Disponibile online una seconda immagine ufficiale da Harry
Potter e i Doni della Morte: parte I, il primo dei due film in cui
è stato diviso il settimo e ultimo romanzo della saga fantasy, che
uscirà a novembre 2010.
La foto è tratta dalla scena in cui Harry esplora i piani
superiori della casa di Grimmauld Place 12 e trova la camera da
letto del giovane Sirius Black.
Era nato come rumour, ma a quanto
pare vedremo veramente Harry Potter senza veli in Harry Potter e i
Doni della Morte.
Ovviamente la notizia va presa con
cautela: non si tratterà di un nudo integrale, e tuttavia la cosa
creerà scandalo. In una intervista a Video Business dedicata alla
preview del settimo/ottavo film che sarà contenuta nel DVD di
Harry Potter e il Principe
Mezzosangue, il regista David Yates descrive la scena tratta
dal capitolo intitolato “La cerva d’argento”, dove il medaglione
Horcrux fa sì che Ron immagini le sue peggiori paure. Paure che si
giocano tutte sulle insicurezze e le emozioni del giovane
personaggio:
A un certo punto, Daniel
Radcliffe apparirà nudo. In una scena, “Un Horcrux, oggetto che
porta con sè un pezzo dello spirito di Voldemort, difende se stesso
producendo visioni da incubo, e una di queste mostra Hermione e
Harry abbracciati, che si baciano” spiega Yates. “E’ una cosa
intrigante e sensuale cui Rupert dovrà reagire, e Dan sarà nudo in
quella scena.”
Come detto, probabilmente il nudo
verrà solamente accennato, ma potrebbe anche essere un autogol nel
caso di spettatori più piccoli, anche se visti gli incassi di ogni
episodio la Warner ha ormai ben poco da preoccuparsi per questi
episodi finali…
Portkey segnala le primissime immagini concettuali di Harry
Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry Potter e i Doni della
Morte: parte II.
Si tratta di screenshot presi da una featurette contenuta nella
Ultimate Edition di Harry Potter e la Camera dei Segreti, uscito
proprio oggi in DVD e Blu-Ray.
Ecco le immagini:
qui potete vedere presumibilmente
villa Malfoy
qui invece, alle spalle dello
scenografo Stuart Craig, due concept sospetti…
potrebbe trattarsi della Coppa di
Tassorosso e del Diadema di Corvonero
Nel video viene intervistato lo scenografo Stuart Craig
nell’ufficio di produzione dei Doni della Morte: alcune interviste
presenti nelle Ultimate Edition del primo e del secondo film e nel
DVD del Principe Mezzosangue (usciti tutti oggi), infatti, sono
state registrate l’anno scorso. In molti, quindi, si aspettano
qualche chicca e easter-egg nei vari dvd.
L’attore inglese David Ryall è stato scritturato nel ruolo di
Elphias Doge in Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry
Potter e i Doni della Morte: parte II.
La voce girava da mesi, ma solo nelle ultime ore è giunta una
conferma.
Doge è autore del necrologio di Silente sulla Gazzetta del
Profeta, e lo vedremo anche nella scena del matrimonio di Bill e
Fleur, quando racconta aneddoti sulla vita di Silente parlando con
Harry e zia Muriel, parente dei Weasley. Questa scena è stata
girata un mese fa. E’ anche possibile, tuttavia, che il dialogo tra
Harry e Elphias Doge sia stato spostato in un’altra scena del
film.
Il produttore di Harry Potter e i Doni
della Morte parla delle riprese ancora in corso, dei dvd del sesto
e del settimo/ottavo film, dello stupore per il rating PG del
Principe Mezzosangue, e della grande battaglia finale della
saga.
Fra i dettagli più interessanti emersi
dalla lunga intervista di David Heyman a Collider, a proposito
soprattutto di Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry
Potter e i Doni della Morte: parte II:
– Nel dvd di Harry Potter e il Principe
Mezzosangue, fra i contenuti speciali, ci sarà il casting di
Lavanda Brown, che promette di essere molto divertente perché
vedremo David Yates che improvvisa una scena con Rupert e
Jessie.
Fra i dettagli più interessanti emersi
dalla lunga intervista di David Heyman a Collider, a proposito
soprattutto di Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry
Potter e i Doni della Morte: parte II:
– Nel dvd di Harry Potter e il
Principe Mezzosangue, fra i contenuti speciali, ci sarà il casting
di Lavanda Brown, che promette di essere molto divertente perché
vedremo David Yates che improvvisa una scena con Rupert e
Jessie.
– Finora sono state girate alcune
scene dei Doni della Morte 1 e alcune dei Doni della Morte 2. I due
film vengono girati in parallelo anche perché a settembre Emma
Watson dovrà andare negli Stati Uniti per iniziare l’università.
“Per i primi 50 o 60 giorni abbiamo girato solo il primo film, ma
ora li stiamo facendo entrambi” spiega Heyman. L’epilogo della
seconda parte “sarà una delle ultime scene che gireremo”.
– La sceneggiatura della seconda parte
non è ancora terminata, ma le sceneggiature dovrebbero totalizzare
circa 120 pagine ciascuna. Non c’è modo di prevedere quanto
dureranno i film, perché non è una decisione che si prende a
priori: “Il film trova da solo la sua lunghezza ideale, è un
processo organico”.
– Non si sa ancora se alla fine del
primo film vedremo un trailer del secondo. “Abbiamo discusso l’idea
di ricapitolare la Parte 1 all’inizio della Parte 2, al momento
siamo orientati a non farlo, ma non abbiamo ancora deciso.”
– Dopo l’uscita degli ultimi film “ci
saranno sicuramente cofanetti dvd in varie versioni, nei prossimi
anni. Stiamo preparando una ‘Ultimate Collector’s Edition’ con
materiali extra per ciascun film; ma non si è ancora ventilata
l’ipotesi di edizioni ‘estese’ con scene tagliate o montaggi
alternativi. Non ancora.”
– Il rating PG per il sesto film ha
stupito anche Yates: “E’ stato un ‘errore’, nel senso che non
l’abbiamo cercato e non l’avevamo previsto. Sono sorpreso, perché
il sesto film mi sembra altrettanto dark del quinto. Forse la
cupezza è alleggerita dai momenti comici.”
ATTENZIONE SPOILER!!!
PER CONTINUARE A LEGGERE EVIDENZIA LA PARTE
SOTTOSTANTE
La scena
su cui prevedono di passare più tempo è la battaglia finale. “David
Yates sta ancora riflettendo su come realizzarla. Abbiamo una
sceneggiatura, credo che la scena durerà mezz’ora. I ragazzi
arrivano a Hogwarts, ma la battaglia non inizia subito. La
battaglia è divisa in due parti: c’è una prima parte e poi c’è la
parte successiva alla morte di Harry, se capisci cosa intendo.
Quando rinasce, Harry è consapevole che Voldemort è vulnerabile,
che è un uomo già sconfitto. Al momento ci stiamo occupando di
questo punto, di come fare in modo che funzioni in termini
cinematografici.
Nicholas Hooper potrebbe non tornare per la colonna sonora di
Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry Potter e i Doni
della Morte: parte II. Il compositore che ha partecipato al quinto
e sesto HP potrebbe lasciare l’onore di concludere la serie al
collega che l’ha iniziata.
Secondo indiscrezioni, infatti,
Hooper avrebbe ha sempre pensato che John Williams (autore delle
musiche nei primi film) dovrebbe terminare il lavoro musicando
anche gli ultimi episodi della saga.
Tuttavia si tratta ancora di
rumour; anche se David Heyman, il produttore, ha confermato che un
ritorno di Williams a Harry Potter è attualmente in considerazione.
“Se riusciamo a far funzionare la cosa, ed è un grande ‘se’, in
relazione ai suoi impegni e ai nostri, allora sì”.
Nel frattempo Jim Broadbent ha
confermato alla BBC di essere attualmente impegnato sul set dei
Doni della Morte, dove riprenderà il ruolo di Horace Lumacorno.
Intanto, AintItCool ha parlato direttamente con Michael Gambon, che
ha detto di aver amato molto il “rovesciamento di ruoli” che si
crea nel sesto film tra Harry e Silente, per cui Harry assume un
ruolo quasi paterno nei confronti del vecchio preside. Afferma poi
di non aver ancora letto la sceneggiatura dei Doni della Morte,
perché le sue scene saranno girate il prossimo febbraio.
Tom Felton (Draco Malfoy) ha confermato che esiste un’unica
sceneggiatura per gli ultimi due film, e che le riprese non seguono
la cronologia della storia:
<<Adesso stiamo girando una
parte dell’ottavo film, poi torneremo al settimo. Ma non li
chiamiamo Sette e Otto: per noi è il settimo film e basta. Stiamo
per girare la scena a casa Malfoy, che secondo me sarebbe un buon
punto in cui far terminare il primo dei due film; ma questa
decisione non è ancora stata presa. Ho parlato di questa scena con
J.K. Rowling: mi ha detto che la sua intenzione
era lasciare aperta ogni possibile interpretazione. Molte domande
restano senza risposta, per esempio il motivo per cui Draco non
aiuta i Mangiamorte a trovare Harry. David [Yates] la interpreta
nel senso che Draco vuole aiutare Harry, vuole addirittura
diventare suo amico, ma non può. E non lo sa neppure fino in fondo.
Draco è ancora un bambino, non ha la maturità di Harry.Sarò io a
interpretare Draco nell’epilogo: Brad Pitt era impegnato, perciò…
Scusate, pessima battuta. Ma sarà un gran momento. Secondo me David
Yates è affascinato dalla relazione tra Harry e Draco, la trova
avvincente.>>
Da tempo l’attore inglese Bill Nighy
si lamentava di essere l’unico attore famoso inglese ad essere
estromesso dal cast di Harry Potter, detto fatto è stato
accontentato.
Sua sarà infatti la parte del nuovo
Ministro della Magia Rufus Scrimgeour nella prima e seconda parte
di harry Potter e i Doni della Morte, “E’ un po’ come recitare
Shakespeare, in un certo senso”, ha commentato.
Ecco altre foto dal set di Harry Potter e i Doni della morte,
ultimo capitolo della saga inglese che ha stregato il mondo.
Intanto qualche giorno fa è stata girata la scena tano attesa del
bacio tra Ron e Hermione…
A dire la loro entrambi gli attori,
Rupert d Emma, che hanno confessato un profondo imbarazzo dovuto
soprattutto al fatto che in questi anni i due, insieme a Daniel
Radcliffe, sono diventati fratelli, e baciarsi è sembrato ad
entrambi assoutamente stranissimo.
Il regista di Harry Potter e i Doni della Morte ha
commentato un tema molto dibattuto dai fan della saga: in che punto
verrà suddivisa la trama del libro per creare i due film separati?
Dalle dichiarazioni di David Yates, sembra che il
taglio sarà a Villa Malfoy, luogo del sequestro dei tre
protagonisti Harry, Ron ed Hermione.
Abbiamo tre o quattro diverse idee su come
suddividere il settimo film. Tradizionalmente, i film sono sempre
terminati con una morte o la perdita di qualcuno. Questa volta
pensiamo di terminare con toni più drammatici.
