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Giuseppe Rotunno: è morto il maestro direttore della fotografia

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Giuseppe Rotunno: è morto il maestro direttore della fotografia

È morto Giuseppe Rotunno, che molti conoscono con il nome affettuoso di Peppino, uno dei grandi direttori della fotografia dell’intero mondo, collaboratore stretto di Luchino Visconti e di Federico Fellini, all’età di 97 anni. È sua la firma sulla fotografia di AmarcordIl gattopardo e Rocco e i suoi fratelli e Il Casanova.

Il suo palmares vede scintillare sette Nastri d’Argento, due David di Donatello e una nomination agli Oscar per All That Jazz – Lo spettacolo continua di Bob Fosse, nel 1980, un BAFTA per il film di Fosse e una nomination ai premi britannici per Il Casanova di Federico Fellini. Attivo fino alla fine, ha supervisionato il restauro di moltissimi film, tra cui Rocco e i suoi fratelli di Visconti, di Amarcord di Fellini.

Ha lavorato con i più grandi del cinema italiano, molto apprezzato anche all’estero: Vittorio De Sica, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli, Valerio Zurlini, Mario Soldati, Antonio Pietrangeli, Lina Wertmuller, Massimo Troisi e Roberto Benigni, Roberto Faenza, Dario Argento, Stanley Kramer, Martin Ritt, John Huston, Mike Nichols, Monte Hellman, Bob Fosse, Robert Altman, Alan J. Pakula, Fred Zinnemann, Terry Gilliam, Sydney Pollack.

Giuseppe Battiston: 10 cose che non sai sull’attore

Giuseppe Battiston: 10 cose che non sai sull’attore

Popolare e poliedrico interprete del panorama cinematografico italiano, Giuseppe Battiston ha negli anni dato prova di grande talento grazie a ruoli di particolare rilievo in alcuni celebri film di produzione nazionale, affermandosi non solo per la sua presenza scenica ma anche per un carisma raro. Ad oggi, Battiston ha recitato in generi spesso diversi tra loro, dimostrando di poter indossare con naturalezza panni diversi e sempre inediti, grazie ai quali ha conquistato gli onori di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Giuseppe Battiston.

Giuseppe Battiston altezza

Giuseppe Battiston: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Battiston debutta al cinema con il film Italia-Germania 4-3 (1990), per poi recitare in Un’anima divisa in due (1993) e Pane e tulipani (2000), con cui acquista particolare popolarità. Da quel momento recita in celebri titoli come Chiedimi se sono felice (2000), Agata e la tempesta (2004), La bestia nel cuore (2005), di Cristina Comencini, Uno su due (2006), Giorni e nuvole (2007), La passione (2010), Bar Sport (2011), Il comandante e la cicogna (2012), con Valerio Mastandrea, Zoran, il mio nipote scemo (2013), La sedia della felicità (2014), La felicità è un sistema complesso (2015), Perfetti sconosciuti (2016), con Marco Giallini e Anna Foglietta, Finché c’è prosecco c’è speranza (2017), Io c’è (2018), con Edoardo Leo, Troppa grazia (2018), Il grande passo (2019) e È per il tuo bene (2020).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera, Battiston non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, prendendo parte a serie come Cuore (2001), I ragazzi della via Pal (2003), Al di là delle frontiere (2004), Una famiglia in giallo (2004), Tutti pazzi per amore (2008-2010), con Neri Marcoré, Non pensarci – La serie (2009), Le ragazze dello swing (2010), I fantasmi di Portopalo (2017), Trust: Il rapimento Getty (2018), con Donald Sutherland e Luca Marinelli, e Volevo fare la Rockstar (2019).

8. Ha vinto importanti riconoscimenti. Ad oggi, Battiston vanta tre vittorie come miglior attore non protagonista ai David di Donatello, per i film Pane e tulipani, Non pensarci e La passione. In aggiunta a queste, ha all’attivo altre sette nomination, che fanno di lui uno degli attori più candidati al premio. Ha poi vinto anche il Nastro d’argento speciale per il film Perfetti sconosciuti, altro suo grande successo. Sempre a quest’ultimo premio, Battiston vanta poi un totale di tre nomination e una vittoria come miglior attore non protagonista.

Giuseppe Battiston e gli audiolibri

7. Ha registrato le letture di noti romanzi. Un’altra delle tante attività portate avanti negli anni dall’attore è quella relativa agli audiolibri. Registrò il primo di questi nel 2010, e si trattava di Diari di scuola, di Daniel Pennac. Successivamente, ha letto anche Il porto delle nebbie, Il viaggiatore di terza classe, Pietro il Lettone e Il cane giallo di Georges Simenon. Nel 2016 ha invece rilasciato l’audiolibro di Una cosa divertente che non farò mai più, del celebre scrittore David Foster Wallace.

Giuseppe Battiston: ha una moglie?

6. È estremamente riservato. Nonostante la sua grandissima popolarità come interprete, della vita privata di Battiston non si sa pressoché nulla. Egli è infatti sempre stato molto riservato a riguardo, evitando di lasciar trapelare informazioni che potessero dare adito a gossip o pettegolezzi. Per questo motivo, infatti, non si è a conoscenza del suo stato sentimentale, e non è possibile stabilire se abbia o meno una moglie.

Giuseppe Battiston Stefano Fresi

Giuseppe Battiston e Stefano Fresi

5. I due attori vengono spesso confusi l’uno con l’altro. Data la somiglianza con Stefano Fresi, che quest’ultimo sintetizza con “uomo panciuto con la barba”, Battiston e l’attore di Smetto quando voglio vengono spesso confusi dai fan per strada, e numerose volte si sono trovati a firmare autografi in nome dell’altro. I due attori sono ovviamente grandi amici, e hanno sempre dichiarato di star cercando un film che possa riunirli e permettergli di recitare insieme per la prima volta.

4. Hanno recitato nel ruolo di due fratelli. Nel 2019 i due sono infine riusciti a trovare un film dove recitare insieme. Si tratta di Il grande passo, dove data la somiglianza tra di loro si sono ritrovati a recitare nel ruolo di due fratelli, simili fisicamente ma completamente diversi da un punto di vista caratteriale. Grazie alla loro interpretazione, i due hanno inoltre vinto insieme il premio come miglior attore al Torino Film Festival, dove il film era stato presentato.

Giuseppe Battiston in Volevo fare la Rockstar

3. Ha recitato nella nuova serie Rai. Nella serie andata in onda su Rai Uno nel corso dell’autunno del 2019, l’attore ha ricoperto il ruolo di Francesco Colombo, che da Milano si trasferisce nella campagna del Friuli per aprire un piccolo market, cercando riparo dal proprio passato burrascoso. Qui conoscerà e si invaghirà della protagonista Olivia Mazzuccato. Nel raccontare la serie, rivolta ad un pubblico giovanile, Battiston ha affermato che una delle più grandi soddisfazioni è stata quella di poter collaborare con un gruppo di giovani interpreti, rimanendo affascinato dalla loro bravura.

Giuseppe Battiston in Tutti pazzi per amore

2. Ha interpretato un ruolo rimasto iconico. Dal 2008 al 2010 Battiston si è fatto notare in televisione grazie alla serie Tutti pazzi per amore, dove ricopre il ruolo del Dotto Freiss. Questi, oltre a commentare a mo’ di ospite di un talk televisivo le azioni dei protagonisti della vicenda principale, cerca anche di motivarle rifacendosi ogni volta a diversi studi da lui condotti. Il personaggio si dimostra infatti essere un tuttologo, cambiando specializzazione di episodio in episodio.

Giuseppe Battiston: età e altezza

1. Giuseppe Battiston è nato a Udine, in Friuli-Venezia Giulia, Italia, il 22 luglio 1968. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Giuseppe Battiston presenta Billy al Bellaria Film Festival

Giuseppe Battiston presenta Billy al Bellaria Film Festival

In occasione della presentazione al Bellaria Film Festival 2023 di Billy, esordio alla regia di Emilia Mazzacurati, abbiamo parlato con Giuseppe Battiston dei temi legati al film: provincia, solitudine e relazioni umane, ma anche del suo lavoro da regista, Io vivo altrove!, e della crisi delle sale.

Giuseppe Battiston e la famiglia Mazzacurati

Per quel che riguarda Billy, presentato nella sezione Eventi speciali del Bellaria Film Festival, non si può non riflettere sul rapporto stretto e consolidato che lega Giuseppe Battiston prima a Carlo Mazzacurati, con cui l’attore ha collaborato a lungo, prendendo parte a diverse pellicole del regista padovano, e poi a sua figlia Emilia Mazzacurati. La giovane regista aveva già lavorato come fotografa di scena ne La sedia della felicita, che vedeva Giuseppe Battiston tra gli interpreti. Ora Battiston l’ha scelta nello stesso ruolo per il suo primo film Io vivo altrove! Dal canto suo, Emilia Mazzacurati lo ha voluto come interprete sia nel cortometraggio Manica a vento (2018), che in Billy, dove interpreta un solitario vigile del fuoco.

