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Javier Bardem nel cast del nuovo Peter Pan

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Javier Bardem nel cast del nuovo Peter Pan

Vi avevamo già anticipato di un nuovo progetto su Peter Pan da parte della Warner Bros, film intitolato Pan che sarà diretto da Joe Wright. Anche se ancora non è stato confermato il coinvolgimento del regista in questa nuova avventura, già si parla di ipotetici componenti del cast.

Variety riporta la notizia che la Warner Bros sembrerebbe interessata al premio Oscar Javier Bardem per il ruolo di Barbanera, pirata brutale contro il quale il giovane Peter dovrà combattere e guiderà una vera e propria rivolta, salvando i nativi dell’ Isola che non c’è. Infatti , nella nuova sceneggiatura, Pan sarà un orfano portato sull’isola che non c’è dove ricoprirà proprio il ruolo il salvatore dei nativi. L’attore sarebbe già stato contattato dalla Warner per questo ipotetico ruolo.

Questo nuovo Peter Pan sarà un progetto innovativo, nel quale vedremo il personaggio che tutti amiamo in altre vesti, scopriremo il suo passato più intimo nonostante la storia sia sempre basata sulle avventure scritte da J.M. Barrie.

La produzione del film è affidata a Greg Berlanti ( serie tv Arrow), la sceneggiatura sarà scritta da Jason Fuchts, sceneggiatore de Continenti alla Deriva, e tutto sarà supervisionato da Sarah Schechter.

Hunger Games – La ragazza di fuoco: torniamo nell’Arena con Katniss

La vittoria di Katniss Evergreen e Peeta Mellark ci aveva lasciato una strana malinconia. Come noi, neanche loro riescono a gioire dopo gli spietati eventi a cui sono sopravvissuti. Gli Hunger Games, preziosa creazione letteraria di Suzanne Collins, sono la massima espressione di un governo dispotico che, per mantenere lo status quo, indice una lotteria i cui vincitori si contendono la sopravvivenza. I tributi, così si chiamano i partecipanti, si aggrappano alle loro vite chiamando in causa gli istinti primordiali di hobbesiana memoria.

Homo homini lupus, è la morale di fondo e il successo della saga è dovuto al declinare tale lezione nel mondo dei giovani. Lo ha fatto nel primo film del 2011, diretto da Gay Ross, senza risultare banale, al contrario, non lesinando nel mostrare particolari agghiaccianti.

Per Hunger Games – La ragazza di fuoco, in uscita il 27 novembre in Italia, al timone c’è Francis Lawrence confermato per dirigere anche l’adattamento de Il canto della rivolta che verrà diviso in due film. Nato come regista di clip musicali e spot pubblicitari, ha poi trovato il successo grazie a Constantine (2005), trasposizione del fumetto Hellblazer, proseguendo con Io sono leggenda (2007) e Come l’acqua per gli elefanti (2011). La ragazza di fuoco rappresenta un’opportunità per mettere alla prova la sua consolidata abilità nella trasposizione di romanzi e magari mostrarci capacità di personalizzazione registica.

In questo secondo capitolo i due vincitori sono il simbolo di una rivolta che il governo non potrà ignorare. Costretti a lasciare gli affetti più cari per intraprendere il “Tour dei Vincitori”, diventeranno consci delle loro responsabilità ma si vedranno opporre, oltre al presidente Snow (Donald Sutherland), anche il suo braccio destro Plutarch Heavensbee (Philip Seymour Hoffman).

Hunger-Games-La-ragazza-di-Fuoco-fotoJennifer Lawrence, ormai a suo agio nei panni della protagonista, ha ammesso  la sua lontananza dal personaggio interpretato: lei a confronto è “una fortunata viziata”. Da quando ha intrapreso l’avventura di Hunger Games la sua agenda è ormai piena di impegni fino al 2015: tra i film figurano American Hustle, X-Men Giorni di un futuro passato e Hunger Games Il canto della rivolta. Tuttavia esprime profondo riconoscimento per il ruolo di Katniss senza il quale non ci sarebbe stato Il lato positivo (2012), la pellicola con Bradley Cooper che l’ha vista trionfare agli Oscar come Miglior attrice protagonista.

Con La ragazza di fuoco, avremo l’occasione di approfondire il personaggio Peeta Mellark, interpretato da Josh Hutcherson, che prima di Hunger Games era confinato in ruoli meno impegnativi e secondari come in Viaggio al centro della Terra 3D, Aiuto vampiro e I ragazzi stanno bene. Al cast del primo film che comprendeva Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Stanley Tucci, Elizabeth Banks e Lenny Kravitz, si aggiungono Sam Claflin, nel film Finnick Odair, Jena Malone, nei panni di Johanna Mason e Philip Seymour Hoffman, che interpreta lo stratega Plutarc.

La saga di Hunger Games ha risollevato le sorti del romanzo young adult e così sta facendo anche al cinema prendendo le distanze da Twilight e presentando un prodotto diverso rispetto da Harry Potter. Un successo per poter catturare l’attenzione di giovani non più ingenui.

Hunger Games – La ragazza di Fuoco, il film

Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh HutchersonLiam HemsworthPhilip Seymour HoffmanWoody HarrelsonElizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey WrightStanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.

La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

Buon Compleanno Maggie Gyllenhaal

Buon Compleanno Maggie Gyllenhaal

Ha un fratellino, Jake, che fa l’attore famoso, e un marito, Peter Sarsgaard,  che fa l’attore famoso pure lui (e ha un cognome ugualmente impronunciabile). A dire il vero, è il fratello che fa conoscere a Maggie Gyllenhaal il futuro sposo, incontrato sul set di Jarhead. Dopo 7 anni insieme, nel 2009 i due si sposano a Brindisi: hanno già una bimba e presto ne sfornano una seconda. C’è da scommettere che le due pupe finiranno nello showbiz, con la famiglia che si ritrovano.

Mamma Maggie esordisce col fratello in alcuni film diretti dal padre (di origine svedese, da qui il cognome assurdo) per poi dedicarsi alla laurea in letteratura e religioni orientali alla Columbia. Ma studia anche recitazione a Londra e nel tempo libero fa la cameriera nel Massachussets, finché nel 2001 ottiene una particina in Donnie Darko, dove è la sorella del protagonista, cioè suo fratello Jake, la cui carriera decollerà grazie a questo inquietante indie. L’anno dopo però è la volta di Maggie, che conquista finalmente la scena in Secretary: la sua timida segretaria asservita al sadico James Spader cattura l’attenzione e pure una nomination al Golden Globe. Nel 2003 è una delle allieve di Julia Roberts in Mona Lisa smile: nel cast c’è anche Kirsten Dunst, e Maggie ricambia il favore a Jake presentandogli la collega, ma la relazione fra i due non durerà. Miss Gyllenhaal ormai è un’attrice affermata e i progetti successivi sono assai variegati: dalla commedia Vero come la finzione, al drammone World Trade Center, fino al blockbuster campione d’incassi Il cavaliere oscuro, dove sostituisce Katie Holmes nei panni di Rachel Dawes, l’amata di Batman. Nel 2009 la sua performance in Crazy Heart al fianco di Jeff Bridges le fa quasi vincere l’Oscar, ma Maggie riscuote successi anche a teatro, dove si esibisce in diverse pièce (con un debole per Checov).

La fanciulla vanta anche un passato da modella (per Miu Miu e Agent Provocateur) e un presente da attivista impegnata in svariate cause. Noi le rubiamo solo qualche minuto per farle spegnere le 36 candeline. HAPPY BIRTHDAY MAGGIE!

Festival di Roma 2013: Video Commento dei film dell’ottavo giorno

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Ottavo giorno del Festival di Roma 2013 e sono stati presentati ben tre film in concorso, il primo è Tir dell’italiano Alberto Fasulo con Branko Završan, Lučka Počkja e Marijan Šestak. Mentre il secondo è l’anglo-spagnolo Another Me di Isabel Coixet con la ex Sansa Stark di Game of Thrones Sophie Turner, Rhys Ifans, Claire Forlani, Gregg Sulkin, Leonor Watling, Jonathan Rhys Meyers e Geraldine Chaplin. Ed infine il film giapponese di Takashi Miike, The Mole Song – Undercover Agent Reiji con Toma Ikuta, Shinichi Tsutsumi, Riisa Naka, Takayuki Yamada, Takashi Okamura, Yusuke Kamiji, Mitsuru Fukikoshi, Kenichi Endou, Sarutoki Minagawa, Ren Ohsugi e Koichi Iwaki.

