Parts & Labor ha
annunciato nei giorni scorsi che Sir Michael
Gambon e Alfred Molina saranno i
protagonisti di Love is strange, nuovo
lavoro di Ira Sachs (Keep the
Lights On). La produzione del film comincerà la
prossima estate a New York.
I due saranno Ben e George, che
dopo aver trascorso insieme 28 anni, finalmente si sposano; al
ritorno dalla luna di miele, troveranno ad accoglierli una brutta
sorpresa: Ben infatti scoprirà di essere stato licenziato dal suo
lavoro di direttore del coro di una scuola superiore cattolica. I
due così non potranno più permettersi di convivere nel loro
appartamento, dovendo proseguire separati le proprie vite, uno
andando a vivere con un nipote e la sua famiglia, l’altro con con
una coppia di vicini poliziotti gay.
Il film è stato definito come una
storia intergenerazionale di amore e matrimonio, che descrive la
delicata natura di qualsiasi coppia che provi a costruire una lunga
insieme, e la possibilità dell’amore di approfondirsi ed
arricchirsi col tempo.
Michael Gambon ha partecipato
recentemente a Quartet di Dustin
Hoffman, mentre l’ultimo film di Molina,
Emanuel and the Truth About Fishes,
diretto da Francesca Gregorina, viene presentato
in questi giorni al Sundance.
Nonostante una certa regolarità gli
permetta di portare sugli schermi una media di un film ogni due –
tre anni, come tanti altri colleghi, Martin
Scorsese è stato costretto a rimandare alcui dei suoi
progetti.
Due in particolare sarebbero i film
cui il regista sta pensando da almeno una decina d’anni, e che per
ora non si sono mai concretizzati: il primo, l’adattamento di un
libro di Charles Brandt, I Heard You
Paint Houses è una gangster story ispirata a un
personaggio veramente esistito, Frank “The
Irishman Sheeran”, cui nelle intenzioni di Scorsese dovrebbero
partecipare Al Pacino e Joe
Pesci.
Il secondo,
Silence, è invece l’adattamento di un
romanzo breve di Shusaku Endo che vede
protagonisti due sacerdoti gesuiti che cercano di diffondere il
Vangelo in Giappone, in uno scenario di violenze.
Proprio quest’ultimo potrebbe
essere il successore di Wolf of Wall
Street nella filmografia di Scorsese, che avrebbe già
cominciato le audizioni per definire il cast, intenzionato ad
avviare il progetto a metà 2014.
Il successo ottenuto da
Ted ha suscitato varie indiscrezioni
sulla possibilità di un sequel: a dare una prima conferma alle voci
è stato nei giorni scorsi il protagonista Mark
Wahlberg.
L’attore ha confermato che
l’accordo per la realizzazione del seguito del film di Seth
MacFarlane è già stato firmato e la sceneggiatura è già in
corso di scrittura. Wahlberg ha sottolineato che per lui sarebbe la
prima volta in un sequel, ma ha comunque espresso la massima
fiducia nel regista da lui descritto come un tipo divertente e
talentuoso.
Wahlberg ha comunque rivelato che
per rivedere sullo scene lo sboccatissimo orso di pezza non
bisognerà aspettare il prossimo film: i due infatti saranno tra gli
ospiti che animeranno la cerimonia degli Oscar.
Dall’omonimo romanzo di Jack Kerouak,
manifesto della Beat Generation, arriva in edizione Home Video
On The Road, la storia di tre ragazzi stanchi di vivere
obbedendo
Silvio Soldini torna a dirigere una
nuova imperdibile commedia italiana con un cast composto dai più
grandi nomi del cinema nostrano, tra cui Valerio Mastrandrea,
10 FILM DA COLLEZIONE
– BEST PICTURES in vendita dal 21 febbraio In
occasione della 85° edizione della notte degli Oscar, Warner Home
Video presenta un esclusivo
Ritorno dietro la macchina da presa
per l’attore Alan Rickman, conosciuto per
aver interpretato il professor Piton nella saga di
Harry Potter. L’attore dirigerà l’attrice
Kate Winslet in A Little
Chaos. La notizia è stata diffusa dal
Dailymail che conferma anche la presenza nel cast
anche dell’attore Matthias Schoenaerts, giù
protagonista di Un sapore di ruggine e ossa. Il
film racconto di due progettisti di giardini che vengono incaricati
da Luigi XIV di progettare una fontana a Versailles. Le riprese
della pellicola dovrebbero iniziare in primavera su una
sceneggiatura scritta da Allison Deegan.
