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Fuga in tacchi a spillo Trailer Ufficiale Italiano con Reese Witherspoon

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Guarda il Trailer italiano ufficiale di Fuga in tacchi a spillo, il nuovo film di Anne Fletcher al cinema dal 18 giugno. Protagoniste Reese Witherspoon e Sofia Vergara.

Fuga in tacchi a spillo trailerLa Metro-Goldwyn-Mayer Pictures e New Line Cinema presentano la commedia “Fuga in tacchi a spillo”, protagoniste la vincitrice Oscar Reese Witherspoon (“Walk the Line”/”Quando l’amore brucia l’anima”, “Wild”) e Sofia Vergara (“Chef”/“Chef-La ricetta perfetta”, sitcom “Modern Family”), per la regia di Anne Fletcher (“The Proposal”/“Ricatto d’amore”).

In “Fuga in tacchi a spillo,” una poliziotta (la Witherspoon) molto rigida e attenta alle regole dovrà proteggere la sexy ed estroversa vedova di un boss della droga (Vergara), mentre vengono inseguiti attraverso il Texas da poliziotti corrotti e tiratori scelti.

Fletcher dirige un copione sceneggiato da David Feeney (serie TV “New Girl”) & John Quaintance (serie TV “Ben & Kate”) e Dana Fox (“What Happens in Vegas”) & Katherine Silberman (serie TV “Ben & Kate”). Tra i protagonisti, anche John Carroll Lynch (“Crazy, Stupid, Love”) e Rob Kazinsky (“Pacific Rim”).

Il film è prodotto da Bruna Papandrea (“Wild”, “Gone Girl”/“L’amore bugiardo”), Reese Witherspoon, Dana Fox e Jeff Waxman; produttori esecutivi Sofia Vergara e Luis Balaguer.

Fuga in tacchi a spillo Trailer Italiano con Reese Whitherspoon

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Fuga in tacchi a spillo Trailer Italiano con Reese Whitherspoon

Fuga in tacchi a spilloLa Warner Bros Italia ha diffuso il trailer italiano di Fuga in tacchi a spillo, il nuovo film di Anne Fletcher al cinema dal 18 giugno. Protagonista un cast d’eccezine composto da Reese Whitherspoon, Sofia Vergara, Robert Kazinsky , Michael Mosley , Matthew Del Negro , Richard T. Jones, Mike Birbiglia , Jodi Lyn Brockton e Mike R. Moreau.

Reese Witherspoon interpreta un poliziotto severo e rispettoso delle regole che sta cercando di proteggere la vedova sexy ed estroversa di un boss della droga (Vergara), mentre attraversano il Texas inseguite da poliziotti corrotti e banditi assassini.

Fuga in Normandia, la recensione del film con Michael Caine e Glenda Jackson

È passato da poco l’80° anniversario del D-Day, di quello sbarco in Normandia avvenuto il 6 giugno 1944 e che molti film hanno raccontato, da Il giorno più lungo a Salvate il soldato Ryan, anche se quasi sempre dal punto di vista bellico. Anche per questo merita considerazione – e una visione – il Fuga in Normandia diretto da Oliver Parker, presentato al Festival di Bari e nei cinema dal 20 giugno, distribuito da Lucky Red.

E non solo per l’interpretazione di due protagonisti come i premi Oscar Michael Caine e Glenda Jackson, ma per il fatto di raccontare la storia vera (per quanto drammatizzata) dell’allora 89enne Bernard Jordan, veterano della Seconda Guerra Mondiale, irresistibile quanto irrefrenabile.

The Great Escaper – Fuga in Normandia

Nella realtà, il vero Bernie non dovette scappare dalla residenza dove viveva con la moglie René (la The Pines Care & Nursing Home di Hove) come è costretto a fare il personaggio interpretato da Michael Caine, protagonista di una “grande fuga” che lo rende famoso in tutto il Regno Unico come #thegreatescaper e che nasce dal suo desiderio di partecipare alle celebrazioni per il 70° anniversario dello sbarco in Normandia in programma in Francia. Persa la possibilità di unirsi al gruppo organizzato dalla stessa struttura, il determinato Bernie decide di scappare da solo per unirsi ad altri veterani di guerra e commemorare i compagni caduti. Ma nel mondo connesso e impiccione di oggi, è pressoché impossibile passare inosservati, e mentre l’anziano avanza nella sua missione, incontrando nuovi amici molto diversi tra loro (e da lui), la notizia fa il giro del mondo e l’ex combattente finisce in prima pagina. Ma in prima pagina, viene raccontata solo una parte della storia…

Michael Caine, Wolf Kahler, and John Standing in The Great Escaper (2023)

Una storia emozionante, e tanti ricordi

Vista l’onda emotiva suscitata all’epoca dalla storia del viaggio in solitaria del vecchietto inglese verso la Francia, sarebbe bastato forse farne un mero racconto, ma non si sarebbe scelto Oliver Parker (Othello, L’importanza di chiamarsi Ernest, St. Trinian’s, Dorian Gray) per portarla sullo schermo. Da subito, infatti, l’operazione alla base del film si è colorita di una forte impronta nostalgica, per i ricordi del regista (il cui padre era stato un giovane capitano in Birmania e aveva perso due fratelli che prestavano servizio nella RAF) e dello sceneggiatore William Ivory (figlio di un aviatore e fratello di un caduto in combattimento), oltre all’immedesimazione del “vecchio Cockney” Caine con lo stesso protagonista “gettato sotto i riflettori dei media”.

Una ‘chiamata alle armi’ vera e propria, che non poteva non sortire effetto, soprattutto considerata la quantità di carisma messa in campo dalla coppia Jackson-Caine, che inevitabilmente catalizza l’attenzione dello spettatore, dando profondità a una storia in sé non particolarmente articolata o sorprendente, ma perfetta per un ‘feelgood’ movie, come non è peregrino definire questo. Che per buona parte – soprattutto all’inizio – vive degli sguardi del 91enne decano, ben accompagnati e sottolineati da una musica sapiente.

L’addio a Glenda Jackson e Michael Caine

La fatica di ogni passo, la paura di un ostacolo insormontabile, la tentazione di abbandonare prima della meta, l’umanità che nasce da una dolorosa lezione imparata o la dignità e la forza di sapere scegliere l’importante rispetto al dovuto sono gli elementi che più coinvolgono, probabilmente, più della naturale curiosità per la vera sorpresa che il film riserva allo spettatore o del piacere di ammirare quella che potrebbe essere l’ultima apparizione di Caine, e che lo sarà sicuramente per la sua compagna d’avventura, due volte Premio Oscar, purtroppo scomparsa prima dell’uscita del film. Al quale concediamo volentieri una mezza stellina in più per i tanti e diversi momenti commoventi, soprattutto quelli meno scontati o prevedibili.

Fuga di Cervelli recensione dell’esordio di Paolo Ruffini

Fuga di Cervelli recensione dell’esordio di Paolo Ruffini

fuga di cervelli recensionePrimo film da regista per l’attore comico Paolo Ruffini, mattatore di Colorado Cafè su Italia1, Fuga di Cervelli vede un cast improbabile e nuovo, composto da due personaggi del web Guglielmo Scilla in arte Willwoosh (65mila visualizzazioni su You Tube), Francesco Matano, meglio conosciuto come Frank (autore di scherzi telefonici e video esilaranti con 650mila fan su Facebook), un duo comico, I Panpers, prelevato da Colorado Cafè, e Olga Kant, modella.

Il film è un remake di Fuga de Cerebros, pellicola spagnola risceneggiata da Giovanni Bognetti e Guido Chiesa e prodotta da Alessandro Usai, insieme a Maurizio Totti della Colorado Film. Insieme a Paolo Ruffini, gli sceneggiatori si sono basati sul plot originale per creare un film nuovo, modificando personaggi e situazioni.

fuga di cervelli recensione posterLa storia è quella di Emilio (Luca Peracino), nerd innamorato da sempre della bella Nadia (Olga Kent). Per tutta l’infanzia e l’adolescenza, Emilio non è mai riuscito a dichiararsi, nonostante l’avesse seguita anche all’Università di Medicina. Un giorno Nadia annuncia ad Emilio il suo trasferimento all’Università di Oxford, notizia che butterà il ragazzo in uno stato di sconforto totale. Ma grazie ai suoi amici Emilio riuscirà a cambiare la situazione. Alfredo (Paolo Ruffini), cieco e da sempre amico del ragazzo, decide di partire per Oxford con Emilio e il resto della loro banda: Lebowsky (Guglielmo Scilla), venditore di granite e di marijuana ed hacker provetto, Franco (Frank Matano), leader intellettuale del gruppo e gay non dichiarato e Alonso (Andrea Pisani), ragazzo costretto su una sedia a rotelle, malato compulsivo di sesso. Insieme ad Oxford ne combineranno di tutti i colori, ma Emilio riuscirà a dichiararsi finalmente alla sua bella.

Ispirato ai classici “college movie” americani, Fuga di Cervelli è il risultato di un solido lavoro di gruppo, fatto che questo traspare da ogni sequenza.

Divertente, ironico e a tratti serio, questo è un film per i giovani ma non giovanilistico, anzi sembra essere rivolto ad un pubblico di tutte le età.

Nella seconda parte si riflette molto sull’amicizia dopo l’adolescenza, si affrontano anche tematiche come la disabilità e l’omosessualità, ma sempre in chiave ironica e scherzosa, rendendo il tutto una vera esplosione di ilarità, in alcuni momenti anche un po’ esagerata.

