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WandaVision 8: la retcon che potrebbe rivoluzionare il MCU – SPOILER

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ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER DALL’EPISODIO 8 DI WANDAVISION

L’episodio di WandaVision che è stato reso disponibile il 26 febbraio su Disney+ ha raccontato allo spettatore, in maniera precisa e dettagliata, il viaggio di Wanda nei dolori e nei traumi della sua vita, esperienze che l’hanno portata a ripararsi in una finzione creata dalla sua stessa mente, per proteggersi proprio da quel male e dall’impossibilità di superarla.

Per quanto l’episodio sia stato esaustivo da questo punto di vista, potrebbe aver detto molto più di quanto immaginiamo, proponendo una retcon al MCU che spalancherebbe la porta dell’universo condiviso all’entrata in scena dei mutanti. Ebbene sì, WandaVision 8 sembra mettere in continuity la possibilità dei geni X dormienti in alcune persone che popolano il Marvel Cinematic Universe. Ma andiamo con ordine.

Il principio era “l’Era dei Miracoli”

All’annuncio che in Avengers: Age of Ultron avremmo visto in campo Scarlet Witch e Quicksilver, abbiamo anche appreso che l’origine dei personaggi, per le questioni di sfruttamento dei diritti cinematografici degli stessi che ben sappiamo, sarebbero state modificate. I due giovani sokoviani infatti non sono i figli di Magneto, potenti mutanti che collaboreranno con Avengers e con X-Men, ma sono dei “miracoli“, o almeno così li chiama il Barone Strucker nella scena post-credits di Captain America: The Winter Soldier, loro prima apparizione. I due ragazzi sono dei miracoli, unici sopravvissuti agli esperimento che l’Hydra ha condotto su volontari, utilizzando il potere della Gemma della Mente nello Scettro di Loki.

Due giorni sotto le macerie

E questo è quello che sapevamo fino a questo momento. Tuttavia, nell’episodio 8 di WandaVision succede una cosa importante. Agatha, che conduce Wanda lungo il sentiero dei ricordi e dei traumi, chiede alla giovane donna per quanto tempo, nel giorno dell’esplosione che uccise i suoi genitori, lei e Pietro rimasero bloccati sotto al letto, tra le macerie e le bombe inesplose, sopravvivendo incolumi. Wanda risponde “due giorni”, come aveva anche detto in Age of Ultron a Tony Stark (vediamo nell’episodio la bomba con il logo delle Stark Industries).

Come sono sopravvissuti davvero i gemelli Maximoff? A questo punto Agatha appare interdetta: due giorni interi di bombardamenti, una bomba innescata a un tiro di schioppo, e i due gemelli Maximoff restano incolumi? Sembra chiaro che la strega sospetti qualcosa, e sembra altrettanto chiaro che stia insinuando che Wanda, involontariamente, abbia impedito che macerie o bombe danneggiassero lei e il fratello nel corso di due giorni, prima che i bambini riuscissero a trovare il coraggio di uscire da quella casa in rovina.

Il gene X dormiente

Cosa vuol dire? Significa che Wanda possedeva già i suoi poteri, e che l’incontro con la Gemma, durante il quale, come ci viene svelato, la ragazza ha una visione di Scarlet Witch, non ha fatto altro che stimolare e risvegliare quei poteri. E cosa significa tutto ciò nel grande disegno del MCU? Semplice: che il gene mutante esiste nell’universo condiviso, ma che è dormiente e che l’utilizzo delle Gemme sulla Terra, da parte di Thanos, Hulk e Iron Man, potrebbe aver generato dei “risvegli”. In questo modo i Marvel Studios potrebbero aver messo in continuity il fatto che prima o poi vedremo dei mutanti nei loro film, operando a tutti gli effetti una retcon della loro linea narrativa.

Alla luce di queste osservazioni, possiamo solo aspettare e scoprire se questa che sembra a tutti gli effetti una correzione retroattiva del MCU verrà ufficializzata e aprirà davvero la porta ai mutanti e agli X-Men nell’universo creato da Kevin Feige.

Wanda Maximoff: le sue 10 migliori scene di combattimento nel MCU

Da quando Doctor Strange Nel Multiverso della Follia è arrivato al cinema, i fan non riescono a smettere di parlare dell’unica e sola Scarlet Witch. Wanda Maximoff ha fatto tanta strada dalla giovane e inesperta mutante che era in Avengers: Age of Ultron, acquisendo potere e abilità più rapidamente di qualsiasi altro personaggio del Marvel Cinematic Universe.

Molti fan considerano Wanda la più forte tra i Vendicatori, e questa affermazione può essere sostenuta da svariate scene di combattimento in cui l’abbiamo vista in azione, che andiamo a classificare grazie a ScreenRant.

Wanda manipola le menti degli Avengers

Wanda ha debuttato nel MCU con Avengers: Age of Ultron, ed è stata subito presentata come un personaggio iper potente. È un dato di fatto che i suoi poteri siano ad oggi cresciuti esponenzialmente rispetto a quando ha sconfitto i Vendicatori nel Churchill, una sequenza che ha luogo dopo che Wanda ha usato i suoi poteri su Tony Stark nella base segreta dell’HYDRA, inducendolo a creare Ultron.

Dopo un’anticipazione nella scena post-credit di Captain America: The Winter Soldier, questa è la prima volta che Wanda si serve dei suoi poteri di controllo mentale contro gli Avengers. Riesce a sconfiggere tutti i membri della squadra – tranne Clint Barton – con un semplice movimento del polso, senza che i Vendicatori possano fare nulla per fermarla fino a quando non è troppo tardi.

Wanda vs Visione in Civil War

Dopo la distruzione involontaria di Lagos, Wanda si sente devastata. Non solo si ritiene estremamente colpevole, ma il modo in cui i media hanno risposto all’accaduto non fa che peggiorare le cose. A Visione viene perciò detto di sorvegliarla e di non permetterle di lasciare la base dei Vendicatori.

Quando Occhio di Falco viene a liberarla e si trova di fronte a Visione, è Wanda a sfidarlo. Dopo essersi affermata come il personaggio più versatile e forse il più forte in Age of Ultron, la capacità di Wanda di mettere fuori gioco Visione è un’impresa senza precedenti: è proprio vedendola in grado di sopraffare Visione e di farlo precipitare per diversi piani che abbiamo capito che avremmo scoperto molto più sui poteri di Wanda in futuro.

Wanda e Visione contro l’Ordine Nero

Avengers: Infinity WarDopo le lotte intestine e le divergenze di Captain America: Civil War, in cui Wanda si era schierata con il Team Cap, Visione e Wanda vengono mostrati durante una fuga romantica e quindi ignari dell’incombenza di Thanos.

Dopo essere stata colta di sorpresa dai membri dell’Ordine Nero, Wanda si ritrova a combattere da sola, poiché Visione è rimasto ferito. Si batte contro Proxima Midnight e Corvus Glaive cercando allo stesso tempo di proteggere Visione. Il fatto che riesca a tenere testa a due membri dell’Ordine Nero fino all’arrivo dei soccorsi è encomiabile.

Lo scontro all’aeroporto di Civil War

Captain America: Civil War ci mostra la spaccatura interna alla squadra dei Vendicatori, dopo gli accordi di Sokovia, evidenziando quanto l’amicizia di Bucky sia importante per Steve Rogers. Tuttavia, senza Wanda nella loro squadra, il Team Cap non sarebbe mai riuscito a lasciare l’aeroporto.

Non solo Wanda riesce a tenere tesa a una moltitudine di personaggi, ma continua a cercare di aiutare gli altri membri della squadra. È anche l’unica forza in grado di contrastare Visione, anche se lui non le farebbe mai del male, nonché la ragione grazie alla quale Cap e Bucky sono in grado di raggiungere l’aereo, mentre lei sorregge un edificio in procinto di crollare.

La battaglia di Sokovia

Age of Ultron segna il debutto del suo personaggio, ma anche la trasformazione di Wanda in un Vendicatore. Dopo un discorso ispiratore di Occhio di Falco, sceglie di scendere in campo e di combattere la stessa persona – o androide – che aveva sostenuto fino a quel momento, ossia Ultron. Non appena Wanda si unisce alla lotta, capiamo che la bilancia pende a favore dei Vendicatori.

Viene lasciata a presidiare il campo di battaglia da sola, a dimostrazione di quanto sia forte. Dopo aver sentito Pietro morire, lancia in preda all’angoscia e alla rabbia un’esplosione di energia mentre cade in ginocchio, esplosione che elimina tute le sentinelle Ultron intorno a lei: l’intera sequenza del combattimento a Sokovia ha dato ai fan un assaggio del suo vero potere.

La battaglia di Wakanda

La battaglia di Wakanda è una delle più intense scene di combattimento nella storia del MCU, che riunisce quasi tutti gli eroi dell’Universo. Ma questa è anche la battaglia in cui gli eroi non ne escono vincitori: a farne le spese è Wanda, che non solo combatte contro l’esercito mentre Shuri cerca di rimuovere la Gemma dell’Infinito da Visione, ma si batte ancora una volta contro Proxima Midnight.

Nel tentativo di salvare tutti da Thanos, è costretta a uccidere Visione per distruggere la Gemma dell’Infinito. Non solo deve fare tutto da sola, ma deve anche cercare di contenere l’ira e la forza di Thanos, alimentate dalle Gemme. Wanda fa tutto questo…ma Thanos tornerà poi indietro nel tempo e ucciderà di nuovo Visione.

La nascita di Scarlet Witch

WandaVision è stata elogiata come una grandiosa serie tv Marvel, con interpretazioni straordinarie da parte di tutto il cast, ed è anche la serie in cui Wanda si trasforma ufficialmente in Scarlet Witch.

Veniamo a conoscenza del fatto che Agatha Harkness è una strega che vuole rubare i poteri di Wanda ma, sfortunatamente per Agatha, invece di indebolirla, fa comprendere a Wanda la sua forza, e la aiuta a mettere a punto i suoi poteri. Wanda riesce poi a scagliare l’incantesimo di Agatha contro la stessa, mostrandosi in tutto il suo potere di Strega Scarlatta.

La resa dei conti: Avengers Endgame

Scarlet-Witch-Avengers-EndgameDopo il finale brutale di Avengers: Infinity War, in cui una delle cose peggiori che potessero accadere a Wanda si è verificata quando ha dovuto assistere alla morte di Visione, la sua unica intenzione è quella di vendicarsi di tutto il male che Thanos ha perpetrato.

Questa scena rimane una delle migliori del MCU perché riesce a fare ciò che Iron Man, Capitan America e Thor insieme non sono riusciti a compiere, ovvero spaventare Thanos. Fino a questo momento, nessuno era stato in grado di far cedere il Titano Pazzo ed è anche il primo momento in cui i fan possono vedere Wanda in tutto il suo potenziale da Scarlet Witch.

Kamar-Taj: l’assedio di Scarlet Witch

Quando Wanda si è presentata a Kamar-Taj, nessuno si aspettava quello che poi è successo, ovvero che fosse disposta a uccidere senza rimorso alcuno pur di raggiungere il suo obiettivo: questa è una delle prime volte in cui i fan hanno potuto vederla usare i suoi poteri senza pensare alle conseguenze.

Non solo Scarlet Witch sconfigge facilmente l’esercito che l’attende a Kamar-Taj, ma riesce anche a fuggire dalla Dimensione Specchio con la sola forza. Dal momento in cui appare avvolta da una nebbia rossa a quando si serve del Darkhold per raggiungere con il dream-walking la Wanda di Terra-838, diventa la conquistatrice temporanea – solo perché se ne va di sua volontà – di Kamar-Taj.

Terra-838: Wanda uccide gli Illuminati

Sebbene i fan siano stati ovviamente entusiasti di vedere il ritorno di veterani come il Professor X e Peggy Carter – anche se in una variante diversa da quella a cui sono abituati – e il debutto di nuovi personaggi come Mister Fantastic, nulla supera la facilità con cui Wanda ha decimato tutti i membri degli Illuminati. Doctor Strange Nel Multiverso della Follia può aver avuto molti momenti scioccanti, ma nessuno ha lasciato il segno tanto quanto questo.

Dopo aver visto Wanda affrontare un esercito di stregoni a Kamar-Taj, questo combattimento ha decisamente entusiasmato il pubblico, mostrandoci Scarlet Witch al massimo della sua potenza, in una delle migliori scene mai viste nel MCU.

Wanda Maximoff di Elizabeth Olsen affronterà una vecchia “amica” nel film su Scarlet Witch

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Le voci di un film in solitaria su Scarlet Witch circolano da qualche anno a questa parte e, mentre aspettiamo ancora un annuncio ufficiale, tutti i segnali indicano che i Marvel Studios stanno sviluppando un film che darà la ribalta a Wanda Maximoff di Elizabeth Olsen.

Si dice che il progetto punti a un’uscita nel 2026, con gli sceneggiatori di WandaVision e Agatha All Along Jac Schaeffer e Megan McDonnell che presumibilmente stanno lavorando alla sceneggiatura.

Ora, lo scooper MTTSH afferma che Wanda affronterà un vecchio avversario sotto forma di Agatha Harkness (Kathryn Hahn). Siamo ormai a più della metà di Agatha All Along e Harkness è attualmente “alleata” con il figlio di Wanda, Billy Maximoff. Il modo in cui si svolgeranno le cose in questa serie dovrebbe darci un’idea migliore di cosa aspettarci dalla reunion di Agatha e Scarlet Witch, ma abbiamo la sensazione che questi acerrimi nemici metteranno da parte le loro differenze e uniranno le forze per affrontare un nemico comune.