Continua il casting di
Captain America: The Winter
Soldier, oggi arriva la conferma che l’attore
inglese Toby Jones ritornerà nel film ad
interpretare nuovamente Arnim Zola. A rivelarlo è Joe Cunningham
attraverso il suo profilo di Twitter:
@JoeCunningham14 – Toby Jones ci ha
confermato che sarà nel sequel di Captain America.
Venduta all’asta la Batmobile della
serie tv anni ’60 di Batman. La vettura, realizzata per la versione
televisiva delle avventure dell’Uomo Pipistrello targate ABC, è
stata venduta
I fratelli Joel ed Ethan
Coen girano il film L’uomo che non
c’era, nel 2001. Vi seguiamo la storia di Ed Crane,
modesto barbiere di provincia, alle dipendenze del cognato Frank.
Un giorno, nella loro bottega entra il losco imprenditore Tolliver.
Ed gli taglia i capelli, e l’altro svela che sta cercando un socio,
avente una somma di 10000 dollari, per aprire un rivoluzionario
lavaggio a secco. Sarà la molla narrativa. Il barbiere Ed sa bene
che sua moglie Doris lo tradisce, con Big Dave, il
proprietario dei grandi magazzini in cui lei va a lavorare, come
contabile. E’ l’occasione buona per recuperare i 10000 dollari. Ed
ricatta Big Dave, in incognito, via lettera.
Questa minaccia di svelare
pubblicamente la sua relazione extraconiugale con la contabile
Doris. Big Dave è costretto a pagare. La notte seguente egli
chiama Ed, perché gli deve urgentemente parlare, ai suoi grandi
magazzini. Big Dave svela che prima ha incontrato e pestato
il losco Tolliver, insospettito dal fatto che l’altro gli chiedesse
la stessa somma (10000 dollari), sempre per aprire il lavaggio a
secco. Così, inevitabilmente si scopre il coinvolgimento diretto di
Ed. Big Dave tenta d’uccidere il barbiere, ma questi si
difende disperatamente, sino a commettere lui l’omicidio. Il giorno
dopo, due poliziotti fanno uscire Ed dalla sua bottega,
comunicandogli che la moglie Doris si trova in stato arresto. E’
lei che avrebbe ucciso Big Dave, sottraendo l’importo di
10000 Euro, in qualità di contabile ai grandi magazzini.
Ed allora cerca di contattare
Tolliver, per scagionare la moglie. Ma lui sembra improvvisamente
scomparso. Assieme al cognato Frank, Ed ipoteca la bottega, dovendo
pagare un famoso avvocato, Riedenschneider. Ma all’improvviso Doris
decide di suicidarsi in carcere. Ed saprà dal medico legale che sua
moglie era rimasta incinta, da Big Dave. Il barbiere, sempre
più annoiato dalla vita, decide di seguire una ragazza, Birdy, la
quale si diverte a suonare il piano. Tornando assieme da un viaggio
a San Francisco, nell’automobile guidata da Ed, lei tenta un rozzo
approccio sessuale. Subito il barbiere respinge Birdy.
L’autovettura finisce fuori strada. Dall’incidente si salvano
entrambi, ma nel lettino dell’ospedale Ed è accusato d’aver ucciso
Tolliver, ripescatone il cadavere, con tutte le carte già firmate
dal barbiere (versati i 10000 dollari, dopo il furto alla cassa di
Big Dave, operato dalla moglie, sua complice). Il
protagonista del film finirà alla sedia elettrica, con aria
tranquillamente rassegnata.