Il cast di HP7-8 si amplia. Anche Rade
Serbedzija, già visto in Mission Impossible II, farà parte del cast
per una parte breve ma importante che sarà girata a novembre
prossimo. L’attore ha dichiarato di sapere di far parte del film
già da qualche mese.
Nuove foto dal set di Harry Potter e i Doni della Morte, in cui
vediamo protagonista, oltre ai ‘nostri ragazzi’, anche Bellatrix
Lastrange…hops Helena Bonham Carter e lo splendido set di Villa
Conchiglia.
Ritornerà sul set dei Doni della Morte Dobby, il simpatico elfo
domestico visto già in Harry Potter e la Camera dei Segreti. A far
intendere la notizia è stata la presenza sul set di Villa
Conchiglia di Toby Jones, l’attore britannico che già ha dato voce
all’elfo nel secondo capitolo della saga. Le riprese sulla costa
del Pembrokeshire termineranno entro il 15 maggio.
Sarà Jamie Campbell Bower, l’ingelsissimo 20enne dagli occhi
azzurro ghiaccio e la faccia angelica, il volto del giovane
Grindenwald grande amico di Albus Silente in Harry
Potter e i Doni della Morte.
L’attore gia visto nel suo film
esordio Sweeny Todd dove interpreta il giovane marinaio Anthony
Hope, sarà inoltre il volto di Caius in New Moon il secondo
episodio della saga di Twilight e possiamo vederlo in questi giorni
al cinema in Rocknrolla di Guy Ritchie.
Ha un volto l’attore che interpreterà Bill Weasley nella prima
parte de I doni Della Morte. E’ Domhnall Gleeson, figlio del grande
attore irlandese Brendan anche lui vecchio membro del cast nel
ruolo di Alastor ‘Malocchio’ Moody.
Sono iniziati i lavori per
ricostruire Hobbeville, i grandi set naturali di cui la produzione
ci aveva deliziati già nel Signore degli anelli..in realtà il
villaggio abitato dagli Hobbit già costruito (e mai completamente
smantellato) per Il Signore degli Anelli. Le riprese invece sono
programmate per iniziare a marzo 2010…
Le uniche cose certe che sappiamo
sulla realizzazione dei due film su Lo Hobbit sono: le riprese
inizieranno a marzo-aprile 2010 (i set sono già in costruzione), lo
script del primo dei due film (che verranno comunque girati
insieme) è pronto, Ian McKellen e Andy Serkis saranno nel
cast. Nient’altro.Siamo a novembre 2009, e i fan scalpitano
per sapere qualcosa di più sul kolossal di Guillermo del Toro.
Fortunatamente il fansite TheOneRing.net rivela oggi una valanga di
aggiornamenti provenienti direttamente da una “fidatissima fonte
interna alla produzione”. C’è da fidarsi: il sito segue la saga
cinematografica tolkieniana da più di dieci anni, ed è sempre stato
la fonte più aggiornata e affidabile di informazioni.
Ecco quindi cosa rivela TORn:
LO SCRIPT
Lo script di entrambi i film è pervenuto nelle mani di Ian McKellen
e di molte altre persone. Peter Jackson, Philippa Boyens, Fran
Walsh e Guillermo del Toro stanno attualmente “dando una sistemata
agli ultimi dettagli dei due script, ma le persone importanti hanno
già letto una bozza. La produzione è attualmente nella fase di
storyboarding [l’intero film viene pre-visualizzato come una sorta
di mega-fumetto completo di indicazioni per le inquadrature].”
CASTING
Ufficialmente Bilbo non è stato ancora scelto, ma la fonte di
TheOneRing.net sostiene che l’attore che interpreterà Bilbo è stato
già scelto e ha già lo script in mano. La cosa ha anche una sua
logica: tale attore dovrà dedicarsi al film per tutto il 2010 e
parte del 2011, un impegno non da poco che va concordato con un
certo anticipo perché questi possa liberarsi da altri impegni. Lo
stesso dicasi per l’attore che interpreterà Thorin
Scudodiquercia.
I SET
I lavori sul set in esterni a Matamata, dove si trova Hobbiville,
proseguono, ma a quanto pare sono solo la punta dell’iceberg: “la
progettazione dei set e dei costumi è già pronta al 50%.” Ciò non
significa che sono già stati costruiti e realizzati, ma conferma
che la pre-produzione del film è in corso, e anzi è a buon punto.
Solitamente questa fase inizia dopo che un film viene approvato e
riceve un budget, ma in questo caso i lavori sono iniziati mesi
prima che i film ricevessero un budget (cosa che peraltro non è
stata ancora ufficializzata).
Inoltre, qualche tempo fa TheNoldorBlog ha sottolineato che gli
Stone Street Studios di Peter Jackson sono stati ampliati: a
ottobre è stato costruito un nuovo, enorme teatro di posa per le
riprese in studio. La notizia è stata confermata dalla fonte di
TheOneRing.net: “Le miniature (o megature, nome coniato proprio per
le gigantesche miniature usate nel Signore degli Anelli) sono già
in costruzione, e il nuovo gigantesco teatro di posa servirà a
ospitarle in maniera adeguata all’enorme scala di questo film.” Il
teatro di posa abbattuto era, all’epoca, il terzo più grande al
mondo, e venne utilizzato per girare King Kong: immaginate quanto
sarà immenso quello nuovo.
Inoltre, “i team di ricerca di ambientazioni sono già al lavoro: i
location scout neozelandesi sono nell’Isola del Sud a cercare
location ideali per le riprese, e sono già stati identificati
numerosi posti.
CREATURE
Il team che si occupa della progettazione di mostri e creature è al
lavoro da tempo, e attualmente “sono i corso i primi test per i
modelli animati di numerose creature. Inoltre, ci saranno dei
pupazzi animatronici, e sono in corso i test anche su questi.” Come
sappiamo, l’esperienza di Del Toro con gli animatronic si fonderà
con quella del Weta Workshop di Richard Taylor (ricordate
Barbalbero?) e con l’enorme esperienza di creature digitali della
Weta Digital: nello Hobbit vedremo creature molto più realistiche
che mescoleranno modelli reali e animazioni. “Questi test sono in
corso perché la progettazione delle creature è praticamente
completa al 100% alla Weta”.
Peter Jackson ha
parlato a inthenews.co.uk, rivelando a che punto lui, Fran
Walsh, Philippa Boyens e Guillermo del Toro sono con gli
script dei due film su Lo Hobbit.
Come sapete, Lo
Hobbit verrà girato a partire da marzo 2010, ma sarà
diviso in due film. La trama del libro si dipanerà nell’arco dei
due film, e sarà arricchita con elementi tratti dalle Appendici del
Signore degli Anelli e altro materiale tratto da alcuni scritti di
Tolkien: queste scene permetteranno una migliore integrazione con
Il Signore degli Anelli e spiegheranno diversi fatti solamente
“suggeriti” nel romanzo (come i viaggi di Gandalf). Per fare ciò, i
quattro sceneggiatori hanno prima steso una bozza della storia, e
poi l’hanno divisa in due script.
Nell’intervista, Jackson ha confermato quanto lasciato intendere
qualche settimana fa da Ian McKellen: lo script del primo dei due
film è stato scritto, e attualmente sono al lavoro sul secondo:
Lo Hobbit sarà diviso in due film, abbiamo concluso il primo
script e lo abbiamo mandato alla major cinematografica, che sembra
decisamente contenta del risultato. Siamo a metà strada nella
stesura del secondo script; Philippa, Fran, Guillermo e io stiamo
finendo il lavoro e ci stiamo divertendo molto.
E’ stata una esperienza interessante perché sono passati otto o
nove anni da quando scrivemmo le sceneggiature del Signore degli
Anelli [ndt, o c’è stato un misunderstanding o Jackson si confonde:
dieci anni fa iniziarono le riprese della trilogia, quindi gli
script risalgono ad ancora prima], e avevo paura che sarebbe stato
difficile tornare a scrivere queste cose, ma non appena abbiamo
iniziato ci siamo divertiti un mondo, ed è stato facile.
La mia parte preferita nella realizzazione di un film è la
stesura sceneggiatura. E’ la parte nella quale c’è meno pressione,
è la più creativa e divertente.
La “major” è la Warner Bros., di cui la New Line Cinema è
diventata una divisione produttiva. Il fatto che il secondo script
sia quasi finito dimostra che la pre-produzione è in tempo: le
riprese inizieranno a marzo/aprile, c’è tutto il tempo perché anche
questo script venga letto, approvato e riceva un budget.
Qualche giorno fa Peter
Jackson ha annunciato, durante una conferenza stampa di
Amabili
Resti, che le riprese del Lo
Hobbit hanno subito un ritardo rispetto a quanto
inizialmente programmato, e che inizieranno a metà del 2010. In
molti hanno iniziato a sospettare che con questo ritardo
difficilmente si riuscirà a rispettare la scadenza del natale 2011
per l’uscita del primo dei due film: confrontando i film con la
trilogia del Signore degli Anelli, tra le riprese e
l’uscita passarono infatti due anni. Tuttavia in questo caso i film
da girare sono solo due, e molti set sono già stati costruiti
(alcuni progetti, inoltre, verranno riutilizzati).
Ora TheOneRing.net riprende il
rumour diffuso da thewrap.com e WaxWord blog, che sostengono di
aver sentito dire da diverse fonti interne alla Warner Bros. che
attualmente si stia vagliando l’ipotesi di far slittare tutte le
date di uscita di un anno. Ciò significherebbe che il primo film
uscirebbe a natale 2012, e il secondo a natale 2013.
Effettivamente per la major questo
sarebbe meglio, avendo già la seconda parte di Harry Potter
7 in uscita a novembre 2011. Tuttavia decisioni di questo
tipo verranno prese solo ed esclusivamente quando verrà consegnato
anche il secondo script e verrà calcolato il budget, e i film
riceveranno il via libera definitivo. Peter
Jackson stesso ha rivelato oggi a Sci-Fi Wire alcune
novità a riguardo: Il produttore ci ha rivelato che lui e i suoi
partner consegneranno il secondo script finito alla fine dell’anno,
le riprese inizieranno nel 2010. Il primo dei due film uscirà
“entro la fine del 2011”, ha aggiunto.
“Stiamo ancora lavorando alla
sceneggiatura, che verrà diretta da Guillermo del Toro. Sta venendo
veramente bene, effettivamente abbiamo già consegnato il primo
script allo studio, e gli è piaciuto molto. Stiamo lavorando molto
al secondo script, e lo consegneremo a fine anno, ci terrà molto
occupati.” Il regista non ha voluto commentare sul budget
rumoreggiato di 250 milioni di dollari per i due film: “E’
troppo presto. Non abbiamo budget ancora, e nessun membro del cast
confermato. Inizieremo le riprese l’anno prossimo, e speriamo che
il primo film esca alla fine del 2011. Mentre Guillermo girerà Lo
Hobbit, non sono sicuro a quale film lavorerò io, perché voglio
essere certo di essere disponibile a svolgere tutti i compiti
necessari perché Lo Hobbit venga al meglio. Sarò lì per aiutare
Guillermo. Non intendo essere sul set ogni giorno a guardargli le
spalle, è un film suo e lo girerà lui. Il motivo per cui dirige i
film è che sono un suo grande fan e so che farà un grande lavoro.