Si può pensare che sia una commedia italiana già vista, ma in realtà il fatto che ci sia un cast così particolare e mai visto nelle sale cinematografiche, rende Fuga di Cervelli un film unico nel suo genere.

Il film uscirà nelle sale il 21 Novembre, distribuito da Medusa Film in 400 copie.

Fuga di Cervelli la conferenza stampa con Paolo Ruffini

Fuga di Cervelli la conferenza stampa con Paolo Ruffini

fuga di cervelliSi è tenuta questa mattina al Cinema Adriano di Roma la presentazione del film Fuga di Cervelli, remake del film spagnolo Fuga de Cerebros.

Il film è il debutto alla regia per l’attore comico Paolo Ruffini, lanciato in questa avventura dalla Colorado Film, affiancato da un cast inaspettato composto da Guglielmo Scilla alias WillWoosh, Frank Matano, Luca Peracino, Andrea Pisani, Olga Kent.

Ruffini ha raccontato la sua prima esperienza da regista:

“La Colorado Film, in particolare Maurizio Totti che ha sempre creduto in me, mi hanno offerto questa occasione e io ho accettato di buon grado, nonostante sapessi fosse un ruolo di responsabilità. Mi ha fatto piacere prendere un film già fatto e renderlo mio, modificando i personaggi e rendendolo originale. Uno degli aspetti più significativo del lavoro da regista è la scelta del cast, il nostro è un film sincero recitato da ragazzi con la loro autenticità. Avevo conosciuto Frank Matano tramite il programma Le Iene, durante uno scherzo televisivo che lui aveva organizzato ai miei danni (…) siamo diventati subito amici e abbiamo iniziato a frequentarci. Ho notato da subito un talento comico unico in lui, secondo me è il Jim Carrey italiano. Frank è sempre stato molto creativo e spontaneo. Ero da sempre fan su you tube di Willwoosh, ossia Guglielmo Scilla, che avevo incontrato ad un ristorante giapponese riproponendomi di lavorare un giorno con lui. Anche con Guglielmo l’intesa è stata immediata e subito piacevole, il fatto che sia lui che Matano siano stati scelti dal web si spiega col fatto che siano in grado di masticare il linguaggio giovanile e moderno(…) Luca Peracino e Andrea Pisani, alias i Panpers, provengono da Colorado perciò li conoscevo bene da tempo, mentre per quanto riguarda Olga appena incontrata io e Maurizio Totti  abbiamo pensato fosse l’interprete ideale, perché era necessaria una bellezza che attraesse la parte maschile non solo dal punto di vista fisico. Ci siamo preparati tutti insieme a Milano per due settimane prima delle riprese, e questo ha fatto si che si creasse una grande armonia nel gruppo.”

fuga di cervelli recensione posterTra scherzi e risate il regista-attore ha raccontato l’essenza del film:

“La vicenda di base del film spagnolo è la stessa, solo che nella versione italiana abbiamo fatto vari cambiamenti interni. È stato , ad esempio, introdotto il personaggio di Lebowsky, Guglielmo Scilla, ed è stato modificato il Franco di Frank Matano. La nostra storia può contare su una seconda parte incentrata sulla nemesi dei personaggi, che si rivelano per quello che sono davvero , ed è una parte del film che mi piace tantissimo(…) Fuga di cervelli è un film dedicato ai perdenti, ai nerd che sognano di stare con una ragazza dalle elementari, agli sfigati, a quei ragazzi che hanno paura di mostrare la loro sensibilità, si rifugiano nel gruppo per non svelare di essere fragili. Il nostro film soprattutto ai giovani, ma non è un film giovanilistico.”

Anche il resto del cast si è espresso in merito ai propri personaggi e al lavoro sul set:

Luca Peracino: “ Il mio personaggio è molto lontano da me, è abbastanza sfortunato , ma forse c’è in lui comunque un qualcosa di mio, su cui poi abbiamo lavorato in sede di preparazione e di riprese. Gliene capitano di tutti colori ed è innamorato da una vita di Nadia anche se non ha mai trovato il coraggio di avvicinarsi. La sua qualità più forte è la tenacia e allora fa di tutto per raggiungere il suo obiettivo. Emilio non è un tipo superficiale, è molto paziente e nel corso della vicenda tutto questo verrà fuori in maniera evidente(…) Il copione non era ferreo , abbiamo sempre lavorato tutti per portare in scena anche qualcosa di nostro. Paolo è sempre stato d’accordo su questo, ma ovviamene ci ha dato delle direttive che abbiamo cercato di seguire alla meglio(…) Secondo me il nostro film è qualcosa di diverso rispetto a tutto quello che si vede oggi, non è la classica commedia di costume, credo che sia piuttosto unico.”

Frank Matano: “ Paolo l’ho conosciuto alle Iene, abbiamo familiarizzato e ci siamo scambiati i numeri di telefono promettendo di rivederci. A distanza di circa un mese mi ha proposto di fare un provino per il film. Sono andato ma visto che tutte le mie battute erano in romano gli ho detto che per farlo avrei dovuto parlare a modo mio, e così è stato. Il mio personaggio è un tipo molto accomodante, sempre divertito da tutto, energico a mille, ci tiene molto a divertirsi e ad essere sempre a suo agio con il suo gruppo a cui è molto legato. Ci sono diversi momenti del film in cui la sua umanità viene fuori in modo evidente, ma la sua ingenuità non è inferiore alla sua bontà. Per me  lavorare con questo gruppo è stato come andare in gita scolastica con i migliori amici, si è creato un gruppo fortissimo. Il nostro film è molto vicino al genere giovanilistico americano e la cosa che viene fuori dallo schermo è che si capisce che tutti noi fossimo veramente amici.”

Guglielmo Scilla: “Avevo conosciuto Paolo tre anni fa in un ristorante, quando ci siamo riconosciuti a vicenda, io non pensavo che lui sapesse chi fossi, poi poco meno di un anno fa il mio telefono ha iniziato a squillare: era Paolo che voleva propormi un piccolo ruolo in Fuga di Cervelli. Il fatto che abbiamo lavorato insieme prima delle riprese mi è piaciuto perché sul set, poi, è stato come ritrovarsi in gita. I miei compagni di lavoro si sono rivelati tutti delle bellissime persone. Il mio personaggio, Lebowsky, è l’opposto di me. Lui è un totale apatico che, al contrario del tumulto di personaggi che ha attorno, è completamente opposto tende a togliere, a sottrarre rispetto agli altri. Io non sono per niente così ma è stato divertente interpretarlo, facendomi crescere capelli e barbone, che a fine riprese mi sono mancati tantissimo.”

fuga di cervelli recensioneAndrea Pisani: “L’ esperienza con Paolo è stata bellissima per tutti noi, soprattutto perché lui si è rivelato un regista anomalo. La cosa bella fin dall’inizio delle riprese era la sua intenzione di far rivivere in scena tutto quello che lui non era mai riuscito a portare a termine nei vari film a cui aveva preso parte come attore, non aveva mai avuto quella libertà di movimento che invece a noi è stata concessa. Con gli altri prima delle riprese si è creato un gruppo particolarmente affiatato. Il mio personaggio, Alonso, viene presentato come un tipo ai limiti del viscido che sfrutta con cinismo la sua disabilità quando entra in relazione con le donne, ma poi col tempo è in grado di rivelare una sua forte sensibilità.”

Olga Kent: “ Sono felicissima di aver conosciuto Paolo come persona, è eccezionale, mette gli altri sempre a proprio agio ed è in grado di creare con tutti una famiglia , una vera amicizia. Non mi aspettavo di fare un altro film dopo Natale a Cortina, ma è stata una piacevole sorpresa. Quando sono arrivata sul set i ragazzi mi sembravano tutti un po’ matti, ma poi mi sono completamente innamorata di ognuno di loro. Il mio personaggio, Nadia, è la tipica ragazza della porta accanto, molto semplice e molto bella. Il suo obiettivo e quello di far capire chi è davvero, cercando di non mettere troppo in luce la propria bellezza. Ho cercato di interpretarla essendo me stessa, cercando le sue qualità dentro di me.”

Il film uscirà nelle sale il 21 Novembre 2013.

Fuga dal Pianeta Terra: recensione del film di Cal Brunker

Fuga dal Pianeta Terra: recensione del film di Cal Brunker

Dopo il successo di Frozen il cinema di intrattenimento per i più piccoli sembra continuare a perseguirne la filosofia di fondo. Quell’attenzione ai valori umani che dal più generico nucleo familiare si sposta verso il rapporto tra fratelli. Così anche in Fuga dal Pianeta Terra, film d’animazione diretto da Cal Brunker (già story board artist di Cattivissimo Me e Minions), assistiamo alla storia di due fratelli: Scorch Supernova e Gary.

I due protagonisti provengono da una galassia lontana lontana, dove forme di vita aliene hanno raggiunto un grado di superiorità scientifica ma soprattutto “umana” estranei al pianeta Terra, da loro non a caso denominato “Pianeta Oscuro”. I nostri eroi dovranno fare i conti proprio con l’infinita inferiorità delle menti terrestri per salvare il proprio pianeta e l’intero universo dal cattivo di turno, un umano della peggior specie che tenta di rinchiuderli nella famosa area 51 e di sfruttare la materia prima aliena, il blubonio, per distruggere l’intero universo.

