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“Guardate attentamente…”: i fratelli Russo condividono una nuova foto criptica dal set di AVENGERS: DOOMSDAY

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In vista dell’uscita di Avengers: Endgame, i fratelli Russo avevano condiviso sui social media una foto del dietro le quinte che, a un’analisi più attenta, sembrava contenere la scritta “ENDGAME”. Ora, ne abbiamo un’altra dai registi per Avengers: Doomsday e desta perplessità.

Potrebbe esserci una “A” di Avengers sul lato sinistro, ma per il resto è difficile dire a cosa stiano alludendo i due. Vale la pena ricordare che la loro anticipazione di Avengers: Endgame è stata scattata sul set dove Hulk ha usato il Guanto dell’Infinito per riportare in vita il resto dell’universo.

Con questo in mente, questa location potrebbe essere altrettanto cruciale. Sfortunatamente, finché non vedremo Avengers: Doomsday il prossimo dicembre, la data è ancora da definire.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd / Ant-Man, Simu Liu / Shang-Chi, Tom Hiddleston / Loki, Lewis Pullman / Bob-Sentry, Florence Pugh / Yelena, Danny Ramirez / Falcon, Ian McKellen / Magneto, Sebastian Stan / Bucky, Winston Duke / M’Baku, Chris Hemsworth / Thor, Kelsey Grammer / Beast, James Marsden / Cyclops, Channing Tatum / Gambit, Wyatt Russell / U.S. Agent, Vanessa Kirby / Sue Storm, Rebecca Romijn / Mystique, Patrick Stewart / Professor X, Alan Cumming / Nightcrawler, Letitia Wright / Black Panther, Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal / Reed Richards, Hannah John-Kamen / Ghost, Joseph Quinn / Johnny Storm, David Harbour / Red Guardian, Robert Downey Jr. / Doctor Doom, Ebon Moss-Bachrach / La Cosa, Anthony Mackie / Captain America.

Chad Powers: recensione della serie con Glen Powell

Disney+ ha abituato il suo pubblico a un’offerta sempre più varia, ma con Chad Powers sembra aver imboccato una strada inattesa. La nuova miniserie disponibile dal 30 settembre si presenta come un collage di riferimenti: un po’ Ted Lasso, un po’ Mrs Doubtfire (esplicitamente citato), un po’ viral video da social media. A leggerne la premessa, il rischio di trovarsi davanti a un pastiche senz’anima era altissimo. Eppure, il risultato finale è molto più convincente di quanto ci si potesse aspettare: una commedia sportiva capace di unire comicità sfrontata, riflessioni identitarie e una sorprendente profondità emotiva.

Un’idea improbabile trasformata in serie

Il punto di partenza non prometteva granché. La trama nasce da un video virale del 2022 in cui un giocatore di football si travestiva per allenarsi sotto copertura. Da lì, Glen Powell – attore e qui anche co-creatore insieme a Michael Waldron (già penna dei prossimi film Marvel sugli Avengers) – ha costruito una storia che sembra rubata da più parti. Il protagonista è Russ Holliday, giovane stella del football che in poche ore brucia tutta la sua carriera: perde una finale, aggredisce un fan e addirittura ferisce accidentalmente un bambino malato, tutto davanti alle telecamere. È l’emblema dell’arroganza contemporanea: crypto-bro, tatuaggi esibiti, Cybertruck sotto casa.

La redenzione arriva in modo paradossale. Holliday ruba le protesi del padre (make up artist a Hollywood) e si reinventa come “Chad Powers”, ingenuo e talentuoso giocatore universitario del profondo Sud. Il riferimento a Mrs Doubtfire non è nemmeno mascherato: il protagonista guarda direttamente un poster del film con Robin Williams prima di decidere il suo travestimento. E la squadra in cui approda si chiama, con ironia lampante, i “Catfish”. In altre parole, la sottigliezza non è certo la priorità degli autori.

Chad Powers e la doppia identità

Dopo un inizio volutamente farsesco – uno degli episodi migliori è dedicato al problema logistico di come fare la doccia negli spogliatoi senza svelare la propria finta faccia di lattice – la serie si sposta verso territori più interessanti. Il confine tra Holliday e Powers comincia a sfumare, e la commedia si trasforma in uno studio di personaggio sorprendentemente complesso.

Powell interpreta entrambi i volti del protagonista con una fluidità magnetica, passando da un accento all’altro, da una postura tronfia a una più dimessa, mentre i due sé si confondono sempre di più. È davvero Holliday che usa Powers per riconquistare la fama? O è Powers a rappresentare un desiderio sincero di cambiamento, un rifugio da un’identità che l’atleta non sopporta più?

Il parallelo con Breaking Bad non è campato in aria: come Walter White, anche Russ Holliday attribuisce il suo crollo alle circostanze. Eppure, episodio dopo episodio, diventa chiaro che il vero motore della sua rovina è l’ego, un difetto strutturale che avrebbe trovato il modo di esplodere comunque.

Una commedia sportiva che sorprende

La forza di Chad Powers sta tutta in questo equilibrio instabile. Da un lato, la serie non rinuncia alla sua anima leggera e farsesca: battute demenziali, situazioni assurde e un ritmo che strizza l’occhio alle sitcom più tradizionali. Dall’altro, lavora sottilmente sul tema della redenzione e sulla domanda centrale: si può davvero cambiare se per farlo si costruisce una menzogna totale?

Powell, già noto per ruoli da “piacione insopportabile” come in Top Gun: Maverick, qui sfrutta quella stessa energia per poi capovolgerla. Il suo Russ Holliday è tanto detestabile quanto irresistibile da guardare. Il suo Chad Powers, al contrario, è un’icona costruita per piacere all’America profonda, ingenua e bonaria. Quando i due poli cominciano a fondersi, lo spettatore resta incollato, affascinato e disturbato al tempo stesso.

È vero, Chad Powers mostra le cuciture in maniera sfacciata: non nasconde i suoi modelli e anzi li esibisce con orgoglio. Eppure, quello che poteva sembrare un prodotto di laboratorio senz’anima diventa, episodio dopo episodio, un racconto capace di toccare corde emotive inaspettate. Non è un nuovo Ted Lasso – anzi, se ne allontana con decisione – ma un ibrido strano e coinvolgente, che trova una sua coerenza proprio nella contraddizione.

Il miracolo di un collage ben riuscito

Alla fine della stagione, la domanda non riguarda più la tenuta della premessa comica, ma la natura del protagonista stesso: Russ Holliday è ancora se stesso o è diventato Chad Powers? E, soprattutto, merita la seconda chance che si è inventato con l’inganno?

È qui che la serie sorprende davvero. Invece di limitarsi a un esercizio di stile, Powell e Waldron hanno costruito un racconto che diverte, emoziona e fa riflettere. Nonostante l’origine da video virale e il patchwork di riferimenti, Chad Powers riesce a essere qualcosa di unico: una commedia sportiva che parla di identità, fallimenti e illusioni, con una leggerezza che non nasconde la sostanza.

Che Disney+ sia riuscita a trasformare un’idea così improbabile in una miniserie riuscita è già di per sé un piccolo miracolo. Che a renderla speciale sia un attore come Powell, capace di incarnare e scardinare allo stesso tempo il mito dell’eroe americano, rende Chad Powers una delle sorprese più curiose e convincenti del 2025.

Lucca Comics & Games, annunciato il programma: Stranger Things, Caparezza e Hideo Kojima

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Lucca Comics & Games oggi a Milano per la presentazione finale di tutte le novità della prossima edizione del festival, che renderà omaggio alla Francia, patria della bande dessinée. Liberté, Créativité, Diversité, i tre valori dell’Institut Français che si rifanno ai grandi principi della Rivoluzione Francese, sposano alla perfezione i cinque valori di Lucca Comics & Games: Community, Inclusion, Discovery, Respect, Gratitude. Tema di quest’anno qualcosa che è francese nel nome ma universale nello spirito: FRENCH KISS, piccolo atto naturale, ma detonatore narrativo.Il “bacio alla francese” è un gesto che attraversa storie, culture e generazioni, intimo e rivoluzionario insieme, immancabile in ogni narrazione pop, dal cinema alla letteratura fantastica e alla graphic novel. E dedicato al bacio, che trasforma differenze in attrazione e opposti in armonia, è il manifesto, a firma della grande illustratrice francese Rébecca Dautremer. Ispirata anche dal suo personale ricordo del Festival di Lucca, che unisce persone diverse fra loro che si liberano grazie alla loro immaginazione, l’artista ha creato una vera e propria galleria di personaggi, che insieme danno vita, combinandosi fra loro, quindici possibili baci.

Un Lupo Mannaro, un Guerriero, una Contessa vampira, un Mostro, una Strega, e la Lukawa – creatura immaginaria che fonde il nome della città di Lucca con l’influenza orientale del manga e dell’animazione – sono sei personaggi in cerca di visit-Autore che, come nel dramma pirandelliano, rompono la “quarta parete”, entrano in scena, si incontrano in un poster e si baciano. La passione non obbedisce alle regole e unisce creature talvolta lontane, per natura, ruolo, o apparenza. Con questo progetto, Rébecca Dautremer incarna al meglio lo spirito dell’arte sequenziale francese, quella bande dessinée che unisce raffinatezza estetica, cura artigianale e invenzione narrativa.

COMICS

L’area Comics continua ad essere il cuore pulsante del festival, trasformando l’intera città nell’ideale palcoscenico dove la Nona Arte rivela al pubblico tutte le sue sfumature: dai padiglioni sempre più ricchi di espositori e novità editoriali, alle mostre uniche al mondo allestite all’interno dei palazzi storici di Lucca, passando per la scoperta del fumetto indipendente e underground e arrivando alle decine di opportunità per aspiranti fumettisti e fumettiste. Una proposta che sempre più conquista il cuore di lettrici e lettori, rendendo Lucca Comics & Games il luogo in cui scoprire il meglio del fumetto nazionale e internazionale. Un ideale giro del mondo, quindi, non solo attraverso gli incontri con gli autori e le autrici ma anche con gli stand delle grandi realtà editoriali internazionali: torna Taiwan Comics, al suo secondo anno al festival, ma soprattutto arriva COAMIX Inc., primo editore giapponese presente a Lucca Comics & Games con due spazi dedicati, uno all’interno della mostra monografica del Sensei Tetsuo Hara, presso la Chiesa dei Servi, e uno nella Japan Town.

Gli autori e autrici oggi annunciati arriveranno da tutta Europa ma anche da Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, Corea, Taiwan, Argentina, Brasile, Australia, Libano. 90 gli editori italiani e stranieri presenti a Lucca Comics & Games, per un’edizione che ancora una volta vede un record di presenze ospiti asiatici, con 10 mangaka giapponesi, 5 taiwanesi, 3 cinesi, 3 coreani del sud.

NUVOLE E INCHIOSTRO DALL’ORIENTEAnche in questa edizione Lucca Comics & Games offrirà al suo pubblico un incredibile parterre di autori e autrici provenienti da ben quattro Paesi asiatici, valorizzando grandi autori e nuove proposte della migliore produzione manga, manhwa e manhua. Dopo gli straordinari annunci di giugno, con l’arrivo in Italia per la prima volta a un evento del Sensei Tetsuo Hara (in collaborazione con Panini e Coamix Inc.) e degli autori di Gachiakuta Kei Urana e Hideyoshi Andou (in collaborazione con Star Comics e Crunchyroll), ecco tutte le novità del Sol Levante annunciate oggi, a partire da J-POP Manga che porterà Takashi Murakami (autore del best seller Il cane che guarda le stelle già vincitore ai Lucca Comics Awards 2016). Coconino scegli ancora una volta un’autrice raffinata e impegnata su temi chiave come il ruolo della donna nella società, Yamaji Ebine. Doppietta per Hikari / 001 Edizioni che, oltre all’autore di Cacciatori di cadaveri Hosui Yamazaki (per la prima volta in Italia), dopo lo straordinario successo della scorsa edizione riporta a Lucca Miyako Cojima. Due graditi ritorni anche per Hollow Press: oltre a Shintaro Kago, maestro giapponese dell’ero-guro, riporterà a Lucca Asagi Yaenaga. E per finire la carrellata di mangaka, In Your Face Comix, editore indipendente alle sue prime edizioni lucchesi, sceglie di portare al pubblico italiano Jun Hayami, leggendario maestro giapponese del gekiga estremo.

L’ideale viaggio alla scoperta del fumetto asiatico si sposta in Corea: gli annunci di Byeonduck (J-POP Manga) e di Kwang Jin (Jundo) hanno fatto entusiasmare i fan, ora pronti ad accogliere anche l’autrice del manhwa storico Whale Star Na Yoonhee(Renoir/Gaijin). Anche la Cina continua a regalare al pubblico grandi sorprese, come i già annunciati autori e autrici di Jundo Wen Yuan, Yuchi Jinze e Liang Azha. Da Taiwa, grazie alla collaborazione con Taiwan Comics (che sarà presente con il suo stand), altri quattro ospiti sono pronti a conoscere il pubblico italiano: AAA-Bao e YAYA (con i loro titoli allo stand Toshokan), ZHOU Jianxin e YU Peiyun (con la loro opera allo stand Bao Publishing) e LIU Chien-Fan.

IL GIRO DEL MONDO IN (ALTRI) 50 ARTISTI E ARTISTEUna selezione di grandi nomi del fumetto internazionali, tra grandi ritorno e prime volte in Italia. Nell’anno del French Kiss, non potevano mancare i grandi ospiti d’Oltralpe tra cui – oltre all’autrice del poster Rébecca Dautremer – gli autori in mostra Edmond Baudoin (Comicon Edizioni), Alfred (Bao Publishing) e Jérémie Almanza (Tunué). E ancora David B. (Coconino), Sylvain Repos (ReNoir Comics), Julien Blondel e Shonen (autori di Dark Souls a Lucca con Edizioni BD, Marion Besançon e Patrick Lacan (Tunué); Cab e Tibo (Manga Issho); Štěpánka Jislová (Eris Edizioni) dalla Repubblica Ceca; dalla Germania Max Straub e Gin Zarbo (Manga Issho); dalla Spagna Alfonso Font (Sergio Bonelli Editore), Sandra Banegas “Inthegras” (Manga Issho), Oscar Martín (ReNoir Comics), Jordi Lafebre (Bao Publishing); i britannici Dave McKean (Comicon), Kengo Kurimoto (il Castoro), Simon Bisley (Mirage Comics) e Charlie Adlard (saldaPress); Jagoda Czarnowska (Hollow Press) dalla Polonia e – a cavallo tra due continenti – con Stepan Razorёnov (Hollow Presso) si arriva fino in Russia. Il viaggio continua! Prima in Libano con Mazen Kerbaj (Coconino) e poi fino al Sud America: dal Brasile Bilquis Evely e Matheus Lopes(Bao Publishing) e Guilherme Petreca (Toshokan); dall’Argentina Oscar Grillo (Tora Edizioni) e, con Sergio Bonelli editore, Enrique Breccia, Carlos Gomez e Horacio Altuna; dalla Colombia Jago Dibuja. E con Lee Lai (Coconino) arriviamo fino in Australia… anche se ora vive in Canada, Paese da cui arrivano anche Joshua Barkman(Gigaciao), Chip Zdarsky (Panini), Tony Valente (J-POP Manga) e il franco-canadese Niko Henrichon e Guy Delisle (Rizzoli Lizard). I continenti si uniscono grazie a Ram V (dall’India) e Filipe Andrade (dal Portogallo) in un connubio fumettistico targato Edizioni BD. Non mancano chiaramente i grandi nomi direttamente dagli Stati Uniti: Kevin Eastman (Mirage Comics), John Romita JR (Mirage Comics), Darick Robertson(Mirage Comics), Dan Jurgens (Panini), Tyler Crook (ReNoir Comics), Jason Howard (saldaPress), Brian K. Vaughan (Bao Publishing), Peter Kuper (Tunué).

BENVENUTA AKEMI TAKADA, MADRINA DELLA JAPAN TOWN –  La Japan Town (Polo Fiere) avrà una madrina d’eccezione, che ha segnato l’immaginario di intere generazioni con i character design di anime iconici come Creamy, Orange Road e Patlabor: Akemi Takada, che sarà presente al festival dal 29 ottobre all’1 novembrecon incontri pubblici, firmacopie e un’esclusiva mostra dedicata al suo lavoro e curata da Giorgia Vecchini ed Edoardo Serino. Il pubblico di Lucca avrà inoltre la possibilità di acquistare presso lo stand di Animeimport, partner di questa importante operazione, oggetti e un portfolio con immagini esclusive realizzate ad hoc per Lucca Comics & Games, legati ai suoi personaggi più iconici, inseriti in contesti unici.

CAPAREZZA A LUCCA CON L’ANTEPRIMA DI ORBIT ORBITDopo aver annunciato l’attesissimo ritorno al live nella prossima estate e l’uscita il 31 ottobre di Orbit Orbit – il suo nuovo disco, accompagnato da un fumetto – Caparezza è pronto a tornare a Lucca Comics & Games per presentare in anteprima l’intero progetto, che unisce ed esalta le sue due anime, quella di musicista e quella di grande appassionato e sceneggiatore di fumetti. L’artista tornerà al festival dopo la straordinaria partecipazione nel 2021 che ha germinato in lui l’idea di lavorare anche nel campo fumettistico: i fan potranno incontrarlo per firmacopie e incontri con il pubblico dal 30 ottobre al 1° novembre.

L’album, pubblicato da BMG Italy, nasce come la colonna sonora di un fumetto sull’immaginazione e sulla rinnovata voglia di fare musica. In occasione dell’uscita dell’album, Caparezza firma infatti anche il suo debutto come autore di fumetti, in collaborazione con Sergio Bonelli Editore. Contestualmente all’album, arriverà infatti in libreria e in fumetteria Orbit Orbit, il fumetto evento che accompagna e completa il nuovo disco.

DALLA FRANCIA AL GIAPPONE: LA NONA ARTE IN MOSTRADopo l’annuncio a giugno de L’HEXAGONE – che riunisce dodici grandi maestri del fumetto figli di una rivoluzione d’autore quali Claire Bretécher, Moebius, Georges Wolinski, Philippe Druillet, Edmond Baudoin, Marcel Gotlib, Chantal Montellier, François Boucq, Reiser, Tardi, Baru, Florence Cestac – altre mostre aspettano il grande pubblico del festival al Palais de France (la Fondazione Banca del Monte di Lucca, così rinominato per questa speciale edizione che celebra proprio il Paese).

Con ALFRED – VIAGGIO IN ITALIA (a cura di Michele Foschini e Mauro Bruni) si celebrerà il talento visionario di uno dei più raffinati narratori del fumetto contemporaneo francese. Il pubblico che entrerà negli spazi a lui dedicati del Palais de France è invitato a vivere una vera e propria esperienza, in un ideale ponte che unisce Francia e Italia, che prende forma nei suoi libri pubblicati in Italia da Bao Publishing, tra cui il pluripremiato Come prima, il suggestivo Maltempo e l’intimo Senso.

E ancora LES ENFANTS? TERRIBLES!, tre personaggi. Tre mondi. Un solo luogo per scoprire, esplorare e…crescere teRRibilmente! (a cura di Sarah Genovese e Francesco Morgando).

Un’esposizione che prova a raccontare tre protagonisti fuori dagli schemi, capaci di rompere le regole, affrontare avventure, sfidare la normalità con ironia, coraggio e immaginazione: Ariol (scritto da Emmanuel Guibert e disegnato da Marc Boutavant, edito in Francia da Bayard Jeunesse e in Italia da BeccoGiallo), Mitica Astrid, nata dalla penna dell’autore e cartoonist Fabrice Parme edita in Francia da Rue de Sèvres e portata in Italia da Terre di mezzo; Greenwood (una serie creata e ideata da Barbara Canepa, scritta da Barbara Canepa con Anaïs Halard per l’editore francese Éditions Oxymore e pubblicata in Italia da Tunué) che raccontano le avventure della civetta Vanilla e dei suoi amici animali del Club del Sabato.

A Palazzo Guinigi la prima novità è Artist in residence 2025: Rébecca Dautremer in cui l’autrice del poster di questa edizione sarà protagonista di una vera e propria residenza artistica: per una settimana trasferirà il suo studio nella Limonaia di Palazzo Guinigi, lavorando di fronte al pubblico e aprendo le porte del proprio processo creativo.

Con Kevin Eastman: A Twisted Ronin Ninja, a cura di Giovanni Russo, il pubblico potrà riscoprire le origini underground delle Teenage Mutant Ninja Turtles attraverso una selezione di tavole originali della prima run, cariche di energia e libertà creativa.

Debutta poi ¡Hola, Tex!, a cura di Riccardo Moni e Mauro Uzzeo, un percorso cronologico che racconta l’impronta dei grandi Maestri ispanici su Aquila della Notte: da Jesús Blascoa Víctor de la Fuente, fino ad Alfonso Font, Enrique Breccia, Carlos Gomez e Horacio Altuna, di cui saranno esposti in anteprima gli originali del nuovo Texone.

La fumettista e illustratrice Grazia La Padula è al centro della mostra Disegnare l’inafferrabile, un viaggio tra studi, bozzetti, illustrazioni e graphic novel che mettono in luce il suo segno intenso e personale, in attesa dell’inedito Les insoumises per Futuropolis. Chiude il percorso L’Eternauta: oltre lo spazio e il tempo, a cura di Pier Luigi Gaspa (in collaborazione con Pietro Alligo e con la Casa editrice Lo Scarabeo), , dedicata al capolavoro di Héctor Germán Oesterheld: circa cento tavole originali accompagnano il visitatore dentro una saga che è insieme epopea fantascientifica e potente allegoria politica, arricchita dalle letture sceniche della compagnia MaMiMò di El Desaparecido, spettacolo che immagina il ritorno in Italia dello scrittore desaparecido.

TORNA FOODMETTI – Foodmetti – Artisti delle tavole, il festival nel festival che unisce l’eccellenza del fumetto e l’alta enogastronomia all’interno di Lucca Comics & Games. Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna si svolgerà nelle prestigiose sale di Palazzo Guinigi, con un calendario di eventi che vedrà autori e autrici trasformarsi in cuochi e bartender d’eccezione, insieme a ospiti internazionali come Ram V, Felipe Andrade, Charlie Adlard, Spugna, Paolo Barbieri, Giuseppe Camuncoli, C.B. Cebulski e lo chef Cristiano Tomei. L’immagine simbolo di Foodmetti 2025, dedicata proprio alla Torre Guinigi, è firmata dall’artista di fama internazionale Paolo Barbieri.

