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The Order con Jude Law in concorso a Venezia 81

The Order con Jude Law in concorso a Venezia 81

Sarà presentato questa sera in concorso all’ll’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica The Order di Justin Kurzel con protagonista Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett e Marc Maron.

Justin Kurzel parlando del film ha commentato: “Di fronte al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sono stati appesi dei cappi a imitazione dell’immaginaria insurrezione descritta in The Turner Diaries, un romanzo degli anni Settanta: il primo piano generale di terrorismo interno in America. The Order è una caccia all’uomo nelle profondità di quell’odio, un presagio di un’America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere“.

La trama di The Order

Nel 1983 una serie sempre più violenta di rapine in banca, operazioni di contraffazione e rapine a mezzi blindati sta instillando il terrore nel nordovest degli Stati Uniti. Tra la confusione delle forze dell’ordine che si affannano per trovare risposte, un solitario agente dell’FBI di stanza nella pittoresca e sonnolenta cittadina di Coeur d’Alene, in Idaho, giunge alla conclusione che non si tratta di criminali comuni assetati di denaro, ma di un gruppo di pericolosi terroristi interni al seguito di un leader radicale e carismatico, che stanno tramando una devastante guerra contro il governo degli Stati Uniti.

The Opera: in corso le riprese del film con Vincent Cassel

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The Opera: in corso le riprese del film con Vincent Cassel

Sono in corso a Torino le riprese del film The Opera!, opera-musical diretta, scritta e sceneggiata da Davide LivermorePaolo Gep Cucco, con un cast internazionale composto, tra gli altri, da Valentino Buzza, Mariam Battistelli, Vincent Cassel, Erwin Schrott, con la partecipazione di Caterina Murino, Fanny Ardant, Rossy De Palma. The Opera! è prodotto da Showlab con Rai Cinema, con i costumi di scena realizzati da Dolce&Gabbana. Il film è realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Le riprese si svolgeranno interamente a Torino e termineranno il 1° agosto. The Opera! narra la storia di tutte le storie: due amanti il giorno delle nozze, un fato crudele, il viaggio oltre la vita. È la storia di Orfeo e Euridice, raccontata in un’opera-musical nella quale il mito è trasposto nella contemporaneità di un linguaggio narrativo dove la parola, la musica, l’opera, il sound design, la moda e le arti visive si fondono. È un film visionario, che rompe schemi e idee preconcette sull’opera, sul musical, sul cinema, in un linguaggio nuovo ed emozionale.

The Opera! usa le più belle arie di Verdi, Puccini, Rossini, Mozart, Vivaldi, Boito, Gluck, inserendole nel flusso narrativo, dove parola parlata e cantata si fondono in un’esplosione comunicativa in cui i differenti stili e generi si ibridano con la bellezza del mito, creando un nuovo linguaggio emotivo.

Il film si avvale delle tecnologie più innovative: riprese all’interno di un virtual set, utilizzo della SGI e dei VFX per poter raccontare l’incredibile viaggio di Orfeo negli inferi. La produzione esecutiva è curata da Luigi De Giglio per la Digilife Movie.

Le riprese del film si svolgono all’interno dei “Prodea Led Studios” di Torino: il primo virtual set cinematografico completo presente in Italia. Uno dei più innovativi al mondo, grazie alla tecnologia LED passo 1.8 mm. A livello internazionale, figura tra i più grandi possedendo un diametro di 16 mt. per un’altezza di 8 mt. Attualmente, in assoluto, in rapporto altezza/diametro, è il più alto al mondo.

The Opera! Prodotto da Showlab con Rai Cinema; realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

The Only Living Boy in New York: il trailer del nuovo film di Marc Webb

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Dopo le turbolente vicende di The Amazing Spider-Man, Marc Webb torna alla regia con il suo primo amore, la commedia (con inflessioni drammatiche) The Only Living Boy in New York. Ecco di seguito il primo trailer:

 

The Only Living Boy in New York è basato su una sceneggiatura di Allan Loeb (Il Dilemma), e racconta la storia di un ragazzo che scopre il padre alle prese con una nuova relazione sentimentale con una donna. Mentre cerca di separarli, il ragazzo si troverà a dover gestire a sua volta una relazione con la stessa donna.

Nel cast figurano Kate Beckinsale,  Callum Turner (Green Room), Kiersey Clemons (Transparent) e Jeff Bridges.

The One and Only Ivan: sarà prodotto dalla Disney

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La Walt Disney Pictures continua la sua caccia in cerca di nuove idee da proporre sul grande schermo. L’ultima idea, in ordine di arrivo, riguarda la possibilità di realizzare una trasposizione cinematografica del romanzo per bambini The One and Only Ivan.

Il libro, scritto da Katherine Applegate ed illustrato da Patricia Castelao, racconta di Ivan, un gorilla la cui vita è portata avanti, giorno dopo giorno, all’uscita 8 del Big Top Mall, luogo dove i visitatori possono ammirarlo in cattività. La vita di Ivan prosegue felice, attratto dalla TV e dall’arte, senza alcun rimpianto circa un’esistenza libera. Le cose, tuttavia, saranno destinate a cambiare con l’arrivo di Ruby, un cucciolo di elefante sottratto alla propria famiglia che aiuterà Ivan a cambiare il proprio modo di concepire la propria “casa”.

La produzione della pellicola, qualora l’idea dovesse concretizzarsi, sarà affidata ad Allison Shearmur.

Fonte: Coming Soon

The Old Oak: recensione dell’ultimo film di Ken Loach – Cannes 76

Vero decano del Festival di Cannes, Ken Loach sceglie ancora una volta la Croisette per presentare il suo ultimo – forse in tutti i sensi – The Old Oak, una storia di solidarietà e diritti che continua una tradizione cara al regista, da sempre attento a certi temi e a mettere al centro del suo sguardo le comunità più disagiate e discriminate. E se pure, a 86 anni, non avrà vinto la sua terza Palma d’Oro o il suo quarto Premio della Giuria, quello che potrebbe segnare il ritiro dalle scene di un grande del cinema moderno si conferma un film (prossimamente in Italia, distribuito da Lucky Red) in grado di toccare le corde del cuore di tutti e commuovere i più sensibili.

The Old Oak, un porto sicuro

Girato nell’ex pub The Victoria del villaggio di Murton (scelto per le riprese, svoltesi anche a Horden ed Easington, nella contea di Durham), tutto si svolge in una piccola cittadina nel nord dell’Inghilterra, dove la vita scorre placida e ci si ritrova intorno ai tavoli e le birre del pub locale, il The Old Oak. Male in arnese, ma irriducibile come il suo proprietario, TJ Ballantyne, sembra diverso da molti dei suoi avventori, come dimostra all’arrivo di un gruppo di profughi siriani in fuga dal proprio Paese e mal visti dal resto della comunità.

Che si divide, tra chi sente la propria tradizione messa in pericolo e quanti scelgono di stare vicini a Yara e la sua famiglia. Un legame particolare si crea proprio tra la giovane donna, curiosa e appassionata di fotografia, e il bonario e solitario TJ, che finiscono per allearsi per il bene di tutti e per realizzare una sorta di mensa per i più bisognosi, a prescindere dalla provenienza. Un progetto che rischia di trasformare l’unico – e ultimo – luogo di incontro rimasto a disposizione dei clienti, poco propensi a restare a guardare…

La realtà, fuori e dentro il (grande) cinema

Come in altre occasioni, la forza del film parte dalle radici, che il regista affonda nella realtà che ci circonda, e che spesso trascuriamo per abitudine alla distrazione o pigrizia, soprattutto sociale (e social), talmente superficiali da esser pronti a indignarci per il tema del momento, o più virale, e passare ad altro. Una realtà che Loach e Paul Laverty – suo amico e sceneggiatore – invece affrontano da sempre senza paura di schierarsi, instancabili nell’approfondire storie ed encomiabili nel raccogliere testimonianze direttamente da chi le vive.

Al punto da chiamare a interpretarle gli stessi ‘uomini della strada’, come il Dave Turner di Blaydon, ex vigile del fuoco che dà corpo al TJ protagonista. E che tra i tanti si rivela il più in grado di assicurare al film un centro solido intorno al quale crescere. Con una forma probabilmente meno riuscita di altre volte, purtroppo, ma ugualmente di impatto. Grazie alla potenza emotiva della conclusione e di alcuni momenti, nei quali vediamo sottolineata l’umanità della popolazione – che come gli esuli è stata vittima per anni di sfruttamento, abbandono e diseguaglianza – e la disperazione, anche dei più intolleranti, incapaci di direzionare la propria rabbia sociale, come le cronache di raccontano quotidianamente.

Si mangia insieme, si resta insieme

Quella umanità che la guerra non ha sconfitto diventa linguaggio comune tra quanti sappiano trovare il coraggio di vedere l’altro, di riconoscere il “loro” in “noi”. Fondamento imprescindibile per la costruzione del conflitto e della sua risoluzione da parte di Loach, pur in un ambito talmente limitato, che fatica a farsi universale nonostante l’insistenza – a tratti didascalica – sui concetti di “forza, solidarietà e resistenza”. E sulle seconde possibilità. La scelta del cibo come mezzo è forse la più fortunata, sia su ampia scala, quando diventa il fulcro narrativo della seconda parte dello sviluppo, sia su quella minima, con la traduzione del costume ancora vivo anche da noi, del cosiddetto “conforto” (che difficilmente non toccherà chiunque lo abbia provato).

Come detto, è il messaggio ad arrivare, meno il film, a tratti indebolito da interpretazioni iperrealiste o eccessivamente naturali (purtroppo anche quella della Yara di Ebla Mari) e che convince più nella rappresentazione dei fatti che nella descrizione delle drammaticità. L’onestà intellettuale del realizzatore impedisce di dubitare delle sue intenzioni anche quando sullo schermo vengono raccontati dolori diversi, sorprese salvifiche e sentimenti sinceri, ché a conquistare il pubblico bastano le fotografie – e quanto rappresentano – sulle pareti della sala dove lo spirito della comunità davvero si fa vivo e presente. E nella quale, tra piatti cucinati insieme e faide riconciliate, tutti potranno trovare un posto a tavola, e nella storia.

The Old Oak, trailer del film di Ken Loach

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The Old Oak, trailer del film di Ken Loach

The Old Oak di Ken Loach, regista tra i più amati di sempre, presentato in concorso al Festival di Cannes, arriva nelle sale dal 16 novembre.

Un giorno dovremo essere così organizzati e determinati da fare in modo che la solidarietà possa porre fine alla sofferenza e alla necessità di ricorrere alle lotte. Abbiamo già aspettato troppo a lungo. – Ken Loach

The Old Oak, la trama

The Old Oak è un posto speciale. Non è solo l’ultimo pub rimasto, è anche l’unico luogo pubblico in cui la gente può incontrarsi in quella che un tempo era una fiorente località mineraria e che oggi attraversa momenti molto duri, dopo 30 anni di ininterrotto declino. Il proprietario del pub, TJ Ballantyne (Dave Turner) riesce a mantenerlo a stento, e la situazione si fa ancora più precaria quando The Old Oak diventa territorio conteso dopo l’arrivo dei rifugiati siriani trasferiti nel villaggio. Stabilendo un’improbabile amicizia, TJ si lega ad una giovane siriana, Yara (Ebla Mari). Riusciranno le due comunità a trovare un modo di comunicare?

Un dramma commovente che parla di perdite, di paura e della difficoltà di ritrovare la speranza.

Leggi la recensione dell’ultimo film di Ken Loach

The Old Man: recensione della serie con Jeff Bridges

The Old Man: recensione della serie con Jeff Bridges

L’esordio come protagonista in una serie televisiva, The Old Man, del grande Jeff Bridges non poteva che costituire un evento degno di attenzione, e ancora una volta l’attore-icona ha dimostrato di saper scegliere con intelligenza i propri ruoli. La trasposizione del romanzo omonimo scritto da Thomas Perry possiede una qualità raramente reperibile quando si tratta di show che affrontano un genere come la spy-story (fin troppo spesso mescolata all’action soprattutto in tempi recenti: il tono e il ritmo del racconto si sposano con enorme coerenza all’età e allo status del protagonista. O meglio dei due protagonisti, ma ci arriveremo.

