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Il Commissario Gamache: Misteri a Three Pines, la recensione dei primi due episodi della serie su Sky

Sky Investigation continua a tingersi di giallo, e questa volta lo fa con un nuovo prodotto nato dalla penna di Louise Penny, Il Commissario Gamache: Misteri a Three Pines. La serie, prodotta da Sony, porta sul piccolo schermo Alfred Molina nei panni dell’ispettore-capo Gamache che investiga nel Canada francese su una serie di omicidi a Three Pines.

Molina interpreta un sagace detective dal placido temperamento, un attento osservatore che strizza un po’ l’occhio al Poirot di Agatha Christie e all’Holmes di Arthur Conan Doyle. La serie sarà disponibile dall’8 gennaio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Il Commissario Gamache: Misteri a Three Pines, la trama

Il commissario Armand Gamache (Alfred Molina) vede cose che gli altri non vedono: la luce tra le crepe, il mitico nel mondano e il male in ciò che sembra semplicemente ordinario. Una qualità che sicuramente gli torna utile per quanto riguarda la sua professione, ma che comporta anche uno spiacevole «effetto collaterale»: il dubitare, sempre e comunque, degli altri.

Perché tutti hanno un segreto. Durante un’indagine su una serie di omicidi a Three Pines, una cittadina all’apparenza idilliaca, Gamache scoprirà alcuni segreti sepolti da tempo e dovrà affrontare alcuni fantasmi fin troppo personali.

Un whodonuit dal ritmo lento

La trama generale si dipana attraverso due strutture narrative di diverso spessore: la prima potrebbe definirsi la macro-linea del racconto, il thriller, in cui a dominare è il mistero che si avvolge attorno alla comunità indigena e la cui risoluzione sarà data nell’epilogo della serie. La seconda, la micro-linea, quindi il giallo, riguarda i casi di omicidi auto-conclusivi, la cui progressione dura il tempo di due episodi. L’impianto di Il Commissario Gamache: Misteri a Three Pines tenta così di modellarsi intrecciando questi due filoni e sin dalle prime battute sembra improntarsi su una scrittura semplice, netta e solo a tratti efficace.

Se da una parte il mistero sulle donne indigene scomparse – che in particolar modo si incentra sulla diciottene Blue Two-Rivers – prende subito un ritmo incalzante, coinvolgendo lo spettatore empaticamente, sul versante dell’omicidio degli episodi “Tempesta di neve” si perde nell’impresa di ergersi a whodonuit accattivante, non riuscendo a tenere una presa avvincente sulla storia.

A rendere questi primi due episodi deboli è con molta probabilità il fatto che questi fungono da introduzione alla serie e, di conseguenza, ai suoi personaggi, i quali devono ancora ben disporsi e farsi conoscere nella loro completezza. O forse anche il protagonista principale, l’ispettore-capo Armand Gamache, la cui indole altruista, troppo compassionevole, generosa e calma non permettere alle dinamiche di essere più serrate, ciò che ci si aspetterebbe da un prodotto poliziesco.

Questione di razze

A conclusione delle due parti di “Tempesta di neve”, quel che resta impressa è la tematica legata alle razze inferiori che, come accade tutt’oggi, sono le più penalizzate. Il vero valore che ha lo script di Il Commissario Gamache: Misteri a Three Pines va ricercato nel suo tracciare le difficoltà dei popoli minori, spesso discriminati e posti nell’ombra, lì dove nessuno può vederli e, di conseguenza, considerare i loro bisogni. È infatti il caso delle donne indigene a colpire maggiormente Gamache, il cui interesse vira più alla loro difficile situazione in Canada piuttosto che alla donna uccisa a Threes Pine.

Il voler ripristinare un equilibrio fra razze, garantendo loro giustizia, sembra porsi come suo obiettivo principale, tanto da diventare un ossessione che si trasforma in incubi la notte. Come ogni detective, anche lui ha il suo punto fisso mentre attorno regna il caos, e quel punto fisso diventa la sua bussola per cercare di ritrovare una giovane donna la cui scomparsa non tocca nessuno, Polizia compresa. Gamache prende questo caso a cuore, seppur non dovrebbe essere suo, e lo fa determinato a ribaltare un sistema corrotto, con lo scopo principale di dare loro una voce. Una vera voce in mezzo a milioni di silenzi.

In conclusione, i primi episodi di Il Commissario Gamache: Misteri a Three Pine gettano le basi per una trama che è ancora un bocciolo e la cui fioritura, molto lenta, si presume avrà la sua luce solo negli episodi a seguire. L’obiettivo di Sam Donovan sembra quello di operare a blocchi, tutti legati da un unico fil rouge, dando così l’impressione di guardare una serie di film inseriti però in un prodotto seriale. La speranza è che negli episodi a seguire il genere poliziesco prorompa senza tremare, proprio come la sua controparte thriller.

Il Commissario Gamache – Misteri a Three Pines dall’8 gennaio su SKY e NOW

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Una città all’apparenza idilliaca, una serie di omicidi a turbarne la quiete, un detective in grado di vedere cose che gli altri non vedono: dai gialli della scrittrice Louise Penny, arriva a partire dall’8 gennaio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW il nuovissimo poliziesco Il Commissario Gamache – Misteri a Three Pines, con Alfred Molina (Una donna promettente, Show Me A Hero, Spider-Man: No Way Home, Boogie Nights). Ambientata in Canada, nel Quebec, la serie è un’avvincente crime story che andrà su Sky Investigation tutte le domeniche con due nuovi episodi che saranno ovviamente disponibili anche on demand.

Protagonista è Armand Gamache (Molina), commissario dalle qualità distintive, alle prese con una serie di omicidi nella cittadina di Three Pines. Nel cast anche Rossif Suththerland, Elle-Máijá Tailfeathers, Tantoo Cardinal, Clare Couter, Sarah Booth, Anna Tierney, Roberta Battaglia, Julian Bailey, Ali Hand e Marie-Josèe Belanger.

Il Commissario Gamache – Misteri a Three Pines è prodotta da Sony. Tra gli executive producer Andy Harries (tra i produttori esecutivi di The Crown e Outlander) e Alfred Molina.

La trama di Il Commissario Gamache – Misteri a Three Pines

Il commissario Armand Gamache vede cose che gli altri non vedono: la luce tra le crepe, il mitico nel mondano e il male in ciò che sembra semplicemente ordinario. Una qualità che sicuramente gli torna utile per quanto riguarda la sua professione, ma che comporta anche uno spiacevole «effetto collaterale»: il dubitare, sempre e comunque, degli altri. Perché tutti hanno un segreto. Durante un’indagine su una serie di omicidi a Three Pines, una cittadina all’apparenza idilliaca, Gamache scoprirà alcuni segreti sepolti da tempo e dovrà affrontare alcuni fantasmi fin troppo personali.

Il Comic Con resterà a San Diego fino al 2018

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Il Comic Con resterà a San Diego fino al 2018
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Immagine del Comic Con 2014

Il Comic Con, la convention più famosa dedicata alla cultura cop nelle sue molteplici declinazioni, resterà di casa a San Diego per tutto il 2018. Gli organizzatori dell’evento avrebbero infatti rinnovato il contratto, in scadenza nel prossimo anno, con l’amministrazione cittadina, guidata dal sindaco Kevin Faulconer, per il biennio successivo.

La metropoli californiana ha visto nascere il Comic Com nel 1970, ma negli ultimi anni il crescente numero di partecipanti alla convention (almeno 130mila) ha messo in crisi l’organizzazione dell’amatissimo evento, che inizia a essere paradossalmente troppo frequentato per la capienza del San Diego Convention Center, costringendo i fan a lunghe e interminabili code. Non è escluso che gli organizzatori del Comic Con decidano di traslocare a Los Angeles o Anaheim una volta conclusosi anche il nuovo accordo.

A incidere sul rinnovo ci sarebbe anche stata la decisione dell’amministrazione di San Diego di calmierare i prezzi degli alberghi, che naturalmente schizzano alle stelle nelle giornate della convention. Il sipario sulla 46esima edizione del Comic Con si aprirà la prossima settimana, con panel, eventi e proiezioni che si terranno dall’8 al 12 luglio.

Fonte: Variety

Il comandante e la cicogna: recensione del film

Il comandante e la cicogna: recensione del film

Il comandante e la cicogna – Silvio Soldini torna al cinema a due anni da Cosa voglio di più, scegliendo di riprendere la commedia, genere che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Ci racconta l’Italia di oggi vista dall’alto, osservata dalle statue di grandi personaggi della nostra cultura, come Garibaldi, Leopardi, Leonardo, che, posizionate al centro delle piazze, guardano ciò che accade con stupore commentano alla loro maniera (prestano loro le voci Pierfrancesco Favino, Neri Marcorè e Gigio Alberti).

Il loro sguardo si sofferma incredulo sulle vicende di una città italiana del nord. La stessa sorvolata tutti i giorni dalla cicogna Agostina, osservatrice ugualmente incredula. Qui vivono gli altri protagonisti del film: gli uomini in carne ed ossa: l’idraulico Leo/Valerio Mastandrea, che è impegnato a crescere i due figli, Elia/Luca Dirodi e Maddalena/Serena Pinto, senza l’aiuto della moglie, Teresa/Claudia Gerini, scomparsa – ma non del tutto – dalla vita di Leo; l’artista Diana/Alba Rohrwacher, sempre un po’ con la testa fra le nuvole e senza un soldo; Amanzio/Giuseppe Battiston, padrone di casa di Diana.

Era una bella sfida mettere insieme statue parlanti, cicogna volante, fantasmi, personaggi classici da commedia, tono divertente e tono serio, realtà e fantasia trovando uno stile comune. Soldini ci è riuscito, in parte. Si capisce benissimo il disegno d’insieme, il suo senso e lo si apprezza nel film: una critica dura alla società italiana, ma anche non priva di una sincera compassione e di un afflato di speranza. L’anima realistica e quella fantastica, quella seria (morale) e quella brillante sono tenute assieme con estremo garbo, i registri si integrano e non cozzano tra loro.

I personaggi umani in carne e ossa, danno calore e vivacità alla storia e sono ben caratterizzati. A questo è dedicata tutta la prima parte del film. Gli interpreti sono tutti in parte, a loro agio trasformati esteticamente e linguisticamente dal regista. Particolarmente spassosi sono Amanzio e l’avvocato, un po’ ripetitivo forse il personaggio di Diana, mentre Mastandrea dà al suo idraulico napoletano la maschera malinconica e rassegnata, ma anche quel tocco d’ironia che ormai gli conosciamo.

Il comandante e la cicogna film, il film

Il comandante e la cicogna recensione film

Ciò che lascia dubbiosi è l’intreccio della storia: troppe vicende sono tracciate solo per sommi capi, mentre avrebbero meritato maggiore approfondimento. La prospettiva appare per certi versi un po’ troppo “a volo d’uccello”. Si capisce che questo tipo di sguardo possa aver avuto un senso estetico, che sia la prospettiva scelta perché l’occhio che guarda queste storie umane è proprio quello di una cicogna, che passa volando sopra di loro. Ma certi aspetti, soprattutto riguardo ai protagonisti, avremmo voluto vederli un po’ più approfonditi.

Su tutto, elemento unificante della pellicola è senz’altro lo sguardo poetico del regista, che ha il merito di passare lieve su temi come la morte, il degrado, l’inadeguatezza. Le musiche della Banda Osiris sono pensate per il tono arioso e leggero del film e il pezzo finale è impreziosito dalla voce di Vinicio Capossela. Il comandante e la cicogna sarà in sala da giovedì 18 ottobre.

Il comandante e la cicogna in dvd dal 21 Febbraio

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il-comandante-e-la-cicogna-foto-filmSilvio Soldini torna a dirigere una nuova imperdibile commedia italiana con un cast composto dai più grandi nomi del cinema nostrano, tra cui Valerio Mastrandrea,

Il Comandante e la Cicogna di Silvio Soldini

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Torino. Anche le statue hanno gli occhi per guardare, come quella di Garibaldi che, dall’alto del suo piedistallo e dei suoi fasti, osserva le vite dei passanti, la loro stranezza, il loro fascino, i loro sogni…abitanti di un paese alla deriva.

Il Comandante e La Cicogna – Trailer ufficiale

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Ecco il trailer ufficiale de Il Comandante e La Cicogna, il nuovo film del regista di Pane e Tulipani e Giorni e Nuvole Silvio Soldini. Il film distribuito dalla Warner Bros. Pictures uscirà in Italia il prossimo 18 Ottobre.

Il colpo di CODA degli Oscar 2022: le ragioni di un trionfo

Il colpo di CODA degli Oscar 2022: le ragioni di un trionfo

Si sentiva sempre più forte muoversi nell’aria, investire i pronostici, balzare nelle scommesse, e alla fine l’ipotesi si è fatta realtà, concretizzandosi nella lettura dell’agognata busta. Dopo tre ore e mezza di una cerimonia fiacca, meccanica e poco sentita, CODA – I segni del cuore vince il premio Oscar 2022 come miglior film; una vittoria annunciata, criticata, apprezzata, sintomo di un senso di inclusione e sensibilità da parte dell’Academy per dei tempi che cambiano. Ed è proprio partendo da quest’ultimo spunto che, a mente fredda, quel premio nasconde alle spalle un moto anticipatore, una predizione imbastita da scelte pregresse, vittorie precedenti, che hanno indirizzato la vittoria verso un ambito più politicamente corretto, che ancora una volta si ripetono. CODA è un film godibile, di cuore, che affonda in ogni gesto un passo in avanti verso l’interiorità dei propri spettatori. Ed è proprio all’ombra di quei gesti, di quelle bocche che si aprono senza emettere suono che si celano i motivi che hanno portato alla vittoria finale. 

Prima di stilare le motivazioni che hanno portato l’opera di Sian Heder (remake del francese La famiglia Bélier) a trionfare in ben tre categorie (Miglior film, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior attore non protagonista a Troy Kotsur, primo attore non udente a vincere tale premio), è bene sottolineare una situazione tanto scottante, quanto molto spesso sottovalutata: il cinema è una finestra sulla nostra realtà, parla di noi anche in quei generi che appaiono del tutto lontani dalla nostra contemporaneità come la fantascienza o l’horror. Eppure, è in quel discorso anticipatore puntato sul futuro che si parla del presente: i mostri, gli alieni, i robot, non sono altro che contenitori metaforici di moniti di denuncia nei confronti della società a loro contemporanea. Attraverso la lente di una cinepresa, una realtà finzionale viene sfruttata per parlare di un’altra realtà, quella vera, quella che prende, modella, e influisce la vita dei propri spettatori. 

Nel buio della sala il pubblico viene investito di storie e moniti circa la propria condizione sociale e culturale, ed è proprio lanciandosi verso questa direttrice di significato che l’Academy si è sempre più allineata, finendo per premiare opere fortemente sensibili e inclusive, che prediligano aspetti politici, piuttosto che artistici. 

Ed ecco che un film come CODA si inserisce perfettamente in questa galleria di pellicole intrise di argomenti politically-correct, personaggi e storie inclusive e immersive, sebbene ignorando e mettendo in secondo piano l’aspetto più tecnico e artistico. Sono film che puntano a unire, piuttosto che a dividere, abbracciare il giudizio unanime, piuttosto che quello separatista.

La trama di CODA – I Segni del cuore

Al centro del film vi è la diciassettenne Ruby, una ragazza, figlia udente di un’intera famiglia di persone sorde. Ogni mattina, prima di andare in classe, la giovane aiuta i genitori e il fratello a gestire l’attività di pesca, facendosi al contempo referente principale per contrattare la vendita del pesce. Ma tra le lezioni e le uscite in barca, Ruby ha tempo anche per alimentare la sua grande passione: il canto. Entra così nel coro della scuola diretto dal maestro Bernardo Villalobos che nonostante la sua severità riconosce nella ragazza un grande talento più unico che raro, tanto da prepararla per l’audizione a una prestigiosa scuola. Ruby si trova ora a un bivio: seguire i propri sogni o continuare ad aiutare la sua famiglia?

Basta dare una veloce lettura alla sinossi per comprendere perché CODA è riuscito a salire sul palco nel momento più importante della serata degli Oscar vincendo come “miglior film”. Perché è un film innanzitutto semplice, senza pretese, che riesce a parlare in maniera diretta al cuore del proprio spettatore senza mezzi termini o attraverso narrazioni e strumenti linguistici complessi. Sfruttando la potenzialità di una regia altrettanto semplice, canonica, perlopiù statica perché improntata su inquadrature fisse e prive di virtuosismi tecnici, e di un montaggio altrettanto lineare, poco composito, fatto soprattutto di campi e controcampi, CODA comunica in maniera diretta a uno spettatore che non ha più bisogno di elucubrazioni mentali, o processi complessi di interpretazione per comprendere il senso del film.

