Arriva su SKY CINEMA HD Raffaello – il Principe delle Arti, il primo film per il cinema su Raffaello Sanzio, firmato dai produttori di “Firenze e gli Uffizi” e “Musei Vaticani”.
Dopo lo straordinario successo al box office italiano che, in soli tre giorni, ha richiamato nei cinema oltre 50.000 spettatori incassando quasi mezzo milione di euro, e il grande consenso internazionale in occasione delle première nei principali Istituti Italiani di Cultura nel mondo, tra cui Londra, New York, Los Angeles, Sion, Berna e Parigi, il film d’arte prodotto da Sky, in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo Film, “Raffaello – il Principe delle Arti”, approda finalmente in prima tv assoluta su Sky.
La prima trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello Sanzio (1483-1520), uno degli artisti più celebri al mondo e simbolo del Rinascimento, firmata dai produttori di “Firenze e gli Uffizi” e “Musei Vaticani”, sarà trasmessa domenica 17 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD e Sky Arte HD, inaugurando la programmazione natalizia di Sky (disponibile anche su Sky On Demand nella collezione “Cinema d’Arte”, dove sono disponibili anche gli altri film d’arte targati Sky).
Raffaello – il Principe delle Arti
In un inedito, innovativo ed emozionante dialogo tra il mondo dell’arte e il mondo del cinema, la vita leggendaria del grande artista viene rappresentata da Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio) nei panni di Raffaello, affiancato da Enrico Lo Verso (Il ladro di bambini, Lamerica, Così ridevano, Mosè, I Miserabili) nel ruolo del padre, Giovanni Santi, da Angela Curri (Braccialetti Rossi, La mafia uccide solo d’estate) in quello dell’amata Fornarina e da Marco Cocci (Ovosodo) come Pietro Bembo.
La ricostruzione delle scene di finzione è stata curata da eccellenze del mondo del cinema, tra cui lo scenografo Francesco Frigeri (pluripremiato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, Non ci resta che piangere, La leggenda del pianista sull’oceano, I Medici) e il costumista Maurizio Millenotti (già premiato con il David di Donatello, Nastro d’Argento e Ciak d’Oro per La leggenda del pianista sull’oceano e nominato all’Oscar per Otello e Amleto di Zeffirelli).
La narrazione filmica è intervallata da momenti di appassionata digressione artistica affidata agli interventi di prestigiosi storici dell’arte: Antonio Paolucci (direttore dei Musei Vaticani sino al 2016), Antonio Natali (direttore della Galleria degli Uffizi fino al 2015) e Vincenzo Farinella (professore associato di Storia dell’Arte Moderna alla Scuola Normale di Pisa e anche consulente scientifico del film).
“Raffaello – il Principe delle Arti” è un tuffo indietro nel tempo nel mondo di 5 secoli fa, un biglietto d’ingresso esclusivo per luoghi di inaccessibile meraviglia.. Un film emozionante che racconta la storia dell’arte attraverso l’uomo e dell’uomo che, attraverso l’arte, come scrisse il Vasari, “visse come un principe più che come un artista”.
Raffaello – il Principe delle Arti – Sinossi del film
Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.”
Pietro Bembo – Epitaffio sulla Tomba di Raffaello al Pantheon
Un’esistenza indimenticabile, appassionante e avvolta dal mito, quella di Raffaello Sanzio, al pari delle sue opere, che questo film ripercorre, dai primi passi ad Urbino, passando per la formazione in Umbria e la giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo romano, apice ed epilogo del suo percorso umano ed artistico. Un dialogo intimo tra vita e opere che si snoda attraverso appassionate digressioni artistiche, affidate a celebri storici dell’arte, e raffinate ricostruzioni storiche, veri e propri tableaux vivants ispirati a dipinti ottocenteschi, che ritraggono Raffaello nei momenti più rappresentativi della sua esistenza.
