The Grey è il
film thriller del 2011 che ha trionfato al Box
Office diretto da Joe Carnahan e con
protagonista Liam Neeson, basato sul racconto Ghost
Walker di Ian Mackenzie Jeffers.
The Grey, il film action
thriller di sopravvivenza
John Ottway (Liam
Neeson) è un tiratore scelto silenzioso e solitario.
Senza amici e senza amore si trascina quotidianamente facendo il
suo lavoro, che consiste nel proteggere gli operai di una
raffineria in Alaska dagli attacchi di animali selvatici, e
ricordando con malinconia i bei tempi in cui sua moglie era ancora
viva. L’esilio al confine del mondo è quasi una scelta obbligata
per lui e per i suoi simili, uomini persi, persone “non adatte al
genere umano”, gente che scappa dalla civiltà per tornarci solo in
vacanza.
Durante uno di questi viaggi
temporanei, però, l’aereo su cui viaggia John precipita a causa di
una tempesta e solo in pochi escono indenni dal disastro. Anche per
loro, però, la vera salvezza è molto lontana: per raggiungere la
civiltà e considerarsi fuori pericolo i protagonisti dovranno
infatti battersi contro gelo, tempeste e un branco di lupi
feroci.
Lo scontro uomo-natura, soggetto
sempre affascinante e spesso inflazionato, in The
Grey si sviluppa in un modo molto particolare: lo
scontro tra esseri umani e lupi, infatti, prende le forme di una
battaglia che ha una sfumatura ultraterrena e gli animali, lungi
dall’essere rappresentati con realismo, sono enormi, crudeli e
cacciano non solo per nutrirsi ma per sterminare la compagnia di
uomini.
The Grey, Uomo-natura,
bene-male
Purtroppo il desiderio di
Joe Carnahan (regista e co-sceneggiatore) di
trasformare una lotta uomo-natura in uno scontro bene-male è un
punto debole per il film, poiché la sceneggiatura non dà le basi
necessarie affinché questa mutazione avvenga senza apparire
forzata. I lupi, infatti, presenze oscure nella notte e pericolo
incombente sulla strada della salvezza, sono in un primo tempo
temuti in quanto belve affamate che difendono il loro territorio,
poi, senza alcun motivo apparente, iniziano ad incarnare una
cattiveria più profonda e insondabile, per giungere, nel finale, ad
una sorta di umanizzazione, con uno scontro frontale tra lupo
capobranco e uomo capobranco.
Accanto a queste
scivolate di scrittura e stile vi sono però anche aspetti
interessanti. Ad esempio la scelta di affiancare un grande attore a
volti poco noti, in modo che lo spettatore, fino alla fine, non può
fare pronostici su chi si salverà e chi no. Tutti sono uguali
(tranne Neeson), tutti possono morire in qualunque momento.
Nonostante la resa realistica
dell’ambientazione, possibile grazie alle riprese in alta montagna,
e la buona interpretazione da parte di tutto il cast, The
Grey non si fa portatore di alcuna novità all’interno del
suo genere e rimane al livello di un modesto film d’azione con
qualche velleità di grandezza.
Tra queste velleità si segnala che
il vero finale di The Grey, una scena di pochi
secondi, appare alla fine dei titoli di coda. Di sei minuti
di titoli di coda.
A seguito della proiezione de
La Bicicletta Verde, la regista
Haifaa Al Mansour hapresieduto una piacevole
conferenza stampa con i giornalisti in sala. Con spontaneità e
disinvoltura la regista si è esposta, narrando brevemente i
percorsi educativi e formativi e tracciando un parallelismo con le
dinamiche messe in scena nel film.
Non è finito il tempo in cui essere
se stessi ed esprimere la propria libertà è sinonimo di sovversione
verso la tradizione e le regole del Paese. La
Bicicletta Verde, primo lungometraggio della prima
regista donna saudita Haifaa Al Mansour, porta
sulla scena la storia innocente e disinvolta di una bambina di 10
anni, dal carattere forte e determinato, che vuole esprimere in
pieno se stessa.
Ma non sempre ciò che si è, è in
regola con le aspettative sociali e morali del paese in cui si
abita. Wadjda presa dagli impegni di scuola ma sempre libera per
portare avanti i suoi interessi, sembra agire contro tutte le
regole imposte nel suo microcosmo. A lei piace giocare con i
bambini, non si cura molto delle regole religiose e morali, indossa
scarpe occidentali e si distrae ascoltando musica di emittenti
radio estere piuttosto che dedicarsi con attenzione ai compiti e
alla lettura del Corano. E soprattutto desidera ardentemente una
bicicletta per battere il suo amico Abdullah e dimostrare la sua
superiorità e forza, nonostante la delicatezza femminile.
La Bicicletta Verde, il film
Le giornate a scuola sono scandite
dalla vendita di bracciali, lavoro pomeridiano che svolge con
minuzia per mettere da parte le cifra per l’acquisto della bici.