Scarlet Witch Wanda Maximoff MCUNon vediamo Wanda (viva) da Doctor Strange nel Multiverso della Follia, quando la potente ex Vendicatrice ha trovato una redenzione per le sue azioni malvagie distruggendo ogni copia del Darkhold e facendo crollare una montagna su di sé. Il corpo di Maximoff è stato mostrato nella première della stagione dello show Disney+ e sembra davvero morta stecchita (per ora).

Marvel conferma ufficialmente che Scarlet Witch è morta in Doctor Strange Nel Multiverso della Follia

Walton Goggins: 10 cose che forse non sai sull’attore

Walton Goggins: 10 cose che forse non sai sull’attore

Tra gli attori migliori della sua generazione, Walton Goggins si è distinto negli ultimi trent’anni tra cinema e televisione, fornendo sempre grandi prove attoriali e dando vita a personaggi ormai iconici. Spesso sottoutilizzato da Hollywood, Goggins ha comunque avuto la sua buona dose di soddisfazioni lavorando con importanti registi e ad importanti progetti cinematografici e televisivi. Ora che la sua popolarità è ulteriormente cresciuta negli ultimi anni, si spera di poterlo vedere sempre più spesso e con ruoli di rilievo sullo schermo.

I film e i programmi TV di Walton Goggins

1. Ha lavorato al cinema con importanti registi. Goggins ha debuttato sul grande schermo nel 1992 con Amore per sempre. In seguito ha recitato in Karate Kid 4 (1994), L’apostolo (1997), Il corvo 3 – Salvation (2000), Pallottole cinesi (2000), The Bourne Identity (2002), La casa dei 1000 corpi (2003), Miracolo a Sant’Anna (2008) di Spike Lee, Predators (2010), Cowboys & Aliens (2011), Lincoln (2012), di Steven Spielberg, Django Unchained (2012), di Quentin Tarantino, G. I. Joe – La vendetta (2013), Machete Kills (2013), The Hateful Eight (2015), anch’esso di Quentin Tarantino, American Ultra (2015), Lo stato della mente (2017), Maze Runner – La rivelazione (2018), Tomb Raider (2018), Ant-Man and the Wasp (2018), Quello che tu non vedi (2020), Fatman (2020) e Dreamin’ Wild (2022).

2. Ha recitato in celebri serie. L’attore trova fama sul piccolo schermo con la serie The Shield, dove recita dal 2002 al 2008. In seguito ha preso parte a serie come CSI – Scena del crimine (2007), Criminal Minds (2009), CSI: Miami (2009) e Justified (2010-2015), con cui ottiene ulteriore popolarità. Ha poi recitato nelle serie Sons of Anarchy (2012-2014), Community (2014), Vice Principals (2016-2017), Six (2017-2018) e Deep State (2019). Tra le ultime serie in cui ad oggi ha recitato si annoverano (2019-in corso), The Unicorn (2019-2021), Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey (2022), Fallout (2024) e The White Lotus (2025).

Walton Goggins è il Ghoul in Fallout

3. Lo ha attratto l’ironia della serie. Parlando di Fallout, l’attore ha spiegato cosa lo ha attratto di più del racconto proposto, affermando: “Gli spettacoli sulla fine del mondo sono stati fatti per un centinaio di anni. Ora, visto quanto sono spaventose le cose, possiamo esplorare questa squallida realtà con umorismo e parlare delle cose che accadono nel mondo… l’1% contro tutti gli altri”. Ad aver attratto l’attore, dunque, sarebbe il tono con cui si è scelto di raccontare di un dramma come la fine del mondo e la quasi estinzione della specie umana.

Fallout
Walton Goggins in Fallout. Cortesia di Prime Video

4. Si sottopone a cinque ore di trucco. Goggins è irriconoscibile nel ruolo del ghoul pistolero Cooper Howard, il cui trucco e le cui protesi hanno richiesto cinque ore di lavoro. Goggins ha poi spiegato di aver contribuito al design del personaggio del Ghoul e di aver avuto in mente un’estetica molto specifica quando si è trattato di realizzarla. “Volevamo che fosse attraente, che il pubblico si immedesimasse nel suo aspetto senza esserne respinto. Così mi sono chiesto: “Potresti fare Kris Kristofferson se avesse 250 anni, se avesse camminato nella terra desolata e se avesse bevuto tutta la notte?”.

Walton Goggins in The White Lotus

5. È stato morso da un serpente sul set. Nel terzo episodio della terza stagione di The White Lotus, Goggins libera un gruppo di serpenti velenosi in gabbia, con il risultato che la fidanzata del suo personaggio, Chelsea, viene morsa prima di essere portata d’urgenza in ospedale. Ma nella vita reale è stato Goggins a essere morso da un serpente. L’attore, che ha rivelato di essere terrorizzato dai serpenti, ha raccontato di come inizialmente gli sia stata medicata la ferita, ma – benché il serpente non fosse velenoso – su suggerimento dei produttori è poi stato portato in ospedale per un trattamento più specifico.

Walton Goggins in Django Unchained

6. Ha assunto i panni di un personaggio in più rispetto al previsto. In un’intervista a The Playlist, Walton Goggins ha rivelato come originariamente in Django Unchained egli dovesse ricoprire il solo ruolo di Billy Crash, per il quale aveva iniziato a prepararsi. Tuttavia, in questo personaggio è poi stato fatto confluire anche quello chiamato Ace Woody, che doveva essere interpretato prima da Kevin Costner e poi da Kurt Russell e che è poi dunque stato inserito nella parte di Goggins quando entrambi gli attori hanno dovuto rifiutare la parte, portando così l’attore a dover includere anche elementi caratteriali di questo nuovo personaggio.

Walton Goggins ha recitato in Maze Runner 

7. Ha avuto un particolare ruolo nell’ultimo film della trilogia. In Maze Runer – La rivelazione, Goggins è comparso nel ruolo di Lawrence, un leader della ribellione. Il personaggio, in quanto affetto da un virus, viene raffigurato come una creatura simile ad uno zombie con strane escrescenze simili a viti che sporgono dal corpo. Il Lawrence di Goggins, inoltre, è privo di naso, un aspetto che a posteriori lo ha reso simile al ghoul interpretato in Fallout.

Walton Goggins in The White Lotus (2025)
Walton Goggins in The White Lotus. Foto di Fabio Lovino/HBO – © HBO

Walton Goggins ha avuto un incidente ai denti

8. Ha dovuto ricostruire il proprio sorriso. Nel corso degli anni, Walton Goggins ha perfezionato il sorriso malvagio, sia in Justified, The Hateful Eight o ora in Fallout, ma da bambino aveva un sorriso molto diverso. L’attore ha infatti raccontato di un incidente della sua infanzia che gli ha causato la rottura di due denti anteriori. “Mi sono presentato in ritardo all’allenamento di baseball in quinta elementare, dovevo fare un giro e stavo correndo verso il centrocampo e tutto ciò che ho sentito è stato ‘Walton’”, ha condiviso Goggins. “Mi sono girato e ho preso una palla da baseball proprio in bocca e i miei due denti anteriori erano letteralmente a terra accanto a me”.

Chi è la moglie di Walton Goggins?

9. Si è sposato due volte. Nel 2001, Goggins ha sposato la canadese Leanne Kaun, proprietaria di un’attività di dogsitter a Laurel Canyon, in California. Nonostante l’allontanamento, i due sono rimasti sposati fino alla morte di lei, avvenuta il 12 novembre 2004. Goggins ha poi sposato in seconde nozze la regista Nadia Conners nell’agosto 2011 e insieme hanno un figlio. La coppia è però molto riservata e sta bene attenta a non condividere troppo della propria vita privata.

L’età e l’altezza di Walton Goggins

10. Walton Goggins è nato il 10 novembre 1971 a Birmingham, Alabama, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,78 metri.

Fonti: IMDb, EW, Men’sHealt

Walter: trama, cast e location del film

Walter: trama, cast e location del film

I film d’azione ambientati in un’unica location comportano ovvie sfide tecniche, ma offrono spesso e volentieri grande intrattenimento pur facendo affidamento a mezzi limitati. I titoli appartenenti a questa tipologia devono infatti dimostrare una forte capacità di inventiva, per far sì che la sola location presente non risulti monotona ma anzi sia continuamente fonte di sorprese. I protagonisti di questi film, dunque, si trovano a dover svolgere le loro azioni in uno spazio ristretto, sfruttando ciò che li circonda per portare a termine i propri obiettivi. Un film recente che fa tutto ciò è Walter, diretto da Varante Soudjian e da questi scritto insieme a Thomas Pone.

I due autori belgi, infatti, hanno realizzato un film di questo tipo, con l’obiettivo primario di perseguire il loro interesse per le storie nascoste dietro figure quotidiane, come – in questo caso – i guardiani dei supermercati. L’idea, dunque, era di trasformare l’immagine di un personaggio quasi invisibile in un eroe capace di affrontare da solo un’intera banda di rapinatori. Walter si inserisce così in una lunga tradizione di film d’azione con singola locatiion, che va da Die Hard – Trappola di cristallo fino a Free Fire.

Grazie ora al suo passaggio televisivo, Walter può essere riscoperto dagli appassionati di questo genere, che ritroveranno in questo lungometraggio non solo un entusiasmante film d’azione ma anche un racconto ricco di umorismo e colpi di scena. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Walter. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Walter cast

La trama e il cast di Walter

Protagonista del film è Walter, un uomo di colore imponente ma gentile e garbato, che lavora come guardia in un supermercato. Un lavoro apparentemente innocuo e privo di pericoli, sennonché una notte una squadra di ladri, composta dal determinato Goran e da 4 giovani rozzi e poco disciplinati, decidono di introdursi nel supermercato per rapinarlo. I rapinatori, pur se pronti all’arrivo di Walter, non avrebbero però mai immaginato di avere a che fare non solo con la stereotipata “coraggiosa” guardia giurata, ma con un ex guerriero africano intenzionato a sventare il loro sconsiderato tentativo di rapina.

Ad interpretare Walter vi è l’attore Issaka Sawadogo, visto anche in un ruolo chiave in Io Capitano di Matteo Garrone, il candidato per l’Italia agli Oscar 2024. L’attore Alban Ivanov, invece, interpreta il capobanda Goran. Ivanov, come raccontato dai registi, è stato scelto per la sua capacità di dare vita a un personaggio caratterizzato da una natura violenta e impulsiva. Completano poi il film gli attori Alexandre Antonio (meglio noto come lo youtuber Tonio Life) nel ruolo di Thierry, Nordine Salhi e Karim Jebli del duo noto Déguns rispettivamente nei ruoli di Kamel e Samir, e Samuel Bambi in quello di Yoni. L’attrice Judith El Zein interpreta invece Laurence.

Walter location

Le location del film: ecco dove è stato girato

Come anticipato, Walter è ambientato grossomodo in un’unica location, ovvero il supermercato in cui il protagonista lavora e che cercherà di difendere dall’assalto del gruppo di criminali. Questo ambiente non è stato ricostruito dalla produzione, ma si è invece scelto di utilizzare un vero ipermercato in Belgio. Tale location ha naturalmente sottoposto gli attori e la troupe ad una serie di sfide, costringendo da un lato a lavorare negli orari di chiusura notturni e dall’altro ad adattarsi a spazi ristretti, nei quali non è stato semplice muoversi con le varie attrezzature o illuminare gli ambienti nel modo più adeguato.

Il trailer di Walter e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente Walter non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di lunedì 18 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Walter White ritorna per Extended Esurance Super Bowl spot

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Walter White ritorna per Extended Esurance Super Bowl spot

Guarda  il ritorno in tv di Walter White, il personaggio interpretato da Bryan Cranston nell’Extended Esurance Super Bowl spot che ricordare a tutti che è in arrivo lo spin-off di Breaking Bad, Better Saul Call:

https://www.youtube.com/watch?x-yt-cl=85114404&x-yt-ts=1422579428&v=l9dtWCKHz4s

Walter White

Walter Mitty e Life le cover realizzate per il film

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Walter Mitty e Life le cover realizzate per il film

I sogni segreti di Walter Mitty (qui la recensione) ha stregato il cuore di mezza America, e dopo tutto il film interpretato a diretto da Ben Stiller mira proprio a questo: a meravigliare e a coinvolgere emotivamente lo spettatore in una storia straordinaria ma che parla del coraggio di affrontare la quotidianità con uno spirito sempre fresco e giovane. Il film è ambientato nella redazione di Life, nel momento in cui la popolare rivista, ora solo in versione on line, abbandona il cartaceo per trasformarsi esclusivamente in digitale.

Espressamente per il film, gli scenografi in comunione con la rivista, hanno realizzato diverse copertine finte in cui vengono utilizzate immagini originali e pubblicate effettivamente in esclusiva su Life, ma che non hanno mai guadagnato la copertina. Ecco di seguito alcuni esempi delle copertine realizzate appositamente per il film:

i sogni segreti di walter mitty walter-mitty-fake-life-cover-04 walter-mitty-fake-life-cover-05  walter-mitty-fake-life-cover-09 walter-mitty-fake-life-cover-11walter-mitty-fake-life-cover-07Potete vedere tutte le altre copertine realizzate per il film sul sito di Life, a questo link.

