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Life Animated: recensione del documentario di Roger Ross Williams

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Arriva in Italia il 2 febbraio il documentario Life Animated, basato su una storia vera, emozionante, che ha dell’incredibile, una storia di vita e di speranza e soprattutto di cartoni animati Disney.

Diretto da Roger Ross Williams, il documentario racconta la storia di Owen Suskind attraverso la ricostruzione che ne ha fatto il padre, il premio Pulitzer Ron Suskind, dal titolo Life, Animated: a Story of Sidekicks, Heroes, and Autism.

La storia di Owen in Life Animated

Owen è un bambino sano e felice, ma intorno ai tre anni comincia a manifestare una forma di autismo che lo porta a rimanere muto per un anno. Durante la festa di compleanno del fratello maggiore, Owen si rivolge ai genitori con una frase tratta da Il Libro della Giungla: sono le prime parole che Owen dice dopo tantissimo tempo e hanno una relazione non solo con il cartone animato Disney, ma anche con la situazione che in quel momento sta vivendo il bimbo. Allora, il padre ha un’intuizione che si rivela vincente. Imitando la voce di Jago, il pappagallo rosso di Aladdin, si rivolge al figlio e in questo modo parlano per oltre un minuto.

Da quell’episodio i genitori di Owen capiscono che c’è una connessione tra la sindrome di Owen e il fatto che lui riesca a comunicare attraverso i film Disney, e proprio sfruttando questa connessione, la famiglia e i terapisti cominciano a far tornare vivo Owen.

Life Animated: passato e presente si incrociano

Nel film incontriamo il protagonista ormai ventitreenne, alle prese con il diploma e con la prospettiva di andare a vivere da solo, in (quasi) completa autonomia. Questo passaggio all’età adulta di Owen si accompagna con i primi turbamenti e le prime delusioni sentimentali, ma anche con un sorriso gioioso per quello che verrà e per la conquistata indipendenza.

Nella costruzione di Life Animated, Williams utilizza dei filmati di repertorio, filmini domestici di Owen bambino, e li alterna con riprese della contemporaneità del giovane uomo, seguendolo nelle settimane precedenti e successive al diploma e riprendendone alcuni momenti importanti, con tanto di dichiarazioni e commenti da parte di Owen stesso e della sua famiglia. Al passato e al presente si mescolano alcune sequenze animate, realizzate a partire dai disegni di Owen stesso, che, neanche a dirlo, riproduce i personaggi dei film Disney, ma non tutti, soltanto quelli secondari, come Jago, o Abu, Timon, Baloo e Sebastian.

Life Animated: il trailer del film

In questa narrazione tripartita si snoda un racconto commovente per la gioia che riesce a esprimere la vicenda, ma che stimola anche la curiosità e ci pone domande importanti sull’autismo e sul modo per assistere al meglio le persone che ne soffrono. Quello che rende il film importante come documento, appunto, è che proietta una luce su una storia che potrebbe avere delle ricadute positive anche nella ricerca e nella sensibilizzazione. D’altro canto è però un po’ meno commovente il fatto che il documentario sia costruito a tavolino, non solo seguendo Owen, ma inserendosi indebitamente anche nella sua vita privata, a semplificarla quasi, mostrando ogni momento privato di un ragazzo che nonostante i suoi ostacoli, sogna di vivere in autonomia.

Life AnimatedC’è paura della solitudine negli occhi di Owen, ma anche tanta fiducia verso il futuro, verso il lavoro e verso l’amore; verso tutto ciò che rende una vita piena e dignitosa. E questo non può essere ricreato né svalutato da nessuna costruzione “a tavolino”.

Kong Skull Island: descrizione dei personaggi e delle creature

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Kong Skull Island: descrizione dei personaggi e delle creature

Coming Soon ha realizzato uno speciale di Kong Skull Island in cui possiamo leggere le descrizioni accurate dei personaggi del film e delle creature mostruose che vedremo nella pellicola.

  • Capitano James Conrad (Tom Hiddleston): è un sopravvissuto, è un inseguitore. Lui è la persona adatta per rintracciare persona scomparse nella giungla perché ha spiccate doti di cercatore.
  • Luogotanente Colonnello Packard (Samuel L. Jackson): è stato nell’esercito per lungo tempo. Crede nella vita e nella santità dei suoi uomini. In Dio e nel Paese. Il personaggio è quello standard di persone che vede qualcosa che non capisce e lo identifica come nemico.
  • Weaver (Brie Larson): lei ha un punto di vista differente rispetto a un sacco di persone da cui è circondata. Dato il periodo in cui è ambientato il film, non è considerata un membro importante della squadra. Ma ha una volontà molto forte e deve stare in un ambiente con soli uomini, e deve imparare a mescolarsi con quell’ambiente.
  • I Mostri: Se Kong è il Dio dell’isola, i mostri sono delle divinità minori, ognuna con il suo regno. Non volevamo che fossero dei derivati di Jurassic World, o che apparissero come alieni o troppo lovecraftiani. La principessa Mononoke di Miyazaki è stato in verità il riferimento principale. La sfida è stata realizzare creature che potessero essere realistiche e che potessero effettivamente esistere in un ecosistema che fosse diverso dal solito.
  • King Kong:il personaggio doveva essere realistico, ma anche porre i giusti omaggi al passato. Non è solo un grande gorilla. Ha una specie tutta sua e per questo avevamo libertà interpretativa.

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Kong Skull Island, che uscirà il 9 marzo 2017, include nel cast Tom Hiddleston, Brie Larson, Samuel L. Jackson, John Goodman, Tian Jing, Corey Hawkins, Jason Mitchell, John Ortiz, Shea Whigham e Toby Kebbell. Diretto da Jordan Vogt-Roberts, il film è scritto da Max Borenstein, John Gatins, Dan Gilroy e Derek Connolly.

Godzilla vs Kong è previsto per il momento per il 29 maggio 2020 negli USA, mentre Godzilla 2 dovrebbe arrivare l’anno prima, il 22 marzo 2019.

Thor Ragnarok: somiglianze e differenze con i film di Captain America

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Il terzo capitolo delle avventure del Dio del Tuono, Thor Ragnarok, promette di essere uno stravolgimento dei toni in cui fino a questo momento era relagato il personaggio di Chris Hemsworth.

Il regista del film, Taika Waititi, parlando con The A.V. Club, ha dichiarato quando Ragnarok sia in effetti molto più ancorato alla realtà, facendo un paragone con Civil War: “Qualche volta dovrei fermarmi e pensare. Sto facendo un film con Thor, Doctor Strange, L’Incredibile Hulk, Loki e ogni personaggio è così strano e diverso. In Civil War c’erano solo umani, umani e problemi umani. I nostri sono creature ed esseri che presentano ogni sorta di diversità. Affrontano dei problemi che possono essere simili a quelli umani, ma in altri spazi e in altri mondi.”

Non è la prima volta che si prendono ad esempio i film di Cap per parlare di Thor 3, infatti anche Kevin Feige ha tirato in ballo The Winter Soldier in merito ai toni del film: “Questo è un film molto importante per la Timeline della Fase 3. Come i Russo hanno stabilito un nuovo standard con Captain America The Winter Soldier, così farà Thor Ragnarok per il futuro, e porterà il personaggio a un altro livello del suo franchise.”

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Thor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

Trama di Thor Ragnarok

“In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

Thor Ragnarok è diretto da Taika Waititi, nel film tornano Chris Hemsworth nei panni di Tohr e Tom Hiddleston in quelli di Loki. A loro si uniscono Cate Blanchett, Idris Elba, Jeff Goldblum, Tessa Thompson e Karl Urban, con Mark Ruffalo e Anthony Hopkins.”