Dalla casa paterna di Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi rudimenti artistici, a Firenze in quegli anni irripetibili in cui in città si potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e Leonardo. Per finire, Roma, la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito. In Vaticano il film celebra le opere più note, facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze ‘di Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine, gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione. Ma anche luoghi esclusivi all’interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e la Loggetta e la Stufetta all’interno dell’Appartamento del Cardinal Bibbiena.
Un’altra grande esclusiva del film è rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). A quel tempo non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e dello stesso Michelangelo. Tali affreschi sono stati ricostruiti partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi. Un’operazione complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per sempre, ma punta a riconsegnare alla storia per la prima volta dopo 5 secoli una suggestione di credibile spettacolarità della Cappella Sistina.

















Il cagnolino di Carrie Fisher, vera star del web, appare sullo sfondo, nella scena del Casino di Canto Bright, in cui si intravede un piccolo animaletto da compagnia che somiglia moltissimo all’amico della nostra Principessa.
Warwick Davis è un fedelissimo della saga. Ne Il ritorno dello Jedi ha interpretato Wicket, il piccolo Ewok e da allora ha sempre partecipato ai film, spesso con piccoli personaggi con trucchi e maschere. In Gli Ultimi Jedi, è Wodibin, un piccolo alieno scommettitore su Canto Bright. Interpreta uno dei tre fortunatissimi scommettitori del casino che sembra divertirsi quando Finn e Rose fanno il loro show nella pista da corsa.
Amico di Rian Johnson e suo protagonista in Looper, Joseph Gordon-Levitt è un grande fan di Star Wars. L’attore doppia in questo film Slowen Lo, l’alieno che per primo riporta la presenza indesiderata di Finn e Rose su Canto Bright e che li denuncia poi alla sicurezza.
Si tratta del cameo più chiacchierato del film. Non vediamo da nessuna parte il volto di Tom, ma sappiamo che da qualche parte, sotto all’elmo di uno Stormtrooper, c’è l’attore di
Oltre a essere un cameo riconoscibile, è anche un cameo importante, in quanto il personaggio di Theroux sarebbe dovuto essere l’obbiettivo della missione segreta di Rose e Finn. Lo vediamo rapidamente ai tavoli da gioco, ma comunque per un tempo sufficiente a riconoscere le affascinanti fattezze del protagonista di Leftovers.
La modella e attrice è facilmente riconoscibile, intorno ai tavoli da gioco di Canto Bright, al fianco di Theroux. Il volto rotondo e l’incarnato pallido che la caratterizzano, la rendono particolarmente riconoscibile, nonostante gli elaborati costumi realizzati per la scena.
Attore molto utilizzato da Rian Johnson, nei suoi film precedenti e sempre nella parte del cattivo, questa volta Segan interpreta un buono, un pilota della Resistenza che si scaglia contro il secondo attacco del Primo ordine, quello guidato da Kylo Ren. Possiamo vedere Segan a bordo di un’Ala-X.
Il regista di Baby Driver e suo fratello interpretano dei Ribelli che si vedono brevemente sulla Raddus, mentre Joe Cornish, collaboratore e amico di Wright è presente in un ruolo che però non è stato svelato.
Il leggendario attore di sit-com inglese interpreta il Capitano Peavy: è il personaggio che nella scena iniziale aiuta Hux a mettersi in contatto con Poe Dameron. La scena alquanto comica è stato un modo insolito di cominciare un film di Star Wars, ma ha anche dato modo a Edmondson di partecipare al film.
Il regista di
Il suo ruolo ne Il Risveglio della Forza è stato un cameo illustre e rilevante. In questo film, Hamill ha un vero e proprio ruolo, fondamentale. Tuttavia l’attore è noto anche per le sue straordinarie doti di doppiatore, che ha prestato al film per doppiare un personaggio non meglio definito di Canto Bright, presumibilmente il piccolo alieno che riempie di monete BB-8, dopo aver scambiato per una slot machine.