The Old Man, la trama

Partiamo invece con sintetizzare la trama di The Old Man: Dan Chase (Jeff Bridges) sembra vivere gli ultimi anni della propria vita nel ricordo della moglie scomparsa cinque anni prima, ritiratosi in una casa di campagna nella più anonima provincia americana. Un’improvvisa irruzione notturna inizia però a rivelare il passato dell’uomo, da decenni costretto a nascondersi a causa del suo coinvolgimento come spia in una guerra ormai dimenticata. Sulle sue tracce si lanciano l’agente della CIA Harold Harper (John Lithgow) e la sua assistente Angela Adams (Alia Shawkat), con il primo che ha un lungo e doloroso conto in sospeso con il fuggiasco…

Questa la premessa narrativa di uno show in sette puntate che invece di puntare alla spettacolarità delle scene action si concentra nello sviluppare personaggi a tutto tondo, figure dallo spessore psicologico ed emotivo potente, in grado di catturare non soltanto l’attenzione del pubblico ma soprattutto la sua empatia. Una delle prerogative principali di The Old Man sta nel raccontare con perizia tutte le sfaccettature non soltanto del protagonista ma anche di quello che dovrebbe essere l’antagonista, ma che fin dal pilot si rivela essere un uomo con più di una dimensione. Ed ecco allora che il rapporto tra i due contendenti prima della storia diventa uno di quegli affascinanti scontri tra figure in chiaroscuro, che sanno quello che devono fare pur conoscendo il peso e le conseguenze delle loro azioni. Quando poi a confrontarsi sono due attori di enorme esperienza e bravura quali Jeff Bridges e il sempre troppo sottovalutato John Lithgow, ecco che il livello della tensione emotiva di The Old Man si eleva fino a livelli di intrattenimento potente, adulto, realmente in grado di emozionare. Eppure tra i due grandi decano dell’entertainment americano stavolta a convincere maggiormente è una Alia Shawkat stringata, precisa del dipingere il suo personaggio eppure vibrante quando si tratta di lasciarne trasparire la vita interiore. Insomma, un trio di attori superlativi – a cui vogliamo aggiungere l’apporto efficace di Amy Brenneman – in grado di rendere lo show assolutamente degno di essere visto.

Jeff Bridges esordisce nella serialità

È dunque una serie senza difetti The Old Man? Francamente ci sarebbe piaciuto molto poterlo scrivere. Il grosso problema dello show sta nei flashback frequenti che vengono adoperati per raccontare la backstory di Chase e il suo coinvolgimento in Medio Oriente: in questo caso purtroppo sia narrazione che in particolar modo messa in scena di fanno visibilmente più approssimative, arrivando addirittura in alcuni momenti a minare la credibilità morale ed emotiva dei personaggi raccontati. Un vero peccato, in quando una maggiore compressione di questa linea temporale e il tentativo magari di suggerire maggiormente invece di “spiegare” il passato di Chase lo avrebbero reso un personaggio ancor più ricco.

Rimane il fatto che The Old Man è intrattenimento corposo, in grado di restituire il dramma dei personaggi e della loro vicenda. E in più possiede [no spoiler!] un finale aperto soltanto in apparenza, mentre invece chiude con grazia e precisione un discorso sul valore dei rapporti umani che è poi la base portante dello stesso show. Da vedere senza il minimo dubbio.

The Old Man & The Gun: teaser trailer con Robert Redford

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The Old Man & The Gun: teaser trailer con Robert Redford

Guarda il teaser trailer ufficiale di The Old Man & The Gun, il nuovo film con protagonista la leggenda del cinema Robert Redford. Il film sarà presentato oggi alla Festa del cinema di Roma.

The Old Man & The Gun è ispirato alla storia vera di Forrest Tucker (Robert Redford), un uomo che ha trascorso la sua vita tra rapine in banca ed evasioni dal carcere. Da una temeraria fuga dalla prigione di San Quentin quando aveva già 70 anni, fino a una scatenata serie di rapine senza precedenti, Forrest Tucker disorientò le autorità e conquistò l’opinione pubblica americana. Coinvolti in maniera diversa nella sua fuga, ci sono l’acuto e inflessibile investigatore John Hunt (Casey Affleck), che gli dà implacabilmente la caccia ma è allo stesso tempo affascinato dalla passione non violenta profusa da Tucker nel suo mestiere, e una donna, Jewel (Sissy Spacek), che lo ama nonostante la sua professione.

The Old Man & The Gun, la recensione

The Old Man & The Gun: il trailer ufficiale del film con Robert Redford

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Bim Distribuzione ha diffuso il trailer italiano ufficiale di The Old Man & the Gun, il film che segna l’ultima incredibile interpretazione dell’attore e regista statunitense Robert Redford prima del ritiro dalle scene dopo cinquantasei anni di carriera.

Il film si basa sulla storia vera di Forrest Tucker (Redford), dalla coraggiosa fuga dal carcere di San Quintino vall’età di 70 anni fino a una serie di colpi senza precedenti che incantarono il pubblico e lasciarono le forze dell’ordine a brancolare nel buio. A dare la caccia a Tucker sono il detective John Hunt (Casey Affleck), sempre più affascinato dalla dedizione di Forrest all’arte del furto, e una donna (Sissy Spacek) che lo ama nonostante la professione che si è scelto.

The Old Man & the Gun, leggi la recensione del film con Robert Redford

The Old Man & The Gun: recensione del film con Robert Redford

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The Old Man & The Gun si basa sulla storia abbastanza vera, come scritto sui titoli di testa, di Forrest Tucker (Robert Redford), dalla coraggiosa fuga dal carcere di San Quintino all’età di 70 anni fino a una serie di colpi senza precedenti che incantarono il pubblico e lasciarono le forze dell’ordine a brancolare nel buio. A dare la caccia a Tucker sono il detective John Hunt (Casey Affleck), sempre più affascinato dalla dedizione di Forrest all’arte del furto, e una donna (Sissy Spacek) che lo ama nonostante la professione che si è scelto.

Uscire dalle scene con stile. The Old Man & The Gun, presentato all’ultimo festival di Toronto, è  introdotto come l’ultimo film di Robert Redford. L’attore, in attività da circa 40 anni e ora ultraottantenne, ha infatti deciso di ritirarsi dalle scene, forse per dedicarsi solamente alla sua altra attività di successo: il Sundance Festival.

I ruoli che Robert Redford ha ricoperto nella sua lunga carriera sono numerosi: da Sundance Kid in Butch Cassidy alla romantica controparte di Jane Fonda in A piedi nudi nel parco, dal campione di baseball ne Il migliore al boss supercattivo in Captain America: Winter Soldier. Come capita ultimamente a molti attori della sua generazione, ora affronta ruoli che hanno più a che fare con la sua età, come abbiamo visto l’anno scorso nel film prodotto da Netflix e presentato alla Mostra del cinema di Venezia Our souls at night, in cui ritrovava Jane Fonda in una storia d’amore che sfidava i limiti dell’età.

The Old Man & The GunIn The Old Man & The Gun, diretto da David Lowery, di cui al Sundance si è visto A ghost story, Redford ha più di un elemento in comune con il protagonista: come Tucker infatti, si diverte a fare ciò che gli piace di più, nel caso del primo recitare, nel caso del secondo fare rapine in banca. Il tutto è reso chiaro in una battuta del film: “Se penso che questo sia un buon modo di vivere? Per me questo è la vita”: Tucker sente di vivere solo nel momento in cui, con garbo e calma, rapina le banche, mostrando, senza mai estrarre, la pistola che dà il titolo alla pellicola e soprattutto, senza mai sparare un colpo.

Tucker è un ladro gentiluomo, che affascina persino chi gli sta alle calcagna, l’ispettore interpretato da Casey Affleck. A condividere vita e rapine ci sono poi altri due compari, coetanei e con caratteri complementari a quello di Tucker: Teddy e Waller, interpretati rispettivamente da Danny Glover e da Tom Waits, perfetto nel ruolo di un ladro con passione per la poesia e gli audiolibri. A completare il quadro, e a cercare di dare un equilibrio alla vita di Tucker, è il personaggio di Sissy Spacek, donna indipendente e comprensiva, che sa esattamente da che parte stare.

Costruito, a partire dai titoli di testa, nello stile dei polizieschi anni ’70 e girato in 35mm, dando quindi al film una grana che rimanda alle pellicole di quell’epoca, The Old Man & the Gunè un omaggio alla carriera di Robert Redford, di cui il regista riesce a inserire in maniera intelligente alcuni contributi e anche un’affermazione di resistenza da parte dello stesso attore, che  lascia le scene ma non certo perché le forze lo abbiano lasciato. Il film è in selezione ufficiale alla Festa del cinema di Roma 2018 e uscirà in sala con Bim a partire dal 20 dicembre.

The Old Man & The Gun il trailer

The Old Guard: trailer del film con Charlize Theron e Luca Marinelli

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Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di The Old Guard, il nuovo film Originale Netflix con Charlize Theron (Atomica Bionda) e il nostro Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot). Diretto da Gina Prince-Bythewood e scritto da Greg Rucka, il film uscirà il 20 Luglio su piattaforma streaming ed è basato sulla serie di graphic novel di Greg Rucka e illustrata da Leandro Fernandez.

Oltre ai due protagonisti nel cast di The Old Guard anche Kiki Layne, Marwan Kenzari, Harry Melling, Van Veronica Ngo, con Matthias Schoenaerts e Chiwetel Ejiofor. Il film è prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Charlize Theron, AJ Dix, Beth Kono, Marc Evans.

The Old Guard, la trama

Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina Prince-Bythewood (LOVE & BASKETBALL, BEYOND THE LIGHTS – TROVA LA TUA VOCE), The Old Guard racconta una storia cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come vivere per sempre non sia così semplice.

The Old Guard: recensione del film con Charlize Theron

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The Old Guard: recensione del film con Charlize Theron

Si intitola The Old Guard il nuovo film originale Netflix, disponibile sulla piattaforma dal 10 luglio. Basato sul fumetto in tre volumi omonimo di Greg Rucka, che firma anche la sceneggiatura, il film è diretto da Gina Prince-Bythewood, regista che si sta facendo spazio nel mondo del cinema action, e che vedremo forse al timone dei prossimi progetti SONY su Black Cat e Silver Sable.

Il film racconta di un antico corpo di guerrieri immortali, guidati da Andy, la più anziana tra loro. Sono creature speciali, che una volta morte, si risvegliano investite di questo incredibile potere, l’immortalità. Guariscono da qualsiasi ferita, sono imbattibili nello scontro corpo a corpo, sono delle macchine letali che, nel corso dei secoli, hanno aiutato l’umanità. Accanto a Andy, decennio dopo decennio, sono arrivati altri immortali: Joe e Nicky, soldati che si sono scontrati durante le Crociate, uccidendosi a vicenda, per poi scoprire, in questa nuova vita immortale, di essere anime gemelle; Booker, che ha combattuto nell’esercito di Napoleone, e lì è morto e poi rinato, osservando da lontano tutta la sua famiglia, moglie e tre figli, crescere, invecchiare e morire. Infine arriva Nile, giovane marine in Afghanistan, che dopo una missione finita con la sua gola tranciata, si risveglia viva, vegeta e senza un graffio o una cicatrice, una nuova immortale che si unisce, incredula, alla Vecchia Guardia, che intanto si trova ad affrontare un nemico inedito. Una casa farmaceutica si è messa in testa di studiarli, vivisezionarli ed estirpare dal loro DNA una panacea per tutti i mali del mondo e, forse, un elisir di lunga vita.