Eppure Wadjda, piccola e indifesa, porta avanti con decisione la
sua causa e cerca di risolvere i problemi della madre, troppo
impegnata per capire le ambizioni della ragazza e preoccupata dal
desiderio del marito di sposare una seconda donna. Libera da
qualsiasi restrizione mentale, lontana dal tradizionalismo ottuso
del luogo in cui vive Wadjda si impegna nella competizione
religiosa per poter vincere l’ambito premio e quindi realizzare il
suo piccolo sogno.
Accanto ad una personalità così
limpida e decisa, per certi versi trasgressiva, si pone la critica
accesa e tagliente della preside, donna tradizionalista, che
rispetta le regole in pubblico per mantenere intatta la sua
apparenza esteriore. La Bicicletta Verde regala al
pubblico dei toni caldi e accesi, e descrive i tragitti che la
bambina effettua per andare a svolgere il suo “dovere”, percorsi
che ne rappresentano anche i suoi momenti di evasione e libertà.
Sarà proprio nella via da casa a scuola che Wadjda incontra il suo
caro amico di giochi e di competizione, ed è proprio lungo questa
passeggiata che la ragazza fantastica e sogna il suo futuro, un
futuro libero e svincolato da qualsiasi giudizio. Una libertà che
per la sua età e la sua condizione si materializza in una
bicicletta verde.
Il regista Paolo Genovese, assieme
a gran parte del cast, al produttore Marco Belardi e a Giampaolo
Letta di Medusa che distribuisce il film, ha incontrato la stampa
per presentare la sua ultima fatica, Una famiglia
perfetta, commedia di ambientazione natalizia, ma lontana
dai “cinepanettoni” e più vicina all’ironia corrosiva della
commedia all’italiana, in uscita anticipata il 29 novembre (anziché
il 3 gennaio) in 430 copie circa. Interprete principale Sergio
Castellitto (Leone), un uomo ricco e solo, che decide di reclutare
una compagnia di attori che recitino la parte della sua “famiglia
perfetta” il giorno di Natale.
Dietro le quinte di
Vita di Pi,i l nuovo incredibile film del regista Premio Oscar, Ang
Lee. La pellicola uscirà il 20 dicembre 2012, distribuito dalla
Twentieth Century Fox.
Dopo le numerosi voci degli ultimi
giorni, arriva il commento di Christopher Nolan sul destino
cinematografico di Batman. Il regista ha confermato il suo addio al
personaggio,tuttavia lascia le porte aperte ad una nuova
reinterpretazione del personaggio che secondo quest’ultimo non è
legato ad un uomo ma è più un simbolo che può essere interpretato
da chiunque.
“Per me, The Dark
Knight Rises è specificamente e sicuramente la fine della storia di
Batman, come l’ho voluta raccontare”, dice Nolan. “L’apertura alla
natura di Batman è semplicemente un’idea molto importante che
abbiamo voluto nel film: Batman è un simbolo. Può essere
chiunque, questo è un concetto molto importante che abbiamo voluto
nel film.”
“Non tutti i fan di
Batman sono necessariamente d’accordo con questa
interpretazione della filosofia del personaggio, ma per me tutto
torna alla scena tra Bruce Wayne e Alfred nel jet privato a Batman
Begins, che è stato cui l’unico modo che ho trovato per effettuare
una caratterizzazione credibile di un ragazzo che si
trasforma in Batman, un simbolo necessario per dare il via ad
un cambiamento.
“Per questo è stato un
processo temporaneo, forse un piano quinquennale, che verrebbe
applicato per promuovere simbolicamente il bene di Gotham, una
seconda occasione per la città” “Per me, quella missione per avere
successo deve finere, quindi questa è la fine per me, e come ho
detto, gli elementi aperti hanno tutti a che fare con l’idea
tematica che Batman non era importante come un uomo, è più di
questo. E ‘un simbolo, e il simbolo che continua a vivere.
“
Vi ricordiamo che The Dark Knight Rises uscirà in DVD e Blu-ray
il 3 dicembre 2012.
Ecco il secondo ed ultimo trailer
di Django Unchained di Quentin Tarantino, ormai manca poco più
di un mese e il filmato arriva da Yahoo Cinema. Godetevi il
filmato:
Ecco il tour di Bill Murray sul set
di Moonrise Kingdom: una fuga d’amore di Wes Anderson. Il film
che ha aperto il Festival
di Cannes 2012 e che vede protagonisti Edward Norton,
Dopo l’ultimo successo,
Immaturi – Il viaggio, Paolo Genovese torna al cinema con
Una famiglia perfetta, una commedia di
ambientazione natalizia. Protagonisti della nuova commedia un
cast d’eccezione composto da
Sergio Castellitto,
Marco Giallini,
Claudia Gerini, Francesca Neri,
Carolina Crescentini, Eugenia Costantini, Ilaria Occhini,
Romuald Klos,
Paolo Calabresi, Maurizio Mattioli, Sergio Fiorentini, Eugenio
Franceschini, Giacomo Nasta, Lorenzo Zurzolo.