La battaglia di Hacksaw Ridge: recensione del film con Andrew Garfield

Arriva il 2 febbraio in sala, dopo la presentazione a Venezia 73, La battaglia di Hacksaw Ridge, nuovo film da regista di Mel Gibson, candidato a sei premi Oscar.

Alcune vite non sono come le altre. Non lo sono quelle degli uomini che scelgono di vivere da eroi, non lo sono quelle che ha deciso di raccontare Mel Gibson nella sua carriera da regista. Partendo da Braveheart, passando per La Passione di Cristo, lo statunitense si è sempre più focalizzato sui percorsi formativi di giovani uomini che si trasformano da comuni a straordinari. Non fa eccezione quest’ultimo La battaglia di Hacksaw Ridge dove il protagonista Desmond Doss, uomo realmente esistito, si arruola nell’esercito come obiettore di coscienza.

Si rifiuta quindi di portare, toccare ed usare armi durante i conflitti e decide di dare il suo contributo al suo paese esclusivamente come soccorritore. Una scelta folle che non tutti capiscono ma che alla fine viene acclamata ed incensata. Proprio questo scarto è quello che interessa al regista che divide il film nettamente in due parti. La prima, quella della quotidianità del futuro eroe, e la seconda, quella dell’ascesa fino alla santificazione.

La battaglia di Hacksaw Ridge, il film

La battaglia di Hacksaw RidgePurtroppo però i due segmenti non si equivalgono qualitativamente. Infatti la grande forza del film risiede esclusivamente nella narrazione del conflitto a fuoco dove proprio il personaggio principale viene messo in secondo piano. Le scene di guerra sono girate magistralmente e raccolgono tutta l’attenzione dello spettatore, cosa che non riesce a fare il carisma del personaggio di Doss che è del tutto assente durante tutta la presa di coscienza dei suoi mezzi.

L’estetica che Gibson sfacciatamente ostenta, i continui riferimenti alla Bibbia e le simmetrie tra la sua esistenza e quella di un santo non riescono comunque a far creare la giusta empatia con il protagonista che rimane schiacciato sotto i più interessanti elementi di contorno. Serviva una scrittura più realistica e caratterizzante piuttosto che quella ricoperta di retorica e classicismo che si ritrova ad interpretare un Andrew Garfield assolutamente fuori contesto. Non c’è dubbio che di questi tempi l’intento di un film del genere fosse anche quello di mandare un messaggio simbolico sotto forma di parabola, ma se un po’ del sangue, della polvere, delle viscere che si vedono nel combattimento fossero state usate anche per restituire un sentore di umanità al personaggio principale il risultato finale sarebbe stato veramente notevole.

Logan: il trucco di Hugh Jackman per apparire sofferente

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Sappiamo che Logan ci proporrà un Wolverine vecchio e stanco, ma anche sofferente. Come abbiamo visto brevemente dal trailer, la sua mutazione principale, l’autorigenerazione, non “funziona” più come prima e il mutante comincia davvero a sentire il dolore e la sofferenza.

Hugh Jackman, magnifico interprete del personaggio, ha svelato a  Empire il suo trucco per mettere in scena questa nuova versione dell’eroe, rivelando che ha utilizzato sul set un piccolo trucco che gli venne insegnato da Jim Broadbent (il professor Lumacorno di Harry Potter e il Principe Mezzosangue).

“Quando interpretava un personaggio più vecchio di quanto non fosse lui, Broadbent si inseriva una piccola pietra sotto al tacco. Avrei voluto averla solo per ricordarmi di zoppicare. Il corpo di Logan è dolorante, le sue giunture sono doloranti. Ma anche il suo cuore soffre. Psicologicamente è danneggiato. Quali sono i danni collaterali di aver passato una vita a essere Wolverine?”

Senza dubbio questa nuova dichiarazione, anche se non spiega molto del film, intriga anche di più lo spettatore che dovrà però aspettare fino al 3 marzo prossimo.

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Logan: il trailer finale italiano del film

Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta (se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti Marvel al cinema, una sorta di Robert Downey Jr per il corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo film.

Logan ha un’uscita prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James Mangold (già regista di Wolverine L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh Jackman, Boyd Holbrook, Richard E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La Salle, Elise Neal e Patrick Stewart.

La trama del film

Nel prossimo futuro, uno stanco Logan si prende cura di un malato Professor X, in un nascondiglio sul confine messicano. Ma i tentativi di Logan per nascondersi dal mondo e dal suo passato finiscono quando arriva una giovane mutante, inseguita da forze oscure.

Mel Gibson nel cast di Dragged Across Concrete con Vince Vaughn

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Arriva oggi nelle sale italiane La Battaglia di Hacksaw Ridge, l’ultimo film da regista di Mel Gibson che è in corsa per ben sei premi Oscar. Intanto per Gibson non abbandona la sua carriera di attore e The Wrap ci informa che è entrato a far parte di Dragged Across Concrete, in cui reciterà al fianco di Vince Vaughn, che lui stesso ha diretto proprio nel film presentato a Venezia 73.

La battaglia di Hacksaw Ridge recensione del film di Mel Gibson

A dirigere il film c’è S. Craig Zahler, mentre a produrlo ci sono Unified Pictures, Cinestate e Assemble Media. Zahler ha parlato della sua visione del progetto e della gioia di avere nel cast i due attori. “Dragged Across Concrete è il mio tentativo di realizzare un film che rappresenti un mondo sorprendente, triste, felice, schockante e memorabile con molti punti di vista. Come spesso capita nelle mie sceneggiature, i protagonisti sono in circostanze pericolose contro cui devono combattere. Sono assolutamente eccitato all’idea di avere Mel e Vince a interpretare i protagonisti.”

Trai prossimi progetti da regista di Mel Gibson c’è il sorprendente e già annunciato Resurrection, una ricostruzione che vuole rappresentare il sequel de La Passione di Cristo.

 

J.J. Abrams contro i nazisti: trovato un regista per il film Bad Robot

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J.J. Abrams continua con la sua Bad Robot il lavoro di produttore e arriva da Variety la notizia che è stato trovato un regista per il uso prossimo film, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.

Si tratta di Julius Avery, regista di Son of a Gun, che è stato incaricato da Paramount e Bad Robot di dirigere Overlord.

L’idea è nata da Abrams e da Billy Ray, che ha anche scritto la sceneggiatura, salvo poi ricevere una mano per le “rifiniture” da Mark L. Smith (The Revenant).

J.J. Abrams contro i nazisti: trovato un regista per il film Bad Robot

Siamo durante la Seconda Guerra Mondiale: la storia segue due paracadutisti che vengono catturati dietro le linee nemiche dopo che il loro aereo è precipitato durante una missione per distruggere una torre radio tedesca in una piccola cittadina della Normandia durante il D-Day. Dopo aver raggiunto il loro obbiettivo, i due capiscono che oltre a combattere i nazisti, devono anche affrontare una minaccia soprannaturale, forze scatenate da esperimenti del nemico.

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Fonte: Variety

 

Kong Skull Island: rivelata la connessione con Godzilla

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La Lionsgate, in perfetta linea con gli Universi Condivisi in voga a Hollywood, ha avviato il suo MonsterVerse nel 2014, con Godzilla di Gareth Edwards, e Kong Skull Island sarà il prossimo anello della catena.