Il cast stellare di The Old Guard

Il primo elemento di interesse che va sottolineato nella recensione di The Old Guard è senza dubbio il cast. Inclusivo, variegato, innegabilmente bello e caratterizzato da dosi massicce di talento. La più giovane del gruppo e interprete di Nile, Kiki Layne, l’abbiamo già vista (e ce ne siamo innamorati) in Se la strada potesse parlare, di Barry Jenkins, ma qui sfodera tutta una serie di skill action inedite ed estremamente nelle sue corde. Tocca poi al fascinoso Matthias Schoenaerts, che interpreta Booker, e che alla componente action aggiunge anche quella più introspettiva del gruppo, dal momento che mette sul piatto non il dono dell’immortalità, ma la sua maledizione, ovvero la sopravvivenza a tutti coloro che gli sono stati cari e che non ci sono più. Reduce dal successo di Aladdin in live action, in cui interpreta Jafar, Marwan Kenzari è Joe, il soldato musulmano morto durante le crociate. Il suo destino, nel film, è legato a doppio filo a quello di Nicky, interpretato da Luca Marinelli. Il golden boy del cinema italiano torna qui all’azione pura, dopo la capatina nel genere con Lo chiamavano Jeeg Robot, e dimostra di essere completamente a suo agio nei panni di un soldato cristiano immortale, trapiantato ai nostri giorni e follemente innamorato del suo compagno (è il caso di dirlo) di una vita, Joe.

The Old Guard film 2020Charlize l’immortale

Chiude il gruppo la leader, Charlize Theron, che interpreta Andromaca di Scizia. Che sia la famosa principessa di Tebe andata in sposa a Ettore di Troia, non ne abbiamo certezza, sappiamo però che, dopo la prima morte, si è risvegliata immortale, e decisamente letale. L’attrice premio Oscar ha già dimostrato di essere perfettamente in grado di reggere un film d’azione, Atomica Bionda ne è la prova, ma questa volta, senza poter contare su un personaggio glamour, come quello di Lorraine, né su un look ed un abbigliamento accattivante, come nel caso di Æon Flux, o ancora su un’ambientazione postapocalittica da vera dura, come per Furiosa, Theron riduce all’essenziale la sua performance, dimostrando che il suo flessuoso corpo, allenato alla danza classica e alle movenze seducenti che l’hanno fatta conoscere al mondo (vedi spot Martini), si prestano benissimo alle coreografie acrobatiche e alle botte da orbi che tira giù in The Old Guard. Senza troppi fronzoli, la sua Andy è un personaggio solido, duro, molto severo, sofferente, forse l’elemento più interessante del film, specialmente quando “mena”.

Nonostante questo cast incredibile e una buona dose di azione pura e divertente, The Old Guard mostra il suo limite nella sua natura seriale. È l’adattamento del primo capitolo di una trilogia, ed è scritto come tale, non ha quindi un’autonomia narrativa e lascia aperte troppe strade, accenna troppi personaggi, propone pigramente troppi flashback, abbozza tutta la storia, senza approfondire nessuno degli argomenti toccati, sperando forse in un sequel che non sappiamo se sia ufficiale o meno. Questa mancanza di solidità nella struttura della storia mina tutta la resa del film, che si riduce, appunto, ad una serie di scene d’azione divertenti e nulla più.

The Old Guard: Luca Marinelli nel film Netfix con Charlize Theron

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Netflix e Skydance Media annunciano oggi due nuovi ingressi nel cast di The Old Guard.
Si tratta di Matthias Schoenaerts (Red Sparrow, Un sapore di ruggine e ossa) e di Luca Marinelli (Non essere cattivo, Lo Chiamavano Jeeg Robot). Si uniscono ai già confermati Charlize Theron (Mad Max: Fury Road, Atomica Bionda), KiKi Layne (Se la strada potesse parlare) e Marwan Kenzari (Aladdin).

Il film è diretto da Gina Prince-Bythewood (Love & Basketball, Beyond The Lights), ed è basato sull’omonima serie graphic novel di Greg Ruck, illustrata da Leandro Fernández. La sceneggiatura è dello stesso Rucka e di Gina Prince-Bythewood. The Old Guard è prodotto da David Ellison, Dana Goldberg e Don Granger per Skydance, insieme a Marc Evans, Charlize Theron, Beth Kono e AJ Dix per Denver and Delilah. Stan Wlodkowski e Greg Rucka sono produttori esecutivi.

Basata sull’omonima serie graphic novel di Greg Ruck e illustrata da Leandro Fernández, The Old Guard racconta la storia di un piccolo gruppo di mercenari divenuti immortali, che deve combattere per tenere unita la squadra dopo aver scoperto l’esistenza di un nuovo immortale e che i loro super poteri sono a rischio.

The Old Guard sarà disponibile prossimamente su Netflix.

REGIA: Gina Prince-Bythewood
SCRITTO DA: Greg Rucka, Gina Prince-Bythewood
BASATO su: The Old Guard, di Greg Rucka (storia) e Leandro Fernandez (illustrazioni)
CAST: Charlize Theron, Matthias Schoenaerts, Luca Marinelli, KiKi Layne e Marwan Kenzari.
PRODUTTORI: David Ellison, Dana Goldberg e Don Granger (Skydance); Marc Evans, Charlize Theron, Beth Kono e AJ Dix (Denver and Delilah)
PRODUTTORI ESECUTIVI: Stan Wlodkowski, Greg Rucka

Netflix

Netflix è il più grande servizio di intrattenimento via Internet del mondo, con oltre 148 milioni di abbonati paganti in oltre 190 paesi che guardano serie televisive, documentari e film in un’ampia varietà di generi e lingue. Gli abbonati possono guardare tutto ciò che vogliono in qualsiasi momento, ovunque e su ogni schermo connesso a Internet. Possono mettere in pausa e riprendere la visione a piacimento, senza interruzioni pubblicitarie e senza impegno.

The Old Guard: le principali differenze tra il film e i fumetti

The Old Guard: le principali differenze tra il film e i fumetti

Il film Netflix The Old Guard (qui la recensione) ha subito diversi cambiamenti significativi nel passaggio dalla pagina allo schermo. Ideata da Greg Rucka e Leandro Fernández, la storia è infatti nata come serie a fumetti. Pubblicata nel 2017, The Old Guard: Opening Fire è stata edita da Image Comics e ha avuto cinque numeri. Accolta con favore sia dalla critica che dagli appassionati di fumetti, Rucka e Fernández hanno poi prodotto un seguito, The Old Guard: Force Multiplied. Questa serie di cinque numeri si è poi conclusa a metà luglio 2020 ed è già stata confermata una terza e ultima serie, The Old Guard: Fade Away.

The Old Guard era incentrato su un gruppo di immortali. Guidato da Andromache di Scizia, alias Andy, interpretata da Charlize Theron, il gruppo ha combattuto per secoli per l’umanità. Dopo innumerevoli guerre, il film riprende ai giorni nostri con l’eclettico gruppo che lavora come mercenario. Nonostante la regola di Andy di non lavorare troppo spesso per lo stesso cliente, hanno accettato una missione per salvare un gruppo di bambini rapiti. Sfortunatamente, la missione si rivela una trappola che espone le loro abilità a Steven Merrick (Harry Melling), uno spietato uomo d’affari che cerca di sfruttarli per guadagno economico. La missione del gruppo di evitare la cattura è ulteriormente complicata dal tradimento di uno dei loro membri e dall’emergere di un nuovo immortale: Nile Freeman (KiKi Layne).

Il film è stato diretto da Gina Prince-Bythewood, che ha lavorato su una sceneggiatura scritta dallo stesso Rucka. Di conseguenza, il film è stato un adattamento estremamente fedele al materiale originale, tanto che gran parte dei dialoghi del fumetto sono stati riportati alla lettera sullo schermo. Tuttavia, The Old Guard non è privo di differenze. Molte di queste sono estremamente minori, come il fatto che Merrick non fosse affatto il personaggio muscoloso che è sulla carta, le scene d’azione aggiuntive e il fattore di guarigione che funzionava in modo diverso. Altre, invece, sono piuttosto sostanziali e probabilmente avranno un impatto sulla storia futura.

The Old Guard spiegazione finale
Charlize Theron in The Old Guard. Foto di Eli Joshua Ade/Netflix © 2025 – © 2025 Netflix, Inc.

Andy perde la sua immortalità

La posta in gioco è aumentata notevolmente nel terzo atto di The Old Guard, quando Andy ha improvvisamente perso la sua immortalità. Questo sviluppo ha avuto diverse funzioni. Innanzitutto, ha aggiunto ancora più tensione alla battaglia finale del film, con gli altri immortali che dovevano proteggere attivamente la loro leader dai colpi di arma da fuoco, eliminando al contempo i soldati nemici. Ha anche contribuito a ricordare ad Andy quanto la vita sia fragile e preziosa. Infine, ha portato la protagonista a ricordare che l’umanità non è poi così male. Ciò è stato rappresentato in modo particolare nella sua interazione con un gentile sconosciuto, che l’ha aiutata a medicare una ferita da taglio che Andy aveva subito. Tuttavia, l’arco narrativo è completamente originale. In entrambi i volumi della serie a fumetti già pubblicati, l’immortalità di Andy è rimasta intatta.

La dichiarazione d’amore di Joe a Nicky

Durante il film, Joe viene preso in giro da uno degli uomini di Merrick sul fatto che Nicky sia il suo ragazzo. In risposta, Joe ha risposto che “ragazzo” non è affatto una descrizione sufficiente di ciò che Nicky è per lui. Questo momento si è rivelato uno dei più popolari e celebrati di The Old Guard. È stato anche uno di quelli che lo stesso Rucka ha insistito per inserire nel film, specificandolo persino nel suo contratto. Tuttavia, il discorso di Joe era ancora più ampio sulla pagina e conteneva diversi paragoni poetici, tra cui il modo in cui “i pensieri stessi di Nicky rendono musicale il quotidiano”. Pertanto, i fan della scena che successivamente si avvicineranno al materiale originale rimarranno piacevolmente sorpresi.

Il passato e le motivazioni di James Copley

Interpretato da Chiwetel Ejiofor, il personaggio di James Copley è stato molto più approfondito sullo schermo. Nei fumetti originali, l’ex agente della CIA è spinto dal reddito senza dubbio considerevole che gli garantisce il lavoro per Merrick. Nel film, invece, le sue motivazioni provengono da un luogo molto più comprensibile. All’inizio del film menziona che sua moglie è morta di SLA. Sulla scia di quella tragedia, Copley si è impegnato a risparmiare ad altri un destino simile e il tipo di dolore che ha provato lui. In entrambe le versioni, alla fine si rende conto dei propri errori e tradisce Merrick. Il cambiamento nella sua storia personale, tuttavia, serve anche ad approfondire quella decisione.

Piuttosto che essere semplicemente disgustato dai metodi, dall’avidità e dal sadismo palese di Merrick, nella versione cinematografica Copley è spinto ad aiutare gli immortali per onorare meglio la memoria di sua moglie. Anche ciò che accade dopo è diverso dal fumetto. Nelle pagine del fumetto, Copley riceve clemenza e gli viene concesso di vivere, e in seguito incrocia nuovamente la strada degli eroi. Nel film, invece, Andy lo recluta attivamente, in modo da poter usare le sue conoscenze per coprire le tracce degli immortali in futuro. In questo modo, probabilmente diventerà una figura più centrale in futuro. Anche Nile è stata resa più articolata, con l’aggiunta di un elemento di dolore nella sua storia familiare che alimenta alcune delle sue decisioni.

Chiwetel Ejiofor in The Old Guard
Chiwetel Ejiofor in The Old Guard. Foto di © 2020 Netflix, Inc.

