Nonostante Loki abbia raccontato quali siano le regole
alla base dei viaggi nel tempo nel MCU, la questione non era
propriamente estranea ai fan del franchise. Infatti, già Avengers:
Endgame aveva preparato il terreno in tal senso,
grazie al viaggio nel tempo attraverso il Regno Quantico.
Alla fine del film, Steve Rogers
(Chris
Evans) viene incaricato di riportare le Gemme
dell’Infinito alla loro precisa collocazione, prima di scegliere di
rimanere nel passato e di vivere finalmente la sau vita insieme a
Peggy Carter (Hayley
Atwell). Tecnicamente, la decisione di Rogers dovrebbe
rappresentare un “evento Nexus”, almeno secondo gli standard
stabiliti da
Loki.
Sulla questione è intervenuta la
regista della serie, Kate Herron, la quale ha
ammesso in un’intervista con
The Direct di non avere una risposta definitiva in merito a
cosa rappresenti davvero la scelta di Steve: “Devo ammettere
che ci ho pensato, ma non ho una risposta definitiva al riguardo e
forse questa cosa potrebbe infastidire alcune persone. Quindi,
lasciatemi rispondere da fan. La mia teoria è questa: dipende se
sei un ottimista o un pessimista. Se sei un ottimista, forse andava
bene per loro vivere in quel modo, e quel ramo probabilmente non
necessitava di essere falciato. Questo significava che potevano
stare insieme. Secondo i romantici, forse, sono riusciti a
sopravvivere. Se sei un pessimista, invece, pensi che probabilmente
sono stati falciati.”
Tuttavia, a giudicare dagli standard
della TVA stabiliti in
Loki, Herron crede che sia più probabile che
Rogers e Carter siano stati entrambi falciati dalla Time Variance
Authority. “Generalmente, i rami devono essere falciati e poi
conservanti, giusto? Ma dipende. Non voglio dire che loro siano
stati definitivamente falciati, ma forse sì, considerando la logica
alla base della TVA nella nostra serie. Ma forse volere è potere, e
alla fine sono davvero riusciti a vivere felici e contenti.
Chissà…”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel
cast del film – tra gli altri – figurano Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
I Marvel Studios hanno gestito l’allontanamento
dal MCU di Chris Evans
in un modo molto strano. Mentre la maniera in cui la storia di
Steve Rogers è finita in Avengers: Endgame sembrava giusta,
The Falcon and The Winter Soldier – una
storia su Captain America – non ha fatto menzione dell’eroe a parte
il fatto che è “andato”. Il mondo sembra credere che Steve sia
morto, qualcosa che era evidente dalla trasformazione della Statua
della Libertà in Spider-Man: No Way Home.
Ci piacerebbe pensare che
Captain
America: New World Order affronterà più
direttamente cosa sta succedendo con l’ex Captain America, ma non
c’è alcuna garanzia in questo senso. Tuttavia, il successore di
Evans,
Anthony Mackie, sembra suggerire fortemente che Steve
è davvero vivo e vegeto durante una recente intervista su Jimmy
Kimmel Live.
Quando Kimmel ha sottolineato che
non abbiamo mai visto Cap morire, l’attore ha risposto: “Questo
significa che non è morto! Perché stai cercando di uccidere Steve?
Questa è discriminazione basata sull’età… non c’è niente di
sbagliato in un vecchio Cap!”
Dopo aver scherzato con l’ospite, a
Mackie è stato chiesto a bruciapelo se Steve è vivo. “Sì! Penso
di sì! Non l’ho visto morire! Non lo so, ho visto Chris due
settimane fa, e aveva un bell’aspetto.” Non è chiaramente una
conferma ufficiale, ma sarebbe interessante capire in che modo
questo tipo di domanda influenzerebbe il film e il MCU.
Ci sarebbe ancora tanto da
raccontare su Steve, visto che su Terra-616 è rimasto con Peggy
Carter e hanno vissuto una vita insieme. Ma aspetteremo pazienti di
scoprire novità in merito.
Captain America: New
World Order
Julius Onah dirige Captain
America: New World Order, su una sceneggiatura di
Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà
Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain
America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín
Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di
Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di
Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth
Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3
maggio 2024.
Jake Schreier
dirigerà Thunderbolts e
si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast
dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter
Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent,
Olga Kurylenko come Antonia
Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red
Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost,
e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina
Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà
nei cinema il 26 luglio 2024.
Steve Rogers / Captain America
(Chris Evans) è il nonno di Peter Quill /
Star-Lord (Chris Pratt)? La teoria, abbastanza
“selvaggia” sta impazzando in rete da un bel po’, e parte
dall’osservazione di un fan molto attento che ha intercettato Laura
Haddock in Captain America: Il Primo
Vendicatore.
Andiamo con ordine: un fan del
MCU ha visto che Laura
Haddock, attrice che in Guardiani della
Galassia interpreta Meredith, la mamma di Peter
Quill, compare anche nel primo film di Cap nei panni di una fan del
Super Soldato. Questo ha portato ad alcune speculazioni. La donna
non può essere, per questioni anagrafiche, la mamma di Peter, ma
potrebbe essere sua nonna. E se durante quell’incontro, magari
intimo, con Cap, l’eroe le avesse lasciato in grembo una bambina,
la futura mamma di Peter?
A rispondere sulla questione è
intervenuto James
Gunn, che, dopo lo stop dai social a seguito del licenziamento
da parte di Disney, sta riprendendo la sua intensa attività social,
rispondendo a molte domande dei fan.
Il regista ha smentito la teoria. Su
Twitter ha citato un articolo che riporta la teoria, smentendola. A
sostegno della sua risposta, Gunn cita anche il fatto che abbiamo
effettivamente incontrato il nonno di Peter Quill in entrambi i
film sui Guardiani, interpretato da Gregg Henry.
In effetti, la questione si scontra
anche con ciò che tempo fa Chris Evans disse di
Steve. In un’intervista, l’attore disse che Captain
America potrebbe essere ancora vergine (ai tempi di
The Avengers). Prima della
trasformazione, Steve non era certo un adone, benché avesse un
grande cuore. Dopo la trasformazione, quando le donne cadevano ai
suoi piedi, è stato molto preso da faccende molto importanti e
serie, cosa che forse lo ha tenuto lontano della attenzioni delle
signorine, inoltre l’amore con Peggy non è stato forse mai
consumato prima del suo incidente trai ghiacci. Per cui la stessa
teoria che Cap possa essere il nonno di Peter Quill non sta affatto
in piedi.
Per fortuna, gli eventi di
Endgame hanno rimesso le cose al loro
posto, e Steve ha avuto tutto ciò che avrebbe sempre meritato dalla
vita, una famiglia, dei figli, l’amore della sua vita.
Per il secondo anno di seguito,
Unipol Biografilm Collection e I Wonder Pictures
presentano ogni settimana in 16 multisala UCI i
più coinvolgenti biopic, narrati da autori premiati nei più
prestigiosi festival del mondo, proponendo un programma ricco non
solo di grandi riscoperte, come era stato già
l’anno scorso, ma anche di imperdibili anteprime,
presentate in UCI Cinemas prima dell’uscita in sala. L’appuntamento
firmato Unipol Biografilm Collection è ogni mercoledì alle
18 e alle 21.