Il film
L’uomo che non c’era ha il bianconero
fotografico, sposandosi bene con la sua ambientazione, nel 1949.
L’illuminazione arriva in chiave tendenzialmente espressionistica,
come nella cinematografia degli anni ’30. Esteticamente, diventa
fondamentale il dettaglio della linea in diagonale. Scaricandosi in
questo modo, l’illuminazione opera degli strappientro
l’inquadratura. La diagonale si percepisce sempre nel sobbalzo
della sua superficie. Questa letteralmente si tirerà viaun po’ alla
volta. All’inizio del film, c’è un’inquadratura dal pavimento, che
mostra i soli piedi del barbiere Frank. Quella ha una luce diffusa.
I capelli del cliente cadono a terra, lentamente, come piccoli
batuffoli di neve. Li percepiremo dunque nel sobbalzo di se stessi,
entro la diffusione della luce. Successivamente, vediamo che il
barbiere capo Frank sta tagliando i capelli ad un bambino.
Torna la percezione estetica del sobbalzo. Il bambino dà un colpo
al sedile, abbandonandolo (a taglio concluso). Nello stesso tempo,
il barbiere Frank sventola un telo bianco (ricoprente il corpo dei
clienti, durante il taglio dei capelli). La percezione del sobbalzo
è allacciabile a quella della linea diagonale.
Nell’inquadratura appena
precedente, la macchina da presa ci svela all’improvviso il volto
del protagonista Ed. All’inizio, egli è per noi una mera voce
narrante. Quindi, l’inquadratura scoprente il volto di Ed
sopraggiunge… sobbalzando, giocando d’anticipo rispetto alle prime
aspettative dello spettatore (che aveva già cominciato ad
immaginare il protagonista). Accade un ritagliopercettivo. La
macchina da presa sembra muoversi in diagonale verso Ed, mentre ne
vediamo il mezzobusto quasi in posa di ¾. Dopo lo sventolio
del telo, da parte di Frank, la regia inquadra in via soggettiva
l’interno della bottega. Dalle vetrine, il raggio solare entra in
diagonale. Il protagonista Ed ha la noia di vivere, sia sul lavoro
(sentendosi continuamente dire che lui è solo un barbiere), sia
negli affetti (mancandogli i rapporti sessuali con la moglie, che
perfino lo tradisce con Big Dave). Un giorno, però, entra in
bottega l’astuto imprenditore Tolliver. Simbolicamente, sarà il
sobbalzo del parrucchino a cambiare la grigia vita del barbiere
Ed.
Nella scena dell’incidente
stradale, la quale avvia lo scioglimento peggiore d’ogni ambizione
al successo, l’autovettura naturalmente sbanda dalla carreggiata.
Torna così il tema estetico della linea diagonale. Subito dopo,
vediamo la corsa sobbalzante (contro l’aspro terreno) d’un
cerchione. In via onirica, esso assumerà un colore bianco, entro
un’inquadratura dallo sfondo solo nero. Il cerchione alla fine si
trasformerà in una lampadina da elmetto, portato dal medico in
ospedale. Esteticamente, pare interessante anche la scena in cui
l’avvocato Riedenschneider prepara la sua arringa difensiva, in
carcere, innanzi ai coniugi Crane. Là, perdura l’impostazione
espressionistica di fondo. C’è l’inquadratura in cui un cono di
luce (arrivante dal’alto) funge da sipario, per la teatralità
forense nei gesti e nelle parole di Riedenschneider. E’ il momento
in cui lui comincerà la sua arringa. Ne vediamo la sagoma nera (per
il vestito), che, movendosi, ci favorisce di percepire la possibile
sezione in verticale del cono luminoso. In seguito, l’avvocato
passeggia da solo al centro della stanza. L’illuminazione filtra
dalle sbarre sulla finestra, che, in prigione, impedisce a Doris
d’essere libera. Però, i fratelli Coen per la maggiore scelgono di
mostrarci soltanto l’avvocato, anziché la condannata. Il pavimento
è inquadrato con la prospettiva centrale, e tagliato dall’ombra
sulle sbarre.