GAMES e COLLECTIBLES

Il Padiglione Carducci si conferma il cuore pulsante di Lucca Comics & Games 2025, ospitando le principali case editrici e un fitto programma di anteprime, celebrazioni e incontri con ospiti internazionali. Sarà lo spazio in cui scoprire il meglio del gioco da tavolo, di ruolo e collezionabile, con centinaia di titoli disponibili, attività dimostrative e firmacopie.

ANNIVERSARI E OSPITI D’ECCEZIONELucca Comics & Games sarà l’occasione per celebrare tre anniversari che hanno segnato la storia del gioco. I 50 anni di Chaosiumverranno ricordati con eventi, demo e live che renderanno omaggio a Il Richiamo di Cthulhu e a mezzo secolo di giochi che hanno definito il genere dell’horror investigativo. Per l’occasione, Raven Distribution pubblicherà un’edizione anniversario de Il Richiamo di Cthulhu 7a Edizione, con una copertina esclusiva di Francesco Biagini, che sarà presente al festival per sessioni di firmacopie, e la ristampa di campagne leggendarie come Le Maschere di Nyarlathotep.

I 40 anni della “Scatola Rossa” di Dungeons & Dragons saranno celebrati con un’avventura inedita ambientata dentro le mura di Lucca, Lucca bacia il cielo, che vedrà i giocatori vestire i panni dei sei personaggi creati da Rebecca Dautremer per il poster del festival. L’anniversario sarà inoltre ricordato con una replica dello spettacolo teatrale Dungeons, la storia di due giovani detenuti che trasformano la loro convivenza nel drammatico contesto di un carcere in un’amicizia, grazie al gioco diventa strumento di amicizia e liberazione in un contesto drammatico.

Infine, la mostra Forging the Myth offrirà un viaggio tra arte e artefatti per raccontare i 50 anni di Games Workshop: dalle opere di maestri come John Blanche, Iain McCaig, Brian Bolland e Karl Kopinski, alla collezione privata di Alex Read, fino agli oggetti appartenuti a Ian Livingstone, co-fondatore della casa britannica e pioniere dei librogame. Sia Livingstone che McCaig saranno a Lucca per incontrare il pubblico e testimoniare come Warhammer sia diventato parte della cultura popolare globale.

Il programma sarà ulteriormente arricchito dalla presenza di grandi firme dell’illustrazione come Seb McKinnon, Jesper Eising, Tyler Jacobson, Echo Chernik, Karl Kopinski, Ciruelo, Dany Orizio e Alberto Dal Lago, che incontreranno il pubblico e presenteranno le loro opere.

Grande attesa anche per la prima volta in Italia di Matthew Mercer e Marisha Ray, volti simbolo di Critical Role. Ospiti di Acheron Games, saranno protagonisti di incontri con il pubblico, firmacopie e una grande giocata multitavolo dedicata a Daggerheart, il nuovo GdR nato dalla fucina creativa di Critical Role, che verrà presentato ufficialmente nella sua edizione italiana proprio durante il festival.

LE NOVITÀ DEGLI EDITORIGli editori italiani e internazionali porteranno numerose novità. Asmodee Italia festeggia i suoi 30 anni con una carta speciale di Dixit, uno stand dedicato ai TCG e la presenza del CEO Thomas Koegler. Cranio Creations presenta i nuovi Echoes of Time e Ants, insieme a titoli family come Notte da Brivido e Railroad Tiles. Pendragon arricchisce la linea di The Witcher, rilancia classici come Compile e La Via delle Spie e debutta con Galactic Cruise. MS Edizioni celebra il decennale con Altay – L’alba della civiltà, l’anteprima di Navoria, il fumetto-gioco Bestie a Babordo e il GdR Kulthos. Ghenos Games e DV Games proporranno, tra gli altri, Pozioni Esplosive Collector’s Edition, Magic Maze Pocket, Strapp Art, Sensu e Koi. Non mancheranno le novità di Oliphante (Wunderwaffen e City Flip Roma), Studio Supernova (Squillo Evolution, Dillo e La Mostra dei Mostri), Giochix (Terminus, Dominance e nuove espansioni di Obsession), Lisciani con la linea Rainy Days, NessunDove con The Roots of Soledad e altri titoli narrativi, e Mana Project Studio con Elder Mythos, Vileborn e Women Are Werewolves. E per la prima volta a Lucca Comics & Games, in padiglione Carducci sbarca Mattel Games.

EVENTI IN CITTÀ – Anche gli spazi fuori dal Carducci saranno animati dal mondo del gioco. Villa Bottini ospiterà i LARP di Camarilla Italia, Secondi Figli e From Beyond, oltre ai chamber larp curati dalla Chaos League; il Baluardo San Regolo sarà dedicato a Dungeons & Dragons, mentre la ex Zecca si trasformerà nello spazio esperienziale di Magic: The Gathering.

La collaborazione con la Scuola IMT Alti Studi Lucca si conferma anche quest’anno, con la IMT Library trasformata in hub dedicato alla Game Science e il Complesso di San Francesco animato da eventi di Comics Studies e Cultural Sciences.

BRANCALONIA E LE GASTROCOMICHE A LUCCA COMICS & GAMES – Acheron Games porta a Lucca Brancalonia, il suo primo GDR. Dal 2 ottobre debutta Le Gastrocomiche, nuova campagna del gruppo InnTale con Simone Rosini, Luca Occhi, Pratt, Ckibe e Andross, che vivranno un’avventura ispirata alle opere di Italo Calvino nell’ambientazione di Brancalonia.

RIFTBOUND A LUCCA COMICS & GAMES 2025Riot Games e UVS presentano Riftbound, il nuovo gioco di carte collezionabili ispirato a League of Legends. Sarà possibile provarlo in anteprima a Lucca presso il Padiglione Carducci, dove i partecipanti riceveranno una carta promozionale esclusiva. Il lancio ufficiale in inglese è previsto per il 31 ottobre 2025.

FUNKO TORNA PROTAGONISTA A LUCCA COMICS & GAMES con uno stand completamente rinnovato e numerose esclusive. Un’esperienza immersiva che trasporterà i fan in una dimensione “ribaltata”, tra giochi, sorprese e momenti indimenticabili nel mondo Funko. 

SYLVANIAN FAMILIES CELEBRA 40 ANNI DI MAGIA e approda, per la prima volta, a Lucca Comics & Games. L’iconica linea, amata da generazioni per i suoi valori di famiglia, amicizia e rispetto per la natura, presenterà uno stand con oltre 30 prodotti in edizione limitata e il nuovo calendario 2026, disponibili in esclusiva solo a Lucca. Un universo che continua a ispirare il gioco creativo e a emozionare grandi e piccoli, dimostrando che la fantasia non ha età.

UN VIAGGIO TRA GIOCO E CREATIVITÀ: LEGO ITALIA PRESENTA LEGO ADVENTUREPer l’edizione 2025 di Lucca Comics & Games, LEGO Italia presenta LEGO® ADVENTURE, un’esperienza immersiva che guida i visitatori tra i mondi più iconici della pop culture e celebra la città che ospita il festival. Con questo progetto, LEGO Italia riconferma la sua missione: trasformare il gioco in un ponte tra generazioni, culture e immaginari, celebrando la creatività come un motore di connessione e innovazione, con un messaggio chiaro: non smettere mai di giocare.

Il cuore dell’esperienza sarà un grande Diorama in mattoncini del centro storico di Lucca, ideato per l’occasione da Riccardo Zangelmi, unico LEGO® Certified Professional italiano. Per la prima volta un’opera di questo genere viene dedicata a una città e alla sua manifestazione, diventando un tributo collettivo a cui tutti i fan potranno contribuire con il proprio mattoncino. Il percorso esperienziale attraversa alcuni dei mondi più amati come One Piece, Star Wars, Marvel e Minecraft, con attività interattive e spazi creativi, completandosi nel POP UP store LEGO, dove saranno disponibili attivazioni esclusive e gadget. Celebri set designer LEGO®, autori di progetti come Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato e il Minifigure Vending Machine, insieme a un progetto ancora segreto che sarà svelato solo a ridosso della manifestazione, incontreranno il pubblico tra meet & greet e firmacopie, offrendo uno sguardo esclusivo sul dietro le quinte del mondo LEGO® e un assaggio della magia che prende vita dai mattoncini. A impreziosire l’allestimento, il celebre fumettista Giovanni Timpano, tra gli illustratori italiani più apprezzati a livello internazionale, che sta curando le grafiche esterne del padiglione e della sala del Diorama, dando vita a un immaginario visivo che accompagna e celebra la magia dei mattoncini.

MUSIC

La grande musica di Lucca Comics & Games torna ad animare il Centro Storico con un parterre eccezionale di ospiti italiani e internazionali e tante coinvolgenti novità. A firmare la colonna sonora del festival Andrea Rock, frontman dell’Area Music di Lucca Comics & Games, che curerà la playlist che sarà trasmessa in filodiffusione nelle piazze e nei padiglioni del festival.

I BIG ITALIANO E LE MAJOR DISCOGRAFICHE TORNANO AL FESTIVAL – Lucca Comics & Games, nel 2025, presenta una line up degna dei maggiori festival musicali, con artisti che hanno registrato sold out negli stadi di tutta Italia e hanno scritto la storia della nostra musica. Il 29 ottobre torna a Lucca per il terzo anno consecutivo Max Pezzali, che presenterà in anteprima il quinto comic book, realizzato insieme a Roberto Recchioni, in un incontro in Auditorium San Francesco. Max sarà ospite nel nuovo spazio di Warner Music in piazza San Francesco che per l’occasione sarà personalizzato con moltissimi prodotti dedicati a lui e agli 883. Universal Music invece porta Omar Pedrini che il 31 ottobre presenta il cofanetto del disco live registrato lo scorso anno proprio sul palco di Lucca, Viaggio Senza Vento Live in Lucc” disponibile in CD, vinile LP, e un’edizione speciale con il fumetto disegnato da Andrea Manfredini e sceneggiato da Andrea Guglielmino e dallo stesso Omar Pedrini. Il 31 ottobre esce Orbit Orbit il nuovo disco di Caparezza che sarà presentato in anteprima a Lucca Comics & Games 2025. L’album, pubblicato da BMG Italy, sarà accompagnato da un fumetto sceneggiato da Caparezza, con la copertina firmata da Matteo De Longis e in collaborazione con Sergio Bonelli Editore. A Lucca Comics & Games, il 29 e il 30 ottobre, arriveranno anche Elio e le Storie Tese, il celebre complesso musicale di Milano, per due giorni all’insegna di racconti, ironia e… foto. La band infatti presenterà l’unico e solo libro fotografico che racconta la loro storia per immagini pubblicato da Rizzoli Lizard. Il titolo? Ovviamente non poteva essere che FOTO.

Sony Music Italy torna a Lucca con il suo store ufficiale. Dopo il grande successo della scorsa edizione, torna anche quest’anno lo store targato Sony Music Italy in Via Vittorio Veneto 7, punto di riferimento per tutti gli appassionati di musica e cultura pop.

Lo spazio sarà animato da un ricco programma di eventi, edizioni speciali, con numerosi firmacopie al PalaDediche che annunceremo nei prossimi giorni.

Sony Music Italy presenta inoltre il DJ set di Dj Matrix con special guest Star Giorgio Vanni, a suggellare la presentazione del loro nuovo progetto e relativo firmacopie!

IL GRANDE PARTY DELL’eSPORTS STADIUM CON IL MEGLIO DELLA DANCE FRANCESELucca Comics & Games si tinge dei colori vibranti della locandina di Rébecca Dautremer e sull’eSport Stadium salgono due dei più rappresentativi esponenti del “French Touch”, il movimento dance francese nato a fine anni ‘90. Il 29 ottobre, l’esclusivo party di apertura sarà affidato a Étienne De Crecy, il pioniere dell’elettronica d’Oltralpe, e a Venin Carmin astro nascente della coldwave europea. La musica nom si ferma e sabato 1° novembre, salirà sul palco Sir Bob Cornelius Rifo aka The Bloody Beetroots un progetto musicale nato in Italia nel 2006 grazie al produttore e dj Simone Cogo, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Sir Bob Cornelius Rifo.

NUOVO PALCO DI PIAZZALE VERDI E IL LEDWALL DEL COMMUNITY VILLAGETra le novità di quest’anno anche il nuovo palco in Piazzale Verdi su cui si alterneranno performance live, dj set travolgenti e concerti a ritmo di rock. Due programmi densi di appuntamenti che proseguono anche oltre l’orario di chiusura del festival e vedranno protagonisti: Living Park, tribute band del Linkin Park , Eiwhar e Visions of Atlantis.Sabato 1° novembre invece appuntamento con Dj Matrix e Giorgio Vanni e a seguire il gran finale con la festa delle sigle di Mai Dire Goku. Domenica 2 novembre, degna conclusione dell’edizione 2025 di Lucca Comics & Games, i Novanoise e Domine. Il nuovo Palco di Piazzale Verdi vedrà anche l’esordio del progetto musicale Nightmare in Rome che fonde musica e fumetto, realizzato da Sergio Bonelli Editore in collaborazione con la celeberrima etichetta CAM Sugar.

Si conferma una delle aree più vive e popolate del festival il Community Village: il palco al Giardino degli Osservanti affidato a Letizia Cosplay, vedrà animarsi con il Party Dance Cosplay con Dj V, il dj set “Cosplay e Superpoteri” e il tributo al musical Wicked a cura di Spellbound Artistry. Nella giornata di Halloween, appuntamento con il dj set “La notte horror dei Cosplayers” mentre il 1° novembre torna l’attesissimo Anime Vocal contest. Il palco del Community Village saluterà l’edizione 2025 con il travolgente Giga Party.

SU IL SIPARIO AL TEATRO DEL GIGLIOIl palco del Teatro del Giglio si conferma la casa dei grandi spettacoli musicali di Lucca Comics & Games 2025. Ad aprire la programmazione il concerto della Poncle live Orchestra che avrà come ospite speciale Yoko Shimomura, compositrice delle colonne di Kingdom Hearts, Street Fighter 2, Super Mario RPG, Final Fantasy 15. Yoko Shimomura sarà, inoltre, protagonista del tour Echoes of Light, a Milano l’8 dicembre e a Roma il 15 dicembre. Il tour vedrà la compositrice, accompagnata da Benyamin Nuss, ripercorrere le tappe principali della propria carriera musicale. Biglietti già disponibili su Hidden Door. In occasione del 75esimo anniversario del fumetto dei Peanuts di Charles Schultz, produce il musical “Sei un brav’uomo, Charlie Brown” firmato da Clark Gesner, e con la regia e le coreografie di Eugenio Contenti. Un cast stellare che porterà in anteprima a Lucca Comics & Games l’adattamento italiano del celebre musical di Broadway. Sei un brav’uomo, Charlie Brownè una coproduzione Lucca Crea, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Dopo il debutto lucchese, il musical si sposterà al Teatro Rossetti di Trieste il 4 e 5 novembre.

BACI DI MEZZO: LE “VOCI” CHE PARLANO D’AMOREVoci di mezzo, l’esclusivo e attesissimo format di Lucca Comics & Games, quest’anno torna sul palco del Teatro del Giglio con un’edizione speciale e all’insegna dell’amore dal titolo suggestivo Baci di mezzo. Le “voci” più amate del doppiaggio italiano si trasformeranno infatti in tanti “baci”, tanti quanti quelli che hanno ispirato l’autrice del poster 2025, Rebecca Dautremer. Baci di Mezzo è diretto e presentato da Cristina Poccardi e Mirko Fabbreschi.

VIDEOGAME

Lucca Comics & Games 2025 si conferma un appuntamento imperdibile per gli appassionati di videogiochi, ospitando alcune delle personalità più influenti del settore.

LUCCA COMICS & GAMES 2025 HIDEO KOJIMA PER L’ULTIMA TAPPA DEL DEATH STRANDING WORLD STRAND TOUR 2 – Hideo Kojima sarà a Lucca Comics & Games 2025 per la tappa conclusiva del DEATH STRANDING WORLD STRAND TOUR 2. Un evento imperdibile dedicato a DEATH STRANDING 2: ON THE BEACH, Gioco che offre un complesso universo narrativo, caratterizzato da un’estetica fortemente cinematografica, e un’esperienza unica in grado di creare appassionate community.
La visita dell’acclamato game creator di fama mondiale e fondatore di KOJIMA PRODUCTIONS sarà caratterizzata da eventi imperdibili, tra cui panel con ospiti e la proiezione del documentario HIDEO KOJIMA: CONNECTING WORLDS.

I GRANDI OSPITI DEL VIDEOGAMEIl festival accoglierà anche Keiichirō Toyama, creatore di Silent Hill e Siren, che terrà due talk sulla costruzione dei videogiochi horror, e John Romero, leggenda degli sparatutto in prima persona e padre di DOOM e Quake. Il fondatore e sviluppatore del titolo di culto Vampire Survivors, Luca Galante, e poncle saranno presenti con un’esperienza immersiva alla Casa del Boia.
Imperdibile appuntamento con la poncle Live Orchestra, 29 ottobre alle 20:30 Teatro del Giglio, ospite d’onore la compositrice Yoko Shimomura.

LE AREE TEMATICHE DEI MAGGIORI PLAYER DEL VIDEOGIOCO – Immancabili le aree tematiche. Il Giardino degli Osservanti diventerà un “paradiso per videogiocatori”con PQube che presenterà il sequel di Tormented Souls e Clear River Games che mostrerà Lollipop Chainsaw per Nintendo Switch e PlayStation 5. Bandai Namcooccuperà la Palestra Ducale Maria Luisa con oltre 400 metri quadri dedicati a videogiochi, figure da collezione, area Gunpla e store. MediaWorld proporrà il suo Gaming Villagecon tornei competitivi, Let’s Talk ed esperienze gaming in un’ambientazione ispirata al tema french kiss realizzata dall’illustratore Giovanni Timpano. Il PalaEsport si conferma il cuore del gaming competitivo con tornei di Tekken, 2XKO e attività del Team Aqua su Pokémon, le finali del Circuito Tormenta su Valorant e League of Legends, il Cosplay Contest e i watch party delle finali mondiali di League of Legends.
Samsung porterà a Lucca Comics & Games il proprio ecosistema gaming completo, innovazioni basate sull’intelligenza artificiale e un’esclusiva anteprima mondiale: sarà possibile provare per la prima volta in un evento live 2XKO, il nuovo titolo Riot Games atteso per il 2026, insieme a contenuti esclusivi di Valorant.

CON KIA LA PRIMA ESPERIENZA “IN QUOTA” DI LUCCA COMICS AND GAMES – Kia porta il gaming a nuove altezze a Lucca Comics & Games. Uno skybox panoramico che raggiunge gli 8 metri di altezza, dotato di postazioni League of Legends per la prima esperienza di gaming “in quota” nella storia del festival. Creator e cosplayer intratterranno i visitatori, mentre la nuova Kia EV4 completerà un’installazione pensata per offrire al pubblico un punto di vista davvero unico.

PHILIPS A LUCCA COMICS & GAMES CON L’UNIVERSO ONEBLADESulle Mura Urbane, Philips presenta uno stand dedicato a OneBlade con postazioni barber (10:00-18:00), photobooth e Body Royale: una mappa esclusiva creata in Fortnite a forma di corpo umano gigante per sfide e missioni originali. Venerdì incontro speciale con il gamer Moonryde.

COSPLAY

Saranno 80 gli eventi dedicati per questa nuova edizione di Lucca Comics & Games al mondo cosplay, tra raduni, parate, quiz, giochi con il pubblico, teatro di strada, contest, premi e photoshooting! Il tutto nelle aree pubbliche, tra strade e piazze, ma il vero quartier generale e punto di ritrovo sarà ancora una volta il Giardino degli Osservanti, il community village per antonomasia.

IL GIARDINO DEGLI OSSERVANTI: QUARTIER GENERALE E PALCO DEI COSPLAYÈ al Giardino degli Osservanti che si ritroveranno per tutti e cinque i giorni della manifestazione decine di espositori tra cui diverse associazioni italiane quali Harry Potter Revelio, Avengers Infinity, Terra di Mezzo Cosplayers, GOT Winds of Winter, Steampunk e Star Wars Florence Knights, sarà possibile acquistare presso gli stand commerciali, ma soprattutto assistere a spettacoli e live show, partecipare a giochi per il pubblico e vedere da vicino l’arrivo alla partenza delle parate cosplay che sfileranno nel centro storico. Il palco del Giardino degli Osservanti ospiterà anche showcase e concerti, e ospiterà due momenti dedicati al mondo del K-Pop: la performance organizzata dalla K-Pop Exorcist/Demon Hunter Community e il K-Pop Showcase a cura di KST – Kpop Show Time

RADUNI E PARATE: LA FRANCIA DI LADY OSCAR, LA PARATA PER STAR WARS E L’OMAGGIO AL MAESTRO KOJIMA Lucca Comics & Games renderà omaggio quest’anno alla Francia, e il mondo dei cosplay non poteva non rendere omaggio a Lady Oscar: sabato 1° novembre si svolgerà la parata a cui parteciperà anche il consolato francese. Ospite d’onore della parata, in sella al suo cavallo, la stessa Lady Oscar, che cavalcherà all’interno del corteo.

Spazio anche all’universo di Guerre Stellari con una doppia sfilata: una prima, organizzata per sabato 1° novembre, alla quale seguirà un secondo appuntamento speciale, il giorno seguente, in contemporanea con l’attesissimo ritorno al cinema dell’Episodio III, La vendetta dei Sith, a 20 anni dalla prima uscita del film. Per l’occasione l’appuntamento è domenica 2 novembre alle 14.30 al Cinema Astra con i cosplayers di Star Wars!
Impossibile non citare il grande raduno della community per l’arrivo a Lucca del grande Maestro Kojima per la tappa italiana del World Strand Tour II. I cosplayer dedicati al mondo Kojima si troveranno in Piazza San Michele sabato 1° novembre: personaggi di Metal Gear e Metal Gear Solid, Zone of the Enders e, naturalmente Death Stranding, ma non solo: potranno partecipare tutti coloro che sono affezionati al Maestro e vestirsi dai loro beniamini.

LEON CHIRO E YURIKO TIGER DOCENTI DELLA LUCCA COSPLAY ACADEMYConfermata per il quarto anno consecutivo la Lucca Cosplay Academy, una Hogwarts per giovani cosplayer che hanno desiderio di confrontarsi con esperti del settore. Le lezioni si terranno tutte le mattine dal 29 ottobre al 2 novembre all’interno di Cappella Guinigi, nel complesso monastico di San Francesco. Preside della Academy la cosplayer Gaia Giselle, e a tenere le lezioni dei docenti d’eccezione, rinomati cosplayer, come Leon Chiro e Yuriko Tiger.

