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Romeo è Giulietta: trailer del nuovo film di Giovanni Veronesi

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Romeo è Giulietta: trailer del nuovo film di Giovanni Veronesi

Vision Distribution ha diffuso il trailer di Romeo è Giulietta, il nuovo film di Giovanni Veronesi con Sergio Castellitto, Pilar Fogliati, Geppi Cucciari, Maurizio Lombardi, Serena De Ferrari, Domenico Diele, Margherita Buy. Il film debutterà al cinema a San Valentino. 

Romeo è Giulietta è una produzione INDIANA PRODUCTION, CAPRI ENTERTAINMENT e VISION DISTRIBUTION in collaborazione con SKY Prodotto da FABRIZIO DONVITO, BENEDETTO HABIB, DANIEL CAMPOS PAVONCELLI e MARCO COHEN per Indiana Production e VIRGINIA VALSECCHI per Capri Entertainment Con il patrocinio del COMUNE DI SPOLETO e la collaborazione della FONDAZIONE FESTIVAL DEI DUE MONDI Con il supporto di UMBRIA FILM COMMISSION.

La trama di Romeo è Giulietta

Il grande regista teatrale Federico Landi Porrini (Sergio Castellitto) è alla ricerca dei suoi Romeo e Giulietta per l’opera che dovrebbe consacrare definitivamente il suo prestigio e concludere la sua carriera. Tra le candidate spicca Vittoria (Pilar Fogliati) che viene però esclusa a causa di un’ombra sul suo passato. Determinata a ottenere comunque un ruolo nello spettacolo e con la complicità della sua amica truccatrice (Geppy Cucciari), la giovane attrice decide di ritentare sotto falsa identità, per dimostrare tutto il suo talento. È così che si trasforma in Otto Novembre, si propone per il ruolo di Romeo e ottiene la parte. Non le sembra poi così complicato interpretare qualcun altro, sia sul palco che dietro le quinte, neanche quando il suo fidanzato (Domenico Diele) viene scelto per interpretare il ruolo di Mercuzio. Vestire però i panni di un uomo le consentirà di scoprire molte cose su sé stessa, ma soprattutto sulle persone che la circondano.

Romeo e Giulietta: si definisce il cast!

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Il cast del nuovo Romeo e Giulietta diretto da Carlo Carlei si arricchisce di numerosi nomi interessanti: dopo Hailee Steinfeld (Il Grinta) e Douglas Booth(I Pilastri della Terra), chiamati a interpretare gli sfortunati innamorati della famosissima tragedia Shakesperiana, si uniscono al progetto anche Damian Lewis(recentemente visto nella serie di successo “Homeland”)nel ruolo del padre di Giulietta, Natascha McElhone (the Truman Show) in quello della madre, Stellan Skarsgard nei panni del principe di Verona e la nostra Laura Morante in quelli della madre di Romeo; per Frate Lorenzo e Mercuzio erano invece già stati confermati nelle scorse settimane Paul Giamatti ed Ed Westwick(conosciuto al grande pubblico per il ruolo di Chuck in Gossip Girl).

Il film, le cui riprese sono iniziate in questi giorni a Cinecittà, si basa su una sceneggiatura di Julian Fellowes (Gosford Park, Downton Abbey).

Fonte: Badtaste.it

Romeo e Giulietta: recensione del film di Carlo Carlei

Romeo e Giulietta: recensione del film di Carlo Carlei

Fuori Concorso al Festival del Film di Roma è stato presentato oggi Romeo e Giulietta diretto da Carlo Carlei e adattato da Julian Fellowes, scrittore dell’acclamata serie tv della ITV britannica Dowtown Abbey.

La storia è conosciuta da gli amanti della letteratura inglese e no, anche grazie a gli adattamenti cinematografici fatti in precedenza, ma ripassiamola insieme! Un odio antico divide le due famiglie di Verona i Montecchi e i Capuleti, sempre pronti a darsi battaglia , disobbedendo al volere de Il Principe di Verona (Stellan Skarsgard). Il giovane Romeo (Douglas Booth) erede dei Montecchi invece non pensa a combattere, ma all’amore. Per seguire Rosalina (Nathalie Rapti Gomez) la sua amata, Romeo insieme a Benvoglio (Kodi Smit-McPhee ) e Mercuzio (Christian Cooke) finisce ad un ballo in maschera a casa dei Capuleti. La festa è stata organizzata da Lord e Lady Capuleti (Damian Lewis e Natascha McElhone) per presentare in sposa la loro figlia Giulietta (Hailee Steinfeld) al facoltoso Paride (Tom Wisdom). Ma Giulietta è ancora piccola e non è pronta per il matrimonio, cosa di cui è convinta anche la sua balia (Lesley Manville).

