Valley of Shadows,
presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, fa
parte della selezione ufficiale della Festa del cinema di Roma 2017
ed è scritto e diretto da Jonas Matzow
Gulbrandsen.
Il film narra una vicenda tragica
pennellandola con tinte fiabesche e immaginifiche. In un villaggio
tra il mare e le montagne norvegesi, il piccolo Aslak, dopo aver
visto tre cadaveri di pecore dilaniate, si avventura in un viaggio
sempre più misterioso.
Il regista dialoga con l’abitazione
dalle stanze anguste e spoglie delle case e con il paesaggio
montuoso circostante e utilizza maggiormente inquadrature
serrate raramente intervallate da inquadrature più ampie. Il
tutto avvolto nella semioscurità di rado rischiarata da fuoco, da
raggi lunari o da un pallido sole. Il ritmo narrativo è molto
lento, soprattutto nella parte centrale del film e i dialoghi sono
scarni: Gulbrandsen lascia spesso parlare la natura (vento,
scorrere dell’acqua) e riempie i silenzi con la musica solenne
composta da Zbigniew Preisner. Tutti questi
elementi contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva e
misteriosa. La fotografia sottolinea queste caratteristiche con una
resa dai contorni sfumati.
Valley of Shadows
Per quanto riguarda i personaggi il
piccolo Aslak, interpretato da Adam Ekeli, è un
bambino dotato di grande curiosità che lo spinge ad avventurasi in
luoghi che non conosce oltrepassando i confini che gli adulti gli
impongono. Lui è il vero perno del racconto ed è il personaggio
meglio tratteggiato. È spesso da solo e guarda avanti senza
lasciarsi sopraffare dalla paura. La madre Astrid,
interpretata da Katherine Fagerland, è una donna
razionale ancorata alla realtà dei fatti anche quando questi sono
tragici. È confinata nel suo mondo e mai si sognerebbe di andare
oltre. Lasse, amico di Aslak, e il padre appartengono a quel genere
di persone che si lasciano convincere dalle credenze popolari e
prendono tutto alla lettera. Lo prova il fatto che Lasse mostra ad
Aslak un libro con illustrazioni mostruose appartenenti al mondo
fiabesco ed è convinto che simili creature esistano veramente.
Astrid e Lasse hanno un ruolo marginale nella storia proprio perché
il regista ha voluto dare risalto alle larghe vedute di Aslak.
Il regista, al suo primo
lungometraggio, realizza un prodotto in cui lascia parlare
soprattutto i bambini mostrando come siano in grado di andare oltre
e di vedere le cose con occhi diversi senza distorcere la realtà,
con un richiamo, voluto o meno, all’Io non ho
paura di Gabriele Salvatores. Il
racconto manca di picchi di tensione, di depistaggi, di colpi
di scena che avrebbero dato più sapore al tutto.
All’indomani dell’uscita della
seconda stagione di Stranger Things, in un mondo che fa
culto della tv e dei suoi prodotti, Kyle Mooney, stella
di Saturday Night Live, insieme a Kevin
Costello, scrive e interpreta Brigsby
Bear, diretto da Dave McCary, altra
stella del SNL.
James è un ragazzo di 30 anni che
vive in un mondo in cui l’aria è irrespirabile, per questo è sempre
chiuso in una casa bunker con i genitori. La sua unica finestra sul
mondo è una tv a tubo catodico e un show per bambini,
Brigsby Bear, che parla di un orso spaziale.
Quando la polizia arriva in casa e porta via James, scopriamo la
verità. Il ragazzo è stato rapito 25 anni prima dai suoi finti
genitori, che gli hanno costruito intorno un’esistenza finta e
nascosta, escludendolo dal mondo, a un livello tale di follia, che
persino Brigsby era tutta una loro invenzione, un loro prodotto.
L’uomo, con la mente e l’esperienza di un ragazzino, si ritroverà
quindi ricongiunto con la sua famiglia, con una sorella adolescente
che non ha mai incontrato e alle prese con un mondo che non
conosce. L’unica ancora di salvezza per sopravvivere e riuscire ad
adattarsi sembra quella di riportare in vita Brigsby.
L’unico riferimento e affetto di
James è uno show che non esiste, rappresenta tutta la sua vita, ma
tornare nel mondo reale lo mette in condizione di rinunciare alla
sua ancora e di imparare a vivere. La potenza che uno show, una
serie televisiva, può imporre sul mondo, sul mondo di James in
questo caso, viene così rappresentata nella sua totalità, nel
momento in cui diventa l’unica ragione di vita del protagonista.
L’esorcismo, per restituire realtà a Brigsby e libertà a James,
diventa quello di raccontare una storia su questo personaggio, che
esiste solo nella mente del protagonista. Sull’esempio di Be Kind
Rewind, James, con la sorella e gli amici, prova a
realizzare un film sull’orso spaziale, con conseguenze
disastrose.
La tenerezza e la semplicità con
cui viene raccontata la storia diventano il vero cuore di una
vicenda che diventa emblema anche della crescita e del passaggio.
Brigsby è così un simbolo ma anche uno sfogo.
Brigsby
Bear – il potere e la tenerezza dell’immaginazione
I toni sono appunto da commedia, in
una storia che non si prende mai troppo sul serio e che porta
addosso i segni di una comicità leggera, volta a raggiungere un
livello di intimità superiore rispetto alla sola risata. Le
situazioni comiche non mancano, ma sfociano sempre in momenti di
infinita tenerezza di cui James è il protagonista assoluto.
Nel cast del film, al fianco di
volti più o meno noti, come Claire Danes, Michaela Watkins e Greg
Kinnear, brilla Mark Hamill, nei panni del padre rapitore e
interprete di tutti i personaggi della serie realizzata per il
ragazzo. Il simbolo della cultura pop per eccellenza si dimostra
ancora una volta capace di dare vita a caratteri e personaggi con
il suolo utilizzo della sua voce.
Il terribile reato che scatena la
vicenda non viene “preso sul serio”, perché apparentemente
accessorio a tutto il racconto: serviva un’esca per accendere
l’argomento principale della storia, ovvero l’immaginazione, con le
sue potenzialità e il suo potere di dare vita a personaggi, vite,
sentimenti, il potere di liberare e svincolare le persone stesse
dai propri limiti e dalle proprie paure.
Con un linguaggio cinematografico
elementare e un’anima grandissima, Brigsby Bear
restituisce allo spettatore il piacere di immaginare e il piacere
di farsi raccontare una storia.
Cresce l’attesa dietro
all’annunciato prossimo film Marvel,Captain
Marvel che vedrà protagonista l’attrice premio
Oscar Brie Larson.
Il film che come sappiamo
avrà un ruolo decisivo nella fase 3 del
Marvel
Cinematic Universe, entrerà in lavorazione all’inizio
di Febbraio. Inoltre secondo alcune fonti accreditate grazie ad
alcuni incentivi fiscali ottenuti dai Marvel Studios il film si sposterà a Los
Angeles, a differenza di Atlanta, dove era inizialmente
previsto.
Questi cambiamento non dovrebbero
stravolgere il film né tantomeno cambiare la data di uscita e i
piani della conclusione della FASE 3.
Alla regia del film, con
protagonista Brie Larson, ci
saranno Anna Boden e Ryan
Fleck. La pellicola sarà ambientata durante gli anni ’90 e
vedrà la partecipazione di Samuel L. Jackson che
torna nei panni di Nick Fury.
Scritto da Nicole
Perlman (Guardians of the Galaxy)
e Meg LeFauve (Inside
Out), Captain
Marvelarriverà al cinema l’8 marzo 2019.
Al via domani mercoledì 1 novembre
il programma dell’Area Movie: i protagonisti della nuova stagione
della serie targata Netflix,, Stranger Things; i primi 32’
in esclusiva del nuovo lungometraggio d’animazione Disney Pixar
Coco;
L’anteprima italiana di Il film
Pokémon.Scelgo te!; l’incursione urbana delle ancelle
di The Handmaid’s Tale e la proiezione dei primi due episodi
della serie in onda su TIMVISION
Prende il via
domani, Mercoledì 1 novembre il programma dell’Area Movie di
Lucca Comics & Games, a cura di
QMI, la più giovane delle aree tematiche di Lucca che è
riuscita nel corso di queste edizioni a consolidare il suo
successo. Ancora una volta l’Area Movie proporrà al pubblico di
tutte le età grandi anteprime, attività, incontri con i talent,
masterclass ed eventi esclusivi relativi ai film e alle serie tv
più importanti della prossima stagione, oltre ad una serie di
importanti novità.
Ad inaugurare il
programma dell’Area Movie – e per la prima volta a Lucca Comics & Games – sarà
Netflix, il più grande servizio di
intrattenimento via Internet del mondo con oltre 109 milioni di
abbonati in oltre 190 paesi. Tutti i partecipanti al più grande e
più prestigioso festival di fumetti e videogiochi d’Europa potranno
immergersi in un’esperienza divertente e coinvolgente che li
porterà dritti al cuore della piattaforma, alla scoperta di alcuni
tra i titoli Netflix più amati, come Stranger Things e Star
Trek: Discovery. Questo, grazie a panel, meet & greet
con i talent e tante altre iniziative. Il primo incontro –
mercoledì 1 novembre, ore 12.45 c/o Auditorium San Francesco
– sarà con Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery e
Linnea Berthelsen, tra i protagonisti della nuova stagione
di Stranger Things.