Noriko diventa Quynh

Un altro dei cambiamenti più significativi apportati a The Old Guard riguarda il personaggio di Quynh (Veronica Ngo). Nel fumetto, il suo nome è Noriko ed è di origini giapponesi. Sullo schermo, il personaggio è stato reso vietnamita e il suo nome è stato modificato di conseguenza. Questi cambiamenti sono stati apportati proprio grazie alla stessa Ngo. In un’intervista con Polygon, Rucka ha rivelato che quando Ngo è stata ufficialmente scelta per il ruolo, ha detto: “Sono vietnamita, non giapponese”. Prince-Bythewood lo ha quindi contattato e gli ha chiesto se fosse possibile accogliere questa richiesta. Rucka è stato felice di onorare e rispettare questo desiderio. In questo modo, The Old Guard si è dimostrato ancora più attento alla rappresentazione, evitando la tendenza tipica di Hollywood di mescolare e abbinare culture asiatiche.

Anche alcuni elementi del destino tormentato e acquoso del personaggio sono stati modificati dal libro allo schermo. Come Noriko, viene semplicemente spazzata via da un’onda durante una tempesta particolarmente forte. Come Quynh, il fatto che sia stata sottoposta a secoli di annegamento è più una scelta consapevole derivante dalla crudeltà e dall’ignoranza dell’umanità. Dopo che lei e Andy vengono catturati durante i processi alle streghe in Inghilterra, entrambi vengono giustiziati in vari modi. Quando inevitabilmente nessuno dei metodi di esecuzione funziona, viene rinchiusa in una gabbia di ferro e gettata deliberatamente in mare.

Secondo Rucka nella stessa intervista, il cambiamento è stato in parte dovuto alla volontà di evitare la costosa misura di ricreare una tempesta del genere. La scelta è stata consolidata dall’idea suggerita da Prince-Bythewood di includere l’immagine della gabbia di ferro. Questo momento si ricollega ora, sia dal punto di vista narrativo che tonale, al ritorno di Quynh nella scena prima dei titoli di coda del film, che è stata anticipata rispetto alla timeline del fumetto. Un altro sottile cambiamento alla timeline del fumetto è stato apportato da Andy, che afferma di aver incontrato Quynh prima di Lykon, mentre nel fumetto era il contrario.

The Old Guard film 2020
Foto di © 2020 Netflix, Inc.

L’effetto a catena dell’eroismo degli immortali

Un altro punto di svolta è arrivato nel terzo atto di The Old Guard, quando Copley ha rivelato la profondità della sua ricerca sugli immortali. Sebbene il gruppo abbia sempre cercato di usare i propri poteri per il bene, non era mai stato a conoscenza del quadro più ampio che si stava formando grazie alle loro azioni. Da tutto ciò che Copley aveva raccolto, tuttavia, hanno appreso che per ogni persona che avevano salvato c’era stato un effetto a catena che aveva portato grandi benefici all’umanità nel suo complesso. Questo si manifestava sotto forma di scoperte mediche, progressi tecnologici positivi o prevenzione di gravi catastrofi.

La notizia ha spinto Nile a lasciar andare le sue apprensioni e a unirsi ufficialmente alla squadra alla fine del film. Inoltre, ha riacceso la fede di Andy e le ha restituito il senso di scopo. Sebbene la rivelazione sia presente nella serie a fumetti, essa non arriva fino al secondo volume, piuttosto che al volume su cui si basa principalmente il film. Di conseguenza, insieme al ritorno di Quynh, gli spettatori si trovano ad affrontare una linea temporale molto più accelerata nella trilogia di film pianificata da Rucka. Questa decisione produrrà probabilmente un effetto a catena, con ulteriori cambiamenti, deviazioni ed espansioni della storia che si svilupperanno in modo esponenziale nei futuri capitoli di The Old Guard.

The Old Guard: la spiegazione del finale del film Netflix

The Old Guard: la spiegazione del finale del film Netflix

The Old Guard (qui la recensione) di Netflix si è concluso con scene d’azione davvero emozionanti e un colpo di scena che prepara perfettamente il terreno per il sequel: ecco quindi una sintesi di tutto ciò che è accaduto nel finale. Ideata da Greg Rucka e Leandro Fernández, la storia è nata come serie a fumetti. Pubblicato nel 2017, The Old Guard Vol 1: Opening Fire è stato edito da Image Comics e ha avuto cinque numeri. Accolta con favore sia dalla critica che dagli appassionati di fumetti, Rucka e Fernández hanno poi prodotto un seguito, The Old Guard Vol 2: Force Multiplied. Estremamente fedele al materiale originale, il film The Old Guard realizzato per Netflix ruota attorno a un gruppo di immortali.

Guidato da Andromaca di Scizia, alias Andy (Charlize Theron), il gruppo ha trascorso secoli a combattere per l’umanità. Dopo innumerevoli guerre, il film riprende ai giorni nostri con il gruppo eterogeneo che lavora generalmente come mercenari. Contro il parere di Andy, accettano una missione di salvataggio dall’ex agente della CIA James Copley (Chiwetel Ejiofor). Sfortunatamente, la missione si rivela una trappola che espone le loro abilità a Steven Merrick (Harry Melling), un uomo d’affari spietato che cerca di sfruttarli per guadagno finanziario. La missione del gruppo di evitare la cattura è ulteriormente complicata dall’emergere di un nuovo immortale: Nile Freeman (KiKi Layne).

Inoltre, nel terzo atto del film si scopre che Andy ha perso i suoi poteri. Nonostante ciò, rimane determinata a sconfiggere Merrick e a salvare i suoi amici catturati. Allo stesso modo, Nile supera la sua esitazione a lasciarsi alle spalle il mondo che conosce e consolida la sua posizione nella squadra combattendo al fianco di Andy. A loro si uniscono Copley e Booker (Matthias Schoenaerts), entrambi desiderosi di espiare i loro tradimenti passati. Uscita vittoriosa e nuovamente libera dalla persecuzione, la squadra passa a un nuovo status quo con un rinnovato senso di scopo. Tuttavia, con un colpo di scena finale che rivela il ritorno di una figura perduta da tempo del passato di Andy, rimangono diverse domande aperte per un potenziale sequel.

Charlize Theron in The Old Guard
Charlize Theron in The Old Guard. Foto di Eli Joshua Ade/Netflix © 2025 – © 2025 Netflix, Inc.

Come e perché Andy perde la sua immortalità

A metà di The Old Guard, Andy si rende conto che una ferita da taglio che ha subito non sta guarendo. Il fatto che abbia perso la sua immortalità le viene ribadito quando viene colpita da Booker. Sebbene stia tradendo la squadra, lui crede ancora che lei guarirà. Quando ciò non accade, Copley le chiede come abbia perso i suoi poteri. Il film non offre una risposta a questa domanda; si afferma solo che gli immortali perdono il loro potere in modo casuale, così come lo ottengono. Ciò non è determinato dall’età, dal numero di immortali nel mondo, dal numero di ferite accumulate o da qualsiasi altra cosa. I personaggi credono di avere un tempo prestabilito e che sia solo questione di arrivare a quel momento.

Rucka ha creato il fumetto originale senza alcun desiderio di approfondire come funziona tutto questo, ma piuttosto per affrontare le conseguenze emotive e il tumulto che l’immortalità provoca. Pertanto, il modo in cui Andy ha perso i suoi poteri probabilmente non verrà esplorato, a meno che un nemico incombente non abbia trovato un modo per disattivare l’abilità nel mondo dell’adattamento cinematografico. Il perché di tutto ciò, tuttavia, può essere facilmente scoperto nei temi del film. All’inizio del film, Andy esprime la sua stanchezza della vita e la convinzione che il mondo sia ormai irrecuperabile. In breve, Andy aveva perso la fede, sia nell’umanità che nella sua missione.

Tuttavia, diventando mortale, ha nuovamente capito quanto sia preziosa la vita. Come afferma un personaggio, “la vita non ha senso se non vale la pena di essere vissuta”. Perdendo il suo potere di vivere per sempre, Andy riscopre la sua voglia di vivere. Inoltre, decide di vivere al massimo, sapendo che ora la sua vita è finita. Questo cambiamento di atteggiamento è ulteriormente rafforzato dalla nuova consapevolezza di come le sue azioni abbiano aiutato. Essendo stata immersa nelle battaglie e poi essendo andata avanti, Andy non era mai stata a conoscenza del quadro generale. Alla fine viene introdotta a questo da Copley, che le rivela come ogni persona che ha salvato abbia portato a sua volta un beneficio monumentale all’umanità.

Anche se la vera fonte dell’immortalità della squadra non verrà rivelata completamente, rimane chiaro che c’è un potere superiore all’opera e un elemento di destino in gioco. In quanto tale, la perdita dell’immortalità da parte di Andy è probabilmente parte di questo destino, uno sviluppo necessario per portarla dove deve andare. Questo fatto è reso ancora più evidente nella scena con il chimico, durante la quale Andy viene trattata con gentilezza e compassione. Il suo nuovo stato di vulnerabilità la porta direttamente a un momento che le ricorda ulteriormente il bene di cui l’umanità è capace. A sua volta, lei giura ancora una volta di combattere per loro.

The Old Guard film 2020
Foto di © 2020 Netflix, Inc.

La nuova squadra di The Old Guard e l’esilio di Booker

Dopo la morte di Merrick e la sconfitta delle sue forze, il gruppo ottenne finalmente la libertà di rivalutare la situazione. Sebbene Booker fosse stato coinvolto nell’operazione per salvare i loro amici, il suo tradimento nei confronti della squadra non era stato dimenticato. Allo stesso modo, ad eccezione della disponibilità di Nile a lasciar perdere con delle scuse, non era stato perdonato. Normalmente, Andy lo avrebbe giustiziato. Tuttavia, dato che Booker era immortale, la squadra ha invece votato per esiliarlo per 100 anni. Anche se gli immortali non sanno mai quando torneranno mortali, si prevede che Booker vivrà facilmente fino a quel momento, avendo solo pochi secoli di vita rispetto agli altri.

Dato che Andy non è più immortale, lei e Booker si sono separati credendo che fosse l’ultima volta che si sarebbero visti. Nile stessa ha scelto di rimanere con la squadra e di prendere effettivamente il suo posto. Anche se per tutto il film ha desiderato tornare dalla sua famiglia e alla sua vecchia vita, tutto è cambiato nel terzo atto di The Old Guard. Vedendo con i propri occhi i segni di un potere superiore che agisce attraverso le azioni degli immortali, ha deciso di unirsi a loro. A tal fine, si unirà a loro anche Copley.

Egli fungerà da responsabile del gruppo man mano che questo diventerà una squadra di operazioni segrete attiva e indipendente. Pertanto, in un possibile sequel, la squadra sarà composta da Andy, Joe, Nicky, Nile e Copley. Tuttavia, data la scena dei titoli di coda, è probabile che Booker torni nel gruppo molto prima di quanto previsto dall’esilio, oppure finisca per lavorare di nuovo contro di loro, se il tempo trascorso sott’acqua ha reso Quyhn malvagia. C’è anche la possibilità che nei film futuri emergano altri immortali.

Perché Copley ha davvero cambiato schieramento

Il retroscena di Copley è stato approfondito maggiormente sullo schermo. Mentre il tradimento del suo omologo nei fumetti era motivato semplicemente dal denaro, la versione di Ejiofor è infinitamente più tragica. Dopo aver perso la moglie a causa della SLA, il suo dolore lo ha spinto a cercare di liberare l’umanità dalla malattia e di evitare alle persone di dover passare ciò che ha passato lui. Nel perseguire questo obiettivo, ha aiutato a consegnare gli immortali a Merrick. Tuttavia, Copley si rese conto che gli obiettivi di Merrick non erano affatto altruistici come i suoi, ma semplicemente motivati dal potenziale profitto.

