Gli appassionati di
Funko e gli amanti di Peter Pan
ora hanno un nuovo oggetto indispensabile da aggiungere alla loro
collezione. Per celebrare il suo centenario, The Walt
Disney Company ha rilasciato diverse linee di
merchandising dedicate a innumerevoli indimenticabili IP. Le
celebrazioni Disney100 hanno portato a un numero
impressionante di partnership con licenze globali, inclusi marchi
di alta moda come Coach e Givenchy, nonché aziende di giocattoli
come LEGO, Mattel, Hasbro e Funko. Quest’ultima in particolare ha
già lanciato vari nuovi Pop! figure che segnano
l’eredità iconica della Disney, incluso la statuetta sfaccettata
dedicata a R2-D2.
Adesso, lo stesso trattamento avuto
da robottino di Star
Wars è stato dedicato a Campanellino, che è la protagonista
della nuova Funko Pop! figure esclusiva per i festeggiamenti di
Disney100. Creata per la prima volta da J.
M. Barrie, è diventata rapidamente una delle preferite dai
fan dopo la sua apparizione nel film del 1953 basato sull’opera di
Barrie stesso.
Tra le sue varie incarnazioni
cinematografiche, non possiamo non citare quella di Julia Roberts per Hook di
Steven Spielberg, mentre molto
presto rivedremo Campanellino in Peter
Pan & Wendy, interpretata da Yara Shahidi.
Dopo i classiciDisney,
l’artista Andrew Tarusov ha realizzato una
nuova serie di disegni che rappresentano gli eroi dei fumetti nello
stile di Tim Burton.
Ecco cosa sarebbe (probabilmente)
accaduto se il regista di Edward Mani di Forbice
avesse disegnato i protagonisti delle storie di supereroi:
Come tutti sapranno, Tim
Burton ha un importante legame con il mondo dei fumetti,
avendo diretto due film su Batman e avendo avuto
in programma per diverso tempo un progetto su Superman con
protagonista Nicolas Cage. Nel 1989, anno di
uscita del primo film con Michael Keaton, l’era
dei cinecomics era ancora lontana e i Marvel Studios non
erano ancora in auge, non erano nemmeno stati fondati e la Warner
Bros, nel suo modo ingenuo ma allo stesso tempo innovativo,
deteneva il primato del cinecomics al cinema.
Anche se molti di loro non li
dimostrano, personaggi dei fumetti quali Captain America o Wonder Woman arrivano quest’anno a
spegnere 75 candeline. Un bel risultato per dei personaggi che
sembrano godere dell’eterna giovinezza. Ma l’eroe Marvel e l’Amazzone DC non sono gli unici protagonisti
delle pagine illustrate a raggiungere quella cifra “all’anagrafe”
nel 2016.
Ecco i personaggi dei
fumetti che compiono 75 anni nel 2016
[nggallery id=2992]
Alcuni di questi personaggi sono
molto famosi, resi anche noti dai relativi adattamenti
cinematografici o televisivi, altri invece sono più ricercati e
certamente meno famosi rispetto a Steve Roger o a Diana Prince.
Quale di questi preferite?
Per i fan dei
fumetti, la promessa di un crossover che possa
mostrare tutti i propri eroi preferiti in una sola tavola è sempre
allettante. Qualche volta però i creatori e gli editori si sono
spinti un po’ oltre, realizzando degli incontri e scontri davvero
bizzarri per quanto, in alcuni casi, di discreto valore artistico e
narrativo.
Tutte le grandi storie si
caratterizzano per la lotta del bene contro il male, questi però
non sono sempre confini definiti e spesso capita che personaggi
cattivi, i villain, riescano a redimenrsi. Anche i fumetti, in
quanto grandi storie, non sono da meno e di seguito vi
presentiamo 8 supervillain diventati eroi:
Quando in un film si racconta una
storia particolarmente amata e conosciuta, si ci trova sempre di
fronte all’inevitabile e temibile confronto con l’originale. È
chiaro che, se una volta il confronto lo si faceva magari con i
grandi romanzi, adesso, nell’era dei cinecomics, sempre più fumetti capisaldi della
cultura pop sono presi a spunto per raccontare le
storie dei supereroi sul grande schermo. Ma si riesce sempre a
rendere giustizia a questi piccoli capolavori di carta inchiostro e
colori?
Ecco 8 grandi storie a fumetti
‘rovinate’ dai film:
[nggallery id=2885]
Chiaramente in molti casi la storia
è stata travisata, approssimata, insomma non trattata con il giusto
peso che invece ha nella continuity dei fumetti stessi da cui è
stata estrapolata. L’esempio è quello di Civil War. Nonostante si
tratti di un film amato e acclamato, la storia, nel mondo dei
fumetti, è molto più pivotale, fondante di una serie di conseguenze
che scuotono alla base l’universo Marvel.
Dopo avervi mostrato gli 8 villain che, nel corso delle loro
storie a fumetti si sono trasformati in eroi, ora è il momento di
parlarvi di quegli 8 eroi, simbolo di giustizia,
che nel tempo sono passati al lato oscuro, per così dire.
Ecco 8 eroi dei fumetti diventati
supervillain:
[nggallery id=2871]
Chiaramente per alcuni personaggi si
tratta di una condizione provvisoria o reversibile, per altri
invece si è avuto il coraggio di andare fino in fondo e di farli
diventare dei veri e proprio villain.
Fullmetal Alchemist
The Final Alchemy arriverà su Netflix
nel giro di pochi giorni. Il servizio di
streaming aggiungerà presto la terza e ultima puntata
dell’adattamento live-action della storia di Edward e Alphonse
Elric. Il film è un sequel
di Fullmetal
Alchemistdel 2017, il primo adattamento
live-action dell’apprezzato manga omonimo. Fullmetal
Alchemist The Final Alchemy arriverà su
Netflix
a partire dalle 3:00 ET/12:00 PT di sabato 24 settembre. Tutte e
tre le puntate sono disponibili per il binge-watching sul servizio
di streaming.
Fullmetal Alchemist
The Final Alchemy vede Ryosuke Yamada riprendere il ruolo
di Edward mentre Atomu Mizuishi doppia Alphonce ancora una
volta.Il cast include Mackenyu Arata nei panni di
Scar, Yuina Kuroshima nei panni di Lan Fan e Keisuke Watanabe nei
panni di Ling Yao. Inoltre, Hiroshi Tachi come
King Bradley, Kōji Yamamoto come Alex Louis Armstrong, Yuki Yamada
come Solf J. Kimblee, Chiaki Kuriyama come Oliver Mira Armstrong,
Seiyō Uchino come Van Hohenheim, Yukie Nakama come Trisha Elric,
Jun Fubuki come Pinako Rockbell e Naohito Fujiki come Yuriy
Rockbell, Kaoru Okunuki come Sarah Rockbell, Kokoro Terada come
Selim Bradley, Long Meng Rou come May Chang e Haruhi Ryо̄ga come
Izumi Curtis.
Fullmetal Alchemist: Final Chapter
– The Avenger Scar è uscito in Giappone il 20 maggio 2022. Presenta
una trama che vede il protagonista Edward Elric affrontare Scar. Il
secondo film, Fullmetal Alchemist: Final Chapter – The Last
Transmutation è stato presentato in anteprima in Giappone il 24
giugno e ha rappresentato la battaglia finale della serie Fullmetal
Alchemist .
Attraverso il
proprio
account Twitter ufficiale The
Anime News Network ha pubblicato le prime attese
immagini dell’adattamento live-action di Fullmetal
Alchemist, celebre serie manga giapponese di 27 volumi
ideata dallo scrittore e illustratore Hiromu Arakawa. Si tratta in
effetti di un primo sguardo – per il momento ancora molto limitato
– al visionario universo che vedremo sul grande schermo
entro dicembre 2017 grazie alla regia
di Fumihiko Sori e alla
distribuzione Warner Bros.
Pictures.
