
Miami. Metà anni ’90. La palestra
“Sun Gym” è tra i principali punti di ritrovo della città per
bodybuilder ossessionati dall’attività fisica e dalla cura
“scultorea” del loro corpo: per lo più a base di pesi, aerobica e,
soprattutto, larghi quantitativi di steroidi, illecitamente
trafficati negli spogliatoi sotto lo sguardo vigile del direttore,
Daniel Lugo.
Gli affari sembrano procedere per
il meglio, e tutto fila liscio come l’olio fino a quando l’apertura
di un nuovo complesso a Miami Lake, il Gold Gym, non determina una
consistente fuga di clienti e l’incapacità di stare al passo con la
concorrenza. Per far fronte alla situazione e sfuggire al tracollo
economico il responsabile dell’attività, Daniel Lugo appunto, opta
per una strada in linea con il suo passato “sporco” di
pregiudicato: rapire, con l’aiuto del criminale Paul Doyle, un
importante e ricco uomo d’affari, Victor Kershaw, per accedere alle
sue finanze, a suon di botte e di torture.
Il malcapitato, scampato al tentato
omicidio da parte della “Gang Gym Sun”, e deluso dal dipartimento
di Polizia, affiderà la cattura della banda al detective Ed Du
Bois.
Si tratta di una storia realmente
accaduta, raccontata nel 1999 in una serie di articoli pubblicati
sotto il titolo di Pain and Gain dal
giornalista investigativo Pete Collins sul Miami New Times,
e adesso diventata un film.
Stiamo parlando di Suda
e cresci, diretto da Michael Bay e
interpretato da Mark Wahlberg e Dwayne
Johnson, affiancati da Redel Wilson e
Ed Harris.
Distribuito dalla Paramount
Pictures, e nelle sale italiane dal 1 maggio, il progetto era in
cantiere da alcuni anni. Il regista infatti era diverso tempo che
studiava il caso e aspirava a costruirci un film tratto dal
resoconto sopracitato ma, già impegnato sul set dei tre
Transformer, rinvia di volta in volta le
riprese fino alla primavera dello scorso anno.
La narrazione offerta da Collins
pochi anni dopo l’accaduto (per chi interessato reperibile online
all’indirizzo
http://www.miaminewtimes.com/1999-12-23/news/pain-gain/) è
suddivisa in tre parti e, prodiga di dettagli, ricotruisce
l’episodio risalendo fino all’apertura della palestra nel 1987, ad
opera del commercialista John Mese che, per quanto abile negli
affari, nonchè nel culturismo, non dimostra altrettanto acume
nella scelta dei gestori, consegnando puntualmente l’attività nelle
mani sbagliate.
A giudicare dal trailer e dalle
sinossi che circolano sul web, Michael Bay si
concentra sul nodo drammatico della vicenda, muovendosi su più
generi cinematografici, senza escludere la black-comedy. La scelta
del cast pare non sia stata semplice. In particolare ha creato
qualche difficoltà il ruolo dell’imprenditore rapito,
Victor Kershaw, prima pensato per Albert
Brooks, poi affidato a John Turturro,
venuto meno per altri impegni professionali, infine affidato a
Tony Shaloub.