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Steven Spielberg chiarisce su Robopocalypse!

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steven spielbergDopo la notizia di ieri che annunciava la sospensione del nuovo film di SpielbergRobopocalypse, oggi arrivano le dichiarazioni del regista che ha chiarito la situazione a EW

Steven Spielberg chiarisce la sua opinione su Netflix

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Nell’anno in cui un film prodotto e distribuito da Netflix, Roma di Alfonso Cuaron, ha vinto ben tre prestigiosi premi Oscar (Miglior Titolo Straniero, Miglior Regia, Miglior Fotografia), le discussioni sul riconoscimento ad opere che non escono in sala ma che sono destinate soltanto al piccolo schermo ha scatenato una serie di polemiche accompagnate dalle dichiarazioni di figure importanti della scena hollywoodiana. Come quelle di Steven Spielberg, che di recente ha pubblicamente contestato le dieci nomination a Roma spiegando che un film realizzato per la tv non può concorrere agli Oscar.

La bagarre fra Spielberg e Netflix arriva ad un nuovo punto di incontro grazie al regista, che in un’intervista con il New York Times ha chiarito una volta per tutte la sua opinione in merito, sottolineando come le sue parole siano state ingigantite dai media:

Voglio che le persone trovino il loro intrattenimento in qualsiasi forma o modo che si adatti a loro. Grande schermo, piccolo schermo: ciò che conta davvero per me è una grande storia e tutti dovrebbero avere accesso a grandi storie. Tuttavia, credo che le persone debbano avere l’opportunità di lasciare le loro case e andare in un posto dove possono sedersi in compagnia degli altri per avere un’esperienza condivisa, piangere insieme, ridere insieme, avere paura insieme. Quell’esperienza che, quando finisce, potrebbe farli sentire po’ meno estranei. Voglio vedere la sopravvivenza dei cinema. Voglio che l’esperienza cinematografica rimanga rilevante nella nostra cultura.

Dunque è chiara la posizione del regista. Le sue lamentele non erano rivolte direttamente a Netflix e alla produzione di film destinati alla visione casalinga, quanto invece alle varie catene di distribuzione che hanno impedito al colosso dello streaming mondiale di mostrare nei cinema i suoi film originali a causa dei novanta giorni esclusivi.

Decisamente un modo intelligente per affrontare la questione e offrire un punto di vista ragionato, oltre che sincero, da un personaggio che ha cuore le sorti della settima arte e segue da vicino lo sviluppo di un sistema in continua evoluzione.

Fonte: New York Times

Steven Spielberg alla regia di American Sniper

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Steven Spielberg alla regia di American Sniper

Finalmente reso noto il prossimo progetto da regista di Steven Spielberg . Si tratta di American Sniper, film che da tempo l’attore Bradley Cooper stava cercando di portare avanti nell’ambito della Warner Bros e che voleva diretto da David O Russell, dopo aver lavorato con lui già ne Il Lato Positivo e adesso in American Hustle. Steven Spielberg ha preso in mano il progetto, lasciando a Cooper il ruolo di protagonista e decidendo di occuparsi della regia.

Il film si basa sulle memorie di Chris Kyle, ex cecchino dei Navy SEAl che detiene il macabro record del maggior numero di uccisione nella storia dell’esercito statunitense (rivendicate 255, accertate 160). Il libro su cui si baserà il film è uscito lo scorso anno, mentre a febbraio Kyle è morto in un poligono di tiro, ucciso da un altro veterano.

La sceneggiatura, già scritta da Jason Dean Hall, potrebbe subire variazioni e cambiamenti da parte di Steven Spielberg stesso.

Fonte: CS via BT

Steven Spielberg alla regia del remake West Side Story?

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Steven Spielberg

Il regista Steven Spielberg è ancora alla ricerca di un nuovo progetto da regista e in serata arriva la notizia di un possibile suo coinvolgimento nel remake del film cult West Side Story di Robert Wise. A diffondere la notizia è l’autorevole sito Deadline secondo il quale il regista ha manifestato interesse verso il progetto ancora alle prime fasi di sviluppo.  

Steven Spilberg ha diretto nel 2012 il film di successo Lincoln, e doveva dirigere il film di fantascienza Robopocalypse ritornato in fase di sviluppo per volere della Paramout. Fallito anche il tentativo di dirigere American Sniper a cui lo stesso Spielberg sembra abbia rinunciato e affidato ora a Clint Eastwood. Quindi il regista è tutt’ora alla ricerca di un progetto, in attesa di produrre il sequel di Tin Tin. 


West Side Story è un musical scritto da Jerome Robbins (regia e coreografia), Arthur Laurents (libretto), Leonard Bernstein (musiche) e Stephen Sondheim (testi) su soggetto ideato da Robbins al quale contribuirono poi con modifiche e suggerimenti anche gli altri autori.[1] West Side Story debuttò al Winter Garden Theater di Broadway (New York) il 26 settembre 1957 e fu replicato 732 volte prima di partire per una tournée che ebbe molto successo, data l’epoca. Nel 1961 la United Artists ne realizzò una versione cinematografica per la regia di Jerome Robbins e Robert Wise che debuttò nelle sale il 18 ottobre. Il film vinse dieci Academy Awards cinematografici, tra i quali quello per il miglior film. Mai un film musicale aveva ricevuto così tanti riconoscimenti.La storia è un rifacimento della tragedia di William Shakespeare Romeo e Giulietta. Il tema tragico, la musica sofisticata e le istanze sociali rappresentate segnarono il linguaggio musicale del teatro in inglese che in precedenza si era dedicato, tranne rare eccezioni, a temi leggeri. West Side Story è ancora oggi rappresentato con una certa frequenza da teatri minori e, occasionalmente, da compagnie anche importanti.

Steven Spielberg

Steven Spielberg al lavoro su una serie sul Napoleon scritto da Stanley Kubrick

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Ospite al Festival di Berlino 2023, dove riceverà l’Orso d’Oro alla Carriera, Steven Spielberg ha dichiarato che il suo prossimo lavoro sarà dedicato all’adattamento di una sceneggiatura di Stanley Kubrick intitolata Napoleon. Sembra che la famosa opera incompiuta del regista di 2001: Odissea nello Spazio sia ora nelle mani del regista cher, insieme a HBO si occuperà di produrre la serie.

Già nel 2016 circolavano delle voci che volevano lo script nelle mani di Cary Fukunaga. Nella stessa occasione, il regista ha dichiarato che la pandemia di coronavirus lo ha costretto a fare i conti con l’età e la mortalità, riconoscendo che le sue paure sono ciò che lo ha spinto a realizzare il suo film multi-nominato all’Oscar The Fabelmans.

Steven Spielberg è trai protagonisti della stagione dei premi con il suo ultimo film, The Fabelmans, che racconta in maniera romanzata la sua infanzia e adolescenza e il suo amore per il cinema che è cresciuto insieme a lui.

Steven Spielberg al lavoro su un nuovo film sugli UFO

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Steven Spielberg al lavoro su un nuovo film sugli UFO

Sono pochi i registi che oggi sono in grado di suscitare un interesse e un’eccitazione così diffusi con la notizia del loro prossimo progetto, e Steven Spielberg è senza dubbio uno di questi. Si è speculato sul prossimo film del leggendario regista da quando si è diffusa la voce che avrebbe potuto prendersi una lunga pausa (o forse addirittura ritirarsi) dopo l’uscita di The Fablemans, ma secondo Variety il prossimo film di Spielberg è già nelle prime fasi di pianificazione.

I dettagli sono pochi, ma il sito riporta che Spielberg intende tornare al genere fantascientifico per un “film sugli UFO” senza titolo, basato su una sua idea originale. La sceneggiatura sarà scritta da David Koepp, che ha già collaborato con Steven Spielberg per Jurassic Park, La guerra dei mondi e Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Si attendono ora maggiori dettagli su questo progetto, nella speranza che non occorrà aspettare troppo prima di poterne sapere di più e di vederlo in sala.

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I film di fantascienza di Steven Spierlberg

Per un certo periodo, dopo l’uscita di quello che probabilmente rimane il suo film più iconico, Lo squalo, Spielberg è stato praticamente sinonimo di genere fantascientifico, dirigendo film del calibro di E.T. L’extraterrestre, Incontri ravvicinati del terzo tipo, e successivamente A.I. – Intelligenza artificiale, Minority Report e La guerra dei mondi. Il suo ultimo film di fantascienza è stato Ready Player One, uscito nel 2018. Grande maestro e innovatore di questo genere, che ha in ognuna di queste occasioni dimostrato di padroneggiare con grande consapevolezza, Spielberg sembra dunque pronto a tornare tra le stelle.

