È morto Giuseppe
Rotunno, che molti conoscono con il nome affettuoso di
Peppino, uno dei grandi direttori della fotografia
dell’intero mondo, collaboratore stretto di Luchino Visconti e di
Federico Fellini, all’età di 97 anni. È sua la firma sulla
fotografia di Amarcord, Il
gattopardo e Rocco e i suoi fratelli e
Il Casanova.
Il suo palmares vede scintillare
sette Nastri d’Argento, due David di Donatello e una nomination
agli Oscar per All That Jazz – Lo spettacolo continua di
Bob Fosse, nel 1980, un BAFTA per il film di Fosse e una nomination
ai premi britannici per Il Casanova di Federico Fellini. Attivo
fino alla fine, ha supervisionato il restauro di moltissimi film,
tra cui Rocco e i suoi fratelli di Visconti,
di Amarcord di Fellini.
Ha lavorato con i più grandi del
cinema italiano, molto apprezzato anche all’estero:
Vittorio De Sica, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli,
Valerio Zurlini, Mario Soldati, Antonio Pietrangeli, Lina
Wertmuller, Massimo Troisi e Roberto Benigni, Roberto Faenza, Dario
Argento, Stanley Kramer, Martin Ritt, John Huston, Mike Nichols,
Monte Hellman, Bob Fosse, Robert Altman, Alan J. Pakula, Fred
Zinnemann, Terry Gilliam, Sydney Pollack.
Popolare e poliedrico interprete
del panorama cinematografico italiano, Giuseppe
Battiston ha negli anni dato prova di grande talento
grazie a ruoli di particolare rilievo in alcuni celebri film di
produzione nazionale, affermandosi non solo per la sua presenza
scenica ma anche per un carisma raro. Ad oggi, Battiston ha
recitato in generi spesso diversi tra loro, dimostrando di poter
indossare con naturalezza panni diversi e sempre inediti, grazie ai
quali ha conquistato gli onori di critica e pubblico.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera,
Battiston non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo,
prendendo parte a serie come Cuore (2001), I ragazzi
della via Pal (2003), Al di là delle frontiere
(2004), Una famiglia in giallo (2004), Tutti pazzi per
amore (2008-2010), con Neri
Marcoré, Non pensarci – La serie (2009),
Le ragazze dello swing (2010), I fantasmi di
Portopalo (2017), Trust: Il rapimento Getty (2018),
con Donald
Sutherland e Luca
Marinelli, e Volevo fare la Rockstar
(2019).
8. Ha vinto importanti
riconoscimenti. Ad oggi, Battiston vanta tre vittorie come
miglior attore non protagonista ai David di Donatello, per i film
Pane e tulipani, Non pensarci e La
passione. In aggiunta a queste, ha all’attivo altre sette
nomination, che fanno di lui uno degli attori più candidati al
premio. Ha poi vinto anche il Nastro d’argento speciale per il film
Perfetti sconosciuti, altro suo grande successo. Sempre a
quest’ultimo premio, Battiston vanta poi un totale di tre
nomination e una vittoria come miglior attore non protagonista.
Giuseppe Battiston e gli
audiolibri
7. Ha registrato le letture
di noti romanzi. Un’altra delle tante attività portate
avanti negli anni dall’attore è quella relativa agli audiolibri.
Registrò il primo di questi nel 2010, e si trattava di Diari di
scuola, di Daniel Pennac. Successivamente, ha letto anche
Il porto delle nebbie, Il viaggiatore di terza classe, Pietro
il Lettone e Il cane giallo di Georges Simenon. Nel
2016 ha invece rilasciato l’audiolibro di Una cosa divertente
che non farò mai più, del celebre scrittore David Foster
Wallace.
Giuseppe Battiston: ha una
moglie?
6. È estremamente
riservato. Nonostante la sua grandissima popolarità come
interprete, della vita privata di Battiston non si sa pressoché
nulla. Egli è infatti sempre stato molto riservato a riguardo,
evitando di lasciar trapelare informazioni che potessero dare adito
a gossip o pettegolezzi. Per questo motivo, infatti, non si è a
conoscenza del suo stato sentimentale, e non è possibile stabilire
se abbia o meno una moglie.
Giuseppe Battiston e Stefano
Fresi
5. I due attori vengono
spesso confusi l’uno con l’altro. Data la somiglianza con
Stefano
Fresi, che quest’ultimo sintetizza con “uomo
panciuto con la barba”, Battiston e l’attore
di Smetto quando voglio vengono spesso confusi dai
fan per strada, e numerose volte si sono trovati a firmare
autografi in nome dell’altro. I due attori sono ovviamente grandi
amici, e hanno sempre dichiarato di star cercando un film che possa
riunirli e permettergli di recitare insieme per la prima volta.
4. Hanno recitato nel ruolo
di due fratelli. Nel 2019 i due sono infine riusciti a
trovare un film dove recitare insieme. Si tratta di Il grande
passo, dove data la somiglianza tra di loro si sono ritrovati
a recitare nel ruolo di due fratelli, simili fisicamente ma
completamente diversi da un punto di vista caratteriale. Grazie
alla loro interpretazione, i due hanno inoltre vinto insieme il
premio come miglior attore al Torino Film Festival, dove il film
era stato presentato.
Giuseppe Battiston in Volevo fare
la Rockstar
3. Ha recitato nella nuova
serie Rai. Nella serie andata in onda su Rai Uno nel corso
dell’autunno del 2019, l’attore ha ricoperto il ruolo di Francesco
Colombo, che da Milano si trasferisce nella campagna del Friuli per
aprire un piccolo market, cercando riparo dal proprio passato
burrascoso. Qui conoscerà e si invaghirà della protagonista Olivia
Mazzuccato. Nel raccontare la serie, rivolta ad un pubblico
giovanile, Battiston ha affermato che una delle più grandi
soddisfazioni è stata quella di poter collaborare con un gruppo di
giovani interpreti, rimanendo affascinato dalla loro bravura.
Giuseppe Battiston in Tutti pazzi
per amore
2. Ha interpretato un ruolo
rimasto iconico. Dal 2008 al 2010 Battiston si è fatto
notare in televisione grazie alla serie Tutti pazzi per
amore, dove ricopre il ruolo del Dotto Freiss. Questi, oltre a
commentare a mo’ di ospite di un talk televisivo le azioni dei
protagonisti della vicenda principale, cerca anche di motivarle
rifacendosi ogni volta a diversi studi da lui condotti. Il
personaggio si dimostra infatti essere un tuttologo, cambiando
specializzazione di episodio in episodio.
Giuseppe Battiston: età e
altezza
1. Giuseppe Battiston è
nato a Udine, in Friuli-Venezia Giulia, Italia, il 22
luglio 1968. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.
In occasione della presentazione al
Bellaria Film Festival 2023 di
Billy, esordio alla regia di Emilia
Mazzacurati, abbiamo parlato con
Giuseppe Battiston dei temi legati al film:
provincia, solitudine e relazioni umane, ma anche del suo lavoro da
regista,
Io vivo altrove!, e della crisi delle sale.
Giuseppe Battiston e la famiglia
Mazzacurati
Per quel che riguarda
Billy,
presentato nella sezione Eventi speciali del Bellaria Film
Festival, non si può non riflettere sul rapporto stretto e
consolidato che lega Giuseppe Battiston prima a
Carlo Mazzacurati, con cui l’attore ha collaborato a
lungo, prendendo parte a diverse pellicole del regista padovano, e
poi a sua figlia Emilia Mazzacurati. La giovane
regista aveva già lavorato come fotografa di scena ne
La sedia della felicita, che vedeva Giuseppe
Battiston tra gli interpreti. Ora Battiston l’ha scelta nello
stesso ruolo per il suo primo film
Io vivo altrove! Dal canto suo, Emilia
Mazzacurati lo ha voluto come interprete sia nel cortometraggio
Manica a vento (2018), che in
Billy,
dove interpreta un solitario vigile del fuoco.
Insomma, un universo artistico che
appare come una sorta di grande famiglia.
Battiston ne parla così, evidenziando soprattutto
lo sguardo originale e la freschezza di Emilia: “Emilia è una
persona che sento estremamente vicina e familiare per il rapporto
che ho con lei […] da tanti anni. Il talento fotografico
di Emilia lo avevo già scoperto ne La sedia della
felicità, con Carlo. […] Aveva fatto delle foto
splendide. È stato bellissimo veder nascere la sua sensibilità, il
suo modo personale di raccontare le storie. Di conseguenza è stato
per me non solo emozionante, ma qualcosa che sento mi appartiene
profondamente. C’è una grande familiarità, ma non c’è nulla che
potremmo dare oper scontato. È stata una bellissima scoperta.
[…] La cosa più bella è che ha realizzato un film che
rappresenta un’età, la sua. […] Quindi, è straordinariamente fresco
e giovane, nell’accezione più nobile del termine. La freschezza
spesso viene considerata come ingenuità, ma qui non c’è ingenuità.
È uno sguardo che io, ad esempio, non ho più da tanto
tempo”.
Battiston sulla visione della
provincia in Billy
La dimensione spaziale ed anche
esistenziale di Billy è quella della provincia. Una
provincia che la regista definisce come un “non- luogo”
dove nascono sentimenti “forti ed estremamente radicati”.
