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The Mule: i character poster del film con Hugo Weaving

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Ecco i character poster di The Mule, film presentato al London Film Festival che vede trai protagonisti Hugo Weaving, che ha appena messo da parte le orecchie da elfo, apparentemente per sempre.

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the muleAmbientato nel 1983, The Mule racconta la storia di un mulo della droga che offre il suo corpo per il contrabbando di stupefacenti dalla Thailandia.

Diretto da Tony Mahony e Angus Sampson, The Mule vede protagonisti Hugo Weaving, Angus Sampson, Leigh Whannell, Ewen Leslie, Geoff Morrell, Georgina Haig, Noni Hazlehurst e John Noble.

Fonte: Empire

The Movie of my Life: recensione del film di Selton Mello #RomaFF12:

In The Movie of my Life Nel 1963, in un piccolo paese di campagna nel sud del Brasile, Tony Terranova è un giovane insegnante di lingua francese al liceo. Tony ha la madre brasiliana e il padre francese. E’ un romantico e un sognatore, ama il cinema, la letteratura e la poesia. Soffre per l’abbandono del padre, andato via quando lui è tornato dagli studi e dileguatesi, senza lasciare tracce e spiegazioni. E’ innamorato di una ragazza con la passione della fotografia e cerca di trovare il coraggio di farsi avanti. Non è timido, ma l’insicurezza, i dubbi e soprattutto i continui pensieri sul padre, rendono le sue prime esperienze tutt’altro che facili.

Vive la sua vita come fosse un film e ne parla costruendone la trama, giorno dopo giorno, riempiendola di esperienze e popolandola delle tante persone vicine a lui. Sostiene che molti guardano frettolosamente i film, concentrandosi sull’inizio e sulla fine, ma quello che sta nel mezzo è altrettanto importante, e a volte anche di più.

Selton Mello, giovane regista brasiliano, conosciuto per aver diretto alcune serie tv, è anche un attore, apparso in diversi film tra cui Trash, presentato in una delle precedenti edizioni della Festa del Cinema di Roma. Mello costruisce un film strambo e originale, che segue con gusto e sapienza le regole del melò, dell’iniziazione sentimentale, ma che spiazza totalmente per i suoi continui riferimenti formali, visivi e musicali alla cultura francese. Si ha l’impressione di aver visto un falso d’autore, perché si avverte uno straniamento dovuto al fatto di sapere di trovarsi in Brasile, di sentir parlare brasiliano, ma di vedere poi un paese che sembra uscito direttamente da una sperduta regione della Francia, alla Chocolat di Lasse Hallström,  per capirci. Anche gli attori spiazzano, soprattutto il giovane protagonista Johnny Massaro, bravissimo e perfettamente calato nei turbamenti del suo personaggio, ma che ricorda in maniera impressionante Louis Garrell. Così quando appare sullo schermo il padre di Tony, viene spontaneo pensare che l’attore che lo interpreta sia il sosia di Vincent Cassell, mentre in realtà è proprio lui.

Ma risolto questo piccolo turbamento e abbandonandosi alla storia il film scorre sicuro, cattura, diverte e commuove. Ci si rende conto che prima di tutto è una fiaba romantica sospesa nel tempo, dove il luogo geografico non è fondamentale.

Il cast è indovinato e ben diretto, costruito con meticolosità e ricco di infinite sfumature. Oltre al bravo e già citato protagonista Johnny Massaro, spicca Bruna Linzmeyer, che interpreta Luna, la ragazza della quale è innamorato Tony. Anche i ruoli secondari sono gustosi e funzionali, come l’adolescente che brama insistentemente di essere portato al bordello, o il vecchio ferroviere, che tutti i giorni trasporta la gente verso la civiltà, il progresso, la perdizione.

La fotografia è splendida, dai toni caldi e dai colori ammalianti. Le scelte musicali poi, sottolineano in molti momenti delle belle invenzioni registiche, come la Carmen di Bizet durante una lezione di ginnastica a scuola, che trasforma la normalità in un sogno a occhi aperti, quando Tony si stacca da terra vedendo la ragazza dei suoi sogni danzare.

Una fiaba strampalata d’altri tempi, romantica e struggente. Una confezione bislacca dal sapore francese, ma anche con tanti elementi da cinema western. Tutto questo rende The Movie of my Life, un film spontaneo, tenero e originale, difficilmente classificabile.

The Movie Critic: Quentin Tarantino fornisce i primi dettagli sulla storia

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Quentin Tarantino ha rivelato alcuni nuovi dettagli interessanti su The Movie Critic, il suo decimo e apparentemente ultimo film. Nel corso della sua illustre carriera, l’autore ha scritto e diretto nove lungometraggi, secondo i suoi calcoli, l’ultimo dei quali è stato C’era una volta a… Hollywood, e ha ora intenzione di ritirarsi dalla regia dopo il suo decimo. Questo decimo e ultimo film, intitolato appunto The Movie Critic, è stato rivelato lo scorso marzo e poiché è ambientato nel 1977, inizialmente si ipotizzava che il suo soggetto sarebbe stata la leggendaria critica cinematografica Pauline Kael. Tarantino ha però smentito quella teoria sul film, dicendo che è invece basato su un critico maschio realmente esistito ma sconosciuto.

Ora, in una nuova intervista con Deadline, Tarantino continua ha dunque rivelato nuovi dettagli su ciò che vagamente verrà raccontato in The Movie Critic. Uno dei primi lavori di Tarantino da adolescente è stato quello di caricare riviste in un distributore automatico e così ha scoperto che una di queste “aveva una pagina dedicata ai film davvero interessante“. “The Movie Critic è basato su un ragazzo realmente esistito, ma non è mai stato veramente famoso, e scriveva recensioni di film per un giornale porno. Tutte le altre cose erano troppo sdolcinate per essere lette, ma poi c’era questa rivista che aveva una pagina di film davvero interessante”, ha spiegato Tarantino.

“Ha scritto di film mainstream ed è stato il critico di seconda serie. Penso che sia stato un ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che potrebbe essere Travis Bickle se fosse stato un critico cinematografico”, ha poi aggiunto. “Ma lui era molto divertente e molto scortese. Ha imprecato. Ha usato insulti razzisti. Ma la sua merda era davvero divertente. Era maleducato come l’inferno. Ha scritto come se avesse 55 anni, ma era solo nella sua prima metà degli anni ’30. Morì verso la fine dei trent’anni. Non è stato chiaro per un po’, ma ora ho fatto qualche ricerca in più e penso che si trattasse di complicazioni dovute all’alcolismo“.

Tarantino non ha rivelato il nome del critico sconosciuto o della rivista pornografica per cui ha scritto, ma in The Movie Critic, la rivista fittizia si chiamerà “The Popstar Pages“. Sembra che il film potrebbe essere piuttosto audace se non anche controverso e sulla base del fatto che il critico è morto verso la fine dei suoi trent’anni per complicazioni dovute all’alcolismo, questo potrebbe anche dare al decimo e ultimo film di Tarantino una sfumatura tragica. Non si sa molto della sua vera storia, anche se Tarantino ha rivelato che non sarà una storia di vendetta, rompendo dunque una tradizione di lunga data per il regista, ovvero da Jackie Brown del 1997.

Nessuno è stato ancora scritturato in The Movie Critic, anche se Tarantino ha riconosciuto che alcuni dei suoi frequenti collaboratori come Leonardo DiCaprio e Brad Pitt sono troppo vecchi per interpretare la parte principale, che ha circa 35 anni. Invece, ha in programma di scritturare un nuovo protagonista con cui non ha mai lavorato prima, e ha già in mente qualcuno che secondo lui farebbe un ottimo lavoro, ma si è detto ancora indeciso. Tarantino ha anche escluso con riluttanza la possibilità di scegliere un attore britannico per la parte. Le riprese dovrebbero iniziare il prossimo autunno e a quel punto si potranno idealmente avere ulteriori informazioni riguardo al film.

The Movie Critic: Paul Schrader rivela nuovi dettagli sul prossimo film di Quentin Tarantino

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Paul Schrader ha dichiarato che Quentin Tarantino lo ha contattato per il suo nuovo film, The Movie Critic. Parlando con la rivista francese Le Monde, a Schrader è stato chiesto se avesse parlato con Tarantino di The Movie Critic, un film che in precedenza si diceva fosse incentrato sulla figura della critica Pauline Kael.