Stranger
Things 2, la serie originale Netflix sui misteri della
cittadina di Hawkins, sarà disponibile sulla piattaforma dal 27
ottobre 2017. I fan potranno visitare l’hub Netflix in cui saranno
presentati tantissimi titoli, compresi i più popolari show Marvel, e una “meravigliosamente
terrificante” area sotterranea interamente dedicata a Stranger Things.
Sempre nella
giornata di mercoledì 1 novembre Disney Italia proporrà a
Lucca Comics & Games due
appuntamenti cinematografici imperdibili per tutti i fan: alle ore
14, c/o Cinema Centrale, in anteprima esclusiva, i primi
32 minuti del nuovo lungometraggio d’animazione Disney Pixar
Coco, e alle 18, c/o Cinema Astra una proiezione speciale in
italiano di Thor: Ragnarok la nuova esaltante avventura del dio
del Tuono all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel. Alle ore 15 al cinema
Centrale Nexo Digital proporrà l’anteprima nazionale di
Il film Pokémon.Scelgo te!, al cinema
in tutta Italia solo il 5 e 6 novembre.
TIMVISION porta a
Lucca The
Handmaid’s Tale. L’appuntamento per gli appassionati è
nelle vie del centro, dove alle 15 le ancelle della famosa serie
TV, saranno protagoniste di un’incursione urbana. A seguire, presso
il Cinema Centrale alle 17.30, verrà proposta la proiezione dei
primi due episodi della serie tv, in esclusiva per l’Italia su
TIMVISION la tv on demand di TIM, ispirata all’omonimo romanzo di
Margaret Atwood (edito in Italia con il titolo “Il racconto
dell’ancella”) e vincitrice di 8 Emmy Awards, tra cui “Miglior
serie drammatica” e “Miglior attrice protagonista”. La seconda
stagione della pluripremiata serie tv arriverà, sempre in anteprima
esclusiva su TIMVISION, nel 2018.
Tutti gli
appuntamenti dell’Area Movie sono ad ingresso libero fino ad
esaurimento posti. Per il Panel
Stranger Things ingresso con biglietto da ritirare
gratuitamente dalle ore 9 al Teatro del Giglio, solo se già
in possesso di biglietto/braccialetto valido per il giorno 1
novembre.
LUCCA COMICS & GAMES 2017
– Al via domani
mercoledì 1 novembre la 51ma edizione – Tra i protagonisti della prima giornata gli
interpreti della seconda stagione della serie Stranger Things,
SIO, Michael Whelan, Salvatore Esposito,
Ghali.
Evento speciale lo spettacolo teatrale Una
ballata per Corto Maltese
Prende il via
domani,mercoledì 1
novembrela 51ma edizione
diLucca Comics & Gamesil più emozionante appuntamento
europeo dedicato ai fumetti, all’animazione, ai giochi di ruolo e
da tavolo, ai video giochi e all’immaginario fantasy e
fantascientifico.
Tra gli eventi clou della giornata Netflix
– per la prima volta a Lucca Comics & Games –
porterà i protagonisti della
seconda stagione di
Strangers Things, uno dei suoi titoli più amati. Gli
appassionati della serie potranno incontrare Natalia Dyer,
Charlie Heaton, Joe Keery e Linnea Berthelsen,
alle ore 12.45 c/o Auditorium San
Francesco.
Michael Whelan, tra i più acclamati
illustratori fantasy, autore anche del poster della manifestazione,
sarà “cicerone” d’eccezione della sua personale Michael Whelan –
Realismo immaginario,alle 17.30 a Palazzo
Ducale. A seguire, alle 18.30 firmerà l’art book e lascerà il
calco delle sue mani per la “Walk of Fame”. Whelan, classe 1950,
vanta tra i suoi lavori le copertine di libri e di dischi di
scrittori del calibro di Isaac Asimov e Stephen King e di famosi
gruppi come i Queen.
Alle ore 16, presso lo
Stand 18, SIO uno dei più conosciuti autori italiani
della nuova generazione sarà protagonista di uno showcase nel corso
del quale disegnerà in diretta rispondendo alle domande del
pubblico. La sua mostra SIO nel Circolo Polare Artico, un
vero e proprio diario di viaggio nelle gelide lande delle estremo
nord, sarà ospitata aoPalazzo Ducale di Lucca e, in contemporanea
presso la Feltrinelli di Piazza Duomo a Milano.
Sempre nella giornata di mercoledì 1 novembre
l’istrionico Salvatore Esposito, diventato famoso
grazie a Gomorra – La
Serie e grande videogiocatore appassionato di
Destiny
2, incontrerà i suoi fan. Nel corso dell’evento
denominato ‘DESTIN(O) DA BOSS’ che si terrà presso
l’auditorium San Francesco, alle ore 11.30, Salvatore Esposito
parlerà della sua esperienza di videogiocatore, proponendo una
serie di aneddoti e punti di contatto tra Destiny 2 e
Gomorra.
Sarà invece Ghali, il talento del mondo
musicale da oltre 60 milioni di visualizzazioni ad inaugurare con
una suggestiva live performance, la grandiose piramide di vetro di
Ubisoft che farà rivivere sulle antiche mura di Lucca le
atmosfere dell’antico Egitto, ambientazione del nuovo episodio del
videogame Assassin’s Creed Origins. L’appuntamento è al
Baluardo San Regoloalle 20.30.
A
chiudere la prima giornata della manifestazione sarà, sempre alle
20.30 al Teatro del Giglio, Una ballata per Corto Maltese,
adattamento teatrale del leggendario album di Hugo Pratt Una
ballata del mare salato, a 50 anni dalla
pubblicazione.
Realizzato in collaborazione con Rizzoli-Lizard
e Cong S.A lo spettacolo metterà in scena attori in carne e ossa
che faranno rivivere al pubblico il celebre episodio di Corto
Maltese.
La prossima stagione
cinematografica omaggerà la regina del giallo Agatha
Christie, con ben due titoli tratti da due grandi romanzi
della letteratura noir. Ma se per Assassinio sull’Orient-Express dovremmo
aspettare la stagione natalizia, Mistero a Crooked
House arriva da noi nel pieno dei festeggiamenti di
Halloween, il 31 ottobre. Il film è tratto dal libro “È un
problema”, che la Christie dichiarò
essere il suo scritto preferito, edito da noi da Mondadori. La
storia, ambientata nell’Inghilterra anni ’50, mette insieme tutti
gli elementi tipici del genere. Una dimora immersa nella campagna
dove avviene un misterioso omicidio. Una numerosa famiglia dove
tutti sono sospettati. Uno scaltro investigatore privato che
risolverà l’intrigata faccenda.
Mistero a Crooked House, il film
Mistero a Crooked
House è un dramma corale, dove più che sull’omicidio in
sé, ci si concentra sulle dinamiche distorte (ovvero
crooked in inglese, nomenomen) della
famiglia Leonides, il cui ricco patriarca è stato ucciso nella
speranza, forse, di ottenerne il cospicuo patrimonio. A fare da
anfitrione questa volta non troviamo né Hercule Poirot né
l’adorabile Miss Marple – i due investigatori-feticcio dei maggiori
successi di Agatha Christie – ma un più anonimo Charles Hayward
(interpretato, ahinoi, dall’altrettanto anonimo
MaxIrons). Muovendoci nei
meandri della labirintica Crooked House, facciamo la
conoscenza dei suoi strambi abitanti. Tra questi spicca la
particolare e divertente interpretazione di GillianAnderson (la Dana
Scully di X-Files), qui alle prese con un ruolo totalmente sopra le
righe rispetto ai suoi tradizionali, che senza prendersi troppo sul
serio gioca a fare il verso alla Norma Desmond di Viale del
Tramonto.
Mistero a Crooked House, il film
Altra menzione d’onore va
ovviamente alla bravissima Glenn Close, qui nel ruolo di una bizzarra zia
armata di fucile da caccia e battute taglienti. Fin qui le note
positive di Mistero a Crooked House che però, nel
suo complesso, si rivela un’operazione piuttosto fiacca. A nulla è
valso aver assunto lo sceneggiatore premio Oscar di Gosford
Park, JulianFellowes,
che forse nella speranza di bissarne il successo, cerca di
riproporne le atmosfere ma senza riuscirci. Forse anche per colpa
dei due attori protagonisti, l’investigatore di Max
Irons e la donna da lui amata, nipote ed erede dei
Leonides, interpretata da una Stefanie Martini
monocorde. Il resto del cast, seppur molto bravo ed azzeccato, non
fa che da contorno ai due personaggi troppo giovani e poco
credibili.
