Mentre in America si festeggiava il
giorno del Ringraziamento, Mark Hamill ha voluto
omaggiare il ricordo dell’amica e collega Carrie
Fisher scomparsa lo scorso anno con un tenero e commovente
post su Twitter. Insieme ad una foto che ritrae i due attori
insieme (dal materiale promozionale di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi), Hamill allega la frase “Grato per i
ricordi” con l’hashtag #Thankful4TheMemories.
Di recente, in occasione
dell’anniversario della morte di Carrie Fisher, l’attore aveva
rilasciato un’intervista nelle quale mostrava tutto il suo affetto
per “una sorella, ancora presente nella mia testa come una
forza vitale, con cui abbiamo vissuto un rapporto fatto di alti e
bassi […] Ricordo ancora che quando ebbe l’ultimo arresto cardiaco
pensai che ce l’avrebbe fatta, e invece no. Pensai anche che avesse
già pronto il titolo del suo prossimo libro: “Un pezzo del mio
cuore” o qualcosa di simile“.
Tra il malumore generale dei fan e
le recenti dichiarazioni di chi ha preso parte al progetto (come
il direttore della fotografia Fabian
Wagner), si fa sempre più insistente il desiderio di vedere un
giorno, magari per il mercato homevideo, la director’s cut di
Justice League. Uscito nelle sale lo
scorso giovedì, il film soffre di un forte cambio di tono dovuto al
fatto che Zack Snyder è stato sostituito in corso
d’opera da Joss Whedon a riprese quasi ultimate;
il risultato finale non sembra aver soddisfatto pienamente il
pubblico e tra questi c’è anche il figlio di Snyder,
Jett, che poche ore fa ha postato le sue opinioni
sul social network Vero:
“Mi è piaciuto il film, anche se
chiaramente non è ciò che avrebbe potuto essere a causa delle
decisioni della Warner Bros e di questo tono da commedia
forzato” scrive il giovane Snyder, che poi entra nel dettaglio
spiegando le ragioni delle sue perplessità. “Il problema più
grande di Justice League, per me, è la durata: alcuni eventi che
avrebbero richiesto più tempo sono stati risolti in un attimo.
Rimane comunque divertente da guardare e lo consiglierei“.
Voi cosa che pensate? Vorreste
vedere la versione girata e montata da Zack
Snyder?
Dopo le sei candidature agli
Independent Spirit
Awards e un lungo percorso attraverso i principali festival
internazionali, il quotidiano statunitense The New York
Times parla di Chiamami
col tuo nome, il nuovo film del regista italiano
Luca Guadagnino.
Chiamami col tuo
nome, al cinema dall’8 febbraio distribuito da Warner
Bros. Entertainment Italia, è tratto dell’omonimo romanzo di André
Aciman. Girato nella campagna lombarda, il film racconta un’estate
italiana in cui il giovane Elio, interpretato da Timothée Chamalet,
vivrà le sue prime esperienze sentimentali dopo l’incontro con uno
studente americano, Oliver (Armie Hammer). Completano il cast
Michael Stuhlbarg, Amira Casar e Esther Garrel.
Uno degli artisti più controversi e
trasgressivi di sempre in un film evento da non perdere, al cinema
il 27-28-29 novembre. “Egon Schiele” di
Dieter Berner è distribuito dalla Draka
Distribution di Corrado Azzollini in
collaborazione con Twelve Entertainment.
Di seguito il trailer del film:
Pupillo di Gustav Klimt, Egon
Schiele, di cui ricorrerà il centenario della morte nel 2018, è
stato l’esponente di punta del primo espressionismo viennese. Un
fascino conturbante avvolge la sua breve vita. Caratterizzato da un
talento precoce, morto all’età di 28 anni, ha lasciato una
produzione impressionante tra dipinti a olio, acquerelli e
disegni.
Giovane, seduttore, provocatorio e
affascinante, agli inizi del XX secolo, Schiele, interpretato sul
grande schermo dal talentuoso Noah Saavedra, è tra
gli artisti più controversi di Vienna. La sua arte è ispirata da
figure femminili affascinanti e disinibite, in un’epoca che sta
volgendo al termine con l’avvento della Grande guerra. Due donne in
particolare condizioneranno davvero la sua vita e la sua
espressione artistica. Sua sorella e sua prima musa, Gerti, e la
diciassettenne Wally, forse l’unico vero grande amore della sua
vita, immortalata nel celebre dipinto “La morte e la fanciulla”
esposto al Leopold Museum di Vienna.
Mentre i dipinti di Schiele creano
scandalo nella società viennese, portando l’artista anche in
tribunale con l’accusa di abuso su una minorenne e di
“pornografia”, collezionisti lungimiranti e artisti tra i più
acclamati come Gustav Klimt, iniziano a riconoscere l’eccezionale
valore della provocatoria e tormentata arte di Shiele. Quando lo
scoppio della prima guerra mondiale minaccerà la sua ricerca e
libertà artistica, Schiele sceglierà di sacrificare alla sua arte,
l’amore e la vita stessa, facendo del dolore e del suo disagio
esistenziale la cifra stilistica che lo consacrerà tra i maggiori
interpreti dell’Espressionismo.
Ispirato al romanzo “Tod und
Mädchen: Egon Schiele und die Frauen” di Hilde
Berger, “Egon Schiele” è scritto da
Hilde Berger con Dieter Berner ed
è prodotto con il supporto di Film Fund Luxembourg, Austrian Film
Institute, Vienna Film Fund, FISA – Film Industry Support Austria,
Eurimages, Lower Austria, in collaborazione con ORF
Film/Television-Agreement. In Italia è distribuito da Draka
Distribution in collaborazione con Twelve
Entertainment come evento speciale al cinema il
27-28-29 novembre.
Dal 20 al
30 novembre“Egon Schiele” sarà
presentato per Cineteca italiana a Milano allo
Spazio Oberdan.
Andy Serkis, al
momento al cinema con il suo primo film da regista, Ogni
tuo respiro, ha rilasciato una breve dichiarazione su
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, in cui tornerà nei panni in computer grafica del
Lord Supremo Snoke.
“Il fatto, in merito a Snoke, è
che lui è estremamente potente con la Forza, con il lato oscuro
della forza. Terribilmente potente. Ma è anche molto vulnerabile,
un personaggio profondamente ferito – ha spiegato Serkis –
Ha sofferto molto, e continua a soffrire per le sue ferite. Il
modo in cui la sua cattiveria esce fuori è una reazione a tutto
questo. Il suo odio per la Resistenza è alimentato da quello che è
accaduto a lui personalmente.”
Abbiamo quindi un nuovo elemento,
ovvero il fatto che il Lord Supremo è stato ferito, fisicamente, da
un’azione della Resistenza e che questo gli porta particolare
sofferenza e odio, sentimenti che fioriscono copiosamente nel Lato
Oscuro della Forza. La sua fedeltà a questa parte potrebbe essere
stata una reazione al comportamento della Resistenza stessa?
Sappiamo che l’Episodio
VIII non darà tutte le risposte in merito a Snoke, per cui
ci dobbiamo aspettare che queste domande possano essere soddisfatte
nell’Episodio IX.
Inoltre, Serkis ha continuato
commentando la tensione che c’è tra Snoke stesso e Kylo Ren:
“Il suo allenamento di Kylo Ren non sta cedendo nei punti in
cui lui vorrebbe. Per cui la sua rabbia verso Kylo stesso è
intensificata, perché non può sopportare la debolezza negli altri.
Parte della sua manipolazione lo sta conducendo dalla parte di Hux,
mettendoli l’uno contro l’altro.”
