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#RomaFF12: Valley of Shadows, recensione del film di Jonas Matzow Gulbrandsen

Valley of Shadows, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, fa parte della selezione ufficiale della Festa del cinema di Roma 2017 ed è scritto e diretto da Jonas Matzow Gulbrandsen.

Il film narra una vicenda tragica pennellandola con tinte fiabesche e immaginifiche. In un villaggio tra il mare e le montagne norvegesi, il piccolo Aslak, dopo aver visto tre cadaveri di pecore dilaniate, si avventura in un viaggio sempre più misterioso.

Il regista dialoga con l’abitazione dalle stanze anguste e spoglie delle case e con il paesaggio montuoso circostante e utilizza maggiormente  inquadrature serrate raramente intervallate da  inquadrature più ampie. Il tutto avvolto nella semioscurità di rado rischiarata da fuoco, da raggi lunari o da un pallido sole.  Il ritmo narrativo è molto lento, soprattutto nella parte centrale del film e i dialoghi sono scarni: Gulbrandsen lascia spesso  parlare la natura (vento, scorrere dell’acqua) e riempie i silenzi con la musica solenne composta da Zbigniew Preisner. Tutti questi elementi contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva e misteriosa. La fotografia sottolinea queste caratteristiche con una resa dai contorni sfumati.

Valley of Shadows

Per quanto riguarda i personaggi il piccolo Aslak, interpretato da Adam Ekeli, è un bambino dotato di grande curiosità che lo spinge ad avventurasi in luoghi che non conosce oltrepassando i confini che gli adulti gli impongono. Lui è il vero perno del racconto ed è il personaggio meglio tratteggiato. È spesso da solo e guarda avanti senza lasciarsi sopraffare dalla paura.  La madre Astrid, interpretata da Katherine Fagerland, è una donna razionale ancorata alla realtà dei fatti anche quando questi sono tragici. È confinata nel suo mondo e mai si sognerebbe di andare oltre. Lasse, amico di Aslak, e il padre appartengono a quel genere di persone che si lasciano convincere dalle credenze popolari e prendono tutto alla lettera. Lo prova il fatto che Lasse mostra ad Aslak un libro con illustrazioni mostruose appartenenti al mondo fiabesco ed è convinto che simili creature esistano veramente. Astrid e Lasse hanno un ruolo marginale nella storia proprio perché il regista ha voluto dare risalto alle larghe vedute di Aslak.

Il regista, al suo primo lungometraggio, realizza un prodotto in cui lascia parlare soprattutto i bambini mostrando come siano in grado di andare oltre e di vedere le cose con occhi diversi senza distorcere la realtà, con un richiamo, voluto o meno, all’Io non ho paura di Gabriele Salvatores. Il racconto  manca di picchi di tensione, di depistaggi, di colpi di scena  che avrebbero dato più sapore al tutto.

Brigsby Bear: recensione del film con Mark Hamill – Roma FF12

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Brigsby Bear: recensione del film con Mark Hamill – Roma FF12

All’indomani dell’uscita della seconda stagione di Stranger Things, in un mondo che fa culto della tv e dei suoi prodotti, Kyle Mooney, stella di Saturday Night Live, insieme a Kevin Costello, scrive e interpreta Brigsby Bear, diretto da Dave McCary, altra stella del SNL.

James è un ragazzo di 30 anni che vive in un mondo in cui l’aria è irrespirabile, per questo è sempre chiuso in una casa bunker con i genitori. La sua unica finestra sul mondo è una tv a tubo catodico e un show per bambini, Brigsby Bear, che parla di un orso spaziale. Quando la polizia arriva in casa e porta via James, scopriamo la verità. Il ragazzo è stato rapito 25 anni prima dai suoi finti genitori, che gli hanno costruito intorno un’esistenza finta e nascosta, escludendolo dal mondo, a un livello tale di follia, che persino Brigsby era tutta una loro invenzione, un loro prodotto. L’uomo, con la mente e l’esperienza di un ragazzino, si ritroverà quindi ricongiunto con la sua famiglia, con una sorella adolescente che non ha mai incontrato e alle prese con un mondo che non conosce. L’unica ancora di salvezza per sopravvivere e riuscire ad adattarsi sembra quella di riportare in vita Brigsby.

L’unico riferimento e affetto di James è uno show che non esiste, rappresenta tutta la sua vita, ma tornare nel mondo reale lo mette in condizione di rinunciare alla sua ancora e di imparare a vivere. La potenza che uno show, una serie televisiva, può imporre sul mondo, sul mondo di James in questo caso, viene così rappresentata nella sua totalità, nel momento in cui diventa l’unica ragione di vita del protagonista. L’esorcismo, per restituire realtà a Brigsby e libertà a James, diventa quello di raccontare una storia su questo personaggio, che esiste solo nella mente del protagonista. Sull’esempio di Be Kind Rewind, James, con la sorella e gli amici, prova a realizzare un film sull’orso spaziale, con conseguenze disastrose.

La tenerezza e la semplicità con cui viene raccontata la storia diventano il vero cuore di una vicenda che diventa emblema anche della crescita e del passaggio. Brigsby è così un simbolo ma anche uno sfogo.

Brigsby BearBrigsby  Bear – il potere e la tenerezza dell’immaginazione

I toni sono appunto da commedia, in una storia che non si prende mai troppo sul serio e che porta addosso i segni di una comicità leggera, volta a raggiungere un livello di intimità superiore rispetto alla sola risata. Le situazioni comiche non mancano, ma sfociano sempre in momenti di infinita tenerezza di cui James è il protagonista assoluto.

Nel cast del film, al fianco di volti più o meno noti, come Claire Danes, Michaela Watkins e Greg Kinnearbrilla Mark Hamill, nei panni del padre rapitore e interprete di tutti i personaggi della serie realizzata per il ragazzo. Il simbolo della cultura pop per eccellenza si dimostra ancora una volta capace di dare vita a caratteri e personaggi con il suolo utilizzo della sua voce.

Il terribile reato che scatena la vicenda non viene “preso sul serio”, perché apparentemente accessorio a tutto il racconto: serviva un’esca per accendere l’argomento principale della storia, ovvero l’immaginazione, con le sue potenzialità e il suo potere di dare vita a personaggi, vite, sentimenti, il potere di liberare e svincolare le persone stesse dai propri limiti e dalle proprie paure.

Con un linguaggio cinematografico elementare e un’anima grandissima, Brigsby Bear restituisce allo spettatore il piacere di immaginare e il piacere di farsi raccontare una storia.

Captain Marvel: ecco dove e quando iniziano le riprese

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Captain Marvel: ecco dove e quando iniziano le riprese

Cresce l’attesa dietro all’annunciato prossimo film Marvel, Captain Marvel che vedrà protagonista l’attrice premio Oscar Brie Larson. 

Il film che come sappiamo avrà un ruolo decisivo nella fase 3 del Marvel Cinematic Universe, entrerà in lavorazione all’inizio di Febbraio. Inoltre secondo alcune fonti accreditate grazie ad alcuni incentivi fiscali ottenuti dai Marvel Studios il film si sposterà a Los Angeles, a differenza di Atlanta, dove era inizialmente previsto.

Questi cambiamento non dovrebbero stravolgere il film né tantomeno cambiare la data di uscita e i piani della conclusione della FASE 3.

Captain MarvelBrie Larson e la pettinatura alla moicana

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Alla regia del film, con protagonista Brie Larson, ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck. La pellicola sarà ambientata durante gli anni ’90 e vedrà la partecipazione di Samuel L. Jackson che torna nei panni di Nick Fury.

Scritto da Nicole Perlman (Guardians of the Galaxy) e Meg LeFauve (Inside Out), Captain Marvel arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Area Movie con i protagonisti della serie Netflix, Stranger Things

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Al via domani mercoledì 1 novembre il programma dell’Area Movie: i protagonisti della nuova stagione della serie targata Netflix,, Stranger Things; i primi 32’ in esclusiva del nuovo lungometraggio d’animazione Disney Pixar Coco;

L’anteprima italiana di Il film Pokémon. Scelgo te!; l’incursione urbana delle ancelle di The Handmaid’s Tale e la proiezione dei primi due episodi della serie in onda su TIMVISION

Prende il via domani, Mercoledì 1 novembre il programma dell’Area Movie di Lucca Comics & Games, a cura di QMI, la più giovane delle aree tematiche di Lucca che è riuscita nel corso di queste edizioni a consolidare il suo successo. Ancora una volta l’Area Movie proporrà al pubblico di tutte le età grandi anteprime, attività, incontri con i talent, masterclass ed eventi esclusivi relativi ai film e alle serie tv più importanti della prossima stagione, oltre ad una serie di importanti novità.
 