Lontano da una struttura pluri-semantica, quello che CODA mostra corrisponde perfettamente a ciò che racconta, facilitando l’immedesimazione spettatoriale e il processo di condivisione affettiva tra il mondo dentro e fuori la cornice cinematografica. Posti sullo stesso piano dei personaggi sullo schermo si crea tra spettatore e la sua controparte filmica un rapporto privilegiato e di complicità, il che va a confermare – enfatizzando – il secondo motivo che ha permesso a CODA di trionfare sul palco dei Dolby Theater: la componente emotiva. Lo stretto rapporto tra Ruby (Emilia Jones) e la sua famiglia, ha innescato nello spettatore quella parte più emotiva di animale sociale che a seguito di un periodo complicato come quello della pandemia, e poi quello drammatico della questione bellica tra Ucraina e Russia era venuto meno. Ci stavamo dimenticando di essere umani, di essere persone bisognose di sentimenti, di calore pronto a scorrere nelle vene bruciando il cuore, e una pellicola come quello diretta da Heder non ha fatto altro che ripristinare il processo fino a bagnare le guance di lacrime dolci e riempire l’anima di speranza.

Ponendo al centro della storia una famiglia sordo-muta (CODA non è altro che l’acronimo di “Children Of Deaf Adults”, cioè, “figli di genitori sordi”) il film si discosta inoltre da quell’immagine di perfezione mediatica impostaci e suggerita dalle mode di una società bombardata sui social-media. Un’agiografia della diversità mai retorica, ma onesta, che senza orpelli narrativi e suggerita da performance sincere, di uomini e donne che a causa dei propri deficit gli ostacoli della vita li affrontano con coraggio tutti i giorni (gli attori sono veramente sordo-muti), colpiscono ancora più al cuore.

Un elemento che di certo non passa inosservato, soprattutto agli occhi di un meccanismo alimentato da un’attenzione al giudizio degli altri, con fare a volte ipocrita e bigotto come quello dell’Academy. 

Il sacrificio della celebrazione dell’arte

In tutta questa giostra di buoni sentimenti e inclusione, che tanto piace ai membri dell’Academy perché permette loro di perorare un discorso di inclusione verso gli inascoltati e gli emarginati, continua a sussistere un grande e gigantesco “ma”. Abbagliando il proprio metro di giudizio da questo fumo di stampo politico, si sacrifica uno dei motivi che sta alla base dell’istituzione stessa degli Oscar: la celebrazione dell’arte. Stabilire quale sia in maniera netta e oggettiva il migliore film della stagione è pressoché impossibile. Essendo un film un’opera d’arte, è oggetto alla sensibilità soggettiva del gusto personale di ogni spettatore/votante.

Eppure, se è vero che sussiste sempre una componente di giudizio soggettivo, ne esiste un’altra più oggettiva, basata su elementi e strumenti tecnici che permettono la valutazione dell’opera da un punto di vista prettamente obiettivo. Fotografia, regia, montaggio, sonoro, si elevano pertanto a strumenti di giudizio che aiutano a comprendere la fattura artistica di un’opera cinematografica, a cui si andrà ad aggiungere la sua controparte più sentimentale. In CODA a prevalere nettamente è la sua componente emotiva, il cuore che batte più veloce di quanto la mente possa creare e pensare. Questo comporta un dislivello che finisce per rivestire l’intera pellicola di un anonimato che a lungo andare rischia di farla cadere nel dimenticatoio di quei film apprezzati nello spazio di una visione, ma pronti a essere sostituiti da altri più immersivi, più coinvolgenti, perché più in equilibrio tra tecnica ed emozione, anima e corpo, corpo e mente. 

Il colpo del cane: recensione del film con Edoardo Pesce

Il colpo del cane: recensione del film con Edoardo Pesce

Arriva al cinema Il colpo del cane, il nuovo film di Fulvio Risuleo, con protagonista Edoardo Pesce. Ne Il colpo del cane, Rana (Silvia D’Amico) e Marti (Daphne Scoccia) sono due ragazze precarie che vivono alla buona. Per puro caso Marti decide di guadagnare soldi facili nel weekend facendo la dog-sitter, e debutta nel suo nuovo lavoro occupandosi di Ugo, il bulldog francese di un’anziana signora. Mentre Marti è al parco con il cane il dottor Mopsi (Edoardo Pesce), un veterinario un po’ strano, le si avvicina per proporle di far accoppiare Ugo con la sua cagnolina della stessa razza. Cosa decideranno le ragazze?

È bello quando il cinema italiano esordisce in sala – e assieme a Tarantino –  con un piccolo film intelligente e finalmente nuovo, il punto di vista di un giovanissimo regista che sa il fatto suo. Nonostante i suoi 29 anni infatti, Fulvio Risuleo (regista di Guarda in alto e dei corti Lievito Madre e Varicella, portati a Cannes) non è un novellino dietro la macchina da presa, e in questa pellicola lo dimostra perfettamente.Intanto fa un’operazione molto intelligente: prende un punto di vista assolutamente nuovo, un cane vincente, delle solitudini immeritate e racconta in maniera incontrollata e fluida una ‘non storia’ che dura una manciata di ore.Per farlo sceglie un cast assolutamente improbabile nel ruolo e non solo lo rende credibile, ma lo amalgama per bene, realizzando un mix interessante.

È infatti interessante vedere un Edoardo Pesce, fresco di Dogman, vestire i panni di un metallaro un po’ tristone dai sogni spiegazzati e con un cuore d’oro. Così come spiazza vedere le co-protagoniste Silvia D’Amico e Daphne Scoccia in ruoli più leggeri e fumettistici, che si barcamenano in una periferia romana più caleidoscopica che grigio fumo. La costruzione dei personaggi, caricaturale fino allo stremo, regge fino alla fine così come la loro mini-interazione. Ricalcando uno schema narrativo che si prende gioco del thriller in maniere ‘gigiona’, il film è diviso in due parti, felicemente sbilanciate, che si uniscono in una sintesi evocativa finale.

La prima parte, quella di Rana e Marti scorre veloce e leggera senza un vero perché; la seconda, gioiosamente introspettiva e romantica del Dott. Mopsi, più dilatata e ovattata, che arricchisce di significato la l’intera pellicola. Il protagonismo di questi looser metropolitani si avvicenda a staffetta sulla scena di un film in cui a trionfare è il solo bulldog Ugo, in un mix paradossalmente vincente.

Il colpo del cane, come racconta la stessa pellicola, nella Roma antica si riferiva al triplo 1 nel lancio dei dadi, la combinazione che inevitabilmente portava alla sconfitta e che aveva una percentuale bassissima di uscire fuori da un tiro. Ed è proprio sulla sfortuna che si basa la ballata di Marti e di Orazio/Mopsi, protagonisti che proprio dalla sfiga più nera sono legati – così come nella struttura filmica – a doppio filo. La sfortuna di vivere in una dimensione sociale che ti tiene ai margini, in cui una forza respingente ti sbatte via dal centro alla periferia del mondo, come dalle auto in corsa nel film.

Questo lavoro di Fulvio Risuleo, prodotto da Revok Film e distribuito Vision, rappresenta un punto di vista nuovo e fresco nel panorama della ‘cinematografia giovane italiana’. Sicuramente l’abitudine del regista a firmare cortometraggi (sua è anche il Caso Ziqqurat, serie web non lineare) slega leggermente le due micro vicende, rendendo tutto meno cinematografico e più da micro schermi. Ma l’abilità di dare spessore a piccole clip leggere – soleggiando gli aspetti dark e ombreggiando gli eccessi di vivido – rende questa pellicola estremamente piacevole, molto anni novanta, e che merita assolutamente di essere vista.

Il colossal con Christian Bale ha un titolo: The Flowes of war

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Il film che Christian Bale ha girato prima di recarsi sul set del Cavaliere Oscuro il ritorno, ha un nuovo titolo:  The Flowers of War. Il nuovo film di Zhang Yimou è un progetto colossale ambientato durante la seconda guerra mondiale. 

Il Colore Viola: un nuovo video anticipa il tocco moderno del nuovo musical

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Warner Bros. ha rilasciato un nuovissimo video di Il Colore Viola (The Color Purple) il suo prossimo adattamento cinematografico del pluripremiato musical di Broadway. L’arrivo nelle sale è previsto per il 25 dicembre 2023. La featurette mostra il cast e i produttori tra cui Oprah Winfrey, Halle Bailey, Ciara, Taraji P. Henson e altri mentre discutono di ciò che il pubblico può aspettarsi di vedere dal film. Prende in giro anche la svolta moderna del regista Blitz Bazawule al classico film di Steven Spielberg del 1985.

Il film è incentrato sulla straordinaria sorellanza di tre donne che condividono un legame indissolubile. Segue Celie e altre donne afroamericane nel sud degli Stati Uniti negli anni ’30 e le loro lotte contro il razzismo e la vita nella classe sociale inferiore. Celie fatica anche a trovare la sua identità dopo aver subito abusi da parte di vari uomini nella sua vita nel corso degli anni.

Warner Bros. Pictures vi invita a vivere la straordinaria storia di amicizia e fratellanza di tre donne che condividono un legame indissolubile in Il Colore Viola (The Color Purple). Questa audace rivisitazione dell’amato classico è diretta da Blitz Bazawule (“Black Is King”, “The Burial of Kojo”) e prodotta da Oprah Winfrey, Steven Spielberg, Scott Sanders e Quincy Jones. Sono protagonisti de “Il Colore Viola”, Taraji P. Henson (“What Men Want – Quello che gli uomini vogliono”, “Il diritto di contare”), Danielle Brooks (“Peacemaker”, “Orange Is the New Black”), Colman Domingo (“Ma Rainey’s Black Bottom”, “Fear the Walking Dead”), Corey Hawkins (“In the Heights”, “BlacKkKlansman”), H.E.R. (“Judas and the Black Messiah”, “La Bella e la Bestia: 30° Anniversario”), Halle Bailey (“La sirenetta”, “Grown-ish”), Aunjanue Ellis-Taylor (“Una famiglia vincente – King Richard”, “Se la strada potesse parlare”) e Fantasia Barrino (al suo debutto in un lungometraggio).

La sceneggiatura di Il Colore Viola (The Color Purple) è di Marcus Gardley (“Maid”, “The Chi”), basata sul romanzo di Alice Walker e sul musical teatrale e il suo conseguente libro di Marsha Norman. Musiche e testi sono a cura di Brenda Russell, Allee Willis e Stephen Bray. I produttori esecutivi sono Alice Walker, Rebecca Walker, Kristie Macosko Krieger, Carla Gardini, Mara Jacobs, Adam Fell, Courtenay Valenti, Sheila Walcott e Michael Beugg. Ad affiancare il regista Blitz Bazawule dietro la macchina da presa è il team composto dal direttore della fotografia Dan Laustsen (“John Wick 4”, “La forma dell’acqua – The Shape of Water”), lo scenografo Paul Denham Austerberry (“The Flash”, “The Twilight Saga: Eclipse”) e il montatore Jon Poll (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “The Greatest Showman”). Le coreografie sono di Fatima Robinson (“Il principe cerca figlio”, “Dreamgirls”) e i costumi di Francine Jamison-Tanchuck (“Emancipation – Oltre la libertà”, “Quella notte a Miami… …”).

I supervisori musicali sono Jordan Carroll (“The Greatest Showman”, “Godfather of Harlem”) e Morgan Rhodes (“Space Jam: New Legends”, “Selma – La strada per la libertà”); le musiche sono di Kris Bowers (“Una famiglia vincente – King Richard”,”, “Green Book”) e i produttori esecutivi musicali sono, Nick Baxter (“Babylon”, “CODA – I segni del cuore”), Stephen Bray (“Respect”, “Juanita”) e Blitz Bazawule. Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Harpo Films, Amblin Entertainment, Scott Sanders e QJP, “Il Colore Viola”. Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures nel 2024.

Il Colore Viola: secondo trailer del film in arrivo al cinema dall’8 febbraio 2024

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Warner Bros Italia ha diffuso il secondo trailer ufficiale di Il Colore Viola, una nuova versione dell’amato classico diretta da Blitz Bazawule e prodotta da Oprah Winfrey, Steven Spielberg, Scott Sanders e Quincy Jones. Nel cast Taraji P. Henson, Danielle Brooks, Colman Domingo, Corey Hawkins, H.E.R., Halle Bailey, Aunjanue Ellis-Taylor e Fantasia Barrino. Il film sarà al cinema da giovedì 8 febbraio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Warner Bros. Pictures vi invita a vivere la straordinaria storia di amicizia e fratellanza di tre donne che condividono un legame indissolubile in Il Colore Viola. Questa audace rivisitazione dell’amato classico è diretta da Blitz Bazawule, un artista poliedrico il cui primo lungometraggio di successo è l’acclamato “The Burial of Kojo”.  I produttori del film sono le star Oprah Winfrey, Steven Spielberg, Scott Sanders e Quincy Jones.

Sono protagonisti de Il Colore Viola la candidata all’Oscar Taraji P. Henson (“Il curioso caso di Benjamin Button”), la vincitrice del SAG Award, nominata al Tony Award, Danielle Brooks (“The Color Purple”, “Orange Is the New Black”), il vincitore dell’Emma Award, nominato al Tony Award, Colman Domingo (“Euphoria”, “Ma Rainey’s Black Bottom”), l’attore nominato al Tony Award Corey Hawkins (“Sei gradi di separazione”, “Sognando a New York – In the Heights”), l’artista premio Oscar e vincitrice del Grammy Award H.E.R. (“Judas and the Black Messiah”), l’attrice nominata al Grammy Award Halle Bailey (“La sirenetta”), l’attrice nominata all’Oscar Aunjanue Ellis-Taylor (“Una famiglia vincente – King Richard”, “Ray”) e l’artista vincitrice del Grammy Award Fantasia Barrino, al suo debutto in un lungometraggio.

La sceneggiatura è scritta dell’acclamato drammaturgo Marcus Gardley, vincitore del WGA Award per “Maid” e basata sul romanzo di Alice Walker e sul musical teatrale e il suo conseguente libro di Marsha Norman. Musiche e testi sono a cura di Brenda Russell, Allee Willis e Stephen Bray.

Ad affiancare il regista Blitz Bazawule dietro la macchina da presa è un team di acclamati filmmakers che include il direttore della fotografia nominato all’Oscar® Dan Laustsen (“La forma dell’acqua – The Shape of Water”), lo scenografo Premio Oscar® Paul Denham Austerberry (“La forma dell’acqua – The Shape of Water”), il montatore Jon Poll (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Ti presento i miei”), la costumista Francine Jamison-Tanchuck (“Glory – Uomini di gloria”, “Quella notte a Miami…”) e la coreografa Fatima Robinson (“Dreamgirls”). Le musiche sono del nominato all’Oscar® Kris Bowers (“Una famiglia vincente – King Richard”, “Green Book” e il documentario “A Concerto Is a Conversation”.

Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Domain Entertainment, una produzione Amblin Entertainment, OW Films, SGS Pictures/QJP: “Il Colore Viola”. Il film sarà distribuito nelle sale italiane a partire da giovedì 8 febbraio da Warner Bros. Pictures.

Il colore viola: primo trailer del film con Halle Bailey

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Il colore viola: primo trailer del film con Halle Bailey

È arrivato il primo trailer del film Il colore viola, secondo adattamento del romanzo dopo l’iconico film di Steven Spielberg del 1985. In esso si segue la lotta per tutta la vita di una donna afroamericana nel sud all’inizio del 1900 che subisce abusi da suo padre e suo marito. Con Blitz Bazawule di Black Is King che assume il ruolo di regista, il cast di Il colore viola comprende la vincitrice di American Idol Fantasia Barrino, Colman Domingo di Euphoria, la candidata all’Oscar Taraji P. Henson, Corey Hawkins di Straight Outta Compton, Danielle Brooks di Peacemaker, Aunjanue Ellis-Taylor di King Richard, il vincitore dell’Emmy Jon Batiste e Halle Bailey, protagonista di La sirenetta.

Presentato come una “nuova interpretazione audace dell’amato classico“, il trailer di Il colore viola si concentra sulla straordinaria sorellanza condivisa dalle tre donne al centro della storia: Celie, Nettie e Sofia. Il trailer mostra anche il cast di star del film, alcuni dei quali stanno riprendendo i ruoli interpretati nella versione teatrale dell’opera a Broadway. Il film è previsto per un’uscita in sala il giorno di Natale, quasi 40 anni dopo l’adattamento del 1985. A produrre questa nuova versione spiccano inoltre lo stesso Steven Spielberg e Oprah Winfrey, che nel film originale interpretava Sofia.

Con Bazawule al timone, il trailer di Il colore viola presenta diversi momenti visivamente sorprendenti, che offrono una visione della prospettiva unica di Celie e del legame indissolubile condiviso dalle tre donne nella storia. Arricchito da tutti gli elementi maestosi di un film musicale, il trailer mostra infatti anche molteplici numeri musicali e un design di produzione impressionante. Il colore viola potrebbe facilmente affermarsi come un nuovo grande successo, lanciando ulteriormente la carriera della Bailey e presentandosi da come uno dei principali concorrenti alla prossima stagione degli Oscar.

Il colore viola: la recensione del film con Fantasia Barrino

Il colore viola: la recensione del film con Fantasia Barrino

Anche se risulta piuttosto complesso tenerlo a mente, bisogna comunque costantemente ricordare che il nuovo Il colore violadiretto da Blitz Bazawule, non è un secondo adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Alice Walker, ma la versione per il grande schermo del musical che ha ottenuto enorme successo a Broadway negli anni precedenti. Di conseguenza anche l’accostamento con il film di Steven Spielberg uscito nel 1985 potrebbe essere fuorviante, anche se onestamente quasi impossibile da evitare.