I Sogni Segreti di Walter Mitty è stato presentato a Roma lo scorso 13 dicembre da Ben Stiller in persona. Qui trovate il resoconto dell’incontro di Stiller con la stampa: Ben Stiller a Roma presenta I Sogni Segreti di Walter Mitty.

Trama del film: La vita è fatta di imprevisti, di cose inattese e di piccole e grandi avventure che aspettano solo colui che è abbastanza coraggioso da intraprenderle. Walter Mitty invece preferisce sognarle, quelle avventure, immaginando cose stranissime e inverosimili che non accadranno mai. Lui ‘si incanta’ e vive una vita parallela fatta di salti da un ponte, duelli sull’asfalto di New York e conversazioni che non avverranno mai nelle quali fa la parte del duro. Walter Mitty è una persona mite e un po’ introversa, fino a che le necessità della vita non lo spingeranno a diventare straordinario, facendolo tuffare in un’avventura che metterà in gioco la sua vita e i suoi punti di riferimento e persino il suo lavoro di responsabile dell’archivio fotografico a LIFE magazine.

 Fonte: Life

Walter Hill omaggiato con il Maverick Director Award al Festival di Roma

Walter Hill riceverà il “Maverick Director Award” Il Festival premia il regista di culto americano,autore de I guerrieri della notte, 48 ore e Strade di fuoco.  Marco Müller: “Celebriamo un maestro sempre fuori dagli schemi”. A Roma, in prima mondiale, il nuovo film di Hill, Bullet to the Head, con Sylvester Stallone.

Il regista, sceneggiatore e produttore Walter Hill riceverà il “Maverick Director Award” nel corso della settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (9 – 17 novembre 2012, Auditorium Parco della Musica). A consegnare il riconoscimento sarà Alessandro Camon alla presenza di Sylvester Stallone. L’ultimo film diretto da Walter Hill, Bullet to the Head, sceneggiato da Alessandro Camon e con Sylvester Stallone interprete protagonista, sarà presentato al Festival in prima mondiale a seguire la cerimonia di premiazione.

Il “Maverick Director Award” – nuovo riconoscimento del Festival destinato a celebrare i maestri che hanno contribuito a inventare un cinema lontano dagli schemi, mantenendosi sempre fuori dal gregge – premia uno dei cineasti statunitensi più apprezzati e versatili, regista di film di culto come I guerrieri della notte, 48 ore e Strade di fuoco, produttore di uno dei capolavori del cinema di fantascienza, Alien di Ridley Scott, e dei due sequel (Aliens – Scontro Finale e Alien³), e ancora sceneggiatore per autori del calibro di John Huston (L’Agente Speciale Mackintosh) e Sam Peckinpah (Getaway!). Nel corso della sua lunga carriera, che inizia nei primi anni ’70, Walter Hill ha dimostrato di sapersi muovere a suo agio fra classicità e modernità, attraverso tutti i generi, dalla trilogia sugli eroi del western (I cavalieri dalle lunghe ombre, Geronimo e Wild Bill) al thriller (I guerrieri della palude silenziosa e I trasgressori), dal film d’azione (Ricercati: ufficialmente morti e Undisputed) alla commedia (Chi più spende… più guadagna!). Hill ha ricevuto il Premio “Directors Guild of America” (DGA) e il premio Emmy per la regia della puntata pilota della innovativa serie “Deadwood”. Di recente ha vinto un premio DGA per la regia dell’acclamato film tv Brokentrail – Un viaggio pericoloso, per il quale ha anche ricevuto un Emmy.

Bullet to the Head, thriller d’azione con Sylvester Stallone e la sceneggiatura di Alessandro Camon, prodotto da Dark Castle e IM Global, si ispira al celebre graphic novel “Du plomb dans la tête” di Matz (Alexis Nolent) e racconta la storia di un sicario di New Orleans (Stallone) e di un poliziotto di Washington D.C. che si alleano per colpire gli assassini dei loro rispettivi partner.

Walter Hill: l’ultimo fuorilegge del cinema americano

“Faccio film su uomini duri in situazioni pericolose”. Discepolo ed erede di grandi maestri del cinema statunitense come Howard Hawks, Sam Peckinpah, Don Siegel e Robert Aldrich, Walter Hill è riconosciuto come l’ultimo dei classici americani.

Poeta della frontiera e dell’amicizia virile, visionario iconoclasta dei generi classici, cineasta chiave per comprendere la trasformazione che il cinema d’azione ha subito nel passaggio dagli anni Settanta al decennio successivo.

Amato dalla critica per il suo gusto potentemente classico e geometrico al tempo stesso, Hill nel corso della sua carriera ha lavorato con i più grandi “duri” del cinema a stelle e strisce. Da Charles Bronson e James Coburn, passando per David Carradine, Nick Nolte, Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis. In fondo al suo cuore, però, Walter Hill era ed è un uomo della frontiera, l’ultimo westerner.

“L’essere capaci di scegliere un genere cinematografico tradizionale, poliziesco o altro, e riuscire a farne una storia avvincente, mi sembra estremamente difficile – spiega Hill – Ma se lo si fa bene, il vantaggio è che il pubblico riconosce il genere e capisce il senso dei personaggi. In questo modo il risultato è molto più efficace”.

Dotato di uno sguardo inconfondibile, Walter Hill nel corso della sua carriera è riuscito sempre a conservare una sua autonomia e indipendenza dalle logiche del mercato, allergico ai compromessi e alle scelte di comodo proprio come i suoi maverick, fuorilegge e desperado.

Consapevole delle proprie origini, Hill ha dichiarato: “In America dicono che sono molto “giapponese”, perché i miei film sono stilizzati. Amo moltissimo Kurosawa ma anche Ford, che era un regista caldo. Ford ha fatto i più bei western della storia. Non ci sono dubbi su questo. Questa delle influenze, però, è una catena ininterrotta. Io posso essere stato influenzato da Peckinpah, come Peckinpah lo è da Kurosawa e Kurosawa da Ford e Ford da David Wark Griffith e Griffith da Charles Dickens”.

E come tutti i grandi maestri del cinema americano, Hill si distingue per la precisione del proprio gesto filmico. Un gesto che ha assunto ormai la statura di un segno classico.i Berlino, e nomination agli Oscar® nel 2010.

Walt Disney: 10 cose che non sai sull’animatore e produttore

Walt Disney: 10 cose che non sai sull’animatore e produttore

Riassumere in poche righe una personalità come Walt Disney è pressocché impossibile. Considerato uno dei più importanti e rivoluzionari cineasti della storia dell’audiovisivo, nonché uno dei più brillanti imprenditori di sempre, a lui va il merito di aver dato al mondo dell’animazione l’importanza che oggi esso ha nel patrimonio culturale. Grazie al suo talento e al suo genio, egli ha costruito un vero e proprio impero, che ancora oggi detta regole e canoni. Un’eredità, la sua, dal valore inestimabile.

Molti sono gli aspetti ancora poco conosciuti della sua vita e della sua opera, dunque ecco di seguito 10 cose che non sai di Walt Disney.

Walt Disney Company

Walt Disney: i suoi film e i cartoni

10. Ha prodotto numerosissimi progetti. Nel corso della sua carriera, Disney si è affermato in particolare per il suo ruolo di produttore. Egli infatti partecipava alla realizzazione di grossomodo tutti i titoli usciti dal suo studios. Ad oggi, infatti, egli è accreditato come produttore di quasi 700 opere tra lungometraggi, film animati, documentari e cortometraggi. Tra questi si annoverano titoli estremamente celebri come Biancaneve e i sette nani (1937), Dumbo (1941), Bambi (1942), I racconti dello zio Tom (1946), Cenerentola (1950), Alice nel Paese delle meraviglie (1951), Ventimila leghe sotto i mari (1954), Lilli e il vagabondo (1955), La spada nella roccia (1963), e Mary Poppins (1964).

9. Ha diretto e doppiato molti cortometraggi. Disney era però una personalità estremamente poliedrica, e nella sua carriera non si è limitato alla produzione. Egli ha infatti partecipato all’animazione di film e cortometraggi, e per questi ultimi ha spesso ricoperto anche il ruolo di regista e doppiatore. Egli vanta infatti oltre cento crediti per queste due attività, anche se molti dei titoli da lui diretti risalgono alla prima parte della sua carriera. Disney è però noto per aver dato più volte voce al personaggio di Topolino, da molti considerato il suo alter ego.

8. Ha rivoluzionato il rapporto tra immagine e musica. Con i film da lui ideati e prodotti, Disney ha contribuito ad elevare il valore artistico del cinema, dando vita ad una serie di primati e di nuovi traguardi in tale arte. Uno dei più significativi è quello relativo al rapporto tra immagine e musica. Disney ha infatti lavorato a lungo con i suoi collaboratori per dar vita a delle vere e proprie innovazioni tra immagine e sonoro, generando uno stretto rapporto tra le due componenti. Inoltre, la cura per le colonne sonore è tutt’oggi insuperata e tratto distintivo delle opere Disney.

Walt Disney Animation Studios

7. È il fondatore del celebre studios d’animazione. Elemento chiave del suo impero, i Walt Disney Animation Studios vennero fondati nel 1923 con il nome di Disney Brothers Cartoon Studios, per poi assumere il nome di Walt Disney Productions nel 1929. Soltanto nel 2007 assunsero l’attuale denominazione. Esso è il più antico studio d’animazione ancora in attività, e il primo lungometraggio prodotto fu Biancaneve e i sette nani. Nel corso degli anni, Disney diede tutto sé stesso per rendere grande la sua attività, che film dopo film cominciò ad ottenere sempre più attenzione e prestigio. Sotto la sua supervisione, tale studios divenne una delle più potenti major del cinema mondiale.

Walt Disney Company

6. Ha dato vita ad una multinazionale. Nel 1923 Disney fonda la Walt Disney Company, divenuta nel corso del tempo una vera e propria multinazionale specializzata nel settore dei media e dell’intrattenimento. La compagnia ottenne un primo successo con la serie animata Mickey Mouse, del 1928, e negli anni cominciò ad affermarsi con la realizzazione di cortometraggi e lungometraggi. Nel 1955, poi, Disney ha inaugurato il parco giochi Disneyland, dando così vita a quella differenziazione di attività che è oggi alla base del successo della compagnia. La Walt Disney Company ha infatti oggi un fatturato di oltre 50 miliardi di dollari all’anno.

Walt Disney Oscar

Walt Disney e gli Oscar

5. Possiede un ineguagliato primato. Grazie ai numerosi traguardi raggiunti, Disney non è rimasto indifferente agli occhi del premio Oscar. L’Academy ha infatti negli anni premiato in molteplici occasioni il produttore, portandolo a stabilire un primato ancora oggi ineguagliato. Disney, infatti, vanta un totale di 26 Oscar vinti a fronte di 59 candidature. Questo fa di lui la persona più premiata nella storia del premio. In particolare, le sue vittorie si concentrano nella categoria al miglior cortometraggio d’animazione, ma vinse anche per il miglior documentario, nonché tre oscar alla carriera e uno alla memoria.

4. Vinse 4 statuette in una sola edizione. Un altro importante primato stabilito da Disney è quello relativo alle vittorie ottenute in una singola edizione del premio. Nel 1954, infatti, egli vinse ben quattro statuette per le categorie al miglior documentario, al miglior cortometraggio documentario, al miglior cortometraggio d’animazione e al miglior cortometraggio a 2 bobine. In quello stesso anno ottenne poi anche altre due candidature. Il record venne poi eguagliato dal regista coreano Bong Joon-Ho nel 2020 con il film Parasite.

Walt Disney, il suo patrimonio

3. Era miliardario. Anche se l’impero Disney è oggi più forte che mai, già nei suoi anni di massima attività il fondatore ebbe modo di godere dei frutti del suo lavoro. Grazie allo studio d’animazione, come anche ai parchi giochi inaugurati e alle numerose attività collaterali ai suoi prodotti, Disney divenne infatti uno degli uomini più ricchi e potenti d’America. Si stima che egli fosse arrivato infine a possedere un patrimonio pari ad un miliardo di dollari.

Walt Disney è stato ibernato?

2. Vi è una leggenda sulla sua morte. A porre fine alla gloriosa esistenza di Disney fu, nel 1966, un tumore al polmone. Eppure, un’ormai diffusa leggenda vorrebbe che egli non sia in realtà morto, ma che si trovi invece in uno stato di criogenia. Stando a questa versione dei fatti, prima di morire l’imprenditore avrebbe sostenuto la ricerca di uno scienziato, convinto sul potenziale di tale pratica. Disney giacerebbe dunque in un sarcofago conservato a Disneyland, alla temperatura di -223 gradi, in attesa che la medicina possa trovare una cura al suo male. Tale leggenda è però stata smentita più volte, poiché Disney venne cremato e le ceneri sono conservate nel Forest Lawn Memorial Park di Glendale.

Walt Disney: le sue frasi

1. Era noto per i suoi aforismi. Nel corso della sua vita Disney ebbe modo di comunicare la propria visione del mondo e dell’arte attraverso i suoi numerosi prodotto cinematografici. Non mancava però di dar voce anche ad aforismi oggi entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Sia che parlasse di sogni o di ispirazioni personali, Disney ha sempre attratto il fascino di tutti con le sue parole. Ecco di seguito alcune delle sue frasi più famose.