So che è la persona adatta per questo progetto, adoro il suo
meraviglioso senso visivo e dell’immagine. Quindi non interferirò
sul suo approccio.”
Guillermo Del Toro
collabora con Peter Jackson e il suo team anche
nella scrittura del film. “Siamo tutti al lavoro sulla stessa
pagina, e tutto ha inizio con un buon script. Crediamo tantissimo
nelle sceneggiature strutturate, e la cosa importante del nostro
lavoro come team, io, Fran e Philippa, è che non abbiamo un accordo
di sceneggiatura con la major. Non abbiamo due bozze di
sceneggiatura e una serie di revisioni. Non lo mettiamo mai nei
nostri contratti: noi continuiamo a riscrivere le sceneggiature, e
le rifiniamo”.
A questo punto siamo tutti
decisamente curiosi di scoprire cosa succederà l’8 dicembre, data
segnalata dalla Warner a TheOneRing.net come giorno in cui
“qualcosa accadrà” sul sito ufficiale della trilogia del signore
degli anelli: forse un annuncio ufficiale sullo Hobbit, o forse un
annuncio sulle edizioni blu-ray disc della trilogia…
AICn pubblica un nuovo rumour sul
casting dello Hobbit, a poche settimane dal primo rumour legato a
Brian Cox nei panni di un nano (non ancora confermato, d’altronde
il casting è ufficialmente iniziato solo da ieri, quando ne ha
parlato apertamente TheOneRing.net).
“Un’altra nostra fonte molto affidabile”, spiega il sito, “dice
che i rumour su Brian Cox non le sono nuovi, e ci rivela che
attualmente si fa anche un gran parlare di Tom Waits. Si tratta
semplicemente di un nome che gira nell’ambiente della produzione –
tuttavia sembra che ne stiano parlando piuttosto seriamente”.
Waits, cantautore americano, è
stato acclamato recentemente per la sua interpretazione del villain
in Parnassus. Difficile immaginare che parte potrebbe avere nel
film, anche se sembrerebbe perfetto per interpretare il re degli
elfi Thranduil.
Nel frattempo, IGN riporta le parole di Peter Jackson durante
un’altra premiere di Amabili Resti. Il produttore non ha voluto
sbilanciarsi su una domanda riguardo al casting di Bilbo (in
particolare non ha negato né confermato che i rumoreggiati Martin
Freeman, James McAvoy e David Tennant siano stati contattati per la
parte), tuttavia ha detto che “alcuni di loro non sono in
considerazione”. Jackson ha concluso spiegando che i direttori di
casting attualmente stanno facendo audizioni con attori sconosciuti
per il ruolo di Bilbo.
Nuovo contrordine. Secondo Peter
Jackson, le sue recenti dichiarazioni su un possibile slittamento
di un paio di mesi delle riprese di The Hobbit sono state
amplificate a dismisura, e non c’è ragione di pensare che l’uscita
nelle sale primo dei due film tratti dall’omonimo lavoro di Tolkien
debba essere rinviata di un anno.
Jackson ha poi parlato del casting
ancora in atto per il personaggio del protagonista Bilbo Baggins,
dichiarando che della rosa di nomi che circola da tempo
(comprendente James McAvoy, Martin Freeman, David Tennant e
Daniel Radcliffe) solo alcuni sono stati realmente presi in
considerazione, senza specificare però quali. Il regista ha però
aggiunto anche che sono ancora in corso provini con attori non
noti, e che non necessariamente Bilbo sarà interpretato da un
“grande nome”.
Dopo il rumor che vuole Tom Waits
nei panni di un non meglio identificato membro del cast, ci
aspettiamo che questo rettifica di Jackson possa avere qualche
valore. In attesa di notizie definitive…
Ricordate il rumour su Brian Cox
nel cast dello Hobbit? Ebbene, una fonte di TheOneRing.net ha
parlato con l’attore chiedendo informazioni sulla notizia, e questi
ha risposto semplicemente: “Non ho la libertà di parlare con voi di
questa cosa”.
Non c’è alcuna smentita, quindi,
anzi: potrebbe essere una prova che Cox è stato realmente
contattato dalla produzione e che potrebbe aver ottenuto un ruolo –
magari proprio quello di Thorin Scudodiquercia come pensano in
molti.
Intanto il tour mondiale di Amabili Resti è praticamente finito,
e così Guillermo del Toro ha deciso di chiarire alcune delle
notizie sullo Hobbit trapelate (e spesso fraintese) durante le
interviste a Peter Jackson.
Ecco cosa ha scritto il regista sul forum di TheOneRing.net: “A
proposito della notizia che ‘solo tre attori del Signore degli
Anelli’ torneranno: penso che l’enfasi sulla parola ‘solo’ sia
stata uno sbaglio. Non posso pensare che Gollum venga interpretato
da un altro attore che non sia Andy Serkis, ma siccome il secondo
script è in fase di discussione non possiamo dare qualsiasi cosa
per scontata. Sia Peter Jackson che io diciamo le cose per “come
sono attualmente”, e ovviamente le cose cambiano.
Comunque capisco cosa sta passando Peter visto che finora il 30%
delle domande che mi hanno fatto durante i miei tour di Strain,
Orphanage e Hellboy II sono state sullo Hobbit. In vari momenti
siamo passati dall’essere vicini ad avere il cast, al dover ancora
consegnare gli script, le cose cambiano man mano che passa il
tempo. Quindi non scolpiamo sulla pietra quello che è stato detto.
Preferisco mantenere il dialogo con la stampa e i fan aperto, anche
se escono inesattezze, piuttosto che rimanere in silenzio o
rivolgermi solamente alla community di persone che capiscono
realmente il progetto.
“L’obiettivo per quanto riguarda la produzione è semplice: possiamo
parlare finché vogliamo di date e programmi, ma finché non
consegneremo gli script e otterremo un budget e una scaletta di
date per organizzarci, tutto rimarrà nella gialla luce dello
sviluppo. Questo processo non è ancora finito. Come vi ho detto
altre volte, stiamo cercando le location, progettando (le ultime
tre ore di riunione con la Weta le ho avute giusto stamattina), e
non ci fermeremo. MA il via libera e l’inizio della produzione vera
e propria ce li potrà dare solo la major. Pete come Produttore e io
come Regista facciamo tutto quello che possiamo nel frattempo.
“Abbiamo qualche problema con la Warner Bros.? Assolutamente no.
Tutto quello che posso dire è che il primo script gli è piaciuto
molto, e che ci hanno dato un fortissimo supporto durante lo
sviluppo del progetto.
Stiamo facendo i test delle animazioni di Smaug, stiamo montando i
previz, prendendo le decisioni finali dal punto di vista degli
oggetti e le armi dei nani, e iniziando parecchi test per quanto
riguarda le armi, il makeup prostetico e i costumi.
Ad ogni modo, penso che sarò molto meno esposto a livello pubblico
nei prossimi mesi per motivi evidenti: il primo è che lavoro
tantissimo ai film, e non ho tempo di scrivere sul forum, il
secondo è che se avrò del tempo per promuovere qualcosa lo farò per
Non Avere Paura del Buio e per The Fall (secondo romanzo di
Strain), ma non temete: cercherò di darvi più informazioni
possibili, come sempre.
Spiderman 3 è il
terzo capitolo della saga dell’Uomo Ragno che arrivò nel 2007 e
stranamente raccolse diversi risultati contrastanti, al contrario
dei suoi due predecessori. Da un punto di vista strettamente
commerciale fu uno sbanca-botteghini come pochi c’è ne erano stati
fino a quel momento.
Il mostruoso budget di 258 milioni
di dollari fu ampiamente ripagato e il film fu il più visto della
saga.
Comin book
Stan Lee
Steve Ditko Screen Story
Sam Raimi
Ivan Raimi Screenplay
Alvin Sargent
Sam Raimi
Ivan Raimi
Cast
Toby Maguire – Peter Parker/Spiderman
Kirsten Dust – Mary jane
James Franco – Harry Osborn
J.K. Simmons – Jonah Jameson Thomas Haden
Church – Flint Marko/sandman
Bryce Dallas Howard – Gwen Stacy
Topher Gracy – Eddie Brock/Venom
Musica
Danny Elfman
Distribuzione
Sony Pictures
Uscita USA
01 Maggio 2007
Uscita Italia
24 Aprile 2007
Durata
139 minuti
Budget
$258,000,000
Incasso totale
$885,430,303
Senza fatica Spiderman
3 raccolse la palma di pellicola di maggior successo
mai prodotta dalla Marvel, ma per quanto riguarda il
cinema supereroistico in generale si dovette accontentare della
medaglia d’argento, battuto un anno dopo da Il Cavaliere Oscuro.
Ugualmente Spiderman 3 è una pellicola
dal sicuro spessore, che indaga ancora di più nelle debolezze e nel
lato oscuro del protagonista, più che esaltarne le doti e le
imprese.
La Sony Pictures aveva
iniziato a lavorare sul terzo capitolo della saga mentre ancora
Spider-man
2era lontano di tre mesi dall’uscita, questo a
significare la grandissima fiducia che la casa americana nutriva
nel franchise. Inizialmente programmato per un’uscita il 2 maggio
2007, venne poi spostato a due giorni dopo. Il copione fu affidato
ancora ad Alvin Sargent, che già aveva collaborato nel secondo
capitolo, con un’opzione per il quarto. Il fratello di Raimi, Ivan,
collaborò anch’egli alla scrittura della storia, che come detto
avrebbe puntato molto sul lato oscuro di Peter Parker, costretto a
scoprire nel modo doloroso la differenza tra vigilante ed eroe.
Come antagonisti vennero scelti Harry Osborn, che avrebbe
continuato la storyline creata nei primi due film, the
Sandman, con cui Spider-Man dovrà affrontare nuovamente il suo
passato, e il temibile Venom. Quest’ultimo venne preferito
all’Avvoltoio, grazie alla grande base di fan che il simbiote
bianco-nero possiede. Infine Sargent decise di inserire nella
storia anche Gwen Stacy, destinata a diventare rivale romantica di
Mary Jane. La trama sembrava talmente complessa da richiedere la
divisione in due film, ma l’idea venne rigettata.
Spider-Man 3 – Cast
Intrigato
dall’opportunità di interpretare un Peter Parker meno timido e più
aggressivo, Tobey Maguire non si lasciò scappare
l’opportunità di indossare ancora il costume dell’Uomo Ragno. Anche
Kirsten Dunst tornò nel ruolo di Mary Jane
Watson, personaggio che in questa terza pellicola dovrà affrontare
diverse dure prove a livello emozionale (buona sfida, quindi, dal
punto di vista recitativo).
Grandissima importanza venne
garantita a Harry Osborn e al suo interprete James Franco, che qui avrebbe compiuto il suo
climax. Il ruolo di Sandman, alias Flint Marko, fu affidato a
Thomas Haden Church. Church si era fatto notare dai produttori per
il suo ruolo di Jackson Lapote nel film del 2004 Sideways, in
Viaggio con Jack, lavoro pluripremiato sia globalmente, sia per
quanto riguarda il suo personaggio, riconosciuto da numerosi
attestati come “Miglior Attore non Protagonista” (non agli Accademy
Awards, però).