Steven Spielberg al lavoro su Blackhawk per la DC Comics

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Si allarga la famiglia DC accogliendo il più illustre degli ospiti: Steven Spielberg lavorerà infatti sull’adattamento del fumetto di Blackhawk insieme alla Warner Bros., dopo aver stilato un accordo insieme alla sua casa di produzione (la Amblin Entertainment).

La notizia è stata rilanciata direttamente dalla DC Comics sui profili social ufficiali con questo messaggio: “Benvenuto in famiglia Steven Spielberg! L’iconico regista entrerà nel mondo DC con Blackhawk“.

https://twitter.com/DCComics/status/986365747151515648?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.badtaste.it%2F2018%2F04%2F18%2Fblackhawk-steven-spielberg-al-lavoro-sul-film-per-la-dc-comics%2F308475%2F&tfw_creator=mirko_okrim&tfw_site=badtasteit

Indiana Jones donna? Ecco cosa dice Steven Spielberg

Insieme all’annuncio è arrivato anche il comunicato con il commento di Spielberg:

È stato meraviglioso lavorare con il team della Warner Bros. per portare Ready Player One sullo schermo. Riescono a miscelare passione e professionalità in tutto ciò che fanno e hanno una passato straordinaria in questo genere di film. Sono entusiasta di unirmi a loro con Blackhawk.

La sceneggiatura del film sarà curata da David Koepp, storico collaboratore del regista che ha firmato Jurassic ParkIl mondo perduto: Jurassic Park, La guerra dei mondiIndiana Jones e il regno del teschio di cristallo. 

Ovviamente si spera che Spielberg possa anche dirigere questo adattamento, ma si attendono conferme nel corso dei prossimi mesi. Intanto dagli uffici della Warner Bros. giungono i primi calorosi commenti: “Siamo così orgogliosi di essere lo studio dietro l’ultimo successo di Steven Spielberg, e siamo entusiasti all’idea di lavorare ancora con lui in questa nuova avventura. Non vediamo l’ora di scoprire quale nuovo scenario si aprirà introducendo Blackhawk al pubblico“.

Che ne pensate?

Steven Spielberg vorrebbe portare al cinema Il Talismano di Stephen King

Steven Spielberg a Milano, con Meryl Streep e Tom Hanks, per The Post: “La stampa libera è il guardiano della democrazia”

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Attesi dai fan ma anche dagli addetti ai lavori, sono arrivati a Milano oggi, per presentare The Post, il regista Steven Spielberg, e gli interpreti Meryl Streep e Tom Hanks, un trio delle meraviglie per gli appassionati del cinema hollywoodiano, un totale di otto premi Oscar.

Il film racconta la battaglia che il Washington Post portò avanti, rivendicando il diritto di pubblicare i Panama Papers (documenti secretati in cui si rivelavano le verità sulla guerra in Vietnam, taciute agli americani dalle quattro amministrazioni precedenti, atteggiamento perpetrato da Nixon) dopo che il Governo bloccò le pubblicazioni già in atto del New York Times.

Un film sulla libertà di stampa, sull’importanza di tenere fede alla propria missione di giornalisti, ma anche un film su una delle donne più straordinarie del ‘900, Kay Graham, che diventando proprietaria dell’allora piccolo giornale locale, riuscì a trovare la sua voce e a dare al suo giornale la fama di cui gode adesso, facendolo diventare uno dei più importanti portavoce del Watergate.

The Post – il trailer

The Post, l’importanza della libertà di stampa

E proprio in merito ai rapporti tra stampa e Governo, Steven Spielberg non le manda a dire: “La stampa libera è il guardiano della democrazia. Questa è una verità incontrovertibile. Se guardiamo a posteriori i fatti del 1971 quando Nixon ha cercato di negare questo diritto di pubblicare e diffonde i Pentagon Papers e addirittura ci è voluta una sentenza della Corte Suprema, in quanto la corte d’appello, meno importante, aveva di fatto impedito al New York Times di proseguire con la pubblicazione, questo è stato un atto inaudito.

Era la prima volta che accadeva dalla Guerra Civile Americana. Oggi ci troviamo ancora ad osservare la minaccia reale, per quello che riguarda la libertà di stampa e questo fa sì che ci sia una rilevanza assolutadi quei fatti avvenuti nel 1971. Io la storia l’ho scoperta grazie alla sceneggiatura di Liz Hannah e Josh Singer nel 2017. Questa inversione causale di numeri è assolutamente attuale.”

La stampa americana ha accolto il film con favore

“Da parte della stampa abbiamo avuto tantissimo sostegno e manifestazioni di supporto al film – ha ammesso Spielberg – una stampa che quotidianamente deve respingere gli attacchi subiti dall’amministrazione, che deve lottare contro la disinformazione, che troppo spesso vede adottare etichette facili, come fake news nel momento in cui una storia che viene pubblicata non piace al Presidente. Ma il film ha incontrato consensi al di là del messaggio politico e della difesa della libertà di stampa. Lo ha fatto soprattutto per la figura di Kay Graham, questa donna così meravigliosamente interpretata da Meryl Streep, una donna che si è trovata ai vertici della sua professione, con una grande difficoltà nel trovare una voce che le permettesse di farsi avanti e di farsi valere in un mondo, nella professione e nella società, governato dagli uomini.

Finché in un momento così cruciale questa voce l’ha trovata, mettendo tutti al loro posto. Credo che il nucleo emotivo della storia riguardi proprio questa figura di donna che riesce a trovare una voce. Devo dire anche che per la prima volta nella mia carriera mi sono trovato a ritrarre un rapporto umano complesso come quello che è esistito davvero tra la signora Graham e Ben Bradlee. Ho avuto una enorme fortuna nell’avere Tom e Meryl per interpretarli.”

The Post è dedicato a Nora Ephron

Meryl Streep, amica della regista e sceneggiatrice scomparsa, ha commentato la dedica speciale del film: “Nora è stata colei che ci ha portati a lavorare insieme. Tom non lo conoscevo bene, ma lui e Nora erano molto amici, così come lo eravamo io e lei. È stato grazie a lei che abbiamo avuto l’opportunità di lavorare insieme e di conoscerci. È stato positivo il fatto di poterci conoscere sul set. Nora è stata una grandissima fonte di ispirazione e mi piacerebbe molto se lei potesse essere qui, a commentare il film e il momento attuale, che stiamo vivendo. Credo che nessuno meglio di lei potrebbe parlarne in maniera più divertente ma anche pungente, di come avrebbe potuto fare lei.”

La sceneggiatura del film era precedente alle elezioni di Trump

“La prima versione dello script, scritta da Liz Hannah, è stata comprata da Amy Pascal sei giorni prima delle elezioni presidenziali (novembre 2016, ndr). Pensavamo che potesse essere un nostalgico sguardo indietro rispetto a dove le donne erano effettivamente arrivate, dal momento che tutti immaginavamo che di lì a poco avremmo avuto il primo Presidente donna. Era una cosa che tutti quanti davano per scontato. Poi c’è stato l’esito delle elezioni e dopo, un aumento di ostilità nei confronti della libertà di stampa, un aumento di attacchi nei confronti delle donne, comportamenti che si verificavano al vertice del nostro Governo. Quindi il film si è trasformato in una riflessione su quanta strada non abbiamo fatto.”

Kay Graham è una donna che impara il coraggio

“Questa storia nasce dal grande scoraggio di Daniel Ellsberg, una persona che aveva lavorato per il Governo e per il Dipartimento di Stato, un soldato e poi un giornalista che aveva deciso poi di lottare contro la legge per lo spionaggio e di trafugare i documenti che era riuscito a far arrivare al New York Times. Tutto è cominciato con un atto di coraggio, perché con questa pubblicazione gli americani sono venuti a conoscenza di cose tremende, ovvero che ben quattro amministrazioni avevano mentito al popolo americano e che il quinto Presidente coinvolto stava facendo di tutto per sopprimere la libertà di stampa. Ed è stato l’atto di coraggio di questa donna, a capo di questo giornale. Era una donna che sentiva di non essere al suo posto.