Fuga dal Pianeta Terra 2Il film ha evidenti debiti nei confronti della pregressa animazione per bambini (le forme delle varie razze aliene, simpatiche e accattivanti, sono un palese tributo ai mostri di Monsters & Co., Mostri contro Alieni, Lilo & Stitch e compagnia bella). Tuttavia, se nella forma grafica non spicca per originalità (sebbene l’animazione digitale sia impeccabile), la sceneggiatura del regista e di Bon Barlen coglie nel segno. Senza mai perdere di vista il divertimento dei più piccini, il film tenta anche di accontentare il pubblico adulto, gettando qua e là gag dal sapore citazionistico che non risultano mai troppo scontate (dal maccartismo militare alla fantascienza di Star Wars fino all’azzardato richiamo ai Clerks di Kevin Smith nei due unici umani amichevoli).

Ma infondo ciò che più conta è la morale, forse ovvia ma sempre rassicurante, da mostrare ai piccini: l’importanza del gioco di squadra e la strenua condanna della violenza, che i simpatici alieni del film rimarcano più volte («Veniamo in pace»). Non mancano poi le strizzatine d’occhio alle nuove tecnologie, fautrici di quell’universo digitale che ha permesso la realizzazione di film come Fuga dal Pianeta Terra, che si dimostra tutto sommato godibile per l’intera famiglia, adulti compresi.

Fuga da New York: tre attori in lizza per Snake Plissken

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Fuga da New York: tre attori in lizza per Snake Plissken

fugada_new_yorkEntra sempre più nel vivo la corsa il cui premio in palio vede la possibilità di portare, sotto nuove sembianze, il leggendario personaggio di Snake Plissken nuovamente sul grande schermo nel remake di 1997 Fuga da New York. Se appena ieri vi avevamo anticipato che Charlie Hunnam era ormai il favorito a vestire i panni dell’eroe nato dalla mente di John Carpenter, sembrerebbe che nelle ultime due ore siano tornati alla ribalta i nomi di ulteriori attori al vaglio per la parte.

Il nome del destinato a succedere a Kurt Russell sembra infatti che possa uscire da un trio composto da Charlie Hunnam, le cui quotazioni sembrano scendere in virtù dell’impegno sul set del film diretto da Guy Ritchie ed ispirato alla figura di Re Artù, Jon Bernthal, l’indimenticato Shane Walsh di The Walking Dead Dan Stevens, anch’egli maggiormente conosciuto per il ruolo di Matthew Crawley nella serie Downton Abbey.

Vi ricordiamo, inoltre, che al momento non è stato ancora deciso chi sarà chiamato all’arduo compito di dirigere il remake di un film culto qual è Fuga da New York, ma, secondo le ultime rivelazioni, sembrerebbe che, questa volta, Snake non sarà solo nella sua nuova avventura, ma sarà coadiuvato da un suo ex-partner soprannominato The Brain, da Cabbie, una guida turistica affetta da schizofrenia, Mina, giornalista di guerra, e Gareth, l’unico membro sopravvissuto della sicurezza del Presidente degli Stati Uniti.

A produrre la pellicola saranno Silver Pictures StudioCanal.

Fonte: Starlog

Fuga da New York: al via il reboot del film di Jonh Carpenter

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Fuga da New York: al via il reboot del film di Jonh Carpenter

Fuga da New York rebootSnake Plissken farà ritorno sul grande schermo nel reboot di Fuga da New York di John Carpernter. Ad annunciarlo è il noto sito Deadline che conferma che la 2oth Century Fox ha vinto i diritti del remake del film di Carpernter che sarà il produttore esecutivo.

La pellicola introdusse un personaggio-icona del cinema: l’antieroe “Snake” Plissken, interpretato da Russell. Il soprannome del personaggio è probabilmente dovuto al vistoso tatuaggio a forma di serpente (“snake” in inglese) sul ventre, analogia che si è persa nella versione italiana, costretta, per motivi di labiale, a ribattezzarlo “Jena” Plissken.

Il film è ambientato in un futuro distonico nel 1981 in una New York completamente anarchica,

Carpenter ha diretto il sequel dell’originale, Escape From LA, nel 1996,  ma con minor fortuna del primo film.

Il nuovo film sarà prodotto da Alex Heineman e Andrew. Al momento non è stato annunciato il regista.

Trama del primo film: Stati Uniti, 1997: la delinquenza è fuori controllo, e New York è stata trasformata in un carcere di massima sicurezza dove vengono rinchiusi tutti i reietti della società. Quando un commando terrorista dirotta il jet su cui viaggia il presidente, facendolo precipitare proprio sulla città, le autorità si rivolgono a un ex marine condannato per rapina, una leggenda: Jena Plissken.

Fuga da Mogadiscio: trama, cast e la storia vera dietro il film

Fuga da Mogadiscio: trama, cast e la storia vera dietro il film

Presentato in anteprima italiana al Far East Film Festival 2022 e al Florence Korea Film Fest, il film sudcoreano Fuga da Mogadiscio è basato su una storia vera nonché su uno dei rarissimi casi in cui, in quasi ottant’anni di conflitto, le due Coree si sono trovate a collaborare. Diretto da Ryu Seung-wan il film – a partire da questa storia – offre dunque spunti di riflessione su temi come la solidarietà umana e il potere della collaborazione anche tra nemici dichiarati. Si pone così in luce la determinazione dell’animo umano di fronte alle avversità più gravi, offrendo di conseguenza un racconto che pur affrontando uno specifico episodio risulta essere più attuale e universale che mai.

Le riprese esterne del film si sono svolte tra Mogadiscio in Somalia e alcune località del Marocco ed ha dunque anche il pregio non solo di mostrare i veri luoghi dove ebbero luogo i reali eventi di cui si parla, ma anche di portare alla luce un particolare caso di quel conflitto che ribadisce ancor di più come in caso di guerra non ci sono differenze che impediscano anche a chi di solito è nemico di aiutarsi. In quanto portatore di tutti questi valori, il film è poi stato Candidato della Corea del Sud per la nomination come miglior film straniero agli Oscar 2022, senza però arrivare alla cinquina di finalisti.

Si tratta di un film da non perdere assolutamente, non solo per chi è amante delle opere coreane ma in generale per ogni spettatore, che ritroverà qui una storia ricca di umanità e grandi emozioni. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Fuga da Mogadiscio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fuga da Mogadiscio cast attori

La trama di Fuga da Mogadiscio

A Mogadiscio, capitale della Somalia, nel 1991 si svolge una sanguinosa guerra civile tra i ribelli, intenzionati a mettere fine al trentennale regime dittatoriale del presidente Mohammed Siad Barre, e le truppe fedeli a quest’ultimo. I guerriglieri, convinti che alcune ambasciate di paesi stranieri stiano appoggiando Barre, minacciano di attaccare le sedi diplomatiche di Mogadiscio. Protagonisti del film sono dunque Han Shin-Sung, ambasciatore della Corea del Sud, intrappolato insieme a sua moglie nell’edificio dell’ambasciata del suo paese; e Kang Dae-Jin, consigliere presso l’ambasciata nordcoreana la cui sede è sotto minaccia dei ribelli.

Per entrambi, l’unica possibilità di salvezza è di mettere momentaneamente da parte le loro storiche divisioni politiche e di unire le loro forze per tentare di attraversare la città devastata dalla guerra e mettersi al sicuro insieme ai famigliari e colleghi. I “nuovi alleati”, che per il solo fatto di essersi tesi la mano rischiano ora l’accusa di diserzione da parte dei loro rispettivi governi, hanno assoluto bisogno dell’aiuto di un paese terzo e in questo, l’intervento italiano, coordinato dall’ambasciatore Mario Sica si rivelerà decisivo per la fuga.

Il cast di attori del film

Il cast di Fuga da Mogadiscio include attori come Kim Yoon-seok – attore noto per The Chaser e 1987 – When The Day Comes – nel ruolo di Han Shin-sung, e In-Sung Jo – recentemente visto nella serie Una famiglia in fuga – in quello di Kang Dae-jin. Huh Joon-ho interpreta Rim Yong-su, mentre Koo Kyo-hwan è Tae Joon-ki e Kim So-jin è Kim Myung-hee. Park Myung-hoon interpreta Bae Yeong-sook, mentre Kim Jae-hwa interpreta Jo Soo-jin. Nel ruolo dell’ambasciatore italiano Mario Sica, invece, si ritrova l’attore Enrico Ianniello, celebre in particolare per aver interpretato il commissario Nappi nella fiction A un passo dal cielo ma visto anche in Il giorno più bello del mondo.

Fuga da Mogadiscio film trama

La storia vera dietro il film

La battaglia di Mogadiscio fu uno scontro di vaste proporzioni svoltosi nella capitale somala tra il 3 ed il 4 ottobre del 1993, nel corso dell’operazione Restore Hope. Questa operazione, iniziata sotto l’egida delle Nazioni Unite, ha visto il susseguirsi di svariati scontri a fuoco di elevata intensità, che hanno coinvolto truppe statunitensi, pakistane, malesi e di altre nazioni partecipanti all’operazione. Due anni prima di questa battaglia vera e propria, però, nel 1991 si chiudese il lungo periodo di potere del generale Siad Barre. Tale periodo perdurava dal 1969, anno nel quale un colpo di Stato aveva condotto il paese ad una organizzazione sociale e statale stabile, anche se sotto la forma di una dittatura.