MOVIE

L’Area Movie di Lucca Comics & Games 2025, a cura di QMI, celebra i suoi 15 anni con un’edizione straordinaria ricca di anteprime, eventi e ospiti internazionali, per tutti gli appassionati di cinema, serialità ed entertainment.

MOVIE A LUCCA COMICS & GAMES 2025: ANTEPRIME E OSPITI  DEI GRANDI PLAYER Netflix sceglie Lucca per celebrare l’arrivo della quinta e ultima stagione di Stranger Things: un padiglione immersivo in Piazza San Michele con lo store esclusivo dedicato alla serie e la presenza dei protagonisti Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Noah Schnapp e dei creatori Matt e Ross Duffer. Nelle giornate della manifestazione anche i festeggiamenti per il 10° anniversario di Netflix in Italia, con un evento speciale condotto da Karim Musa (Yotobi) e Stefano Rapone, una piccola sorpresa targata Zerocalcare, e un’anteprima, per i fan, di FRANKENSTEIN di Guillermo del Toro.

Lucky Red presenta a Lucca Dracula. L’amore perduto di Luc Besson, che terrà una masterclass sul suo cinema e presenterà il film insieme a una delle protagoniste, Matilda De Angelis. Sempre Lucky Red presenta l’anteprima italiana di Angel’s Egg di Mamoru Oshii alla presenza di Yoshitaka Amano, e No Other Choice, ultimo acclamato titolo del maestro Park Chan-wook.

The Walt Disney Company Italia torna a Lucca Comics & Games con un ricco programma che spazia dall’anteprima del secondo episodio di Disney Twisted-Wonderland: La serie animata, alla nuova serie di Cat’s Eye – Occhi di Gatto. In occasione del 20° anniversario, i fan potranno assistere alla speciale proiezione di Star Wars – Episodio III: La vendetta dei Sith. Non mancheranno poi esperienze immersive come l’installazione dedicata a Predator: Badlands e numerose sorprese dedicate all’universo Disney.

Prime Video è tra i protagonisti dell’area Movie con The Traitors Italia, presentato a Lucca da Alessia Marcuzzi con il cast, oltre a un percorso immersivo a San Colombano dedicato allo show. Spazio anche a Hazbin Hotel, dark comedy dal successo inarrestabile, con un panel speciale alla presenza di alcune delle voci italiane più amate del doppiaggio, e la proiezione dei primi due episodi della seconda stagione.

Sky e NOW portano a Lucca IT: Welcome to Derry, nuova serie che espande il mondo narrativo dei film di Andy Muschietti. Nell’occasione saranno presentati IT e IT Capitolo due, nonché il primo episodio dell’attesissima serie HBO e un’anteprima mondiale del secondo. Per tutta la durata di Lucca Comics & Games, alle porte della città in Piazzale Verdi stazionerà il Derry Bus, per una experience immersiva terrificante.

Crunchyroll propone un padiglione dedicato agli anime più amati. Oltre al panel ufficiale con annunci, novità e ospiti speciali come Hiroshi Seko e Rie Takahashi, sono previste proiezioni esclusive di episodi in anteprima e titoli cult. In collaborazione con Star Comics, saranno presenti Kei Urana e Hideyoshi Andou, che incontreranno i fan italiani con sessioni di autografi ed eventi dedicati.

AL CALAR DELLE TENEBRE TORNANO LE NOTTI HORROR – Oltre a Dracula – L’amore perduto e IT, le Notti Horror di Lucca Comics & Games tornano con un ricco programma di anteprime come Ben – Rabbia animale di Johannes Roberts (Eagle Pictures), The Ugly Stepsister di Emilie Blichfeldt (I Wonder Pictures) e grandi classici come Essi Vivono di John Carpenter, The Addiction: Vampiri a New York di Abel Ferrara e Monster on a Plane di Ezra Tsegaye (Minerva Pictures).

L’ANIMAZIONE TRA NOVITà E ANNIVERSARIPer gli amanti dell’animazione Minerva Pictures presenta Ne Zha – L’ascesa del guerriero di fuoco; Dynit celebra i 15 anni di Fullmetal Alchemist Brotherhood con il regista Yasuhiro Irie; Toei Animation Europe sarà presente con le serie One Piece, PreCure, Digimon e la nuovissima GIRLS BAND CRY; I Wonder Pictures porta Arco di Ugo Bienvenu.

IL MOVIE PER TUTTE LE ETÀ – Per i più piccoli, Cartoon Network trasforma Lucca nella casa dei Watterson con l’escape room de Lo Strano e Meraviglioso mondo di Gumball, alla presenza del creatore Ben Bocquelet; RaiPlay presenta Il fiuto di Sherlock Holmes.

IL FILM CHE CELEBRA LA COMMUNITY: LA PELLICOLA CHE RACCONTA LUCCA COMICS & GAMESE ancora l’appuntamento dedicato al film -documentario I Love Lucca Comics & Games, in sala a il 10, 11 e 12 novembre con I Wonder Pictures, che sarà presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma; lo Speciale Wonderland: Viva Topolin! Storie parallele tra fumetto e Tv con Rai4, gli appuntamenti di Mediaset Infinity con L’Allenatore nel Pallone, Holly e Benji e Pollon, e la proiezione di Orfeo di Virgilio Villoresi.

FANTASY

La narrativa fantastica trova casa a Lucca Comics & Games 2025 nel padiglione di piazza San Martino, dove si alterneranno alcuni tra i più importanti autori internazionali e italiani. Dopo gli annunci di Rick Riordan, Cassandra Clare, Holly Black e Glenn Cooper, il programma si arricchisce di nuovi nomi e progetti speciali che confermano la centralità del festival come palcoscenico globale della letteratura di genere. 

LE VOCI DELLE GRANDI STORIE – Audible e Mercurio Books portano a Lucca Matt Dinniman, autore cult di Dungeon Crawler Carl, che incontrerà i lettori in un panel moderato da Christian “Zoltar” Bellomo, affiancato dalle voci dell’audiolibro Gianandrea Muià e Arianna Craviotto. Sempre Audible festeggia i vent’anni di Twilight con un evento speciale: in occasione dell’uscita del primo capitolo dell’audiolibro, insieme alla narratrice Martina Levato tutti i fan della saga potranno avventurarsi in un viaggio appassionante per ripercorrere i momenti iconici del primo libro. Grande attesa anche per l’arrivo di Peppe Vessicchio con Bravo, Bravissimo! (DeAgostini), romanzo che racconta Mozart ai ragazzi, e per Gareth Rubin, che con Longanesi presenta The Waterfall, dopo il grande successo di The Turnglass. Jedediah Berry sarà ospite del festival insieme a Fazi Editore con il suo nuovo romanzo La Canzone dei Nomi, mentre S. F. Williamson, voce emergente del fantasy, debutta in Italia con A Language of Dragons per Il Castoro OFF.

L’EREDITÀ DI MICHEAL McDOWELL E LE NOVITÀ DI IPPOCAMPO EDIZIONI – Tra i protagonisti spicca anche l’illustratore spagnolo Pedro Oyarbide, conosciuto per aver illustrato le cover della saga Blackwater (Neri Pozza), torna a Lucca in occasione dell’uscita del nuovo romanzo di Michael McDowell Luna fredda su Babylon (Neri Pozza) da lui disegnata. L’Ippocampo Edizioni invece porta in fiera tre nomi di rilievo: Benjamin Lacombe, che presenterà la sua versione illustrata de Il grande Gatsby; Camille Monceaux, con il capitolo conclusivo delle Cronache dell’acero e del ciliegio; e i designer Miraphora Mina e Eduardo Lima dello studio MinaLima, attesi con il loro nuovo progetto Frankenstein.

LUCCA, PALCOSCENICO DEL GIALLO – Mondadori celebra il ritorno della regina del fantasy italiano Licia Troisi, che con Saving Lucca intreccia indagine e fantasy nella cornice del festival, in un progetto che coinvolge direttamente la città. Sempre per Mondadori, spazio anche ai sessant’anni degli Oscar Mondadori e a un panel per gli amanti del giallo e dell’investigazione che vedrà protagonisti Carlo Lucarelli, Pier Mauro Tamburini e Fabrizio Luisi.  

ESORDI, PREMI E RITORNI A LUCCA COMICS & GAMESTra le novità si inserisce anche il Premio Arcimago, dedicato al fantasy italiano che ha scelto proprio la conrnice di Lucca Comics & Games per celebrare la premiazione dei dieci romanzi finalisti, annunciando il vincitore dell’edizione del 2025. Con Edizioni EL invece faremo un salto negli anni ‘80 con la presentazione della nuova collana di librogame a firma di Luca Tebaldi, Piedomenico Baccalario e Mauro Longo. Per la prima volta a Lucca anche la casa editrice Queen Edizioni con tanti ospiti e incontri, tra cui Nora B. Cugno  con il suo ultimo paranormal romance Il sigillo della morte.

DIGITAL

Anche quest’anno Lucca Comics & Games rinnova il suo palinsesto digitale con il Live Show: dieci ore al giorno di interviste, talk e incontri con ospiti dal mondo del fumetto, del gioco, del cinema e delle serie TV in diretta su Twitch e, per la prima volta, anche in diretta su TikTok LIVE; TikTok Italia sarà per il terzo anno, entertainment partner della manifestazione. Lo Show, trasmesso dagli studi Arnolfini e Carducci, sarà condotto da Claudio Di Biagio, CKibe, Yotobi, Cydonia, Martina Levato, Gianandrea Muià e Silvia Fossati. Partner tecnico della produzione sarà MediaWorld, presente anche con il Gaming Village in piazza della Caserma. Dal 12 ottobre prenderà il via la “Road to Lucca” con tre sessioni online dell’RPG Night Live e una quarta speciale il 31 ottobre. L’avventura, scritta da Francesco Lancia e Christian “Zoltar” Bellomo, vedrà protagonisti al tavolo di gioco Barbascura X, Claudio Di Biagio, Sabaku, CKibe e i Casa Abis. Infine, Gaia Giselle porterà su Twitch il format How I met my Cosplay? con due appuntamenti dedicati al mondo del cosplay.

THE COMEDY CLUB TORNA A LUCCA COMICS & GAMES

Anche per questa edizione, la stand-up comedy torna a Lucca Comics & Gamesgrazie alla preziosa collaborazione con THE COMEDY CLUB che invaderà il festival con i suoi stand-up comedian: Stefano Rapone, Daniele Tinti, Francesco Fanucchi, Salvo Di Paola, Martina Catuzzi, Sandro Cappai, Pietro Sparacino, Simonetta Musitano, Sandro Canori e Fill Pill.

Comici e comiche di THE COMEDY CLUB saranno presenti con tanti eventi in giro per la città. Daniele Tinti e Stefano Rapone tornano a Lucca con il podcast comedy più rilassato e amato dal pubblico, Tintoria, per una puntata con un ospite speciale sabato 1 novembre, sul palco del Cinema Moderno.

Intanto ogni giorno, per un’ora, il Padiglione Games sarà occupato dai comici e i loro ospiti per sfidarsi ai board game più divertenti, non-moderati da Sandro Canori.

Ma con THE COMEDY CLUB a Lucca i comedians tornano anche nella loro dimensione naturale, quella del live: dal mercoledì al venerdì, l’MC Pietro Sparacino farà alternare nel pomeriggio i comici sul palco della Chiesetta dell’Agorà per degli show collettivi sempre diversi, e la sera del 31 ottobre tutti riuniti nella Chiesa di San Romano per un grande evento di pura stand-up comedy. 

PARTNER

THE KINGDOM: L’ESPERIENZA IMMERSIVA DI ISYBANK TRA REALTÀ E FANTASIA – isybank, la banca digitale del Gruppo Intesa Sanpaolo, nata nell’ambito della Divisione Banca dei Territori, anche quest’anno è main partner di Lucca Comics & Games, a cui è vicina per tecnologia e modalità di interazione al mondo delle community che gravitano intorno alla manifestazione.

Lo storico Palazzo Tucci ospiterà The Kingdom, uno spazio immersivo creato da isybank, per accogliere il pubblico tra realtà e fantasia, guidato nel viaggio da totem tematici. Il percorso narrativo, ispirato al claim French Kiss, accompagnerà visitatori e clienti della banca digitale in un regno epico fatto di esperienze uniche: dal Cosplayer Lab, dove trasformarsi nei propri eroi, allo Sketch Booth Digitale, con ritratti in stile manga realizzati dagli artisti della Scuola di Comics, fino alla Nintendo Experience e a una area lounge riservata ai clienti isybank per momenti di relax. Questi ultimi godranno anche di vantaggi esclusivi, tra cui braccialetti per gli accessi prioritari.

HERA SUSTAINABILITY PARTNER: CON LAMBORGHINI ARRIVANO I SUPER ROBOT A LUCCA – Automobili Lamborghini e il laboratorio artistico SCART del Gruppo Hera porteranno in anteprima a Lucca Comics & Games 2025 sei imponenti super robot alti oltre quattro metri, realizzati interamente con scarti di produzione delle supersportive della Casa di Sant’Agata Bolognese. Ispirati ai mecha giapponesi anni ’80 e nati dal tratto del fumettista Marvel Giuseppe Camuncoli, i robot – in coppie maschile/femminile – difenderanno aria, terra e acqua, trasformandosi da auto sportive in umanoidi d’acciaio. Frutto della collaborazione con studenti delle Accademie di Belle Arti di Firenze e Ravenna e del POLI.design, le opere saranno esposte in tre luoghi simbolo della manifestazione: piazza San Michele, il cortile di Palazzo Guinigi e piazza Arrigoni.

POSTE ITALIANE FILATELIA: COLLEZIONI ESCLUSIVE TRA POKÉMON, GOLDRAKE E DYLAN DOG – Poste Italiane – Filatelia sarà presente anche alla 56ª edizione di Lucca Comics & Games 2025 con un ricco ventaglio di proposte per collezionisti, appassionati e curiosi, disponibili presso lo stand ufficiale in Corso Garibaldi. Tra le novità spicca il lancio del progetto 2025 dedicato ai Pokémon: le esclusive Poké Ball a tiratura limitata, contenenti una medaglia in argento finemente lavorata con l’effigie di Pikachu, icona intramontabile del celebre universo narrativo. Ogni pezzo, custodito in un packaging speciale e corredato da certificato di autenticità, è destinato a diventare un vero oggetto da collezione. Il 29 ottobre verrà inoltre emesso un francobollo celebrativo di Goldrake, in occasione del 50° anniversario del leggendario eroe dell’animazione giapponese. Insieme al francobollo saranno disponibili anche prodotti correlati, come un folder e una litografia esclusiva. A questi si aggiungono il folder dedicato a Fujiko/Margot, la protagonista femminile della saga di Lupin III, e quello ispirato all’amatissima Ape Maia. Dopo il successo del volume dedicato a Tex, verrà presentato anche un nuovo Libro con una storia inedita di Dylan Dog, pensato per unire il mondo del fumetto a quello della filatelia. Tutti i prodotti saranno acquistabili durante i giorni del festival presso il padiglione di Poste Italiane in Corso Garibaldi e, successivamente, anche negli Spazio Filatelia delle principali città italiane, agli sportelli filatelici di numerosi uffici postali e online sul sito filatelia.poste.it.

ITALO È DI NUOVO MOBILITY PARTNER DI LUCCA COMICS & GAMES 2025 – Per il secondo anno consecutivo Italo sarà Mobility Partner di Lucca Comics & Games, il community event più grande dell’Occidente, in programma dal 29 ottobre al 2 novembre. Per rendere più semplice e comodo l’arrivo in città, Italo mette a disposizione un servizio speciale: navetta Itabus diretta da Firenze Santa Maria Novella a Lucca, riservata a chi viaggia con Italo. Il collegamento, attivo tutti i giorni del Festival con 6 corse quotidiane, è acquistabile in un’unica soluzione treno+bus su italotreno.com selezionando come destinazione Lucca Comics & Games. Scopri di più su: https://www.italotreno.com/it E quest’anno, oltre a viaggiare, c’è anche la possibilità di vincere. Su Italo Red Carpet, la piattaforma che unisce mobilità e intrattenimento, è attivo un concorso speciale: registrandoti gratuitamente su redcarpet.italotreno.com dall’1 al 20 ottobre, puoi provare ad aggiudicarti 1 dei 20 abbonamenti x3 giorni (ven/sab/dom) per vivere il weekend più atteso di Lucca Comics & Games.

LE FELPE UFFICIALI DI LUCCA COMICS & GAMES 2025 FIRMATE ERREÀ – Anche per il 2025 il merchandising ufficiale di Lucca Comics & Games è curato da Camila Design. In qualità di apparel partner della manifestazione, Errea realizzerà le felpe ufficiali dell’edizione, disponibili nei punti shop gestiti da Camila Design. La felpa sarà proposta in edizione limitata, in tre varianti esclusive, e celebrerà i sei personaggi creati da Rebecca Dautremer, raffigurati in tre coppie di baci carichi di immaginazione e fantasia.

Anche per quest’anno Rai sarà Main Media Partner della manifestazione. Tra i media partner anche il gruppo QN e Adnkronos. RDS 100% Grandi Successi e RDSNEXT sono, per il primo anno, Entertainment Partner dell’evento: una collaborazione fondata sulla condivisione di valori e dei rispettivi target di pubblico, con l’obiettivo di generare sinergie significative. Gli speaker trasmetteranno in diretta da Lucca con un palinsesto di appuntamenti dedicati per raccontare la manifestazione agli ascoltatori.

Zootropolis 2: nuovo trailer del prossimo film d’animazione Disney

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Guarda il nuovo trailer del prossimo film d’animazione Walt Disney Animation Studios, Zootropolis 2 in arrivo nelle sale cinematografiche italiane il 26 novembre. Il trailer presenta anche la nuova canzone originale “Zoo” interpretata da Shakira che, nella versione originale del film, torna a dare la voce alla più grande pop star di Zootropolis, Gazelle.

Nel trailer vengono mostrati per la prima volta i nuovi personaggi e una popolazione nascosta di rettili quando i poliziotti alle prime armi Judy Hopps (nella versione originale doppiata da Ginnifer Goodwin) e Nick Wilde (nella versione originale doppiato da Jason Bateman) si trovano faccia a faccia con un misterioso serpente velenoso, Gary De’Snake (nella versione originale doppiato dal vincitore dell’Academy Award Ke Huy Quan). Il film è diretto dal team vincitore dell’Oscar composto dal Disney Animation chief creative officer Jared Bush e Byron Howard e prodotto da Yvett Merino.

La musica e il testo di “Zoo” sono stati scritti da Ed Sheeran, Blake Slatkin e Shakira. La canzone è prodotta da Blake Slatkin, Alex (A.C.) Castillo, Shakira ed Ed Sheeran e sarà disponibile venerdì 10 ottobre. La colonna sonora strumentale di Zootropolis 2 è composta dal vincitore dell’Academy Award Michael Giacchino e sarà lanciata come parte della colonna sonora completa venerdì 21 novembre, in anticipo rispetto all’uscita del film nelle sale italiane, prevista per mercoledì 26 novembre.

Oltre ad aver scritto e prodotto il singolo “Zoo” con Shakira, Ed Sheeran e Blake Slatkin prestano le loro voci nella versione originale del film, per un cameo, ad una coppia di pecore chiamate Ed Shearin e Baalake Lambkin.

“Zoo” sarà amata dai fan del brano di successo “Try Everything”, presente nel film originale vincitore dell’Oscar Zootropolis, uscito nel 2016. “Try Everything” è stato riprodotto in streaming 2,7 miliardi di volte in tutto il mondo fino ad oggi.

Il cast vocale originale di Zootropolis 2 è composto da un incredibile gruppo di talenti che include anche Andy Samberg (Saturday Night Live), David Strathairn (Good Night, and Good Luck), Macaulay Culkin (American Horror Story) e Brenda Song (The Last Showgirl) che interpretano i Lynxley, una delle famiglie più importanti di Zootropolis. La comica Fortune Feimster (Crushing It) si è precedentemente unita al cast nel ruolo di Nibbles Maplestick, una stravagante castorina il cui podcast esplora i misteri dei rettili; Idris Elba (Capi di Stato in fuga) torna nei panni del capo Bogo, il rispettato capo del dipartimento di polizia di Zootropolis; Patrick Warburton (Le follie dell’Imperatore) doppia il sindaco Brian Winddancer, attore diventato politico; Quinta Brunson (Abbott Elementary) interpreta la dottoressa Fuzzby, un’adorabile quokka che si occupa di terapia animale; e Nate Torrence (Agente Smart – Casino Totale) riprende il ruolo di Clawhauser, l’affascinante receptionist ghepardo del dipartimento di polizia di Zootropolis.

Daredevil: Rinascita, Elden Henson nega il ritorno di Foggy Nelson nella seconda stagione

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L’attore di Daredevil: Rinascita ha messo fine a una voce che circolava da tempo al LA Comic Con. Elden Henson, che interpreta Franklin “Foggy” Nelson sia nella serie originale Netflix che nel reboot Disney+, hainfatti  rivelato che il suo personaggio non tornerà nella seconda stagione.

Quando gli è stato chiesto se Foggy sarebbe tornato durante un panel al LACC, Henson ha spezzato il cuore dei suoi fan. L’attore ha dichiarato: “Mi dispiace essere portatore di cattive notizie, ma non succederà”. La reazione del pubblico dopo che ha detto che il suo personaggio non sarebbe tornato è stata di pura tristezza e delusione, dato che c’erano così tante teorie sul suo ritorno.

Cosa significa l’assenza di Foggy Nelson per Daredevil: Rinascita

Foggy era un personaggio amato sia nei fumetti che nella serie Netflix. Tuttavia, quando la Disney ha rilanciato Daredevil: Rinascita, ha finito per ucciderlo prima ancora che la serie iniziasse davvero. Il procuratore distrettuale è stato tragicamente ucciso da Bullseye all’inizio del primo episodio, rendendo la sua scomparsa ancora più dolorosa per gli spettatori che erano entusiasti del rilancio.

La scena ha scioccato e persino fatto infuriare alcuni fan. Tuttavia, quando hanno iniziato a circolare voci sul ritorno del personaggio, questi ultimi sembravano essersi un po’ tranquillizzati. Purtroppo, la risposta diretta di Henson ha confermato che tutte queste affermazioni sul ritorno di Foggy nella seconda stagione erano false.

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La trama e il cast di Daredevil: Rinascita

In Daredevil: Rinascita della Marvel Television, Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con capacità straordinarie, lotta per ottenere giustizia nel suo vivace studio legale, mentre l’ex boss mafioso Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue le sue iniziative politiche a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano inevitabilmente su una rotta di collisione. Entrambi torneranno nella Stagione 2.

La serie vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

La prima stagione è disponibile su Disney+.

