Arriva al cinema On the
Road, il film diretto da Walter Salles e con
protagonisti Sam Riley,
Garrett Hedlund,
Kristen Stewart,
Kirsten Dunst,
Viggo Mortensen,
Amy Adams, Tom Sturridge, Danny Morgan,
Alice Braga, Marie Ginette Guay,
Elisabeth Moss.
In On the Road
Dopo la morte del padre, Sal Paradise, un aspirante scrittore in
crisi d’ispirazione, incontra Dean Moriarty, affascinante e giovane
pregiudicato, che insieme alla giovane e disinibita moglie Marylou,
conduce una vita fatta di piccoli crimini, sesso, alcool e droga.
Affascinati l’uno dall’altro, i due giovani intraprendono, insieme
alla giovane donna, un viaggio attraverso gli State, assetati di
libertà, di vita, di letture e di scoperte. Questa la premessa di
On the Road, il film diretto da Walter
Salles e, verrebbe da dire, liberamente ispirato al
romanzo biografico di Jack Kerouac sul suo viaggio in giro
per gli Stati Uniti quando era solo un ragazzo. La dimensione di
questo film è decisamente complessa, quasi si trattasse di un gioco
di scatole cinesi: una vita raccontata in un libro raccontato in un
film.
Tuttavia il difetto maggiore del
film di Salles sembra proprio il voler raccontare un romanzo
complesso e vario, per luoghi e personaggi che racconta, con una
riduzione tanto feroce rispetto alla carta stampata da far apparire
tutto il via vai di questi giovani ribelli come un confusionario
muoversi, senza regole né necessità. E se è vero che la pellicola e
la carta parlano una lingua diversa, è pur vero che alcune storie
stanno davvero strette sulle schermo, non per incapacità di chi le
adatta, ma per la loro stessa natura. Il cast del film è composto
da giovani volti, noti e meno noti, che si attorniano di piccole
comparsate di grande carisma.
Il trio protagonista è
formato dal bello e dannato
Garrett Hedlund, a suo agio con la sua parte e
con il suo corpo; a far coppia con lui c’è Sam
Riley, attore discreto per un ruolo che è principalmente
quello di osservatore, fatta eccezione per qualche breve
momento.
A completare il terzetto di
fuggitivi c’è
Kristen Stewart, che sebbene sia stata
coraggiosa a dismetterei panni della brava ragazza con questo ruolo
abbastanza trasgressivo, non riesce purtroppo a restituire sullo
schermo la sensualità e la depravazione del suo personaggio. Non
basta certo una scena di sesso a fare di una donna un’attrice.
Altro discorso invece per i comprimari di lusso: da
Viggo Mortensen a
Amy Adams, passando per
Kirsten Dunst e
Steve Buscemi, i grandi attori non si
accontentano delle piccole parti, bucando lo schermo anche solo con
lo sguardo.
Un inizio evocativo e un finale
filologico danno al film un profumo di epicità che però si disperde
nel mezzo, lasciando un tremendo senso di inutilità e vuoto, non
certo quello nelle vite dei protagonisti, ma quello della storia
che non ha più nulla della densa esperienza giovanile di Kerouac
così mirabilmente raccontata nelle sue pagine.