Romeo e Giulietta recensione del film di Carlo Carlei

Uno scambio di sguardi tra Romeo e Giulietta e i giovani si dimenticano di tutto, rimanendo incantati all’istante. Il cugino di Giulietta,Tebaldo (Ed Westwick) accecato dall’odio per i rivali Montecchi riconosce subito gli ospiti sgraditi e lo comunica alla famiglia, facendo arrivare la notizia anche ai due amanti che nel frattempo erano riusciti a scambiarsi un veloce bacio e una promessa d’amore. Con l’aiuto di Frate Lorenzo (Paul Giamatti) e della balia, Romeo e Giulietta si sposano in segreto, convinti che l’unione annienterà l’odio tra le famiglie, ma è solo l’inizio della più tragica storia d’amore mai raccontata. Ora la domanda è : c’era bisogno di un’ennesima versione del dramma d’amore Shakespiriano per eccellenza? La risposta è probabilmente no.

Probabilmente no perché per quanto ci sia la buona volontà di mantenere il testo originale di Shakespeare, nel 2013 un linguaggio del genere non funziona per un prodotto di due ore. L’idea di riproporre il dramma nell’ambientazione originale Rinascimentale è apprezzabile, per quanto una nota stonata di moderno avrebbe movimentato le cose. Sarà che il Romeo+Juliet di Baz Lhurman del 1996 aveva dato tutta un’altra interpretazione e una svolta alla storia, che questo adattamento risulta lento e tedioso, per quanto fedele all’originale. Certi personaggi, in particolare il Tebaldo interpretato da Ed Westwick a volte sfocia nel ridicolo, non riuscendo a risultare credibile. Mentre Hailee Steinfeld, Douglas Booth e Christian Cooke mostrano una maturità nella recitazione che può essere applaudita oltre il film. Paul Giamatti e Damien Lewis da grandi attori riescono a dare la loro impronta, ma anche qui si parla di una piccola nota positiva.

La regia di Carlo Carlei risulta più televisiva che cinematografica, ricordando a tratti addirittura Fantaghirò , non brillando particolarmente. Mentre va un applauso ai costumi , realizzati nei minimi dettagli da Carlo Poggioli che nel suo curriculum vanta anche l’ultimo “Abrham Lincoln” e “Seta”. La ricostruzione degli abiti Rinascimentale è precisa fino all’ultimo brillantino Swarosky (che con la Swarowsky Enternainement è alla sua prima intera produzione di un film ), con classe e ottima fattura. Milena Canonero, la costumista vincitrice di diversi premi tra cui Academy Awards è co-produttrice per Romeo e Giuletta, ma sicuramente c’è una sua collaborazione anche nella supervisione dei costumi.

La riproposizione del testo originale di Shakespeare nei dialoghi può essere positiva solo per un pubblico giovane che si avvicina al dramma per la prima volta e quindi può esserci uno scopo educativo, ma a parte questo è un film che non coinvolge più di tanto essendo il soggetto conosciuto e privo di colpi di scena che potrebbero tenere lo spettatore sveglio.

Romeo e Giulietta recensione

 

Romeo e Giulietta: nuove foto!

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Sono stati diffusi una serie di nuovi scatti dal set di Romeo e Giulietta, nuova versione dell’immortale classico Shakespeariano.

Le immagini mostrano  Hailee Steinfeld e Douglas Booth nei panni degli sfortunati amanti della tragedia, Paul Giamatti in quelli di Frate Lorenzo, Stellan Skarsgard nel ruolo del Principe e Ed Westwick(Gossip Girl) come Tebaldo, cugino di Giulietta.

Nell’osservare l’immagine dei due giovani innamorati non si può fare a meno di pensare a Leonard Whiting e Olivia Hussey, protagonisti del capolavoro di Zeffirelli del 1968 che era stato l’ultimo film a portare l’opera sul grande schermo con un’ambientazione fedele(la versione del 98′ di Baz Lurhmann era reinterpretata in chiave moderna).