“, ha risposto l’acclamato sceneggiatore e regista. “Quentin inserirà degli estratti di film degli anni ’70. E farà anche le sue versioni di film di quell’epoca. Mi ha chiesto il permesso di girare il finale di Rolling Thunder (1977), di John Flynn, così come l’avevo scritto nella sceneggiatura originale – prima che fosse completamente riscritta e annacquata“.

Cosa sappiamo di The Movie Critic di Quentin Tarantino?

Quentin Tarantino ha negato che The Movie Critic sarà incentrato sulla vita di Kael. Invece, come Tarantino ha dichiarato a Deadline nel maggio 2023, il film sarà “basato su un uomo realmente vissuto, ma mai veramente famoso, che scriveva recensioni di film per un giornale porno“.

Ha aggiunto: “Scriveva di film mainstream ed era il critico di seconda scelta. Penso che fosse un ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che Travis Bickle [il personaggio di Robert DeNiro in Taxi Driver] avrebbe potuto essere se fosse stato un critico cinematografico”.

… Scriveva come se avesse 55 anni, ma era solo tra i 30 e i 33 anni. Morì alla fine dei trent’anni. Per un po’ non è stato chiaro, ma ora ho fatto altre ricerche e credo che si sia trattato di complicazioni dovute all’alcolismo“.

Quentin Tarantino – noto per aver realizzato Pulp Fiction del 1994, Inglorious Basterds del 2009 e altri film – ha già affermato che The Movie Critic sarebbe stato il suo ultimo film, da qui la decisione di non fare un film di Star Trek vietato ai minori.

Paul Schrader, invece, ha scritto la sceneggiatura di Taxi Driver del 1976 e di altri film di Martin Scorsese, tra cui Toro Scatenato del 1980 e L’ultima tentazione di Cristo del 1988. Schrader ha diretto film come Hardcore del 1979, American Gigolò del 1980, First Reformed del 2017 e, più recentemente, Master Gardener del 2022.

The Movie Critic: Paul Schrader rivela alcuni dettagli del nuovo film di Quentin Tarantino

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Il decimo e ultimo film di Quentin Tarantino, come noto, è stato annunciato e si intitolerà The Movie Critic. Nel corso della sua carriera, l’autore due volte premio Oscar ha scritto e diretto nove lungometraggi: Le iene, Pulp Fiction, Jackie Brown, Kill Bill, A prova di morte, Bastardi senza gloria, Django Unchained, The Hateful Eight e, più recentemente, C’era una volta a Hollywood. Il nuovo film, il suo decimo, è inoltre stato indicato come il suo ultimo in assoluto da regista. Nell’attesa di scoprire se ciò sarà o meno vero, il regista e sceneggiatore Paul Schrader ha fornito qualche dettaglio in più sul progetto.

Nel corso di un’intervista rilasciata ad IndieWire, dove parla principalmente del suo nuovo film Master Gardener, Schrader ha trovato anche il tempo di parlare del nuovo progetto di Tarantino. “Non so se le cose siano cambiate, ma circa un mese fa stava preparando il film, che ha qualcosa a che fare con il cinema negli anni ’70. E per parte di questo userà spezzoni di film di quegli anni, ma rigirerà anche alcune scene di quegli stessi film, e lui mi ha chiesto: “Posso rifare il finale di Rollling Thunder?” e io ho detto: “sì, provaci. Mi piacerebbe vederti rifare il finale di “Rolling Thunder”. Chissà se lo farà davvero o no. Ma era qualcosa che solleticava la sua immaginazione in un modo molto tarantiniano”.

Come noto, il film del 1977 Rolling Thunder è uno dei film a cui Tarantino dedica un capitolo specifico nel suo libro Cinema speculation, inoltre si tratta dei suoi film preferiti, secondo quanto da lui stesso dichiarato. La sua pratica di manipolare scene di film del passato si fa notare già in C’era una volta a… Hollywood, ma chissà che con The Movie Critic non vada oltre, cambiando qualche elemento rispetto all’originale. Come si evince, però, Schrader non è al corrente se tale aspetto del nuovo lungometraggio di Tarantino troverà effettivamente concretezza nel montaggio finale. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni a riguardo.

Cosa sappiamo di The Movie Critic

Il prossimo lungometraggio di Tarantino si intitola dunque The Movie Critic e le riprese sono previste per questo autunno a Los Angeles. Tuttavia, il regista e sceneggiatore ha messo a tacere le voci secondo cui il film sarebbe incentrato sulla famosa critica cinematografica Pauline Kael. Le informazioni sono state fornite dallo stesso Tarantino durante un evento di domande e risposte. Il film, come confermato da Tarantino, sarà però ambientato nel 1977, un periodo che ha fatto una grande differenza nella storia del cinema.

Il titolo del nuovo film di Tarantino suggerisce anche che la trasformazione in atto in quella Hollywood sarà vista attraverso gli occhi di un esterno, colpito da ciò che vede arrivare sul grande schermo. Se ciò fosse confermato, The Movie Critic potrebbe dunque sfoggiare un tono malinconico e romantico sulla falsariga del titolo precedente di Tarantino, C’era una volta a… Hollywood. Al momento, tuttavia, non si hanno maggiori informazioni, né sulla trama né sul cast.

The Movie Critic: le riprese del nuovo film di Quentin Tarantino si svolgeranno lì dove tutto è iniziato

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Per il suo ultimo film, The Movie Critic, Quentin Tarantino ha deciso di tornare lì dove tutto ha avuto inizio, nell’iconica location delle riprese che ha dato inizio alla sua carriera. Egli ha infatti iniziato la sua carriera nel 1992 con Le Iene, mentre il suo film successivo, Pulp Fiction, lo ha aiutato a consolidare la sua reputazione all’interno dell’industria. Dopo nove film, The Movie Critic sarà ora – come da lui dichiarato – il suo ultimo lungometraggio, andando dunque a concludere la sua carriera come regista.

Mentre continua la pre-produzione di The Movie Critic, l’acclamato regista ha ora rivelato i suoi piani per tale progetto. Parlando con The Hollywood Reporter, Tarantino ha infatti svelato il luogo in cui avranno luogo le riprese, che dovrebbero iniziare nell’autunno del 2023, scioperi permettendo. Per esse, Tarantino si è rivolto alla California, lo stato in cui ha girato Le Iene, elogiando tale luogo per il suo significato nella storia del cinema. “Adoro girare in California. Ho iniziato a dirigere film qui ed è giusto che giri il mio film finale nella capitale mondiale del cinema”, ha dichiarato il regista.

The Movie Critic, tutto quello che sappiamo sul film

Parlando del film, Tarantino ha dichiarato che “The Movie Critic è basato su un ragazzo realmente esistito, ma non è mai stato veramente famoso, e scriveva recensioni di film per un giornale porno. Tutte le altre cose erano troppo sdolcinate per essere lette, ma poi c’era questa rivista che aveva una pagina di film davvero interessante. Ha scritto di film mainstream ed è stato il critico di seconda serie. Penso che sia stato un ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che potrebbe essere Travis Bickle se fosse stato un critico cinematografico”.

Ma lui era molto divertente e molto scortese. Ha imprecato. Ha usato insulti razzisti. Ma la sua merda era davvero divertente. Era maleducato come l’inferno. Ha scritto come se avesse 55 anni, ma era solo nella sua prima metà degli anni ’30. Morì verso la fine dei trent’anni. Non è stato chiaro per un po’, ma ora ho fatto qualche ricerca in più e penso che si trattasse di complicazioni dovute all’alcolismo“. Tarantino non ha rivelato il nome del critico sconosciuto o della rivista pornografica per cui ha scritto, ma in The Movie Critic, la rivista fittizia si chiamerà “The Popstar Pages“.

Sembra che il film potrebbe essere piuttosto audace se non anche controverso e sulla base del fatto che il critico è morto verso la fine dei suoi trent’anni per complicazioni dovute all’alcolismo, questo potrebbe anche dare al decimo e ultimo film di Tarantino una sfumatura tragica. Nessuno è stato ancora scritturato in The Movie Critic, ma il regista ha affermato che la parte principale è pensata per un attore di circa 35 anni e che ha in programma di scritturare un nuovo protagonista con cui non ha mai lavorato prima, avendo già in mente qualcuno che secondo lui farebbe un ottimo lavoro, ma si è detto ancora indeciso.