Inoltre, assistette in prima persona alla natura immorale dei medici che conducevano gli esperimenti su Joe (Marwan Kenzari) e Nicky (Luca Marinelli) e al sadismo smisurato di Merrick quando li pugnalò per puro divertimento personale. A questo punto, Copely aveva già accumulato una grande quantità di prove riguardo al bene che Andy e il suo team avevano compiuto. Affermò che il bene nato dalle azioni del gruppo era cresciuto in modo esponenziale nel corso dei secoli. Sebbene avesse tentato di accelerare le cose costringendo gli immortali ad aiutare l’umanità, ribadì che c’era uno scopo più alto nei loro viaggi.

Inoltre, era colpito dal fatto che Andy avesse perso i suoi poteri ma continuasse comunque a lottare per fare la cosa giusta ed eroica. Era commosso dal fatto che Andy continuasse a combattere e a mettersi in gioco per l’umanità, anche da mortale. Di conseguenza, senza dubbio era diventata una scelta su come onorare al meglio la memoria di sua moglie e aiutare il mondo allo stesso modo. In base a questi presupposti, aiutare Andy e il suo gruppo era la decisione più in linea con la morale di Copley. Allo stesso modo, era il modo più sincero per redimersi dal suo iniziale tradimento.

Chiwetel Ejiofor in The Old Guard
Chiwetel Ejiofor in The Old Guard. Foto di © 2020 Netflix, Inc.

Come Quynh è fuggita e qual è il suo piano

In uno dei momenti più strazianti di The Old Guard, è stato rivelato che la storia di Quynh (Veronica Ngo) era culminata in un destino peggiore della morte. Dopo aver trascorso secoli insieme, Quynh e Andromache furono catturate e processate come streghe. Furono uccise insieme in diversi modi, ma continuavano a tornare in vita. Sebbene inizialmente le due credessero che sarebbero state bruciate sul rogo, un destino molto più crudele attendeva Quynh quando la porta della loro cella fu aperta. Accolta dalla vista del dispositivo di tortura medievale noto come vergine di ferro, l’eterna guerriera fu rinchiusa al suo interno e gettata in mare. Lì, era condannata ad annegare più e più volte.

Non è chiaro perché Andy non abbia subito lo stesso destino, ma lei ha rivelato di essere fuggita poco dopo. Nonostante gli sforzi di Andy, non è mai riuscita a ritrovare la sua compagna perduta. La fine del film ha rivelato, tuttavia, che Quynh era in realtà libera dalla sua prigione infernale e stava ora perseguendo un proprio obiettivo. La cronologia della libertà di Quynh è volutamente confusa. Quando Nile è emersa per la prima volta come immortale, ha fatto dei sogni sugli altri. Dato che anche loro avevano sogni simili su di lei, Andy afferma che i sogni segnalano la presenza di un nuovo immortale e che devono trovarsi l’un l’altro.

Niles menziona che Quynh faceva parte del suo sogno: poteva vederla ancora rinchiusa nella sua bara e sentire la follia che aveva devastato la guerriera caduta. Pertanto, a meno che la visione non fosse più metaforica delle altre, Quynh era ancora intrappolata per la maggior parte degli eventi del film. Tuttavia, il fatto che beva acqua con disinvoltura implica che abbia superato da tempo qualsiasi residuo di trauma che il liquido potrebbe comprensibilmente provocare. Altrettanto poco chiaro è come Quynh sia sfuggita al suo destino. Sebbene i fumetti potessero fornire un indizio al riguardo, il film ha apportato diverse modifiche al personaggio. In primo luogo, il personaggio era inizialmente giapponese e si chiamava Noriko.

Quando Ngo è stata scelta per il ruolo, tuttavia, il personaggio è stato reso vietnamita e il nome è stato cambiato di conseguenza. In secondo luogo, il fumetto stabiliva che era stata semplicemente spazzata via durante una tempesta, piuttosto che intrappolata consapevolmente sott’acqua. Di conseguenza, i dettagli della fuga di Quynh saranno interamente frutto della versione cinematografica e probabilmente saranno rivelati nel sequel. Nile ha anche menzionato, tuttavia, di aver visto Quynh colpire la sua prigionia con pugni e ginocchia. Pertanto, è possibile che il deterioramento del metallo e la sua incessante determinazione nel corso di 500 anni abbiano alla fine dato i loro frutti.

Date le modifiche rispetto al materiale originale, anche la natura esatta del piano di Quynh potrebbe subire molteplici cambiamenti. Tuttavia, le ragioni alla base di esso saranno probabilmente le stesse. Nel materiale originale, lei arriva a credere che lo scopo degli immortali sia quello di punire e tormentare gli esseri umani piuttosto che proteggerli e guidarli. Questa ideologia si adatta bene al dettaglio aggiuntivo del film secondo cui Quynh ha sofferto per mano dell’umanità. Tra uno scontro e l’altro, cerca persino di convincere Andy ad aderire al suo modo di pensare. Rivolgendosi a Booker, è chiaro che Quynh sta cercando un modo per arrivare ad Andy, sia per vendicarsi direttamente per non essere mai stata salvata, sia per creare una squadra di immortali più in linea con i suoi obiettivi per l’umanità.

The Old Guard
Charlize Theron, Matthias Schoenaerts e Luca Marinelli in The Old Guard. Foto di AIMEE SPINKS/NETFLIX.

Come The Old Guard prepara il terreno per un sequel

Il potenziale per futuri sequel è apparentemente infinito come la vita degli immortali. Per molti versi, The Old Guard potrebbe essere interpretato come una sorta di storia delle origini. Ora che i personaggi e le dinamiche sono stati stabiliti, un sequel potrebbe offrire un’avventura davvero personale fin dall’inizio. Il ritorno di Quynh si presterà sicuramente alla natura personale della storia. Allo stesso modo, il fatto di essere riuscita a rintracciare Booker implica che lei abbia delle risorse considerevoli alle spalle. Pertanto, qualunque sia la versione cinematografica del suo piano, sarà altrettanto esplosiva. L’inclusione di Quynh offre anche l’opportunità di avere un cattivo più sfumato rispetto a Merrick.

Come ha detto la stessa regista Gina Prince-Bythewood a Collider: “La sequenza di Quynh, per me, è stata davvero emozionante e mi sono affezionata a questa donna intrappolata in questa orribile esistenza di annegamento per 500 anni. La psicologia di questo fatto da sola… volevo sapere cosa fosse successo”. La maggior parte dei fan sarà probabilmente d’accordo e quindi sarà combattuta dalle opinioni in qualche modo comprensibili di Quynh, anche se lei si oppone agli eroi. Il finale del primo film prepara anche una vera e propria redenzione per Booker. Basandosi sui fumetti, avrà un momento difficile per mano di Quynh mentre lei cerca di rintracciare Andy.

Con Copley ora a bordo, ci sono anche ampie opportunità per nuove missioni che possono nascere grazie a lui e ai suoi contatti, consentendo l’emergere di ancora più azione ed elementi esplosivi. Prince-Bythewood ha anche affermato che “c’è sicuramente altro da raccontare” e che “Greg [Rucka] ha sempre immaginato questa storia come una trilogia”. Considerando tutto ciò, è chiaro che ci sono già molti elementi in atto per i futuri capitoli di The Old Guard, oltre a molti intrighi che circondano sia i secoli di storia non raccontata sia il tipo di mondo che la squadra di Andy finirà per creare. Il primo dei sequel, The Old Guard 2 è ora su Netflix dal 2 luglio.

The Old Guard: il primo volume del fumetto

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The Old Guard: il primo volume del fumetto

Il primo volume di The Old Guard, la “Vecchia Guardia”, edito in Italia da Panini Comics e disponibile dal 23 luglio, è la storia di due donne e di tre uomini immortali… o quasi. Andy, Nicky, Joe, Booker e Nile formano un gruppo di mercenari che operano a fin di bene, accomunati da capacità dalle origini misteriose: non invecchiano e non possono essere uccisi. Quando un ex agente della CIA affida loro l’incarico di salvare dei bambini rapiti, la situazione precipiterà rischiando di portare il loro segreto sotto gli occhi di tutti.

​A raccontare le gesta di questa “pattuglia fantasma” l’affermato scrittore Greg Rucka, famoso per Lazarus e per un acclamato ciclo di storie su Wonder Woman, e il disegnatore argentino Leandro Fernandez, al quale si deve l’incredibile realizzazione di epiche scene di battaglia. Insieme, i due danno vita a una narrazione esplosiva: un vero e proprio thriller, con scene d’azione mozzafiato e momenti introspettivi.

Dal primo volume è stata realizzata una trasposizione filmica già disponibile su Netflix, diretta da Gina Prince-Bythewood con Charlize Theron e Luca Marinelli.

The Old Guard: da oggi disponibile su Netflix il film con Charlize Theron

ORA DISPONIBILE su Netflix The Old Guard, il film diretto da Gina Prince-Bythewood e scritto da Greg Rucka. Basato sulla serie di graphic novel di Greg Rucka e illustrata da Leandro Fernandez. Prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Charlize Theron, AJ Dix, Beth Kono, Marc Evans.

Protagonisti di The Old Guard sono Charlize Theron, Kiki Layne, Marwan Kenzari, Luca Marinelli, Harry Melling, Van Veronica Ngo con Matthias Schoenaerts e Chiwetel Ejiofor.

 

Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina Prince-Bythewood (LOVE & BASKETBALL, BEYOND THE LIGHTS – TROVA LA TUA VOCE), THE OLD GUARD racconta una storia cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come vivere per sempre non sia così semplice.

The Old Guard 3 accadrà? Cosa aspettarsi?

The Old Guard 3 accadrà? Cosa aspettarsi?

The Old Guard 2 di Netflix continua la storia di Andromaca di Scizia e della sua squadra di immortali che cercano di rendere il mondo un posto migliore sventando i piani pericolosi dei cattivi. La storia inizia sei mesi dopo gli eventi del film precedente, riportando in scena l’ex partner di Andy, Quỳnh, ma questa volta c’è un nuovo immortale nel gruppo. Il film si conclude con Andy che perde tutta la sua squadra a causa di Discord, il più antico immortale, che ha in serbo piani malvagi per Andy e i suoi amici.

È un finale piuttosto sospeso, ma che lascia anche sperare in un seguito. Considerando i cinque anni trascorsi tra “The Old Guard” e “The Old Guard 2”, rimane l’incertezza su quando, se mai, il film avrà un terzo capitolo. Tuttavia, se tutto andrà bene e Netflix darà il via libera al terzo film, dovrebbe uscire nel 2027.

Andy e Discord si scontreranno in The Old Guard 3

Alla fine di “The Old Guard 2”, Andy scopre che Discord ha perso la sua immortalità e intende riottenerla ferendo e/o uccidendo gli amici di Andy. I cattivi hanno già Joe, Nicky, Nile e Tuah nelle loro mani e non esitano a rivelare i loro piani per torturarli fino a quando non otterranno ciò che vogliono. Il terzo film si concentrerà sugli sforzi di Andy per salvare la sua squadra, che la condurranno in acque inesplorate. Nell’ultima scena, la vediamo leggere i libri di Tuah su Discord, il che suggerisce che potrebbe aver scoperto un dettaglio che le dà maggiori informazioni su come sconfiggere Discord. Allo stesso tempo, ha anche Quỳnh al suo fianco, il che è un punto a suo favore considerando che tutti i suoi amici sono stati catturati o sono morti come Booker.

The Old Guard 3 continuerà a costruire la mitologia degli immortali

“The Old Guard 2” fa un ottimo lavoro nell’ampliare la mitologia degli immortali, creando al contempo ulteriori conflitti da risolvere. Tuttavia, i personaggi hanno vissuto diverse vite ed è chiaro dagli eventi del sequel che sono ancora all’oscuro di molte cose. Inizialmente, Andy credeva di essere la prima, o almeno la più anziana, degli immortali. Ma poi si scopre che Discord è la più anziana di tutti. È anche la prima immortale, il che la lega intrinsecamente all’ultimo immortale, che si rivela essere Nile.