Kong Skull Island: rivelata la connessione con Godzilla

Durante un’intervista con Cinema Blend, il produttore Alex Garcia ha parlato dell’associazione Monarch, che sarà presente nell’ambientazione anni ’70 del film, e dei suoi “progetti per il futuro” che si vedranno poi negli altri film in programmazione. “Si tratta di una spedizione normale, ufficialmente – ha dichiarato Garcia – ma il personaggio di John Goodman, che è uno della Monarch, è colui che tira le fila della storia dal dietro le quinte e presto scopriremo che sanno molto più di quello che lasciano intendere.”

Sempre con la rivista on-line ha parlato Tom Hiddleston, che ha spiegato cosa aspettarsi dal suo personaggio: “Lui non ha un obbiettivo e anche la sua anima è inquieta. Così partecipa alla spedizione per soldi, ma è molto scettico e prende questi soldi per andare su un’isola alla ricerca di questa scimmia preistorica gigante.”

L’idea dei mostri giganti è rischiosa per un film che si prefigge di essere realistico nei toni, ma come ha mostrato il Godzilla di Edwards potrebbe essere possibile anche per Kong Skull Island riuscire nell’impresa.

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Robin Hood Origins sarà ispirato a John Wick

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C’è una discreta curiosità intorno a Robin Hood Origins, uno dei prossimi progetti Lionsgate che vedrà protagonista il leggendario personaggio del folklore britannico.

Il produttore del film, Basil Iwanyk, ha discusso con Collider del film e di quello che dovremmo aspettarci da un nuovo racconto di un personaggio che abbiamo già visto in tutti gli adattamenti possibili.

“Con l’eccezione delle doti da killer, credo che il film catturi l’avventura e il divertimento dello spirito di Robin Hood, ma proprio perché si tratta della storia d’origine, sarà una sorta di discesa in guerra pensando che andrà a partecipare a una grande Crociata, dove poi realizzerà che è stato coinvolto in un’impresa indegna e tornerà indietro comprendendo che ha ascoltato delle menzogne. Si ritrova così in una società che non lo accetta più e capisce che la ricchezza e la povertà si stanno dividendo sempre più. Quello che il nostro sceneggiatore Joby Harold è stato abile a raccontare è che fa sembrare tutto molto allegorico e contemporaneo, e allo stesso tempo giovane, ma non nel senso di adolescenziale. Si sente la rabbia, l’energia, della giovinezza. Sarà una versione più giovane dello stesso mito.”

Robin Hood Origins sarà ispirato a John Wick

Per quanto riguarda invece l’azione che ci sarà nel film, il produttore ha fatto un paragone con John Wick con Keanu Reeves: “L’immagine di Robin Hood che abbiamo è stata ispirata un sacco a John Wick. Le cose che faremo con arco e frecce saranno le stesse che Keanu fa con la pistola. I costumi poi… sarà differente da ogni altro film su Robin Hood mai visto prima.”

Previsto per febbraio 2018, il film è stato spostato per il 23 marzo dello stesso anno, dal momento che il protagonista, Taron Egerton, sarà impegnato anche con Kingsman The Golden Circle, sequel dell’acclamato The Secret Service, in cui torna nei ruolo di Gary ‘Eggsy’ Unwin.

Otto Bathurst, regista televisivo (Black Mirror, Peaky Blinders), si occuperà della regia di Robin Hood Origins, basato sulla sceneggiatura firmata da Joby Harold (autore dello script di Knights Of The Round Table di Guy Ritchie). Il film racconterà le origini del popolare eroe inglese. La pellicola sarà prodotta dalla Appian Way di Leonardo DiCaprio.

Nel cast di Robin Hood Origins al fianco di Taron Egerton sono stati confermati Jamie Dornan (nei panni di Will Scarlett) il premio Oscar Jamie Foxx (che interpreterà invece Little John), Eve Hewson (che vestirà i panni di Lady Marian) e Ben Mendelsohn (Sceriffo di Nottingham).

Guardiani della Galassia Vol. 2: nuove immagini del protagonisti

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Guardiani della Galassia Vol. 2: nuove immagini del protagonisti

Nel nuovo numero di USA Today sono state pubblicate delle nuove immagini di Guardiani della Galassia Vol. 2 che mostrano i protagonisti del film di James Gunn. Eccole di seguito: [nggallery id=2477]

Alla rivista, il regista James Gunn ha dichiarato: “Il primo film è stato un successo perché abbiamo colto l’occasione e abbiamo dato agli spettatori qualcosa di inaspettato. Questo film può essere solo quello che è, i Guardiani possono solo essere ciò che sono, se si prendono dei rischi. Questo significa che daremo loro un film molto diverso.”

Guardiani della Galassia vol. 2guarda il trailer

In Guardiani della Galassia vol 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth Debicki, Tommy FlanaganChris Sullivan.

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Guardiani della Galassia Vol. 2: i migliori momenti del trailer

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Nightmares in the Makeup Chair, trailer del documentario

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Nightmares in the Makeup Chair, trailer del documentario

Ecco il trailer del documentario Nightmares in the Makeup Chair, che, come suggerisce il titolo, racconta la nascita la nascita del look del demone di Elm Street e vede la partecipazione in prima persona del suo interprete originale, Robert Englund.

Nightmares in the Makeup Chair, trailer del documentario

https://www.youtube.com/watch?v=ch3e4ziCszc

Nightmare: Robert Englund ha un’idea per il nuovo film

Sul documentario, Englud ha dichiarato: “Nightmares in the Makeup Chair è la mia lettera d’amore alla serie di Nightmare e al trucco prostetico. Sono sempre stato in ammirazione di fronte al lavoro dei truccatori. Dai disegni alle sculture, loro hanno realizzato ild esign (del personaggio). Poi la realizzazione dei pezzi e degli strati, e poi infine l’applicazione dove io mi siedo nella sedia al trucco e divento la loro tela vivente mentre loro mi truccano e mi incollano. Questo documentario non solo cattura il loro talento, ma credo che possa ispirare una nuova generazione di artisti degli effetti speciali. Sono stato felice di diventare Freddy ancora una volta per condividere il processo di make up con i fan.”

Fonte: EW

 

X-Men: il franchise mescolerà crossover e standalone

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X-Men: il franchise mescolerà crossover e standalone

Dopo quello che sembrava un irreparabile allontanamento, Bryan Singer è tornato ad avvicinarsi agli X-Men con l’annuncio che sarà lui a dirigere (almeno) il primo episodio dello show in programma alla Fox.

Durante una conversazione con Mashable, il regista ha parlato anche dei prossimi sviluppi dell’universo cinematografico. Anche se al momento non è coinvolto nei progetti per i film, Singer pensa che i crossover e gli standalone saranno la base per il futuro del franchise: “(Per il futuro) Si prevedono dei crossover, è tutto quello che posso dive. Non ne posso davvero parlare. Ne sono entrato e uscito, più o meno, ma sono stato coinvolto per oltre 20 anni. Ho firmato il primo accordo nel 1996! Credo che da ora in avanti saranno crossover e standalone. Credo sia la cosa giusta da fare adesso. L’universo degli X-Men è vasto quanto tutto il resto dell’Universo Marvel, quindi perché no?”.

I film in programma appartenenti al franchise sono Logan, Deadpool 2, New Mutants e probabilmente X-Force.

Ricordiamo che il prossimo capitolo del franchise degli X-Men che arriverà al cinema sarà Logan, di James Mangold, con Hugh Jackman che dovrebbe concludere con questa pellicola la sua collaborazione con la Fox in merito agli X-Men.

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Thor Ragnarok: rivelato un possibile nuovo logo?

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Thor Ragnarok: rivelato un possibile nuovo logo?

Thor Ragnarok è uno dei prossimi film Marvel in uscita e vedrà il Dio del Tuono, interpretato da Chris Hemsworth, alle prese con la ricerca del padre Odino, dopo che Loki ne ha usurpato il trono di Asgard.