La rappresentazione della redazione del Post è accurata, all’epoca non c’erano donne, al massimo segretarie. C’erano solo maschi bianchi. In un certo senso la Graham sfida Nixon e prende questa decisione così importante, pur non essendo ancora consapevole del suo potere. È stata poi una donna che è stata capace di vincere un premio Pulitzer con la propria autobiografia, insomma una delle donen più importanti dello scorso secolo. Un’icona. Quindi, per rispondere alla domanda, il coraggio si può imparare, e Kay lo ha imparato, ma noi non lo insegnamo abbastanza alle nostre ragazze. Ben Bradlee, così meraviglisamente interpretato da Tom Hanks, è stato un uomo di grandissimo coraggio, spietatamente coraggioso, ha deciso e accettato di rischiare tutto, pur di raccontare la verità.”

Tom Hanks, mirabile interprete dell’impetuoso Ben Bradlee

“Ben Bradlee  era una bestia – ha dichiarato invece l’attore alla sua ennesima collaborazione con Spielberg – Nel giungo del 1971, il Washington Post era in diretta concorrenza con il Washington Star, che era all’epoca il quotidiano numero 1 di Washington DC. L’idea che il New York Times potesse avere una storia che invede il Post non aveva, teneva sveglio Ben Bradlee di notte, questa cosa lo faceva impazzire.Una delle scene più divertenti del film è quella in cui tutti stanno leggendo il Times e lui dice ‘Siamo gli ultimi a sapere le cose a casa nostra’. Era una scena molto divertente da fare perché mostrava tutta la passione ma anche il senso di sfida che guida il personaggio per tutto il film.”

“Il Post era all’epoca il secondo giornale di Washington – ha aggiunto Spielberg – ma Ben Bradlee aveva una tale fame e un tale appetito che questa spinta lo ha alimentato tanto al punto di spingerlo a sfidare il New Yorks Times che allora come ora era il più grande quotidiano degli Stati Uniti. È stato questo suo appetito, questa sua fame a spingerlo a cercare di immaginare un futuro grandioso per il Washington Post, facendo emergere lui come il giornale che si meritava Ben Bradlee come direttore. Questo suo modo di essere, durante il Watergate, lo ha spinto a togliere tutti i freni, tanto da convincere Kay Graham, il suo editore, a credere che il Post potesse diventare un grande quotidiano, cosa che è accaduta con la pubblicazione dello scandalo Watergate che ha portato alle dimissioni di Nixon.”

#TimesUp, Meryl Streep: “L’aria è cambiata”

Meryl Streep ha commentato, come da attese, il movimento Time’s Up e il fermento a Hollywood: “Non so perché ci è voluto tutto questo tempo, ma per qualche motivo l’aria è cambiata, non solo a Hollywood, ma in ogni posto di lavoro. C’è stata questa grande apertura perché i grossi nomi di Hollywood sono stati chiamati in causa, ma le donne hanno sempre lottato in ogni ambiente di lavoro. Solo quando è stata coinvolta Hollywood, le cose si sono mosse. Prevedo che ci sarà qualche passo indietro, ma poi si continerà, si ripartirà e sono molto ottimista. Questi sono momenti molto interessanti.”

Chiamato in causa sulla disparità di trattamento tra uomo e donna, Steven Spielberg è stato illuminante. Il regista ha spiegato che nel corso della storia le donne hanno “dimostrato più volte di avere la forza per spezzare lo stampo in cui gli uomini le costringono”. L’esempio è la Seconda Guerra Mondiale, quando con gli uomini al fronte, le donne divennero titolari dell’indistria e del Paese, salvo poi tornare in cucina alla fine della Guerra, senza ricevere credito per quella pagina di storia che loro stesse avevano contribuito a chiudere.

“Io non ho la competenza giusta per poter fornire delle risposte esaustive e corrette, ma in base agli esempi che riporta la Storia mi sento di dire che il problema è principalmente degli uomini. Sono loro che non hanno ancora mostrato la volontà di controllarsi, di riuscire a comportarsi in maniera adaguata, ad accettare un NO come risposta. Finché gli uomini non sono in grado di accettare un NO, questa lotta di potere continuerà. Io mi auguro anche che il film sia un piccolissimo passo, possa essere un’ispirazione per molte donne, che possano trovare il coraggio di far sentire la propria voce.”Steven Spielberg the post

Steven Spielberg a lavoro su Montezuma e Cortés

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Steven Spielberg a lavoro su Montezuma e Cortés

Dopo il grande successo di Lincoln, il regista Steven Spielberg sta valutando con molta attenzione i suoi prossimi progetti. Ultimo titolo ad aggiungersi alla lunga lista di cose che il regista dovrebbe fare è quello relativo al conflitto storico tra Montezuma e Hernán Cortés, episodio infelice per la storia della vecchia Europa e tema di una sceneggiatura, firmata da Dalton Trumbo che era finita nella Lista Nera e che sarà poi riscritta da Steve Zaillian (Shindler’s List).

La storia, ricordiamo, parlerà dell’invasione spagnola in America centrale e del successivo genocidio degli autoctoni da parte delle truppe del sanguinario Cortés.

Di recente abbiamo appreso che Steven Spielberg ha sospeso la produzione di Robopocalypse per motivi di budget e che ha abbandonato American Sniper, passando il progetto al collega Clint Eastwood. Inoltre, come se non bastasse la versione in lavorazione di Ridley Scott, Spielberg era coinvolto anche in Gods and Kings, altra rilettura della storia biblica di Mosè, che però è passato nelle mani di Ang Lee.

Spielberg, per ora, è legato al film su Montezuma in veste di produttore, insieme allo sceneggiatore e alla sua DreamWorks.

Fonte: Deadline

Steven Spielberg si da ai robots?

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Drew Goddard, sceneggiatore di Cloverfield e del prossimo Cabin in the Woods – che segna anche il suo esordio dietro la macchina da presa – è stato scritturato per adattare il testo Robocalypse di Daniel H. Wilson.

Steven Soderbergh: un supercast per il suo nuovo thriller No Sudden Move

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Come riportato da ComingSoon.net, il prossimo progetto cinematografico di Steven Soderbergh si arricchisce di un parterre di attori di assoluto rispetto. Del cast del nuovo film del regista di Erin Brockovich e Traffic, infatti, faranno parte Don Cheadle, Benicio del Toro, David Harbour, Jon Hamm e Ray Liotta.

Il resto del cast del film, il cui titolo sarà No Sudden Move (in precedenza il progetto era noto come Kill Switch), include Amy Seimetz, Kieran Culkin, Brendan Fraser, Noah Jupe, Bill Duke, Frankie Shaw e Julia Fox. Le riprese del film sono attualmente in corso a Detroit, nel Michigan, con la produzione che sta ovviamente seguendo tutti i protocolli di sicurezza relativi all’emergenza Covid-19 necessari ad evitare il contagio.

“L’ultima volta che ho girato un film a Detroit con una sceneggiatura eccezionale e con un cast eccezionale, le cose sono andate molto bene, quindi sono molto eccitato in questo momento”, ha dichiarato Steven Soderbergh in un comunicato ufficiale. Il film è stato sceneggiato da Ed Solomon e sarà prodotto da Casey Silver. Si tratta di uno dei due film che Soderbergh realizzerà per conto di WarnerMedia e destinato alla piattaforma di streaming HBO Max: l’altro è Let Them All Talk, che annovera nel cast Meryl Streep e Gemma Chan e che dovrebbe debuttare entro la fine dell’anno.

Ambientato nella Detroit degli anni ’50, No Sudden Move seguirà un trio di criminali che si rendono complici di un’invasione domestica. Le cose, però, non andranno secondo i loro piani, con il trio che sarà costretto a chiedersi se qualcuno non li abbia traditi.

Steven Soderbergh: 10 cose che non sai sul regista

Steven Soderbergh: 10 cose che non sai sul regista

Tra i più radicali sostenitori del rinnovamento cinematografico vi è senza dubbio il regista Steven Soderbergh. Vincitore del premio Oscar, negli anni Soderbergh ha saputo rinnovarsi sfruttando le principali innovazioni tecnologiche per la realizzazione di film e serie TV. Molti dei suoi film sono oggi considerati dei veri e propri cult.

Ecco 10 cose che non sai su Steven Soderbergh.