Ad inaugurare il programma dell’Area Movie – e per la prima volta a Lucca Comics & Games – sarà Netflix, il più grande servizio di intrattenimento via Internet del mondo con oltre 109 milioni di abbonati in oltre 190 paesi. Tutti i partecipanti al più grande e più prestigioso festival di fumetti e videogiochi d’Europa potranno immergersi in un’esperienza divertente e coinvolgente che li porterà dritti al cuore della piattaforma, alla scoperta di alcuni tra i titoli Netflix più amati, come Stranger Things e Star Trek: Discovery. Questo, grazie a panel, meet & greet con i talent e tante altre iniziative. Il primo incontro – mercoledì 1 novembre, ore 12.45 c/o Auditorium San Francesco – sarà con Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery e Linnea Berthelsen, tra i protagonisti della nuova stagione di Stranger Things.
Stranger Things 2, la serie originale Netflix sui misteri della cittadina di Hawkins, sarà disponibile sulla piattaforma dal 27 ottobre 2017. I fan potranno visitare l’hub Netflix in cui saranno presentati tantissimi titoli, compresi i più popolari show Marvel, e una “meravigliosamente terrificante” area sotterranea interamente dedicata a Stranger Things.
Sempre nella giornata di mercoledì 1 novembre Disney Italia proporrà a Lucca Comics & Games due appuntamenti cinematografici imperdibili per tutti i fan: alle ore 14, c/o Cinema Centrale, in anteprima esclusiva, i primi 32 minuti del nuovo lungometraggio d’animazione Disney Pixar Coco, e alle 18, c/o Cinema Astra una proiezione speciale in italiano di Thor: Ragnarok la nuova esaltante avventura del dio del Tuono all’interno dell’Universo Cinematografico MarvelAlle ore 15 al cinema Centrale Nexo Digital proporrà l’anteprima nazionale di Il film Pokémon. Scelgo te!, al cinema in tutta Italia solo il 5 e 6 novembre.
TIMVISION porta a Lucca The Handmaid’s Tale. L’appuntamento per gli appassionati è nelle vie del centro, dove alle 15 le ancelle della famosa serie TV, saranno protagoniste di un’incursione urbana. A seguire, presso il Cinema Centrale alle 17.30, verrà proposta la proiezione dei primi due episodi della serie tv, in esclusiva per l’Italia su TIMVISION la tv on demand di TIM, ispirata all’omonimo romanzo di Margaret Atwood (edito in Italia con il titolo “Il racconto dell’ancella”) e vincitrice di 8 Emmy Awards, tra cui “Miglior serie drammatica” e “Miglior attrice protagonista”. La seconda stagione della pluripremiata serie tv arriverà, sempre in anteprima esclusiva su TIMVISION, nel 2018.
 
Tutti gli appuntamenti dell’Area Movie sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per il Panel Stranger Things ingresso con biglietto da ritirare gratuitamente dalle ore 9 al Teatro del Giglio, solo se già in possesso di biglietto/braccialetto valido per il giorno 1 novembre.

LUCCA COMICS & GAMES 2017 al via domani

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LUCCA COMICS & GAMES 2017 al via domani

LUCCA COMICS & GAMES 2017 – Al via domani mercoledì 1 novembre la 51ma edizione – Tra i protagonisti della prima giornata gli interpreti della seconda stagione della serie Stranger Things, SIO,  Michael Whelan, Salvatore Esposito, Ghali.  

Evento speciale lo spettacolo teatrale Una ballata per Corto Maltese

Prende il via domani, mercoledì 1 novembre la 51ma edizione di Lucca Comics & Games il più emozionante appuntamento europeo dedicato ai fumetti, all’animazione, ai giochi di ruolo e da tavolo, ai video giochi e all’immaginario fantasy e fantascientifico.
Tra gli eventi clou della giornata Netflix – per la prima volta a Lucca Comics & Games – porterà i protagonisti della seconda stagione di Strangers Things, uno dei suoi titoli più amati. Gli appassionati della serie potranno incontrare Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery e Linnea Berthelsen, alle  ore 12.45 c/o Auditorium San Francesco
Michael Whelan, tra i più acclamati illustratori fantasy, autore anche del poster della manifestazione, sarà “cicerone” d’eccezione della sua personale Michael Whelan – Realismo immaginario, alle 17.30 a Palazzo Ducale. A seguire, alle 18.30 firmerà l’art book e lascerà il calco delle sue mani per la “Walk of Fame”. Whelan, classe 1950, vanta tra i suoi lavori le copertine di libri e di dischi di scrittori del calibro di Isaac Asimov e Stephen King e di famosi gruppi come i Queen.
Alle ore 16, presso lo Stand 18, SIO uno dei più conosciuti autori italiani della nuova generazione sarà protagonista di uno showcase nel corso del quale disegnerà in diretta rispondendo alle domande del pubblico. La sua mostra SIO nel Circolo Polare Artico, un vero e proprio diario di viaggio nelle gelide lande delle estremo nord, sarà ospitata aoPalazzo Ducale di Lucca e, in contemporanea presso la Feltrinelli di Piazza Duomo a Milano.
Sempre nella giornata di mercoledì 1 novembre l’istrionico Salvatore Esposito, diventato famoso grazie a Gomorra – La Serie e grande videogiocatore appassionato di Destiny 2, incontrerà i suoi fan. Nel corso dell’evento denominato ‘DESTIN(O) DA BOSS’ che si terrà presso l’auditorium San Francesco, alle ore 11.30, Salvatore Esposito parlerà della sua esperienza di videogiocatore, proponendo una serie di aneddoti e punti di contatto tra Destiny 2 e Gomorra. 
Sarà invece Ghali, il talento del mondo musicale da oltre 60 milioni di visualizzazioni ad inaugurare con una suggestiva live performance, la grandiose piramide di vetro di Ubisoft che farà rivivere sulle antiche mura di Lucca le atmosfere dell’antico Egitto, ambientazione del nuovo episodio del videogame Assassin’s Creed Origins. L’appuntamento è al Baluardo San Regoloalle 20.30.
A chiudere la prima giornata della manifestazione sarà, sempre alle 20.30 al Teatro del Giglio, Una ballata per Corto Maltese, adattamento teatrale del leggendario album di Hugo Pratt Una ballata del mare salato, a 50 anni dalla pubblicazione.
Realizzato in collaborazione con Rizzoli-Lizard e Cong S.A lo spettacolo metterà in scena attori in carne e ossa che faranno rivivere al pubblico il celebre episodio di Corto Maltese.

 

Mistero a Crooked House: recensione del film con Glenn Close

Mistero a Crooked House: recensione del film con Glenn Close

La prossima stagione cinematografica omaggerà la regina del giallo Agatha Christie, con ben due titoli tratti da due grandi romanzi della letteratura noir. Ma se per Assassinio sull’Orient-Express dovremmo aspettare la stagione natalizia, Mistero a Crooked House arriva da noi nel pieno dei festeggiamenti di Halloween, il 31 ottobre. Il film è tratto dal libro “È un problema”, che la Christie dichiarò essere il suo scritto preferito, edito da noi da Mondadori. La storia, ambientata nell’Inghilterra anni ’50, mette insieme tutti gli elementi tipici del genere. Una dimora immersa nella campagna dove avviene un misterioso omicidio. Una numerosa famiglia dove tutti sono sospettati. Uno scaltro investigatore privato che risolverà l’intrigata faccenda.

Mistero a Crooked House, il film

Mistero a Crooked House è un dramma corale, dove più che sull’omicidio in sé, ci si concentra sulle dinamiche distorte (ovvero crooked in inglese, nomen omen) della famiglia Leonides, il cui ricco patriarca è stato ucciso nella speranza, forse, di ottenerne il cospicuo patrimonio. A fare da anfitrione questa volta non troviamo né Hercule Poirot né l’adorabile Miss Marple – i due investigatori-feticcio dei maggiori successi di Agatha Christie – ma un più anonimo Charles Hayward (interpretato, ahinoi, dall’altrettanto anonimo Max Irons). Muovendoci nei meandri della labirintica Crooked House,  facciamo la conoscenza dei suoi strambi abitanti. Tra questi spicca la particolare e divertente interpretazione di Gillian Anderson (la Dana Scully di X-Files), qui alle prese con un ruolo totalmente sopra le righe rispetto ai suoi tradizionali, che senza prendersi troppo sul serio gioca a fare il verso alla Norma Desmond di Viale del Tramonto.

Mistero a Crooked House, il film

Mistero a Crooked HouseAltra menzione d’onore va ovviamente alla bravissima Glenn Close, qui nel ruolo di una bizzarra zia armata di fucile da caccia e battute taglienti. Fin qui le note positive di Mistero a Crooked House che però, nel suo complesso, si rivela un’operazione piuttosto fiacca. A nulla è valso aver assunto lo sceneggiatore premio Oscar di Gosford Park, Julian Fellowes, che forse nella speranza di bissarne il successo, cerca di riproporne le atmosfere ma senza riuscirci. Forse anche per colpa dei due attori protagonisti, l’investigatore di Max Irons e la donna da lui amata, nipote ed erede dei Leonides, interpretata da una Stefanie Martini monocorde. Il resto del cast, seppur molto bravo ed azzeccato, non fa che da contorno ai due personaggi troppo giovani e poco credibili.

Nella speranza di riecheggiare le ambientazioni à la Downton Abbey, Mistero a Crooked House latita nel trovare un vero punto di svolta nella storia, che langue dopo una ventina di minuti. E la soluzione dell’enigma finale, palleggiata da un sospettato all’altro, è davvero troppo semplicistica ed inverosimile. Pur se encomiabile quindi il tentativo di riproporre sul grande schermo un genere come quello del giallo/ noir senza violenza ma pieno di colpi di scena, che era sparito da tempo, Mistero a Crooked House è una “operazione nostalgia” alquanto fallita. Aspettiamo dunque con ansia il vero grande capolavoro della Christie, quell’Assassinio sull’Oriente-Express diretto da sir Kenneth Branagh che con un cast stellare si ripromette di essere molto più interessante

Gifted – Il dono del talento: recensione del film con Chris Evans

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Dopo la parentesi supereroistica, tragicamente naufragata, Marc Webb torna ai film più piccoli che sembrano rispecchiare meglio il suo approccio al cinema e alle storie, lo fa in questo caso con Gifted – Il dono del talento, un film a metà tra dramma e commedia che scalda il cuore ma pone anche le basi per importanti riflessioni sulla natura del talento, quello straordinario e “superiore”.