In Una famiglia
perfetta Leone è un ricco cinquantenne, solo, che vuole
provare per una volta a vedere come sarebbe stata la sua vita se si
fosse costruito una famiglia. Così scrittura una compagnia di
attori che recitino per lui la parte della famiglia perfetta il
giorno di Natale. Arrivano perciò in una villa sulle colline umbre
il capocomico Fortunato/Marco Giallini, sua moglie Carmen/Claudia
Gerini, Rosa/Ilaria Occhini, attrice dal glorioso
passato, e i giovani che attendono l’occasione della loro carriera:
Sole/Carolina Crescentini, Luna/Eugenia Costantini e Pietro/Eugenio
Franceschini, oltre ai piccoli Daniele e Lorenzo. Tutti dovranno
recitare la parte scritta per loro nei dettagli da Leone e nessuno
dovrà andarsene fino alla fine della messinscena, o non verranno
pagati. Inizialmente tutto sembra funzionare alla perfezione, ma
sarà sempre più difficile conciliare finzione e realtà, anche per
dei bravi attori: emergeranno gelosie, egoismi, rivalità, ma anche
affetti e voglia di riuscire. Leone, poi, farà di tutto per mettere
i bastoni tra le ruote alla famiglia.
Una famiglia perfetta, il
film
Paolo Genovese recupera qui, con padronanza di
materia e mezzi, la corrosività, l’ironia graffiante della commedia
all’italiana, dove non solo si ride, ma si riflette anche sul lato
amaro della vita e degli uomini. Per far ciò si serve delle
capacità ben note di Sergio Castellitto, che interpreta
perfettamente il ruolo caustico di Leone: un vero cattivo, un
cinico, un egocentrico, ma anche un uomo solo, cui manca l’affetto
che non ha mai avuto, quello di una famiglia, però è incapace di
viverlo, ora come allora, di rischiare. Questa è per lui una sfida
a sé stesso, che vorrebbe vincere e perdere insieme. Gli altri
personaggi, però, non sono forse da meno (a partire dal capocomico
che pensa molto al compenso economico, ma non è il solo, fino
all’anziana attrice che difende agguerrita il suo spazio nella
recita): è un’umanità realisticamente egoista, mentre la
rappresentazione fittizia del Natale svela l’ipocrisia di questo
momento, anche in molte famiglie reali.
Il tutto è inquadrato da un valido
soggetto e da una salda sceneggiatura, curate da Paolo Genovese assieme a
Miniero e la seconda anche con Marco
Alessi, per ottenere una storia articolata ma non
farraginosa nell’intreccio, i cui meccanismi funzionano con
precisione. Tiene abilmente insieme i due piani su cui è giocata,
realtà e finzione, così come i registri comico e drammatico, oltre
a riservare una piccola sorpresa. I dialoghi sono ben scritti ed
efficaci le interpretazioni degli attori: Claudia Gerini è un’ottima Carmen, donna
normale, ma non banale, coi piedi per terra, non furbetta, quanto
legittimamente dubbiosa; Carolina Crescentini rende bene la
frustrazione umana di Luna. Tutti si mostrano abili nel gioco dei
doppi, rendendolo credibile. Un discorso a parte va fatto per
l’interpretazione di Marco Giallini, che riesce a fare di Fortunato
un personaggio comico e spassoso al massimo, senza scadere
nella macchietta, mentre in altri frangenti ci regala un’umanità
fragile e drammatica che quasi commuove.
Il risultato finale è una commedia
per tutti i gusti: chi ama più il divertimento ne apprezzerà il
lato brillante, mentre chi predilige la riflessione esistenziale,
la critica, lo smascheramento dell’ipocrisia, li troverà, assieme
ad un lato sentimentale ma autentico, non stereotipato. Il finale
resta aperto, non vuol essere consolatorio a tutti i costi, come
spesso accade nelle commedie natalizie. Una famiglia
perfetta, prodotta da Medusa Film (anche
distributrice) e Marco Belardi, è nelle sale dal 29 novembre.
Sembra che Hugh Jackman ritornerà
ad interpretate Wolverine anche nel prossimo film X-Men – Giorni di
un futuro passato di Bryan Singer, sequel del film X-Men:
L’inizio.
La Eagle Pictures ha pubblicato
due dietro le quinte del film
Beautiful Creatures – La Sedicesima, la nuova saga dei
produttori di Twilight. La pellicola vanta un cast d’eccezione che
comprende i volti nuovi Alden Ehrenreich, Alice Englert e i
veterani Emma Thompson, Emmy Rossum, Thomas Mann, Jeremy Irons e
Viola Davis. Il film è tratto dall’omonimo libro scritto da Kami
Garcia. Il film sarà al cinema dal Febbraio 2013.