Nella speranza di riecheggiare le
ambientazioni à laDownton Abbey,
Mistero a Crooked House latita nel trovare un vero
punto di svolta nella storia, che langue dopo una ventina di
minuti. E la soluzione dell’enigma finale, palleggiata da un
sospettato all’altro, è davvero troppo semplicistica ed
inverosimile. Pur se encomiabile quindi il tentativo di riproporre
sul grande schermo un genere come quello del giallo/ noir senza
violenza ma pieno di colpi di scena, che era sparito da tempo,
Mistero a Crooked House è una “operazione
nostalgia” alquanto fallita. Aspettiamo dunque con ansia il vero
grande capolavoro della Christie, quell’Assassinio
sull’Oriente-Express diretto da sir Kenneth Branagh che con un cast stellare si
ripromette di essere molto più interessante
Dopo la parentesi supereroistica,
tragicamente naufragata, Marc
Webb torna ai film più piccoli che sembrano
rispecchiare meglio il suo approccio al cinema e alle storie, lo fa
in questo caso con Gifted – Il dono del talento,
un film a metà tra dramma e commedia che scalda il cuore ma pone
anche le basi per importanti riflessioni sulla natura del talento,
quello straordinario e “superiore”.
Gifted – Il dono del talento trama
Frank Adler vive con una bambina di
otto anni, è sua nipote Mary, lasciatagli “in eredità” dalla
sorella, genio matematico che non ha retto il peso della
responsabilità di essere così tanto fuori dal comune. Quando la
bambina è costretta ad andare a scuola con gli altri suoi coetanei,
la realtà viene a galla: Mary è dotata di un’intelligenza rara, una
specie di superpotere, lascito probabilmente dell’altrettanto
geniale madre. Quando interviene la dispotica madre di Frank, nonna
di Mary, per offrire alla bimab un’educazione superiore che non
sprechi il suo dono, l’uomo sarà messo di fronte a una scelta
importante per sè e per la vita della nipote.
Webb si appoggia
alla presenza scenica di Chris Evans, che spogliato del ruolo di
Captain America riesce finalmente a offrire una performance
convincente, per raccontare una storia sul valore della formazione,
sull’importanza di vivere la propria età e sul dovere che si ha nei
confronti dei propri talenti.
La piccola Mary, interpretata
dall’incredibile McKenna Grace, è una
bambina superdotata, ha una mente eccelsa, straordinariamente
portata per i calcoli e la matematica, anche più avanzata, eppure
resta una bambina che ha voglia di giocare e di coccolare il suo
gatto rosso senza un occhio.
Divisa tra le sue due nature:
quella del genio, supportata dalla nonna, e quella della semplice
bimba, che è invece coltivata dallo zio, Mary si trova a fare i
conti con una scelta complicata, attirata dagli studi superiori
dalla sua mente frenetica, ma anche desiderosa di avere amici e di
giocare, semplicemente.
Chris Evans nel primo coinvolgente trailer di Gifted –
il dono del talento
Si parla spessissimo di
assistenza a persone che hanno difficoltà di apprendimento, coloro
che hanno bisogno di sostegno, ma poco si dice di quelli che hanno
il problema opposto, che parimenti non entrano nelle categorie.
Webb sembra sforzarsi in questo senso, giungendo alla scontata
conclusione con toni che dalle buffe situazioni, costruite con brio
all’inizio, sfociano nei toni drammatici veicolati principalmente
dalla giovanissima Grace (che vedremo anche in I,
Tonya, nei panni di una piccola Harding), bimbetta
prodigio davanti alla macchina da presa.
La scelta di toni caldi e atmosfere
di periferia in contrapposizione con il grigiore della città sembra
sottolineare l’importanza del rapporto umano anche per chi si trova
a suo agio tra calcoli matematici complicatissimi e, dall’inizio
del film, suggerisce una risoluzione pacifica.
Gifted – Il dono del
talento è rassicurante nella confezione e interessante nei
temi, non sorprende per sviluppo ma si ritaglia un posto di tutto
rispetto nell’autunno cinematografico di quest’anno. Tuttavia le
lacrime e le risate della piccola protagonista ammorbidiranno anche
i cuori più duri.
Nel nuovo film MarvelThor:
Ragnarok, ora nelle sale, Chris
Hemsworth torna a vestire i panni del dio del Tuono e
ritrova i vecchi compagni d’avventura Tom
Hiddleston nel ruolo del fratello adottivo Loki,
Mark Ruffalo che interpreta Hulk/Bruce Banner,
Idris Elba alias Heimdall e Anthony
Hopkins nel ruolo di Odino.
Sul grande schermo il pubblico
incontrerà per la prima volta Hela, prima antagonista protagonista
dell’Universo Cinematografico
Marvel, il cui ruolo è affidato all’attrice premio
Oscar Cate Blanchett, mentre Karl
Urban veste i panni del suo braccio destro Skurge.
Jeff Goldblum è l’esuberante Gran Maestro, sovrano
del pianeta Sakaar dove Thor diventa prigioniero di Valchiria, una
cacciatrice di taglie interpretata da Tessa
Thompson.
Hostages – E’ il 1983 quando un gruppo di
ragazzi, tutti studenti della scuola di belle arti, decide di
abbandonare il regime oppressivo sovietico fuggendo dalla
Georgia verso la vicina
Turchia.
Assuefatti alle sigarette americane e ispirati
dalla musica trascinante dei Beatles, i ragazzi decidono
di prendere con la forza il controllo di un aereo regionale e di
dirottarlo verso la Turchia, un posto dove cominciare una nuova
vita. Ma la paura e soprattutto l’inesperienza dei giovani
dirottatori ha la meglio e, in pochi minuti, quello che doveva
essere un semplice volo, si trasforma in
tragedia.
Il sesto giorno della Festa del Cinema
di Roma si apre con Hostages, il nuovo film di
Rezo Gigineishvili ispirato a fatti realmente accaduti. Si
parla della Georgia della fine degli anni ottanta del novecento, un
paese completamente assoggettato al governo sovietico dove i
cittadini erano costretti a vivere rinchiusi quasi come degli
animali in gabbia.
I confini dello stato, infatti, erano chiusi e
chiunque osasse ribellarsi alle leggi russe, andava incontro a pene
severe e spesso anche alla morte. Il cosiddetto ‘caso dei ragazzi
dell’aereo’ è un fatto di cronaca venuto alla luce soltanto alla
fine della Perestrojka nel 1991, anno che ha di fatto
sancito l’indipendenza dello stato dopo lo scioglimento
dell’Unione Sovietica.
Hostages di Rezo
Gigineishvili è di fatto un thriller che punta i
riflettori su di un periodo storico assai travagliato per la
Georgia, richiamando alla memoria uno dei peggiori dirottamenti
aerei degli anni ottanta.
Si parla di giovani culturalmente evoluti, di
buona famiglia, appartenenti alla classe medio borghese dell’epoca,
studenti modello con una grande passione per l’arte. Ad un occhio
disattento le loro vite possono sembrare quasi perfette ma c’è
qualcosa che questi ragazzi bramano e che purtroppo non riescono ad
ottenere: la libertà.
Sin dai primi minuti di film, si avverte un
senso di profonda inquietudine pervadere ogni scena che ci
accompagna per mano fino alla conclusione. Ad una prima parte però
molto lenta, fatta di tempi eccessivamente dilatati e inutili scene
filler, nel film segue una seconda parte invece assai più
dinamica.
Nel momento in cui i protagonisti mettono
piede sull’aereo, l’atmosfera si fa più pesante e l’incertezza
iniziale lascia il posto a paura e paranoia. Ma proprio quando sul
velivolo si scatena l’inferno e Hostages inizia a
diventare un film davvero interessante e coinvolgente, di colpo
l’azione si interrompe lasciando di nuovo il posto alla staticità
iniziale. A non convincere inoltre, oltre all’approssimativa
sceneggiatura, sono i personaggi che non riescono, nemmeno nelle
scene più drammatiche, a suscitare empatia nello
spettatore.
Dopo essere stato presentato in
anteprima al Toronto International Film Festival
lo scorso settembre, arriva a Roma, in selezione ufficiale,
The Hungry di Bornila
Chatterjee. Per il suo secondo lungometraggio, la regista
indiana punta sulla rilettura in chiave moderna della prima
tragedia di William Shakespeare: il Tito Andronico.
Durante la festa di Capodanno,
Ankur (Suraj Sharma) viene trovato morto in una
camera d’albergo. Sembra si tratti di un suicidio ma un biglietto
d’addio per i propri cari nasconde un indizio determinante che
innescherà in Tulsi (Tisca Chopra), la giovane
madre di Ankur, il desiderio di vendetta.
Fin dalla prima sequenza la regista
pone l’attenzione sugli “affamati”: i corvi, che sovrastano il
cielo di una sontuosa dimora, osservano con famelica avidità un
gruppo di maiali che gozzoviglia intorno ad una falò abbandonato.