Di seguito il video commento:

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Nella nostra Gallery tutte le foto del Festival:

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Justin Bieber’s Believe Trailer originale

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Justin Bieber's BelieveGuarda il trailer di Justin Bieber’s Believe, il film sulla giovane star diretto da Jon M. Chu, già regista di Never Say Never, GI Joe: Retaliation. La pellicola ripercorre il successo del cantante noto in tutto il mondo che fa impazzire migliaia di giovani, ed è ricco di filmati di concerti mai visti prima e corredato di dietro le quinte mai pubblicati. Nel film inoltre le apparizioni speciali di  Scooter Braun, Patti Mallette, Usher, Ludacris e molti altri.

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The Fantastic Four: riprese in Lousiana?

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The Fantastic Four-Continua a tenere banco il reboot di The Fantastic Four, che la 20th Century Fox ha intenzione di rilanciare al cinema entro il 19 Giugno 2015. Dopo la notizia che il film si girerà in Louisiana, oggi arriva la conferma da Comingsoon.net che parte di alcune riprese potrebbero essere fatte a Baton Rouge, nel periodo di Marzo 2014. Al momento queste sono solo rumors ma se confermate a breve potrebbe chiudersi anche il casting del film al momento ancora non ufficializzato, anche se diverse rumors sono stati diffusi nell’ultimo periodo (LEGGI QUI e QUI) Sappiamo invece che alla regia del film ci sarà il talentuoso regista di Chronicle Josh Trank, per una release prevista per Giugno 2015.

 

 

Festival di Roma 2013 previsioni per i vincitori

Festival di Roma 2013 previsioni per i vincitori

festival-del-cinema-di-roma-2013Mancano ancora due giornate alla conclusione dell’ottava edizione del Festival Internazionale del film di Roma, ma oggi si è conclusa la presentazione alla stampa dei film presenti nella selezione ufficiale per il Concorso, i 18 film che gareggiano per portare a casa il Marc’Aurelio d’Oro. Lo scorso anno, lo ricordiamo, portò a casa il premio il regista Larry Clarke, che con Marfa Girl mise a dura prova le critiche degli addetti ai lavori. Per non parlare poi del putiferio scoppiato quando il premio alla migliore regia e alla migliore interpretazione femminile andarono a Paolo Franchi e alla sua attrice Isabella Ferrari per E la chiamano estate.

Il Concorso in generale ha rivelato poche sorprese, presentandoci un tipo di film che (in più di un caso) prediligono una regia statica, ‘a seguire’ rispetto ai personaggi del racconto, e con pochissimo spazio per l’azione. Altro tema ricorrente del Concorso è stata la famiglia e le dinamiche domestiche, con tutte le variazioni del caso. Interessantissimi i tre film provenienti dall’Oriente, che si sono distinti per una vena sperimentale comune che ne ha fatto tre belle sorprese: The Mole Song, Seventh Code e Blue Sky Bones. Sufficienza piena per l’Italia: Tir, I Corpi Estranei e Take Five si sono discretamente difesi, riuscendo a colmare i reciproci limiti e presentandoci opere molto diverse tra loro. Divide un po’ a metà il grande cinema di lingua inglese/americana poiché dei quattro film attesi, con tanto di star, solo due di questi si possono definire dei veri e propri gioielli. Dallas Buyers Club e Her sono  senza dubbio i film migliori visti al Festival (in molti anni di Festival), mentre Out of the Furnace si rivela un film già visto e Another Me una pellicola dall’identità incerta e dal risultato deludente.

festival di roma 2013 previsioniIl Concorso di quest’anno ha visto dunque protagonisti dei film abbastanza omogenei, con almeno un paio di picchi, verso l’alto e verso il basso. Another Me, come accennato, e A Vida Invisivel saranno certamente considerati i protagonisti negativi di questa edizione, mentre per Her e Dallas Buyers Club si presenta il problema opposto. La constatazione che le due pellicole sono così superiori rispetto al resto del materiale mostrato in Concorso da essere quasi troppo facile assegnare ad una di loro il nostro virtuale Marco Aurelio ad uno dei due, dando automaticamente all’altro il premio per la regia. Entrambi i film si giocano quindi la possibilità di portarsi a casa l’ambito premio a pieno diritto, e si giocano anche un altro premio importante, quello alla migliore interpretazione maschile. Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club) è stato un protagonista straordinario, confermando la sua inaspettata e sorprendente maturazione artistica, ma Joaquin Phoenix ha dato prova, in Her, di una profondità emotiva talmente forte da far male allo spettatore, assolutamente al di sopra di ogni altra cosa vista in questi giorni al Festival di Roma, e forse anche nelle passate edizioni. Per quanto riguarda la migliore interpretazione femminile, il verdetto è decisamente incerto, anche se un premio collettivo al cast di Acrid, film iraniano di Kiarash Asadizadeh, sembra un premio inevitabile ad un film davvero interessante e dalla struttura abbagliante. Il film, nel parere di chi scrive, potrebbe ambire anche ad un premio per la migliore sceneggiatura. Premio della Giuria potrebbe essere, secondo le nostre previsioni, tutto per quel folle viaggio colorato, violento e rutilante che è The Mole Song di Takashi Miike. Il regista giapponese ha davvero fatto breccia nel cuore del pubblico dell’Auditorium, e forse è riuscito a far bella mostra di sé anche agli occhi della giuria di James Grey. Il miglior contributo tecnico potrebbe essere riconosciuto al rumeno Quod Erat Demonstrandum, film complesso e forse con qualche falla nei criteri di racconto, che però avvolge i suoi personaggi in un bianco e nero da manuale.

Previsioni a parte, tra poco meno di 24 ore sapremo chi sono i vincitori di questa VIII edizione del Festival di Roma, e allora ci ritroveremo sempre su Cinefilos.it a leggerne i nomi e a discuterne insieme. Intanto ecco a seguire la nostra gallery di questo Festival:

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The Mole Song Undercover Agent Reiji recensione del film di Takashi Miike

takashi miike the mole songE’ uno dei veri maestri del cinema orientale, riconosciuto in tutto il mondo per il suo talento, la sua linea autoriale e soprattutto per la grande prolificità artistica, è Takashi Miike che dopo aver partecipato lo scorso anno al Festival di Roma come ospite d’onore, quest’anno si presenta alla stessa manifestazione con un film in concorso che ha letteralmente folgorato la platea di spettatori. Stiamo parlando di The Mole Song Undercover Agent Reiji, straordinario ed eclettico viaggio di Miike nel mondo della yakuza giapponese. Il protagonista della storia è Reiji, un agente di polizia senza nessuna qualità, che viene scelto per diventare un agente sotto copertura per cercare di stanare un noto boss dell’organizzazione mafiosa. Il ragazzo, pasticcione, rumoroso e molto lontano dall’ideale di agente infiltrato, riesce in qualche modo ad entrare nelle grazie dei boss minori, sviluppando un certo legame con Crazy Papillon, un uomo particolarmente pericoloso che ha una passione smodata per la farfalle. Presto però il suo legame con questo personaggio losco lo metterà davanti a scelte difficili che il nostro dovrà compiere mentre su di lui pende la minaccia di una sanguinosa guerra tra clan.

The Mole Song Undercover Agent Reiji recensioneA prima vista la trama del film fa pensare ad un ‘classico’ di Miike, che da sempre nei suoi film si cimenta con storie di mafia e di faide, caratterizzate da una violenza chiara e manifesta, senza mezzi termini. Questa volta però i fan del regista giapponese devono prepararsi ad una sorpresa, perchè The Mole Song Undercover Agent Reiji è un viaggio delirante a metà tra cinema e fumetto, o meglio manga. Infatti la storia è tratta dal manga di Noboru Takahashi, che ha supervisionato la storia, e racconta le vicende del protagonista in toni decisamente comici e grotteschi, senza badare alla credibilità. La violenza, raccontata qui attraverso scenografie colorate e costumi fuori dall’ordinario, assume contorni comici e il protagonista (Toma Ikuta) è un rutilante vulcano di invenzioni. Strizzando l’occhio a noti personaggi provenienti dallo stesso mezzo di comunicazione, il film si divide in due parti: all’inizio prevalgono i toni grotteschi, pieni di inserti animati e di trovate registiche straordinarie e innovative; poi il registro, senza perdere il suo tono beffardo, si fa più serio e il film diventa un (quasi) tradizionale film sulla mafia.