Un nuovo logo per Thor Ragnarok?

Artistswork (via CBM) ha condiviso su Twitter un’immagine di una t-shirt promozionale del film che riporta delle stampe anni ’80 e un nuovo logo che potrebbe essere la nuova grafica del titolo del film di Taika Waititi.

Che ve ne pare?

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Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

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“In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

Thor Ragnarok è diretto da Taika Waititi, nel film tornano Chris Hemsworth nei panni di Tohr e Tom Hiddleston in quelli di Loki. A loro si uniscono Cate Blanchett, Idris Elba, Jeff Goldblum, Tessa Thompson e Karl Urban, con Mark Ruffalo e Anthony Hopkins.”

Kong Skull Island non sarà una storia di origini tradizionale

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Kong Skull Island non sarà una storia di origini tradizionale

Arriverà il 9 marzo in sala Kong Skull Island, la nuova incursione nel momndo di King Kong, una delle creature più cinematografiche della storia del cinema. Lo scimmione è infatti arrivato la prima volta in sala nel 1933 e ci è tornato molte altre volte, ultimamente ricreato da Peter Jackson nel 2005.

Kong Skull Island non sarà una storia di origini tradizionale

Il regista del film, Jordan Vogt-Roberts, parlando con The Nerdist, ha approfondito il punto di partenza del film, spiegando che non si tratterà di una storia di origini vera e propria: “Quando guardi Predator 2 e vedo lo scheletro dello Xenomorfo sull’astronave, ti viene da dire ‘Oh mio dio!’. Il cervello impazzisce di fronte alle possibilità. E la mia cosa preferita da bambino spettatore al cinema era proprio avere questi piccoli indizi sullo sfondo dei film. Quindi stiamo cercando di camminare in punta di piedi lungo questa strada. Ci sono un sacco di cose per cui il nostro film sarà una specie di filmd elle origini, ma non è davvero questo in fin dei conti. C’è moltissima mitologia nel background e abbiamo creato anche una mitologia tutta nostra.”

In merito al futuro possibile del franchise, Vogt-Roberts ha dichiarato: “Non ci sono molti buoni prequel. E se provi a spiegare troppo nel dettaglio alcune cose, queste perdono la magia. Vogliamo mantenere il magnifico senso di mistero e usarlo per creare una nostra isola, delle creature nostre, e far percepire il personaggio di Kong come più grande perché si capisce qualcosa di lui, ma allo stesso tempo non provi certo a scoprire ogni singola cosa.”

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Captain Marvel: “non c’è fretta” per l’annuncio del regista

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Captain Marvel: “non c’è fretta” per l’annuncio del regista

Mentre Black Panther e Avengers Infintiy War sono entrati ufficialmente in produzione, Captain Marvel resta l’unico progetto della Casa delle Idee a non aver ancora un regista.

La scorsa primavera, Kevin Feige aveva dichiarato che entro l’estate sarebbero stati in grado di comunicare un nome, tuttavia, mentre Brie Larson è stata confermata nel ruolo in occasione del SDCC 2016, nulla si è detto del potenziale regista, che dovrebbe essere una donna.

Brie Larson è Captain Marvel: l’annuncio al Comic Con – video

Adesso Justin Kroll di Variety ha riportato un breve update sul film, riferendo che alla Marvel hanno dichiarato che “non c’è fretta” di annunciare la regia del film, e che al momento le priorità sono quelle di realizzare una sceneggiatura che sia all’altezza del progetto.

Intanto Brie Larson esordirà nei panni di Carol Danvers in Avengers Infinity War.

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Nell’ultima shor-tlist di candidate alla regia di del film c’erano Rebecca Thomas, Niki Caro, Lesli Linka Glatter e Lorene Scafaria, Jennifer Kent e Jennifer Yuh, mentre non è stato ancora scartato il nome di Michelle MacLaren, quella che in un primo momento avrebbe dovuto dirigere per la DC Films il progetto su Wonder Woman, poi passato a Patty Jenkins.

Scritto da Nicole Perlman (Guardians of the Galaxy) e Meg LeFauve (Inside Out), Captain Marvel arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Guardiani della Galassia Vol. 2: la figure di Baby Dancing Groot

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Guardiani della Galassia Vol. 2: la figure di Baby Dancing Groot

La Hasbro ha svelato la nuova figure di Baby Dancing Groot, così come lo vedremo in Guardiani della Galassia Vol. 2. Di segutio le prime immagini:

Guardiani della Galassia vol. 2guarda il trailer

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Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Wonder Woman: l’armatura dorata nella nuova foto

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Gal Gadot non vede l’ora che arrivi al cinema Wonder Woman, ma lei, come tutti noi, dovremmo aspettare il prossimo giugno. Sul suo account Twitter, la Gadot ha condiviso una magnifica immagine che la ritrae nell’armatura dorata dell’eroina DC Comics, così come la vedremo nel film di Patty Jenkins.

Ecco l’immagine:

Guarda il full trailer di Wonder Woman

Gal Gadot ha fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman in Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder, al fianco di Ben Affleck e Henry Cavill.

Trama: “Prima di diventare l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia. Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri andando incontro al suo vero destino”. 

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Nel cast di Wonder Woman ci sono Gal Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Lucy Davis, Lisa Loven Kongsli, Danny Huston, Ewen Bremner, Saïd Taghmaoui, Elena Anaya e David Thewlis.

Il film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder e Deborah Snyder, con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller, Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca Roven come executive producers.

Guardiani della Galassia Vol. 2: James Gunn celebra un anno dall’inizio delle riprese

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Esattamente un anno fa cominciavano le riprese di Guardiani della Galassia Vol. 2. James Gunn ha celebrato l’anniversario su Instagram, condividendo una foto scattata proprio in quella occasione, in cui compaiono Zoe Saldana, Chris Pratt, Dave Bautista e Sean Gunn.

Guardiani della Galassia vol. 2guarda il trailer

In Guardiani della Galassia vol 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth Debicki, Tommy FlanaganChris Sullivan.

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Guardiani della Galassia Vol. 2: i migliori momenti del trailer

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Star Wars The Last Jedi: Daisy Ridley ‘tentata’ da Josh Gad

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Star Wars The Last Jedi: Daisy Ridley ‘tentata’ da Josh Gad

Josh Gad, che vedremo a marzo ne La Bella e la Bestia, e Daisy Ridley, star di Star Wars The Last Jedi, sono impegnati nelle riprese di Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh.

I due attori condividono il set e già in passato Gad ha provato a estorcere a Daisy alcuni dettagli del prossimo Star Wars. Adesso l’attore, anche voce di Olaf di Frozen, ha riprovato a tendere un tranello a Daisy Ridley, che si è prestata al gioco ma non ha rivelato alcun dettaglio della trama del film.

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Star Wars The Last Jedi sarà diretto da Rian Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende immediatamente successive a Il Risveglio della Forza.

In Star Wars The Last Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del Toro, Laura Dern e Kelly Marie Tran.

The Batman: la sceneggiatura riscritta da Chris Terrio

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The Batman: la sceneggiatura riscritta da Chris Terrio

Sembra che la “pratica The Batman” stia costando molto cara a Ben Affleck, che dopo aver comunicato di aver abbandonato la regia, adesso sarà spodestato anche dal suo ruolo di sceneggiatore.

Deadline conferma infatti che la Warner Bros ha deciso di affidare a Chris Terrio, sceneggiatore premio Oscar per Argo e collaboratore di Affleck, la riscrittura del film. Terrio è stato chiamato in corsa anche per il lavoro sullo script di Batman v Superman Dawn Of Justice e ha firmato ex novo la sceneggiatura di Justice League.