Gifted – Il dono del talento trama

Frank Adler vive con una bambina di otto anni, è sua nipote Mary, lasciatagli “in eredità” dalla sorella, genio matematico che non ha retto il peso della responsabilità di essere così tanto fuori dal comune. Quando la bambina è costretta ad andare a scuola con gli altri suoi coetanei, la realtà viene a galla: Mary è dotata di un’intelligenza rara, una specie di superpotere, lascito probabilmente dell’altrettanto geniale madre. Quando interviene la dispotica madre di Frank, nonna di Mary, per offrire alla bimab un’educazione superiore che non sprechi il suo dono, l’uomo sarà messo di fronte a una scelta importante per sè e per la vita della nipote.

Webb si appoggia alla presenza scenica di Chris Evans, che spogliato del ruolo di Captain America riesce finalmente a offrire una performance convincente, per raccontare una storia sul valore della formazione, sull’importanza di vivere la propria età e sul dovere che si ha nei confronti dei propri talenti.

La piccola Mary, interpretata dall’incredibile McKenna Grace, è una bambina superdotata, ha una mente eccelsa, straordinariamente portata per i calcoli e la matematica, anche più avanzata, eppure resta una bambina che ha voglia di giocare e di coccolare il suo gatto rosso senza un occhio.

Divisa tra le sue due nature: quella del genio, supportata dalla nonna, e quella della semplice bimba, che è invece coltivata dallo zio, Mary si trova a fare i conti con una scelta complicata, attirata dagli studi superiori dalla sua mente frenetica, ma anche desiderosa di avere amici e di giocare, semplicemente.

Chris Evans nel primo coinvolgente trailer di Gifted – il dono del talento

Si parla spessissimo di assistenza a persone che hanno difficoltà di apprendimento, coloro che hanno bisogno di sostegno, ma poco si dice di quelli che hanno il problema opposto, che parimenti non entrano nelle categorie. Webb sembra sforzarsi in questo senso, giungendo alla scontata conclusione con toni che dalle buffe situazioni, costruite con brio all’inizio, sfociano nei toni drammatici veicolati principalmente dalla giovanissima Grace (che vedremo anche in I, Tonya, nei panni di una piccola Harding), bimbetta prodigio davanti alla macchina da presa.

La scelta di toni caldi e atmosfere di periferia in contrapposizione con il grigiore della città sembra sottolineare l’importanza del rapporto umano anche per chi si trova a suo agio tra calcoli matematici complicatissimi e, dall’inizio del film, suggerisce una risoluzione pacifica.

Gifted – Il dono del talento è rassicurante nella confezione e interessante nei temi, non sorprende per sviluppo ma si ritaglia un posto di tutto rispetto nell’autunno cinematografico di quest’anno. Tuttavia le lacrime e le risate della piccola protagonista ammorbidiranno anche i cuori più duri.

Thor: Ragnarok, la featurette “I Revengers”

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Thor: Ragnarok, la featurette “I Revengers”

La Disney Pictures ha diffuso il nuovo contributo video “I Revengers” di Thor: Ragnarok, il film Marvel Studios attualmente nelle sale cinematografiche italiane.

LEGGI ANCHE: Thor: Ragnarok, 10 affascinanti curiosità sul film

Nel nuovo film Marvel Thor: Ragnarok, ora nelle sale, Chris Hemsworth torna a vestire i panni del dio del Tuono e ritrova i vecchi compagni d’avventura Tom Hiddleston nel ruolo del fratello adottivo Loki, Mark Ruffalo che interpreta Hulk/Bruce Banner, Idris Elba alias Heimdall e Anthony Hopkins nel ruolo di Odino.

Sul grande schermo il pubblico incontrerà per la prima volta Hela, prima antagonista protagonista dellUniverso Cinematografico Marvel, il cui ruolo è affidato all’attrice premio Oscar Cate Blanchett, mentre Karl Urban veste i panni del suo braccio destro Skurge. Jeff Goldblum è l’esuberante Gran Maestro, sovrano del pianeta Sakaar dove Thor diventa prigioniero di Valchiria, una cacciatrice di taglie interpretata da Tessa Thompson. 

#RomaFF12: Hostages, recensione del film di Rezo Gigineishvili

#RomaFF12: Hostages, recensione del film di Rezo Gigineishvili

Hostages – E’ il 1983 quando un gruppo di ragazzi, tutti studenti della scuola di belle arti, decide di abbandonare il regime oppressivo sovietico fuggendo dalla Georgia verso la vicina Turchia.

Assuefatti alle sigarette americane e ispirati dalla musica trascinante dei Beatles, i ragazzi decidono di prendere con la forza il controllo di un aereo regionale e di dirottarlo verso la Turchia, un posto dove cominciare una nuova vita. Ma la paura e soprattutto l’inesperienza dei giovani dirottatori ha la meglio e, in pochi minuti, quello che doveva essere un semplice volo, si trasforma in tragedia.

Il sesto giorno della Festa del Cinema di Roma si apre con Hostages, il nuovo film di Rezo Gigineishvili ispirato a fatti realmente accaduti. Si parla della Georgia della fine degli anni ottanta del novecento, un paese completamente assoggettato al governo sovietico dove i cittadini erano costretti a vivere rinchiusi quasi come degli animali in gabbia.

Hostages

I confini dello stato, infatti, erano chiusi e chiunque osasse ribellarsi alle leggi russe, andava incontro a pene severe e spesso anche alla morte. Il cosiddetto ‘caso dei ragazzi dell’aereo’ è un fatto di cronaca venuto alla luce soltanto alla fine della Perestrojka nel 1991, anno che ha di fatto sancito l’indipendenza dello stato dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica.

Hostages di Rezo Gigineishvili è di fatto un thriller che punta i riflettori su di un periodo storico assai travagliato per la Georgia, richiamando alla memoria uno dei peggiori dirottamenti aerei degli anni ottanta.

Si parla di giovani culturalmente evoluti, di buona famiglia, appartenenti alla classe medio borghese dell’epoca, studenti modello con una grande passione per l’arte. Ad un occhio disattento le loro vite possono sembrare quasi perfette ma c’è qualcosa che questi ragazzi bramano e che purtroppo non riescono ad ottenere: la libertà.

Hostages

Sin dai primi minuti di film, si avverte un senso di profonda inquietudine pervadere ogni scena che ci accompagna per mano fino alla conclusione. Ad una prima parte però molto lenta, fatta di tempi eccessivamente dilatati e inutili scene filler, nel film segue una seconda parte invece assai più dinamica.

Nel momento in cui i protagonisti mettono piede sull’aereo, l’atmosfera si fa più pesante e l’incertezza iniziale lascia il posto a paura e paranoia. Ma proprio quando sul velivolo si scatena l’inferno e Hostages inizia a diventare un film davvero interessante e coinvolgente, di colpo l’azione si interrompe lasciando di nuovo il posto alla staticità iniziale. A non convincere inoltre, oltre all’approssimativa sceneggiatura, sono i personaggi che non riescono, nemmeno nelle scene più drammatiche, a suscitare empatia nello spettatore.

The Hungry: recensione del film di Bornila Chatterjee #RomaFF12

The Hungry: recensione del film di Bornila Chatterjee #RomaFF12

Dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival lo scorso settembre, arriva a Roma, in selezione ufficiale, The Hungry  di Bornila Chatterjee. Per il suo secondo lungometraggio, la regista indiana punta sulla rilettura in chiave moderna della prima tragedia di William Shakespeare: il Tito Andronico.

Durante la festa di Capodanno, Ankur (Suraj Sharma) viene trovato morto in una camera d’albergo. Sembra si tratti di un suicidio ma un biglietto d’addio per i propri cari nasconde un indizio determinante che innescherà in Tulsi (Tisca Chopra), la giovane madre di Ankur, il desiderio di vendetta.

Fin dalla prima sequenza la regista pone l’attenzione sugli “affamati”: i corvi, che sovrastano il cielo di una sontuosa dimora, osservano con famelica avidità un gruppo di maiali che gozzoviglia intorno ad una falò abbandonato. L’istinto di sopravvivenza, la ciclicità della vita, la voracità onnivora sono i temi centrali del film che ci vengono così subito mostrati. Saranno continui i rimandi metaforici agli animali (pecore, insetti, capre) come simboli assoluti dei più brutali istinti umani.

Sostanziali differenze con il modello originale si ritrovano soprattutto nel ruolo che la regista riserva alle donne. Tulsi, su tutte, non è soltanto una madre ferita ma una donna alla ricerca della propria rivalsa che rivendica la posizione che le spetta di diritto. I ruoli si invertono, non solo quelli di genere; infatti la saggezza e il buon senso caratterizzano più i giovani che gli adulti.