Primo lungometraggio di finzione di
Francesca Muci, documentarista e scrittrice – da
un suo testo è tratto il film – L’amore è
imperfetto è la storia di una donna, Elena/Anna
Foglietta, che dopo la cocente delusione d’amore avuta
da Marco/Giulio Berruti, si chiude a questo
sentimento per diversi anni – il film alterna i due piani
temporali: il 2005 e l’oggi – finché un imprevisto le fa conoscere
due nuove persone ed esplorare nuove frontiere dell’eros e
dell’amore.
Con Ettore/Bruno
Wolkowitch, affascinante cinquantenne francese, limpido e
rassicurante, e Adriana/Lorena Cacciatori,
diciottenne impulsiva e travolgente, Elena vive una sessualità
nuova e sembra rinunciare per sempre al sogno dell’amore perfetto,
riuscendo anche a riconciliarsi col suo doloroso passato.
Esordio per certi versi lodevole,
per altri incerto. Scritto da una donna su una donna, ha la sua
forza nel punto di vista diverso e coraggioso, che pone al centro
la vita sessuale di un personaggio femminile, esplorando l’eros
nelle sue “mille sfumature” con leggerezza e ironia, senza
morbosità, senza alcun cenno di pornografia (poco il ricorso al
nudo), unendolo al sentimento, con un intento liberatorio. E’
attraverso questo aspetto della sua vita che conosciamo Elena e non
per il ruolo che il contesto sociale le ha assegnato, come spesso
accade ai personaggi femminili. In questo senso il film è senza
dubbio un’affermazione di libertà.
L’Amore è Imperfetto, il film
Riguardo le prove attoriali del
cast, alle prese con diverse scene “hot”, le più convincenti sono
le interpretazioni di Anna Foglietta e Lorena
Cacciatori. Nel cast anche Camilla
Filippi nel ruolo della migliore amica di Elena.
Altro elemento interessante
di L’Amore è Imperfetto (forse quello svolto
maggiormente) è la rinuncia alla perfezione. Elena rinuncia al
sogno (o al bisogno?) dell’amore perfetto, quello che credeva di
aver trovato in Marco, dopo il quale aveva come congelato sé
stessa, incapace di accettare una realtà “imperfetta”. Realtà con
cui Ettore e Adriana l’aiutano a venire a patti. Con loro cambia
radicalmente approccio: prima timida e schiva, dà poi sfogo al suo
lato spregiudicato, decidendo di non chiedersi più nulla e prendere
ciò che viene dalla vita.
In L’Amore è
Imperfetto quel che manca è lo sviluppo di molte questioni
come il tradimento, la scelta se nascondere o vivere apertamente la
propria sessualità (di qualunque orientamento sia), il desiderio di
avere un figlio da una parte, e di contro, una maternità vissuta ma
rifiutata al tempo stesso, l’altruismo e l’egoismo, che non vediamo
svolgersi. Assistiamo solo, alla fine, ad una soluzione complessiva
e collettiva in chiave sentimental-romantica. Dice la regista,
“alla fine si risolvono un po’ tutti”, aggiungiamo, senza
compiere un vero percorso.
Così come poco chiaro resta il
ricorso alle sfere religiosa e psicanalitica. Poco comprensibile,
se non come elemento legato agli usi locali, il riferimento al
sacro. Esso è presente accanto alla psicologia e alla psicanalisi
(cui si rimanda spesso, ma esclusivamente per dichiararne
l’inutilità, riducendola a luogo comune) e si collega, secondo la
regista, ad un’esplorazione dell’“io profondo”, che in
realtà però non si attua, si dichiara anzi apertamente la volontà
di “non farsi troppe domande”.
Efficace la scelta
dell’ambientazione a Bari, col suo suggestivo lungomare, a
rappresentare l’apertura all’altro e la voglia di libertà. Prodotto
da R&C Produzioni e Rai Cinema e distribuito da 01
Distribution, il film sarà nelle sale dal 29 novembre.
Riprendiamo le fila del nostro
racconto presentandovi ora i dodici nani protagonisti de Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato. Fino ad ora
gli amanti di Tolkien hanno avuto a che fare con un solo nano, il
ben noto Gimli, componente della Compagnia
dell’Anello e uno dei principali protagonisti della
trilogia dell’Anello già portata sullo schermo da Peter
Jackson. In questa occasione abbiamo invece la possibilità
di incontrare ben dodici nani, e di conoscerli meglio uno per
uno.