Sceneggiato da Julian Fellowes(Downton Abbey) e diretto da Carlo Carlei( regista nostrano conosciuto soprattutto per alcune fiction di successo), questo nuovo Romeo e Giulietta si sta girando in parte in Italia con riprese fra Verona e Mantova.

Romeo e Giulietta: ecco il trailer!

Romeo e Giulietta: ecco il trailer!

è stato appena diffuso online il primo trailer ufficiale della nuova versione di Romeo e Giulietta diretta da Carlo Carlei, con la giovane Hailee Steinfeld( Il Grinta) nei panni di Giulietta Capuleti e Douglas Booth in quelli di Romeo Montecchi.

Nel cast, troviamo anche nomi illustri come quello di Paul Giamatti( Frate Lorenzo), Stellan Skarsgard(Il Principe di Verona)e il protagonista di Homeland Damian Lewis(il Patriarca dei Capuleti); da segnalare anche la presenza di Ed Westwick, famoso per la serie della CW Gossip Girl nel ruolo di Tebaldo.

Più vicino alla tradizionale versione del 68′ firmata da Franco Zeffirelli che a quella non convenzionale e post moderna di Baz Luhrmann del ’96, Romeo e Giulietta uscirà in UK il 29 luglio 2013, ma non ha ancora un’uscita italiana.

Potete vedere il trailer qui sotto:

Romeo e Giulietta, prima clip

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Romeo e Giulietta, prima clip

Romeo e Giulietta nuovo trailerè stata diffusa da Yahoo! Movies la prima clip per Romeo e Giulietta, ultima versione del celeberrimo dramma di William Shakespeare diretta da Carlo Carlei e scritta da Julian Fellowes (Downton Abbey).

Romeo è Giulietta, la recensione della commedia di San Valentino con Pilar Fogliati

Ormai ne parla da tempo come della sua musa, del suo alter-ego, dopo Leonardo Pieraccioni e quel Francesco Nuti cui dedica questo suo nuovo film (oltre ai ringraziamenti all’amica Asia Argento, presente in un cameo), ma effettivamente senza Pilar Fogliati non ci sarebbe il Romeo è Giulietta di Giovanni Veronesi. Uno che rifiuta la definizione di romantico – e che già promette un film per il 2 novembre per compensare questo, in sala proprio dal 14 febbraio, San Valentino, distribuito da Vision Distribution – ma che dopo la doppietta Moschettieri del re – La penultima missione (2018) e Tutti per 1 – 1 per tutti (2020) sembra aver trovato nuova linfa proprio nel tema della ricerca dell’identità intorno al quale ruota tutta la vicenda. Che vede coinvolti, a vario titolo, insieme alla protagonista, Sergio Castellitto, Geppi Cucciari, Maurizio Lombardi, Serena De Ferrari, Domenico Diele, Margherita Buy e Alessandro Haber.

Romeo è Giulietta, la trama

Il grande regista teatrale Federico Landi Porrini (Castellitto) è alla ricerca dei suoi Romeo e Giulietta per l’opera che dovrebbe consacrare definitivamente il suo prestigio e concludere la sua carriera sul palco del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Tra le tante deludenti candidate – provinate insieme al compagno Lori (Lombardi) e al produttore Festa (Haber) – spicca Vittoria, che viene però esclusa a causa di un’ombra sul suo passato. Perso il ruolo di Giulietta, andato alla tiktoker Gemma (De Ferrari), e determinata a ottenere comunque un ruolo nello spettacolo e con la complicità della sua amica truccatrice (Cucciari), la giovane attrice decide di ritentare sotto falsa identità, per dimostrare tutto il suo talento e prendersi una rivincita. È così che si trasforma, e con il nome di Otto Novembre si propone per il ruolo di Romeo, ottenendo la parte. Interpretare qualcun altro non sembra poi così complicato, sia sul palco sia dietro le quinte, neanche quando il suo fidanzato (Diele) viene scelto per interpretare il ruolo di Mercuzio. Vestire però i panni di un uomo le consentirà di scoprire molte cose su sé stessa, ma soprattutto sulle persone che la circondano.

Una nuova sfida per la Fregoli Fogliati

È innegabile la cura, soprattutto formale, messa nell’operazione nata dalla nuova collaborazione della coppia di Romantiche, che qui comprensibilmente punta a mettere ulteriormente alla prova le ormai note capacità di trasformismo di Pilar Fogliati. Dopo l’aristocratica, la pariolina, la borgatara e l’aspirante sceneggiatrice lasciano il campo, in Romeo è Giulietta, a una promettente attrice pronta a tutto per non rinunciare al suo sogno, anche a diventare uomo. Ovviamente sul palco di un teatro, in questo caso, dove si svolge gran parte del film e dove le trame e i piani dei vari protagonisti vengono messi alla prova.