Concepito in origine come un singolo
manga, Fullmetal
Alchemistè stato successivamente
editato grazie a Square
Enixin una vera e propria serie
illustrata che vanta all’attivo un ricchissimo franchise di
successo composto da due serie animate, romanzi, audiolibri e
trasposizioni videoludiche per consolle. Ora finalmente il racconto
di Hiromu Arakawa si prepara a fare il suo
primo grande debutto sul grande schermo in una versione live-action
che tutti attendono con curiosità e trepidazione.
La prima immagine proposta
da The Anime News
Networkriguardo all’adattamento
di Fullmetal
Alchemistmostra il
personaggio di Edward combattere contro una
mastodontica bestia meccanica nel mezzo di una strada, mentre la
seconda mostra nuovamente il personaggio, questa volta in compagnia
del fratello Alphonse, in piedi nel mezzo di una
stazione ferroviaria, indicativamente nell’attimo precedente alla
loro partenza per cercare un modo con cui porre l’anima
di Alphonsein un nuovo
corpo.
Recentemente era già stato proposto
un breve trailer relativo al nuovo live-action
di Fullmetal
Alchemistnel quale
veniva introdotto il racconto dei due
fratelli Edward e Alphonse
Elric, impegnati a trovare un modo di rimediare alle
terribili conseguenze dovute al maldestro e fallito tentativo di
tramutare illegalmente la propria madre con l’intento di
salvarla.
Ricordiamo che il
manga originale di Hiromu Arakawa ha venduto
più di 65 milioni di copie dalla sua prima
raccolta in volumi a partire dal 2005, tanto
da divenire uno dei manga più popolari di tutti i tempi in
Giappone. L’adattamento animato ha inoltre vinto ben
cinque American Anime
Awards nel 2007.
Fullmetal
Alchemistsarà diretto dal regista
giapponese Hiromu
Arakawae avrà nel cast le
star Ryosuke Yamada nel
ruolo di Edward, oltre a Dean
Fujioka nei panni di Roy
Mustang e Tsubasa Honda nelle
vesti di Winry Rockbell. Il film verrà distribuito
in Giappone a partire da dicembre 2017
da Warner Bros. Pictures.
Per quanto possa sembrare azzardato,
sta procedendo il progetto di realizzare un film
su Fullmetal Alchemist, celebre serie manga
giapponese di 27 volumi ideata dallo scrittore e
illustratore Hiromu
Arakawa. Di seguito vi mostriamo
una nuova foto dal film:
Concepito in origine come un singolo
manga, Fullmetal
Alchemistè stato successivamente
editato grazie a Square
Enixin una vera e propria serie
illustrata che vanta all’attivo un ricchissimo franchise di
successo composto da due serie animate, romanzi, audiolibri e
trasposizioni videoludiche per consolle. Ora finalmente il racconto
di Hiromu Arakawa si prepara a fare il suo
primo grande debutto sul grande schermo in una versione live-action
che tutti attendono con curiosità e trepidazione.
Recentemente era già stato proposto
un breve trailer relativo al nuovo live-action
di Fullmetal
Alchemistnel quale veniva
introdotto il racconto dei due
fratelli Edward e Alphonse
Elric, impegnati a trovare un modo di rimediare alle
terribili conseguenze dovute al maldestro e fallito tentativo di
tramutare illegalmente la propria madre con l’intento di
salvarla.
Ricordiamo che il
manga originale di Hiromu Arakawa ha venduto
più di 65 milioni di copie dalla sua prima
raccolta in volumi a partire dal 2005, tanto
da divenire uno dei manga più popolari di tutti i tempi in
Giappone. L’adattamento animato ha inoltre vinto ben
cinque American Anime
Awards nel 2007.
Fullmetal
Alchemistsarà diretto dal regista
giapponese Hiromu
Arakawae avrà nel cast le
star Ryosuke Yamada nel
ruolo di Edward, oltre a Dean
Fujioka nei panni di Roy
Mustang e Tsubasa Honda nelle
vesti di Winry Rockbell. Il film verrà distribuito
in Giappone a partire da dicembre 2017
da Warner Bros. Pictures.
Ecco il nuovo trailer del live
action di Fullmetal Alchemist, film diretto
da Fumihiko Sori (Dragon Age: Dawn of
the Seeker, Pingu-Pongu) basata
sullo shōnen manga creato da Hiromu
Arakawa.
https://www.youtube.com/watch?v=oZhOVnowpAM
Concepito in origine come un singolo
manga, Fullmetal
Alchemistè stato successivamente
editato grazie a Square
Enixin una vera e propria serie
illustrata che vanta all’attivo un ricchissimo franchise di
successo composto da due serie animate, romanzi, audiolibri e
trasposizioni videoludiche per consolle. Ora finalmente il racconto
di Hiromu Arakawa si prepara a fare il suo
primo grande debutto sul grande schermo in una versione live-action
che tutti attendono con curiosità e trepidazione.
Recentemente era già stato proposto
un breve trailer relativo al nuovo live-action
di Fullmetal
Alchemistnel quale veniva
introdotto il racconto dei due
fratelli Edward e Alphonse
Elric, impegnati a trovare un modo di rimediare alle
terribili conseguenze dovute al maldestro e fallito tentativo di
tramutare illegalmente la propria madre con l’intento di
salvarla.
Ricordiamo che il
manga originale di Hiromu Arakawa ha venduto
più di 65 milioni di copie dalla sua prima
raccolta in volumi a partire dal 2005, tanto
da divenire uno dei manga più popolari di tutti i tempi in
Giappone. L’adattamento animato ha inoltre vinto ben
cinque American Anime
Awards nel 2007.
Fullmetal
Alchemistsarà diretto dal regista
giapponese Hiromu
Arakawae avrà nel cast le
star Ryosuke Yamada nel
ruolo di Edward, oltre a Dean
Fujioka nei panni di Roy
Mustang e Tsubasa Honda nelle
vesti di Winry Rockbell. Il film verrà distribuito
in Giappone a partire da dicembre 2017
da Warner Bros. Pictures.
Warner Bros ha diffuso il
nuovo trailer del live action di Fullmetal
Alchemist, film diretto da Fumihiko
Sori (Dragon Age: Dawn of the
Seeker, Pingu-Pongu) basata sullo shōnen
manga creato da Hiromu Arakawa.
Concepito in origine come un singolo
manga, Fullmetal
Alchemistè stato successivamente
editato grazie a Square
Enix in una vera e propria
serie illustrata che vanta all’attivo un ricchissimo franchise di
successo composto da due serie animate, romanzi, audiolibri e
trasposizioni videoludiche per consolle. Ora finalmente il racconto
di Hiromu Arakawa si prepara a fare il
suo primo grande debutto sul grande schermo in una versione
live-action che tutti attendono con curiosità e
trepidazione.
Recentemente era già stato proposto
un breve trailer relativo al nuovo live-action
di Fullmetal
Alchemistnel quale veniva
introdotto il racconto dei due
fratelli Edward e Alphonse
Elric, impegnati a trovare un modo di rimediare alle
terribili conseguenze dovute al maldestro e fallito tentativo di
tramutare illegalmente la propria madre con l’intento di
salvarla.
Ricordiamo che il
manga originale di Hiromu Arakawa ha
venduto più di 65 milioni di copie dalla
sua prima raccolta in volumi a partire
dal 2005, tanto da divenire uno dei
manga più popolari di tutti i tempi in Giappone. L’adattamento
animato ha inoltre vinto ben cinque American Anime
Awards nel 2007.
Fullmetal
Alchemistsarà diretto dal regista
giapponese Hiromu
Arakawae avrà nel cast le
star Ryosuke Yamada nel
ruolo di Edward, oltre a Dean
Fujioka nei panni di Roy
Mustang e Tsubasa
Honda nelle vesti di Winry
Rockbell. Il film verrà distribuito in Giappone a partire
da dicembre 2017 da Warner
Bros. Pictures.