Cominciamo subito da
Balin. Questo nano non deve essere totalmente
sconosciuto ai più dal momento che già ne Il Signore degli Anelli
viene nominato, e anzi ci troviamo proprio sulla sua tomba nel
momento in cui la Compagnia cerca di superare il Caradhras
attraversando le miniere di Moria. Figlio di Fundin e fratello
maggiore di Dwalin, Balin nacque nell’anno 2763 della Terza Era. Fu
mandato in esilio dal drago Smaug nell’anno 2770, insieme con i
Nani della Montagna Solitaria sopravvissuti. Dopo aver seguito per
molti anni Thrai II alla riconquista di Erebor, intraprende con
THorin la Ricerca, raccontata ne Lo Hobbit. Diventa amico intimo di
Bilbo e molti anni dopo la distruzione di Smaug, fu a capo di una
spedizione per ricolonizzare Khazad-dûm. Sebbene la colonia avesse
un buon inizio, Balin fu ucciso, come sappiamo, dopo solo pochi
anni, all’inizio di un assalto di Orchi che distrusse la colonia.
Ne Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato
Balin è interpretato da Ken Stott.
Fratello minore di Balin era
Dwalin, primo nano in assoluto ad arrivare a Casa
Baggins all’inizio de Lo Hobbit. Indossava un cappuccio verde scuro
e una cinta dorata e aveva una barba blu e, come suo fratello
Balin, suonava la viola. Dwalin presterà un cappuccio e un mantello
a Bilbo, all’inizio del loro viaggio, mantello che Bilbo conserverà
per tutta la vita e utilizzerà per il suo secondo viaggio verso
Erebor. Ebbe sette figli e tre figlie un numero particolarmente
elevato per un nano. Morì nell’anno 91 della Quarta Era a 340 anni.
Ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato
Dwalin è interpretato da Graham McTavish.
Fíli e
Kili sono i due nani più giovani che si uniscono
alla compagnia di
Thorin per la Ricerca. Erano i nipoti del re
sotto la montagna, essendo figli di Dis, sorella di
Thorin. Entrambi hanno una vista molto acuta e sono
descritti come allegri e pieni di vita, entrambi sopportano meglio
degli altri l’idea di essere chiusi nelle botti per fuggire dalla
reggia da Thranduil nel Bosco Atro. Sia Kili che Fili moriranno
nella battaglia dei Cinque Eserciti per difendere la vita del loro
re e zio
Thorin. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio
Inaspettato Fili è interpretato da Dean
O’Gorman, mentre Kili è l’attore Aidan
Turner.
Dori, Nori e
Ori erano tre nani fratelli, tutti e tre coinvolti
nella Ricerca di Erebor insieme a Thorin Scudodiquercia. Dori in particolare
aveva in compito di portare a spalla il piccolo Bilbo, durante
l’attraversamento delle Montagne Nebbiose. Sappiamo poi che
l’hobbit cadde dalle spalle del nano, andando incontro a spiacevoli
incontri e ad “indovinelli nell’oscurità”, mentre Dori per farsi
perdonare di averlo perso nelle montagne, rischierà la sua vita per
salvare Bilbo durante la fuga dai Lupi.
L’arrivo delle Aquile metterà tutti
in salvo. Dori è il più forte dei Nani secondo
Thorin. Ori è ricordato soprattutto per aver
partecipato con Balin alla ricolonizzazione di Khazad-dûm. Fu uno
degli ultimi nani a morire durante l’attacco del Balrog e dei
goblin a Moria, avendo scritto di suo pugno il Libro di Marzabul,
ritrovato poi dalla Compagnia dell’Anello nell’omonimo libro/film.
Di Nori invece non si hanno altre notizie se non la sua
partecipazione alla Ricerca. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio
Inaspettato i tre nani sono interpretati rispettivamente
da Mark Hadlow, Jed Brophy e Adam
Brown.
Anche Oin, così
come di Ori, partecipò alla ricolonizzazione di Khazad-dûm con
Balin. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio
Inaspettato il personaggio è interpretato da
John Callen.
Fratello di Oin è
Gloin, insieme a Balin forse il nano più nominato
ne Il Signore degli Anelli. Egli è infatti il
padre di Gimli, componente della Compagnia dell’Anello. Ne Il
Signore degli Anelli, quando incontra Bilbo a Gran Burrone, si
capisce immediatamente che sono grandi amici. Gloin, come suo
fratello Oin, aveva la particolare abilità di saper accendere il
fuoco Peter Hambleton. Ne Lo Hobbit: Un Viaggio
Inaspettato il personaggio è interpretato da
Peter Hambleton.
Bifur è cugino di
Bofur e Bombur, è ricordato per il suo amore per il formaggio e la
pizza e soprattutto per la sua abilità nel suonare il clarinetto.
Aiutò Bilbo a scappare dal Troll prima di essere chiuso in un sacco
e fu l’unico nano ad uscire asciutto dalle botti che salvarono
tutti dalla prigionia nella reggia di Thranduil. Ne Lo
Hobbit: Un Viaggio Inaspettato il personaggio è
interpretato da William Kircher.