La sceneggiatura scritta da Marcus Gardley proietta storia, ambientazione e soprattutto i rapporti tra i personaggi in un universo cinematografico aggiornato, decisamente più vicino e consono ai gusti del pubblico contemporaneo. Se alcune tematiche vengono rese maggiormente esplicite – in particolar modo la storia d’amore tra la protagonista Celie (Fantasia Barrino) e la cantante Shug Avery (Taraji P. Henson), altre invece rimangono in secondo piano. Una scelta comprensibile visto il tipo di prodotto realizzato e gli spettatori di riferimento. Condivisibile invece? Questo è un altro discorso…

Le due anime di Il colore viola

Vedendo Il colore viola risulta immediatamente evidente come il talento visivo del regista Blitz Bazawule venga espresso in maniera molto più compiuta nei momenti musicali che in quelli narrativi. Quando gli attori in scena ballano e cantano il suo film possiede una forza quasi prorompente, in alcuni momenti il coinvolgimento emotivo è impossibile da negare. Nelle sequenze rimanenti al contrario la messa in scena risulta piuttosto accademica, con una certa retorica che spunta in momenti non sempre opportuni. Il colore viola si sviluppa quindi come un lungometraggio chiaramente spezzato in due, con una delle sue due “anime” che funziona molto meglio dell’altra.

Ed è a questo punto che risulta davvero molto difficile non accostare questa nuova versione a quella di Spielberg, la quale possedeva una fluidità di narrazione – anche per immagini – di fattura elevata. Appare chiaro e condivisibile il fatto che Gardley e Bazawule non abbiano voluto ricalcare le orme tanto ingombranti del cineasta due volte premio Oscar per la regia, anche perché quando non possono esimersi dal farlo ecco che la differenza di peso specifico del film si fa sentire eccome: nella sequenza in cui Celie rade la barba di Mister (Colman Domingo) l’odierno Il colore viola non riesce a restituire un decimo della potenza emotiva della scena che vedeva protagonisti Whoopi Goldberg e Danny Glover.

Lo stesso vale per il momento forse più importante dell’intera storia, ovvero la “nascita” della nuova Celie e la maledizione nei confronti dell’uomo che l’ha sfruttata per decenni. Ultima annotazione prima di finirla con i paragoni: perché gli autori del musical hanno deciso di cambiare totalmente il tono della scena della riappacificazione tra Shug e suo padre, che tra l’altro nel film del 1985 era uno straordinario momento musicale?

Il colore viola Colman Domingo

Gli attori non riescono a risollevare le sorti del film

Nel passare a commentare la prova del cast scriviamo subito che vale lo stesso discorso fatto poche righe qui sopra per il film: Fantasia Barrino, Taraji P. Henson, Corey Hawkins e il resto degli attori sono efficaci, in alcune scene addirittura notevoli quando si tratta di mettere in scena il musical vero e proprio. Per il resto invece non riescono a sollevare i propri personaggi dalla ricerca eccessivamente esplicita del tono melodrammatico, sviluppato poi dentro una confezione talvolta fin troppo elegante a livello visivo. Unica eccezione una Danielle Brooks coriacea e grintosa, la quale regala alla sua Sofia almeno un paio di sequenze che sanciscono la statura e la presenza scenica dell’attrice.

Nonostante si tratti di un film lungometraggio visivamente ineccepibile, che contiene almeno un paio di sequenze di intensità emozionale, Il colore viola non riesce veramente a trovare un equilibrio funzionale tra musical e melodramma, finendo per possedere due “anime” che non sanno fondersi con pienezza. Rimane senza dubbio un film con alcuni pregi indiscutibili, escluso quello della coerenza cinematgorafica.

Il colore viola: ecco qual è il difetto del film di Spielberg che il remake evita

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Taraji P. Henson rivela un difetto nella versione di Steven Spielberg de Il colore viola del 1985. Basato sull’omonimo romanzo di Alice Walker del 1982, il dramma di formazione di Spielberg è incentrato su Celie Harris, un’adolescente del sud degli Stati Uniti che lotta per trovare la sua identità in seguito ai brutali abusi da parte di suo padre e di altri per quattro decenni. Il film, che ha ottenuto consensi commerciali e di critica, vedeva Whoopi Goldberg nel ruolo di Celie, e accanto a lei, nel cast, anche Danny Glover, Akosua Busia, Margaret Avery, Willard Pugh, Carl Anderson, Adolph Caesar e Oprah Winfrey al suo debutto cinematografico.

Dopo la recente uscita USA del remake di Il colore viola, Taraji P. Henson, che interpreta Shug Avery nella nuova versione, ha condiviso i suoi pensieri sul film originale con The Hollywood Reporter. L’attrice ha spiegato che la versione di Spielberg non era “culturalmente completo“, aggiungendo che i neri non si crogiolano o rimangono bloccati nel trauma, ma ballano, cantano, festeggiano e combattono costantemente per la gioia.

“Il primo film non era culturalmente completo. Non ci crogioliamo nel fango. Non rimaniamo bloccati nei nostri traumi. Ridiamo, cantiamo, andiamo in chiesa, balliamo, celebriamo, lottiamo per la gioia, troviamo la gioia, la manteniamo. È tutto quello che abbiamo. Non abbiamo potere. Siamo continuamente oppressi, tenuti sotto controllo. Quindi cos’altro possiamo fare se non ridere e celebrare la vita? Dobbiamo farlo, altrimenti moriremmo. Non appena vedrai il primo fotogramma di questa nuova versione, saprai che questo film è diverso. La colorazione è diversa. È leggero, è luminoso, è vibrante. Siamo noi.”

Il colore viola: la recensione del film con Fantasia Barrino

Warner Bros. Pictures vi invita a vivere la straordinaria storia di amicizia e fratellanza di tre donne che condividono un legame indissolubile in Il Colore Viola (The Color Purple). Questa audace rivisitazione dell’amato classico è diretta da Blitz Bazawule (“Black Is King”, “The Burial of Kojo”) e prodotta da Oprah Winfrey, Steven Spielberg, Scott Sanders e Quincy Jones. Sono protagonisti de “Il Colore Viola”, Taraji P. Henson (“What Men Want – Quello che gli uomini vogliono”, “Il diritto di contare”), Danielle Brooks (“Peacemaker”, “Orange Is the New Black”), Colman Domingo (“Ma Rainey’s Black Bottom”, “Fear the Walking Dead”), Corey Hawkins (“In the Heights”, “BlacKkKlansman”), H.E.R. (“Judas and the Black Messiah”, “La Bella e la Bestia: 30° Anniversario”), Halle Bailey (“La sirenetta”, “Grown-ish”), Aunjanue Ellis-Taylor (“Una famiglia vincente – King Richard”, “Se la strada potesse parlare”) e Fantasia Barrino (al suo debutto in un lungometraggio).

La sceneggiatura di Il Colore Viola (The Color Purple) è di Marcus Gardley (“Maid”, “The Chi”), basata sul romanzo di Alice Walker e sul musical teatrale e il suo conseguente libro di Marsha Norman. Musiche e testi sono a cura di Brenda Russell, Allee Willis e Stephen Bray. I produttori esecutivi sono Alice Walker, Rebecca Walker, Kristie Macosko Krieger, Carla Gardini, Mara Jacobs, Adam Fell, Courtenay Valenti, Sheila Walcott e Michael Beugg. Ad affiancare il regista Blitz Bazawule dietro la macchina da presa è il team composto dal direttore della fotografia Dan Laustsen (“John Wick 4”, “La forma dell’acqua – The Shape of Water”), lo scenografo Paul Denham Austerberry (“The Flash”, “The Twilight Saga: Eclipse”) e il montatore Jon Poll (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “The Greatest Showman”). Le coreografie sono di Fatima Robinson (“Il principe cerca figlio”, “Dreamgirls”) e i costumi di Francine Jamison-Tanchuck (“Emancipation – Oltre la libertà”, “Quella notte a Miami… …”).

I supervisori musicali sono Jordan Carroll (“The Greatest Showman”, “Godfather of Harlem”) e Morgan Rhodes (“Space Jam: New Legends”, “Selma – La strada per la libertà”); le musiche sono di Kris Bowers (“Una famiglia vincente – King Richard”,”, “Green Book”) e i produttori esecutivi musicali sono, Nick Baxter (“Babylon”, “CODA – I segni del cuore”), Stephen Bray (“Respect”, “Juanita”) e Blitz Bazawule. Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Harpo Films, Amblin Entertainment, Scott Sanders e QJP, “Il Colore Viola”. Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures nel 2024.

Il Colore venuto dallo Spazio: Nicolas Cage porta al cinema Lovecraft

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Nicolas Cage sarà il protagonista dell’adattamento de Il Colore venuto dallo Spazio, il film diretto da Richard Stanley, che proverà a portare sullo schermo il racconto di H. P. Lovecraft. L’attore torna così a fare squadra con il regista che lo ha diretto in Mandy.

SpectreVision, la compagnia gestita da Daniel Noah, Josh C. Waller, Lisa Whalen e Elijah Wood che ha prodotto Mandy, sta sostenendo questo nuovo film. La storia de Il Colore venuto dallo Spazio di Lovecraft segue i Gardner, una famiglia che si trasferisce in una remota fattoria nel New England rurale per sfuggire al caos del 21° secolo. Sono impegnati ad adattarsi alla loro nuova vita quando un meteorite si schianta nel loro cortile. Il misterioso aerolite sembra fondersi nella terra, infettando sia la terra che la zona dello spazio-tempo con uno strano colore ultraterreno. Con orrore, la famiglia Gardner scopre che questa forza aliena sta gradualmente mutando ogni forma di vita che tocca… loro compresi.

“Lovecraft è il padre oscuro dell’horror moderno, e abbiamo cercato un adattamento che catturi il vero scopo del suo terrore cosmico per anni – ha dichiarato il produttore Noah – Richard Stanley – un mago nella sua parte – porterà finalmente il potere di Lovecraft sullo schermo”.

Nel cast del film sono stati confermati Joely Richardson, Tommy Chong, Elliot Knight, Julian Hilliard e Q’Orianka Kilcher. Le riprese cominceranno il mese prossimo.

Il colore nascosto delle cose: recensione del film

Il colore nascosto delle cose: recensione del film

Una storia d’amore diversa e delicata è al centro del nuovo film di Silvio Soldini, realizzato a diversi anni di distanza dal suo ultimo lavoro Il Comandante e la cicogna (2012).

Il colore nascosto delle cose racconta la storia di Teo, un creativo pubblicitario quarantenne, donnaiolo e scapestrato. Teo  è completamente preso dal suo lavoro e vive una relazione vaga e stanca con una donna che vorrebbe da lui delle certezze in più. Come se non bastasse ha un amante e sempre uno sguardo pronto per nuove eventuali avventure. Un giorno conosce per caso Emma, una grintosa quanto tenera osteopata che ha perso la vista all’età di sedici anni e dopo infinite difficoltà per accettare la drammatica situazione e se stessa è riuscita a costruirsi una vita normale. Teo, quasi per gioco, si innamora di Emma, entrando prepotentemente nella sua vita, senza curarsi troppo dei suoi sentimenti e delle conseguenze che ne potrebbero derivare.

Silvio Soldini dice che aveva da tempo l’idea di lavorare sul tema dei non vedenti, soprattutto dopo aver girato un documentario intitolato Per altri occhi. Durante la realizzazione di questo progetto ha avuto modo di scoprire persone piene di vita e di estrema ironia, rimanendo stupito ed entrando in un mondo sconosciuto che non si aspettava minimamente.

Il colore nascosto delle coseHa constatato che, nonostante il loro handicap, le persone non vedenti lavorano, fanno sport, viaggiano, fruiscono di film e di cose che nell’immaginario comune sono godibili solamente di chi può vedere. Soldini afferma “Mi sono poi reso conto che al cinema non avevo mai visto niente di tutto ciò, che i ciechi erano spesso dipinti in modo drammatico, scontato, o con dei quasi super-poteri. Così ho deciso di filmare una storia d’amore con una non vedente come accade nella vita. Raccontare l’incontro tra due mondi lontanissimi, di un uomo che cambia, del coraggio di affrontare la vita, con leggerezza e profondità. E raccontare Emma e Teo come fossero due di noi, due persone amiche”.

I due protagonisti sono interpretati da Adriano Giannini e Valeria Golino. Entrambi molto bravi e perfettamente calibrati. Ma un plauso va sicuramente a lei, per essere riuscita a restituire sullo schermo la vita di tutti i giorni di una persona priva della vista, attraverso piccoli gesti, espressioni quasi impercettibili, microscopiche gaffe, alternando dolcezza e caparbietà, incertezza e sensualità.

Quello che si potrebbe obiettare è forse l’ovvietà di alcuni snodi narrativi e una costruzione un po’ stereotipata della trama, che porta purtroppo a intuire fin dalle prime battute come si concluderà la storia. Inoltre stride un’eccessiva caratterizzazione negativa del personaggio maschile. Nonostante questo, Il colore nascosto delle cose è un film garbato, che affronta il problema della diversità da handicap, in maniera non scontata e soprattutto mai lacrimevole.

Il colore delle magnolie: showrunner racconta come il nuovo lavoro di Maddie influenzerà la quinta stagione

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La showrunner Sheryl J. Anderson anticipa come il nuovo lavoro di Maddie influenzerà la potenziale quinta stagione di Il colore delle magnolie. Basato sulla serie di libri di Sherryl Woods, il dramma di Netflix segue le vite di tre amiche di lunga data a Serenity, nella Carolina del Sud, che si sostengono a vicenda mentre si destreggiano tra relazioni, famiglia e carriera. Il cast di Il colore delle magnolie comprende JoAnna Garcia Swisher nel ruolo di Maddie, Brooke Elliott nel ruolo di Dana Sue e Heather Headley nel ruolo di Helen. La serie ha ottenuto un punteggio favorevole del 71% su Rotten Tomatoes.

Secondo Netflix Tudum, la quarta stagione si è conclusa con una domanda importante sul futuro di Maddie. Secondo Anderson, la decisione di introdurre questo dilemma è stata intenzionale, in quanto riflette una sfida comune che molte donne devono affrontare. I profondi legami di Maddie con la comunità di Serenity, le sue amicizie e la sua nuova relazione rendono la scelta particolarmente difficile. Anderson ha sottolineato che, se l colore delle magnolie sarà rinnovato per la quinta stagione, la sua situazione sarà ulteriormente approfondita, dando a Maddie la possibilità di capire se può dare priorità alle sue aspirazioni. Ecco i commenti di Anderson:

Spero davvero che ci sarà una quinta stagione, così potremo rispondere a questa domanda. Ma il motivo per cui abbiamo sollevato la questione alla fine della quarta stagione è perché pensiamo che molte donne si chiedano: “Posso mettere me stessa al primo posto, almeno per questa volta?” E quanto sia complicato per una come Maddie, che si è appena sposata, con dei figli piccoli e con amici molto cari che si vedono tutti i giorni da una vita. È profondamente legata alla comunità. Questo significa che deve rinunciare a un sogno?

Cosa significa per Sweet Magnolias – Stagione 5

Il colore delle magnolie 4 finale

Il colore delle magnolie continua a esplorare le relazioni, la stagione 5 potrebbe seguire questo formato

Se rinnovata, la quinta stagione si concentrerà probabilmente su come Maddie concilia il suo nuovo lavoro con i figli, essendo una nuova moglie di Cal (Justin Bruening), e su come affronta lo sfortunato destino di Bill dopo tutti gli sviluppi del finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie. Durante la sua messa in onda, Il colore delle magnolie è rimasta strettamente legata al materiale originale, anche se ha apportato modifiche per ampliare alcune trame. Anche se Netflix deve ancora confermare una quinta stagione, la popolarità della serie e i cliffhanger irrisolti della quarta stagione suggeriscono che c’è ancora molto da raccontare.

Poiché la quarta stagione è appena iniziata, è troppo presto per valutare i dati di ascolto. Tuttavia, la serie ha storicamente ottenuto buoni risultati nel portafoglio del servizio e le stagioni precedenti hanno trascorso del tempo nella lista delle prime 10 della piattaforma. Al momento, i dettagli di produzione per una potenziale Il colore delle magnolie – stagione 5 non sono stati rivelati, ma le stagioni precedenti hanno seguito un ciclo di rilascio di circa un anno. Se la serie dovesse essere rinnovata, potrebbe tornare intorno a questo periodo nel 2026.

Il colore delle magnolie: la quarta stagione ha una data di uscita su Netflix

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È stata confermata la data di uscita della quarta stagione di Il colore delle magnolie (Sweet Magnolias). Basata sull’omonimo libro di Sherryl Woods, che è produttrice esecutiva dello show, la storia di segue le amiche Maddie (JoAnna Garcia Swisher), Dana Sue (Brooke Elliott) e Helen (Heather Headley) mentre affrontano i cambiamenti nelle loro vite personali. La terza stagione di Sweet Magnolias si è conclusa nel luglio 2023, con un cliffhanger persistente, e il rinnovo è stato annunciato in ottobre.