Ben Affleck, da parte sua, ha diffuso il seguente comunicato: “Ci sono alcuni personaggi che occupano un posto speciale nel cuore dei fan. Interpretare questi personaggi richiede concentrazione, passione e la migliore interpretazione che posso offrire. È diventato chiaro che non posso fare entrambi i lavori al livello che essi richiedono. Insieme con lo Studio, ho deciso di trovare un partner in un regista che collaborerà con me su questo film immenso. Io ci sono ancora dentro e lo stiamo facendo, ma stiamo cercando un regista. Rimango estremamente dedicato a questo progetto, e guardo avanti per portarlo alla vita e darlo al mondo intero.”

Affleck conferma quindi la sua incapacità a seguire tutti i ruoli che gli erano stati affidati, per l’oggettiva difficoltà di fare tutto al meglio. Tuttavia c’è chi dice che la perdita di 75 milioni di dollari de La Legge della Notte, film di Ben Affleck da regista e interprete, abbia condotto la WB a ripensare al coinvolgimento così importante del regista.

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The Batman e Talia Al Ghul: la risposta della Warner

The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck e Geoff Johns. Nel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe Manganiello sarà Deathstroke.

Secondo le prime anticipazioni, Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare molti dei suoi nemici.  Vi ricordiamo che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur mantenendo un’originalità predominante.

Black Panther: una scena di inseguimento girata in Corea del Sud

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Black Panther: una scena di inseguimento girata in Corea del Sud

Sappiamo che le riprese di Black Panther sono già cominciate e che Chadwick Boseman, con il regista Ryan Coogler e il resto del cast sono già a lavoro.

Adesso Variety  riporta che gli shooting del film si sono spostati in Corea del Sud, dove il set Marvel sarebbe impegnato a Busan. La grande sequenza che sarà girata in questa locationè ambientata in campagna, e sarà un momento molto importante nel film. Alcuni dettagli sono stati forniti da una compagnia coreana di production service: “L’inquadratura, che coinvolge 150 macchine e più di 700 persone, è un inseguimento in macchina con il protagonista e il villain. Saranno anche coinvolti elicotteri e pistole e potrebbe causare rumori e restrizioni del traffico.”

Black Panther, la trama del film

Di seguito la prima sinossi del film: Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tcnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

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Ryan Coogler scriverà e dirigerà Black Panther che seguirà la storia di T’Challa, il re guerriero di Wakanda, da dove era stata interrotta in Captain America Civil War.

Non è ancora chiaro quali altri personaggi parteciperanno alla storia, anche se sembra una buona possibilità che nel film ci sia anche Ulysses Klaw, che ha esordito in Avengers Age of Ultron con il volto di Andy Serkis. Inoltre sembra ci possa essere spazio anche per Everett Ross, visto sempre in Civil War con il volto di Martin Freeman.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther arriverà al cinema il 16 febbraio del 2018.

Colin Farrell con Denzel Washington in Inner City

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Colin Farrell sta attraversando un momento professionale molto intenso. Dopo il grande successo al box office con Animali Fantastici e Dove Trovarli, l’attore irlandese è anche reduce da una nomination ai Golden Globes per The Lobster e adesso pensa ai progetti futuri.

Variety riferisce che Farrell potrebbe unirsi a Denzel Washington nel cast di Inner City, legal drama scritto e diretto da Dan Gilroy (Lo Sciacallo – Nightcrawler) e prodotto da Jennifer Fox.

Colin Farrell con Denzel Washington in Inner City

Il progetto dovrebbe ricordare nelle atmosfere e nella caratterizzazione del personaggio il classico Il verdetto di Sidney Lumet del 1982 con Paul Newman, riportando Denzel Washington nella corsa ai premi. Non si conosce ancora alcun particolare della trama del film, che sarà ambientato a Los Angeles, come del resto Lo Sciacallo – Nightcrawler. Il film con Jake Gyllenhaal ha segnato il debutto dietro alla macchina da presa di Gilroy dopo decenni di esperienza come sceneggiatore.

Diverse case di produzione e anche Netflix stanno seguendo con attenzione le fasi di pre-produzione.

Al momento Colin Farrell è impegnato nella sua seconda collaborazione con Yorgos Lanthimos. Il progetto in questione è The Killing of a Sacred Deer e vedrà Lanthimos occuparsi non solo della regia ma anche della sceneggiatura in collaborazione con Efthymis Filipou (già co-autore dello script di The Lobster).

Nel film Colin recita al fianco di Nicole Kidman.

Deadpool: un crossover con Wolverine funzionerebbe, secondo gli sceneggiatori

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Durante una conversazione con The Playlist, gli sceneggiatori di Deadpool, Rhett Reese e Paul Wernick, hanno brevemente commentato le notizie che riferiscono di un crossover, vero e proprio oggetto del desiderio dei fan.

Deadpool non sarà in Logan

I due sceneggiatori hanno escluso definitivamente la possibilità che Deadpool possa apparire in Logan: “Questo non succederà. I toni sono troppo differenti. Non sono sicuro da dove sia venuto fuori il rumor, ma Hugh e Ryan sono davvero amici e davvero vogliono lavorare insieme e vedere insieme i loro rispettivi personaggi, quindi magari sul lungo termine, quel rumor potrebbe diventare vero, ovvero che li vedremo insieme in un film, ma non si tratta di Logan. E no, nemmeno nella scena post-credits.”

Deadpool: un crossover con Wolverine funzionerebbe

In merito al come e quando un crossover possa funzionare, Reese ha risposto: “Quando dico che il tono non funziona, penso che il tono funzionerebbe perfettamente se mettessimo questi due insieme. Deadpool ha bisogno sempre di una persona rigida per funzionare, e Wolverine andrebbe bene come ha funzionato Colosso, sarebbe solo più caratterizzato. So che Logan, per come l’hanno concepito, non avrebbe mai potuto avere al suo interno Deadpool. Troppo serio, troppo oscuro. Non è il tono giusto. Davvero davvero differente.”

Al momento i due stanno scrivendo la sceneggiatura di Deadpool 2.

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Deadpool ha incassato 363 070 709 dollari in Nord America e 417 408 522 dollari nel resto del mondo, per un totale mondiale di 780 479 231 dollari. Deadpool è stato accolto generalmente bene dalla critica, soprattutto grazie alla recitazione di Ryan Reynolds e alla comicità pungente e ironica della sceneggiatura.

Diretto da David Leitch, Deadpool 2 vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del Mercenario Chiacchierone della Marvel.

A United Kingdom: recensione del film con Rosamund Pike

A United Kingdom: recensione del film con Rosamund Pike

Può un grande amore cambiare la storia? Ne è convinta Amma Asante, regista di  A United Kingdom, in sala dal 2 febbraio, ma soprattutto lo è il protagonista David Oyelowo (Selma – La strada per la libertà), che ha voluto il film con il produttore Rick McCallum.

A Oyelowo e Rosamund Pike (Gone Girl – L’amore bugiardo) il compito di incarnare Seretse Khama e Ruth Williams, che negli anni ’50 con la loro unione interraziale hanno traghettato il Botswana, allora Bechuanaland, verso l’indipendenza dalla Gran Bretagna – ottenuta nel 1966 – e la democrazia, opponendosi al dilagare delle politiche segregazioniste in molti stati africani, primo fra tutti il vicino Sudafrica.