La brama di potere muove tutti i personaggi, perfino quelli che appaiono positivi e innocenti celano un’ avida natura duale. Ognuno vuole accrescere la propria posizione, prevalere rispetto all’altro anche anche a discapito della famiglia. Significative, in tal senso nella prima parte, le scelte cromatiche con la continua opposizione tra bianco e nero, rafforzate, nella seconda, dal contrasto tra buio e luce che suggerisce allo spettatore l’atmosfera di una partita a scacchi in cui, fino alla fine, non si capirà chi conduce davvero il gioco.

Le sceneggiatura non riesce però a sostenere il ritmo serrato che lo stile registico insegue, congelando spesso le azioni dei personaggi e dilatandole oltre il necessario.

Un Profeta Come si Deve: il corto sulla violenza contro le donne

Un Profeta Come si Deve: il corto sulla violenza contro le donne

È online Un Profeta Come si Deve il nuovo cortometraggio firmato LUZ, contro il sessismo e la violenza sulle donne.

 

Solo in Italia 120 femminicidi all’anno, 11 denunce di violenza sessuale al giorno, web e social straripanti di commenti volgari, brutali, violenti contro le donne. La violenza contro le donne sembra ormai un male endemico, senza confini né geografici né di classe sociale, culturale, economica. Di fronte a una situazione così allarmante, LUZ sceglie lo storytelling per la sensibilizzazione attraverso il nuovo cortometraggio online su Sapiens – Umani come si deve.

Scritto da Cristian Micheletti e da Alessio Calabresi e diretto dal duo Filippo Nava & Marzia De Clercq, Un profeta come si deve ci porta fra le nubi di un paradiso da spot pubblicitario, reso bianco e nero dalla drammaticità dell’argomento. Qui un Dio esterrefatto e irato per come la situazione delle sue creature sia assolutamente sfuggita di mano, ragiona con (san) Pietro e una progettista su come intervenire per proteggere le donne e fermare la deriva del maschio.

Nel dialogo, che trapassa dal sorriso per gli stereotipi “divini” e “petrini” alla crudezza cronachistica, il giudizio (divino) che emerge è assoluto: la violenza contro le donne non ha giustificazioni, attenuanti, eccezioni e non è un problema delle donne, ma degli uomini, non solo di quelli colpevoli, ma anche di quelli che non fanno nulla per fermarli.

Quale soluzione, allora? L’idea di Pietro, che convince, temporaneamente, l’Onnipotente, è rieducare gli uomini attraverso un moderno profeta, un uomo intelligente e famoso, amato dalle donne e rispettato da tutti, che ha fatto della cultura la sua vita… Non sveliamo chi sia questo profeta, ma il messaggio finale va ben oltre la “celeste” soluzione: non sarà un profeta a salvarci, saranno piuttosto tutti gli uomini disposti a cambiare, saranno gli io, i tu, i noi… Perché la violenza di genere è un problema che riguarda tutti. Anche te.

Con Un profeta come si deve LUZ parla al pubblico della rete attraverso un video drammatico, dal sapore teatrale, dove il linguaggio da sit-com pubblicitaria si mescola alle brutalità senza mediazioni dei commenti realmente comparsi sui social. Del resto una matrice distintiva di Sapiens e della sua presenza sulla rete è proprio portare gli utenti a confrontarsi con l’importanza della riflessione mediata dalle parole. Lo stesso messaggio di LUZ rielabora le parole coraggiose del presidente del Senato, Pietro Grasso, che lo scorso 21 settembre, di fronte all’ennesimo tragico fatto di cronaca disse “Scusateci tutte, è colpa nostra (…) E un problema che parte dagli uomini e solo noi uomini possiamo provi rimedio”.

Un Profeta Come si Deve, la trama

Nel suo ufficio bianco ed etereo, Dio si rende conto che la situazione sulla Terra relativamente alla violenza degli uomini sulle donne e al sessismo in generale ha superato ogni limite. Preso dall’affanno per essersi fatto sfuggire la situazione senza che se ne accorgesse, chiama a rapporto San Pietro, accompagnato dall’ingegnere progettista dell’essere umano, per capire dove hanno sbagliato e come possono rimediare alla deriva del maschio.

SAPIENS – UMANI COME SI DEVE

Sapiens – Umani come si deve è un progetto totalmente digitale e social che vuole cambiare rotta nell’epoca della post-verità e delle fake news, raccontando le persone e le loro storie con uno sguardo verticale e d’autore, che vada a fondo nei contenuti e ne verifichi le fonti.

LUZ

LUZ nasce nel 2010 dall’esperienza della storica Agenzia Fotogiornalistica Grazia Neri, per dare continuità al desiderio di trovare e raccontare Storie rilevanti attraverso le più prestigiose testate editoriali nazionali e internazionali. Oggi, grazie all’integrazione di professionalità ed esperienze provenienti dal settore del giornalismo, della creatività e della comunicazione digitale, LUZ è un’Agenzia di progetti editoriali con un focus sullo storytelling visivo il cui obiettivo è aiutare le Aziende a raccontare storie coinvolgenti con linguaggi unici e innovativi.

 

Larry David si unisce alla Justice League nel divertente promo

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Larry David si unisce alla Justice League nel divertente promo

L’atteso film Justice League è stato trai protagonisti dell’ultimo promo diffuso dalla HBO  del programma di Larry David, Curb Your Enthusiasm, dove il noto conduttore si unisce alla lega della giustizia:

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Justice League: il trailer finale

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La trama:

Sulla scia della morte di Clark Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del football al college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg, il velocista Barry Allen/The Flash e un guerriero atlantideo, un re, Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf, l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre manufatti nascosti sulla Terra.

Ecco il primo trailer di Justice League dal Comic Con

Justice League è stato diretto da Zack Snyder, mentre Joss Whedon è entrato nella produzione solo a fine lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley CollerGoeff Johns e Ben Affleck stesso.

Star Wars: L’Ultimo Jedi, John Boyega rivela una nuova foto

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Star Wars: L’Ultimo Jedi, John Boyega rivela una nuova foto

L’attore John Boyega ha rivelato una nuova immagine dal set Star Wars L’Ultimo Jedi, l’atteso secondo film della nuova trilogia Stat Wars firmata Lucas Film e Walt Disney Pictures.

L’attore in questi giorni è stato sugli schermi della Festa del Cinema di Roma come protagonisti di Ditroit, l’atteso film di Kathryn Bigelow.

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Star Wars: Gli Ultimi Jedi il trailer finale italiano

La sinossi: “In Star Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema USA il 15 dicembre 2017.”

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FIRST LOOK – Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Il film sarà diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

James Gunn invita i fan a smetterla di parlare male di Batman v Superman

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James Gunn è uno dei registi più apprezzati nel mondo dei Cinecomics soprattutto per aver diretto il primo film sui Guardiani della Galassia. Ebbene oggi il regista ha commentato attraverso il suo profilo sociale ufficiale in merito alla rivalità tra fan della Dc Comics e fan della Marvel Comics.

Il regista ha sottolineato come i fan di DC e Marvel abbiamo più cose in comune di quanto si immagina, ed essendo egli stesso fan di entrambe le case, ha invitato i fan a riflettere maggiormente su questa rivalità. Nello specifico riguardo alle critiche sul Batman v Superman ha sottolineato come quest’ultime non vanno da nessuna parte:

1 Ogni volta che menziono qualcosa sulla DC, non importa cosa, il mio feed diventa incandescente su BvS.

2 Voi ragazzi non mi convincerete mai – è solo energia sprecata.

3 Almeno quando si urla l’uno sull’altro e la discussione riguarda Trump, è qualcosa di importanza internazionale.

5. Come super fan di Marvel e DC avete più cose in comune tra di voi che con il resto del mondo.

Ecco di seguito i Twitter originali

 

Dwayne Johnson ringrazia pubblicamente Stan Lee

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La superstar Dwayne Johnson che presto vedremo nel DC Films Universe come Black Adam, ha pubblicato una lunga lettera di ringraziamento al leggendario Stan Lee, papà della Marvel.

L’attore ha voluto ringraziare pubblicamente il leggendario creatore di fumetti dopo che Stan Lee ha preso parte alla presentazione di Jumanji a LA Comic Con, dove la Sony presentava il film. Ecco di seguito la foto e il post:

Johnson ha firmato la lettera di ringraziamento proprio come Black Adam, citando il suo prossimo ruolo nel personaggio DC Comics – un ruolo a cui Johnson è stato legato per più di un decennio. Anche se Black Adam è nell’arco delle storie del supereroe Shazam!,  come vi abbiamo già anticipato il film personaggio non apparirà nel film annunciato che avrà come protagonista Zuckary LeviJohnson invece dirigerà un film standalone di Black Adame secondo l’attore i due dovrebbero poi ” ritrovarsi ad un certo punto nell’universo”.

Mistero a Crooked House: il film tratto dal libro di Agatha Christie

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Debutterà oggi al cinema Mistero a Crooked House, tratto dal best seller di AGATHA CHRISTIE con protagonisti in cast d’eccezione composto da GLENN CLOSE, TERENCE STAMP, MAX IRONS, GILLIAN ANDERSON, CHRISTINA HENDRICKS, STEFANIE MARTINI e JULIAN SANDS.