Guarda il Full Trailer di Zero Dark Thirty, il nuovo film del Premio
Oscar Kathryn Bigelow, il filmato è l’ultimo contributo che
uscirà per promuovere la pellicola che ieri
Guarda il Full Trailer Ufficiali in
italiano del film
Die Hard – Un buongiorno per morire con
protagonisti Bruce Willis, Jai Courtney, Mary
Elizabeth Winstead, Patrick Stewart per la regia
di John Moore.
Per ulteriori info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda:
Die Hard – Un buongiorno per morire Il film
arriverà nelle sale il 14 Febbraio 2012.
La Paramount Pictures ha pubblicato
via Twitter l’atteso full trailer di Super 8, il nuovo film
fantascientifico di J.J. Abrams prodotto assieme a Steven Spielberg.
Arriva dal canele
youtube della Paramount il Full trailer di Jack Reacher – La
Prova Decisiva con Tom
Cruise. La pellicola è diretta da Christopher
McQuarrie
E’ finalmente uscito il trailer
definitivo di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1.
Come anticipato dalle immagini uscite nelle ultime ore, questa
anteprima non risparmia gli spoiler, sia sulla trama e sia sulle
ambientazioni e i personaggi di questo attesissimo settimo episodio
della saga di Harry
Potter.
Nella
parte 1, Harry, Ron e Hermione iniziano la loro pericolosa
missione per scoprire e distruggere il segreto dell’immortalità di
Voldemort, gli Horcrux. Dal canto loro, senza la guida degli
insegnanti o la protezione del professor Silente, i tre amici
devono più che mai fare affidamento l’uno sull’altro. Ma le Forze
Oscure mettono a rischio la loro amicizia. Nel frattempo il mondo
dei maghi è diventato un posto pericoloso per tutti i nemici del
Signore Oscuro. La guerra a lungo temuta è iniziata e i Mangiamorte
di
Voldemort hanno preso il controllo del Ministero della Magia e
perfino di Hogwarts, terrorizzando e arrestando chiunque si
opponga. Ma sono ancora alla ricerca della persona più importante,
Harry Potter, che devono portare a Voldemort…vivo.
L’unica speranza di Harry è trovare
l’Horcrux
prima che Voldemort trovi lui. Ma presto scopre l’esistenza di una
leggenda, la leggenda dei Doni della Morte. E se la leggenda si
rivelerà veritiera, potrebbe significare che Voldemort otterrà il
potere supremo che desidera. Non conta molto che Harry sappia che
il suo futuro è già stato deciso dal suo passato, quando è
diventato “il bambino che ha vissuto”. Non è più un bambino ora ed
è sempre più concentrato nell’assolvere il dovere per cui si
prepara fin dal primo giorno in cui ha messo piede a Hogwarts: lo
scontro finale con Voldemort. “Harry
Potter e i Doni della Morte – Parte 1” è diretto
da David Yates, regista anche di “Harry
Potter e l’Ordine della Fenice” e “Harry
Potter e il principe mezzosangue“.
La Fox ha diffuso il nuovo full trailer internazionale
delle Cronache di Narnia: Il Viaggio del Veliero, atteso terzo
episodio della saga fantasy riconvertito in 3D.
Per Alberto
Barbera, direttore della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,
Full Time – Al cento per cento è il ”film rivelazione
dell’anno”. Il lungometraggio diretto da Eric
Gravel e con protagonista Laure Calamy è un ritratto realistico della
società francese odierna: mostra la vita quotidiana, tutt’altro che
semplice, di una madre single che vive in periferia e non guadagna
abbastanza.
La trama di Full Time
Julie è divorziata, ha due
figli e vive nella periferie parigina. Lavora come governante in un
hotel a cinque stelle di Parigi: ogni giorno si sveglia all’alba,
prepara i suoi bambini, li consegna alla baby sitter e prende il
treno per la città. Julie è laureata, lavorava nell’ambito
della ricerca sociale ma, dopo essere stata licenziata, non ha
trovato nulla di meglio del lavoro nell’hotel. Un po’ per necessità
– l’ex-marito non contribuisce con gli alimenti come dovrebbe, un
po’ per ambizione, Julie continua a fare colloqui per
tornare a lavorare nel suo settore.
Riesce finalmente ad ottenere un
appuntamento per ”il lavoro perfetto”, ma il tempismo non sembra
aiutarla. Nella stessa settimana, Julie deve fronteggiare
il colloquio per il nuovo impiego, gli scioperi e le manifestazioni
che bloccano la circolazione a Parigi, il capo del personale
dell’hotel che la mette sotto pressione, il compleanno del figlio e
le lamentele dell’anziana baby-sitter. Riuscirà la protagonista a
gestire tutto o verrà sopraffatta?
Una vita ”Full Time”
Il titolo di Full
Time parla da sé: Julie non solo ha un
impiego a tempo pieno, ma vive ogni attimo della sua vita come un
lavoro, un dovere dopo l’altro. Come uno schema, si sveglia, veste
i figli, prende il treno, lavora, mangia, lavora, riprende il
treno, lava e mette a letto i figli. E di nuovo da capo. L’unico
attimo di pace potrebbe essere il bagno a fine giornata, ma il
boiler dell’acqua calda rotto e i capricci dei bambini guastano
anche questo momento.
Il regista sceglie di raccontare la
vita di questa mamma single senza troppi fronzoli: fa una
ricostruzione quasi documentaristica della settimana di
Julie, giorno dopo giorno. Non si vedono in Full
Time scene melodrammatiche, scene finte ”da film”. Non ci
sono commenti o narrazioni che esagerano le situazioni vissute
dalla protagonista. Tutto è estremamente reale e per questo
d’effetto.
Un racconto ansiogeno per il suo
realismo
Full Time è un
crescendo di tensione, un climax che, scena dopo scena, problema
dopo problema, arriva al suo culmine poco prima della fine. Per
come è costruito, il film genera un senso di angoscia tangibile.
Guardando il lungometraggio ci si immerge in una storia che
potrebbe essere vera. Quello di Full Time è un
mondo che barcolla e perde pezzi su tutti i fronti: la vita
privata, la società attorno, il lavoro, la comunità, tutto arranca
e niente sembra stabile.
In tutto ciò, Julie è sola:
non ha il sostegno dell’ex-marito, la baby-sitter la mette alle
strette, le colleghe sono spietate e in mezzo ci si mettono anche
gli scioperi. È impossibile non empatizzare con lei e non
immedesimarsi. L’ansia arriva addirittura a far temere il peggio:
lo spettatore diventa più coinvolto – e più pessimista – della
protagonista. Il lavoro dell’attrice contribuisce all’ottima resa
del film: Laure Calamy è un volto di pietra,
paralizzato dalle preoccupazioni. Si percepisce la tensione sotto
la maschera di una madre, una collega, un’amica che cerca di andare
avanti senza dare a vedere le sue angosce.
Non a caso, Calamy
è un attrice coinvolta nei temi sociali. Ha già recitato in film e
serie che criticano il mondo dei lavoro: tra tutti ricordiamo lo
show francese Chiami il mio agente!, serie sulla
professione dell’attore.
Inoltre, Calamy è membro del Collettivo
50/50, organizzazione che ha l’obiettivo di promuovere la parità
tra donne e uomini nel settore cinematografico e televisivo.
Un film già premiato dalla
critica
Full Time è già
stato amato dai critici: presentato a Venezia, ha vinto il Premio Orizzonti Miglior Attrice (Laure
Calamy) e il Premio Orizzonti Miglior Regia
(Eric Gravel). Originale, documentaristico e
abilmente costruito a livello di suspence, speriamo che il film
possa conquistare anche il pubblico in sala.
Disney+ ha diffuso il trailer
ufficiale dell’attesissima serie originale Full Monty –
la serie. Dai creatori dell’iconico film vincitore
del premio BAFTA, questa nuova serie in otto episodi debutterà in
Italia il 5 luglio in esclusiva sulla piattaforma streaming.
Il trailer introduce anche la stella nascente Talitha Wing
(Wolfe, Alex Rider), che interpreterà la figlia
adolescente di Gaz, Destiny Schofield.