  • Se puoi sognarlo, puoi farlo.
  • Fare l’impossibile è una specie di divertimento.
  • L’unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare.
  • Potete immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà.
  • La risata è la più importante delle esportazioni degli Stati Uniti.

Fonte: IMDb

Walt Disney Studios: tutti gli annunci del CinemaCon 2023

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Walt Disney Studios: tutti gli annunci del CinemaCon 2023

I Walt Disney Studios hanno entusiasmato i partecipanti del CinemaCon 2023 con uno sguardo esclusivo alle prossime uscite cinematografiche. Alan Bergman, co-chairman Disney Entertainment, e Tony Chambers, executive vice president e head of theatrical distribution, sono saliti sul palco del Colosseum del Caesar’s Palace per condividere le prossime uscite cinematografiche dello Studio, con annunci sul cast e anticipazioni sui contenuti. Quest’anno, per la prima volta dal 2019, lo Studio distribuirà film di tutte le sue celebri case di produzione (Disney Live Action, Lucasfilm, Marvel Studios, Pixar Animation Studios, Walt Disney Animation Studios, 20th Century Studios e Searchlight Pictures).

Bergman ha ringraziato gli esercenti per la loro costante collaborazione e per aver contribuito a rendere Avatar: La Via dell’Acqua un successo globale da 2,3 miliardi di dollari. Ha poi ricordato il centenario di Disney con l’eredità del suo storytelling prima di passare la parola a Chambers, che ha sottolineato l’esperienza unica di vivere una grande storia al cinema e ha guidato il pubblico attraverso una presentazione ricca di film da non perdere in arrivo nelle sale cinematografiche nei prossimi mesi.

Per prima cosa, il pubblico ha potuto vedere una clip esclusiva del film Marvel Studios Guardiani della Galassia: Volume 3, che arriverà il 3 maggio nelle sale italiane. Il nuovo capitolo è diretto ancora una volta da James Gunn ed è interpretato da un cast stellare guidato da Chris Pratt. È stato presentato anche il nuovo trailer di The Marvels, in arrivo l’8 novembre nelle sale italiane. Il sequel di Captain Marvel è interpretato da Brie Larson nel ruolo di Carol Danvers, Teyonah Parris nel ruolo di Monica Rambeau, Iman Vellani nel ruolo di Kamala Khan e Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury.

In attesa di uno dei titoli più attesi per le festività, Chambers ha annunciato che Chris Pine (Into the WoodsDungeons & Dragons – L’onore dei ladri) si è unito al cast di voci nella versione originale del film Walt Disney Animation Studios Wish, nel ruolo di Re Magnifico, accanto alla vincitrice del Premio Oscar Ariana DeBose (West Side Story) nel ruolo di Asha. Unendo lo splendido stile dell’acquerello con l’innovativa animazione in computer grafica, Wish è un’originale avventura musicale animata che trae ispirazione dai classici per raccontare una storia senza tempo. È stata presentata una scena esclusiva che include “This Wish”, una delle canzoni originali del film interpretata da Ariana DeBose. Wish arriverà prossimamente nelle sale italiane.

La due volte candidata all’Oscar Melissa McCarthy (Copia originaleLe amiche della sposa), che interpreta Ursula nella rivisitazione Disney Live Action de La Sirenetta, si è unita a Chambers sul palco per presentare in anteprima esclusiva la sua interpretazione di “Poor Unfortunate Souls” presente nel film. L’attrice sarà premiata con il Cinema Véritê Award del CinemaCon. La Sirenetta, che arriverà il 24 maggio nelle sale italiane, è diretto dal candidato all’Oscar Rob Marshall (Chicago) e include le musiche del compositore otto volte premio Oscar Alan Menken (La Bella e la BestiaAladdin) e del tre volte vincitore del Tony Award Lin-Manuel Miranda (HamiltonSognando a New York – In the Heights). Oltre a Melissa McCarthy, il film è interpretato anche da Halle Bailey e dal premio Oscar Javier Bardem (Non è un paese per vecchi). In Italia le prevendite del film verranno aperte questo pomeriggio, dalle ore 16:00. Per prenotare i biglietti sarà possibile accedere al sito https://www.sirenettafilm.it/, in continuo aggiornamento.

I partecipanti al CinemaCon hanno poi potuto avvicinarsi al mondo del film Disney Live Action La Casa dei Fantasmi. L’amata attrazione del parco a tema prende vita in una divertente avventura da brividi diretta da Justin Simien e interpretata da un cast corale che comprende Lakeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Chase W. Dillon, Dan Levy, Jamie Lee Curtis e Jared Leto nel ruolo di The Hatbox Ghost. La Casa dei Fantasmi arriverà prossimamente nelle sale italiane.

A seguire, sono stati proiettati 20 minuti esclusivi del film Disney e Pixar Elemental in 3D: una storia che parla di come trovare un legame, celebrare le differenze e scoprire il proprio posto nel mondo.Elemental presenta immagini straordinarie realizzate dagli artisti Pixar che continuano a superare i limiti dell’animazione e della tecnologia. Il film sarà presentato integralmente al prossimo Festival di Cannes e arriverà il 21 giugno nelle sale italiane.

È stato presentato in esclusiva il nuovissimo trailer del film Searchlight Pictures Chi Segna Vince. Diretto dal premio Oscar Taika Waititi (Jojo RabbitThor: Ragnarok), racconta la storia della squadra di calcio delle Samoa Americane, che ha subito la peggiore sconfitta nella storia della Coppa del Mondo perdendo 31 a 0 contro l’Australia nel 2001. Con l’avvicinarsi delle qualificazioni per la Coppa del Mondo 2014, la squadra ingaggia un allenatore sfortunato e anticonformista (Michael Fassbender) per aiutarla a risollevarne le sorti. Il cast del film include anche  Frankie Adams, Elisabeth Moss, David Fane, Beulah Koale, Lehi Falepapalangi, Semu Filipo, Uli Latukefu, Rachel House e Kaimana. Chi Segna Vince è prodotto da Waititi insieme a Jonathan Cavendish e Garrett Basch, mentre Andy Serkis, Will Tennant e Kathryn Dean sono i produttori esecutivi. Tra i produttori aggiuntivi figurano Mike Brett e Steve Jamison, che ha diretto il documentario del 2014 da cui è tratto il film. Chi Segna Vince arriverà prossimamente nelle sale italiane.

Il film 20th Century Studios Assassinio a Venezia, l’ultimo adattamento di Agatha Christie firmato dal regista premio Oscar Kenneth Branagh (Belfast), uscirà in Italia a settembre, ma i partecipanti al CinemaCon hanno potuto ammirare il primo trailer dell’horror-thriller soprannaturale interpretato da un cast stellare che include Branagh, Tina Fey e la recente vincitrice dell’Academy Award Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once).

Branagh ha inoltre annunciato che la colonna sonora del film sarà composta da Hildur Guđnadóttir, l’acclamata compositrice islandese vincitrice di un premio Oscar, un Golden Globe, un GRAMMY e un BAFTA per Joker e di un Emmy e un GRAMMY per Chernobyl, e che ha recentemente firmato le musiche di TÁR e Women Talking – Il diritto di scegliere.

Ambientato nell’inquietante Venezia del secondo dopoguerra, alla vigilia di Ognissanti, Assassinio a Venezia è un terrificante mistero che vede il ritorno del celebre investigatore Hercule Poirot. Ormai in pensione e in esilio volontario nella città più affascinante del mondo, Poirot partecipa con riluttanza a una seduta spiritica in un palazzo decadente e spettrale. Quando uno degli ospiti viene assassinato, il detective si ritrova in un mondo sinistro di ombre e segreti.

Assassinio a Venezia, che riunisce molti dei filmmaker di Assassinio sull’Orient Express del 2017 e Assassinio sul Nilo del 2022, è diretto da Kenneth Branagh con una sceneggiatura del candidato all’Oscar Michael Green (Logan – The Wolverine) basata sul romanzo di Agatha Christie “Poirot e la strage degli innocenti”. Il film è prodotto da Kenneth Branagh, Judy Hofflund, Ridley Scott e Simon Kinberg, mentre Louise Killin, James Prichard e Mark Gordon sono i produttori esecutivi. Gli indimenticabili personaggi del film sono interpretati da un cast brillante che include Kenneth Branagh, Kyle Allen (Rosaline), Camille Cottin (Chiami il mio agente!), Jamie Dornan (Belfast), Tina Fey (30 Rock), Jude Hill (Belfast), Ali Khan (6 Underground), Emma Laird (Mayor of Kingstown), Kelly Reilly (Yellowstone), Riccardo Scamarcio (L’ombra di Caravaggio) e la recente vincitrice del premio Oscar Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once).

Sono state proiettate in esclusiva anche le prime immagini del film 20th Century Studios e New Regency The Creator, che mostrano l’ambizioso progetto. L’epico thriller d’azione diretto da Gareth Edwards (Rogue OneGodzilla), e interpretato da John David Washington (Tenet) e Gemma Chan (Eternals), arriverà il 29 settembre nelle sale statunitensi.

Chambers ha poi condiviso un saluto speciale da parte della star dell’attesissimo lungometraggio Lucasfilm Indiana Jones e il Quadrante del Destino, Harrison Ford, che ha introdotto una clip ricca di azione proprio per il CinemaCon. Il film, interpretato anche da Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen e diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfida), sarà presentato in anteprima al Festival di Cannes e arriverà il 28 giugno nelle sale italiane.

Lo Studio ha concluso la presentazione con una proiezione esclusiva del film 20th Century Studios The Boogeyman in DolbyVision e Dolby Atmos. L’horror-thriller, nato dalla mente di Stephen King e diretto da Rob Savage, arriverà il 1° giugno nelle sale italiane.

Walt Disney Studios, tutte le novità annunciate FOX, MARVE e PIXAR

La presentazione di Walt Disney Studios al CinemaCon 2022 si è svolta ieri presso il Caesars Palace di Las Vegas. Tony Chambers, head of theatrical distribution di Disney, insieme al presidente di Marvel Studios Kevin Feige e al produttore di Avatar Jon Landau, hanno svelato le novità in arrivo nelle sale cinematografiche nel 2022, stupendo i partecipanti con anticipazioni esclusive di titoli Marvel Studios, Pixar Animation Studios e 20th Century Studios.

20th Century Studios

Tra le anticipazioni, un primo sguardo ai nuovi titoli 20th Century Studios: il nuovo lungometraggio di David O. Russel (American Hustle – L’apparenza inganna, Il lato positivo – Silver Linings Playbook) e il primo seguito dell’avventura d’azione di James Cameron Avatar, il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Il lungometraggio di Russell, che arriverà il 3 novembre nelle sale italiane, si intitola Amsterdam. I partecipanti del CinemaCon hanno assistito alla proiezione di alcune immagini del film, un crime romantico originale su tre grandi amici che si trovano al centro di uno dei complotti segreti più scioccanti della storia americana. Tra realtà e finzione, Amsterdam è interpretato dal vincitore dell’Academy Award Christian Bale, dalla due volte candidata all’Oscar Margot Robbie, John David Washington, Alessandro Nivola, Andrea Riseborough, Anya Taylor-Joy, Chris Rock, Matthias Schoenaerts, Michael Shannon, Mike Myers, Taylor Swift, Timothy Olyphant, Zoe Saldana, con il vincitore dell’Oscar Rami Malek e il vincitore di due Academy Award Robert De Niro. Scritto e diretto dal cinque volte candidato all’Oscar David O. Russell, il film è prodotto da Arnon Milchan, Matthew Budman, Anthony Katagas, David O. Russell e Christian Bale, mentre Yariv Milchan, Michael Schaefer e Sam Hanson sono i produttori esecutivi.

Il sequel di Avatar, che arriverà il 14 dicembre nelle sale italiane, si intitola Avatar: La Via dell’Acqua. Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano. Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, il film è interpretato da Zoe Saldana, Sam Worthington, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Cliff Curtis, Joel David Moore, CCH Pounder, Edie Falco, Jemaine Clement, Giovanni Ribisi e Kate Winslet. In attesa del sequel, Avatar arriverà nuovamente nelle sale italiane il 22 settembre.

Il primo trailer, che è stato proiettato per la prima volta in 3D e ha ottenuto reazioni entusiaste da parte del pubblico del CinemaCon, debutterà esclusivamente al cinema con il film Marvel Studios Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dal 4 maggio nelle sale italiane (la programmazione del trailer sarà a discrezione delle singole sale cinematografiche). Inoltre, Zoe Saldana, che fa parte del cast sia di Avatar: La Via dell’Acqua che di Amsterdam, riceverà il premio “Star of the Year” del CinemaCon in occasione della Cerimonia “Big Screen Achievement Award” che si svolgerà oggi, giovedì 28 aprile.

Marvel Studios

Marvel Studios ha trasportato il pubblico del CinemaCon in un emozionante viaggio attraverso il Multiverso con alcune immagini di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, che arriverà il 4 maggio nelle sale italiane. Con questo film, l’Universo Cinematografico Marvel espande i confini del Multiverso ai massimi livelli. I fan viaggeranno nell’ignoto con Doctor Strange che, con l’aiuto di mistici alleati sia vecchi che nuovi, attraversa pericolose e sconvolgenti realtà alternative del Multiverso per affrontare un nuovo misterioso avversario.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è interpretato da Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen, Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong, Xochitl Gomez, con Michael Stühlbarg e Rachel McAdams. Il film è diretto da Sam Raimi e prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Eric Hauserman Carroll, Scott Derrickson e Jamie Christopher sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è stata scritta da Michael Waldron.