Romeo è Giulietta Pilar Fogliati
Serena De Ferrari e Pilar Fogliati@Enrico De Luigi

Uno spazio ristretto, spesso cupo, che pur con le sue suggestioni e l’attenzione dichiarata da Veronesi stesso alle riprese in interni, non risulta l’arma in più che il regista si augurava fosse né offre occasioni in più ad attori e personaggi per esprimersi o aggiungere drammaturgia e tensione alla commedia. Che pure non delude e regala buoni momenti, scambi convincenti e riesce a rendere credibile l’intreccio, anche nei suoi passaggi più obbligati. E che, a prescindere dalla lunga premessa dedicata ai provini e alla voluta fissità (soprattutto degli esterni, per quanto in molti casi inusuali, con Ponte Tazio, Villa Torlonia e la via Elpide di Trionfale sfruttate più del fin troppo turistico laghetto di Villa Borghese), per troppo tempo non sembra procedere, involuto tra dubbi e tormenti poco originali e sentiti.

Una commedia pronta per il remake

Ma non tutti i film possono essere Tootsie o Shakespeare in Love, o devono esserlo per funzionare, visto e considerato che proprio l’appartenenza a quel rango potrebbe accreditare le speranze della produzione di vendere i diritti per un remake di questo Romeo è Giulietta su scala internazionale (come accaduto già per Perfetti sconosciuti e altri). Versioni alternative che – oltre a soddisfare la curiosità di quale sarebbe all’estero il fidanzato della influencer invece del romanista Lukaku (caparbiamente difeso a scapito della possibilità di scegliere il contendente interista) – permetterebbero di assistere a altre interessanti declinazioni del tema della ricerca dell’identità, non solo di genere, e del conflitto con sé stessi, i propri principi e obiettivi, che restano lo spunto più interessante di questa commedia.

Più dell’apprezzabile per quanto autocelebrativo monologo iniziale di Castellitto, di una delle definizioni più sintetiche ed esilaranti del personaggio di Giulietta, della ormai stereotipata rappresentazione dell’attore costretto a fare il rider (per lo meno stavolta non era il cameriere) e dell’insistenza della Fogliati personaggio sul fatto di essere più di una attrice comica (convinzione che immaginiamo abbia la stessa Pilar, che attendiamo volentieri alla prova). Pro e contro, come si diceva, tra i quali vanno sicuramente ascritti il purtroppo debole finale e il surreale ballo al ristorante Alfredo – tra i secondi – e gli incredibili titoli di testa e di coda cantati, affidati alle incredibili doti di Alessandra Tumolillo, che apre i giochi con la sua versione della “Si t’o sapesse dicere” di Eduardo De Filippo, e di Simona Molinari, un lusso che Veronesi si è concesso e un regalo del quale lo ringraziamo.

Romeo e Giulietta Trailer del film con Paul Giamatti!

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 Romeo e Giulietta TrailerArriva la versione bootleg del primo Trailer del film di Romeo e Giulietta di Carlo Carlei, il nuovo adattamento della storica tragedia Shakesperieana, prodotta dalla casa di produzione

Romeo e Giulietta recensione dello spettacolo con Orlando Bloom

Romeo e Giulietta recensione dello spettacolo con Orlando Bloom

Romeo e GiuliettaRomeo e Giulietta è uno spettacolo teatrale diretto dal talentuoso David Leveaux (candidato a cinque Tony Awards) per la scena di Broadway. Il resoconto filmico che viene proposto dalla Broadway Hd non è un musical come recitano a scopo smaccatamente pubblicitario le locandine. Il testo del Bardo è quasi interamente rispettato. La messa in scena è scarna ma efficace dal momento che sono le parole, come all’origine del teatro elisabettiano, a dover guidare l’immaginazione dello spettatore per le strade e le piazze della Verona rinascimentale. Sullo sfondo un pannello mobile che a prima vista sembra una parete urbana infestata da pessimi graffiti. Quando la macchina da presa si allontana si può notare che in realtà si tratta di un affresco quattrocentesco. In questo modo viene stabilito scenicamente un raccordo tra l’ambientazione moderna e l’ambientazione originaria dell’opera.