Full Monty – la serie, la trama e il
cast
Ambientata venticinque anni dopo il
film originale britannico di successo, Full Monty – la
serie seguirà lo stesso gruppo di fratelli mentre vivono la
loro vita nella città post-industriale di Sheffield e si
destreggiano nei sempre più fatiscenti settori della sanità,
dell’istruzione e dell’impiego. La serie comedy-drama racconterà
cos’è successo ai membri del gruppo dopo che si sono rimessi la
divisa, esplorando i loro momenti più brillanti, più folli e più
disperati. Inoltre, metterà in luce come il mondo esilarante di
questi eroi della classe operaia, che risiedono ancora a Sheffield,
sia cambiato nel corso dei decenni.
Simon Beaufoy, lo sceneggiatore del film originale e vincitore
dell’Academy Award, ritorna insieme alla co-sceneggiatrice Alice
Nutter (Accused), mentre Uberto Pasolini (Nowhere
Special) torna come produttore esecutivo.
Il trailer vede il cast principale riprendere i ruoli più amati
dai fan, a partire da Robert Carlyle (Trainspotting,
C’era una volta) nei panni di Gaz, Mark Addy (II Trono
di Spade, Il destino di un cavaliere) come Dave,
Lesley Sharp (Before We Die, Scott and Bailey)
nel ruolo di Jean, Hugo Speer (Britannia, Tenebre e
ossa) in quello di Guy, Paul Barber (The Dumping
Ground, Gloves Off) come Horse, Steve Huison (The
Royle Family, Paul, Mick e gli altri) nel ruolo di
Lomper, Wim Snape (The Beaker Girls, Gentleman Jack –
Nessuna mi ha mai detto di no) in quello di Nathan e Tom
Wilkinson (Batman Begins, Michael Clayton) che
interpreta Gerald.
Tra gli altri nuovi membri del cast che si uniscono al gruppo ci
sono Paul Clayton (The Crown, The
Split) nel ruolo di Dennis, il marito di Lomper. Miles Jupp
(A Very British Scandal) che interpreta Darren, l’appena
divorziato agente immobiliare che si rivolge ai Monty per avere
consigli su come affrontare la vita adulta. Sophie Stanton è invece
Hetty, una collega e amica di Jean, e Phillip Rhys Chaudhary si
aggiunge come vicepreside della scuola nei panni di Dilip. I nuovi
arrivati Dominic Sharkey e Natalie Davies interpretano
rispettivamente i compagni di Destiny, Cal e Tabani, insieme ad
Arnold Oceng, nei panni di un talentuoso artista di graffiti. Aiden
Cook è il dodicenne “Twiglet”, mentre Tupele Dorgu (Alma’s Not
Normal) interpreta Yaz, la madre di Destiny.
Simon Lewis è il produttore della serie, mente Lee Mason,
Director, Scripted, è produttore esecutivo per Disney+. La serie originale è stata
sviluppata da Searchlight Pictures e FX. Full Monty – Squattrinati organizzati, il film originale
del 1997 vincitore del premio BAFTA, è disponibile in streaming su
Disney+ in Italia.
“Full Metal
Jacket“, la memorabile opera di Stanley
Kubrick sugli orrori della guerra, dall’8 ottobre
arriva per la prima volta in 4K UHD, con una
special edition contenente un esclusivo album
fotografico di 32 pagine, le art cover dei personaggi, una lettera
di Stanley Kubrick, oltre alla replica della locandina
originale.
La splendida epopea di guerra
diretta da Stanley Kubrick colpisce ancora più forte nella piena
risoluzione del 4K. Matthew Modine, Vincent D’Onofrio e R. Lee
Ermey – nei panni dell’infernale sergente addestratore – sono le
star assolute di questo avvincente racconto sulle reclute del corpo
dei Marines spedite al fronte in Vietnam. Passando dalla cruda
brutalità dell’addestramento militare agli effetti disumanizzanti
del campo di battaglia, Full Metal Jacket unisce abilmente sequenze
di azione e un graffiante humor nero.
Tra i contenuti extra del film il
commento di Adam Baldwin, Vincent D’Onofrio e R.Lee Ermey e del
critico/sceneggiatore Jay Cocks, oltre alla featurette ‘Full Metal
Jacket: tra il bene e il male’. Disponibile in 4K UHD su Amazon.it
Sempre a partire dall’8
ottobre, sarà disponibile per la prima volta in 4K
UHD anche “300”, il film ispirato
all’epica graphic novel di Frank Miller, e “007 James
Bond Collection”, l’elegante cofanetto da
collezione con tutti i 24 film (in DVD e Blu-Ray) dedicati
all’agente segreto per eccellenza, da “Agente 007 – Licenza di
uccidere” fino a “Spectre”.
Non è finita qui, dal 29
ottobre in arrivo, sempre per la prima volta in 4K
UHD, anche “Beetlejuice – Spiritello
Porcello”, il film di Tim Burton con Michael Keaton e Alec
Baldwin, vincitore del Premio Oscar al Miglior Trucco.
In 4K UHD dall’8
ottobre
“300”, il
film di Zack Snyder ispirato all’epica graphic novel di Frank
Miller, arriva per la prima volta in 4K UHD a partire
dall’8 ottobre.
L’epica graphic novel di Frank
Miller (Sin City) pervade lo schermo con sangue, lampi, tuoni e
timore reverenziale nel suo intenso stile visivo fedelmente
ricreato con la sapiente miscela di live-action e animazione in
computer grafica. Nel raccontare l’antica battaglia delle
Termopili, descrive lo scontro titanico nel quale re Leonida
(Gerard Butler) e 300 spartani combatterono fino alla morte contro
Serse (Rodrigo Santoro) e il suo imponente esercito persiano.
“Beetlejuice – Spiritello
Porcello”, il film di Tim Burton con Michael Keaton e Alec
Baldwin, vincitore del Premio Oscar al Miglior Trucco, arriva
per la prima volta in 4K UHD dal 29 ottobre.
Cosa può fare una coppia di fantasmi
yuppie (Geena Davis e Alec Baldwin) quando la loro pittoresca casa
del New England viene invasa da newyorkesi alla moda? Assumere un
“bio-esorcista” freelance per spaventare gli intrusi, ovviamente!
Con la regia di Tim Burton, “il Beetlejuice di Michael Keaton è uno
dei più grandi cattivoni mai visti scatenarsi in un film di
fantasmi” (The Village Voice).
“007 James Bond
Collection”, l’elegante cofanetto da collezione
con tutti i 24 film in DVD e Blu-Ray dedicati all’agente
segreto per eccellenza, da “Agente 007 – Licenza di
uccidere” fino a “Spectre”, in arrivo dall’8
ottobre.
In Full Metal
Jacket, la narrazione finale e il canto della Marcia di
Topolino che l’accompagna possono sembrare alquanto imperscrutabili
senza un ulteriore contesto. Il film, come noto, è il penultimo
nella carriera di Stanley Kubrick –
seguito solo da Eyes
Wide Shut – e arrivo a ormai metà del ciclo di
film sulla guerra del Vietnam. Sebbene dopo Full Metal
Jacket siano usciti altri film su quel conflitto, come
Nato il quattro luglio e Hamburger Hill, il
contributo di Kubrick al sottogenere dei film sul Vietnam arrivò
dopo che Platoon e Apocalypse Now avevano già offerto ritratti
cinematografici definitivi, anche se molto diversi, dell’invasione.
Nonostante ciò, Full Metal Jacket fu un successo
di critica.
Il film di Kubrick sul Vietnam era
incentrato su giovani reclute che completavano un estenuante campo
di addestramento prima di partire per la battaglia. Per molti
versi, Full Metal Jacket fu l’anti-Top
Gun, poiché il film dissimulava sistematicamente
l’immagine romantica dell’addestramento militare vista nel
blockbuster dell’anno precedente. Le scene del campo di
addestramento erano una dura e intensa prova di resistenza, mentre
gli spettatori osservavano un istruttore spietato e compagni di
recluta poco attenti che torturavano psicologicamente Pyle, un
nuovo arrivato.