Giuseppe Battiston ne parla così: “È come se
fosse una sorta di grande acquario, dove queste creature fluttuano
tra i loro pensieri e le loro paure. È un microcosmo placido, senza
scossoni, senza grandi slanci, ma con dei piccoli, grandi disagi.
Sono quelli dei protagonisti, i quali non sanno forse che nome dare
a questi disagi, ma li vivono e finiscono, in parte, anche per
superarli”. “Questo non-luogo ha anche la caratteristica
di raccontare qualcosa che forse è già successo, come se fosse già
successo. Come dopo un tornado, i protagonisti raccolgono i pezzi,
li vendono. È un mondo veramente bizarro”. Aggiunge poi una
considerazione sul ruolo dei genitori e quello dei figli, che
sembrano essere invertiti nel film: “La cosa curiosa in questa
visione è che gli adulti sono i personaggi più fragili. Vedendo gli
adulti di questa storia, non chiederesti loro un consiglio.
Un’altra cosa molto matura e bella è che non c’è giudizio su queste
figure. Sono così come sono”.
Il personaggio di Massimo in
Billy
I personaggi del film, sostiene
Battiston, “sono tutti segnati da piccole e
grandi paure: la paura del fuoco, la paura di crescere, di
invecchiare, di cambiare, di sentire , di parlare. Questa visione è
forte e molto interessante”. In particolare Massimo, il vigile
del fuoco da lui interpretato, si fa portavoce di una visione del
mondo e delle relazioni umane, quando afferma che si può anche
“essere soli insieme”. Battiston commenta così questo modo
di intendere la vita: “E’ un modo di patire insieme, di
“con-patire”, condividere una situazione di vita che forse poteva
darci qualcosa un tempo, ora ci da meno, ma essendo il film privo
di giudizio, […] non ci interessa sapere se i personaggi
siano dei vinti o dei vincitori, sono comunque delle creature che
attraversano un luogo. Attraversarlo tenendo per mano qualcuno
aiuta, da una parte, a superare delle piccole grandi delusioni,
dall’altra, a vedere anche di più l’aspetto positivo nelle
cose”.
La situazione del cinema
italiano secondo Giuseppe Battiston
Billy
arriva nelle sale dal 1 giugno. Chiediamo a Giuseppe
Battiston se si aspetta un ritorno del pubblico in sala,
ora che siamo ufficialmente fuori dalla pandemia di Covid-19:
“Speriamo che non abbiano tutti voglia di andare al mare”.
“E’ un momento in cui la gente dovrebbe ricominciare
tranquillamente a ripopolare le sale”. Siamo peraltro in un
momento in cui il teatro, ad esempio, sta conoscendo una grande
fortuna in termini di pubblico, come confermato dallo stesso
attore, reduce da una fortunata tournée teatrale: “Io sono
abituato molto bene, perché ho finito da poco la tournee del mio
spettacolo in teatro e avevo i teatri sempre pieni”. Per
quanto riguarda le sale cinematografiche, la situazione è in
evoluzione: “Si tratta di recuperare la dimensione
partecipativa dell’evento. È vero che il teatro, come la musica, la
danza, sono situazioni live, che non hanno senso viste sul piccolo
schermo, ma anche il cinema è un’esperienza di condivisione.
Parlando del mio film [Io vivo
altrove! ndr] ad esempio, laddove sono riuscito
ad andare a presentarlo, ho riempito le sale, […] si è
creato un momento di confronto meraviglioso”. Tuttavia,
prosegue Battiston, “Non possiamo andare in tournée anche per i
cinema, ma, se dovesse servire, cercheremo di farlo in qualche
modo”. È innegabile però, che il pubblico sia chiamato a fare
la propria parte: “Non serve un battage pubblicitario per
indurre una persona a comprare un libro, ad esempio. Lo si fa
spinti dalla curiosità, […] è così che succedono le
cose. […] Oppure, piove, ci si infila in un cinema. Certo,
se ci fossero ancora le sale in centro, sarebbe molto bello. Ad
ogni modo, si può fare senza grossi sforzi”. Ciò che conta, e
che occorre recuperare, conclude, è la curiosità: “Il cinema è
curiosità”.
Un bilancio dell’esperienza da
regista
Reduce dal suo primo lavoro dietro
la macchina da presa, Io vivo altrove!, a
qualche mese dall’uscita nelle sale, gli chiediamo di tracciare un
bilancio dell’esperienza e se intenda ripeterla. Risponde così:
“E’ stata un’esperienza ampiamente positiva, non posso che
essere enormemente felice di quello che mi ha restituito il
pubblico”. “Conto di rifarla, non subito, anche se sono
già a lavoro. Sicuramente, per come il film è stato accolto dal
pubblico, è una cosa che va rifatta. […] Anche come
affluenza, nei luoghi in cui è stato distribuito, il film è andato
piuttosto bene. Avrei voluto che questo film si confrontasse con
tutta Italia, ma dove è andato ha raccolto bei consensi. Quel che
posso fare è continuare a portarlo in giro, sperare che tra un po’
vada in una piattaforma e trovi il suo spazio. Non solo il mio, ma
tutti i film d’esordio – che strano, stiamo parlando di un ultra
cinquantenne e di una under trenta, esperienze agli antipodi, ma
credo che abbiano entrambe la dignità di essere visti. Poi
giudicherà il pubblico”.
Billy è
in sala dal 1 giugno. Prodotto da Jolefilm e
Rai Cinema. Mentre, Io vivo
altrove! si potrà forse recuperare nelle arene
estive, in attesa di un possibile passaggio su piattaforma.
Giuseppe Battiston,
uno degli attori italiani più apprezzati del momento eppure sempre
relegato a ruoli secondari si è lasciato andare ad un divertente
eppure tristemente realistico monologo contro “gli attori
cani”.
L’occasione l’ha offerta il
programma di La7 Victor Victoria.
A tre anni di distanza da Cry Macho,
Clint Eastwood torna in sala con
Giurato numero 2, nuovo lungometraggio del
leggendario regista che arriva al cinema il 14 novembre. Il film,
che vede come protagonista Nicholas Hoult
nei panni di un giurato alle prese con un caso controverso,
riunisce un cast che include Toni Collette, Zoey Deutch,
Kiefer Sutherland, Chris
Messina e J. K. Simmons. Scritto dall’esordiente
Jonathan Abrams, Giurato numero 2
è poi musicato da Mark Mancina e distribuito in
sala da Warner Bros.
La trama di Giurato numero 2
La vita di Justin
Kemp (Nicholas Hoult)
un giurato in un caso di omicidio, viene sconvolta da una
rivelazione scioccante: potrebbe essere stato lui l’autore del
crimine. Diviso tra il senso del dovere e la paura del giudizio,
l’uomo si trova di fronte a un dilemma morale che metterà alla
prova la sua integrità.
Giurato numero 2: rielaborare gli
immaginari
Hollywood conosce da sempre due soli
modi di regolare i conti: a suon di pistolettate o all’interno di
un’aula di tribunale. Vecchi cowboy e brillanti avvocati sono i due
volti, le due più consuete manifestazioni, di una giustizia per lo
più polverosa, ma efficace. Anime complementari della medesima
astrazione che, forse inevitabilmente, convivono anche in
quest’ultima creatura di Clint Eastwood. Segno di
un cinema che, vissuto davanti e dietro la macchina da presa,
prosegue fin dagli albori a fagocitare e rielaborare immaginari. A
incarnare valori e significati alti, puntualmente offerti alla
rigorosa rilettura poetica del suo autore. Implacabile, eppure
immancabilmente lucida.
In quest’ottica, Giurato
numero 2 non fa eccezione. Lo capiamo subito, a partire
dalla didascalia – ai limiti della western-punch line – che
campeggia appena sotto al titolo: “la giustizia è cieca, la
colpa vede tutto”. Lo percepiamo nell’atmosfera da saloon che
aleggia sul pub di periferia al centro della vicenda. E ancora nel
ripetuto gioco di sguardi con cui i protagonisti sembrano a più
riprese duellare nel corso della storia – o nel bicchiere di whisky
(?) che, silenzioso, sfida il protagonista in uno dei frangenti di
maggior tensione del racconto.
Eppure, Justin Kemp non è certo un
georgiano dagli occhi di ghiaccio. Né tantomeno uno straniero senza nome – o un cavaliere
solitario. Semmai un uomo dal passato torbido, anche se
giovane marito e futuro padre. Tormentato da spettri e demoni
interiori che bussano alla sua porta come le maschere della notte
di Halloween – che guarda caso cade il primo weekend che
contribuisce a ritardare il verdetto della giuria.
Giustizia e verità
Fin da subito, dall’establishing
shot tematico sulla dea Themis e i suoi attributi (la bilancia e la
benda sugli occhi), Clint Eastwood cede la parola al
giurato. E attorno alla sua figura, attorno ai dilemmi, agli
squarci etici e morali dello script di Jonathan
Abrams, il cineasta edifica una complessa architettura di
sguardi che si fa frontiera di riferimenti e suggestioni. A
imperversare, prevedibilmente, sono innanzitutto gli spazi e le
intuizioni del primo Lumet, che
Eastwood si diverte a citare e insieme ad
aggiornare secondo le coordinate dell’America di oggi – ragion per
cui l’ostinata fermezza di Cedric Yarbrough, erede
ideale del vecchio Lee J. Cobb, diviene la pur
momentanea cassa di risonanza di un divario socio-economico che il
regista non manca di mettere a fuoco.