La scena viene inoltre resa dinamica da carrucole, piani che slittano e l’uso scenico del fuoco. Nonostante tutte queste trovate però, la visione cinematografica di uno spettacolo teatrale di questo genere con dialoghi molto lunghi e complessi si presenta abbastanza difficile da seguire senza soccombere alla spossatezza. La divisione etnica delle due famiglie rivali è un espediente fin troppo banale dal momento che molto spesso, al cinema ed a teatro, Romeo e Giulietta è stato rivisitato proprio in questa chiave (si pensi a successi immortali come West Side Story). Gli attori tra cui spicca il bel Orlando Bloom nel ruolo di Romeo e la brava Condola Rashad nel ruolo di Giulietta, ce la mettono tutta per rinverdire questi due personaggi. La Rashad soprattutto ci regala una Giulietta che, allontanandosi dal cliché romantico, entra in una dimensione in alcuni momenti quasi comica. I due danno del loro meglio nella scena del balcone donandole un’atmosfera da commedia romantica. Non Shakespeare, non il regista, non il resto del cast ma è Orlando Bloom comunque, l’attrazione della serata e viene acclamato dal pubblico (per la maggior parte femminile) al solo entrare in scena (su di una moto, molto in stile Gioventù Bruciata). Questo lo penalizza come attore perché svia l’attenzione dalla sua performance inferiore a quella della sua partner femminile ma comunque di alto livello e molto appassionata.

Lo spettacolo arriverà al cinema solo per il 28, 29 e 30 luglio distribuito da Microcinema.

Romeo e Giulietta nuovo trailer

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Romeo e Giulietta nuovo trailer

Romeo e Giulietta nuovo trailerEcco un nuovo trailer di Romeo e Giulietta di Carlo Carlei, il nuovo adattamento della storica tragedia Shakesperieana, prodotta dalla casa di produzione di Gabriele Muccino.

Il video è stato pubblicato da MTv.

Romeo e Giulietta nuovo trailer

La pellicola di respiro internazionale vede nel cast di primissimo piano i due giovani attori protagonisti (Il Grinta) e (Grandi Speranze BBC). Il resto del cast internazionale prevede .

Tutte le foto del film nella nostra foto gallery:

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Fonte: CS

Romeo e Giulietta il balletto: al cinema per San Valentino

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QMI riporta nei cinema Romeo e Giulietta, lo straordinario capolavoro di Kenneth MacMillan messo scena alla Royal Opera nel 2012. Il balletto, dal suo debutto nel 1965, è stato uno dei titoli di punta del Royal Ballet, amato in tutto il mondo.

Le scene iniziali sono affollate di cittadini, commercianti e servitori delle due famiglie rivali Montecchi e i Capuleti, che lasciano il posto all’entrata in scena di Romeo e Giulietta. Da quel momento, il centro del racconto è riservato alla storia d’amore tra i due protagonisti, con tutte le sue sfumature emotive, la timidezza, il fascino, la fame d’amore e infine il dolore della separazione.

Il Royal Ballet ha portato in scena Romeo e Giulietta più di 400 volte. Ciascuna messa in scena si distingue dalle precedenti per la coppia degli interpreti protagonisti. Federico Bonelli e Lauren Cuthbertson hanno ammaliato il pubblico di tutto il mondo con la loro particolare interpretazione, in cui la tecnica perfetta si unisce alla straordinaria capacità attoriale di entrambi e ogni passo di danza esprime un’emozione, creando un forte legame d’immedesimazione con il pubblico. La ricchezza dei ruoli di supporto, inoltre, fornisce sempre nuove sfide al corpo di ballo della compagnia.

Le scenografie rinascimentali di Nicholas Georgiadis, con alcuni dettagli originali recentemente restaurati, rappresentano lo sfondo ideale per questo spettacolo meraviglioso.

Capolavoro coreografico assoluto, con la celebre musica di Sergej Prokof’ev, questo balletto è adatto a tutti, una scelta raffinata per trascorrere un indimenticabile San Valentino.