L’istinto di sopravvivenza, la ciclicità della vita, la voracità
onnivora sono i temi centrali del film che ci vengono così subito
mostrati. Saranno continui i rimandi metaforici agli animali
(pecore, insetti, capre) come simboli assoluti dei più brutali
istinti umani.
Sostanziali differenze con il
modello originale si ritrovano soprattutto nel ruolo che la regista
riserva alle donne. Tulsi, su tutte, non è soltanto una madre
ferita ma una donna alla ricerca della propria rivalsa che
rivendica la posizione che le spetta di diritto. I ruoli si
invertono, non solo quelli di genere; infatti la saggezza e il buon
senso caratterizzano più i giovani che gli adulti.
La brama di potere muove tutti i
personaggi, perfino quelli che appaiono positivi e innocenti celano
un’ avida natura duale. Ognuno vuole accrescere la propria
posizione, prevalere rispetto all’altro anche anche a discapito
della famiglia. Significative, in tal senso nella prima parte, le
scelte cromatiche con la continua opposizione tra bianco e nero,
rafforzate, nella seconda, dal contrasto tra buio e luce che
suggerisce allo spettatore l’atmosfera di una partita a scacchi in
cui, fino alla fine, non si capirà chi conduce davvero il
gioco.
Le sceneggiatura non riesce però a
sostenere il ritmo serrato che lo stile registico insegue,
congelando spesso le azioni dei personaggi e dilatandole oltre il
necessario.
È online Un Profeta Come si
Deveil nuovo cortometraggio firmato LUZ,
contro il sessismo e la violenza sulle donne.
Solo in Italia 120 femminicidi
all’anno, 11 denunce di violenza sessuale al giorno, web e social
straripanti di commenti volgari, brutali, violenti contro le donne.
La violenza contro le donne sembra ormai un male endemico, senza
confini né geografici né di classe sociale, culturale, economica.
Di fronte a una situazione così
allarmante, LUZ sceglie lo storytelling
per la sensibilizzazione attraverso il nuovo cortometraggio online
su Sapiens – Umani come si deve.
Scritto da Cristian Micheletti e da
Alessio Calabresi e diretto dal duo Filippo Nava & Marzia De
Clercq, Un profeta come si
deve ci porta fra le nubi di un paradiso da spot
pubblicitario, reso bianco e nero dalla drammaticità
dell’argomento. Qui un Dio esterrefatto e irato per come la
situazione delle sue creature sia assolutamente sfuggita di mano,
ragiona con (san) Pietro e una progettista su come intervenire per
proteggere le donne e fermare la deriva del maschio.
Nel dialogo, che trapassa dal
sorriso per gli stereotipi “divini” e “petrini” alla crudezza
cronachistica, il giudizio (divino) che emerge è assoluto: la
violenza contro le donne non ha giustificazioni, attenuanti,
eccezioni e non è un problema delle donne, ma degli uomini, non
solo di quelli colpevoli, ma anche di quelli che non fanno nulla
per fermarli.
Quale soluzione, allora? L’idea di
Pietro, che convince, temporaneamente, l’Onnipotente, è rieducare
gli uomini attraverso un moderno profeta, un uomo intelligente e
famoso, amato dalle donne e rispettato da tutti, che ha fatto della
cultura la sua vita… Non sveliamo chi sia questo profeta, ma il
messaggio finale va ben oltre la “celeste” soluzione: non sarà un
profeta a salvarci, saranno piuttosto tutti gli uomini disposti a
cambiare, saranno gli io, i tu, i noi… Perché la violenza di genere
è un problema che riguarda tutti. Anche te.
Con Un profeta
come si deve LUZ parla al pubblico della rete
attraverso un video drammatico, dal sapore teatrale, dove il
linguaggio da sit-com pubblicitaria si mescola alle brutalità senza
mediazioni dei commenti realmente comparsi sui social. Del resto
una matrice distintiva di Sapiens e della sua presenza sulla rete è
proprio portare gli utenti a confrontarsi con l’importanza della
riflessione mediata dalle parole. Lo stesso messaggio di LUZ
rielabora le parole coraggiose del presidente del Senato, Pietro
Grasso, che lo scorso 21 settembre, di fronte all’ennesimo tragico
fatto di cronaca disse “Scusateci tutte, è colpa nostra (…) E un
problema che parte dagli uomini e solo noi uomini possiamo provi
rimedio”.
Un Profeta Come si Deve,
la trama
Nel suo ufficio bianco ed etereo,
Dio si rende conto che la situazione sulla Terra relativamente alla
violenza degli uomini sulle donne e al sessismo in generale ha
superato ogni limite. Preso dall’affanno per essersi fatto sfuggire
la situazione senza che se ne accorgesse, chiama a rapporto San
Pietro, accompagnato dall’ingegnere progettista dell’essere umano,
per capire dove hanno sbagliato e come possono rimediare alla
deriva del maschio.
SAPIENS – UMANI COME SI
DEVE
Sapiens – Umani come si deve è un progetto totalmente
digitale e social che vuole cambiare rotta nell’epoca della
post-verità e delle fake news, raccontando le persone e le loro
storie con uno sguardo verticale e d’autore, che vada a fondo nei
contenuti e ne verifichi le fonti.
LUZ
LUZ nasce nel
2010 dall’esperienza della storica Agenzia Fotogiornalistica Grazia
Neri, per dare continuità al desiderio di trovare e raccontare
Storie rilevanti attraverso le più prestigiose testate editoriali
nazionali e internazionali. Oggi, grazie all’integrazione di
professionalità ed esperienze provenienti dal settore del
giornalismo, della creatività e della comunicazione digitale, LUZ è
un’Agenzia di progetti editoriali con un focus sullo storytelling
visivo il cui obiettivo è aiutare le Aziende a raccontare storie
coinvolgenti con linguaggi unici e innovativi.
L’atteso film Justice League è stato trai
protagonisti dell’ultimo promo diffuso dalla HBO del
programma di Larry David,Curb Your
Enthusiasm, dove il noto conduttore si unisce alla lega
della giustizia:
Sulla scia della morte di Clark
Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman
rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di
straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro
il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme
a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del
football al college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg,
il velocista Barry Allen/The
Flash e un guerriero atlantideo, un re, Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf,
l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della
guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre
manufatti nascosti sulla Terra.
Ecco il primo
trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League è stato
diretto da Zack Snyder, mentre Joss
Whedon è entrato nella produzione solo a fine
lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
L’attore John
Boyega ha rivelato una nuova immagine dal set
Star
Wars L’Ultimo Jedi, l’atteso secondo film della nuova
trilogia Stat Wars firmata Lucas Film e
Walt Disney Pictures.
L’attore in questi giorni è stato
sugli schermi della Festa del Cinema di Roma come
protagonisti di
Ditroit, l’atteso film di Kathryn
Bigelow.
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
James
Gunn è uno dei registi più apprezzati nel mondo dei
Cinecomics soprattutto per aver diretto
il primo film sui Guardiani della Galassia.
Ebbene oggi il regista ha commentato attraverso il suo profilo
sociale ufficiale in merito alla rivalità tra fan della Dc
Comics e fan della Marvel Comics.
Il regista ha sottolineato come i
fan di DC e Marvel abbiamo più cose in comune
di quanto si immagina, ed essendo egli stesso fan di entrambe le
case, ha invitato i fan a riflettere maggiormente su questa
rivalità. Nello specifico riguardo alle critiche sul Batman v Superman ha sottolineato come
quest’ultime non vanno da nessuna parte:
1 Ogni volta che
menziono qualcosa sulla DC, non importa cosa, il mio feed diventa
incandescente su BvS.
2 Voi ragazzi non mi
convincerete mai – è solo energia sprecata.
3 Almeno quando si urla
l’uno sull’altro e la discussione riguarda Trump, è qualcosa di
importanza internazionale.
5. Come super fan di
Marvel e DC avete più cose in
comune tra di voi che con il resto del mondo.
Ecco di seguito i Twitter originali
1 Every time I mention anything DC, no
matter what, my feed becomes an endless screaming match about
BvS.
La superstar Dwayne
Johnson che presto vedremo nel DC Films
Universe come Black Adam, ha
pubblicato una lunga lettera di ringraziamento al leggendario
Stan Lee, papà della Marvel.
L’attore ha voluto ringraziare
pubblicamente il leggendario creatore di fumetti dopo che
Stan Lee ha preso parte alla presentazione
di Jumanjia
LA Comic Con, dove la Sony presentava il film.
Ecco di seguito la foto e il post:
Johnson ha firmato
la lettera di ringraziamento proprio come Black
Adam, citando il suo prossimo ruolo nel
personaggio DC
Comics – un ruolo a cui Johnson è stato legato per più
di un decennio. Anche se Black Adam è
nell’arco delle storie del supereroe Shazam!, come vi abbiamo
già anticipato il film personaggio non apparirà nel film annunciato
che
avrà come protagonista Zuckary
Levi. Johnson invece dirigerà
un film standalone
di Black
Adam, e secondo l’attore i due dovrebbero
poi ” ritrovarsi ad un certo punto nell’universo”.