The Movie Critic: il film di Quentin Tarantino, ambientato nel 1977, non racconterà di Pauline Kael

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Solo un paio di giorni dopo il suo sessantesimo compleanno, il leggendario regista Quentin Tarantino lo ha reso ufficiale: il suo prossimo lungometraggio si intitola The Movie Critic e le riprese inizieranno questo autunno a Los Angeles. Tuttavia, il regista e lo sceneggiatore hanno messo a tacere le voci secondo cui il film sarebbe incentrato sulla famosa critica cinematografica Pauline Kael. Le informazioni sono state fornite dallo stesso Tarantino durante un evento di domande e risposte al Grand Rex Theatre di Parigi, in Francia. Il film, come confermato da Tarantino, sarà però ambientato nel 1977, un periodo che ha fatto una grande differenza nella storia del cinema.

È stato infatto l’anno che ha visto arrivare sul grande schermo film come Star Wars e Incontri ravvicinati del terzo tipo, ed è stato in quel periodo che alcuni dei migliori cineasti sono saliti alla ribalta in quella che oggi viene chiamata la New Wave americana del cinema, o il Rinascimento di Hollywood. Durante quel periodo, Tarantino era un adolescente che consumava ferocemente ogni prodotto cinematografico ed è stato enormemente influenzato da quegli stessi cineasti. Se davvero The Movie Critic sarà il suo ultimo film, ha perfettamente senso che il suo canto del cigno sia una lettera d’amore al periodo del cinema che lo ha formato.

Il titolo del nuovo film di Tarantino suggerisce anche che la trasformazione in atto in quella Hollywood sarà vista attraverso gli occhi di un esterno, colpito da ciò che vede arrivare sul grande schermo. Se ciò fosse confermato, The Movie Critic potrebbe dunque sfoggiare un tono malinconico e romantico sulla falsariga del titolo precedente di Tarantino, C’era una volta a… Hollywood. Al momento, tuttavia, non si hanno maggiori informazioni, né sulla trama né sul cast. Sembra però dunque certo che il film non sarà un biopic sulla celebre critica cinematografica Pauline Kael, attiva proprio in quegli anni.

Fonte: Collider

The Movie Critic avrebbe riproposto i personaggi dei precedenti film di Tarantino

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La scorsa settimana, i fan del cinema sono rimasti sbalorditi quando è stato riferito che Quentin Tarantino ha deciso di non procedere con la realizzazione di The Movie Critic, il film che doveva essere il suo ultimo come regista. Ora, stanno emergendo ulteriori informazioni su questo progetto abbandonato, in particolare su come il film avrebbe potuto fare riferimento ai precedenti film di Tarantino e altro ancora.

Secondo The Hollywood Reporter, c’erano infatti diverse idee per The Movie Critic che si sarebbero dovute collegare ai precedenti lavori di Tarantino. Secondo il rapporto, una delle idee era che il film – che doveva essere ambientato a Hollywood negli anni ’70 – avrebbe visto i film precedenti del regista esistere nella stessa epoca di The Movie Critic. In questo modo, avrebbe potuto riportare in scena le star di quei film come versioni fittizie di loro stessi o per situazioni di “film nel film“.

C’era anche l’idea che The Movie Critic avrebbe potuto includere qualcosa di ancora più metacinematografico, come un cinema in cui i personaggi avrebbero interagito con un futuro regista, forse addirittura un Tarantino adolescente. Insomma, sembra proprio che The Movie Critic avesse l’aspetto di un film-compendio dell’intero cinema di Tarantino. Ora che questo progetto non vedrà però il buio della sala, sarebbe interessante capire se ulteriori dettagli della sua trama verranno prima o poi svelati in altro modo, magari con un romanzo.

The Movie Critic: tutto quello che sappiamo sul film di Quentin Tarantino

Del film sappiamo che era ambientato nella California del 1977 e si ispirava a un cinico critico cinematografico leggendo il quale Tarantino è cresciuto. “Scriveva di film mainstream ed era un critico di seconda scelta. Penso che fosse un ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che Travis Bickle [il personaggio di Robert DeNiro in Taxi Driver] avrebbe potuto essere se fosse stato un critico cinematografico”.

… Scriveva come se avesse 55 anni, ma era solo tra i 30 e i 33 anni. Morì alla fine dei trent’anni. Per un po’ non è stato chiaro, ma ora ho fatto altre ricerche e credo che si sia trattato di complicazioni dovute all’alcolismo“, aveva dichiarato Tarantino in un’intervista a Deadline. Nel tempo, erano emersi ulteriori dettagli come che il film avrebbe riproposto “estratti di film degli anni ’70″ e anche “rifacimenti dei film di quell’epoca”, come rivelato dal regista e sceneggiatore Paul Schrader.

Nessun attore era ancora ufficialmente legato al progetto, anche se alcune fonti riportavano che Brad Pitt avrebbe avuto un ruolo del film, senza escludere che potesse interpretare proprio il protagonista. Per lui e Quentin Tarantino sarebbe dunque stata la terza collaborazione dopo Bastardi senza gloria e C’era una volta a… Hollywood. Nel febbraio del 2024 era invece stato riportato che anche Tom Cruise sarebbe potuto comparire nel film per un piccolo ruolo o un semplice cameo. Ad ora, però, tutte queste ipotesi sembrano destinate a non concretizzarsi più, data la notizia dell’abbandono del progetto.

The Movie Charity Auction: a Venezia il cinema per beneficenza

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The Movie Charity Auction: a Venezia il cinema per beneficenza

In occasione della 72a Mostra dell’Arte Cinematografica a Venezia abbiamo il piacere di invitarla a partecipare al party The Movie Charity Auction, promosso da MPI Italia e organizzato da Mauro Bernardini di All Star Agency e President Elect di MPI Italia.

Giovedì 10 Settembre dalle ore 18:00 presso The Bauers Hotel a Venezia la presidente di MediCinema Italia, Fulvia Salvi, e Olimpia Ponno (ROI strategic content & event designer, immediate past president MPI Italia) si confronteranno con gli ospiti sul tema: No Profit for Profit: best practice e nuovi modelli di collaborazione sostenibile.

L’evento, che si svolgerà alla presenza di Giovanna Lucherini, CEO Your Italian Planners e Presidente MPI Italia, quest’anno si avvarrà della prestigiosa collaborazione del Abu Dhabi Tourist Office e di Codere Italia SpA.

La serata proseguirà al Lido di Venezia dalle ore 20:30 presso la Taverna- Hotel Excelsior con un’asta benefica.

Il ricavato sarà devoluto interamente a MediCinema Onlus, associazione no profit italiana nata sul modello UK per realizzare sale cinematografiche all’interno delle strutture ospedaliere e coadiuvare nella terapia di sollievo pazienti e familiari.

The Mountain: recensione del film di Rick Alverson #Venezia75

The Mountain: recensione del film di Rick Alverson #Venezia75

Dopo l’acclamato film d’apertura, First Man di Daniel Chazelle, Venezia 75 presenta il suo secondo candidato per la selezione ufficiale. Si tratta di The Mountain, diretto da Rick Alverson, di sicuro uno dei titoli più curiosi e chiacchierati del festival.

Ambientato nell’America degli anni cinquanta, il filmracconta la storia di Andy (Tye Sheridan), un ragazzo timido e introverso e con una storia familiare assai travagliata. Dopo l’internamento della madre e l’improvvisa morte del padre, ormai rimasto solo al mondo, Andy si affida al dottor Wallace Fiennes (Jeff Goldblum), un vecchio amico di famiglia, il quale gli offrirà un lavoro come ritrattista in una casa di cura per malattie mentali. A contatto però con la follia altrui, Andy subirà un lento ma permanente cambiamento.

Amore e odio, bianco e nero, bene e male, medico e paziente, normalità e follia. Il mondo in cui viviamo si basa su tutta una serie di opposti che regolano le nostre interazioni sociali. Ma l’universo presentato da Rick Alverson in The Mountain è molto diverso. Tutto gira nel verso sbagliato; le persone reprimono qualunque tipo di emozione e persino i medici sembrano essere meno lucidi dei pazienti che hanno in cura. Usando il suo stile originale, bizzarro e ormai inconfondibile, il regista porta sul grande schermo un dramma claustrofobico ed estenuante che mira a distruggere il mito dell’idilliaca America degli anni del boom economico. Il film, ambientato negli anni cinquanta, analizza il lavoro del dottor Wallace Fiennes, medico che fece di lobotomie ed elettroshock i suoi cavalli di battaglia. Queste procedure, che nella maggior parte dei casi trasformavano i pazienti in vegetali, venivano praticate da Fiennes per ‘curare’ non solo malattie mentali ma anche comportamenti considerati anormali come ad esempio l’omosessualità.