Insomma, un universo artistico che appare come una sorta di grande famiglia. Battiston ne parla così, evidenziando soprattutto lo sguardo originale e la freschezza di Emilia: “Emilia è una persona che sento estremamente vicina e familiare per il rapporto che ho con lei […] da tanti anni. Il talento fotografico di Emilia lo avevo già scoperto ne La sedia della felicità, con Carlo. […] Aveva fatto delle foto splendide. È stato bellissimo veder nascere la sua sensibilità, il suo modo personale di raccontare le storie. Di conseguenza è stato per me non solo emozionante, ma qualcosa che sento mi appartiene profondamente. C’è una grande familiarità, ma non c’è nulla che potremmo dare oper scontato. È stata una bellissima scoperta. […] La cosa più bella è che ha realizzato un film che rappresenta un’età, la sua. […] Quindi, è straordinariamente fresco e giovane, nell’accezione più nobile del termine. La freschezza spesso viene considerata come ingenuità, ma qui non c’è ingenuità. È uno sguardo che io, ad esempio, non ho più da tanto tempo”.

Battiston sulla visione della provincia in Billy

La dimensione spaziale ed anche esistenziale di Billy è quella della provincia. Una provincia che la regista definisce come un “non- luogo” dove nascono sentimenti “forti ed estremamente radicati”. Giuseppe Battiston ne parla così: “È come se fosse una sorta di grande acquario, dove queste creature fluttuano tra i loro pensieri e le loro paure. È un microcosmo placido, senza scossoni, senza grandi slanci, ma con dei piccoli, grandi disagi. Sono quelli dei protagonisti, i quali non sanno forse che nome dare a questi disagi, ma li vivono e finiscono, in parte, anche per superarli”. “Questo non-luogo ha anche la caratteristica di raccontare qualcosa che forse è già successo, come se fosse già successo. Come dopo un tornado, i protagonisti raccolgono i pezzi, li vendono. È un mondo veramente bizarro”. Aggiunge poi una considerazione sul ruolo dei genitori e quello dei figli, che sembrano essere invertiti nel film: “La cosa curiosa in questa visione è che gli adulti sono i personaggi più fragili. Vedendo gli adulti di questa storia, non chiederesti loro un consiglio. Un’altra cosa molto matura e bella è che non c’è giudizio su queste figure. Sono così come sono”.

Il personaggio di Massimo in Billy

I personaggi del film, sostiene Battiston, “sono tutti segnati da piccole e grandi paure: la paura del fuoco, la paura di crescere, di invecchiare, di cambiare, di sentire , di parlare. Questa visione è forte e molto interessante”. In particolare Massimo, il vigile del fuoco da lui interpretato, si fa portavoce di una visione del mondo e delle relazioni umane, quando afferma che si può anche “essere soli insieme”. Battiston commenta così questo modo di intendere la vita: “E’ un modo di patire insieme, di “con-patire”, condividere una situazione di vita che forse poteva darci qualcosa un tempo, ora ci da meno, ma essendo il film privo di giudizio, […] non ci interessa sapere se i personaggi siano dei vinti o dei vincitori, sono comunque delle creature che attraversano un luogo. Attraversarlo tenendo per mano qualcuno aiuta, da una parte, a superare delle piccole grandi delusioni, dall’altra, a vedere anche di più l’aspetto positivo nelle cose”.

billy film recensioneLa situazione del cinema italiano secondo Giuseppe Battiston

Billy arriva nelle sale dal 1 giugno. Chiediamo a Giuseppe Battiston se si aspetta un ritorno del pubblico in sala, ora che siamo ufficialmente fuori dalla pandemia di Covid-19: “Speriamo che non abbiano tutti voglia di andare al mare”. “E’ un momento in cui la gente dovrebbe ricominciare tranquillamente a ripopolare le sale”. Siamo peraltro in un momento in cui il teatro, ad esempio, sta conoscendo una grande fortuna in termini di pubblico, come confermato dallo stesso attore, reduce da una fortunata tournée teatrale: “Io sono abituato molto bene, perché ho finito da poco la tournee del mio spettacolo in teatro e avevo i teatri sempre pieni”. Per quanto riguarda le sale cinematografiche, la situazione è in evoluzione: “Si tratta di recuperare la dimensione partecipativa dell’evento. È vero che il teatro, come la musica, la danza, sono situazioni live, che non hanno senso viste sul piccolo schermo, ma anche il cinema è un’esperienza di condivisione. Parlando del mio film [Io vivo altrove! ndr] ad esempio, laddove sono riuscito ad andare a presentarlo, ho riempito le sale, […] si è creato un momento di confronto meraviglioso”. Tuttavia, prosegue Battiston, “Non possiamo andare in tournée anche per i cinema, ma, se dovesse servire, cercheremo di farlo in qualche modo”. È innegabile però, che il pubblico sia chiamato a fare la propria parte: “Non serve un battage pubblicitario per indurre una persona a comprare un libro, ad esempio. Lo si fa spinti dalla curiosità, […] è così che succedono le cose. […] Oppure, piove, ci si infila in un cinema. Certo, se ci fossero ancora le sale in centro, sarebbe molto bello. Ad ogni modo, si può fare senza grossi sforzi”. Ciò che conta, e che occorre recuperare, conclude, è la curiosità: “Il cinema è curiosità”.

Un bilancio dell’esperienza da regista

Reduce dal suo primo lavoro dietro la macchina da presa, Io vivo altrove!, a qualche mese dall’uscita nelle sale, gli chiediamo di tracciare un bilancio dell’esperienza e se intenda ripeterla. Risponde così: “E’ stata un’esperienza ampiamente positiva, non posso che essere enormemente felice di quello che mi ha restituito il pubblico”. “Conto di rifarla, non subito, anche se sono già a lavoro. Sicuramente, per come il film è stato accolto dal pubblico, è una cosa che va rifatta. […] Anche come affluenza, nei luoghi in cui è stato distribuito, il film è andato piuttosto bene. Avrei voluto che questo film si confrontasse con tutta Italia, ma dove è andato ha raccolto bei consensi. Quel che posso fare è continuare a portarlo in giro, sperare che tra un po’ vada in una piattaforma e trovi il suo spazio. Non solo il mio, ma tutti i film d’esordio – che strano, stiamo parlando di un ultra cinquantenne e di una under trenta, esperienze agli antipodi, ma credo che abbiano entrambe la dignità di essere visti. Poi giudicherà il pubblico”.

Billy è in sala dal 1 giugno. Prodotto da Jolefilm e Rai Cinema. Mentre, Io vivo altrove! si potrà forse recuperare nelle arene estive, in attesa di un possibile passaggio su piattaforma.

Giuseppe Battiston contro gli attori ‘cani’ [video]

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Giuseppe Battiston contro gli attori ‘cani’ [video]

Giuseppe Battiston, uno degli attori italiani più apprezzati del momento eppure sempre relegato a ruoli secondari si è lasciato andare ad un divertente eppure tristemente realistico monologo contro “gli attori cani”.

L’occasione l’ha offerta il programma di La7 Victor Victoria.

Ecco il video:

Giurato numero 2: recensione del film di Clint Eastwood

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Giurato numero 2: recensione del film di Clint Eastwood

A tre anni di distanza da Cry Macho, Clint Eastwood torna in sala con Giurato numero 2, nuovo lungometraggio del leggendario regista che arriva al cinema il 14 novembre. Il film, che vede come protagonista Nicholas Hoult nei panni di un giurato alle prese con un caso controverso, riunisce un cast che include Toni Collette, Zoey Deutch, Kiefer Sutherland, Chris Messina e J. K. Simmons. Scritto dall’esordiente Jonathan Abrams, Giurato numero 2 è poi musicato da Mark Mancina e distribuito in sala da Warner Bros.

La trama di Giurato numero 2

La vita di Justin Kemp (Nicholas Hoult) un giurato in un caso di omicidio, viene sconvolta da una rivelazione scioccante: potrebbe essere stato lui l’autore del crimine. Diviso tra il senso del dovere e la paura del giudizio, l’uomo si trova di fronte a un dilemma morale che metterà alla prova la sua integrità.

Giurato numero 2: rielaborare gli immaginari

Hollywood conosce da sempre due soli modi di regolare i conti: a suon di pistolettate o all’interno di un’aula di tribunale. Vecchi cowboy e brillanti avvocati sono i due volti, le due più consuete manifestazioni, di una giustizia per lo più polverosa, ma efficace. Anime complementari della medesima astrazione che, forse inevitabilmente, convivono anche in quest’ultima creatura di Clint Eastwood. Segno di un cinema che, vissuto davanti e dietro la macchina da presa, prosegue fin dagli albori a fagocitare e rielaborare immaginari. A incarnare valori e significati alti, puntualmente offerti alla rigorosa rilettura poetica del suo autore. Implacabile, eppure immancabilmente lucida.

In quest’ottica, Giurato numero 2 non fa eccezione. Lo capiamo subito, a partire dalla didascalia – ai limiti della western-punch line – che campeggia appena sotto al titolo: “la giustizia è cieca, la colpa vede tutto”. Lo percepiamo nell’atmosfera da saloon che aleggia sul pub di periferia al centro della vicenda. E ancora nel ripetuto gioco di sguardi con cui i protagonisti sembrano a più riprese duellare nel corso della storia – o nel bicchiere di whisky (?) che, silenzioso, sfida il protagonista in uno dei frangenti di maggior tensione del racconto.

Toni Collette e J. K. Simmons in Giurato numero 2. Foto cortesia di © Warner Brothers

Eppure, Justin Kemp non è certo un georgiano dagli occhi di ghiaccio. Né tantomeno uno straniero senza nome – o un cavaliere solitario. Semmai un uomo dal passato torbido, anche se giovane marito e futuro padre. Tormentato da spettri e demoni interiori che bussano alla sua porta come le maschere della notte di Halloween – che guarda caso cade il primo weekend che contribuisce a ritardare il verdetto della giuria.