STAR WARS: THE LAST JEDI
Andy Serkis as Snoke and Domhnall Gleeson as General
Hux
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Channing
Tatum doppierà lo Yeti Migo nel nuovo film
d’animazione Smallfoot. James
Corden doppierà Percy, l’umano. Tra gli altri
doppiatori troviamo Zendaya, Gina
Rodriguez e Danny DeVito.
Il film d’animazione ribalta il
concetto della leggenda dei Bigfoot, facendo incontrare a un
giovane Yeti qualcosa di cui ignorava l’esistenza: un umano. Questo
renderà famoso il giovane Yeti e gli darà una chance con la ragazza
dei suoi sogni. La comunità Yeti sarà scossa da questo nuovo
personaggio proveniente da un mondo a loro sconosciuto in una
storia su amicizia, coraggio e gioia della scoperta.
Il film è diretto da Karey
Kirkpatrick nomitato agli Emmy per Over the Edge, Galline
in fuga e James e la pesca gigante, prodotto da Bonne
Radford, Glenn Ficarra, e
JohnRequa. Produttori esecutivi
sono Nicholas Staller, Phil Lord,
Christopher Miller, Jared Stern, Sergio
Pablos e Kirkpatrick.
Sembrava che i tanto attesi sequel
di Avatar non dovessero più vedere la luce e
invece è ufficialmente iniziata la produzione del secondo capitolo
sotto la guida di James Cameron, che ha da poco confessato a
Collider importanti dettagli tecnici sulle riprese del film. Ancora
più ambizioso e complicato di quanto lo fosse già stato il primo,
uscito nel 2009, come spiega il regista:
“Lo
stiamo facendo davvero: un intero film ambientato sott’acqua…Non è
mai stato fatto prima ed è molto difficile perché il nostro sistema
di motion capture, come la maggior parte dei sistemi, ha una base
ottica che utilizza marcatori inquadrati con centinaia di
fotocamere. Il problema con l’acqua non è la parte subacquea, ma
l’interfaccia tra l’aria e l’acqua, che forma uno specchio mobile.
Questo specchio mobile riflette tutti i punti e i marcatori e crea
una serie di falsi indicatori […] Fondamentalmente, ogni volta che
aggiungi acqua a qualsiasi problema, diventa solo dieci volte più
difficile. Quindi abbiamo utilizzato potenza, innovazione,
immaginazione e nuove tecnologie per risolverlo e ci è voluto circa
un anno e mezzo per capire come farlo.“
Ecco dunque spiegate le ragioni del
continuo slittamento dell’inizio delle riprese, ma le difficoltà
iniziali sono state presto arginate dalla tenacia di Cameron.
“Abbiamo fatto una quantità enorme di test e il successo è
arrivato per la prima volta martedì scorso, il 14 novembre. Anzi,
abbiamo girato un’intera scena sott’acqua con il nostro cast di
adolescenti e bambini […] Li stiamo allenando da sei mesi, con
tecniche di respiro sott’acqua, e sono tutti capaci di resistere
dai due ai quattro minuti.“
Avatar
2 è atteso nelle sale il 18 Dicembre
2020 mentre Avatar
3 uscirà il 17 dicembre 2021, Avatar
4 il 20 dicembre 2024 e Avatar
5uscirà il 19 dicembre 2025.
A differenza di Batman v Superman: Dawn of
Justice, Justice League ha ben due scene post
credits, una destinata a intrattenere i fan, l’altra a impostare il
futuro dell’Universo Cinematografico Condiviso della DC
Films.
Proprio in merito alla seconda, che
ci mostra un evaso Lex Luthor (Jesse Eisenberg)
incontrarsi con Slade Wilson, a.k.a. Deathstroke (Joe
Manganiello). I due commentano la scelta di Batman di aver
formato una squadra e palesano la possibilità di formare a loro
volta una squadra di cattivi; forse un’indicazione per il futuro
dei film DC.
Di seguito vi mostriamo una foto di
Manganiello dal backstage del film, con tanto di pettinatura
canuta.
Il look dell’attore di Magic
Mike sembra perfetto e la sua partecipazione al futuro del
franchise sembra essere stata garantita dalla sua presenza in
The Batman, come avversario
designato dell’Uomo Pipistrello che dovrebbe essere interpretato
ancora una volta da Ben Affleck.
Justice League è
stato diretto da Zack Snyder,
mentre Joss Whedon è entrato nella
produzione solo a fine lavoro. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Le riprese di
Halloween, sequel del cult diretto nel 1978 da
John Carpenter, sarebbero dovute iniziare già
questo ottobre ma sembra davvero che la produzione sia stata
posticipata al prossimo Gennaio, sempre sotto la regia di
David Gordon Green (Stronger,
Joe). Ad ufficializzare la notizia è proprio la Universal,
senza però specificare le ragioni di un tale ritardo sulla tabella
di marcia; con ogni probabilità l’uscita nelle sale dell’horror
resta fissata al 19 Ottobre 2018, in tempo per i
festeggiamenti di Halloween.
Come già saprete, Jamie Lee
Curtis tornerà nei panni di Laurie Strode mentre
Judy Greer è in trattativa per interpretare sua
figlia, Karen Strode. Gordon-Green ha co-sceneggiato il film
insieme a Danny McBride e Carpenter figura tra i
produttori.
Nonostante il cambio di timone a
fine lavorazione, Justice League mescola in maniera
omogenea gli elementi di Zack Snyder con quelli
introdotti da Joss Whedon.
Nonostante questo pregio, i fan sono
comunque curiosi di sapere, nel dettaglio, quali scene sono state
concepite dall’uno e quali dall’altro regista.
Grazie a Holt McCallany, possiamo riportare
quale scena, con protagonista Batman, è stata ideata, scritta e
girata completamente da Whedon. McCallany interpreta il ladro della
sena iniziale, lo stesso sventurato criminale che viene inseguito
sui tetti di Gotham da Batman allo scopo di attirare un
parademone, in apertura di film.
Secondo l’attore, quella scena fa
parte dei reshoot di Whedon: “Amo Joss Whedon. La mia scena con
Batman era originariamente concepita come una scena comica. Così
l’ha scritta Joss, e così l’abbiamo girata. Credo sia venuta fuori
bene, ma lo studio ha pensato che sarebbe stato un errore
cominciare il film con una scena completamente comica, così è stata
rimontata un po’. Ero dispiaciuto, ma quando sono tornato a casa a
New York ho trovato una bottiglia di Champagne con un
biglietto da parte di Joss, che diceva ‘Alle battaglie perse. Con
gratitudine, Joss’. Non vi posso spiegare quanto ha significato per
me. Joss Whedon è un uomo di classe. Ho fatto incorniciare quella
lettera.”
L’attore ha proseguito, condividendo
l’esperienza delle riprese:
“È stata una scena
divertentissima dia girare, un’esperienza molto bella. Ben Affleck
è stato molto conciliante, abbiamo fatto solo pochi take. Le mie
scene preferite, in genere, sono quelle coreografate con uno stile
preciso, quelle coreografate intorno alla particolare forza di un
attore. Un vecchio adagio dice che lo stile fa la lotta. Mi piace
coreografare le mie scene, insieme agli stunt e al regista, e in
questo caso è stato un bel modo per far parte del film, anche se
vengo picchiato da Batman.”
Justice League è
stato diretto da Zack Snyder,
mentre Joss Whedon è entrato nella
produzione solo a fine lavoro. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Le voci insistenti circa un
allontanamento di Joss Whedon dai futuri progetti
DC si stanno progressivamente calmando ed è una
fonte molto vicina alla produzione di Batgirl
– il film che lo vedrà occupare il doppio ruolo di regista e
sceneggiatore – a confermarlo: pare davvero che Whedon stia già
lavorando alla prima stesura dello script e che nonostante il
risultato non proprio soddisfacente di Justice League, ci sia speranza per
il tanto agognato cinecomic su Bette Kane.