Pixar Animation Studios

Il pubblico del CinemaCon ha assistito alla proiezione di alcune immagini della nuova avventura Disney e Pixar Lightyear – La vera storia di Buzz, che arriverà il 15 giugno nelle sale italiane. Il film racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story, e segue il leggendario Space Ranger dopo essere rimasto bloccato su un pianeta ostile a 4,2 milioni di anni luce dalla Terra insieme al suo comandante e al loro equipaggio. Mentre Buzz cerca di trovare un modo per tornare a casa attraverso il tempo e lo spazio, si uniscono a lui un gruppo di ambiziose reclute e il suo irresistibile gatto robot di compagnia, Sox. L’arrivo di Zurg, una presenza imponente con un esercito di robot spietati e un fine misterioso, complica le cose e mette a rischio la missione.

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane (co-regista di Alla Ricerca di Dory) e prodotto da Galyn Susman (Toy Story: Tutto un altro mondo). La colonna sonora del film è firmata dal premiato compositore Michael Giacchino (The Batman, Up).

Walt Disney per la nipote era razzista

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Come vi avevamo accennato lo scorso 9 gennaio, l’attrice premio Oscar Meryl Streep si era pronunciata con toni non proprio favorevoli nei confronti di Walt Disney, storico padre di Topolino nonché fondatore della Walt Disney Company.

Secondo Meryl Streep, infatti, molti dei colleghi del compianto Mr. Disney non esitavano a definirlo come un antisemita bigotto ed un deciso detrattore della figura femminile. A sostegno delle parole dell’attrice ci giungono recenti le dichiarazioni di Abigail Disney, nipote di Roy O. Disney, co-fondatore della compagnia e fratello del più noto Walt.

Abigail, intervenuta a distanza di quasi una settimana, ha così esposto il suo punto di vista: Antisemita? Accertato. Misogeno? Certamente!! Razzista? Suvvia ha fatto un film (Il Libro della Giunga) circa il dover stare ‘con la propria specie’. […] Di quante informazioni necessitate ancora? Ma dannazione era davvero bravo nel fare i film ed il suo lavoro ha reso felici bilioni di persone. Non c’è nulla da negare.”

Inoltre, in relazione al recente Saving Mr. Banks Abigail ha così continuato: “So che era un uomo dei suoi tempi e posso perdonarlo, ma Saving Mr. Banks è uno sfacciato tentativo di tirar fuori un santo dall’uomo. Non era sicuramente un diavolo, ma neppure un angelo.”

Ed infine, in relazione alle parole di Meryl Streep: “Ha detto esattamente quello che ho detto io circa come, nonostante tutto, la sua visione fosse incredibile ed ha portato gioia a tante persone nel mondo. Perciò dico Brava Meryl!”.

Attualmente la Disney sembra aver preferito ignorare la faccenda non rilasciando alcuna dichiarazione ufficiale.

Fonte: Hollywood Reporter

Walt Disney nuove date di uscita per Maleficent e altri film

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walt-disney

Aria di cambiamenti in casa Walt Disney. Attraverso un comunicato stampa diffuso in America, sono state annunciate delle variazioni circa la release di alcuni dei titoli più attesi dell’anno cinematografico targato 2014. Prendete carta e penna e segnatevi dunque questi importanti aggiornamenti.

E’ stata anticipata l’uscita di Maleficent, l’attesissimo fantasy che vede il premio Oscar Angelina Jolie nei panni della strega antagonista de La bella addormentata nel bosco. Il film, la cui uscita era stata fissata per il 2 luglio 2014, verrà invece distribuito il 30 maggio dello stesso anno. 

Slittano invece di un anno altri due progetti molto interessanti: stiamo parlando di The Good Dinosaur e Finding Dory. Il primo, previsto per il 2014, vedrà la luce il 25 dicembre 2015, mentre il secondo (seguito de Alla ricerca di Nemo), la cui uscita era stata fissata per Natale 2015, sarà distribuito nei cinema soltanto il 17 giugno 2016.

Tutte le foto:

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Fonte: Collider

Walt Disney Imagineering: ci sarà anche Star Wars nel parco a tema

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Da tempo il nuovo parco a tema, Walt Disney Imagineering, è in costruzione, e sebbene pensavamo che alcuni dettagli fossero già pronti e potessero essere rivelati, il CEO della Disney, Bob Iger, ha dichiarato che fino a che Star Wars il Risveglio della Forza non uscirà al cinema, il parco rimarrà segreto.

Da questa decisione e da alcune sue dichiarazioni possiamo quindi immaginare che il Walt Disney Imagineering comprenderà parti e attrazioni che si riferiscono all’universo creato e espanso da JJ Abrams per il film di prossima uscita. In particolare Iger sembra molto sicuro del siccesso che avrà il film e vuole costruire le attrazioni di questo parco in modo tale da replicare gli avvenimenti del film.

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star-wars-il-risveglio-della-forza Walt Disney Imagineering

All’inizio delle riprese, il regista J.J. Abrams aveva dichiarato “È emozionante e al tempo stesso surreale osservare l’amato cast originale insieme a nuovi incredibili talenti portare in vita questo mondo ancora una volta”. Nel nuovo film, John Boyega, Daisy Ridley, Adam Driver, Oscar Isaac, Andy Serkis, Domhnall Gleeson e Max von Sydow si uniranno alle star della saga Harrison Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill, Anthony Daniels, Peter Mayhew e Kenny Baker. Star Wars Il Risveglio della Forza è diretto da J.J. Abramse scritto da Lawrence Kasdan e Abrams. Kathleen Kennedy, Abrams e Bryan Burk sono i produttori, mentre John Williams torna come compositore per le musiche. Il film arriverà prossimamente nei cinema italiani.

Walt Disney ha davvero inventato i Robot? La spiegazione della storia di The Electric State

Poiché la sequenza di apertura di The Electric State suggerisce che Walt Disney fu il primo a creare un robot, molti spettatori potrebbero essere curiosi di sapere se questa scelta narrativa si basa su un fatto reale.

Basato sull’omonima graphic novel di Simon Stålenhag, The Electric State dei fratelli Russo presenta una linea temporale alternativa in cui l’ambizione incontrollata dell’umanità porta a una guerra brutale tra umani e robot. Sebbene gli umani alla fine emergano vittoriosi e i robot sopravvissuti siano costretti a vivere in un’area chiusa, la guerra porta a una distribuzione ingiusta del potere nel mondo.

Prima che il film salti alla linea temporale attuale per evidenziare come questa distribuzione del potere abbia un impatto sulle masse, ripercorre la storia di come gli umani hanno sviluppato esseri robot quasi senzienti. Durante questa esplorazione della storia alternativa, The Electric State afferma che Walt Disney ha inventato i robot. Il dettaglio di apertura di Walt Disney del film di fantascienza Netflix richiede una verifica dei fatti perché è difficile non essere curiosi di sapere se si tratti di un’affermazione storica accurata o di un’aggiunta fittizia alla narrazione.

The Electric State inventa i robot inventati da Walt Disney

La sequenza di apertura è puramente immaginaria

The Electric StateIn realtà, Walt Disney non ha inventato i robot. Sin dall’inizio, la Disney ha investito molto nello sviluppo di tecnologie e innovazioni che promuovono l’animazione. Tuttavia, ha senso che The Electric State includa questo dettaglio immaginario perché molti robot nella narrazione del film sono ispirati visivamente a personaggi animati e mascotte popolari degli anni ’80 e ’90.

Suggerendo che Walt Disney fosse un pioniere della robotica, il film giustifica il motivo per cui i suoi personaggi robot sembrano così familiari e evocativi. Va notato che c’è una parvenza di verità in questa storia. Mentre Walt Disney non ha inventato la robotica, il suo conglomerato mediatico ha dato molti contributi significativi alla tecnologia.

The Electric State parte dal presupposto che Disney ha fatto progredire la tecnologia dei robot

In particolare, ha contribuito molto all’animatronica

Walt Disney filmDisney potrebbe non essere stato leader nella robotica, ma ha contribuito alla tecnologia in diversi modi. Ad esempio, l’audio-animatronica, che è una forma di burattinaio meccatronico, è stata creata da Walt Disney Imagineering. La tecnologia è stata spesso utilizzata anche nei parchi a tema e nelle attrazioni Disney. A differenza dei robot e degli androidi, i burattini meccatronici hanno movimenti preregistrati, che sono sincronizzati con fonti sonore esterne.

Gli audio-animatronici sono considerati significativamente diversi dai robot e dagli androidi perché non hanno la capacità di rispondere a stimoli esterni. Poiché i robot in The Electric State sono in qualche modo senzienti e hanno la capacità di rispondere all’ambiente circostante con emozioni quasi umane, associarli all’audio-animatronica di Walt Disney sarebbe un po’ forzato. Tuttavia, poiché il film è un fantasy rivolto principalmente a un pubblico più giovane, ha senso che utilizzi il legame con la Disney per infondere un senso di familiarità e nostalgia nel pubblico.

Walt Disney e l’Italia Una storia d’amore di Marco Spagnoli

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Walt Disney e l’Italia Una storia d’amore di Marco Spagnoli

Marco Spagnoli racconta la storia d’amore tra Walt Disney e l’Italia. È lo stesso regista, nonché giornalista e critico cinematografico, Marco Spagnoli a presentare alla stampa il suo Walt Disney e l’Italia Una storia d’amore, appassionato documentario che ricostruisce il rapporto tra il nostro paese e il padre dell’animazione moderna.

Hai usato tutto il materiale disponibile nel documentario o hai dovuto rinunciare a qualcosa?

Marco Spagnoli: “Non c’erano altri momenti oltre a quelli che mostriamo, ma per ciascun momento non abbiamo usato tutto il materiale, bensì selezionato ciò che potevamo meglio inserire nel tessuto narrativo.

Abbiamo preso, ad esempio, tutti i filmati dell’archivio dell’Istituto Luce, per quanto riguarda la parte di Torino con la visita alla Fiat. Che Disney venga accolto dagli operai, dagli impiegati, più che da dirigenti, è significativo”.

Walt Disney e l’Italia Una storia d’amore-posterLa passione italiana per Disney è divisa fra i fumetti e il cartone. Quale delle due cose ti è sembrato interessasse di più gli intervistati? Perché il fumetto ha una natura più italiana, con autori in gran parte italiani; mentre il cinema rimane una produzione più esclusivamente americana.

M. S.: “Ciascuno ha parlato di ciò che preferiva. Abbiamo poi voluto evidenziare la questione del doppiaggio. La scoperta più rivelatrice è che Romeo (de Gli Aristogatti) in originale non sia romano, ma irlandese. La trovo una cosa geniale, una scelta probabilmente non in linea con ciò che si aspettavano negli Usa, un modo un po’ sovversivo, italiano, di rendere il personaggio. Ci è sembrato giusto, quindi, coinvolgere Roy De Leonardis, il figlio di una delle “leggende Disney”. Suo padre è stato infatti responsabile di tutti questi doppiaggi”.

Come avete scelto i testimonial?

M. S.: “Molte erano persone che conoscevo, incontravo per lavoro, come per esempio Marco Giallini, che da piccolo amava molto Topolino, oltre che essere un bravo disegnatore. Qualcun altro si è proposto. Abbiamo fatto una selezione delle persone che hanno dimostrato questa grande passione. Volevamo una visone del mondo Disney dal punto di vista dei fan”.

Perché Disney ha attecchito così tanto in Italia, diventando praticamente un prodotto italiano?

M. S.: “La spiegazione credo sia, come afferma Giacomo Scarpelli, un’affinità tra il mondo raccontato da Disney e il nostro paese. Lui parla in particolare del nostro “essere bambini”. Ma  soprattutto, credo si tratti del fatto che Disney in Usa è considerato più un tycoon, assimilabile a uno dei fratelli Warner, un grande produttore. Qui invece lo consideriamo un artista, un regista. È stato il primo a fare cartoni animati col sonoro, a colori, un lungometraggio d’animazione; con lui i cartoni hanno fatto per la prima volta anche commuovere”.

Si tratta di un’esclusiva The Space Cinema, in sala dal 10 al 12 febbraio. L’uscita sarà seguita da eventi in varie città d’Italia e da passaggi televisivi su Sky e Rai dal 20 febbraio fino a fine mese. Il documentario anticipa l’uscita di Saving Mr Banks.

Marco Spagnoli

La nostra video intervista:

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Walt Disney e l’Italia Una storia d’amore: recensione del film di Marco Spagnoli

Dopo essersi occupato di figure importanti del nostro cinema, Marco Spagnoli torna a dedicarsi a Hollywood e l’Italia con Walt Disney e l’Italia Una storia d’amore, parlandoci di Walt Disney e della sconfinata ammirazione nostrana per questo personaggio, qui apprezzato soprattutto come artista e genio creativo, padre del fumetto e pioniere dell’animazione. Un uomo che col suo “se puoi sognarlo, puoi farlo” ha conquistato l’Italia negli anni bui della guerra e continua ad appassionare le nuove generazioni.