Bofur è il nano
meno menzionato ne Lo Hobbit, e di lui si ricorda molto poco fatta
eccezione per i suoi gusti alimentari (le torte di mele, la
marmellata di lamponi e il tè) e il colore del suo cappuccio
(giallo). Lui e suo fratello Bombur furono quasi uccisi da Smaug ma
si salvarono per un pelo . Ne Lo Hobbit: Un Viaggio
Inaspettato il personaggio è interpretato da
James Nesbitt.
Infine abbiamo il più “importante”
dei nani, Bombur, proverbiale per la sua
corpulenza. La sua stazza lo classifica sempre ultimo in qualsiasi
cosa: ultimo ad entrare a casa di Beorn, ultimo ad arrivare al
Fiume Incantato (del quale subisce gli effetti più a lungo), e
anche raffigurato come balordo e pasitccione. E’ l’unico nano che
non scala Erebor per paura che le funi non lo reggano e resta così
di guardia all’accampamento dei nani. Bombur dorme durante quasi
tutti i momenti chiave del racconto de Lo Hobbit: dorme per giorni
quando cade nel Fiume Incantato, dorme quando lo tirano fuori dalla
botte ad Esgaroth, dorme durante la guardia all’accampamento sotto
Erebor. Ne Il Signore degli Anelli, Frodo chiede di lui e scopriamo
che è diventato così grasso che c’è bisogno di sei nani per
sollevarlo, e che non può muoversi dal suo letto al suo divano. Ne
Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato il
personaggio è interpretato da Stephen Hunter.
L’adattamento per il grande schermo
della graphic novel vampiresca Undying
Love è ancora alle battute iniziali, ma dopo qualche
fase di incertezza, sembra aver finalmente trovato lo scrittore e
regista definitivo in Joe Carnahan.
Il progetto, partito nel 2011,
aveva poi subito vari rallentamenti proprio nella ricerca dello
sceneggiatore e del regista. Ideata da Tomm Coker
e Daniel Freedman, Undying Love segue le vicende
di un ex soldato che si innamora di una giovane donna; ma il
cammino verso il vero amore verrà ostacolato dal retaggio
vampiresco della donna. Il protagonista dovrà quindi calarsi nei
meandri di una Honk Kong sotterranea, dovendo sconfiggere un’armata
di succhiasangue non morti per liberare la propria amata.
Al progetto si era in precedenza interessato Alexander
Aja, senza che poi ne risultasse nulla di concreto;
Carnahan si è detto entusiasta del progetto per quanto questo sia
un pò al di fuori dei suoi soliti schemi, con l’ambientazione
orientale e i combattimenti di spade.
Mentre ancora nulla si sa del cast,
si può ipotizzare che Frank Grillo, collaboratore
abituale di Carnahan, potrebbe partecipare al film.
Fusione in vista per i due filoni
dedicati agli ‘Uomini-X’: First Class, il
prequel di Matthew Vaughn, verrà agganciato alla
trilogia firmata da Bryan Singer e Brett
Ratner in Days Of Future Past,
sequel di First Class che vedrà proprio Bryan Singer riprendere le
redini degli X-Men. A sancire la fusione delle due vicende sarà la
partecipazione al film di Patrick Stewart e
Ian McKellen, a suo tempo trai protagonisti della
prima trilogia, nei panni rispettivamente del Dr. Xavier e di
Magneto.
Ovvia a questo punto, la curiosità
di capire in che modo i personaggi interpretati dai due attori,
molto più ‘maturi’ rispetto alle loro controparti di First Class,
verranno inseriti nel film, ma Singer ha sottolineato che, essendo
il titolo del film Giorni di un Futuro Passato, basta un pò di
immaginazione per capire cosa potrà succedere.
Singer ha infatti ribadito nella
stessa occasione che della partita faranno parte anche
James McAvoy e Michael
Fassbender, ovvero gli Xavier e Magneto più giovani del
film precedente, oltre Jennifer Lawrence
e Nicholas Hoult, anche loro reduci da
X-Men: First Class.
La storia originale da cui Days of
Future Past è tratta, del resto, si fondava proprio su viaggi nel
tempo e futuri alternativi, quindi è facile immaginare che anche
nel film potremo trovare più versioni degli stessi personaggi. X-Men: Days Of Future Past arriverà nelle
sale il 18 luglio 2014.
Dopo l’annuncio, la secca smentita:
non sarà Joseph Gordon-Lewitt a vestire i
panni del Cavaliere Oscuro nel film dedicato alla
Justice League. La notizia di
una possibile partecipazione al progetto dell’attore, che avrebbe
così creato una sorta di ‘filo conduttore’ tra la trilogia
nolaniana e il colossal previsto per il 2015 si era diffusa nei
giorni scorsi.