Per commemorare il trentacinquesimo
anniversario della scomparsa di Steve McQueen –
avvenuta il 7 novembre del 1980 – mercoledì 11
novembre la rassegna propone Steve McQueen: Una
vita spericolata, il film diretto da Gabriel
Clarke e John McKenna incentrato sulla
tribolata lavorazione de Le 24 Ore di Le Mans, pellicola
fortemente voluta dall’iconico attore statunitense, grandissimo
appassionato di motori ed egli stesso pilota, dedicata alla storica
gara disputata presso il Circuit de la Sarthe.
Attraverso filmati del dietro le
quinte della pellicola e interviste a membri del cast e della
famiglia – tra cui spiccano il figlio di McQueen, Chad, e Derek
Bell, cinque volte trionfatore a Le Mans – Clarke e McKenna
ricostruiscono i mesi che avrebbero determinato una svolta
drammatica nella vita dell’attore, sia dal punto di vista
professionale che privato.
Steve McQueen aveva un sogno: girare
il film definitivo sulle corse automobilistiche, il più realistico,
il più coinvolgente. Come avrebbe potuto immaginare che la
lavorazione de Le 24 ore di Le Mans gli sarebbe costata
così tanto, in termini artistici, economici e umani? Tra divergenze
con la troupe, problemi con la sceneggiatura, incidenti e
tradimenti, i registi Gabriel Clarke e John McKenna costruiscono –
sul filo delle testimonianze di Chad McQueen, figlio di Steve, e
degli altri protagonisti di quella storica avventura
cinematografica – un film nel film sul circuito dove l’icona della
vita spericolata sfrecciò confondendo la finzione con la realtà
dell’autodromo. E compongono il ritratto di un uomo lanciato a
tutta velocità nell’esistenza e nell’arte.
Grazie alla scommessa di Unipol
Biografilm Collection e del circuito UCI Cinemas, per il secondo
anno consecutivo, contenuti di qualità dalla forte valenza
culturale come i film documentari si allargano al pubblico popolare
dei multisala. Una scommessa che pone però le sue radici nel dato
concreto del crescente successo commerciale del genere
documentario nel mondo, e in particolar modo negli Stati
Uniti e in Francia.
È disponibile il poster di
Steve McQueen: una vita spericolata,
nelle sale italiane a partire da giovedì 5
novembre – per ricordare l’attore nel trentacinquesimo
anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 7 novembre del 1980 –
distribuito da I Wonder Pictures e Unipol
Biografilm Collection.
L’attesissimo docufilm,
firmato da Gabriel Clarke e John
McKenna, ripercorre la lavorazione del film Le 24 Ore
di Le Mans, che vedeva protagonista l’iconico interprete
statunitense. McQueen, grandissimo appassionato di corse, sia su
due che su quattro ruote, era disposto a tutto purché il film
incentrato sulla gara più impegnativa del calendario del
motorsport a livello mondiale vedesse la luce, anche a
mettere a repentaglio la propria carriera.
Il film – presentato in anteprima
mondiale al Festival
di Cannes, nella sezione Cannes Classics, e in anteprima
nazionale a Biografilm Festival | International Celebration of
Lives – offre uno spaccato unico del mondo dell’automobilismo su
pista negli anni Settanta, grazie al dietro le quinte delle riprese
effettuate per la pellicola di Lee H. Katzin durante la 24 Ore di
Le Mans del 1970. Il film restituisce inoltre un ritratto singolare
del carismatico attore e delle sue vicende pubbliche e private di
quel periodo, mostrando immagini inedite e diverse interviste
esclusive, tra cui quelle a Derek Bell, cinque
volte vincitore a Le Mans; a David Piper, che
perse una gamba durante le riprese; al co-protagonista di McQueen
nel film, Sigi Rauch; e a Chad
McQueen, figlio di Steve.
Presenting partner
di Steve McQueen: una vita spericolata è TAG
Heuer, brand da sempre legato all’universo motor racing
grazie al suo contributo unico all’evoluzione del cronometraggio
nella storia. Proprio nel film Le 24 Ore di Le Mans, al
polso di Steve McQueen, TAG Heuer Monaco blu, il primo cronografo
dalla cassa quadrata, divenne leggenda, tanto che questo modello è
oggi conosciuto come ‘Monaco McQueen’. McQueen scelse
spontaneamente di indossarlo nel film, con l’intenzione di
mantenere la divisa originale del pilota Jo Siffert, suo mentore
per il ruolo di Michael Delaney, all’epoca ambasciatore TAG Heuer.
In ‘Steve McQueen: una vita spericolata’, la leggenda continua:
TAG Heuer Monaco è al polso del figlio
Chad McQueen.
STEVE MCQUEEN: UNA VITA
SPERICOLATA
(Stati Uniti/2015/112′) di
Gabriel Clarke, John McKenna
Steve McQueen aveva un sogno: girare
il film definitivo sulle corse automobilistiche, il più realistico,
il più coinvolgente. Come avrebbe potuto immaginare che la
lavorazione de Le 24 ore di Le Mans gli sarebbe costata
così tanto, in termini artistici, economici e umani? Tra divergenze
con la troupe, problemi con la sceneggiatura, incidenti e
tradimenti, i registi Gabriel Clarke e John McKenna costruiscono –
sul filo delle testimonianze di Chad McQueen, figlio di Steve, e
degli altri protagonisti di quella storica avventura
cinematografica – un film nel film sul circuito dove l’icona della
vita spericolata sfrecciò confondendo la finzione con la realtà
dell’autodromo. E compongono il ritratto di un uomo lanciato a
tutta velocità nell’esistenza e nell’arte.
I Wonder Pictures
è orgogliosa di annunciare la distribuzione italiana di Steve
McQueen: The Man & Le Mans: il film sarà presentato in
anteprima mondiale a Cannes il 16 maggio, nella prestigiosa sezione
Cannes Classics, e verrà successivamente proiettato in anteprima
nazionale a Biografilm Festival – International Celebration of
Lives (Bologna, 5-15 giugno 2015).
L’attesissimo
documentario, firmato da Gabriel Clarke e John
McKenna, ripercorre la lavorazione del film Le 24 Ore di Le
Mans, che vedeva protagonista l’iconico attore statunitense.
McQueen, grandissimo appassionato di corse, sia su due che su
quattro ruote, era disposto a tutto purché il film incentrato sulla
gara più impegnativa del calendario del motorsport a livello
mondiale vedesse la luce. Il documentario offre uno spaccato unico
del mondo dell’automobilismo su pista negli anni Settanta, grazie
al dietro le quinte delle riprese effettuate per la pellicola di
Lee H. Katzin durante la 24 Ore di Le Mans del 1970, e restituisce
un ritratto singolare del carismatico attore e delle sue vicende
pubbliche e private di quel periodo oltre a mostrare footage
inedito e le interviste esclusive a Derek Bell, cinque volte
vincitore a Le Mans, a David Piper, che perse una gamba durante le
riprese e alla co-protagonista di McQueen nel film, Sigi Rauch.
“Se vogliamo
portare avanti questo progetto, dobbiamo farlo nel modo giusto.
Nessun escamotage hollywoodiano: nessun colpo di scena orchestrato
ad arte, niente lieto fine. E se dobbiamo dedicarlo a una sola
corsa, deve trattarsi necessariamente di Le Mans” – Steve
McQueen
Steve McQueen è uno
di quegli attori che ha fatto la storia del cinema con le sue
interpretazioni ed è diventato una figura iconica, nel corso del
tempo, grazie anche alla sua vita definita spericolata. L’attore ha
lavorato sodo per tutta la sua carriera e il pubblico lo ha sempre
amato, anche e forse soprattutto dopo la sua morte, proprio per
quel sentimento di libertà che esprimeva.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Steve McQueen.