Steven Soderbergh film

1. Ha diretto numerosi lungometraggi di successo. Il regista esordisce nel 1989 con il film Sesso, bugie e videotape, con il quale vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Successivamente dirige i film Delitti e segreti (1991), Piccolo, grande Aaron (1993), Torbide Ossessioni (1995), Schizopolis (1996), Out of Sight (1998), L’inglese (1999), Erin Brockovich (2000), Traffic (2000), con il quale vince l’Oscar come miglior regista, Ocean’s Eleven (2001), con protagonisti George ClooneyBrad Pitt Matt DamonFull Frontal (2002) Solaris (2002), Ocean’s Twelve (2004), Intrigo a Berlino (2006), Ocean’s Thirteen (2007), Che – L’argentino (2008), Che – Guerriglia (2008), The Girlfriend Experience (2009), The Informant (2009), Contagion (2011), Magic Mike (2012), Effetti collaterali (2013), il film TV Dietro i candelabri (2013), la serie TV The Knick (2014), e poi gli ultimi film La truffa dei Logan (2017), Unsane (2018), High Flying Bird (2019) e Panama Papers (2019), con protagonisti Meryl Streep, Gary Oldman e Antonio Banderas.

2. Ha ricoperto anche altri ruoli. Soderbergh è solito ricoprire anche il ruolo di direttore della fotografia, sceneggiatore, montatore e produttore dei propri film. Per questi tuttavia si accredita con nomi diversi e inventati. Questo vale per quasi tutti i film da lui realizzati.

Steven Soderbergh iPhone

3. Ha girato dei film con un iPhone. Soderbergh è un esperto in fatto di pellicole e macchine da presa, tanto da sperimentare continuamente con i propri film il modo in cui questi possono essere realizzati. In particolare il regista si è avvalso di un iPhone per girare i film Unsane e High Flying Bird. Soderbergh è infatti convinto che gli smartphone abbiano un altissimo potenziale in campo cinematografico, e i suoi film sembrano esserne la prova.

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Steven Soderbergh Unsane

4. Ha girato il film con un iPhone. Unsane è il primo film di Soderbergh realizzato interamente con un iPhone, strumento scelto non per mancanza di budget ma per volontà del regista. Per le riprese si è così utilizzato un iPhone 7 Plus con una qualità in 4K, e utilizzando l’app FiLMiC Pro. L’intero film è costruito adeguandosi alle capacità dello strumento.

Steven Soderbergh Panama Papers

5. Ha realizzato un nuovo film con Netflix. Panama Papers è il nuovo film del regista, basato sui veri fatti di cronaca che hanno portato allo smascheramento di una grande frode fiscale. Nel film sono presenti gli attori Meryl Streep, Gary Oldman e Antonio Banderas. Presentato in concorso al Festival di Venezia, Panama Papers è poi stato distribuito su Netflix a partire dal 16 ottobre. L’azienda streaming si è occupata anche della produzione.

Steven Soderbergh Venezia

6. Ha partecipato all’ultima edizione del festival. Soderbergh era in concorso alla 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il film Panama Papers, il quale è stato accolto positivamente dalla stampa e dal pubblico.

Steven Soderbergh Lina Wertmüller

7. Si è fatto notare per la sua maglietta. Durante il red carpet del suo film, Soderbergh ha sfoggiato una maglietta con stampato “scritto e diretto da Lina Wertmülller”, in onore alla celebre regista italiana e alla sua influenza sul cinema di tutto il mondo. La Wertmüller ha poi dichiarato di aver particolarmente apprezzato il gesto. Recentemente la regista ha ricevuto un Oscar alla carriera.

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Steven Soderbergh Rotten Tomatoes

8. I suoi film hanno punteggi molto alti. Sul sito Rotten Tomatoes sono riportati i punteggi ottenuti dai suoi film, sulla base delle recensioni raccolte. Il film con il maggior punteggio è Sesso, Bugie e Videotape, con il 96%. Il punteggio più basso è invece quello del film Intrigo a Berlino, riportante il 33% di critiche positive.

Steven Soderbergh IMDb

9. Vi è una scheda completa del regista. Sul sito IMDb, è presente una scheda completa del regista, con l’elenco dei film da lui scritti, diretti e prodotti, nonché foto tratte dai set e ulteriori curiosità sulla sua carriera.

Steven Soderbergh età e altezza

10. Steven Soderberg è nato ad Atlanta, in Georgia, Stati Uniti, il 14 gennaio 1963. L’altezza complessiva del regista è di 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Steven Soderbergh torna al cinema con Channing Tatum

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Steven Soderbergh torna al cinema con Channing Tatum

Steven Soderbergh ci ripensa. Dopo aver annunciato il suo ritiro dal mondo del cinema, sembra che il regista di Ocean’s Eleven e Erin Brockovich sia in realtà pronto a tornare dietro la macchina da presa. L’occasione sarà Lucky Logan, progetto che vedrà riuniti Soderbergh e Channing Tatum dopo il grande successo di Magic Mike (i due avevano lavorato insieme anche in Effetti Collaterali, ultimo film per il grande schermo del regista).

Al momento non si conoscono dettagli circa la trama del film, che sarà prodotto da Gregory Jacobs, regista di Magic Mike XXL. Diverse major sarebbero in lizza per acquistare il film, tra cui Warner Bros., Sony e 20th Century Fox.

Fonte

Steven Soderbergh pubblica la prima foto dal set di Mosaic

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Come annunciato qualche settimana fa, niente ritiro dalle scene per Steven Soderbergh, che anzi rilancia tentando una nuova strada: quella del film interattivo. Il regista premio Oscar per Traffic ha postato sul suo account Twitter un’immagine del ciak pronto per il suo prossimo progetto, Mosaic: la pellicola, i cui protagonisti saranno Sharon Stone e Garret Hedlund, darà al pubblico la possibilità di scegliere il finale tramite un’App per Smartphone.

https://twitter.com/Bitchuation/status/651511598368997376/photo/1?ref_src=twsrc%5Etfw

Dalla foto vediamo che Soderbergh ha intenzione di terminare il film in soli 29 giorni, il che sarebbe eccezionale se si pensa che il lungometraggio avrà addirittura più di un finale. La dicitura “shooting fase A” è curiosa, non sappiamo se è riferita ad un’abituale suddivisione della lavorazione del film che il regista è solito adottare oppure invece alle scene deputate a far parte della “versione A” della storia (a cui dovrebbero seguire versioni B, C…). Attendiamo trepidanti nuovi indizi…

Fonte: Collider

Steven Soderbergh presenta Unsane, il suo film girato con un iPhone – trailer

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Dopo l’heist movie dal sapore comico, che vedremo al cinema questa primavera, Steven Soderbergh ritorna al thriller e lo fa con Unsane, un progetto davvero interessante.

Il film, con protagonista Claire Foy (The Crown), è l’esempio di quanto Soderbergh sia in grado di spaziare tra generi e tecniche, tanto che questa volta si è affidato soltanto alle riprese di un iPhone.

Il film fu annunciato l’anno scorso, pur non avendo mai avuto un titolo prima d’ora. Del progetto si parlava come il “film segreto di Soderbergh girato con un cellulare”. Nel cast del film compaiono anche Juno Temple, Joshua Leonard, Amy Irving e Jay Pharoah.

Ecco il trailer di Unsane

Il film racconta di una donna terrorizzata dall’idea di essere seguita da uno stalker. Il film si gioca molto sull’eventualità che le paure del personaggio della Foy siano vere o se lei stia semplicemente avendo esperienza traumatico a seguito di un esaurimento.

Il film vira quindi verso dei toni dark in cui possiamo vedere Claire Foy alle prese con toni meno “aristocratici”. L’attrice vincitrice di un Golden Globe metterà da parte la corona di Elisabetta II per interpretare sul grande schermo Lisbeth Salander in Quello che non Uccide.

Per quanto riguarda invece Soderbergh, che intanto ha dichiarato di voler girare i suoi prossimi film solo con un iPhone, lo aspettiamo al cinema con Logan Lucky, divertente ma acnhe commovente heist movie visto alla Festa di Roma.

Logan Lucky, la recensione del film di Steven Soderbergh

steven soderberh unsane

Fonte

Steven Soderbergh ammette che i Cinecomics non fanno per lui: “Non fanno sesso!”