Debutterà oggi al cinema
Mistero
a Crooked House, tratto dal best seller di AGATHA
CHRISTIE con protagonisti in cast d’eccezione composto
da GLENN CLOSE,TERENCE
STAMP, MAX
IRONS, GILLIAN
ANDERSON, CHRISTINA
HENDRICKS, STEFANIE MARTINI
e JULIAN SANDS.
In Mistero
a Crooked House quando il ricco patriarca greco
Aristides Leonides muore in circostanze misteriose, la nipote
Sophia chiede all’investigatore privato Charles Hayward, suo ex
amante, di stabilirsi nella tenuta di famiglia per indagare sulla
vicenda. Una volta lì, Charles fa la conoscenza delle tre
generazioni della dinastia Leonides trovando un’atmosfera velenosa,
piena di risentimenti e gelosie. Tra i tanti moventi, indizi e
sospetti, riuscirà a trovare l’assassino prima che colpisca di
nuovo?
Il film concerto sulla leggendaria
doppia performance della band al Wrigley Field di
Chicago.Diretto da Danny
Clinch, con i brani più noti dei Pearl Jam,
interviste esclusive e speciali dietro le
quinte. Nelle sale Italiane solo per un
giorno GIOVEDI’ 30
NOVEMBRE.
Per
celebrare i leggendari concerti sold out che i PEARL JAM tennero il
20 e il 22 agosto del 2016 in omaggio alla storica stagione
delleWorld Series Championship di baseball vinta
dai Chicago Cubs, arriva al cinema il documentario “LET’S PLAY
TWO”.
“LET’S PLAY
TWO”, diretto dal regista e fotografo Danny
Clinch, sarà infatti nelle sale italiane distribuito da
Nexo Digital solo giovedì 30 novembre (elenco sale
a breve su www.nexodigital.it).
Chicago è la città natale di Eddie
Vedder e i Pearl Jam hanno instaurato una relazione duratura con la
città e con la squadra di baseball dei Chicago Cubs: un rapporto
unico per il mondo dello sport e della musica celebrato nel 2016
con due straordinari concerti al Wrigley Field, lo stadio cittadino
altresì definito “Cubs park”, in occasione dei festeggiamenti per
la vittoria della World Series avvenuta dopo il più lungo digiuno
della storia del baseball, ben 108 anni di distanza dal precedente
titolo.
Così, a partire da
“TEN” fino a “LIGHTNING
BOLT”, il film concerto spazia attraverso tutto il
catalogo di brani originali e cover che hanno
caratterizzato la carriera 25ennale della band. All’interno
interviste esclusive e un dietro le quinte che
mostra i passaggi spontanei, nel quartiere di Wrigleyville,
dall’atmosfera di una vittoria dei Cubs all’anticipazione e alla
preparazione dei live della band. Attraverso gli occhi di
Danny Clinche la voce dei Pearl Jam (Eddie
Vedder Stone Gossard, Mike McCready, Matt Cameron, Jeff
Ament), il film mostra il passato e il presente sia della
band che dei Chicago Cubs e tramite la musica, il
sudore e le speranze eterne che accumunano i fan dei Cubs e dei
Pearl Jam, viene svelato il viaggio che ha creato questa speciale
relazione.
“Nei miei film e nelle mie
fotografie mi piace esplorare la relazione esistente tra una band,
i suoi fan e la location” racconta il regista di “Let’s Play
Two” Danny Clinch. “Quando succede che i
personaggi principali del tuo film sono i Pearl Jam, i Chicago
Cubs, i loro fan e lo stadio Wringley Field durante un momento
storico, sai per certo che sarà epico. Abbiamo fatto bene a seguire
i nostri istinti che ci hanno portato alla storica partita 7 delle
World Series, la quale ha chiuso per la squadra un periodo di magra
lungo 108 anni. Ho imparato ad accettare l’inaspettato e quando si
è pronti, tutto ciò ripaga sempre”.
Il regista Danny
Clinch e il produttore esecutivo Lindha
Narvaez con Milkt sono stati team di
produzione di progetti cinematografici per più di 15 anni. Hanno
lavorato insieme anche per il film del concerto live dei Pearl Jam
“Immagine in Cornice” (2007) e negli anni hanno lavorato a tanti
altri EPKs della band.
Danny e Lindha, insieme ai
direttori della fotografia di “LET’S PLAY
TWO” Vance Burberry e Josh Goleman
ed al direttore tecnico Taryn Gould, hanno
collaborato con i Pearl Jam alla produzione dei contenuti di
“Lightning Bolt” (2013) e al
cortometraggio e video musicale di “Mind Your
Manners”.
La battuta ormai nota a
tutti “friend from work”, che è stata una delle più divertenti
viste sin dal primo trailer di Thor: Ragnarok, è
stata un’idea di Chris Hemsworth dopo che un
bambino li ha definiti tale vedendoli durante la lavorazione della
scena.
https://www.youtube.com/watch?v=2ZQ63OOJtzM
Ragnarok
Il Ragnarǫk, nella mitologia
norrena, è la battaglia finale tra le potenze della luce
e dell’ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla
quale l’intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.
I Ragnarǫk verranno preceduti dal Fimbulvetr,
un inverno terribile della durata di tre anni, in seguito
al quale avverrà lo sfascio dei legami sociali e familiari, in un
vortice di sangue e violenza di là da ogni legge e regola.
Cate Blanchett e il suo ruolo
L’attrice Cate
Blanchett nota per essere uno dei volti più richiesti
del cinema hollywoodiano ha accettato un ruolo in questo film solo
per soddisfare la volontà dei suoi figli, fan dei fumetti
Marvel.
Il figlio maggiore di Blanchett,
Dashiell John Upton, le ha suggerito di assumere il ruolo di
Hela, dicendole che sarebbe stato conosciuta da tutti dopo
il ruolo.
Il figlio più giovane dell’attrice, Ignatius Martin Upton,
è apparso in un cameo nel film.
Il fisico di Chris Hemsworth
L’attore
Chris Hemsworth era da un po’ che non vestiva i
panni di Thor dato che non è apparso in
Civil War. Dunque l’attore ha dovuto sottoporsi ad un
intenso e duro allenamento per riacquistare la forma per diventare
ancora una volta il potente dio THOR.
L’attore ha fatto una dieta
rigorosa, allenarsi sei-sette volte alla settimana e mangiare circa
sei mila calorie al giorno per riprendere lo stato forma di
Thor.
Il personal trainer dell’attore,
Luke Zecchi, ha rivelato che l’attore ha messo su ventisette chili
di muscoli per il ruolo, seguendo un regime in perfetta scuola
bodybuilding con un allenamento in cui sollevava grossi carichi di
peso per un piccolo numero di ripetizioni.
A post shared by Chris Hemsworth (@chrishemsworth) on Mar 11, 2017
at 12:30am PST
Mark Ruffalo, Sam Neill e Jeff Goldblum
Questo è il primo film
in cui Sam
Neill e Jeff Goldblum sono
apparsi di nuovo insieme dopo Jurassic
Park(1993).
Mark Ruffalo ha suggerito al regista
di farlo apparire solo nelle vesti di Hulk e non come anche Bruce
Banner.
Thor: Ragnarok e l’anniversario di Thor
Questo film è uscito
nel 2017, nel 55 ° anniversario dal debutto di
Thor (Agosto 1962) e The Incredible
Hulk (Maggio 1962), nonché il centenario del loro
co-creatore Jack Kirby.
In una scena dove è
inquadrato Grandmaster (Jeff Goldblum)
è possibile ammirare una illustrazione opere
diJack
Kirbyche proviene dal fumetto
Marvel “Fantastic Four” #64 (luglio
1967).
Valchiria
L’attrice Tessa
Thompson per interpretare Valchiria si è ispirata
al personaggio di Sarah Connor di Terminator 2 – Il
giorno del giudizio (1991).
Taika Waititi cameo
Taika
Waititiappare in questo film in un
cameo come l’alieno Korg. Waititi è il secondo regista di un
film Marvel a avere un ruolo importante
nel suo film, dopo Jon Favreau (che ha
diretto i primi due film di Iron Man ed è apparso come “Happy”
Hogan nell’Universo cinematografico Marvel).
“Immigrant Song” dei Led Zeppelin
La canzone sentita nel
primo trailer è “Immigrant Song” dei Led
Zeppelin. Questo utilizzo è degno di nota, dato che
la band Led Zeppelin è famosa per aver concesso pochissime licenze
in film, serie televisive e videogiochi. La canzone è stata scelta
perché i suoi testi menzionano la religione nordica.
Registi e attori potenziali
L’attrice statuaria
Charlize Theron è stata considerata per il
ruolo di Hela. Mentre per il ruolo da regista sono stati
considerati anche Ruben Fleischer, Rob
Letterman e Rawson Marshall
Thurber. Fleischer e Thurber erano anche candidati a
dirigere Ant-Man (2015).
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano il premio
OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è
prevista per il 3 novembre 2017.