Wayward – Ribelli: il vero significato dei rospi nella serie Netflix

L’atmosfera del thriller cult Wayward – Ribelli di Netflix è accentuata dalla presenza dei rospi delle canne che popolano Tall Pines e dal loro inquietante gracidare, ma queste creature hanno anche un significato simbolico più profondo all’interno della storia. La città di Tall Pines è pittoresca, con vicini eccessivamente cordiali che sono un po’ troppo perfetti. Questo crea un’atmosfera inquietante che si intensifica man mano che entrano in gioco gli elementi cult.

Tra questi vi sono, appunto, i rospi delle canne. La loro presenza in Wayward – Ribelli inizia in modo relativamente sottile, ma aumenta di intensità nel corso della serie. Alla fine, il gracidare era diventa insopportabile. Il suono fa venire la pelle d’oca e spingono a riflettere sul loro vero significato nella serie, molto più profondo di quello che si potrebbe pensare, che allude a verità fondamentali sia su Evelyn che su Laura. In questo approfondimento andiamo dunque ad esplorare proprio questo aspetto.

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I rospi sono sia di buon auspicio che simboli del male nella mitologia, proprio come Evelyn

È interessante, ai fini di quest’analisi, approfondire il simbolismo dei rospi in diverse culture. A quanto pare, il significato dei rospi è dicotomico, proprio come Evelyn. In alcune culture, tra cui quella egizia e azteca, i rospi simboleggiano prosperità, buona fortuna e trasformazione positiva. Tuttavia, nell’Europa medievale, in alcune forme attuali di cristianesimo e tra alcuni popoli Xhosa, i rospi sono invece un simbolo del male. Molte fiabe li presentano come demoni o segni del diavolo.

La creatura e i suoi significati dicotomici sono una rappresentazione diretta di Evelyn, la preside della Tall Pines interpretata da Toni Collette. Dall’esterno, Evelyn è vista come una santa in grado di salvare i ragazzi in difficoltà, aiutandoli a crescere e a guarire. Lei è ciò che i genitori credono possa aiutare i loro adolescenti in difficoltà a trasformarsi in adulti ben educati. Ripongono la loro fiducia in lei.

Tuttavia, dall’interno, Evelyn è il male che governa la scuola. Sta distruggendo emotivamente la voglia di vivere dei suoi studenti, abbattendoli con tattiche abusive come la sedia elettrica, l’isolamento e i messaggi ripetitivi. Sta manipolando persone come Laura e Leila facendogli credere di essere assassine attraverso la terapia della memoria repressa, una tattica pericolosa e ormai screditata.

Toni Collette in Wayward - Ribelli
Toni Collette in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

I rospi canna rappresentano il controllo invasivo di Evelyn sulla città

Un altro dettaglio importante per comprendere i rospi in Wayward – Ribelli è l’affermazione degli abitanti del paese secondo cui questi rospi sono “specie invasive” che hanno invaso la città. Osservandoli più da vicino, sembrano essere rospi delle canne. Il tipo di rospo è importante perché i rospi delle canne sono specie invasive che distruggono gli ecosistemi, sono velenosi e tossici e predano specie più piccole. La loro presenza è un fastidio a Tall Pines, anche se i residenti sembrano essersi abituati. Questo rappresenta il controllo invasivo di Evelyn sulla città e sui suoi cittadini.

Evelyn ha un livello spaventoso di controllo sulle persone di Tall Pines. Nessuno di loro sembra rendersi conto di quanto sia bizzarro che i loro diritti riproduttivi siano dettati da lei e che siano costretti a giocare a giochi mentali praticamente ogni volta che Evelyn lo richiede. Non riconoscono che non è naturale per loro sentirsi sempre tranquilli e felici. Evelyn ha distrutto quello che probabilmente era un bel posto prima che la sua setta prendesse il sopravvento. È il veleno metaforico che danneggia i cittadini di Tall Pines e preda su coloro che considera più piccoli di lei. A tutti gli effetti, è il rospo gigante.

I rospi rappresentano la trasformazione promessa dal “salto”

I rospi di Wayward – Ribelli sono anche collegati al minaccioso “salto” che gli studenti compiono dopo aver raggiunto la fase Ascend. In teoria, tutti i cittadini di Tall Pines, tranne Alex e gli studenti attuali, hanno compiuto il salto. Dopotutto, Evelyn ha preso il controllo della setta a cui partecipava in precedenza, che ha fatto compiere il salto a tutti. Ha impedito loro di avere figli biologici, quindi non ci sono bambini che non hanno compiuto il salto.

Gli unici bambini della città si sono diplomati alla Tall Pines Academy, e si sottintende che il “salto” sia un requisito per il diploma. Per questo motivo, la sovrabbondanza di rospi ha perfettamente senso, perché tutti hanno attraversato quel processo. Questa interpretazione dei rospi è rafforzata dal fatto che i girini nuotano nelle acque in cui gli studenti compiono il salto. Ciò rappresenta il fatto che stanno passando dall’essere bambini indifesi, come i girini, all’essere membri della Tall Pines sottoposti al lavaggio del cervello, come i rospi.

Alyvia Alyn Lind in Wayward - Ribelli
Alyvia Alyn Lind in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

Laura che macina un rospo in Wayward rappresenta la sua riconquista del potere (o forse no?)

A metà circa di Wayward – Ribelli, Laura si rende conto che un rospo la sta facendo impazzire. Il suo gracidare la infastidisce e teme persino che sia il suo bambino a causarlo. Tuttavia, decide di riprendere il controllo della situazione schiacciando il rospo nel tritarifiuti. È un gesto potente che fa sembrare che stia riprendendo il potere da Evelyn. Ciò si riflette nel fatto che inizia a mettere in discussione le esperienze che ha vissuto come studentessa alla Tall Pines Academy.

Crea persino un gruppo di sostegno per altre persone che hanno vissuto la stessa cosa. Sfortunatamente, la serie suggerisce che Laura non ha effettivamente ripreso il suo potere da Evelyn. Invece, ha continuato il ciclo iniziato con il ragazzo simile a Charles Manson, seguito da Evelyn, e ora passato a Laura. Il suo gruppo di sostegno è la sua nuova setta in Wayward – Ribelli, e alla fine non a caso c’è un disegno di un rospo sulla parete di Laura.

Wayward – Ribelli: la spiegazione del finale della serie Netflix

Wayward – Ribelli di Netflix racconta una storia immaginaria ispirata all’esperienza reale del tormentato mondo degli adolescenti, con un finale tanto positivo quanto tragico. Ambientato nel 2003, la serie vede due ragazze adolescenti di nome Abbie e Leila finire nei guai a scuola e fumare marijuana, spingendo il preside a suggerire la “scuola terapeutica” chiamata Tall Pines Academy come soluzione ai loro problemi comportamentali.

I genitori di Abbie accettano, permettendo alla scuola di rapire la loro figlia e portarla in quello che posso solo descrivere come l’inferno sulla terra. Leila rintraccia la scuola con l’intenzione di salvare la sua amica, ma viene catturata. Sfortunatamente, la gelida preside interpretata da Toni Collette convince i genitori di Leila a farla rimanere.

Abbie e Leila cercano di trovare una via d’uscita, affidandosi anche all’aiuto di un nuovo agente di polizia arrivato in città, Alex. Tuttavia, lui deve svelare il mistero della scuola, sostenendo al contempo sua moglie Laura, incinta, che ha frequentato la scuola da adolescente, e abituandosi alla città, che ha le sembianze di una setta. Questo porta a un finale stimolante, che è allo stesso tempo straziante e pieno di speranza.

Alyvia Alyn Lind in Wayward - Ribelli
Alyvia Alyn Lind in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

Perché Leila rimane alla Tall Pines Academy, ma Abbie se ne va

Alla fine di Wayward – Ribelli, sia Leila che Abbie hanno la possibilità di lasciare definitivamente la Tall Pines Academy, fuggendo con l’auto che Alex ha lasciato loro. Tuttavia, prendono decisioni diverse. Abbie si rende conto che non può rimanere alla Tall Pines, dati gli abusi fisici e mentali subiti. Leila, invece, pensa che rimanere sia l’unica opzione possibile. Due fattori principali contribuiscono alla tragica scelta di Leila. In primo luogo, Leila riconosce che, mentre Abbie ha una famiglia che la ama, lei ha solo sua madre.

Sfortunatamente, sulla base della loro telefonata, non crede che a sua madre importi se torna a casa o meno. In secondo luogo, Leila si è infiltrata nel gruppo “ascend” della Tall Pines Academy, il che ha fatto sì che Evelyn le prestasse particolare attenzione. Ha dedicato più tempo a distruggere Leila e potenzialmente a introdurre falsi ricordi, alimentando un sentimento di disgusto verso se stessa nella ragazza. Alla fine, Evelyn ha convinto Leila che avrebbe avuto valore solo all’interno della struttura di Tall Pines.

Sebbene la decisione di Leila sia tragica, essa riflette la triste realtà che l’abuso psicologico e il gaslighting possono alla fine essere interiorizzati dalle vittime. Leila ha subito un grave trauma infantile e ha vissuto in un ambiente poco solidale che l’ha resa più suscettibile alla manipolazione di Evelyn, quindi non sorprende che la leader della setta/preside abbia avuto successo con lei.

Leila ha ucciso sua sorella?

Verso la fine di Wayward – Ribelli, Leila si sottopone a una terapia di recupero della memoria piuttosto intensa. Arriva alla rivelazione di aver effettivamente ucciso sua sorella spingendola in acqua e guardandola annegare. Tuttavia, questo non è quasi certamente accurato, poiché è emerso solo dopo diversi cicli di terapia di recupero della memoria. La RMT è una forma di terapia contro cui l’American Psychological Association e l’American Medical Association hanno messo in guardia.

È ampiamente screditata e considerata pseudoscienza dagli psicologi perché può indurre falsi ricordi che il paziente finisce per credere pienamente. Nel caso di Leila, la vediamo sottoporsi a diversi cicli in cui viene costretta a vedere diverse versioni degli stessi eventi, guidata da Evelyn. Inoltre, abbiamo sentito il racconto esterno di Abbie su ciò che Leila ha detto dopo l’evento.

Alyvia Alyn Lind, Toni Collette e Sydney Topliffe in Wayward - Ribelli
Alyvia Alyn Lind, Toni Collette e Sydney Topliffe in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

E Laura? Li ha uccisi?

A differenza di Leila, la risposta alla domanda se Laura abbia ucciso i suoi genitori è un po’ più ambigua. Sappiamo che o Laura li ha uccisi o lo ha fatto Evelyn. I compagni di classe di Laura dicono che i suoi genitori volevano riportarla indietro dalla Tall Pines Academy. Evelyn dice che Laura ha spaccato loro la testa con una pietra. Laura non vuole parlare dei suoi genitori. Tuttavia, Evelyn non è una narratrice affidabile. Laura dice che le mancano i suoi genitori e che li sogna, il che suggerisce un legame emotivo con loro.

L’auto dei genitori è nel lago, il che suggerisce un metodo di omicidio diverso. Allo stesso tempo, non vediamo il processo di lavaggio del cervello a cui è stata sottoposta Leila. Sono propenso a credere che Evelyn abbia ucciso i genitori di Laura in Wayward – Ribelli, sulla base del suo comportamento e della sua natura controllante. Considerando che ha insabbiato gli omicidi degli studenti, non mi stupirei se li avesse uccisi e avesse nascosto la verità. Tuttavia, è possibile sostenere che Laura abbia effettivamente ucciso i suoi genitori.

Perché Alex rimane a Tall Pines con Laura e il bambino

Una delle parti più confuse del finale di Wayward – Ribelli è il fatto che Alex decida di rimanere a Tall Pines con Laura, che è essenzialmente una nuova leader di una setta per la città, e il loro bambino appena nato. Aveva l’opportunità e i mezzi per prendere il bambino e scappare, ma è rimasto. In definitiva, questa decisione deriva dal fatto che lui pensa che la città gli offrirà l’amore e il sostegno che gli sono mancati da bambino.

Ha avuto un padre violento e ha ripetuto quei modelli di mascolinità diventando un poliziotto violento. Alex probabilmente crede che la città impedirà al bambino di ripetere il ciclo di violenza. Dopotutto, l’intera comunità era disposta a sostenerli durante il parto e a praticare il contatto pelle a pelle. Tuttavia, gli sfugge il piccolo dettaglio che ciò significa che suo figlio crescerà in una setta che demonizza e reprime qualsiasi emozione che non sia la felicità.

Alyvia Alyn Lind nella miniserie Wayward - Ribelli
Alyvia Alyn Lind in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

Cosa succede quando i personaggi vengono “trasportati”

Il concetto di “trasporto” viene discusso in termini velati durante tutta la serie, ma alla fine viene mostrato chiaramente in azione. La persona che viene trasportata viene legata a una sedia in mezzo a uno specchio d’acqua. Le vengono iniettate droghe psichedeliche, viene torturata e sottoposta al waterboarding. Nel frattempo, sente ripetere continuamente:

Sei sdraiato sulla schiena e chiami tua madre. Lei è in piedi, di fronte al muro. Ti dà le spalle. Suona una campana. Tua madre si gira verso di te. È silenziosa, ma ha la bocca spalancata. Nella sua bocca c’è una porta”.

In sostanza, si tratta di una forma molto drastica di lavaggio del cervello, talmente tortuosa che la persona “trasformata” reprime i legami con la propria famiglia e i traumi del passato. Questo processo regala a Wayward – Ribelli una delle scene più inquietanti e allucinanti dell’intera serie.

Perché a Tall Pines non nascono bambini

Nella seconda metà di Wayward – Ribelli, Alex si rende conto che nella città di Tall Pines non esistono bambini. Il motivo dietro a questo fatto rimane un mistero. Tuttavia, Alex alla fine scopre che Evelyn ha impedito a tutti gli abitanti della città di riprodursi. Gli unici bambini sarebbero i diplomati “riformati” della Tall Pines Academy. Il divieto di avere figli in Wayward è essenzialmente una forma di eugenetica a livello cittadino.

Evelyn vuole solo bambini con le caratteristiche che lei ritiene desiderabili (ad esempio, sempre felici, che non mettono in discussione l’autorità) per riempire la sua setta. L’unico motivo per cui invita Laura a tornare a Tall Pines per avere il suo bambino è che Laura era una diplomata della scuola di terapia, il che la rendeva già coinvolta nell’etica della setta. Inoltre, pensa di aver reso la città abbastanza utopica da garantire che un bambino cresciuto lì avrà le caratteristiche desiderabili.

Toni Collette in Wayward - Ribelli
Toni Collette in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

La spiegazione della storia della setta di Evelyn in Wayward – Ribelli

La città nella serie originale Netflix, Wayward – Ribelli, è estremamente settaria fin dall’inizio. C’è qualcosa di strano nei residenti e nella loro natura eccessivamente amichevole. Non ci sono bambini. Ci sono rospi che gracidano ovunque. Hanno un riformatorio violento. Tutte le basi erano lì per la rivelazione che Tall Pines è una setta. Tuttavia, la parte più interessante della rivelazione è che non è iniziata con Evelyn. Quando Evelyn era una giovane adulta, è entrata a far parte di una setta che ha gettato le basi per quella che sarebbe poi diventata Tall Pines.

Non ha nemmeno creato “il salto”, anche se ha trovato un modo per renderlo molto più pericoloso e di grande impatto. Invece, un leader di culto immaginario simile a Charles Manson ha riunito un gruppo di ragazze dall’aspetto principalmente hippie e alcuni ragazzi appassionati di droghe psichedeliche. La loro setta viveva nella casa che Evelyn ha dato a Laura e Alex. Alla fine, dopo aver subito le tattiche della setta e gli abusi, Evelyn ha ucciso il leader fracassandogli la testa con una pietra e prendendo il controllo del gruppo.

Il vero significato del finale di Wayward – Ribelli

Il finale di Wayward – Ribelli è allo stesso tempo pieno di speranza e dolorosamente triste. La partenza di Abbie da Tall Pines dimostra che c’è una via d’uscita dopo aver vissuto eventi orribili e traumatici. Le sue esperienze nella scuola terapeutica non l’hanno lasciata distrutta. Lei dimostra un’immensa resilienza. La sua partenza non cancella il trauma, ma significa che può iniziare a guarire. Tuttavia, la decisione di Leila e Alex di rimanere in città evidenzia il fatto estremamente realistico che superare un trauma non è facile.

Lasciare una situazione di abuso non è facile e non sempre avviene secondo i tempi di qualcun altro. Per quanto Abbie voglia che Leila venga con lei in Wayward – Ribelli, non può costringerla a farlo. Lo stesso vale per Alex. Alex e Leila semplicemente non sono pronti o in grado di andarsene, il che è una realtà per molte persone nella loro situazione. A volte, come nel caso degli studenti della Tall Pines Academy, andarsene non è un’opzione praticabile. Tutto ciò che Abbie, e noi come pubblico, possiamo sperare è che tutti coloro che soffrono trovino alla fine una via d’uscita dalla loro Tall Pines.

Venerdì 13 e Jason Voorhees: dal WWE un candidato al ruolo

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A24 sta lavorando a Crystal Lake, una serie prequel di Venerdì 13 che esplora l’infanzia di Jason Voorhees in una storia che ruoterà principalmente attorno a sua madre, Pamela. Linda Cardellini interpreterà quel ruolo, con Callum Vinson, star di Chucky e Long Bright River, che interpreterà il giovane Jason.

Nonostante ciò, Robbie Barsamian di Horror Inc. ha confermato quest’estate che “sia [un film che un gioco] arriveranno”, aggiungendo: “Posso dirvi che un nuovo film sequel e un nuovo gioco sequel sono in cima alla nostra lista. È lì che stiamo concentrando la maggior parte delle nostre energie in questo momento. E posso dirvi che finalmente siamo in grado di realizzarli”.

I diritti per il franchise di Venerdì 13 sono complessi, quindi questo film sarà quasi certamente estraneo alla serie TV. Nel corso degli anni, Jason è stato interpretato da diversi attori, tra cui Ari Lehman. Altri che hanno indossato l’iconica maschera da hockey nel film originale (o, come Lehman, anche solo il ruolo smascherato) includono Warrington Gillette, Steve Dash, Richard Brooker, Ted White, Tom Morga, C.J. Graham, Kane Hodder, Ken Kirzinger e Derek Mears.

La New Line ha trovato il prossimo Jason Voorhees? Parlando con Collider (tramite FearHQ.com) del suo ruolo in Deathgasm 2: Goremageddon, l’ex superstar della WWE Braun Strowman, che ora usa il suo vero nome, Adam Scherr, ha iniziato confermando di voler recitare in Venerdì 13 e che “mi raderei volentieri la barba per interpretare quel personaggio”.

Il franchise di Venerdì 13 in espansione

Tuttavia, a quanto pare c’è molto di più della semplice condivisione del sogno da parte di Scherr. “Potremmo parlarne con persone che conosco e con la mia agenzia”, ​​ha confermato il wrestler professionista. “Se riuscissimo a far tornare tutti sulla stessa lunghezza d’onda e a far funzionare le cose, potrei essere il prossimo Voorhees.”

Jason deve essere una presenza formidabile sullo schermo, e con i suoi oltre 2 metri, il 42enne Scherr ha tutte le carte in regola per essere una versione davvero terrificante di questo iconico personaggio horror.

Quasi completamente silenzioso, non morto e apparentemente inarrestabile macchina per uccidere, Jason è un folle iconico che infesta Camp Crystal Lake e la zona circostante, spinto da un ardente bisogno di vendicare la morte della sua amata madre, Pamela Voorhees, a massacrare chiunque incontri.

Bryan Fuller ha abbandonato Crystal Lake l’anno scorso, ma nel 2022 ha spiegato le questioni estremamente complesse relative ai diritti del franchise. “A24 e Marc Toberoff, l’avvocato di Victor Miller, hanno riunito in modo splendido tutti i diritti di Venerdì 13. Come serie in streaming, abbiamo i diritti per realizzare tutto ciò che rientra nell’ambito di Venerdì 13.”

“I diritti cinematografici sono una cosa completamente diversa”, ha continuato lo showrunner di Hannibal. “Sono legati alla New Line e sono super, super complicati e probabilmente non si sbroglieranno tanto presto, ma per quanto riguarda noi polli dell’industria televisiva, ehm, pollaio, abbiamo accesso a tutto ciò che Venerdì 13 ha fatto fino a questo momento.”

Captain Planet: Glen Powell non farà più parte del film

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Glen Powell non è più coinvolto nel reboot di Captain Planet, come ha rivelato l’attore a ScreenRant. Basato sul popolare cartone animato degli anni ’90 su un supereroe che combatte contro chi inquina e chi danneggia la Terra, Powell è stato coinvolto per la prima volta nel film nel 2016. Ancora nel 2023, Powell aveva dichiarato di voler ancora realizzare il film Captain Planet.

Da allora, non ci sono state molte notizie sul film, che vede anche Leonardo DiCaprio come produttore. Tuttavia, all’inizio di quest’anno è stato annunciato che Netflix stava sviluppando una serie live-action, sempre con DiCaprio come produttore. Mentre era seduto con Glen Powell per la sua nuova serie originale Chad Powers, Ash Crossan di ScreenRant non ha potuto lasciar andare l’attore senza avere un aggiornamento sul film Captain Planet. Purtroppo, le notizie non  sono delle migliori.

Non è più nelle mie mani. Sì, lo prenderanno e lo porteranno avanti, ma sì, auguro loro il meglio. Sono un appassionato fan di Captain Planet fin da quando ero bambino. Ovviamente, alcune cose che si realizzano in questa città trovano rapidamente la loro strada, altre no, e c’erano molti detentori di diritti e cose del genere intorno a questo progetto. C’erano molte opinioni, quindi non sono più io a portare avanti il progetto, ma sono sicuro che realizzeranno qualcosa di fantastico“, ha affermato l’attore.

Cosa significa questo per il film su Captain Planet

Powell ha detto nella sua risposta che a volte i progetti di Hollywood semplicemente non vanno in porto, anche quelli con star del calibro di Glen Powell. La cosa interessante è che DiCaprio sembra ancora essere coinvolto nella serie TV che è in fase di realizzazione. È difficile sapere se sia stato scelto solo uno dei progetti o se ci sia ancora una possibilità per un film su Captain Planet in futuro. Come ha osservato Powell, sembrano esserci molte opinioni sul rilancio di questo franchise per una nuova generazione.