A United Kingdom, il film

Seretse e Ruth si conoscono nel 1947 a Londra. Lui, laureato ad Oxford, sta per tornare in Botswana,  protettorato britannico, per diventare re, prendendo il posto dello zio Tshekedi. Ruth è una giovane londinese impiegata in uno studio legale. Si innamorano e decidono di sposarsi contro il parere di tutti: Tshekedi e il popolo del Botswana non vogliono una regina bianca; il Sudafrica minaccia di invadere lo stato e impedire agli inglesi l’accesso alle risorse minerarie sudafricane; il governo britannico è determinato a tutelare i propri interessi nell’area. Nonostante ciò, la coppia si sposa e in Botswana inizia una dura battaglia per poter vivere liberamente il proprio amore – contrastato anche con l’esilio di Seretse – e per l’autodeterminazione del paese africano.

A United KingdomRosamund Pike e David Oyelowo nel trailer di A United Kingdom

Il soggetto del film è tratto dalla biografia di Ruth e Seretse ad opera di Susan Williams, una storia vera di per sé appassionante, i cui protagonisti sono due figure anticonformiste, che hanno avuto il coraggio di osare compiendo un gesto rivoluzionario e di resistere. Parla di razzismo – dei bianchi nei confronti dei neri e viceversa – e di un’integrazione possibile, del ruolo della donna nella società – la figura femminile è forte e determinata, rivendica la sua libertà al fianco del marito in un contesto fortemente tradizionalista – anticipando le lotte per i diritti civili degli anni ’60.

Tuttavia, anziché proporre questo materiale in una veste dinamica, coinvolgente, attuale e realistica, non imbrigliata in rigidi schemi che le tolgano vitalità, Asante sceglie una regia paludata e confeziona un mèlo romantico in stile retrò, che riporta alla filmografia anni ’40. La sceneggiatura di Guy Hibbert sacrifica alcuni punti chiave: non riesce a rendere l’amore travolgente che ha spinto Ruth e Seretse a sfidare le convenzioni, raffreddandolo nello stereotipo romantico con l’uso di un linguaggio affettato e retorico; né fa di Khama quella figura carismatica, elogiata anche da Nelson Mandela, che certo è stata.

Diventa quindi difficile per i protagonisti far passare le emozioni attraverso i formalismi, sebbene Pike abbia l’elegante bellezza della first lady e Oyelowo cerchi di sfruttare al meglio gli stretti margini a disposizione. Così A United Kingdom, anziché essere un viaggio appassionante nel profondo di due mondi e di due individualità, diventa un’occasione non colta.

Un Re allo Sbando: Jessica Woodworth presenta a Roma la sua nuova commedia

Jessica Woodworth ha presentato oggi a Roma il suo ultimo film Un Re allo sbando – King of the Belgians diretto in coppia con Peter Brosens; entrambi sono reduci dal successo che la commedia ha riscosso alla 73esima edizione del Festival di Venezia e in patria, pronti per accogliere l’uscita italiana grazie a Officine UBU in 40 copie sia in versione originale con sottotitoli che doppiata.

Nella cornice della Casa del Cinema, la Woodworth ha risposto alle domande della stampa.

Com’è stato accolto il film in Belgio?

«Il film è uscito il 30 novembre nelle Fiandre e poi, tre settimane dopo, nella Vallonia, riscuotendo un discreto successo da entrambe le parti»

La tradizione cinematografica belga è molto più severa, e ci ha abituato da sempre a titoli più drammatici e “scuri”; ora però, grazie ad un film come questo e a una commedia come Dio esiste e vive a Bruxelles, ne stiamo scoprendo il lato più divertente e leggero

«In base ai nostri film precedenti – Khadak, Altiplano e La Quinta Stagione – The Fifth Season – abbiamo realizzato che tragedia e commedia sono, in realtà, due facce della stessa medaglia. L’idea per il film e nata nel 2011 mentre stavamo lavorando su altri progetti, proprio quando il Belgio per 589 giorni non ha avuto un governo: tutto funzionava lo stesso molto bene, ma la crisi ci aveva spinto a creare qualcosa. Poi arrivò il vulcano islandese Eyjafjallajökul con la sua inaspettata e prodigiosa eruzione, che costrinse il presidente dell’Estonia a restare bloccato ad Istanbul, e solo dopo aver visto delle foto di questo presidente che attraversava i Balcani con un vecchio pullman, senza seguire il protocollo, c’è venuta una piccola grande idea: perché non facciamo che sia il re del Belgio ad essere forzato a compiere un viaggio, nell’anonimato, senza comunicazioni attraverso l’infinita complessità dei Balcani, partendo da Istanbul, che non è altro che la periferia d’Europa? In queste scelte c’era una forza simbolica immensa. Ci piaceva un viaggio vintage dove i concetti di spazio/tempo avessero una percezione totalmente diversa.»

Gli attori sono dei non professionisti (a parte coloro coinvolti nei ruoli principali)? E come avete trovato un equilibrio?

«Abbiamo detto agli attori che non stavamo facendo una commedia bensì un mockumentary, quindi bisognava calarsi con credibilità e trovare un equilibrio. Il rischio, una volta incontrati così tanti stereotipi lungo il nostro percorso, era quello di incapparci; ma abbiamo evitato di fare un’antologia di elementi, una sorta di allegoria politica: la nostra chiave era quella di rimanere sempre molto vicini alla figura del Re, viaggiando attraverso gli occhi di Duncan Lloyd (il regista che lo segue nel viaggio). Potevamo inoltrarci in territori oscuri parlando di profughi e guerre nei Balcani, ma abbiamo cercato di trovare un equilibrio soprattutto attraverso il montaggio, proprio mentre l’Europa stava mutando sotto i nostri occhi. Cercavamo di rivelare delle cose ma di non svelare in nessun modo il lato nascosto di nessuna di queste: la chiave era restare concentrati sul Re. Un’altra difficoltà l’abbiamo incontrata nel finanziare il film: abbiamo iniziato con il fondo fiammingo che pero ci ha “bypassato” dicendo che non avremmo mai potuto far ridere la gente, mentre invece a Venezia c’è stata una grande sorpresa.

Un Re allo SbandoUn Re allo Sbando: Jessica Woodworth presenta a Roma la sua nuova commedia

Molti attori sono non dei professionisti: in Bulgaria, in Serbia e Montenegro, incontravamo persone divertenti che si prestavano alla “nostra causa”; tutto quello che viene detto in certi momenti è vero, non segue una scrittura, siamo rimasti aperti alla realtà. La realtà, appunto, ci ha dato tanti regali lungo il percorso: abbiamo girato cronologicamente in 20 giorni, restando 2 giorni ad Istanbul e poi trasferendoci in Bulgaria. Molte scene sono improvvisate, e ho scelto di non consegnare i dialoghi agli attori fino all’ultimo momento, così si sono abituati ad accettarli in extremis e hanno vissuto un’esperienza trovando il tempo giusto per sviluppare i personaggi e la sintonia tra di loro, cercando i comportamenti, improvvisando sui caratteri e perfino lavorando sul protocollo, personaggio invisibile che non si vede mai ma che aleggia fin dall’inizio del film. Abbiamo cercato di lavorare sulle voci e la sinergia, perfino sulla lingua, perché in certi momenti si usa una lingua e in altri un’altra, riflettendo la stessa complessità linguistica che riflette – a sua volta – la complessa struttura del Belgio dominato da tre lingue.»

Il viaggio del Re Nicolas III si sarebbe dovuto concludere in Italia: perché alla fine avete escluso questa opzione?