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The Mountain

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Attraverso i suoi inquietanti protagonisti, il regista esplora il concetto di follia umana nel senso più completo e complesso del termine. Abbiamo infatti un medico ubriacone affetto dal ‘complesso di Dio’ che usa la lobotomia come cura universale per le malattie mentali – interpretato da un geniale Jeff Goldblum -, un ragazzo sessualmente confuso che si auto convince di essere pazzo e un santone franco-americano che spaccia i suoi deliri come perle di saggezza.  Questi personaggi completamente fuori dalla realtà e dai comportamenti così respingenti sono parte di un film definito da Alverson stesso come anti-utopico, specchio di un’America che molti vorrebbero dimenticare.

A rendere il tutto ancor più sgradevole e disturbante c’è l’impianto estetico del film stesso. Le tinte calde e scure e gli ambienti stretti creano quasi una sensazione di soffocamento nello spettatore che in certi momenti si ritrova come a osservare dei quadri in movimento. Il vero problema però di The Mountain è la sua sceneggiatura, troppo scarna e confusionaria, decisamente non all’altezza della potenziale complessità del film. Un esperimento quello di Rick Alverson non completamente riuscito, quindi, ma pieno di spunti di riflessione, che ne fanno il perfetto combustibile del dibattito cinematografico da festival.

The Mother’s Day: prime immagini del film con Jennifer Aniston e Julia Roberts

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Grazie a Yahoo! possiamo dare una prima occhiata al trailer di The Mother’s Day, la nuova commedia romantica firmata da Garry Marshall con Jennifer Aniston, Kate HudsonJason SudeikisJulia Roberts.

Il film, scritto da Anya Kochoff-Romano e Lily Hollander, uscirà negli usa il 29 aprile, in tempo per la ricorrenza della Festa della Mamma che si celebrerà la settimana successiva. Si tratta ancora di un film corale dopo Capodanno a New York e Appuntamento con l’amore, basato questa volta sulla maternità, sulle complicazioni e sulle tenerezze dell’amore filiale. Da vedere anche solo per la reunion Julia Roberts – Garry Marshall.

Fonte: ComingSoon.net

 

The Mother: recensione del film con Jennifer Lopez

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The Mother: recensione del film con Jennifer Lopez

Jennifer Lopez deve essersi così divertita in Un matrimonio esplosivo con le sparatoie che ha deciso di recitare in The Mother. Questo nuovo film di Netflix è il racconto di una donna, un ex militare, che è disposta ha tutto pur di proteggere la vita della sua unica figlia Zoe. La Lopez dopo anni di commedie romantiche e un ruolo da stripper in Le ragazze di Wall Street – Business Is Business che gli è valso la candidatura come migliore attrice non protagonista ai Golden Globe 2020 torna all’azione tra acrobazie e corse spericolate in moto. La celebre attrice con origini portoricane per l’occasione si fa dirigere dalla neozelandese Niki Caro, regista del remake live action Mulan e che da sempre racconta storie di donne, sono suoi anche i drammatici La signora dello zoo di Varsavia e North Country – Storia di Josey.

La trama di The Mother

Il film si apre con un prologo dove “The Mother”, non si rivelerà mai il nome del personaggio intepretato da Jennifer Lopez, chiede protezione alla FBI e durante l’interrogatorio, in una safe house dei federali, conosce l’agente William Cruise (Omari Hardwick). Purtroppo la confessione della donna, coinvolta in un traffico d’armi, viene interrotta da un attacco da parte del suo ex socio d’affari e compagno Adrien Lovell (Joseph Fiennes) e i suoi uomini. La sequenza d’apertura non risparmia la violenza, infatti si svela che la protagonista è incinta, solo quando viene inquadrato Adrien che pugnala la pancia di lei. Grazie ad una molotov casalinga, la donna si rifugia nel bagno della casa e si salva. Dopo aver partorito con l’aiuto dei federali, la donna è costretta a rinunciare alla neonata ma lo fa ad una condizione, che Cruise si occupi della figlia trovandogli una tranquilla famiglia adottiva e che ogni compleanno gli invii una foto della bambina. La protagonista quindi scappa via e si rifugia in Alaska, dove vive sola in una casa nel bosco immersa nella neve e nel gelo dove caccia animali selvatici.

Dodici anni dopo

The Mother. Jennifer Lopez as The Mother in The Mother. Cr. Eric Milner/Netflix © 2023.

Passano gli anni e la figlia cresce, ovviamente inconsapevole dell’identità della vera madre che ancora vive all’estremo nord, ma qualcosa cambia quando l’agente Bruce contatta la donna perché la sua Zoe (Lucy Paez) è in pericolo. La protagonista non ci pensa due volte e raggiunge la città della famiglia dove vive la ragazzina, ma ormai è troppo tardi e gli viene rapita sotto i suoi occhi. “The Mother” con il supporto dell’agente del FBI, riesce a identificare uno dei rapitori, l’uomo nominato il Tarantula (Jesse Garcia) e i due volano in missione a Cuba per liberare Zoe. Dopo un lungo inseguimento per le strade con le case colorate della città cubana la donna e Bruce alla fine si scontrano con una festa di matrimonio, dove il bouquet da sposa e Tarantola volano nello stesso momento e finalmente prendono il malvivente. La madre riesce a estrapolare dall’uomo catturato dove è tenuta in ostaggio Zoe e nella stessa notte con l’aiuto di William, recuperano la bambina di 12 anni. Durante l’attacco al quartiere generale, un rustico castello illuminato solo da candele, la protagonista incontra l’ex amante Hector Alvarez (Gael Garcia Bernal) e dopo una lotta all’ultimo sangue lo trafigge e lo uccide.

Zoe libera può finalmente tornare, accompagnata dall’agente Bruce, dai suoi genitori adottivi ma è anche molto sveglia e inizia a chiedersi se la donna assassina, che l’ha salvata, forse è la sua madre biologica. Naturalmente ciò non va secondo i piani, la ragazzina arrivata quasi a casa è di nuovo in pericolo e la vera madre la salva dal “redivivo” Adrien Lovell e la porta con se in Alaska per la sua sicurezza. Da qui il film d’azione si trasforma in una sorta di lezioni di sopravvivenza dove la protagonista insegna alla figlia come si guida un pick up, cosa decisamente illegale, sparare con un fucile da cecchino e usare un pugnale. L’ultima mezz’ora porta all’inevitabile confronto dell’atto finale, con i cattivi che sfrecciano attraverso il paesaggio innevato sulle motoslitte e la lotta finale di “The Mother” contro Adrien per la salvezza per sempre di Zoe.

L’unica Star è Jennifer Lopez

The Mother è un film d’azione che ruota intorno alla sua protagonista che si porta sulle spalle il peso di tutto, sia dell’azione e sia della trama. Jennifer Lopez conferma ancora una volta che in qualsiasi modo la vesti, rimarrà sempre una delle donne più belle di Hollywood e con un fisico da fare invidia a chiunque. L’attrice comunque prende seriamente il ruolo affidato con l’atteggiamento da dura, dove mostra la sua fisicità e il suo istinto da madre protettiva. Questo viene ricalcato in varie scene con la talentuosa Lucy Paez e con la metafora della mamma lupo, che difende i suoi cuccioli minacciati dai pericoli. Il lungometraggio direttto da Niki Caro e scritto da Misha Green, Andrea Berloff, Peter Craig porta al termine il suo lavoro a metà privilegiando il ruolo di “The Mother” e non sfruttando al meglio i due cattivi di Joseph Fiennes e Gael Garcia Bernal che fanno solo di contorno all’unica star Jennifer Lopez.

The Mother: la spiegazione del finale del film con Jennifer Lopez

Dopo la commedia romantica Marry Me – Sposami e la commedia d’avventura Un matrimonio esplosivo, l’attrice Jennifer Lopez cambia completamente genere e diventa protagonista assoluta del thriller d’azione The Mother (qui la recensione), disponibile sulla piattaforma Netflix dal 15 maggio con la regia Niki Caro, recentemente distintasi per il remake in live action Mulan. È questo un adrenalinico lungometraggio che utilizza il genere per parlare di maternità, di cui la protagonista senza nome si fa incarnazione più pura, tanto negli errori quanto nei successi. Tra azione e forti emozioni, si assiste dunque ad un’opera che va oltre la superficie per scandagliare più approfonditamente l’animo umano.

La trama e il cast di The Mother

Il film segue la storia di una donna, una spietata killer che anni prima, per proteggere e garantire alla figlia una vita tranquilla e normale si è dovuta separare da lei il giorno della sua nascita. Due pericolosi criminali, Adrian Lovell e Hector Alvarez, che con la donna hanno dei trascorsi, sono infatti ancora a piede libero e potrebbero trovarla per vendicarsi. La bambina viene dunque data in adozione e la donna si ritira a vivere in mezzo alla natura selvaggia dell’Alaska. Anni dopo, però, viene a sapere che i due killer hanno trovato sua figlia e vogliono usarla per ricattarla e scoprire dove si nasconde. La donna si vede dunque costretta a tornare in azione, per salvare la figlia e riscoprire il proprio istinto materno.