Con The Mole Song Undercover Agent Reiji, Takashi Miike si conferma un vero e proprio maestro del cinema, capace di spaziare trai generi e gli stili senza perdere mai la sua verve creativa e ammaliando, e in questo caso in particolare facendo molto ridere, un pubblico che sempre più numeroso si avvicina alla sua arte.

Tir recensione del film di Alberto Fasulo

Tir recensione del film di Alberto Fasulo

tir recensioneDopo Rumore Bianco, Alberto Fasulo, regista italiano con la vocazione per il documentario, torna al cinema con Tir, avventura on the road di un camionista che cerca di dividersi tra un lavoro stressante, una moglie lontana e le difficoltà quotidiane di chi lavora tutti i giorni, e le notti, sulla strada.

Branko è un camionista. La sua vita si svolge scandita tristemente dalle ore di guida e le ore di sosta. la strada è la sua compagna, mentre gira per tutta l’Europa facendo ogni tipo di consegna. La sua vita però e caratterizzata anche dalla difficoltà di coltivare il rapporto con la moglie, con la quale lui si sente al telefono in lunghe e laconiche conversazioni che sembrano ogni volta di più assottigliare il loro legame.

Alberto Fasulo ci accompagna per mano sulla strada, la vera vita di Branko (Branko Zavrsan), nelle sue notti insonni al volante, nei suoi pasti solitari cucinati a bordo del suo tir/casa, nelle sue lotte contro il tempo per effettuare una consegna improvvisa o un carico richiesto con poco anticipo. E’ una vita solitaria e forse triste, che Fasulo ci racconta mettendoci in condizioni di capire a fondo il personaggio: siamo nell’abitacolo con Branko, così vicino a lui da sentire il suo respiro e allo stesso modo gli stiamo vicino mentre cerca di dormire. La regia ci inserisce nella sua vita e la fa anche un po’ nostra, grazie anche alla grande naturalezza di Zavrsan, che sembra essere nato per questo ruolo. Niente orpelli, niente grande recitazione ostentata, solo la fotografia di una vita, la messa in scena di una fatica e di una condizione davvero pesante da sostenere e che però si rende necessaria nel momento in cui rende (da un punto di vista economico) molto meglio di un lavoro qualsiasi che lo faccia rimanere a casa con la famiglia.

Alberto Fasulo realizza un vero e proprio omaggio a questo mondo così poco conosciuto, che vediamo di sfuggita in autostrada, dalle nostre automobili, e lo fa con tocco delicato e oggettivo, confermando un vero talento documentaristico.

Tir è stato presentato in Concorso all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.

Festival di Roma 2013 Alberto Fasulo presenta Tir

Festival di Roma 2013 Alberto Fasulo presenta Tir

tir recensione festival di roma 2013Il regista Alberto Fasulo si cimento al cinema con Tir, film ambientato nel mondo un po’ nomade dei camionisti. Il film, distribuito da Taker Film, è stato presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2013 gareggia in Concorso.

– Aspettavamo questo film con ansia, dopo il Rumore Bianco. Quel film parlava di un fiume che portava delle storie, qui c’è la strada che racconta una storia. C’è un legame tra le due cose? E’ un tuo gusto personale o è un caso?

“Non ci ho mai pensato. Sicuramente nella storia influisce il fatto che ci metta molto tempo a fare un film e che quindi intanto io mi muovo e procedo con la mia vita. Nel Rumore Bianco ho raccontato il rapporto tra il fiume e le persone e qui ho parlato di un rapporto tra il protagonista e il suo lavoro e una moglie lontana.”

– E’ possibile che la sceneggiatura in questo film abbia bloccato il tuo respiro più documentaristico?

“Non credo. Anzi lavorare al progetto è stata una sfida, soprattutto per l’empatia che si è creata dopo qualche giorno con il protagonista (Branko Zavrsan). E’ stato molto interessante lavorare sul confine tra la realtà e la finzione, e per me è stato fondamentale raccontare una storia immersa nella realtà. Ho fatto quattro anni di ricerche e quando poi ho incontrato Branko, è stato importantissimo non perdere il mio rapporto con la realtà.”

– Quanto tempo sono durate le riprese?

“Ci sono stati cinque anni di scrittura e di ricerca sul campo per cercare di capire cosa valesse a pena raccontare, cosa volesse dire crisi e cosa potesse essere funzionale a dire ciò che volevo far passare nel film. Cinque anni di riflessioni, ricerca e messa in scena.”

– Quanto è importante essere in prima persona dietro la macchina da presa e effettuare le riprese senza l’intermediazione di un operatore?

“Il fatto di dover stare dentro una cabina e di filmare io è preferibile per me perchè così non devo spiegare niente a nessuno. Mostro semplicemente quello che mi interessa. E’ un motivo fisico e etico: il posto dove mi pongo crea una connessione. Cerco di trovare la giusta distanza dalle cose che sto raccontando.”

La nostra foto gallery del Festival:

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Festival del cinema di Roma 2013: una chiacchierata con Checco Zalone

Checco ZaloneIl festival del cinema accoglie nel suo spazio dedicato alle ‘chiacchierate’ cinematografiche Checco Zalone. Il comico pugliese, giunto al suo terzo film con Sole a Catinelle, ha diviso pubblico e critica, arrivando ad un strepitoso successo al botteghino. Zalone  arriva sul palco della sala Petrassi con l’aria di chi, essendo capitato per caso in una situazione che non conosce o conosce comunque molto poco, esordisce con un “in che consiste ‘sta cosa che facciamo?”, conquistandosi (come se ne avesse bisogno) seduta stante il pubblico presente, compresa la critica che ha tanto disprezzato il suo successo. Poi, è cominciata l’intervista, o meglio, la chiacchierata tra due amici e, anche solo rispondendo a delle semplici domande, Zalone è stato l’esilarante showman al quale siamo abituati.

Marco Giusti: Perché non sei andato da Vespa?

Checco Zalone: Perché ho troppa visibilità in questo momento. Non voglio nemmeno più guardarmi allo specchio, non ce la faccio più a vedermi. Mi chiuderò a Capurzo, ho pure chiamato Mina. Mi riposo, sto a casa, c’ho la bambina… non faccio niente. Poi questo lavoro è fatto anche da momenti di pausa in cui uno pensa se vuole fare ancora cinema. Anzi non è cinema quello faccio io, così hanno detto i critici colleghi tuoi, però i cinema erano pieni. Ho letto molte polemiche per l’uso che si farà di questi soldi perché non verranno investiti nel cinema, cioè  quello vero. Però il mio cinema fa bene ai locali intorno al cinema, tipo le pizzerie, praticamente… fa bene anche alla pirateria a Capurzo.

MG: Che ti hanno scritto i critici?

CZ: Penso di aver diviso la critica… Tu sei corrotto, sei amico quindi hai scritto bene.  Meneghetti mi ha dato due palle, però era una recensione ben scritta, puntuale… non sto scherzando. Va bene  per uno che si sta avvicinando al mondo del cinema.

MG: Ma a te piace il film?

CZ: No, bruttissimo. Quando uno fa un film passa quattro mesi a vedere il prodotto, a fare il montaggio ecc.. c’era roba inguardabile che avrebbe dato da mangiare a voi critici.. ma col cavolo che l’ho messa, l’ho tagliata. Alla fine vedi e rivedi  ormai mi fa schifo, non sono neanche andato al cinema a vederlo. Però la critica, quella istituzionale, adesso purtroppo sta venendo soppiantata dai social network, leggi pure la recensione del gommista sotto casa.

MG: Però in questo film c’è un salto di classe, è anche un film politico.

CZ: non è un film ideologico, non è un film politico..c’è questo personaggio che è un anticomunista che però non sa neanche perché odia il comunismo, l’idea me l’ha data mio fratello.

MG: Parliamo di comici: chi ti piace di più?

CZ: Beppe Grillo.

MG: Tra i classici?

CZ: Sordi è stato il più grande attore italiano, inarrivabile. Ho rivisto con grandissimo piacere Il vigile ed ho trovato delle scene straordinarie. Guardo a lui come riferimento, era una spanna sopra tutti gli altri.

MG: A chi credi di somigliare? Hanno detto totò..

CZ: Non penso di somigliargli, tendo a Sordi ma è troppo grande, poi qui devo fingere di essere umile, dentro c’ho un ego grosso come te!

MG: Quanto ti ispira la tua famiglia?