In Mistero a Crooked House quando il ricco patriarca greco Aristides Leonides muore in circostanze misteriose, la nipote Sophia chiede all’investigatore privato Charles Hayward, suo ex amante, di stabilirsi nella tenuta di famiglia per indagare sulla vicenda. Una volta lì, Charles fa la conoscenza delle tre generazioni della dinastia Leonides trovando un’atmosfera velenosa, piena di risentimenti e gelosie. Tra i tanti moventi, indizi e sospetti, riuscirà a trovare l’assassino prima che colpisca di nuovo?

Mistero a Crooked House, trailer

Let’s Play Two: il film del concerto dei Pearl Jam al cinema

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Let’s Play Two: il film del concerto dei Pearl Jam al cinema

Il film concerto sulla leggendaria doppia performance della band al Wrigley Field di Chicago. Diretto da Danny Clinch, con i brani più noti dei Pearl Jam, interviste esclusive e speciali dietro le quinte. Nelle sale Italiane solo per un giorno GIOVEDI’ 30 NOVEMBRE.

 Per celebrare i leggendari concerti sold out che i PEARL JAM tennero il 20 e il 22 agosto del 2016 in omaggio alla storica stagione delle World Series Championship di baseball vinta dai Chicago Cubs, arriva al cinema il documentario “LET’S PLAY TWO”.

LET’S PLAY TWO, diretto dal regista e fotografo Danny Clinch, sarà infatti nelle sale italiane distribuito da Nexo Digital solo giovedì 30 novembre (elenco sale a breve su www.nexodigital.it).

Chicago è la città natale di Eddie Vedder e i Pearl Jam hanno instaurato una relazione duratura con la città e con la squadra di baseball dei Chicago Cubs: un rapporto unico per il mondo dello sport e della musica celebrato nel 2016 con due straordinari concerti al Wrigley Field, lo stadio cittadino altresì definito “Cubs park”, in occasione dei festeggiamenti per la vittoria della World Series avvenuta dopo il più lungo digiuno della storia del baseball, ben 108 anni di distanza dal precedente titolo.

Così, a partire da “TEN” fino a “LIGHTNING BOLT”, il film concerto spazia attraverso tutto il catalogo di brani originali e cover che hanno caratterizzato la carriera 25ennale della band. All’interno interviste esclusive e un dietro le quinte che mostra i passaggi spontanei, nel quartiere di Wrigleyville, dall’atmosfera di una vittoria dei Cubs all’anticipazione e alla preparazione dei live della band. Attraverso gli occhi di Danny Clinche la voce dei Pearl Jam (Eddie Vedder Stone Gossard, Mike McCready, Matt Cameron, Jeff Ament), il film mostra il passato e il presente sia della band che dei Chicago Cubs e tramite la musica, il sudore e le speranze eterne che accumunano i fan dei Cubs e dei Pearl Jam, viene svelato il viaggio che ha creato questa speciale relazione.

Nei miei film e nelle mie fotografie mi piace esplorare la relazione esistente tra una band, i suoi fan e la location” racconta il regista di “Let’s Play Two” Danny Clinch.Quando succede che i personaggi principali del tuo film sono i Pearl Jam, i Chicago Cubs, i loro fan e lo stadio Wringley Field durante un momento storico, sai per certo che sarà epico. Abbiamo fatto bene a seguire i nostri istinti che ci hanno portato alla storica partita 7 delle World Series, la quale ha chiuso per la squadra un periodo di magra lungo 108 anni. Ho imparato ad accettare l’inaspettato e quando si è pronti, tutto ciò ripaga sempre”.

Il regista Danny Clinch e il produttore esecutivo Lindha Narvaez con Milkt sono stati team di produzione di progetti cinematografici per più di 15 anni. Hanno lavorato insieme anche per il film del concerto live dei Pearl Jam “Immagine in Cornice” (2007) e negli anni hanno lavorato a tanti altri EPKs della band.

Danny e Lindha, insieme ai direttori della fotografia di “LET’S PLAY TWOVance Burberry e Josh Goleman ed al direttore tecnico Taryn Gould, hanno collaborato con i Pearl Jam alla produzione dei contenuti di “Lightning Bolt” (2013) e al cortometraggio e video musicale di “Mind Your Manners”.

Thor: Ragnarok, 10 affascinanti curiosità sul film

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Thor: Ragnarok, 10 affascinanti curiosità sul film

Dopo aver conquistato il primato in Italia e nel incassato altrettanti milioni nel mondo, approfondiamo la lavorazione di Thor: Ragnarok svelandovi ben 10 affascinanti curiosità su film dei Marvel Studios.

“friend from work”

Thor Ragnarok filmLa battuta ormai nota a tutti “friend from work”, che è stata una delle più divertenti viste sin dal primo trailer di Thor: Ragnarok, è stata un’idea di Chris Hemsworth dopo che un bambino li ha definiti tale vedendoli durante la lavorazione della scena.

https://www.youtube.com/watch?v=2ZQ63OOJtzM

Ragnarok

Thor: RagnarokIl Ragnarǫk, nella mitologia norrena, è la battaglia finale tra le potenze della luce e dell’ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l’intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.

I Ragnarǫk verranno preceduti dal Fimbulvetr, un inverno terribile della durata di tre anni, in seguito al quale avverrà lo sfascio dei legami sociali e familiari, in un vortice di sangue e violenza di là da ogni legge e regola.

Cate Blanchett e il suo ruolo

Cate BlanchettL’attrice Cate Blanchett nota per essere uno dei volti più richiesti del cinema hollywoodiano ha accettato un ruolo in questo film solo per soddisfare la volontà dei suoi figli, fan dei fumetti Marvel.

Il figlio maggiore di Blanchett, Dashiell John Upton, le ha suggerito di assumere il ruolo di Hela, dicendole che sarebbe stato conosciuta da tutti dopo il ruolo.

Il figlio più giovane dell’attrice, Ignatius Martin Upton, è apparso in un cameo nel film.

Il fisico di Chris Hemsworth

Chris HemsworthL’attore Chris Hemsworth era da un po’ che non vestiva i panni di Thor dato che non è apparso in Civil War. Dunque l’attore ha dovuto sottoporsi ad un intenso e duro allenamento per riacquistare la forma per diventare ancora una volta il potente dio THOR.

L’attore ha fatto una dieta rigorosa, allenarsi sei-sette volte alla settimana e mangiare circa sei mila calorie al giorno per riprendere lo stato forma di Thor.

Il personal trainer dell’attore, Luke Zecchi, ha rivelato che l’attore ha messo su ventisette chili di muscoli per il ruolo, seguendo un regime in perfetta scuola bodybuilding con un allenamento in cui sollevava grossi carichi di peso per un piccolo numero di ripetizioni.

Mark Ruffalo, Sam Neill e Jeff Goldblum

Sam Neill e Jeff GoldblumQuesto è il primo film in cui Sam Neill e Jeff Goldblum sono apparsi di nuovo insieme dopo Jurassic Park (1993).

Mark Ruffalo ha suggerito al regista di farlo apparire solo nelle vesti di Hulk e non come anche Bruce Banner.

Thor: Ragnarok e l’anniversario di Thor

Jack Kirby thorQuesto film è uscito nel 2017, nel 55 ° anniversario dal debutto di Thor (Agosto 1962) e The Incredible Hulk (Maggio 1962), nonché il centenario del loro co-creatore Jack Kirby.

In una scena dove è inquadrato  Grandmaster (Jeff Goldblum) è possibile ammirare una illustrazione opere di Jack Kirby che proviene dal fumetto Marvel “Fantastic Four” #64 (luglio 1967).

Valchiria

thor ValkyrieL’attrice Tessa Thompson per interpretare Valchiria si è ispirata al personaggio di Sarah Connor di Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991).

Taika Waititi cameo

Taika Waititi cameo Thor RagnarokTaika Waititi appare in questo film in un cameo come l’alieno Korg. Waititi è il secondo regista di un film Marvel a avere un ruolo importante nel suo film, dopo Jon Favreau (che ha diretto i primi due film di Iron Man ed è apparso come “Happy” Hogan nell’Universo cinematografico Marvel).

“Immigrant Song” dei Led Zeppelin

La canzone sentita nel primo trailer è “Immigrant Song” dei Led Zeppelin. Questo utilizzo è degno di nota, dato che la band Led Zeppelin è famosa per aver concesso pochissime licenze in film, serie televisive e videogiochi. La canzone è stata scelta perché i suoi testi menzionano la religione nordica.

Registi e attori potenziali

Charlize TheronL’attrice statuaria Charlize Theron è stata considerata per il ruolo di Hela. Mentre per il ruolo da regista sono stati considerati anche Ruben Fleischer, Rob Letterman e Rawson Marshall Thurber. Fleischer e Thurber erano anche candidati a dirigere Ant-Man (2015).

Thor: Ragnarok – la recensione

Thor: Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

La trama di Thor: Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

Ferrari: Un Mito Immortale, recensione del docu-film di Daryl Goodrich

Quando si parla di Formula Uno non si può non parlare della Scuderia Ferrari, un marchio divenuto icona di stile e successo. Alla storia della scuderia del cavallino rampante e al suo papà, Enzo Ferrari, è dedicato il docu-film Ferrari: Un Mito Immortale del regista Daryl Goodrich presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma.