Steve McQueen: i suoi film
1.Ha recitato in celebri
film. Il primo vero ruolo al cinema dell’attore si ha in
Autopsia di un gangster (1958). Da quel momento recita
in Fluido mortale (1958), Sacro e
profano (1959), I magnifici sette
(1960), L’inferno è per gli eroi
(1962), L’inferno è per gli eroi (1962) e La
grande fuga (1963). In seguito, lavora in Strano
incontro (1963), Cincinnati Kid (1965),
Quelli della San Pablo (1966), Il caso Thomas
Crown (1968), Bullit (1968) e Le 24 ore
di Le Mans (1971). Tra i suoi ultimi lavori vi sono
Papillon (1973), L’inferno di cristallo
(1974), Ilnemico del popolo (1978), Tom
Horn (1980) e Il cacciatore di taglie (1980).
2. È stato anche
produttore. L’attore, nel corso della carriera, non ha
svolto solo l’attività di attore ma ha sperimentato molto volte
anche quella di produttore. Nella fattispecie, McQueen ha lavorato
alla produzione dei film Nevada Smith (1966 – non
accreditato), Il rally dei campioni (1971), Un nemico
del popolo (1978) e Tom Horn.
Steve McQueen: chi era sua
moglie
3. Si è sposato tre
volte. L’attore si è sposato per la prima volta nel 1956,
a ventisei anni, con la collega Neile Adams, da
cui ha avuto i
figli Terry e Chad.
I due hanno poi divorziato nel 1972. Dopo circa un anno dalla
separazione, McQueen si è risposato con un’altra collega,
Ali MacGraw, dando vita ad una relazione
turbolenta che ha portato al divorzio nel 1978, dopo qualche anno
di matrimonio. In seguito, si sposato per la terza ed ultima volta,
dieci mesi prima di morire, con la modella Barbara
Minty. Tra i vari flirt a lui attribuiti, ci sarebbero
quelli con le attrici Lauren Hutton e
Barbara Leigh.
Steve McQueen e Barbour
4. Ha ispirato una
collezione di giacche. Come noto ai suoi fan, McQueen
indossava un abito in cotone cerato Barbour International durante
le corse, e quel look iconico ha oggi contribuito a ispirare una
nuova linea di giacche, t-shirt e bottoni. La The Steve McQueen
Collection è dunque dedicata all’attore e alla sua capacità di
rendere iconico tutto ciò che indossava.
Steve McQueen e Persol
5. Occhiali che hanno fatto
la storia. Di fatto, Steve McQueen è diventato il volto
del marchio Persol. La sua prima apparizione con quelli
che sono poi diventati i Persol 714 Steve McQueen, è avvenuta nel
1968, quando l’attore arrivò sul set de Il caso Thomas
Crown. Da quel momento quel particolare modello di occhiali è
diventato un vero e proprio classico, tanto da essere popolarissimi
ancora oggi, sempre legati all’immagine di McQueen.
Steve McQueen: la sua morte
6. È morto a soli 50
anni. L’attore, nel 1979, scoprì di essersi ammalato di
tumore alla pleura. Da questo cancro l’attore non è mai riuscito a
guarire, tanto da morire in una clinica messicana il 7 novembre del
1980, accanto all’ultima moglie e all’istruttore di volo e amico
Sammy Mason. Ventiquattro ore prima gli era stata rimossa
chirurgicamente una grossa massa metastatica all’addome. Fu cremato
e le ceneri furono disperse nell’oceano Pacifico.
7. Si è esposto per molto
tempo all’amianto. Con molta probabilità, a causare
il formarsi del tumore è stata la continua esposizione di McQueen
all’amianto. Questo materiale era infatti spesso impiegato negli
ambienti frequentati da McQueen durante la sua vita (navi, studi
cinematografici, ambienti motoristici), ma sembrerebbe essere stato
presente anche nelle stesse tute da pilota usate da McQueen durante
le sue corse.
Steve McQueen era un pilota
8. Un passione esagerata per
le corse. Oltre che essere conosciuto per il suo talento
recitativo, l’attore è diventato un’icona anche per il fatto di
essere un gran amatore della gare automobilistiche, tanto da
partecipare in prima persona a diverse competizioni. Tra le più
famose ci sono quelle delle 12 ore di Sebring e Le 24
di Le Mans.
9. Una vita
spericolata. Spesso è così che viene definita la vita
dell’attore e non solo in merito al suo carattere turbolento, ma
anche in riferimento al fatto che è stato molte volte stuntman di
se stesso. Egli, infatti, preferiva fare a meno delle controfigure,
e ciò è avvenuto per molti film come Bullitt e La
grande fuga.
Steve McQueen: età e altezza
10. Steve McQueen nacque il
24 marzo del 1930 a Beech Grove, nell’Indiana. La sua
altezza complessiva consisteva in 177 centimetri.
Una chimera o un nuovo progetto?
Michael Fassbender e Steve
McQueen potrebbero lavorare per la quarta volta insieme:
il regista sogna un musical. Il sodalizio tra Michael
Fassbender e Steve
McQueen potrebbe continuare in futuro. Dopo aver
lavorato insieme a due acclamate pellicole, Hunger nel
2008 e Shame nel 2011, con cui Fassbender si è aggiudicato
la Coppa Volpi, Steve McQueen ha rinnovato la sua collaborazione
con l’attore feticcio in 12 Years a Slave, presentato in questi giorni
al Toronto Film Festival, dove è stato acclamato da pubblico e
critica presentandosi come uno dei potenziali protagonisti della
prossima stagione di premi.
Intervistato da
ThePlaylist, il regista ha parlato del suo ultimo film,
soffermandosi infine sul prossimo progetto che vorrebbe realizzare:
un musical con Michael Fassbender. Alla domanda del giornalista su
un eventuale progetto più leggero dopo un trio impegnativo – che
comprende un film sullo sciopero della fame, uno sulla dipendenza
dal sesso e infine un’opera epica sulla schiavitù – il regista
dichiara: Farò un musical. Voglio fare un musical, ecco
cosa voglio. […] Ci sto pensando, voglio fare un musical con
Michael.
Il regista assicura che l’attore è
in grado di cantare: Certo, canta benissimo! Oddio, come si
chiamava quel tizio? [Inizia a cantare “What a Fool Believes”]
Michael McDonald? E’ bravissimo a cantare Michael
McDonald.
Infine McQueen dedica parole di
elogio a Michael Fassbender: E’ come Mickey Rourke o
Gary Oldman, è l’attore più influente della sua generazione. Gli
altri vogliono stare con lui, essere come lui, oppure vogliono
diventare attori proprio a causa sua. Ecco Michael
Fassbender.
12 Years a Slave uscirà
negli USA il 18 ottobre e racconta una storia basata
sull’autobiografia, datata al 1853, di Solomon Northrup
(Chiwetel Ejiofor) un nero libero dello stato di
New York, che venne rapito e venduto come schiavo. Di fronte a
crudeltà (personificata dal terribile schiavista, interpretato
da Michael Fassbender), così come a
gentilezze inaspettate, Salomon lotta non solo per rimanere in
vita, ma per conservare la sua dignità. Nel dodicesimo anno della
sua indimenticabile odissea, un fortuito incontro con un
abolizionista canadese (Brad Pitt), cambierà per
sempre la sua vita.