TVLine riporta che la stagione 4 di Sweet Magnolias, composta da dieci episodi, verrà distribuita su Netflix il 6 febbraio. La notizia della data di uscita è accompagnata da foto di Maddie, Dana Sue e Helen, che sorridono e si godono la reciproca compagnia. Ma la sinossi di Netflix lascia presagire un po’ di problemi. Guardate le immagini qui sotto:

Cosa significa la quarta stagione di Sweet Magnolias per lo show

Secondo la sinossi condivisa con le foto, la quarta stagione di Sweet Magnolias si sposterà da Halloween a Natale. Si tratta di una prima volta per lo show di Netflix, in termini di celebrazione delle festività. Il ritorno del dramma romantico lascia presagire anche un futuro al cardiopalma, con il trio principale alle prese con il ritorno di vecchi nemici e la perdita di grandi amori. La sinossi completa è riportata di seguito:

“La quarta stagione di Sweet Magnolias ci porta da Halloween a Natale, con risate sorprendenti, inaspettati batticuore e rinnovata determinazione lungo il percorso. Mentre affrontano i colpi di scena delle loro vite romantiche, Maddie, Dana Sue e Helen devono anche affrontare il ritorno di vecchi nemici, la perdita di grandi amori e il dolore del passaggio dai sogni del passato a quelli del presente.”

“Mentre gli uomini della loro vita inseguono i propri sogni e le adolescenti fanno passi inquieti verso l’età adulta, le Magnolie si sostengono l’un l’altra con la risoluzione creativa dei problemi, l’impegno del cuore e, come sempre, con i margarita settimanali.”

Nei prossimi episodi si affronterà anche il fatto che Bill Townsend (Chris Klein) è il padre biologico di Isaac (Chris Medlin). Ma a parte questo, non c’è stata molta angoscia da risolvere per l’adattamento di Netflix. Dana Sue e Ronnie (Brandon Quinn) hanno rinnovato i loro voti. Per quanto riguarda Helen, ha preso il bouquet e ha fatto intendere una potenziale storia d’amore con Erik (Dion Johnstone). Infine, Maddie continua a frequentare Cal (Justin Bruening).

Il ritorno della serie porterà il tappeto di benvenuto a uno dei titoli più importanti di Netflix, che ha tranquillamente dominato le classifiche fin dal suo debutto nel 2020. Anche se non tende a generare grandi titoli, il numero di spettatori di Sweet Magnolias al suo massimo livello è pari ad alcuni dei più grandi successi dello streaming.

Il colore delle magnolie: guida alla colonna sonora della stagione 4: ogni canzone e quando viene riprodotta

Il colore delle magnolie, l’amata serie Netflix incentrata sulla piccola (e fittizia) cittadina di Serenity, nella Carolina del Sud, ha appena pubblicato la quarta stagione. Sweet Magnolias è una delle tante serie Netflix in uscita nel 2025 ed è una delle più attese, dato che la terza stagione di Il colore delle magnolie è stata pubblicata quasi due anni fa, nel luglio 2023. Molti dei personaggi del cast di Il colore delle magnolie sono tornati nella quarta stagione e sono stati introdotti alcuni aggiornamenti davvero scioccanti per i personaggi preferiti dai fan della serie.

Oltre ad alcuni importanti colpi di scena, come il matrimonio a sorpresa di Maddie e Cal ad Halloween di cui nemmeno le migliori amiche di Maddie, Helen e Dana Sue, erano a conoscenza, la quarta stagione di Il colore delle magnolie ha visto anche alcuni momenti devastanti. Forse il più scioccante è stato la morte di Bill, l’ex marito di Maddie e padre di diversi personaggi, tra cui Isaac, Bex, la figlia di Noreen, e tutti e tre i figli di Maddie e Bill (Ty, Kyle e Katie). La quarta stagione di Il colore delle magnolie ha scandito molti di questi momenti chiave con delle canzoni. Ecco tutte le canzoni che suonano in questa stagione della serie.

Titolo della canzone e Artisti

  • “Destination” Nickel Creek
  • “The Monster’s Song” Push Pop Jr.
  • “The Night The Zombies Came To Town” Alistair Chant and Josh Powell
  • “Mopin’ Around” Trevor McSpadden
  • “Creature of the Night” The Home of Happy & Lana McDonagh
  • “Get Freaky” Krissie Karlsson and Karl Karlsson
  • “Golden Hour” Kacey Musgraves
  • “Come On Over” Jeff Taylor
  • “Liberty” Ashley Clark and Matthew Simon Clark
  • “Stand By Me” Sung by Dana Sue
  • “Angel” Peter Malick and Amyl Justin
  • “You Are The Reason” Calum Scott
  • “Margarita Christmas” Dylan Rysstad
  • “This Christmas” Donny Hathaway
  • “O Come, All Ye Faithful” Sung by Helen

Sweet Magnolias – Stagione 4 Episodio 1 Canzoni

“The Other Side Of The Veil”

“Destination” di Nickel Creek: “Destination” viene riprodotta durante i titoli di testa di ogni episodio di Sweet Magnolias, non solo nella quarta stagione, ma in tutti gli episodi finora trasmessi. La canzone dà il tono alla serie, con testi come “I’ve gotta make a destination / find where I’ll be loved”, che riassumono i temi della serie. Come altri programmi incentrati su una piccola città, come Virgin River e Una mamma per amica, Sweet Magnolias si concentra su storie di famiglia, amicizia e amore.

“The Monster’s Song” di Push Pop Jr.: il primo episodio della quarta stagione di Sweet Magnolias si svolge durante la stagione di Halloween e, come è prassi comune per le migliori amiche Dana Sue, Helen e Maddie, le donne si riuniscono per un drink celebrativo. Durante il loro incontro di Halloween, le amiche scherzano sul fatto che l’ex suocera di Maddie, Bonnie, si presenterà se diranno il suo nome tre volte. Mentre fanno lo scherzo, in sottofondo suona “The Monster’s Song” dei Push Pop Jr.

“The Night The Zombies Came To Town” di Alistair Chant e Josh Powell: un altro punto fondamentale della trama della quarta stagione di Sweet Magnolias, episodio 1, è la festa di Halloween che Maddie, Cal e i tre figli di Maddie organizzano a casa loro. Durante la festa vengono suonate varie canzoni di Halloween, tra cui “The Night the Zombies Came to Town”. Come ci si potrebbe aspettare, dato il genere e il contesto, la canzone è giocosa e allegra, perfetta per il ballo e i festeggiamenti della festa.

“Mopin‘ Around” di Trevor McSpadden: un’altra canzone suonata durante la festa di Halloween di Maddie e Cal, “Mopin’ Around” può essere ascoltata mentre si svolge uno degli eventi più significativi della quarta stagione di Sweet Magnolias. Dopo anni di tensione romantica tra Maddie e i figli di Dana Sue, Ty e Annie, Ty finalmente confessa i suoi sentimenti per Annie. Questo è stato un momento davvero monumentale nello show, poiché molti avevano atteso a lungo questo sviluppo.

“Creature of the Night” di The Home of Happy & Lana McDonagh: Subito dopo l’enorme rivelazione che Ty prova qualcosa per Annie, i due si baciano. Sfortunatamente, non passa molto tempo prima che i fratelli minori di Ty, Kyle e Katie, entrino nella stanza e li sorprendano mentre si baciano. Fortunatamente per Annie e Ty, i due ragazzi sono felici di vedere i due finalmente insieme. Mentre tutto questo accade, in sottofondo si sente “Creature of the Night”, ancora in tema con la festa.

“Get Freaky” di Krissie Karlsson e Karl Karlsson: la canzone finale della quarta stagione di Sweet Magnolias, episodio 1, dà il via all’evento più emozionante dell’intera puntata e probabilmente dell’intera stagione, quando Cal e Maddie rivelano che questa festa di Halloween è stata una copertura per il loro matrimonio a sorpresa. È proprio quando “Get Freaky” termina bruscamente che viene rivelato questo colpo di scena. L’episodio si conclude con Maddie che scende le scale nel suo abito da sposa.

Sweet Magnolias Stagione 4 – Episodio 2 Canzoni

“Practical Dreams”

“Golden Hour” di Kacey Musgraves: nella stagione 4, episodio 2, di Sweet Magnolias, la canzone “Golden Hour” è stata incredibilmente importante, poiché questa è la canzone che Cal e Maddie hanno usato per il loro primo ballo da sposati. Questa canzone era davvero perfetta per loro, con testi come “Tutto ciò che so / È che mi hai preso al momento giusto”. Cal e Maddie non hanno avuto vita facile prima di mettersi insieme, ma alla fine erano fatti l’uno per l’altra.

Sweet Magnolias Stagione 4 – Episodio 3 Canzoni

“Abundant Grace”

“Come On Over” di Jeff Taylor: la quarta stagione di Sweet Magnolias, episodio 2, si è conclusa con la scioccante e tragica rivelazione che Bill, l’ex marito di Maddie e padre di Isaac, Ty, Kyle, Katie e Bex, era morto improvvisamente. Nell’episodio 2, tuttavia, solo Maddie e Cal lo sapevano, poiché la madre di Bill, Bonnie, era arrivata a casa di Maddie per informarla dell’accaduto. Nell’episodio 3, Maddie inizia a spargere la voce, ed entrambe Helen e Dana Sue ricevono messaggi con la triste notizia mentre suona “Come on Over”.

“Liberty” di Ashley Clark e Matthew Simon Clark: nonostante la morte di Bill sia triste, i ragazzi, Maddie, Noreen e molti altri personaggi provavano sentimenti molto complessi nei suoi confronti e il loro dolore era diverso da quello che ci si potrebbe aspettare. Un ottimo esempio di ciò è la decisione di Ty e Kyle di andare in una pista di pattinaggio con le rispettive fidanzate. Mentre Kyle pattina intorno alla pista, in sottofondo si sente la canzone “Liberty”.

Sweet Magnolias Stagione 4 – Episodio 5 Canzoni

“True North”

“Stand By Me” cantata da Dana Sue: Anche la quarta stagione di Sweet Magnolias, l’episodio 5, è un episodio pieno di azione, ma molto più stressante degli altri. Nell’episodio 5, un pericoloso uragano colpisce la città e Helen, in particolare, si trova in una situazione precaria. Mentre Erik esce alla ricerca di Helen e gli altri personaggi di Sweet Magnolias si riuniscono dopo che è andata via la corrente, Dana Sue canta una versione di “Stand By Me”. Il tono cupo della canzone si adatta perfettamente alle circostanze.

Sweet Magnolias Stagione 4 – Episodio 7 Canzoni

“Hide And Seek”

“Angel” di Peter Malick e Amy Lee: la tensione è stata alta per tutta la quarta stagione di Sweet Magnolias, ma nell’episodio 7 c’è stato un momento di pace, sottolineato dalla canzone “Angel”. Mentre la canzone suona, un montaggio mostra ciascuna delle protagoniste della serie, Dana Sue, Helen e Maddie, circondate dalla famiglia. Nel caso di Helen, è con Erik, il suo ex fidanzato che diventa il suo fidanzato nella quarta stagione. Dana Sue e Maddie sono con i loro mariti e i loro figli mentre la canzone suona.

Sweet Magnolias Stagione 4 Episodio 8 Canzoni

“Walls And Doors”

“You Are The Reason” di Calum Scott: Dopo le strazianti esperienze vissute da Helen ed Erik con l’uragano, i due si rendono conto di ciò che conta veramente e ammettono finalmente i loro sentimenti reciproci. Una volta tornati insieme, non ci mettono molto a fare sul serio. Per fare un esempio, nella quarta stagione, episodio 8, Erik rivela la sua passione segreta per l’arte, in particolare la ceramica. Helen ed Erik lavorano quindi insieme alla creazione di un oggetto di ceramica mentre suona “You Are The Reason”, anche se la canzone si interrompe con un colpo alla porta.

Sweet Magnolias Stagione 4 Episodio 10 Canzoni

“Do Not Be Afraid”

“Margarita Christmas” di Dylan Rysstad: la quarta stagione è iniziata con Halloween, ma il finale della quarta stagione di Sweet Magnolias, l’episodio 10, “Do Not Be Afraid”, è ambientato a Natale. L’episodio finale è pieno di momenti scioccanti e di addii importanti, tutti sullo sfondo del Natale. Questo rendeva già “Margarita Christmas” la canzone ideale, ma i suoi riferimenti alla “dolce dolce serenità” e ai margarita, che le tre migliori amiche preparano sempre, la rendevano assolutamente perfetta. Forse è per questo che la canzone viene riprodotta all’inizio dell’episodio e di nuovo proprio alla fine.

“This Christmas” di Donny Hathaway: come le attività di Halloween nella quarta stagione, l’episodio 1, “Do Not Be Afraid” è pieno di festività natalizie, tra cui un villaggio di Natale in città. Mentre i personaggi si muovono nel villaggio di Natale, viene riprodotta la famosa canzone natalizia “This Christmas”. Questa canzone diventa ancora più importante quando Isaac e Michael finalmente si baciano e ballano insieme, dopo che la loro storia d’amore si era sviluppata per un po’ di tempo.

“O Come, All Ye Faithful” cantata da Helen: anche se tecnicamente non è l’ultima canzone della stagione, poiché “Margarita Christmas” viene riprodotta ancora una volta nei momenti finali dell’episodio 10, l’ultima nuova canzone della quarta stagione è “O Come, All Ye Faithful” cantata da Helen. Questo è successo proprio dopo che la pastora June ha avuto le doglie ed è dovuta lasciare la funzione natalizia. Questa canzone è stata un modo bellissimo per concludere la stagione, poiché non solo si adattava all’ambientazione natalizia dell’episodio, ma era anche un’interpretazione davvero appassionata della canzone da parte di Helen.

Il colore delle magnolie: guida al cast e ai personaggi della quarta stagione

Il colore delle magnolie ha appena debuttato su Netflix con la quarta stagione in cui vediamo di ritorno gran parte del cast originale. Basato sulla serie di libri Sweet Magnolias di Sherryl Woods, l’adattamento televisivo segue tre migliori amiche, Maddie Townsend, Dana Sue Sullivan e Helen Decatur, che vivono e lavorano nella città immaginaria di Serenity, nella Carolina del Sud. Ogni donna si trova in un momento molto diverso della propria vita quando inizia la serie e Il colore delle magnolie copre le rispettive storie d’amore, rotture e cambiamenti di carriera mantenendo al centro il loro legame di amicizia.

Il cast della stagione 4 di Il colore delle magnolie dovrà affrontare le conseguenze del finale della stagione 3 ed è composto principalmente da volti noti, fatta eccezione per il recast di Katie Townsend, la figlia più piccola di Bill e Maddie. Sfortunatamente, Il colore delle magnolie ha detto addio alla signorina Frances di Cindy Karr nella stagione 2 quando il personaggio è tragicamente scomparso. Ma tutto sommato, ci sono un sacco di sorprese in serbo per i protagonisti!

Sweet Magnolias. (L to R) Brooke Elliott as Dana Sue Sullivan, Heather Headley as Helen Decatur and JoAnna Garcia Swisher as Maddie Townsend in episode 402 of Sweet Magnolias. Credit: Courtesy of Netflix/© 2025 Netflix, Inc.

JoAnna Garcia Swisher nel ruolo di Maddie Townsend

Personaggio: JoAnna Garcia Swisher guida il cast della stagione 4 di Il colore delle magnolie nel ruolo di Maddie Townsend. Maddie ha lottato per crescere i suoi tre figli dopo la separazione da Bill, ma si fa coinvolgere in una nuova storia d’amore con l’allenatore di baseball di Tyler, Cal. Apre anche The Corner Spa con il suo gruppo di amici. Sfortunatamente, Maddie scopre che Cal ha seri problemi di rabbia nella seconda stagione e nella terza stagione la coppia ha dovuto affrontare vari problemi relazionali dopo il suo arresto.

Attrice: Swisher ha iniziato nella serie Nickelodeon Are You Afraid of the Dark? nel ruolo di Sam. Swisher ha avuto la sua grande occasione interpretando Cheyenne Hart-Montgomery in Reba. È anche nota per aver interpretato Sandy Sue nel film satirico Not Another Teen Movie, Megan in The Internship e Christy in American Pie 2. Oltre a recitare in Il colore delle magnolie, Swisher ha recentemente interpretato Becky nel film natalizio Christmas with the Campbells e Lindsey Johnson nel film per la TV As Luck Would Have It.

Brooke Elliott nel ruolo di Dana Sue Sullivan

Personaggio: Brooke Elliot interpreta Dana Sue Sullivan nel cast della quarta stagione di Il colore delle magnolie. Dana Sue è la chef del locale più in voga di Serenity, Sullivan’s, e ha trascorso la seconda stagione a riconciliarsi con il marito Ronnie. Mentre i due sembrano felici ora che sono di nuovo insieme, una figura misteriosa del loro passato è tornata nel finale della seconda stagione, ma la terza stagione ha visto Dana Sue e Ronnie rinnovare i loro voti. Donna Sue ha anche utilizzato i soldi lasciatile da Miss Francis per Serenity stessa.

Attrice: Elliot ha debuttato sul grande schermo interpretando una comparsa in What Women Want. Ha ricevuto il plauso della critica per aver interpretato Jane Bingum in Drop Dead Diva, vincendo un premio Women’s Image Network e molti altri riconoscimenti. Elliot ha recentemente interpretato Nancy in un episodio di Dolly Parton’s Heartstrings e Chrissy Kessler nel film natalizio A Country Christmas Harmony. Ha ottenuto un grande successo con Il colore delle magnolie e non lascerà lo schermo molto presto.