Ad interpretare il personaggio protagonista, noto unicamente come The Mother, vi è l’attrice Jennifer Lopez. Un ruolo, questo, che l’ha vista cimentarsi con diverse sequenze d’azione molto pericolose, per le quali si è preparata attraverso uno specifico allenamento fisico e imparando a guidare ad alta velocità. Accanto a lei, nei panni della figlia Zoe vi è invece la giovane attrice Lucy Paez. Si ritrovano poi nel cast i noti attori Joseph Fiennes nel ruolo dell’assassino Adrian Lovell e Gael Garcia Bernal in quelli del trafficante d’armi Hector Álvarez. Omari Hardwick è Cruise, l’uomo a cui viene affidata Zoe, mentre Edie Falco interpreta l’agente speciale Eleanor Williams.

The-Mother-spiegazione-finale

La spiegazione del finale di The Mother

Giunti al finale del film ci si trova davanti allo scontro ultimo tra la protagonista e Adrian Lovell, nel quale è in palio l’incolumità di Zoe. La struttura classica del thriller d’azione viene rispettata fino alla fine, lasciando dunque fuori dal racconto particolari colpi di scena o momenti imprevedibili. Eppure ci sono alcuni elementi che arricchiscono il racconto portato avanti e il suo significato più profondo. Ad esempio, come si nota sin dall’inizio del film, la protagonista è reticente a fare del male a una mamma lupo, rifiutandosi di farle del male anche quando rappresenta una vera minaccia per lei e Zoe. Questo perché la mamma lupo è il simbolo della Madre stessa, nella quale la protagonista si identifica per quanto riguarda il suo aspetto più selvaggio.

Per quanto riguarda l’aspetto più amorevole incarnato dalla lupa, invece, la protagonista deve ancora imparare ad accettarlo e farlo proprio, riproponendolo nei confronti di Zoe. Il fatto di doverla salvare e proteggere dai due antagonisti è dunque l’inizio di questo percorso alla scopertà dei suoi istinti più materni. Riguardo ai due uomini, invece, rimane incerta l’identità del padre. Al termine del racconto non scopriamo se questi sia Adrian o Hector e a tal proposito la regista ha dichiarato che “il punto non è la paternità, il punto è la maternità. Il punto è che lei è la madre. È la persona responsabile della protezione della vita di questo bambina“. Alla fine, dunque, non importa davvero chi sia il padre di Zoe perché la bambina può contare su una feroce protettrice nella forma di sua madre.

Con Adrian e la sua squadra di scagnozzi addestrati sconfitti, la donna può finalmente restituire Zoe alla sua famiglia adottiva. Nell’ultima scena però, si vede la protagonista tenere d’occhio Zoe da un appartamento vicino, mentre al polso indossa un braccialetto fatto a mano con la scritta “mamma“. Non solo lo scatto finale implica che la madre avrebbe sempre protetto Zoe come un angelo custode, ma rivela anche che ha finalmente accettato gli aspetti emotivi dell’essere una madre per Zoe. Il finale ci dice dunque che l’arco narrativo della protagonista è completo e che ha finalmente trovato un equilibrio tra il suo ruolo di protettrice e quello di figura amorevole per Zoe, avendo imparato ad essere non solo un’assassina ma anche una donna ricca di emozioni.

Il trailer di The Mother e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, è possibile fruire di The Mother unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb, ScreenRant, Netflix

The Mother: Jennifer Lopez è una madre pronta alla guerra nel poster del film Netflix

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Sembra che Jennifer Lopez sia pronta a tutto nel nuovo film che la vede protagonista, The Mother, di cui Netflix, dopo un primo teaser trailer, ha ora rilasciato un nuovo poster. In questa nuova avventura, la Lopez interpreterà una ex assassina costretta ad uscire dalla propria pensione quando sua figlia si ritroverà in pericolo. Poiché la coppia non ha una relazione forte, la protagonista dovrà, mentre tenta di salvarla, cercare di riparare il legame con la ragazza. I guai saranno dunque sempre dietro l’angolo in questa nuova storia d’azione in arrivo sulla piattaforma il mese prossimo e che avrà nel cast anche Gael Garcia Bernal e Joseph Fiennes

The Mother sarà poi solo l’inizio di quella che sembra già essere una partnership di successo tra la Lopez e Netflix, poiché anche il suo prossimo film, Atlas, uscirà attraverso la piattaforma di streaming. In questo annunciato thriller di fantascienza, l’attrice reciterà al fianco di Simu Liu, Sterling K. Brown e Lana Parrilla. Mentre la trama di Atlas è ancora tenuta nascosta, il fatto che le riprese del progetto siano state completate lo scorso anno suggerisce che una data di uscita potrebbe essere presto rivelata. Brad Peyton, che ha già scritto Sweet Girl per Netflix, è il regista di questa storia di fantascienza.

A dirigere The Mother, invece, vi è Niki Caro. La regista neozelandese si è brillantemente affermata con il suo lavoro precedente, la rivisitazione live-action di Mulan della Disney. Mentre il film ha sofferto non poco per essere uscito durante i primi mesi della pandemia, il pubblico ha potuto comunque godersi le sue spettacolari scene d’azione e il dramma coinvolgente, guidato da una performance mirata di Yifei Liu. Caro porterà dunque ora il suo talento nel catturare sequenze di combattimento su larga scala in The Mother, atteso su Netflix il 12 maggio. Di seguito, ecco il poster rilasciato da Netflix:

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Fonte: Collider

The Mother, teaser trailer del film con Jennifer Lopez

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The Mother, teaser trailer del film con Jennifer Lopez

In occasione di TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stato presentato il teaser trailer di The Mother, il film della piattaforma con Jennifer Lopez.

Una micidiale assassina esce allo scoperto per proteggere la figlia che aveva abbandonato anni prima e sbarazzarsi di un gruppo di uomini pericolosi. Guarda THE MOTHER con Jennifer Lopez, Joseph Fiennes, Lucy Paez, Omari Hardwick, Paul Raci e Gael Garcia Bernal su Netflix da maggio 2023.

The Mother guida la Top 10 di Netflix mentre “XO, Kitty” debutta con 72 milioni di ore

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The Mother continua a guidare tutti i titoli Netflix per la seconda settimana consecutiva con 92 milioni di ore visualizzate durante la finestra di visualizzazione dal 15 al 21 maggio. Pertanto, porta il film a raggiungere più di 90 milioni di visualizzazioni. Netflix calcola le visualizzazioni totali dividendo le ore totali guardate (178,1 milioni di ore) per la durata totale (1,96 ore).

Gli spin-off hanno regnato sovrani nella classifica della TV in lingua inglese. Al primo posto della lista c’è “Queen Charlotte: A Bridgerton Story“, che ha registrato ulteriori 82,39 milioni di ore di visualizzazione. Nella sua terza settimana nella classifica dei titoli popolari, anche il racconto dell’era georgiana di Shonda Rhimes è apparso nella Top 10 in 89 paesi. Anche le stagioni 1 e 2 di “Bridgerton” sono rientrate nelle classifiche di questa settimana al n. 6 e al n. 7, rispettivamente, quando gli spettatori hanno rivisitato o scoperto la serie originale. La prima stagione del dramma in costume ha registrato 19,46 milioni di ore visualizzate, mentre la seconda stagione ha registrato 18,17 milioni di ore visualizzate.

Appena sotto c’è la serie sequel di “To All the Boys“, “XO, Kitty“, che ha aperto a 72,08 milioni di ore visualizzate dopo il suo debutto il 18 maggio. Con Anna Cathcart (Kitty Song Covey) e Minyeong Choi (Dae), la commedia romantica di YA ha avuto oltre 14 visualizzazioni totali ed è apparsa nella Top 10 in 90 paesi. La sesta stagione di “Selling Sunset” ha scalato la classifica con una solida apertura dopo il suo debutto il 19 maggio. Con i nuovi membri del cast Bre Tiesi e Nicole Young, la serie ha guadagnato 22,78 milioni di ore visualizzate nei primi tre giorni di disponibilità e si sono piazzati al quarto posto nella lista.