Il ruolo di Venom, alter ego di
Eddie Brock Junior, fu affidato a Topher Grace.
Grande appassionato di fumetti, Grace aveva vinto il premio per la
“Miglior Performance Rivelazione Maschile” della National Boad of
Review per il suo ruolo nel film In Good Company, presentandosi
così come un vero fuoriclasse in erba. Infine, concludendo l’elenco
delle “new entry” abbiamo Bryce Dallas Howard, a cui venne
assegnato il personaggio di Gwen Stacy. Stacy è una delle fidanzate
storiche, e quindi storiche rivali, del Peter Parker cartaceo.
Figlia del capitano di polizia George Stacy (James Cromwell), sarà
la donna del protagonista mentre lui è ancora preda dell’influenza
del simbiote.
Spider-Man 4 Produzione
Alcune scene dedicate alla
lavorazione in CGI vennero girate già tra il 5 e il 18 novembre
2005, ma le riprese principali iniziarono solamente il 16 gennaio
dell’anno successivo e si prolungarono fino al luglio dello stesso
anno. Oltre a New York, molte scene vennero girate a Cleveland,
come per esempio la lotta tra Spiderman e Sandman sul blindato
portavalori. John Dykstra, responsabile degli effetti speciali di
Spiderman 2, non tornò a lavorare in questo nuovo capitolo. Il suo
posto venne preso da Scott Stokdyk, che gestì ben duecento
programmatori provenienti dai Sony Pictures Imageworks. Vennero
creati ben 900 effetti digitali nuovi, molti dei quali nemmeno
esistevano prima della produzione del film. Nonostante ciò Stokdyk
scelse di usare anche dei modellini in miniatura per alcuni
palazzi, in modo da non doversi affidare solamente a dei calcoli
fatti al computer, ma anche a sequenze più realistiche e concrete.
Uno dei “trucchi” più particolari fu usato nelle scene in cui
Spider-Man colpisce con un pugno Sandman,
passandogli da parte a parte a causa del suo corpo fatto di sabbia.
Il braccio di questo Uomo Ragno è completamente creato al computer,
perché il posto di Maguire fu preso da Baxter Humby, esperto di
arti marziali famoso per avere un braccio amputato sin dalla
nascita e, nonostante ciò, campione del mondo di Muai Thai. Altre
sequenze forse meno azzardate, ma sicuramente più complesse, furono
le notturne che coinvolsero Venom. La sua divisa nera con il buio
della notte costituì una vera sfida per lo staff di Stokdyk.
Christopher Young
sostituì Danny Elfman al comando dell’orchestra
per la colonna sonora. Elfman si rifiutò di lavorare ancora con
Sam Raimi, a causa di diversi dissapori capitati
proprio sul set di Spiderman
2. Nonostante ciò, però Elfman collaborò ugualmente a
partire da dicembre 2006 con Young, aiutandolo a mantenere una
linearità con le precedenti colonne sonore.
Spider-man 3 Ricezione
L’esordio di Spiderman
3 sul grande schermo avvenne a Tokyo il 16 aprile 2007,
per poi sbarcare successivamente nel Regno Unito il 23 aprile e
negli Stati Uniti tre giorni dopo. L’uscita mondiale avvenne il 1
maggio 2007, tre giorni prima dell’uscita ufficiale
americana. Per il 6 maggio la pellicola aveva raggiunto ben
107 nazioni in tutto il mondo. Il weekend di apertura superò i 100
milioni di dollari di guadagno, raggiungendo quote di acquisti
online dei biglietti ad una velocità ben superiore a quella di
Spiderman
2, costringendo i cinema in cui era in programmazione
a prevedere spettacoli persino alle 3 del mattino.
Come detto i critici, pur
apprezzando il film, sollevarono diversi dubbi sulla qualità
effettiva della pellicola, che per molti soffriva a causa delle
troppe stoyline inserite nel copione. Molti ritennero anche che
inserire ben tre antagonisti (Harry Osborn, Venom e Sandman) aveva
fatto perdere di mordente la minaccia da loro presentata, ritenendo
ben più efficace il Doc Ock di Alfred Molina.
Ad ogni modo il primo giorni di
Spiderman 3 nei cinema a stelle e strisce raccolse
quasi 60 milioni di dollari, battendo persino il terzo capitolo dei
Pirati dei Caraibi. Nel mondo il weekend di
apertura valse alla Marvel ben 382 milioni di dollari.
Alla fine il guadagno totale fu di oltre 890 milioni di dollari,
terzo film del 2007 per guadagni dopo Pirati dei Caraibi:
ai Confini del Mondo e Harry Potter e l’Ordine
della Fenice. Spiderman 3 è il
tredicesimo film per incasso di tutti i tempi.
Dopo il successo travolgente della
prima pellicola, non ci si poteva esimere dal buttarsi sul sequel,
Spider-Man 2. Non a caso la storia del secondo
capitolo delle avventure dell’Uomo Ragno inizia praticamente subito
dopo il termine delle riprese del primo film. Sam
Raimi non ebbe la minima esitazione ad accettare la regia,
quindi non restava che occuparsi del resto della crew e del
casting.
Comin book
Stan Lee
Steve Ditko Screen Story
Alfred Gough
Miles Millar
Michael Chabon Screenplay
Alvin Sargent
Cast
Tobey Maguire – Peter Parker/Spiderman
Kirsten Dust – Mary jane
William Dafoe – Norman Osborn/Green Goblin
James Franco – Harry Osborn
J.K. Simmons – Jonah Jameson Alfred Molina –
Dott Ock/Dott. Otto Octavius
Musica
Danny Elfman
Distribuzione
Sony Pictures
Uscita USA
30 Giugno 2004
Uscita Italia
16 Settembre 2004
Durata
127 minuti
Budget
$200,000,000
Incasso totale
$783,577,893
Dopo il successo travolgente della
prima pellicola, non ci si poteva esimere dal buttarsi sul sequel.
Non a caso la storia del secondo capitolo delle avventure dell’Uomo
Ragno inizia praticamente subito dopo il termine delle riprese del
primo film. Sam Raimi non ebbe la minima esitazione ad accettare la
regia, quindi non restava che occuparsi del resto della crew e del
casting.
Nell’aprile del 2002 la Sony
assunse Alfred Gough e Miles Millar, meglio
conosciuti per essere i creatori della fortunata serie televisiva
Smallville. Il loro compito era quello di scrivere un
copione che avesse come antagonisti principali il Dottor
Octopus, Lizard e la Gatta Nera. L’annuncio ufficiale fu dato l’8
maggio 2002, incoraggiato anche dagli incredibili incassi del primo
Spiderman, con una data di uscita prevista per il 7 maggio 2004. Il
titolo di lavorazione era “Lo Stupefacente Spiderman” e il budget
di partenza fu un impressionante 200 milioni di dollari (per
intenderci, lo stesso usato dal kolossal catastrofico 2012). A
giugno venne assunto anche David Koepp
(Jurassic Park, Mission Impossible, Men in
Black 2 e Indiana Jones e il Regno dei Teschi di
Cristallo) per aiutare Gough e Millar nella lavorazione. A
settembre il copione venne rivisto dallo scrittore Michael
Chabon, che incluse nella storia un giovane Octopus che si
innamora della bella Mary Jane, che però in un secondo momento,
impressionata dai suoi arti meccanici, lo allontana. A questa
storyline viene aggiunta una prosecuzione delle origini del ragno
che diede i poteri a Peter Parker. L’animale fu creato proprio da
Doc Ock, il quale ora necessita del fluido spinale dell’eroe per
salvarsi la vita. In cambio si offre di trovare una cura per levare
i poteri a Peter. Raimi, infatti, volle inserire in
Spider-Man 2 lo stesso tema già visto nel
Superman 2 di Christopher Reeve,
fonte d’ispirazione del regista, nel quale l’eroe decide di
rinunciare ai suoi poteri in cambio del ritorno alla vita
normale.
Il produttore Avi
Arad, però, rifiutò il triangolo amoroso e anche l’idea di
Harry Osborne che offre una taglia su Spiderman, che lui crede
colpevole della morte del padre (Green Goblin) dal primo film. Per
questo motivo Raimi decise di mantenere ciò che gli piaceva della
storia e di rielaborarla con Alvin Sargent, già collaboratore in
Spiderman. Ispirandosi, come detto, a Superman 2 e
alla saga La Fine dell’Uomo Ragno apparsa su Amazing Spiderman 50,
Raimi crea una storia in cui Octopus esce in qualche modo
rivalutato e, contemporaneamente, approfondisce il rapporto di
Peter con l’essere un eroe e con Mary Jane.
Super-Man
2: Cast
Per quanto riguarda il cast, la
Sony cercò a tutti i costi di mantenere gli interpreti originali
del primo film. Paradossalmente Tobie Maguire, che
aveva firmato un contratto per tre film, rischiò di essere
sostituito, a causa di un grave infortunio alla schiena subito
durante le riprese di Seabiscuit – Un Mito Senza Tempo. Al suo
posto fu contattato Jake Gyllenhaal (Brokeback Mountain e The
Day After Tomorrow), all’epoca fidanzato della
Kirsten Dunst (confermata nel ruolo di MJ), ma
fortunatamente Maguire recuperò in tempo e poté indossare
nuovamente la calzamaglia.
Nel ruolo del Dottor Otto Octavius,
alias Doc Ock, fu scelto Alfred Molina (I
Predatori dell’Arca Perduta, Chocolat e Il Codice Da
Vinci), attore di grande esperienza e, soprattutto, grande fan
dei fumetti Marvel. James Franco è tornato ad impersonare Harry
Osborn, mentre Daniel Gillies viene scelto per il
ruolo di John Jameson, figlio del vulcanico direttore del Daily
Bugle e rivale di Parker per il cuore di Mary Jane.
Super-Man 2, Riprese e
Produzione
Le riprese di Spiderman 2 sono
statue effettuate in più di un centinaio di location diverse,
compresa Chicago. Le sequenze principali, comunque iniziarono il 12
aprile 2003 a New York, per poi spostarsi circa un mese dopo a Los
Angeles. Le riprese del covo di Octopus, in particolare,
necessitarono di ben otto settimane prima di poter essere
effettuate, a causa della complessità di costruzione del molo
abbandonato in cui lo scienziato si rifugia. Nel tenativo di
rendere ancora di più il “punto di vista” dell’Uomo Ragno, venne
realizzata una speciale telecamera, chiamata Spydercam. Per
intenderci, fu usata nella sequenza finale del precedente film e in
questo seguito impiegata in modo massiccio.
James Acheson, designer dei
costumi, apportò alcune piccole modifiche alla divisa del Ragno. I
colori vennero intensificati e le linee rese più eleganti. I
tentacoli di Doc Ock, invece, vennero fabbricati dalla Edge FX ed
erano mossi ognuno da ben quattro addetti. Pare che Molina, tra
l’altro, si divertisse a riferirsi ai suoi tentacoli con dei nomi
propri, per la precisione Larry, Harry, Moe e Flo. Ovviamente le
scene in cui Octavius si muove tramite i suoi tentacoli si è dovuto
ricorrere alle animazioni in CGI.