CZ: Tantissimo. Per esempio nel film il personaggio che prende tutto a rate esiste davvero a Capurzo. Vedi stipendiati a 1000 euro al  mese che prendono l’Audi con 27 anni di mutuo. Le zie tirchie di Capurzo pure.. poi io non vivo a Roma, che secondo me fa bene a quelli che fanno ‘sto mestiere..

MG: Sei sempre il ragazzo semplice di una volta?

CZ: No, me la tiro..

MG: sembri un ragazzo semplice e stupidotto e di provincia, ma in realtà affronti temi come l’omosessualità.

CZ: nel primo film l’ho affrontato: quello nella mia filmografia  è stato il pezzo più bello che doveva secondo me essere premiato, ma niente—quindi non accetterò nessun premio.

Nel bel mezzo dell’intervista, poi Zalone si fa suggerire dalle domande che gli vengono poste i pretesti per cantare le sue canzoni. Canta, infatti “Gli uomini sessuali”  e  “Samba senza u culo” per poi tornare “serio” con un “BASTA, BASTA VOLGARITA’! PARLIAMO DI CINEMA!”

MG: Ma tu lo faresti un film di un autore italiano, quelli considerati quattro stelle?

CZ: Quattro stelle Meneghetti? Non mi incassa un cazzo! Sinceramente non sono un attore, non sono capace di mettermi in un altro personaggio. Quindi per pietà della platea direi che non è il caso.

MG: I vostri film cercano di essere sempre nuovi.

CZ: Ora non per fare il presuntuoso, però noi guardiamo come riferimento alla commedia italiana e, a parte Fantozzi, non è mai stata grottesca.

MG: Invece io trovo che state sempre attenti a mettere le cose sul livello della realtà italiana.

CZ: Sì, muoviamo dalla realtà. In generale prendiamo i temi forti in quel momento storico, i musulmani, l’integrazione razziale. Però non è che facciamo dei saggi, non li spieghiamo, li prendiamo strumentalmente… per ancorare alla realtà una storia, per renderla più efficace e realistica..senza profondità, perché le cose brutte le conosciamo già.

MG: E dei comici americani che mi dici?

CZ: Mi piace Ben Stiller, Sasha Baron Cohen. Non so se può essere proposto in Italia, però, perché arriva a livelli di scorrettezza politica forse inaccettabili per il nostro paese.

La nostra foto gallery del Festival:

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Festival di Roma 2013: Takashi Miike presenta The Mole Song Undercover Agent Reiji

takashi miike the mole songSi presenta al Festival di Roma di quest’anno, ancora una volta con un film straordinario, il maestro Takashi Miike, che spiazza tutti i suoi fedelissimi fan con The Mole Song Undercover Agent Reiji, storia di un poliziotto infiltrato nella yakuza basato su un manga di Noboru Takahashi, Mogura no Uta.

“Volevo ringraziarvi perché avete visto il film proprio come io volevo – ha esordito il maestro Miike – In Giappone le storie intorno alla yakuza sono sotterranee, e le giovani generazioni guardano questo tipo di storia come se si trattasse di cose passate, perciò raccogliamo pochi spettatori. Ma facendo questo film ho cercato di far divertire gli spettatori anche guardando alla nuova generazione, con riguardo verso il passato. Ho affrontato così anche momenti molto seri.”

– Nel film si sente molto l’influenza del manga e dell’anima giapponese, in particolare sembra che ci siano riferimenti al personaggio di Naruto, ideato da Masashi Kishimoto.

“Non direttamente, forse però quando si tratta di manga c’è qualcosa che attira e scuote le persone. avrei voluto farlo ma non è possibile. Il manga rappresenta tutto ciò che vorremmo fare ma non possiamo, e per questo che avendo come protagonista un personaggio tratto dal manga, probabilmente abbiamo qualcosa in comune con Naruto, però ovviamente il riferimento diretto è il manga di Noboru Takahashi, Mogura no Uta. Takahashi è il mio primo spettatore e così ho scelto di seguire le sue direttive. In ogni modo è probabile che ci sia qualche punto di contatto con Naruto, manga che amo molto.”

– Non è la prima volta che lei ha a che fare con il mondo della yakuza in un suo film. Cosa la attira di questo argomento? Come sono percepiti al giorno d’oggi i film sulla yakuza in Giappone?

“Avevo valutato in modo organico la storia del cinema giapponese, cercando di imparare qualcosa dal passato del cinema, per cercare di essere più vicino agli spettatori. Credo di essere un po’ fuori dal sentito comune dei registi giapponesi, molte mie tematiche si incentrano sulla mafia, ma alcune persone non ne parlano per ragioni etiche.”

– Come ha scelto di fare questo film?

“Tutte le opere hanno qualcosa in comune e io come regista mi rendo conto di ciò che devo fare nel mio quotidiano. Man mano cerco di compiere tutti gli obblighi di un regista. Cerco di non avere una tematica specifica. In collaborazione con l’attore e i produttori ho cercato di dare vita ad un film che potesse essere anche un riferimento alla società attuale.”

– Ci sarà un sequel per questo film?

“Se ci saranno spettatori che guarderanno questo primo film, ovviamente lo farò, anche in fretta. Però si tratta di un film basato su un manga che sta ancora uscendo, quindi aspetterò prima che esca la storia del manga e poi dopo un anno farò il film.”

La nostra foto gallery del Festival:

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Seventh Code: recensione del film di Kiyoshi Kurosawa

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Seventh Code: recensione del film di Kiyoshi Kurosawa

Portatore di un nome importante e grande presenza ai Festival di tutto il mondo, il regista giapponese Kiyoshi Kurosawa presenta in Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma Seventh Code, un atipico film romantico che si trasforma inaspettatamente e con grande efficacia in una spy-story con tanto di sangue, combattimenti, violenza e sparatorie.

Vladivostok, Russia. Akiko, una giovane donna che sembra essere sola al mondo, giunge da Tokyo per incontrare l’imprenditore Matsunaga, perché non riesce a dimenticarlo da quando le è capitato di cenare con lui un mese prima in Giappone. Finalmente lo ritrova, ma Matsunaga si limita a raccomandarle di non fidarsi di nessuno in terra straniera e poi scompare. Akiko ricomincia a cercarlo trovando provvisoriamente rifugio in un ristorante gestito da un giapponese che la prenderà con sé e la aiuterà. Sembra quasi che la giovane donna riesca così a trovare un po’ di pace, sembra che sia riuscita a dimenticare il suo amore perduto, fino a che l’uomo misterioso ricompare, rivelandoci involontariamente una sua doppia vita che sembra mettere in pericolo tutto il precario mondo della nostra protagonista e di che le sta intorno.

Il film colpisce per la sua ottima coesione narrativa, che ci immette nella storia senza preamboli e spiegazioni e ci accompagna con fare complice, come se noi sapessimo tutto dei protagonisti che in realtà per tutto il film si confermano essere dei perfetti sconosciuti. A dare corpo alla protagonista una vera star giapponese, Atsuko Maeda, che in patria è praticamente un idolo. E’ lei anche l’interprete della canzone di chiusura del film che regala un effetto straniante inaspettato, data la serietà della storia fino a quel punto. Il film è stato costruito interamente intorno alla brava protagonista che porta a casa un one (wo)man show di tutto rispetto.

Festival di Roma 2013 : Another Me conferenza stampa con Sophie Turner

Another Me Sophie TurnerSono arrivati al Festival Internazionale del Film di Roma 2013 i protagonisti del film in concorso Another Me di Isabel Coixet, Sophie Turner , Gregg Sulkin e Leonor Watling e le produttrici Rebekah Gilbertson, Nicole Carmen Davis e Mariela Besuievsky.

Tante domande alla regista Isabel Coixet che ci spiega perché ha voluto raccontare questa storia : “Molti anni fa stavo lavorando ad un’altro progetto con Rebekah Gilbertson e lei mi diede questo libro. Nel volo tra Londra e Barcellona lo lessi e arrivata a casa ero certa che c’era un film in quel testo: era una storia che mi toccava in modo molto personale perché anch’io ho una figlia adolescente e quel libro mi ricordava anche come ero io da adolescente, e così è cominciata.”