I passaggi più emozionanti di questo appassionato documentario sono senza dubbio i filmati d’epoca, tratti dalle Teche Rai e dall’archivio dell’Istituto Luce. Disney è intervistato allo zoo di Torino, o in visita alla Fiat, accolto calorosamente dalle maestranze. Vi sono  poi commenti lusinghieri su di lui da parte di un giovane Umberto Eco, di Gianni Rodari, di Federico Fellini, che ne loda la creatività e la capacità di fondere luce e ombra, gioia e dolore, oltre a raccontare la festosa accoglienza ricevuta a Disneyland dallo stesso Walt, durante il soggiorno americano in occasione dell’Oscar a La strada.

Walt Disney e l’Italia Una storia d’amore: il film

È dunque una celebrazione del legame italiano col mondo Disney, che precede l’uscita di Saving Mr Banks. Appropriata è perciò la scelta di raccontare questo amore come una favola, narrata da Serena Autieri – immancabile anche Vincenzo Paperica (versione disneyana di Vincenzo Mollica) a intrecciare le vicende della vita di Walt dagli anni ’30 ai ‘60.

Walt Disney e l'Italia Una storia d’amore

L’altra parte del documentario, incentrato sui fumetti e sui lungometraggi animati che hanno fatto la storia Disney fino agli anni ’70, dà spazio alle voci di personaggi noti  – attori, registi, personalità dello spettacolo, della musica, della moda – che si vuole raccontino la loro passione per l’universo disneyano più da fan che non da persone coinvolte, anche professionalmente, in quel mondo. Alcuni interventi e presenze paiono più appropriati, altri meno. Tra i primi, i fumettisti – da Silvia Ziche a Bruno Bozzetto e Massimo Caviglia –  Roy De Leonardis, figlio dello storico curatore dei doppiaggi italiani per Disney, il regista Enzo D’Alò, alcuni attori, di cui si sarebbe potuto approfittare di più. Avrebbe incuriosito, ad esempio, sentire Marco Giallini parlare della sua passione da disegnatore di fumetti, o Lillo & Greg del loro lavoro da fumettisti. Si approfitta poco anche della presenza di Edoardo Bennato: almeno un paio di suoi famosissimi album sono stati influenzati da Disney (a lui è però affidata la chiusura in musica). La scelta ha privilegiato alcuni dei nomi più in auge al momento: Brizzi, De Luigi, Ramazzotti, Brignano, Scamarcio.

Resta comunque un progetto interessante, per appassionati e non, per capire la portata della figura di Disney e i motivi del suo straordinario successo in Italia.

Walt Disney e L’Italia – Una Storia d’Amore: in arrivo il documentario

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E’ in fine di lavorazione un progetto molto speciale dedicato a Walt Disney e al suo rapporto con l’Italia. Partendo dal film Saving Mr.Banks (con Tom Hanks ed in uscita in Italia il 20 Febbraio 2014 ) nasce il docu-film  Walt Disney e L’Italia – Una Storia D’amore” , creato dal regista Marco Spagnoli.

“Siamo partiti dai viaggi di Walt Disney in Italia, mappando tutti i suoi viaggi a cavallo tra gli anni 30/40/50. Negli archivi dell’Istituto Luce abbiamo trovato oltre 100 clip che riportano Walt Disney durante i suoi viaggi in Italia.” racconta Marco Spagnoli. “C’è un legame speciale tra la Disney e l’Italia : paradossalmente la Disney è più radicata nella cultura popolare italiana che in quella americana. Basti pensare alla macchina Topolino! Questo documentario rappresenta quindi la biografia di un sentimento che lega l’Italia e Walt Disney.”

Attraverso immagini di repertorio e testimonianze di cineasti, giornalisti, disegnatori, musicisti, attori e attrici italiane , questo documentario mira a mostrare questo rapporto speciale del geniale artista americano Walt Disney, che venne per la prima volta in Italia nel 1935 e l’influenza dei suoi personaggi sulla nostra storia. Scritto e diretto da Marco Spagnoli , prodotto da Walt Disney Company Italia e Kobalt Entertainment e narrato da Vincenzo Paperica, Walt Disney e L’italia – Una storia d’amore vanta la partecipazione fra gli altri di Fausto Brizzi, Vincenzo Mollica e Luca Ward ed è programmato per un uscita al cinema e in televisione nel primo trimestre del 2014.

Walt Disney e Jerry Bruckheimer non rinnovano l’accordo

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Walt Disney e Jerry BruckheimerFinisce un’era di produzione, infatti la Walt Disney Studios e la Jerry Bruckheimer hanno annunciato oggi di aver deciso di non rinnovare il loro accordo facendo cadere la prima opzione e che scadrà l’anno prossimo. La Disney continuerà a concentrarsi sulle sue priorità, ovvero i marchi di proprietà Disney, Pixar, Marvel e ora Lucasfilm, mentre Bruckheimer sta cercando di produrre film al di fuori del marchio Disney. Tuttavia Disney e Bruckheimer continueranno a lavorare insieme su vari progetti tra cui la quinta puntata di Pirati dei Caraibi.

Insieme Disney e Jerry Bruckheimer hanno prodotto grandi successi come i Pirati dei Caraibi, Pearl Harbor, Armageddon, Con Air e The Rock attraverso produzione satellite Disney, Touchstone.

“Jerry è uno dei produttori più rispettati e prolifici che lavorano nel settore del cinema, e abbiamo avuto una collaborazione di grande successo nel corso degli ultimi due decenni, e lui è un amico qui a Disney”, ha detto Alan Horn, Presidente del The Walt Disney Studios. “Continueremo a lavorare insieme in futuro, e non vediamo l’ora di vedere nuovo film  di Jerry Bruckheimer, una leggenda di Hollywood.”

“Sono molto riconoscente della splendida collaborazione e il supporto che ho avuto in The Walt Disney Company per oltre venti anni e sono fiero delle ventisette pellicole che abbiamo fatto insieme. La buona notizia è che continueremo a lavorare insieme su ‘Pirati dei Caraibi’, National Treasure 3 e ​​di altri progetti che abbiamo sviluppato insieme allo studio “, ha dichiarato Jerry Bruckheimer. “Sono grato di aver avuto l’opportunità di lavorare con queste persone straordinarie, molte delle quali sono diventati i miei più cari amici. Mentre continuiamo a fare film d’avventura, non vediamo l’ora di tornare a fare film come ‘Black Hawk Down’, ‘Nemico pubblico’, ‘Beverly Hills Cop’ e ‘The Rock’. “

Wally Pfister vince il premio di categoria: fotografia ad Inception!

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In dirittura d’arrivo anche i premi della categoria dei direttori della fotografia: Wally Pfister vince per lo splendido lavoro fatto in Inception. Per la tv premiati anche i direttori della fotografia di Boardwalk Empire e The Pacific, prodotti rispettivamente da Scorsese e Spielberg.

Wally PfisterLa vittoria di  Pfister per la miglior fotografia in un film per il cinema, protrebbe influenzare anche la corsa agli Oscar. Anche se secondo gli addetti il favorito sembrerebbe sempre più Roger Deakins, plurinominatio e mai volte vincitore, candidaoto per la fotografia de Il grinta. Tuttavia con questo premio Pfister potrebbe accorciare le distanze, in vista della serata finale.

Waller: James Gunn smentisce un rumor sulla serie

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Waller: James Gunn smentisce un rumor sulla serie

Nella giornata di ieri Medium ha condiviso un articolo in cui si affermava che Corey Hawkins (Straight Outta Compton, Kong: Skull Island) è stato scritturato per un ruolo nella serie Waller dei DC Studios. Con la seconda stagione di Peacemaker in uscita prima dello spin-off di The Suicide Squad, sembrava però difficile credere che siano già in corso i casting per la serie ed infatti la cosa è già stata smentita proprio da James Gunn. Su Threads, il regista ha infatti dichiarato: “Gli script non sono finiti. Non ho iniziato il processo di casting. (Quindi no, non è vero)“.

Il sito sembra essersi basato sul fatto che Philip J. Silvera è stato aggiunto alla pagina IMDb di Waller. In passato, Silvera è stato la controfigura di Hawkins, quindi ciò ha portato a pensare che anche Hawkins fosse coinvolto nel progetto. Medium però ora aggiornato il proprio rapporto dicendo: “James Gunn ha riferito di aver smentito questa notizia, ma la nostra fonte si attiene alla sua storia. Restate sintonizzati“.

Waller: quello che sappiamo sulla serie

Quando è stata annunciata Waller, è stato anche confermato che Viola Davis riprenderà il suo ruolo e che la serie conterrà anche apparizioni del team di “Peacemaker“. La serie sarà scritta da Christal Henry (Watchmen) e Jeremy Carver (Supernatural). Per quanto riguarda la logline dello show, si legge: “Una serie live action, spin-off di Peacemaker, incentrata su Amanda Waller e sul suo rapporto con la figlia Leota. Se c’è un burocrate governativo con cui non si dovrebbe scherzare, quello è Amanda Waller, fondatrice della famigerata Task Force X, meglio conosciuta come Suicide Squad“.

Waller: il terzo spin-off del DCU riceve un altro emozionante aggiornamento

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Mentre l’Universo DC sta per iniziare, uno dei protagonisti dello show ha rivelato lo stato di avanzamento della Waller. Mentre il Capitolo 1 del DC Universe: “Gods and Monsters ” servirà principalmente come reboot per i DC Studios, alcuni elementi del DCEU stanno arrivando, tra cui l’Amanda Waller di Viola Davis. Nonostante la serie spinoff sulla Waller sia stata rivelata nel maggio 2022, gli aggiornamenti sono stati estremamente limitati, anche dopo che James Gunn e Peter Safran hanno annunciato il team creativo nel gennaio 2023.

In una recente intervista con Screen Rant in occasione dell’imminente première di Creature Commandos, è stato chiesto a Steve Agee, che torna a riprendere il ruolo di John Economos da Suicide Squad e Peacemaker, se ci fossero nuovi dettagli da condividere su Waller, il cui ritorno è stato confermato da Gunn in un aggiornamento ufficiale del 2023. Quando gli è stato chiesto se sapesse quando sarebbero iniziate le riprese di Waller, Agee ha detto di credere che lo show di Max sia ancora in fase di sceneggiatura, affermando quanto segue:

Steve Agee: Credo che stiano ancora preparando i copioni, quindi non c’è ancora una data stabilita, e James non inizierà qualcosa finché non sarà assolutamente soddisfatto dei copioni e non saranno pronti a partire. Quindi, una volta che saranno pronti, sono sicuro che annuncerà l’orario di inizio – come attore che ama lavorare, non potrà mai accadere abbastanza presto, però, per me! [ride]

Cosa significano i commenti di Steve Agee per Waller

Anche se la Waller potrebbe non avanzare così velocemente come alcuni si aspettavano, l’aggiornamento di Agee sullo spinoff dell’Universo DC è promettente per una serie di motivi. Waller ha uno dei team creativi più forti dell’Universo DC: Christal Henry di Watchmen e Jeremy Carver di Doom Patrol stanno scrivendo e producendo lo show. Dato che Waller è stato anche uno degli show dell’Universo DC colpiti dagli scioperi del 2023, è facile capire perché le sceneggiature potrebbero non essere ancora state completate.

Nonostante la Davis interpreti Amanda da Suicide Squad del 2016, Waller sarà il primo progetto live-action della DC a mettere il suo personaggio al centro dell’attenzione e a dare finalmente corpo alla sua mitologia nell’Universo DC, il che è particolarmente promettente se il personaggio è destinato a rimanere in circolazione per molto tempo. Per questo motivo è preferibile che il team della Waller riesca a lucidare il più possibile le sceneggiature per assicurarsi che la serie Max di Davis sia il più forte possibile nell’ambito dell’Universo DC di Gunn. Se la serie televisiva della Waller entrerà in produzione nel 2025, potrebbe essere uno dei progetti dell’Universo DC ad arrivare nel 2026.

Waller e Lanterns: rivelati nuovi dettagli sulle serie tv DCU

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Waller e Lanterns: rivelati nuovi dettagli sulle serie tv DCU

Anche se sappiamo bene che non dobbiamo dare troppo peso agli annunci di Production Weekly, in passato si sono rivelati una fonte di informazioni affidabili e ora potrebbero aver fatto luce sul DCU e sui piani dei DC Studios per il piccolo schermo.

La serie animata Creature Commandos debutterà su Max nel corso dell’anno, offrendo un assaggio di ciò che il DCU ha in serbo per noi. Tuttavia, sul fronte dei live-action, ci aspettiamo che Waller e Lanterns e la seconda stagione di Peacemaker guidino il cambiamento.

Il primo aveva in mente un lancio nel 2024, ma è rimasto coinvolto negli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA dello scorso anno. Secondo The Trail Blazer, Production Weekly ha scelto Chris Provenzano (Justified) come produttore insieme agli showrunner Christal Henry e Jeremy Carver.

Anche Viola Davis, che interpreta Amanda Waller, produrrà attraverso la JuVee Productions. Lars P. Winther (Guardiani della Galassia) è indicato come co-produttore.

Sembra che il direttore del casting John Papsidera (Superman: Legacy) sarà la Sarah Finn del DCU, dato che è stato nominato anche per la Waller. Per quanto riguarda la logline dello show, si legge:

Una serie live action, spin-off di Peacemaker, incentrata su Amanda Waller e sul suo rapporto con la figlia Leota. Se c’è un burocrate governativo con cui non si dovrebbe scherzare, quello è Amanda Waller, fondatrice della famigerata Task Force X, meglio conosciuta come Suicide Squad“.