Ma nel grande affresco eastwoodiano,
calibrato al millimetro e al contempo quasi bulimico nelle sue
vertigini citazioniste, confluiscono anche le principali istanze di
molto del legal-thriller (e legal-drama) che ha costituito
l’ossatura del genere fin dalle origini. Opportunamente imbevuto
della filosofia del suo autore e di un’ironia che, di recente,
abbiamo ritrovato solo nell’ultimo Friedkin –
presentato postumo nel 2023 in occasione dell’80esima
Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
“Io voglio la verità!”
gridava del resto un giovane Tom Cruise
nell’epilogo di Codice d’onore di Rob
Reiner. Eppure, alimentando il parallelismo, il
personaggio di Nicholas Hoult sembra piuttosto concretizzare
l’”arringa” pronunciata dal colonnello Jessep di Jack Nicholson
– lui giurato e insieme colpevole che “non può reggere”
una verità che lo dilania. Epicentro non tanto dell’inevitabile e
inflazionata dialettica tra verità processuale e verità storica.
Quanto di una ricerca della “realtà dei fatti” che, come avveniva
già in Richard Jewell,
è più che altro frutto di ricostruzioni, narrazioni ad hoc e
scampoli di sguardo catturati da uno smartphone – quando l’unico
dispositivo in grado di fare ancora la differenza, sembra
suggerirci Eastwood, rimane invece il mezzo cinematografico
stesso.
Così, sebbene alla sbarra dei
testimoni compaiano forse anche il Ridley Scott di The Last Duel e
l’ultimo esperimento seriale di Alfonso Cuaròn – delle
cui opere Clint Eastwood ripropone l’acuta frammentarietà
audio-visiva – l’atteggiamento del regista classe 1930 non si
impronta a un aprioristico rifiuto del valore delle immagini, ma
piuttosto si colora dell’invito, premuroso, a maneggiarle con cura.
Per un’opera dal respiro classico, ma perfettamente inserita nel
presente, che muovendosi come di consueto tra dimensione pubblica e
privata, crede ancora fermamente nell’impegno sociale – quindi
umano – del singolo. Senza il quale l’intero sistema è destinato a
collassare.
Spiazzante, vero, spietato. Buono, brutto e cattivo. A 94 anni
inoltrati Clint
Eastwood non sbaglia un colpo.
Warner Bros. ha
rilasciato il primo trailer di Giurato numero 2
(fino ad oggi conosciuto come Juror #2), il nuovo film
diretto da Clint Eastwood. Insieme al trailer
arriva anche la conferma che il film sarà nelle sale italiane dal
14 novembre.
Scritto da Jonathan
Abrams, il film segue Justin Kemp (Nicholas
Hoult) che, mentre presta servizio come giurato in un
processo per omicidio di alto profilo, si trova alle prese con un
grave dilemma morale – che potrebbe usare per influenzare il
verdetto della giuria e potenzialmente condannare o liberare
l’assassino accusato. Juror No. 2 è interpretato
anche dalla candidata all’Oscar Toni Collette
(”Hereditary“),
dal premio Oscar J.K. Simmons (”Whiplash“),
oltre che da Zoey Deutch, Chris Messina, Gabriel Basso,
Leslie Bibb e Kiefer Sutherland.
Alcuni rumor fino ad oggi circolati
in rete hanno suggerito che questo potrebbe essere il film
conclusivo della carriera di Eastwood. Non è certo se
Giurato numero 2 sarà davvero il progetto
finale del regista e sebbene da alcuni isia etichettato come tale,
Eastwood non ha dichiarato personalmente le sue intenzioni riguardo
al ritiro. Tuttavia, con il quattro volte vincitore dell’Oscar che
ha compiuto 94 anni ed ha oltre 5 decenni sulla sedia da regista, è
possibile che questo possa davvero essere il suo ultimo film.
Naturalmente, ci auguriamo di poter continuare a gioire della sua
maestria ancora molto a lungo.
Si è spento a 93 anni
Giuliano Montaldo, regista, sceneggiatore e attore
genovese che ha contribuito a rendere grande il nome del cinema
italiano nel mondo. Lascia la moglie, Vera Pescarolo, la figlia
Elisabetta e i suoi due nipoti Inti e Jana Carboni.
Ha iniziato la sua carriera da
attore, negli anni Cinquanta, e all’inizio degli anni Sessante
debutta come regista con Tiro al Piccione (1961). Nel corso
della sua carriera ha diretto oltre 20 film, tra cui Gli
Intoccabili (1969), Sacco e
Vanzetti (1970), Giordano
Bruno (1973), L’Agnese Va A Morire (1976)
e Gli Occhiali d’Oro (1987).
Tuttavia, uno dei suoi più recenti
riconoscimenti è stato attribuito alle sue doti di interprete
davanti alla macchina da presa: nel 2018 ha ricevuto il
David di Donatello come miglior attore non protagonista
nel film Tutto quello che vuoi (2017),
di Francesco Bruni. Per Giuliano
Montaldo era il secondo, visto che nel 2007 gli era stato
assegnato quello alla carriera.
Iconico attore e stuntman italiano,
Giuliano Gemma ha avuto una lunghissima carriera,
composta da film per il cinema e prodotti per la televisione.
Distintosi come uomo prestante ed energico, con un passato di
trapezista circense, anche quando divenne attore affermato girò molte
scene pericolose e acrobatiche di persona, senza ricorrere mai a
una controfigura. Passando con naturalezza da pellicole commerciali
ad altre più impegnate, egli si affermò presso il grande pubblico,
che ancora oggi lo ricorda con grande affetto.
Ecco 10 cose che forse non sai di Giuliano
Gemma.
Giuliano Gemma: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica di Gemma ha inizio con
piccoli ruoi in film come Venezia, la luna e tu (1958) e
Ben-Hur (1959). Successivamente ottiene sempre più
popolarità recitando in pellicole come Arrivano i titani
(1962), Il giorno più corto (1963), Il Gattopardo (1963),
Angelica (1964), Vivi o
preferibilmente morti (1969), Anche gli angeli mangiano
fagioli (1973), L’arciere di fuoco (1971),
Delitto d’amore (1974), Il deserto dei tartari
(1976), Il prefetto di ferro (1977), Corleone
(1978), Un uomo in ginocchio (1979), Tenebre
(1982) e Claretta (1984). Tra i suoi ultimi film per il
cinema si annoverano Tex e il signore degli abissi (1985),
Speriamo che sia femmina (1986), Qualcuno pagherà
(1988), Un bel dì vedremo (1996), Un uomo perbene
(1999), La donna del delitto (2000) e To Rome with Love
(2012).
2. Ha lavorato molto anche
in televisione. Verso gli ultimi anni della sua carriera
l’attore si è dedicato prevalentemente alla televisione, recitando
in serie come Caccia al ladro d’autore (1985), I
promessi sposi (1990), Deserto di fuoco (1997),
Angelo il custode (2011), Giovanni Paolo II
(2005), Pompei (2007), Il capitano (2005-2007),
Butta la luna (2009) e Capri 3 (2010). Ha poi
recitato anche in film TV come Non aprite all’uomo nero
(1990), Jewels (1990), Una storia italiana
(1993) e L’uomo che piaceva alle donne – Bel Ami
(2001).
3. Ha ricevuto prestigiosi
riconoscimenti. Nel corso della sua lunga carriera Gemma
ha ricevuto diversi premi di grande prestigio. Nel 1977 ha ad
esempio vinto un David di Donatello speciale per Il deserto dei
tartari, mentre nel 1979 è stato riconosciuto con un Grolla
d’oro per il suo ruolo in Un uomo in ginocchio e
Corleone. Ha poi vinto due volte il Premio Vittorio De
Sica, nel 1983 e nel 2008, e ha ricevuto sempre nel 2008 il Nastro
d’argento e il Globo d’oro alla carriera.
Giuliano Gemma: le relazioni e la figlia Vera
4. Si è sposato due
volte. L’attore è stato sposato due volte, la prima con
Natalia Roberti, dalla quale ha avuto le figlie
Vera e Giuliana. La Roberti
tuttavia scomparve prematuramente nel 1995, lasciando un vuoto
nella vita dell’attore. Egli riuscì a colmarlo sposando in seconde
nozze nel 1997 la giornalista Daniela “Baba”
Richerme. I due non ebbero figli, ma vissero profondamente
legati fino alla scomparsa di lui.
5. Sua figlia è
un’attrice. La figlia Vera, nata nel 1970, ha seguito le
orme paterne divenendo un’attrice cinematografica e televisiva.
Cresciuta tra Roma e i set cinematografici del padre, da bambina ha
avuto modo di recitare accanto a lui nel film Il grande
attacco. Nel corso della sua carriera ha poi avuto modo di
recitare in film come La sindrome di Stendhal, Il cartaio
e Scarlet Diva. Negli ultimi anni ha invece partecipato
come concorrente a diversi programmi televisivi.
Giuliano Gemma aveva una cicatrice
6. Aveva una cicatrice sul
volto. Non tutti sono a conoscenza del particolare
aneddoto che vi è dietro la cicatrice che l’attore aveva sul volto.