Tutte queste informazioni suggeriscono che la vera portata delle storie, dei miti e delle teorie che circondano gli immortali è stata appena sfiorata. Con Andy che si scontrerà con Discord nel prossimo film, ci si aspetta che la storia approfondisca questa mitologia e introduca nuovi concetti e forse anche nuovi immortali. Allo stesso tempo, Andy e Quỳnh passeranno più tempo insieme e, senza altri immortali ad aiutarli, sarà interessante vederli lavorare insieme. La loro dinamica rivelerà l’equazione che condividevano secoli fa, prima che Quỳnh fosse gettata nelle profondità dell’oceano.

The Old Guard 3 non funzionerà senza il cast principale

Affinché “The Old Guard 3” possa continuare la storia, è fondamentale che l’intero cast principale riprenda i propri ruoli. Non ci sarebbe Old Guard senza Andy di Charlize Theron, con Quỳnh di Vân Veronica Ngô al suo fianco come protagonista. Discord, interpretata da Uma Thurman, tornerà nei panni della cattiva, mentre Marwan Kenzari, Luca Marinelli, Henry Golding e KiKi Layne dovrebbero tornare nei panni di Joe, Nicky, Tuah e Nile, con quest’ultima che sarà il pezzo più importante del puzzle nel conflitto che verrà. Copley, interpretato da Chiwetel Ejiofor, potrebbe tornare o meno a seconda del suo destino alla fine del film.

Sebbene lo vediamo venire attaccato e ci siano degli spari, non c’è alcuna conferma che sia morto. Questo sarà uno dei misteri che verrà risolto nel prossimo film. Con la morte di Booker, interpretato da Matthias Schoenaerts, nel secondo film, c’è la possibilità che non torni nel prossimo capitolo della storia. Se lo farà, sarà attraverso dei flashback in cui Andy e la sua squadra lo ricorderanno e il sacrificio che ha fatto per il capo della squadra. Il film dovrebbe anche introdurre nuovi personaggi, in particolare in relazione agli immortali.

Un cambiamento importante che il prossimo film potrebbe subire è il passaggio del testimone a un nuovo regista. Secondo quanto riferito, Victoria Mahoney, che ha diretto il sequel, ha rivelato che i suoi impegni per i prossimi anni potrebbero impedirle di partecipare a “The Old Guard 3”. Considerando che il primo film aveva un regista diverso, non sarebbe strano che il terzo film avesse un nuovo regista e presentasse il prossimo capitolo della storia da una nuova prospettiva.

The Old Guard 2: recensione del film di Victoria Mahoney

The Old Guard 2: recensione del film di Victoria Mahoney

Le saghe action sono pane per i denti di Netflix. A ogni saga che finisce, ce n’è sempre una pronta a iniziare. Da scoprire, da rincorrere. Come The Old Guard, il cui debutto risale al 2020 – pieno periodo Covid – e che adesso torna con un secondo capitolo pensato per un’estate all’insegna di adrenalina, pallottole, bolidi e un universo narrativo in espansione. Gina Prince-Bythewood, regista del primo film, passa il testimone a Victoria Mahoney per un proseguimento che, purtroppo, non è del tutto all’altezza delle aspettative.

Nel cast – guidato dall’iconica Charlize Theron – entra in scena un’altra colonna del cinema mondiale: Uma Thurman, nei panni di Discordia, una villain femminile che incarna alla perfezione l’archetipo più ricorrente dell’action contemporaneo: potente, solitaria, enigmatica. Con i fumetti di Greg Rucka e le illustrazioni di Leandro Fernández a fare da traccia, The Old Guard 2 cerca così di consolidare l’universo narrativo della saga, per imporsi nell’immaginario collettivo e diventare un titolo di punta sulla piattaforma – ma, alla fine, più che allargarsi, si sfalda.

La trama di The Old Guard 2

Dopo aver perso la sua immortalità, Andy deve fare i conti con una vita in cui il tempo, ora, conta davvero. Nonostante il suo essere più vulnerabile, non rinuncia a combattere, e continua a proteggere l’umanità insieme alla sua squadra. Ed è proprio mentre affronta la sua nuova vita, che una nuova minaccia insidiosa fa capolino: Quỳnh, un tempo sua alleata e amica fidata, è tornata. Salvata da Discordia, prima immortale della storia, la donna è accecata dal risentimento e dal desiderio di vendetta, convinta che Andromaca l’abbia abbandonata al suo destino e mai cercata. Mentre il gruppo tenta di fermare Discordia e riportare Quỳnh dalla loro parte, una scoperta rimescola le carte in gioco: Nile, la più giovane del team, non è solo l’ultima arrivata: è l’ultima immortale. E per questo, anche la più pericolosa. La ragazza, infatti, è considerata “la distruttrice”, quando ferisce, può togliere l’eternità.

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Si decolla bene, si prosegue male

L’apertura di The Old Guard 2 faceva ben sperare. Panoramiche mozzafiato, Villa Konrad che si staglia maestosa, e subito un’incursione ad alto tasso adrenalinico. È innegabile la presenza scenica di Charlize Theron, che riesce a regalare buoni combattimenti corpo a corpo, coreografati con precisione chirurgica: la sua Andromaca, con look dark e movimenti scattanti, pare uscire direttamente da un videogioco fantasy. Dagli scontri nella villa extralusso agli inseguimenti urbani, tutto sembrava perciò preannunciare un secondo capitolo all’altezza del primo. Ma, a conti fatti, è stata solo un’ amara illusione: per tutta la durata, infatti, il ritmo è rimasto serrato ma anestetizzante.

Dal momento in cui si scopre che Quynh è stata salvata e che Discordia è la prima immortale, la sceneggiatura non riesce a essere incisiva. La regia – spesso priva di guizzi – accompagna una narrazione che vacilla e si sfilaccia. I personaggi si fanno sfocati, gli snodi narrativi si incastrano male, e ogni nuovo tassello viene aggiunto senza contribuire davvero all’approfondimento della lore di quel mondo. Nemmeno quando si sfogliano antichi libri o si ascoltano i racconti di figure più antiche come Tuah, si riesce a dare spessore a quell’universo.

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Charlize Theron, Matthias Schoenaerts e Luca Marinelli in The Old Guard. Foto di AIMEE SPINKS/NETFLIX.

Uma Thurman: la sua Discordia è l’unica vera garanzia

Tutto è sacrificato sull’altare della sola azione, ma i momenti muscolari non bastano a sorreggere un racconto che aspira a essere saga, non trovando mai il giusto equilibrio tra intrattenimento puro e profondità dei personaggi. Le premesse per fare bene c’erano, ma la costruzione narrativa, purtroppo, è debole.  E quando la tensione sarebbe dovuta salire – quando Discordia incarna una minaccia sempre più viva – il climax finale si perde in una combinazione di scene senza tensione palpabile, incapaci di soddisfare l’attesa.

Lo scontro tra lei e Andromaca, più che deflagrare, si consuma in modo fiacco, sgonfiando del tutto il coinvolgimento e spegnendo l’ultima scintilla emotiva. Una consolazione, però, c’è, e non è il cliffhanger: anche se tutto sembra un preambolo lungo e affaticato in vista del terzo capitolo – e il film stesso lo dichiara – almeno una cosa regge: Uma Thurman in assetto da battaglia. Il suo sguardo vendicativo e imperscrutabile rievoca un’icona del passato recente: sembra a tratti di vedere la Beatrix Kiddo di Kill Bill che torna a far tremare la scena, con quello stesso aspetto glaciale e determinazione feroce.

The Old Guard 2: il cast al completo nelle prime foto dal set

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The Old Guard 2: il cast al completo nelle prime foto dal set

Le nuove foto dal set di The Old Guard 2 offrono una prima occhiata al cast già noto del film e a un nuovo personaggio. Basato sull’omonimo fumetto di Greg Rucka, The Old Guard è la saga di supereroi di Netflix incentrata su un gruppo di mercenari immortali con poteri di guarigione rigenerativa.

Con Charlize Theron, Kiki Layne, Marwan Kenzari, Luca Marinelli, Harry Melling, Van Veronica Ngo con Matthias Schoenaerts e Chiwetel Ejiofor, il primo film è stato presentato in anteprima a luglio 2020, con i critici che ne hanno elogiato le sequenze d’azione a eliminazione diretta, la narrazione inclusiva e l’interpretazione sovversiva del genere di supereroi.

Il cast originale desiderava riprendere i propri ruoli anche prima dell’annuncio ufficiale di The Old Guard 2. Rucka, che ha anche scritto la sceneggiatura del primo film, ha avuto una buona idea per un sequel, ed è stato suggerito che The Old Guard 2 sia basato sulla sua seconda graphic novel, The Old Guard: Force Multiplied. Un cambiamento significativo che il sequel vedrà rispetto al primo film è che la regista di Lovecraft Country Victoria Mahoney ha sostituito la regista Gina Prince-Bythewood.

La star del film, Charlize Theron, ha condiviso alcune nuove foto dal set di The Old Guard 2. In un’immagine, l’attrice condivide battute con i compagni di cast di ritorno, Layne, Marinelli, Kenzari ed Ejiofor, mentre in un’altra foto, posa insieme ai suoi co-protagonisti e regista. La seconda immagine offre anche una buona occhiata a un Henry Golding. Come annunciato, la star di Crazy Rich Asians si è unita al sequel in arrivo nei panni di un personaggio nuovo di zecca. I dettagli del suo ruolo, tuttavia, rimangono sconosciuti.

The Old Guard 2: Charlize Theron rivela quando inizieranno le riprese

Charlize Theron, in una recente intervista a Variety, ha affermato che la sceneggiatura di The Old Guard 2 è terminata e che entrerà in produzione nei primi mesi del 2022. Confermato anche il cast del capitolo precedente tra cui: Luca Marinelli e Marwan Kenzar che riprenderanno i loro rispettivi ruoli. Basato sull’omonima serie di fumetti realizzato da Greg Rucka e Leandro Fernández e approdato sulla piattaforma Netflix lo scorso 10 luglio, narra la storia di un gruppo di mercenari immortali alla ricerca di vendetta. Theron non ha confermato dettagli della sceneggiatura del sequel, ma presumiamo ripartirà dalla scena post-credit che ha lasciato tutti a bocca aperta, rivelando il ritorno di Quyhn, l’immortale rimasta bloccata per secoli in una cassa di ferro.

ORA DISPONIBILE su Netflix The Old Guard, il film diretto da Gina Prince-ythewood e scritto da Greg Rucka. Basato sulla serie di graphic novel di Greg Rucka e illustrata da Leandro Fernandez. Prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Charlize Theron, AJ Dix, Beth Kono, Marc Evans.

Protagonisti di The Old Guard sono Charlize TheronKiki Layne, Marwan Kenzari, Luca Marinelli, Harry Melling, Van Veronica Ngo con Matthias Schoenaerts e Chiwetel Ejiofor.

The Old Guard 2, spiegazione del finale: il cliffhanger lascia presagire una trilogia

Il finale con cliffhanger di The Old Guard 2 prepara il terreno per un terzo film della serie. Basato sull’omonimo fumetto creato da Greg Rucka, i film di The Old Guard si concentrano su un gruppo di guerrieri immortali che proteggono e influenzano l’umanità da secoli. Il cast di The Old Guard 2 si espande per includere alcuni nuovi immortali, tra cui alleati come lo studioso Tuah e il misterioso cattivo Discord.

The Old Guard 2 amplia anche la tradizione della serie, rivelando la vera importanza della nuova recluta Niles e cosa potrebbe significare la sua presenza per il resto dei guerrieri immortali. Tutto ciò porta a una massiccia battaglia finale che si conclude con la sconfitta degli eroi e una morte memorabile. Tuttavia, questo non demoralizza i sopravissuti e anzi getta le basi per un sequel più ricco d’azione. Ecco cosa succede nel finale cliffhanger di The Old Guard 2 e come prepara un finale esplosivo per la trilogia.