Il mondo delle corse automobilistiche ha sempre attirato un gran numero di spettatori affascinati dalla velocità e dal glamour che questo sport sembra possedere. Piloti intrappolati in monoposto tanto tecnologiche quanto claustrofobiche, che sfrecciano a gran velocità su circuiti chiusi, sperando di aggiudicarsi il primo posto senza ribaltarsi prima del traguardo.

Ferrari: Un Mito Immortale ripercorre i gloriosi anni cinquanta, importantissimi per la Ferrari e il suo team di piloti entrati a far parte della storia delle gare automobilistiche. A quei tempi correre in pista era il sogno di ogni ragazzo che amasse le macchine, la velocità ma soprattutto il ‘gusto’ dell’adrenalina. Ma affrontare un circuito allora voleva dire anche prendersi un grande rischio, ovvero quello di finire schiacciato tra i rottami di un’auto in fiamme. Eppure, nonostante ciò, decine di piloti ogni domenica salivano sulle proprie automobili rischiando il tutto per tutto per un momento di gloria.

Ferrari - Un Mito Immortale

In Ferrari: Un Mito Immortale si parla dunque della scuderia, del grande Enzo ma anche e soprattutto dei cosiddetti piloti gentlemen degli anni cinquanta. Quello immortalato da Daryl Goodrich è un periodo pieno di fascino ma anche segnato da orribili tragedie in pista. La competizione era tanta, le macchine da corsa instabili e i piloti spesso entravano in pista sfidando la sorte. Attraverso alcune immagini e filmati di repertorio, il regista ricostruisce gli eventi di quegli anni dividendo il suo docu-film in capitoli.

Si parla di sport ma anche e soprattutto di persone, del lato umano della Formula Uno e del grande Enzo Ferrari. Il papà del cavallino rampante infatti viene ricordato come un imprenditore senza scrupoli, un vero e proprio talent scout disposto a tutto pur di mantenere vivo il suo sogno di bambino e la sua scuderia.

Ferrari - Un Mito Immortale

Era un uomo estremamente complesso, con un passato difficile e una volontà di ferro che scoraggiava qualsiasi tipo di rapporto interpersonale tra piloti. Correre doveva essere il loro unico pensiero e non c’era spazio per inutili sentimentalismi, ma solo per le macchine. Seguendo le storie di piloti come Peter Collins e Mike Hawthorn, ricostruiamo quindi il puzzle del mito di Enzo Ferrari, ritratto come un despota senza cuore.

Pur concentrandosi maggiormente sui personaggi che sullo sport vero e proprio, Ferrari: Un Mito Immortale di Daryl Goodrich ha una struttura fin troppo ripetitiva. Le storie dei singoli personaggi vengono raccontate delle voci fuori campo dei narratori sempre allo stesso modo e rendendo tutto piatto e difficile da seguire. Un documentario quindi meno adatto agli appassionati di corse automobilistiche ma che potrebbe invece incontrare il gusto dei neofiti della Formula Uno.

The Movie of my Life: recensione del film di Selton Mello #RomaFF12:

In The Movie of my Life Nel 1963, in un piccolo paese di campagna nel sud del Brasile, Tony Terranova è un giovane insegnante di lingua francese al liceo. Tony ha la madre brasiliana e il padre francese. E’ un romantico e un sognatore, ama il cinema, la letteratura e la poesia. Soffre per l’abbandono del padre, andato via quando lui è tornato dagli studi e dileguatesi, senza lasciare tracce e spiegazioni. E’ innamorato di una ragazza con la passione della fotografia e cerca di trovare il coraggio di farsi avanti. Non è timido, ma l’insicurezza, i dubbi e soprattutto i continui pensieri sul padre, rendono le sue prime esperienze tutt’altro che facili.

Vive la sua vita come fosse un film e ne parla costruendone la trama, giorno dopo giorno, riempiendola di esperienze e popolandola delle tante persone vicine a lui. Sostiene che molti guardano frettolosamente i film, concentrandosi sull’inizio e sulla fine, ma quello che sta nel mezzo è altrettanto importante, e a volte anche di più.

Selton Mello, giovane regista brasiliano, conosciuto per aver diretto alcune serie tv, è anche un attore, apparso in diversi film tra cui Trash, presentato in una delle precedenti edizioni della Festa del Cinema di Roma. Mello costruisce un film strambo e originale, che segue con gusto e sapienza le regole del melò, dell’iniziazione sentimentale, ma che spiazza totalmente per i suoi continui riferimenti formali, visivi e musicali alla cultura francese. Si ha l’impressione di aver visto un falso d’autore, perché si avverte uno straniamento dovuto al fatto di sapere di trovarsi in Brasile, di sentir parlare brasiliano, ma di vedere poi un paese che sembra uscito direttamente da una sperduta regione della Francia, alla Chocolat di Lasse Hallström,  per capirci. Anche gli attori spiazzano, soprattutto il giovane protagonista Johnny Massaro, bravissimo e perfettamente calato nei turbamenti del suo personaggio, ma che ricorda in maniera impressionante Louis Garrell. Così quando appare sullo schermo il padre di Tony, viene spontaneo pensare che l’attore che lo interpreta sia il sosia di Vincent Cassell, mentre in realtà è proprio lui.

Ma risolto questo piccolo turbamento e abbandonandosi alla storia il film scorre sicuro, cattura, diverte e commuove. Ci si rende conto che prima di tutto è una fiaba romantica sospesa nel tempo, dove il luogo geografico non è fondamentale.

Il cast è indovinato e ben diretto, costruito con meticolosità e ricco di infinite sfumature. Oltre al bravo e già citato protagonista Johnny Massaro, spicca Bruna Linzmeyer, che interpreta Luna, la ragazza della quale è innamorato Tony. Anche i ruoli secondari sono gustosi e funzionali, come l’adolescente che brama insistentemente di essere portato al bordello, o il vecchio ferroviere, che tutti i giorni trasporta la gente verso la civiltà, il progresso, la perdizione.

La fotografia è splendida, dai toni caldi e dai colori ammalianti. Le scelte musicali poi, sottolineano in molti momenti delle belle invenzioni registiche, come la Carmen di Bizet durante una lezione di ginnastica a scuola, che trasforma la normalità in un sogno a occhi aperti, quando Tony si stacca da terra vedendo la ragazza dei suoi sogni danzare.

Una fiaba strampalata d’altri tempi, romantica e struggente. Una confezione bislacca dal sapore francese, ma anche con tanti elementi da cinema western. Tutto questo rende The Movie of my Life, un film spontaneo, tenero e originale, difficilmente classificabile.

Justice League: il contributo dedicato al Batman di Ben Affleck [Video]

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Dopo i contributi dedicati ad Aquaman, The Flash, Wonder Woman e Cyborg, arriva anche l’ultimo dedicato all’ultimo membro della DC Justice Leagueovvero The Dark Knight interpretato da Ben Affleck).

LEGGI ANCHE: Flash Point: in standby in attesa dei risultati della Justice League?

 

Justice League: il trailer finale

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La trama:

Sulla scia della morte di Clark Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del football al college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg, il velocista Barry Allen/The Flash e un guerriero atlantideo, un re, Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf, l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre manufatti nascosti sulla Terra.

Ecco il primo trailer di Justice League dal Comic Con

Justice League è stato diretto da Zack Snyder, mentre Joss Whedon è entrato nella produzione solo a fine lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley CollerGoeff Johns e Ben Affleck stesso.

#RomaFF12: C’est la vie – Prendila come viene, recensione del film di Toledano e Nakache

Il successo li ha travolti con Quasi Amici, ma loro, Éric Toledano e Olivier Nakache, non si sono montati la testa e, dopo una breve incursione nel dramma, con Samba, nel 2014, hanno sfornato un nuovo film, vivace, divertentissimo, a briglia sciolta: C’est la vie – Prendila come viene, dal 1° Febbraio nei nostri cinema.

Max è un wedding planner con una grande esperienza e una squadra variegata e multietnica che però non sembra essere troppo all’altezza di un ultimo, grande ricevimento. Un po’ per manifesta cialtroneria, un po’ perché chiunque ha dei momenti difficili e non sempre riesce a separare lavoro e vita privata, tutto il team saboterà involontariamente la cerimonia di nozze, con grande amarezza del protagonista. Tra gag e situazioni comiche intelligenti, la festa volgerà a un finale inaspettato.

Toledano e Nakache confermano un grande talento comico, arricchendo una storia semplice con preziose gag, avvenimenti e dettagli che vivono soprattutto grazie all’ottimo casting e ai personaggi messi in scena in questa commedia pura.

C’est la vie – Prendila come vieneIl più grande pregio di C’est la vie – Prendila come viene è la completa libertà della storia e dello sviluppo degli eventi: non siamo di fronte a un finale educativo e socialmente impegnato come in Quasi Amici, ma pur percorrendo la struttura canonica in tre atti, il film trova il suo modo di rimanere sovversivo e brioso.

E alla fine i protagonisti la prenderanno davvero come viene, abbracciando le proprie imperfezioni e difficoltà, con buona pace di Pier e Helena, sposi ignari dei disastri che si consumano dietro le quinte della loro festa di nozze.

Pur mantenendosi su binari convenzionali, con molte trovate classiche, il film mantiene un punto di vista originale, completamente comico nell’intreccio dei rapporti tra persone e vicende: dalla madre dello sposo che si dà alla pazza gioia, al cameriere che faceva il professore, fino all’amante finta segreta del protagonista, passando per l’erede dell’attività, la fumantina Adele.