Da bambino nel periodo in cui viveva nelle campagna presso i suoi
nonni in Reggio Emilia, l’attore rimase vittima dell’espulsione di
un ordigno bellico. Questo sembra fosse rimasto in un campo, non
visibile, e in seguito alla sua detonazione Giuliano rimase ferito
da una scheggia, che lo colpì alla guancia. Di quell’incidente,
all’attore rimase dunque una cicatrice che ha rappresentato per
lui, negli anni, un ulteriore simbolo di fascino e di
identificazione.
Giuliano Gemma e i film western
7. Ha recitato in molti film
western. Gemma conobbe grandissima popolarità a partire
dagli anni Sessanta, un decennio che gli permise di prendere parte
a molti film appartenenti ad un genere cinematografico molto in
voga in quegli anni nel nostro Paese: il western all’italiana. Tra i
titoli più celebri che lo videro in ruoli di rilievo si annoverano
Una pistola per Ringo, Un dollaro bucato, Il ritorno di Ringo,
Adios gringo, Per pochi dollari ancora, I lunghi giorni della
vendetta, I giorni dell’ira e Il bianco, il giallo, il
nero.
Giuliano Gemma: l’incidente e la morte
8. Ha avuto un incidente
d’auto. Il 1° ottobre del 2013 l’attore fu coinvolto in un
incidente stradale. La Toyota Yaris sulla quale viaggiava si è scontrata
frontalmente con una Bmw con a bordo un uomo e suo figlio.
L’impatto è avvenuto tra via del Sasso a via di Zambra. Gemma è poi
stato trasportato all’ospedale San Paolo di Civitavecchia, ma è
morto per arresto cardiaco quella sera stessa. Ancora oggi le
dinamiche dell’incidente ed eventuali ritardi nel prestare soccorso
ai coinvolti non sono del tutto chiari, nonostante dei tentativi di
ricostruire l’accaduto.
9. È sepolto a
Roma. In seguito alla scomparsa dell’attore, il Comune di
Roma organizzò la camera ardente in Campidoglio, poi i funerali si
tennero nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del
Popolo: in memoria della sua giovanile esperienza, la bara fu
trasportata da una squadra di Vigili del Fuoco. Giuliano Gemma è
stato quindi sepolto nella tomba di famiglia del Cimitero di Prima
Porta, a Roma.
Giuliano Gemma: età e altezza dell’attore
10. Giuliano Gemma è nato il
2 settembre del 1938 a Roma ed è deceduto a Civitavecchia il 1°
ottobre del 2013, all’età di 75 anni. L’attore era alto
complessivamente 1.85 metri.
E’ morto, dopo una
corsa in ospedale, l’attore italiano Giuliano
Gemma. In un terribile incidente frontale Gemma ha
riportato gravissime ferite ed è spirato pochi minuti fa
all’ospedale di Civitavecchia, dove era stato ricoverato d’urgenza.
Nell’incidente sono state coinvolte altre due persone.
Con Giuliano Gemma,
75 anni, va via una parte del cinema italiano, principalmente
quella legata al ricchissimo e fortunato filone dello spaghetti
western che tanto ha dato alla sua carriera e a quella di molti
altri attori nostrani. Negli anni Sessanta divenne Ringo in una
serie di film che gli diedero grande notorietà: Una
pistola per Ringo e Il ritorno di
Ringo di Duccio Tessari,
Arizona Colt di Michele
Lupo, Adiòs Gringo di
Giorgio Stegani. Ma già nel ’58 aveva recitato per
Dino Risi in Venezia, la luna e
tu con Alberto Sordi e Nino
Manfredi. Sul tranpolino per balzare nel mondo del cinema
fu una comparsa nientemeno che in Ber Hur
di William Wyler, comparsa che gli aprì le porte
del cinema.
Lavora in ruoli minori con Visconti,
ne Il Gattopardo, e poi in rpoduzioni
internazionali come Angelica e
Angelica alla corte del re.Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci
sono solo alcuni dei registi che l’hanno consacrato nello spaghetti
western.
I titoli più noti sono
Un dollaro bucato,I lunghi giorni della
vendetta e Per pochi dollari ancora. Compare
con Bud Spencer in Anche gli angeli
mangiano fagioli, e con Ricky Bruch
in Anche gli angeli tirano di destro.
A partire dagli anni Settanta cambia
registro e offre alcune delle sue prove migliori ne Il
deserto dei Tartari di Valerio
Zurlini, del 1976 e di Il prefetto di
ferro di Pasquale Squitieri,
1977.
Giulia, che è
costantemente divisa tra il bisogno di sentirsi a casa, amata e una
selvaggia e sacrosanta voglia di libertà, si ritrova letteralmente
in mezzo ad una strada e inizia, in maniera tutta sua, a cercare un
rifugio e un posto nel mondo. Tra un illusorio desiderio di
maternità e qualche espediente per sbarcare il lunario, passa i
giorni più caldi di una torrida estate romana con dei personaggi
dall’esistenza vuota, inafferrabili puri e meravigliosi come lei.
In una sospensione fatta di niente (e di tutto) Giulia comprende
che sta a lei decidere come vivere, o non vivere, la vita.
GiULiA, la recensione
La forza di GiULiA si
situa nel fotografare in maniera così efficace e allo stesso tempo
sospesa una situazione comune condivisa a seguito di un periodo
tanto surreale quanto difficile per ognuno. Tuttavia De Caro non
manca di sottolineare che la difficoltà è un aspetto della vita che
tutti vivono in maniera differente: quello che per Giulia è
complicato da affrontare, per il suo ex e per la sua famiglia non è
altro che una nuova avventura. Ma questo perché ognuno reagisce
alla vita con i propri strumenti.
L’immersione nella
contemporaneità del film è un elemento prezioso e raro, nel cinema
contemporaneo che ha deciso di fare finta che la pandemia non ci
sia mai stata, e questo fa di GiULiA anche un
documento importante della contemporaneità.
Il film si posa
naturalmente tutto sulle spalle di Rosa
Palasciano, inafferrabile, eterea, che sembra sfuggire
allo stesso occhio dell macchina da presa e che crea comunque con
lo spettatore un legame magnetico inedito, affascinante e
respingente allo stesso tempo. Con lei, come compagni di viaggio
insoliti, Fabrizio Ciavoni e Valerio Di Benedetto
formano un trio equilibrato, perfettamente intonato con il mood del
film e una specie di gruppetto di teneri freak, ognuno alla ricerca
di un posto in quel mondo (questo) che sta impazzendo.
Non tutti riusciamo
sempre a fare ciò che è bene per noi, non tutti abbiamo la forza di
affrontare con lucidità le nostre difficoltà, ma
GiULiA ci insegna che non dobbiamo farlo per
forza, che la vita può essere anche lasciata scorrere via, senza
cura per nessuno e niente, e che in questo può esserci una forma di
pace, come sembra suggerirci l’ultima inquadratura del
film.
Koch Media è lieta di annunciare il
poster ufficiale di Giulia, il terzo film di Ciro De
Caro, e l’uscita nei cinema italiani dal 17
Febbraio.
Presentato alla XVIII edizione delle
Giornate degli Autori, nella sezione Notti
Veneziane in collaborazione con Isola di Edipo, il film ha già
ottenuto ottimi riscontri da parte della critica e del pubblico. Il
regista, al suo terzo lungometraggio, ha debuttato nel 2013 con
“Spaghetti story”, rivelatosi un piccolo “cult”.
Rosa Palasciano
interpreta il personaggio stravagante di Giulia in modo
toccante ed immersivo. L’attrice è anche co-sceneggiatrice
del film insieme allo stesso Ciro De Caro; nel
cast sono presenti Valerio Di Benedetto, Cristian Di
Sante e Fabrizio Ciavoni al suo debutto
sul grande schermo.
Il film è prodotto da Ugo
Baistrocchi, Maurizio De Arcangelis,
Michael Fantauzzi per Fare Cinema e distribuito da
Koch Media.
La trama di Giulia
Giulia, che è costantemente divisa
tra il bisogno di sentirsi a casa, amata e una selvaggia e
sacrosanta voglia di libertà, si ritrova letteralmente in mezzo a
una strada e inizia, in maniera tutta sua, a cercare un rifugio e
un posto nel mondo. Tra un illusorio desiderio di maternità e
qualche espediente per sbarcare il lunario, passa i giorni più
caldi di una torrida estate romana con dei personaggi
dall’esistenza vuota, inafferrabili puri e meravigliosi come lei.
In una sospensione fatta di niente (e di tutto) Giulia comprende
che sta a lei decidere come vivere, o non vivere, la vita.
Koch Media è lieta di annunciare il
poster ufficiale di Giulia, il terzo film di Ciro De
Caro, e l’uscita nei cinema italiani dal 17
Febbraio.
Presentato alla XVIII edizione delle
Giornate degli Autori, nella sezione Notti
Veneziane in collaborazione con Isola di Edipo, il film ha già
ottenuto ottimi riscontri da parte della critica e del pubblico. Il
regista, al suo terzo lungometraggio, ha debuttato nel 2013 con
“Spaghetti story”, rivelatosi un piccolo “cult”.
Rosa Palasciano
interpreta il personaggio stravagante di Giulia in modo
toccante ed immersivo. L’attrice è anche co-sceneggiatrice
del film insieme allo stesso Ciro De Caro; nel
cast sono presenti Valerio Di Benedetto, Cristian Di
Sante e Fabrizio Ciavoni al suo debutto
sul grande schermo.