In Peacemaker, Loeta Adebayo è stata interpretata da Danielle Brooks. Abbiamo anche un aggiornamento su Lanterns. Damon Lindelof è ora indicato come produttore dopo che si era vociferato che avrebbe potuto dare forma al ritorno in live-action di Lanterna Verde insieme allo scrittore di fumetti Tom King, mentre Chris Mundy (True Detective) sembra essere stato “confermato” come showrunner.

Tutti gli indizi sembrano indicare che Nathan Fillion riprenderà il suo ruolo di Lanterna Verde Guy Gardner in Superman: Legacy, anche se James Gunn ha già accennato a questa eventualità sui social media. È interessante notare che Lanterns è descritto come “terrestre”, il che suggerisce che l’azione si svolgerà in gran parte qui sulla Terra.

Questo dovrebbe ridurre il budget! Il tempo ci dirà quanto tutto ciò si rivelerà corretto e, con un po’ di fortuna, James Gunn interverrà su Threads per chiarire le cose in caso di confusione. Lo slate del DCU è stato annunciato più di un anno fa, ma a causa dei già citati scioperi, solo pochi progetti hanno iniziato a prendere forma.

Superman: Legacy, inizierà le riprese il mese prossimo e ci aspettiamo che Supergirl: Woman of Tomorrow sarà il prossimo, probabilmente per un’uscita nel 2026. Per quanto riguarda gli altri film del DCU, non c’è stato molto movimento, quindi per il momento potremmo trovarci di fronte a una sola uscita sul grande schermo all’anno.

Wallace e Gromit La maledizione del coniglio mannaro: recensione del film

Wallace e Gromit La maledizione del coniglio mannaro è un film del 2005 diretto da Nick Park e Steve Box con le voci di Peter Sallis (Wallace), Ralph Fiennes ( Lord Victor Quartermaine), Helena Bonham Carter (Lady Tottington), Peter Kay (Agente di polizia Albert Mackintosh), Nicholas Smith (Reverendo Clement Hedges).

  • Anno: 2005
  • Regia: Nick Park, Steve Box
  • Voci originali: Peter Sallis (Wallace), Ralph Fiennes ( Lord Victor Quartermaine), Helena Bonham Carter (Lady Tottington), Peter Kay (Agente di polizia Albert Mackintosh), Nicholas Smith (Reverendo Clement Hedges).

Wallace e Gromit La maledizione del coniglio mannaro filmWallace e Gromit La maledizione del coniglio mannaro – Trama

La società Anti-Pesto di Wallace e Gromit è pienamente operativa per catturare i teneri coniglietti, che mettono a repentaglio le verdure dei giardini di una piccola cittadina inglese.

Con l’avvicinarsi del Concorso di verdura gigante le incursioni dei conigli sono sempre più frequenti, per questo Wallace idea un macchinario in grado di far cessare la fame di verdure da parte degli animaletti. L’esperimento del nuovo strumento ha successo seppur con un piccolo intoppo…  

Un nuovo pericolo è in agguato per le amate verdure: compare uno strano mostro, dalle lunghe orecchie e due grandi denti sporgenti, che inizia a devastare intere coltivazioni. Wallace, per fare colpo sulla signorina Tottington, cercherà di risolvere il mistero affiancato da Gromit. Il fedele cane dovrà però badare al suo padrone anche contro la concorrenza di Victor Quatermaine, un altro spasimante della Tottington.

Analisi: Wallace e Gromit sono nati dalla tesi di laurea di Nick Park e, dato il loro successo, sono poi comparsi in due successivi mediometraggi (I pantaloni sbagliati e Una tosatura perfetta) e una serie di altre avventure. Forse poco conosciuti in Italia, sono arrivati a questo primo lungometraggio solo nel 2005, condotto dallo stesso Park.

La peculiarità dell’intera produzione è la ripresa, con la tecnica dello stop-motion, di personaggi realizzati in plastilina, modellata su una struttura di fili di ferro. L’unione dell’ingente budget messo a disposizione dalla DreamWorks, ha permesso di perfezionare le invenzioni di Park, mascherando le impronte lasciate sulle figure e offrendo la possibilità di arricchire l’universo dei due protagonisti con tante nuove scenografie e personaggi.

Il risultato è che un’anonima cittadina inglese si popola di individui ben particolareggiati, che risultano vicini all’ambiente familiare e accogliente tipico delle ristrette comunità. E poi ci sono Wallace il formaggio-dipendente, sbadato nella sua genialità, affiancato da Gromit il fedele cane, più vicino alle fattezze umane.

Dopo l’esilarante pellicola di Galline in fuga (2000), Park ha trovato molto più agevole destreggiarsi nell’universo a lui così familiare dell’eccentrico duo, fino ad arrivare alla vittoria dell’Oscar come miglior film d’animazione nel 2006, battendo La sposa cadavere di Tim Burton e Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki.

Wallace e Gromit, un film tra l’Incredibile Hulk o del film Un lupo mannaro americano a Londra

La sceneggiatura di Wallace e Gromit – La maledizione del coniglio mannaro è stata composta a quattro mani tra Park, Steve Box, Mark Burton e Bob Baker ed è risultata essere un valido mix di sottile humor inglese e di richiami ad altri film, non solo horror (alcune trasformazioni del coniglio mannaro ricordano quelle de l’Incredibile Hulk o del film Un lupo mannaro americano a Londra).

Grazie a queste qualità il pubblico di bambini e adulti apprezzerà a pieno la pellicola, divertendosi non poco e scoprendo la grande espressività di cui sono dotati tutti i personaggi, pur mantenendo un aspetto immaginifico.

Nell’era in cui la grafica computerizzata fa il grosso lavoro nei film d’animazione, vi è ancora chi procede nel faticoso lavoro dello stop-motion che, seppur faticoso, riserva la sua esclusività. Wallace e Gromit vanno apprezzati per la loro spontaneità, che non sfocia mai in scadenti battute, e mantiene la stretta simbiosi tra due personaggi del tutto nuovi nella storia dei film d’animazione.

Wallace e Gromit – Le piume della vendetta: recensione del film animato della Aardman

Ritorna sullo schermo una delle coppie dell’animazione più amate di sempre, Wallace e Gromit, ovvero l’inventore pasticcione e il suo fidato cagnolino sempre pronto a riparare ai guai del suo padrone. L’occasione è il secondo lungometraggio a loro dedicato, Wallace e Gromit – Le piume della vendetta (il cui titolo originale è il più simpatico Vengeance Most Fowl), realizzato per Netflix a quindici anni di distanza da Wallace e Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, vincitore del premio Oscar come Miglior film d’animazione. Alla regia vi è come sempre Nick Park, accompagnato però stavolta da Merlin Crossingham.

Proprio per i tanti riconoscimenti ottenuti nel tempo, si tratta dell’IP più popolare della Aardman Animation, che negli anni ha dato vita anche ad opere come Galline in fuga, I primitivi e Shaun, vita da pecora – Il film. Opere caratterizzate dai personaggi realizzati in plastilina, perfettamente malleabili per assumere forme e dimensioni di ogni genere, stupendo continuamente grazie ad un’animazione divenuta ormai un marchio di fabbrica. E proprio richiamando i primi lavori della Aardman, questo nuovo lungometraggio è un sequel del cortometraggio del 1993 (anch’esso premiato con l’Oscar) dal titolo I pantaloni sbagliati.

La trama di Wallace e Gromit – Le piume della vendetta

In questo nuovo capitolo, la preoccupazione di Gromit che Wallace stia diventando troppo dipendente dalle sue invenzioni si dimostra giustificata quando il suo padrone pasticcione inventa uno gnomo “intelligente” che sembra sviluppare una mente propria: Norbot. Ben presto, questa nuova presenza mette in ombra il ruolo di Gromit all’interno della casa, ma quando il diabolico pinguino Feathers McGraw torna in cerca di vendetta, toccherà proprio a Gromit lottare contro le sinistre forze scatenatesi e salvare il suo padrone… o Wallace potrebbe non inventare più niente!

Wallace e Gromit - Le piume della vendetta Feathers McGraw
Il vendicativo Feathers McGraw in Wallace e Gromit – Le piume della vendetta. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Guardatevi dall’intelligenza artificiale!

Per un franchise con protagonista un inventore, non essere al passo con i tempi sarebbe un vero crimine! Ecco dunque che l’ovvio sviluppo per questo nuovo lungometraggio della Aardman Animations è quello di inserire l’intelligenza artificiale, sempre però nello stile comico che ha reso celebri Wallace e Gromit. 32 anni dopo quel gioiello animato di 30 minuti che è I pantaloni sbagliati, facciamo dunque la conoscenza dello gnomo Norbot, che è solo la più recente di una serie di intelligenze artificiali che, per via di agenti esterni, si riprogrammano su un comportamento cattivo.

Come la M3GAN del film omonimo, anche in questo caso tale presenza diventa l’occasione – in questo caso comica – per riflettere sull’abuso di queste tecnologie, sui loro possibili pericoli e sulla nostalgia per una vita “analogica”, di cui Gromit cerca invece di farsi custode tra le tante invenzioni superflue del suo sbadato padrone. Al di là della vicenda principale – la vendetta di Feathers McGraw – il film si muove dunque tra questi due poli, raccontando il tutto insieme ad un altro scontro che si svolge in modo forse meno esplicito, ovvero massiccio supporto della CGI che sovrasta la tradizionalità della materia e dell’animazione in stop motion.

I primi lavori della Aardman si sono distinti proprio per questa loro peculiare tecnica animata, che anche nelle forme più grezze riusciva a sorprendere e incantare. Vederla oggi stemperata dal supporto della CGI, per quanto comprensibile (dati i costi e i tempi di lavoro richiesti dalla pura stop motion) dispiace, anche se fortunatamente non tutto l’incanto si perde per strada. È però indubbiamente interessante come il film affronti il tema della tecnologia attraverso questi due discorsi, un po’ come a suo tempo faceva Toy Story (primo film interamente realizzato in CGI) con il tradizionale Woody e il futuristico Buzz Lightyear.

Wallace e Gromit - Le piume della vendetta Netflix
I due protagonisti di Wallace e Gromit – Le piume della vendetta Netflix. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Un film che si muove tra mancanze e idee brillanti

In un panorama di opere d’animazione che sempre più tendono al fotorealismo, è però un bene che ci siano ancora film come questo (o Il robot selvaggio e Flow – Un mondo da salvare) che ci ricordano la bellezza dell’animazione che si lascia andare alle imperfezioni per far emergere il proprio cuore pulsante. Un cuore che, però, in Wallace e Gromit – Le piume della vendetta è in parte troppo legato proprio a I pantaloni sbagliati, di cui ripropone diverse dinamiche (ad esempio, il processo di risveglio di Wallace), che strappano ancora oggi sorrisi, ma senza apportare anche qualche necessaria nuova trovata al tutto.

Ad inficiare parzialmente sul risultato finale c’è anche la sensazione di non assistere ad un adeguato numero di gag e battute tali da giustificare il formato lungometraggio, ma fortunatamente si arriva ad un finale su larga scala che, citando grandi classici dell’azione, si apre ad una serie di scenari intriganti oltreché emozionanti. Certo, manca una sequenza capolavoro come quella dell’inseguimento nel trenino elettrico in I pantaloni sbagliati, ma una serie di altre azzeccate intuizioni di messa in scena permettono comunque al film di arrivare al suo risultato, intrattenendo e divertendo. Il carisma dei due protagonisti, ovviamente, fa il resto.

Wallace & Gromit: svelato il titolo e l’antagonista del nuovo film

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Nell’ambito dell’iniziativa Next on Animation di Netflix – come riportato da Deadline –  sono state annunciate le prime immagini, il titolo e il cast dei doppiatori del nuovo film di Wallace & Gromit della Aardman. La data di uscita è prevista per questo inverno su Netflix, anche se al momento non è stata fornita una data di uscita ufficiale. Ad ogni modo, il film si intitola Wallace & Gromit: Vengeance Most Fowl (traducibile come La vendetta più crudele). Si tratta ufficialmente del secondo lungometraggio di questo franchise dopo Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, che nel 2006 vinse l’Oscar come Miglior film d’animazione.

Il film è diretto da Nick Park e Merlin Crossingham e vedrà Gromit preoccupato che Wallace stia diventando troppo dipendente dalle sue invenzioni, tra cui uno gnomo “intelligente” che sembra sviluppare una propria coscienza. Quando si scopre che una figura vendicativa del passato potrebbe essere la responsabile di tutto, spetta a Gromit combattere le forze sinistre e salvare il suo padrone… o Wallace potrebbe non essere più in grado di inventare nulla.

Il cast dei doppiatori comprende Ben Whitehead, Peter Kay, Lauren Patel, Reece Shearsmith, Diane Morgan, Adjoa Andoh, Muzz Khan e Lenny Henry. Come svelato da un primo teaser del film, in esso si avrà il ritorno del cattivo più memorabile e iconico del franchise: il pinguino noto come Feathers McGraw. Questi si è accanito contro Wallace e Gromit nel cortometraggio premiato agli Oscar I pantaloni sbagliati del 1993 ma da allora non si è più sentito parlare di lui. Nel nuovo film, però, vediamo Feathers uscire di prigione e sembra decisamente avere cattive intenzioni.