Giustizia e verità

Fin da subito, dall’establishing shot tematico sulla dea Themis e i suoi attributi (la bilancia e la benda sugli occhi), Clint Eastwood cede la parola al giurato. E attorno alla sua figura, attorno ai dilemmi, agli squarci etici e morali dello script di Jonathan Abrams, il cineasta edifica una complessa architettura di sguardi che si fa frontiera di riferimenti e suggestioni. A imperversare, prevedibilmente, sono innanzitutto gli spazi e le intuizioni del primo Lumet, che Eastwood si diverte a citare e insieme ad aggiornare secondo le coordinate dell’America di oggi – ragion per cui l’ostinata fermezza di Cedric Yarbrough, erede ideale del vecchio Lee J. Cobb, diviene la pur momentanea cassa di risonanza di un divario socio-economico che il regista non manca di mettere a fuoco.

Ma nel grande affresco eastwoodiano, calibrato al millimetro e al contempo quasi bulimico nelle sue vertigini citazioniste, confluiscono anche le principali istanze di molto del legal-thriller (e legal-drama) che ha costituito l’ossatura del genere fin dalle origini. Opportunamente imbevuto della filosofia del suo autore e di un’ironia che, di recente, abbiamo ritrovato solo nell’ultimo Friedkin – presentato postumo nel 2023 in occasione dell’80esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Nicolas Hoult in Giurato numero 2. Foto cortesia di © Warner Brothers

“Io voglio la verità!” gridava del resto un giovane Tom Cruise nell’epilogo di Codice d’onore di Rob Reiner. Eppure, alimentando il parallelismo, il personaggio di Nicholas Hoult sembra piuttosto concretizzare l’”arringa” pronunciata dal colonnello Jessep di Jack Nicholson – lui giurato e insieme colpevole che “non può reggere” una verità che lo dilania. Epicentro non tanto dell’inevitabile e inflazionata dialettica tra verità processuale e verità storica. Quanto di una ricerca della “realtà dei fatti” che, come avveniva già in Richard Jewell, è più che altro frutto di ricostruzioni, narrazioni ad hoc e scampoli di sguardo catturati da uno smartphone – quando l’unico dispositivo in grado di fare ancora la differenza, sembra suggerirci Eastwood, rimane invece il mezzo cinematografico stesso.

Così, sebbene alla sbarra dei testimoni compaiano forse anche il Ridley Scott di The Last Duel e l’ultimo esperimento seriale di Alfonso Cuaròn – delle cui opere Clint Eastwood ripropone l’acuta frammentarietà audio-visiva – l’atteggiamento del regista classe 1930 non si impronta a un aprioristico rifiuto del valore delle immagini, ma piuttosto si colora dell’invito, premuroso, a maneggiarle con cura. Per un’opera dal respiro classico, ma perfettamente inserita nel presente, che muovendosi come di consueto tra dimensione pubblica e privata, crede ancora fermamente nell’impegno sociale – quindi umano – del singolo. Senza il quale l’intero sistema è destinato a collassare.

Spiazzante, vero, spietato. Buono, brutto e cattivo. A 94 anni inoltrati Clint Eastwood non sbaglia un colpo.

Giurato numero 2: il primo trailer ufficiale del film di Clint Eastwood

Warner Bros. ha rilasciato il primo trailer di Giurato numero 2 (fino ad oggi conosciuto come Juror #2), il nuovo film diretto da Clint Eastwood. Insieme al trailer arriva anche la conferma che il film sarà nelle sale italiane dal 14 novembre.

Scritto da Jonathan Abrams, il film segue Justin Kemp (Nicholas Hoult) che, mentre presta servizio come giurato in un processo per omicidio di alto profilo, si trova alle prese con un grave dilemma morale – che potrebbe usare per influenzare il verdetto della giuria e potenzialmente condannare o liberare l’assassino accusato. Juror No. 2 è interpretato anche dalla candidata all’Oscar Toni Collette (”Hereditary“), dal premio Oscar J.K. Simmons (”Whiplash“), oltre che da Zoey Deutch, Chris Messina, Gabriel Basso, Leslie Bibb e Kiefer Sutherland.

Alcuni rumor fino ad oggi circolati in rete hanno suggerito che questo potrebbe essere il film conclusivo della carriera di Eastwood. Non è certo se Giurato numero 2 sarà davvero il  progetto finale del regista e sebbene da alcuni isia etichettato come tale, Eastwood non ha dichiarato personalmente le sue intenzioni riguardo al ritiro. Tuttavia, con il quattro volte vincitore dell’Oscar che ha compiuto 94 anni ed ha oltre 5 decenni sulla sedia da regista, è possibile che questo possa davvero essere il suo ultimo film. Naturalmente, ci auguriamo di poter continuare a gioire della sua maestria ancora molto a lungo.

Giulio Scarpati si racconta al Rff 2010

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Giulio Scarpati si racconta al Rff 2010

Giulio Scarpati è stato il protagonista ieri di un Focus On nell’ambito del Roma Fiction Fest.

Giuliano Montaldo: addio al regista, sceneggiatore e attore genovese

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Si è spento a 93 anni Giuliano Montaldo, regista, sceneggiatore e attore genovese che ha contribuito a rendere grande il nome del cinema italiano nel mondo. Lascia la moglie, Vera Pescarolo, la figlia Elisabetta e i suoi due nipoti Inti e Jana Carboni.

Ha iniziato la sua carriera da attore, negli anni Cinquanta, e all’inizio degli anni Sessante debutta come regista con Tiro al Piccione (1961). Nel corso della sua carriera ha diretto oltre 20 film, tra cui Gli Intoccabili (1969), Sacco e Vanzetti (1970), Giordano Bruno (1973), L’Agnese Va A Morire (1976) e Gli Occhiali d’Oro (1987).

Tuttavia, uno dei suoi più recenti riconoscimenti è stato attribuito alle sue doti di interprete davanti alla macchina da presa: nel 2018 ha ricevuto il David di Donatello come miglior attore non protagonista nel film Tutto quello che vuoi (2017), di Francesco Bruni. Per Giuliano Montaldo era il secondo, visto che nel 2007 gli era stato assegnato quello alla carriera.

Giuliano Gemma: 10 cose che non sai sull’attore

Giuliano Gemma: 10 cose che non sai sull’attore

Iconico attore e stuntman italiano, Giuliano Gemma ha avuto una lunghissima carriera, composta da film per il cinema e prodotti per la televisione. Distintosi come uomo prestante ed energico, con un passato di trapezista circense, anche quando divenne attore affermato girò molte scene pericolose e acrobatiche di persona, senza ricorrere mai a una controfigura. Passando con naturalezza da pellicole commerciali ad altre più impegnate, egli si affermò presso il grande pubblico, che ancora oggi lo ricorda con grande affetto.

Ecco 10 cose che forse non sai di Giuliano Gemma.

Giuliano Gemma: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica di Gemma ha inizio con piccoli ruoi in film come Venezia, la luna e tu (1958) e Ben-Hur (1959). Successivamente ottiene sempre più popolarità recitando in pellicole come Arrivano i titani (1962), Il giorno più corto (1963), Il Gattopardo (1963), Angelica (1964), Vivi o preferibilmente morti (1969), Anche gli angeli mangiano fagioli (1973), L’arciere di fuoco (1971), Delitto d’amore (1974), Il deserto dei tartari (1976), Il prefetto di ferro (1977), Corleone (1978), Un uomo in ginocchio (1979), Tenebre (1982) e Claretta (1984). Tra i suoi ultimi film per il cinema si annoverano Tex e il signore degli abissi (1985), Speriamo che sia femmina (1986), Qualcuno pagherà (1988), Un bel dì vedremo (1996), Un uomo perbene (1999), La donna del delitto (2000) e To Rome with Love (2012).

2. Ha lavorato molto anche in televisione. Verso gli ultimi anni della sua carriera l’attore si è dedicato prevalentemente alla televisione, recitando in serie come Caccia al ladro d’autore (1985), I promessi sposi (1990), Deserto di fuoco (1997), Angelo il custode (2011), Giovanni Paolo II (2005), Pompei (2007), Il capitano (2005-2007), Butta la luna (2009) e Capri 3 (2010). Ha poi recitato anche in film TV come Non aprite all’uomo nero (1990), Jewels (1990), Una storia italiana (1993) e L’uomo che piaceva alle donne – Bel Ami (2001).

3. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Nel corso della sua lunga carriera Gemma ha ricevuto diversi premi di grande prestigio. Nel 1977 ha ad esempio vinto un David di Donatello speciale per Il deserto dei tartari, mentre nel 1979 è stato riconosciuto con un Grolla d’oro per il suo ruolo in Un uomo in ginocchio e Corleone. Ha poi vinto due volte il Premio Vittorio De Sica, nel 1983 e nel 2008, e ha ricevuto sempre nel 2008 il Nastro d’argento e il Globo d’oro alla carriera.

Giuliano Gemma incidente

Giuliano Gemma: le relazioni e la figlia Vera

4. Si è sposato due volte. L’attore è stato sposato due volte, la prima con Natalia Roberti, dalla quale ha avuto le figlie Vera e Giuliana. La Roberti tuttavia scomparve prematuramente nel 1995, lasciando un vuoto nella vita dell’attore. Egli riuscì a colmarlo sposando in seconde nozze nel 1997 la giornalista Daniela “Baba” Richerme. I due non ebbero figli, ma vissero profondamente legati fino alla scomparsa di lui.