Ad essa si sostituiva un periodo di instabilità e di scontri tra varie fazioni armate su base tribale, controllate da signori della guerra locali, nessuna delle quali in grado di prevalere sulle altre. Tra le varie situazioni che si verificarono nel paese vi è dunque quella della cooperazione tra gli ambiasciatori delle due coree e i rispettivi dipendenti. “Nella realtà, le persone del Sud e del Nord hanno trascorso insieme oltre 12 giorni. Ma dal momento che per raccontare la storia io avevo solo due ore, che è quanto dura la maggior parte dei film, dovevo comprimere gli eventi“, ha spiegato il regista in un’intervista rilasciata a L’Espresso.

Nella realtà, le due parti si incontrano all’aeroporto, e quando l’ambasciatore sudcoreano convince quello del Nord, si recano all’ambasciata sudcoreana per stare insieme prima della fuga. Io ho accorciato questa situazione, e ho ridotto il tempo che hanno passato insieme, perché concentrarsi sulle situazioni individuali avrebbe dato meno tempo per esprimere la psicologia dei personaggi. Per questo ho semplificato la situazione e mi sono concentrato sull’espressione degli stati d’animo”. Il regista ha dunque modificato parzialmente la situazione, andando però in ogni caso a raccontare la cooperazione tra questi “nemici giurati” che ha permesso loro di salvarsi.

Il trailer di Fuga da Mogadiscio e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 15 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Fuck you, prof! trailer italiano del film con Elyas M’Barek

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Fuck you, prof! trailer italiano del film con Elyas M’Barek

Ecco l’esilarante trailer italiano di Fuck you, prof!, commedia campione d’incassi in Germania che arriverà in Italia il prossimo 15 ottobre.

Nel cast del film Elyas M’Barek, Karoline Herfurth, Katja Riemann, Alwara Höfels, Jana Pallaske, Uschi Glas, Anna Lena Klenke, Max von der Groeben, Jella Haase, Aram Arami, Gizem Emre, Farid Bang e Laura Osswald.

Di seguito il manifesto ufficiale italiano:

Fuck you prof

Fuck you, prof! nuova clip dal film con Elyas M’Barek

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Fuck you, prof! nuova clip dal film con Elyas M’Barek

Ecco una nuova clip in italiano di Fuck you, prof!, commedia campione d’incassi in Germania che arriverà in Italia il prossimo 15 ottobre.

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Nel cast del film Elyas M’Barek, Karoline Herfurth, Katja Riemann, Alwara Höfels, Jana Pallaske, Uschi Glas, Anna Lena Klenke, Max von der Groeben, Jella Haase, Aram Arami, Gizem Emre, Farid Bang e Laura Osswald.

Fuck you, prof! clip italiana del film con Elyas M’Barek

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Fuck you, prof! clip italiana del film con Elyas M’Barek

Ecco una nuova clip in italiano di Fuck you, prof!, commedia campione d’incassi in Germania che arriverà in Italia il prossimo 15 ottobre.

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Nel cast del film Elyas M’Barek, Karoline Herfurth, Katja Riemann, Alwara Höfels, Jana Pallaske, Uschi Glas, Anna Lena Klenke, Max von der Groeben, Jella Haase, Aram Arami, Gizem Emre, Farid Bang e Laura Osswald.

FUBAR: teaser trailer della serie action Netflix con Arnold Schwarzenegger

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Netflix ha rilasciato il primo teaser trailer di FUBAR, la commedia d’azione di prossima uscita con Arnold Schwarzenegger mentre guida il suo primo grande progetto televisivo con sceneggiatura. La serie sarà disponibile per lo streaming dal 25 maggio. Ovunque vada, le persone mi chiedono quando farò un’altra grande commedia d’azione come True Lies“, ha detto Schwarzenegger. “Bene, eccolo qui. FUBAR ti prenderà a calci in culo e ti farà ridere, e non solo per due ore. Hai un’intera stagione. È stata una gioia lavorare con Nick, Skydance e Netflix per dare ai miei fan esattamente quello che stavano aspettando“.

Il video ci offre il nostro primo sguardo a Luke Brunner di Schwarzenegger, una spia della CIA che assume il suo ultimo incarico prima di ritirarsi. Ci dà anche un assaggio di alcune delle sequenze d’azione dello spettacolo.

FUBAR è creato e prodotto esecutivamente da Nick Santora, che ha descritto la serie come “il progetto più surreale” della sua carriera. La commedia d’azione di 8 episodi è interpretata da Schwarzenegger, Monica Barbaro, Milan Carter, Gabriel Luna, Fortune Feimster, Travis Van Winkle, Fabiana Udenio, Barbara Eve Harris, Aparna Brielle, Andy Buckley e Jay Baruchel.

“Un agente della CIA sull’orlo della pensione scopre un segreto di famiglia”, si legge nel logline. “Costretta a tornare sul campo per un ultimo lavoro, la serie affronta dinamiche familiari universali in un contesto globale di spie, azione e umorismo”. La serie è prodotta da Schwarzenegger, Adam Higgs, Scott Sullivan, Holly Dale e Bill Bost con David Ellison e Dana Goldberg di Skydance. Proviene da Skydance Television.

Fubar: recensione della nuova serie con Arnold Schwarzenegger

Fubar: recensione della nuova serie con Arnold Schwarzenegger

In un atmosfera densa di attività sotto copertura e tante risate, Fubar è la nuova serie di spionaggio targata Netflix. Ideata da Nick Sandora (Lie to me, Law and Order), la serie è al momento formata da una sola stagione da otto episodi, ognuno di circa 50 minuti. Nel  cast di Fubar ritroviamo note figure del cinema Hollywoodiano: qui il protagonista, Luke Brunner, è interpretato dall’austriaco Arnold Schwarzenegger (Terminator, Contagious:  epidemia mortale). Monica Barbaro (Top gun: maverick) è nei panni della co protagonista, Emma Brunner, figlia di Luke. Jay Baruchel (L’apprendista stregone) qui è nel ruolo di Carter, fidanzato di Emma.

Fubar: spie in azione

Luke Brunner è un veterano agente della Cia, prossimo alla pensione. Dopo la sua ultima missione, viene reclutato per un attività di salvataggio di un altro agente che sta per essere scoperto. Luke ritornerà in Guyana nei panni di Finn Hoss per salvare l’agente perduto che scoprirà  essere sua figlia, Emma. Finn era già stato coinvolto molti anni prima in una missione in questi territori: in quel caso, aveva dovuto uccidere  un pericoloso trafficante di armi. Ora si trova ad avere a che fare con il figlio, Boro: Luke/Finn, per i sensi di colpa di aver privato il bambino del proprio padre, aveva garantito a Boro un’istruzione adeguata ed ha cercato di prendersi cura di lui come un figlio. Ma il dolce bambino da adulto segue le orme del padre, divenendo astuto e crudele.

Emma e Luke si  ritroveranno a dover collaborare per fermare Boro dal creare e vendere delle valigette bombe nucleari. In un turbinio di missioni ed azione, non mancheranno i drammi d’amore: Luke cerca in ogni modo di riconquistare l’ex moglie Tally, la quale lo aveva lasciato perché poco presente per lei ed in famiglia. Emma sarà coinvolta in grandi dilemmi riguardo il suo futuro e la sua relazione con Carter. Mentre padre e figlia avranno la possibilità di lavorare insieme e risanare il proprio rapporto.

FUBAR netflix
Fubar. (L to R) Arnold Schwarzenegger as Luke Brunner, Cailin Stadnyk as Will’s wife, Ariella Cannon as Will’s Daughter, Monica Barbaro as Emma Brunner, Patrick Garrow as Will in episode 101 of Fubar. Cr. Christos Kalohoridis/Netflix © 2023

L’azione che incontra la commedia

Uno dei fattori che rende Fubar piacevole e divertente da guardare è il perfetto bilanciamento di scene di azione e combattimento e scene comiche, quasi tendenti al demenziale. Di esempi di momenti ironici ce ne sono tantissimi: già dal primo episodio con una citazione del cartone animato Lilo e Stitch, ad Aldon che viene  salvato durante dei combattimenti in Grecia da una ex fiamma che poi va via con Mamma mia come sottofondo.

Le scene di azione sono frequenti, ma nei combattimenti non viene mostrato  molto sangue, quindi non è in alcun  modo disturbante neanche per spettatori più sensibili. Ogni episodio si conclude con un colpo di scena che invoglia il pubblico a continuare la visione: anche lo stesso finale di stagione lascia molto in sospeso, quindi si spera che una seconda stagione arriverà e molto presto!

Parlando del finale, l’ultimo episodio risulta essere a tratti paradossale: qui, infatti, senza fare alcuno spoiler, alcuni avvenimenti sembrano essere poco realistici. Questo è effettivamente il difetto maggiore di Fubar.

Interessante è anche proprio la scelta del titolo della serie; Fubar è un acronimo, utilizzato dai soldati americani già dal secondo conflitto mondiale e sta per Fucked Up Beyond All Repair, tradotto fregato oltre ogni possibilità di riparazione.