Super-Man 2,
debutto e Ricezione
L’uscita ufficiale di
Spider-Man 2 avvenne il 30 giugno 2004,
guadagnando circa 40,4 milioni di dollari nel giorno del debutto.
Non un record, ma comunque un successo non indifferente. Arrivò a
180 milioni nella prima settimana e alla fine arrivò a 373,5
milioni di dollari, secondo solamente a Shrek 2.
Per quanto riguarda gli incassi mondiali, la pellicola arrivò a
783,7 milioni di dollari, battuto solamente dal solito
Shrek 2 e da Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban. Ciò
non gli ha impedito di essere l’undicesimo film di sempre per
incasso in America e il venticinquesimo a livello mondiale. Per
quanto riguarda i riconoscimenti, agli Oscar 2005 arrivò la
statuetta per gli Effetti Speciali e la nomina per il Montaggio
Sonoro. Niente male per quello che è considerato forse il capitolo
di meno successo della saga.
Spiderman è stato
un film che ha stabilito diversi record. Uno sicuramente di attesa:
ben 25 anni sono passati prima che il progetto di questa pellicola
sul personaggio di punta della Marvel vedesse la luce. Una
gestazione quasi straziante per i fan dell’arrampicamuri, ma ben
ripagata.
Comin book
Stan Lee
Steve Ditko
Screenplay
Devid Koepp
Cast
Toby Maguire – Peter Parker/Spiderman
Kirsten Dust – Mary jane
William Dafoe – Norman Osborn/Green Goblin
James Franco – Harry Osborn
J.K. Simmons – Jonah Jameson
Spiderman
è stato un film che ha stabilito diversi record. Uno sicuramente di
attesa: ben 25 anni sono passati prima che il progetto di questa
pellicola sul personaggio di punta della Marvel vedesse la luce. Una
gestazione quasi straziante per i fan dell’arrampicamuri, ma ben
ripagata. Possiamo affermare senza timore di smentita che gli unici
film supereroistici che possano veramente competere con questo
siano semplicemente i suoi sequels. Perché persino il tanto
celebrato “Cavaliere Oscuro” della DC probabilmente non avrebbe
avuto tanto successo senza aver avuto come apri pista la pellicola
dell’Uomo Ragno.
Cast
Come detto, la storia
di Spiderman inizia a metà degli anni ’70, ma il vero decollo lo si
ha nel luglio del 200, quando lo sconosciuto Tobey Maguire viene
scelto per indossare la calzamaglia blu e rossa dell’amichevole
guardiano di quartiere. Maguire aveva già recitato ne Le Regole
della Casa del Sidro e proprio la sua interpretazione nei panni di
Homer Wells gli è valsa l’attenzione di Sam Raimi. Quest’ultimo
venne scelto sempre nel 2000 come regista del film, battendo la
concorrenza di nomi del calibro di James Cameron e Tim Burton.
Anche Maguire, comunque, aveva dovuto “lottare” con grossi calibri
dello star system hollywoodiano, come Leonardo DiCaprio e l’allora
sconosciuto Heath Ledger. Nei due ruoli di punta, perciò, si poteva
dire di aver assoldato gente “con gli attributi”.
L’eterno amore di Peter Parker,
Mary Jane Watson, sarebbe invece stato interpretato da Kirsten
Dunst, già nota ai più per il cult-movie Intervista con il Vampiro.
Il ruolo di MJ, comunque, significherà per lei il lancio definitivo
nel grande cinema. Curioso apprendere, inoltre, che proprio la
presenza di Maguire come protagonista pare abbia convinto la Dunst,
che avrebbe ammesso che con lui la pellicola avrebbe avuto «un
gusto molto più indipendente.»
L’antagonista principale, scelto
dopo varie vicissitudini, sarebbe stato il Green Goblin Norman
Osborn, ruolo affidato a Willem Dafoe (Vivere e Morire a Los
Angeles, Platoon, Mississipi Burning e molti altri). Si conferma
così la tendenza del cinema supereroistico di scegliere accanto ad
un protagonista semisconosciuto un antagonista di rilievo mondiale.
Ultimo personaggio, non certo per importanza, scelto fu Harry
Osborn, figlio di Norman e amico fraterno di Peter. Interpretato da
James Franco (Freaks and Geeks e un piccolo, ma molto apprezzato,
ruolo nel film biografico James Dean) risulterà molto importante
anche per il proseguimento della saga.
Il copione fu il risultato delle
modifiche del lavoro di David Koepp (Jurassic Park, Mission
Impossible), inizialmente assunto da James Cameron (che per lungo
tempo fu l’unico regista interessato al progetto). Assunto Reimi,
il copione fu modificato da Scott Rosenberg (Con Air e Fuori in
Sessanta Secondi) e Alvin Sargent (premio Oscar per Giulia e Gente
Comune) fino alla sua incarnazione finale.
Produzione
Avendo stabilito un lancio mondiale per il 3 maggio 2002, le
riprese iniziarono l’8 gennaio 2001 a Culver City, piccolo centro
nella contea di Los Angeles famoso sin dagli albori del cinema come
sede di importanti studi cinematografici (della MGM prima e della
Sony Pictures poi). Gli studi 27 e 28 della Sony furono scelti come
sede delle riprese interne. Come in altre produzioni, anche durante
le riprese di Spiderman non mancarono gli incidenti, che purtroppo
costarono la vita all’operaio Tim Holcombe. Lo show, come nelle
migliori tradizioni, andò però avanti. La maggior parte delle
riprese furono fatte a Los Angeles e, ironicamente, solo per due
settimane la troupe si trasferì a New York (casa storica di
Spiderman) per girare scene che necessitavano di monumenti troppo
ben conosciuti per poterli riprodurre.
Per quanto riguarda i costumi, per
Spiderman fu scelto di mantenere la foggia classica con solo
qualche piccola modifica estetica. Maguire indossò una calzamaglia
strettissima composta da soli due pezzi (corpo e maschera). I
famosi “occhi da ragno” erano semplicemente composti da specchi
monodirezionali, mentre le ragnatele che decorano il completo
furono generati al computer. Più complesso fu il discorso per Green
Goblin. Un primo progetto di costume era stato concepito prima del
casting di Dafoe, che però rifiutò l’idea “troppo voluminosa”. Il
risultato finale fu creato seguendo anche la struttura corporea
dell’attore e si componeva di ben 580 pezzi diversi. Pare che molti
designer volessero accompagnare il Goblin con alcune ragazze in
costume che avrebbero agito come complici, ma Raimi non volle
nemmeno sentir parlare dell’idea.
Per gli effetti speciali fu assunto
John Dykstra (Oscar per Guerre Stellari), che convinse Raimi ad
affidarsi agli effetti visivi per la maggior parte delle acrobazie
del film, che sarebbero state impossibili persino per uno stuntman
esperto. Il budget iniziale di 70 milioni di dollari dovette essere
alzato a 100, mentre le dominanti cromatiche dei due protagonisti,
Maguire e Dafoe, costrinsero la troupe a girare alcune sequenze che
li vedevano insieme separatamente, in quanto uno necessitava di un
fondale verde (Maguire/Spiderman) mentre l’altro era obbligato a
usarne uno blu (Dafoe/Green Goblin). Bisogna sottolineare, però,
che Raimi non volle che il suo film sembrasse una specie di
blockbuster a cartoni animati, per cui nessuna sequenza è mai stata
generata al 100% al computer.
Rilascio e
riconoscimenti
Anche il rilascio della pellicola ebbe qualche problema. Ormai
tristemente noto il trailer (riportato qui sotto) nel quale
Spiderman blocca una banda di rapinatori con una ragnatela tesa tra
le Twin Towers di New York. Gli eventi dell’11 Settembre 2001
obbligarono la Sony a ripensare gran parte del materiale
promozionale già distribuito.
Nonostante alcune diatribe sull’età
autorizzata per il pubblico (molte associazioni diedero un limite
di età di 12 anni alla pellicola, cosa che Sony e Marvel non apprezzarono, vista la
grande popolarità dell’Uomo Ragno tra i giovanissimi). Ugualmente
il film arrivò ai cinema, dove stabilì il record di guadagni nel
giorno d’apertura (39.406.872 $). Solamente il terzo capitolo de I
Pirati dei Caraibi, ben quattro anni dopo, riuscirà a battere i
record d’incassi di Spiderman. Alla fine la pellicola guadagnò
821.708.551 $ in tutto il mondo a fronte di soli 140 milioni di
budget. Questo lo rese il ventesimo film della storia del cinema di
tutti i tempi per incassi. Non vinse nessun Oscar, ma ottenne le
nomination per i Migliori Effetti Speciali e per il Miglior
Sonoro.
Come ogni film di successo che si
rispetti, anche Iron Man avrà il suo sequel,
Iron Man 2 – tra l’altro inserito – secondo le
idee della Marvel, all’interno di un
progetto più grande. Andiamo, però, con ordine.
La storia di Iron Man
2 inizia il primo ottobre 2008 con un’intervista di USA
Today a Jon Favreau, regista del film. Da quello
che si evince dalle sue parole, la trama prenderà il via
esattamente sei mesi dopo il termine della pellicola originale.
Stan Lee
Justin Theroux
Don Hect
Jack Kirby
Larry Lieber
Cast
Robert Downey Jr. – Tony Stark/Iron Man
Don Chalde – Rhodey
Gwyneth Paltrow – Virginia “Pepper” Potts Scarlett johansson – Vedova
nera
Michey Rourke – Whiplash
Samuel L. Jackson – Nick Fury Sam Rockwell –
Justin Hummer
Musica
John Debney
Distribuzione
Paramount Pictures
Uscita USA
7 maggio 2010
Uscita Italia
–
Durata
–
Budget
–
Incasso totale
–
Stark sta fronteggiando le
conseguenze della sua confessione alla stampa di essere in realtà
Iron Man e a questo si aggiungerà un altro grande
problema: il Mandarino, nemesi storica del protagonista, che,
secondo le parole del regista, permetterà di includere nel plot
l’intero panteon di nemici del fumetto originale. Non lo si vedrà
ancora fisicamente sullo schermo, ma dovrebbe iniziare ad intuirsi
la sua presenza dietro le quinte. Per usare le parole di
Favreau, sarà come l’Imperatore di
Star
Wars, che non appare fino a Il Ritorno dello Jedi pur essendo presente in
tutta la trilogia classica.
Verrà affrontato il problema
dell’alcolismo di Stark, causato in parte da una crisi di età dello
stesso e da una nuova relazione sentimentale di Pepper. Per
chiarezza, però, Favreau ha specificato che il film non sarà la
versione per il grande schermo dell’arco narrativo “Il Demone nella
Bottiglia” di David Micheline, Bob Layton e John Romita
Junior, ma sarà più concentrato sul periodo “in mezzo” tra le
origini del’eroe e la sopracitata saga. Saranno grandemente
coinvolti sia lo SHIELD, sia il relativo capo Nick Fury. Tra l’altro questa pellicola rappresenterà
un ulteriore passo di avvicinamento verso il progetto (leggasi
film) dei Vendicatori, il più importante gruppo di supereroi della
Marvel.