Lunedì 26 ottobre alle ore
21.00, presso il Cinema Odeon di Bologna,
e Martedì 27 ottobre, presso il Cinema
Colosseo di Milano, torna Sala Bio, nell’ambito di Be
Original, con un’imperdibile evento targato Unipol Biografilm
Collection: l’anteprima di Steve McQueen una vita
spericolata, il film di Gabriel
Clarke e John McKenna, che, ripercorrendo
la lavorazione di Le 24 Ore di Le Mans, restituisce un
ritratto autentico e per certi versi inedito dell’attore più amato
di sempre, Steve McQueen.
L’iconico interprete statunitense,
grandissimo appassionato di corse, sia su due che su quattro ruote,
era disposto a tutto purché il film incentrato sulla gara più
impegnativa del calendario del motorsport a livello mondiale
vedesse la luce, anche a mettere a repentaglio la propria
carriera.
Il film sarà presentato a Sala Bio
in versione originale sottotitolata e proposto in
anteprima anche a Sala Bio Roma (Cinema Adriano) e Milano (Cinema
Colosseo) martedì 27 ottobre e sarà poi distribuito in sala da I
Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection il 9, il 10
e l’11 novembre, per ricordare l’attore nel
trentacinquesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 7
novembre del 1980.
STEVE MCQUEEN: UNA VITA
SPERICOLATA
(Stati Uniti/2015/112′) di
Gabriel Clarke, John McKenna
Steve McQueen aveva un sogno: girare
il film definitivo sulle corse automobilistiche, il più realistico,
il più coinvolgente. Come avrebbe potuto immaginare che la
lavorazione de Le 24 ore di Le Mans gli sarebbe costata così tanto,
in termini artistici, economici e umani? Tra divergenze con la
troupe, problemi con la sceneggiatura, incidenti e tradimenti, i
registi Gabriel Clarke e John McKenna costruiscono – sul filo delle
testimonianze di Chad McQueen, figlio di Steve, e degli altri
protagonisti di quella storica avventura cinematografica – un film
nel film sul circuito dove l’icona della vita spericolata sfrecciò
confondendo la finzione con la realtà dell’autodromo. E compongono
il ritratto di un uomo lanciato a tutta velocità nell’esistenza e
nell’arte.
Uscita italiana: 9
– 10 – 11 novembre (I Wonder Pictures e Unipol Biografilm
Collection)
Variety ha pubblicato in esclusiva
la prima clip del film documentario Steve McQueen
The man & Le Mans, che rende omaggio al famoso
attore-pilota, presentato al Festival
di Cannes questo sabato nella sezione Cannes Classics.
Diretto da Gabriel
Clarke e John McKenna, il documentario
racconta la realizzazione del film Le
Mans di McQueen nel 1970, su le
24 ore di Le Mans, gara che si disputa in Francia. Dopo
un periodo di sei mesi, il regista di McQueen, John
Sturges, mollò il film, il suo matrimonio crollò a pezzi, e la sua
compagnia era sull’orlo del fallimento. E per tutto il
tempo era in costante timore per la sua vita, dopo aver appreso che
era in cima alla “lista della morte” di Charles Manson.
Il documentario mostra filmati mai
visti prima tratti dal film di McQueen. Il figlio,
Chad McQueen, che è uno dei principali intervistati nel
documentario, sarà a Cannes per presentarlo insieme ai registi.
Classe 1969 e londinese di nascita,
il regista Steve McQueen è oggi una delle
personalità più affascinanti del panorama cinematografico.
Formatosi nel mondo della videoarte, egli ha poi debuttato nel
cinema nel 2008 con il folgorante Hunger. Sin da
quel suo esordio, egli ha introdotto tutti quelli che sono i suoi
principali interessi come regista. Dalla forza di volontà al
desiderio di resistenza e liberazione, e tutto ciò passando
attraverso il corpo. Il corpo denutrito, il corpo oppresso e quello
martoriato. Con i successivi Shame e
12 anni
schiavo, con il quale vincerà il premio Oscar,
McQueen si conferma uno dei nuovi grandi autori della sua
generazione. Nel 2018, infine, dopo cinque anni di assenza, torna
sul grande schermo con l’heist movie Widows, con
protagonista Viola
Davis.
Per celebrare quanto fin qui
realizzato, a lui è stato conferito il premio alla
carriera della 15ª edizione della
Festa del Cinema di Roma. In occasione di tale
evento, McQueen ha avuto modo di presentare il suo nuovo impegno da
regista: la serie antologicaSmall
Axe, il cui titolo si ispira ad un brano di
Bob Marley, recitante “se voi siete il grande
albero, noi siamo la piccola ascia”. Cinque episodi
autoconclusivi incentrati sulla comunità caraibica di Londra tra
gli anni Sessanta e Ottanta. Il primo episodio presentato, Red, White
and Blue, che ha per
protagonista l’attore John
Boyega, ha confermato il grande potenziale del
progetto, dimostrando ancora una volta le grandi capacità
espressive del regista.
Steve McQueen: esiste solo la
verità
L’incontro che McQueen tiene con il
pubblico si apre naturalmente da lì dove la sua carriera da regista
di lungometraggi ha avuto inizio. Con Hunger egli decide
di raccontare lo sciopero della fame intrapreso dall’attivista
Bobby Sands contro il trattamento riservato ai detenuti. Ad
interpretare il protagonista vi è l’attore Michael
Fassbender, che diventerà una presenza ricorrente nei
film del regista. Particolarità dell’opera, vincitrice della Caméra
d’or per la miglior opera prima alla Festival
di Cannes, è quella di prevedere lunghissimi piani sequenza.
Interrogato su questa scelta stilistica, McQueen dichiara che
“l’importante per me è tenere alta la tensione. Quando si
stacca da un’inquadratura all’altra, il pubblico tende
inevitabilmente a distrarsi, a provare un momento di respiro.
Invece non facendo questa scelta, ma dando vita ad un’unica lunga
inquadratura, il pubblico rimane inchiodato lì,
presente.”.
“Ho deciso di raccontare questa
storia – continua il regista – perché riconobbi nel gesto
di Sands un grande valore. Ciò che lui ha dimostrato è che tutti
noi disponiamo delle possibilità per opporre resistenza in nome
della libertà. Ad aprirmi gli occhi a riguardo è stato anche il
film Zero in condotta, del regista Jean
Vigo. Lo considero il mio film preferito in assoluto, ed è
quello che mi ha fatto riflettere sulle cose per cui è importante
combattere.Con i miei film cerco proprio di fare questo,
di dare ulteriore risalto a queste capacità. La cosa più preziosa
che ho imparato facendo cinema, infatti, è che non esiste giusto o
sbagliato, esiste solo la verità. Vale la pena correre dei rischi
in nome di questo valore.”
L’incontro prosegue poi parlando
dei due successivi film di Steve McQueen. Il regista, in seguito
alla visione di alcune clip tratte da questi, li introduce
dimostrandone la coerenza all’interno del suo percorso
cinematografico. “Come per Hungers, anche con Shame e 12 anni
schiavo ho cercato il modo migliore per far emergere la verità. Nel
primo, i personaggi sono spesso inquadrati di spalle.
Impossibilitato a vedere i loro volti, lo spettatore sarà costretto
a concentrarsi sulle loro parole, da cui emerge la loro essenza.
Per 12 anni schiavo, invece, non mi sono risparmiato nel mostrare
le crudeltà che realmente gli schiavi subivano. Trovo che il
problema del razzismo possa essere sconfitto solo con il progresso.
Sono un fervente sostenitore del progresso. Nessuno vorrebbe
trovarsi dalla parte sbagliata della storia.