5. Sua figlia è un’attrice. La figlia Vera, nata nel 1970, ha seguito le orme paterne divenendo un’attrice cinematografica e televisiva. Cresciuta tra Roma e i set cinematografici del padre, da bambina ha avuto modo di recitare accanto a lui nel film Il grande attacco. Nel corso della sua carriera ha poi avuto modo di recitare in film come La sindrome di Stendhal, Il cartaio e Scarlet Diva. Negli ultimi anni ha invece partecipato come concorrente a diversi programmi televisivi.

Giuliano Gemma aveva una cicatrice

6. Aveva una cicatrice sul volto. Non tutti sono a conoscenza del particolare aneddoto che vi è dietro la cicatrice che l’attore aveva sul volto. Da bambino nel periodo in cui viveva nelle campagna presso i suoi nonni in Reggio Emilia, l’attore rimase vittima dell’espulsione di un ordigno bellico. Questo sembra fosse rimasto in un campo, non visibile, e in seguito alla sua detonazione Giuliano rimase ferito da una scheggia, che lo colpì alla guancia. Di quell’incidente, all’attore rimase dunque una cicatrice che ha rappresentato per lui, negli anni, un ulteriore simbolo di fascino e di identificazione.

Giuliano Gemma e i film western

7. Ha recitato in molti film western. Gemma conobbe grandissima popolarità a partire dagli anni Sessanta, un decennio che gli permise di prendere parte a molti film appartenenti ad un genere cinematografico molto in voga in quegli anni nel nostro Paese: il western all’italiana. Tra i titoli più celebri che lo videro in ruoli di rilievo si annoverano Una pistola per Ringo, Un dollaro bucato, Il ritorno di Ringo, Adios gringo, Per pochi dollari ancora, I lunghi giorni della vendetta, I giorni dell’ira e Il bianco, il giallo, il nero.

Giuliano Gemma western

Giuliano Gemma: l’incidente e la morte

8. Ha avuto un incidente d’auto. Il 1° ottobre del 2013 l’attore fu coinvolto in un incidente stradale. La Toyota Yaris sulla quale viaggiava si è scontrata frontalmente con una Bmw con a bordo un uomo e suo figlio. L’impatto è avvenuto tra via del Sasso a via di Zambra. Gemma è poi stato trasportato all’ospedale San Paolo di Civitavecchia, ma è morto per arresto cardiaco quella sera stessa. Ancora oggi le dinamiche dell’incidente ed eventuali ritardi nel prestare soccorso ai coinvolti non sono del tutto chiari, nonostante dei tentativi di ricostruire l’accaduto.

9. È sepolto a Roma. In seguito alla scomparsa dell’attore, il Comune di Roma organizzò la camera ardente in Campidoglio, poi i funerali si tennero nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo: in memoria della sua giovanile esperienza, la bara fu trasportata da una squadra di Vigili del Fuoco. Giuliano Gemma è stato quindi sepolto nella tomba di famiglia del Cimitero di Prima Porta, a Roma.

Giuliano Gemma: età e altezza dell’attore

10. Giuliano Gemma è nato il 2 settembre del 1938 a Roma ed è deceduto a Civitavecchia il 1° ottobre del 2013, all’età di 75 anni. L’attore era alto complessivamente 1.85 metri.

Fonte: IMDb, Corriere, Cronaka

Giuliano Gemma morto in un incidente stradale

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Giuliano Gemma morto in un incidente stradale

Giuliano Gemma mortoE’ morto, dopo una corsa in ospedale, l’attore italiano Giuliano Gemma. In un terribile incidente frontale Gemma ha riportato gravissime ferite ed è spirato pochi minuti fa all’ospedale di Civitavecchia, dove era stato ricoverato d’urgenza. Nell’incidente sono state coinvolte altre due persone.

Con Giuliano Gemma, 75 anni, va via una parte del cinema italiano, principalmente quella legata al ricchissimo e fortunato filone dello spaghetti western che tanto ha dato alla sua carriera e a quella di molti altri attori nostrani. Negli anni Sessanta divenne Ringo in una serie di film che gli diedero grande notorietà: Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo di Duccio Tessari, Arizona Colt di Michele Lupo, Adiòs Gringo di Giorgio Stegani. Ma già nel ’58 aveva recitato per Dino Risi in Venezia, la luna e tu con Alberto Sordi e Nino Manfredi. Sul tranpolino per balzare nel mondo del cinema fu una comparsa nientemeno che in Ber Hur di William Wyler, comparsa che gli aprì le porte del cinema.

Giuliano Gemma mortoLavora in ruoli minori con Visconti, ne Il Gattopardo, e poi in rpoduzioni internazionali come Angelica e Angelica alla corte del re. Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci sono solo alcuni dei registi che l’hanno consacrato nello spaghetti western.

I titoli più noti sono Un dollaro bucato, I lunghi giorni della vendetta e Per pochi dollari ancora. Compare con Bud Spencer in Anche gli angeli mangiano fagioli, e con Ricky Bruch in Anche gli angeli tirano di destro.

A partire dagli anni Settanta cambia registro e offre alcune delle sue prove migliori ne Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, del 1976 e di Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, 1977.

GiULiA, recensione del film di Ciro De Caro

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GiULiA, recensione del film di Ciro De Caro

Presentato nell’ambito delle Giornate degli Autori – Notti Veneziane a Venezia 78, GiULiA è il terzo film di Ciro De Caro, che il regista scrive insieme a Rosa Palasciano, anche interprete principale.

Giulia, che è costantemente divisa tra il bisogno di sentirsi a casa, amata e una selvaggia e sacrosanta voglia di libertà, si ritrova letteralmente in mezzo ad una strada e inizia, in maniera tutta sua, a cercare un rifugio e un posto nel mondo. Tra un illusorio desiderio di maternità e qualche espediente per sbarcare il lunario, passa i giorni più caldi di una torrida estate romana con dei personaggi dall’esistenza vuota, inafferrabili puri e meravigliosi come lei. In una sospensione fatta di niente (e di tutto) Giulia comprende che sta a lei decidere come vivere, o non vivere, la vita.

GiULiA, la recensione

La forza di GiULiA si situa nel fotografare in maniera così efficace e allo stesso tempo sospesa una situazione comune condivisa a seguito di un periodo tanto surreale quanto difficile per ognuno. Tuttavia De Caro non manca di sottolineare che la difficoltà è un aspetto della vita che tutti vivono in maniera differente: quello che per Giulia è complicato da affrontare, per il suo ex e per la sua famiglia non è altro che una nuova avventura. Ma questo perché ognuno reagisce alla vita con i propri strumenti.

L’immersione nella contemporaneità del film è un elemento prezioso e raro, nel cinema contemporaneo che ha deciso di fare finta che la pandemia non ci sia mai stata, e questo fa di GiULiA anche un documento importante della contemporaneità. 

Il film si posa naturalmente tutto sulle spalle di Rosa Palasciano, inafferrabile, eterea, che sembra sfuggire allo stesso occhio dell macchina da presa e che crea comunque con lo spettatore un legame magnetico inedito, affascinante e respingente allo stesso tempo. Con lei, come compagni di viaggio insoliti, Fabrizio Ciavoni e Valerio Di Benedetto formano un trio equilibrato, perfettamente intonato con il mood del film e una specie di gruppetto di teneri freak, ognuno alla ricerca di un posto in quel mondo (questo) che sta impazzendo.

Non tutti riusciamo sempre a fare ciò che è bene per noi, non tutti abbiamo la forza di affrontare con lucidità le nostre difficoltà, ma GiULiA ci insegna che non dobbiamo farlo per forza, che la vita può essere anche lasciata scorrere via, senza cura per nessuno e niente, e che in questo può esserci una forma di pace, come sembra suggerirci l’ultima inquadratura del film. 

Giulia, il trailer del film di Ciro De Caro

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Giulia, il trailer del film di Ciro De Caro

Koch Media è lieta di annunciare il poster ufficiale di Giulia, il terzo film di Ciro De Caro, e l’uscita nei cinema italiani dal 17 Febbraio.

Presentato alla XVIII edizione delle Giornate degli Autori, nella sezione Notti Veneziane in collaborazione con Isola di Edipo, il film ha già ottenuto ottimi riscontri da parte della critica e del pubblico. Il regista, al suo terzo lungometraggio, ha debuttato nel 2013 con “Spaghetti story”, rivelatosi un piccolo “cult”.

Giulia, leggi la recensione

Rosa Palasciano interpreta il  personaggio stravagante di Giulia in modo toccante ed immersivo.  L’attrice è anche co-sceneggiatrice del film insieme allo stesso Ciro De Caro; nel cast sono presenti Valerio Di Benedetto, Cristian Di Sante e Fabrizio Ciavoni al suo debutto sul grande schermo.

Il film è prodotto da Ugo Baistrocchi, Maurizio De Arcangelis, Michael Fantauzzi per Fare Cinema e distribuito da Koch Media.