Iron Man 2, il cast
Il cast ha mantenuto gli attori più
importanti: Robert Downey Jr sarà sempre Tony Stark, il
superpotente Iron Man. Gwyneth Paltrow si conferma nel ruolo di
Virginia “Pepper” Potts, amica del cuore di Tony che, in realtà, ne
è innamorato.
Nel ruolo di James “Rhodey” Rhodes,
futuro War Machine, troviamo il primo cambiamento. Terrence
Howard ha abbandonato il ruolo per non meglio chiariti
problemi contrattuali ed è stato sostituito da Don
Cheadle (Ocean’s Eleven e nomination all’Oscar
per Hotel Rwanda). Pare, comunque, che Favreau non
piangerà troppo per questo cambio, dato che il suo rapporto con
Howard si dice non fosse idilliaco. Un’entrata in scena con i
fuochi artificiali nel cast la merita Mickey
Rourke, che sarà il criminale Whiplash, mentre
Scarlett Johansson sarà la superspia Vedova Nera. Tornerà anche Samuel L.
Jackson nel ruolo di Nick Fury. Si vocifera di
alcune comparsate di Edward Norton nei panni di Burce Banner (Hulk)
e di Chris Hemsworth in quelli di Thor, ma la cosa
non ha ancora trovato conferma. Anzi, lo scorso 16 settembre Norton
ha dichiarato di non sapere assolutamente nulla di questa cosa,
confermando che per ora sono voci prive di fondamento.
Iron Man 2, la produzione
L’intento di Favreu è di girare una
trilogia completa sull’uomo di ferro della Marvel, che inizialmente avrebbe
avuto come nemico principale Obadiah Stane, ovvero Iron Monger.
Allo stesso tempo il Mandarino sarebbe dovuto essere, come già
detto, un personaggio più “eterico” e meno combattente. Alla fine
la storia venne scritta dallo stesso regista e da Downey, per poi
essere tradotta in copione da Justin Theroux
(Tropic Thunder), mentre lo storyboard è ad opera di Genndy
Tartakovsky (conosciuto come disegnatore dei cartoni animati Il
Laboratorio di Dexter, Le Superchicche e Samurai Jack). Le riprese si
sono svolte presso i Raleigh Studios di Manhattan Beach,
California, dal 6 aprile al 20 luglio di quest’anno.
Iron Man 2, primo trailer
Il primo trailer ufficiale è stato mostrato durante la Comic-Con
di San Diego durante lo scorso luglio.
Iron Man 2, uscita nelle sale
L’uscita nei cinema americani è prevista per il 7 maggio 2010.
Non è ancora stata comunicata alcuna data ufficiale per
l’Italia.
Una gestazione lunghissima, che,
però, ha finito per generare una pellicola degna del nome che
porta. Questo e molto altro è Iron Man, il film
che narra le avventure di supereroe di Tony Stark, CEO delle Stark
Industries. La sua storia è intrecciata saldamente con le recenti
vicende belliche mondiali.
Mark Fergus
Hawk Ostby
Arthur Marcum
Matthew Hollaway
John August
Comic book
Stan Lee
Larry Lieber
Don Heck
Jack Kirby
Cast
Robert Downey Jr. – Tony Stark/Iron Man
Terrence Howard – Rhodey
Jeff Bridges – Obadiah Stane
Gwyneth Paltrow – Virginia “Pepper” Potts
Leslie Bibb – Christine Everhart
Faran Tahir – Raza
Shaun Toub – Yinsen
Musica
Ramin Djawadi
Distribuzione
Paramount Pictures
Uscita USA
2 maggio 2008
Uscita Italia
1 maggio 2008
Durata
126 minuti
Budget
140.000.000 $ (99.000.000 €)
Incasso totale
585.133.287 $ (414.863.198,74 €)
Iron Man, genesi
Una gestazione lunghissima, che,
però, ha finito per generare una pellicola degna del nome che
porta. Questo e molto altro è Iron Man, il film che narra le
avventure di supereroe di Tony Stark, CEO delle Stark
Industries. La sua storia è intrecciata saldamente con le recenti
vicende belliche mondiali. La società del protagonista, infatti, è
specializzata nella produzione di armi, in particolare del
temibilissimo missile Jericho. Durante il suo viaggio per la
presentazione dell’arma in Afghanistan, però, Stark viene catturato
da un gruppo di ribelli, conosciuti con il nome di “Dieci Anelli”.
Rimasto gravemente ferito durante l’attacco, Stark sopravvive solo
grazie all’aiuto del dottor Yinsen, che lo aiuta a
sopravvivere alle ferite e a costruire il primo prototipo
dell’armatura di Iron Man, con la quale egli fugge. Dopo questa
esperienza, Stark decide di abbandonare il business delle armi e di
dedicarsi ad altri progetti, tra i quali migliorare e potenziare la
sua armatura.
Questo è l’incipit del film,
considerato un tale successo da meritarsi nel 2010 un sequel, oltre
ad un cameo di Stark nel film L’Incredibile Hulk. La sua creazione,
come detto, è stata incredibilmente lunga. Basti pensare che il
progetto risale al 1990. All’epoca i diritti erano in mano agli
Universal Studios, ma nel ’96 passarono alla
20th Century Fox. Il film, però, sembrava non
dovesse mai farsi, nonostante intorno ad esso girassero nomi
altisonanti quali Nicolas Cage, Tom Cruise e
persino Quentin Tarantino, al quale fu offerta
senza successo la direzione nel 1999.
A luglio 2000, sotto la gestione
della New Line Cinema (Il
Signore degli Anelli) già tre copioni erano passati
sotto l’analisi dei produttori, redatti rispettivamente da
Ted Elliott, Terry Rossio e Tim McCanlies.
Quest’ultimo fu il copione scelto per una produzione diretta da
Nick Cassavetes (Face/Off e La Moglie
dell’Astronauta) e programmata per un’uscita nel 2006. Lo sviluppo,
però, fallì nuovamente e nel novembre 2005 i Marvel Studios
riacquistarono i diritti del personaggio e decisero di produrre da
zero il film completamente a loro spese.
Iron Man, il cast
Come regista fu scelto Jon
Favreau (già visto come attore in Friends e I Soprano e
come regista di Elf e Zathura) con un copione scritto a più mani
anche da varie rinomate firme del fumetto. Come protagonista fu
scelto, dopo un’iniziale tentazione di scritturare uno sconosciuto,
Robert Downey Jr. Favreau dichiarò di aver
scelto l’attore newyorchese in quanto egli è il simbolo di un uomo
i cui momenti felici e bui sono sempre stati contemporaneamente
sotto il severo occhio del pubblico, proprio come il protagonista
Tony Starl. Al suo fianco venne scelto Terrence
Howard per il ruolo del Tenente Colonnello Rhodes.
Gwyneth Paltrow vestì i panni di Virginia
Potts, fiamma di Stark, mentre Jeff Bridges venne selezionato
come il “cattivo” Obadiah Stane, alias Iron Monger.
La parola d’ordine di Favreau era
“realismo”. Per questo gli effetti speciali, che valsero una
nomination agli Oscar 2009, vennero affidati alla
Industrial Light & Magic di George Lucas, i quali
si concentrarono in particolar modo sull’armatura di Iron
Man, un sapiente mix di veri frammenti e CGI, costruiti in
modo da rendere pressoché impossibile distinguere gli uni dagli
altri. Al realismo contribuì anche il copione, che all’epoca
dell’inizio delle riprese non aveva ancora completamente passato la
fase di supervisione. Per questo motivo le scene d’azione erano le
uniche veramente programmate, ma i dialoghi vennero a più riprese
improvvisati dagli attori stessi. Scelta forse poco professionale,
ma che ha donato alla pellicola una credibilità che con un copione
completo non sarebbe stato possibile raggiungere.
Infine, la musica fu curata da
Ramin Djawadi, compositore tedesco autore della
colonna sonora di Blade Trinity e
assistente di Hans Zimmer per Batman
Begins e
Pirati dei Caraibi. Le sue note si concentrarono su un
uso massiccio della chitarra elettrica, che unita ai pezzi di Tom
Morello, chitarrista dei Rage Against the Machine e degli
Audioslave, ha prodotto un’atmosfera notevole, decisamente diversa
dagli altri film di genere supereroistico.
Iron Man, produzione
Le riprese si svolsero dal 12 marzo
al 25 giugno 2007 e la premiere mondiale andò in scena il 14 aprile
2008 al Greater Union Theater di Sidney. Grazie alla qualità del
film e all’imponente campagna promozionale, Iron Man ottenne
risultati decisamente notevoli. Nel weekend di uscita guadagnò più
di 98 milioni di dollari, l’undicesimo incasso più alto di sempre e
il terzo del 2008, secondo solamente al quarto episodio di Indiana
Jones e al Cavaliere Oscuro. Fu inoltre il tredicesimo film col
maggiore incasso nel primo giorno di programmazione (35,2 milioni),
oltre alla seconda migliore premiere di sempre per un film
“non-sequel” e il quarto di sempre per il genere eroistico.
Iron Man, incassi
Tirando le somme, Iron
Man guadagnò più di 585 milioni di dollari, di cui 266
solo sul mercato extra-americano. A questi vanno aggiunti anche 160
milioni per il mercato dell’home video, senza contare l’edizione
Blu-ray. Infine, oltre alla nomination per i migliori effetti
speciali, il film partecipò agli Academy Awards anche per la
categoria Miglior Montaggio Sonoro. Nominato anche per nove Saturn
Awards (gli Oscar dedicati unicamente ai film di fantascienza, fantasy e horror),
vinse come Miglior Film di Fantascienza, Miglior Regista e Miglior
Attore Protagonista.
Heath Ledger. Potrà piacere o no, ma questo
film, il secondo della saga di
Christopher Nolan e una delle pellicole di maggior
successo del suo genere, è e sarà per sempre legato al nome del
compianto attore australiano. Quando Ledger trovò la morte, il 22
gennaio 2008, le riprese per The Dark Knight – Il cavaliere
Oscuro si erano già concluse, ma la sua scomparsa ha,
suo malgrado, contribuito a creare un’aura speciale intorno al già
ottimo film su Batman.
I risultati, poi, vanno ben oltre all’Oscar come Miglior Attore Non
Protagonista che Ledger ha vinto postumo per il suo Joker. Ma il
criminale clown portato sullo schermo dal nativo di Perth è
probabilmente uno dei migliori cattivi mai apparsi in un film di
supereroi.
Dimenticatevi il Joker anni ’80 di
Jack Nicholson. Il personaggio creato da Ledger è un uomo malato, disturbato, più che
pazzo e, allo stesso tempo, inquietante, pauroso e pericoloso.
Finalmente abbiamo visto un Joker in grado di spaventare e
terrorizzare lo spettatore, come forse pochi altri personaggi nella
storia del cinema hanno saputo fare. Non a caso la Warner
Bros aveva a suo tempo, prima della tragica scomparsa,
aveva puntato molto durante la campagna di promozione sul Joker,
intuendo che Ledger aveva tirato fuori una prestazione in grado di
rimanere nella storia del cinema di genere. Ledger e il suo Joker
finiscono per oscurare tutti gli altri personaggi, persino
Christian Bale e il suo nuovo Batman, che
comunque conferma ed evolve quanto di buono già visto in
Batman Begins.