Questo é un thriller psicologico che però al contrario di altri, lavora direttamente a carte scoperte già dalle prime scene e dal titolo, come mai questa scelta? “Per me la scelta è stata ‘Come viviamo con i nostri fantasmi’, la parte più importante nella narrazione è stata mostrare come noi conviviamo con i problemi del passato. Questo per me è più importante di un mistero. Io sono una di quelle persone che quando va a vedere i film del mistero, già dopo due minuti dall’inizio capisce cosa succederà , quindi per me la sfida era più rappresentare questa situazione chiusa in un appartamento, queste persone che si tengono dentro tanti segreti e come queste quattro persone convivono con il peso del passato.”

Ci sono influenze in stile giapponese, anche lei vede questo genere di cinema nel suo film? “Io amo molto il Giappone, e amo i film giapponesi che prendono questa cosa dei fantasmi come un elemento naturale. Ma penso che il mio film più che influenzato dal cinema giapponese, sia più influenzato dalla letteratura giapponese, come Banana Yoshimoto e Murakami che scrivono proprio storie di fantasmi. Perché come in quei libri anche noi dobbiamo convivere con dei fantasmi e anche se il film è strutturato come thriller io volevo mostrare come noi integriamo nelle nostre vite queste morti.”

Ma anche suggestione come Le Due Sorelle di Brian De Palma o il tunnel di A Volte Ritornano di Stephen King… “Ho avuto la possibilità di parlare spesso con Brian De Palma ultimamente e parlando con lui gli ho raccontato questa storia e lui mi ha detto ‘Si questo film è come Fascination ma con un atteggiamento moderno’ e io gli risposi ‘ Si, ma il tuo film era come un film di Hitchcok con un atteggiamento moderno!’.”

Sophie Turner, Sansa Stark della famosa serie tv Il Trono di Spade è al suo debutto sul grande schermo : “L’esperienza di un lungometraggio è stata così entusiasmante. Innanzitutto lavorare ad una storia contemporanea con una grande regista. Il cambiamento maggiore dal piccolo al grande schermo è stato il passaggio dal lavorare con un gruppo di cast e staff enorme ad un gruppo molto più ristretto , con cui è facile legare, che quello è il limite delle grandi produzioni. Quindi per me quest’esperienza è stata un grande cambiamento, anche un grande sollievo poter portare i jeans e maglietta. E’ stata per ora forse l’esperienza di lavoro più entusiasmante.”

Il personaggio di Sansa è molto diverso da Fay in Antoher Me “Si , avevo bisogno di liberarmi dalla depressione di Sansa e dal fatto che in ogni scena il mio personaggio piange. Un cambiamento completo di personaggio è stato molto bello. E’ come uscire dalla porta laterale del Trono di Spade per un po’.” 

Ma ti ritrovi di più nel ruolo di Fay in Another Me o in Sansa ne Il Trono di Spade? :“Credo di mettere un po di me stessa in ogni personaggio che faccio, mi piace dire che io sono Sansa. Ma quando ero più piccola ero sicuramente più Fay che Sansa, perché come dicevo a Gregg per scherzo facevo parte della Lega Wrestling. E anche ora sono forse un po‘ più vicina a Fay semplicemente perché è un personaggio contemporaneo.”

Classe 1996, la Turner è contentissima del lavoro che svolge“Il Trono di Spade non è mai stato un lavoro stressante e non lo è adesso. Considero la recitazione un lavoro divertente, magari sarà diverso quando dovrò pagare il mutuo, ma per ora no. Ci sono certi elementi che riguardano la recitazione che sono stressanti, perchè sei sotto una grande pressione,e poi ad esempio vengono scritte cose su di te che a volte ti possono ferire, ma fa parte del pacchetto che tu accetti e una volta che lo accetti non devi prendertela ma godertela.” 

Altro protagonista, il giovanissimo Gregg Sulkin, riconoscibile per un piccolo ruolo nella serie tv Pretty Little Liars , che ci dice come reagirebbe se fosse al posto del suo personaggio, se la sua ragazza gli dicesse che vede i fantasmi:” Probabilmente scapperei! Ma la cosa più bella di questa storia è che il personaggio di Fay è un’adolescente molto normale che si ritrova in una strana situazione, è una situazione così realistica in un mondo non realistico. Domande irrisolte, fantasmi e situazioni irrisolte ed è questo che mi ha attratto di più nel copione.”

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La nostra foto gallery del Festival:

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Skyfall: la colonna sonora di Thomas Newman

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Skyfall: la colonna sonora di Thomas Newman

Ecco a voi una colonna sonora candidata agli Oscar 2013, si tratta delle musiche di Skyfall composte da Thomas Newman, pellicola che ha ottenuto ben 5 nomination, tra queste anche per la migliore canzone originale con il brano “Skyfall” interpretato da Adele premiata anche con un Golden Globe.

Campione di incassi, dopo aver superato 700.000 euro di incassi in un giorno.
Segnaliamo anche l‘intervista a Daniel Craig, protagonista di 007 Skyfall.

Riportiamo di seguito 30 le tracce composte da Newman per lo 007 di Sam Mendes.

QUI LA PLAYLIST DELLE TRACCE

1. Grand Bazaar, Istanbul (05:14)
2. Voluntary Retirement (02:22)
3. New Digs (02:32)
4. Severine (01:18)
5. Brave New World (01:50)
6. Shanghai Drive (01:26)
7. Jellyfish (03:22)
8. Silhouette (00:56)
9. Modigliani (01:04)
10. Day Wasted (01:31)
11. Quartermaster (04:58)
12. Someone Usually Dies (02:29)
13. Komodo Dragon (03:20
14. The Bloody Shot (04:46)
15. Enjoying Death (01:13)
16. The Chimera (01:58)
17. Close Shave (01:32)
18. Health & Safety (01:29)
19. Granborough Road (02:32)
20. Tennyson (02:14)
21. Enquiry (02:49)
22. Breadcrumbs (02:02)
23. Skyfall (02:32)
24. Kill Them First (02:22)
25. Welcome to Scotland (03:21)
26. She’s Mine (03:53)
27. The Moors (02:39)
28. Deep Water (05:11)
29. Mother (01:48)
30. Adrenaline (02:18)

Riportiamo anche un estratto della nostra recensione:

 

Dopo quattro anni di gestazione ed un difficile avvio, il Bond numero 23 Skyfall è arrivato al cinema, esattamente in tempo per festeggiare i suoi primi 50 anni. E se 50 sembrano pochi per un agente segreto che trova sempre il modo di rinnovarsi e di rimanere giovane, gli anni a disposizione del nostro sono trascorsi, e questa volta James Bond il sente tutti.

Dopo un’operazione andata male, che ha fatto saltare le coperture di moltissimi agenti in tutto il mondo causandone la morte, l’agente segreto 007 si ritira a vita priva, fingendosi morto, e annegando la sua amarezza nell’alcool e nelle donne. Solo quando vedrà in pericolo l’intera struttura dell’MI6, una casa per lui, Bond deciderà di tornare, di rimettersi in gioco e di sfidare il tempo e il destino, contro un nemico doppiamente insidioso, perché proveniente dal suo passato e in più completamente folle.

Lo Hobbit Lee Pace parla di Thranduil

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Lee Pace commenta il suo personaggio ne Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug, ossia il Re degli Elfi Silvani Thranduil, descrivendo l’esperienza più divertente sul set della trilogia di Peter Jackson.

Dopo averlo visto di sfuggita nella prima parte della trilogia di Peter Jackson, tra un mese potremo ammirare Lee Pace al cinema nell’attesissimo Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug. L’attore interpreta uno dei personaggi più carismatici della storia, il Re degli Elfi Silvani Thranduil, e avrà un ruolo molto importante nel secondo film.

Intervistato da SFX Magazine, Lee Pace ha parlato del suo personaggio e dell’esperienza sul set de Lo Hobbit. Alla domanda “Qual è stato l’aspetto più divertente durante le riprese del film?”, l’attore ha risposto:

Una delle cose più divertenti è stato l’allenamento per le scene di combattimento, perché ho avuto la possibilità di fare moltissimi stunt, soprattutto per la Battaglia dei Cinque Eserciti. Mentre Galadriel è l’essere più potente della Terra di Mezzo, Thranduil è un guerriero leggendario. È in grado di modificare l’esito di un conflitto al quale partecipa. È un tipo tosto… ed è divertente interpretare un tipo tosto!