«L’Italia non entra mai nella storia: la vicenda si conclude in Albania ma non è detto che il Re non sia scappato di nuovo, e magari stavolta proprio in Italia. Visto che stiamo scrivendo il seguito della commedia ma né come viaggio né come finto documentario, stavamo pensando di girarlo sull’isola di Tito in Croazia, e forse i protagonisti potrebbero finire in Italia, chissà. Questa volta stiamo usando un umorismo molto più feroce e mordace, parlando dell’estrema destra in modo forte, visto che viviamo in un’epoca di dittature e la nostra arma principale qual è, se non la commedia unita alla satira?»

Il rimando alla censura con riferimento alla stampa è voluto oppure no?

«In Belgio c’è molta libertà e non c’è autocensura, la situazione è diversa rispetto a prima: oggi i giornalisti devono reinventarsi, c’è molta più libertà. Pero l’immagine della famiglia reale è controllata, non può esprimersi liberamente con la gente perché tutto è controllato. L’immagine del re e del pase va rinfrescata, soprattutto quella legata ad un paese come il nostro dal quale nessuno si aspetta che possa accadere qualcosa. Per quanto riguarda il codice etico del giornalismo, la vera domanda è: quando provocare, e come? E il montaggio, che taglio dare? Come la domanda rivolta nel film: la camera ci dà il diritto di entrare nella vita degli altri? L’integrità dimostrata del documentarista Lloyd dà fiducia al Re e lo spinge ad appoggiarlo.»

Il film è una grande metafora: un Re allo sbando, come il Belgio, l’Europa o gli Stati Uniti. Siete rimasti spiazzati da questa uscita profetica? Siccome la vostra formazione è incentrata soprattutto sul documentario, vi state orientando piuttosto sulle commedia per ricavare il maggior numero di spettatori?

«Ogni volta pensiamo che il nostro film sia l’ultimo. Che non ne arrivino altri: fare un film è sacro, un privilegio per via delle innumerevoli difficolta. Ogni film e fatto con l’idea di raggiugere il pubblico. Non abbiamo scelto noi di avere una piccolissima distribuzione dei nostri film drammatici e la scelta è ricaduta sulla commedia anche se non nasce da questo discorso: noi facciamo film con fondi pubblici per il pubblico. Oggi la gente preferisce vedere i film a casa, ma la tradizione non si è esaurita. Per quanto riguarda il discorso politico, oggi non solo l’Europa ma tutto il mondo è allo sbando: stiamo vivendo un periodo triste per il nostro paese, soprattutto dopo gli attentati terroristici. Non dobbiamo lasciare che la paura e l’odio marchino i nostri giovani: andiamo avanti con le cicatrici, ma pur sempre andiamo avanti. Dobbiamo recuperare un dialogo proprio con i giovani per evitare una nuova crisi mondiale, bisogna scongiurarla, e allontanare i vari pericoli. Per quanto riguarda, invece, il nostro punto di vista da registi e da abitanti del Belgio, noi non siamo certo contro la monarchia belga, perché è qualcosa che unisce (nel caso del nostro paese) pur costando molto al paese; c’è molta distanza e poca comunicazione, ma il Belgio ha bisogno di questa figura che è un collante, perché il calcio e la birra sicuramente non bastano. Siamo uniti da tutto quello che non siamo (non siamo francesi, non siamo tedeschi ma nemmeno olandesi). E una cosa un po’ vecchia, ma la gente ama tutto questo: abbiamo bisogno di eroi, di un Re che ci possa ispirare visto che oggi manca una figura simile. Bruxelles, in fondo, è una sorta di isola nelle fiandre.»

The Batman: rivelati i 5 candidati per la regia, c’è George Miller

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Dopo avervi rivelato la candidatura di Matt Reeves per la regia di The Batman, oggi arrivano nuove notizie in merito alla possibile successione a Ben Affleck, che ha abbandonato la regia per dedicarsi con più attenzione a ruolo da protagonista. 

Secondo le indiscrezioni raccolta da Forbes oltre al nome di Matt Reeves, la Warner Bros e la DC FILMS stanno valutando cinque nomi per la regia del film e trai noi spicca quello regista George Miller fresco del recente successo di Mad Max Fury Road, acclamato anche dalla critica. 

George Miller è stato vicino a dirigere un film basato sulla DC nel compianto progetto sulla Justice League. Va detto che George Miller è stato in trattative anche per il sequel di Man of Steel.

Secondo nome sulla lista dello Studios è quello di Gavin O’Connor che ha diretto proprio per la Warner Bros The Accountant, interpretato nientedimeno che da Ben Affleck.

the batmanTra i nomi dello studio spicca anche quello dell’acclamato regista di Sicario e Arrival, nonché prossimo regista di Blade Runner 2049 e dell’annunciato remake di Dune, Denis Villeneuve. Anche se quest’ultimo sembra un po’ troppo impegnato.

Infine, ma non ultimo c’è Matt Ross,  regista dell’apprezzato Captain Fantastic con Viggo Mortensen, che sembra abbia suscitato l’interesse della Warner Bros.

Che dire, sono tutti nomi di altissimo livello, e anche se Denis Villeneuve, Matt Reevs, Matt Ross e Gavin O’Connor, sono registi di enorme talento, il nostro cuore potrebbe battere per George Miller. E il vostro? per chi batte?

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Attualmente senza più un regista confermato The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck Geoff JohnsNel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon e Joe Manganiello sarà Deathstroke.

La Bella e la Bestia: prevendite e nuovo intenso trailer

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Sono ufficialmente aperte le prevendite per i biglietti dell’attesissimo film La Bella e la Bestia. La rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione Disney arriverà nelle sale italiane il 16 marzo, anche in 3D.

I biglietti saranno disponibili per l’acquisto sul sito http://www.StiaConNoi.it

Nell’attesa, un nuovo trailer in italiano anticipa l’arrivo sul grande schermo dell’iconica storia d’amore. 

Diretto da Bill Condon La Bella e la Bestia è interpretato da un cast stellare che comprende Emma Watson nel ruolo di Belle, Dan Stevens nel ruolo della Bestia, Luke Evans nei panni dell’affascinante ma superficiale Gaston, che fa la corte a Belle, Kevin Kline nelle vesti di Maurice, il padre di Belle, e Josh Gad nei panni di Le Tont, il piagnucoloso tirapiedi di Gaston.

Inoltre, Ewan McGregor interpreta il candelabro Lumière, Stanley Tucci è il Maestro Cadenza, un clavicembalo, Audra McDonald interpreta il guardaroba Madame De Garderobe, Gugu Mbatha-Raw è lo spolverino Plumette, Hattie Morahan è la maga Agathe, Nathan Mack è la tazzina Chicco, Ian McKellen è l’orologio Tockins e Emma Thompson interpreta la teiera Mrs. Bric.

La Bella e la Bestia

Le star internazionali Celine Dion, Ariana Grande, John Legend e Josh Groban interpreteranno alcuni brani della colonna sonora scritta dal pluripremiato compositore Alan Menken, che includerà nuove registrazioni delle canzoni originali composte insieme a Howard Ashman e tre nuovi brani scritti dallo stesso Menken insieme all’esperto paroliere vincitore di tre premi Oscar Tim Rice.

Denis Villeneuve, ufficiale: a lui la regia del reboot di Dune

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Denis Villeneuve, ufficiale: a lui la regia del reboot di Dune

Lo scorso dicembre vi avevamo comunicato che Denis Villeneuve era in trattative per dirigere il reboot di Dune, in cantiere alla Legendary.

Arriva adesso, tramite Brian Herbert, figlio dello scrittore di Dune, Frank Herbert, la conferma che il regista di Sicario e Blade Runner 2049 è salito a bordo del progetto.

Dune sarà prodotto da Thomas Tull, Mary Parent e Cale Boyter, con Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert nei panni di produttori esecutivi. Chiaramente di Dune si conosce molto bene l’adattamento cinematografico del 1984 firmato da David Lynch.