A quanto pare però, si è trattato
solo di un’indiscrezione priva di fondamento, o di una voce diffusa
ad arte dalla Warner per ravvivare l’attenzione su
Il cavaliere oscuro – Il ritorno, di cui il 4 dicembre
usciranno le versioni Dvd e Blu-ray. La smentita riguardo la
partecipazione di Gordon-Lewitt sembrerebbe dunque
indicare che il personaggio di Batman come sarà presentato nel film
della Justice League sarà in gran parte svincolato dalla trilogia
firmata Nolan.
The Forever
War, romanzo sci-fi firmato da Joe
Haldeman è ormai da venticinque anni nella lista dei sogni
irrealizzati di Ridley Scott; nonostante tutto
però, il regista sembra non avere alcuna intenzione di gettare la
spugna, puntando anzi a rilanciare il progetto: Scott ha infatti
incaricato DW Harper di scrivere una nuova
versione della sceneggiatura.
Harper non è del resto nuovo per il
genere, dato che trai suoi ultimi lavori c’è All You
Need Is Kill, le cui riprese sono in corso a Londra,
protagonista Tom Cruise. Lo sceneggiatore ha
firmato inoltre Hansel And Gretel: Witch
Hunters, la cui uscita è prevista per il prossimo
anno.
Il libro segue la storia William
Mandella, arruolato nell’esercito dopo l’attacco degli alieni
Taurans alle colonie terrestri; il protagonista e i suoi compagni
passano attraverso un duro periodo di addestramento sulla Terra e
poi vengono inviati sul campo di battaglia, grazie alla creazione
di una specie di ‘wormhole’ che gli consente di attraversare lo
spazio in brevissimo tempo.
Tuttavia, per effetto delle leggi
della fisica, al ritorno a casa mentre per loro sono passati pochi
mesi, sulla Terra sono trascorse decine se non centinaia di anni,
con tutto ciò che ne consegue.
Giunto alla notorietà nel 2010
grazie ad Animal Kingdom dopo una
carriera trentennale, Ben Mendelsohn ha in seguito
potuto cimentarsi in una serie di film di primo livello, come
Killing Them Softly e The
Dark Knight Rises; per l’attore arriva ora una nuova
opportunità, offertagli da Ryan Gosling in
occasione del suo debutto dietro la macchina da presa,
How to catch a monster.
Il film, una fiaba fantasy dai
contorni noir, vedrà protagonista Christina
Hendricks nei panni della madre single di due ragazzini
che per sbarcare il lunario si esibisce in un locale fetish, la
quale verrà trascinata in un’altra dimensione; nel contempo, anche
uno dei figli scoprire una via segreta per accedere a un mondo
sottomarino; i due si ritroveranno a dover risolvere vari misteri
per poter sopravvivere.
Gosling punta ad avviare le riprese
in maggio; considerando che il regista sembra voler lavorare con
attori che ha già avuto modo di conoscere sul set, come Mendelshon
– in The Place Beyond the Pines –
potrebbe essere possibile una partecipazione al film anche di
Bryan Cranston o Emma
Stone. Gosling nel frattempo arriverà nelle sale in
gennaio con Gangster Squad.
Ecco nuove foto dal film
Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato in cui
possiamo vedere finalmente Saruman in Bianco, sempre interpretato
da Christopher Lee,
Mentre si è appena conclusa la
Premiere mondiale de Lo Hobbit: Un Viaggio
Inaspettato, ecco arrivare le foto direttamente dallo
“sbarco” in Nuova Zelanda dell’intero cast, con tanto di aereo
personalizzato che la linea Nazionale della Nuova Zelanda ha
realizzato per l’occasione.
Ecco le foto di Martin
Freeman, Aiden Turner, Richard Armitage, Sylvester McCoy, Peter
Jackson, Royd Tolkein, Elijah Wood e Andy
Serkis.
La nuova versione in live action di
Cenerentola potrebbe avere presto una nuova Madame Tremaine, ovvero
la matrigna cattiva della protagonista.
Sembra infatti cheCate
Blanchett sia in fase di trattative avanzate con la Disney
per interpretare il ruolo nel film diretto da Mark
Romanek. Se così fosse, Cate sarebbe la prima ad entrare a
far parte delcast di film che si baserà su un’idea di Aline
Brosh McKenna (Il Diavolo Veste
Prada) e sulla sceneggiatura di Chris
Weitz. A produrreil progetto ci sarà Simon
Kinberg, che ha da poco abbracciato la produzione del
settimo film di Star
Wars.
Per quanto rigurada la Blanchett,
la vedremo presto ne Lo Hobbit: Un Viaggio
Inaspetato in cui riprenderà il suo ruolo di
Galadriel.