The Dark Knight – Il cavaliere Oscuro: il
cast
Confermatissimo
Christian Bale nel ruolo di Batman, grazie
anche ai diversi premi vinti e al grande apprezzamento del
pubblico. Suo antagonista, come detto, è Heath
Ledger, uno dei migliori Joker che lo schermo, sia grande,
sia piccolo, ricordi. Pare che l’attore australiano si fosse
isolato in una camera d’albergo per un mese, sperimentando
espressioni e atteggiamenti che avrebbe dovuto assumere il suo
personaggio. Visto il risultato, fu un ottimo lavoro.
Aaron Eckhart (Ogni maledetta domenica,
Erin Brockovich e The Black Dahlia) fu scelto per
il ruolo di Harvey Dent, procuratore distrettuale che poi, in
seguito ad un terribile incidente, sarebbe divenuto il crudele Due
Facce, nemico storico dell’uomo pipistrello. Anche
l’interpretazione di Eckhart merita una nota, avendo egli creato un
personaggio che, nonostante la sua finale discesa agli inferi,
risulta credibile e porta il pubblico ad immedesimarsi in lui.
Compito arduo, dato che di solito questo tipo di personaggi o non
hanno credito sin dall’inizio o cadono in maniera troppo plateale.
Il personaggio costruito intorno a Dent, invece, è un uomo che
cerca fino all’ultimo di rimanere ancorato ai suoi valori, salvo
poi essere costretto a fare altrimenti. Eckhart stesso, tra l’altro, a suo tempo
dichiarò di essere «molto interessato nei bravi ragazzi che
diventano cattivi». Gary Oldman ritorna efficacemente ad
interpretare il “sergente” Gordon. Cambia, invece, l’attrice che
interpreta Rachel Dawes, assistente di Dent e amica d’infanzia di
Bruce Wayne. Katie Holmes, che interpretò il ruolo
in
Batman Begins, rinunciò per il film 3 Donne al Verde
(Mad Money), quindi entrò in gioco
Maggie Gyllenhaal (Donnie Darko, World Trade
Center), sorella del più celebre
Jake
Gyllenhaal. Per gli altri personaggi minori,
confermatissimi sono stati Michael Caine nel ruolo del maggiordomo Alfred
e Morgan Freeman in quello del “bat-tecnologo”
Lucius Fox.
La produzione del
film
La produzione de
The Dark Knight – Il cavaliere Oscuro iniziò
persino prima della fine dei lavori per
Batman Begins. Già allora, infatti, lo scrittore
David S. Goyer, autore del primo copione, aveva
abbozzato le storie per non uno, ma ben due sequel, nei quali la
storia che abbiamo visto nel film sarebbe stata spalmata su due
pellicole, invece che una. Nolan, che all’epoca non era ancora
certo di dirigere il sequel, affermò anche che, nel caso, avrebbe
avuto intenzione di rivisitare la figura del Joker in maniera
radicale.
Il semaforo verde da parte della WB
arrivò il 31 luglio 2006, annunciando il bizzarro titolo senza
“Batman”, cosa voluto per segnalare la differenza tra il nuovo
lavoro e le precedenti pellicole sul Cavaliere di Gotham. Un grande
lavoro venne effettuato per i costumi, soprattutto quelli di
Ledger, che dovevano riflettere sia la follia, sia la noncuranza
che il suo personaggio aveva come caratteristica caratteriale
principale. Le musiche furono nuovamente affidate ad Hans
Zimmer e James Newton Howard, i quali si adoperarono per
far ricevere a Nolan un iPod contenente 10 ore di prove. Quando
Ledger morì, Zimmer fu tentato di cambiare il tema
musicale del Joker. Idea poi rigettata, poiché il
compositore temeva di produrre un brano troppo sentimentale,
dimenticando così che Ledger, alla fine dei conti, interpreta il
malvagio della situazione.
Le riprese iniziarono ad aprile
2007 dopo diversi spostamenti dovuti a contrattempi tecnici. Ciò
che è più interessante è l’utilizzo in quattro scene chiave della
telecamera IMAX, la nuova tecnologia che permette di riprendere con
una risoluzione che può arrivare a 10000×7000. Christopher
Nolan avrebbe voluto girare l’intero film in IMAX, ma gli
elevati costi dell’operazione ha reso la cosa antieconomica. Per
ora, oltre al Cavaliere Oscuro, solo altri due film hanno potuto
contare in grandi dosi di telecamere IMAX, vale a dire
Watchmen e
Transformers 2.
Heath Ledger a parte, le riprese hanno
purtroppo preteso anche un’altra vita, quella del tecnico Conway
Wickliffe, ucciso durante le prove di uno stunt con la Batmobile.
Il film è dedicato anche a lui. L’11 novembre 2007 le riprese
poterono dirsi ufficialmente concluse.
Ricezione e riconoscimenti
di The Dark Knight – Il cavaliere Oscuro
La premiere mondiale de
The Dark Knight – Il cavaliere Oscuro avvenne a
New York City il 14 luglio 2008, con Howard e Zimmer impegnati a
suonare dal vivo alcuni brani della colonna sonora. Distribuito in
4.366 cinema, The Dark Knight – Il cavaliere
Oscuro sconfisse il precedente record di distribuzione
detenuto da Pirati dei Caraibi: ai Confini del Mondo. Alla fine la
pellicola incassò più di 500 milioni di dollari negli USA, ma,
soprattutto, divenne il quarto film di sempre a rompere la barriera
del miliardo di dollari di guadagno nel mondo. Niente male a fronte
di un budget di 185 milioni.
I premi ricevuti da The
Dark Knight – Il cavaliere Oscurosono persino troppi per
poter essere ricordati tutti, perciò conviene concentrarsi sul più
importante di tutti: l’Oscar. Vinsero Heath Ledger come Miglior
Attore Non Protagonista e Richard King per il Miglior Montaggio
Sonoro, ma le candidature furono anche per la Migliore Scenografia,
la Migliore Fotografia, il Miglior Montaggio, il Miglior Trucco, il
Miglior Sonoro e i Migliori Effetti Speciali.
Il Sequel
Immediatamente dopo l’uscita del
film, iniziarono le speculazioni su un eventuale sequel.
Christopher Nolan, però, affermò di essere rimasto
sconvolto dalla morte di Heath Ledger e che non era sicuro di
sentirsela di girare un altro film. Per ora il dubbio rimane, ma è
difficile che la WB si lasci scappare il franchise di Batman,
soprattutto ora che è stato così egregiamente rilanciato.
Dopo sedici anni dal
film di Tim Burton con Michael Keaton e dopo altri otto
dal disastroso Batman & Robin di Joel
Schumacher e George Clooney, nel 2005 il cavaliere oscuro è
tornato sul grande schermo con Batman Begins, in
una versione più potente e dark, per molti versi superiore alle sue
precedenti incarnazioni. Un film che ci allontana di molto dai
tempi di Adam West, quando Batman
vestiva di grigio e azzurro, gli avversari somigliavano più a delle
macchiette e gli enigmi da risolvere erano concepiti più per far
sorridere che per invogliare a scoprire colpevoli e misteri.
Christopher
Nolan (Memento,Insomnia) prende il mito del detective della notte e
lo trasforma in qualcosa che, effettivamente, può far pensare allo
spettatore “Ecco! Se Batman esistesse nella realtà, sarebbe
proprio così”. Per farlo ci riporta alle origini del
personaggio, ispirandosi ai fumetti Batman:Anno Uno,
The Man Who Falls e Il lungo Halloween, riproponendo dunque il
personaggio (per il quale si erano candidati
anche Cillian
Murphye Jake
Gyllenhaal) in una versione più
tormentata e tenebrosa, un vero vendicatore il cui scopo principale
è spaventare a morte gli avversari. Ed è proprio questo il grande
tema alla base del film: la paura.
La trama di Batman Begins
Protagonista del film è naturalmente
il multimiliardario Bruce Wayne (Christian
Bale), che torna a Gotham dopo anni passati in luoghi
sperduti del mondo dove ha cercato di gestire la paura e la rabbia
scaturite in seguito all’omicidio dei genitori. Con l’obiettivo di
ripulire la città dalla criminalità e dalla corruzione che la
governano, decide – con l’aiuto del maggiordomo Alfred
Pennyworth (Michael
Caine) – di assumere l’identità del vigilante
mascherato Batman. Ben presto, si troverà però a
doversi scontrare con personalità particolarmente malvagie, come lo
psichiatra Jonathan Crane (Cillian
Murphy), noto con il nome di
Spaventapasseri, il mafioso Carmine
Falcone (Tom Wilkinson) e il
misterioso Ra’s Al Ghul.
Dicevamo, la paura. Quella di Bruce
Wayne dinanzi ai pipistrelli, sempre la sua nel ricordare
continuamente la morte dei propri genitori, ma anche quella di
un’intera città. Una Gotham che vista dall’alto sembra tecnologica
e pulita come una metropoli utopica, ma che quando si plana tra le
sue strade e nei suoi bassifondi si rivela sporca e corrotta fino
al midollo. Ambienti volutamente tenuti in questo stallo per far sì
che chi li abita viva in un costante stato di paura, incapace
pertanto di ribellarsi e risollevare le proprie sorti. La paura è
dunque dilagante all’interno del film, proponendoci personaggi che
cercano di controllarla (Batman, Ra’s Al
Ghul) e altri che la sfruttano per i propri scopi
(Jonathan Crane).
Nolan, qui al suo primo grande
blockbuster, sceglie dunque un approccio particolarmente elaborato
per riproporre il celebre supereroe sul grande schermo. Va alla
radice della sua essenza, ci porta a scoprire le sue origini
emotive e le motivazioni che lo portano ad essere quello che è.
Così facendo, scrive insieme a David S. Goyer
un’opera che è non solo una perfetta origin story del
personaggio, ma anche una lucidissima riflessione su ciò che la
paura è in grado di fare. Batman Begins, nel suo
parlare di questa emozione come anche di terrorismo, si dimostra
essere un degno figlio di quel cinema post 11 settembre 2001 che
cerca di far luce su ciò che da quella fatidica data ha avuto
inizio.
La risposta sembra essere una più
consapevole certezza che la paura è un ottimo strumento di
controllo sulle masse, ed è così che tale tematica si sposa
perfettamente con la natura di Batman, probabilmente il supereroe
più adatto a questa nostra epoca. Tutto ciò Nolan ce lo propone
attraverso una vicenda particolarmente coinvolgente nel suo
intrigo, nei personaggi che ci racconta e nell’azione che ci offre.
Per lui si tratta di un vero e proprio banchetto di prova, dopo il
quale la sua carriera compirà un considerevole salto in avanti,
rendendolo l’esempio più lampante di autore capace di cimentarsi
con il blockbuster.