Dalla videoarte al cinema
Prima di intraprendere la carriera
di regista cinematografico, Steve McQueen si è formato come
artista, divenendo noto come fotografo e scultore. Grande
appassionato di arti figurative, il passaggio dietro la macchina da
presa è inevitabile e avviene ben presto. Egli realizza così
numerosi cortometraggi, come Bear, Exodus, e
Giardini, poi raccolti e presentati alla Biennale di Arti
Visive di Venezia. Tale formazione artistica si ritrova anche in
tutti i suoi lungometraggi, i quali vantano una grande cura nella
composizione della messa in scena. Prima di concludere l’incontro,
a McQueen viene a tal proposito chiesto quanto il suo lavoro da
artista influenzi quello da regista, e viceversa. “Per
quanto per me non vi siano grandi differenze, – risponde il
regista – sono consapevole che si tratta di due ambiti molto
diversi tra loro.”
“Il cinema è un arte narrativa,
– continua poi – per me è molto simile al romanzo da
questo punto di vista. L’arte figurativa o la videoarte, invece,
sono oggetti molto più simili a dei frammenti. Rimanendo su un
paragone letterario, li considero come fossero dei componimenti
poetici. Sono due forme comunicative molto diverse, ma alla fine
ciò che conta è che siano d’impatto. L’arte, per me, deve essere in
grado di suscitare emozioni e riflessioni a prescindere dalla sua
forma. A trasmettermi questa concezione è stato anche quello che
ritengo il mio film italiano preferito: Rocco e i suoi
fratelli di Luchino Visconti. Mi ha
permesso di comprendere davvero la passione che un film può
emanare.” Conclusosi l’incontro, McQueen riceve infine il
premio alla carriera, la quale promette però di essere ancora lunga
e ricca di successi.
Negli ultimi giorni sembrava notizia
sicura che il prossimo progetto del regista Steve
McQueen sarebbe stato un film incentrato sulla vita
dell’attivista Paul Robeson.
Ora, invece, giunge a sorpresa la
notizia che il regista starebbe collaborando con la New
Regency alla produzione di Widows, pellicola tratta ed adattata
dall’omonima mini-serie del 1983.
Steve McQueen
scriverà e produrrà il film che ruoterà attorno alla storia di tre
donne rimaste vedove dei loro mariti, criminali incalliti, durante
la rapina ad un security van. Le tre donne riusciranno a
rintracciare la refurtiva, fino a quando scopriranno che uno dei
loro mariti è sopravvissuto all’incidente.
Scelta insolita per il regista di 12
Anni Schiavo, che però conferma la sua volontà di non fossilizzarsi
su un unico genere cinematografico. La pre-produzione di Widows dovrebbe partire già
nelle prossime settimane.
È Indiewire ad annunciare il
prossimo progetto di Steve McQueen, quest’anno
nelle sale con Widows: il regista londinese
dirigerà il documentario The Occupied City,
ispirato al libro illustrato Atlas of an Occupied City.
Amsterdam 1940-1945 curato da sua moglie Bianca Stigter.
Il testo originale segue le tracce
della Seconda Guerra Mondiale nella città di Amsterdam guidando il
lettore attraverso la capitale olandese durante l’occupazione.
A produrre il film saranno la stessa
Stigter (che aveva già lavorato con il marito in
Widows e 12 Anni Schiavo, prima
vera incursione di McQueen nel genere documentaristico dopo diversi
cortometraggi. Insieme a loro anche la casa di produzione olandese
Family Affair Films e Lammas Park.
L’ultimo lavoro di McQueen,
Widows – Eredità Criminale (distribuito in Italia
dalla 20th Century Fox) ha visto il regista tornare dietro la
macchina da presa cinque anni dopo l’Oscar di 12 anni
schiavo, traducendo sul grande schermo la
sceneggiatura di Gyllian Flinn (Gone
Girl, Dark Places), a sua volta ispirata alla
serie televisiva Le vedove.
Nel cast della pellicola, uscita
nelle sale lo scorso 16 novembre 2018, Viola
Davis, Michelle
Rodriguez, Elizabeth
Debicki, Colin
Farrell e Liam Neeson.
Il film racconta la
storia di quattro donne che, dopo la morte dei rispettivi
mariti coinvolti nella stessa rapina, decideranno di regolare
i conti con i loro assassini.
Il nuovo documentario di
Steve McQueen,Occupied City,
dura più di quattro ore, ma il regista pensa che avrebbero potuto
durare fino a 40 ore, dato l’argomento. Durante la partecipazione
al London Film Festival, McQueen ha detto all’agenzia di stampa
della regione PA, tramite Yahoo! News,
che il suo nuovo documentario sull’Amsterdam controllata dai
nazisti durante la seconda guerra mondiale avrebbe potuto essere
anche più lungo dei suoi 262 minuti.
“Penso che un’ora e mezza non
gli renderebbe un servizio“, ha detto McQueen. “E che
le ore sono, è tempo di riflettere su qualcosa che, in effetti,
avrebbe potuto durare 24 ore, avrebbe potuto durare 40 ore.”
Ha continuato: “E quindi, c’è una situazione in cui abbiamo
fatto del nostro meglio con ciò che avevamo per tradurre questa
situazione urgente e immediata avvenuta oltre 85 anni fa“.
Di cosa parla la Città Occupata?
“Il passato si scontra con il nostro
presente precario nel coraggioso documentario di Steve McQueen
Occupied City, basato sul libro Atlas of an Occupied City
(Amsterdam 1940-1945) scritto da Bianca Stigter“,
si legge nella sinossi ufficiale. “McQueen crea due ritratti
intrecciati: uno scavo porta a porta dell’occupazione nazista che
ancora infesta la sua città adottiva, e un vivido viaggio
attraverso gli ultimi anni di pandemia e protesta. Ciò che
emerge è allo stesso tempo devastante e affermativo, una
meditazione espansiva sulla memoria, sul tempo e su dove siamo
diretti”.
McQueen è noto per aver
diretto Shame
del 2011, 12
anni schiavo del
2013 e Widows
del 2018. Nel 2020, ha anche pubblicato una serie antologica
di cinque film, Small Axe, su Prime Video, che
include Mangrove, Lovers Rock, Red, White e Blue, Alex
Wheatle e Education. Ora sta lavorando a un film
ambientato anch’esso sulla Seconda Guerra Mondiale, Blitz,
che vedrà protagonista Saoirse Ronan. Dopo essere stato presentato in
anteprima al Festival di
Cannes nel maggio 2023, Occupied City è
stato proiettato anche al Telluride Film Festival in
agosto. A24 ha acquisito i diritti per distribuire il
documentario, anche se non è stata ancora fissata una data di
uscita.
Il 28 agosto arriva su
Sky Documentaries il docu-film, Steve McQueen – Il film
perduto che ricostruisce il progetto di “Day of the Champion”,
che non ha mai visto la luce. Nel 1965, il tentativo di Steve
McQueen di fare l’ultimo film di F1 è stato abbandonato a metà
durante le riprese: questo docufilm cerca di rimetterne insieme i
pezzi.
Steve McQueen – Il film
perduto, un film Sky Original
disponibile su Sky Documentaries (canali 122 e 402)
sabato 28 agosto alle 21.15 e anche on demand e in streaming
su NOW, ricostruisce il dietro le quinte del film.
Steve McQueen – Il film perduto è disponibile
suNOWe anche on demand su Sky.Iscriviti a soli
3 europer il primo mese e guarda
il film e molto altro.