La trama di Giulia

Giulia, che è costantemente divisa tra il bisogno di sentirsi a casa, amata e una selvaggia e sacrosanta voglia di libertà, si ritrova letteralmente in mezzo a una strada e inizia, in maniera tutta sua, a cercare un rifugio e un posto nel mondo. Tra un illusorio desiderio di maternità e qualche espediente per sbarcare il lunario, passa i giorni più caldi di una torrida estate romana con dei personaggi dall’esistenza vuota, inafferrabili puri e meravigliosi come lei. In una sospensione fatta di niente (e di tutto) Giulia comprende che sta a lei decidere come vivere, o non vivere, la vita.

Il poster di Giulia

Giulia, dal 17 febbraio al cinema il film di Ciro De Caro

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Giulia, dal 17 febbraio al cinema il film di Ciro De Caro

Koch Media è lieta di annunciare il poster ufficiale di Giulia, il terzo film di Ciro De Caro, e l’uscita nei cinema italiani dal 17 Febbraio.

Presentato alla XVIII edizione delle Giornate degli Autori, nella sezione Notti Veneziane in collaborazione con Isola di Edipo, il film ha già ottenuto ottimi riscontri da parte della critica e del pubblico. Il regista, al suo terzo lungometraggio, ha debuttato nel 2013 con “Spaghetti story”, rivelatosi un piccolo “cult”.

Giulia, leggi la recensione

Rosa Palasciano interpreta il  personaggio stravagante di Giulia in modo toccante ed immersivo.  L’attrice è anche co-sceneggiatrice del film insieme allo stesso Ciro De Caro; nel cast sono presenti Valerio Di Benedetto, Cristian Di Sante e Fabrizio Ciavoni al suo debutto sul grande schermo.

Il film è prodotto da Ugo Baistrocchi, Maurizio De Arcangelis, Michael Fantauzzi per Fare Cinema e distribuito da Koch Media.

La trama di Giulia

Giulia, che è costantemente divisa tra il bisogno di sentirsi a casa, amata e una selvaggia e sacrosanta voglia di libertà, si ritrova letteralmente in mezzo a una strada e inizia, in maniera tutta sua, a cercare un rifugio e un posto nel mondo. Tra un illusorio desiderio di maternità e qualche espediente per sbarcare il lunario, passa i giorni più caldi di una torrida estate romana con dei personaggi dall’esistenza vuota, inafferrabili puri e meravigliosi come lei. In una sospensione fatta di niente (e di tutto) Giulia comprende che sta a lei decidere come vivere, o non vivere, la vita.

Il poster di Giulia

Giulia Bevilacqua: 10 cose che non sai sull’attrice

Giulia Bevilacqua: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Giulia Bevilacqua è attiva ormai da anni nel mondo della televisione e del cinema. Interprete di numerosi film e serie di grande popolarità, si è negli anni guadagnata sempre più spazio, affermandosi come un’attrice ricca di talento e carisma.

Ecco 10 cose che non sai di Giulia Bevilacqua.

Giulia Bevilacqua: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti film. La carriera cinematografica dell’attrice ha avuto inizio con il film Cardiofitness (2007), per poi proseguire con L’oera di punta (2007), Feisbum! Il film (2009), Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato (2011) e 100 metri dal paradiso (2012). Nel 2014 ottiene un ruolo nel film Tutta colpa di Freud (2014), con Marco Giallini, mentre negli anni successivi recità in Natale col boss (2015), Tiramisù (2016), di Fabio De Luigi, Il contagio (2017) e Moschettieri del re – La penultima missione (2018), con Pierfrancesco Favino. Di recente ha invece recitato in Ritorno al crimine (2021), Tre sorelle (2022), C’era una volta il crimine (2022) e Il principe di Roma (2022).

2. Ha preso parte a diverse serie televisive. Prima di debuttare sul grande schermo, la Bevilacqua aveva già recitato in serie come Un medico in famiglia 3 (2003), Don Bosco (2004), Don Matteo 4 (2004), Una famiglia in giallo (2005), Grandi domani (2005) e Distretto di Polizia (2005-2011), dove ha interpretato la sovrintendente Anna Gori. In seguito, parallelamente al cinema, ha recitato per serie come Dov’è mia figlia? (2011), Nero Wolfe (2012), Come un delfino 2 (2013), Fuoriclasse (2014-2015), Una pallottola nel cuore (2014-2018) e È arrivata la felicità (2015-2018). Di recente ha invece preso parte a Cops – Una banda di poliziotti (2020-2021) e Più forti del destino (2022).

3. Ha recitato per diversi videoclip. Negli anni l’attrice non ha mancato di dedicarsi anche ad altri progetti al di fuori dei film e delle serie TV. In particolare, si annovera la sua partecipazione a diversi videoclip di noti cantanti e gruppi. Nel 2000 prende ad esempio parte al videoclip del brano Thank You for Loving Me, del gruppo statunitense Bon Jovi. In seguito è in Tutte le mattine di Valeria Rossi, I giorni migliori dei Tiromancino, La razionalità dei Velvet, Giulia domani si sposa di Artù e Il rimedio, la vita e la cura di Chiara Galiazzo.

Giulia-Bevilacqua-Ritorno-al-crimine

Giulia Bevilacqua in Ritorno al crimine

4. Ha recitato nel noto film. In Ritorno al crimine, sequel di Non ci resta che il crimine, l’attrice interpreta il personaggio di Loretta, figlia di Sabrina, che nel primo film da giovane era interpretata da Ilenia Pastorelli e qui, da anziana, ha invece il volto di Loretta Goggi. La Bevilacqua ha poi ripreso il suo personaggio anche nel terzo film, dal titolo C’era una volta il crimine.

Giulia Bevilacqua: il matrimonio, il marito e i figli

5. È sposata. Il 30 settembre del 2017 l’attrice si è sposata a Positano con il giornalista Nicola Capodanno. I due, conosciutisi circa tre anni prima ad una festa, hanno scelto il celebre comune in provincia di Salerno in quanto luogo d’origine di lui. Qui hanno celebrato la loro unione su una terrazza che affaccia sul mare, davanti ad amici e parenti.

6. Hanno avuto due figli. Poco dopo il loro primo anniversario di matrimonio, il 16 novembre 2018 è nata la prima figlia della coppia, chiamata Vittoria. Il 28 maggio 2020 è poi nato Edoardo, il secondo figlio della coppia. La Bevilacqua ha annunciato tale lieto evento tramite il proprio account Instagram, postando una foto del neonato. Proprio tramite il proprio account Instagram l’attrice aveva condiviso già aggiornamenti su entrambe le gravidanze.

Giulia Bevilacqua: il suo fidanzato

7. Era fidanzata con un collega. Prima di sposarsi con Capodanno e formare con lui una famiglia, l’attrice era stata fidanzata per circa sei anni con l’attore Simone Corrente, conosciuto sul set della serie Distretto di polizia. Quando i due hanno poi annunciato di essersi separati, sono stati attenti a non far trapelare ulteriori informazioni a riguardo. In seguito, però, hanno affermato di essere rimasti in buoni rapporti e di volersi bene ancora oggi.

Giulia-Bevilacqua-instagram

Giulia Bevilacqua è su Instagram ma non su Facebook

8. È presente sul social network. L’attrice possiede un proprio profilo Instagram ufficiale con tanto di spunta blu. Questo è seguito attualmente da 161 mila persone e vanta oltre mille e quattrocento post. Attraverso le sue pubblicazioni l’attrice è solita raccontare le proprie giornate lavorative, tra curiosità e dietro le quinte dei set a cui partecipa. Non mancano però anche immagini legate alla propria quotidianità, tra momenti di svago, giornate in compagnia di amici o colleghi e molto altro. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

9. Non è presente su Facebook. Se l’attrice risulta essere molto attiva su Instagram, lo stesso non si può dire per Facebook. Sul noto social network la Bevilacqua non sembra infatti possedere un profilo o una propria pagina ufficiale. Per chi utilizza Facebook e vuole rimanere aggiornato su tutte le novità riguardanti l’attrice, si possono però ritrovare alcune fan page a lei dedicata, con informazioni e foto dei suoi progetti passati e futuri.

Giulia Bevilacqua: età e altezza dell’attrice

10. Giulia Bevilacqua è nata a Roma, il 19 maggio del 1979. L’attrice è alta complessivamente 1.74 metri.

Fonte: IMDb, Instagram

Giulia Arena: 10 cose che non sai sull’attrice

Giulia Arena: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta popolare in seguito alla sua elezione come Miss Italia, Giulia Arena sta oggi perseguendo una promettente carriera da attrice. Tra bellezza e talento, si è già distinta in alcuni lavori di rilievo nel panorama televisivo italiano, aprendosi sempre più le porte ad un futuro roseo in tale ambiente.

Ecco 10 cose che non sai di Giulia Arena.

Giulia Arena: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in diverse serie TV. Ad aver reso popolare come attrice la Arena è stata la soap opera Il paradiso delle signore, dove recita ancora oggi dal 2018. Nel 2020 ha invece poi recitato nella serie Bella da morire, ricoprendo il ruolo di Gioia Scuderi, aspirante showgirl scomparsa nel nulla. Accanto a lei, nel ruolo di protagonista, vi è l’attrice Cristiana Capotondi.

2. Non ha ancora recitato per il cinema. Attualmente l’attrice non ha ancora avuto modo di recitare per il cinema, ma grazie alla popolarità che sta guadagnando è lecito aspettarsi che prima o poi questo debutto arrivi. Non resta dunque che attendere.