Una battaglia dopo l’altra: Teyana Taylor rivela l’inizio alternativo e altre scene eliminate

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Il film Una battaglia dopo l’altra (qui la nostra recensione) di Paul Thomas Anderson ha conquistato il mondo dal 25 settembre, seguendo un ex rivoluzionario in una missione di salvataggio per sua figlia, che è stata rapita da un ufficiale militare corrotto. Con un Tomatometer del 96% su Rotten Tomatoes e un cast che include Leonardo DiCaprio, Regina Hall, Sean Penn, Benicio del Toro, Chase Infiniti e Teyana Taylor, il film è diventato uno dei film più apprezzati dell’anno.

Tra le interpretazioni più lodate del film c’è quella di Taylor nei panni di Perfidia Beverly Hills, un personaggio complesso che conferisce gran parte della gravità emotiva al film. In una recente intervista con Collider, proprio Teyana Taylor e Regina Hall hanno parlato delle scene di Una battaglia dopo l’altra che non sono state inserite nel montaggio finale. Alla domanda se ci fossero molte scene eliminate, hanno affermato che “ce n’erano molte” che non sono state inserite nel montaggio cinematografico.

Taylor ha poi anche spiegato l’alternativo all’inizio del film: “Inizialmente avevamo un’apertura diversa. Ora si vede l’apertura di me con Sean, ma avevamo anche un’apertura solo con Sean. “Ma la scena più importante che mi è dispiaciuto vedere eliminata è stata quella in cui Deandra [Hall] raggiunge Willa [Infiniti], Perfidia la chiama e le dice: “Vai a prendere la mia bambina”. Capisci cosa intendo? “E corri”. Perfidia ha fatto quello che ha fatto, ma le ha sicuramente fatto quella telefonata come migliore amica”.

Tuttavia, non è stato solo il prologo del film a finire sul pavimento della sala montaggio, poiché Taylor ha anche accennato a una scena particolarmente ricca di azione che avrebbe voluto fosse stata inserita nella versione finale, affermando: “Perché io che salto la recinzione con la pistola in mano… ero proprio come Tom Cruise. Dovete riportare quella scena!“.

Sottolineando quanto materiale inedito esista, Taylor ha riassunto: “Sapete, [il regista Paul Thomas Anderson] ha due versioni di questo film. Se volesse fare un altro film con le scene tagliate, potrebbe farlo”. Hall ha concordato con questa opinione, confermando che il montaggio finale di Una battaglia dopo l’altra è solo la punta dell’iceberg di ciò che è stato girato.

Cosa significa questo per Una battaglia dopo l’altra

L’idea che Anderson possa realizzare “un film completamente diverso con le scene eliminate” ridefinisce il modo in cui il pubblico potrebbe vedere Una battaglia dopo l’altra. L’inizio alternativo, in particolare, avrebbe potuto rimodellare il ritmo e il tono emotivo del film. Iniziando con la prospettiva e l’azione di Perfidia, Anderson potrebbe aver inizialmente inteso radicare la storia in modo più intimo nel suo viaggio.

Lo stesso si può dire della richiesta di Perfidia a Deandra di prendersi cura di sua figlia. Inoltre, la scena d’azione che Taylor ha descritto come il suo momento “alla Tom Cruise” dimostra che il film un tempo si avvicinava ancora di più al genere. Si tratta già di un progetto ambizioso, ma queste scene appena rivelate suggeriscono una versione più profonda e ampia di Una battaglia dopo l’altra.

Marvel rimuove dalla sua pianificazione 2027 un misterioso film

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Mentre i Marvel Studios continuano la loro recente missione di dare spazio alla qualità invece che alla quantità, i fan dell’MCU hanno poche possibilità di scelta per i prossimi due anni. Tuttavia, il 2026 non si presenta così male, dato che Spider-Man: Brand New Day arriverà nelle sale a luglio, seguito da Avengers: Doomsday a dicembre.

Per quanto riguarda il 2027, sappiamo che l’anno si concluderà con Avengers: Secret Wars, ma il misterioso titolo Marvel Studios in uscita il 23 luglio è rimasto un mistero per noi. Ci sono state molte speculazioni, con ipotesi che vanno da Blade a Doctor Strange 3 e persino I Fantastici Quattro 2. Beh, quel film MCU senza titolo è stato ora completamente rimosso dal calendario delle uscite.

Sembra che dovremo aspettare il 2027 per Avengers: Secret Wars, dato che lo spazio lasciato vacante è stato occupato da un altro attesissimo sequel: I Simpson – Il film 2!

L’attesissimo seguito de I Simpson – Il film del 2007 arriverà nelle sale il 23 luglio 2027 e, sebbene non si conoscano ancora i dettagli della trama, ha senso che esca 20 anni dopo la prima apparizione dell’iconica famiglia di cartoni animati sul grande schermo.

Questo vuol dire che tra Doomsday e Secret Wars i Marvel Studios non distribuiranno nessun nuovo titolo. Dopotutto, se Avengers: Doomsday dovesse concludersi come pensiamo, con la creazione di Battleworld, allora un film che colmi il divario tra questo e Secret Wars non avrebbe molto senso.

Cime tempestose: Emerald Fennell difende il suo controverso adattamento

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La regista e sceneggiatrice premio Oscar Emerald Fennell ha commentato il suo già controverso adattamento di Cime tempestose, difendendo in parte la sua controversa interpretazione del classico racconto di amore e vendetta. Con Margot Robbie nel ruolo di Catherine e Jacob Elordi in quello di Heathcliff, l’adattamento moderno del romanzo di Emily Brontë uscirà nelle sale il 13 febbraio 2026.

L’uscita del trailer di Cime tempestose ha però scatenato una tempesta di critiche, con gli utenti dei social media che hanno criticato gli elementi apertamente sessuali e la musica moderna (la colonna sonora è stata composta da Charli XCX). Questo si è aggiunto alle polemiche già esistenti sulle scelte del cast, con Robbie considerata troppo vecchia per interpretare Cathy e Heathcliff interpretato da Elordi, etnicamente non idoneo al ruolo.

Venerdì, durante un panel al Brontë Women’s Writing Festival in Inghilterra, Fennell ha dunque condiviso alcune riflessioni sul suo processo creativo per la realizzazione di Cime tempestose (citazioni secondo la BBC). “Volevo realizzare qualcosa che mi facesse provare le stesse sensazioni che ho provato quando l’ho letto per la prima volta, il che significa che si tratta di una risposta emotiva a qualcosa”, ha detto Fennell. “È qualcosa di primitivo, sessuale”.

Fennell ha parlato di come questo libro l’abbia “fatta impazzire” e di come adattarlo sia stata un’esperienza molto personale per lei. Ha anche rivelato ulteriori dettagli sulla sua interpretazione degli aspetti sessuali di Wuthering Heights, affermando: “C’è un’enorme quantità di sadomasochismo in questo libro. C’è un motivo per cui le persone ne sono rimaste profondamente scioccate quando è stato pubblicato. Ma lavorarci è stato una sorta di esercizio masochistico perché lo amo così tanto, e lui non può ricambiare il mio amore, e devo conviverci. Quindi è stato problematico, ma penso in modo davvero utile”.

Cosa ha detto Emerald Fennell sul casting di Margot Robbie e Jacob Elordi per Cime tempestose

Infine, Fennell ha commentato le sue scelte di casting. Riguardo a Elordi, ha detto che un giorno sul set di Saltburn, lui “sembrava esattamente l’illustrazione di Heathcliff sul primo libro che lei ha letto”. Riguardo alla 35enne Robbie, che è stata scelta per interpretare l’adolescente Cathy, Fennell ha detto che la star di Barbie è: “[…] diversa da chiunque io abbia mai incontrato – mai – e penso che sia quello che ho provato con Cathy”.

Fennell ha aggiunto riguardo a Robbie: “è così bella, interessante e sorprendente, ed è il tipo di persona che, come Cathy, potrebbe cavarsela in qualsiasi situazione. Onestamente penso che potrebbe commettere una serie di omicidi e nessuno se ne preoccuperebbe. Ed è questo che Cathy rappresenta per me. Cathy è una persona che spinge al limite per vedere fino a dove può arrivare. Quindi serviva qualcuno come Margot, che è una star, non solo un’attrice incredibile – cosa che è – ma qualcuno che ha un potere, un potere ultraterreno, un potere divino, che fa perdere la testa alla gente”.

Zootropolis 2: Nick e Judy alle prese con i rettili nel trailer finale

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Disney ha pubblicato un trailer finale per Zootropolis 2, che presenta tantissime nuove e divertenti scene tratte dal sequel animato, oltre a una nuovissima canzone originale, “Zoo”, interpretata dalla superstar del pop Shakira, che torna anche come voce di Gazelle.

La storia si concentra sui poliziotti Judy Hopps (Ginnifer Goodwin) e Nick Wilde (Jason Bateman) che incontrano una misteriosa vipera, Gary De’Snake (Ke Huy Quan).

Zootropolis 2 introduce Gary De’Snake, Nibbles e la terapeuta animale Dott.ssa Fuzzby oltre a dare il bentornato anche a una serie di personaggi che hanno fatto il loro debutto nel film premio Oscar® Zootropolis.

Dal team vincitore dell’Oscar® composto da Jared Bush e Byron Howard (registi) e Yvett Merino (produttore), Zootropolis 2 è il 64° film d’animazione dei Walt Disney Animation Studios.

Tilly Norwood, l’ideatrice dell’attrice AI risponde alle critiche: “Lei stimola il dibattito”

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La creatrice dell’attrice generata dall’intelligenza artificiale, Tilly Norwood, ha rilasciato una dichiarazione in merito alla controversia emersa in questi giorni. Norwood è stata presentata dalla società di produzione Particle 6, specializzata in IA, attraverso il loro studio di talenti IA di recente lancio, Xicoia.

Particle 6 ha dunque aperto un sito web per la star IA, che presenta un demo reel generato al 100% dall’IA. Eline Van der Velden, ideatrice dell’attrice AI e CEO di Particle 6, ha poi rivelato che alcuni agenti di Hollywood potrebbero essere intenzionati a ingaggiare Norwood.

Come riportato da Deadline, Van der Velden ha ora rilasciato una nuova dichiarazione in merito alle polemiche che hanno seguito Particle 6 da quando è stata diffusa la notizia su Norwood. Il CEO ha difeso Norwood come una nuova strada per la creatività, affermando: “A coloro che hanno espresso rabbia per l’ideazione del mio personaggio AI, Tilly Norwood, lei non è un sostituto di un essere umano, ma un’opera creativa, un’opera d’arte. Come molte forme d’arte prima di lei, stimola il dibattito, e questo di per sé dimostra il potere della creatività”.

Non vedo l’IA come un sostituto delle persone, ma come un nuovo strumento, un nuovo pennello. Proprio come l’animazione, il teatro dei burattini o la CGI hanno aperto nuove possibilità senza togliere nulla alla recitazione dal vivo, l’IA offre un altro modo di immaginare e costruire storie. Io stesso sono un attore e nulla, certamente non un personaggio creato dall’IA, può togliere nulla all’arte o alla gioia della recitazione umana”, ha aggiunto Van der Velden.

Creare Tilly è stato per me un atto di immaginazione e maestria, non dissimile dal disegnare un personaggio, scrivere un ruolo o dare forma a una performance. Ci vogliono tempo, abilità e iterazioni per dare vita a un personaggio del genere. Lei rappresenta la sperimentazione, non la sostituzione. Gran parte del mio lavoro è sempre stato quello di tenere uno specchio davanti alla società attraverso la satira, e questo non è diverso”.

L’ideatrice ha poi aggiunto: “I personaggi AI dovrebbero essere giudicati come parte del loro genere, in base ai loro meriti… Ogni forma d’arte ha il suo posto e ciascuna può essere apprezzata per ciò che offre in modo unico”.

Spero che potremo accogliere l’AI come parte della più ampia famiglia artistica, un altro modo per esprimere noi stessi, insieme al teatro, al cinema, alla pittura, alla musica e a innumerevoli altre forme d’arte. Quando celebriamo tutte le forme di creatività, apriamo le porte a nuove voci, nuove storie e nuovi modi di connetterci gli uni con gli altri”, ha concluso.

Cosa significa la dichiarazione di Eline Van der Velden per Hollywood

La reazione del pubblico è stata rapida e forte. Attori di alto profilo come Melissa Barrera ed Emily Blunt hanno criticato pubblicamente il concetto, mentre molti altri hanno messo in dubbio che l’immagine composita di Norwood si basasse su immagini di persone reali senza un consenso significativo o un compenso. Questa controversia si inserisce in un dibattito già acceso che ruota attorno all’IA a Hollywood.

Lo sciopero degli sceneggiatori e degli attori del 2023 era incentrato sulla preoccupazione che l’intelligenza artificiale potesse essere utilizzata per ridurre i salari, riutilizzare le immagini degli artisti senza il loro consenso o sostituire gli attori di sfondo con risorse digitali scansionate. Per questo motivo, l’esistenza di Norwood ha scatenato un importante dibattito.

L’argomentazione di Van der Velden secondo cui l’IA è “un altro pennello” contiene però una parte di verità, poiché l’IA può forse aiutare a creare nuove forme creative, ma la sua adozione su larga scala da parte dell’industria senza trasparenza e garanzie per il talento umano è rischiosa.

Tilly Norwood sembra essere un banco di prova. Il modo in cui le agenzie, gli studi e i sindacati reagiranno determinerà se gli artisti dell’intelligenza artificiale rimarranno sperimentali o diventeranno normali nella produzione mainstream. Sindacati come SAG-AFTRA hanno già spinto per ottenere protezioni relative alle immagini digitali, e la controversia su Norwood potrebbe accelerare l’uso di protezioni formali per gli artisti umani.

Harry Potter, la serie: ecco l’Hogwarts Express sul set, e ha un look molto familiare!

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Quando la HBO rivelò per la prima volta i piani per un reboot televisivo di Harry Potter, una delle preoccupazioni dei fan del Mondo Magico era che la serie sarebbe stata troppo simile ai film, per look e ambientazioni.

Le produzioni della Warner Bros potrebbero essere state costrette a tagliare vari personaggi e sottotrame per adattare ogni libro entro i confini di un lungometraggio, ma sono comunque riusciti ad adattare fedelmente i romanzi di J.K. Rowling. Quindi, cosa può fare la serie per differenziarsi dai film? Bisognerà aspettare e vedere, ma se c’è una cosa che apparentemente rimarrà invariata è l’Hogwarts Express.

L’iconico treno è stato avvistato durante il trasporto sul set, e sembra lo stesso di quando è stato portato per la prima volta sul grande schermo nei primi anni 2000. Un treno è un treno, in fin dei conti, ma è un peccato che non abbia avuto un po’ di magico restyling per questa rivisitazione (ma magari potrebbero aggiungersi qualcosa in post produzione!).

A questo punto, è probabilmente meglio supporre che la serie TV di Harry Potter sarà una versione ampliata dei film, con un cast diverso e solo poche altre differenze rispetto a ciò che abbiamo visto sullo schermo tra il 2001 e il 2011.

Warner Bros. Discovery si propone di dare nuova vita al franchise, e il modo migliore per farlo è presentare questi personaggi a una nuova generazione di fan. Questa è probabilmente una scommessa più sicura di qualsiasi ulteriore spin-off, dato che i film di Animali fantastici non sono riusciti a trovare riscontro tra i fan.

“Il concetto generale di questo reboot di Harry Potter è che un’intera stagione sia dedicata a un singolo romanzo”, ha detto l’attore che interpreterà il nuovo Professor Silente, John Lithgow, all’inizio di quest’anno. “Non è stata una decisione facile perché mi definirà per l’ultimo capitolo della mia vita, temo. Ma sono molto emozionato. (…) Alcune persone meravigliose stanno tornando a dedicarsi a Harry Potter. Ecco perché è stata una decisione così difficile. Avrò circa 87 anni alla festa di fine riprese, ma ho detto di sì”.

Cosa sappiamo della serie HBO su Harry Potter

La prima stagione sarà tratta dal romanzo La pietra filosofale e abbiamo già visto alcuni altri momenti chiave del romanzo d’esordio di J.K. Rowling essere trasposti sullo schermo. La prima stagione di Harry Potter dovrebbe essere girata fino alla primavera del 2026, mentre la seconda stagione entrerà in produzione pochi mesi dopo. Ogni libro dovrebbe costituire una singola stagione, il che significa che avremo sette stagioni nell’arco di quasi un decennio.

HBO descrive la serie come un “adattamento fedele” della serie di libri della Rowling. “Esplorando ogni angolo del mondo magico, ogni stagione porterà ‘Harry Potter’ e le sue incredibili avventure a un pubblico nuovo ed esistente”, secondo la descrizione ufficiale. Le riprese dovrebbero avere inizio nel corso dell’estate 2025, per una messa in onda prevista per il 2026.

La serie è scritta e prodotta da Francesca Gardiner, che ricopre anche il ruolo di showrunner. Mark Mylod sarà il produttore esecutivo e dirigerà diversi episodi della serie per HBO in collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television. La serie è prodotta da Rowling, Neil Blair e Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e David Heyman di Heyday Films.

Come già annunciato, Dominic McLaughlin interpreterà Harry, Arabella Stanton sarà Hermione e Alastair Stout sarà Ron. Il cast principale include John Lithgow nel ruolo di Albus Silente, Janet McTeer nel ruolo di Minerva McGranitt, Paapa Essiedu nel ruolo di Severus Piton, Nick Frost nel ruolo di Rubeus Hagrid, Katherine Parkinson nel ruolo di Molly Weasley, Lox Pratt nel ruolo di Draco Malfoy, Johnny Flynn nel ruolo di Lucius Malfoy, Leo Earley nel ruolo di Seamus Finnigan, Alessia Leoni nel ruolo di Parvati Patil, Sienna Moosah nel ruolo di Lavender Brown, Bertie Carvel nel ruolo di Cornelius Fudge, Bel Powley nel ruolo di Petunia Dursley e Daniel Rigby nel ruolo di Vernon Dursley.

Si avranno poi Rory Wilmot nel ruolo di Neville Paciock, Amos Kitson nel ruolo di Dudley Dursley, Louise Brealey nel ruolo di Madama Rolanda Hooch e Anton Lesser nel ruolo di Garrick Ollivander. Ci sono poi i fratelli di Ron: Tristan Harland interpreterà Fred Weasley, Gabriel Harland George Weasley, Ruari Spooner Percy Weasley e Gracie Cochrane Ginny Weasley.

La serie debutterà nel 2027 su HBO e HBO Max (ove disponibile) ed è guidata dalla showrunner e sceneggiatrice Francesca Gardiner (“Queste oscure materie”, “Killing Eve”) e dal regista Mark Mylod (“Succession”). Gardiner e Mylod sono produttori esecutivi insieme all’autrice della serie J.K. Rowling, Neil Blair e Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e David Heyman di Heyday Films. La serie di “Harry Potter” è prodotta da HBO in collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television.

Colin Farrell sulla sceneggiatura di The Batman – Parte II: “Più profonda, più spaventosa”

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Colin Farrell ha debuttato nei panni di Oz Cobb, alias Il Pinguino, in The Batman di Matt Reeves e, sebbene sia apparso solo in poche scene, ha lasciato un segno profondo. Farrell avrebbe poi preso parte al suo spin-off per HBO Max e riprenderà il ruolo nell’attesissimo The Batman – Parte II.

Il finale di stagione di The Penguin sembrava indicare che lo spietato boss mafioso di Gotham incontrerà il Cavaliere Oscuro nel sequel di Reeves, ma chi sperava che questo inevitabile scontro avrebbe portato Farrell ad avere un ruolo più ampio nella storia potrebbe rimanere deluso.

“Ho un ruolo ancora più piccolo in questo. Ma mi sta bene… Ho letto la sceneggiatura, dall’inizio alla fine, e non posso dire molto al riguardo. Ma è più profondo, più spaventoso, la posta in gioco è più alta. Non vedo l’ora di vederlo”, dice l’attore irlandese a THR.

I dettagli della trama sono ancora segreti, ma Reeves ha recentemente lasciato intendere qualche indizio sul villain che Batman affronterà nel film, descrivendo il misterioso antagonista come qualcuno che “non è mai stato realmente visto in un film prima“. La teoria più gettonata sembra essere Tommy Elliot, alias Hush, ma ci sono diversi personaggi che potrebbero adattarsi.

Resta da vedere come Cobb e il suo impero criminale in espansione influenzeranno il tutto, ma non ci aspettiamo grandi novità per i futuri racconti del BatVerse che coinvolgono il personaggio se Farrell avrà un ruolo ancora più piccolo di quello del primo film. Reeves ha confermato che la produzione dovrebbe iniziare all’inizio del prossimo anno.

Tutto quello che sappiamo su The Batman – Parte II

The Batman – Parte II è uno dei film più attesi del nuovo panorama DC, ma il suo percorso produttivo non è stato privo di ostacoli. Inizialmente previsto per ottobre 2025, il sequel diretto da Matt Reeves è stato rinviato al 1° ottobre 2027. I ritardi sono stati giustificati da esigenze legate alla scrittura della sceneggiatura e al calendario riorganizzato della DC sotto la nuova guida di James Gunn e Peter Safran, che stanno ristrutturando l’intero universo narrativo. Nonostante ciò, Reeves ha confermato che le riprese inizieranno nella primavera 2026 e Gunn ha recentemente letto la sceneggiatura, definendola “grandiosa”, un segnale incoraggiante per i fan.

Sul fronte del cast, è confermato il ritorno di Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne/Batman, all’interno dell’universo narrativo alternativo noto come “Elseworlds”, separato dal DCU principale. Dovrebbero tornare anche Jeffrey Wright come il commissario Gordon e Andy Serkis nel ruolo di Alfred. I rumor più insistenti ruotano attorno alla possibile introduzione di Harvey Dent/Due Facce e Clayface (che avrà inoltre un film tutto suo) come villain principali, anche se nulla è stato ancora ufficializzato. C’è chi ipotizza un ampliamento del focus sulla corruzione sistemica di Gotham, riprendendo i toni noir e investigativi del primo capitolo, con Batman sempre più immerso in un mondo in cui la linea tra giustizia e vendetta si fa sottile.

Per quanto riguarda la trama, le indiscrezioni suggeriscono un’evoluzione psicologica per Bruce Wayne, alle prese con le conseguenze delle sue azioni e un Gotham sempre più caotica, anche dopo gli eventi della serie spin-off The Penguin con Colin Farrell (anche lui probabile membro del cast). Alcune fonti parlano di un possibile scontro morale con Harvey Dent, figura ambigua per eccellenza, o di un Batman costretto a confrontarsi con i limiti del suo metodo. Al momento, tutto è però ancora avvolto nel riserbo, ma la conferma della sceneggiatura completa e approvata lascia ben sperare per l’inizio delle riprese entro l’autunno e per un sequel che promette di essere ancora più cupo, ambizioso e introspettivo.