È EW a dare la
notizia, rivelando inoltre che il film sarà basato sulla primissima
storia di Batgirl pubblicata nel 1967 dalla DC
Comics. Sfruttando la scia positiva di Wonder Woman, l’azienda proverà a
bissare il successo tutto al femminile ottenuto da Patty
Jenkins e Gal Gadot. Resta ancora da
scoprire il nome dell’attrice che interpreterà il personaggio: chi
vorreste nei panni di Batgirl?
Seven
Sisters è il nuovo film diretto
da Tommy Wirkola, un thriller
fantascientifico nelle sale italiane dal 30 novembre distribuito
da Koch Media, che vede protagonista
l’attrice Noomi
Rapace nell’interpretazione straordinaria di sette
sorelle gemelle: sette personaggi con personalità,
caratterizzazioni e sfumature molto distinte. Ad affiancarla, un
cast stellare di attori come Glenn Close, Willem Defoe
e Antony Wagner.
Il film, ambientato nel 2073,
racconta di un mondo sovrappopolato e con scarse risorse. L’aumento
incontrollato delle nascite ha costretto i governi a mettere in
atto la drastica politica del Figlio Unico istituita dal Bureau per
il Controllo delle nascite, diretto dalla dottoressa Cayman
(Glenn Close) che impone l’ibernazione dei figli
in eccesso. Una donna muore durante il parto di sette gemelle
(Noomi Rapace), e per salvarle tutte, il nonno
(Willem Dafoe) le nasconde assegnando a ognuna,
per praticità, il nome di un giorno della settimana. Le sette
sorelle gemelle, Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì,
Sabato e Domenica, identiche nell’aspetto, dimostrano crescendo
attitudini e sensibilità differenti, che possono esprimersi dentro
casa: la passione per la boxe e le arti marziali, il genio della
matematica e l’ambizione sul lavoro. Fuori casa hanno un’unica
identità, Karen Settman. Quest’ultima ogni giorno viene
interpretata da una gemella diversa che ha l’obbligo di custodire
questo segreto. Tutto procede liscio fino a quando, un giorno,
Lunedì non fa ritorno a casa…
La sparizione della sorella mette a
repentaglio la sopravvivenza di tutte e sette. Il Bureau è sulle
loro tracce e l’identità di Karen Settman, che sembra
irreparabilmente minacciata, scopre via via la sua molteplice
natura: sotto la maschera di Karen si svelano le passioni, i
segreti e i desideri inespressi di ognuna delle gemelle. Il
racconto si fa sempre più ricco di colpi di scena e i 7 volti di
Noomi Rapace si trasformano sulla scena, grazie a una straordinaria
prova attoriale, in 7 corpi in
action, ora impegnati in fughe rocambolesche,
coinvolti in sparatorie all’ultimo sangue o in lotte corpo a corpo
(anche a colpi di ferro da stiro), ora alle prese con operazioni di
sofisticata tecnologia o alla scoperta della propria fisicità
(sensuale o atletica); tutti, con un unico scopo, la contemporanea
difesa di una e di sette identità.
La Universal Picture ha diffuso un
primo footage di Jurassic World: Il regno
distrutto, un teaser trailer in cui vediamo
Chris Pratt (I magnifici 7, Guardiani della Galassia vol 2,
Passengers) alle prese con un tenero cucciolo di… dinosauro.
Ecco di seguito il video condiviso
dal regista, J.A. Bayona, sul suo account
Twitter:
Il film uscirà al cinema
il 22 giugno 2018. Chris
Pratte Bryce Dallas
Howardtorneranno nei panni dei protagonisti. Nel
cast anche Geraldine Chaplin. Alla regia ci
sarà Juan Antonio Bayona (The
Impossible, A Monster Calls). Nel cast
anche Daniella Pineda in un ruolo
importante, Justice Smith, Toby Jones, James
Cromwell e Rafe Spall.
Le riprese di X-Men: Dark Phoenix sono
terminate un mese fa ma nessuna foto ufficiale è stata ancora
rilasciata dalla Fox, eppure è grazie al The Hashtag Show se oggi
possiamo rivelarvi un importante dettaglio sulla trama del film
atteso nelle sale l’11 Novembre 2018.
Come riportato dal sito, uno dei
personaggi principali morirà sotto i colpi di Jean Grey
(Sophie Turner), mentre perderà il controllo e si
trasformerà in Phoenix. Chi tra Professor X, Magneto, Mystica o
Bestia lascerà il franchise? La risposta potrebbe nascondersi
dietro la scadenza di contratto di uno degli attori, ma forse lo
sapremo soltanto dopo la visione del film.
Diretto da Simon
Kinberg, X-Men: Dark Phoenix vede nel
cast anche Michael Fassbender, Jennifer
Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy, Alexandra Shipp, Sophie
Turner, Tye Sheridan e Kodi
Smit-McPhee.
Captain
Marvel ha il suo protagonista maschile:
Jude Law. Al suo fianco troviamo Brie
Larson (Un tranquillo weekend di mistero,
Room) che darà volto e corpo alla prima eroina Marvel protagonista di uno
standalone.
Law interpreterà il ruolo del
Dottor Walter Lawson, AKA
Mar-Vell, un mentore che conferisce il titolo di
eroina al personaggio della Larson dopo che lei ha acquisito i suoi
superpoteri.
Mar-Vell, la cui
identità segreta è Capitan Marvel è un personaggio
dei fumetti creato da Stan Lee e Gene Colan nel 1967, pubblicato
dalla Marvel Comics.
Nel cast troviamo Ben
Mendelsohn (Il cavaliere oscuro – Il
ritorno, L’ora più buia) nel ruolo del villain
leader dei Skrulls e Samuel L. Jackson che
riprende il suo ruolo di Nick Fruy.
Il film,
ambientato negli anni ’90, è diretto da Anna Boden
e Ryan Fleck, scritto da Geneva Robertson
Dworet e da Meg LeFauve e Nicole
Perlaman. Il film è prodotto da Kevin
Feige. Louis d’Esposito, Victoria Alonso, Stan
Lee e Jonathan Schwatrz sono i produttori
esecutivi.
Dal set di Atlanta di
Avengers 4 sono comparse in rete
(qui) nuove foto che mostrano
un’ambientazione del film nel passato. Con le riprese di
Avengers: Inifnity War terminate e quelle del
quarto film in pieno svolgimento, possiamo essere sicuri che non si
tratti più del film che vedrà protagonista Thanos.
Cosa accadrà quindi in
Avengers 4? Non troppo tempo fa era stato
dimostrato, sempre da alcune foto da set, che il film vedrà alcuni
flashback dal film del 2012, The Avengers, ma ora
nuove immagini rivelano che ci troveremo catapultati anche nel bel
mezzo della Seconda Guerra Mondiale.
Questo dettaglio storico fa
inevitabilmente pensare a Steve Rogers. Potrebbe
trattarsi di un flashback in cui seguiamo uno Steve prima che
diventasse Captain America, un breve sguardo della
sua vita prima di partire per il fronte e combattere i nazisti e
l’esercito di Teschio Rosso.
Un’altra possibilità, invece, è che
si tratti di un artificio di Thanos. Il Titano Pazzo potrebbe aver
spedito indietro nel tempo l’eroe e che nell’atteso sequel potremmo
avere questo tipo di scherzetti.