Romeo e Giulietta di Zeffirelli, i protagonisti fanno causa alla Paramount per abusi sui minori per la scena di nudo

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Olivia Hussey e Leonard Whiting erano solo adolescenti quando hanno elettrizzato il pubblico nella versione del 1968 di “Romeo e Giulietta”, diretto da Franco Zeffirelli. Il film è stato un successo ed è stato nominato per quattro Oscar, ma ha anche suscitato polemiche su una scena di nudo camera da letto che includeva immagini delle natiche di Whiting e dei seni nudi di Hussey. Oggi, i due interpreti ormai sulla settantina, Hussey e Whiting hanno intentato una causa presso la Corte Superiore di Santa Monica, accusando la Paramount di averli sfruttati sessualmente e di aver distribuito immagini di nudo di bambini adolescenti.

La causa sostiene che Zeffirelli – morto nel 2019 – abbia assicurato a entrambi gli attori che non ci sarebbero state scene di nudo nel film e che avrebbero indossato indumenti intimi color carne nella scena della camera da letto. Ma negli ultimi giorni di riprese, il regista li avrebbe implorati di esibirsi nudi e truccati, “altrimenti ilm film sarebbe stato un fallimento”.

Hussey aveva 15 anni all’epoca e Whiting 16. Secondo la denuncia, Zeffirelli mostrò loro dove sarebbe stata posizionata la telecamera e assicurò loro che nessuna nudità sarebbe stata fotografata o rilasciata nel film. La causa sostiene che sia stato disonesto e che Whiting e Hussey siano stati effettivamente filmati nudi a loro insaputa. “Quello che è stato detto loro e quello che è successo sono due cose diverse“, ha detto Tony Marinozzi, che è un business manager per entrambi gli attori. “Si sono fidati di Franco. A 16 anni, come attori, hanno deciso che non avrebbe violato la fiducia che avevano. Franco era loro amico, e francamente, a 16 anni, cosa fanno? Non ci sono opzioni. Non c’era nessun #MeToo.

Secondo la denuncia, Hussey e Whiting hanno sofferto di angoscia mentale e disagio emotivo nei 55 anni dall’uscita del film e hanno anche perso opportunità di lavoro. Nonostante le loro esibizioni di successo, Hussey e Whiting hanno avuto solo carriere marginali dopo “Romeo e Giulietta”.

Chiedono danni “che si ritiene superino i 500 milioni di dollari”. “Le immagini di nudo di minori sono illegali e non dovrebbero essere esibite“, ha detto l’avvocato degli attori, Solomon Gresen, in un’intervista. “Questi erano bambini molto piccoli e ingenui negli anni ’60 che non capivano cosa li avrebbe colpiti. All’improvviso sono diventati famosi a un livello che non si sarebbero mai aspettati, e inoltre sono stati violati in un modo che non sapevano come affrontare”.

La causa si basa in parte su una legge della California che ha temporaneamente sospeso il termine di prescrizione per precedenti denunce di abusi sessuali su minori. I tribunali hanno visto un afflusso di denunce contro i Boy Scouts of America e la Chiesa cattolica, tra le altre organizzazioni, nei giorni precedenti la scadenza del 31 dicembre. La Paramount non ha ancora rilasciato un commento.In un’intervista del 2018 con Variety , Hussey ha difeso la scena di nudo. “Nessuno della mia età l’aveva mai fatto prima”, ha detto, aggiungendo che Zeffirelli l’ha girato con gusto. “Era necessario per il film.” In un’altra intervista del 2018 con Fox News , ha affermato che la scena era “tabù” in America, ma che all’epoca la nudità era già comune nei film europei. “Non è stato un grosso problema”, ha detto. “E Leonard non era affatto timido! Nel bel mezzo delle riprese, ho completamente dimenticato di non indossare vestiti.

Romeo e Giulietta con Orlando Bloom da Broadway al cinema a Luglio

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Romeo e Giulietta orlando bloomIl 28, 29 e 30 Luglio il Cinema diventa per tre giorni spazio di condivisione riservato a chi si vuole bene! Microcinema celebra le giornate estive dell’amore con lo spettacolo di maggior successo della stagione di Broadway, Romeo e Giulietta di William Shakespeare, la più grande storia d’amore di tutti i tempi interpretata da una delle più acclamate star di Hollywood del momento, Orlando Bloom.

Amore tra fidanzati, tra sposi, Amore fra uguali – quello fra persone dello stesso sesso – ma anche Amore tra fratelli, tra genitori e figli, tra nonni e nipoti, tra nipoti e zii, tra amici, inquilini, colleghi.

Protagonista è l’Amore in tutte le sue accezioni.