Dopo che questa disavventura si
conclude con una battuta da commedia nera, la seconda parte di
Full Metal Jacket ci porta in Vietnam. Lì la
storia si fa ancora più cupa, quando lo squadrone viene eliminato
uno alla volta da un cecchino metodico. In quello che potrebbe
sembrare un finale apparentemente semplice e “inconcludente”,
Kubrick inserisce in realtà una serie di elementi che – se ben
interpretati – lo rendono particolarmente straziante e
restituiscono tutta l’insensatezza e la brutalità di un conflitto
che è in realtà sempre uguale a sé stesso ogni volta che si
ripresenta.
Perché la squadra canta “La marcia
di Topolino” alla fine di Full Metal Jacket
Nelle scene finali di Full
Metal Jacket, la maggior parte dei protagonisti del film
viene rapidamente uccisa da un cecchino invisibile. Alla fine, le
reclute sopravvissute rintracciano il loro aggressore solo per
scoprire che si tratta di una bambina. In uno dei finali di
film di guerra più strazianti di tutti i tempi, il soldato
Joker, antieroe vagamente benintenzionato, spara alla bambina
mentre lei muore dissanguata. Persino il suo compagno sociopatico
Animal Mother trova scioccante l’insensibilità della sua decisione,
ma è il momento successivo che risalta agli occhi di molti
spettatori. Mentre i soldati se ne vanno, iniziano a cantare
all’unisono la Marcia di Topolino.
L’accostamento ironico tra l’estrema
violenza della scena precedente e questa canzone stranamente carina
è evidente, ma c’è un significato più profondo in questo momento.
Melodie giocose come queste venivano cantate dai soldati in Vietnam
e altrove per una serie di motivi, tra cui la nostalgia
dell’infanzia dopo il trauma subito e il desiderio di tornare a uno
stato mentale più innocente. Mentre la versione di Platoon
del Vietnam comprendeva una tragedia più lirica e una violenza più
spettacolare, c’è una banalità infantile nelle uccisioni di
Full Metal Jacket che viene sottolineata da questo
momento. Sebbene siano assassini, la maggior parte dei membri della
squadra ha solo pochi anni in più dei loro giovani aggressori.
I soldati americani che hanno
combattuto in Vietnam avrebbero avuto l’età giusta per essere
cresciuti con la Marcia di Topolino come un brano preferito
dell’infanzia, quindi ha senso che ne ricordino collettivamente il
testo. Anche la canzone è tecnicamente una marcia, anche se nello
spettacolo era più una marcia da parata. In questo senso, Topolino
è un simbolo della cultura americana e della rapida invasione del
Vietnam da parte del capitalismo. Anche il romanzo da cui è tratto
Full Metal Jacket, The Short-Timers,
includeva questo canto, anche se non nelle scene finali.
Il significato della battuta finale
di Joker sull’essere vivi in un mondo di merda
Il futuro cattivo di Stranger ThingsMatthew Modine ha iniziato una carriera di
interpretazioni di figure moralmente ambigue con la sua
interpretazione di Joker, e le motivazioni del personaggio non sono
mai state così chiare come nella narrazione finale di Full
Metal Jacket. Quando Joker dice di trovarsi in un mondo di
merda, uno spettatore ottimista potrebbe pensare che sia contento
di essere almeno vivo nonostante tutti i suoi guai. Tuttavia, la
maggior parte degli eventi del film indicherebbe l’interpretazione
opposta. Considerato tutto ciò che subisce in Full Metal
Jacket, è più probabile che Joker stia dicendo che
tecnicamente è vivo, ma che si tratta di una vittoria di Pirro
perché vive in un mondo di merda.
Le immagini del film fanno sembrare
le città bruciate del Vietnam un inferno, grazie ai muri di fumo e
fuoco di queste scene finali. In questo modo, Joker può essere
considerato più sfortunato dei morti, poiché è vivo ma deve
continuare a vivere in un mondo terribile, soffrendo per il trauma
della sua esperienza in Vietnam. Questa frase richiama ironicamente
quella pronunciata da Pyle prima di togliersi la vita, affermando
che lo fa perché anche lui si trova in un mondo di merda. A
differenza di Pyle e degli eroi dei successivi film sul Vietnam,
Joker non può però sfuggire al suo destino attraverso la morte.
Come Matthew Modine ha cambiato il
finale di Full Metal Jacket
Secondo l’intervista di IGN a Modine, l’inceppamento
dell’MI6 di Joker nel momento in cui prende la mira sul cecchino e
il fatto che il suo personaggio non muoia sono idee che l’attore ha
sottoposto a Kubrick. L’inceppamento del fucile nella scena
culminante è stata una scelta perfetta perché questo accadeva
spesso nella vita reale, dato che gli MI6 erano notoriamente
inaffidabili. Il momento, inoltre, riecheggiava ironicamente l’uso
del fucile come simbolo fallico nella prima parte del film. Dopo
che a Joker è stato detto che era inutile senza il suo fucile,
l’arma si è inceppata nel momento in cui è stato finalmente
chiamato a compiere il suo dovere. Nel frattempo, la mancata morte
di Joker ha permesso al film di dimostrare che anche i
sopravvissuti sono rimasti con cicatrici psicologiche profondamente
dannose.
Affermatosi come uno dei più celebri
film di guerra della storia del cinema, Full Metal
Jacket è oggi un vero e proprio cult, capace come
pochi di dar vita agli orrori del conflitto in Vietnam e dei traumi
che i soldati sperimentarono su sé stessi. Diretto da Stanley
Kubrick, uno dei più leggendari registi della settima
arte, ancora oggi il film non manca di sconvolgere spettatori da
ogni dove.
Ecco dieci cose che non sai
di Full Metal Jacket.
Full Metal Jacket: la trama del
film
1. È un completo racconto di
guerra. Il film di Kubrick si divide
in due grandi blocchi narrativi. Nel primo, si assiste al duro
allenamento a cui i soldati vengono sottoposti da sergente Hartman,
il quale senza mostrare alcuna compassione li spinge a diventare
veri e propri strumenti di guerra. Nel secondo, invece, si assiste
sul campo al conflitto in Vietnam vero e proprio, dove il soldato
Joker potrà assistere agli effetti di questo sui suoi compagni.
2. È la trasposizione di un
noto romanzo.Kubrick trasse
l’idea per il film dopo aver letto il romanzo Nato per
uccidere, pubblicato nel 1979 da Gustav
Hasford. Nel libro, parzialmente autobiografico, questi
narra la propria esperienza in Vietnam. Nell’adattarlo in film,
Kubrick
rimase particolarmente fedele ad alcune scene, modificandone
profondamente altre che, a suo dire, lo allontanavano dal cuore
della storia.
Full Metal Jacket è in
streaming
3. È possibile trovare
online il film. Per chi desidera rivedere, o vedere per la
prima volta, il film di Kubrick, è possibile avvalersi della sua
presenza su alcune delle principali piattaforme streaming in rete.
Tra queste vi sono Google Play, Apple iTunes e
Prime Video, dove sarà possibile
noleggiare singolarmente il film e vederlo entro un tempo
prestabilito.
Full Metal Jacket: la colonna
sonora del film
4. Il film è composto di
celebri brani. Attento ad ogni dettaglio delle proprie
pellicole, il regista ha personalmente curato la scelta dei brani
facenti parte della colonna sonora. Tra questi si annoverano
Full Metal Jacket, di Abigail Mead, Hello
Vietnam, di Johnnie Wright, Chapel of Love, dei The
Dixie Cups, I Like It Like That, di Chris Kenner,
These Boots Are Made for Walkin’, di Nancy
Sinatra, e Surfin’ Bird, di The Trashmen.
5. I soldati cantano una
nota canzone. Ad essere divenuta particolarmente celebre,
anche per via della scena in sé, è tuttavia la Marcia di
Topolino, canzone presente in The Mickey Mouse Club.