3. Ha partecipato a diversi programmi televisivi e ad un videoclip. Oltre ad aver partecipato come concorrente a Miss Italia, la Arena ha avuto modo di lavorare come conduttrice televisiva del programma Mode e modi e, in seguito, di Mode e modi – Food. Nella primavera del 2015 le viene affidata la conduzione del programma culinario Gustibus. Nel settembre 2016 prende invece parte a Miss Italia 2016 come conduttrice delle anteprime sulle semifinali di Miss Italia – A un passo dalla finale. Nella primavera del 2017 passa a Rai 4, dove conduce il programma televisivo Kudos – Tutto passa dal web. Nel 2021 ha inoltre recitato nel videoclip Amarsi è un miracolo, di Alberto Urso.

Giulia-Arena-Il-paradiso-delle-signore

Giulia Arena è Miss Italia

4. Ha vinto il celebre concorso. Nel 2013, all’età di 19 anni, la Arena ha partecipato al concorso Miss Italia con la fascia di Miss Cinema Planter’s Sicilia. Dopo aver superato varie selezioni si è infine affermata come vincitrice di quell’edizione. Eletta dunque Miss Italia, la Arena ha potuto guadagnare sempre più popolarità, decidendo poi di proseguire con una carriera nel mondo dello spettacolo.

5. La sua è stata una vittoria particolare. La Arena è stata la prima Miss Italia a essere stata eletta in diretta su LA7, nonché la prima Miss Italia ad essere eletta a Jesolo dopo l’abbandono di Salsomaggiore Terme come sede storica. Giulia Arena, inoltre, è stata la decima Miss Italia proveniente dalla Sicilia.

Giulia Arena è su Instagram

6. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo seguito da 126 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare quasi 3000 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e modella, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Giulia Arena e la sua laurea

7. Ha frequentato l’università. Al momento della vittoria del concorso Miss Italia, la Arena era iscritta alla facoltà di Giurisprudenza internazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Non è chiaro se abbia poi terminato o meno gli studi, considerando comunque la sua scelta di perseguire una carriera nell’ambito dello spettacolo.

Giulia-Arena-fidanzato

Giulia Arena in Il paradiso delle signore

8. È tra le protagoniste della serie. Dal 2018 la Arena ricopre il ruolo della nobildonna Ludovica Brancia di Montalto nella popolare soap opera Il paradiso delle signore, su Rai 1. Il personaggio, presente dunque dalla terza stagione in poi, si presenta come una ragazza snob e perennemente annoiata, la quale cambierà però profondamente in seguito all’innamoramento con Marcello, nonostante le loro estrazioni sociali molto diverse. Nel tempo, dunque, il personaggio di Ludovica è diventato sempre più centrale, portando la Arena a divenire una vera e propria protagonista.

Giulia Arena: chi è il suo fidanzato

9. È fidanzata. Spulciando sul profilo Instagram dell’attrice si possono ritrovare anche immagini di lei in compagnia del suo fidanzato. Questi è Anton Giuseppe Morra, di cui si sa ben poco. Sul suo profilo ufficiale, egli si descrive come un “siciliano per scelta, milanese per caso” e anche “avvocato per circostanza, chef d’ispirazione”. Il fidanzato della Arena sembra dunque essere estraneo al mondo dello spettacolo e i due pare infatti si siano conosciuti frequentando la facoltà di Giurisprudenza.

Giulia Arena: età e altezza

10. Giulia Arena è nata a Pisa, il 22 aprile del 1994. L’attrice è alta complessivamente 1.70 metri.

Fonte: IMDb, Instagram

Giulia Amati: intervista alla regista di Kristos, l’ultimo bambino

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Giulia Amati è la regista di Kristos, l’ultimo bambino, documentario selezionato in Notti Veneziane a Venezia 79.

Dei trenta abitanti di Arki, un’isola del Dodecanneso battuta dal vento, Kristos è l’ultimo bambino rimasto. Ha dieci anni ed è l’unico alunno della maestra Maria che gli si dedica con devozione.  Presto Kristos inizierà il suo ultimo anno di scuola elementare. Per terminare la scuola dell’obbligo dovrebbe lasciare Arki e trasferirsi in un’isola più grande. La sua famiglia però non ha i mezzi per permetterselo e suo padre vuole che diventi un pastore, un mestiere che la famiglia si tramanda da generazioni. Maria non riesce ad accettare questa situazione ed è determinata a trovare una soluzione per farlo continuare a studiare. Kristos rimarrà sull’isola per diventare un pastore come i suoi fratelli maggiori oppure lascerà Arki per continuare gli studi lontano, dall’altra parte del mare?

Giudicesse 2030: presentato l’esito della residenza artistica del duo STUDIOLANDA

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Una rivisitazione contemporanea delle giudicesse raccontate attraverso un’installazione audiovisiva e una pubblicazione d’artista. È l’esito del progetto di residenza artistica Giudicesse 2030, che è stato presentato sabato 16 dicembre in Sardegna a Sant’Antioco presso la sala mostre della Biblioteca Comunale.

Il progetto, promosso dalla Società Umanitaria di Carbonia e realizzato in collaborazione con le associazioni TerrasU-BOOT Lab, è nato per raccontare in chiave contemporanea le figure delle giudicesse e il loro ruolo nello sviluppo della storia della Sardegna, e ha dato vita ad una residenza d’artista condotta dal duo multidisciplinare STUDIOLANDA.

Nel periodo della residenza, tenutasi a Sant’Antioco dal 4 al 16 dicembre, il lavoro di STUDIOLANDA si è focalizzato sull’incontro nonché sulla raccolta di testimonianze della comunità locale, intrecciando l’approfondimento sulle fonti bibliografiche, storiche e iconografiche, e la ricerca sui filmati amatoriali in pellicola, digitalizzati attraverso il progetto regionale di raccolta di cinema di famiglia “La Tua Memoria è la Nostra Storia” e conservati nell’archivio del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria. Un lavoro che ha visto il coinvolgimento attivo della comunità, attraverso un laboratorio con i bambini, interviste, incontri informali e letture condivise.

Quello tracciato durante la residenza è un percorso che intende ri-significare questa figura simbolica nell’età contemporanea, realizzato a partire dalle storie di diverse incarnazioni moderne – una pescatrice, una biologa, una pedagogista, una cavallerizza, un’archivista. L’esito finale è un’installazione audiovisiva e una pubblicazione d’artista che intreccia le diverse fonti facendone un racconto corale, a partire dall’assenza di immagini dell’epoca giudicale per arrivare al ritratto di una giudicessa multiforme e atemporale, che ha attraversato la storia per arrivare ai giorni nostri come specchio della figura femminile nella società.

Dopo la prima presentazione a Sant’Antioco, in Sardegna, l’esito della residenza potrà essere declinato e presentato in forme diverse: all’interno di festival e nelle sale cinematografiche come opera audiovisiva, e in forma installativa all’interno di spazi dedicati all’arte e alla cultura contemporanea.

giudicesse 2030Spiegano Giorgia Cadeddu e Vittoria Soddu«Per rendere visibile la stratificazione e varietà dei materiali raccolti e delle iniziative realizzate nelle due settimane di residenza a Sant’Antioco abbiamo scelto di utilizzare i due linguaggi che caratterizzano la nostra pratica artistica: la grafica e il montaggio audiovisivo. La bozza di un libro d’artista in grande formato diventa uno storyboard che affianca l’installazione proiettata su tre schermi, dove si intersecano immagini e voci, proponendo una narrazione che suggerisce connessioni tematiche e visive tra le diverse fonti utilizzate. Siamo partite dalle vite romanzate tra storia e leggenda delle Giudicesse di Sardegna, personaggi lontani da noi nel tempo, che acquisiscono oggi una valenza simbolica al di là del giudizio sulla verità storica del loro operato, attraverso un riposizionamento della loro figura che, nella sua frammentarietà, diventa unitaria – La Giudicessa – con uno sguardo verso il futuro. Frammentaria perché partendo dalla certezza attuale di non disporre di alcuna immagine dell’epoca giudicale che le ritragga, le nostre eroine da figure senza volto si sono moltiplicate in una miriade potenzialmente infinita di corpi e voci, attraverso fotogrammi sfocati, riprese effimere nelle immagini di cinema di famiglia dei fondi conservati presso la Fabbrica del Cinema del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria. La Giudicessa è diventata un simbolo re-immaginato in un laboratorio per bambini ospitato dal Museo Diffuso all’ex Montegranatico, riletto dalle voci dell’associazione della Terza Età e re-significato nelle esperienze lavorative di figure femminili che riflettono sull’importanza della trasmissione di un sapere, della tutela dell’ambiente e del rapporto con l’elemento naturale nella vita quotidiana».

Aggiunge  Maria Pina Usai, U-BOOT Lab, curatrice del progetto: «Il ritratto che emerge da questa narrazione condivisa, contemporaneamente intima e corale, è  quello di una giudicessa che attraversa il tempo e connette le generazioni, si stacca dalla figura cristallizzata delle singole eccellenze rievocate storicamente e viene ridefinita nel ruolo di una donna profondamente contemporanea, che nel rapporto di cura con il contesto in cui vive, attraverso il proprio lavoro, aderisce istintivamente e senza mediazioni alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030».