Nelle tre giornate estive dell’amore indette da Microcinema, l’ingresso in sala potrà avvenire solo se accompagnati, ma un unico biglietto basterà per due persone. Il motto, infatti, è: “invita al cinema chi ti sta a cuore, il tuo biglietto vale doppio!” per assistere ad una straordinaria versione, in chiave moderna, della più grande storia d’amore di tutti i tempi, Romeo e Giulietta di William Shakespeare, per l’attenta regia di David Leveaux e la magnifica interpretazione di Orlando Bloom, che continua a sorprendere vestendo i panni del Romeo innamorato dell’amore e della sua Giulietta, Condola Rashad.

Una rilettura in chiave moderna giunge al cinema in alta definizione, filmata dal vivo al Richard Rogers Theatre di Broadway, che celebra quest’anno il suo 90° anniversario dalla nascita, avvenuta nel 1924, e noto come uno dei teatri newyorkesi più rinomati, palcoscenico delle più pregiate rappresentazioni teatrali e musical.

Il 28, 29 e 30 luglio chiunque si lascerà ispirare dall’Amore potrà condividere con chi desidera, senza tabù e distinzioni, la felicità di una magia!

 

Romeo e Giulietta come 300 di Zack Snyder: parola della Sony

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Romeo e Giulietta come 300 di Zack Snyder: parola della Sony

Romeo e GiuliettaDopo il recente adattamento di Carlo Carlei con Hailee Steinfeld e Douglas Booth, la Sony vuole portare al cinema Romeo e Giulietta. Il progetto per ora si chiama Verona e visivamente sarà ispirato al 300 di Zack Snyder. La sceneggiatura è stata scritta da Neil Widener e Gavin James.

Oltre alla versione di Carlei, la più recente, ricordiamo gli adattamento di Zeffirelli e quello in chiave moderna di Baz Luhrmann che hanno portato con successo al cinema la storia dei due amanti sfortunati.

Romeo e Giulietta a San Valentino grazie a The Space

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Romeo e Giulietta a San Valentino grazie a The Space

DRomeo e Giulietta 3opo l’Andrea Chenier che a fine gennaio ha conquistato il consenso degli spettatori, ecco un febbraio intenso di appuntamenti con la musica, l’opera, il balletto. Prosegue infatti “Sogni senza limiti – In diretta la stagione cinematografica 2014/2015” con questi appuntamenti: “Romeo e Giulietta” sabato 14 febbraio e “L’Olandese volante” martedì 24 febbraio

Il Royal Ballet ha rappresentato Romeo e Giulietta oltre 400 volte. Migliaia di appassionati hanno potuto apprezzare coppie di protagonisti sempre diversi con nuove sfumature dell’amore. Un San Valentino diverso ed emozionante, in collegamento con la Royal Opera House.

Il 2 gennaio  1843 Wagner compose  “Il vascello fantasma” che diventò “L’Olandese volante”. Fu la prima drastica presa di distanza  dall’opera convenzionale. La melodia procede senza interruzioni e in essa compaiono i primi leitmotiv, tutti introdotti nell’ouverture. Il 16 giugno  del 1877  il lavoro viene presentato alla Royal Opera House. Ma chi è l’olandese volante, il capitano condannato a navigare fino al giorno del giudizio? Lo stesso Wagner ammette che l’ispirazione sia in parte autobiografica in seguito ad un viaggio funestato da una tempesta  nel 1839.

Gli altri appuntamenti Extra da segnalare sono:”Norma” il 17 febbraio, in diretta  dal Gran Teatre Liceu di Barcellona; “Histoire de Manon” il 18 maggio in diretta dall’Opera di Paris;  “Carmen” il 15 luglio in diretta dal teatro antico di Taormina.

Romeo and Juliet: un primo sguardo al nuovo adattamento della tragedia di Shakespeare

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romeo-and-juliet-anteprimaUna storia immortale non perde mai il suo fascino, e così per questo 2013 il regista italiano Carlo Carlei ha pensato di portare al cinema di nuovo la tragedia di

Romeo and Juliet all’Isola del cinema, lunedì 29 agosto

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Romeo and Juliet all’Isola del cinema, lunedì 29 agosto

Romeo and JulietMai ci fù storia di maggior dolore di quella di Giulietta e del suo Amore scrisse William Shakespeare ed è proprio a lui che L’Isola del Cinema dedica la serata di lunedì 29 agosto: alle 21.30 in Arena sarà possibile prendere parte alla rilettura del celebre classico Romeo and Juliet, versione cinematografica dell’opera teatrale, fedele e visivamente potente diretta dal regista e sceneggiatore italiano Carlo Carlei, ospite della serata.