Steve McQueen – Il film perduto, il film
Anche se è morto 40 anni fa, Steve
McQueen rimane ancora oggi un’icona di Hollywood. La serie di
successi al botteghino di McQueen è stata breve ma impressionante –
“The Great Escape”, “Bullitt”, “Papillon” – ma aveva un progetto in
casa che lo ispirava molto.
Il film si intitola “Day Of The
Champion”, ed è stato girato in Europa tra il 1965 e il 1966.
Nessun materiale proveniente dalle sue riprese si pensava fosse
sopravvissuto. Fino a pochi mesi fa, quando furono scoperte delle
bobine di pellicola a colori 35mm. Questi filmati sono solo una
parte di questa storia. Il racconto accende una battaglia tra due
grandi studios hollywoodiani, entrambi pronti a fare lo stesso film
allo stesso tempo. Il soggetto? Il pericolo e il fascino delle
corse automobilistiche di Formula 1. Ma ci sarebbe un solo
vincitore.
Accanto al film a colori salvato ci
sono centinaia di fotografie on-set, molte delle quali catturano
immagini candide e inedite di McQueen stesso.
Il documentario è narrato nella
versione originale, dal leggendario presentatore di talk show
americano e comico David Letterman. “The King Of Late Night”
è un fan di Steve McQueen e porta a questa storia una prospettiva
personale. Altre voci che aiutano a portare questa favola della
vecchia Hollywood a nuova vita: sono il tre volte campione del
mondo di F1 Sir Jackie Stewart e i membri della troupe da
“Day Of The Champion” che sono stati chiamati a svelare i segreti
delle campagne di Hollywood tra i due film concorrenti.
Anche gli esperti cinematografici
James King e la Christina Newland del Guardian offrono prospettive
informate, mentre il biografo britannico di McQueen, Richard
Sydenham, rivela degli aneddoti inediti circa l’icona di Hollywood,
che danno vita a questa storia straordinaria.
Guarda la video intervista a
Seth Rogen, co-protagonista del film Steve
Jobs di Danny Boyle con Michael
Fassbender nei panni del fondatore della Apple.
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre
l’attrice Premio Oscar
Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da
Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta
l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan,
l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel
ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto
allo sviluppo del Macintosh della Apple.
Era difficile che un uomo
visionario e rivoluzionario come Steve Jobs non
venisse raccontato al cinema, e infatti nel giro di appena tre anni
sono arrivati sul grande schermo ben due film a lui dedicati. Il
primo, del 2013, è intitolato Jobs, ed è interpretato
tdall’attore Ashton Kutcher.
Il secondo, più riuscito ed apprezzato, è invece Steve
Jobs, arrivato in sala nel 2015 per la
regia di Danny Boyle, premio Oscar per The
Millionaire, e scritto da Aaron Sorkin, che
aveva già raccontato di un altro celebre innovatore informatico
come Mark Zuckerberg in The Social Network. A
dar volto al fondatore della Apple è qui l’attore
Michael Fassbender.
Sorkin ha basato la propria
sceneggiatura sulla biografia autorizzata Steve Jobs,
scritta da Walter Isaacson e pubblicata nel 2011,
nello stesso anno della scomparsa dell’imprenditore statunitense.
Lo sceneggiatore, però, decise di non raccontare l’intera vita di
questi, bensì di concentrarsi sul dietro le quinte di tre momenti
fondamentali della sua vita. Distanti nello spazio e nel tempo,
questi definiscono al meglio la personalità dell’inventore,
permettendo un ingresso più intimo in questa e nella sua mente.
Presentato in anteprima al Telluride Film Festival, Steve
Jobs è stato accolto da pareri particolarmente positivi, che
elogiano tanto la costruzione del racconto quanto le
interpretazioni dei protagonisti.
Per dar vita alle tre sequenze del
film, ambientate in anni diversi, il regista scelse inoltre di
girare avvalendosi di pellicola 16mm, 35mm e infine del digitale.
Ciò gli permise di sottolineare ulteriormente i progressi
tecnologici di ripresa, merito anche delle innovazioni apportate da
Jobs. Prima di intraprendere una visione di questo, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative al titolo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Steve Jobs: la trama del film
Ambientato rispettivamente nel
1984, nel 1988 e nel 1998, il film ripercorre la presentazione del
primo Mac, il lancio di NeXT e il trionfale convegno durante il
quale il mondo conobbe il primo iMac. Tre tappe fondamentali
per SteveJobs, attraverso
cui arriva a definire il proprio genio e la propria fortuna. Nel
dar vita agli istanti che precedono queste importanti rivelazioni
al mondo, il racconto permette di entrare in contatto con lo Steve
imprenditore e uomo, il quale passa dall’essere un brillante
rivoluzionario ad un despota senza scrupoli, da padre reticente a
persona fragile a causa di traumi passati. Accanto a lui, i
collaboratori di sempre, Joanna
Hoffman e Steve Wozniak, lo
aiuteranno a fondare il proprio impero.
Steve Jobs: il cast del film
Per interpretare il ruolo di Steve
Jobs era originariamente stato considerato l’attore
Christian Bale, giudicato perfetto per la parte. A
pensarla così era anche Michael
Fassbender, scelto come sostituto nel momento in cui
Bale rinunciò al progetto. Fassbender ammise di essere stato a
lungo nel dubbio se accettare o meno, non sentendosi all’altezza
del collega. Affascinato dalla figura di Jobs, decise infine di
vestirne i panni, conducendo lunghe ricercher per capirlo meglio.
Fassbender, tuttavia, raccontò di aver cercato di dar vita ad
un’interpretazione personale dell’inventore, non volendo finire con
l’imitarlo. La sua performance fu infine così apprezzata da
portarlo a guadagnare una nomination all’Oscar come miglior
attore.
Accanto a lui, si ritrova Seth Rogen nei
panni di Steve Wozniak. Per interpretare questi, l’attore ha speso
diverso tempo in compagnia di questi, al fine di conoscerlo e
capirlo meglio. Prima di prendere parte al progetto, infatti, non
aveva idea di chi fosse Wozniak. La premio Oscar Kate Winslet
recita invece nel ruolo di Joanna Hoffman, da lei ardentemente
desiderato. Venuta a sapere del progetto, infatti, si è subito
messa in contatto con Boyle, dimostrandogli di essere l’interprete
giusta per la parte. La Winslet ha infine ottenuto una nomination
come miglior attrice non protagonista per la sua performance. Nel
film sono poi presenti gli attori Jeff Daniels nei
panni di John Sculley, CEO della Apple, Katherie
Waterstone in quelli della ex fidanzata di Jobs, e
Michael Stuhlbarg in quelli dell’ingegnere Andy
Hertzfeld.
Steve Jobs: le differenze tra il
film e la vera storia
Pur basandosi sulla biografia
autorizzata di Jobs, il film si prende necessariamente alcune
libertà, che portano a stravolgere alcuni degli eventi raccontati.
Tali modifiche alla realtà, infatti, hanno permesso agli autori di
far trasparire in modo più chiaro per il cinema la personalità del
protagonista. La scena d’apertura, ambientata nel 1984, dove si
ritrova uno Jobs furioso poiché il Macintosh non pronuncia la
parola “ciao”, non è infatti mai avvenuta. Il rapporto che il
protagonista intrattiene lì con gli altri personaggi permette però
di far fuoriuscire alcuni difetti caratteriali di questi. Allo
stesso modo, il rapporto presentato tra Jobs e la figlia Lisa
Brennan, di cui l’inventore aveva rifiutato la paternità, viene qui
raccontata in maniera più edulcorata e sentimentale. Nella realtà,
Jobs si riavvicinò alla figlia in maniera differente.