Heather Headley nel ruolo di Helen Decatur

Personaggio: il personaggio di Heather Headley in Il colore delle magnolie è Helen Decatur, l’ultimo membro del gruppo di amici protagonisti. Helen è un’avvocatessa affermata che è stata in un triangolo amoroso per la terza stagione. Mentre si è divertita a uscire con il sous chef di Dana Sue, Erik Whitley, il finale della seconda stagione ha visto Ryan fare la proposta di matrimonio. Tuttavia, la terza stagione ha visto la cosa risolta quando Ryan ha rotto con lei e lei sembrava pronta a dare a Erik una seconda possibilità. Helen ha anche acquistato una villa che ha trasformato in The Corner Spa con Maddie e Dana Sue.

Attrice: Headley è molto nota sia sul palcoscenico che sullo schermo. Ha ottenuto la sua grande occasione doppiando Nala nel film d’animazione originale Il Re Leone. Headley è meglio conosciuta per aver interpretato la cantante Rosa Negra in Dirty Dancing: Havana Nights e Clara Ward in Respect. Ha vinto un Tony Award come migliore attrice protagonista in un musical per il suo ruolo in Aida e ha sette album al suo attivo come artista solista. Non è estranea alla televisione e ha interpretato la dottoressa Clara Jamison in She’s Gotta Have It e ha avuto un’apparizione in Chicago Med come Gwen Garrett.

Sweet Magnolias. (L to R) Caroline Lagerfelt as Paula Vreeland, JoAnna Garcia Swisher as Maddie Townsend, Wynn Everett as Kathy, Judith Ivey as Bonnie and Don Henderson Baker as Tripp Townsend in episode 404 of Sweet Magnolias. Credit: Courtesy of Netflix/© 2025 Netflix, Inc.

Justin Bruening nel ruolo di Cal Maddox

Personaggio: Justin Bruening interpreta Cal Maddox nel cast della stagione 4 di Il colore delle magnolie. Allenatore di baseball di Tyler e interesse amoroso di Maddie, Cal purtroppo si è lasciato sopraffare dalla rabbia nella stagione 2. È stato licenziato dal consiglio scolastico e poi arrestato per una rissa al Sullivan’s. La serie vedrà una delle migliori storie d’amore vacillare mentre lui e Maddie cercano di rimettere insieme i pezzi. I problemi di rabbia di Cal sono continuati nella stagione 3 e la quarta stagione tratterà la relazione di Maddie con lui.

Attore: Bruening ha iniziato apparendo nel video musicale di Britney Spears per “Boys” prima di ritrovarsi in vari ruoli da guest. È noto soprattutto per piccole apparizioni in programmi TV, ma il suo ruolo di successo è senza dubbio quello di Jamie Martin nella serie ABC All My Children. È apparso anche in popolari programmi televisivi come Hawaii Five-O, CSI: NY e Lucifer. Bruening ha interpretato di recente Chase Weston nel film per la TV Reindeer Games Homecoming e Warren in Vanished: Searching for My Sister.

Chris Klein nel ruolo di Bill Townsend

Personaggio: Chris Klein si unisce al cast di Il colore delle magnolie nel ruolo di Bill Townsend. Bill è l’ex marito donnaiolo di Maddie e padre dei loro tre figli Tyler, Kyle e Katie. Bill è il medico locale di Serenity, che ha avuto una relazione con l’infermiera Noreen, che ha portato alla nascita della loro figlia Rebecca nella seconda stagione. Il colore delle magnolie ha rivelato che i genitori di Isaac sono in realtà Bill e Peggy. Alla fine della terza stagione, Bill sembrava pronto a migliorare se stesso quando si è scusato con Maddie per tutto ciò che aveva fatto.

Attore: Chris Klein è stata una star emergente negli anni ’90, con il suo debutto come Paul Metzler nella commedia romantica Election. Klein è rapidamente diventato una stella nascente quando è stato scelto per il suo ruolo più riconoscibile dopo Election come Oz nella serie American Pie. Klein è noto per aver interpretato Jack Geoghegan in We Were Soldiers e Dusty Dinkleman nella commedia di Ryan Reynolds Just Friends. Ha anche interpretato la parte di Orlin Dwyer/Cicada nella serie TV The Flash e ha interpretato Ben McGrath in Benchwarmers 2: Breaking Balls.

Dion Johnstone nel ruolo di Erik Whitley

Personaggio: il personaggio di Dion Johnstone in Il colore delle magnolie è Erik Whitley. Erik è uno dei personaggi più simpatici della serie. È il sous chef di Dana Sue al Sullivan’s e spesso fa da mentore a Isaac. Lui e Helen hanno condiviso una dolce storia d’amore nella seconda stagione. Tuttavia, con l’improvvisa apparizione e la proposta di Ryan, la loro relazione è presto finita. Detto questo, Helen e Ryan si sono finalmente lasciati per sempre nella terza stagione e sembra che lui potrebbe tornare con lei nella quarta stagione.

Attore: Dion Johnstone è apparso per la prima volta sullo schermo come Natty Bookman nella serie TV classica di culto originale di Disney Channel So Weird. Da allora ha avuto una carriera piuttosto brillante, ma ha ottenuto la sua più grande occasione con Il colore delle magnolie. Johnstone è noto soprattutto per aver interpretato Calibano in The Tempest, l’ingegnere di volo Timmins in The Core e per aver interpretato Craig Brooks nella serie di breve durata Star Falls. Tra i crediti più contemporanei di Johnstone ci sono l’apparizione come Andre in un episodio di Jane, Brady nel film TV Baking Spirits Bright ed Evan in Harland Manor.

Brandon Quinn come Ronnie Sullivan

Personaggio: Brandon Quinn interpreta Ronnie Sullivan nel cast di Il colore delle magnolie. Promosso a personaggio fisso della serie, Ronnie è il marito separato di Dana Sue e il padre di Annie, con cui Dana Sue fa ammenda nella seconda stagione. La coppia è forte. Tuttavia, una figura misteriosa del loro passato ha minacciato di scuotere il gioco nella terza stagione. Fortunatamente, sono sopravvissuti a questo tumulto e la coppia ha rinnovato i voti nuziali alla fine della terza stagione.

Attore: Brandon Quinn è apparso per la prima volta sullo schermo come Charlie Murphy nel cortometraggio Express: Aisle to Glory. Oltre al ruolo di Gabe Duncroft in The Fosters, Il colore delle magnolie può essere considerato il grande successo dell’attore. Quinn è più ampiamente riconosciuto per aver interpretato Thompson McIntyre nella serie TV Rebel e Tommy Dawkins nella serie soprannaturale Big Wolf on Campus. Più di recente, Quinn può essere visto interpretare Ellis in On a Wing and a Prayer, Danny in Die Hart e Drake nel film TV Cloudy With a Chance of Christmas.

Carson Rowland nel ruolo di Tyler Townsend

Personaggio: Carson Rowland si unisce al cast della quarta stagione di Il colore delle magnolie nel ruolo del figlio maggiore di Maddie e Bill, Tyler. Mentre Tyler ha iniziato come un prodigio del baseball, si è rotto un braccio e lotta con la decisione di continuare a praticare questo sport a lungo termine. Tyler affronta anche lotte sentimentali nella terza stagione, poiché esce con CeCe ma prova sempre più sentimenti per la figlia di Dana Sue, Annie. Sembra, all’inizio della quarta stagione, che Ty e Annie potrebbero essere una storia d’amore finale per la serie.

Attore: Carson Rowland è relativamente nuovo sullo schermo, ha ottenuto il suo primo ruolo nel 2015, interpretando Riley Sturgis nella serie Tweet: The Series. Il colore delle magnolie è il suo primo ruolo di successo. Oltre a recitare nella serie Netflix, Rowland è nota per aver avuto un arco narrativo in Pretty Little Liars: Original Sin come Chip Langsberry, una breve apparizione in American Housewife come Will Hansen e per aver recitato nella serie di podcast Ghost Tape. Di recente, Rowland è apparsa come Matty nel cortometraggio After, Jessie nel cortometraggio Run e Slippy nel film Santa in Training.

Logan Allen come Kyle Townsend

Personaggio: il personaggio di Logan Allen in Il colore delle magnolie è Kyle Townsend, il figlio di mezzo di Maddie e Bill che è stato coinvolto in un grave incidente d’auto alla fine della prima stagione. Kyle è interessato al teatro e inizialmente era interessato alla figlia di Dana Sue, Annie. Tuttavia, ha iniziato a frequentare Nellie, ma non si sa come si sentirà riguardo all’interesse di suo fratello per la sua ex fiamma durante la terza stagione. La quarta stagione sembra pronta a concentrarsi di più su Kyle e il suo eccentrico gruppo di amici.

Attore: Logan Allen è apparso per la prima volta sullo schermo interpretando un compagno di classe nel cortometraggio del 2014 Birthday Boy prima di ottenere la sua grande occasione interpretando Kevin Ryan in Bernie and the Dolphin. Allen ha ripreso il ruolo di Kevin per Bernie and the Dolphin 2 ed è anche noto per aver interpretato Harold nel segmento “The Companion” della serie horror Creepshow e Vinnie per un piccolo arco in Talia in the Kitchen. Molti potrebbero anche riconoscere l’attore Logan Allen per aver interpretato Jake in tre episodi di Stranger Things.

Sweet Magnolias. (L to R) Caroline Lagerfelt as Paula Vreeland, JoAnna Garcia Swisher as Maddie Townsend, Wynn Everett as Kathy and Don Henderson Baker as Tripp Townsend in episode 404 of Sweet Magnolias. Credit: Courtesy of Netflix/© 2025 Netflix, Inc.

Anneliese Judge nel ruolo di Annie Sullivan

Personaggio: Anneliese Judge interpreta Annie Sullivan nel cast di Il colore delle magnolie, la figlia adolescente di Ronnie e Dana Sue. Annie è una fotografa di talento che ha una relazione complicata con i fratelli Townsend. Mentre baciava Tyler, finì per uscire con il figlio del sindaco Jackson. Tuttavia, tra Kyle che sviluppava dei sentimenti per lei e il disprezzo del sindaco per le Sweet Magnolias, Annie era sotto molta pressione nella terza stagione, ma sembra diretta verso una storia d’amore finale con Ty nella quarta stagione.

Attrice: Nata a Pinehurst, nella Carolina del Nord, Judge ha avuto la sua grande occasione con Il colore delle magnolie, poiché in precedenza aveva interpretato Jessica solo in Where’s Rose. Presto la vedremo nel cortometraggio Theo nel ruolo di Lexi. Per quanto riguarda la sua carriera di attrice, Il colore delle magnolie è davvero il suo unico ruolo importante.

Cast e personaggi secondari della quarta stagione di Il colore delle magnolie

Jamie Lynn Spears nel ruolo di Noreen Fitzgibbons: Jamie Lynn Spears riprende il ruolo di Noreen nel cast di Il colore delle magnolie, inizialmente amante di Bill e ora madre di suo figlio. Spears è meglio conosciuta per il suo ruolo da protagonista nella serie di Nickelodeon Zoey 101, ma ha anche avuto ruoli in Miss Guided, All That e Crossroads.

Ella Grace Helton nel ruolo di Katie Townsend: l’attrice Ella Grace Helton ha sostituito Bianca Berry Tarantino nel ruolo di Katie Townsend, la figlia più piccola di Maddie e Bill, nonché sorella di Tyler e Kyle. Helton ha interpretato Jessa Phillips in Hubie Halloween ed è anche apparso in Witching Hour e United We Fall.

Simone Lockhart nel ruolo di Nellie Lewis: Simone Lockhart interpreta Nellie nel cast della stagione 4 di Il colore delle magnolie, la ragazza di Kyle. Lockhart ha anche interpretato Anna in Jungle Cruise e può essere vista in un episodio di Manhunt.

Harlan Drum nel ruolo di CeCe Matney: Harlan Drum riprende il ruolo di CeCe in Il colore delle magnolie, la ragazza di Tyler che potrebbe non prendere troppo bene il suo crescente legame con Annie. Drum ha precedentemente interpretato Sophie in Grace Point, Anna in Hightown e Brooklyn nella serie reboot di MacGyver.

Sam Ashby nel ruolo di Jackson Lewis: Sam Ashby interpreta Jackson nel cast di Il colore delle magnolie, l’amante sfortunato di Annie e figlio del sindaco. Ashby ha recitato in Legacies nel ruolo di Connor, ma è anche apparso in The Desperate Riders, Queens e Heartstrings di Dolly Parton.

Chris Medlin nel ruolo di Isaac Downey: Chris Medlin torna nei panni del beniamino del pubblico Isaac in Il colore delle magnolie, un cuoco del ristorante Sullivan’s di Dana Sue che ha recentemente scoperto la sua problematica parentela. La serie Netflix è probabilmente il suo ruolo rivelazione, ma l’attore fa parte del cast originale di Mean Girls the Musical e Diana.

Caroline Lagerfelt nel ruolo di Paula Vreeland: Caroline Lagerfelt interpreta Paula Vreeland nel cast di Il colore delle magnolie, la madre di Maddie Townsend e nonna di Tyler, Kyle e Katie. Lagerfelt ha precedentemente avuto ruoli in Gossip Girl, Minority Report e Law & Order: Organized Crime.

Il colore delle magnolie – Stagione 5: si farà? tutto quello che sappiamo

L’affascinante serie drammatica di Netflix Il colore delle magnolie è diventata uno dei più grandi successi dello streaming, ma sarà presto rinnovata per la quinta stagione? Basata sui romanzi di Sherryl Woods (e debuttata nel 2020), la serie racconta la storia di un trio di amici di lunga data che vivono in una pittoresca cittadina della Carolina del Sud. Pur cercando di occuparsi delle proprie famiglie e delle proprie carriere, il gruppo si sostiene a vicenda attraverso i tanti alti e bassi che la vita gli riserva. Amata per il suo dramma a bassa posta in gioco, Il colore delle magnolie  ha già accumulato una serie impressionante su Netflix.

La quarta stagione di Il colore delle magnolie torna a Serenity e raggiunge il gruppo dopo un breve salto temporale. Nonostante siano presenti le solite storie d’amore, colpi di scena e svolte, anche le Magnolie titolari iniziano ad affrontare i rapidi cambiamenti della loro vita. Il finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie vede i personaggi principali tutti in posti nuovi (sia letteralmente che figurativamente) e questo pone le basi per una quinta stagione altrettanto eccitante e unica. Sebbene l’intimità di Sweet Magnolias sia la sua più grande attrazione, la possibilità di un cambio di ritmo potrebbe garantire il successo della quinta stagione.

La quinta stagione di Sweet Magnolias non è confermata

Il colore delle magnolie 4 finale

Netflix deve ancora rinnovare l’affascinante commedia drammatica del sud

Con la quarta stagione ancora fresca, non sorprende particolarmente che Netflix non abbia ancora rinnovato la quinta stagione di Il colore delle magnolie. Tuttavia, è improbabile che l’attesa sia troppo lunga per conoscere il destino della commedia drammatica, poiché Netflix è stata piuttosto coerente quando si tratta di ordinare nuovi episodi. Con la serie che ora sta facendo grandi cambiamenti con i suoi personaggi, è chiaro che Sweet Magnolias è in un periodo di transizione. Ciò potrebbe significare che sono sicuramente in arrivo altri episodi, oppure potrebbe rappresentare una certa ansia riguardo al dramma familiare in corso.

La quarta stagione di Il colore delle magnolie è stata presentata in anteprima il 6 febbraio 2025.

Considerando le lunghe attese per altre popolari serie Netflix, Il colore delle magnolie è stata piuttosto costante nella pubblicazione degli episodi. Se abbinata a serie come Virgin River, Netflix ha accumulato un elenco piuttosto impressionante di successi inattesi, e quei programmi più piccoli (ma comunque molto popolari) sono necessari per compensare i capisaldi come Stranger Things e Wednesday.

Dettagli del cast della quinta stagione di Sweet Magnolias

https://www.cinefilos.it/serie-tv/approfondimento/il-colore-delle-magnolie-guida-al-cast-e-ai-personaggi-della-quarta-stagione-667526
Sweet Magnolias. (L to R) Brooke Elliott as Dana Sue Sullivan, JoAnna Garcia Swisher as Maddie Townsend, Caroline Lagerfelt as Paula Vreeland and Heather Headley as Helen Decatur in episode 404 of Sweet Magnolias. Credit: Courtesy of Netflix/© 2025 Netflix, Inc.

Chi ritorna e chi lascia nella quinta stagione

Sebbene il grande cast di Il colore delle magnolie sia forse il suo aspetto più forte, c’è un personaggio che non tornerà nella quinta stagione. Anche se ha avuto i suoi alti e bassi durante le prime stagioni, Bill Townsend (interpretato da Chris Klein) era senza dubbio parte del tessuto di Serenity, e la sua morte nella quarta stagione è stata davvero scioccante. Per passare a qualcosa di più leggero, si prevede che il trio delle Magnolia tornerà con JoAnna Garcia Swisher nei panni di Maddie Townsend, Brooke Elliott nei panni di Dana Sue Sullivan e Heather Headley nei panni di Helen Decatur.