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Un altro grande nome trai registi di Hollywood ammette di non sentirsi a proprio agio con i Cinecomics, questa volta tocca a Steven Soderbergh, regista premio Oscar per Traffich e prolifico autore contemporaneo. In una lunga intervista a thedailybeas il regista ha affrontato la questione incalzato sul tema di dirigere un film sui supereroi e sul suo modo di appassionarsi ai personaggi e al modo nel quale ama raccontarli. L’occasione è stata l’uscita imminente del suo ultimo film Kimi, una sorta di variazione del 21° secolo su La finestra sul cortile – via- Panic Room – via – The Parallax View.

Non proprio, e non sono uno snob; non è che mi senta in qualche modo di livello superiore. Diventa davvero l’universo che occupi come narratore. Sono semplicemente troppo legato alla terra per liberarmi davvero in un universo in cui la fisica newtoniana non esiste [ride]. Ho solo una mancanza di immaginazione al riguardo, motivo per cui l’unica incursione che ho avuto nella pura fantascienza [Solaris del 2002] era essenzialmente un film drammatico ambientato su un’astronave. Inoltre, per me è difficile comprendere questo mondo e non riuscirei a scrivere o supervisionare la scrittura della storia e dei personaggi, a parte il fatto che posso piegare il tempo e sfidare la gravità e sparare raggi dalle mie dita, ma perché non si Scopa? Nessuno scopa! Ad esempio, non so come dire alle persone come comportarsi in un mondo in cui non è una cosa che accade. L’universo fantasy, a quanto so, tipicamente non prevede molto sesso. Questo senza contare altre cose come: chi paga questa gente? Per chi lavorano? Come hanno ottenuto il lavoro? Se le persone vogliono andare a sperimentare quell’universo, va bene. Come regista, non so proprio da dove cominciare.

Steven Soderbergh a lavoro su un film interattivo per HBO

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Steven Soderbergh starebbe lavorando a un nuvo progetto sperimentale per la HBO. Si tratterebbe di un film che spinge oltreil concetto di interattività con lo spettatore. Entertainment Weekly riporta che il film si intitolerà Mosaic e vede protagonista Sharon Stone.

Sembra che, se il progetto dovesse ricevere un definitivo via libera, lo spettatore potrà scegliere che piega far prendere alla trama usando la tecnica dei finali multipli. In pratica lo stesso principio dei videogiochi applicato al cinema.

Soderbergh ha dichiarato: “Credo che le brave persone alla HBO saranno genuinamente entusiastiche di Mosaic per due ragioni. La prima è che rappresenta un modo nuovo di esperienza di una storia e di condivisione di quella esperienza con gli altri. Secondo ci vorrà una nuova categoria agli Emmy, e si tratterebbe dell’unico progetto candidabile e eleggibile”.

Che ve ne pare? L’esperienza di Steven Soderberg è comprovata, sia al cinema che in tv, e il suo approccio alla settima arte, sempre attivo su tutti i livelli di produzione dei film ne farebbe il protagonista adeguato per qualsiasi tipo di sperimentazione.

Fonte: The Verge

 

Steven Sielberg: dopo Indiana Jones 5 il biopic su Leonard Bernstein

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Dopo essere rimasto a bocca asciutta agli Oscar 2018 con il suo The Post, Steven Spielberg si prepara alla promozione del sul prossimo attesissimo film, Ready Player One, dal 29 Marzo nelle sale italiane.

Il regista e produttore però non ha certo intenzione di riposarsi, e ha già annunciato i suoi prossimi due film: il primo è West Side Story, remake del celebre musical, per il quale sono già partiti i casting; il secondo è, finalmente, Indiana Jones 5, che vedrà Harrison Ford tornare a indossare la famosa fedora.

Ma come ben si sa, Spielberg non è uno che resta con le mani in mani, così sta già guardando avanti per il suo prossimo film. Apprendiamo da Variety che Spielberg sta seguendo delle round table segretissime di lettura per una sceneggiatura sulla vita di Leonard Bernstein, compositore, pianista e direttore d’orchestra statunitense.

Hook: Steven Spielberg non aveva fiducia nel film

A scrivere la sceneggiatura in questione è stato Josh Singer per la Paramount, ma un’altra fonte rivela che sebbene sia frequente per Steven Spielberg interessarsi a moltissimi progetti, spesso cede la regia e rimane solo nella produzione del film. Tuttavia la scelta di dirigere un biopic su un compositore si allineerebbe con la recente decisione di portare al cinema un famoso musical. Inoltre la scelta confermerebbe l’alternanza, sistematica negli ultimi anni, che Spielberg adotta nel realizzare un dramma storico a un film a grande budget.

Seguiremo gli sviluppi del progetto.

Ready Player One: il trailer finale del film di Steven Spielberg

Steven Seagal torna in Romania

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Steven Seagal torna in Romania

Steven SeagalLe riprese di The Mercenary: Absolution, diretto da Keoni Waxman  interamente girato in Romania, iniziano oggi, 17 marzo 2014, e continueranno fino al 7 aprile.

Il cast, guidato da Steven Seagal, comprende Byron Mann e Vinnie Jones. La Castel Film Studios sta fornendo il supporto logistico. Questo film d’azione prodotto dalla Steamroller Production e dalla Voltage Pictures,  sarà distribuito direttamente in video come il precedente fil girato da Keoni Waxman in Romania nel 2013, A Good Man, dove Seagal interpreta lo stesso personaggio, Alexander. E ‘ la quinta volta che Seagal gira un film in Romania.

Qui si era già recato nel 2009 per  le riprese di Born to Raise Hell di Lauro Chartrand,  Against the Dark di Richard Crudo nel 2008 e nel 2005 Attack Force e Shadow Man, diretti entrambi da Richard Keusch. Durante le sue numerose visite in Romania  Seagal è stato inoltre coinvolto in eventi di beneficenza locali : ha fatto una donazione alle  vittima delle inondazioni di un villaggio moldavo, ha sensibilizzato i bambini sul pericolo delle droghe, e ha anche adottato un cane randagio.

Fonte: Filmneweurope.com

Steven Seagal in Expendables 3?

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Il lavori del terzo capitolo del franchise tutto muscoli Expendables prenderanno piede in autunno, poco dopo l’uscita di Expendables 2, fissata per il prossimo agosto. In un’intervista

Steven Seagal contro Mel Gibson ne I Mercenari 3?

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Mentre la preproduzione de I Mercenari 3 entra sempre più nel vivo, cominciano ad arrivare le prime notizie che confermano o smentiscono i rumors precedenti. Tempo fa Steven Seagal disse che Sylvester Stallone gli aveva offerto un ruolo nel film, mentre nello stesso periodo era arrivata notizia che Mel Gibson sarebbe stato il villain del terzo episodio. All’epoca però tutte e due le notizie non erano confermate.

Adesso, da alcuni giornali bulgari, arrivano delle novità secondo cui I Mercenari 3 si girerà lì e comprenderà anche una scena di combattimento tra Seagal e Gibson. La scena includerà anche Stallone, Jason Statham e Dolph Lundgren che torneranno nel film. Non possiamo ancora dire chi sta dalla parte di chi, ma se i rumors di diverso tempo fa dovessero essere confermati, potremmo ipotizzare che Mel Gibson, in qualità di villain, darà del filo da torcere a Seagal, a Stallone e ai suoi.

Vi ricordiamo che il cast de I Mercenari 3 vede Sylvester StalloneArnold SchwarzeneggerJason StathamHarrison FordMel Gibson, Terry Crews, Dolph Lundgren, Antonio Banderas, Kellan Lutz, Randy Couture, Victor Ortiz, Kelsey Grammer, Glen Powell Jr., Ronda Rousey, Wesley Snipes

A dirigere questo bel gruppo di eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film: ne I Mercenari 3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason Statha) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò dal gruppo, costringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma Barney ha piani diversi.

Fonte: WP

STEVEN SEAGAL ACTION dal 13 marzo con Gazzetta dello Sport

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Partirà il 13 marzo la nuova raccolta home video targata Gazzetta dello Sport. Per l’occasione avremo la possibilità di collezionare ben 33 film che hanno visto protagonista nell’arco degli anni ’80 Steven Seagal. Si chiama infatti STEVEN SEAGAL ACTION la collana di DVD che a partire dal 13 marzo 2014 sarà disponibile con Gazzetta dello Sport.