Dopo quelle mostrate ieri, ecco altre foto dal set di
Hunger Games: La ragazza di fuoco,
direttamente dalla spiaggia hawaiiana dove si stanno svolgendo le
riprese
Dopo le prime foto di Colin Farrell
dal set di Winter’s Tale, ecco che arrivano oggi
le prime immagini di Russell Crowe dal set del
film, con tanto di cicatrice posticcia
Ecco le foto dal set di Hunger
Games la ragazza di fuoco in cui Jennifer
Lawrence, Sam Claflin e Josh
Hutcherston si stanno apparentemente divertendo un mondo a
girare delle scene che i lettori del romanzo collocano precisamente
in un momento saliente della storia del secondo capitolo.
Ecco di seguito alcune immagini e a
seguire la nostra gallery:
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
L’esordio alla regia nel
lungometraggio di fiction Francesca Muci, L’amore è
imperfetto, tratto da un romanzo della stessa regista, ha
per protagonista Anna Foglietta nel ruolo di una donna che scopre
qualcosa di sé stessa lasciandosi andare all’amore nelle sue varie
forme. A presentare il film, accanto alla regista, intervengono lo
sceneggiatore e produttore Gianni Romoli, gli attori Anna
Foglietta, Giulio Berruti, Lorena Cacciatore e Camilla Filippi,
presenti anche i produttori R&C Produzioni e Rai Cinema.
Arriva la prima Clip
ufficiale de Lo Hobbit: un viaggio inaspettato, in attesa della
premiere mondiale che avverrà mercoledì a Wallington. Nel filmato
vediamo Gandalf che consegna Pungolo a Bilbo:
Arrivano nuove foto dal set di
Hunger Games: la ragazza di fuoco, a pubblicarle sono CBM e Just
Jared. Nelle immagini vediamo i protagonisti Jennifer
Lawrence e Josh
Hutcherson mentre girano alcune scene in acqua.
La trama del film:
Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª
edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo”
Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e
abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei
distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss
percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca
ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il
Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The
Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti
della nazione di Panem.
Guarda il Nuovo
Trailer del film Looper con Joseph Gordon-Levitt e Bruce
Willis. Il film, che ha tra gli interpreti anche Emily Blunt e
Paul Dano, sarà nelle sale italiane a partire
Arriva al cinema distribuito da
Moviemax Troppo Amici – praticamente
fratelli la nuova commedia diretta da Olivier
Nakache e Eric Toledano e con
protagonisti nel cast Vincent Elbaz e Isabelle
Carré.
Quando Alain ha sposato Nathalie
non sapeva che avrebbe sposato anche tutta la sua famiglia. C’è
Jean-Pierre, il cognato accompagnato dalla moglie Catherine e la
perfetta nipote Gaëlle. C’è Roxane, la cognata, che in preda
all’accelerazione del suo orologio biologico assilla la vita di
Bruno una famiglia insomma fin troppo unita (la traduzione italiana
purtroppo toglie tutta l’ironia del titolo francese “Tellement
Proches”, un efficace gioco di parole tra i termini “parenti”
e “vicini”).
Si presenta così una carrellata di
personaggi fin troppo conosciuti: Alain, quarantenne mai cresciuto
nonostante il matrimonio e due figli, ancora attaccato alla sua
immagine del passato quando intratteneva e divertiva intere
comitive in qualità di animatore ai villaggi ClubMed, nei quali era
conosciuto con il soprannome “Pipo”. Rilassato e permissivo con lo
scalmanato figlio Lucien, è convinto di essere più utile ai due
bambini come amico che non come padre, ma si ricrederà presto e
dovrà fare i conti con il tempo, le responsabilità e il fatto di
non essere più in un villaggio di Marbella. Troviamo poi il
personaggio di Jean-Pierre, il classico uomo responsabile ed
assennato, con una vita, un lavoro, una casa e una famiglia
perfetti, che si scopre in realtà insofferente alle rigidità della
moglie, non così soddisfatto dal lavoro e con dei lati decisamente
oscuri. La trama che però lascia più dubbiosi è quella che tratta
la storia tra Roxane e Bruno: la progressione degli eventi pare
forzata e in alcuni casi poco verosimile.
Sebbene quindi i personaggi
risultino o troppo stereotipati o troppo macchiettisti non si può
negare alla storia un buon ritmo, degli spunti molto divertenti e
sicuramente degli attori capaci e azzeccati, anche fisicamente, per
ogni parte loro affidata. Un finale insolito riesce comunque a
risollevare le sorti di una sceneggiatura a fin troppo consueta
ribaltando la visione di molte delle scene osservate
precedentemente. La pellicola, pubblicizzata come il “nuovo” film
dai registi di Quasi Amici, è in realtà precedente
alla realizzazione del film campione di incassi dello scorso anno
in quanto realizzato e distribuito in Francia nel 2009.
Precisazione necessaria a
rivalutare l’evoluzione creativa dei due registi.