Allo stesso modo, molto diverse
sono le vicende relative al lancio del computer NeXT.
Contrariamente a quanto avviene nel film, infatti, la Apple non ha
sporto denuncia nei confronti di Jobs al momento della promozione
del suo nuovo computer, bensì anni prima. Particolarmente
rimaneggiato è inoltre il rapporto di Jobs con Wozniak, e molte
delle scene che li vedono qui protagonisti non sono mai avvenute.
Ugualmente, quasi nessuno dei dialoghi presenti nel film è mai
avvenuto. Il film, infatti, è estremamente poco attinente alla
realtà degli eventi narrati. Come anticipato, però, l’interesse di
Sorkin era quello di utilizzare tre momenti chiave per tentare di
raccontare una personalità, anche a costo di tradire l’effettivo
svolgimento degli eventi. Ciò non rende però meno godibile il film,
che anzi risulta essere particolarmente brillante nella
rappresentazione del protagonista.
Steve Jobs: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Steve
Jobs grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti
disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 30 gennaio alle ore 21:00
sul canale Iris.
Il co-fondatore di
Apple, Steve Wozniak, ha commentato il
trailer, da poco diffuso online
dalla Universal, dell’atteso biopic Steve
Jobs, firmato da
Danny Boyle con la sceneggiatura di Aaron
Sorkin e
Michael Fassbender nei panni del patron
dell’azienda di Cupertino.
Nel trailer c’è un dialogo tra
lo stesso Wozniak, intepretato da Seth Rogen, e
Steve Jobs dove il primo rimprovera al secondo la mancanza di
capacità tecniche specifiche: “non sei un ingegnere, non sei un
designer, perché allora leggo dieci volte al giorno che Steve Jobs
è un genio?”. La sequenza, ha riferito Wozniak nel corso
di un’intervista a Bloomberg, non è accurata dal punto di vista
della sceneggiatura – il co-fondatore della Apple non ha
pronunciato quelle parole – ma veicola piuttosto bene lo spirito
della relazione che intercorreva tra lui e Jobs. “Ho avvertito
molto del vero Steve Jobs nel trailer, anche se un po’
esagerato”, ha infine ammesso Steve
Wozniak, che ha anche cenato con Seth
Rogen durante la preparazione al ruolo dell’attore.
Steve Jobs, il film
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre
l’attrice Premio Oscar
Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da
Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta
l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan,
l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel
ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto
allo sviluppo del Macintosh della Apple.
L’attore Josh Gad,
che interpretò il co-fondatore della Apple Steve
Wozniak nel biopic Jobs del
2013, con Ashton Kutcher, ha da poco rivelato di
aver apprezzato il Wozniak di Seth
Rogen in Steve Jobs
con Michael Fassbender.
Come spesso accade, anche
l’attore Josh Gad ha deciso di usare i
social per esprimere il suo parere.
#SteveJobs is
quite simply a masterpiece. Congrats 2 the incredible cast &
creative team. From 1 Woz 2 another @Sethrogen u were
perfection.
”Steve Jobs è semplicemente un capolavoro. Congratulazioni
all’incredibile cast e al team creativo. Da un Wozniak ad un
altro, Seth Rogen sei stato perfetto”.
Non è mancata ovviamente la risposta dell’attore.
@Sethrogen not a chance. Your
performance was a clinic
”Grazie amico. Continuo a pensare a quanto sia bello che tu
fossi nell’altro film, altrimenti son sicuro che mi avresti rubato
la parte”. A cui Gad ha risposto: ”Non avrei avuto chance.
La tua performance è stata clinica”.
Proprio la scorsa settimana
Fassbender invece ha scherzato sul fatto che,
per prepararsi al ruolo, avesse ”studiato Ashton
Kutcher”. Chissà se arriveranno anche i complimenti di
Kutcher per la performance di Fassbender,
molto apprezzata dalla critica.
Steve Jobs, il film
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre
l’attrice Premio Oscar
Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da
Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta
l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan,
l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel
ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto
allo sviluppo del Macintosh della Apple.
Il prossimo 21 gennaio
2016 arriverà nelle sale Steve
Jobs, biopic diretto da Danny
Boyle dedicato ad una delle figure più controverse e
geniali del mondo dell’informatica. In attesa di poter apprezzare
al cinema Michael Fassbender nei panni di
Jobs, vi proponiamo qui di seguito un interessante video con
sottotitoli in italiano di una roundtable a cui hanno preso
parte regista e parte del cast del film.
Steve Jobs, il film
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre
l’attrice Premio Oscar
Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da
Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta
l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan,
l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel
ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto
allo sviluppo del Macintosh della Apple.
Ogni mattina, più o meno in tutto
il mondo, la prima cosa che fa una persona appena sveglia è
controllare le notifiche dello smartphone. L’ultima cosa che fa la
sera, prima di andare a dormire, è lo stesso, controllare la sua
personale finestra sulla realtà. Steve Jobs ha
portato quest’innovazione in tutte le tasche del mondo e adesso la
sua storia torna sul grande schermo in una veste completamente
nuova e inedita, raccontata dalle immagini di Danny
Boyle e dalle parole di Aaron Sorkin.
In Steve Jobs
1984, 1988 e 1998 sono i tre momenti, i tre atti di questo
magnifico dramma umano (ma non troppo) in cui è articolato il film
di Boyle e che raccontano, rispettivamente, la presentazione del
primo Mac, il lancio di NeXT e il trionfale convegno durante il
quale il mondo conobbe il primo iMac. Tre tappe fondamentali per il
Jobs creatore di sogni, che diventano altrettanto importanti per lo
Steve uomo, così reticente come figura paterna, così despota con
chi lo ha supportato, così ossessionato dal controllo e per questo
ferito e rancoroso verso un passato che non è stato in grado di
imbrigliare.
Steve Jobs, il film
Senza cedere al racconto
cronologico in senso stretto, Steve Jobs
diventa una parabola dinamica a impianto teatrale, che si muove
dietro le quinte di quelli che sono i momenti cardine dell’uomo
pubblico per andare a scomodare quello privato alle prese con la
figlia Lisa, con l’amico Woz (Steve Wozniak), con
la sua figura paterna, John Sculley, CEO della
Apple e suo nemico/amico per eccellenza. I dialoghi serrati
raccontano l’eterno contrasto tra il genio e la persona,
focalizzandosi sull’impossibilità di Jobs di essere il meglio
nell’una e nell’altra veste, scegliendo sempre il sogno, l’azione,
l’ambizione e la volontà di controllo.Una volontà incrollabile, una
caparbietà che ha poi cambiato il mondo, la comunicazione, persino
il modo in cui, in questo momento, chi scrive sta componendo le sue
frasi.
La regia di Boyle
è straordinariamente presente, viva, vivace e mobile, segue il suo
protagonista, un gigantesco Michael Fassbender, lungo i tortuosi percorsi
della sua mente e si diverte ad ammiccare a quel futuro che tutti
conosciamo ma che nel film non viene mostrato. Forse però proprio
in questa presenza così invasiva sta il limite di un film che è
principalmente il prodotto di un grandissimo lavoro di scrittura e
di recitazione. Al fianco di
Fassbender, mai così bravo, splende una meravigliosa
Kate Winslet che riesce in ogni occasione a
dare vita a donne caparbie, importanti, intelligenti ma allo stesso
tempo incredibilmente comuni, rinunciando senza remore al glamour e
risultando ogni giorno di più bellissima. Seth Rogen e Jeff Daniel
completano un poker di attori in stato di grazia.