Riedenschneider si rivolge
frontalmente a noi, ma guardando nel vuoto. Ad un certo punto, egli
cita il principio d’indeterminazione, per cui, secondo il fisico
Heisenberg, la semplice osservazione d’un fatto cambia
quest’ultimo. La prima dunque costituisce un sobbalzo del secondo,
per così dire. Nel film L’uomo che non c’era, di frequente
compare l’immagine del fumo. Diventa basilare quello del
protagonista Ed. Abituato a parlare poco, la sua voce esce in
maniera visivamente lenta. Ed è troppo malinconico per attaccarsi
alla vita. Semplicemente, lui s’adagia al suo tran-tran
coniugale e lavorativo, come se ci sbadigliasse addosso col fumo.
Lo stesso accadrà alla ciocca di capelli, una volta caduta a terra.
C’è una scena interessante, quando Big Dave svela per la
prima volta ad Ed che qualcuno drammaticamente vuole
ricattarlo.
La regia inizialmente ci mostra un
coltellino, in primo piano. Big Dave lo usa per aprire un
sigaro. In seguito, vediamo che lui comincia a fumare, seduto al
tavolo. E’ interessante sapere che la forma allungata del sigaro
assomiglia a quella del coltellino. Noi già sappiamo che Ed ha
scelto di ricattare Big Dave. Falsamente, il barbiere
innanzi alla disperazione del suo interlocutore arriva perfino a
preoccuparsi di lui, suggerendogli che il sigaro portato in testa
rischia di bruciarlo. Ed non si scompone per nulla, e perdura a
sbadigliare la fumosità della rassegnazione in cui vive. Il
barbiere rinuncia ad attaccare Big Dave, in quanto amante di
sua moglie. La preferenza per il ricatto diviene noiosamente
punitiva. Il barbiere gode e trae profitto dal torto che lui stesso
ha subito, per cui il suo esecutore materiale, ossia Big
Dave, da lui sarà fondamentalmente ignorato. Sembra che Ed
voglia solo sbadigliare sul dramma dell’interlocutore. Certo resta
il momento dell’assassinio. Allora il coltellino sostituirà davvero
il sigaro. Però tale sobbalzo narrativo, all’interno della
sceneggiatura, non cambierà mai la rassegnazione esistenziale di
Ed. L’omicidio di Big Dave semplicemente potrebbe valere
come un colpo di tosse, dopo una fumata andata male.
Più volte al barbiere
Ed si pone l’accusa “Ma che razza d’uomo sei ? “. Il
protagonista, sia nel vero (quando Big Dave gli avrebbe
giustificato una zuffa, anziché il ricatto) sia nel falso (laddove
Frank lo ripudi, in quanto – secondo lui – mero corruttore della
moglie) della narrazione, alla lunga si farebbe antipatico, per la
sua abitudine al quieto e silenzioso cinismo della rassegnazione.
Nel film L’uomo che non c’era, le scene
finali hanno una fotografia di colore integralmente bianco. Si
narra la preparazione di Ed, verso la condanna a morte (sulla sedia
elettrica). La nostra percezione dell’atmosfera del tutto bianca
dovrebbe favorire la rinascita spirituale del barbiere. Lui però
perdura a comportarsi nel silenzioso sbadiglio dei suoi pensieri.
Pare che lo sfondo non abbia una tonalità spiritualmente bianca,
bensì una tonalità pesantemente lattea, per così dire. Nella
rassegnazione esistenziale di Ed, adesso il fumo delle sigarette si
depositerebbe sulla stessa leggerezza della redenzione (o
purificazione). La narrazione non ci mostra il momento topico in
cui il condannato sobbalzerà dalla sedia elettrica, terribilmente,
alla prima scossa. Il barbiere rimane perennemente sospeso, fra la
fumosità della quieta rassegnazione ed il lavaggio a secco (senza
schiuma) d’un possibile riscatto sociale. Nei due casi, noi dovremo
percepirlo come un uomo che non c’è, recuperando il titolo del
film.