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, il film

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, secondo capitolo della trilogia uscirà al cinema il 12 dicembre 2013. Lo Hobbit: La desolazione di Smaug è il secondo capitolo della Trilogia di Peter Jackson tratta dall’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. La pellicola uscirà il 12 dicembre 2013 in Italia ed è scritto da Fran Walsh, Peter Jackson, Philippa Boyens e Guillermo del Toro. La terza parte, invece intitolata Lo Hobbit: Racconto di un ritorno è atteso per il 14 Dicembre 2014. Il cast del film comprende Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Ian McKellen, Evangeline Lilly, Luke Evans, Richard Armitage, Elijah Wood, Orlando Bloom, Cate Blanchett, Hugo Weaving, Christopher Lee e Andy Serkis.

Trama: Le avventure di Bilbo Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia, formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago Smaug.

Another me: recensione del film di Isabel Coixet

Another me è stato presentato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2013. In Another me Fay (Sophie Turner) è una ragazza adolescente che sta attraversando un brutto periodo. Il padre (Rhys Ifans) ha una malattia e sta per morire e la madre già intrattiene una relazione con un altro uomo. La ragazza comincia a credere di essere perseguitata da un curioso “doppio”, un’altra lei come recita il titolo, che la segue ovunque e sembra voler prendere il suo posto.

Another me di Isabel Coixet è, o meglio vorrebbe essere, una sorta di thriller dagli accenti psicologici, ma riesce male nell’una e nell’altra cosa. Siamo di fronte ad una totale mancanza di suspense, ad una sceneggiatura che vive di situazioni a se stanti in attesa di epslodere (se mai esploderà).  Non c’è nulla che conduca lo spettatore “dentro” la vicenda, che lo porti nell’intreccio. L’introduzione sembra uguale al resto. Si è catapultati subito nella storia e le verità che vengono a galla mano a mano risultano insulse, ripetitive, mai simboliche. Il simbolismo è totalmente assente anche in regia, nessun riferimento a ciò che accadrà, nessuno sfizio lasciato al piacere dell’occhio.

Another me, il film

L’aggettivo psicologico poi calza ancora meno: è difficile trovare anche una minima caratterizzazione dei personaggi. Se non nei secondari, era doveroso almeno nella protagonista femminile. Ammettendo pure di voler trattare il tema del doppio, com’è possibile apprezzare le differenze tra i potenziali due personaggi se non ce ne viene delineato nessun dei due?

A volte possiede i tratti del “teen movie” all’americana, anche se non vorrebbe. L’unica nota positiva è il personaggio interpretato da Geraldine Chaplin, l’unica a mettere il dubbio sin da subito, pur senza interesse, che di Fay ne “esistano” due. Ma essendo una vecchia signora, non gli si dà peso, l’errore sarà il suo. La protagonista Sophie Turner è la Sansa de Il Trono di Spade. Dura 86 minuti. Poco per gli standard di genere; troppo per questo film.

Hollywood Reporter Roundtable con Alfonso Cuaron,Steve McQueen e molti altri

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Come ogni anno arriva, prima della stagione dei premi, la conversazione stile tavola rotonda dell’Hollywood Reporter meglio conosciuta come Hollywood Reporter Roundtable. L’ultimo video caricato coinvolge sei registi che in questi mesi hanno lanciato i loro film, si tratta di Alfonso Cuaron(Gravity),Paul Greengrass(Captain Phillips:Attacco in Mare Aperto),Ben Stiller(I Sogni Segreti di Walter Mitty),Steve McQueen(12 Years a Slave),David O. Russell(American Hustle) e Lee Daniels(The Butler).

Si tratta di una conversazione (solitamente sincera e illuminante) tra grandi personalità del cinema, che tocca svariati argomenti e in questo caso ascoltiamo i problemi che arrivano dagli studi,cambiamenti durante le riprese,esperienze deludenti e nuovi progetti(Russell rivela di un horror a cui Eli Roth pare sia molto interessato) ecc.

Di seguito trovate una galleria con alcune immagini prese dalla conversazione e il video con l’intero roundtable per la durata di un’ora!

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Fonte: TheHollywoodReporter

Martin Scorsese stila una lista degli 11 film più spaventosi di sempre

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Martin Scorsese, oltre ad essere quell’immenso regista che tutti conosciamo, è anche uno dei più grandi conoscitori di cinema esistente. Il suo sapere deriva dalla passione sfrenata per la settima arte che lo ha portato a fondare nel 1990 l’organizzazione non-profit The Film Foundation, fondazione che si occupa di proteggere e preservare pellicole datate e in via di deperimento(sono già oltre 560 i film salvati in questo modo), e grazie alla quale ha avuto modo di scoprire centinaia di film.

Di recente Scorsese ha messo nuovamente in mostra le sue conoscenze stilando una lista degli undici film più spaventosi di sempre secondo il suo parere. Di seguito trovate la lista con tanto di commento del regista e trailer(o clip) tratto dal film citato:

  • The Haunting – Gli Invasati “Potrai anche non credere ai fantasmi, ma non puoi negare l’orrore!”. Era questa la tagline dello spaventoso film di Robert Wise uscito nel 1963 incentrato sulle indagini paranormali all’interno di una casa colpita da violenti episodi spiritici.
  • Il vampiro dell’Isola C’è un momento in questo film prodotto da Val Lewton che racconta la vicenda di un gruppo di persone intrappolate su un’isola durante la Guerra Civile in Grecia che non fallisce mai quando si tratta di terrorizzare il sottoscritto: diciamo solo che implica un seppellimento prematuro.

  • La Casa sulla Scogliera Un altro film, ambientato in Inghilterra, che propone una casa infestata magari un po’ più benigna, ma di sicuro non meno atmosferica di quella de Gli Invasati. Il tono è molto delicato e la trasmissione della paura è affidata al setting, alla gentilezza dei personaggi
  • Entity Barbara Hershey interpreta una donna che viene violentemente aggredita, stuprata da un’entità invisibile in una pellicola letteralmente terrificante. L’ambientazione banale – una moderna casa californiana – accentua l’inquietudine trasmessa dal lungometraggio.
  • Incubi Notturni Un classico British: quattro racconti narrati da altrettanti sconosciuti che si riuniscono all’interno di una magione di campagna. Tutti molto inquietanti e montati in una maniera che amplifica il crescendo di follia. Come La Casa sulla Scogliera pare molto giocoso… ma poi ti penetra sotto la pelle.

  • Changeling Un’altra casa infestata. Un’altra opera piena di tristezza e senso di minaccia. George C. Scott, che sta cercando di riprendersi dalla morte di sua moglie e suo figlio, scopre che nell’abitazione dove risiede alberga il fantasma di un altro bambino morto.
  • Shining Non ho mai letto il romanzo di Stephen King quindi non ho la più pallida idea di quanto il film possa o non possa essere fedele, ma Stanley Kubrick ha confezionato un lungometraggio realmente agghiacciante dove quello che non si vede o non viene compreso oscura ogni mossa dei personaggi
  • L’Esorcista Un classico, pariodiato in ogni modo, così familiare e terrificante oggi come nel giorno in cui è arrivato nei cinema. Quella stanza… Il freddo, la luce viola, la trasformazione in demone. Ti tormenta davvero
  • La Notte del Demonio Jaques Tourneur ha girato questa pellicola che racconta di antiche maledizioni verso la fine della sua carriera. Ma è così potente… E anche qua, la forza arriva non da quello che si vede, ma da quello che non si vede.
  • Suspense L’adattamento di Giro di Vite fatto da Jack Clayton è una delle rare pellicole che rendono giustizia a Henry James. E’ girato con maestria e interpretato con altrettanta bravura, senza dimenticare la fotografia immacolata di Freddie Francis. E, naturalmente, è spaventoso.

www.youtube.com/embed/p9m-kvY-GNg

  • Psycho Ancora una volta. E’ una pellicola così familiare che tendi a pensare che non sia più così spaventosa. Poi lo riguardi. La doccia. La palude. La relazione madre e figlio. Disturba a più livelli. Ed è un’opera d’arte.

Fonte: TheDailyBeast via BadTaste

The Lego Movie arrivano i character poster di tutti i protagonisti

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the-lego-movieArrivano le locandine dedicate a tutti e sei i protagonisti del film The Lego Movie,film diretto da Phil Lord e Chris Miller(21 Jump Street, Piovono Polpette)in cui ogni singolo dettaglio è stato realizzato con i classici mattoncini colorati.
Negli Stati Uniti il film uscirà il 7 febbraio mentre in Italia sarà in sala dal 20 dello stesso mese.