Dune è un romanzo fantascientifico del 1965 di Frank Herbert. Vincitore nello stesso anno del premio Nebula e l’anno successivo del premio Hugo, i massimi riconoscimenti della narrativa fantascientifica, è il primo dei sei romanzi che formano la parte centrale e originaria del ciclo di Dune. A questi si è aggiunta, dopo la scomparsa dell’autore, una seconda serie di romanzi scritti dal figlio Brian Herbert con Kevin J. Anderson, il Preludio a Dune.

Arrival: trailer ufficiale del film di Denis Villeneuve

Per quanto riguarda Denis Villeneuve, il regista è ora impegnato con Blade Runner 2049 che arriverà il 6 ottobre 2017 negli Stati Uniti. Nel film, Harrison Ford riprenderà il ruolo di Rick Deckard, mentre Ryan Gosling sarà il nuovo protagonista.

Nel suo curriculum si annoverano Prisoners e Sicario, due dei film più acclamati delle ultime stagioni cinematografiche. Arrival, presentato in concorso all’ultimo Festival di Venezia, è in corsa agli Oscar con sei nomination, tra cui quella per il miglior film e la migliore regia.

Oscar 2017: le attrici che avrebbero meritato un Academy Award

Oscar 2017: le attrici che avrebbero meritato un Academy Award

Emma Stone, Meryl Streep, Ruth Negga, Isabelle Huppert e Natalie Portman si contenderanno agli Oscar 2017 il premio per la migliore interpretazione femminile (che sembra già nelle tasche della Stone, a dire il vero). Tuttavia la storia dell’Academy è piena di performance straordinarie che avrebbero dovuto vincere lo stesso premio, ma che non sono state invece premiate.

Oscar 2017: le nomination della 89ª edizione

Di seguito vi proponiamo le attrici che, per un determinato ruolo, avrebbero dovuto vincere un Academy Award

Oscar 2017Nonostante non sia un computo completo, le attrici in questa gallery hanno offerto particolari interpretazioni da manuale che, anche se nominate, in alcuni casi, sono state ignorate dall’Academy, vuoi per la presenza di performance migliori lo stesso anno, vuoi per particolari giochi di “potere” che gli Oscar conoscono bene. Ecco 15 fulgidi esempi di recitazione femminile non riconosciuta dall’Academy.

Bette Davis – Mildred Rogers – Schiavo d’amore (1935)

Il premio oscar andò a Claudette Clorbert per Accadde una Notte.

Faye Dunaway – Bonnie Parker – Gangster Story (1968)

Il premio oscar andò a Katharine Hepburn per Indovina chi viene a cena.

Mia Farrow – Rosemary Woodhouse – Rosemary’s Baby (1969)

Il premio oscar andò a ex aequo a Barbra Streisand per Funny Girl e Katharine Hepburn per Il Leone d’Inverno. Mia Farrow non venne nominata.

Sigourney Weaver – Ellen Ripley – Aliens (1987)

Il premio Oscar ancdò a Marlee Matlin per Figli di un Dio Minore.

Glenn Close – Alex Forrest – Attrazione fatale (1988)

Il premio Oscar andò a Cher per Stregata dalla Luna.

Jamie Lee Curtis – Wanda Gershwitz – Un pesce di nome Wanda (1989)

Il premio Oscar andò a Jodie Foster per Sotto accusa. Jamie Lee Curtis non venne nominata.

Pam Grier – Jackie Brown – Jackie Brown (1998)

Il premio Oscar ancdò a Helen Hunt per Qualcosa è cambiato. Pam Grier non venne nominata.

Fernanda Montenegro – Isadora “Dora” Teixeira – Central Station (1999)

Il premio Oscar andò a Gwyneth Paltrow per Shakespeare in Love.

Ellen Burstyn – Sara Goldfarb – Requiem for a Dream (2000)

Il premio Oscar andò a Julia Roberts per Erin Brockovich – forte come la verità.

Audrey Tautou – Amélie Poulain – Il meraviglioso mondo di Amélie (2001)

Il premio Oscar andò a Julia Roberts per Erin Brockovich – forte come la verità. Audrey Tautou non venne nominata.

Salma Hayek – Frida Kahlo – Frida (2003)

Il premio Oscar andò a Nicole Kidman per The Hours.

Zhang Ziyi – Chiyo Sakamoto – Memorie di una Geisha (2006)

Il premio Oscar andò aHilary Swank per Million Dollar Baby. Zhang Ziyi non arrivò nella cinquina finalista.

Gabourey Sidibe – Claireece “Precious” Jones – Precious (2010)

Il premio Oscar andò aSandra Bullock per The Blind Side.

Michelle Williams – Cynthia “Cindy” Heller – Blue Valentine (2011)

Il premio Oscar andò aNatalie Portman per Il Cigno Nero

Quvenzhané Wallis – Hushpuppy – Re della terra selvaggia (2012)

Il premio Oscar andò a Jennifer Lawrence per Il Lato Positivo.

Slam tutto per una ragazza: trailer del film con Jasmine Trinca

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Slam tutto per una ragazza: trailer del film con Jasmine Trinca

Ecco il trailer di Slam tutto per una ragazza, nuovo film di Andrea Molaioli presentato al Festival di Torino 2016. Nel cast del film, basato sul romanzo di Nick Hornby, Jasmine Trinca a Luca Marinelli.

Slam tutto per una ragazza: il trailer

“SLAM: sbattere, scagliare, scaraventare.
Nei fumetti: rumore di una porta chiusa con forza.
Nel gergo dello skateboarding: caduta rovinosa al termine di un’evoluzione acrobatica”.

Samuele ha sedici anni e una grande passione per lo skateboard. Passa le sue giornate con gli amici tra salti, evoluzioni e cadute, e coltiva un’amicizia tutta immaginaria con il suo eroe, Tony Hawk, il più grande skater di tutti i tempi. Sam vorrebbe andare all’università, viaggiare, magari vivere in California. Vorrebbe soprattutto essere il primo della sua famiglia a non inciampare nell’errore di diventare genitore a sedici anni, come è capitato a sua mamma e a sua nonna. È però difficile sfuggire al singolare destino della sua famiglia specie quando incontra Alice, lei è meravigliosa e sembra rappresentare tutto ciò che desidera… 

Andrea Molaioli, regista de ‘La Ragazza del Lago’, caso cinematografico vincitore di 10 David di Donatello (tra cui Miglior Film; Miglior Regia; Miglior Attore Protagonista) e tre Nastri d’Argento, torna al cinema con il suo nuovo film: ‘SLAM – Tutto per una ragazza’. La pellicola è tratta dal best seller ‘Tutto per una ragazza (Slam)’ di Nick Hornby, anche autore di Alta Fedeltà, Febbre a 90°, About a Boy.

‘SLAM – Tutto per una ragazza’ ha come protagonisti i giovani Ludovico Tersigni (‘L’estate addosso’ di Gabriele Muccino) e Barbara Ramella (‘Non si ruba a casa dei ladri’ di Carlo Vanzina), insieme ai premiati interpreti Jasmine Trinca (‘La stanza del figlio’, ‘La meglio gioventù’, Il grande sogno) vincitrice di tre Nastri D’Argento e del Premio Mastroianni al Festival di Venezia e Luca Marinelli (‘La solitudine dei numeri primi’, ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, ‘Non essere cattivo’), David di Donatello 2016 per ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’.

Il film è prodotto da Indigo Film con Rai Cinema, e sarà distribuito nelle sale da Universal Pictures Italia dal 23 marzo.

Fonte: Universal Pictures International Italy

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