Il film è prodotto da Ugo
Baistrocchi, Maurizio De Arcangelis,
Michael Fantauzzi per Fare Cinema e distribuito da
Koch Media.
La trama di Giulia
Giulia, che è costantemente divisa
tra il bisogno di sentirsi a casa, amata e una selvaggia e
sacrosanta voglia di libertà, si ritrova letteralmente in mezzo a
una strada e inizia, in maniera tutta sua, a cercare un rifugio e
un posto nel mondo. Tra un illusorio desiderio di maternità e
qualche espediente per sbarcare il lunario, passa i giorni più
caldi di una torrida estate romana con dei personaggi
dall’esistenza vuota, inafferrabili puri e meravigliosi come lei.
In una sospensione fatta di niente (e di tutto) Giulia comprende
che sta a lei decidere come vivere, o non vivere, la vita.
L’attrice Giulia
Bevilacqua è attiva ormai da anni nel mondo della
televisione e del cinema. Interprete di numerosi film e serie di
grande popolarità, si è negli anni guadagnata sempre più spazio,
affermandosi come un’attrice ricca di talento e carisma.
2. Ha preso parte a diverse
serie televisive. Prima di debuttare sul grande schermo,
la Bevilacqua aveva già recitato in serie come Un medico in
famiglia 3 (2003), Don Bosco (2004), Don Matteo
4 (2004), Una famiglia in giallo (2005), Grandi
domani (2005) e Distretto di Polizia (2005-2011),
dove ha interpretato la sovrintendente Anna Gori. In seguito,
parallelamente al cinema, ha recitato per serie come Dov’è mia
figlia? (2011), Nero Wolfe (2012), Come un
delfino 2 (2013), Fuoriclasse (2014-2015), Una
pallottola nel cuore (2014-2018) e È arrivata la
felicità (2015-2018). Di recente ha invece preso parte a
Cops – Una banda di poliziotti (2020-2021) e Più forti
del destino (2022).
3. Ha recitato per diversi
videoclip. Negli anni l’attrice non ha mancato di
dedicarsi anche ad altri progetti al di fuori dei film e delle
serie TV. In particolare, si annovera la sua partecipazione a
diversi videoclip di noti cantanti e gruppi. Nel 2000 prende ad
esempio parte al videoclip del brano Thank You for Loving
Me, del gruppo statunitense Bon Jovi. In
seguito è in Tutte le mattine di Valeria
Rossi, I giorni migliori dei
Tiromancino, La razionalità dei
Velvet, Giulia domani si sposa di
Artù e Il rimedio, la vita e la cura di
Chiara Galiazzo.
Giulia Bevilacqua in Ritorno al crimine
4. Ha recitato nel noto
film. In Ritorno alcrimine, sequel di
Non ci resta che il
crimine, l’attrice interpreta il personaggio di Loretta,
figlia di Sabrina, che nel primo film da giovane era interpretata
da Ilenia Pastorelli e
qui, da anziana, ha invece il volto di Loretta
Goggi. La Bevilacqua ha poi ripreso il suo personaggio
anche nel terzo film, dal titolo C’era una volta il
crimine.
Giulia Bevilacqua: il matrimonio, il marito e i figli
5. È sposata. Il 30
settembre del 2017 l’attrice si è sposata a Positano con il
giornalista NicolaCapodanno. I
due, conosciutisi circa tre anni prima ad una festa, hanno scelto
il celebre comune in provincia di Salerno in quanto luogo d’origine
di lui. Qui hanno celebrato la loro unione su una terrazza che
affaccia sul mare, davanti ad amici e parenti.
6. Hanno avuto due
figli. Poco dopo il loro primo anniversario di matrimonio,
il 16 novembre 2018 è nata la prima figlia della coppia, chiamata
Vittoria. Il 28 maggio 2020 è poi nato
Edoardo, il secondo figlio della coppia. La
Bevilacqua ha annunciato tale lieto evento tramite il proprio
account Instagram, postando una foto del neonato. Proprio tramite
il proprio account Instagram l’attrice aveva condiviso già
aggiornamenti su entrambe le gravidanze.
Giulia Bevilacqua: il suo fidanzato
7. Era fidanzata con un
collega. Prima di sposarsi con Capodanno e formare con lui
una famiglia, l’attrice era stata fidanzata per circa sei anni con
l’attore Simone Corrente, conosciuto sul set della
serie Distretto di polizia. Quando i due hanno poi
annunciato di essersi separati, sono stati attenti a non far
trapelare ulteriori informazioni a riguardo. In seguito, però,
hanno affermato di essere rimasti in buoni rapporti e di volersi
bene ancora oggi.
Giulia Bevilacqua è su Instagram ma
non su Facebook
8.È
presente sul social network. L’attrice possiede un proprio
profilo Instagram ufficiale con tanto di spunta blu. Questo è
seguito attualmente da 161 mila persone e vanta oltre mille e
quattrocento post. Attraverso le sue pubblicazioni l’attrice è
solita raccontare le proprie giornate lavorative, tra curiosità e
dietro le quinte dei set a cui partecipa. Non mancano però anche
immagini legate alla propria quotidianità, tra momenti di svago,
giornate in compagnia di amici o colleghi e molto altro. Seguendola
si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.
9. Non è presente su
Facebook. Se l’attrice risulta essere molto attiva su
Instagram, lo stesso non si può dire per Facebook. Sul noto social
network la Bevilacqua non sembra infatti possedere un profilo o una
propria pagina ufficiale. Per chi utilizza Facebook e vuole
rimanere aggiornato su tutte le novità riguardanti l’attrice, si
possono però ritrovare alcune fan page a lei dedicata, con
informazioni e foto dei suoi progetti passati e futuri.
Giulia Bevilacqua: età e altezza dell’attrice
10. Giulia Bevilacqua è nata
a Roma, il 19 maggio del 1979. L’attrice è alta
complessivamente 1.74 metri.
Divenuta popolare in seguito alla
sua elezione come Miss Italia, Giulia Arena sta
oggi perseguendo una promettente carriera da attrice. Tra bellezza
e talento, si è già distinta in alcuni lavori di rilievo nel
panorama televisivo italiano, aprendosi sempre più le porte ad un
futuro roseo in tale ambiente.
Ecco 10 cose che non sai di Giulia Arena.
Giulia Arena: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in diverse
serie TV. Ad aver reso popolare come attrice la Arena è
stata la soap opera Il paradiso delle signore, dove recita
ancora oggi dal 2018. Nel 2020 ha invece poi recitato nella serie
Bella da morire, ricoprendo il ruolo di Gioia Scuderi,
aspirante showgirl scomparsa nel nulla. Accanto a lei, nel ruolo di
protagonista, vi è l’attrice CristianaCapotondi.
2. Non ha ancora recitato
per il cinema. Attualmente l’attrice non ha ancora avuto
modo di recitare per il cinema, ma grazie alla popolarità che sta
guadagnando è lecito aspettarsi che prima o poi questo debutto
arrivi. Non resta dunque che attendere.
3. Ha partecipato a diversi
programmi televisivi e ad un videoclip. Oltre ad aver
partecipato come concorrente a Miss Italia, la Arena ha
avuto modo di lavorare come conduttrice televisiva del programma
Mode e modi e, in seguito, di Mode e modi – Food.
Nella primavera del 2015 le viene affidata la conduzione del
programma culinario Gustibus. Nel settembre 2016 prende
invece parte a Miss Italia 2016 come conduttrice delle anteprime
sulle semifinali di Miss Italia – A un passo dalla finale.
Nella primavera del 2017 passa a Rai 4, dove conduce il programma
televisivo Kudos – Tutto passa dal web. Nel 2021 ha
inoltre recitato nel videoclip Amarsi è unmiracolo, di Alberto Urso.
Giulia Arena è Miss Italia
4. Ha vinto il celebre
concorso. Nel 2013, all’età di 19 anni, la Arena ha
partecipato al concorso Miss Italia con la fascia di
Miss Cinema Planter’s Sicilia. Dopo aver superato varie
selezioni si è infine affermata come vincitrice di quell’edizione.
Eletta dunque Miss Italia, la Arena ha potuto guadagnare sempre più
popolarità, decidendo poi di proseguire con una carriera nel mondo
dello spettacolo.
5. La sua è stata una
vittoria particolare. La Arena è stata la prima Miss
Italia a essere stata eletta in diretta su LA7, nonché la prima
Miss Italia ad essere eletta a Jesolo dopo l’abbandono di
Salsomaggiore Terme come sede storica. Giulia Arena, inoltre, è
stata la decima Miss Italia proveniente dalla Sicilia.
Giulia Arena è su Instagram
6.È
presente sul social network. L’attrice è presente sul
social network Instagram, con un proprio profilo seguito da 126
mila persone e dove attualmente si possono ritrovare quasi 3000
post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da
attrice e modella, ma non mancano anche curiosità, momenti di
svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora.
Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue
novità.
Giulia Arena e la sua laurea
7. Ha frequentato
l’università. Al momento della vittoria del concorso
Miss Italia, la Arena era iscritta alla facoltà di
Giurisprudenza internazionale dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano. Non è chiaro se abbia poi terminato o meno gli
studi, considerando comunque la sua scelta di perseguire una
carriera nell’ambito dello spettacolo.