Si prevede anche il ritorno di vari altri personaggi secondari, tra cui Anneliese Judge nei panni di Annie, che sta ancora cercando di portare avanti la sua relazione con Ty (Carson Rowland), nonostante le loro vite stiano prendendo due strade diverse. Anche i coniugi dovrebbero tornare, con Erik (Dion Johnstone), il fidanzato di Helen, che alla fine le chiederà di sposarlo nella quarta stagione, e Ronnie (Brandon Quinn) che finalmente si impegnerà per un futuro con Dana Sue. Cal Maddox, interpretato da Justin Bruening, ha iniziato una nuova storia con Maddie, ma non è chiaro come la sua mossa cambierà il loro amore nascente.

Il presunto cast della quinta stagione di Sweet Magnolias include:

  • JoAnna Garcia Swisher – Maddie Townsend
  • Brooke Elliott è Dana Sue Sullivan
  • Heather Headley è Helen Decatur
  • Anneliese Judge è Annie Sullivan
  • Carson Rowland è Ty Townsend
  • Dion Johnstone è Erik Whitley
  • Brandon Quinn è Ronnie Sullivan
  • Justin Bruening è Cal Maddox
  • Chris Medlin è Isaac Downey

Dettagli della storia della quinta stagione di Il colore delle magnolie

Il colore delle magnolie
Sweet Magnolias. (L to R) Caroline Lagerfelt as Paula Vreeland, JoAnna Garcia Swisher as Maddie Townsend, Wynn Everett as Kathy and Don Henderson Baker as Tripp Townsend in episode 404 of Sweet Magnolias. Credit: Courtesy of Netflix/© 2025 Netflix, Inc.

Grandi cambiamenti in arrivo per i Magnolia

La quarta stagione di Il colore delle magnolie aveva molto da recuperare e, dopo un salto temporale tra la terza e la quarta stagione, c’erano già stati alcuni grandi cambiamenti a Serenity. Tuttavia, con il progredire delle cose, il finale di stagione ha dipinto un quadro più chiaro delle potenziali trame della quinta stagione. Forse la questione più urgente che dovrà essere esplorata nella quinta stagione è la decisione di Maddie riguardo al trasferimento a New York. Le è stato offerto il lavoro della sua vita in un’azienda di Manhattan e sta seriamente pensando di accettarlo. Questo le permetterebbe di realizzare le sue ambizioni professionali, ma la porterebbe anche lontano da Serenity e dai suoi amici di una vita.

Questo le permetterebbe di realizzare le sue ambizioni professionali, ma la porterebbe anche lontano da Serenity e dai suoi amici di una vita.

Dana si sta preparando per la sua nuova scuola di cucina, mentre Helen sta finalmente iniziando a fare sul serio con Erik dopo la proposta di matrimonio. Un’altra grande domanda riguarda lo stato della relazione tra Annie e Ty, e sembra che i due piccioncini stiano prendendo strade diverse. Annie è stata accettata nella scuola dei suoi sogni in California, mentre la band di Ty sta per intraprendere un tour enorme. Poiché Annie ha rifiutato l’offerta di Ty di andare in tour, potrebbero provare a far funzionare la relazione a distanza o invece lasciarsi.

Con tutti i cambiamenti in corso a Serenity, è chiaro che la quinta stagione di Il colore delle magnolie potrebbe essere un capitolo completamente nuovo per la serie ed esplorare il mondo oltre la Carolina del Sud. La quinta stagione potrebbe seguire Annie in California e Maddie a New York, aprendo la porta a nuove amicizie (e forse anche all’amore) nelle due estremità opposte del paese. Ciò non significa che non ci saranno sviluppi entusiasmanti anche a Serenity, ma la portata potrebbe espandersi nei prossimi episodi.

Il colore delle magnolie – Stagione 4, la spiegazione del finale

Il colore delle magnolie – Stagione 4, la spiegazione del finale

Il finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie ha provocato una montagna russa di emozioni per Maddie, Helen e Dana Sue, tutte per motivi diversi, e ha delineato un futuro molto diverso per le Sweet Magnolias in una potenziale quinta stagione. Iniziata all’indomani delle dimissioni del sindaco di Serenity, la quarta stagione di Il colore delle magnolie ha mostrato una nuova normalità per gli abitanti della cittadina della Carolina del Sud, di cui le vite personali e professionali di Helen, Dana Sue e Maddie facevano parte in modo massiccio. Il loro lavoro alla fondazione ha continuato a tenere unita la città in momenti felici e difficili, come hanno dimostrato gli sforzi di ricostruzione dopo la tempesta.

Il finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie  è stato il culmine dei vari drammi della stagione, a partire dalla morte scioccante di Bill e dall’impatto che il suo funerale ha avuto su tutti gli abitanti di Serenity nel corso della quarta stagione, soprattutto attraverso sua madre Bonnie, che ha causato la sua parte di problemi. Con la tempesta che arriva subito dopo e che finalmente riunisce Helen ed Erik, Serenity non ha avuto un momento di calma nella quarta stagione di Il colore delle magnolie . Tuttavia, gli sviluppi più importanti si sono concentrati sui percorsi che hanno portato Maddie, Dana Sue e Helen in direzioni opposte, mettendo alla prova la loro amicizia in modi nuovi nonostante il loro legame sia più forte che mai nella quarta stagione di Il colore delle magnolie.

Perché Maddie accetta l’offerta di lavoro lontano da Serenity

È il lavoro dei sogni di Maddie e tutti sono felici per la sua carriera

La più grande minaccia alla vita felice di Maddie, Dana Sue e Helen a Serenity è il nuovo lavoro di marketing di Maddie a Manhattan con una casa editrice indipendente. Maddie, che studia marketing ma non è in grado di utilizzare la sua laurea, è stata una storia chiave di Il colore delle magnolie  fin dalla prima stagione, in quanto Maddie ha messo in pausa la sua carriera per fare la casalinga. Per questo motivo è stato molto difficile rifiutare la proposta della casa editrice, soprattutto dopo che la stessa Maddie ha ammesso che la parte migliore del diventare autrice è stata la commercializzazione del suo libro.

Maddie era riluttante ad accettare l’offerta di lavoro perché l’avrebbe allontanata da Serenity, ma oltre a farla uscire dalla sua zona di comfort, l’avrebbe resa finalmente felice dal punto di vista professionale. L’accettazione del cambiamento è stata al centro della quarta stagione di Il colore delle magnolie , con Dana Sue che ha dovuto accettare che i sogni di Annie la portassero via dal Serenity e la relazione tra Helen ed Erik che era abbastanza solida da essere disposta a superare qualsiasi tempesta potesse arrivare. Questo fa sì che Maddie accetti l’offerta di lavoro come unica scelta possibile, perché realizzerebbe il suo sogno, cosa a cui le Magnolie non si opporrebbero mai.

La storia d’amore tra Helen ed Erik sembra finalmente destinata a durare dopo la quarta stagione di Il colore delle magnolie 

JoAnna Garcia Swisher e justing Bruening in Il colore delle magnolie 4

Erik ed Helen si fidanzano finalmente nel finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie 

La vita sentimentale di Helen ha subito grandi sconvolgimenti dalla stagione 1 di Il colore delle magnolie , ma la sua chimica con Erik è sempre stata innegabile. All’inizio i due avevano cercato di esplorare i sentimenti romantici che provavano l’uno per l’altra, ma tra i problemi di Erik nel voltare pagina dopo la morte della moglie e il ritorno a Serenity di Ryan, il primo amore di Helen, Helen ed Erik non hanno mai potuto dedicarsi completamente l’uno all’altra. Anche l’ inizio della quarta stagione di Il colore delle magnolie  sembrava allontanarli, con Helen che usciva con Alexander ed Erik che stava ancora con Genevieve, ma il finale di stagione ha fatto finalmente sbocciare il loro amore.

La relazione che [Helen ed Erik] hanno costruito è stata finalmente aperta e solidale, con i due che hanno riconosciuto i problemi che hanno dovuto affrontare e come questo li abbia resi partner migliori l’uno per l’altro.

La consapevolezza che le loro rispettive relazioni non erano le storie d’amore che volevano dalle loro vite ha convinto Helen ed Erik a rompere, nonostante non sapessero che entrambi avevano intenzione di farlo. Tuttavia, è stata Helen a rischiare la vita guidando nella tempesta che ha effettivamente riunito Helen ed Erik, che l’ha salvata da un albero abbattuto. La relazione che hanno costruito è stata finalmente aperta e solidale, con i due che hanno riconosciuto i problemi che hanno dovuto affrontare e come questo li ha resi partner migliori l’uno per l’altro, con il finale della quarta stagione che ha consolidato il loro legame con Erik che ha chiesto a Helen di sposarlo.

Perché Annie rifiuta l’offerta di Tyler di andare in tournée

Tyler ha mostrato una mancanza di sostegno quando ha chiesto ad Annie di unirsi a lui nel tour

La quarta stagione di Il colore delle magnolie  ha visto anche un’altra coppia amata dai fan riunirsi finalmente dopo anni, con Ty che ha trovato il coraggio di ammettere i suoi sentimenti per Annie ad Halloween. Sebbene il loro incontro sia stato atteso per intere stagioni, è avvenuto in un momento particolarmente difficile per entrambi, poiché Annie era alle prese con le domande di ammissione al college e la band di Ty stava per partire per il tour. Questo ha fatto sì che Ty e Annie trascorressero i primi mesi a distanza e dopo una buona dose di sviluppi drammatici, visto che prima di partire Ty ha dovuto affrontare la morte del padre e scoprire che Isaac era segretamente suo fratello.

Il ritorno a Serenity per Natale ha fatto capire a Ty come voleva che fosse il suo futuro, essendo fiducioso e felice per il suo tour in Europa in apertura di una band conosciuta durante il tour negli Stati Uniti. Tuttavia, chiedere ad Annie di mettere da parte i suoi sogni di fotografa per seguirlo in Europa è stato del tutto ingiusto e qualcosa che Ty avrebbe dovuto aspettarsi che Annie rifiutasse, conoscendo il suo entusiasmo per la scuola dei suoi sogni che aveva accettato la sua domanda. Il fatto che Ty sia stato lontano da Annie per la maggior parte del tempo in cui sono stati insieme rende comprensibile la sua richiesta, ma avrebbe potuto distruggere il loro rapporto se Annie avesse detto di sì.

Come Dana Sue e Ronnie hanno finalmente risolto i loro problemi e cosa significa per la quinta stagione

Il loro primo impulso è quello di risolvere i loro problemi insieme

La relazione tra Ronnie e Dana Sue era praticamente finita all’inizio di Il colore delle magnolie, quando i due si erano separati, ma pian piano hanno riconquistato la fiducia reciproca e sono tornati insieme, con la terza stagione di Il colore delle magnolie che ha permesso loro di celebrare i progressi compiuti con il rinnovo delle promesse nuziali. La sorprendente morte di Bill ha comunque lasciato Ronnie alle prese con quale sarebbe stata la sua eredità dopo la sua morte, portando all’acquisto estemporaneo di una moto che ha ricordato a Dana Sue le volte in cui non poteva contare su Ronnie, cosa che l’ha portata a cacciarlo da Serenity.

Ronnie viene presentato solo nel finale della prima stagione, in Il colore delle magnolie, e la sua apparizione a sorpresa sottolinea quanto fosse grave la situazione tra lui e Dana Sue, che prima di allora lo aveva appena nominato.

Il superamento dei loro problemi nella stagione 3 di Il colore delle magnolie ha dato una chance alla relazione tra Dana Sue e Ronnie, ma l’acquisto spontaneo di Ronnie ha fatto temere a Dana Sue il ritorno dei suoi peggiori impulsi nella stagione 4 di Il colore delle magnolie. La loro prima reazione di andare volontariamente in terapia con il pastore June ha dimostrato quanto sia migliorato il rapporto tra Dana Sue e Ronnie, che non hanno dovuto affrontare troppe prove e tribolazioni prima di decidere di capire la causa principale delle azioni di Ronnie, dimostrando che i problemi principali che incombevano su di loro erano finalmente risolti.

Come il finale della stagione 4 di Sweet Magnolias prepara la stagione 5

Il colore delle magnolie 4 finale

Il finale della stagione 4 di Sweet Magnolias prepara una trama improbabile per la stagione 5

Anche se la quinta stagione di Il colore delle magnolie non è ancora stata confermata, il finale della quarta stagione la rende estremamente diversa da tutte le stagioni precedenti. Infatti, con la scelta di Maddie di accettare un’offerta di lavoro che la porterà fuori da Serenity, la quinta stagione di Il colore delle magnolie potrebbe includere la prima volta che le Magnolie del titolo vivono separate l’una dall’altra e non tutte a Serenity. Il lavoro di Maddie che la porta a Manhattan significherebbe anche che tutti i Townsend del bar Ty si trasferirebbero con lei, insieme a Cal, lasciando intendere un futuro inaspettato per molti dei personaggi centrali di Il colore delle magnolie.

Il finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie comprendeva anche la straziante separazione tra Ty e Annie dopo che lui l’aveva spinta a unirsi a lui nel suo tour invece di andare al college dei suoi sogni, incrinando il loro rapporto e lasciando intendere che il loro futuro immediato nella quinta stagione sarebbe stato trascorso separati. Allo stesso tempo, il fidanzamento di Helen ed Erik nel finale della quarta stagione di Il colore delle magnolie indica anche che Serenity vedrà presto un altro matrimonio, rendendo le vite di Helen e Dana Sue particolarmente impegnate nella loro città natale, dato che probabilmente saranno entrambe coinvolte nell’organizzazione della cerimonia di Helen ed Erik.

Il colore delle magnolie – Stagione 3: la spiegazione del finale: L’amicizia tra Maddie, Dana Sue e Helen è sopravvissuta?

Il colore delle magnolie – Stagione 3 ha preparato perfettamente la quarta stagione di Il colore delle magnolie. Basata sull’omonima serie di romanzi di Sherryl Woods, Il colore delle magnolie racconta la storia di tre amiche nella cittadina di Serenity, in South Carolina. Maddie (JoAnna Garcia Swisher), Dana Sue (Brooke Elliott) e Helen (Heather Headley) sono un trio di donne di mezza età molto affiatate che si definiscono “Sweet Magnolias”. Migliori amiche fin dall’infanzia, le donne si aiutano l’un l’altra a superare i vari ostacoli della vita adulta, tra cui la famiglia, la carriera e l’amore.

La serie ha debuttato nel maggio 2020 e la stagione 1 di Il colore delle magnolie si è conclusa con un tragico cliffhanger che ha portato alla stagione 2, che ha debuttato nel febbraio 2022. Nel luglio 2023, la terza stagione ha debuttato su Netflix, riportando in streaming il cast e i personaggi di Il colore delle magnolie. Il finale della terza stagione non avrebbe colpito così duramente se le Magnolie stesse non fossero state così ben sviluppate. La quarta stagione è arrivata nel febbraio del 2025 e il finale della terza stagione ha contribuito a molte storie che hanno preso il via nella nuova stagione dello show.

Cosa è successo nel finale della terza stagione di Il colore delle magnolie?

Dana Sue e Ronnie rinnovano le promesse di matrimonio

Il colore delle magnolie – stagione 3 riprende subito dopo gli eventi scioccanti del cliffhanger della seconda stagione, che ha lasciato in sospeso il litigio di Cal (Justin Bruening) con il suo sostenitore impiccione, Stu (David MacDonald). La trama si basa su questo sviluppo, portando a un finale che collega molte trame sviluppate nel corso della serie.

Dana Sue Sullivan rinnova i suoi voti con Ronnie (Brandon Quinn) per consolidare la forza del loro rapporto e il suo ruolo di collante della comunità. Molte persone partecipano alle promesse, anche se l’evento dovrebbe essere piccolo, con Ronnie che spera di usare i soldi per corrompere Kathy e allontanarla da Serenity. Poco prima del finale, la disapprovazione di Maddie e Dana Sue nei confronti di Ryan (Michael Shenefelt) porta a uno dei più grandi scontri della serie.

Tuttavia, il finale dI Il colore delle magnolie – stagione 3 rafforza l’amicizia tra Dana Sue, Maddie e Helen, che collaborano per organizzare il rinnovo dei voti. Con le tre amiche più unite che mai e con il programma di sicurezza alimentare che sarà il loro prossimo progetto, si conclude finalmente la storia del denaro di Miss Frances (Cindy Karr) misteriosamente lasciato a Dana Sue. Il finale dI Il colore delle magnolie – stagione 3 dimostra che Maddie, Helen e Dana Sue sosterranno sempre la loro comunità.

Bill che si scusa con Maddie chiude finalmente una storia irrisolta di Il colore delle magnolie – Stagione 1

Bill si assume finalmente le sue responsabilità

Il comportamento di Bill (Chris Klein) è stato spesso discutibile in Il colore delle magnolie; non si è mai assunto la responsabilità dei suoi errori e si è sempre aspettato che Maddie e Noreen lo perdonassero. Tuttavia, l’essersi fatto carico dei mancati appuntamenti di fisioterapia di Ty e l’avergli insegnato gli errori commessi, ha fatto capire a Bill che doveva assumersi la responsabilità delle sue malefatte.