Già ai tempi di Iron Man, il patriarca Stark era defunto. Il personaggio ha un forte impatto sulla vita di Tony e sulle sue scelte, tuttavia la sua morte diventa importantissima per la storia raccontata in 












Il momento in cui Rey arriva da Luke e gli porge la sua vecchia spada è stato tenuto in sospeso per due anni, e adesso sappiamo cosa ne farà il Maestro Jedi della sua vecchia arma. La butterà via! Il gesto suscita non poca ilarità, considerata la sacralità con cui Rey si porge verso il Maestro leggendario, ma con il tempo, nel film, vedremo come e perché Luke si è allontanato dalla Luce.
Vi eravate mai chiesti perché Leia non usasse la Forza pur facendo parte della potente famiglia degli Skywalker? Forse perché non ne aveva mai avuto bisogno fino a questo momento. Ma in
Perché Ben Solo ha voltato le spalle allo zio e Maestro, Luke? Lo scopriamo nel film. Luke dà una sua versione, Ben/Kylo dà la sua. Chiaramente la verità sta nel mezzo: Luke sapeva di avere un allievo estremamente potente e sensibile al Lato Oscuro. Memore dell’oscurità presente nella sua famiglia, Luke vuole liberarsi del ragazzo, ma poi ha vergogna di sé e ferma la sua mano. Prima che potesse ritrarre l’arma che aveva steso sul ragazzo dormiente, questi si sveglia e non vede un vecchio spaventato e pentito per il pensiero che ha avuto, ma vede una minaccia, si sente tradito, e scaglia il suo potere contro lo zio, abbandonando lui e distruggendo il tempio Jedi.
L’apparizione a sorpresa del vecchio Jedi, il Maestro per eccellenza, non arriva inaspettata. Era chiaro, a un certo punto, che fosse necessario l’intervento di qualcuno di più alto e potente per far capire a Luke quale fosse il giusto passo da fare. La renuion è un momento molto toccante e il vecchio Maestro impartisce al suo allievo ancora una lezione, quella del perdono verso se stessi. In questo modo Luke trova la forza di fare la sua mossa.
Il personaggio interpretato da Gwendoline Christie ha uno spazio irrisorio ne Il Risveglio della Forza. In Star Wars: Gli Ultimi Jedi, Phasma compare e scende in battaglia, giusto in tempo per regolare i conti e farsi battere da Finn. Questa volta “la testa cromata” del Capitano del Primo Ordine non tornerà più a splendere sul grande schermo. Questa caratteristica la fa assomigliare a Boba Fett: carisma, potenziale, aspetto minaccioso, eppure entrambi hanno una fine rapida e poco gloriosa.
Si tratta della scena emotivamente più forte. Rey va da Kylo Ren per convertirlo alla Luce, si trova al cospetto di Snoke. Il Lord Supremo è convinto di poter eliminare questa ragazza, misteriosa e potente nella Forza, una potenziale minaccia. Così decide di affidare a Kylo il compito di eliminarla. Il Cavaliere di Ren però uccide Snoke e chiede a Rey di unirsi a lui, in un nuovo ordine di comando, che possa lasciarsi alle spalle il vecchio, sia i Jedi che i Ren.
Nessuno, o meglio, nessuno di importante. Dopo la morte di Snoke, Kylo rivela a Rey la sua visione, ovvero che la ragazza è figlia di mercanti che l’hanno venduta, abbandonandola su Jakku. Tuttavia, questa potrebbe non essere la verità, dati gli indizi disseminati ne Il Risveglio della Forza e la natura fondamentalmente familiare dell’intera saga.
Il personaggio di
Quando la Speranza sembra morta, il leggendario Cavaliere Jedi scende in campo, a fronteggiare il suo passato, suo nipote Ben. Più o meno.
Dopo che Rey, Leia, Finn e gli altri sono al sicuro sul Falcon, ultimo barlume della Resistenza, vediamo su Crait dei bambini che giocano con un pupazzetto di Luke. Uno di essi, richiamato all’ordine dal suo padrone, esce fuori a pulire il cortile, prendendo una scopa con l’uso della Forza. Il bambino guarda le stelle, è chiaro che una nuova generazione di Jedi sta sorgendo.