La trama di Thor:
Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è
imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile
martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a
Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la
fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente
minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una
mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi
amici Avengers, l’incredibile Hulk.
Quando si parla di Formula Uno non si può non
parlare della Scuderia Ferrari, un marchio divenuto icona di stile
e successo. Alla storia della scuderia del cavallino rampante e al
suo papà, Enzo Ferrari, è dedicato il docu-film
Ferrari: Un Mito Immortale del regista
Daryl Goodrich presentato in anteprima alla
Festa del Cinema di Roma.
Il mondo delle corse automobilistiche ha sempre
attirato un gran numero di spettatori affascinati dalla velocità e
dal glamour che questo sport sembra possedere. Piloti intrappolati
in monoposto tanto tecnologiche quanto claustrofobiche, che
sfrecciano a gran velocità su circuiti chiusi, sperando di
aggiudicarsi il primo posto senza ribaltarsi prima del
traguardo.
Ferrari: Un Mito Immortale
ripercorre i gloriosi anni cinquanta, importantissimi per la
Ferrari e il suo team di piloti entrati a far parte della storia
delle gare automobilistiche. A quei tempi correre in pista era il
sogno di ogni ragazzo che amasse le macchine, la velocità ma
soprattutto il ‘gusto’ dell’adrenalina. Ma affrontare un circuito
allora voleva dire anche prendersi un grande rischio, ovvero quello
di finire schiacciato tra i rottami di un’auto in fiamme. Eppure,
nonostante ciò, decine di piloti ogni domenica salivano sulle
proprie automobili rischiando il tutto per tutto per un momento di
gloria.
In Ferrari: Un Mito Immortale
si parla dunque della scuderia, del grande Enzo ma anche e
soprattutto dei cosiddetti piloti gentlemen degli anni
cinquanta. Quello immortalato da Daryl Goodrich è
un periodo pieno di fascino ma anche segnato da orribili tragedie
in pista. La competizione era tanta, le macchine da corsa instabili
e i piloti spesso entravano in pista sfidando la sorte. Attraverso
alcune immagini e filmati di repertorio, il regista ricostruisce
gli eventi di quegli anni dividendo il suo docu-film in
capitoli.
Si parla di sport ma anche e soprattutto di
persone, del lato umano della Formula Uno e del grande Enzo
Ferrari. Il papà del cavallino rampante infatti viene
ricordato come un imprenditore senza scrupoli, un vero e proprio
talent scout disposto a tutto pur di mantenere vivo il suo
sogno di bambino e la sua scuderia.
Era un uomo estremamente complesso, con un
passato difficile e una volontà di ferro che scoraggiava qualsiasi
tipo di rapporto interpersonale tra piloti. Correre doveva essere
il loro unico pensiero e non c’era spazio per inutili
sentimentalismi, ma solo per le macchine. Seguendo le storie di
piloti come Peter Collins e Mike
Hawthorn, ricostruiamo quindi il puzzle del mito di Enzo
Ferrari, ritratto come un despota senza cuore.
Pur concentrandosi maggiormente sui personaggi
che sullo sport vero e proprio, Ferrari: Un Mito
Immortale di Daryl Goodrich ha una
struttura fin troppo ripetitiva. Le storie dei singoli personaggi
vengono raccontate delle voci fuori campo dei narratori sempre allo
stesso modo e rendendo tutto piatto e difficile da seguire. Un
documentario quindi meno adatto agli appassionati di corse
automobilistiche ma che potrebbe invece incontrare il gusto dei
neofiti della Formula Uno.
In The Movie of my
Life Nel 1963, in un piccolo paese di campagna nel sud del
Brasile, Tony Terranova è un giovane insegnante di lingua francese
al liceo. Tony ha la madre brasiliana e il padre francese. E’ un
romantico e un sognatore, ama il cinema, la letteratura e la
poesia. Soffre per l’abbandono del padre, andato via quando lui è
tornato dagli studi e dileguatesi, senza lasciare tracce e
spiegazioni. E’ innamorato di una ragazza con la passione della
fotografia e cerca di trovare il coraggio di farsi avanti. Non è
timido, ma l’insicurezza, i dubbi e soprattutto i continui pensieri
sul padre, rendono le sue prime esperienze tutt’altro che
facili.
Vive la sua vita come fosse un film
e ne parla costruendone la trama, giorno dopo giorno, riempiendola
di esperienze e popolandola delle tante persone vicine a lui.
Sostiene che molti guardano frettolosamente i film, concentrandosi
sull’inizio e sulla fine, ma quello che sta nel mezzo è altrettanto
importante, e a volte anche di più.
Selton Mello,
giovane regista brasiliano, conosciuto per aver diretto alcune
serie tv, è anche un attore, apparso in diversi film tra cui Trash,
presentato in una delle precedenti edizioni della Festa del Cinema
di Roma. Mello costruisce un film strambo e
originale, che segue con gusto e sapienza le regole del melò,
dell’iniziazione sentimentale, ma che spiazza totalmente per i suoi
continui riferimenti formali, visivi e musicali alla cultura
francese. Si ha l’impressione di aver visto un falso d’autore,
perché si avverte uno straniamento dovuto al fatto di sapere di
trovarsi in Brasile, di sentir parlare brasiliano, ma di vedere poi
un paese che sembra uscito direttamente da una sperduta regione
della Francia, alla Chocolat di Lasse
Hallström, per capirci. Anche gli attori spiazzano,
soprattutto il giovane protagonista Johnny
Massaro, bravissimo e perfettamente calato nei turbamenti
del suo personaggio, ma che ricorda in maniera impressionante
Louis Garrell. Così quando appare sullo
schermo il padre di Tony, viene spontaneo pensare che l’attore che
lo interpreta sia il sosia di Vincent Cassell, mentre in realtà è proprio
lui.
Ma risolto questo piccolo
turbamento e abbandonandosi alla storia il film scorre sicuro,
cattura, diverte e commuove. Ci si rende conto che prima di tutto è
una fiaba romantica sospesa nel tempo, dove il luogo geografico non
è fondamentale.
Il cast è indovinato e ben diretto,
costruito con meticolosità e ricco di infinite sfumature. Oltre al
bravo e già citato protagonista Johnny Massaro,
spicca Bruna Linzmeyer, che interpreta Luna, la
ragazza della quale è innamorato Tony. Anche i ruoli secondari sono
gustosi e funzionali, come l’adolescente che brama insistentemente
di essere portato al bordello, o il vecchio ferroviere, che tutti i
giorni trasporta la gente verso la civiltà, il progresso, la
perdizione.
La fotografia è splendida, dai toni
caldi e dai colori ammalianti. Le scelte musicali poi, sottolineano
in molti momenti delle belle invenzioni registiche, come la Carmen
di Bizet durante una lezione di ginnastica a scuola, che trasforma
la normalità in un sogno a occhi aperti, quando Tony si stacca da
terra vedendo la ragazza dei suoi sogni danzare.
Una fiaba strampalata d’altri
tempi, romantica e struggente. Una confezione bislacca dal sapore
francese, ma anche con tanti elementi da cinema western. Tutto
questo rende The Movie of my Life, un film
spontaneo, tenero e originale, difficilmente classificabile.
Dopo i contributi dedicati ad
Aquaman, The
Flash, Wonder Woman e Cyborg, arriva anche
l’ultimo dedicato all’ultimo membro della
DC Justice League, ovvero
The Dark Knight interpretato da Ben
Affleck).
Sulla scia della morte di Clark
Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman
rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di
straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro
il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme
a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del football al
college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg, il
velocista Barry Allen/The Flash e un guerriero atlantideo, un re,
Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf,
l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della
guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre
manufatti nascosti sulla Terra.
Ecco il primo
trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League è stato
diretto da Zack Snyder, mentre Joss
Whedon è entrato nella produzione solo a fine
lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Il successo li ha travolti con
Quasi Amici, ma
loro, Éric Toledano e Olivier
Nakache, non si sono montati la testa e, dopo una
breve incursione nel dramma, con Samba, nel
2014, hanno sfornato un nuovo film, vivace, divertentissimo, a
briglia sciolta: C’est la vie – Prendila come
viene, dal 1° Febbraio nei nostri cinema.
Max è un wedding
planner con una grande esperienza e una squadra variegata e
multietnica che però non sembra essere troppo all’altezza di un
ultimo, grande ricevimento. Un po’ per manifesta cialtroneria, un
po’ perché chiunque ha dei momenti difficili e non sempre riesce a
separare lavoro e vita privata, tutto il team saboterà
involontariamente la cerimonia di nozze, con grande amarezza del
protagonista. Tra gag e situazioni comiche intelligenti, la festa
volgerà a un finale inaspettato.
Toledano e Nakache
confermano un grande talento comico, arricchendo una storia
semplice con preziose gag, avvenimenti e dettagli che vivono
soprattutto grazie all’ottimo casting e ai personaggi messi in
scena in questa commedia pura.
Il più grande pregio di
C’est la vie – Prendila come viene è la completa
libertà della storia e dello sviluppo degli eventi: non siamo di
fronte a un finale educativo e socialmente impegnato come in
Quasi Amici, ma pur percorrendo la struttura
canonica in tre atti, il film trova il suo modo di rimanere
sovversivo e brioso.