“The Lego Movie segue la storia di Emmett, il pupazzetto Lego più ordinario, rispettoso delle regole e del tutto nella media in circolazione. Un giorno viene scambiato per errore come la persona più straordinaria esistente, la chiave per la salvezza del mondo,così viene trascinato da una combriccola di gente che non conosce per intraprendere un’epica avventura atta a fermare l’operato di un malvagio tiranno.
Chris Pratt è Emmett, mentre Elizabeth Banks e Morgan Freeman sono i suoi compagni di viaggio. Freeman è Vitruvius, un vecchio mistico, mentre Banks è la tosta Lucy, che scambia Emmett per il salvatore del mondo e lo accompagnerà lungo la sua quest. Will Arnett dà invece voce a Batman, con cui Lucy ha una storia.
Il film incorporerà alcuni dei più celebri personaggi LEGO, insieme ad altri nuovi di zecca, permettendo ai fan del brand che, per generazioni, hanno giocato coi celebri mattoncini tanto nella loro forma di giocattolo quanto in quella videoludica, di godere un nuovo livello d’intrattenimento grazie a un nuovo mondo Lego visivamente innovativo”

Star Wars Episodio VII la prima foto dal dietro le quinte

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star-wars-episode-7-bannerQualche giorno fa si è aperto un casting per alcuni personaggi di Star Wars Episodio VII ed ora arriva da Twitter la prima foto dal backstage. Si tratta di uno scatto postato sul profilo della Bad Robot,casa di produzione di proprietà del regista J.J. Abrams in cui vediamo.oltre al regista, la produttrice Kathleen Kennedy e il “nuovo” R2-D2.

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Vi ricordiamo che Star Wars Episodio VII uscirà al cinema nel 2015, per la regia di J.J. Abrams, basato su una sceneggiatura di J.J. Abrams e Lawrence Kasdan. Per tutte le notizie sulla nuova trilogia targata Disney vi segnaliamo il nostro speciale: Star Wars. La scheda del film: Star Wars: Episodio VII.

Fonte: SuperHeroHype

Hayao Miyazaki nel trailer di The Kingdom of Dreams and Madness, documentario sullo Studio Ghibli

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studio-ghibliIl sito ufficiale del film The Kingdom of Dreams and Madness ha pubblicato online il trailer per il documentario di Sunada Mami(Ending Note) dedicato allo Studio Ghibli.
Il documentario sarà incentrato su Hayao Miyazaki, Toshio Suzuki e Isao Takahata, ovvero i tre co-fondatori dello studio,seguendoli durante le fasi di progettazione e lavorazione di Kaze Tachinu(The WInd Rises) e Kaguya-hime no Monogatari(The Tale of Orincess Kaguya).
Sunada Mami ha ricevuto inoltre i complimenti dallo studio Ghibli per essere stata praticamente un fantasma che non ha minimamente fatto sentire o pesare la sua presenza mentre lo staff dello studio era al lavoro sulle opere sopraccitate.

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Fonte: BadTaste

Heaven is For Real ecco il trailer del film con protagonista Greg Kinnear

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kelly-reilly-gregk-heaven-is-for-realOnline il trailer di Heaven is for Real, film diretto da Randall Wallace(La Maschera di Ferro, We Were Soldiers) e sceneggiato da Chris Parker sulla base del omonimo bestseller di Todd Burpo e Lynn Vincent.
La storia racconta la vita della famiglia Burpo,e in particolare delle vicende legate al piccolo Colton,che durante un’esperienza pre-morte dichiara di aver visitato il paradiso.
Il piccolo rivela tutto il suo “viaggio” ai genitori che, dopo un’iniziale diffidenza, cominciano a credergli quando Colton racconta loro alcune vicende che non poteva sapere.
I coniugi Burpo saranno così chiamati a indagare sul significato di questo straordinario evento.
Ad interpretare la famiglia Burpo sono stati chiamati Greg Kinnear e Kelly Reilly; di seguito trovate il trailer in lingua originale

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Fonte: ComingSoon.net

Oldboy il cast parla delle differenze con l’originale

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Oldboy il cast parla delle differenze con l’originale

A margine della presentazione alla stampa americana, i vari membri del cast artistico e tecnico di Oldboy hanno ribadito le differenze tra l’originale coreano di Park Chan-Wook e il remake di Spike Lee.

Lo sceneggiatore Mark Protosevich ha espresso così il suo parere: “Il nocciolo della storia è il medesimo, ma c’erano alcuni aspetti della pellicola originale molto legati al contesto culturale in cui è stata fatta, per cui ho cercato di dargli un tocco più occidentale. Ero molto consapevole dell’importanza del tentare di dare questa sfumatura all’opera. Certe cose erano troppo stilizzate e io ho voluto ancorarle maggiormente alla realtà. O almeno la mia intenzione è stata quella di rendere il tutto più diretto. Ho tentato di catturare la storia e lo spirito dell’originale e ho cercato di renderla “nostra”. Le idee di base che vengono investigate e affrontate sono le stesse: un uomo che attraversa delle esperienze insolite, traumatiche. Fatti che lo trasformano. Ma si parla anche dell’isolamento e degli effetti di ciò sulla psiche. Cerchi di arrenderti o di sopravvivere? Tutta questa orribile situazione in qualche modo lo rende una persona migliore.”

A seguire invece le dichiarazioni di Samuel L. Jackson:

“Ci sono tante cose che sono diverse e tante altre che sono simili, per quanto riguarda i temi di base, ma non l’esecuzione. Spike mi ha lasciato molta libertà per quanto riguarda il mio personaggio, che ho tentato di rendere interessante e “sballato” in maniera fisica e temperamentale”

Il film, remake dell’omonima pellicola di Park Chan-wook, è diretto da Spike Lee ed è atteso nei cinema statunitensi il 27 novembre. Oldboy è un thriller provocatorio e viscerale che racconta la storia di Joe Doucette, un uomo che senza alcuna ragione apparente, viene improvvisamente rapito e tenuto in ostaggio in completo isolamento, per vent’ anni. Al momento del suo rilascio inaspettato, e senza alcuna spiegazione, inizia una missione ossessiva per scoprire chi lo ha imprigionato, anche se quel che emergerà è che il vero mistero è il motivo della sua liberazione.

Nel remake firmato Spike Lee vedremo un cast comprendente gli attori Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Sharlto Copley, Samuel L. Jackson e James Ransone.

Teenage Mutant Ninja Turtles ecco come potrebbero essere le tartarughe

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teenage-mutant-turtlesArriva dal forum Technodrome un’immagine,postata da un utente di nome “polvere”, che rivelerebbe il design delle Tartarughe e di Shredder in Teenage Mutant Ninja Turtles.
L’utente che ha postato l’immagine pare abbia contatti vicino alla produzione del film e prima di postare i bozzetti ha cercato varie conferme sulla validità di questi.
Ancora non si sa molto sulla trama ma il cast è già confermato con Alan Ritchson,Pete Ploszek,Jeremy Howard e Noel Fisher nei panni delle quattro tartarughe,Megan Fox in quelli di April O’Neil mentre William Fichtner sarà Shredder.

Fonte: ComicBookMovie.com

Will Smith sarà diretto da Shawn Levy in The City That Sailed

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Shawn Levy(Una notte al Museo, Real Steel) è ufficialmente a bordo di The City That Sailed,nuova avventura fantasy di 20th Century Fox con protagonista assoluto Will Smith,che a questo punto con i vari impegni già ufficializzati(Selling Time,Focus e il remake de Il Mucchio Selvaggio) difficilmente potrà prendere parte a Indipendece Day 2.

Il film,scritto da Audrey Wells(Shall we Dance, Cambio di Gioco) parlerà di un padre e una figlia che si trovano sull’isola di Manhattan mentre è alla deriva attraverso l’oceano, a causa di alcune magie scatenate da oggetti ritrovati dalla figlia.

Fonte: Collider

Festival di Roma 2013: Video commento di Hunger Games – La ragazza di fuoco

Nel settimo giorno del Festival di Roma 2013 a dominare la scena, pur essendo un Film Fuori Concorso è Hunger Games – La ragazza di fuoco, sequel della celebre saga di Suzanne Collins per la regia di Francis Lawrence e con Jennifer Lawrence, Liam Hemsworth, Josh Hutcherson, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci e Donald Sutherland. Mentre come film in concorso è stato presentato il film cileno Volatin Cortao di Diego Ayala e Anihbal Jofrè con Loreto Velasquez, René Miranda, Victor Montero, Alejandro Lafuente, Isaac Arriagada e Isis Kraushaar.