Spiegazione del piano di Discord per gli Immortali – I piani di Discord per il futuro sono tutti una bugia

Il grande finale cliffhanger di The Old Guard 2 rivela che Discord intende ripristinare la sua immortalità perduta e che è disposta a usare con la forza le abilità di Niles come “Ultimo Immortale” per riuscirci. Discord viene presentata all’inizio di The Old Guard 2 come una figura antica e potente, ritenuta la prima immortale.

Inizialmente, le motivazioni di Discord sembrano essere radicate nel disgusto per le azioni di Andy. Guidando altri immortali in battaglia, hanno cambiato la traiettoria della storia umana. Discord sostiene che questo significhi giocare a fare Dio e che tutto ciò che fa è esporre gli immortali a un pubblico spaventoso e pericoloso.

Sebbene questa argomentazione sembri contribuire a convincere Quynh, recentemente liberata, a schierarsi dalla sua parte, si rivela anche una menzogna. Si scopre che, dopo innumerevoli millenni, Discord ha naturalmente perso la sua immortalità. Temendo la morte, ha deciso di catturare Niles, che possiede il potere di porre fine alle capacità curative di un Immortale e permetterne il trasferimento a un nuovo ospite.

Questo si ricollega alla scena finale di The Old Guard 2, che vede Discord sconfiggere Andy in battaglia e fuggire dal complesso con Niles, Joe, Nicky e Tuah catturati. Questo apre le porte a un possibile terzo film di The Old Guard incentrato su Andy e Quynh che collaborano per trovare gli altri prima che i piani di Discord si realizzino.

Le spiegazione delle abilità uniche di Niles come ultimo immortale – Niles è la minaccia più pericolosa per gli immortali in The Old Guard 2

Charlize Theron in The Old Guard
Charlize Theron in The Old Guard. Foto di Eli Joshua Ade/Netflix © 2025 – © 2025 Netflix, Inc.

Niles è stato inizialmente presentato in The Old Guard semplicemente come un altro immortale, l’ultimo di una lunga serie di persone che hanno scoperto di essere immortali. Tuttavia, si scopre che Niles ha delle abilità speciali, poiché Discord e Tuah arrivano a credere che sia la profetizzata “Ultima Immortale“.

Entrambi credono che Niles sarà l’ultima della loro specie, l’ultima persona a nascere con la capacità di riprendersi naturalmente da qualsiasi ferita. Questo status conferisce a Niles un grande vantaggio rispetto agli altri immortali, poiché le sue ferite possono annullare le capacità di guarigione di un altro immortale.

Questo si rivela essere ciò che è successo ad Andy in The Old Guard, poiché è stata una ferita di Niles a rendere Andy di nuovo mortale. Tuttavia, se l’immortale ferito cede volontariamente la propria immortalità a un’altra persona, questa può impossessarsi di lui e renderlo immortale.

Questo è il motivo per cui Discord desidera Niles, poiché possiede la capacità di trasferire l’immortalità di un altro in Discord. Sebbene possa essere difficile trovare un immortale disposto a trasferirle il proprio potere, la cattura dei compatrioti di Niles da parte di Discord le conferisce un potere sul giovane immortale.

Come Andy diventa di nuovo immortale e perché Booker si sacrifica – Booker trova finalmente il finale che cercava

The Old Guard spiegazione finale
Charlize Theron in The Old Guard. Foto di Eli Joshua Ade/Netflix © 2025 – © 2025 Netflix, Inc.

Andy trascorre gran parte di The Old Guard 2 di nuovo mortale. Sebbene questo stato non sembri preoccuparla, le pone alcune sfide in combattimento. Tuttavia, alla fine recupera i suoi poteri curativi, anche se a costo della vita di Booker.

Uno degli altri immortali introdotti in The Old Guard, Booker si era stancato della sua vita immortale e aveva tradito il resto della squadra per avere la possibilità di porre fine alla sua vita. Sebbene alla fine si fosse reso conto del suo errore, fu bandito dal gruppo. Tuttavia, Quynh e Discord costringono Booker a rompere il suo voto per evitare gli altri.

Dopo aver appreso da Tuah delle capacità di Niles, Booker si lascia ferire. Si precipita quindi a cercare Andy, lasciandole silenziosamente in eredità la sua immortalità e le sue capacità di guarigione. Sembra che, proprio come nel film precedente, Booker fosse semplicemente concentrato sulla ricerca di un modo per sfuggire alla sua esistenza senza tempo.

In questo modo, Andy sarebbe riuscita a sopravvivere al suo duello con Discord. Questo conferisce anche un sottotesto più oscuro alla decisione di Booker di rimanere indietro e combattere i soldati a costo della sua vita, poiché sembra che Booker non avesse alcuna intenzione di uscire vivo da quella battaglia. È un elemento cupo della narrazione che è silenziosamente straziante.

Perché Quynh perdona Andy e decide di aiutarla contro Discord – Quynh e Andy passano la maggior parte del film a litigare, ma si riappacificano nel finale

The Old Guard 2 recensione

Il grande filo conduttore emotivo di The Old Guard 2 è il rapporto di Andy con Quynh, la sua ex migliore amica, gettata in mare secoli prima. Quando Quynh viene trovata da Discord e liberata nel mondo, inizialmente è furiosa perché Andy ha rinunciato a cercarla.

A suo merito, Andy non cerca di farla uscire dal senso di colpa e si mostra sinceramente affranta dalla giustificata rabbia di Quyhn. Tuttavia, Quynh non conosce la piena portata del piano di Discord. Di conseguenza, non è a conoscenza delle capacità di Niles, il che significa che quando viene ferita da Niles, le sue capacità di guarigione vengono annullate e si ritrova sull’orlo della morte.

Andy salva la vita di Quynh e le cura le ferite, dimostrando alla sua vecchia amica che è ancora dedita al suo benessere e alla sua sopravvivenza. Questo permette a Quynh di guarire dalle sue ferite e alla fine decide di collaborare con Andy per dare la caccia a Discord.

Sebbene Quynh non sembri essere motivata tanto dal salvare gli altri immortali quanto dal vendicarsi di Discord per averla lasciata morire, la sua disponibilità ad abbracciare di nuovo Andy come alleato rappresenta un grande passo avanti per i personaggi. Li pone come il nucleo di un potenziale The Old Guard 3.

In che modo il finale annuncia The Old Guard 3, ci sarà un sequel? – The Old Guard 3 non è attualmente in fase di sviluppo, ma The Old Guard 2 lo prepara

The Old Guard 2 si conclude con un cliffhanger colossale, con Andy e Quynh che lavorano insieme mentre si dirigono a dare la caccia a Discord e salvare i loro alleati. Un sequel seguirebbe inevitabilmente la coppia mentre dà la caccia ai loro alleati catturati, impegnati a salvarli dall’esercito di Discord.

Un altro filo conduttore persistente per The Old Guard 3 è il destino di James Copley, l’alleato mortale del gruppo. Copley viene visto per l’ultima volta nel film mentre affronta i soldati di Discord, con il suo destino rimasto un mistero. Probabilmente si scoprirà che Copley è sopravvissuto, ma questo lascia il suo ruolo in un sequel in sospeso.

Sebbene The Old Guard 2 si concluda con un cliffhanger colossale, non c’è un terzo film attualmente in fase di sviluppo. Considerato il tempo impiegato dal sequel di The Old Guard del 2020 per vedere finalmente la luce, potrebbe volerci del tempo prima che il terzo film entri in produzione, per non parlare della sua uscita. Anche se il film ricevesse il via libera da Netflix, potrebbe volerci del tempo prima che la produzione possa iniziare, a causa dei fitti impegni del cast.

The Old Guard 2 ha terminato le riprese più di un anno fa, quando sarà distribuito da Netflix?

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Non molto tempo fa, Netflix ha pubblicato un filmato di tutti i grandi progetti che arriveranno sullo streamer nel 2024. Uno dei progetti che però non era presente era The Old Guard 2, il sequel di The Old Guard, film d’azione con Charlize Theron.

Il film del 2020 è basato sull’omonimo fumetto del 2017 di Greg Rucka e Leandro Fernández. Il primo film è stato un successo a sorpresa, poiché i suoi numeri di spettatori sono stati (all’epoca) tra i 10 lanci originali di maggior successo nella storia della piattaforma. È stato anche recensito favorevolmente dalla critica, ricevendo un indice di gradimento su Rotten Tomatoes dell’80%, con un punteggio medio aggregato di 3,7 su 5.

Recentemente, Collider ha incontrato Matthias Schoenaerts, che interpreta Booker nel film. Quando gli è stato chiesto di fornire un aggiornamento sul sequel, Schoenaerts ha dichiarato: “L’abbiamo girato circa un anno e mezzo fa, e credo che stiano raggiungendo l’ultima fase della post-produzione. Per quanto ho capito, credo che ci sia stato un cambio ai piani alti di Netflix. Credo che ci sia un diverso amministratore delegato, e questo porta a riconsiderare il rilascio, il come e il quando, e questo non dipende da me. Non lo so. Ma so che stiamo raggiungendo l’ultima fase della post-produzione, quindi prima o poi arriverà“.

Con un intervallo di tempo così lungo tra un capitolo e l’altro, Netflix deve temere che l’interesse per il sequel si riduca, poiché è acclarato che gli spettatori perdono interesse o dimenticano del tutto che un sequel è in arrivo.

Cosa sappiamo su The Old Guard 2

Per il sequel The Old Guard 2, Uma Thurman e Henry Golding si sono uniti al cast in ruoli non rivelati, mentre Victoria Mahoney ha sostituito Gina Prince-Bythewood alla regia. Greg Rucka ha scritto la sceneggiatura del primo film e del sequel.

Tra i membri del cast che ritornano in The Old Guard 2 ci sono la Charlize Theron nel ruolo di Andromaca di Scizia, KiKi Layne nel ruolo di Nile Freeman, Marwan Kenzari nel ruolo di Yusuf Al-Kaysani, Luca Marinelli nel ruolo di Nicky/Nicolò di Genova, Matthias Schoenaerts nel ruolo di Booker/Sebastian Le Livre, Ngô Thanh Vân nel ruolo di Quynh e Chiwetel Ejiofor nel ruolo di James Copley.

The Office reunion: Steve Carell sarà diretto da John Krasinski in Imaginary Friends

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Steve Carell ha recentemente condiviso la sua eccitazione per la sua reunion con John Krasinski, con il quale ha lavorato nella serie The Office, nel loro prossimo film Imaginary Friends. I due avevano già recitato nella popolarissima sitcom della NBC, essa stessa un remake del famoso show televisivo britannico omonimo.

Originariamente creata da Ricky Gervais e Stephen Merchant, la versione americana vedeva Carell nei panni di Michael Scott, un regional manager all’interno della cartiera Dunder Mifflin. Krasinski, nel frattempo, ha interpretato il sarcastico venditore Jim Halpert. Durante le sue nove stagioni, The Office ha ricevuto 42 nomination ai Primetime Emmy, vincendo cinque volte, con Carell che ha anche ricevuto un Golden Globe per il suo lavoro nello show.

Sebbene Krasinski sia famoso per il suo ruolo in The Office, da allora si è fatto un nome dietro la macchina da presa. L’attore ha diretto il film commedia drammatico The Hollars con Anna Kendrick e Richard Jenkins, così come A Quiet Place e A Quiet Place Part II. Krasinski si riunirà con Carell nel suo ultimo lavoro da regista, Imaginary Friends, una commedia fantasy su un uomo che può vedere e parlare con gli amici immaginari di altre persone. Il film sarà interpretato anche da Ryan Reynolds, Phoebe Waller-Bridge, Fiona Shaw e Louis Gossett Jr.