Dovremo certamente aspettare, ma
queste foto che ritraggono automobili d’epoca ci fanno porre
decisamente tante domande. Senza che però ci si spinga troppo oltre
nelle congetture, sembra chiaro che Avengers 4 si
sposterà moltissimo, sia nel tempo che nello spazio.
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Sebbene sia stato il grande
“assente” dei materiali promozionali fino ad ora, Superman sembra
essere il vero protagonista di Justice League: a confermare questa
sensazione è anche il produttore del film Charles
Roven, che in una recente intervista al LA Times ha
svelato qualche dettaglio sulla genesi del cinecomic e sullo
spirito guida di tutta la storia:
“È incredibile come la sua
presenza si avverta perfino quando è assente. Il mondo non è lo
stesso senza di lui perché Superman rappresenta la pace […]
Volevamo che il film parlasse di speranza e della forza positiva
che essa trasmette, dunque dovevamo riportarlo in vita dopo la
morte in Batman V Superman: Dawn of
Justice“.
Sulla resurrezione del personaggio è
intervenuto poi Henry Cavill, che invece pone
l’accento sulla diversa versione del supereroe tratta dalle pagine
dei fumetti: “Justice League mette in evidenza le qualità di
Superman che esistono sulla carta ed è qualcosa che ho sempre
voluto evidenziare. La sua rinascita mi ha dato così l’opportunità
di mostrare al pubblico quelle caratteristiche inedite rispetto al
passato“.
Justice League è
arrivato nelle nostre sale giovedì scorso. Diretto da Zack
Snyder, vede nel cast Ben Affleck,
Gal Gadot, Ezra Miller,
Jason Momoa e Ray Fisher.
Promette di essere una delle
location principali di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, il Pianeta Casino, Canto
Bright, in cui sarà certamente ambientata una scena chiave
del film e su cui vedremo moltissime specie aliene mai viste
prima.
Una di queste sarà il mostro
gelatinoso che vediamo in una delle card da gioco del film di
seguito. Si tratta del gestore del Casino, stando alla didascalia.
Inoltre, sempre a seguire, una suggestiva immagine di Rey nel suo
primo incontro con Luke Skywalker:
Ricordiamo che il set di Canto
Bright è stato allestito tra le strade di Dubrovnik, in Croazia. Le riprese sono state
lunghe e complesse e hanno visto la partecipazione di un cospicuo
numero di comparse.
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
The
Flash 4×07 – Ci si chiedeva se la scelta di un
villain che non sia un velocista avrebbe saputo reggere al
confronto con i suoi predecessori, e la risposta è arrivata.
Barry (Grant
Gustin) e Joe hanno iniziato la loro indagine per
scoprire l’identità di DeVoe e nonostante siano
convinti di poter condurre la partita, la scena che si trovano
davanti agli occhi smentisce tutte le loro certezze: Clifford DeVoe
è un comune professore Universitario, per di più paraplegico e con
moglie devota al seguito. E’ tutto perfetto, tutto troppo perfetto
(si fa per dire) per poter confermare i dubbi dei due, ma questo
non dissuade il protagonista dal sospettare del mite uomo.
The Flash 4×07 è
uno di quegli episodi che ci si sarebbe aspettati di vedere verso
metà stagione e che rappresenta probabilmente ciò che i fan
vorrebbero vedere, un episodio che apre a mille scenari e sviluppi
narrativi
L’identità di Big Dad in The
Flash 4×07
Therefore I am
inizia a fornire primi significativi dettagli sull’identità del
big bad della stagione, non solo: fornisce una
caratterizzazione tale da permettere allo spettatore di empatizzare
col personaggio e addirittura di apprezzare l’utilizzo che questo
fa delle sue straordinarie capacità. Attraverso diversi
flashback e all’ottima prova del suo interprete
(Neil Sandilans) scopriamo le origini del
“Pensatore” e particolari che potrebbero addirittura fornire
differenti chiavi di lettura su quanto visto dal primo episodio ad
oggi.
Parallelamente a tutto ciò si sviluppa la
storyline riguardante Barry, che sviluppa una vera e
propria ossessione nei confronti del sospettato numero uno. Il suo
sesto senso è troppo forte per potersi arrendere alle apparenze di
un comune professore Universitario; nonostante l’apparente
misundestanding sia sotto gli occhi di tutti, Flash andrà
fino in fondo.
The Flash 4×07 è
un episodio di pregevole fattura; dialoghi mai banali, tensione,
colpi di scena. L’episodio diretto da David
McWhirter è un episodio dinamico che riesce ad essere tale
anche senza scene d’azione; un importante tassello di questa
stagione che aumenta vertigionosamente l’attesa per quelli che
saranno gli imprevedibili sviluppi futuri. Dunque, può un
“pensatore” competere con dei malvagi velocisti? Decisamente
si.
Per ogni casting indovinato di casa
Marvel, ci sono ricerche,
proposte e rifiuti, a cui persino la Casa delle Idee deve sottostare.
Nel corso degli ormai dieci anni di attività dello studio, sono
stati molti infatti gli attori a dire NO alla Casa delle Idee, per
i motivi più disparati.
Come ormai sappiamo, la scelta
di un perfetto Tony Stark, per la Marvel è stato il primo passo
vincente, ma all’epoca della produzione, Robert Downey
Jr. non era esattamente la prima scelta, a causa del
suo
passato alquanto burrascoso. La
sorte di interpretare il primo eroe del MCU sul grande schermo poteva capitare a Tom
Cruise che però rifiutò, regalando così l’opportunità a
Downey Jr. Per fortuna.
Scarlett Johansson e
Hayley Atwell hanno poi impersonato alla
perfezioni i ruoli in questione, ma senza dubbio la Blunt aveva un
certo appeal sulla Casa delle Idee, tanto che il
suo nome è comparso anche in sede di scelta dell’attrice che
avrebbe interpretato Captain Marvel (Brie
Larson).
Alec Baldwin / Un villain
Nel 2013, Howard
Stern chiese a Baldwin del suo rapporto con lo Studio, e
l’attore spiegò che aveva dovuto rifiutare un ruolo da villain a
causa della gravidanza della sua fidanzata. Non potendo assentarsi
per il periodo delle riprese deciso dalla Marvel, l’attore dovette dire di
no. Purtroppo non è chiaro a quale personaggio lo studio stesse
pensando quando si è approcciato a Baldwin, ma potrebbe trattarsi
di Alexander Pierce, interpretato poi da Robert
Redford in Captain America: The Winter
Soldier.
Olivia Wilde / Gamora
Quando si cercava la perfetta
Captain Marvel, Olivia
Wilde fece un po’ di luce sul suo rifiuto del ruolo di
Gamora all’epoca della scelta di Zoe Saldana.
L’attrice spiegò che pur amando i film Marvel avrebbe detto sì a un’eroina
da cinecomic soltanto se il personaggio fosse stato complesso come
poteva esserlo un eroe uomo, tipo Tony Stark.
Patrick Wilson / un ruolo
sconosciuto in Ant-Man
Il film su Ant-Man è
uno dei più grandi What If della storia del MCU. L’iniziale coinvolgimento di Edgar
Wright e il suo abbandono del film hanno portato diversi
cambiamenti e ritardi nella produzione.
Patrick Wilson era
collegato al progetto, forse nel ruolo di villain, Yellowjacket, ma
qualcun altro pensa al personaggio di Paxton, il poliziotto
fidanzato dell’ex moglie di Scott Lang. Entrambi i ruoli sarebbero
stati adatti alla presenza di Wilson, ma Corey
Stoll per l’uno e Bobby Cannavale per
l’altro non hanno certo fatto rimpiangere l’attore di The
Conjuring.