Dal 31 gennaio prossimo, la bella
Amanda Seyfried arriverà sui nostri schermi con i
casti e puri panni di Cosette, una dei protagonisti di
Les Misérables.
Dopo i vari trailer Red Band per il
remake de La Casa,
ecco un trailer “per tutti”, ovvero Green Band, in cui possiamo
vedere qualche scena inedita e un numero decisamente minore di
scene splatter.
Leonardo DiCaprio
è a lavoro da quando aveva più o meno 11 anni. Il grande schermo
non ha più segreti per lui, anche se forse continua ad essergli
oscura la via che porta agli Oscar. Nonostante la mancanza di
dichiarazioni ufficiali, si rumoreggia che la delusione per la
mancata nomination per il suo ruolo in Django
Unchained sia stata davvero grande, ma la realtà
forse è che sono più i suoi fan che lui stesso ad essere
delusi.
Fatto sta che durante la presentazione del film di
Quentin Tarantino in Germania, Leo ha dichiarato
di volersi prendere una pausa dal grande schermo. Dopo aver girato
tre film in due anni (Oltre a Django
Unchained, il bel Leo ha lavorato ne Il
GrandeGatsby e in
The Wolf of Wall Street
ancora inf ase di riprese) è stremato, e vorrebbe fare un giro per
il mondo a sistemare le cose per l’ambiente, sua grande passione e
impegno ben noto ai suoi fan.Speriamo però che per amore del buon
cinema, DiCaprio non resti lontano dagli schermi per troppo
tempo!
Ecco le foto dei collectible
di Django
Unchained, il nuovo film uscito questa settimana
di Quentin Tarantino. I Toys saranno disponibili
all’acquisto già da subito per tutti i fan che lo riterranno
indispensabile:
Prima foto ufficiale dal film
Kick-Ass
2, il sequel del film diretto da
Matthew Vaughn che in questo secondo capitolo è
presente sono il veste di produttore. Nell’immagine protagonisti
Jim Carrey e Aaron
Taylor-Johnson. Carrey interpreta il colonnello Stars
and Stripe che nel film invita Kick-Ass ad unirsi al suo gruppo di
supereroi chiamati “Justice Forever.”
La storia ruota proprio a torno a
questo gruppo che nel prossimo film verrà braccato dal redivivo Red
Mist – tornato con il nuovo nome di The Mother F%&*^r – solo
l’intervento di Hit Girl può salvarli dall’essere
annientati. Nella pellicola ritorna tutto il cast del
precedente film: Chloë Grace Moretz,
Nicholas Cage, Lyndsy Fonseca,
Christopher Mintz-Plasse, e le new
entry Morris Chestnut, John Leguizamo e Donald Faison
co-protagonista nell’adattamento di Mark Millar e John Romita, Jr.
comico.
Kick-Ass 2 uscirà nei cinema in USA il 28 giugno 2013, in Italia
invece arriverà
Tutte le info utili nella nostra scheda film: Kick-Ass
2.
Kick-Ass 2, il film
Kick-Ass
2 uscirà nei cinema americani il 23 giugno
2013. Tornano i protagonisti dell’irriverente commedia d’azione sui
supereroi del 2010 diventata in breve tempo un cult
cinematografico.
In Kick-Ass
2 la ragazza assassina Hit Girl
(Chloë
Grace Moretz) e il giovane vigilante Kick-Ass
(Aaron
Taylor-Johnson) stanno entrambi cercando di vivere
come due normali teenager con i nomi di Mindy e Dave. Preoccupato
del diploma di fine anno e di un futuro alquanto incerto, Dave crea
la prima squadra di supereroi “mondiali” insieme a Mindy.
Sfortunatamente però la ragazza viene scoperta nei panni di Hit
Girl, ed è costretta a ritirarsi, restando sola ad affrontare il
terrificante mondo della scuola, popolato da malvagie studentesse.