C’est la vie – Prendila come viene non ha una morale, una conclusione edificante, una soluzione romantica: è esattamente come la vita, forse un po’ più surreale, ma assolutamente in grado di spiegare il segreto di un’esistenza serena, vero motto di Max. Se qualcosa non va come dovrebbe, ci adeguiamo.

Box Office ITA: Thor Ragnarok vince per un soffio

Box Office ITA: Thor Ragnarok vince per un soffio

Thor Ragnarok apre in testa al box office italiano, seguito dal fenomeno It e La ragazza nella nebbia.

IT

La prima posizione al box office italiano di questa settimana è stata conquistata faticosamente da Thor Ragnarok, che apre in testa con 3 milioni di euro incassati in 606 sale a disposizione. Uscito mercoledì, il terzo capitolo della saga Marvel totalizza 3,5 milioni.

Così It tiene testa facilmente al blockbuster della Marvel incassando 2,8 milioni al suo secondo weekend e arrivando a ben 11,2 milioni complessivi. Con Halloween alle porte, It continuerà a macinare incassi.

La ragazza nella nebbia esordisce al terzo posto con 996.000 euro incassati in 383 sale ed è seguito dall’altra new entry Vittoria e Abdul, che debutta con 842.000 euro e una media per sala pari a 2300 euro.

Terapia di coppia per amanti apre in quinta posizione con 660.000 euro.

I film d’animazione usciti in occasione di Halloween non brillano al botteghino: Monster Family raccoglie altri 434.000 euro per un globale di 1,2 milioni, mentre Vampiretto debutta con 266.000 euro.

Blade Runner 2049 precipita in ottava posizione con altri 254.000 euro e arriva a quota 5,2 milioni.

In coda alla top10 troviamo L’uomo di neve (220.000 euro) e Brutti e cattivi (111.000 euro), giunti rispettivamente a 2,1 milioni complessivi e 495.000 euro totali.

#Romaff12: Jake Gyllenhaal “Nei film per me la parola d’ordine è preparazione”

Dopo aver presentato sabato il suo ultimo film Stronger, accompagnato dall’uomo da lui interpretato nel film Jeff Bauman, Jake Gyllenhaal è nuovamente tornato alla Festa del Cinema di Roma per essere protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico.

Leggi anche: Jake Gyllenhaal presenta Stronger

Pantaloni grigi, maglia bordeaux e capelli pettinati indietro, Jake è stato accolto da una Sala Sinopoli stracolma e da grandi applausi ad ogni clip mostrata, sul suo percorso artistico molto interessante. Tra smorfie, sorrisi al pubblico e gesti dolcissimi verso l’interprete Olga Fernando, a cui ha porto un bicchiere d’acqua mentre traduceva le sue parole con la gola secca, Jake è stato al centro di un incontro molto interessante e che ha soddisfatto i tantissimi fan accorsi per lui.

Unica nota dolente: il red carpet annunciato dagli organizzatori della Festa e poi annullato poco prima dell’incontro, che ha lasciato molti fan delusi (ma chi era in sala per l’incontro probabilmente ha guadagnato un autografo sul finale).

Jake Gyllenhaal si racconta al pubblico al #Romaff12

Sei le clip scelte dall’attore per raccontare la sua carriera e non si poteva non iniziare se non con il film del 2001 di Richard Kelly Donnie Darko, ormai diventato di culto e che ha definito il suo successo: “Rivedendomi non riesco a credere alla dimensione delle mie guance enormi in questo film! Per quanto riguarda il fatto che sia diventato un film di culto, penso sia dovuto al fatto che esistono più livelli, c’è sicuramente l’aspetto fanta-scentifico, c’è anche una storia umana che va al di là delle convenzioni, un aspetto un pò fuori dalle righe. E questo penso che riesca veramente a toccare profondamente le persone: quando uno riesce a provare una emozione, un empatia, sicuramente colpisce. Il lavoro di Richard Kelly è stato sicuramente antesignano, ma a volte succede pure che quando un film non va bene commercialmente, alla fine viene definito un cult movie!”

“Metto il cuore in tutto quello che faccio e io credevo molto in quella storia, anche se ero giovanissimo e non conoscevo molto del cinema a quell’epoca” continua Jake, “Per me la storia aveva un valore universale e trattava del passaggio dall’adolescenza all’età adulta in un modo totalmente diverso dai soliti film, tra feste o ragazze. Questo film invece corrispondeva a quello che provavo in quel momento, ai miei sentimenti ed ero sicuro che la stessa cosa sarebbe potuta succedere a tanti altri ragazzi, che si sarebbero rivisti nel mio personaggio”.

La seconda clip invece è tratta da Jarhead, film di Sam Mendes del 2005: “Sam Mendes essendo anche un regista teatrale ci ha fatto fare prove per un mese, prima di iniziare a girare e questa, oltre alla mia preparazione con amici dei Marines e nella marina, era un esperienza che non avevo mai fatto ed è stato utilissimo e mi ha permesso di entrare nel personaggio e capirlo”.

“Non c’è un genere cinematografico in particolare che mi piace,” racconta Jake, “Sono affascinato dall’esperienza umana e dall’inconscio, così come quando uno sogna, si sognano sempre cose diverse, a volte si ripetono ma non sono mai le stesse. Per questo mi piace molto sperimentare sempre cose nuove”.

Il film forse più famoso di Jake Gyllenhaal arriva alla terza clip, quando appare sullo schermo insieme al caro amico Heat Ledger in Brokeback Mountain, film del 2005 di Ang Lee e per cui vinse anche un BAFTA. “Lavorare con Ang Lee penso che sia il sogno di ogni attore, così quando ho sentito che stava facendo un altro film ho subito detto che ne volevo far parte. Appena ho letto il copione mi sono davvero commosso. C’erano diverse combinazioni di attori, alcuni erano magari spaventati o non volevano farlo, e lui voleva solo certe combinazioni di attori insieme: così io sarei stato preso solo in coppia con Heat. La decisione fu totalmente sua alla fine: ci incontrammo, ero un po’ a disagio, lui era seduto in un angolo, parlammo un po’ e poi mi chiese di andarmene. Poi ebbi la parte.”

“Mi hanno chiesto se avessi un po’ di remore nell’accettare una parte del genere, ma io non ragiono in questo modo. Per me questo ruolo non era correre un rischio: per me dall’inizio questa era solamente una storia d’amore e così l’ho valutata senza giudicare e senza pregiudizi” confessa Jake riguardo all’aver interpretato un omosessuale nel film, “I tempi sono cambiati oggi, vediamo storie tra persone dello stesso sesso ovunque nel mondo dello spettacolo, dalla tv al cinema, è accettata la cosa. Ma a quel tempo non era così, almeno parlando a livello di cultura popolare. Ora sono momenti davvero confusi: cosa sta succedendo in America adesso? Davvero non lo so, l’attualità è caratterizzata da degrado culturale e tante paure ma questo non fa che confermare le mie posizioni e quello in cui credo e quello che ritengo sia giusto nel profondo del cuore. Non so se questo film ha cambiato le cose ma sicuramente sono cambiate tante cose dal 2005 e siamo pronti ad accettare meglio quello che è giusto. E per giusto intendo semplicemente di amore tra due persone.”

Il film di David Fincher, Zodiac del 2007 è la quarta scena mostrata al pubblico e a riguardo l’attore ci ha svelato un aneddoto: “Abbiamo rigirato la scena con Mark Ruffalo per tre volte e quella che poi è andata nel montaggio finale è stata l’ultimo tentativo e a quel punto non sapevo nemmeno più cosa stavo dicendo. A volte le battute cambiavano però, non sono proprio capace di ripetere la stessa cosa per due volte di seguito!”.

Monda allora gli fa notare che invece, l’ospite del primo giorno Christoph Waltz, non lascia nulla all’improvvisazione: “Uh, sarebbe bellissimo lavorare con lui! Io non credo nelle regole, credo nel rispettare il testo ma credo anche nel rispettare il momento, il partner nella scena e il regista. Ho fatto dei film nei quali non ho dimenticato nemmeno una virgola della sceneggiatura ed altri invece nei quali il testo è stato abbandonato ed è stata tenuta solo l’essenza. Si parla di improvvisazione, a volte si gira una scena e viene perfetta ma magari poi di rigira e si cerca di improvvisare ricostruendo tutto quello fatto. Per me l’unica parola d’ordine è la preparazione: è l’unica struttura alla quale punto. La libertà sta dall’altra parte della disciplina.”

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Per descrivere gli ultimi due registi, Jake dice “Ang Lee non è possibile descriverlo solo con una parola, ma è un cuore con le gambe. Mentre per David Fincher la parola è precisione”.

La quinta clip è tratta da Nightcrawler, film di Dan Gilroy che è anche stato in Selezione Ufficiale alla Festa nel 2014, in cui interpreta l’inquietante Louis Bloom: “Avevo nella mia testa un idea precisa di chi fosse questa persona e sapevo cosa lo spingeva a comportarsi in quel modo e lo avevo capito dai suoi discorsi nel copione, scritto brillantemente da Gilroy. Era evidente che questi discorsi dovevano essere pronunciati con un certo ritmo e che dovevano essere detti in modo che si capisse che non fossero improvvisati ma frutto di una riflessione molto attenta di Luois. Inconsapevolmente quindi quando li pronunciavo avevo un po’ lo sguardo fisso verso la persona davanti a me, un po’ come fa un animale quando punta la preda.” 