STEVEN SEAGAL ACTION dal 13 marzo con Gazzetta dello SportDiventato celebre come attore grazie alle proprie abilità nelle arti marziali, cintura nera 7º Dan di Aikido, oggi 61enne, ex chitarrista, animalista convinto e da sempre in prima linea nel sostenere la causa del Dalai Lama. Per chi è cresciuto negli anni ‘80 Steven Seagal è un vero e proprio dell’action movie, al pari di Chuck Norris, Jean Claude Van Damme e Jackie Chan.

Il primo titolo che compone la collezione è Nico. Steven Seagal fa il suo sensazionale debutto sullo schermo cinematografico nei panni dell’omonimo protagonista, facendosi largo tra le star dei film d’azione grazie alla sua interpretazione di un poliziotto che scopre ex agenti CIA coinvolti in un traffico di droga e nella congiura per l’assassinio di un politico. Il regista Andrew Davis (Il fuggitivo, Trappola in alto mare) libera la furia su Windy City, quando Nico e la sua partner Jax (Pam Grier) stringono il cerchio su di un criminale psicotico (Henry Silva). In questo film recita in uno dei suoi primi esordi anche la bellissima e giovanissima Sharon Stone. Le successive uscite sono dedicate ad altri classici dell’attore: Trappola in alto mare e Decisione Critica.

La vera particolarità di questa collana è che ogni DVD è stato curato per esaudire ogni curiosità dell’appassionato, con un ricco booklet di 32 pagine che racconterà tutti i retroscena sul film, con una biografia dettagliata e a puntate di Seagal. Inoltre Gazzetta approfitta di questa grande occasione per rinnovare la sua offerta di DVD da collezione: per la prima volta, e solo per le prime tre uscita della collana STEVEN SEAGAL ACTION, saranno disponibili i film anche in Blu Ray Disk (si tratta di Nico, Trappola in alto mare e Trappola sulle Montagne rocciose).

Se siete amanti dell’adrenalina vecchio stile, senza effetti speciali e con tanta azione da vero action movie, se amate i film senza età e per un pubblico da bocca buona, e soprattutto se siete appassionati di Steven Seagal, la collezione STEVEN SEAGAL ACTION fa al caso vostro.

Per saperne di più per approfondire e per acquistare l’intera collana a prezzo ridotto consultate il sito ufficiale

STEVEN SEAGAL ACTION

 

Steven Miron e Steven Newhouse dimessi dal CDA di Warner Bros. Discovery

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Steven Miron e Steven Newhouse si sono dimessi dal consiglio di amministrazione della Warner Bros. Discovery dopo che il Dipartimento di Giustizia li ha informati che stava indagando in merito a “se il loro servizio nel Consiglio di amministrazione violava la Sezione 8 del Clayton Antitrust Act”, l’annuncio è arrivato direttamente da WBD (via Variety).

Miron, amministratore delegato della società di media Advance/Newhouse Partnership e dirigente senior presso Advance, la società di investimenti della famiglia Newhouse, e Newhouse, copresidente di Advance, erano entrambi amministratori indipendenti. Le loro dimissioni hanno effetto immediato. A seguito delle dimissioni di Miron e Newhouse, il 1° aprile il consiglio ha adottato una delibera di riduzione delle dimensioni del consiglio da 13 a 11 amministratori.

Secondo il Dipartimento di Giustizia, la Sezione 8 del Clayton Act, secondo cui “il Congresso ha commesso una violazione di per sé delle leggi antitrust”, vieta a direttori e funzionari di prestare servizio contemporaneamente nei consigli di amministrazione di concorrenti, fatte salve limitate eccezioni.

Miron e Newhouse hanno informato WBD che, “senza ammettere alcuna violazione, e alla luce delle mutevoli dinamiche della concorrenza nel settore dell’intrattenimento, hanno scelto di dimettersi piuttosto che contestare la questione”, secondo la dichiarazione della società.

LEGGI ANCHE: Warner Bros. Discovery e Paramount in trattative per una possibile fusione

“A nome del nostro consiglio di amministrazione e del gruppo dirigente di WBD, desidero ringraziare Steve Miron e Steven Newhouse per il loro straordinario servizio e il loro impegno di lunga data nei confronti di Discovery e Warner Bros. Discovery”, ha affermato David Zaslav, CEO di Warner Bros. Discovery, in una nota. “Sia Steve che Steven sono stati una grande fonte di saggi consigli e di straordinarie conoscenze del settore nel corso degli anni, e hanno svolto un ruolo fondamentale nel rendere questa nuova società operativa e avviata su un percorso di crescita a lungo termine. Siamo enormemente grati per il loro costante sostegno e auguriamo loro il meglio”.

Steven Knight scriverà il nuovo film di Star Wars

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Steven Knight scriverà il nuovo film di Star Wars

Il creatore di “Peaky Blinders” Steven Knight scriverà la sceneggiatura del film senza titolo “Star Wars” che Sharmeen Obaid-Chinoy (“Ms. Marvel”) dovrebbe dirigere. La notizia arriva dolo che gli sceneggiatori originali Damon Lindelof e Justin Britt-Gibson se ne sono andati dal progetto. Si prevede che il film sarà tra i primi film di “Star Wars” della Lucasfilm dall’ultimo “Star Wars: The Rise of Skywalker” del 2019.

Ulteriori informazioni sul film, incluso un possibile titolo, dovrebbero essere annunciate durante la celebrazione di Star Wars a Londra ad aprile. Steven Knight è uno sceneggiatore veterano che ha iniziato la sua carriera specializzandosi in drammatici drammi polizieschi come “Dirty Pretty Things” del 2002 e “La promessa dell’assassino” del 2007, per poi ampliare i suoi orizzonti con titolo come “The Hundred-Foot Journey” del 2014), thriller di guerra Amore, cucina e curry e Allied del 2016.  Ha scritto anche film biografici come Spencer del 2021. Ha anche creato e prodotto esecutivamente il dramma poliziesco in costume della BBC Peaky Blinders, che a livello internazionale è diffuso da Netflix.

Lindelof — meglio conosciuto come il co-creatore delle serie TV “Lost“, “The Leftovers” e “Watchmen” — aveva chiamato Britt-Gibson (“Counterpart”, “Into the Badlands”) per scrivere un film di “Star Wars” insieme. Dopo aver consegnato una bozza all’inizio di quest’anno, la coppia di scrittori ha lasciato il progetto a febbraio, diventando gli ultimi creativi a separarsi dalla Lucasfilm dopo aver firmato per sviluppare uno o più nuovi progetti cinematografici di Star Wars di grande clamore.

Il travagliato sviluppo in seno alla Lucas Film

Facciamo un recap dello stato dell’arte.  All’inizio di marzo, Variety ha riferito che film separati – uno guidato dal regista Patty Jenkins, l’altro dal produttore (e capo dei Marvel Studios) Kevin Feige – erano stati accantonati dalla Lucasfilm e non erano più in fase di sviluppo attivo. Il regista JD Dillard (“Devotion”) ha detto a TheWrap nel novembre 2022 che non stava più sviluppando un progetto “Star Wars” con lo Studios.

Nell’ottobre 2019, i produttori esecutivi di “Game of Thrones” David Benioff e DB Weiss hanno abbandonato una serie di film di “Star Wars” che avrebbero dovuto scrivere e produrre, annunciati per la prima volta 20 mesi prima. Nel settembre 2017, la presidente della Luscasfilm Kathleen Kennedy ha licenziato Colin Trevorrow da quello che è poi diventato The Rise of Skywalker; tre mesi prima aveva licenziato Phil Lord e Christopher Miller da “Solo: A Star Wars Story” del 2018, anche se il film aveva completato gran parte delle riprese principali.

I film di “Star Wars” noti per essere ancora attivi alla Lucasfilm includono un progetto del regista Taika Waititi in cui probabilmente reciterebbe, così come un potenziale film di Shawn Levy che dovrebbe entrare in produzione dopo la fine della produzuone di “Deadpool 3” e completare il lavoro nella serie limitata di Netflix “All the Light We Cannot See”, che Levy ha sviluppato proprio con Steven Knight.

Steven Knight anticipa le future storie di Peaky Blinders mentre il “primo capitolo” si avvia alla conclusione

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Il creatore di Peaky Blinders, Steven Knight, ha anticipato il futuro del franchise, dato che il suo prossimo film porterà a termine il “primo capitolo” della serie. Il prossimo film di Peaky Blinders, intitolato The Immortal Man, vedrà il ritorno di Cillian Murphy nei panni di Tommy Shelby, che metterà fine alla sua storia nella serie originale. La produzione del film si è conclusa il 13 dicembre 2024 e sarà distribuito tramite Netflix, anche se la data esatta di uscita non è ancora stata rivelata. Il franchise è destinato ad espandersi con uno spinoff e un prequel grazie al successo dell’originale.