In una recente intervista con ET, Steve Carell esprime la sua eccitazione per la sua imminente riunione con il co-protagonista di The Office. L’attore ha ammesso di non aver ancora iniziato le riprese di Imaginary Friends, ma è pieno di aspettative per l’opportunità di lavorare di nuovo con John Krasinski.

“Beh, non ho ancora iniziato a lavorare al film con lui, ma non vedo l’ora. Prevedo solo gioia e divertimento. Voglio dire, è il migliore ed è un grande regista”.

“Lo metterò alla prova, sai? Lo farò lavorare per questo. Potrei essere uno di quegli attori perspicaci che non sono sempre d’accordo, e che fanno un po’ di capricci. Ha assunto qualcuno che è un amico, ma ha sbagliato!”

The Offering: ecco il trailer dell’esordio alla regia di Oliver Parker

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Dal 23 febbraio, solo al cinema, arriva THE OFFERING, esordio alla regia di Oliver Parker su sceneggiatura di Hank Hoffman, che ha dichiarato: “Una delle mie precedenti professioni è stata di leggere preghiere per i defunti in un obitorio ebraico, da mezzanotte alle sei del mattino, da solo. Quindi ho molta esperienza in questo campo. Per il tempo che ho trascorso in quell’obitorio, posso dire che esiste un’energia. Una presenza“. Quando il regista Oliver Park ha letto per la prima volta la sceneggiatura, ha notato la sua incredibile profondità e il fatto che ogni personaggio avesse una propria storia

. “Stavo leggendo un horror classico, mi mancano quei film con cui sono cresciuto e dove il dramma viene prima di tutto e c’è ricchezza nella storia” – racconta Park. Un altro aspetto che lo ha interessato è stato il tema di come le diverse religioni affrontano la possessione demoniaca. Oliver afferma che per lui è stato affascinante immergersi nell’ebraismo. Secondo lui, la natura ebraica del film lo caratterizza fortemente e la familiarità dell’entità demoniaca permette al pubblico di entrare davvero nel film, di comprendere dove si trovano e goderselo. Anche se non erano necessariamente interessati a essere calati in una comunità che non hanno mai visto prima o che non capiscono.

La trama

Nella speranza di riconciliarsi con il padre ebreo ortodosso, il figlio di un impresario funebre torna a casa insieme alla moglie in dolce attesa. Ma le sue intenzioni vengono messe alla prova quando l’obitorio di famiglia riceve il corpo di un misterioso cadavere posseduto da un’antica entità che ha in serbo un terribile e infausto piano per il bambino in arrivo…

The Offering, la recensione del film di Oliver Park

The Offering, la recensione del film di Oliver Park

Entità sinistre, fantasmi, una casa. Sono alcuni degli elementi tipici che accompagnano il cinema dell’orrore oramai da decenni, e da cui Oliver Park attinge per costruire il suo personale e inquietante The Offering. Per rappresentare il suo cinema, il regista decide di abbandonare i tabù e le paure intorno alla religione cristiana su cui tanti prodotti del genere si basano, per porre l’attenzione sulla fede ebraica ed esplorarne le credenze e le relative derive orrorifiche. La pellicola approfondisce la figura maligna del dybbuk, lo spirito disincarnato di una persona defunta. Un’anima, quindi, alla quale è stato vietato l’ingresso nel Sheol, il mondo dei morti.

Nel 2019 Keith Thomas aveva già raccontato le tradizioni del giudaismo con The Vigil, analizzando la figura dello Shomer, persona incaricata di vegliare sul corpo di un defunto. Park per la sua opera prima ne riprende il discorso, con l’intento di sciorinare i riti di un’impresa di onoranze funebri chassidica, su cui verterà tutta la storia orrorifica. The Offering è in sala dal 23 febbraio.

The Offering, la trama

Arthur (Nick Blood) è un uomo i cui debiti rischiano di mandarlo in rovina. A causa della sua precaria situazione, decide di tornare dal padre Saul (Allan Corduner) insieme alla moglie incinta Claire (Emm Wiseman). L’intento di Arthur è di riconciliarsi con il genitore per un suo tornaconto personale: cercare di convincerlo a vendere l’agenzia di onoranze funebri di famiglia. Quando arriva dal padre, tutti i dissapori passati sembrano essere svaniti.

Nel frattempo nella casa ebraica arriva un defunto con indosso uno strano amuleto. Nessuno sa che questi è posseduto dallo spirito di Abyzou, la ladra di bambini, imprigionata dallo stesso in quel corpo con un pugnale. Nel ripulirlo, Arthur rompe accidentalmente la pietra contenente l’essenza dell’entità, liberando quest’ultima nell’abitazione. A quel punto l’obiettivo del dybbuk diventa proprio la gravida Claire…

Dentro il folklore ebraico con Abyzou

Iniziamo col dire che The Offering si compone di tutte le caratteristiche dell’horror vecchia scuola: la casa come unico e solo topos capace di terrorizzare a dovere; un demone che si insidia nelle menti e nelle vite degli inquilini facendoli impazzire; lo jump scare accompagnato da una colonna sonora grave e tetra, che si accentua nell’esatto momento in cui la scena si prepara a spaventare. Il tutto condito dall’atmosfera funerea di un obitorio ebraico ortodosso, scolpito dalla fotografia fredda e minimalista di Lorenzo Senatore. Quello che cambia nell’opera di Park è l’entità “disturbatrice”: a possedere l’abitazione è Abyzou, che nell’incipit ci viene presentata come la ladra di bambini. Un’entità femminile proveniente dal folklore ebraico, per l’appunto un dybbuk, già incontrato nel The Possession di Ole Bornedal, e che in questo film assume le sembianze di una capra.

Sin dalle prime sequenze Park ci introduce nel tono sinistro di The Offering, dando allo spettatore un’anteprima della follia a cui andrà incontro nei prossimi 93 minuti. Riti, fantasmi e una bambina dallo sguardo agghiacciante sono l’antipasto di un menù ricco di suspense e salti di paura, e in cui fin da subito capiamo che il racconto non si baserà sull’espulsione del demone dal corpo, come accade per esempio nel cult L’esorcista (o in genere in tutti i film a sfondo cristiano), ma del suo imprigionamento nel corpo, tipico della religione ebraica.

Cambia così la prospettiva, scritta a quattro mani da Hoffman e Younger e formalmente ben rappresentata dal regista con un montaggio pulito e un’estetica definita. Un film dalla buona fattura, in cui è evidente la passione di Park per l’esoterismo e per l’oscurità legata all’ignoto, tematiche capaci di tenere alta l’attenzione dello spettatore. Unica pecca l’uso smodato del jump scare che, se nella prima parte serve per agganciare il pubblico, nella seconda appesantisce un po’ la narrazione, rendendo l’artificio prevedibile e quindi non più spaventoso.

Questa leggera incrinatura non priva però Oliver Park del merito di aver messo in piedi un film di tutto rispetto, la cui fruizione risulta ad ogni modo piacevole. The Offering può perciò considerarsi per il novello regista un buon trampolino di lancio nei lungometraggi dell’orrore. Prestando più attenzione a non abusare della tecnica e garantendo più spazio alla conoscenza dei suoi protagonisti, egli ha tutte le carte in regola per rientrare nella categoria di cineasti abili a confezionare prodotti sia sorprendenti che originali.

The Offering dal 23 febbraio al cinema

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The Offering dal 23 febbraio al cinema

Dal 23 febbraio, solo al cinema, arriva THE OFFERING, esordio alla regia di Oliver Parker su sceneggiatura di Hank Hoffman, che ha dichiarato: “Una delle mie precedenti professioni è stata di leggere preghiere per i defunti in un obitorio ebraico, da mezzanotte alle sei del mattino, da solo. Quindi ho molta esperienza in questo campo. Per il tempo che ho trascorso in quell’obitorio, posso dire che esiste un’energia. Una presenza“. Quando il regista Oliver Park ha letto per la prima volta la sceneggiatura, ha notato la sua incredibile profondità e il fatto che ogni personaggio avesse una propria storia

. “Stavo leggendo un horror classico, mi mancano quei film con cui sono cresciuto e dove il dramma viene prima di tutto e c’è ricchezza nella storia” – racconta Park. Un altro aspetto che lo ha interessato è stato il tema di come le diverse religioni affrontano la possessione demoniaca. Oliver afferma che per lui è stato affascinante immergersi nell’ebraismo. Secondo lui, la natura ebraica del film lo caratterizza fortemente e la familiarità dell’entità demoniaca permette al pubblico di entrare davvero nel film, di comprendere dove si trovano e goderselo. Anche se non erano necessariamente interessati a essere calati in una comunità che non hanno mai visto prima o che non capiscono.

La trama

Nella speranza di riconciliarsi con il padre ebreo ortodosso, il figlio di un impresario funebre torna a casa insieme alla moglie in dolce attesa. Ma le sue intenzioni vengono messe alla prova quando l’obitorio di famiglia riceve il corpo di un misterioso cadavere posseduto da un’antica entità che ha in serbo un terribile e infausto piano per il bambino in arrivo…

The O.C.: in arrivo il musical basato sulla serie tv

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I protagonisti di The O.C. saranno di nuovo tutti insieme sulle tavole di un palcoscenico, in occasione della realizzazione di un musical basato sulle avventure di Seth, Summer, Ryan e Marissa.

Il musical sulla serie teen sarà adattato e diretto dallo stesso autore di Cruel Intentions: The Musical, Jordan Ross con Lindsey Rosin alla produzione. Si tratterà di un evento unico, per una sola notte, a Los Angeles, il 30 agosto prossimo.

La caratteristica per ora nota dello show sarà che il creatore della serie tv diventerà un personaggio per il musical, infatti è già stato scelto l’attore che interpreterà Josh Schwartz

Lo show ha lanciato la carriera di Adam Brody, Rachel Bilson e Mischa Barton. Nel cast c’erano anche Tate Donovan, Peter Gallagher, Kelly Rowan e Ben McKenzie.

Dal momento che è in sviluppo anche un musical su Ragazze a Beverly Hills, è probabile che il prossimo progetto a subire questo trattamento sarà Gossip Girl, che ne dite?

Intanto però… California here we came!

Fonte: Variety

The Nymphomaniac: anche Uma Thurman per Lars Von Trier

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Un nome importante quale quello di Uma Thurman si unisce al cast già stellare della nuova provocazione del regista danese Lars Von Trier. Il film, dal titolo The Nymphomaniac,

The Nun: la prima foto dallo spin-off di The Conjuring

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The Nun: la prima foto dallo spin-off di The Conjuring

Ecco la prima inquietante foto di The Nun – La Vocazione del Male, lo spin-off di The Conjuring che, come da titolo, avrà protagonista lo spirito che ha infestato il secondo film della serie.

The Nun – La Vocazione del Male adesso ha anche una data d’uscita. Deadline informa che la Warner Bros ha deciso che il film arriverà nelle sale americane il 23 luglio 2018. Seguendo il successo del franchise, la Warner Bros ha dato immediatamente il via libera allo spin off che sarà diretto da Corin Hardy, filmmaker britannico.

Alla sceneggiatura è stato chiamato Gary Dauberman, che scriverà il film insieme a James Wan e che ha già firmato Annabelle 2. Nel suo curriculum spicca anche l’IT di Andy Muschietti che vedremo in sala questo 2017.

Guarda il trailer ufficiale di The Conjuring – Il caso Enfield

The Conjuring è il franchise horror di maggiore successo al box office degli ultimi anni, per la precisione è il terzo franchise di questo genere nella classifica delle serie cinematografiche di maggior incasso nella storia del cinema. Meglio di lui soltanto a Resident Evil (915 milioni) e Paranormal Activity (889 milioni). Con The Conjuring Il Caso Enfield, questo franchise ha superato persino i numeri di Saw.