Stuart Townsend / Fandral
La carriera di Stuart
Townsend sembra costellata di grandi rifiuti. Il ruolo più
celebre messo da parte dall’attore è quello di Aragorn ne
Il Signore degli Anelli, che ha poi fatto la
fortuna di Viggo Mortensen. Ma Townsend doveva
anche interpretare Fandral, uno dei Tre Guerrieri, nel
Thor di Kenneth Branagh.
L’attore ha abbandonato il progetto
per le solite “differenze creative” e al suo posto è arrivato
Josh Dallas, che a sua volta ha lasciato il posto,
in Thor: The Dark World,
a Zachary Levi (che adesso sarà invece
Shazam! per la DC
Films).
Saoirse Ronan / Scarlet Witch
La talentuosa attrice irlandese era la
prima scelta di Joss Whedon per il ruolo di Wanda
Maximoff in Avengers: Age of Ultron.
L’attrice però, forte di un curriculum attento al cinema indie
(prevalentemente), rifiutò il ruolo che è andato, con successo, a
Elizabeth Olsen.
Né Saoirse né la Marvel si dovrebbero pentire troppo
di questa mancata collaborazione. Il MCU continua a essere un grande
successo, mentre la Ronan ha conquistato nel frattempo la seconda
nomination agli Oscar con Brooklyn e si avvia verso una probabile
terza candidatura quest’anno, per Lady Bird.
Joseph Gordon-Levitt / Star
Lord
Sia per la scelta di Scott Lang che per
quella di Doctor Strange, il nome di
JGL è venuto a galla più volte, ma in realtà
l’attore è andato molto vicino a un ruolo Marvel con il provino per Star
Lord.
Gordon-Levitt ha poi rifiutato il
ruolo per partecipare al sequel di Sin City,
A Dame to Kill For, scelta che non ha
economicamente ripagato l’attore, ma che ha permesso a
Chris Pratt di ottenere il suo ruolo della
vita.
Jason Momoa / Drax il
Distruttore
Prima di diventare Aquaman, Jason Momoa era a
tanto così dal diventare Drax il Distruttore. L’attore ha sostenuto
provini e addirittura fatto delle prove costume, ma ha abbandonato
il progetto per paura di diventare un caratterista.
La preoccupazione era legittima
dopo il ruolo di Conan il Barbaro e quello di
Khal Drogo in Game of Thrones, ma
il suo take su Aquaman non
sembra poi troppo diverso.
I fan della Marvel hanno comunque ottenuto un
Drax perfetto: Dave Bautista.
Jensen Ackles / Occhio di
Falco
L’attore di Supernatural
ha sostenuto i provini per diventare Captain America, ma nel
momento in cui la Marvel ha trovato il suo
Chris Evans, ha cercato di dirottare Ackles sul
ruolo di Occhio di Falco.
Dean Winchester ha poi
replicato con incompatibilità di programmazione con
Supernatural e ha rifiutato il ruolo dell’arciere
andato a Jeremy Renner, che, dopo un superficiale
The Avengers, ha avuto la possibilità di
approfondire il personaggio in Age of Ultron.
Jessica Chastain / Wasp
Considerata in primo luogo per il
ruolo di Maya Hansen in Iron
Man 3 (andato a Rebecca Hall),
Jessica ha poi rifiutato il ruolo di Hope Van Dyne
in Ant-Man. I report più attendibili dicono che la
Chastain non era d’accordo a interpretare un personaggio così
secondario in un universo completamente dominato dagli eroi
uomini.
Se avesse avuto più pazienza,
sarebbe potuta adesso essere al posto di Evangeline
Lilly, in un film che porta nel titolo il suo nome.
L’attore premio Oscar ha spiegato a
Playboy le ragioni del suo rifiuto del ruolo, andato poi a
Kurt Russell.
Alla rivista, McConaughey ha detto
che aveva amato il primo Guardiani della Galassia,
ma che adesso gli veniva offerto un ruolo nel secondo film solo
perché la Marvel aveva bisogno di un nome
importante per riempire il cartellone, facendolo sentire un oggetto
di arredamento (approfondisci).
Depp sarebbe stata una scelta perfetta
per lo strambo ma affascinante Stregone Supremo.
Tuttavia, benché possiamo immaginare la vita di privilegi di
Johnny, sembra che il contratto per interpretare Jack Sparrow a
tempo indeterminato sia un vero inferno per tutte le altre
produzioni, e così Depp ha dovuto dire di no a Strange e al
MCU.
Anche se a tutti è piaciuto il
personaggio interpretato da Benedict Cumbebatch,
c’è da chiedersi in che modo sarebbe stato il personaggio se fosse
stato interpretato da Depp.
Mel Gibson / Odino
All’inizio del MCU, Gibson venne approcciato per
il ruolo di Odino, che l’attore e regista prontamente rifiutò. Il
personaggio è stato poi interpretato da Anthony
Hopkins, che, almeno per il tono del primo film dedicato
al Dio del Tuono, è sembrato una scelta perfetta, portando al
personaggio la gravitas shakespeariana che ha regalato al
film la regia di Kenneth Branagh.
Come nel caso di Emily
Blunt, Joaquin Phoenix è stato a lungo
corteggiato dalla Marvel. Dopo l’abbandono di
Edward Norton alla vigilia di The
Avengers, la Casa delle Idee pensò subito a Phoenix per il
ruolo di Banner, ma l’attore rifiutò. Il ruolo è andato poi a
Mark Ruffalo.
Lo studio ci provò di nuovo con il
ruolo di Doctor Strange, ma anche in questo caso
Joaquin Phoenix ha rifiutato l’offerta,
dichiarandosi un po’ snob nei confronti dei grandi blockbuster e
prediligendo scelte più oculate e rivolte a film indipendenti,
scelta che fino a questo momento ha premiato la sua carriera.
In occasione della presentazione romana di
Coco, ultimo film Disney Pixar, in arrivo in
sala il prossimo 28 dicembre, oltre al regista Lee Unkrich e alla produttrice
Darla K. Anderson, hanno partecipato all’attività
stampa i doppiatori.
Tra le voci italiane si riconoscono
la voce di Mara Maionchi, nei panni di Mamá Coco,
Valentina Lodovini che interpreta Mamá,
Matilda De Angelis sarà Tia Victoria e sul finale,
sentiremo la voce di Michele Bravi nella versione
italiana della canzone “Ricordami”.
“Inizio con il dire che io ho pianto
per la metà del film, mi ha coinvolto tantissimo”, ci dice
Michele Bravi rompendo il ghiaccio e commentando
la storia di Miguel che intraprende un viaggio per inseguire il suo
sogno, “Coco racconta il sacrificio che c’è dietro al creatività e
che delle volte uno deve fare delle scelte e stabilire un sistema
di priorità per raggiungere le proprie passioni. È quello che io
vivo tutti i giorni, per rendere una passione la mia professione e
per questo mi sono sentito molto partecipe in questa storia.”
“Io invece facendo il lavoro di
discografica ho sempre guardato da fuori questi ragazzi alla
ricerca dei propri sogni e mi è sembrato che Miguel fosse in linea
con tante altre storie che io ho incontrato in tanti anni di
lavoro. Lui però ha una caratteristica molto forte: è determinato e
vuole raggiungere il suo scopo” commenta Mara
Maionchi e continua, “Ho avuto nella mia storia di
discografico dei genitori molto contrari all’idea che i figli
facessero gli artisti. Ma i figli hanno resistito e anche con molto
successo… Addirittura uno mi chiamò, un certo signor Nannini, che
voleva che sua figlia non cantasse con il suo cognome e io gli
dissi ‘Ok, va in comune e disconosce la figlia!’. Tanti genitori
contrari ma perché volevano difendere i proprio figli, avevano
paura di questo lavoro misterioso, preferivano il posto sicuro in
banca. Ora non so quale sia più sicuro!”