Reeves spera naturalmente che il suo prossimo film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli Oscar. Nel frattempo, Reeves ha espanso la serie DC Elseworld con la già citata serie spin-off di Batman, The Penguin, disponibile su Sky e NOW, per l’Italia.

L’uscita di The Batman – Parte II è ora prevista per il 1 ottobre 2027.

I Simpson: un nuovo film al cinema nel 2027!

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Il sequel del film de I Simpson ha finalmente una data di uscita! Ideati da Matt Groening, I Simpson sono diventati la sitcom e la serie animata più longeva della televisione. Nel 2007 è uscito il primo film cinematografico loro dedicato è stato un successo sia di critica che di pubblico, incassando oltre 536 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 75 milioni.

Il film vedeva Springfield confinata sotto una gigantesca cupola di vetro dopo che Homer aveva accidentalmente inquinato il lago della città. Dopo anni di speculazioni su un sequel del film d’animazione, fino ad ora non si era concretizzato nulla. In un nuovo post su Instagram, la 20th Century Studios ha però ora annunciato che il nuovo film de I Simpson  uscirà nelle sale il 23 luglio 2027. Al momento non ci sono dettagli confermati sulla trama.

Come mai c’è voluto tanto per un sequel de I Simpson

Uno dei motivi principali della lunga attesa è stata l’ambizione del team dietro I Simpson. Gli showrunner e i creatori hanno spesso affermato di volere che il sequel fosse un degno seguito del primo film, non un prodotto realizzato in fretta e furia per guadagnare soldi. Il fatto che lo show continui ad essere attivo, attualmente alla sua 36ª stagione e rinnovato fino alla 40ª, significa che il team deve trovare un equilibrio tra produzione televisiva, controllo qualità e portata cinematografica.

Groening e i produttori avevano già espresso il desiderio di mantenere l’integrità narrativa e la qualità dell’animazione prima ancora di dare il via libera al sequel. L’annuncio di un I Simpson 2 nel 2027 conferma quindi che il team ha trovato una storia che ritiene degna di essere raccontata sul grande schermo. Il film del 2007 ha offerto al pubblico una trama più ampia rispetto a un tipico episodio televisivo, e il sequel potrebbe basarsi sulla stessa trama apocalittica.

Argomenti come il cambiamento climatico, i monopoli tecnologici o la polarizzazione politica potrebbero essere tutti obiettivi primari per la satira tagliente dei Simpson. L’ampliamento dei temi moderni renderebbe dunque il sequel più attuale, pur continuando a offrire la commedia assurda e incentrata sui personaggi che il pubblico conosce e ama. A questo punto, non resta che attendere di avere maggiori dettagli in merito.

LEGGI ANCHE: I Simpson: i 10 migliori episodi parodistici

Django Unchained, la spiegazione el finale del film con

Django Unchained si chiude con Django e Hildi che cavalcano nell’oscurità dopo aver distrutto Candyland. A prima vista sembra un lieto fine, ma il buio in cui si muovono simboleggia le difficoltà che li attendono: la fuga dal profondo Sud, ancora schiavista, e la minaccia di essere braccati da cacciatori di schiavi e sceriffi. La loro libertà, pur conquistata, rimane fragile e segnata dal pericolo.

La distruzione di Candyland

Candyland è il simbolo della schiavitù e della crudeltà del Sud. Farlo esplodere non rappresenta solo la vendetta personale di Django, ma anche un gesto liberatorio per tutti coloro che erano oppressi in quella piantagione. Bruciando Candyland, Django libera altri schiavi e manda un messaggio chiaro: l’era dell’oppressione non può durare per sempre, e chi continua a sfruttare e torturare gli altri ne pagherà le conseguenze.

La stretta di mano tra Candie e Schultz

La tensione tra Calvin Candie e il dottor Schultz percorre tutto il film. Schultz è l’unico bianco che tratta i neri con rispetto, mentre Candie incarna la brutalità e il cinismo del potere schiavista. La richiesta di una stretta di mano finale non è un gesto di cortesia, ma una provocazione che sancisce lo scontro inevitabile. Schultz reagisce sparando per primo: un atto che simboleggia lo spostamento dei rapporti di forza tra oppressori e chi osa ribellarsi.eef

Come Stephen scopre il piano

Stephen, il servitore di fiducia di Candie, intuisce la relazione tra Django e Hildi grazie agli sguardi che i due si scambiano. Questa intuizione cambia il corso della storia e porta al crollo del loro piano. Stephen rappresenta la figura dello schiavo fedele al padrone, che difende un sistema oppressivo per mantenere i propri privilegi, e la sua scoperta è il catalizzatore della tragedia a Candyland.

Il ruolo del dottor Schultz

Django Unchained castAll’inizio, Schultz sembra scettico riguardo alla missione di Django, ma finisce per aiutarlo. La sua decisione nasce dal senso di responsabilità, ma anche da un ideale romantico: vede nella storia d’amore di Django e Hildi un destino scritto, quasi una fiaba. Tuttavia, quando la situazione degenera, Schultz inizia a pentirsi del sangue versato. La sua morte, più che un fallimento, diventa un sacrificio che consente a Django di portare avanti la missione.

Il simbolismo dei colori

Tarantino utilizza i colori in modo strategico per sottolineare i rapporti di potere. I personaggi dominanti indossano abiti monocromatici (bianco o nero), mentre figure intermedie combinano entrambi. Schultz, più neutrale, veste di grigio, mentre i colori vivaci sottolineano lo status e la sfida al sistema: l’abito bordeaux di Candie e quello blu elettrico di Django sono esempi evidenti. Il blu, in particolare, sancisce l’ascesa di Django come protagonista e come sfidante dell’ordine stabilito.

Perché non c’è stato un sequel

Dopo l’uscita del film nel 2012, si è parlato di un possibile seguito, addirittura di un crossover con Zorro. Alla fine, Tarantino ha preferito continuare la storia in un fumetto. Se un sequel cinematografico fosse realizzato, potrebbe mostrare Django come uomo ricercato, costretto a difendersi dai bounty hunters dopo la distruzione di Candyland. Un’idea affascinante sarebbe vedere Hildi affiancarlo nei duelli, trasformando la loro storia d’amore in una leggenda western a due voci.

Atomica Bionda, spiegazione del finale del film con Charlize Theron

Charlize Theron è la protagonista di Atomica Bionda, film diretto da David Leitch (John Wick) e basato sulla graphic novel The Coldest City di Antony Johnston e Sam Hart. Theron interpreta Lorraine Broughton, un’agente dell’MI6 inviata a Berlino nel novembre 1989, poco prima della caduta del Muro. La sua missione è incontrare l’operativo David Percival (James McAvoy) e recuperare una lista che contiene i nomi di tutte le spie britanniche infiltrate a Est e a Ovest.

Il film unisce scene d’azione viscerali, che mostrano la forza di Theron come eroina, a una trama complessa e piena di doppi giochi. Dietro gli inseguimenti e i combattimenti si cela infatti un intricato intreccio di spionaggio che porta a un finale sorprendente.

Cosa succede nel finale di Atomica Bionda

Il tradimento di Percival e la sua morte – All’inizio del film, l’agente Gasciogine viene assassinato da un sicario sovietico, Bakhtin, che gli ruba un orologio contenente la lista e l’identità di Satchel, una talpa che vende segreti ai russi. Lorraine viene mandata a Berlino per recuperare l’orologio ed eliminare Satchel.

Arrivata in città, la sua copertura salta subito, e sia i russi sia Percival iniziano a muoversi contro di lei. Percival, che commercia con entrambi i fronti, ha ormai abbandonato la lealtà verso l’MI6 e pensa solo ai propri interessi.

Lorraine deve aiutare a far fuggire un ufficiale della Stasi, Spyglass, che conosce il contenuto della lista. Ma Percival lo tradisce e lo uccide, per evitare che ci sia un’altra copia in circolazione. Intanto, Lorraine inizia una relazione con l’agente francese Delphine Lasalle, che aveva raccolto prove fotografiche contro Percival. Quest’ultimo però scopre tutto, la assassina e affronta Lorraine. Durante lo scontro, le rivela di non essere Satchel, ma viene comunque eliminato da lei.

Atomica Bionda filmChi è Satchel?

Lorraine Broughton è Satchel e anche una tripla agente – La verità viene rivelata nel finale: Lorraine è in realtà Satchel, la spia doppiogiochista. È lei ad aver tradito Gasciogine e a lavorare con i russi. Durante il debriefing a Londra manipola le prove per far credere che Satchel fosse Percival e dichiara di non avere la lista.

Poi, a Parigi, incontra Bremovych, l’agente sovietico che l’aveva avvicinata prima. Fingendo di collaborare, lo uccide insieme ai suoi uomini e rivela il colpo di scena definitivo: Lorraine è una tripla agente. Dietro la falsa identità di Broughton, in realtà ha sempre lavorato per la CIA. Conclusa la missione e recuperata la lista, ottiene finalmente di “tornare a casa” negli Stati Uniti.

Il punto di vista del regista

Il regista David Leitch ha spiegato che il colpo di scena finale era disseminato di indizi lungo tutto il film. Ha voluto realizzare un’opera che, pur avendo l’energia di un blockbuster estivo, mantenesse la complessità narrativa tipica dei thriller di spionaggio. Ha dichiarato di aver sfidato il pubblico a guardare il film due volte, perché solo così si possono cogliere i segnali nascosti che preparano la rivelazione finale.

Il vero significato del finale di Atomica Bionda

Non ci sono eroi nello spionaggio – Il film mette in scena un mondo dove nessuno è innocente. Lorraine non è l’eroina che sembra, ma un’assassina manipolata dalla CIA e dall’MI6. La Gran Bretagna e gli Stati Uniti, pur alleati, dimostrano di non fidarsi l’uno dell’altro, e i loro metodi risultano tanto spietati quanto quelli dei russi.

Lorraine, costretta a vivere sotto una falsa identità e usata come pedina in un gioco di potere, incarna questa ambiguità: non combatte per ideali, ma per sopravvivere e riconquistare la propria libertà. Anche Percival, che pensa solo ai suoi interessi, è un altro esempio di come nello spionaggio nessuno sia un vero “buono”.

Il messaggio finale è chiaro: nello spionaggio non esistono eroi. Ogni agente è al tempo stesso vittima e carnefice, e le nazioni non sono moralmente migliori le une delle altre. Atomica Bionda mostra un mondo dominato da menzogne, doppi giochi e sangue, dove tutti — senza eccezioni — sono colpevoli.

Vermin: la spiegazione del finale del film

Diretto da Sebastien Vanicek, il thriller francese del 2023 Vermin è forse uno dei film con le creature più “affascinanti” degli ultimi tempi. Il film presenta una specie di ragno (una certa famiglia di Sicariidae) che supera di 10 volte le sue dimensioni originali quando è minacciato dalla presenza di un predatore. L’idea di questa evoluzione è così ben rappresentata in questo film di Vanicek da generare fascino e orrore. È infatti un film horror altamente raccomandato, anche se le persone che soffrono di aracnofobia dovrebbero assolutamente evitarlo.

La trama di Vermin

Il film inizia con tre uomini che trovano qualcosa nel deserto, mentre uno di loro rimuove le pietre per vedere cosa c’è sotto. Arriva il momento in cui quell’uomo finalmente rimuove una pietra e trova un buco nel terreno. Chiama gli altri due per venire ad aiutarlo. Successivamente, iniettano del gas dall’altro lato del buco. Un ragno esce dal buco e attacca colui che lo ha trovato per primo. Più tardi, vediamo altri ragni e gli altri due ne raccolgono un paio. Poi, uno di loro uccide con la sua lama l’uomo che è stato picchiato dal ragno. Presto ci viene presentato Kaleb, che va da Ali per comprare dei gioielli.

Kaleb vuole la roba migliore, quindi Ali lo porta nel retro del suo negozio, dove raccoglie tutte le cose non registrate in vendita. Kaleb vede lo stesso ragno tra le altre creature presenti lì e decide di portarlo a casa insieme ai gioielli. Ali ricorda a Kelab che, indipendentemente dalle sue dimensioni, il ragno è velenoso, quindi deve stare molto attento. Kaleb lo trova carino perché è molto piccolo. Inoltre, ha un debole per i rettili, gli aracnidi e tutti i tipi di animali, e gli piace tenerli in casa per dare loro calore e conforto.

Come fa il ragno a liberarsi?

Kaleb torna a casa sua e si imbatte nei bambini del quartiere che portano petardi nelle loro borse. Kaleb tiene la borsa mentre li rimprovera severamente e aiuta la donna delle pulizie con le sue cose. Più tardi, incontriamo il socio in affari di Kaleb, Mathys, che è un lottatore di MMA part-time. Insieme a Kaleb, vende scarpe da ginnastica Nike ai residenti locali. Una di queste scatole di scarpe è bagnata a causa di una perdita nel tubo. Pertanto, Kaleb dice a Mathys di comprare un’altra scatola e, fino ad allora, tiene le scarpe per sé in modo che non si bagnino completamente.

Più tardi quella sera, Kaleb mette il ragno nella scatola delle scarpe e parte per la festa organizzata da Claudia. Claudia si è presa cura di Kaleb e di sua sorella Manon dopo la morte della loro madre, quindi Kaleb è molto grato alla comunità. Regala i gioielli a Claudia e quando torna nella sua stanza, non riesce a trovare il ragno nella scatola delle scarpe. Mentre Kaleb è via, il ragno si intrufola attraverso il buco nella scatola e si fa strada nella stanza.

Vediamo che tutti gli altri insetti e animali sono minacciati dalla presenza di quel ragno nella stanza di Kaleb. Gli esseri umani hanno perso da tempo la capacità di percepire la minaccia perché hanno sviluppato sistemi di sicurezza domestici che li proteggono da essa. Ma le creature selvatiche percepiscono la minaccia in modo molto più preciso di noi umani. Le altre creature selvatiche nella stanza di Kaleb hanno già capito che Kaleb ha portato la morte e ora, con il ragno fuori dalla scatola, beh, ci prepariamo al conteggio dei cadaveri.

Vermin cast film

Come fa il ragno a diventare una minaccia?

Non appena Kaleb non riesce a trovare il ragno all’interno della scatola da scarpe, teme che possa attaccare chiunque in qualsiasi momento. Cerca in ogni angolo della stanza e poi lascia la stanza per dormire sul divano per la notte. La mattina seguente, Kaleb vede che il suo vecchio amico Jordy è venuto ad aiutare Manon con le riparazioni, insieme alla sua ragazza Lila. Anche Mathys è lì per stare con loro e lavorare. Più tardi, Kaleb va a vendere le scarpe da ginnastica Nike a Toumani, che le ha ordinate in precedenza. La transazione viene conclusa e Toumani va nella sua stanza per provare le scarpe.

Quando le indossa, qualcosa lo morde e il ragno esce dalla scarpa. Toumani uccide il ragno con la scarpa e il suo cane mangia il ragno morto. Ma non è finita qui: il ragno ha già deposto milioni di uova all’interno della scarpa e tutti i piccoli ragni escono dalla scarpa. Toumani cerca di contattare Kaleb al telefono, ma lui non risponde perché è impegnato a chiedere a Jordy e agli altri di lasciare la sua stanza. Kaleb non sa ancora dove si trovi il ragno, quindi chiede a tutti di lasciare la sua stanza. Più tardi, Manon lo vede coprire il buco nella porta dall’esterno con alcuni vestiti.

Ad ogni modo, più tardi, i vicini sentono il cane di Toumani abbaiare incessantemente e Toumani non risponde alla porta. Rompono la porta e trovano Toumani morto sul pavimento. La polizia prende il controllo della scena, rassicurando tutti di non spaventarsi e chiedendo se qualcuno ha la febbre. Non sono sicuri del motivo della morte di Toumani. Ma Jordy dice di aver visto pazienti con overdose di droga in ospedale, e questo non è sicuramente il caso. Più tardi, la donna delle pulizie scopre che tutti i tunnel all’interno dell’edificio sono ricoperti di ragnatele e ragni.

Come muore Jordy?

Fino a questo momento, nessuno è sicuro di cosa stia causando tutto il trauma e la paura, ma quando Lila entra in bagno, vede qualcosa. Poiché la donna delle pulizie, senza sapere quanto siano pericolosi questi ragni, inizia a spruzzare insetticidi contro di loro, viene attaccata da uno dei ragni. Tuttavia, a causa dello spray, i ragni iniziano a muoversi qua e là e alcuni di loro riescono a entrare nel bagno di Kaleb. Lila ne vede uno e grida aiuto. Non ama molto i ragni, anzi, li teme.

Jordy cerca di afferrare il ragno, ma vedendo quanto è grande, anche lui, che non uccide gli animali, decide di ucciderlo. Tuttavia, quando rimuove l’asciugamano sotto il quale ha ucciso quello grande, compaiono numerosi ragni piccoli. Chiudono la porta del bagno e Kaleb ammette che è colpa sua, poiché è stato lui a portare quel piccolo ragno. Tuttavia, non ha idea di come siano diventati così grandi e numerosi. Decidono di lasciare l’edificio, ma Kaleb e Mathys vanno ad avvertire gli altri vicini affinché li seguano.

Uno dopo l’altro, Kaleb e Mathys trovano Claudia, mentre gli altri sono già morti o sono stati morsi dai ragni. Alla fine, quando scoprono che il cane di Toumani (che ha mangiato il ragno morto) giace senza vita sul pavimento del bagno e che un grosso ragno sta uscendo dalla sua pancia, Jordy, Kaleb, Mathys, Lila e Manon decidono di lasciare l’edificio nonostante gli ostacoli. Ma la porta principale è ricoperta di ragni giganti. Quindi, decidono di uscire dal parcheggio. Ma il vicolo davanti al parcheggio è praticamente il luogo in cui vivono i ragni.

Fortunatamente, riescono in qualche modo ad arrivare all’altra estremità del vicolo, ma la polizia non li lascia passare perché tiene la porta dall’altra parte. Quando Kaleb e gli altri non obbediscono, la polizia lancia persino delle bombe fumogene. Così sono costretti a tornare dall’altra parte e, dopo aver chiuso la porta, scoprono che Jordy non è con loro. Kaleb apre la porta e trova Jordy ricoperto di ragni, senza alcuna possibilità di salvarlo. Jordy urla mentre loro riescono in qualche modo a mettersi in salvo, nascondendosi in una stanza per pianificare un modo per uscire dall’edificio.

Vermin finale

La spiegazione del finale di Vermin: Kaleb e gli altri riescono a uscire dall’edificio?

Dopo la morte di Jordy, gli amici rimasti decidono di andare sul tetto per cercare aiuto nel quartiere. Con l’aiuto di petardi e luci, riescono a fermare i ragni per un po’ e finiscono per raggiungere quasi la cima dell’edificio. Più tardi, Kaleb chiede scusa a Lila e, quando lei gli chiede perché abbia smesso di parlare con Jordy, lui le racconta che avevano il sogno di aprire uno zoo tutto loro. Ma quando Jordy è stato picchiato da un animale, c’è stato un malinteso che li ha allontanati.

Kaleb ha sempre pensato che Jordy avesse detto alla polizia che era lui il responsabile, ma Lila le dice che per proteggere Kaleb, Jordy ha mentito alla polizia riguardo alla ferita. Ad ogni modo, più tardi, vengono affrontati dalla polizia e, dopo aver opposto resistenza, finiscono in custodia. Kaleb vede che Mathys è già stato picchiato dal ragno e Mathys dice che troverà un modo per farli uscire, dato che non ha alcuna speranza di vedere l’esterno dell’edificio.

Mathys apre improvvisamente la porta da cui in precedenza avevano cercato di raggiungere il parcheggio. Un’enorme quantità di ragni giganti esce dalla porta e la polizia inizia a sparare contro di loro. Lila trova un’auto e, insieme a Kaleb e Manon, arriva davanti alla porta del parcheggio. Si fermano perché il più grande dei ragni si trova davanti a loro. Kaleb esce dalla porta, chiede a Lila di spegnere le luci dell’auto e vede il ragno allontanarsi senza fare alcun danno.

Kaleb apre quindi la porta di uscita e, alla fine del film, vediamo che lì ci sono le foto di tutte le persone che sono morte a causa di questo evento traumatico. La polizia non riesce a spiegare perché non sia riuscita ad arrivare prima per aiutare gli inquilini. Forse pensano che tutti siano stati colpiti. Più tardi, vediamo che l’intero edificio viene demolito. La struttura dell’edificio stesso sembra gli ocelli di un ragno ed è testimoniata da un altro edificio della stessa struttura mentre avviene la distruzione.

Kaleb è vivo o morto?

Vediamo anche la foto di Kaleb tra quelle dei morti. Ma, alla fine del film, lo vediamo seppellire una foto di lui e Jordy insieme in una scatola da scarpe nella giungla. Un piccolo ragno esce dal retro della sua giacca e, quando lui gli indica la strada per andarsene, il ragno sembra riluttante e preferisce rimanere sul suo palmo. Ma Kaleb ha smesso di tenere animali selvatici e lascia andare il ragno con un gesto che sembra dire “basta così”. Dato che non ci sono state molte notizie su questo attacco, il governo ha forse ritenuto che tutti gli occupanti dell’edificio fossero morti. Anche la polizia era riluttante a salvare le persone che si trovavano nell’edificio.

È stato a causa loro che Jordy ha dovuto morire. Se solo avessero aperto il cancello, molte vite avrebbero potuto essere salvate. Ad ogni modo, forse il mondo non sa nemmeno che tre persone sono riuscite a uscire dall’edificio quel giorno: Kaleb, Lila e Manon. In un mondo in cui la vita delle persone viene valutata in base al fatto che siano state colpite o meno da un virus sconosciuto, è meglio che quei tre rimangano morti. Perché, per quanto riguardava la comunità, non c’era nessuno a salvarli quando gridavano aiuto.

I mercenari 2: la spiegazione del finale del film

I mercenari 2 (qui la recensione) rappresenta il secondo capitolo della saga action ideata da Sylvester Stallone, che celebra l’epica delle avventure dei mercenari d’assalto più temuti del cinema. A differenza del primo film, questa pellicola amplifica l’azione e il caos, puntando su sequenze più spettacolari e su una maggiore interazione tra i membri del team. Stallone, che torna nei panni di Barney Ross, dirige un gruppo di veterani pronti a sfidare missioni impossibili, confermando lo stile adrenalinico e il ritmo serrato che hanno reso celebre il franchise. Il film si distingue per l’uso massiccio di esplosioni, sparatorie e combattimenti corpo a corpo.