Di seguito il Video commento ai film:

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Hunger Games – La ragazza di Fuoco, il film

Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh HutchersonLiam HemsworthPhilip Seymour HoffmanWoody HarrelsonElizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey WrightStanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.

La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

Festival di Roma 2013: Hunger Games – La ragazza di fuoco, video del Red Carpet

Questa sera al Festival di Roma 2013 è stato presentato Fuori Concorso il tanto atteso sequel di Hunger Games – La ragazza di fuoco, (recensione) sequel della celebre saga di Suzanne Collins per la regia di Francis Lawrence. Ad attendere i protagonisti, Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth Francis Lawrence, una folla di fan che già da questa aveva preso posizione lungo il redcarpet e negli spazi vicini all’Auditorium Parco della Musica. Oltre ai tre giovani attori erano presenti anche il produttori Nina Jacobson e Jon Kilik. Il film vede nel cast anche Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci e Donald Sutherland. Dal 27 novembre al cinema.

Segui il nostro speciale con tutte le news sul Festival di Roma 2013

Hunger Games – La ragazza di Fuoco, il film

Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh HutchersonLiam HemsworthPhilip Seymour HoffmanWoody HarrelsonElizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey WrightStanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.

La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

Wolverine: Hugh Jackman possibilista su un nuovo film

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Wolverine: Hugh Jackman possibilista su un nuovo film

Senza confermare né negare se ritrarrà il mutante per l’ottava volta, Hugh Jackman dice che, a seguito di X-Men giorni di un futuro passato, esistono le prime idee per il sequel di Wolverine l’Immortale.

Parlando con Entertainment Weekly l’attore ha infatti rivelato:

Ero al telefono con James Mangold la notte scorsa. Ci sono alcune idee davvero cool che sto morendo dalla voglia di dirvi, ma sarebbe come rivelarvi un segreto che non è ancora nemmeno completamente  formato.  Ho iniziato con un contratto per i primi due  film sugli X -Men, e da lì in poi, è stato un film dopo l’altro. Voglio farlo con Jim e con il produttore Lauren Shuler Donner, perché abbiamo avuto una grande esperienza. Sono davvero orgoglioso di Wolverine l’Immortale. Me lo sto godendo più che mai… Essere anziani aiuta ad interpretare Wolverine. Lui ha 200 o 300 anni, nessuno lo sa veramente, e lui ha una sorta di stanchezza del mondo. L’attuale sviluppo diventa più difficile, lo ammetto. Non voglio fare immersioni in un altro film su Wolverine  finché non avremo un motivo valido per farne un altro. Amo il personaggio, è un po’ come un migliore amico per me, e non vorrei mai prenderlo per scontato… Penso che abbiamo una grande opportunità per fare qualcosa di veramente fresco, ma deve essere grande. Questo è quello su cui tutti stiamo lavorando…

Staremo a vedere.

Basato sul celebre arco narrativo a fumetti, in Wolverine: L’immortale troviamo Logan, il guerriero eterno, in Giappone. Lì, l’acciaio dei samurai si scontrerà con gli artigli d’adamantino, mentre Logan affronterà una misteriosa figura dal suo passato, in un’epica battaglia che lo cambierà per sempre. Il film uscirà in Italia il 25 luglio 2013.  Tutte le news sul film nel nostro speciale: Wolverine. Tutte le info invece del film nella nostra scheda: Wolverine: L’immortale

Fonte: ComicBookMovie

Uscite al cinema del 14 novembre 2013

Venere in pellicciaVenere in Pelliccia: In un teatro parigino, dopo una giornata passata a fare audizioni per trovare l’attrice che possa interpretare il lavoro che si prepara a mettere in scena, Thomas si lamenta al telefono del basso livello delle candidate. Nessuna di loro possiede lo stile necessario per il ruolo da protagonista. Mentre sta per uscire appare Vanda, un vero e proprio vortice di energia, sfrenata e sfrontata. Vanda incarna tutto quello che Thomas detesta. E’ volgare e stupida e non si fermerà davanti a niente pur di ottenere la parte. Praticamente costretto, Thomas decide di lasciarla provare e con stupore vede Vanda trasformarsi. Non solo la donna si procura oggetti di scena e costumi, ma capisce perfettamente il personaggio (che d’altronde ha il suo stesso nome), di cui conosce tutte le battute a memoria. L’audizione si prolunga e diventa più intensa e l’attrazione di Thomas si trasforma in ossessione. (qui la recensione)

The-Canyons-Lindsay-Lohan-James-Deen3The Canyons: The Canyons è un thriller noir ambientato a L.A. che parla dei pericoli, sia personali che professionali, che derivano dall’ossessione per il sesso e per l’ambizione. La storia ruota attorno alla turbolenta relazione tra Tara (Lindsay Lohan) una giovane aspirante attrice, e Christian (James Deen) un giovane e ricco produttore di film. La vicenda si complica quando nella vita di Tara si riaffaccia il suo ex, Ryan (Nolan Funk), in un’escalation di sangue, violenza, paranoia e crudeli giochi mentali. (qui la recensione)

Stai lontana da me recensioneStai Lontana da Me: Jacopo (Enrico Brignano) è il miglior consulente matrimoniale su piazza: dategli una coppia ormai alla deriva e lui in men che non si dica ne farà un esempio di vita coniugale! Purtroppo l’unico caso che non riesce a risolvere è proprio il suo: da sempre infatti porta una sfortuna nera a tutte le donne che si fidanzano con lui! Alcune finiscono al Pronto Soccorso, altre ci rimettono la carriera e ad un certo punto l’unico rimedio diventa la fuga. Jacopo lo sa e, proprio per evitare disastri, impara a fuggire per primo. Ma un giorno incontra Sara (Ambra Angiolini), una bella e ambiziosa architetta, della quale si innamora perdutamente. Lei lo ricambia, decisa ad amarlo e a resistere alle sventure che cominceranno a pioverle addosso, ma l’impresa non sarà facile. Riuscirà il loro amore a sopravvivere a tanta sfortuna? (qui la recensione)

l'ultima ruota del carro 2 uscite al cinemaL’ultima ruota del carro: Attraverso le vicende tragicomiche di Ernesto, un uomo qualunque che tenta di seguire le proprie ambizioni senza mai perdere i valori veri della vita, riviviamo le fasi cruciali della storia d’Italia dagli anni ’70 ad oggi. Con il sostegno di Angela, la compagna di una vita, Ernesto impara l’arte di adattarsi ai grandi cambiamenti del Paese, senza tradire se stesso ma partecipando alla strane imprese dell’amico Giacinto e degli stravaganti personaggi che il destino metterà sul suo cammino. (qui la recensione)

Il Paradiso degli Orchi teaser 2 uscite al cinemaIl paradiso degli orchi: Tratto dal primo libro della fortunata saga di Monsieur Malaussène di Daniel Pennac, il film narra dello strampalato universo di Benjamin Malaussène. Professione: capro espiatorio presso i grandi magazzini di Parigi. Quando cominciano ad esplodere alcune bombe dentro il centro commerciale, Benjamin diventa il sospettato numero uno, e aiutato dai fratelli e dall’amata “zia Julie”, dovrà per la prima volta scagionarsi e trovare il vero colpevole. (qui la recensione)

Jobs-Film uscite al cinemaJobs: Interpretato da Ashton Kutcher nel ruolo del co-fondatore di Apple Steve Jobs, il film racconta la vita del giovane, brillante e appassionato imprenditore, la cui genialità ha dato il via alla rivoluzione digitale che ha cambiato per sempre il nostro modo di vivere e comunicare. Cresciuto in un sobborgo operaio nel nord della California, dopo essersi ritirato dal Reed College, Steve Jobs è un’anima persa alla disperata ricerca di un’identità. Viaggia in India alla ricerca dell’illuminazione e, come tanti della sua generazione, sperimenta droghe allucinogene, trovandosi alla fine a sgobbare nell’anonimato per un creatore di videogame senza grandi speranze. Insofferente verso i limiti della vita impiegatizia, si tuffa nel marketing per promuovere una scheda computer inventata da un suo amico d’infanzia, il cervellone Steve “Woz” Wozniak (Josh Gad). Usando le sue innate qualità di marketing unite alle conoscenze tecnologiche, Jobs convince il proprietario di un vicino negozio di elettronica ad acquistarne 100 unità. Arruola una manciata di amici per assemblarle nel garage dei suoi genitori, ed è così che nasce la Apple!

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