«Con questa restituzione – dice Moreno Pilloni, direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria – chiudiamo un percorso che è stato realizzato attraverso il coinvolgimento attivo della comunità. Crediamo sia un bel modo di fare cultura e rapportarsi a un territorio nell’ottica di una crescita condivisa e partecipata». Paolo Serra, direttore della Società Umanitaria in Sardegna, aggiunge: «questa residenza ci consegna come esito un’opera visuale che crediamo possa e debba avere una vita ben oltre il territorio sardo e possa essere fruita tanto presso gli spazi artistici che nelle sale cinema».

Al fine di consentire la più ampia partecipazione, rilevanza sostanziale hanno avuto all’interno del progetto gli aspetti legati a inclusione e accessibilità ampliata, curati da Marina Fanari, U-BOOT Lab, garantiti attraverso l’interpretariato in Lingua dei Segni Italiana e la sottotitolazione in tempo reale. La serata di presentazione, che ha rappresentato un momento di condivisione e scambio con la comunità, è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Sant’Antioco, Ottovolante Sulcis e Museodiffuso.exe.

Giù le mani dalle nostre figlie: tutte le curiosità sul film

Giù le mani dalle nostre figlie: tutte le curiosità sul film

Uno dei maggiori timori per un padre è quello di conoscere il fidanzato della propria figlia. Su tale preoccupante incontro si sono nel tempo costruite storie ricche di stereotipi o esagerazioni, ma anche tante commedie estremamente divertenti. Dal classico Indovina chi viene a cena? fino ai più recenti Proprio lui? o Non sposate le mie figlie!. Del 2018 è invece l’apprezzato Giù le mani dalle nostre figlie, il cui titolo originale è però Blockers, in riferimento al termine “cockblocking”, ovvero l’atto di impedire che un rapporto sessuale si compia. Nel film, naturalmente, a compiere cockblocking sono dei genitori con figlie femmine.

Il film è l’opera di debutto della regista Kay Cannon, celebre per essere stata la sceneggiatrice della trilogia di Pitch Perfect e poi per aver diretto Cenerentola, che si è qui cimentata con un racconto apparentemente molto banale, affrontato però con brillante umorismo e impreziosito da interpretazioni degne di nota. Apprezzato da critica e pubblico, Giù le mani dalle nostre figlie è dunque un’esilarante commedia che ha incassato quasi 100 milioni di dollari in tutto il mondo, a conferma del fascino esercitato su spettatori di ogni tipo. In particolare, spicca qui il wrestler e attore John Cena, che dà prova di grandi capacità comiche.

Per chi è in cerca di una commedia intelligente e ricca di cuore, questo è dunque il titolo giusto, un film tutto da scoprire che offre uno sguardo nuovo sulla genitorialità e la difficoltà di tale ruolo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Giù le mani dalle nostre figlie: la trama del film

Protagoniste del film sono Julie Decker, Kayla Mannes e Sam Lockwood, amiche fin dai tempi dell’infanzia che stanno ora per affrontare il fatidico ultimo anno di liceo, prima di partire per il college e cambiare per sempre le loro vite. Prima che la scuola finisca, però, le tre ragazze decidono di stringere un patto segreto, promettendosi di perdere la propria verginità durante il ballo di fine anno. Come loro sono insaparabili, però, altrettanto lo sono i loro rispettivi genitori. Lisa Decker, Mitchell Mannes e Hunter Lockwood sono infatti stati influenzati dal rapporto tra le loro figlie, divenendo a loro volta un gruppo molto affiatato.

Quando proprio questi ultimi scopriranno per caso i messaggi segreti che le tre ragazze si sono scambiate, faranno di tutto per impedire che le tre vadano fino in fondo ai loro piani. Per preservare le tre amate figlie, i tre genitori si lanceranno allora in una serie imprevedibile di avventure e guai, rimettendo in discussione i rapporti tra di loro e andando alla ricerca di cosa davvero voglia dire essere un buon genitore. Più il ballo di fine anno si avvicina, più la situazione si farà tesa, necessitando rapidi chiarimenti.

Giù le mani dalle nostre figlie cast

Giù le mani dalle nostre figlie: il cast del film

Ad interpretare le tre ragazze protagoniste Julie, Kayla e Sam vi sono le attrici Kathryn Newton, Geraldine Viswanathan e Gideon Adlon. La prima è nota per la serie Big Little Lies, mentre la Viswanathan e la Adlon erano qui al suo primo ruolo in un film. Come anticipato, uno dei genitori, Mitchell, è interpretato dal wrestler e attore John Cena, recentemente visto anche in The Suicide Squad e Fast & Furious 9. L’attore ha in seguito dichiarato di aver accettato il ruolo con grande entusiasmo, desideroso di potersi cimentare con una nuova commedia.

Nei panni del genitori Hunter vi è invece l’attore Ike Barinholtz, noto per commedie come Disaster Movie, Cattivi vicini e Fottute!. Originariamente, accanto a questi due padri avrebbe dovuto essercene un terzo. Il personaggio è però stato poi cambiato in una madre, così da rendere più variegato il gruppo e poter affidare il ruolo all’attrice Leslie Mann, interessatasi al progetto. Completano il cast gli attori Sarayu Blue nei panni di Marcie Mannes, moglie di Mitchell, Miles Robbins in quelli di Connor, Graham Phillips in quelli di Austin e Ramona Young per la parte di Angelica.

Giù le mani dalle nostre figlie: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Giù le mani dalle nostre figlie grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4 agosto alle ore 21:20 sul canale Canale 5.

https://www.youtube.com/watch?v=vuIw1W2aYqQ

Fonte: IMDb

 

Giù la testa: trama, cast e colonna sonora del film di Sergio Leone

Secondo capitolo della cosiddetta Trilogia del Tempo, iniziata con C’era una volta il West e proseguita con C’era una volta in America, Giù la testa è un altro dei grandi film western diretti da Sergio Leone. Il film è in realtà uno dei meno citati della sua filmografia, ma mantiene tutte le caratteristiche principali del suo autore come anche quel grande e inconfondibile senso dell’epica. Distribuito in sala a partire dal 1971, questo è ambientato nel Messico del 1913, nel bel mezzo della rivoluzione che in quegli anni sconvolse il paese.

Il film nasce da un’idea dallo stesso Leone, il quale però non voleva ricoprire il ruolo di regista. Egli desiderava infatti smettere di dedicarsi al western per lavorare a film di genere differente. A fargli cambiare idea furono però i due attori protagonisti, che rifiutarono di prendere parte al progetto senza di lui. Fu così che Leone finì con l’essere anche regista di quello che è poi effettivamente stato il suo ultimo film western. Grazie a Giù la testa, inoltre, Leone vinse il suo unico David di Donatello come miglior regista.

Al momento della sua uscita al cinema, il film si affermò come un discreto successo, ma risultò essere il meno remunerativo tra i western di Leone. Come già accaduto al regista, inoltre, anche questo film manco di ricevere particolari riconoscimenti dalla critica. Con il tempo però, il titolo è stato fortemente rivalutato ed è oggi considerato uno dei migliori di Leone. Merito di ciò è il cast, l’ambientazione, le sue tematiche fortemente politiche e ovviamente il grande gusto per la messa in scena del regista. Numerosi sono stati negli anni i tributi al film, indicato come uno dei più significativi per cogliere l’evoluzione presente nel cinema e nella poetica del suo autore.

Giù la testa: la trama del film

La vicenda ha origine in Messico, nel 1913, e ha per protagonista Juan Miranda, il quale è a capo di un gruppo di banditi. Durante l’ennesimo colpo, questi si ritrovano però ostacolati dal dinamitardo John “Sean” Mallory, rivelatosi un asso delle esplosioni. Anziché farselo nemico, Mallory decide di stringere un’alleanza con questo, vedendo in lui la possibilità di espugnare la Banca di Mesa Verde, suo obiettivo da molto tempo. Mallory decide di accettare l’offerta, salvo poi fuggire alla prima occasione utile. I due, però, si ritroveranno proprio a Mesa Verde, dove il dinamitardo offre a Miranda la possibilità di entrare alla banca partecipando alla rivoluzione popolare attualmente in atto.

I due, partecipando ad una riunione dei rivoluzionari, riescono infatti a farsi assegnare come incarico quello di occuparsi della banca. Una volta qui, però, scopriranno che al suo interno non si nasconde un tesoro, bensì una prigione ricolma di contadini. Abbandonata la banca, i due si scontrano con il fallimento della rivoluzione. I loro compagni sono infatti stati tutti assassinati, e a loro non resta che fuggire su di un treno diretto per l’America. Nel corso di questo inizieranno a progettare una vendetta, aspirando a radunare un nuovo esercito di rivoluzionari con cui combattere le truppe del dittatore Victoriano Huerta.

Giù la testa: il cast del film

Ancora una volta, Leone si affidò a celebri attori statunitensi e italiani per i protagonisti del suo film. La parte di Juan Miranda, in particolare, era stata inizialmente pensata per Eli Wallach, che aveva già recitato per il regista in Il buono, il brutto, il cattivo. La produzione, tuttavia, impose la presenza di Rod Steiger, all’epoca divenuto popolare grazie all’Oscar vinto come miglior attore. Per prepararsi al ruolo, questi decise anche di prendere lezioni di spagnolo, così da raggiungere un accento il più credibile possibile. Il suo rapporto con Leone non fu però particolarmente roseo, e diede vita a celebri litigi tra i due, con il regista dichiaratosi insoddisfatto dall’interpretazione dell’attore. Riuscirono comunque a terminare le riprese, e dopo aver visto ultimato il film si dichiararono entrambi soddisfatti del risultato.