I soldati la cantano alla fine del film, quando rientrano alla base
circondati dalle rovine in fiamme causate dal conflitto. Questo
contrasto tra immagini e musica da al finale un sapore decisamente
surreale e lugubre.
Full Metal Jacket: il cast del
film
6. Quello del sergente
Hartman è diventato il personaggio più noto del film.
Chiamato sul set come consulente militare, il caratterista Ronald Lee
Ermey chiese a Kubrick di assegnargli il ruolo di
Hartman, poiché secondo lui gli attori che impersonavano i soldati
avevano bisogno di qualcuno che li facesse rigare dritto.
Inizialmente, il regista declinò la cosa, ma quando Ermey gli
ordinò di alzarsi in piedi quando parlava con lui, fu certo che
fosse la persona giusta per la parte.
7. Ermey non ha mai
familiarizzato con gli altri attori. Per mantenere un
netto distacco tra il suo personaggio e quello degli altri presenti
nel film, Ermey non ha mai avuto rapporti civili con gli altri
attori, neanche durante le pause. Ciò ha decisamente contribuito a
generare un forte timore nei suoi confronti, riportato poi anche al
momento delle riprese.
8. Vincent D’Onofrio ha
stabilito un record. Per ricoprire il ruolo del soldato
soprannominato Palla di Lardo, l’attore Vincent
D’Onofrio ha dovuto guadagnare circa 30 chili. Ciò lo ha
portato ad infrangere il precedente record detenuto da Robert De
Niro, che per Toro Scatenato di
Martin Scorsese aveva raggiunto i 27. Per raggiungere
tale risultato gli ci sono voluti circa sette mesi, e in seguito
gliene sono serviti nove per perdere il peso in più.
9. Matthew Modine stava per
essere coinvolto in uno scontro corpo a corpo. Per il
ruolo del soldato Joker, protagonista del film, si propose
inizialmente l’attore Val Kimer, il quale però non
venne scelto. Questi si presentò allora da Matthew
Modine, convinto che fosse stato lui a rubargli il ruolo,
e sfidandolo a fare a botte seduta stante. Modine, tuttavia, ancora
non sapeva di aver ottenuto il ruolo, e riuscì a convincere Kimer a
non venire alle mani.
Full Metal Jacket: le frasi
migliori del film
10. È ricco di battute
divenute iconiche. Ad oggi, uno dei motivi per il quale il
film viene più ricordato sono le battute presenti nel film. In
particolare, quelle che vedono coinvolto il sergente Hartman sono
divenute parte della cultura popolare, citate più e più volte in
contesti sempre diversi. Ecco alcune delle frasi migliori:
– “Sei proprio tu, John Wayne? E
io chi sarei?” (Soldato Joker)
– “Però, senti senti, abbiamo
tra noi un attore comico, il “Soldato Joker”! Io ammiro la
sincerità; sì sì tu mi piaci, vieni a casa e ti faccio scopare mia
sorella! Brutto sacco di merda! Io ti metto sotto! Ti farò un culo
così! Qui tu non riderai! Tu non piangerai! Qui si riga dritto e
basta! Ti faccio vedere io! Alzati in piedi tirati su, datti subito
una regolata amico mio se no io ti svito il cranio e ti cago in
gola!” (Sergente Hartman)
– “Dato che sono un duro non mi
aspetto di piacervi, ma più mi odierete, più imparerete. Io sono un
duro però sono giusto: qui non si fanno distinzioni razziali, qui
si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani! Qui
vige l’eguaglianza: non conta un c. nessuno, i miei ordini sono di
scremare tutti quelli che non hanno le palle necessarie per servire
nel mio beneamato corpo! Capito bene, luridissimi vermi?!”
(Sergente Hartman)
– “Non mi piace il nome
Lawrence, solo finocchi e marinai si chiamano Lawrence! D’ora in
poi tu sarai “Palla di Lardo”!” (Sergente Hartman)
Max ha diffuso il primo
trailer di Full Circle, l’attesa serie limitata
di Steven Soderbergh, che debutterà
quest’estate negli USA su MAX e in Italia presumibilmente su SKY e
NOW. “Un’indagine su un rapimento fallito svela segreti di lunga
data che collegano più personaggi e culture nell’odierna New York
City”, recita la sinossi ufficiale.
Quando esce Full Circle su Max?
L’ultimo progetto del leggendario
regista sta arrivando su Max,
conWarner Bros. Discovery
che fissa la data di uscita di Full Circle per il 13 luglio 2023.
La serie di sei episodi continuerà con due episodi settimanali fino
al finale il 27 luglio 2023. Full Circle
presenta un cast stellare, tra cuiZazie
Beetz,
Claire Danes, Jim Gaffigan, Jharrel Jerome,
Timothy Olyphant, CCH Pounder, Phaldut Sharma, Adia, Sheyi
Cole, Gerald Jones, Suzanne Savoy, Ethan Stoddard, Lucian Zanes e
Dennis Quaid. Guarda il trailer di Full
Circle qui sotto:
La serie è diretta da
Soderbergh da una storia scritta da Ed
Solomon. Full Circle è l’ultimo di una collaborazione tra
Soderbergh e HBO, con il leggendario regista che ha realizzato il
thriller del 2022 Kimi per HBO Max nel 2022. Più
recentemente, Soderbergh ha anche diretto la commedia drammatica
del 2023 Magic Mike – The Last Dance.
Un piccolo racconto per suoni e
immagini che ha come protagonisti i carbonai calabresi e il loro
mestiere ancestrale, che continua a resistere ancora oggi sul
territorio calabrese. Fuliggine è il nuovo
cortometraggio del regista Domenico Pisani,
prodotto da Reboto Production con il sostegno
della Calabria Film Commission, che sarà
presentato in anteprima in concorso al Catania Film
Fest, nella sezione competitiva dedicata ai corti
italiani, in programma dal 12 al 19 novembre prossimi.
Un lavoro interamente girato a
Serra San Bruno, un ritorno alle radici nel paese d’origine del
regista, che si divide tra Roma e la Calabria portando avanti una
nuovaImposta
immagine in evidenza piccola casa di produzione indipendente,
giovane e dinamica, con l’ambizione di valorizzare il territorio in
un processo di crescita artistica e professionale. Un suo progetto,
“A homogeneous whole”, nel 2019 ha vinto il festival europeo “Proud
of Our Heritage, Open to the World”, organizzato dalla Delegazione
italiana presso il Consiglio d’Europa, e proiettato al cinema
Odyssèe di Strasburgo. Nel 2020 il cortometraggio “Le vite
possibili”, dopo aver partecipato a numerosi festival, è stato
inserito nel canale Shorts Tv di Amazon Prime Video e successivamente acquistato
da Rai Cinema.
Ora con Fuliggine
– interpretato da Domenico Maiolo, Carmelo Giordano e Anna Maria De
Luca – il regista sarà in concorso al Catania Film
Festival, un prestigioso luogo di incontro e confronto per
il “nuovo” cinema Europeo, che si avvale di una direzione e di un
comitato scientifico di assoluto rilievo.
Un rapporto conflittuale tra padre
e figlio e la mancanza come sentimento e condizione universale
rappresentano il fulcro della storia che il regista aveva in mente
già da tempo: “Questo lavoro vuole anche far riflettere sulle
condizioni di chi, nelle Serre calabresi, porta avanti ancora oggi
un lavoro duro, che non conosce orari né intemperie, vivendo quasi
in funzione della produzione di carbone”, commenta Pisani.
“E’ la storia degli “ultimi”, della gente umile ai margini
della società, sempre sporca di fuliggine. Una premessa per
parlare, inoltre, di precarietà lavorativa, tema purtroppo ancora
attuale, ma che in quel particolare contesto, con l’avvento di
nuovi macchinari e delle industrie, comporterebbe l’annientamento
di una tradizione millenaria”.