Valentina Lodovini
aggiunge, “Quello che mi è piaciuto di più di Miguel ed è una cosa
che è nella natura dell’artista è stato quello di voler portare
avanti un sogno che era più grande di lui. Trovo che Coco sia uno
dei film più realistici della Disney Pixar, perché ci sono diversi
argomenti molto educativi, come il discorso sulla celebrità, sulle
radici, sull’arte, sull’ispirazione, sui sogni, la morte e c’è
anche quello sul potere. Una sceneggiatura davvero magnifica.”
Uno degli argomenti più
importanti è quello della memoria e delle tradizioni di famiglia,
cosa ne pensate voi?
Mara Maionchi: “Io
ho un forte senso di appartenenza alla mia famiglia e ho solo
ricordi dolci e piacevoli. Poi mi piace molto ricordarli per cose
ridicole, ricordo mia mamma e mia papà per situazioni divertenti
della nostra storia, come se fossero ancora vivi e per me lo sono.
Quando io non ci sarò più le miei figlie forse non ricorderanno più
queste cose, a parte mia madre che era indimenticabile, ma finché
ci sarò io gli racconterò io delle cose per ricordare la famiglia.
Trovo molto bella questo giorno dei morti come fanno in Messico,
perché noi non celebriamo più come si faceva una volta ed è un gran
peccato!”
Matilda De Angelis:
“Senza fare spoiler, mi è piaciuta molto una parte in cui si fa
capire il concetto che la famiglia non è semplicemente un legame di
sangue ma anche qualcosa di più profondo, dei legami affettivi con
persone che si uniscono insieme e si scaldano per trovare
confronto.”
E che cartoni guardavano da
bambini?
Mara Maionchi:
“Devo dire che il film che io ricordo tra la paura e il piacere di
vederlo da piccolina, era Fantasia e poi Bambi, che ancora se ci
penso mi viene da piangere! Poi ne ho vissuti tanti con le mie
figlie e ora altri con i nipoti, quindi ho una lunga storia legata
a Walt Disney”
Valentina Lodovini:
“Anche per me Fantasia, Bambi e Dumbo… Però un film a cui mi sento
particolarmente legata è UP, un film sull’elaborazione del lutto
straordinario”.
Matilda De Angelis:
“Quand’ero piccolina mi colpì molto Monster & Co. perché io avevo e
ho tutt’ora paura del buio e dei mostri, quindi quando ho visto
quel film e ho capito che i mostri a volte erano obbligati a
spaventare… Beh, una paura si è spezzata. Mi ha aiutato molto, mi
sono sentita come Boo!”
Michele Bravi: “Per
me invece, il film animato che per me era proprio una fissa e
potevo anche doppiarlo tutto togliendo il sonoro, era
Hercules: aveva una colonna sonora pazzesca!”
Universal Pictures Home Entertainment UK ha
organizzato un incredibile evento per il lancio del DVD Blu-ray,
Blu-ray 3D e 4K Ultra HD di Spider-Man
Homecoming in perfetto stile “prom” nella capitale
inglese. La nuova avventura dell’Uomo Ragno, con il giovane
Tom Holland nei panni di Spidey, ha debuttato
in
home video dal 15 novembre con un’edizione da non
perdere contenente: un’ora di contenuti extra, gli spassosissimi
blooper, la “Guida all’Uomo Ragno”, i dietro le quinte, un percorso
che lega il film al fumetto e molto altro.
Quale modo migliore per promuovere
l’uscita del DVD se non quello di organizzare il tutto ispirandosi
proprio alla pellicola? Ci ritroviamo così, catapultati all’interno
di un vero e proprio ballo studentesco americano organizzato dentro
una palestra, adibita, per un giorno, a festa. Non manca
proprio nulla, partendo dal photocall all’entrata per immortalare
il ricordo della serata, un banchetto con pop corn, punch
(analcolico), dolci e tacos tutto ispirato a
Spider-Man, il deejay e la sua playlist,
palloncini e tanti incredibili gadget.
Spidey Stunts, deejay e VR Experience
Come se non bastasse, per fare le
cose ancora più in grande, al centro della palestra due atleti
stuntman piroettavano in aria con grazia e disinvoltura, in pieno
stile Spidey Stunts, facendo sembrare le loro acrobazie una cosa
semplicissima, se non fosse che dopo ti “insegnavano” in poche
mosse a fare qualche salto, con il risultato di avere il collo
bloccato per giorni, ma l’ego decisamente più gonfio. Fra le varie
attività organizzate da Universal, la realtà virtuale è stata
decisamente la più elettrizzante di tutte.
Un post condiviso da Cinefilos.it (@cinefilos.it) in data:
La qualità raggiunta da
Playstation e la sua VR
Experience è disarmante, talmente tanto realistica che
muovendoti come Spider-Man nel momento in cui ti
ritrovi arrampicato su una trave nel nulla, hai le gambe
completamente paralizzate dalla paura di cadere di sotto! Per
fortuna ti ricordi che hai un paio di occhiali e quando il gioco
finisce vorresti ricominciare subito. Invece scappi dall’altro lato
della palestra a fare una foto davanti un muro verde cercando una
posa e una faccia credibili perché il risultato, con photoshop,
sarà ritrarre te arrampicata su un grattacielo, cosa non si fa per
lavoro.
Oltre alla tuta originale di
Spider-Man Homecoming indossata da Tom
Holland nel film da poter ammirare, un’altra spassosa
attività era quella di “sfidare” il villain Avvoltoio (al quale nel
film presta il volto Michael Keaton), in una
specie di test di abilità. Tirare quante più freccette al cattivone
ritratto in un grande cartellone nel tempo di 30 secondi per
vincere un premio speciale dell’uomo ragno, che con il minor tempo
in assoluto e il maggior numero di colpi andati a segno, ci siamo
portati a casa con grande fierezza.
L’evento si è chiuso con una
sorprendente e graditissima Goodie bags ricca di gadget da esporre
in casa insieme al ricordo di una bellissima esperienza.
Come da tradizione, con il Natale
sta per arrivare al cinema dal 28 Dicembre il nuovissimo cartone
della Disney Pixar, Coco, una storia che ci
farà scoprire attraverso gli occhi del protagonista Miguel una
delle più grandi tradizioni messicane.
A presentare il film animato, sono
arrivati direttamente dall’America a Roma, il regista Lee Unkrich e la produttrice
Darla K. Anderson, che avevano già collaborato in
Toy Story 3 – La Grande Fuga: ecco cosa ci hanno
raccontato!
Il film è ambientato in
Messico e per gran parte nel mondo dei morti, come vi siete
relazionati con gli altri film sul genere come La Sposa
Cadavere?
Darla K. Anderson:
“Sapevamo sin dall’inizio che dovendo il nostro essere un film con
gli scheletri, sarebbe stato in qualsiasi modo paragonato a tanti
altri film, come quelli di Tim Burton ma non solo. Ma volevamo fare
qualcosa di nuovo e diverso e la differenza stava, oltre che al
design più amichevole di questi scheletri, all’aggiunta degli
occhi, che ovviamente sono lo specchio delle loro anime.”
Nel 2015 è uscito anche il
film “Il Libro della Vita” di Jorge Gutierrez, come vi siete
rapportati con una storia che per certi versi è simile a quella di
Coco?
Lee Unkrich: “È una
coincidenza che abbiamo fatto un film animato sullo stesso
argomento, sulla stessa tradizione. Stavamo già lavorando al film
quando abbiamo scoperto di quest’altro progetto, ma alla fine, ci
sono tantissimi film sul Natale, quindi perché non possono esserci
due film su La Giornata dei Morti?”