Nick Park parla di Wallace & Gromit: Vengeance Most Fowl

Avevo l’idea di un film sugli gnomi da giardino che diventano cattivi da più di dieci anni, ma non riuscivo mai a capire cosa li rendesse tali”, ha dichiarato Park. “Mi è venuto in mente che la domanda più frequente che ricevo quando incontro i fan è: il pinguino Feathers McGraw, l’antagonista originale di Wallace e Gromit in I pantaloni sbagliati 30 anni fa, tornerà mai? Ci siamo divertiti a riportarlo in veste di cameo, ma ora, a distanza di tre decenni, ci sembrava il momento giusto. Poi mi è venuto in mente: E se Feathers fosse coinvolto nella vicenda di questi gnomi?”

Speriamo che questo film piaccia ai fan dello ‘Gnome Noir’ di tutto il mondo e che le persone si sentiranno gratificate nel vedere cosa ha fatto Feathers dopo I pantaloni sbagliati”. Richard Beek produce da una storia di Park e Mark Burton, con quest’ultimo che ha scritto la sceneggiatura. Non resta a questo punto che attendere maggiori dettagli sul film come anche un primo trailer ufficiale. Nel mentre, ecco qui di seguito il teaser rilasciato dalla Aardman che annuncia il ritorno di Feathers McGraw.

https://twitter.com/aardman/status/1798822839077806410?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1798822839077806410%7Ctwgr%5E8e8c7eb83086e333ef7e2ee969af011ca53f35df%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbook.com%2Fmovies%2Fnews%2Fwallace-and-gromit-vengeance-most-fowl-netflix-movie-feathers-mcgraw%2F

WALL-E: recensione del film di Andrew Stanton

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WALL-E: recensione del film di Andrew Stanton

Leggi la recensione del film d’animazione Disney Wall-E vincitore del premio Oscar come miglior film d’animazione. 

Anno: 2008

Regia: Andrew Stanton

Con le voci di: Ben Burtt (Wall-E); Elissa Knight (EVE); Geff Garlin (Comandante); Sigourney Weaver (computer di bordo).

WALL-ESinossi: Siamo nel 2805, la Terra è arida e deserta, ridotta ad una discarica dall’incoscienza umana. L’unico essere che si muove e cammina su questo enorme cimitero è un piccolo robottino, Wall-E (Waste Allocation Load Lifter Earth-Class, sollevatore terrestre di carichi di rifiuti), piccolo esemplare di marchingegni costruiti per diminuire il volume della spazzatura sul Pianeta. La sua esistenza scorre lenta e tranquilla, in perfetta solitudine, e così con il passare del tempo, Wall-E sviluppa una personalità umana…

Analisi: Wall-E è un film del 2008, il nono lungometraggio d’animazione realizzato da Pixar Animation Studios in coproduzione con Walt Disney Pictures, diretto da Andrew Stanton (già regista per la Pixar di Alla ricerca di Nemo, con il quale vinse il premio Oscar come miglior film d’animazione). E ancora una volta la Pixar ha fatto centro, altro Oscar per miglior film d’animazione (e non solo), altro grande successo economico, altra grande opera d’arte. Wall-E è un ritratto poetico post apocalittico della solitudine, in questo caso personificata da un piccolo robot dai sentimenti umani. Un tripudio di tecnica innovativa e di scrittura eccellente fanno di questo film, uno degli migliori degli ultimi anni, e non solo per quello che riguarda l’animazione. A metà tra il film muto e la fantascienza, un po’ come era stato a suo tempo con ben altri risvolti per 2001: Odissea nello Spazio, Wall-E entra con prepotenza nell’immaginazione dello spettatore.

Tutta la prima parte, durante la quale osserviamo la solitudine e la tristezza del robot, ma allo stesso tempo la sua genuina curiosità e gioia per le sue piccole scoperte, è pura poesia. Wall-E è come un bambino, che butta via l’anello con diamante per conservare la scatolina che lo contiene, è ingenuo e in cerca di compagnia. Il suo cuore si apre quando sulla Terra arriva EVE (Extraterrestrial Vegetative Evaluator – Esaminatore di Vegetazione Extraterrestre), iper-tecnologico robot femmina, incaricato di sondare le condizioni di vivibilità del pianeta. Aperto omaggio alla casa Apple nel design e nella ‘voce’, EVE si mostrerà un osso duro per il cuore tenero di Wall-E, ma cederà al romanticismo aiutando il piccolo spazzino a salvare un’umanità asservita ormai all’assistenza delle macchine. Non solo un cartone animato quindi, come al solito la Pixar gioca con sapienza ed astuzia con il cinema e con la tecnica: oltre al chiaro omaggio a Apple nel personaggio di EVE molteplici sono i riferimenti al mondo del cinema e dello Sci-Fi.

Tra i principali Alien (la voce nell’astronave/crociera e di Sigourney Weaver); 2001: Odissea nello Spazio, oltre che per la formula narrativa, anche per il novello Hall 9000, Auto, robot che governa la Axiom e che si rivela voler controllare l’uomo. Ma ancora Blade Runner, Il Pianeta della Scimmie, Star Trek e Tron. Ancora una volta però la Pixar si fa il verso, citandosi in continuazione:

Wall-E

In WALL-E presta la voce l’attore John Ratzenberger, che ha sempre avuto un ruolo più o meno rilevante in ogni film Pixar. Nel film si parla della “Direttiva A-113”. “A-113” è un codice nascosto in tutti i film Pixar e si riferisce alla classe frequentata da molti animatori Disney e Pixar presso il CalArts (California Institute of the Arts). Anche una delle tracce della colonna sonora si intitola “Directive A-113”.

Il film contiene alcuni omaggi alla Apple: il design di EVE è ispirato all’iPod; così come è un iPod stilizzato il visore sul quale WALL-E riproduce gli spezzoni di Hello, Dolly! aiutandosi con una lente d’ingrandimento; i suoni di accensione di EVE e WALL-E sono presi dalle versioni più recente e meno recente dei computer Macintosh; la voce di Auto è realizzata sinteticamente con il software MacinTalk. Il CEO della Apple è Steve Jobs, che è uno dei fondatori e ex-proprietario della Pixar, nonché produttore esecutivo di Toy Story.

In una scena della parte iniziale del film, fra la spazzatura in cui WALL-E fruga, ci sono i coni di sicurezza stradale visti in Toy Story 2, lo scooter utilizzato dallo chef Skinner nel film Ratatouille, un pupazzo di Mike Wazowski di Monsters & Co. e dentro la cassetta porta oggetti si vede, una volta rientrato alla sua dimora, il pupazzo del cagnolino Bolt.

Fra gli oggetti collezionati da WALL-E c’è un salvadanaio a forma di maialino, ovvero il personaggio Hamm del film Toy Story. Sempre tra gli oggetti della collezione c’è anche Rex, il dinosauro di Toy Story (nascosto tra i birilli del bowling). Fra i rottami della Terra disabitata c’è un altro riferimento a Toy Story, ossia la carcassa del veicolo con cui faceva le consegne il fattorino di Pizza Planet.

Facendo riferimento a Cars e Toy Story, tra gli accendini collezionati da Wall-E, ce ne è uno che mostra il logo dinoco. Quando WALL-E costruisce con la spazzatura una statua di EVE una delle braccia di questa è la lampada del cortometraggio Luxo Junior.

Stranamente vi è anche una citazione a un altro film: Quando WALL-E insegna a EVE a volteggiare davanti a Hello Dolly, dietro si intravede un cavallo delle giostre. Lo stesso cavallo compare anche nel film Corto Circuito 2, nel magazzino di Ben e Fred prima che Jonny 5 assembli i robot giocattolo.

Il personaggio WALL-E compare per un breve istante come autista di una macchina del futuro in uno dei contenuti speciali compresi nel DVD di Ratatouille del 2007.

Wall-E: prime immagini dal set LEGO

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Wall-E: prime immagini dal set LEGO

Ecco la prima foto del set LEGO dedicato a Wall-E il film della Pixar con protagonista il tenero robot spazzino.

Wall-E legoWall-e è l’ultimo robot rimasto sulla terra dopo che gli umani l’hanno abbandonata perchè invasa dai rifiuti. Si sono dimenticati di spegnerlo e lui da 700 anni continua a fare quello per cui è stato costruito: comprimere e ammassare rifiuti. Non parla ma si fa capire molto bene a gesti e attraverso una gamma di suoni espressivi come faceva R2-D2 di Guerre Stellari. È un robot animato come un animale antropomorfo, un piccolo Charlot: operaio alienato che sogna un domani migliore guardando il cielo stellato. E quando dal cielo questo domani migliore arriva sotto forma di un altro robot, Eve, più moderno e programmato per cercare vita sulla Terra, Wall-e lo insegue sull’astronave madre. Lì, sempre come il vagabondo di Chaplin, sarà un portatore sano e inconsapevole di caos e anarchia assieme agli altri “devianti” della società cioè i robot difettosi, l’equivalente di quella famiglia di freak che erano i pesci da acquario con cui aveva a che fare Nemo.

Wall-E: alcune foto…di famiglia!

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Il due volte premiato dall’Academy Andrew Stanton ha condiviso con il sito HeroComplex alcune foto di famiglia delle sue “creature” e noi ve le riproponiamo: ecco infatti

Wall Street: il denaro non dorme mai, recensione del film

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Wall Street: il denaro non dorme mai, recensione del film

Arriva al cinema distribuito da 20th Century Fox, Wall Street: il denaro non dorme mai, l’atteso sequel di Wall Street diretto da Oliver Stone, con Shia LaBeouf, Michael Douglas, Josh Brolin e Carey Mulligan.

Dopo otto anni di carcere in Wall Street: il denaro non dorme mai Gordon Gekko si ritrova solo e povero, nessuno lo aspetta fuori dai cancelli che varca mestamente, né qualcuno lo accoglie a braccia aperte nel mondo libero. E’ il fantasma di quello che era stato il protagonista e magnate di Wall Street, ed ora pare interessato solo a ritrovare l’affetto di Winnie, sua figlia, l’unica che resta della sua famiglia distrutta. In mezzo ai due si posiziona Jake Moore, intermediario finanziario, idealista ma con le carte in regola per diventare uno squalo di Wall Street, fidanzato di Winnie e ammaliato dal passato di Gekko. Gli eventi sono quindi destinati ad intrecciarsi, unitamente alla crisi finanziaria imminente che ridisegnerà i destini dei protagonisti. Siamo nel 2008 e il crollo è imminente.

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Wall Street: il denaro non dorme mai, i film

Oliver Stone al primo sequel della sua carriera prosegue le gesta di Gordon Gekko, il ruolo che ammaliò il pubblico di Wall Street e che fruttò all’epoca un Oscar a Michael Douglas come miglior attore protagonista. Operazione rischiosa, quella di Stone, che si trova tra le mani un film che scotta: da una parte deve riuscire a dare nuova linfa ad una storia che è entrata a far parte della cultura pop, con un film cult, quale è diventato Wall Street; dall’altra sfida se stesso nel rappresentare una crisi economica, quella del 2008, che non è ancora del tutto superata, e quindi agli occhi del pubblico risulta molto coinvolgente e proprio per questo soggetta alle critiche più minuziose e feroci. Il risultato complessivo che il regista di Platoon offre al pubblico è una storia ben raccontata senza troppi sobbalzi ma lineare e gradevole.

Tuttavia Wall Street: il denaro non dorme mai non brilla per eccezionalità; un uso eccessivo di frammentazione del quadro tramite l’uso di split-screen mobili e il massiccio impiego di grafica tridimensionale per rappresentare le altalenanti cifre di borsa, danno al film un tocco da videoclip che non sta per niente bene in sala. Questo handicap, unitamente ad una colonna sonora forse poco attenta al mood della storia nei singoli momenti, da all’intero film un gusto troppo artefatto, a tratti pacchiano, che sicuramente farà storcere il naso a più di uno spettatore. Altro discorso per quello che riguarda il contesto all’interno del quale è ambientata la storia.

Wall Street: il denaro non dorme mai

Oliver Stone non si fa mancare nulla, e l’attualità della crisi economica, dei cattivi della finanza e di un futuro che vede la nostra sopravvivenza in energie pulite, sono tratteggiati con cura e credibilità, senza strafare, né prendere in giro le figure negative, facilmente soggette ad una lettura caricaturale. Si fa riferimento diretto qui al personaggio di Bretton James, interpretato con misura e credibilità da Josh Brolin. Altro problema di un film che forse è semplicemente troppo lungo è la scelta dei protagonisti: Douglas non sembra essere a suo agio nei vecchi panni che pure gli stavano così bene, né sembra esserci feeling con Shia LaBeouf, che pur non essendo un cattivo attore pare non riesca del tutto ad esprimersi in un ruolo che forse è ancora troppo adulto per le sue capacità d’attore. Peccato per l’utilizzo di Carey Mulligan nel ruolo di Winnie Gekko, un’attrice così brava meriterebbe un personaggio psicologicamente più complesso che renda giustizia alle sue doti. Stone ritorna al cinema con un film che sicuramente non è tra le sue opere migliori, riesce ad inquadrare l’ambientazione socio-culturale, senza però cogliere appieno una storia privata che colpisca e coinvolga, forse perché la narrazione appare eccessivamente dilatata, o forse semplicemente perché di Gekko ne bastava uno.

Strano ma vero, il sottotitolo non è il frutto di una ormai proverbiale storpiatura dei nostri traduttori, ma una fedele trasposizione in italiano dell’altrettanto orribile originale Money Never Sleeps.

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