Il cast di I mercenari 2 include alcune delle star più iconiche del cinema d’azione. Oltre a Stallone, tornano Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Randy Couture e Terry Crews, mentre si aggiungono nuovi volti come Bruce Willis e Chuck Norris, che contribuiscono a rendere il gruppo ancora più variegato e carismatico. Questa combinazione di veterani del genere e di guest star porta una nuova energia alla saga, creando dinamiche più complesse e momenti di comicità spesso inattesi. La chimica tra i protagonisti, fatta di rivalità, amicizia e ironia, diventa uno degli elementi più apprezzati dai fan.

Rispetto al primo capitolo, I mercenari 2 amplia la scala delle operazioni e intensifica il tono epico della saga. Le missioni del team non sono più solo esercizi di forza bruta, ma includono strategie più elaborate e colpi di scena che mettono alla prova le capacità di ogni mercenario. La pellicola esplora anche legami personali tra i membri della squadra, approfondendo le motivazioni che li spingono a rischiare la vita. Nel resto dell’articolo, ci concentreremo sul finale del film, offrendo una descrizione dettagliata e una spiegazione di come si risolvono le principali linee narrative e i colpi di scena dell’epico scontro conclusivo.

I mercenari 2 film
Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone e Bruce Willis in I mercenari 2. © Barney’s Christmas, Inc. All rights reserved.

La trama di I mercenari 2

In seguito alla buona riuscita degli eventi del film, il gruppo di mercenari viene incaricato da Mr. Church di recuperare di una preziosa cassaforte situata nei Balcani. Il gruppo, che ha da poco accolto il nuovo membro Billy Timmons, decide dunque di recarsi sul luogo. Qui si imbatteranno però in verità che gli erano state tenute nascoste, finendo inoltre nella trappola dei pericolosi terroristi locali, i quali agiscono su ordine di Jean Vilain, il quale sfrutta le popolazioni del luogo pe i suoi interessi personali. Ad aiutare il gruppo di guerrieri, però, arriverà anche Booker, un guerriero solitario apparentemente invincibile. Insieme, dovranno riuscire a ristabilire l’ordine e recuperare quanto richiesto.

La spiegazione del finale del film

Negli ultimi atti di I mercenari 2, la squadra guidata da Barney Ross si trova ad affrontare la minaccia più personale e dolorosa: la morte del giovane Billy, ucciso brutalmente da Jean Vilain dopo il tradimento e il furto del computer contenente la posizione del plutonio. La perdita scuote profondamente il gruppo, rafforzando il loro senso di vendetta e di fratellanza. Dopo aver elaborato il lutto, gli Expendables tracciano Vilain fino a un villaggio in Bulgaria, dove scoprono la crudeltà dei suoi scagnozzi e l’oppressione dei residenti locali, tra cui donne coraggiose che proteggono i propri figli. L’azione accelera verso il confronto finale.

La missione culmina nell’assalto al complesso minerario dove Vilain e Hector stanno raccogliendo cinque tonnellate di plutonio, simbolo della loro brama di potere e ricchezza. Gli Expendables attaccano il sito usando un aereo, causando un impatto devastante che mette in pericolo sia i minatori catturati sia i membri della squadra. La tensione è massima, con esplosioni e colpi di scena continui, fino a quando Vilain e Hector tentano di fuggire con il plutonio. La sequenza mescola azione spettacolare, sacrificio e strategia, mostrando la determinazione del gruppo a proteggere gli innocenti e a fermare i criminali.

Dolph Lundgren, Sylvester Stallone e Jet Li in I mercenari - The Expendables
Dolph Lundgren, Sylvester Stallone e Jet Li in I mercenari – The Expendables

Il climax si sviluppa con l’inseguimento di Vilain fino all’aeroporto, dove la squadra, rinforzata da vecchi alleati come Booker, Trench e Church, affronta definitivamente i Sangs. Durante il combattimento finale, il team dimostra la sua coesione e abilità: Lee Christmas elimina Hector, mentre Barney affronta Vilain in un intenso duello corpo a corpo che si conclude con la morte del criminale. L’esito risolve le principali tensioni narrative, ristabilendo la giustizia e consentendo agli Expendables di onorare la memoria di Billy, suggellando il valore del sacrificio e dell’amicizia tra i membri della squadra.

Il finale di I mercenari 2 rappresenta anche un compimento dei temi cardine del film: l’onore, la lealtà e la fratellanza tra uomini che affrontano insieme rischi mortali. La morte di Billy e la vendetta contro Vilain illustrano come la squadra non sia solo un gruppo di mercenari spietati, ma un vero collettivo guidato da principi morali condivisi. La sequenza dell’aeroporto e la risoluzione del conflitto sottolineano la necessità di affrontare le ingiustizie con coraggio e determinazione, mostrando come il valore personale e la solidarietà siano essenziali anche in un mondo dominato da violenza e caos.

Il messaggio che il film lascia allo spettatore va oltre l’azione e lo spettacolo: I mercenari 2 celebra la fedeltà, il sacrificio e la protezione dei più deboli. Nonostante l’estetica tipica del cinema d’azione, il cuore della storia è umano, legato ai rapporti tra i personaggi e alla loro capacità di superare il dolore per proteggere gli innocenti. La vittoria sugli antagonisti e la celebrazione finale della memoria di Billy rafforzano l’idea che il coraggio e la giustizia prevalgano, ricordando allo spettatore che anche i combattenti più duri mantengono codici morali e affetti profondi.

LEGGI ANCHE: I mercenari 2: dal cast ai sequel, le curiosità sul film con Sylvester Stallone

Pearl Harbor: quanto è accurato il film rispetto alla storia vera?

A quasi 25 anni dalla sua uscita, Pearl Harbor è ancora uno dei film di guerra più controversi e contestati mai realizzati. Con un mix di romanticismo, azione e dramma storico, Pearl Harbor ha affascinato il pubblico al momento della sua uscita nel 2001. Tuttavia, una volta placate le polemiche, è iniziato un dibattito sull’accuratezza con cui il film ha rappresentato gli eventi reali dell’attacco. Il confronto tra il film e l’attacco reale rivela le numerose inesattezze storiche del film.

Mentre Pearl Harbor offre un tocco drammatico e narrazioni emozionanti, simili all’approccio adottato da Titanic, la vera storia dietro l’attacco fornisce un quadro della profondità storica che il film sorvola a favore dell’intrattenimento hollywoodiano. Sebbene il film sia senza dubbio un’impresa cinematografica impressionante, spesso sacrifica l’accuratezza a favore dello spettacolo.

Come Pearl Harbor cambia la preparazione all’attacco

Il film Pearl Harbor del 2001 si prende notevoli libertà creative con gli eventi storici, in particolare nella sua rappresentazione della preparazione al famigerato attacco. Un’inesattezza evidente è la rappresentazione dei membri dell’aeronautica militare statunitense come parte dell’Eagle Squadron, un gruppo d’élite di volontari americani che volavano per la Royal Air Force (RAF). In realtà, solo i civili potevano entrare a far parte dello squadrone diventando membri della RAF.

Il personaggio di Ben Affleck, Rafe McCawley, non avrebbe potuto partecipare a questo squadrone mentre era un membro in servizio attivo dell’aeronautica militare statunitense, come suggerisce il film, poiché ciò viola le leggi sulla neutralità degli Stati Uniti. Inoltre, l’aereo di McCawley reca il distintivo dello Squadrone polacco n. 303, un’inesattezza storica che ignora la distinzione tra i diversi squadroni coinvolti nella guerra. Queste rappresentazioni errate possono aggiungere drammaticità al film, ma fanno sì che Pearl Harbor si discosti dalla verità storica.

Un’altra importante discrepanza si verifica in una scena che coinvolge l’Unione Sovietica. In questa scena, Roosevelt discute della fornitura di risorse a Stalin, ma ciò è inesatto per il 1940, poiché Stalin era ancora alleato con Hitler in base al Patto Molotov-Ribbentrop. Questa conversazione travisa la situazione politica dell’epoca, poiché gli Stati Uniti non avevano ancora stretto alcuna alleanza formale con l’Unione Sovietica.

Inoltre, l’incontro di Rafe con l’infermiera della Marina Evelyn durante una visita medica è improbabile, poiché l’esercito aveva un proprio corpo di infermiere ed è improbabile che un pilota dell’esercito venisse visitato dal personale della Marina. Inoltre, mentre Pearl Harbor mostra Evelyn che prende un treno a vapore per incontrare Rafe a New York, questo è un altro anacronismo. Nel 1940, la maggior parte della Long Island Railroad era elettrica e i treni a vapore erano stati banditi da Manhattan dopo il Kaufman Electrification Act del 1923.

Tuttavia, Pearl Harbor non era completamente sbagliato. Il film trasmette accuratamente il fatto che gli Stati Uniti agirono in modo piuttosto compiacente e indifferente prima dell’attacco, credendo che il Giappone non fosse abbastanza potente da affrontarli, nonostante la crescente tensione. Il film riesce a mostrare bene la mancanza iniziale di urgenza da parte dei militari e descrive anche il Giappone che invia diplomatici negli Stati Uniti per cercare di negoziare come copertura per l’attacco.

Josh Hartnett Pearl Harbor

L’attacco a Pearl Harbor: quanto è accurato il film

Pochi eventi storici hanno plasmato la storia moderna in modo così profondo come l’attacco a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941. L’attacco giapponese contro la flotta statunitense del Pacifico spinse gli Stati Uniti a entrare nella seconda guerra mondiale, alterando il corso della guerra e della storia mondiale. Il film Pearl Harbor di Michael Bay del 2001 ha cercato di riportare in vita questo momento cruciale attraverso il suo caratteristico mix di romanticismo, azione e, naturalmente, spettacolarità. Tuttavia, sebbene il film abbia realizzato la visione di Bay, non è riuscito a fornire una rappresentazione accurata dell’attacco.

Numerose inesattezze storiche persistono in questa sequenza cruciale. Ad esempio, la reazione dell’ammiraglio Kimmel all’attacco è rappresentata in modo errato: il film mostra Kimmel che riceve la notifica di un attacco sottomarino giapponese durante la battaglia. In realtà, egli fu informato ore dopo la fine dell’attacco, non durante gli eventi reali. Il film aumenta anche la tensione descrivendo i bombardieri giapponesi che prendono di mira deliberatamente gli ospedali, un’affermazione che non ha alcun fondamento storico. Questi abbellimenti, pur aggiungendo peso emotivo, minano l’autenticità della narrazione.

Pearl Harbor commette anche errori significativi nel rappresentare le navi della Marina Militare statunitense a Pearl Harbor. Ad esempio, il film mostra la USS Missouri, una corazzata della classe Iowa che fu varata solo nel 1944, nonostante l’attacco sia avvenuto nel 1941. Inoltre, diverse scene dell’attacco mostrano moderni cacciatorpediniere della classe Spruance e altre navi del dopoguerra come la USS Whipple (varata nel 1968), che non hanno alcun posto in un contesto della Seconda Guerra Mondiale.

Allo stesso modo, la flotta giapponese è piena di inesattezze. Ad un certo punto, il film mostra la task force giapponese che si avvicina alle Hawaii utilizzando moderne portaerei nucleari americane e cacciatorpediniere della classe Arleigh Burke. Sebbene il numero di portaerei mostrato alla fine sia corretto, il continuo passaggio tra navi americane moderne e navi giapponesi della Seconda Guerra Mondiale durante tutta la sequenza è fastidioso e incoerente. Anche se la scena finale della task force include una rappresentazione decente di portaerei come la IJN Hiryū e la Akagi, gli errori precedenti del film minano l’autenticità di questi momenti.

Tuttavia, Pearl Harbor continua a fare alcune cose correttamente. Il film riesce bene a mostrare l’eroismo dei soldati coinvolti, anche se si concentra su personaggi inventati invece che su soldati reali. Mostra anche i giapponesi che prendono di mira gli aeroporti americani per impedire agli Stati Uniti di lanciare un contrattacco completo, una strategia utilizzata dai giapponesi durante la guerra. Inoltre, anche se le navi utilizzate nella rappresentazione della Battleship Row non sono storicamente accurate, il film ha fatto un buon lavoro nel mostrare la strategia impiegata e la distruzione causata durante l’attacco a Pearl Harbor.

josh hartnett

La storia d’amore di Pearl Harbor era completamente inventata

Uno degli aspetti più controversi di Pearl Harbor è la decisione di mettere un triangolo amoroso al centro della narrazione. La sottotrama romantica che coinvolge Rafe (Ben Affleck), Evelyn (Kate Beckinsale) e Danny (Josh Hartnett) occupa gran parte della durata del film, anche se non ha alcuna attinenza con gli eventi dell’attacco.

La storia d’amore di Pearl Harbor è puramente fittizia e non ha alcuna somiglianza con gli eventi reali dell’attacco a Pearl Harbor. L’attenzione a questa trama drammatica rende il film divertente da guardare. Tuttavia, la storia d’amore non è una parte fondamentale della storia di Pearl Harbor. Come affermato da Richard H. Minear, professore di storia in pensione dell’Università del Massachusetts Amherst:

Il poster giapponese di Pearl Harbor potrebbe non essere così lontano dalla realtà nel sostituire la storia con l’amore: “Il dramma del secolo, dedicato ai cuori di tutto il mondo. Nel giorno in cui l’azzurro dell’oceano e del cielo si tinsero di un rosso intenso, in un istante l’amore fu l’ultimo rifugio rimasto per i giovani”.

Un altro aspetto importante da considerare è il modo in cui Pearl Harbor ritrae il ruolo delle donne in questo periodo. Evelyn e le altre protagoniste femminili fungono principalmente da interessi romantici o ancore emotive per i protagonisti maschili, cosa che in genere non era vera nella realtà storica. In realtà, le donne furono assolutamente essenziali durante la seconda guerra mondiale, poiché con la maggior parte degli uomini impegnati in guerra in qualche modo, le donne dovettero non solo prestare servizio come infermiere durante il conflitto, ma anche colmare i vuoti occupazionali lasciati dagli uomini.

Tuttavia, il film ha fatto un buon lavoro nel rappresentare le relazioni sentimentali dell’epoca in modo accurato. Le relazioni sentimentali sono interessanti da guardare, anche se non erano una parte importante della storia dell’evento. I discorsi, le azioni e i gesti romantici dei personaggi sono molto più in linea con il periodo storico che con le relazioni sentimentali moderne e, sebbene i dialoghi siano a volte piuttosto rigidi, si adattano bene al periodo storico.

Kate Beckinsale in Pearl Harbor

Cosa cambia Pearl Harbor nella risposta americana all’attacco

Dopo l’attacco, gli Stati Uniti entrarono formalmente nella seconda guerra mondiale, cambiando le sorti della battaglia internazionale. Il presidente Franklin D. Roosevelt pronunciò il suo famoso discorso “Day of Infamy” (Giorno dell’infamia), mobilitando la nazione e portando a una massiccia mobilitazione delle forze militari statunitensi. In Pearl Harbor, tuttavia, le conseguenze dell’attacco evitano gran parte delle implicazioni internazionali e politiche della guerra, concentrandosi invece sulle lotte personali dei personaggi principali.

Pearl Harbor rovina anche la campagna militare che presenta, in particolare con la sua rappresentazione scandalosa del raid di Doolittle, che molti storici concordano essere completamente inaccurata. John McManus, professore di storia militare alla Missouri University of Science and Technology, ha dichiarato: “Ok, da dove cominciare? Questo film è proprio pessimo. Mi dispiace. Voglio dire, c’è troppa distruzione“. Continua criticando la rappresentazione del raid, che colloca i personaggi di fantasia Rafe e Danny in una versione altamente drammatizzata della storia. Questo minimizza il contributo dei veri soldati a quella che è stata una delle azioni militari americane più audaci della seconda guerra mondiale.

Il film non solo romanticizza il raid di Doolittle, ma è anche inaccurato dal punto di vista storico. Mentre il film si concentra su Tokyo come obiettivo principale, il vero raid ha coinvolto diversi altri centri industriali. Il film travisa anche il punto di partenza, sostenendo che fosse a 624 miglia dal Giappone, quando in realtà era a 650 miglia. Inoltre, Pearl Harbor omette uno dei dettagli più interessanti: sulle giacche di pelle dei raider erano incisi dei caratteri cinesi che chiedevano aiuto dopo la missione. Pearl Harbor semplifica le complessità del raid, sacrificando l’accuratezza storica e sminuendo il vero eroismo di coloro che vi hanno partecipato.

Il film non affronta nemmeno le campagne militari più ampie che seguirono e non tratta il risultato peggiore dell’intero evento: i campi di internamento giapponesi. Nei mesi successivi a Pearl Harbor, la paura e il sospetto nei confronti dei giapponesi americani portarono a uno dei capitoli più bui della storia degli Stati Uniti: l’internamento di migliaia di cittadini innocenti. Omettendo questo aspetto delle conseguenze, il film perde l’opportunità di affrontare le complesse ramificazioni sociali e politiche dell’attacco.

Le conseguenze dell’attacco e del raid di Doolittle possono essere criticate dagli esperti, ma ciò non significa che Pearl Harbor non abbia avuto alcun punto di forza nel descriverle. Sebbene il varo della portaerei USS Hornet non fosse del tutto accurato, il film è riuscito in modo fenomenale a catturare il pericolo associato alla missione e l’abilità necessaria per tentare con successo la manovra. Mostra anche con successo la reazione al raid di Doolittle da parte dell’esercito americano, dimostrando il miglioramento del morale che ne derivò.

Pearl Harbor film

Quanto è accurato Pearl Harbor? Ecco cosa dicono gli esperti

L’accuratezza storica di Pearl Harbor è stata un importante punto di contesa sin dall’uscita del film. Molti storici sostengono che il film si prenda troppe libertà con i fatti, privilegiando la drammaticità rispetto all’autenticità. Esperti militari e storici hanno sottolineato diverse inesattezze fondamentali, tra cui la cronologia degli eventi, la rappresentazione del personale militare e l’eroismo esagerato dei personaggi di fantasia del film.

Il film è spesso criticato per aver descritto l’attacco come una sorpresa totale. Sebbene abbia colto di sorpresa gran parte dell’esercito statunitense, i rapporti dell’intelligence indicavano un aumento delle tensioni con il Giappone e il conflitto era previsto. Come riportato in dettaglio dal sito web ufficiale dell’esercito statunitense,

il 6 dicembre 1941, il Servizio di intelligence delle comunicazioni dell’esercito (SIS) intercettò una comunicazione del governo giapponese alla sua delegazione a Washington, D.C. Il SIS decriptò le prime 13 parti del messaggio che descrivevano le accuse giapponesi di trasgressioni americane in Estremo Oriente. Alle 5 del mattino del 7 dicembre 1941 arrivò la quattordicesima e ultima parte del messaggio, che dichiarava: “Il governo giapponese si rammarica di dover comunicare al governo americano che, in considerazione dell’atteggiamento di quest’ultimo, non può che ritenere impossibile raggiungere un accordo attraverso ulteriori negoziati”. La guerra era imminente.

Inoltre, Pearl Harbor è stato criticato per la sua rappresentazione di alcuni eventi e personaggi chiave in modo tale da romanticizzare o drammatizzare la realtà storica. In particolare, la rappresentazione dei giapponesi è completamente inaccurata. Il critico cinematografico esperto Robert Ebert ha affermato:

Riuscite a immaginare che in qualche momento l’alto comando giapponese si sia impegnato nel 1941 in qualcosa di simile a uno scambio di high-five e grida di “Sì!” mentre alzava i pugni in aria? Non in questo film, dove i giapponesi sembrano essere stati malinconici anche in quel momento per la spiacevole necessità di interpretare un ruolo così negativo in un film hollywoodiano così positivo”.

Un altro errore evidente su cui gli storici concordano è l’inclusione di sottomarini a propulsione nucleare, che non esistevano negli anni ’40. Inoltre, il film mostra aerei che non hanno partecipato all’attacco a Pearl Harbor. Gli aerei raffigurati nel film includono i modelli P-40K, P-40M e P-40N, mentre in realtà gli aerei utilizzati erano i modelli P-40B e P-40C, ciascuno armato con solo due mitragliatrici per ala, a differenza delle tre mitragliatrici per ala mostrate nel film.

Gli esperti concordano sul fatto che, sebbene alcune scene specifiche siano inaccurate, il significato complessivo delle scene e il contesto che circonda gli eventi sono in genere vicini alla realtà. Riconoscono che il film fa un ottimo lavoro nel mostrare la posta in gioco dell’evento, anche se ci sono alcune esplosioni hollywoodiane troppo spettacolari. Concordano sul fatto che il contesto più ampio delle tensioni tra Giappone e Stati Uniti è abbastanza accurato, così come il discorso di Franklin D. Roosevelt sul “Giorno dell’infamia”.

Storici ed esperti militari concordano sul fatto che, sebbene Pearl Harbor possa intrattenere un pubblico ignaro, sacrifica semplicemente troppa accuratezza per il gusto dell’intrattenimento, anche se alcune cose sono corrette. La commistione di fatti e finzione ha reso questo film uno dei film di guerra più controversi. Gli esperti concordano sul fatto che questo film è accattivante dal punto di vista visivo, ma privo di sostanza storica.

Sorry We Missed You: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il celebre regista britannico Ken Loach ha dedicato tutta la sua attività cinematografica alla descrizione delle condizioni di vita dei ceti meno abbienti, schierandosi sempre dalla parte dei lavori e della difesa dei loro diritti. Vincitore in due occasioni della Palma d’oro a Cannes (di cui l’ultima arrivata nel 2016 grazie a Io, Daniel Blake, altro titolo particolarmente politico), Loach ha presentato nel 2019, proprio al prestigioso festival francese, il suo ultimo film: Sorry We Missed You (qui la recensione). È questo uno struggente racconto votato al proporre un ritratto realistico della difficile attività dei corrieri freelance e sull’impatto che tale lavoro ha sulle famiglie di queste persone.

Loach e lo sceneggiatore Paul Laverty hanno raccontato di essersi interessati a questo argomento durante le riprese di Io, Daniel Blake. Interessatisi alla gig economy, hanno deciso di andare alla scoperta del complesso mondo dei corrieri, esplorando la realtà del loro lavoro e le conseguenze che questo ha in modi più o meno evidenti su tutta la loro vita. Disgustato dal modo in cui le multinazionali si arricchiscono sulle spalle dei loro dipendenti, Loach ha così deciso di dar vita ad un nuovo film di denuncia, asciutto e realistico a tal punto da instillare nello spettatore un senso di colpa non indifferente, che spinge a rivalutare la propria attività di consumatore.