Darla K.Anderson:
“Siamo diventati amici con Jorge, il regista e abbiamo sempre
apprezzato il suo lavoro. Ma alla fine, certo la tradizione è la
stessa, ma le storie sono completamente diverse. Jorge è anche
venuto alla nostra prima di Coco a Los Angeles, siamo rimasti molto
amici.”
Il Presidente Trump parla
sempre di questo muro che vorrebbe costruire al confine con il
Messico, ambientare il film in quel paese è una sorta di presa di
posizione?
Lee Unkrich:
“Lavoriamo su questo film da sei anni e il mondo era molto diverso
da come è adesso. Sin da subito l’idea era quella di dimostrare un
grande amore e apprezzamento per il Messico, le persone messicane e
la cultura di quel paese e ci auguriamo che facendo uscire questo
film ora, in un momento più travagliato storicamente, magari si
possa costruire una sorta di ponte tra di noi e mostrare al mondo
la bellezza della loro tradizione. E magari risolvere qualcuna
delle barriere artificiali che sono state frapposte”.
Inizialmente il film si
doveva intitolare Dia De Los Muertos ma poi ci sono stati problemi
con le comunità latine, è vero?
Lee Unkrich: “Sì,
ma una volta registrato il titolo c’è stata una sorta di rivolta
nella comunità latina perché erano preoccupati che la Disney
volesse impossessarsi della loro tradizione, che ovviamente non è
mai stata nostra intenzione. Abbiamo ritirato la proposta, ci siamo
scusati e in quel momento però è stato molto scoraggiante perché
stavamo cercando di raccontare la storia nel modo più rispettoso
possibile. Ma alla fine invece è stata una cosa positiva, perché ci
siamo contornati di tantissimi esperiti in materia e siamo stati
attentissimi su qualsiasi decisione presa sulla storia e la
tradizione. Quindi alla fine penso ne sia uscito un film migliore,
proprio a causa di quell’incidente.”
La Cina è senz’altro una grandissima
fan di cinecomic e della Justice League, considerato che il
poster del film di Zack Snyder è stato modificato
(senza neanche troppa cura), per inserire dei dettagli decisamente
macabri.
Come si può vedere di seguito, il
poster in questione raffigura i membri della Lega della Giustizia
che uccidono i personaggi Marvel: Thor decapitato da Batman;
Deadpool infilzato da Aquaman; Wolverine trafitto da Wonder Woman; Captain America schiacciato da
Flash; Ant-Man stritolato da Superman; pezzi di Iron Man sparsi in
giro.
Chiaramente il poster non è
ufficiale e tuttavia è comparso in Cina in diversi cinema, ed è
stato anche mandato in onda dal sito di video
hosting, iQiyi, e da una app di vendita di
biglietti on line della più grande catena di cinema della Cina, la
Wanda Cinema.
È chiaro che la Warner Bros non è
responsabile di questo poster né del suo utilizzo improprio, dal
momento che questa realtà sta utilizzando un fan-poster come fosse
ufficiale.
Anche se adesso i poster sono stati
rimossi, ne resta traccia in rete e Warner Bros, DC Films e iQiyi
non hanno rilasciato dichiarazioni in merito.
Peccato per gli accaniti fan cinesi
che Justice League non abbia nemmeno intaccato il
bottino al box office accumulato da The
Avengers!
Justice League è
stato diretto da Zack Snyder,
mentre Joss Whedon è entrato nella
produzione solo a fine lavoro. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Jackson Sze, senior illustrator ai
Marvel Studios, ha condiviso sul suo account
Instagram un nuovo concept inedito di Surtur, il demone di fiamme che causa
la distruzione di Asgard in Thor: Ragnarok.
Il concept in questione è un primo
tentativo di visualizzare il villain del film, concept che poi è
stato accantonato in favore di una versioen più scenografica,
quella infuocata che abbiamo visto nel film di Taika
Waititi.
La versione fiammeggiante è
certamente più fedele alla rappresentazione dei fumetti, anche se
queste illustrazioni mostrano un personaggio che visivamente
avrebbe fatto comunque bella figura nel quadro allegro e colorato
pensato da Waititi.
In Thor: Ragnarok,
Surtur è il protagonista del rocambolesco prologo, in cui Thor gli
ruba l’elmo per impedire proprio il Ragnarok, la distruzione ultima
di Asgard.
Solo alla fine, quando Hela continua
a diventare più forte proprio grazie all’energia che le viene dal
pianeta, Thor decide, con l’aiuto di Loki, di sguinzagliare Surtur,
di scatenare così il Ragnarok, e di porre fine a Hela.
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano
il premio OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel.
Tra i commenti negativi del web e le
recensioni disastrose della stampa a proposito di Justice League, spunta per fortuna
qualche parere positivo: l’ultimo arriva da Kevin
Smith, che non è nuovo all’universo DC (visto che ha
diretto alcuni episodi delle serie su Flash e
Supergirl) e che si è sempre mostrato un accanito
fan dei film.
Il commento entusiasta su
Justice League è stato dichiarato dal regista
durante un podcast, dove ne veniva lodato lo spirito e alcune scene
che “mi hanno toccato nel profondo rendendomi molto felice.
L’ho già visto due volte e mi è piaciuto davvero tanto“.
“Non ho intenzione di recensire il film” ha detto Smith,
“Dico solo che in certi momenti il mio cuore è esploso! Come
quando mostrano il passato delle Lanterne Verdi…cose che leggevo
nei fumetti e che ora vedo sullo schermo!“.
Justice League è da
giovedì scorso nelle nostre sale. Diretto da Zack
Snyder, vede nel cast Ben Affleck,
Henry Cavill, Gal Gadot,
Jason Momoa, Ezra Miller e
Ray Fisher.
Dopo mesi di latitanza dalle
immagini promozionale, finalmente Superman entra a
far parte dei banner di Justice League, al fianco di
Batman, Wonder Woman, Cyborg, Flash e
Aquaman.
1 di 3
L’assenza di Superman dal materiale
promozionale è stata giustificata dal fatto che il personaggio, nel
film precedente della saga, era morto, sacrificandosi per salvare
Metropolis da Doomsday.
La morte e risurrezione di Superman
è il perno intorno al quale gira la maggior parte di Justice
League, con Bruce Wayne consapevole che oltre alla forza, l’eroe di
Krypton rappresentava anche un simbolo di speranza e ottimismo per
il mondo intero.
A inizio film, è proprio la speranza
la grande assente, come testimoniano poche ma efficaci scene che ci
accompagnano nell’entrata in azione in solitaria di Batman.
L’assenza di Superman è anche la
principale molla che fa scattare l’esigenza di creare una squadra
che possa affrontare nemici potenti senza la presenza dell’Uomo
d’Acciaio.
Justice League è
stato diretto da Zack Snyder,
mentre Joss Whedon è entrato nella
produzione solo a fine lavoro. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Il 23 Novembre il genere action si
arricchirà di un nuovo film, American Assassin,
probabilmente il primo di una copiosa saga. La pellicola trae
ispirazione dai romanzi di Vince Flynn, serie di
quindici volumi dedicata all’agente della CIA Mitch Rapp. I libri
di Flynn, scritti a partire dal 1999, hanno avuto
subito un enorme successo di pubblico e sono entrati tra i Best
Sellers del New York Times.