I contrasti tra padre e figlia

Una delle tematiche centrali in Fubar è il rapporto tra Luke e sua figlia. Emma vive tutta la sua infanzia a cercare di essere perfetta in tutto, vincendo trofei, suonando il violino solo per attirare l’attenzione del padre assente. La ragazza che Luke conosce come sua figlia non è altro che una finzione: la proiezione che lei da di se. Lavorando insieme, lui riesce a conoscere Emma per quelli che è. Diventa chiaro praticamente subito che i due in realtà sono uguali, e proprio perché hanno la stessa testardaggine e forza d’animo non fanno altro che scontrarsi. Luke finisce fin troppo spesso ad intromettersi nella vita privata, e specialmente amorosa di Emma, mentre lei da la colpa di tutti i suoi problemi proprio al fatto di aver avuto lui come padre.

Altro personaggio interessante in Fubar è Aldon; altro agente bello ed affascinante, all’inizio non sembra essere altro che un donnaiolo pieno di sé. Con lo scorrere degli episodi e delle vicende, lo spettatore può conoscere sempre meglio il ragazzo, fino al discorso che egli stesso fa su se stesso  e la propria vita. La spavalderia mostrata all’inizio risulterà essere nient’altro che un armatura.

Fubar: Arnold Schwarzenegger annuncia che la seconda stagione è in lavorazione

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Fubar è stata rinnovata per una seconda stagione da Netflix. La serie, che ha debuttato lo scorso maggio, presenta l’icona del cinema action Arnold Schwarzenegger nel suo primo ruolo televisivo da protagonista. Apparentemente una derivazione delle dinamiche di True Lies, la serie d’azione vede la star interpretare Luke Brunner, un agente della CIA che scopre che anche sua figlia Emma (Monica Barbaro) lavora per l’organizzazione.

Durante l’evento globale per i fan di Netflix, Tudum, Arnold Schwarzenegger è salito sul palco per condividere un blooper reel della prima stagione di Fubar e ha anche rivelato che la seconda stagione è ufficialmente in lavorazione. Dopo aver fatto l’annuncio, ha detto: “Sapete quanto amo i sequel. Quindi siamo tornati, ragazzi, siamo tornati!”

Oltre a recitare in film che hanno generato i propri remake e franchise, tra cui Predator e Total Recall, la leggendaria star è apparsa in molti dei suoi sequel. Sebbene ciò includa in gran parte i sequel dei film in cui ha recitato originariamente, tra cui I Mercenari 2 e 3, e cinque sequel di Terminator, è apparso anche in sequel o spin-off di altri franchise, come in Batman & Robin e Kung Fury 2.

Oltre ad essere la sua prima grande incursione in televisione, Fubar potrebbe essere una nuova occasione per Arnold Schwarzenegger di dare vita a un franchise d’azione, cosa che potrebbe risarcirlo degli esiti non troppo felici di Terminator: Genisys e Terminator: Destino Oscuro.

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Fubar – Stagione 2: la spiegazione del finale. Qual è il vero significato della scena finale?

Attenzione: spoiler importanti sul finale di Fubar – Stagione 2

Fubar – Stagione 2 di Netflix si conclude in modo opportunamente esplosivo, con Luke (interpretato da Arnold Schwarzenegger) che scopre la sconvolgente identità del misterioso terrorista Dante Cress. Il finale della seconda stagione di FUBAR si apre con Luke e la sua squadra che lottano contro il tempo per impedire il lancio di un missile nucleare, che potrebbe scatenare una guerra con la Russia. Dopo aver scoperto che l’agente segreto dell’MI6 Chips (Guy Burnet) era in realtà Cress per tutto il tempo, riescono a sabotare il missile, impedendogli di uscire dall’atmosfera. Cress viene bruciato al lancio, mentre l’ex fiamma di Luke, Greta (Carrie-Anne Moss), apparentemente muore dopo aver danneggiato il missile dall’interno.

Miracolosamente, Greta sopravvive all’atterraggio di fortuna del missile, e Luke ed Emma (Monica Barbaro) fingono la sua morte per poterla liberare. “Let’s Twist Again” di FUBAR si chiude con Luke e la sua famiglia a cui viene permesso di tornare a casa dopo che la CIA ritiene che le minacce contro di loro siano cessate. Così, Luke chiede in sposa l’ex moglie Tally (Fabiana Udenio), mentre Roo (Fortune Feimster) diventa direttore regionale della CIA. L’episodio si conclude con Barry (Milan Carter) che decide di far evadere la sua fidanzata traditrice Tina (Aparna Brielle) dalla Russia, una missione che pone grandi rischi per la terza stagione.

Perché Dante Cress ha finto di far parte della squadra – Chips/Cress era tutt’altro che ambizioso

Burnet è un’ottima aggiunta al cast di FUBAR, Chips che è un agente segreto innegabilmente affascinante, seppur un po’ fastidioso, con l’intenzione di corteggiare Emma. Chips sembra passare dalla parte del bene dopo aver iniziato la stagione come antagonista, solo per poi rivelare in “Let’s Twist Again” che in realtà era Dante Cress fin dall’inizio. Chips/Cress si è infiltrato nel gruppo sia per tenere traccia delle loro attività, sia per rigirare gli eventi a proprio vantaggio. Nel corso della serie, le sue azioni hanno sia aiutato che sfavorito la squadra di Luke.

Ripensando alla seconda stagione di FUBAR, il piano di Cress non segue una logica precisa; ad esempio, Chips ha lasciato che l’intera squadra venisse giustiziata dai suoi uomini nell’episodio 2, e non poteva certo immaginare che avrebbero trovato una via d’uscita. In ogni caso, la rivelazione di Chips/Cress è un divertente colpo di scena, che premia il suo personaggio. Chips rivela anche perché voleva distruggere il mondo, ricordando come suo padre sia morto in una missione che prevedeva di insabbiare uno scandalo sessuale che coinvolgeva un politico.

Dopo che la missione fallì, suo padre cercò di ucciderlo, costringendo Chips a farlo per legittima difesa. Decidendo che il mondo era un posto orribile e che aveva bisogno di un reset totale, Chips decise che scatenare una guerra nucleare fosse l’opzione migliore. Chips provava seriamente i suoi sentimenti per Emma e voleva che lei si unisse a lui in un bunker nucleare; invece, combattono fino alla morte all’interno del silo, e lei guarda Chips annientato dal lancio del missile.

Il piano di Cress per la rete elettrica era una finta elaborata – Un blackout era solo una parte del piano del cattivo

La minaccia principale di Fubar – Stagione 2 riguardava l’ex fiamma di Luke, Greta, assunta da Cress per mettere fuori uso la rete elettrica americana. L’obiettivo di Greta è distruggere quattro centrali elettriche, innescando un effetto domino che porterà a un blackout totale in tutto il paese. Se gli Stati Uniti rimanessero senza elettricità, l’economia crollerebbe e la nazione si troverebbe completamente esposta a un’invasione. Tutte queste cose sono negative, ma il finale rivela che il piano per la rete elettrica era in realtà uno stratagemma per attivare le armi nucleari del paese.

Questi missili sono pronti a entrare in funzione in caso di interruzione completa dell’energia elettrica nel paese, presumendo che la nazione sia sotto attacco. Chips è anche riuscito a bloccare le comunicazioni satellitari con la Russia, quindi una volta innescati i missili, presumerebbero che una guerra nucleare sia imminente e risponderebbero di conseguenza. È una mossa audace da parte di Chips, e tutto va bene finché la squadra di Luke non riesce a disattivare gli altri missili e a rendere inattiva l’ultima testata nucleare rimasta.

Come Greta è sopravvissuta al suo eroico “sacrificio” – La granata di gommapiuma di FUBAR si è rivelata sicuramente utile

Sebbene Greta sia in gran parte interpretata come una parodia cartoonesca di una femme fatale, la serie chiarisce che ama davvero Luke e vuole stare con lui. Quando diventa chiaro che qualcuno deve sabotare l’ultimo missile, Greta dice a Luke che non può essere lui, dato che ha già una famiglia. Presto, il missile viene lanciato con Greta al suo interno e lei riesce a farlo schiantare. Luke ed Emma arrivano più tardi sul luogo dell’impatto e Greta si rivela viva dopo aver usato una granata artificiale per proteggersi dall’impatto.

Nonostante abbiano aiutato Cress durante la seconda stagione di FUBAR e causato molte morti, Luke ed Emma decidono che Greta è una brava persona e aiutano a inscenare la sua morte. Non sembra che questo prepari il suo ritorno per una potenziale terza stagione, ma gli showrunner ora hanno un margine di manovra per riportare Moss in vita se Greta si dimostrerà popolare tra il pubblico.

Perché Luke si ritira dalla CIA – Luke rescinde il suo contratto con la CIA

Nelle scene finali di “Let’s Twist Again” di FUBAR, la squadra di Luke festeggia la fine della missione e il fatto di poter finalmente tornare a casa. Luke coglie anche l’occasione per annunciare che, dopo decenni di leale servizio – anteponendo il lavoro alla famiglia – si ritira dalla CIA. FUBAR continua la sua vena romantica quando Luke chiede a Tally di sposarlo, con cui ha intenzione di risposarsi e andare in barca a vela.

Luke confida anche che la sua squadra, sotto la guida del nuovo capo Roo, possa mantenere il mondo al sicuro anche senza di lui. Questo suggerisce che il Luke di Schwarzenegger potrebbe passare in secondo piano se la terza stagione di FUBAR dovesse andare in onda, o potrebbe diventare un personaggio secondario. Considerando che la serie è convinta del successo di Arnie, è improbabile che lasci davvero la serie.