Giulia Arena in Il paradiso delle signore
8. È tra le protagoniste
della serie. Dal 2018 la Arena ricopre il ruolo della
nobildonna Ludovica Brancia di Montalto nella popolare soap opera
Il paradiso delle signore, su Rai 1. Il personaggio,
presente dunque dalla terza stagione in poi, si presenta come una
ragazza snob e perennemente annoiata, la quale cambierà però
profondamente in seguito all’innamoramento con Marcello, nonostante
le loro estrazioni sociali molto diverse. Nel tempo, dunque, il
personaggio di Ludovica è diventato sempre più centrale, portando
la Arena a divenire una vera e propria protagonista.
Giulia Arena: chi è il suo fidanzato
9. È fidanzata.
Spulciando sul profilo Instagram dell’attrice si possono ritrovare
anche immagini di lei in compagnia del suo fidanzato. Questi è
Anton Giuseppe Morra, di cui si sa ben poco. Sul
suo profilo ufficiale, egli si descrive come un “siciliano per
scelta, milanese per caso” e anche “avvocato per circostanza, chef
d’ispirazione”. Il fidanzato della Arena sembra dunque essere
estraneo al mondo dello spettacolo e i due pare infatti si siano
conosciuti frequentando la facoltà di Giurisprudenza.
Giulia Arena: età e altezza
10. Giulia Arena è nata a
Pisa, il 22 aprile del 1994. L’attrice è alta
complessivamente 1.70 metri.
Giulia Amati è la
regista di Kristos, l’ultimo bambino, documentario
selezionato in Notti Veneziane a Venezia 79.
Dei trenta abitanti di Arki,
un’isola del Dodecanneso battuta dal vento, Kristos è l’ultimo
bambino rimasto. Ha dieci anni ed è l’unico alunno della maestra
Maria che gli si dedica con devozione. Presto Kristos
inizierà il suo ultimo anno di scuola elementare. Per terminare la
scuola dell’obbligo dovrebbe lasciare Arki e trasferirsi in
un’isola più grande. La sua famiglia però non ha i mezzi per
permetterselo e suo padre vuole che diventi un pastore, un mestiere
che la famiglia si tramanda da generazioni. Maria non riesce ad
accettare questa situazione ed è determinata a trovare una
soluzione per farlo continuare a studiare. Kristos rimarrà
sull’isola per diventare un pastore come i suoi fratelli maggiori
oppure lascerà Arki per continuare gli studi lontano, dall’altra
parte del mare?
Una
rivisitazione contemporanea delle
giudicesse raccontate attraverso un’installazione
audiovisiva e una pubblicazione d’artista. È l’esito del progetto
di residenza artistica Giudicesse 2030, che è
stato presentato sabato 16 dicembre in
Sardegna a Sant’Antioco presso la sala mostre della
Biblioteca Comunale.
Il progetto, promosso
dalla Società Umanitaria di Carbonia e
realizzato in collaborazione con le
associazioni Terras e U-BOOT
Lab, è nato per raccontare in chiave contemporanea le
figure delle giudicesse e il loro ruolo
nello sviluppo della storia della Sardegna, e ha dato vita ad una
residenza d’artista condotta dal duo
multidisciplinare STUDIOLANDA.
Nel periodo della residenza,
tenutasi a Sant’Antioco dal 4 al 16 dicembre, il lavoro di
STUDIOLANDA si è focalizzato sull’incontro
nonché sulla raccolta di testimonianze della comunità
locale, intrecciando l’approfondimento
sulle fonti bibliografiche, storiche e
iconografiche, e la ricerca sui filmati amatoriali in
pellicola, digitalizzati attraverso il progetto regionale di
raccolta di cinema di famiglia “La Tua Memoria è la Nostra
Storia” e conservati nell’archivio del Centro Servizi
Culturali Carbonia della Società Umanitaria. Un lavoro che ha visto
il coinvolgimento attivo della comunità, attraverso un laboratorio
con i bambini, interviste, incontri informali e letture
condivise.
Quello tracciato durante la
residenza è un percorso che intende ri-significare questa figura
simbolica nell’età contemporanea, realizzato a partire dalle storie
di diverse incarnazioni moderne – una pescatrice, una
biologa, una pedagogista, una cavallerizza, un’archivista.
L’esito finale è un’installazione audiovisiva e una
pubblicazione d’artista che intreccia le diverse
fonti facendone un racconto corale, a partire
dall’assenza di immagini dell’epoca giudicale per arrivare al
ritratto di una giudicessa multiforme e atemporale, che ha
attraversato la storia per arrivare ai giorni nostri
come specchio della figura femminile nella
società.
Dopo la prima presentazione a
Sant’Antioco, in Sardegna, l’esito della residenza potrà essere
declinato e presentato in forme diverse: all’interno di festival e
nelle sale cinematografiche come opera audiovisiva, e in forma
installativa all’interno di spazi dedicati all’arte e alla cultura
contemporanea.
Spiegano Giorgia
Cadeddu e Vittoria
Soddu: «Per rendere visibile la
stratificazione e varietà dei materiali raccolti e delle iniziative
realizzate nelle due settimane di residenza a Sant’Antioco abbiamo
scelto di utilizzare i due linguaggi che caratterizzano la nostra
pratica artistica: la grafica e il montaggio audiovisivo. La bozza
di un libro d’artista in grande formato diventa uno storyboard che
affianca l’installazione proiettata su tre schermi, dove si
intersecano immagini e voci, proponendo una narrazione che
suggerisce connessioni tematiche e visive tra le diverse fonti
utilizzate.Siamo partite dalle vite romanzate tra storia
e leggenda delle Giudicesse di Sardegna, personaggi lontani da noi
nel tempo, che acquisiscono oggi una valenza simbolica al di là del
giudizio sulla verità storica del loro operato, attraverso un
riposizionamento della loro figura che, nella sua frammentarietà,
diventa unitaria – La Giudicessa – con uno sguardo verso il
futuro.Frammentaria perché partendo dalla certezza
attuale di non disporre di alcuna immagine dell’epoca giudicale che
le ritragga, le nostre eroine da figure senza volto si sono
moltiplicate in una miriade potenzialmente infinita di corpi e
voci, attraverso fotogrammi sfocati, riprese effimere nelle
immagini di cinema di famiglia dei fondi conservati presso la
Fabbrica del Cinema del Centro Servizi Culturali Carbonia della
Società Umanitaria. La Giudicessa è diventata un simbolo
re-immaginato in un laboratorio per bambini ospitato dal Museo
Diffuso all’ex Montegranatico, riletto dalle voci dell’associazione
della Terza Età e re-significato nelle esperienze lavorative di
figure femminili che riflettono sull’importanza della trasmissione
di un sapere, della tutela dell’ambiente e del rapporto con
l’elemento naturale nella vita quotidiana».
Aggiunge Maria Pina
Usai, U-BOOT Lab, curatrice del
progetto: «Il ritratto che emerge da questa
narrazione condivisa, contemporaneamente intima e corale, è
quello di una giudicessa che attraversa il tempo
e connette le generazioni, si stacca dalla figura cristallizzata
delle singole eccellenze rievocate storicamente e viene ridefinita
nel ruolo di una donna profondamente contemporanea, che nel
rapporto di cura con il contesto in cui vive, attraverso il proprio
lavoro, aderisce istintivamente e senza mediazioni alla
realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030».
«Con questa restituzione –
dice Moreno Pilloni, direttore del CSC
Carbonia della Società Umanitaria – chiudiamo un percorso
che è stato realizzato attraverso il coinvolgimento attivo della
comunità. Crediamo sia un bel modo di fare cultura e rapportarsi a
un territorio nell’ottica di una crescita condivisa e
partecipata». Paolo Serra, direttore
della Società Umanitaria in Sardegna, aggiunge: «questa
residenza ci consegna come esito un’opera visuale che crediamo
possa e debba avere una vita ben oltre il territorio sardo e possa
essere fruita tanto presso gli spazi artistici che nelle sale
cinema».
Al fine di consentire la più ampia
partecipazione, rilevanza sostanziale hanno avuto all’interno del
progetto gli aspetti legati a inclusione e accessibilità ampliata,
curati da Marina Fanari, U-BOOT Lab, garantiti
attraverso l’interpretariato in Lingua dei Segni Italiana e la
sottotitolazione in tempo reale. La serata di presentazione, che ha
rappresentato un momento di condivisione e scambio con la comunità,
è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Sant’Antioco,
Ottovolante Sulcis e Museodiffuso.exe.
Uno dei maggiori timori per un padre
è quello di conoscere il fidanzato della propria figlia. Su tale
preoccupante incontro si sono nel tempo costruite storie ricche di
stereotipi o esagerazioni, ma anche tante commedie estremamente
divertenti. Dal classico Indovina chi viene a cena? fino
ai più recenti Proprio lui? o Non sposate le mie figlie!.
Del 2018 è invece l’apprezzato Giù le mani dalle nostre
figlie, il cui titolo originale è però
Blockers, in riferimento al termine
“cockblocking”, ovvero l’atto di impedire che un rapporto
sessuale si compia. Nel film, naturalmente, a compiere cockblocking
sono dei genitori con figlie femmine.
Il film è l’opera di debutto della
regista Kay Cannon, celebre per essere stata la
sceneggiatrice della trilogia di Pitch Perfect e poi per
aver diretto Cenerentola, che si è qui cimentata con un
racconto apparentemente molto banale, affrontato però con brillante
umorismo e impreziosito da interpretazioni degne di nota.