Parlando nel podcast Bingeworthy di The Playlist (tramite Entertainment Weekly), Knight ha promesso che il film Peaky Blinders sarebbe stato la fine del “primo capitolo”, con molti progetti in cantiere per il futuro. Il creativo promette di avere molte idee su come espandere il franchise, con storie che potrebbero mantenere vivo il suo universo per un bel po’ di tempo. Ecco cosa ha detto Knight:

[Una] conclusione adeguata per il primo capitolo… Finché c’è appetito e ho storie da raccontare, perché no?

Cosa significa la dichiarazione di Knight per il futuro di Peaky Blinders

Cillian Murphy film
Cillian Murphy in Peaky Blinders

Due spin-off sono stati annunciati nel 2023, il primo dei quali è un prossimo prequel di Peaky Blinders su Polly (Helen McCrory) e i suoi primi giorni nella famiglia. Il prossimo è uno spin-off ambientato a Boston, Massachusetts, che si svolge diversi decenni dopo gli eventi della serie originale. Mentre il primo di questi spettacoli è direttamente collegato all’originale, quello che si svolge all’estero segnala che più spettacoli polizieschi che si svolgono in tempi e luoghi diversi possono diventare parte del franchise.

Al momento della stesura di questo articolo, non è chiaro quali altre idee possa avere Knight per il futuro del franchise.

Tuttavia, la sua dichiarazione indica chiaramente che la serie è solo l’inizio di un piano molto più ampio, apparentemente incentrato sulle organizzazioni criminali in vari momenti della storia. Poiché Peaky Blinders ha tratto ispirazione dal mondo reale dalla banda omonima del 1870, il suo spin-off di Boston si concentrerà senza dubbio sulla vera malavita criminale nella storia della città. Lo stesso potrebbe valere per qualsiasi altra serie che Knight abbia in mente per l’espansione del franchise.

Steve Spielberg racconta come scelse Ke Huy Quan per Indiana Jones e il tempio maledetto

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Dopo la vittoria del Golden Globe di Ke Huy Quan, Steven Spielberg ricorda il momento in cui, oltre 30 anni fa, ha scelto l’attore per interpretare I Goonies e Indiana Jones e il tempio maledetto. Il sequel de I predatori dell’arca perduta di Spielberg ha dato il via alla carriera di attore di Quan. L’anno successivo ha interpretato Richard “Data” Wang nel classico degli anni ’80 di Richard Donner I Goonies. Sfortunatamente, Quan ha avuto difficoltà a trovare la sua strada, dopo il successo di questi due film, reinventandosi dietro alla macchina da presa. Tuttavia, dopo l’uscita di Crazy Rich Asians, Ke Huy Quan è stato ispirato a tornare a recitare ed è stato scelto per il ruolo di Waymond Wang in Everything Everywhere All at Once.

Quan ha accettato il suo Golden Globe Award come miglior attore non protagonista con un discorso emozionante, ringraziando il presente Spielberg per il suo ruolo cruciale nella sua carriera dell’attore. In risposta alla vittoria di Quan, il regista ha raccontato a Access Hollywood del casting di Quan sia per Indiana Jones e Il tempio maledetto che per I Goonies.

Ecco cosa ha raccontato Steve Spielberg: “La cosa da ricordare è che, ognuno di noi, quando stiamo fa un casting, non lo sta facendo per la persona che viene scelta, ma per il bene comune del film, della commedia. Il casting riguarda questa domanda: come serviamo la sceneggiatura? Come serviamo l’intero sforzo della realizzazione del film? Quindi non penso mai che dia a qualcuno l’opportunità di entrare nella vita di qualcunaltro con altro che non sia ottenere la parte. Lo consideravo come se fosse un buon casting…

Così è stato con Ke, è stato Short Round. Pensavo che sarebbe stato perfetto per Short Round. Quando l’ho incontrato, ha preso d’assalto la stanza. Lo fa ancora! Ha un’energia positiva. Così pieno di amore positivo. Ed è con quella energia che ha fatto il provino da bambino. È solo più tardi che ho capito che sia una responsabilità portare un giovane in questo business, ma ho anche tanta ammirazione per lui per come si è comportato in questo business. Dopo che ha interpretato Short Round, l’ho scelto per I Goonies e lui ha interpretato Data. Ma poi non ha lavorato così tanto e ha iniziato a lavorare dietro le quinte quando è cresciuto. Era uno stuntman per molte scene di combattimenti di arti marziali. Veniva sul mio set per altri film, ci incontravamo e parlavamo. Ma stasera mi ha lasciato senza fiato. Quando ha ottenuto il Golden Globe come miglior attore non protagonista, il mio cuore è saltato fuori dal mio petto.”

Steve Rogers: il suo destino svelato da Captain America: Brave New World?

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Negli ultimi momenti di Avengers: Endgame, abbiamo scoperto che Steve Rogers era rimasto nel passato per il suo lieto fine con Peggy Carter. È stato un modo toccante per concludere il suo arco narrativo, ma cosa ne è stato del “Vecchio Rogers” dopo che ha ceduto lo scudo a Sam Wilson?

La Marvel Studios non ha mai fornito una risposta definitiva a questa domanda. The Falcon and the Winter Soldier si è fermata prima di rivelare il destino di Steve, anche se Spider-Man: No Way Home che trasforma la Statua della Libertà in un tributo a Steve, con tanto di scudo, sembrava un forte indizio che l’uomo debba essere morto fuori campo.

Sfortunatamente, Captain America: Brave New World non offre ulteriori approfondimenti o chiarimenti. Steve viene menzionato in una manciata di occasioni, in genere usando il passato remoto, ma era così anche in The Falcon and the Winter Soldier. La Marvel Studios sembra tenere aperte le sue opzioni quando si tratta dello status dell’originale Captain America nel MCU. Forse lo Steve più anziano avrà un ruolo da svolgere in Avengers: Doomsday prima di ringiovanire, in modo simile alla sua controparte nei fumetti? Tuttavia, sembra più probabile che l’eroe sia morto di vecchiaia.

Con questo in mente, come si inserirà Chris Evans nel film del 2026? La nostra teoria è che Sam viaggi indietro nel tempo per cercare l’aiuto di Steve e Peggy; Cap finirà quindi con lo scudo di Sam, creando un loop temporale in cui alla fine lo presenterà al suo amico nel 2019.

Alla domanda sul potenziale ritorno di Evans nell’MCU, Anthony Mackie ha recentemente affermato: “C’erano fumetti in cui Falcon e Steve Rogers combattevano fianco a fianco, entrambi come Capitan America. Quindi, sai, ci sono possibilità. Ci sono infinite possibilità”. Una scena di un funerale è stata girata per Captain America: Brave New World, ma è stata tagliata. Ma è stato detto che in origine era per il presidente Ross e non per Rogers.

CORRELATE:

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Il film è al cinema dal 12 febbraio.

Steve Rogers: 10 curiosità sull’uomo dietro la maschera di Captain America

Dietro la maschera dell’eroe c’è sempre un uomo con le sue fragilità e il suo essere “imperfetto” nonostante le apparenze: è questo il caso di Steve Rogers, che una volta assunto il siero del super-soldato e impugnato lo scudo diventa Captain America, uno degli eroi più amati del MCU.

Ecco di seguito 10 curiosità sul personaggio che solo i veri fan conosceranno:

Steve Rogers è un esperto di qualsiasi tipo di arma

Questa notizia poco conosciuta assume in realtà contorni interessanti ed è stata rivelata nel fumetto di Moon Knight, esattamente nel momento in cui Bestia degli X-Men spiega che Steve Rogers è in grado di padroneggiare l’uso di qualsiasi arma in pochi secondi.

Ma non finisce qui: oltre alla capacità di prendere qualsiasi fucile, pistola o altro e imparare ad usarla subito, Captain America ha anche avuto la possibilità di impugnare il martello di Thor più volte nei fumetti.