The Motel Life: recensione del film di Gabriel e Alan Polsky

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The Motel Life: recensione del film di Gabriel e Alan Polsky

I fratelli Gabriel e Alan Polsky portano al cinema il romanzo The Motel Life di Willy Vaultin, con l’omonimo film interpretato da Emile Hirsch, Stephen Dorff e Dakota Fanning.

Il film, ambientato a Reno nel Nevada, racconta la storia di due fratelli, Frank e Jerry Lee, diventati prematuramente orfani e cresciuti affidandosi l’uno all’altro con la speranza di abbandonare i propri problemi nella città natia e lasciarla per posti nuovi e migliori. Quando però Jerry Lee (Dorff) causa un incidente mortale, lui e Frank (Hirsch) devono scegliere se rimanere e affrontare le conseguenze di ciò che è successo, oppure scappare e affrontare una nuova vita. Il film ci racconta una storia di redenzione e di sofferenza, di sconfitta e di voglia di non affondare, attraverso qualsiasi mezzo, passando anche per il tentativo disperato dell’autodistruzione.

The Motel Life racconta la vita da motel, per definizione triste e instabile, in cui i due fratelli si trovano immersi e dalla quale sembrano non poter uscire se non attraversando prima l’inferno che li separa da una vita non tanto serena ma almeno priva della costante incertezza per il domani. Ad interpretare i due fratelli, come detto, ci sono Emile Hirsch e Stephen Dorff. Il primo ormai non ha più bisogno di presentazioni, avendo dimostrato in più occasioni, e ultimamente nel film di Castellitto, Venuto al Mondo, che le sue capacità di attore stanno crescendo di giorno in giorno, con una naturalezza e una convinzione che fanno sperare di avere a che fare con uno dei migliori attori della sua generazione. Dal canto suo, Dorff offre una performance sbalorditiva, riuscendo a coniugare fragilità e rabbia facendo dimenticare al pubblico che il suo personaggio è menomato fisicamente, fatta eccezione per le scene in cui gli serve un aiuto fisico da parte del fratello.

The Motel Life

Vera chicca del film sono le sequenze animate: a più riprese Frank racconta delle storie a Jerry Lee, storie di loro due che affrontano i nazisti e incontrano donne bellissime, storie violente e fantastiche, quasi tutte tragiche, che prendono vita sullo schermo attraverso delle animazioni grezze ma efficaci, perfettamente inserite nel processo narrativo del film, e che ricordano la precarietà dell’esistenza che portano avanti i due fratelli. L’elemento artistico viene affidato proprio a Jerry Lee, che disegna di continuo personaggi veri e inventati, raccontando quasi in terza persona quello che sta capitando a lui. Questa capacità artistica del personaggi ne aumenta il fascino e la contraddizione, innalzandolo ad un livello molto alto di drammatizzazione.

La regia, dal canto suo, racconta con estrema verità e sensibilità una natura violenta e ostile, una umanità varia, cattiva ma anche capace di grande coraggio e bontà, personaggi affascinanti, disperati ma che alla fine, nell’abbandono più totale, trovano la loro via di salvezza. The Motel Life, presentato in Concorso all’ultimo Festival di Roma, è un piccolo film dalla grande anima, con interpreti superbi.

The Mortal Instruments: un prequel in preparazione?

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The Mortal Instruments: un prequel in preparazione?

TIl nuovo franchise young adult The Mortal Instruments: City of Bones (Shadowhunters – Città di ossa) non uscirà nei cinema americani prima del 23 agosto, ma la Constantin Films sta già pensando a realizzare il Prequel.

The Mortal instruments: prime foto dal set!

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Justjared ha diffuso le prima immagini dal set di The Mortal Instruments: City of Bones, primo capitolo di una nuova saga fantasy degli Shadowhunters, scritto da Cassandra Clare.

Diretto da Harald Zwart, il film uscirà in America il 23 agosto 2013. Nelle foto possiamo finalmente vedere il look dei protagonisti Jamie Campbell Bower e Lily Collins.

The Mortal Instruments: ecco il logo e il cast completo

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The Mortal Instruments: ecco il logo e il cast completo

La serie di romanzi di Cassandra Clare intitolata Shadowhunters verrà trasposta sullo schermo, e su questo nulla di nuovo. Da giorni le community internettiane

The Mortal Instruments: City of Bones: primo video sul film!

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The Mortal Instruments: City of Bones: primo video sul film!

Arriva da MTV un primo sguardo in esclusiva sul film The Mortal Instruments: City of Bones. A presentare il video ai fan ci ha pensato la protagonista femminile Lily Collins,

The Mortal Instruments: ad agosto il primo ciak!

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Inizieranno ad agosto le riprese di The Mortal Instruments, tratto dal primo volume della saga letteraria fantasy horror Shadowshunters, Città di Ossa(City Of Bones): il film, intenzionato a raccogliere l’eredità di Twilight, racconterà la storia di una ragazza di New York dotata di poteri sovrannaturali che le consentono di vedere gli Shadowhunters, cacciatori di demoni e vampiri che agiscono non visti dalla gente comune.

Nel ruolo della protagonista è già stata confermata la Biancaneve di Tarsem Lily Collins, mentre dopo l’abbandono del già annunciato Jamie Campbell Bower(New Moon, Camelot) la caccia al protagonista maschile è ancora aperta. The Mortal Instruments City of Bones sarà diretto da Harald Zwart (Karate Kid).

The Morning Show: svelato il teaser della terza stagione

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The Morning Show: svelato il teaser della terza stagione

Apple TV+ ha pubblicato oggi un avvincente teaser per l’attesissima terza stagione di The Morning Show, interpretata e prodotta da Jennifer Aniston e Reese Witherspoon e in uscita il 13 settembre con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuove puntate settimanali ogni mercoledì, fino all’8 novembre.

Nella terza stagione di The Morning Show, il futuro della rete è messo in discussione e la lealtà dei singoli protagonisti è spinta al limite quando un gigante della tecnologia mostra interesse verso la UBA. Si formano alleanze inaspettate, le storie private vengono utilizzate come armi e tutti sono costretti a confrontarsi con i propri valori e principi, dentro e fuori dalla redazione. Insieme ad Aniston e Witherspoon, il cast stellare della terza stagione è guidato da Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Greta Lee, Jon Hamm, Nicole Beharie e Julianna Margulies.

La serie, vincitrice di Emmy, SAG e Critics Choice Award e già confermata per una quarta stagione, è diretta e prodotta da Mimi Leder, con Charlotte Stoudt come showrunner e produttrice esecutiva. “The Morning Show” è prodotto dallo studio Media Res e prodotto a livello esecutivo da Michael Ellenberg con Media Res, insieme ad Aniston e Kristin Hahn con Echo Films e Witherspoon e Lauren Neustadter con Hello Sunshine. Mimi Leder è anche produttrice esecutiva.

La seconda stagione di The Morning Show, disponibile su Apple TV+, ha ricevuto una nomination agli Emmy come Miglior attrice protagonista in una serie drammatica per Reese Witherspoon, una nomination come Miglior attore non protagonista in una serie drammatica per Billy Crudup, che lo aveva già vinto per la prima stagione, e una candidatura a Miglior guest star femminile in una serie drammatica a Marcia Gay Harden.

Nella prima stagione, Billy Crudup, nei panni di Corey Ellison, ha vinto un Emmy come Attore non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice Award, mentre, grazie all’interpretazione di Alex Levy, Jennifer Aniston ha ricevuto un SAG Award per la Migliore interpretazione in una serie drammatica. La serie ha anche ricevuto la nomination dalla Television Critics Association come Outstanding New Program e un TV Choice Award per Best New Drama.

The Morning Show: la pluripremiata serie torna con la quarta stagione

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Apple TV+ ha svelato oggi le prime immagini della quarta attesissima stagione di The Morning Show, la serie pluripremiata e di grande successo con protagoniste e produttrici esecutive Reese Witherspoon e Jennifer Aniston, insieme alla showrunner e produttrice esecutiva Charlotte Stoudt e alla regista e produttrice esecutiva Mimi Leder. La quarta stagione sarà composta da 10 episodi e farà il suo debutto il 17 settembre con il primo episodio, seguito da un nuovo episodio ogni settimana fino al 19 novembre.