Apprezzato da critica e pubblico, Giù le mani dalle nostre
figlie è dunque un’esilarante commedia che ha incassato quasi
100 milioni di dollari in tutto il mondo, a conferma del fascino
esercitato su spettatori di ogni tipo. In particolare, spicca qui
il wrestler e attore John Cena, che dà prova di
grandi capacità comiche.
Per chi è in cerca di una commedia
intelligente e ricca di cuore, questo è dunque il titolo giusto, un
film tutto da scoprire che offre uno sguardo nuovo sulla
genitorialità e la difficoltà di tale ruolo. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Giù le mani dalle nostre figlie: la trama del
film
Protagoniste del film sono
Julie Decker, Kayla Mannes e
Sam Lockwood, amiche fin dai tempi dell’infanzia
che stanno ora per affrontare il fatidico ultimo anno di liceo,
prima di partire per il college e cambiare per sempre le loro vite.
Prima che la scuola finisca, però, le tre ragazze decidono di
stringere un patto segreto, promettendosi di perdere la propria
verginità durante il ballo di fine anno. Come loro sono
insaparabili, però, altrettanto lo sono i loro rispettivi genitori.
Lisa Decker, Mitchell Mannes e
Hunter Lockwood sono infatti stati influenzati dal
rapporto tra le loro figlie, divenendo a loro volta un gruppo molto
affiatato.
Quando proprio questi ultimi
scopriranno per caso i messaggi segreti che le tre ragazze si sono
scambiate, faranno di tutto per impedire che le tre vadano fino in
fondo ai loro piani. Per preservare le tre amate figlie, i tre
genitori si lanceranno allora in una serie imprevedibile di
avventure e guai, rimettendo in discussione i rapporti tra di loro
e andando alla ricerca di cosa davvero voglia dire essere un buon
genitore. Più il ballo di fine anno si avvicina, più la situazione
si farà tesa, necessitando rapidi chiarimenti.
Giù le mani dalle nostre figlie: il cast del film
Ad interpretare le tre ragazze
protagoniste Julie, Kayla e Sam vi sono le attrici Kathryn
Newton, Geraldine Viswanathan e
GideonAdlon. La prima è nota per
la serie Big Little Lies, mentre la Viswanathan e la Adlon
erano qui al suo primo ruolo in un film. Come anticipato, uno dei
genitori, Mitchell, è interpretato dal wrestler e attore John Cena,
recentemente visto anche in The Suicide Squad e
Fast & Furious 9.
L’attore ha in seguito dichiarato di aver accettato il ruolo con
grande entusiasmo, desideroso di potersi cimentare con una nuova
commedia.
Nei panni del genitori Hunter vi è
invece l’attore Ike Barinholtz, noto per commedie
come Disaster Movie, Cattivi vicini e
Fottute!. Originariamente, accanto a questi due padri
avrebbe dovuto essercene un terzo. Il personaggio è però stato poi
cambiato in una madre, così da rendere più variegato il gruppo e
poter affidare il ruolo all’attrice Leslie Mann,
interessatasi al progetto. Completano il cast gli attori
Sarayu Blue nei panni di Marcie Mannes,
moglie di Mitchell, Miles Robbins in quelli di
Connor, Graham Phillips in quelli di Austin e
Ramona Young per la parte di Angelica.
Giù le mani dalle nostre
figlie: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Giù le mani dalle nostre figlie grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 4 agosto alle ore
21:20 sul canale Canale 5.
Secondo capitolo della cosiddetta
Trilogia del Tempo, iniziata con C’era una volta il
West e proseguita con C’era una volta in
America, Giù la testa è un altro
dei grandi film western diretti da Sergio Leone.
Il film è in realtà uno dei meno citati della sua filmografia, ma
mantiene tutte le caratteristiche principali del suo autore come
anche quel grande e inconfondibile senso dell’epica. Distribuito in
sala a partire dal 1971, questo è ambientato nel Messico del 1913,
nel bel mezzo della rivoluzione che in quegli anni sconvolse il
paese.
Il film nasce da un’idea dallo
stesso Leone, il quale però non voleva ricoprire il ruolo di
regista. Egli desiderava infatti smettere di dedicarsi al western
per lavorare a film di genere differente. A fargli cambiare idea
furono però i due attori protagonisti, che rifiutarono di prendere
parte al progetto senza di lui. Fu così che Leone finì con l’essere
anche regista di quello che è poi effettivamente stato il suo
ultimo film western. Grazie a Giù la testa, inoltre, Leone
vinse il suo unico David di Donatello come miglior regista.
Al momento della sua uscita al
cinema, il film si affermò come un discreto successo, ma risultò
essere il meno remunerativo tra i western di Leone. Come già
accaduto al regista, inoltre, anche questo film manco di ricevere
particolari riconoscimenti dalla critica. Con il tempo però, il
titolo è stato fortemente rivalutato ed è oggi considerato uno dei
migliori di Leone. Merito di ciò è il cast, l’ambientazione, le sue
tematiche fortemente politiche e ovviamente il grande gusto per la
messa in scena del regista. Numerosi sono stati negli anni i
tributi al film, indicato come uno dei più significativi per
cogliere l’evoluzione presente nel cinema e nella poetica del suo
autore.
Giù la testa: la trama del
film
La vicenda ha origine in Messico,
nel 1913, e ha per protagonista Juan Miranda, il quale è a capo di
un gruppo di banditi. Durante l’ennesimo colpo, questi si ritrovano
però ostacolati dal dinamitardo John “Sean” Mallory, rivelatosi un
asso delle esplosioni. Anziché farselo nemico, Mallory decide di
stringere un’alleanza con questo, vedendo in lui la possibilità di
espugnare la Banca di Mesa Verde, suo obiettivo da molto tempo.
Mallory decide di accettare l’offerta, salvo poi fuggire alla prima
occasione utile. I due, però, si ritroveranno proprio a Mesa Verde,
dove il dinamitardo offre a Miranda la possibilità di entrare alla
banca partecipando alla rivoluzione popolare attualmente in
atto.
I due, partecipando ad una riunione
dei rivoluzionari, riescono infatti a farsi assegnare come incarico
quello di occuparsi della banca. Una volta qui, però, scopriranno
che al suo interno non si nasconde un tesoro, bensì una prigione
ricolma di contadini. Abbandonata la banca, i due si scontrano con
il fallimento della rivoluzione. I loro compagni sono infatti stati
tutti assassinati, e a loro non resta che fuggire su di un treno
diretto per l’America. Nel corso di questo inizieranno a progettare
una vendetta, aspirando a radunare un nuovo esercito di
rivoluzionari con cui combattere le truppe del dittatore Victoriano
Huerta.
Giù la testa: il cast del
film
Ancora una volta, Leone si affidò a
celebri attori statunitensi e italiani per i protagonisti del suo
film. La parte di Juan Miranda, in particolare, era stata
inizialmente pensata per Eli
Wallach, che aveva già recitato per il regista in
Il buono, il brutto, il cattivo. La produzione, tuttavia,
impose la presenza di Rod Steiger, all’epoca
divenuto popolare grazie all’Oscar vinto come miglior attore. Per
prepararsi al ruolo, questi decise anche di prendere lezioni di
spagnolo, così da raggiungere un accento il più credibile
possibile. Il suo rapporto con Leone non fu però particolarmente
roseo, e diede vita a celebri litigi tra i due, con il regista
dichiaratosi insoddisfatto dall’interpretazione dell’attore.
Riuscirono comunque a terminare le riprese, e dopo aver visto
ultimato il film si dichiararono entrambi soddisfatti del
risultato.
Per il ruolo di John Mallory,
invece, si considerarono inizialmente gli attori John
Wayne e Clint
Eastwood. Il regista però scelse di non prendere in
considerazione il primo per via della sua eccessiva fama, che
avrebbe finito per distrarre il pubblico. Eastwood, invece, rifiutò
il ruolo ritenendolo troppo simile a quello già interpretato nei
precedenti film di Leone. Ad interpretare il ruolo è stato allora
l’attore James Coburn. Questi era però
inizialmente riluttante, e si decise ad accettare solo dopo che
Henry Fonda, che aveva recitato in C’era una
volta il West, gli descrisse Leone come il più grande regista
di sempre. A sua volta, anche Coburn lavorò sull’accento. Per
risultare credibile, spese diverso tempo in Irlanda, essendo il
personaggio originario di quel paese.
Altro celebre attore presente nel
film è l’italiano Romolo Valli. Celebre per i suoi
ruoli in Il Gattopardo e Il giardino di Finzi
Contini, questi ha qui interpretato un personaggio scritto
appositamente per lui. Leone, infatti, ideo Villega come un medico
di professione, consapevole che l’attore aveva studiato proprio
medicina prima di iniziare a recitare. Ciò favorì la sua
interpretazione, potendo risultare realistico nella parte. Sono poi
presenti nel cast l’attore Antoine Saint-John nel
ruolo di Günther Reza, Franco Graziosi nei panni
del governatore Jaime, e l’attrice Maria Monti in
quelli di Adelita. Rick Battaglia è invece il
generale Santerna, il leader della rivoluzione messicana.