FUBAR – Stagione 2 non finisce bene per tutti – Forse Carter e Donnie avranno il loro spin-off

Con Luke e Tally pronti a risposarsi e Roo che riceve la sua promozione, il finale della seconda stagione di FUBAR è per lo più ottimista. Non è altrettanto vero per l’ex fidanzato di Emma, ​​Carter (Jay Baruchel), e per l’ex fidanzato di Tally, Donnie (Andy Buckley). Entrambi hanno avuto la vita praticamente rovinata a causa dei loro legami con la famiglia Brunner e, dopo una rocambolesca scappatella che li ha visti coinvolti in uno spaccio di droga e uccidere accidentalmente un motociclista criminale, sono costretti a nascondersi.

L’ultima scena di Carter e Donnie li vede spediti su un peschereccio in Groenlandia, presumibilmente per anni a venire. Nel frattempo, Barry (Milan Carter) è anche lui sconvolto dalla scoperta che la sua ragazza Tina (Aparna Brielle) era una talpa russa, e nelle scene finali, lui e Aldon (Travis Van Winkle) la consegnano come parte di uno scambio di prigionieri. Tina in precedenza aveva negato di aver mai amato Barry, nonostante lui la pensasse diversamente, ma quando scopre che stava fornendo false informazioni ai russi, si rende conto che la sua convinzione era assolutamente corretta.

In che modo la scena finale della seconda stagione di FUBAR prepara la terza stagione – La squadra di FUBAR sta andando in Russia!

La scena finale della seconda stagione di FUBAR mostra Barry realizzare che Tina era davvero dalla loro parte e si sta sacrificando per salvarli. Barry e Aldon dicono a Roo che torneranno indietro per salvare Tina, il che significa dirigersi in Russia. Ovviamente, questo rischia un grave incidente internazionale, che non è qualcosa che Roo vuole affrontare nel suo primo giorno da capo.

In ogni caso, sembra che la terza stagione di FUBAR vedrà la squadra dirigersi in Russia per salvare Tina, il che senza dubbio porterà a qualche ricaduta. Di nuovo, sarà interessante vedere come Luke (Arnie) verrà coinvolto nella vicenda, anche se potrebbe trovare la pensione un po’ noiosa e iniziare a desiderare di nuovo un po’ di azione.

Fruitvale Station Clip in esclusiva con Michael B. Jordan

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Guarda la clip in esclusiva su Cinefilos.it del film Fruitvale Station con protagonista l’attore Michael B. Jordan.

Fruitvale StationIl film ripercorre le ultime ore di vita del ventiduenne Oscar Grant, a partire dalla mattina del 31 dicembre 2008, giorno del compleanno di sua madre, e racconta la quotidianità e gli ostacoli che il ragazzo deve fronteggiare nel tentativo di diventare una persona migliore. Il film prodotto dal Premio Oscar Forest Whitake e costato solo 2 milioni di dollari, è stato distribuito negli Usa dalla prestigiosa The Weinstein Company incassando oltre 16 milioni di dollari.
 
Il film ha trionfato ai “Gotham Awards”di New York dove si è aggiudicato i due premi per cui era candidato – Miglior attore rivelazione per Michael B. Jordan e Miglior regista rivelazione per Ryan Coogler – ha vinto al Sundance Film Festival il Premio come Miglior Film ed il Premio del Pubblico, aCannes il Prix de l’Avenir e si è aggiudicato tre candidature agli Independent Spirit Awards, che si assegnano il giorno prima degli Oscar, per Miglior Film d’esordio, Miglior Attore protagonista (Michael B. Jordan) e Miglior Attrice non protagonista (Melonie Diaz).

Fruit Ninja: New Line Cinema acquista i diritti per adattare la celebre app

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Secondo The Hollywood Reporter, la New Line Cinema ha acquistato i diritti cinematografici per il grande schermo della popolare app mobile Fruit Ninja, che in Australia Halfbrick Studios sta cercando di adattare come una commedia per famiglie live-action. Già da maggio erano uscite notizie in questo senso, ora un nuovo passo avanti è stato fatto.

Tripp Vinson (San Andreas, Hansel & Gretel: Witch Hunters) produrrà il film con la sua Vinson Films. Gli sceneggiatori saranno JP Lavin e Chad Damiani, che avranno il compito tutt’altro che semplice di adattare la semplice interfaccia in cui si affetta frutta e si evitano le bombe, in una storia drammatica valida con elementi interessanti, personaggi, retroscena. Sam White e Tara Farney saranno produttori esecutivi.

Fruit Ninja (conosciuto come Fruit Ninja HD nella versione per iPad e Fruit Ninja THD nella versione per Android) è un videogioco sviluppato dalla Halfbrick Studios. Con oltre 1 miliardo di download, Fruit Ninja è attualmente il secondo gioco più venduto su iOS di tutti i tempi.

Fonte: CS

Fruit Ninja diventerà una commedia live action

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Fruit Ninja diventerà una commedia live action

Fruit NinjaÈ The Hollywood Reporter a riportare la notizia che un altro famosissimo gioco per smartphone e tablet diventerà un film. Dopo Angry Birds infatti è il turno di Fruit Ninja, gioco Halfbrick Studios che dovrebbe diventare una commedia per famiglie in live action.

Tripp Vinson di San Andreas 3D produrrà il film con la Vinson Films. JP Lavin e Chad Damiani scriveranno invece la sceneggiatura, il che sarà, almeno sulla carta, un’operazione alquanto azzardata.

Fruit Ninja (conosciuto come Fruit Ninja HD nella versione per iPad e Fruit Ninja THD nella versione per Android) è un videogioco sviluppato dalla Halfbrick Studios. Sarà davvero interessante capire in che modo il film sarà costruito e come si intende procedere per adattarne lo spirito.

Fonte: THR

Frozen: un video mash-up con La Cosa di John Carpenter

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Frozen: un video mash-up con La Cosa di John Carpenter

L’utente YouTube Lee Hardcastel ha realizzato, attraverso la tecnica della stop-motion, un terrificante video mash-up tra il classico Disney Frozen e il capolavoro horror-fantascientifico La Cosa di John Carpenter. Il risultato finale è una scena assolutamente creepy che mescola il film d’animazione vincitore del premio Oscar con una delle pellicole più iconiche del maestro Carpenter.

Potete vederlo di seguito:

La Cosa (The Thing) è un film del 1982 diretto da John Carpenter, liberamente tratto dal racconto horror-fantascientifico La “cosa” da un altro mondo (Who Goes There?, 1938) di John W. Campbell, già alla base del film La cosa da un altro mondo (1951) diretto da Howard Hawks.

Il regista lo considera come il primo episodio della Trilogia dell’Apocalisse, composta da Il signore del male e Il seme della follia rispettivamente del 1987 e del 1995. Durante l’uscita nelle sale cinematografiche, La cosa ha avuto incassi modesti al botteghino, e la critica non lo accolse molto bene, facendo particolarmente dei paragoni con il già menzionato film di Hawks. Nel corso degli anni tuttavia, il film fu rivalutato positivamente dalla critica e dal pubblico, divenendo un intramontabile cult, ed è stato classificato diverse volte come uno dei film più paurosi in assoluto. Lo stesso Carpenter lo ritiene il suo film preferito tra tutti quelli da lui diretti.

Il 14 ottobre 2011 è uscito negli USA un prequel, La Cosa, diretto dal regista semi-esordiente Matthijis van Heijningen Jr. e ambientato tre giorni prima degli eventi del film di John Carpenter.

Frozen: tutti gli errori del film in 10 minuti

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Frozen: tutti gli errori del film in 10 minuti

Ecco un video in cui vengono elencati tutti gli errori di Frozen il regno di ghiaccio in poco più di 10 minuti. Il film di maggior successo della stagione ha degli errori? Ebbene sì! Eccoli:

Disney Frozen Once Upon a time elsaDiretto da Chris Buck (Tarzan, Surf’s Up) e Jennifer Lee (sceneggiatrice di Ralph Spaccatutto), autrice anche della sceneggiatura, e prodotto da Peter Del Vecho (Winnie the Pooh, La principessa e il ranocchio) Frozen Il regno di ghiaccio ha vinto un Golden Globes® 2013 come Miglior film d’animazione, ed è stato il primo film prodotto da Walt Disney Animation Studios a vincere il premio Oscar per il miglior film d’animazione e per la migliore canzone originale Let it Go.

Ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen “La regina delle nevi” (pubblicata per la prima volta nel 1845), Frozen – Il regno di ghiaccio trasporta grandi e piccini in un’epica avventura ricca di magia, divertimento e musica.

Fonte: HitFix

Frozen: trama, cast e curiosità sul film thriller

Frozen: trama, cast e curiosità sul film thriller

Ci sono film che fanno della loro unica ambientazione l’occasione per mostrare il comportamento umano in situazioni di grande crisi o pericolo. All’interno di questo filone vi sono però anche titoli che restringono talmente tanto il campo d’azione da non permettere ai personaggi pressocché nessun movimento. Dal celebre Locke con Tom Hardy al claustrofobico Buried con Ryan Reynolds, questi film costringono così i personaggi, e gli spettatori con loro, a vivere situazioni quanto mai estreme e a dover ricorrere a soluzioni altrettanto estreme. Il film del 2010 Frozen fa proprio questo, bloccando però i personaggi in uno spazio aperto ma non meno minaccioso.

