nei
panni dell’androide sintezoide.
Dato che Bettany è una parte così
importante del MCU, è facile dimenticarsi che l’attore ha preso
parte anche all’universo di Star Wars. Nel 2018, infatti, Bettany ha
interpretato Dryden Vos in Solo,
il secondo film antologico della celebre saga fantascientifica.
Concentrandosi sulle avventure di un giovane Han Solo (Alden
Ehrenreich), Solo
ha presentato al pubblico Dryden, che ha prestato servizio come
capo del crimine operante sotto Darth Maul (che è tornato in un
sorprendente cameo). Sebbene Solo
presentasse la prematura scomparsa di Dryden, il personaggio ha
fatto in seguito un cameo in Star
Wars: The Clone Wars, alludendo così alla possibilità di
un’espansione della sua storia.
Intervistato da
Jake’s Takes proprio in occasione della promozione di WandaVision,
a Paul Bettany è stato chiesto se ci fossero
altri suoi personaggi del passato che sarebbero interessante da
interpretare in modo episodico, simile appunto alla serie Marvel.
Bettany non ha dovuto pensare troppo a lungo alla risposta, facendo
subito il nome di. “Oh, mi piacerebbe interpretare ancora
Dryden Vos. Adoro l’idea.”
Il futuro di Solo: ci sarà mai un sequel?
Sebbene Solo
abbia ottenuto recensioni generalmente positive, gli incassi al
botteghino alquanto deludenti sembra abbiano schiacciato ogni
speranza di un sequel. Tuttavia,
lo scorso autunno il regista Ron Howard ha
accennato che potrebbero esserci dei piani in serbo per
Solo. Sebbene nulla sia in fase di sviluppo al
momento, Howard aveva sottolineato l’interesse da parte dei fan nei
confronti dei personaggi, che alla fine potrebbe portare allo
sviluppo di una sorta di nuovo progetto. Chiaramente, Bettany è uno
di quelli interessate a continuare le storie dei personaggi di
Solo.
Phil Lord,
co-regista che insieme a Chris Miller avrebbe
dovuto dirigere inizialmente lo spin-off
Solo: A Star Wars Story, ha rivelato quali erano i
piani originali per il personaggio del giovane Lando
Calrissian interpretato da Donald Glover. All’epoca delle riprese del
film, il duo di registi venne licenziato dalla Lucasfilm a causa di
alcune “divergenze creative” e sostituito in corsa dal
premio Oscar Ron Howard.
Nonostante sia stato il primo film
dell’universo di Star
Wars a floppare al box office, Solo
è stato comunque accolto da critiche generalmente positive. Ad
oggi, c’è anche sul web una campagna messa insieme dal fandom della
saga che vorrebbe la release di un sequel dello spin-off (campagna
denominata #MakeSolo2Happen). Ciononostante, è probabile
che ci sia ancora qualcuno interessato a scoprire come sarebbe
stata la versione originale del film ad opera di Lord e Miller, e
adesso è stato proprio lo stesso Lord a rivelare un nuovo dettaglio
sul progetto che non abbiamo mai visto.
Su Twitter,
il critico Robert Daniels di Polygon ha condiviso un articolo a
proposito di
John Boyega, star della trilogia sequel di Star
Wars, e del suo impegno alla lotta contro il razzismo
negli Stati Uniti sulla scia dei recenti disordini avvenuti in
America e della nascita del movimento #BlackLivesMatter. Secondo Daniels, il
franchise nato dalla mente di George Lucas avrebbe perso l’occasione –
tramite il personaggio di Finn interpretato da Boyega – di
raccontare al cinema l’esperienza afroamericana.
Il personaggio di Lando Calrissian
in Solo avrebbe dovuto veicolare una serie di temi
“importanti”
In risposta al tweet di Daniels,
Phil Lord ha commentato: “Alcuni di noi ci
hanno provato…”. La risposta di Lord è un chiaro
riferimento al periodo di Solo
e al lavoro che probabilmente avrebbe voluto fare, in accordo con
Chris Miller, sul personaggio di Lando
Calrissian. Essendo Lando un personaggio di supporto
assolutamente chiave in Solo,
è palese che il duo volesse utilizzarlo per parlare di temi più
“elevati”, sicuramente in maniera diversa rispetto a quella che è
stata poi la caratterizzazione dello stesso nel film che abbiamo
visto in sala.
Solo: A Star Wars Story è un film del 2018
diretto da Ron
Howard con Alden
Ehrenreich, Woody
Harrelson, Emilia
Clarke,
Donald Glovere Thandie
Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel
profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa
amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra
il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio
che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della
saga di Star Wars.