Giù la testa: la colonna sonora,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Come per tutti i film di Leone,
anche Giù la testa vanta una colonna sonora firmata dal
maestro Ennio
Morricone. Questi realizzò una serie di brani
originali, mantenendo però una perfetta coerenza con quelli già
realizzati per i precedenti film western del regista. Il risultato
fu una sequenza entusiasmante di epica ed emozioni, in grado di
sottolineare nel miglior modo possibile ognuno dei grandi eventi
del film. Quella presente in questo film è infatti stata
considerata una delle più grandi e importanti colonne sonore
realizzate da Morricone, con numerose delle tracce rimaste
nell’immaginario comune. Nel 1972 viene pubblicato l’album
contenente la colonna sonora completa.
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Jumanji – Benvenuti
nella Giungla è infatti presente su Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now TV, e Tim Vision.
In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo.
In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta
comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione lunedì 5 ottobre alle
ore 21:10 sul canale Rai
Movie.
Un film Apple
Original prodotto da Concordia Studio e Mile End Films di
Davis Guggenheim, “Girls State” è diretto e
prodotto da Jesse Moss e Amanda McBaine e prodotto
esecutivamente da Nicole Stott, Jonathan Silberberg, Davis
Guggenheim e Laurene Powell Jobs.
Che aspetto avrebbe la democrazia
americana nelle mani di ragazze adolescenti? Una storia politica di
crescita, un’emozionante re-immaginazione di ciò che significa
governare, “Girls State” segue un gruppo di giovani leader
femminili – provenienti da contesti molto diversi in tutto il
Missouri – alle prese con un esperimento coinvolgente per costruire
un governo dalle fondamenta.
Regia:
Jesse Moss e Amanda McBaine
Produttori:
Jesse Moss e Amanda
McBaine
Produttori esecutivi: Nicole
Stott, Jonathan Silberberg, Davis Guggenheim e
Laurene Powell Jobs
Apple
TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di
qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento
per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i
tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019,
Apple
TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente
originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in
anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più
velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i
film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati
con 479 vittorie e 2.135 nomination ai premi, tra cui la
commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo
storico Oscar® come Miglior film a “CODA“.
Il network americano della
HBO ha diffuso il primo teaser promo di
Girls 5, l’atteso quinto ciclo di episodi
della serie di successo creata e interpretata da Lena
Dunham.
Girls è una serie
televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15
aprile 2012.
La serie è creata, interpretata e
prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori
esecutivi figura Judd Apatow. La prima
stagione è stata premiata con il Golden Globe per la miglior serie
commedia o musicale. La HBO il 5 gennaio 2015 ha rinnovato la
serie per una quinta stagione che verrà trasmessa nel 2016. Lena
Dunham ha rivelato che la serie si chiuderà con la sesta
stagione.
I diritti per la messa in onda in
Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la prima
stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13 febbraio
2013.
Si intitola Triggering, Girls
4×02, il secondo episodio del l’atteso quarto ciclo di puntate
della serie televisiva di successo trasmessa dal network americano
dell’HBO.
In Girls 4×02 nei suoi
primi giorni come studentessa laureata, Hannah scopre che può
ottenere di più per il suo denaro, in Iowa. Più tardi, nel corso di
una video chat, lei pungola furbescamente Marnie su Adam. Al suo
primo seminario, Hannah avverte i suoi colleghi scrittori del
workshop che il suo pezzo potrebbe innescare alcune intense
emozioni ma non ottenere il feedback che aveva sperato.
Il network americano della HBO ha
diffuso il promo ufficiale di Girls
4×10, l’atteso decimo e ultimo episodio che si
intitolerà “Home Birth” e che chiuderà la quarta stagione.
Girls è una serie
televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15
aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da
Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La
prima stagione è stata premiata con il Golden Globe per la miglior
serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per
una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti
per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha
trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda
dal 13 febbraio 2013.La serie segue le vicende di quattro amiche,
poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita
dopo essersi trasferite a New York.
Il network americano dell’HBO ha
diffuso il promo ufficiale di Girls 4×06, il sesto episodio
che si intitola “Close-Up” e che andrà in onda questa sera:
Girls è una serie
televisiva statunitense in onda sul canale via cavo HBO dal 15
aprile 2012. La serie è creata, interpretata e prodotta da
Lena Dunham. Tra i produttori esecutivi figura Judd Apatow. La
prima stagione è stata premiata con il Golden Globe per la miglior
serie commedia o musicale. La HBO ha rinnovato la serie per
una quarta stagione che verrà trasmessa nel 2015. I diritti
per la messa in onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha
trasmesso la prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda
dal 13 febbraio 2013.La serie segue le vicende di quattro amiche,
poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita
dopo essersi trasferite a New York.
Debutta oggi Girls 4×01, il primo
episodio del quarto ciclo di puntate della serie di successo
targata HBO e scritta, prodotta e interpretata da Lena
Dunham.
Girls4 è una serie
televisiva statunitense in onda sul canale via
cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata,
interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori
esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata
premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o
musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione
che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda
in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la
prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13
febbraio 2013. La serie segue le vicende di quattro amiche,
poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita
dopo essersi trasferite a New York.
Cresce l’attesa per la messa in
onda di Girls 4, il quarto ciclo di
episodi della serie televisiva di successo interpretata e prodotta
da Lena Dunham e oggi l’HBO ha svelato il
nuovo trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=lWEuYfww6k4
Girls4 è una serie
televisiva statunitense in onda sul canale via
cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata,
interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori
esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata
premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o
musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione
che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda
in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la
prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13
febbraio 2013. La serie segue le vicende di quattro amiche,
poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita
dopo essersi trasferite a New York.
Manca ancora un po’
all’arrivo di Girls 4, l’atteso
quarto ciclo di episodi della serie di successo creata ed
interpretata da Lena Dunham e trasmessa dal network amerinca della
HBO. Ebbene, oggi finalmente il network ha reso
nota la data ufficiale dell’inizio della nuova stagione che partirà
11 Gennaio 2015.
Girls è
una serie televisiva statunitense in onda sul canale
via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata,
interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori
esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata
premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o
musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione
che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda
in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la
prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13
febbraio 2013.
La serie segue le vicende di
quattro amiche, poco più che ventenni, che stanno cercando di
costruirsi una vita dopo essersi trasferite a New York.
Cresce l’attesa per l’arrivo di
Girls 4, quarto ciclo di episodi dello show di successo
interpretata e prodotta da Lena Dunham e
targato HBO. E oggi per ingannare l’attesa vi sveliamo alcune
anticipazioni sui primi episodi.
In Girls 4, Hannah
avrà molto tempo libero dato che ha perso il suo lavoro,
Elijah avrà l’occasione di coltivare le sue
relazioni sociali, Ray e Marnie
parleranno del da farsi prima dell’incisione e
Shoshanna riuscirà ad ottenere un’intervista che
avrà molto successo
Girls4 è una serie
televisiva statunitense in onda sul canale via
cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata,
interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori
esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata
premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o
musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione
che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in onda
in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la
prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13
febbraio 2013. La serie segue le vicende di quattro amiche,
poco più che ventenni, che stanno cercando di costruirsi una vita
dopo essersi trasferite a New York.
Si è conclusa con ottimi
risultati la terza stagione e oggi vi segnaliamo alcune
anticipazioni su Girls 4, l’atteso quarto
ciclo di episodi della serie di successo scritta e interpretata da
Lena Dunham. Si tratta di una guest-star, ovvero
l’attore Zachary Quinto prenderà parte ad uno
degli episodi della 4 stagione. A confermarlo è l’HBO
Non è chiaro né il nome, né il
ruolo che avrà Quinto, ma pare che sia un
personaggio che si vedrà per un po’. Nella scena incriminata, la
Dunham sembra stia facendo volontariato. La scena è girata a
Bushwick.
Girls è
una serie televisiva statunitense in onda sul canale
via cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata,
interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori
esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata
premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o
musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione
che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in
onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la
prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13
febbraio 2013.
Si è chiusa con ottimi
risultati la terza stagione e oggi vi segnaliamo alcune
anticipazioni su Girls 4, l’atteso
quarto ciclo di episodi della serie di successo di e con
Lena Dunham.
Il network ha annunciato che l’attrice Natasha
Lyonn sarà la guest star di uno degli episodi della
prossima stagione. Al momento però non sappiamo quale personaggio
interpreterà.
L’attrice è nota per la sua parte
in un altra serie di successo, Orange is The New
Black. Lyonne si aggiunge a una stagione ricca di
guest star: Gillian
Jacobs, Jason
Ritter eZachary Quinto. La quarta
stagione di Girls arriverà
sugli schermi americani il prossimo anno.
Girls è una serie
televisiva statunitense in onda sul canale via
cavo HBO dal 15 aprile 2012. La serie è creata,
interpretata e prodotta da Lena Dunham. Tra i produttori
esecutivi figura Judd Apatow. La prima stagione è stata
premiata con ilGolden Globe per la miglior serie commedia o
musicale. La HBO ha rinnovato la serie per una quarta stagione
che verrà trasmessa nel 2015. I diritti per la messa in
onda in Italia sono stati ottenuti da MTV, che ha trasmesso la
prima stagione dal 10 ottobre 2012 e la seconda dal 13
febbraio 2013.