Il corto è risultato vincitore del
bando “Produzioni audiovisive 2022” promosso dalla Calabria Film
Commission: “Un lavoro che racconta un universo sociale,
paesaggistico e culturale della Calabria proiettata verso la
modernità, ma che sa guardare verso le sue radici e le sue
storie”, commenta il Commissario straordinario di CFC,
Anton Giulio Grande. “Questo il senso del
cortometraggio Fuliggine che il giovane autore calabrese Domenico
Pisani ha costruito con eleganza e caparbia, con un cast scelto con
cura e che ben rappresenta i nostri territori artistici. Un modo
per rafforzare un metodo anche per il futuro di Pisani e del suo
team”.
Fukushima,
il cui titolo originale è Fukushima 50, è un dramma
storico del 2020 nel quale si ripercorrono i momenti successivi
alla terribile tragedia di Fukoshima del 2011, quando la centrale
nucleare fu colpita e inondata da uno tsunami, subendo danni
gravissimi e potenzialmente letali per migliaia di persone. A
dirigere la pellicola è Setsurō Wakamatsu,
regista conosciuto soprattutto in patria, che realizza con questo
film non solo una resoconto di quanto avvenuto, ma anche un elogio
degli eroi che salvarano quella rischiosissima situazione anche
sacrificando la propria vita.
Il film è basato sul saggio di
Ryusho Kadota, On the Brink: The Inside Story
of Fukushima Daiichi, ed è il primo film giapponese a
rappresentare il disastro nel dettaglio, concentrando la narrazione
sul gruppo di operai che riuscì a far fronte ad un incidente di
dimensioni epocali. A cavallo fra disaster movie e dramma storico,
il film ripercorre dunque la storia di quella tragedia, richiamando
alla mente un titolo simile realizzato negli ultimi anni, ovvero
Chernobyl, la miniserie di HBO andata in onda nel
2019.
Come in quel caso, anche qui si
offre una riflessione sui pericoli di tali impianti, ma ancor di
più sui pericoli delle menzogne. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a
Fukushima. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Fukushima
Quando un terremoto di magnitudo 9.0
colpisce l’Oceano Pacifico vicino al Giappone, si genere un enorme
tsunami che va a colpire la centrale nucleare di Fukushima
Dai-ichi. Un responsabile dell’impianto si trova allora a
dover rischiare tutto e rimanere sul luogo per gestire il disastro
causato dalla perdita del reattore, ormai compromesso. Mentre
l’esercito giapponese entra in azione e anche gli americani si
presentano per gestire la situazione, i dipendenti dell’impianto
continuano a lottare nella speranza di uscire vivi da quella
situazione e scongiurare un disastro di enormi proporzioni.
A recitare nel film si ritrova
Ken Watanabe
nel ruolo di Masao Yoshida, il sovrintendente della centrale
nucleare di Fukushima Daiichi durante il disastro. Watanabe è un
attore molto conosciuto anche a Hollywood, avendo partecipato a
blockbuster come L’ultimo
samurai,Batman Begins e Godzilla.
Al momento del terremoto del 2011, l’attore si prodigò per
raccogliere fondi per le vittime della zona Tohoku e della centrale
nucleare di Fukushima, esibendosi e facendo apparizioni pubbliche
insieme ad altri suoi colleghi.
Recitano poi nel film Koichi
Sato nel ruolo di Toshio Izaki, il supervisore del turno
della centrale, Riho Yoshioka nel ruolo di Haruka
Izaki, Hidetaka Yoshioka (Godzilla
Minus One) nel ruolo di Takumi Maeda, Narumi
Yasuda (Under
the Open Sky) in quello di Mari Asano e Shirō
Sano nel ruolo del Primo Ministro del Giappone. Completano
il cast Mitsuru Hirata nel ruolo di Shigeru
Hirayama, Yuri Nakamura in quello di Kana
Maeda, Masane Tsukayama in quello di Keizo
Izaki e Yasuyuki Maekawa in quello di Hideo
Henmi.
La storia vera dietro il film Fukushima
Il film ripercorre gli eventi
avvenuti in Giappone a partire dalle 14:46 dell’11 marzo 2011,
quando si è verificato il più grande terremoto della storia del
Giappone, con una magnitudo di 9,1 e un’intensità sismica massima
di 7. Un enorme tsunami ha poi colpito la centrale nucleare di
Fukushima Daiichi e un reattore nucleare ha perso tutta l’energia a
causa dell’inondazione provocata dallo tsunami. Un blackout della
stazione (SBO) ha infine fatto sì che il reattore cadesse in una
situazione non raffreddabile e subisse danni inimmaginabili a causa
della fusione nucleare.
I lavoratori in loco, tra cui
Izaki Haruka, in servizio presso le Unità 1 e 2,
rimasero nella centrale nucleare e lavorarono duramente per
controllare il reattore. Il direttore Masao
Yoshida, che supervisiona il comando generale, ha
sostenuto i suoi subordinati in tali operazioni, ma ha espresso
anche rabbia nei confronti della sede centrale e del Kantei
(Ufficio del Primo Ministro), che non sono pienamente consapevoli
della situazione. Tuttavia, gli sforzi sul posto sono stati vani e
la situazione ha continuato a peggiorare, costringendo la
popolazione circostante ad evacuare.
Nello scenario peggiore di questo
incidente, stimato dal Kantei, il raggio dei danni sarebbe stato di
250 km, con una popolazione di circa 50 milioni di persone da
evacuare, il che significava la distruzione della parte orientale
di Honshu (l’isola principale più grande). L’unica opzione rimasta
sulla scena è lo “sfogo”, che non è mai stato fatto prima nel mondo
e richiede il lavoro manuale di un operaio che si precipita nel
reattore con il proprio corpo. L’operazione porta poi ad un
progressivo miglioramento della situazione e scongiura la temuta
esplosione dei reattori, anche se il danno ambientale è ormai
irreparabile.
Il trailer di Fukushima e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Fukushima grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 11
marzo alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Fughe e Approdi è
l’ultimo film-documentario di Giovanna Taviani,
figlia di Vittorio Taviani che con il fratello
Paolo ha firmato lavori come Kaos e Allosanfàn . Fughe e Approdi,
distribuito da Cinecittà Luce, uscirà Venerdì 8 Aprile nelle
sale. In Colloquio con la madre, un episodio di Kaos ( 1984 )
Figliodoro ( soprannome di un pescatore di Lipari che si
chiama Francesco D’Ambra ) metteva in salvo una madre, in fuga con
i figli, dalle persecuzioni dei Borboni. Una delle bambine in fuga
era proprio Giovanna Taviani.
Fughe e Approdi
parte dai ricordi d’infanzia di Giovanna Taviani per raccontare
queste Isole e ad accompagnare Giovanna è anche stavolta
Figliodoro. Fughe e Approdi si chiama così perché le rive di
queste isole ne sono da sempre la scenario. Giovanna Taviani
racconta la fuga dei cavatori di pomice per difendersi dal “mal di
pietra”, la silicosi. Le fughe da Stromboli, Salina Panarea,
Vulcano in seguito ai grandi disastri naturali come l’eruzione
dello Stromboli dell’11 Settembre 1930. Racconta le storie degli
abitanti di queste terre che si intrecciano con la grande Storia e
con il cinema. le immagini di Rossellini (Stromboli, terra di Dio)
, De Seta (Isole di fuoco), Moretti (Caro diario), Antonioni
(L’Avventura), Radford (Il Postino) e i volti della Bergman, della
Magnani, di Troisi e di Monica Vitti accompagnano la narrazione di
queste terre che, anche attraverso il cinema, sono entrate
nell’immaginario dell’ Italia e del mondo.
Le vicende di Lussu, Nitti e
Rosselli che furono mandati al confino a Lipari, e da lì riuscirono
a fuggire con l’aiuto dei paesani o di Edda Ciano, figlia di
Mussolini, che sempre a Lipari ebbe una storia d’amore con un
comunista dell’isola, vivono attraverso le testimonianze degli
abitanti che vengono intervistati da Giovanna
Taviani. Le bellissime immagini della natura selvaggia e i
bei colori raccolti da Giovanna Taviani si alternano alle scene dei
molti film e documentari che hanno avuto le Eolie come
protagoniste. Le immagini sgranate in super8 intervengono per
raccontare il personale rapporto di Giovanna Taviani con quei
luoghi dove lei va in vacanza fin da piccolissima.