La quarta stagione di Sweet Magnolias ha debuttato il 6 febbraio 2025.

Anche il rifiuto di Noreen di fargli passare del tempo con Rebecca ha spinto Bill a fare meglio, e le sue scuse a Maddie nel finale della terza stagione di Il colore delle magnolie hanno dimostrato che finalmente si è impegnato per migliorare se stesso. Dopo tre stagioni, Bill ha finalmente smesso di dare per scontati i suoi cari.

L’uscita di scena di Kathy e le scuse a Dana Sue e Ronnie 

Il ritorno della sorella di Ronnie, Kathy (Wynn Everett), aveva già fatto presagire qualcosa nel finale della seconda stagione di Il colore delle magnolie , e la terza stagione della serie tv di Netflix l’ha confermata come agente del caos. Non solo Kathy ha cercato di rubare Erik (Dion Johnstone) al Sullivan’s, ma ha anche distrutto la cucina del ristorante. L’ostinazione di Kathy nell’andare contro i desideri di Dana Sue e Ronnie l’ha portata persino a cercare di avvicinare Annie (Anneliese Judge) alla festa di compleanno della ragazza.

La terza stagione di Il colore delle magnolie ha dimostrato che Ronnie e Dana Sue avevano ragione nel volerla fuori dalle loro vite.

Il comportamento di Kathy durante la terza stagione di Il colore delle magnolie ha dimostrato che Ronnie e Dana Sue avevano ragione a volerla fuori dalle loro vite e lontano da Serenity. Tuttavia, il commovente regalo di Kathy per il rinnovo del voto di Dana Sue e Ronnie ha suggerito la sua volontà di seppellire l’ascia di guerra. Anche se Kathy ha sempre pensato che la Sullivan’s sarebbe dovuta andare a lei, le scuse per il caos e il danno che ha creato erano dovute.

Mentre sembrava che Dana Sue e Ronnie non avessero alcuna intenzione di riaccoglierla nelle loro vite in Il colore delle magnolie, il regalo e le scuse di Kathy hanno almeno permesso loro di voltare pagina. Il fatto che sia stato Bill a ispirarla a farlo è stato ancora più sorprendente ed è stato uno dei momenti più inaspettati della terza stagione di Sweet Magnolias.

Il sostegno di Ty ad Annie in Sweet Magnolias S3 lascia intendere la fine della loro storia d’amore

Ty e Annie hanno un futuro insieme

Annie ha trascorso la maggior parte della terza stagione di Sweet Magnolias uscendo con Jackson (Sam Ashby), ma era chiaro che i suoi sentimenti per Ty (Carson Rowland) erano ancora forti. Anche se il suo bacio ubriaco con Ty nella stagione 1 di Sweet Magnolias ha colto entrambi di sorpresa, la sua nota vocale trapelata ha fermato ogni possibilità che si mettessero insieme. La seconda stagione diSweet Magnolias è iniziata con Jackson come suo interesse amoroso.

Tuttavia, l’allontanamento dei Lewis da Serenity ha reso le cose difficili per Annie e Jackson, soprattutto perché Jackson era nervoso all’idea di farsi vedere in pubblico con Annie. Ty non solo ha tenuto nascosta la storia d’amore tra Annie e Jackson, ma si è anche spinto oltre, accompagnando Annie nei loro incontri per aiutarla a nascondere la sua relazione.

Il sostegno incrollabile di Ty nel corso della terza stagione conferma che i due finiranno per stare insieme.

Ty è stato un vero amico che ha sostenuto Annie, anche se i suoi sentimenti persistenti per lei sono stati evidenti per tutta la terza stagione. Annie si è opposta a Jackson e ha rotto con lui nel finale della terza stagione di Sweet Magnolias. L’abbraccio furtivo tra Ty e Annie nella scena finale della terza stagione di Sweet Magnolias, insieme al sostegno incrollabile di Ty per tutta la terza stagione, conferma che i due finiranno per stare insieme nella quarta stagione.

La rinnovata amicizia tra Maddie, Dana Sue e Helen torna al centro della storia

Il colore delle magnolie – Stagione 3 è migliore quando le amiche sono insieme

Anche se i problemi di rabbia di Cal potrebbero essere scambiati come il problema principale dI Il colore delle magnolie – Stagione 3, in realtà è stata la lite tra Dana Sue, Maddie e Helen nell’episodio 5, “On This Foundation”. Il punto di forza del drama di Netflix è sempre stato l’unione delle tre amiche che, pur non trovandosi d’accordo su tutto, raramente si sono perse una riunione “per discutere” e hanno sempre affrontato le sfide a testa alta.

Per questo motivo, la natura intensa del loro disaccordo dopo il viaggio di Helen a Tampa e la rabbia di Dana Sue nei confronti di Maddie è stata devastante. Sebbene si siano riappacificate prima del finale della terza stagione di Sweet Magnolias, è stata la pianificazione della cerimonia di rinnovo delle promesse di Dana Sue e Ronnie che ha davvero consolidato la riconciliazione delle tre amiche. Non solo hanno superato il loro più grande litigio, ma il trio ha anche organizzato un bellissimo evento che ha messo al centro la comunità di Serenity.

Le amiche hanno incanalato esattamente ciò che Miss Frances avrebbe voluto.

Così facendo, gli amici hanno incanalato esattamente ciò che Miss Frances avrebbe voluto, dimostrando che la sua scelta di lasciare loro la casa era giustificata. Con il decollo del loro progetto di sicurezza alimentare, Dana Sue, Maddie e Helen sono tornate al centro della storia, suggerendo che una potenziale quarta stagione di Sweet Magnolias si concentrerebbe sulla loro nuova impresa.

La chiusura di Helen con Ryan le permette finalmente di esplorare un futuro con Erik

Ryan ha lasciato Helen per il meglio

La rottura di Helen con Erik all’inizio dI Il colore delle magnolie – Stagione 3 è stata dolorosa per entrambi, ma lei ha dovuto dare una possibilità alla sua relazione con Ryan per liberarsi dalle preoccupazioni del “e se”. Tuttavia, Ryan la lascia presto perché non riesce a costruirsi una vita a Serenity, dimostrando che le loro differenze sono fondamentalmente inconciliabili. Questo è stato doloroso ma ha fornito a Helen la chiusura necessaria, confermando che Ryan non era quello giusto.

Sebbene la relazione di Erik con il nuovo personaggio di Sweet Magnolias, Genevieve (Nikki Estridge), sia un fattore di complicazione, nel finale della terza stagione di Sweet Magnolias è rimasto qualcosa di non detto tra Erik e Helen, lasciando intendere una possibile riconciliazione nella quarta stagione.

Il ruolo di Dana Sue in Serenity è solido come Frances avrebbe voluto

Miss Frances voleva che tutti si sentissero a casa in Serenity

Scoprire la verità sul perché Miss Frances abbia lasciato a Dana Sue tutti quei soldi è stato un punto di svolta in Il colore delle magnolie – Stagione 3. Ha finalmente messo in prospettiva molti sviluppi precedenti. Tuttavia, l’importanza di Dana Sue per Serenity poteva già essere una spiegazione, poiché Miss Frances ha sempre voluto far sentire chiunque a casa propria a Serenity e credeva che Dana Sue lo facesse con Sullivan.

Tuttavia, il nuovo progetto di sicurezza alimentare di Dana Sue, Helen e Maddie nella terza stagione di Sweet Magnolias ha dimostrato che Miss Frances ha scelto le persone giuste per continuare la sua missione comunitaria. Le tre amiche hanno lasciato un’impronta duratura su Serenity, che non sarebbe stata possibile senza l’ambizione di Dana Sue Sullivan.

Come il finale prepara la quarta stagione di Il colore delle magnolie 

Ty avrà probabilmente un ruolo importante insieme a Dana Sue, Maddie e Helen

La quarta stagione di Sweet Magnolias è arrivata nel febbraio 2025. Sulla base del finale della terza stagione, la stagione dovrebbe concentrarsi sulla nuova avventura di Dana Sue Sullivan, Maddie e Helen. Potrebbe anche esaminare le relazioni di Dana Sue e Maddie con Ronnie e Cal. Con il desiderio di Ty di prendersi un anno sabbatico per imparare cose più pratiche, la quarta stagione di Sweet Magnolias dovrebbe esplorare il suo viaggio, insieme a CeCe, Annie, Olivia e all’eccentrico gruppo di amici di Kyle.

Come è stato accolto il finale della terza stagione di Sweet Magnolias

I fan sono rimasti sorpresi dal fatto che non ci sia stato un finale con un cliffhanger

Mentre Sweet Magnolias è stata elogiata, con il 78% e l’80% di rating fresco per le prime due stagioni, è scivolata nella terza stagione, con il 57% su Rotten Tomatoes. I fan sono stati solo leggermente più divertiti, con una valutazione del 66%. Analizzando i problemi, un recensore del pubblico ha scritto di amare lo show, ma sembra che “stianocercando troppo di far sembrare tutti perfetti”. Ha sottolineato che gli argomenti sembrano costruiti e che la punizione di Cal sembra esagerata.

Le recensioni professionali della terza stagione sono state meno numerose di quelle delle prime due. In una recensione leggermente positiva per Collider, il critico Jay Snow ha scritto: “C’è molta più storia da raccontare, compresi gli sviluppi di questa stagione che hanno un fantastico potenziale per il futuro. Dopo tanta crescita dei personaggi, sarebbe davvero un peccato non vedere come le loro vite progrediscono dopo le rispettive valutazioni di ciò che è importante e di come le loro vite dovrebbero andare avanti”.

Per quanto riguarda il finale in sé, un utente di Reddit sembra sorpreso che la stagione si sia conclusa senza un cliffhanger, facendo pensare ad altri che lo show sia stato cancellato. Nat_berniice ha scritto: “Penso che l’unico ‘cliffhanger’ che hanno creato sia stato issac che dice a Noreen che devono parlare. Gli sguardi di Helen ed Eric alla fine dopo la cattura del boquete e Annie e Ty che si tengono per mano. Ma sicuramente non qualcosa che ti ha fatto venire voglia di guardare un’altra stagione”.

Il Colore della Libertà, il trailer del film con Lucas Till

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Il Colore della Libertà, il trailer del film con Lucas Till

Ecco il trailer di Il Colore della Libertà, l’ultimo film del regista candidato all’Oscar Barry Alexander Brown con la produzione esecutiva di Spike Lee, che vede nel cast: Lucas Till, Lucy Hale, Cedric The Entertainer e Brian Dennehy. Tratto dal libro di memorie di Bob Zellner, il film racconta la storia vera del movimento per i diritti civili degli anni ’60.

Tratto dal celebre libro di memorie The Wrong Side of Murder Creek: A White Southerner in the Freedom Movement di Bob Zellner e Constance Curry, Il Colore della Libertà ripercorre alcuni degli anni più bui della storia degli Stati Uniti, quelli della ferocia del Ku Klux Klan e delle battaglie fondamentali per la fine della segregazione razziale.

Il Colore della Libertà, la trama

Ambientato negli anni ’60, la pellicola offre un ritratto reale e coraggioso del giovane Bob Zellner, nipote di un membro della setta razzista (interpretato dal talentuosissimo Lucas Till) che si ritrova, suo malgrado, a dover scegliere ad un certo punto della sua vita da che parte della storia voler stare.

Il regista schiva con audacia gli stereotipi narrativi anglosassoni del “giovane bianco” che si erge a paladino, restituendo un ritratto crudo e reale, fatto anche di contraddizioni e inquietudini, di un giovane che si ritrova a fare i conti con un risveglio morale del tutto inaspettato e per cui dovrà scontrarsi anche con gli affetti a lui più cari. Nel film le storie dei singoli personaggi si incontrano e si alternano con immagini di repertorio, in cui si riconosce in modo inequivocabile il percorso decennale del regista al fianco di Spike Lee come suo montatore. Barry Alexander Brown riesce, così, a restituire con estrema verosimiglianza tutte le assurdità e le crudeltà degli Stati del Sud di quegli anni – le stesse che, purtroppo, ancora oggi vengono denunciate dal movimento di Black Lives Matter – mostrandosi come un vero e proprio “grido di rivolta”, un monito a non dimenticare il passato, a continuare a raccontare un pezzo di storia che oggi più che mai è di grande attualità.

Il Colore della Libertà al cinema il 2 dicembre

Il Colore della Libertà al cinema il 2 dicembre

Debutterà  2 dicembre con Notorious Pictures, Il Colore della Libertà, l’ultimo film del regista candidato all’Oscar Barry Alexander Brown con la produzione esecutiva di Spike Lee, che vede nel cast: Lucas Till, Lucy Hale, Cedric The Entertainer e Brian Dennehy. Tratto dal libro di memorie di Bob Zellner, il film racconta la storia vera del movimento per i diritti civili degli anni ’60.

Tratto dal celebre libro di memorie The Wrong Side of Murder Creek: A White Southerner in the Freedom Movement di Bob Zellner e Constance Curry, Il Colore della Libertà ripercorre alcuni degli anni più bui della storia degli Stati Uniti, quelli della ferocia del Ku Klux Klan e delle battaglie fondamentali per la fine della segregazione razziale.

Il Colore della Libertà, la trama

Ambientato negli anni ’60, la pellicola offre un ritratto reale e coraggioso del giovane Bob Zellner, nipote di un membro della setta razzista (interpretato dal talentuosissimo Lucas Till) che si ritrova, suo malgrado, a dover scegliere ad un certo punto della sua vita da che parte della storia voler stare.

Il regista schiva con audacia gli stereotipi narrativi anglosassoni del “giovane bianco” che si erge a paladino, restituendo un ritratto crudo e reale, fatto anche di contraddizioni e inquietudini, di un giovane che si ritrova a fare i conti con un risveglio morale del tutto inaspettato e per cui dovrà scontrarsi anche con gli affetti a lui più cari. Nel film le storie dei singoli personaggi si incontrano e si alternano con immagini di repertorio, in cui si riconosce in modo inequivocabile il percorso decennale del regista al fianco di Spike Lee come suo montatore. Barry Alexander Brown riesce, così, a restituire con estrema verosimiglianza tutte le assurdità e le crudeltà degli Stati del Sud di quegli anni – le stesse che, purtroppo, ancora oggi vengono denunciate dal movimento di Black Lives Matter – mostrandosi come un vero e proprio “grido di rivolta”, un monito a non dimenticare il passato, a continuare a raccontare un pezzo di storia che oggi più che mai è di grande attualità.

Il colore del melograno: il film diretto da Sergej Paradjanov

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Il colore del melograno: il film diretto da Sergej Paradjanov

Il colore del melograno (Sayat Nova) (Brotseulis kvaviloba-Sayat Nova) è il film del 1968 diretto da Sergej Paradjanov

Nel tempio del cinema vi sono immagini, luci, realtà. Paradjanov
È stato il maestro di questo tempio
.”
Jean-Luc Godard

Il colore del melograno (Sayat Nova)
(Brotseulis kvaviloba-Sayat Nova)
Anno: 1968
Diretto da: Sergej Paradjanov
Con: Sofiko Chiaureli, Melkon Aleksanyan, Vilen Glastyan, Georgi Gegechkory.

Sinossi: Il film è la biografia di Sayat Nova, poeta armeno del XVIII secolo, ma la sua vita non è qui raccontata in maniera tradizionale, bensì attraverso dei tableaux che ne rievocano in maniera metaforica e surreale le varie fasi: infanzia e adolescenza, servizio del principe e amore proibito per la di lui figlia, convento e morte per mano dei soldati persiani di Agha Mohammed Khan.

Analisi: Ci sono molti modi per raccontare una storia. E poi, chi dice che al cinema si debbano solo raccontare delle storie o raccontarle in un certo modo? Si pensa, per tradizione consolidata, a un film che sia articolato come racconto, come prosa narrativa. Ma ci sono anche film che ricordano più le enciclopedie (Greenaway), e c’era chi, come Pasolini, tra il ’65 e il ’71 parlava di un cinema di poesia.

Il colore del melograno

Questo film del georgiano di origini armene Sergej Paradjanov è probabilmente un esempio di cinema di poesia.

Sayat Nova è considerato il maggiore poeta armeno (ma si dovrebbe piuttosto parlare di “ashug”, qualcosa di simile a un trovatore), e il film si ripropone di visualizzarne (più che narrarne) la vita facendo ricorso al simbolismo e alla metafora, utilizzando, cioè, dei procedimenti tipici del linguaggio poetico.

In una delle prime sequenze vediamo il poeta bambino che, affascinato dai libri, ne dispone a centinaia sui tetti di un convento, per poi su questi stessi tetti distendersi e spalancare le braccia come in una crocifissione: è già una prefigurazione metaforica del suo futuro martirio. Ancora, vedere la mano di Sayat Nova bambino “schiacciata” tra due libri mentre un prete gli raccomanda di leggere per la gente, è il correlativo oggettivo della poesia come missione e come fardello.

Quando, nella prima parte del film, ci viene mostrata l’infanzia di Sayat, essa è introdotta da una didascalia con una citazione del poeta, che recita: “Dai colori e dagli aromi di questo mondo, la mia fanciullezza trasse una lira da poeta, e me la offrì”. I riti religiosi, il lavoro dei tintori e quello dei monaci bibliotecari,  il riposo nei bagni pubblici: tutto ciò è mostrato come manifestazione del mondo coi suoi colori agli occhi del poeta bambino.