E alla fine i protagonisti la
prenderanno davvero come viene, abbracciando le proprie
imperfezioni e difficoltà, con buona pace di Pier e Helena, sposi
ignari dei disastri che si consumano dietro le quinte della loro
festa di nozze.
Pur mantenendosi su binari
convenzionali, con molte trovate classiche, il film mantiene un
punto di vista originale, completamente comico nell’intreccio dei
rapporti tra persone e vicende: dalla madre dello sposo che si dà
alla pazza gioia, al cameriere che faceva il professore, fino
all’amante finta segreta del protagonista, passando per l’erede
dell’attività, la fumantina Adele.
C’est la vie – Prendila come
viene non ha una morale, una conclusione edificante, una
soluzione romantica: è esattamente come la vita, forse un po’ più
surreale, ma assolutamente in grado di spiegare il segreto di
un’esistenza serena, vero motto di Max. Se qualcosa non va come
dovrebbe, ci adeguiamo.
La prima posizione al box office
italiano di questa settimana è stata conquistata faticosamente da
Thor Ragnarok, che apre in testa con
3 milioni di euro incassati in 606 sale a disposizione. Uscito
mercoledì, il terzo capitolo della saga Marvel totalizza 3,5 milioni.
Così It
tiene testa facilmente al blockbuster della Marvel incassando 2,8 milioni al
suo secondo weekend e arrivando a ben 11,2 milioni complessivi. Con
Halloween alle porte, It continuerà a macinare
incassi.
La ragazza nella nebbia esordisce al
terzo posto con 996.000 euro incassati in 383 sale ed è seguito
dall’altra new entry Vittoria e Abdul, che debutta con
842.000 euro e una media per sala pari a 2300 euro.
Terapia di coppia per
amanti apre in quinta posizione con 660.000 euro.
I film d’animazione usciti in
occasione di Halloween non brillano al botteghino:
Monster Family raccoglie altri 434.000
euro per un globale di 1,2 milioni, mentre
Vampiretto debutta con 266.000 euro.
Blade Runner 2049 precipita in
ottava posizione con altri 254.000 euro e arriva a quota 5,2
milioni.
In coda alla top10
troviamo L’uomo
di neve (220.000 euro) e Brutti
e cattivi (111.000 euro), giunti rispettivamente
a 2,1 milioni complessivi e 495.000 euro totali.
Dopo aver presentato sabato il suo
ultimo film Stronger, accompagnato dall’uomo da
lui interpretato nel film Jeff Bauman,
Jake Gyllenhaal è nuovamente tornato alla
Festa del Cinema di Roma per essere protagonista
di un Incontro Ravvicinato con il pubblico.
Pantaloni grigi, maglia bordeaux e
capelli pettinati indietro, Jake è stato accolto da una
Sala Sinopoli stracolma e da grandi applausi ad
ogni clip mostrata, sul suo percorso artistico molto interessante.
Tra smorfie, sorrisi al pubblico e gesti dolcissimi verso
l’interprete Olga Fernando, a cui ha porto un
bicchiere d’acqua mentre traduceva le sue parole con la gola secca,
Jake è stato al centro di un incontro molto interessante e che ha
soddisfatto i tantissimi fan accorsi per lui.
Unica nota dolente: il red carpet
annunciato dagli organizzatori della Festa e poi annullato poco
prima dell’incontro, che ha lasciato molti fan delusi (ma chi era
in sala per l’incontro probabilmente ha guadagnato un autografo sul
finale).
Jake Gyllenhaal si racconta al
pubblico al #Romaff12
Sei le clip scelte dall’attore per
raccontare la sua carriera e non si poteva non iniziare se non con
il film del 2001 di Richard KellyDonnie
Darko, ormai diventato di culto e che ha definito il suo
successo: “Rivedendomi non riesco a credere alla dimensione
delle mie guance enormi in questo film! Per quanto riguarda il
fatto che sia diventato un film di culto, penso sia dovuto al fatto
che esistono più livelli, c’è sicuramente l’aspetto
fanta-scentifico, c’è anche una storia umana che va al di là delle
convenzioni, un aspetto un pò fuori dalle righe. E questo penso che
riesca veramente a toccare profondamente le persone: quando uno
riesce a provare una emozione, un empatia, sicuramente colpisce. Il
lavoro di Richard Kelly è stato sicuramente antesignano, ma a volte
succede pure che quando un film non va bene commercialmente, alla
fine viene definito un cult movie!”
“Metto il cuore in tutto quello
che faccio e io credevo molto in quella storia, anche se ero
giovanissimo e non conoscevo molto del cinema a quell’epoca”
continua Jake, “Per me la storia aveva un valore universale e
trattava del passaggio dall’adolescenza all’età adulta in un modo
totalmente diverso dai soliti film, tra feste o ragazze. Questo
film invece corrispondeva a quello che provavo in quel momento, ai
miei sentimenti ed ero sicuro che la stessa cosa sarebbe potuta
succedere a tanti altri ragazzi, che si sarebbero rivisti nel mio
personaggio”.
La seconda clip invece è tratta da
Jarhead, film di Sam Mendes del
2005: “Sam Mendes essendo anche un regista teatrale ci ha fatto
fare prove per un mese, prima di iniziare a girare e questa, oltre
alla mia preparazione con amici dei Marines e nella marina, era un
esperienza che non avevo mai fatto ed è stato utilissimo e mi ha
permesso di entrare nel personaggio e capirlo”.
“Non c’è un genere
cinematografico in particolare che mi piace,” racconta Jake,
“Sono affascinato dall’esperienza umana e dall’inconscio, così
come quando uno sogna, si sognano sempre cose diverse, a volte si
ripetono ma non sono mai le stesse. Per questo mi piace molto
sperimentare sempre cose nuove”.
Il film forse più famoso di
Jake Gyllenhaal arriva alla terza clip, quando
appare sullo schermo insieme al caro amico Heat
Ledger in Brokeback Mountain, film del
2005 di Ang Lee e per cui vinse anche un BAFTA.
“Lavorare con Ang Lee penso che sia il sogno di ogni attore,
così quando ho sentito che stava facendo un altro film ho subito
detto che ne volevo far parte. Appena ho letto il copione mi sono
davvero commosso. C’erano diverse combinazioni di attori, alcuni
erano magari spaventati o non volevano farlo, e lui voleva solo
certe combinazioni di attori insieme: così io sarei stato preso
solo in coppia con Heat. La decisione fu totalmente sua alla fine:
ci incontrammo, ero un po’ a disagio, lui era seduto in un angolo,
parlammo un po’ e poi mi chiese di andarmene. Poi ebbi la
parte.”
“Mi hanno chiesto se avessi un
po’ di remore nell’accettare una parte del genere, ma io non
ragiono in questo modo. Per me questo ruolo non era correre un
rischio: per me dall’inizio questa era solamente una storia d’amore
e così l’ho valutata senza giudicare e senza pregiudizi”
confessa Jake riguardo all’aver interpretato un omosessuale nel
film, “I tempi sono cambiati oggi, vediamo storie tra persone
dello stesso sesso ovunque nel mondo dello spettacolo, dalla tv al
cinema, è accettata la cosa. Ma a quel tempo non era così, almeno
parlando a livello di cultura popolare. Ora sono momenti davvero
confusi: cosa sta succedendo in America adesso? Davvero non lo so,
l’attualità è caratterizzata da degrado culturale e tante paure ma
questo non fa che confermare le mie posizioni e quello in cui credo
e quello che ritengo sia giusto nel profondo del cuore. Non so se
questo film ha cambiato le cose ma sicuramente sono cambiate tante
cose dal 2005 e siamo pronti ad accettare meglio quello che è
giusto. E per giusto intendo semplicemente di amore tra due
persone.”
Il film di David
Fincher, Zodiac
del 2007 è la quarta scena mostrata al pubblico e a riguardo
l’attore ci ha svelato un aneddoto: “Abbiamo rigirato la scena
con Mark Ruffalo per tre volte e quella che poi è
andata nel montaggio finale è stata l’ultimo tentativo e a quel
punto non sapevo nemmeno più cosa stavo dicendo. A volte le battute
cambiavano però, non sono proprio capace di ripetere la stessa cosa
per due volte di seguito!”.
Monda allora gli fa notare che
invece, l’ospite del primo giorno Christoph Waltz,
non lascia nulla all’improvvisazione: “Uh, sarebbe bellissimo
lavorare con lui! Io non credo nelle regole, credo nel rispettare
il testo ma credo anche nel rispettare il momento, il partner nella
scena e il regista. Ho fatto dei film nei quali non ho dimenticato
nemmeno una virgola della sceneggiatura ed altri invece nei quali
il testo è stato abbandonato ed è stata tenuta solo l’essenza. Si
parla di improvvisazione, a volte si gira una scena e viene
perfetta ma magari poi di rigira e si cerca di improvvisare
ricostruendo tutto quello fatto. Per me l’unica parola d’ordine è
la preparazione: è l’unica struttura alla quale punto. La libertà
sta dall’altra parte della disciplina.”