Per il ruolo di John Mallory, invece, si considerarono inizialmente gli attori John Wayne e Clint Eastwood. Il regista però scelse di non prendere in considerazione il primo per via della sua eccessiva fama, che avrebbe finito per distrarre il pubblico. Eastwood, invece, rifiutò il ruolo ritenendolo troppo simile a quello già interpretato nei precedenti film di Leone. Ad interpretare il ruolo è stato allora l’attore James Coburn. Questi era però inizialmente riluttante, e si decise ad accettare solo dopo che Henry Fonda, che aveva recitato in C’era una volta il West, gli descrisse Leone come il più grande regista di sempre. A sua volta, anche Coburn lavorò sull’accento. Per risultare credibile, spese diverso tempo in Irlanda, essendo il personaggio originario di quel paese.

Altro celebre attore presente nel film è l’italiano Romolo Valli. Celebre per i suoi ruoli in Il Gattopardo e Il giardino di Finzi Contini, questi ha qui interpretato un personaggio scritto appositamente per lui. Leone, infatti, ideo Villega come un medico di professione, consapevole che l’attore aveva studiato proprio medicina prima di iniziare a recitare. Ciò favorì la sua interpretazione, potendo risultare realistico nella parte. Sono poi presenti nel cast l’attore Antoine Saint-John nel ruolo di Günther Reza, Franco Graziosi nei panni del governatore Jaime, e l’attrice Maria Monti in quelli di Adelita. Rick Battaglia è invece il generale Santerna, il leader della rivoluzione messicana.

Giù la testa: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come per tutti i film di Leone, anche Giù la testa vanta una colonna sonora firmata dal maestro Ennio Morricone. Questi realizzò una serie di brani originali, mantenendo però una perfetta coerenza con quelli già realizzati per i precedenti film western del regista. Il risultato fu una sequenza entusiasmante di epica ed emozioni, in grado di sottolineare nel miglior modo possibile ognuno dei grandi eventi del film. Quella presente in questo film è infatti stata considerata una delle più grandi e importanti colonne sonore realizzate da Morricone, con numerose delle tracce rimaste nell’immaginario comune. Nel 1972 viene pubblicato l’album contenente la colonna sonora completa.

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Jumanji – Benvenuti nella Giungla è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now TV, e Tim Vision. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione lunedì 5 ottobre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

https://www.youtube.com/watch?v=1I_TRvItH8E

Fonte: IMDb

Girls State, il nuovo documentario da oggi su Apple TV+

Girls State, il nuovo documentario da oggi su Apple TV+

Un film Apple Original prodotto da Concordia Studio e Mile End Films di Davis Guggenheim, “Girls State” è diretto e prodotto da Jesse Moss e Amanda McBaine e prodotto esecutivamente da Nicole Stott, Jonathan Silberberg, Davis Guggenheim e Laurene Powell Jobs.

Che aspetto avrebbe la democrazia americana nelle mani di ragazze adolescenti? Una storia politica di crescita, un’emozionante re-immaginazione di ciò che significa governare, “Girls State” segue un gruppo di giovani leader femminili – provenienti da contesti molto diversi in tutto il Missouri – alle prese con un esperimento coinvolgente per costruire un governo dalle fondamenta.

Regia:                            Jesse Moss e Amanda McBaine

Produttori:                    Jesse Moss e Amanda McBaine

Produttori esecutivi:    Nicole Stott, Jonathan Silberberg, Davis Guggenheim e
Laurene Powell Jobs

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 479 vittorie e 2.135 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come Miglior film a “CODA“.

Girls 5: Teaser Promo della nuova stagione con Lena Dunham

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Girls 5: Teaser Promo della nuova stagione con Lena Dunham

Il network americano della HBO ha diffuso il primo teaser promo di Girls 5, l’atteso quinto ciclo di episodi della serie di successo creata e interpretata da Lena Dunham.

Girls è una serie televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15 aprile 2012.

La serie è creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata premiata con il Golden Globe per la miglior serie commedia o musicale. La HBO il 5 gennaio 2015 ha rinnovato la serie per una quinta stagione che verrà trasmessa nel 2016. Lena Dunham ha rivelato che la serie si chiuderà con la sesta stagione.

I diritti per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio 2013.

Girls 4×02: anticipazioni e promo

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Girls 4×02: anticipazioni e promo

Si intitola Triggering, Girls 4×02, il secondo episodio del l’atteso quarto ciclo di puntate della serie televisiva di successo trasmessa dal network americano dell’HBO.

In Girls 4×02 nei suoi primi giorni come studentessa laureata, Hannah scopre che può ottenere di più per il suo denaro, in Iowa. Più tardi, nel corso di una video chat, lei pungola furbescamente Marnie su Adam. Al suo primo seminario, Hannah avverte i suoi colleghi scrittori del workshop che il suo pezzo potrebbe innescare alcune intense emozioni ma non ottenere il feedback che aveva sperato.

Girls 4×10: promo del finale di stagione “Home Birth”

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Il network americano della HBO ha diffuso il promo ufficiale di Girls 4×10, l’atteso decimo e ultimo episodio che si intitolerà “Home Birth” e che chiuderà la quarta stagione.

Girls è una serie televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata premiata con il Golden Globe per la miglior serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio 2013.La serie segue le vicende di quattro amiche, poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita dopo essersi trasferite a New York.

Girls 4×06: promo dell’episodio “Close-Up”

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Il network americano dell’HBO ha diffuso il promo ufficiale di Girls 4×06, il sesto episodio che si intitola “Close-Up” e che andrà in onda questa sera:

Girls è una serie televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata premiata con il Golden Globe per la miglior serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio 2013.La serie segue le vicende di quattro amiche, poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita dopo essersi trasferite a New York.

Girls 4×01: anticipazioni e promo

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Debutta oggi Girls 4×01, il primo episodio del quarto ciclo di puntate della serie di successo targata HBO e scritta, prodotta e interpretata da  Lena Dunham.

 

Girls 4-trailerGirls 4 è una serie televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio 2013. La serie segue le vicende di quattro amiche, poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita dopo essersi trasferite a New York.

Girls 4: Trailer della nuova stagione con Lena Dunham

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Cresce l’attesa per la messa in onda di Girls 4, il quarto ciclo di episodi della serie televisiva di successo interpretata e prodotta da Lena Dunham e oggi l’HBO ha svelato il nuovo trailer:

https://www.youtube.com/watch?v=lWEuYfww6k4

Girls 4-trailerGirls 4 è una serie televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio 2013. La serie segue le vicende di quattro amiche, poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita dopo essersi trasferite a New York.

Girls 4: la data della Season Premiere

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Girls 4Manca ancora un po’ all’arrivo di Girls 4, l’atteso quarto ciclo di episodi della serie di successo creata ed interpretata da Lena Dunham e trasmessa dal network amerinca della HBO. Ebbene, oggi finalmente il network ha reso nota la data ufficiale dell’inizio della nuova stagione che partirà 11 Gennaio 2015.

Girls è una serie televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio 2013.

La serie segue le vicende di quattro amiche, poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita dopo essersi trasferite a New York.

Girls 4: anticipazioni sulla nuova stagione

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Cresce l’attesa per l’arrivo di Girls 4, quarto ciclo di episodi dello show di successo interpretata e prodotta da Lena Dunham e targato HBO. E oggi per ingannare l’attesa vi sveliamo alcune anticipazioni sui primi episodi.

In Girls 4, Hannah avrà molto tempo libero dato che ha perso il suo lavoro, Elijah avrà l’occasione di coltivare le sue relazioni sociali, Ray e Marnie parleranno del da farsi prima dell’incisione e Shoshanna riuscirà ad ottenere un’intervista che avrà molto successo

Girls 4-trailerGirls 4 è una serie televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio 2013. La serie segue le vicende di quattro amiche, poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita dopo essersi trasferite a New York.

Girls 4, Zachary Quinto guest-star

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Girls 4Si è conclusa con ottimi risultati la terza stagione e oggi vi segnaliamo alcune anticipazioni su Girls 4, l’atteso quarto ciclo di episodi della serie di successo scritta e interpretata da Lena Dunham. Si tratta di una guest-star, ovvero l’attore Zachary Quinto prenderà parte ad uno degli episodi della 4 stagione. A confermarlo è l’HBO

Non è chiaro né il nome, né il ruolo che avrà Quinto, ma pare che sia un personaggio che si vedrà per un po’. Nella scena incriminata, la Dunham sembra stia facendo volontariato. La scena è girata a Bushwick.

Girls è una serie televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio 2013.

Girls 4, annunciata una guest star

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Girls 4Si è chiusa con ottimi risultati la terza stagione e oggi vi segnaliamo alcune anticipazioni su Girls 4, l’atteso quarto ciclo di episodi della serie di successo di e con Lena Dunham. Il network ha annunciato che l’attrice Natasha Lyonn sarà la guest star di uno degli episodi della prossima stagione. Al momento però non sappiamo quale personaggio interpreterà.

L’attrice è nota per la sua parte in un altra serie di successo, Orange is The New Black. Lyonne si aggiunge a una stagione ricca di guest star: Gillian JacobsJason Ritter eZachary Quinto. La quarta stagione di Girls arriverà sugli schermi americani il prossimo anno.

Girls è una serie televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio 2013.

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