American Assassin –
L’Assassino Americano è il primo volume della saga, e dà
il calcio di inizio a tutte le peripezie del giovane protagonista
Mitch, spiegandone anzitutto le origini e le motivazioni. Mitch
Rapp (Dylan O’Bryan) vede morire davanti ai suoi
occhi l’amata fidanzata Katrina (Charlotte Vega)
per mano di un gruppo di terroristi islamici. Deciso a vendicarsi,
viene assoldato dalla CIA e allenato duramente dal veterano della
Guerra Fredda, Stan Hurley (Michael
Keaton). Dovrà sventare più di un attacco criminoso e
scontrarsi col più temibile dei nemici – Ghost (Taylor
Kitsch) – un ex allievo di Hurley, impazzito e in
procinto di costruire un ordigno nucleare.
Il regista Michael
Questa, già vincitore di due Emmy Awards per i pilot delle
serie tv Homeland e Dexter, si trova ormai a suo agio col genere
spy e thriller, senza però badare troppo al fatto che il passaggio
da piccolo a grande schermo dovrebbe avere delle connotazioni
differenti.
Quando si guarda American
Assassin non è infatti facile liberarsi dell’impressione
di stare assistendo all’ennesima puntata di un crime drama
stile Homeland, dove però vi è la primaria
necessità di condensare in 120 minuti ciò che in una serie tv viene
sciorinato in decine e decine di puntate.
Come se non bastassero le
spiegazioni “frettolose” che premono per catapultare i personaggi
nell’azione pura, la logica svanisce dopo i primi minuti del film,
quando apprendiamo che Mitch Rapp, giovanotto senza particolare
inclinazione o presenza, nell’arco di 18 mesi apprende letali
tecniche di combattimento nonché l’intera conoscenza della lingua e
della cultura arabo-islamica.
Inoltre, American
Assassin tocca i suoi punti più bassi nella disarmante
piattezza di contenuti e di moralità. Questo tipo di storie peccano
dell’ormai nota ipocrisia americana per cui la violenza made in USA
è pienamente giustificabile, rispetto a quella dello straniero. La
sequenza iniziale – quell’idillio d’amore infranto, dal retrogusto
melò – diventa un pretesto per la messa in scena dei deliri
d’onnipotenza di un giovane americano qualunque. Un Giustiziere
fai-da-te che combatte contro un terrorismo stereotipato, senza un
approfondimento o quanto meno un tentativo di inquadrare in
un’ottica più ampia una situazione politica estremamente spinosa
(quella tra israeliani e palestinesi).
E se la maggior parte del cast, a
partire dal protagonista Dylan O’Brien,
risulta poco credibile, ancora più incomprensibile sembra la
presenza di Michael Keaton, sghignazzante macchietta di un
Sergente Hartman di kubrickiana memoria. In aggiunta ai cliché
sulla cultura mediorientale, buona parte del film mette in scena
una Roma da cartolina poco credibile, con i soliti adrenalinici
inseguimenti per le viuzze del centro storico.
Tom
Hollander (Pirati dei Caraibi, Mission
Impossible, Ogni tuo respiro) è nel cast di A
Private War, biopic sulla giornalista Marie
Colvin. Nel ruolo della protagonista troviamo
Rosamund Pike (A United Kingdom- L’amore
che ha cambiato la storia, Hostiles).
Il film trae spunto dall’articolo
Marie Colvin A Private War, pubblicato su Vanity Fair nel 2012. La
pellicola racconta il lavoro della giornalista nei suoi reportage
nelle zone di guerra incluse Cecenia, Kosovo, Sierra Leone, Zimbawe
e Sri Lanka durante il quale ha perso l’occhio sinistro.
Marie Colvin è conosciuta per il suo
attaccamento al lavoro e per il suo servizio in Siria durante
la guerra civile durante il quale ha perso la vita.
Il ruolo di Hollander non è ancora
stato rivelato. Nel cast anche Jamie Dornan. Il
film è diretto da Matthew Heineman e le riprese
cominciano questa settimana in Giappone.
John Lasseter,
capo creativo della Pixar Animation Studios, Disney Animation
Studios e Disney Toon Studios, si è preso sei mesi di congedo dallo
studio, alla luce delle accuse di cattiva condotta. Lo scandalo
avviene in concomitanza con l’uscita del film d’animazione
Pixar, Coco.
Il tutto è partito dalla sceneggiatrice e attrice
Rashida Jones, chestava
lavorando alla sceneggiatura di Toy Story 4 con
Will McCormach. La Jones ha dichiarato di aver
lasciato il progetto a causa di avances indesiderate da parte di
Lasseter, anche se sia lei che McCormach sono accreditati nello
script del sequel. (Segue UPDATE)
The Hollywood
Reporter, che per primo riporta la notizia, parla anche di
comportamenti invadenti di Lasseter sul posto di lavoro, abbracci,
baci e commenti sugli attributi fisici dei dipendenti.
Un portavoce della Disney
dichiara:
“Vogliamo mantenere un clima in
cui tutti i lavoratori siano rispettati e incoraggiati a dare il
meglio. Apprezziamo la sincerità di John e lo sosteniamo durante il
suo congedo”.
John Lasseter ha inoltre diffuso un comunicato
ufficiale indirizzato ai suoi dipendenti.
John Lasseter si
scusa per i suoi “comportamenti inappropriati”
“Ho sempre voluto che i nostri
studi d’animazione fossero un ambiente dove i creatori potessero
esplorare le loro visioni con il supporto degli altri animatori e
sceneggiatori. Questo tipo di cultura creative deve essere
mantenuta. Si fonda su fiducia e rispetto e se qualcuno non viene
valorizzato, questa cultura creativa diventa fragile. Da leader è
mia responsabilità assicurare che questo non accada e adesso credo
di aver mancato di rispetto.
Recentemente ho avuto colloqui
difficili: affrontare i propri passi falsi non è stato facile ma è
l’unico modo per imparare da essi. Ho pensato molto al leader che
sono diventato e porto la mia attenzione sul fatto che ho ferito
dei sentimenti. Non è mai stata mia intenzione. Mi scuso dal
profondo del cuore se vi ho ferito. Mi voglio scusare con chiunque
abbia ricevuto un abbraccio non voluto o qualsiasi altro gesto
inappropriato. Non era mia intenzione. Tutti hanno il diritto di
stabilire i propri confini, confini che vanno
rispettati.
Nei miei colloqui con la Disney
siamo concordi nel considerare ogni interesse con serietà e in
maniera appropriata. Noi desideriamo rinforzare quella cultura,
vibrante e creativa che è la chiave del nostro successo. Il primo
passo in questa direzione è il mio congedo che mi darà modo di
riflettere sulle decisioni da prendere in futuro. Per me è
difficile allontanarmi da un lavoro che amo e da una squadra che
stimo. Mi auguro che questi sei mesi mi aiutino a riflettere a
ritornare con intuizioni e prospettive.
Sono orgoglioso di questa
squadra e sono sicuro che farà un ottimo lavoro anche in mia
assenza. Vi auguro buone vacanze e spero vivamente di tornare a
lavorare con voi nell’anno nuovo.
John”.
La Disney Pixar è
al momento impegnata nella promozione di Coco, il nuovo film
d’animazione che arriva oggi, 22 novembre, negli USA, e che invece
arriverà in Italia il 28 dicembre.
Alla luce del comunicato ufficiale
di Rashida Jones, teniamo a correggere quanto
riportato in precedenza. L’attrice e sceneggiatrice ha fatto sapere
che il report di THR non era esatto e che il suo volontario
allontanamento dal progetto di Toy Story 4 non è
stato dovuto a comportamenti inappropriati di Lasseter ma a
divergenze creative con lo Studio.
Nelle parole della Jones, il
chiarimento è necessario affinché coloro che hanno davvero una
storia di violenza o molestia da raccontare possano trovare spazio
e credibilità.