L’ultima clip scelta per descrivere la carriera di Jake Gyllenhaal è tratta da Nocturnal Animals di Tom Ford del 2016, “Si può parlare di un dolore straziante, per me questo film è come una metafora di ciò che ti accade quando ti si spezza il cuore” 

A conclusione dell’incontro, la clip scelta dall’attore come “Film della vita” era tratta da La Strada di Federico Fellini: “Questo è un film che ho nel cuore perché ancora prima che capissi cosa fossero i film, mio padre mi disse che il film che lo aveva convinto a voler lavorare nel cinema fu questo. Quindi dovrei ringraziare questo film per essere qui oggi, perché se lui non si fosse innamorato di questo film io probabilmente non sarei stato qui e non mi sarei innamorato anche io del cinema.”

Ed è proprio il regista italiano, il regista del passato con cui gli sarebbe piaciuto lavorare, mentre interrogato su un regista del presente, sorprendentemente nomina Pedro Almodovar: sarebbe una combinazione davvero interessante!

Thor: che fine hanno fatto Jane Foster e i personaggi umani?

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Thor: che fine hanno fatto Jane Foster e i personaggi umani?

Mentre Thor: Ragnarok conquista milioni di dollari nel mondo, oggi lo sceneggiatore del film  Eric Pearson ha parlato della mancanza di personaggi umani nella nuova pellicola, con particolare riferimenti a co-protagonisti e comprimari dei passati film come Jane Foster, Darcy Lewis e il dottor Erik Selvig.

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In merito a ciò e su alcune speculazioni uscite riguardi alla voglia di attori a ritornare nei film Pearson ha rivelato:

“No, non è mai stato nelle nostre intenzioni.  E’  così diverso, e nel film Sakaar e Hulk prendono così tanto tempo … Sakaar è abbastanza folle da solo … se si pensa … probabilmente sarete d’accordo con noi che la gente vorrebbe un film solo su di lui. Se dovessimo inserire tanti personaggi penso che la gente sarebbe stata disturbata dal sovraffollamento invece di godersi i personaggi che ci sono.  Eravamo molto concentrati più sull’introduzione di Valkyrie, e che credo veramente che si sia unita bene, è un personaggio secondario fantastico. Tessa era così grande nella parte”.

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Thor: Ragnarok – la recensione

Thor: Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

La trama di Thor: Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

Justice League: benvenuti nella Batman Week

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Justice League: benvenuti nella Batman Week

Era questione, di giorni. Di settimane in realtà. L’account Instagram della DC Comics, insieme a Ben Affleck, ci danno il benvenuto nella Batman Week, in attesa dell’uscita di Justice League.

Justice League: il trailer finale

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La trama:

Sulla scia della morte di Clark Kent/Superman per mano di Doomsday, il vigilante Bruce Wayne/Batman rivaluta i suoi metodi estremi e comuncia la ricerca di straordinari eroi per assemblare una squadra di combattenti contro il crimine per difendere la Terra da ogni tipo di minaccia. Insieme a Diana Prince/Wonder Woman, Batman trova l’ex star del football al college, ciberneticamente migliorato, Vic Stone/Cyborg, il velocista Barry Allen/The Flash e un guerriero atlantideo, un re, Arthur Curry/Aquaman. Insieme si schierano contro Steppenwolf, l’araldo e il comandante in seconda dell’alieno signore della guerra Darkseid, incaricato da Darkseid stesso di trovare tre manufatti nascosti sulla Terra.

Ecco il primo trailer di Justice League dal Comic Con

Justice League è stato diretto da Zack Snyder, mentre Joss Whedon è entrato nella produzione solo a fine lavoro ed è previsto per il 16 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley CollerGoeff Johns e Ben Affleck stesso.

The Crow Reborn: nel 2018 al via la produzione

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The Crow Reborn: nel 2018 al via la produzione

Era da molto tempo che non si avevano informazioni certe sul reboot de Il Corvo, che si intitolerà The Crow Reborn, e ora grazie al creatore originale del fumetto, James O’Barr, abbiamo nuove informazioni.

Stando a quanto l’autore ha dichiarato a ScreenGeek, la pre-produzione del film potrebbe partire già nel 2018, anche se non arriva nessuna conferma della partecipazione al progetto di Jason Momoa, ultimo attore in ordine di tempo a essere stato associato al ruolo che fu di Brandon Lee.

Ecco cosa ha dichiarato O’Barr: “Allo stato attuale, la pre-produzione del film comincerà a Febbraio prossimo con il regista inglese di grande talento, Corin Hardy. Sono coinvolto in ogni aspetto del film e lavorerò gomito a gomito con il regista.”

Ricordiamo che nel corso di questi anni tantissimi attori sono stati associati al remake del film, tra cui Luke Evans, Tom Hiddleston, James McAvoy e Bradley Cooper, ma anche diversi registi come Stephen Norrington, Juan Carlos Fresnadillo e F. Javier Gutierez.

Il corvo – The Crow (The Crow) è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film segna l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le riprese del film.

Proyas dovette ricorrere a trucchi digitali e a controfigure per poter terminare l’opera, raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170 milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto il successo del primo capitolo.

Flashpoint: in standby in attesa dei risultati della Justice League?

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Manca ormai davvero poco al debutto al cinema di Justice League, l’atteso film che riunirà in un colpo solo Batman, Superman, Wonder Woman, The Flash, Aquaman e Cyborg. Per questa ragione tutti alla Warner Bros sono super concentrati sul film e sul suo risultato finale.

L’attenzione è talmente alta ai vertici della DC Films che la ricerca del regista per l’annunciato Flashpoint, il film standalone sul fulmine scarlatto sia stata messa in standby, almeno secondo quanto riferisce Justin Kroll di Variety. Secondo quest’ultimo, lo studios vuole capire quanto farà in termini di botteghino il film prima di avviare definitivamente la produzione di Flash Point, anche perché la storia implicherà anche il coinvolgimento in un universo parallelo di tutta la Justice League, dove però Batman dovrebbe essere interpretato da Jeffrey Dean Morgan, che nell’Universo DC interpreta Tomas Wayne.

Al momento questo è soltanto un rumors, da una fonte accreditata ma pur sempre un rumors. Dunque non resta che aspettare l’uscita di Justice League.

Flashpoint: ricreata una toccante scena dal fumetto per il DCEU

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Ezra Miller, già apparso due volte nei panni dell’eroe (per un cameo in Batman v Superman e per uno in Suicide Squad), si è dichiarato fiducioso nelle intenzioni della Warner Bros di preparare il progetto al meglio, nonostante l’abbandono del regista che deve essere ancora rimpiazzato.

Flashpoint, il film stand alone su The Flash con protagonista Ezra Miller è previsto per il 3 marzo 2018. Nel cast anche Kiersey Clemons nei panni di Iris West.

Ant-Man and the Wasp: riprese concluse, le foto dal party

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Ant-Man and the Wasp: riprese concluse, le foto dal party

Si sono concluse le riprese di Ant-Man and the Wasp, il nuovo film Marvel diretto da Peyton Reed che vedrà l’esordio di Evangeline Lilly nell’eroina del titolo e il ritorno di Paul Rudd nei panni di Ant-Man, dopo la parentesi Civil War.

Di seguito potete vedere una foto del cast, che testimonia la fine della lavorazione tramite l’hashtag #wrapparty (festa di fine riprese).

https://www.instagram.com/p/Ba2csm5gw_8/

Ant-Man and the Wasp: ecco chi sarà Janet Van Dyne, annunciato il villain

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Ant-Man and The Wasp, arriverà al cinema il 6 luglio 2018. Alla regia potrebbe tornare Peyton Reed, mentre alla sceneggiatura c’è Adam McKay. Nel cast sono stati confermati i protagonisti Paul Rudd e Evangeline Lilly.

Confermati nel cast Michael Douglas, Michael Pena e David Dastmalchian. Si sono uniti al cast anche Michelle Pfeiffer che interpreta Janet Van Dyne, Hannah John-Kamen è Ghost, Randall Park è Agent Jimmy Woo, Laurence Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.

Thor: Ragnarok, grande debutto al box office Internazionale

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Thor: Ragnarok, grande debutto al box office Internazionale

L’atteso film Thor: Ragnarok targato Marvel Studios ha debuttato finalmente sul mercato internazionale segnando un ottimo record d’incasso. Infatti, il film diretto da Taika Waititi ha incassato ben 107.6 milioni di dollari su 36 mercati internazionali.

Nei paesi principali il film ha incassato 15,8 milioni nel Regno Unito, 15,5 milioni in Corea del Sud, 8,4 milioni in Australia e 8,3 milioni in Brasile.

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Questa apertura di 108 milioni va al di sopra delle previsioni iniziali e la pellicola ha a +4% rispetto a  Guardians Of The Galaxy Vol. 2 e 22% rispetto a Doctor Strange.

Vi ricordiamo che Thor: Ragnarok uscirà nel Nord America, Cina e il resto dei mercati il weekend prossimo.

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Thor: Ragnarok – la recensione

Thor: Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

La trama di Thor: Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

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