Nel frattempo Red Mist sta creando la propria squadra per far
pagare ai suoi acerrimi nemici – Kick-Ass e Hit Girl – per ciò che
hanno fatto a suo padre…
Sono almeno due anni che Jessica
Chastain non sbaglia un colpo, dopo la nomination dello scorso anno
per The Help, in cui è riuscita a tirare fuori un talento comico
inaspettato, adesso è il momento di fare sul serio e sembra che la
bella attrice sia seriamente intenzionata a portarsi a casa
l’Oscar. In Zero Dark Thirty, la Chastain regge sulle sue spalle
tutta la pressione del film senza batter ciglio, portando a casa
una grandissima performance!
Due anni fa ha presenziato alla
cerimonia di annuncio delle nomination agli Oscar 2012, quest’anno
invece è protagonista, con la sua seconda nomination agli Academy
come migliore protagonista. La giovanissima Jennifer Lawrence non
fa che coltivare a confermare il suo grande talento, e con Il Lato
Positivo – Silver Lining Playbook sembra essere riuscita a fare
centro.
Alla sua seconda
nomination come migliore attrice protagonista, Naomi Watts cerca
ancora la vittoria e l’Oscar. Con The Impossible sembra essere
l’outsider di questa fantastica cinquina, ma non è escluso che la
sua grande performance possa portarle soddisfazione.
Se la giovane Wallis è l’attrice
più giovane mai stata candidata ad un premio Oscar, Emmanuelle Riva
è l’attrice più anziana ad essere mai stata candidata allo stesso
premio per la stessa categoria. In Amour, la Riva da una
straordinaria prova di sè e ha tutte le carte in regola per
riuscire a portare a casa l’ambito premio.
E’ la più giovane attrice ad aver mai
ricevuto una candidatura ad un premio Oscar, e a dire il vero,
prima di questo film, non era nemmeno una vera attrice. E’
Quvenzhané Wallis, la protagonista di Beats of the Southern Wild
che concorrerà insieme a quattro famose “avversarie” al premio per
la miglior interpretazione femminile. La bambina di nove anni ha
stregato il cuore del mondo con la sua tenerissima interpretazione
di Hushpuppy, e chissà che l’Academy non le faccia un regalo!
E’ un bel salto di qualità quello
di Hugh Jackman, che da presentatore agli Academy Awards del 2008,
quest’anno sarà presente in tutto il suo splendore come ospite
d’onore e candidato per la migliroe interpretazione maschile.
L’attore è Jean Valjean in Les Misérables di Tom Hooper, e grazie
al film ha avuto la possibilità della vita. Chissà se alla fine la
coglierà!
Il cattivo ragazzo di Hollywood è
tornato al cinema dopo l’anno sabatico durente il quale ha fatto un
vero e proprio esperimento sulla sua pelle. E da attore di razza
quale è, ha subito collezionato un’altra nomination, la terza della
sua carriera e probabilmente quella per il ruolo più riuscito che
gli sia mai capitato di interpretare. In The Master Phoenix strega
lo spettatore, riuscirà a farlo anche con l’Academy?
Tre nomination, due Oscar già vinti
e questa quarta nomination che arriva a coronare una grande
interpretazione. Denzel Washington conferma la sua grande classe di
attore di serie A e il prossimo 24 febbraio si troverà a concorrere
con i migliori ad armi pari.
E’ il vincitore popolare, che ha
acclamato il film Il Lato Positivo – Silver Lining Playbook, ed è
anche il più giovane nominato nella categoria di quest’anno.
Bradley Cooper arriva agli Oscar con i migliori propositi e
potrebbe anche riservare delle sorprese.
Attore poliedrico e talentuoso,
Daniel Day-Lewis è un Lincoln magnifico e questa potrebbe essere la
sua occasione di entrare nella storia del cinema. Se infatti di
colleghe donne con tre statuette ce ne sono già due (Katherine
Hepburn e Meryl Streep) i maschietti non hanno ancora un
rappresentante che possa vantare lo stesso numero di traguardi
sulla mensola di casa. Day-Lewis sembra ben avviato sulla strada
per essere il primo ad avere ben tre Oscar a casa.