Uomo e Lupo

Una delle versioni più strambe del personaggio nei fumetti (che ricordiamo, esistono da 50 anni) compare in Captain America: Man & Wolf, in cui si racconta la scomparsa dell’amico di Steve e pilota personale (che è anche un lupo mannaro). Quando l’eroe si mette alla sua ricerca finisce contagiato da un siero di licantropo diventando poi il capo dei lupi mannari catturati.

Prima della trasformazione Steve Rogers, si ammalava continuamente

Captain America: Il Primo VendicatoreAsma, febbre reumatica, sinusite, pressione alta, palpitazioni, facile affaticamento, problemi cardiaci, insomma la scheda medica del candidato alle armi Steve Rogers non è proprio quella dei supereroi, e il personaggio ci viene mostrato in tutta la sua fragilità all’inizio di Captain America: Il Primo Vendicatore, capitolo inaugurale del franchise.

In fondo è proprio questa la storia che i Marvel Studios volevano raccontare: un ragazzo gracile, ma dall’animo nobile, sfida tutte le calamità della sua esistenza difficile (i genitori sono morti, i bulli si prendono gioco di lui e lo percuotono ripetutamente) per servire un bene più grande, la giustizia, e arruolarsi come soldato dell’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale.

Steve Rogers non è mai stato un membro originale degli Avengers

Non è mai stato un membro originale degli AvengersContrariamente al pensiero comune, dove tutti credono che Captain America sia uno dei membri fondatori degli Avengers, l’eroe non fece parte della prima squadra in assoluto che invece comprendeva Iron Man, Ant-Man, Hulk, Thor e The Wasp. Steve infatti non si unì alla squadra finché i Vendicatori non lo trovarono nel ghiaccio.

Steve Rogers può correre un chilometro in un minuto

Può correre un chilometro in un minutoNella scena d’apertura di Captain America: The Winter Soldier, vediamo Steve correre nei giardini che circondano la Casa Bianca a Washington DC e successivamente incontrare il suo futuro braccio destro, Sam Wilson aka Falcon.

È lì che scopriamo quanto sia davvero veloce l’eroe, ma soltanto grazie al 65° anniversario del fumetto si è reso noto che il personaggio può correre un chilometro in un minuto quando è al suo massimo livello di prestazioni!

Si è travestito da signora anziana

I fumetti sono una fonte inesauribile di storie e aneddoti anche divertenti sui supereroi del MCU: come quella volta in cui Captain America, nelle prime storie di Jack Kirby, è costretto a vestirsi da signora anziana per entrare di nascosto in Germania e recuperare del soldi rubati. In questo fumetto, Bucky Barnes è nella sua originale versione “bambina” che aiuta Steve a indossare gli abiti di sua nonna.

Ha vinto un premio per le sue abilità nel disegno

I fan del MCU forse avranno notato un paio di cenni al lato “artistico” di Steve Rogers nel film Captain America: Il Primo Vendicatore, in cui vediamo un primo piano del suo taccuino con i suoi disegni.

Nei fumetti però l’eroe ha effettivamente vinto una medaglia d’oro come premio alle sue abilità artistiche ricevuta al concorso “Art of the Future”.

L’identità di Captain America è stata assunta da 12 personaggi

Questo è un fatto noto ai conoscitori del personaggio: Bucky Barnes e Sam Wilson sono soltanto due dei 12 eroi che hanno assunto nel corso della storia l’identità di Captain Marvel, prendendo lo scudo e il costume.

Altri sono stati Isaiah Bradley (un soggetto di prova della Seconda Guerra Mondiale) e persino Peggy Carter in una recente serie di fumetti chiamata Exiles.

Il siero del supersoldato ha migliorato la sua personalità

L’idea alla base del siero del super-soldato è il miglioramento fisico dell’uomo che si sottopone all’esperimento, così come un certo mutamento dei tratti della personalità. Il siero “peggiora” i lati negativi della persona e migliorato quelli buoni, motivo per cui era importante scegliere un candidato dal cuore puro.

Il suo compleanno ricorre il 4 Luglio

Captain America è nato il 4 luglio, Giorno dell’Indipendenza americana, aneddoto che non fa che aumentare il senso di patriottismo intrinseco nella figura che ha combattuto per il paese contro Hitler e altri nemici.

La scelta del compleanno è quindi adeguata, così da rappresentare i migliori ideali d’America.

Correlato – Captain America: 10 errori che non abbiamo notato nei film

Fonte: ScreenRant

Steve Rogers, l’HYDRA e le possibili conseguenze sul MCU

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Steve Rogers, l’HYDRA e le possibili conseguenze sul MCU

Le regole della narrativa dei fumetti sono chiaramente soggette a cambiamenti e sovvertimenti. Proverbiali, ad esempio, sono le morti sempre reversibili, dei protagonisti. Nel caso dei personaggi però ci sono alcuni canoni inviolabili, o per lo meno c’erano.

Uno di questi canoni, in merito a Captain America, era che il personaggio combatte per gli ideali patriottici. È sempre stato così, da quando Jack Kirby e Joe Simon hanno creato l’eroe che prendeva a pugni Hitler nel 1941.

Steve RogersMa, come ormai sapranno tutti i lettori, Nick Spencer ha rotto questa regola con il Numero 1 di Captain America: Steve Rogers. nel numero citato infatti si scopre che Steve Rogers è, ed è sempre stato, un agente dell’Hydra sotto copertura.

LEGGI – La reazione di Chris Evans al plot twist di Captain America

I fumetti Marvel non sono nuovi a questi grandi plot twist, basti pensare al Thor femmina visto di recente, anche se questa è la prima volta in cui si stravolge completamente, dalle fondamenta, la struttura di un personaggio.

L’executive editor del numero, Tom Brevoort, ha così replicato all’hashtag diventato trend su Twitter, #SayNoToHYDRACap: “Ti dovresti sentire sicuramente non a tuo agio di fronte alla rivelazione che tutto quello che hai sempre saputo su Rogers in realtà è una menzogna”.

Ma cosa accadrà al cinema? Sentiremo mai Steve Rogers/Chris Evans pronunciare la parole “Hail Hydra”? Sembra improbabile, dal momento che l’arco narrativo di Rogers è già stato scritto e si concluderà (per adesso) nel 2019 con Avengers Infinity War.

Nè la Disney nè la Marvel hanno commentato l’eventualità che la cosa possa arrivare anche al cinema, ma sempre Brevoort replica: “Seguiamo e ci piacciono i film, ma cerchiamo sempre di percorrere una strada personale e di non essere troppo legati a quello che accade sul grande schermo. Quindi guardiamo a quello che facciamo come fossero pionieri. Hanno un certo margine di materiale per raccontare le loro storie, e quello che facciamo adesso potrebbe essere potenzialmente l’ispirazione per i film di domani.”

Nell’eventualità, i fan del fumetto aspettano comunque il secondo numero di questa serie per sapere come si svilupperà questo risvolto, e soprattutto per sapere in che modo la vicenda, la “nuova” identità di Rogers, si ripersuoterà su Sam Wilson, che nel 2014 ha raccolto lo scudo di Cap.

E voi che ne pensate? in che modo questo twist potrebbe influenzare l’Universo Cinematografico Marvel?

Fonte: The Wrap

Steve Rogers non è più Captain America nell’Universo Cinematografico Marvel

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Alla fine di Captain America Civil War, vediamo Steve Rogers (Chris Evans) abbandonare lo scudo e la sua identità di Cap a causa della divergenza di opinioni con Tony Stark. Si tratta di qualcosa che abbiamo intuito nelle ultime immagini del film, quando Steve è a Wakanda con T’Challa e Bucky.

Adesso però arriva la conferma ufficiale di Joe Russo: “Penso che abbandonare lo scudo sia rappresentativo di Steve che lascia andare quella sua particolare identità. Si tratta di lui che ammette che un certo tipo di identità come quella di Captain America era in conflitto con la sua scelta molto personale che ha fatto.”

E quindi? Cosa accadrà al MCU senza Captain America?

Per quanto riguarda invece il ruolo di Chris Evans, sappiamo ormai da tempo che il suo contratto si concluderà con Avengers Infinity War. Cosa ha in serbo per noi Kevin Feige?

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 Le notizie e le anticipazioni sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

Leggi la nostra recensione di Captain America Civil War

Sinossi: Captain America Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo. Captain America Civil War posterDopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Ricordiamo che Captain America: Civil War sarà diretto da Anthony Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel BruhlCaptain America Civil War è arrivato nelle sale italiane il 4 maggio 2016.

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