Per gli appassionati del regista Sorry We Missed You è dunque un nuovo imperdibile tassello nella sua poetica degli ultimi, ma si tratta in generale di un film che tutti dovrebbero vedere per comprendere aspetti nascosti di realtà ormai fin troppo radicate. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sorry We Missed You: la trama del film

Protagonista del film è Ricky Turner, cittadino di Newcastle, Inghilterra, felicemente sposato con Abbie. I due hanno due figli, il sedicenne sebastian e l’undicenne Liza. Tutti insieme vivono in una modesta ma accogliente casa, facendo affidamento l’uno sull’altro. La crisi economica mondiale verificatasi a partire dal 2007 porta però Ricky a perdere il lavoro. Di conseguenza, egli deve abbandonare il sogno di acquistare una casa propria e, possibilmente, più spaziosa. Per rilanciarsi nel mondo del lavoro e potersi assicurare uno stipendio con cui sostenere la sua famiglia, Ricky si vede dunque costretto a prendere una difficile scelta.

Venduta l’auto di sua moglie, egli acquista un furgone con cui poter avviare un’attività di corriere freelance per conto di una grossa ditta di consegne. Si tratta di un impiego particolarmente richiesto, che porta però Ricky a dovervisi dedicare intensamente, finendo con il trascurare sempre più la sua famiglia. I ritmi frenetici a cui è soggetto tanto lui quanto anche Abbie, assistente domiciliare per anziani e malati, inizia ben presto a minare i rapporti famigliari. Il pesante clima di tensione si ripercuote naturalmente anche sui figli, generando un malessere dal quale però non sembra esserci via di uscita. Fermarsi dal fare le consegne, significa per Ricky perdere il lavoro e tutto ciò che ne consegue.

Sorry We Missed You cast

Sorry We Missed You: il cast del film e la storia vera

Come alcuni altri film di Ken Loach, anche il cast di Sorry We Missed You è composto da attori non professioni o comunque poco conosciuti. L’assenza di personalità riconoscibili rende infatti più facile per il pubblico credere che i personaggi siano persone comuni con problemi reali nei quali ci si può identificare. Ad interpretare Ricky Turner, il capofamiglia protagonista del film, vi è dunque un attore di nome Kris Hitchen. Per dar vita al suo personaggio, egli si è ispirato al sé stesso di quando lavorava come idraulico prima di riuscire ad affermarsi nel mondo della recitazione. L’attrice Debbie Honeywood interpreta la moglie Abbie, mentre Rhys Stone e Katie Proctor hanno i ruoli di Sebastian e Liza.

La storia del film, come raccontato dallo stesso Loach, prende in parte ispirazione dalle esperienze di Don Lane. Questi era un corriere per DPD, morto nel gennaio 2018 dopo aver lavorato da malatto durante il periodo delle consegne di Natale. Egli aveva saltato diversi appuntamenti in ospedale per curare il suo diabete di tipo 1 perché gli erano state addebitate 150 sterline da DPD in seguito all’aver saltato le consegne per partecipare a un appuntamento. Temendo ulteriori addebiti, Lane ha dunque dovuto preferire il lavoro alla salute, rimettendoci la vita. La vicenda colpì molto Loach, che ebbe anche modo di incontrare diversi altri corrieri per farsi raccontare la loro esperienza e poterne dare un ritratto realistico nel film.

Sorry We Missed You: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Sorry We Missed You grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 18 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Masters of the Universe: la descrizione del primo trailer

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Le riprese principali del film live-action Masters of the Universe si sono concluse all’inizio di quest’anno e sono ora in fase di post-produzione. Anche se potrebbe volerci ancora un po’ prima che venga rilasciato ufficialmente un trailer, la descrizione di una versione incompleta del teaser sta circolando online su HeMania.com.

A quanto pare, il teaser offre un primo sguardo a diversi personaggi chiave dei MOTU, e sembra che l’attore in motion capture a cui abbiamo visto reagire Nicholas Galitzine (Adam) e Camila Mendes (Teela) in quelle foto dal set interpretasse Cringer, non Beast Man. Il filmato si concluderebbe con il Principe Adam che alza la sua spada potenziata e pronuncia l’iconica frase che gli permette di trasformarsi in He-Man.

Era una delle prime scene del trailer, con diverse inquadrature che mostravano ancora il green screen ed erano un po’ difficili da vedere a causa delle filigrane di sicurezza, ma nel complesso era buono. Era circa al 75% in lavorazione. Il montaggio era piuttosto grezzo, quindi non era affatto rifinito. Ma i personaggi che ho visto sembravano tutti a posto. Si apre con il Principe Adam che parla con un amico sulla Terra e sono confusi perché Cringer è lì e parlano della tigre verde. Da lì si passa al Principe Adam che va sul suo mondo natale e scopre la sua discendenza da quella che credo sia la maga, ma era un po’ difficile da vedere a causa delle filigrane.

Dopodiché si vede un po’ di salti e si vede il Principe Adam che parla con alcune persone di Eternia. Si intravede brevemente Skeletor e quello che credo fosse Evil-Lyn. Il trailer mostra il Principe Adam che alza la spada e urla “HO IL POTERE” e si vede la trasformazione. Qualche breve scena di lui che combatte come He-Man, poi finisce.

Il leaker afferma anche che Skeletor assomiglia alla sua controparte della serie animata e che il film sembra essere una “solida storia delle origini” per l’eroe muscoloso.

Il live action di Masters of the Universe

La versione live-action della classica serie animata vedrà protagonista Nicholas Galitzine, ma anche la partecipazione di Morena Baccarin nel ruolo della Strega, e di James Purefoy e Charlotte Riley nei ruoli dei genitori di Adam, Re Randor e la Regina Marlena, insieme ad Alison Brie (GLOW, Community) nel ruolo del braccio destro di Skeletor, Evil-Lyn, Idris Elba (Thor, Luther) in quello di Man-At-Arms e Jared Leto (Morbius, Blade Runner 2049) in quello di Skeletor stesso. Nel frattempo, Sam C. Wilson (House of the Dragon) interpreterà Trap Jaw, con Kojo Attah (The Beekeeper) nei panni di Tri-Klops e Jon Xue Zhang (Eternals) nei panni di Ram-Man.

Dopo numerose false partenze, Netflix era pronta a sviluppare un lungometraggio tratto dall’amata serie animata già nel 2022, ma all’inizio di quest’anno abbiamo saputo che anche l’ultimo tentativo di far decollare il progetto era fallito.

Tuttavia, in seguito avremmo appreso che Amazon/MGM Studios aveva acquisito il film, con il regista di Bumblebee, Travis Knight, in trattative per la regia. L’uscita del film è ora prevista per il 5 giugno 2026. Chris Butler ha riscritto la sceneggiatura da una bozza iniziale di David Callaham (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli). In precedenza, la regia era stata affidata ai fratelli Nee (La città perduta).

Todd Black, Jason Blumenthal e Steve Tisch saranno i produttori, insieme a DeVon Franklin. Masters of the Universe arriverà nelle sale il 5 giugno 2026.

Il capo di Marvel Television parla del futuro delle miniserie MCU

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Ora che i Marvel Studios non sono più sotto pressione per produrre una scorta infinita di contenuti in streaming per Disney+, l’approccio di Marvel Television sta cambiando. Il piano ora è quello di lasciare i personaggi dei film al cinema, dando priorità alle uscite televisive annuali come Daredevil: Rinascita.

Il problema con l’approccio precedente è che significava presentarci personaggi come Moon Knight e She-Hulk, solo per poi vederli scomparire dai nostri schermi per anni. Infatti, Ms. Marvel è uno dei pochi personaggi ad aver fatto il salto dallo streaming al cinema.

Parlando con Agents of Fandom, Brad Winderbaum, responsabile di Marvel TV, Streaming e Animazione, ha espresso il suo parere sulla possibilità di vedere le rispettive storie di Marc Spector e Jennifer Walters continuare nell’animazione, ad esempio.

“Abbiamo lanciato molti show in un breve periodo di tempo, e penso che molti di loro avrebbero potuto avere una seconda, una terza stagione, ma il sistema non era impostato in quel modo”, ha spiegato. “Era strutturato per creare miniserie e far sì che i personaggi si alternassero tra i vari lungometraggi.”

“Abbiamo sviluppato Nova, abbiamo sviluppato Strange Academy”, ha aggiunto Winderbaum. “Sviluppiamo alcuni show, alcuni vengono riprogettati, altri vengono messi in pausa per un po’ e ripresi in seguito.”

“Non tutto verrà prodotto. Siamo come uno studio normale che sviluppa più di quanto produce e propone solo ciò che riteniamo sia il materiale migliore e che possa durare per più stagioni”, ha osservato, confermando che “ci sono personaggi del live action che mi piacerebbe esplorare in show futuri. Abbiamo alcune idee in cantiere in questo momento e penso che sarà davvero emozionante vederle concretizzarsi.”

Al momento, Daredevil: Rinascita è l’unica serie annuale prodotta da Marvel Television, poiché non ci sono indicazioni che la seconda stagione di Ironheart sia in lavorazione o che Wonder Man e Vision saranno qualcosa di più di episodi isolati.

Jay Kelly: trailer del nuovo film di Noah Baumbach con George Clooney e Adam Sandler

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opo la presentazione in anteprima in concorso alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, Netflix ha diffuso il trailer ufficiale e le nuove immagini di JAY KELLY, il nuovo film scritto e diretto dal candidato all’Oscar Noah Baumbach. Il lungometraggio arriverà nelle sale italiane selezionate il 19 novembre e sarà disponibile in streaming su Netflix dal 5 dicembre.

Il film segna un ritorno importante per Baumbach, già autore di opere come Marriage Story e Rumore bianco, e si presenta come un’opera capace di mescolare tono intimo e respiro epico. JAY KELLY segue la storia dell’iconico attore Jay Kelly, interpretato da George Clooney, mentre intraprende un viaggio di auto-scoperta affrontando i fantasmi del passato e le sfide del presente. Al suo fianco il devoto manager Ron, interpretato da Adam Sandler, in un ruolo che promette di sorprendere i fan.

Commovente, intriso di humour e con un cast corale d’eccezione che comprende Laura Dern, Billy Crudup, Riley Keough, Grace Edwards, Stacy Keach, Jim Broadbent, Patrick Wilson, Eve Hewson, Greta Gerwig, Alba Rohrwacher, Josh Hamilton, Lenny Henry, Emily Mortimer, Nicôle Lecky, Thaddea Graham, Isla Fisher, Louis Partridge e Charlie Rowe, JAY KELLY si colloca al crocevia tra i rimpianti della vita e le sue glorie più memorabili.

La colonna sonora originale è firmata da Nicholas Britell, la fotografia da Linus Sandgren, il montaggio da Valerio Bonelli e Rachel Durance, mentre i costumi sono di Jacqueline Durran. La scenografia è affidata a Mark Tildesley, il suono a Christopher Scarabosio e il casting a Douglas Aibel e Nina Gold. Prodotto da David Heyman, Amy Pascal e Noah Baumbach, il film promette di essere uno degli appuntamenti cinematografici più attesi della fine del 2025.

Down Cemetery Road: trailer della nuova serie poliziesca con Emma Thompson e Ruth Wilson

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Apple TV+ ha svelato il trailer di Down Cemetery Road, l’attesissimo nuovo thriller con protagonista e produttrice esecutiva Emma Thompson (“Ragione e sentimento”), vincitrice di un Oscar, un BAFTA, un Golden Globe e un Emmy, insieme a Ruth Wilson (“Luther”), vincitrice di un Golden Globe e di due Olivier Award. La serie farà il suo debutto su Apple TV+ il 29 ottobre con i primi due episodi degli otto totali, seguiti da nuovi episodi ogni mercoledì fino al 10 dicembre.

La trama di Down Cemetery Road

Quando una casa esplode in un tranquillo sobborgo di Oxford e una ragazza scompare, la vicina Sarah Tucker (Wilson), ossessionata dall’idea di trovarla, chiede aiuto all’investigatrice privata Zoë Boehm (Thompson). Zoë e Sarah si ritrovano improvvisamente coinvolte in una complessa cospirazione nella quale scoprono che persone credute morte da tempo sono ancora in vita, mentre i vivi stanno rapidamente raggiungendo i morti.

Completano il cast: il vincitore del BAFTA Adeel Akhtar, Nathan Stewart-Jarrett, il candidato all’Emmy Award Tom Goodman-Hill, il vincitore del BAFTA Darren Boyd, Tom Riley, il candidato al SAG Adam Godley, Sinead Matthews, Ken Nwosu, Fehinti Balogun e Aiysha Hart.

Prodotta da 60Forty Films, Down Cemetery Road è scritta da Morwenna Banks (“Slow Horses”), che è anche produttrice esecutiva insieme a Jamie Laurenson, Hakan Kousetta e Tom Nash di 60Forty Films, Thompson e l’autore di “Down Cemetery Road” Mick Herron. Natalie Bailey (“Bay of Fires”) è la regista principale della serie.

La serie si aggiunge al celebre spy drama vincitore di un Emmy “Slow Horses” di Apple TV+, recentemente rinnovato per una settima stagione, con la quinta stagione che ha fatto il suo debutto lo scorso 24 settembre. “Slow Horses”, di cui Banks è anche autrice, è basato sulla serie di libri “Slough House” di Herron e vede come protagonista il vincitore dell’Oscar® Sir Gary Oldman.

Paul Bettany afferma che Vision Quest “riguarda il trauma intergenerazionale… padri e figli”

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Paul Bettany riprenderà il ruolo del Sintezoide protagonista nella prossima serie Disney+ Vision Quest della Marvel Television, e l’attore ha parlato della serie durante un’apparizione al Los Angeles Comic Con, rivelando forse un po’ più di quanto si aspettasse.

“Riguarda il trauma intergenerazionale… padri e figli, la negazione del dolore, la negazione della propria verità e il venire a patti con chi e cosa si è”, ha anticipato Bettany. Sebbene questo si riferisca quasi certamente al ritorno di Ultron (James Spader), che tecnicamente è il “padre” di Visione, il trauma intergenerazionale sembrerebbe suggerire che anche il figlio di Visione sarà coinvolto. Questo sembrerebbe confermare la teoria dei fan secondo cui il “Tucker” di Ruaridh Mollica alla fine si rivelerà il tramite per Tommy Maximoff, alias Speed.

Se fosse vero, molto probabilmente vedremo Speed ​​e Wiccan (Joe Locke) riunirsi e unirsi alla squadra dei Giovani Vendicatori dell’MCU nel prossimo progetto Champions (se alla fine andrà in porto).

La serie Vision 

Il progetto Vision è stato descritto come “la terza parte di una trilogia iniziata con WandaVision e che continua con Agatha All Along“.

Oltre a Paul Bettany nel ruolo di Visione, James Spader di Avengers: Age of Ultron riprenderà il ruolo di Ultron (non è chiaro se Ultron tornerà come robot o in forma umana). Non c’è stato alcun accenno al potenziale coinvolgimento di Elizabeth Olsen, ma la serie sarà ambientata dopo gli eventi di WandaVision, “mentre il fantasma di Visione presumibilmente esplora il suo nuovo scopo nella vita”. T’Nia Miller è stata confermata per il ruolo di Jocasta. Orla Brady apparirà nei panni di F.R.I.D.A.Y. in forma umana, mentre Emily Hampshire sarà E.D.I.T.H. Todd Stashwick sarà Paladino. James D’Arcy tornerà invece nei panni di Edwin Jarvis in qualche modo.

Il finale di WandaVision ha rivelato che la Visione con cui avevamo trascorso del tempo nel corso della stagione era in realtà una delle creature di Wanda, ma la vera “Visione Bianca” è stata ricostruita dalla S.W.O.R.D. e programmata per rintracciare e uccidere Scarlet Witch. Questa versione del personaggio si è allontanata verso luoghi sconosciuti verso la fine dell’episodio, dopo essersi dichiarata la “vera Visione”.

Per quanto riguarda Wanda, l’ultima volta che abbiamo visto la potente strega era mentre devastava gli Illuminati e si faceva crollare una montagna addosso in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Anche l’attore di Picard, Todd Stashwick, è nel cast, nei panni di “un assassino sulle tracce di un androide e della tecnologia in suo possesso”. Vision debutterà su Disney+ nel 2026.

La voce di Hind Rajab premio del pubblico al San Sebastian

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Risuona nelle sale italiane La voce di Hind Rajab (qui la nostra recensione), e la sua storia tragica, potentissima e urgente raggiunge il pubblico cinematografico in un weekend d’esordio che ha regalato forti emozioni, caldi applausi e lunghe standing ovation.

Il film di Kaouther Ben Hania è arrivato al cinema in Italia – primo paese europeo a distribuire il titolo in sala – a soli pochi giorni di distanza dal Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria all’82esima Mostra del Cinema di Venezia: nel primo fine settimana oltre 65mila spettatori hanno subito approfittato dell’opportunità di vedere La voce di Hind Rajab, che è stato già definito dalla stampa nazionale e internazionale come “un capolavoro”, “potente, urgente, vitale”, “il film dell’anno”, “commovente da togliere il fiato” e si è dimostrato capace di emozionare e conquistare anche il pubblico.

Nelle sale di molte città italiane, le proiezioni sono state accompagnate dagli interpreti Saja Kilani, Clara Khouri e Motaz Malhees che hanno presentato il film commentandolo con il pubblico e che continueranno a supportarlo anche nelle prossime tappe del tour, per dare vita a un lungo percorso del film al cinema grazie anche alla collaborazione e all’attivazione di numerose associazioni e ong che hanno adottato il film, organizzando eventi speciali con dibattiti e ospiti.

Contemporaneamente, al Festival di San Sebastian La voce di Hind Rajab si è aggiudicata il Premio del Pubblico con una votazione senza precedenti, con un punteggio medio di 9.52 su 10, a testimonianza ancora una volta della qualità dell’opera e dell’impatto del film sulle coscienze.

Con il supporto produttivo e il sostegno di grandi volti del cinema internazionale come Brad Pitt, Joaquin Phoenix e Rooney Mara e di stimati maestri del cinema come Alfonso Cuarón e Jonathan Glazer – che nel suo La Zona d’interesse ha esplorato i temi della banalità del male e della spersonalizzazione delle vittime che ricorrono in La Voce di Hind Rajab – la regista Ben Hania racconta la sconvolgente storia vera di Hind Rajab, bambina palestinese di sei anni rimasta intrappolata sotto il fuoco incrociato di una sparatoria a Gaza a Gennaio 2024, e dei tentativi disperati della Mezzaluna Rossa di trarla in salvo. La vicenda è narrata in un film di finzione in cui la realtà irrompe prepotentemente in scena: se quelle tragiche ore negli uffici della Mezzaluna Rossa sono infatti ricostruite con attori professionisti, la voce che sentiamo chiedere aiuto al di là del telefono e che ci accompagna per tutta la durata della pellicola è la registrazione originale della voce di Hind. Intrecciando documentario e finzione, LA VOCE DI HIND RAJAB restituisce tutta la forza della sua voce e denuncia l’impotenza di fronte alla guerra.

«Al centro di questo film c’è qualcosa di molto semplice e molto difficile da tollerare», ha dichiarato la regista. «Non posso accettare un mondo in cui un bambino chiede aiuto e nessuno accorre. Quel dolore, quel fallimento, appartiene a tutti noi. Questa storia non riguarda solo Gaza. Parla di un dolore universale. E credo che la finzione (soprattutto quando attinge a eventi verificati, dolorosi, reali) sia lo strumento più potente del cinema. Più potente del rumore delle ultime notizie o dell’oblio dello scorrimento dei social media. Il cinema può conservare una memoria. Il cinema può resistere all’amnesia. Possa la voce di Hind Rajab essere ascoltata”.

LA VOCE DI HIND RAJAB di Kaouther Ben Hania è nei cinema italiani distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con All At Once e Biografilm. Leggi la nostra intervista alla regista Kaother Ben Hania.

Le principali agenzie di Hollywood cercano di ingaggiare la prima attrice AI, Tilly Norwood

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Che la si ami o la si odi, l’intelligenza artificiale è destinata a durare. Ci sono già state molte polemiche sul suo utilizzo a Hollywood, e molti attori che ne hanno rifiutato l’utilizzo in film e programmi TV.

Tuttavia, gli studi di intelligenza artificiale stanno spuntando ovunque e i responsabili degli studi hanno apertamente ammesso di stare esplorando modi per utilizzare la tecnologia per accelerare il processo di produzione (e, soprattutto, ridurre i costi).

Eline Van der Velden è la responsabile dello studio AI Xicoia e ha confermato, tramite Deadline, che sono in trattative con diverse agenzie che desiderano ingaggiare la sua prima creazione, l’attrice AI Tilly Norwood.

“Eravamo in molte sale riunioni intorno a febbraio e tutti dicevano: ‘No, non è niente. Non succederà'”, ha detto Van der Velden. “Poi, a maggio, la gente diceva: ‘Dobbiamo fare qualcosa con voi ragazzi’. Quando abbiamo lanciato Tilly, la gente diceva: ‘Cos’è?’, e ora annunceremo quale agenzia la rappresenterà nei prossimi mesi.”

Questi commenti arrivano dopo che il capo dello studio ha rivelato che Xicoia avrebbe creato, gestito e monetizzato una nuova generazione di star digitali iperreali, che presumibilmente possono essere inserite in qualsiasi film o programma televisivo.

E’ arrivato il momento per l’attrice in AI Tilly Norwood?

Van der Velden ha aggiunto: “Ricordo di aver avuto incontri con gli studi come artista AI prima di entrare in Luma. Alcuni dicevano: ‘Oh, no, non useremo l’IA’. Sapevo che alcuni stavano mentendo, stavano già lavorando segretamente su alcune cose, ma altri non erano affatto aperti. Poi sicuramente quest’anno, più o meno a marzo, aprile, la gente mi ha chiamato e voleva parlare con me.”

“Stavano discutendo del fatto che avrei fatto da tramite tra i registi e gli artisti dell’intelligenza artificiale”, ha continuato. “Storicamente, gli studi sono stati molto lenti ad adattarsi, almeno pubblicamente, hanno bisogno di quell’afflusso di nuovi creativi e nuovi tecnologi creativi che arrivino e mostrino loro concretamente come si fa. Si può supporre che molti di loro ci stiano già lavorando.”

Se questo dovesse funzionare, potrebbe essere una svolta per Hollywood. È difficile immaginare che i grandi studi distribuiscano titoli con un cast interamente basato sull’intelligenza artificiale, ma l’opzione ci sarà.

Sicuramente non passerà molto tempo prima che uno di loro annunci che un attore di intelligenza artificiale si è unito al cast di un film con un cast altrimenti umano, perché in questi primi giorni, sarebbe un bel trucco.

Tilly Norwood ha un sito web e account sui social media. Per quanto riguarda il primo, Van der Velden ha appena condiviso una dichiarazione in cui affronta alcune delle reazioni negative online (la star di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, Ralph Ineson, ad esempio, ha condiviso la notizia accompagnandola con un succinto “Vaffanculo”).