Per descrivere gli ultimi due
registi, Jake dice “Ang Lee non è possibile descriverlo
solo con una parola, ma è un cuore con le gambe. Mentre per David
Fincher la parola è precisione”.
La quinta clip è tratta da
Nightcrawler, film di Dan Gilroy
che è anche stato in Selezione Ufficiale alla Festa nel 2014, in
cui interpreta l’inquietante Louis Bloom: “Avevo nella mia
testa un idea precisa di chi fosse questa persona e sapevo cosa lo
spingeva a comportarsi in quel modo e lo avevo capito dai suoi
discorsi nel copione, scritto brillantemente da Gilroy. Era
evidente che questi discorsi dovevano essere pronunciati con un
certo ritmo e che dovevano essere detti in modo che si capisse che
non fossero improvvisati ma frutto di una riflessione molto attenta
di Luois. Inconsapevolmente quindi quando li pronunciavo avevo un
po’ lo sguardo fisso verso la persona davanti a me, un po’ come fa
un animale quando punta la preda.”
L’ultima clip scelta per descrivere
la carriera di Jake Gyllenhaal è tratta da
Nocturnal Animals di Tom Ford del
2016, “Si può parlare di un dolore straziante, per me questo
film è come una metafora di ciò che ti accade quando ti si spezza
il cuore”
A conclusione dell’incontro, la
clip scelta dall’attore come “Film della vita” era tratta da
La Strada di Federico Fellini:“Questo è un film che ho nel cuore perché ancora prima che
capissi cosa fossero i film, mio padre mi disse che il film che lo
aveva convinto a voler lavorare nel cinema fu questo. Quindi dovrei
ringraziare questo film per essere qui oggi, perché se lui non
si fosse innamorato di questo film io probabilmente non sarei stato
qui e non mi sarei innamorato anche io del cinema.”
Ed è proprio il regista italiano,
il regista del passato con cui gli sarebbe piaciuto lavorare,
mentre interrogato su un regista del presente, sorprendentemente
nomina Pedro Almodovar: sarebbe una combinazione
davvero interessante!
Mentre Thor: Ragnarok conquista milioni di dollari nel
mondo, oggi lo sceneggiatore del
film Eric Pearson ha parlato della
mancanza di personaggi umani nella nuova pellicola, con particolare
riferimenti a co-protagonisti e comprimari dei passati film
come Jane Foster, Darcy Lewis e
il dottor Erik Selvig.
In merito a ciò e su alcune
speculazioni uscite riguardi alla voglia di attori a ritornare nei
film Pearson ha rivelato:
“No, non è mai stato nelle
nostre intenzioni. E’ così diverso, e nel film Sakaar e
Hulk prendono così tanto tempo … Sakaar è abbastanza folle da solo
… se si pensa … probabilmente sarete d’accordo con noi che la
gente vorrebbe un film solo su di lui. Se dovessimo inserire tanti
personaggi penso che la gente sarebbe stata disturbata dal
sovraffollamento invece di godersi i personaggi che ci sono.
Eravamo molto concentrati più sull’introduzione di Valkyrie, e che
credo veramente che si sia unita bene, è un personaggio secondario
fantastico. Tessa era così grande nella parte”.
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano il premio
OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è
prevista per il 3 novembre 2017.
La trama di Thor: Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è
imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile
martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a
Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la
fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente
minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una
mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi
amici Avengers, l’incredibile Hulk.
Era questione, di giorni. Di
settimane in realtà. L’account Instagram della DC Comics, insieme a Ben
Affleck, ci danno il benvenuto nella Batman
Week, in attesa dell’uscita di Justice League.
Sulla scia della morte di Clark
Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman
rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di
straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro
il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme
a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del
football al college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg,
il velocista Barry Allen/The
Flash e un guerriero atlantideo, un re, Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf,
l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della
guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre
manufatti nascosti sulla Terra.
Ecco il primo
trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice League è stato
diretto da Zack Snyder, mentre Joss
Whedon è entrato nella produzione solo a fine
lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Era da molto tempo che non si
avevano informazioni certe sul reboot de Il Corvo,
che si intitolerà The Crow
Reborn, e ora grazie al creatore originale del
fumetto, James O’Barr, abbiamo nuove
informazioni.
Stando a quanto l’autore ha
dichiarato a ScreenGeek, la
pre-produzione del film potrebbe partire già nel 2018, anche se non
arriva nessuna conferma della partecipazione al progetto di
Jason Momoa, ultimo attore in ordine di tempo a
essere stato associato al ruolo che fu di Brandon
Lee.
Ecco cosa ha dichiarato O’Barr:
“Allo stato attuale, la pre-produzione del film comincerà a
Febbraio prossimo con il regista inglese di grande talento, Corin
Hardy. Sono coinvolto in ogni aspetto del film e lavorerò gomito a
gomito con il regista.”
Ricordiamo che nel corso di questi
anni tantissimi attori sono stati associati al remake del film, tra
cui Luke Evans, Tom Hiddleston, James McAvoy e Bradley Cooper, ma anche diversi registi
come Stephen Norrington, Juan Carlos
Fresnadillo e F. Javier Gutierez.
Il corvo – The
Crow (The Crow) è un film del 1994 diretto da
Alex Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film
segna l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di
Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola
durante le riprese del film.
Proyas dovette ricorrere a trucchi
digitali e a controfigure per poter terminare l’opera,
raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film
ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad
incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170
milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il corvo 2 –
La città degli angeli (unico film a collegarsi al primo), Il
corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta,
che però non hanno mai raggiunto il successo del primo
capitolo.
Manca ormai davvero poco al debutto
al cinema di Justice League, l’atteso film che
riunirà in un colpo solo Batman, Superman,
Wonder Woman, The
Flash,
Aquaman e Cyborg. Per questa ragione
tutti alla Warner Bros sono super concentrati sul
film e sul suo risultato finale.
L’attenzione è talmente alta ai
vertici della DC Films che la ricerca del regista
per l’annunciato Flashpoint, il film standalone
sul fulmine scarlatto sia stata messa in standby, almeno secondo
quanto riferisce Justin Kroll di Variety.
Secondo quest’ultimo, lo studios vuole capire quanto farà in
termini di botteghino il film prima di avviare
definitivamente la produzione di Flash Point,
anche perché la storia implicherà anche il coinvolgimento in un
universo parallelo di tutta la Justice League,
dove però Batman dovrebbe essere
interpretato da Jeffrey Dean Morgan, che
nell’Universo
DC interpreta Tomas Wayne.
Al momento questo è soltanto un rumors, da una fonte accreditata
ma pur sempre un rumors. Dunque non resta che aspettare l’uscita di
Justice League.
Ezra Miller, già
apparso due volte nei panni dell’eroe (per un cameo in
Batman v Superman e per uno in Suicide
Squad), si è dichiarato fiducioso
nelle intenzioni della Warner Bros di preparare il progetto al
meglio, nonostante l’abbandono del regista che deve essere ancora
rimpiazzato.
Flashpoint, il film
stand alone su The
Flash con protagonista Ezra Miller è
previsto per il 3 marzo 2018. Nel cast anche Kiersey
Clemons nei panni di Iris West.
Si sono concluse le riprese di
Ant-Man and the Wasp, il nuovo film Marvel diretto da Peyton
Reed che vedrà l’esordio di Evangeline
Lilly nell’eroina del titolo e il ritorno di Paul
Rudd nei panni di Ant-Man, dopo la parentesi Civil
War.
Di seguito potete vedere una foto
del cast, che testimonia la fine della lavorazione tramite
l’hashtag #wrapparty (festa di fine riprese).
Ant-Man and The
Wasp,arriverà al cinema
il 6 luglio 2018. Alla regia potrebbe
tornare Peyton Reed, mentre alla
sceneggiatura c’è Adam McKay. Nel cast sono
stati confermati i protagonisti Paul
Rudd e Evangeline Lilly.
Confermati nel
cast Michael Douglas, Michael
Pena e David
Dastmalchian. Si sono uniti al cast
anche Michelle Pfeiffer che
interpreta Janet Van
Dyne,Hannah John-Kamen
è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy
Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster,
aka Goliath.
L’atteso film Thor: Ragnarok targato Marvel Studios ha
debuttato finalmente sul mercato internazionale segnando un ottimo
record d’incasso. Infatti, il film diretto da Taika
Waititi ha incassato ben 107.6 milioni di dollari su 36
mercati internazionali.
Nei paesi principali il film ha
incassato 15,8 milioni nel Regno Unito, 15,5 milioni in Corea del
Sud, 8,4 milioni in Australia e 8,3 milioni in Brasile.
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano il premio
OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è
prevista per il 3 novembre 2017.
La trama di Thor:
Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è
imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile
martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a
Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la
fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente
minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una
mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi
amici Avengers, l’incredibile Hulk.