Scritto e diretto da Adam Green, già noto per lo slasher Hatchet, il film è stato considerato uno dei migliori thriller dell’anno, ricco di tensione e colpi di scena particolarmente memorabili. La storia, nonostante alcune voci circolate in rete, non è tratta da una vicenda vera, ma è puro frutto dell’immaginazione del regista. L’idea, ancora una volta, era quella di mostrare cosa si è disposti a fare in situazioni di particolare rischio e pericolo. Con un’unica location, tre attori, un ambiente ostile e scelte di regia particolarmente coinvolgenti, Green riesce così a dar vita ad un film che colpisce in pieno lo stomaco dello spettatore.

Affermatosi come un grande successo di critica e pubblico, Frozen è stato anche candidato come miglior film horror ai Saturn Award. Ancora oggi a distanza di dieci anni è un ottimo esempio del suo genere, arricchito da una sceneggiatura forte e da una messa in scena che tiene lo spettatore con il fiato sospeso fino all’ultimo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Frozen: la trama del film

Protagonisti del film sono tre studenti universitari, Joe, Dan e Parker, i quali decidono di trascorrere insieme un periodo di relax sulle montagne della zona statunitense del New England. A fine giornata, prima che l’impianto sciistico chiuda, decidono di fare un’ultima sciata insieme. Riuscendo a convincere il guardiano della seggiovia, con la promessa di fare presto, i tre iniziano la loro salita verso la cima. Prima di arrivarvi, però, l’inserviente a cui i tre si erano rivolti viene sostituito da un collega, a cui viene però comunicata la presenza degli ultimi sciatori della giornata. A causa di un disguido, però, il nuovo addetto li scambia con altri tre sciatori ritardatari.

Andati via questi, l’uomo spegne l’impianto, lasciando Joe, Dan e Parker bloccati sulla seggiovia. I tre si rendono subito conto di essere stati dimenticati lì, e la situazione è quanto mai disperata. Si trovano infatti bloccati ad un’altezza che non consente loro di saltare giù, poiché significherebbe morte certa, costretti dunque a trascorrere lì una notte gelida che potrebbe ugualmente portarli alla morte. Nel minor tempo possibile, i tre dovranno trovare una strategia per riuscire a salvarsi da quella situazione. A complicare le cose, però, oltre al sopraggiungere del buio e della neve, vi sarà la scoperta di non essere soli in quei boschi, i quali pullulano di lupi.

Frozen cast

Frozen: il cast e le curiosità sul film

Intenzionato a rendere il film quanto più realistico possibile, permettendo allo spettatore di avvertire concretamente il pericolo in cui i tre giovani si ritrovano incastrati, Green ha scelto di non avvalersi di effetti speciali o green screen. Il regista ha infatti portato gli attori a rimanere realmente sospesi su una seggiovia a diversi metri da terra per tutta la durata delle riprese. Per permettere loro di comprendere la difficoltà della situazione, gli attori non hanno avuto modo di scendere dalla seggiovia finché non previsto dalla sceneggiatura. Gli interpreti di Frozen sono Emma Bell nei panni di Parker O’Neil, Shawn Ashmore in quelli di Joe Lynch e Kevin Zegers in quelli di Dan Walker.

La Bell, nota oggi anche per la serie Dallas, è stata la prima attrice a presentarsi per il ruolo. Dopo aver incontrato altre interpreti, Green decise di affidare a lei il ruolo, poiché ritenuta la più convincente e capace di un’interpretazione particolarmente intensa. Ashmore e Zegers, invece, si sono distinti durante le riprese per aver eseguito personalmente i propri stunt, senza ricorrere a controfigure. Il film ha rappresentato una prova di resistenza anche per lo stesso Green, il quale soffre di vertigini. Poiché la troupe del film aveva paura di stare alle altezze previste, è stato lo stesso Green insieme al direttore della fotografia Will Barratt a doversi sospendere all’altezza della seggiovia per poter riprendere i tre attori intenti a dialogare.

Frozen: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Frozen è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 13 maggio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

 

Frozen: recensione del film di Adam Green

Frozen: recensione del film di Adam Green

Il prossimo 25 marzo uscirà nelle sale Frozen un film di Adam Green che sconvolgerà lo spettatore per le scene dall’alto contenuto drammatico e dal forte impatto visivo. Prodotto dalla “A bigger boat/ariescope pictures” e distribuito in Italia dalla neonata M2 Pictures Frozen non può essere considerato un semplice horror in quanto la storia raccontata non ha nulla di assurdo.

In Frozen tre giovani amici decidono di trascorrere la domenica sciando sulle piste di una piccola e poco rinomata località montana. Joe (Shawn Ashmore) accetta malvolentieri di condividere la giornata con la nuova ragazza di Kevin (Dan Walker), amico di una vita, con il quale era solito trascorrere quel tradizionale appuntamento sulla neve. La ragazza in questione, Parker (Emma Bell), deve quindi affrontare le difficoltà nel rimanere in equilibrio sullo snowboard oltre che le velenose battute di Joe che cova per lei il risentimento tipico dell’amico “geloso”.

Le ore trascorrono più o meno serene, tra qualche risata, ricordi d’infanzia e qualche momento di vaga tensione per l’insofferenza di Joe verso quel terzo incomodo che impedisce a lui e a Kevin di affrontare le piste più stimolanti e difficili. Giunge la sera e con lei l’imbrunire, l’impianto sciistico sta per chiudere e le piste sono ormai quasi deserte. I tre amici vogliono fare l’ultima discesa ed implorano l’addetto all’impianto di concedergli l’ultima salita; ottenuto il favore i tre siedono sulla seggiovia ignorando quello che il destino ha serbato per loro.

Richiamato dal capo in ufficio, l’addetto all’impianto viene sostituito da un collega avvisato della presenza dei tre ma una sfortunata coincidenza genererà l’inconveniente fatale. L’impianto viene chiuso, le luci sulle piste si spengono e gli addetti lasciano gradualmente l’impianto che riaprirà solo il venerdì successivo; Joe, Kevin e Parker sulla seggiovia a metà percorso, ancora incapaci di comprendere quello che sta accadendo. Con il lento passare delle ore i tre ragazzi, bloccati sulla seggiovia, realizzano di essere stati abbandonati e al contempo di essere in grave pericolo di vita. Impossibile sopravvivere al rischio di congelamento che sarebbe inevitabile durante quei cinque giorni, impossibile illudersi di poter sopportare quelle rigide temperature.

Il panico iniziale lascia gradualmente spazio all’istinto di sopravvivenza ed è così che i tre cercheranno in tutti i modi di vincere la morte combattendo con ogni mezzo per la propria vita. Sequenze dall’alto contenuto drammatico si alterneranno ad altre di rara crudezza, la morte sempre incombente per il gelo insopportabile non sarà l’unico    pericolo da affrontare, l’unico ostacolo tra loro e la sopravvivenza. La montagna nasconde innumerevoli insidie e continue minacce ed ogni ora ed ogni minuto in più sono un passo verso la fine.

Adam Green e Peter Block, due nomi che da soli dovrebbero mettere in guardia lo spettatore su quello che questo film ha in serbo per lui. Frozen non tradisce le attese ma forse va anche oltre le aspettative; Green, regista e sceneggiatore, impacchetta un horror anomalo in cui non troviamo gli ingredienti tipici del genere come in Hatchet, suo precedente successo del 2007, ma ci presenta un film che “non spaventa e turba il pubblico con le tipiche convenzioni della violenza” afferma il regista stesso “ma con un’aurea di terrore generale ti ricorda incessantementequesto potrebbe accadermi davvero”.

Ed è proprio questo l’aspetto che rende Frozen una successione di sequenze sempre al limite della tensione ma una tensione imperniata di angoscia crescente, di ansia costante. “Questo film non farà ridere, gridare ed esultare il pubblico di appassionati dell’horror come il primo lavoro Hatchet” continua il regista “ma descrive una situazione cruda e inquietante: tre giovani nel tentativo disperato di sopravvivere a una situazione reale senza apparente via d’uscita”.

Frozen è una storia che sconvolge per il suo drammatico realismo e per non sconfinare mai nell’assurdo o nell’inverosimile; la crudezza di alcune sequenze ricorda lo splatter dei film dell’orrore a cui Green è inconsciamente legato ma la drammaticità che accompagna la vicenda è costruita attraverso lo studio dei personaggi e della loro personalità. Green si pone l’intento di toccare le paure più primordiali e attraverso esse provocare nel pubblico le ansie più forti e autentiche; l’istinto di sopravvivenza, l’eterna lotta dell’uomo contro la natura, il rifiuto di abbandonarsi ad una morte sicura e inevitabile. Frozen ha la qualità di trascinare lo spettatore all’interno del dramma, di farlo sentire parte della vicenda, di creare una graduale complicità con i personaggi protagonisti della storia.

Come lo stesso regista rivela, il realismo delle sequenze è ottenuto anche grazie alla scelta di Green di girare tutte le scene sul posto e non nel chiuso di uno studio:”gli attori e la troupe erano veramente lì, a 15 metri d’altezza. Il tempo, il freddo e gli elementi che abbiamo affrontato erano tutti reali”conferma il regista stesso. Questa rischiosa scelta che ha messo in pericolo l’incolumità degli attori, è stata subito accolta con entusiasmo dalla produzione ed in particolar modo da Peter Block. Block è un produttore che, in questi anni,  ha legato il proprio nome ad altri film di successo che hanno suscitato nel pubblico ansie e paure a grandi dosi, tra questi ricordiamo su tutti Saw – l’enigmista e sopratutto Open water che con Frozen presenta diverse affinità.