La quarta stagione di The Morning Show è ambientata nella primavera del 2024, quasi due anni dopo gli eventi della terza stagione. Con la fusione tra UBA e NBN ormai completata, la redazione si trova a dover affrontare nuove responsabilità, motivazioni nascoste e l’elusiva natura della verità in un’America sempre più polarizzata. In un mondo pieno di deepfake, teorie del complotto e insabbiamenti aziendali, di chi ci si può fidare? E come si può sapere cosa sia davvero reale? Oltre ad Aniston e Witherspoon, il cast stellare della quarta stagione include Billy Crudup, Karen Pittman, Nicole Beharie, Nestor Carbonell, Mark Duplass, Greta Lee, Marion Cotillard, Jeremy Irons, Aaron Pierre, William Jackson Harper, Boyd Holbrook e il ritorno dell’amatissimo Jon Hamm.

La serie è guidata dalla showrunner e produttrice esecutiva Charlotte Stoudt e diretta e co-prodotta da Mimi Leder. Prodotta dallo studio Media Res, è inoltre co-prodotta da Michael Ellenberg e Lindsey Springer per Media Res, insieme a Stoudt e Leder; Witherspoon è produttrice esecutiva con Lauren Neustadter per Hello Sunshine; Aniston e Kristin Hahn per Echo Films; anche Zander Lehmann e Micah Schraft figurano tra i produttori esecutivi.

Attualmente in streaming su Apple TV+, la terza stagione di “The Morning Show” ha ricevuto 16 nomination agli Emmy, vincendo il premio per Miglior attore non protagonista in una serie drammatica grazie alla performance di Billy Crudup nel ruolo di Cory Ellison. Crudup ha inoltre vinto un Critics Choice Award per lo stesso ruolo nella terza stagione. La stagione è stata anche inserita dall’American Film Institute (AFI) nella prestigiosa lista dei dieci migliori programmi televisivi del 2023.

“The Morning Show” ha ricevuto nomination agli Emmy nelle categorie: Miglior attrice protagonista in una serie drammatica (Reese Witherspoon), Miglior attore non protagonista in una serie drammatica (Billy Crudup, che ha vinto anche per la prima stagione), Miglior attrice guest star in una serie drammatica (Marcia Gay Harden), e Miglior regia per una serie drammatica (Mimi Leder). L’interpretazione intensa di Jennifer Aniston nel ruolo di Alex Levy le è valsa un SAG Award come Miglior attrice in una serie drammatica.

The Morning Show: il trailer ufficiale della terza stagione

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The Morning Show: il trailer ufficiale della terza stagione

Apple TV+ ha svelato oggi il trailer ufficiale dell’attesissima terza stagione di The Morning Show, interpretata e prodotta da Jennifer Aniston e Reese Witherspoon e in uscita il 13 settembre con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuove puntate settimanali ogni mercoledì, fino all’8 novembre.

Nella terza stagione di The Morning Show, il futuro della rete è messo in discussione e la lealtà dei singoli protagonisti è spinta al limite quando un gigante della tecnologia mostra interesse verso la UBA. Si formano alleanze inaspettate, le storie private vengono utilizzate come armi e tutti sono costretti a confrontarsi con i propri valori e principi, dentro e fuori dalla redazione. Insieme ad Aniston e Witherspoon, il cast stellare della terza stagione è guidato da Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Greta Lee, Jon Hamm, Nicole Beharie e Julianna Margulies.

La serie, vincitrice di Emmy, SAG e Critics Choice Award e già confermata per una quarta stagione, è diretta e prodotta da Mimi Leder, con Charlotte Stoudt come showrunner e produttrice esecutiva. “The Morning Show” è prodotto dallo studio Media Res e prodotto a livello esecutivo da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Stoudt e Leder. Jennifer Aniston e Kristin Hahn producono esecutivamente attraverso Echo Films e Reese Witherspoon e Lauren Neustadter con Hello Sunshine.

La seconda stagione di The Morning Show, disponibile su Apple TV+, ha ricevuto una nomination agli Emmy come Miglior attrice protagonista in una serie drammatica per Reese Witherspoon, una nomination come Miglior attore non protagonista in una serie drammatica per Billy Crudup, che lo aveva già vinto per la prima stagione, e una candidatura a Miglior guest star femminile in una serie drammatica a Marcia Gay Harden.

Nella prima stagione, Billy Crudup, nei panni di Corey Ellison, ha vinto un Emmy come Attore non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice Award, mentre, grazie all’interpretazione di Alex Levy, Jennifer Aniston ha ricevuto un SAG Award per la Migliore interpretazione in una serie drammatica. La serie ha anche ricevuto la nomination dalla Television Critics Association come Outstanding New Program e un TV Choice Award per Best New Drama.

The Morning Show: il teaser della seconda stagione

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The Morning Show: il teaser della seconda stagione

Apple TV+ ha rilasciato le prime immagini dell’attesissima seconda stagione della serie vincitrice di Emmy, SAG e Critics Choice, The Morning Show“, con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, che sono anche produttrici esecutive dello show. La serie, che svela le dinamiche di potere sul posto di lavoro del network televisivo UBA farà il suo ritorno venerdì 17 settembre su Apple TV+.

The Morning Show, la seconda stagione

Nella seconda stagione di 10 episodi – che sarà presentata con il primo episodio, seguito da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì – il team del Morning Show riemerge dalle macerie delle azioni di Alex (Jennifer Aniston) e Bradley (Reese Witherspoon), con una UBA rinnovata e un mondo in mutamento, dove l’identità è tutto e dove entra in gioco la differenza tra come ci presentiamo e chi siamo veramente. Insieme a Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, nel cast troviamo Steve Carell, Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Bel Powley, Desean Terry, Janina Gavankar, Tom Irwin e Marcia Gay Harden. Ad unirsi a loro nella seconda stagione ci sono anche Greta Lee nei panni di “Stella Bak”, un prodigio del mondo tecnologico che si è unito al team di UBA; Ruairi O’Connor nei panni di “Ty Fitzgerald”, una star di YouTube intelligente e carismatica; Hasan Minhaj che interpreta ‘Eric Nomani’, un nuovo membro del team del Morning Show; il vincitore dell’Emmy Award Holland Taylor nei panni di “Cybil Richards”, l’esperta presidente del consiglio di amministrazione dell’UBA; Tara Karsian come ‘Gayle Berman’, una produttrice; Valeria Golino nel ruolo di ‘Paola Lambruschini’, regista di documentari; e la vincitrice dell’Emmy e del SAG Award Julianna Margulies nei panni di “Laura Peterson”, una nuova presentatrice di UBA.

Da un’idea di Kerry Ehrin, che è anche showrunner e produttore esecutivo, “The Morning Show” è prodotto da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Jennifer Aniston e Kristin Hahn, per conto di Echo Films, Reese Witherspoon e Lauren Neustadter, con Hello Sunshine, e Mimi Leder, che dirige anche diversi episodi. Nella prima stagione, Billy Crudup, nei panni di “Corey Ellison”, ha vinto un Emmy nella categoria attore non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice Award. Grazie all’interpretazione di ‘Alex Levy’ Jennifer Aniston ha ottenuto un SAG Award per la migliore interpretazione in una serie drammatica. La serie ha anche ricevuto la nomination dalla Television Critics Association come Outstanding New Program e un TV Choice Award per Best New Drama.

The Morning Show: domani la terza stagione della serie con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon

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Domani arriva su Apple TV+ la terza stagione di The Morning Show, interpretata e prodotta da Jennifer Aniston e Reese Witherspoon. La serie di successo, vincitrice di un Emmy, debutterà con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuove puntate settimanali ogni mercoledì, fino all’8 novembre.

Nella terza stagione di The Morning Show, il futuro della rete è messo in discussione e la lealtà dei singoli protagonisti è spinta al limite quando un gigante della tecnologia mostra interesse verso la UBA. Si formano alleanze inaspettate, le storie private vengono utilizzate come armi e tutti sono costretti a confrontarsi con i propri valori e principi, dentro e fuori dalla redazione. Insieme ad Aniston e Witherspoon, il cast stellare della terza stagione è guidato da Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Greta Lee, Jon Hamm, Nicole Beharie e Julianna Margulies.

The Morning Show, già confermata per una quarta stagione, è diretta e prodotta da Mimi Leder, con Charlotte Stoudt come showrunner e produttrice esecutiva. La serie è prodotta dallo studio Media Res e prodotto a livello esecutivo da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Stoudt e Leder. Jennifer Aniston e Kristin Hahn producono esecutivamente attraverso Echo Films e Reese Witherspoon e Lauren Neustadter con Hello Sunshine.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 376 vittorie e 1.567 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come Miglior film a “CODA”.