Non era infatti scontato che Nolan –
dopo tre film di grande impatto ma ben lontani dalle difficoltà che
un progetto come Batman Begins comporta –
riuscisse nell’impresa. Eppure, il regista ossessionato dal tempo e
dal suo funzionamento ha dimostrato di possedere una visione
chiarissima di quest’operazione e dei modi migliori per
realizzarla. Il risultato parla da sé, con sequenze di grande
impatto – rese tali dal montaggio mozzafiato di Lee
Smith – momenti di valida introspezione che arricchiscono
i personaggi (iconico il “Perché cadiamo, Bruce?”) e anche
alcuni elementi horror che fanno venir voglia di vedere Nolan
cimentarsi appieno con questo genere.
Batman Begins è una
montagna russa di emozioni, che fa attendere prima di poter vedere
in scena il cavaliere oscuro ma che proprio per l’adeguata
preparazione lo rende ancor più memorabile. Si ha così la rinasica
sul grande schermo di Batman, con questa versione cupa e violenta
dalla quale ci si lascia coinvolgere ben volentieri. La presenza di
un cast di assolute star è la ciliegina sulla torta di un film che
a distanza di anni sa
ancora distinguersi dai tanti cinecomic venuti dopo, anche per
merito del suo parlare in tali termini di quell’emozione che prima
o poi tutti impariamo a conoscere.
Batman il ritorno,
è il
sequel di Batman, il film ispirato al fumetto del
supereroe pipistrello, uscito nel 1992, è dal mio punto di vista il
migliore lavoro del visionario Tim Burton, tenuto conto delle pellicole
successive. Il mondo oscuro di Tim Burton è quello di una fiaba nera, visto
con una lente black romanticist in qui la portata morale è spesso
contestualizzata e non generica.
Gli eroi dei film di Tim Burton sono perlopiù antieroi, figure
deboli all’apparenza, esteriormente claudicanti, con delle pecche
ben visibili. Eppure sono quelli che hanno una maggiore caratura
morale, che si contrappone a quella abbacinante, sfarzosa,
esteriore dei contesti in qui gli essi si trovano. Tim
Burton nei suoi film prende come oggetto l’etica
protestante americana dell’indefettibile, e soprattutto la cultura
mediatica patinata dei sorrisi televisivi, dei sentimenti liberali
espressi nella prorompenza aggressiva ed arrogante, per ribaltarli
totalmente, in film immaginifici dove la morte fa parte della vita,
ed in questa filosofia c’è dolcezza ironia e divertimento.
Batman il ritorno: il capolavoro di
Tim Burton
In Batman il
ritorno c’è anche il potere, ambiguo e dispotico, e
ci sono le vite di Catwoman e Pinguino, lacerate da una realtà che
li ha rifiutati e trasformati. Si inizia con il dramma dei ricchi
coniugi Cobblepot, costretti a rigettare nelle fogne il loro
tributante figlio pinguino all’interno di una culla sigillata.
La telecamera segue il percorso
della culla nelle fogne fino a quando appare il titolo del film
accerchiato da un nugolo di pipistrelli, creando un effetto visivo
notevole, che insieme agli altri ed alle scene d’azione da lustro
alla bravura registica. Già dalle prime immagini siamo trasportati
nel mondo di Batman e di Burton, questo anche grazie alle musiche
di Danny Elfmann, autore di innumerevoli colonne
sonore di Batman il ritorno, in particolare a sostegno
dell’universo onirico e fiabesco di Tim Burton. Pinguino
diventa il re delle fogne con al seguito la gang di clown del
“Triangolo Rosso”, tenta di distruggere il Batman di
Michael Keaton, progetta il rapimento di tutti i
bambini primogeniti della città, per affogarli nelle fogne. Ma è
Max Shrex il vero cattivo, piuttosto reale, sembra essere
uscito dai “Simpson”.
E’ un avido magnate dell’industria
di Gotham City, ha avvelenato con residui tossici
dell’industria tessile “con depuratori” le fogne cittadine, ha
ucciso il suo vecchio socio di affari, lotta con ostinazione per la
costruzione di una mega centrale elettrica che in realtà sarà un
accumulatore di energia che sottrarrà l’elettricità della città,
muove i fili della politica a suo favore, sostiene Pinguino
(Danny
De Vito) per la sua elezione a sindaco della città in
una campagna elettorale volta a distruggere l’immagine di Batman,
poi lascia Pinguino, quando la sua popolarità è crollata, ed uccide
Selina Kile (Michelle
Pfeiffer), umiliata segretaria, quando scopre
i suoi loschi piani da realizzare attraverso la centrale elettrica.
Selina rediviva si trasformerà nella furente Catwoman.
La parabola del
Pinguino di
Danny De Vito è ben costruita nella sua tragicità,
egli è sofferente per essere stato rifiutato alla nascita, aggirato
dal mondo degli umani e di nuovo ributtato nelle fogne dove alla
fine del film morirà. Batman sembra essere un savio accompagnatore
che ci guida nel mondo tratteggiato da Tim Burton,
in una Gotham City in qui i caratteri delle parole, le statue ed i
palazzi, dall’esterno e negli interni, sembrano usciti dal terzo
reicht, tra balconi gotici e tetti delle case che sembrano
provenire da “Il Gabinetto del dottor Calligaris”.
Dopo Batman il
ritorno, Tim Burton non girerà più film
sull’uomo pipistrello. Il perché sembra averlo spiegato proprio lui
in un’intervista a cura di Valentina Neri: “Lei ha diretto
anche “Batman il ritorno, mentre si è limitato a produrre il terzo
episodio “Batman Forever”. Come mai? La Warner mi ha impedito
di girarlo. Pare che a McDonald’s e Burger King, che compravano le
licenze commerciali, non fosse piaciuto il personaggio di
Penguin. Facemmo una riunione e mi dissero:
“Ma che cos’è quel liquame nero? Cosa fa uscire dalla bocca di
Danny de Vito? Ed io ho risposto: “E voi nelle nostre
di bocche che roba strana mettete?”
PolyGram Filmed Entertainment
Warner Bros. Pictures
Scritto da
Story
Sam Hamm Screenplay
Sam Hamm
Warren Skaaren Batman creato da
Bob Kane
Cast
Michael Keaton – Bruce Wayne
Jack Nicholson – Joker
Kim Basinger – Vicki Vale
Jack Palance – Carl Grissom
Musica
Denny Elfman
Distribuzione
Warner Bros
Uscita USA
19 Giugno 1989
Uscita Italia
18 Ottobre1989
Durata
126 minuti
Budget
35.000.000 $
Incasso totale
411,348,000 $
Batman la trama e il
cast
Nel film in occasione del
duecentesimo anniversario della fondazione di Gotham City, il
sindaco chiede al procuratore Harvey Dent (Billy Dee Williams) e al
commissario James Gordon (Pat Hingle) di ripulire la città dalla
criminalità e dalla profonda corruzione, amministrata dal
malavaitoso Carl Grissom (Jack Palance). Quando le forze
dell’ordine realizzano di essere in netto svantaggio, dal momento
che molti agenti sono stati segretamente corrotti da Grissom, un
misterioso giustiziere mascherato corre in loro soccorso. L’uomo
pipistrello, soprannominato Batman (Michael Keaton), infatti,
consegna i criminali alla giustizia e tenta di fermare gli illeciti
del boss mafioso. Una sera Grissom attira il suo braccio destro,
Jack Napier (Jack Nicholson), nell’industria chimica AXIS con la
scusa di rubare alcuni documenti per suo conto. In realtà l’uomo
vuole punirlo per la sua infedeltà e incarica un poliziotto
corrotto di sparargli a vista. L’esecuzione di Napier, tuttavia, è
impedita dall’arrivo di Batman, che ingaggia una colluttazione con
i criminali presenti. Napier cade accidentalmente in una vasca di
rifiuti chimici e tutti ritengono sia morto. L’uomo, in realtà, è
riuscito a sopravvivere agli agenti chimici ma il suo aspetto è
stato irrimediabilmente deturpato. Folle di rabbia, Napier cambia
il suo nome in Joker e medita di vendicarsi di tutti gli abitanti
di Gotham City, uccidendoli con il potente gas ‘Smilex’.
Protagonisti del film sono
Michael Keaton nel doppio ruolo di Batman / Bruce
Wayne,
Jack Nicholson nei panni di Joker / Jack Napier,
Kim Basinger nei panni di Vicki Vale. Nel cast
anche Robert Wuhl come Alexander Knox, Pat Hingle
nei panni del Commissario Gordon, Billy Dee Williams è Harvey Dent.
Michael Gough è Alfred. Jack
Palance nel ruolo di Grissom. Jerry Hall
nei panni di Alicia, Tracey Walter nei panni di
Bob the Goon, Lee Wallace è Mayor, William
Hootkins nei panni di Eckhardt.
L’analisi
Ci sono parti che mi piacciono, ma
al tempo fu abbastanza noioso come tema. Spesso si hanno sequel,
sono simili allo stesso primo film eccetto che per l’aumento di
guadagni. Non mi sentivo di farlo; volli poi trattare il nuovo
Batman come un altro, nuovo, film.
Oggi fra i due preferisco
Batman Il ritorno, questo quello che ha affermato
Tim Burton a proposito di
Batman, girato nel 1989, e riferendosi poi al
sequel del 1992. In effetti, è difficile dargli torto, “Batman” è
un film interessante per i personaggi e le ambientazioni, ma con
una trama scontata. La dimensione creata è quella gotico –
romantica, un po’ troppo ripiegata su se stessa, in cui i passaggi
delle scene appaiono non molto incalzanti.
Per BatmanJohn Peters e Peter Guber avevano
inizialmente pensato a Prince per il tema musicale del
Joker e Micheal Jackson per i
temi romantici. Elfman avrebbe poi dovuto
combinare gli stili dei due cantanti in una colonna sonora
compatibile. Tim Burton protestò l’idea, dicendo “i
miei film non sono tipo alla Top Gun”. E così
Batman fu uno dei primi film ad aver lanciato due
diverse colonne sonore. Una contiene le canzoni scritte da Prince
mentre l’altra è una vetrina delle composizioni di
Elfman.
Per quanto riguarda la colonna
sonora di
Batman il ritornoElfman afferma che
non sarebbe stato interessato se avesse dovuto “fondamentalmente
eseguire le stesse note del film originale”, e fu entusiasta
dell’idea di Burton di realizzare un film
completamente diverso. Elfman così comparò la
composizione della colonna sonora con una combinazione di “una
solita musica da film d’azione, mixata con un frastuono
operistico”, citando così la sua esperienza come la più difficile
nella carriera musicale. Elfman la trovò anche divertente ed
esilarante.
Batman trova un
punto di forza intorno al personaggio di Joker.
Sia perché magistralmente interpretato da Jack
Nickolson che gli da humor e perfida giocosità, sia perché
è un cattivo che vuole conquistare Gotham City con
un sorriso mefistofelico, diffondendo un gas esilarante per far
morire dal ridere la città, intrattenendola ed imbambolandola,
inserendosi nei telegiornali e nella pubblicità, e questo rimanda
alle forme di come si impone oggi il potere. Micheal
Keaton interpreta bene la spiritosaggine e l’introspezione
di Batman, sia nel primo che nel secondo film.