Una nota di commento la meritano i tre giovani protagonisti che hanno da subito sposato con entusiasmo il progetto di Green non esitando a dare la propria disponibilità nel girare le scene sulla seggiovia a 15 metri di altezza e a temperature proibitive. Sia Ashmore che Zegers e la Bell interpretano con passione e trasporto le rispettive parti contribuendo non poco alla drammaticità di molte sequenze. Frozen è un film non certo adatto a tutti ma solo a coloro avvezzi a certi eccessi del genere horror ma che, al contempo, saprà anche commuovere e coinvolgere lo spettatore, un film asciutto e diretto, un film che non potrà lasciare indifferenti.

Frozen: Olaf ci augura buon San Valentino

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Ha conquistato il cuore di tutti coloro che l’hanno visto, e adesso sembra il favorito di categorie per la corsa agli Oscar, dove è ovviamente candidato come miglior film d’animazione e anche per la miglior canzone Let it go. Adesso Frozen ci regala anche una particolare e dolcissima cartolina di auguri di San Valentino in cui il tenero protagonista è Olaf, il pupazzo di neve incantato creato da Elsa.

Dopo tutto Olaf ha conquistato tutti con la sua predilezione per i caldi abbracci, e adesso ci ricorda che …. “Per qualcuno vale la pena sciogliersi”.

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I Walt Disney Animation Studios presentano Frozen – Il regno di ghiaccio, un’avventura da brivido per il grande schermo, dagli autori di Rapunzel – L’intreccio della torre e Ralph Spaccatutto. Quando una profezia intrappola un intero regno in un inverno senza fine, Anna, valorosa e ottimista, insieme al coraggioso uomo di montagna Kristoff e alla sua renna Sven, intraprende un viaggio epico alla ricerca della sorella Elsa, la Regina delle Nevi, per riuscire a porre fine al glaciale incantesimo. Anna e Kristoff incontreranno sul loro cammino creature fantastiche come i trolls, un buffo pupazzo di neve di nome Olaf, montagne alte come l’Everest e magia dietro ogni angolo, e combatteranno contro tutti gli elementi della natura per salvare il regno dalla distruzione.

Basato sulla storia originale di Hans Christian AndersenFrozen il regno di ghiaccio racconta dell’avventura di Anna e Olaf, e del loro affascinante incontro con la Regina delle Nevi. Nella versione originale del film le voci dei doppiatori saranno di Kristen Bell, Idina Menzel, Josh Gad e Jonathan Groff.

Frozen: nuovi concept dalla Disney!

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Frozen: nuovi concept dalla Disney!

Sono stati diffusi online alcuni nuovi concept art per Frozen, il nuovo film della Disney che verrà realizzato in CGI per la regia di Chris Buck( Tarzan).

Frozen: nuova clip dal film Disney

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Frozen Il regno di ghiaccioUno dei personaggi più iconici del nuovo capolavoro Disney Frozen – Il regno di ghiaccio è certamente il piccolo e tenero Olaf, il pupazzo di neve che ama i caldi abbracci e sogna l’estate. Tanto adorabile quanto divertente, Olaf ha, nella versione italiana, la voce di Enrico Brignano.

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Frozen Il Regno di Ghiaccio è ispirato dalla storia di Andersen La Regina delle Nevi, e in questa nuova e rivisitata versione troviamo il coraggioso viaggio della Principessa Anna che si imbarca alla ricerca della sorella la Regina Elsa, insieme al montando Kristoff e al pupazzo di neve Olaf ,che ha intrappolato il regno in un inverno eterno. Le musiche originali del film d’animazione sono state composte da Christophe Beck , vincitore di premio Oscar per il cortometraggio Paperman e compositore di famose colonne sonore come quella di Una Notte Da Leoni,Pitch Perfect (Voices), The Perfect Man I Muppett. Mentre le canzoni originali sono state scritte daKristen Anderson-Lopez e Robert Lopez , famosi coniugi compositori dietro alle musiche di film come Nuove Avventure nel Bosco dei 100 Acri , Winnie The Pooh e numerosi musical tra cui i vincitori di Tony Awards Avenue Q e The Book of Mormon. L’appuntamento è a partire dal 19 dicembre al cinema, per un altro grande capolavoro Disney, e per riscoprire un po’ della magia del natale in mezzo alla neve.

Frozen: nel futuro anche Broadway e il piccolo schermo

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Frozen: nel futuro anche Broadway e il piccolo schermo

Sappiamo che Frozen – il regno di ghiaccio, film dal planetario successo che ha garantito un box ffice da capogiro alla Walt Disney Animation Studios avrà un sequel che è già in lavorazione.

La vera notizia, che arriva nelle ultime ore da ComingSoon.net, è che presto vedremo la storia a Broadway, nel 2018, il tutto preceduto da un nuovo speciale televisivo nel 2017 messo in programma dalla ABC.

Lo speciale tv, programmato per la vacanze natalizie, sarà diretto da Kevin Deters e Stevie Wermers-Skelton e vedrà schierati, nel comparto vocale, di nuovo Idina Menzel, Kristen Bell e Josh Gad che torneranno nei ruoli rispettivamente di Elsa, Anna e Olaf.

Per quanto rigurada il musical a Broadway, la regia è stata affidata a Alex Timbers mentre le coreografie a Peter Darling. Stephen Oremus, due volte vincitore di un Tony Awards, sarà il supervisore musicale.

Dopo Aladdin e Il Re Leone, Frozen è il terzo classico Disney a sbarcare a Broadway.

Frozen: le figlie di Kristen Bell non hanno ancora visto il film

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Sembra una cosa davvero strana, eppure le figlie della doppiatrice originale di Anna di Frozen non hanno ancora visto il film amato dai bambini, e soprattutto della bambine di tutto il mondo. Ebbene sì, Lincoln e Delta, le figlie di Kristen Bell, voce di Anna, non hanno ancora visto il film. Ecco cosa ha raccontato l’attrice:

I“L’APA (American Psychological Association) raccomanda di lasciare guardare la tv ai bambini soltanto quando hanno più di due anni e mezzo, quindi stiamo cercando di seguire questo consiglio, cosa sfortunatamente non realistica per tutti i genitori, lo capisco. E’ anche per la loro immaginazione, semplicemente così non sono sedentari e abituati a essere dipendenti dai video. Ma Lincoln ha visto sicuramente molti cartoni, ama alla follia Snoopy! Ma stiamo provando. Sicuramente non ha visto nulla di Frozen”.

A partire dal 12 marzo arriverà al cinema anche Frozen Fever, il cortometraggio ambientato ad Arendelle che verrà proiettato in testa a Cenerentola di Kenneth Branagh.

Con l’avvicinarsi dei due anni della figlia maggiore, la Bell ha però dichiarato: ““E’ divertente, sono più entusiasta che se fossi un membro del pubblico per via della tematica dedicata alle sorelle. Perché un giorno, quando lo mostrerò a entrambe le mie figlie, avrà un significato speciale per loro e per il loro rapporto. Sono veramente eccitata per questo motivo perché penso che il film racconti qualcosa di veramente speciale sulle sorelle”.

Frozen: la trama del film Disney

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Frozen: la trama del film Disney

La Regina dei Ghiacci ha condannato l’intero mondo ad un eterno inverno. Per raggiungerla la giovane sognatrice Anna e il coraggioso montanaro Kristoff si inoltreranno in un viaggio avventuroso

Frozen: la Disney prepara il live action sulla Regina delle Nevi

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Frozen: la Disney prepara il live action sulla Regina delle Nevi

Stando a quanto riportato da The DisInsider, i Walt Disney Studios starebbero sviluppando un live action ispirato a La Regina delle Nevi, la celebre fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, che ha ispirato a sua volta il classico d’animazione Frozen – Il regno di ghiacchio.

Al momento non sono stati rivelati dettagli sul casting e sulla direzione che prenderà la storia del remake, ma sembra che l’obiettivo sia quello di realizzare un film destinato al grande schermo e non alla piattaforma di streaming Disney+, come accaduto di recente con Lilli e il Vagabondo.

Kristin Burr, i cui crediti includono Ritorno al bosco dei 100 acri e l’atteso Cruella con Emma Stone, figurerà tra i produttori. Al momento non sappiamo né chi dirigerà il film, né chi si occuperà della sceneggiatura e né chi saranno gli attori coinvolti.

La Regina delle Nevi è una delle fiabe più lunghe di Andersen, e fra quelle più apprezzate. Il suo sottotitolo è “Una fiaba in sette storie”, poiché è divisa in sette sezioni, ognuna delle quali descrive una vicenda compiuta; è anche il nome dell’antagonista dell’omonima fiaba.

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Ricordiamo tra i prossimi live action Disney in cantiere, figurano il sopracitato Cruella con Emma Stone, ma anche Pinocchio di Robert Zemeckis, Biancaneve e i sette nani, Bambi e La spada nella roccia.

Di recente è stato annunciato anche il live action di Hercules, il classico d’animazione del 1997, diretto da Ron Clements e John Musker. Il remake vedrà Anthony e Joe Russo, registi di Avengers: Endgame, impegnati in qualità di produttori, mentre Dave Callaham (Wonder Woman 1984) firmerà la sceneggiatura.