Fughe e Approdi di
Giovanna Taviani risente della fretta con cui le molte storie sono
ripercorse, nel tentativo di offrire un mosaico di tantissime
avventure che hanno avuto le Eolie come scenario. E’ un peccato
perché le storie raccontate dalla “filgia dei Taviani” in Fughe e
Approdi sono interessanti e affascinanti. Ottima e
accattivante la scelta di Giovanna che fa sentire più vivi e
concreti i fatti che racconta attraverso l’intreccio tra Cinema,
Storia,storie biografiche e dimensione autobiografica.
Quello del film sportivo è un genere
ricco di titoli celebri e particolarmente apprezzati da critica e
pubblico. In questi, il più delle volte, si narrano le gesta di
atleti o uomini realmente esistiti e degni di essere ricordati con
un lungometraggio incentrato esclusivamente su di loro. Due titoli
da poter citare sono Invictus
– L’invincibilee il recente Chi
segna vince. Uno dei più grandi capolavori a riguardo è
però Fuga per la vittoria, film del 1981 diretto
dal premio Oscar John Huston, considerato uno dei
maestri del cinema hollywoodiano degli anni d’oro. Anche in questo
caso si racconta di una storia vera, tanto incredibile quanto
perfetta per il cinema, dove ha modo di esprimere al meglio tutto
il suo valore.
Scritto da Evan
Jones, il film è ispirato alla pellicola ungherese del
1962 nota a livello internazionale con il titolo The Last
Goal. In entrambe le opere si affronta un preciso evento
storico, riguardante una partita di calcio, avvenuto durante la
Seconda guerra mondiale, per ribadire l’importanza della libertà e
il desiderio di riacquistarla nel momento in cui questa viene meno.
Interpretato da un cast composto da attori e calciatori di
provenienza internazionale, il film ottenne da subito un grande
successo di critica e pubblico, vantando ancora oggi una popolarità
invidiabile. Per gli amanti di questo genere, è certamente uno dei
titoli più emozionanti in cui ci si può imbattere.
Recentemente è stata annunciata la
realizzazione di un remake di Fuga per la
vittoria, un’operazione particolarmente complessa che può
quantomeno far tornare a parlare con più attenzione del film di
Huston, un’opera ancora oggi attuale e da riscoprire più e più
volte. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Fuga per la vittoria
La vicenda, ambientata nel 1942, ha
per protagonista il calciatore John Colby, il
quale è costretto a lasciare la propria attività per unirsi alle
truppe inglesi in marcia per la guerra. Ben presto, egli si ritrova
recluso in un campo di concentramento, dove viene notato dal
maggiore nazista Von Steiner. L’uomo, commosso
dalla sorte dello sportivo, gli offre la possibilità di formare una
squadra per una partita di calcio contro i soldati tedeschi.
L’evento diventa una nuova occasione per dimostrare la superiorità
dei nazisti, mentre per Colby e la sua squadra, tra cui spicca il
canadese Robert Hatch, comprendono che la loro
vittoria può invece rappresentare una segno di speranza contro
l’oppressione.
Protagonista del film, nel ruolo di
John Colby, è il due volte premio Oscar Michael Caine.
L’attore, che all’epoca delle riprese aveva 47 anni, faticò non
poco a destreggiarsi nelle scene di calcio. Egli accettò però di
partecipare al film unicamente perché ciò gli avrebbe permesso di
incontrare il leggendario calciatore Pelè. Nei
panni del portiere canadese Robert Hatch, invece, si ritrova
Sylvester Stallone.
Egli preferì allenarsi da solo per il ruolo, rimpiangendo poi tale
scelta. Impreparato agli urti che un portiere riceve, si infortunò
alle gambe, ad una spalla, alle costole e si ruppe un dito cercando
di parare un tiro eseguito da Pelè.
Nei panni del maggiore Karl Von
Steiner, il nazista che offre a Colby di giocare una partita, vi è
il celebre attore svedese Max von Sydow, noto per
i tanti film da lui girati con Ingmar Bergman. Particolarità del
film è quella di avere, accanto ad alcuni celebri attori, diversi
noti calciatori di provenienza internazionale. In primis si ritrova
Pelè, qui nei panni di Luis Fernandez, seguito da
Bobby Moore, capitano della nazionale inglese, che
interpreta Terry Brady. L’argentino Osvaldo
Ardiles è Carlos Rey, mentre il belga Paul Van
Himst è Michel Fileu. L’unico calciatore statunitense,
Werner Roth, compare invece nei panni di Baumann,
capitano della squadra nazista, scelto in quanto in grado di
parlare tedesco.
La vera storia dietro il film
Come anticipato, il film è ispirato
ad un episodio realmente avvenuto durante la Seconda guerra
mondiale, noto come la partita della morte, un
incontro di calcio svoltosi nel 1942 tra ufficiali tedeschi e
giocatori ucraini. Nel corso degli anni si è affermata una versione
di questo episodio che non corrisponde alla realtà storica. Secondo
il mito, lo stadio era pieno di soldati armati e il gioco fu
profondamente scorretto e truccato a favore dei soldati tedeschi.
La squadra degli ucraini sarebbe inoltre stata minacciata, con la
promessa che se non avessero perso le conseguenze sarebbero state
terribili.
Tuttavia i giocatori decisero di non
arrendersi, arrivando a vincere 5 a 3. Sempre secondo questa
versione, a seguito della loro vittoria, gli ucraini furono tutti
fucilati nei rispettivi campi di concentramento. La vera storia è
però più complessa, nonché (fortunatamente) molto diversa. La
squadra di prigionieri ucraini ha infatti giocato non una bensì una
serie di partite contro più squadre tedesche, uscendo vittoriosa in
ognuna di esse. Lo stadio, il 9 agosto, giorno dell’ultima partita,
era pieno di civili, non vi erano soldati armati né nessuno intimò
gli ucraini di perdere volontariamente.
Dopo la loro vittoria non vi furono
particolari rappresaglie, ma anzi i giocatori di entrambe le
squadre fecero una foto insieme. Alcuni dei giocatori che vennero
poi effettivamente uccisi, diversi mesi dopo la partita, andarono
incontro alla morte per motivi non legati alla loro vittoria.
Diversi di loro riuscirono anche a sfuggire ai campi di
concentramento, trovando poi salvezza nell’espatrio. L’episodio è
dunque passato alla storia come una delle tante dimostrazioni di
solidarietà emerse verificatesi durante la guerra, dove popolazioni
appartenenti a schieramenti diversi si riconoscevano come simili e
non in guerra tra loro.
Il trailer di Fuga per la vittoria
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Fuga per la
vittoria è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di venerdì 29 marzo alle ore
21:00 sul canale Iris.
Liman sembra essere in trattative per dirigere il
remake di un classico del 1981,
Victory, conosciuto da noi italiani come
Fuga per la vittoria. Si tratta di un
film d’azione ambientato durante la Seconda Guerra
Mondiale, nel quale vengono narrate le imprese di una
squadra di calcio composta da membri delle Forze
Alleate in prigionia, i quali devono prepararsi per
disputare una partita contro la nazionale tedesca, mentre alcuni
ufficiali britannici sono a lavoro per organizzare la loro
fuga.
L’originale fu
diretto da John Huston, interpretato da
Sylvester Stallone, Micheal Caine
e Pelè. La Warner Bros. ha già
avvertito Gavin O’Connor che dovrà occuparsi della
sceneggiatura. Qui di seguito vi proponiamo la locandina
dell’originale Fuga per la
vittoria.
Ma prima di cimentarsi
su questo remake, Liman dirigerà
l’adattamento su grande schermo di Splinter
Cellcon Tom
Hardy , pronto per
il 2015.