The Morning Show, stagione 2, ecco il trailer

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The Morning Show, stagione 2, ecco il trailer

Apple TV+ ha rilasciato oggi il trailer della seconda stagione dell’acclamata e pluripremiata serie Apple Original, The Morning Show. Interpretata e prodotta da Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, la seconda stagione di 10 episodi uscirà in tutto il mondo venerdì 17 settembre su Apple TV+ con il primo episodio, seguito da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

Ripartendo dopo gli eventi imprevedibili della prima stagione, il team del Morning Show riemerge dalle macerie delle azioni di Alex (Jennifer Aniston) e Bradley (Reese Witherspoon), con una UBA rinnovata e un mondo in mutamento, dove l’identità è tutto e dove entra in gioco la differenza tra come ci presentiamo e chi siamo veramente.

Insieme a Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, nel cast troviamo Steve Carell, Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Bel Powley, Desean Terry, Janina Gavankar, Tom Irwin e Marcia Gay Harden. Ad unirsi a loro nella seconda stagione ci sono anche Greta Lee nei panni di Stella Bak, un prodigio del mondo tecnologico che si è unito al team di UBA; Ruairi O’Connor nei panni di Ty Fitzgerald, una star di YouTube intelligente e carismatica; Hasan Minhaj che interpreta Eric Nomani, un nuovo membro del team del Morning Show; il vincitore dell’Emmy Award Holland Taylor nei panni di Cybil Richards, l’esperta presidente del consiglio di amministrazione dell’UBA; Tara Karsian come Gayle Berman, una produttrice; Valeria Golino nel ruolo di Paola Lambruschini, regista di documentari; e la vincitrice dell’Emmy e del SAG Award Julianna Margulies nei panni di Laura Peterson, una nuova presentatrice di UBA.

Da un’idea di Kerry Ehrin, che è anche showrunner e produttrice esecutiva, “The Morning Show” è prodotto da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Jennifer Aniston e Kristin Hahn, per conto di Echo Films, Reese Witherspoon e Lauren Neustadter, con Hello Sunshine, e Mimi Leder, che dirige anche diversi episodi.

Nella prima stagione, Billy Crudup, nei panni di Corey Ellison, ha vinto un Emmy nella categoria Attore non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice Award. Grazie all’interpretazione di Alex Levy Jennifer Aniston ha ottenuto un SAG Award per la migliore interpretazione in una serie drammatica. La serie ha anche ricevuto la nomination dalla Television Critics Association come Outstanding New Program e un TV Choice Award per Best New Drama.

The Morning Show 2 è la seconda stagione della serie tv The Morning Show è l’attesa serie targata Apple TV+ che vede protagonisti Jennifer Aniston, Reese Witherspoon, Steve Carell La serie svela le dinamiche di potere sul posto di lavoro del network televisivo UBA.

Da un’idea di Kerry Ehrin, che è anche showrunner e produttore esecutivo, “The Morning Show” è prodotto da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Jennifer Aniston e Kristin Hahn, per conto di Echo Films, Reese Witherspoon e Lauren Neustadter, con Hello Sunshine, e Mimi Leder, che dirige anche diversi episodi. The Morning Show 2 in streaming debutterà da venerdì 17 settembre su Apple TV+.

The Morning Show, la terza stagione a settembre. Le prime foto

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The Morning Show, la terza stagione a settembre. Le prime foto

Apple TV+ ha rilasciato le prime immagini dell’attesissima terza stagione di The Morning Show, interpretata da Reese Witherspoon e Jennifer Aniston che sono anche produttrici esecutive, e ha annunciato che sarà presentata in anteprima mondiale mercoledì 13 settembre con i primi due episodi. La terza stagione in 10 episodi della serie vincitrice di Emmy, SAG e Critics Choice Award, che è stata già confermata per una quarta stagione, è diretta e prodotta da Mimi Leder, con Charlotte Stoudt come showrunner e produttrice esecutiva.

In questa stagione, il futuro della rete e la lealtà dei singoli vengono messi in discussione quando un gigante della tecnologia mostra interessa verso la UBA. Si formano alleanze inaspettate, storie private vengono utilizzate come armi e tutti sono costretti a confrontarsi con i propri valori e principi, sia dentro che fuori dalla redazione. Insieme ad Aniston e Witherspoon, il cast stellare della terza stagione è guidato da Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Greta Lee, Jon Hamm, Nicole Beharie e Julianna Margulies.

The Morning Show, le foto

The Morning Show è prodotto dallo studio Media Res e prodotto a livello esecutivo da Michael Ellenberg con Media Res, insieme ad Aniston e Kristin Hahn con Echo Films e Witherspoon e Lauren Neustadter con Hello Sunshine. Mimi Leder è anche produttrice esecutiva.

La seconda stagione di The Morning Show, disponibile su Apple TV+, ha portato una nomination agli Emmy Award come miglior attrice protagonista in una serie drammatica a Reese Witherspoon, una nomination come miglior attore non protagonista in una serie drammatica a Billy Crudup, che lo ha vinto per la prima stagione, e una candidatura a miglior guest star femminile in una serie drammatica a Marcia Gay Harden.

Nella prima stagione, Billy Crudup, nei panni di Corey Ellison, ha vinto un Emmy come attore non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice Award. Grazie all’interpretazione di Alex Levy, Jennifer Aniston ha ottenuto un SAG Award per la migliore interpretazione in una serie drammatica. La serie ha anche ricevuto la nomination dalla Television Critics Association come Outstanding New Program e un TV Choice Award per Best New Drama.

The Morning Show Stagione 4: Apple Tv+ diffonde il teaser

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The Morning Show Stagione 4: Apple Tv+ diffonde il teaser

Apple TV+ ha presentato in anteprima il teaser della quarta attesissima stagione di “The Morning Show”, la serie pluripremiata e di grande successo con protagoniste e produttrici esecutive Reese Witherspoon e Jennifer Aniston, insieme alla showrunner e produttrice esecutiva Charlotte Stoudt e alla regista e produttrice esecutiva Mimi Leder. La quarta stagione sarà composta da 10 episodi e farà il suo debutto il 17 settembre con il primo episodio, seguito da un nuovo episodio ogni settimana fino al 19 novembre.

La quarta stagione di “The Morning Show” è ambientata nella primavera del 2024, quasi due anni dopo gli eventi della terza stagione. Con la fusione tra UBA e NBN ormai completata, la redazione si trova a dover affrontare nuove responsabilità, motivazioni nascoste e l’elusiva natura della verità in un’America sempre più polarizzata. In un mondo pieno di deepfake, teorie del complotto e insabbiamenti aziendali, di chi ci si può fidare? E come si può sapere cosa sia davvero reale? Oltre ad Aniston e Witherspoon, il cast stellare della quarta stagione include Billy Crudup, Karen Pittman, Nicole Beharie, Nestor Carbonell, Mark Duplass, Greta Lee, Marion Cotillard, Jeremy Irons, Aaron Pierre, William Jackson Harper, Boyd Holbrook e il ritorno di Jon Hamm.

La serie è guidata dalla showrunner e produttrice esecutiva Charlotte Stoudt e diretta e co-prodotta da Mimi Leder. Prodotta dallo studio Media Res, è inoltre co-prodotta da Michael Ellenberg e Lindsey Springer per Media Res, insieme a Stoudt e Leder; Jennifer Aniston e Kristin Hahn sono produttrici esecutive tramite Echo Films, mentre Reese Witherspoon produce accanto a Lauren Neustadter per Hello Sunshine. Anche Zander Lehmann e Micah Schraft figurano tra i produttori esecutivi.

Attualmente in streaming su Apple TV+, la terza stagione di “The Morning Show” ha ricevuto 16 nomination agli Emmy, vincendo il premio per Miglior attore non protagonista in una serie drammatica grazie alla performance di Billy Crudup nel ruolo di Cory Ellison. Crudup ha inoltre vinto un Critics Choice Award per lo stesso ruolo nella terza stagione. La stagione è stata anche inserita dall’American Film Institute (AFI) nella prestigiosa lista dei dieci migliori programmi televisivi del 2023.

Nella seconda stagione, “The Morning Show” ha ricevuto nomination agli Emmy per Miglior attrice protagonista in una serie drammatica (Reese Witherspoon), Miglior attore non protagonista (Billy Crudup, che aveva già vinto nella prima stagione) e Miglior guest star in una serie drammatica (Marcia Gay Harden). Nella prima stagione, Crudup ha vinto l’Emmy come Miglior attore non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice Award. La performance intensa di Jennifer Aniston nei panni di Alex Levy le è valsa il SAG Award come Miglior attrice in una serie drammatica. Mimi Leder ha ottenuto due nomination agli Emmy per la Miglior regia in una serie drammatica per aver diretto il finale della prima e della terza stagione, entrambe da lei anche prodotte.