Per tutto il film, Paradjanov ci mostra direttamente “i colori e gli aromi” di quel mondo fisico che dovette alimentare l’ispirazione poetica di Sayat Nova, e lo fa senza utilizzare una logica discorsiva o narrativa in senso classico, preferendo piuttosto fare poco ricorso alla parola e tentando di dare corpi e immagini visive a quelle sensazioni che la poesia può evocare.

Anche l’amore tra il poeta e la figlia del principe è reso in chiave simbolica, attraverso sguardi e gesti ripetuti lentamente come in un rituale, così come la morte del poeta (che avvenne per mano di soldati persiani), è resa attraverso una sequenza di gesti e l’immagine di Sayat disteso sul pavimento attorniato da candele su cui scendono dei galli che svolazzando si bruciano.

Ho scritto più sopra “rituale”. È questa l’impressione dominante che si ha quando si guarda questo film: quella di trovarsi di fronte a un rituale in cui ogni gesto sembra ispirato da un processo profondo, ogni azione è in sé altamente simbolica di una qualche altra realtà che la precede, e il gesto fisico è spiritualizzato.

Ciò avvicina la modalità di rappresentazione di questo film a quella del teatro No giapponese, mentre le inquadrature, frontali e a macchina da presa fissa, sembrano riportare alle illustrazioni medioevali piatte e senza prospettiva, in cui corpi e oggetti sono collocati in una dimensione altra, in uno spazio non percepibile, come sospeso e onirico.

Non stupisce che un film del genere, in cui domina una componente spirituale e un approccio surreale alle tradizioni culturali del popolo armeno, sia dispiaciuto, alla sua uscita, ai burocrati e ai potenti di quella che allora (1968) si chiamava URSS. Il governo sovietico (che obbligò tra l’altro il regista a modificare il titolo originario “Sayat Nova” in Il colore del melograno) esercitò infatti notevoli pressioni sull’artista Paradjanov, accusandolo di aver deviato enormemente dai canoni del realismo socialista, per poi condannare anche l’uomo a cinque anni in un campo di riabilitazione con l’accusa di omosessualità e furto. Contro la condanna si mossero alcuni artisti e colleghi registi, e Paradjanov fu liberato, ma gli fu negato, per alcuni anni, di dirigere altri film.

Attualmente, Il colore del melograno amatissimo per la sua forza visionaria da molti cineasti tra cui Fellini e Tarkovskij, è difficilmente reperibile, fatte salve le edizioni in DVD della Ruscico e della Kino.

Forse che agli artisti che in vita hanno scontato l’oppressione della censura e le pressioni dei burocrati, tocchi anche affrontare, dopo morti, la beffa di un mercato che si dice libero e invece ha vincoli particolarmente restrittivi?

Allora quest’opera, come altri invisibili, sconta lo stesso destino del poeta bambino, consapevole che la poesia è bellissima missione, ma anche fardello e martirio, e conferma che i veri poeti, anche quelli dello schermo, sono quelli scomodi anche dopo tanto tempo.

 

Il collezionista: la spiegazione del finale del film con Morgan Freeman

Gli anni Novanta sono stati particolarmente importanti per il genere thriller, che ha durante questi visto riformulare i propri canoni e i limiti versi cui spingersi sempre di più. Titoli come Seven, Copycat, Il fuggitivo, Il cliente o Il rapporto Pelican sono solo alcuni esempi delle tante declinazioni che questo genere ha assunto nel tempo. Un altro celebre film di questo genere è Il collezionista, diretto nel 1997 da e basato sull’omonimo romanzo poliziesco dello scrittore statunitense James Patterson.

Si tratta del primo adattamento cinematografico dei suoi romanzi dedicati al criminologo Alex Cross, a cui seguiranno Nella morsa del ragno, ed il prequel Alex Cross – La memoria del killer. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Il collezionista. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Il collezionista

Protagonista del film è Alex Cross, psicologo e criminologo per conto della polizia, che sta cercando da giorni sua nipote misteriosamente scomparsa. Sebbene Hatflied, a capo delle indagini, e gli agenti Nick e Davey, non siano d’accordo con l’intromissione dell’uomo, ritenendolo inopportuno e di intralcio, Alex va comunque con loro nel South Carolina, dove è stata ricoverata una donna sopravvissuta a un maniaco conosciuto come Casanova. La vittima si chiama Kate McTiernan, una giovane dottoressa determinata e coraggiosa.

La donna era stata rapita all’interno del suo appartamento da un uomo detto “il collezionista”, soprannominato così perché solito sequestrare e collezionare bellissime donne. Riuscita a fuggire dal luogo in cui egli tiene tutte le sue prede, Kate può ora essere fondamentale per Alex per scoprire qualcosa di più su questo collezionista, che ritiene responsabile anche della sparizione di sua nipote. La coppia comincia a mettere insieme numerosi indizi, ma quello che arrivano a scoprire li spiazzerà completamente, mettendoli entrambi in grave pericolo.

Il collezionista trama
Morgan Freeman e Bill Nunn in Il collezionista. © 1997 Paramount Pictures

Nel ruolo di Alex Cross vi è l’attore Morgan Freeman, che ha ottenuto la parte dopo che Denzel Washington vi ha rinunciato per via di altri impegni. Ad interpretare Kate McTiernan vi è l’attrice Ashley Judd, nota anche per i thriller Colpevole d’innocenza e High Crimes – Crimini di Stato. L’attrice ha preso lezioni di kick-boxing prima di girare il film e ha insistito per fare molti dei suoi stunt. Completano il cast Cary Elwes nel ruolo del detective Nick Ruskin, Alex McArthur in quello del detective Davey Sikes, Brian Cox nel ruolo di Hatfield e Tony Goldwyn in quello di Dr. William Rudolph.

La spiegazione del finale

Alex scopre, con l’aiuto del PDR, che a Kate è stato somministrato un farmaco chiamato Sistol. Scopre che un chirurgo plastico di nome Will Rudolph ha ordinato un sacco di Sistol due anni fa. Ma la parte intrigante è che l’uso del Sistol per la chirurgia plastica è vietato. Lui rivela di averlo ordinato con l’intento di curare la leucemia. Ma, in un posto piccolo, ordinare una quantità così grande di Sistol fa sì che Alex dubiti ancora di più di Rudolph e si convince che sia lui stesso Casanova o che possa condurli a Casanova.

Cominciano così a seguirlo senza avvisare la polizia di Durham. Lo seguono fino ad un pub, dove Rudolph viene visto parlare con una giovane donna. Nel modo in cui si approccia a lei, Kate riconosce l’uomo con cui ha a sua volta interagito e conferma che si tratta di Casanova. Rudolph, però, riesce a sfuggire ai due, arrivando anche a ferire Alex. Per quest’ultimo e Kate diventa allora vitale individuare il luogo dove vengono tenute prigioniere le donne rapire.

Il collezionista Ashley Judd Morgan Freeman
Morgan Freeman, Ashley Judd e Richard T. Jones in Il collezionista. © 1997 Paramount Pictures

Nel frattempo, Rudolph giunge proprio in tale ambiente segreto, dove si scopre che però non è lui Casanova, ma ne è il complice. I due iniziano a litigare e Casanova spara un proiettile in direzione di Rudolph, anche se solo per minacciarlo. Il suono viene però udito da Alex, trova davanti ad uno degli ingressi che conducono alla grotta. Entratovi, riesce finalmente a catturare Rudolph e a liberare le ragazze, anche se Casanova riesce a sfuggirgli.

Alex può dunque riabbracciare sua nipote e ora che tutto sembra quasi finito, Kate lo invita a casa sua per cena. Nella sua stanza d’albergo, Alex trova però improvvisamente delle somiglianze tra il messaggio scritto a mano da Casanova e la firma del detective Nick Ruskin. Nel frattempo, Nick è venuto a completare il suo cerchio uccidendo Kate. Scopriamo così che Casanova è il detective Nick Ruskin. Kate non conosce la sua vera identità e lo accoglie a casa.

Ben presto, però, capisce che Nick è l’assassino, poiché inizia a parlare in modo molto simile al vero Casanova. Proprio nel momento in cui Nick sta per far saltare in aria l’appartamento sfruttando una fuga di gas, Alex arriva sul luogo e gli spara usando una busta del latte in modo che lo scoppio non faccia esplodere la casa. Alla fine, Casanova muore dunque tra le mani di Alex mentre va ad abbracciare Kate, che sta ancora tremando di paura per il suo secondo scontro con l’assassino.

Il trailer di Il collezionista e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il collezionista grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video, Paramount+ e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.

Il collezionista di ossa: libro, trama e cast del film con Denzel Washington

Nel lungo elenco dei thriller più celebri degli anni Novanta si ritrova anche Il collezionista di ossa, uscito in sala nel 1997 per la regia di Phillip Noyce, autore già affermatosi grazie ad altre note pellicole di questo genere. La storia ruota qui intorno ad un misterioso serial killer con un modo molto personale di uccidere, mentre il protagonista Lincoln Rhyme dovrà risolvere il caso prima che sia troppo tardi. Il personaggio del criminologo Rhyme viene qui adattato per la prima volta per il grande schermo dopo essere diventato particolarmente celebre nel mondo letterario.

Il personaggio nasce infatti dalla penna dell’acclamato scrittore Jeffrey Deaver, che ha costruito proprio sul Ciclo di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs la sua grande fortuna. Dal 1997 ad oggi, questo si compone di ben 16 romanzi, grazie ai quali si è consolidata la fama del personaggio. Da subito gli studios si sono interessati a realizzare un film sul primo di questi libri, e con il supporto della Universal ciò è divenuto una realtà in breve tempo. Avvalsosi di alcuni tra gli attori più in voga al momento, Il collezionista di ossa ha così raggiunto le sale, accolto con grande entusiasmo.

Pur ricevendo recensioni contrastanti, il film riuscì infatti ad affermarsi al box office, dove ottenne un buon risultato. A fronte di un budget di circa 48 milioni di dollari, il titolo arrivò infatti ad incassarne circa 151 in tutto il mondo. Meritevole di essere riscoperto ancora oggi, tanto per le sue grandi interpretazioni quanto per l’intreccio del mistero lo anima, Il collezionista di ossa presenta diverse curiosità da scoprire prima di una nuova visione. Di seguito si approfondiranno dunque queste, come anche le piattaforme streaming dove è possibile trovare e rivedere comodamente il film.

Il collezionista di ossa: la trama del film

Protagonista del film è il detective Lincoln Rhyme, uno dei migliori criminologhi di tutta New York. Nel corso della sua carriera ha infatti risolto numerosi complessi casi grazie alla sua acuta capacità di osservazione. All’attività sul campo ha poi unito anche quella di scrittore, divenendo un affermato autore di best seller di genere crime, nei quali riversa molte delle sue esperienze professionali. La sua bella vita si infrange però improvvisamente nel momento in cui a causa di un incidente si ritrova paralizzato alle braccia e alle gambe. Tale nuova situazione getta Rhyme in uno stato di profondo sconforto, portandolo a decidere di voler ricorrere al suicidio per porre fine ai suoi dolori.

A fermare il detective dal compiere il gesto estremo arriva però un improvviso caso, che per complessità sembra fatto apposta per Rhyme. A proporlo al criminologo è la poliziotta Amelia Donaghy, la quale gli chiede di aiutarla nella risoluzione di quella che è a tutti gli effetti una scia di omicidi ad opera di uno stesso serial killer. Pur se inizialmente riluttante, Rhyme finisce con l’accettare, e la collaborazione tra i due porta alla scoperta di nuovi dettagli che stringono la cerchia dei sospettati. In breve, i due individuano il modus operandi dell’assassino, al quale però manca ancora un volto. Ciò che Rhyme non sa, però, è che questo prevede come gran finale una vittima a loro ben nota. Arrivare alla risoluzione del caso quanto prima sarà l’unico modo per impedire che il delitto si compia.

Il collezionista di ossa cast

Il collezionista di ossa: il cast del film

Per conquistare ulteriormente l’attenzione degli spettatori, i produttori del film si avvalsero della partecipazione di alcuni celebri interpreti di Hollywood per i ruoli principali. Al premio Oscar Denzel Washington è stato infatti assegnato il ruolo del detective Lincoln Rhyme. Un personaggio per il quale l’attore si è preparato leggendo diversi dei romanzi di Deaver, studiandone caratteristiche e personalità. Documentatosi anche per quanto riguarda il mestiere del criminologo, l’attore ha avuto modo di rendere ulteriormente realistica e credibile la propria interpretazione del personaggio. Accanto a lui, nel ruolo di Amelia Donaghy vi è invece Angelina Jolie. Oggi acclamata e popolare, all’epoca del film la Jolie non era ancora particolarmente nota, e fu proprio Il collezionista di ossa a farle guadagnare ulteriore notorietà.

Nel film si ritrova poi l’attore Michael Rooker, oggi noto per il ruolo di Yondu in Guardiani della Galassia, e qui impegnato ad interpretare il ruolo dell’incompetente detective Howard Cheney, subentrato a Rhyme in seguito all’incidente di questi. La celebre attrice e cantante Queen Latifah, apprezzata in particolare nel film Chicago, dà qui vita all’infermiera di Rhyme, Thelma. Gli attori Mike McGlone e Ed O’Neill, quest’ultimo noto per il ruolo di Jay in Modern Family, interpretato invece i detective Kenny Solomon e Paulie Sellitto. Luiz Guzman, celebre caratterista di Hollywood, ricopre invece il ruolo del detective Eddie Ortiz. L’attore Bobby Cannavale veste qui i panni di Steve, fidanzato di Amelia. Infine, l’attore Leland Orser, divenuto celebre per essere una delle vittime del thriller Seven, ricopre qui il ruolo di Richard Thompson, responsabile della manutenzione delle macchine di Rhyme.

Il collezionista di ossa: il trailer e dove vedere il film in streaming

Gli appassionati del film possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il collezionista di ossa è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione sabato 14 novembre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Il collezionista di carte, recensione del film di Paul Schrader

Il collezionista di carte, recensione del film di Paul Schrader

Definito sul red carpet il King of Venice vista la massiccia presenza di suoi lavori al festival (oltre al film in concorso anche Dune e la serie HBO Scenes from a Marriage) Oscar Isaac ha cominciato questa sua avventura al Lido come protagonista del film The Card Counter di Paul Schrader, distribuito in Italia in 232 sale cinematografiche a partire dal 3 settembre con il titolo più ridondante de Il Collezionista di Carte. Il film prodotto da Martin Scorsese, conserva il carattere duro e deciso dei precedenti film di Schrader e si concentra su pochi personaggi mostrandocene le varie sfaccettature. Il passato e i fantasmi che in esso si tentano di seppellire, un po’ i Leitmotive di questa mostra, sono centrali anche nella sceneggiatura di The Card Counter.

Il collezionista di carte, la trama

William “Tell” Tillich, Oscar Isaac per l’appunto, è un ex detenuto che mantenendo un basso profilo e “accontentandosi” di vincere piccole somme passa le sue giornate in solitaria spostandosi da un casinò all’altro giocando a Black Jack e contando le carte.

Vive nelle camere dei motel che, di volta in volta cambia, come un fantasma senza lasciare traccia. Nonostante i suoi tentativi di passare inosservato, viene però notato da La Linda (Tiffany Haddish) una donna che si occupa di mettere in contatto giocatori di poker promettenti con possibili investitori ma declina l’offerta.

Un giorno in uno dei tanti casinò dove sta giocando Tell si imbatte in un seminario sulla sicurezza tenuto dal maggiore John Gordo (Willem Dafoe), sua vecchia conoscenza, e le cose cambieranno. A quel punto il giocatore sarà costretto a richiamare La Linda e ad accettare la sua proposta per provare a chiudere i conti con il suo vissuto aiutando un ragazzo (Tye Sheridan) che condivide con lui, anche se indirettamente, un’esperienza traumatica.

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Oscar Isaac stars as William Tell in THE CARD COUNTER, a Focus Features release.
Credit: Courtesy of Focus Features

Solida regia e ottimo ritmo

La regia di Paul Schrader è solida e ritmata, il film coinvolge e intrattiene ma allo stesso tempo prende una chiara posizione politica e mette in luce un vergognoso fatto della storia recente troppo presto ripiombato nell’ombra.

Il passato del protagonista ci viene svelato tramite l’uso del flashback che attraverso le orchestrazioni messe in atto dalla regia di Schrader trascineranno visivamente anche lo spettatore nel vortice dei ricordi favorendo maggiormente la comprensione dei motivi che spingono il personaggio ad agire e i sensi di colpa che lo tormentano.

Chi correrà al cinema aspettandosi un film sul gioco della carte sul modello di 21 di Robert Luketic rimarrà sicuramente deluso, non è quella l’intenzione di Schrader che sfrutta un’ambientazione accattivante per raccontare la sua storia, ciò risulta ancora più chiaro nelle fasi finali del film in cui la partita più importante da giocare sarà quella lontana dal tavolo. Isaac regala un’interpretazione credibile e suadente, di concerto con il resto del cast ben amalgamato. 

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