Steve Jobs, scevro
di “servo encomio e di codardo oltraggio”, si presenta
nella sua maestosa capacità di intrattenere ma anche in quella di
raccontare, dietro al marchio e al mito, l’uomo che ha contribuito
a trasformare il mondo sotto i nostri occhi.
Il film di Danny
Boyle, Steve Jobs, è stato
presentato al Telluride Film Festival in Colorado. Dalle
maggiori testate americane, che hanno assistito alla prima del
film, non fanno che arrivare recensione entusiastiche per l’ultimo
lavoro del regista, che vede ovviamente nel ruolo del protagonista
e fondatore della Apple Michael Fassbender,
insieme a Seth Rogen, Kate Winslet, Jeff Daniels e
Michael Stuhlbarg.
È arrivata anche la promozione da
parte dell’informatico e co-fondatore di Apple Steve
Wozniak, che nel film è interpretato da Seth Rogen, che ha
apprezzato molto il film e l’interpretazione di Fassbender.
”Ho visto un taglio grezzo e mi
sono sentito come se stessi guardando davvero Steve Jobs e gli
altri (incluso Rogen), non attori che recitano, do pieno credito
a Danny Boyle e Aaron Sorkin che faranno la cosa giusta”,
ha rivelato con entusiasmo Wozniak.
Infatti, in molti sono già pronti a
scommettere sulla nomination all’Oscar per Michael
Fassbender. Vedremo come andrà a finire, ma per ora
Steve Jobs sembra essere promosso a pieni
voti.
Ricordiamo che SteveJobs uscirà il 9 ottobre negli USA.
La sceneggiatura, scritta da
Aaron Sorkin, verterà attorno a tre principali
momenti, corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac,
la compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonisti Kate Winslet, Seth Rogen,
Jeff Daniels, Adam Shapiro, Michael Stuhlbarg, Katherine
Waterston e Sarah Snook.
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’ iMac, Steve Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve Jobs è diretto dal premio
Oscar Danny Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron Sorkin,
basandosi sulla biografia best-seller del fondatore della Apple,
opera di Walter Isaacson. I produttori sono Mark Gordon, Guymon
Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio Oscar Christian
Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre l’attrice
Premio Oscar Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta l’ex CEO
della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan, l’ex-fidanzata
di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei
membri originali del team addetto allo sviluppo del Macintosh della
Apple.
Universal Pictures ha pubblicato
online il nuovo trailer di Steve
Jobs, l’atteso biopic diretto da Danny
Boyle con protagonisti Michael
Fassbender, Kate Winslet e Seth
Rogen.
Steve Jobs, il film
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre
l’attrice Premio Oscar
Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da
Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta
l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan,
l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel
ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto
allo sviluppo del Macintosh della Apple.
La Universal Pictures
International Italy ha diffuso nuove foto ufficiali di
Steve
Jobs, l’atteso biopic diretto da
Danny Boyle e con
protagonisti Michael Fassbender e Seth
Rogen.
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Steve Jobs, il film
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre
l’attrice Premio Oscar
Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da
Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta
l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan,
l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel
ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto
allo sviluppo del Macintosh della Apple.
Ecco una nuova clip da Steve
Jobs, film diretto da Danny Boyle
con protagonista Michael Fassbender nei panni del
fondatore dell’azienda di Cupertino.
Ricordiamo che il film ha vinto due
Golden Globes (Miglior sceneggiatura ad Aaron
Sorkin e Migliore attrice non protagonista a Kate
Winslet) ed è candidato ad altrettanti premi Oscar nelle
categorie Migliore attore protagonista (Michael Fassbender) e
Migliore attrice non protagonista (Kate
Winslet).
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre
l’attrice Premio Oscar
Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da
Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta
l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan,
l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel
ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto
allo sviluppo del Macintosh della Apple.
Tornano a muoversi le acque intorno
al nuovo biopic sul visionario Steve
Jobsla cui sceneggiatura è
firmata da Aaron Sorkin, non nuovo a questo
genere di pellicole in quanto già nel 2010 aveva firmato lo script
di The Social
Network di David
Fincher.
Le ultime novità in merito alla
pellicola dedicata ad uno degli uomini più discussi degli ultimi
anni vogliono l’imminente arrivo nel cast di Natalie
Portman, che andrebbe a rivestire un ruolo fondamentale
nell’economia del film. Ancora non vi sono voci ufficiali a
riguardo in quanto son ancora in corso le trattative tra
l’attrice e la Universal, casa
produttrice che ha recentemente rilevato il progetto
dalla Sony.
A fianco di Natalie
Portman, inoltre, dovrebbe esserci Michael
Fassbender, candidato numero uno a vestire i panni di
Steve
Jobs in seguito alla recente defezione
di Christian Bale, ad interpretare, invece,
l’ex socio Steve Wozniak
sarà Seth Rogen. Vi ricordiamo che a dirigere
il biopic basato sulla biografia Steve
Jobs di Walter Isaacson, sarà il
premio Oscar Danny Boyle,
mentre Scott Rudin produrrà il film in
collaborazione con Mark Gordon della Guymon
Casady.
Si è tenuta al New York
Film Festival la premiere di Steve Jobs, il film con
protagonisti Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen e
Jeff Daniels e scritto dal premio Oscar Aaron
Sorkin. Ecco tutte le foto:
Steve Jobs, il film
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Nonostante i continui e ripetuti
abbandoni sembra che il biopic su Steve
Jobs scritto da Aaron Sorkin
stia rivivendo una seconda giovinezza, tanto che oggi apprendiamo
la notizia che
Kate Winslet è entrata a far parte del cast del
film prodotto dal premio Oscar, Scott Rudin e
reciterà al fianco di Michael Fassbender. Dunque
dopo gli abbandoni di Christian Bale, Natalie
Portaman e il passaggio da Sony a Universal il film sembra
aver finalmente trovato la sua strada. Nel cast anche Seth
Rogen che interpreterà il co-fondatore della Apple, Steve
Wozniak.
Alla regia invece sembra confermato
Danny Boyle. Dalle prime indiscrezioni si parla di
un film costituito da tre piani sequenza unici che racconteranno
tre momenti importanti della carriera di Steve Jobs.
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
La Universal Pictures ha rilasciato
questa nuova intervista a Michael Fassbender in
occasione della promozione di Steve
Jobs, nuovo film di Danny Boyle che
racconta in maniera molto particolare la vita e l’opera del papà
della Apple.
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre
l’attrice Premio Oscar
Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da
Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta
l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan,
l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel
ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto
allo sviluppo del Macintosh della Apple.
La Universal Pictures ha rilasciato
questa nuova intervista a Jeff Daniels in
occasione della promozione di Steve
Jobs, nuovo film di Danny Boyle che
racconta in maniera molto particolare la vita e l’opera del papà
della Apple.
Daniels interpreta nel film
John Sculley, amministratore
delegato della Apple dal 1983 al 1993.
Ricordiamo che Steve
Jobsuscirà il 9 ottobre negli
USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron
Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti,
corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la
compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonistiKate
Winslet, Sarah Snook, Seth
Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla
Haney-Jardine, Katherine
Waterston, Adam Shapiron
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’iMac, Steve
Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve
Jobs è diretto dal premio Oscar Danny
Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron
Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del
fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono
Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio
Oscar Christian Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre
l’attrice Premio Oscar
Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da
Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta
l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan,
l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel
ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto
allo sviluppo del Macintosh della Apple.