Il film, presentato in anteprima al Festival di Roma 2014, è interpretato dall’attore e modello Douglas Booth, star della serie BBC “Grandi Speranze”, dall’attrice e cantante statunitense Hailee Steinfeld, dall’attore e produttore Damian Lewis, tra i protagonisti di “Homeland”, da Christian Cooke, interprete dell’acclamata miniserie televisiva di Channel 4 “The Promise” e dall’amato Paul Giamatti , nominato ai premi Oscar come miglior attore non protagonista nel film Cinderella Man.

Romeo and Juliet è un film spettacolare da ogni punto di vista, che ha raccolto il meglio anche per quanto riguarda le maestranze italiane e straniere e dunque la troupe, non a caso il premio Oscar 2015 Milena Canonero ci ha dato una mano per la realizzazione dei costumi. In questo film nulla è lasciato al caso ma abbiamo voluto solo il meglio” ha spiegato Carlei che,  dopo la realizzazione delle due serie per la televisione “Il giudice meschino” (2014) e “Il Confine” (2015), è impegnato sul set della nuova fiction di Rai Uno “I bastardi di Pizzofalcone”, tratta dai tre romanzi di Maurizio De Giovanni (Bastardi di Pizzofalcone, Buio e Gelo) ambientati nella Napoli contemporanea.

Carlo Carlei, cineasta apprezzato in America, ha dato il suo contributo per la realizzazione di un contenuto audiovisivo dedicato ad un’altra celebre opera del teatro shakespeariano, Macbeth di Orson Welles: in un’inedita intervista, inclusa nel Blu-ray di prossima uscita, ha svelato e illustrato le curiosità legate alla versione restaurata di questa famosa opera, al suo fianco anche i registi Buz Luhrmann e Kenneth Branagh.

La visione della pellicola, che si inserisce nelle celebrazioni dell’anniversario dei 400 anni dalla morte del drammaturgo inglese che al mondo ha regalato un patrimonio culturale di inestimabile valore, sarà preceduta dalla lettura di quattro dei più apprezzati sonetti del poeta, scritti tra il 1595 e i primi anni del 1600. L’attrice Gioia Spaziani, conosciuta per la serie televisiva italiana “Un posto al sole”, leggerà il sonetto 18, probabilmente il più noto ed amato dei 154 che compongono il corpo dei sonetti shakespeariani in cui si celebra la potenza della poesia che eternizza la realtà. Toccherà a Federico Pacifici, sceneggiatore e attore, declamare i versi del sonetto 22 dedicati al più complicato dei conflitti umani: quello tra giovinezza e vecchiaia. L’attore di teatro e fiction Giampiero Judica, reso celebre oltreoceano per la sua partecipazione nella serie americana su gangster e proibizionismo, “Boardwalk Empire”, reciterà il sonetto 34 in cui è l’amore, ancora una volta, a determinare lo stato d’animo dell’uomo. Infine Mia Benedetta, attrice teatrale e fotografa, farà conoscere al pubblico attraverso la sua voce il “tramonto della vita”, raccontato nel sonetto 73.

Rome Indipendent Film Festival: ecco i premiati

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Rome Indipendent Film Festival: ecco i premiati

Si è conclusa con un grande successo di pubblico (circa 10.000 spettatori) l’XI edizione del Rome Independent Film Festival; dal 13 al 19 Aprile sono state proposte, nelle due location del Nuovo Cinema Aquila

Romanzo di una strage: recensione del film

Romanzo di una strage: recensione del film

Nell’Italia del ‘68/69 la  contestazione studentesca è forte, gli operai sono in lotta. Si rivendicano diritti, si cerca un cambiamento che scuota anche il nostro paese dal torpore e dall’arretratezza, portando modernità. Le istituzioni vedono con allarme questi sommovimenti sociali. In questo clima, il 12 dicembre del ’69, l’esplosione a Piazza Fontana a Milano, alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. 17 morti e più di 80 feriti. Tutto questo è Romanzo di una strage.

Su questo evento tragico della nostra storia, ancora non è stata fatta piena luce, e anzi si sono susseguite indagini, depistaggi, processi, affastellando dati e informazioni spesso in contraddizione tra loro. Marco Tullio Giordana raccoglie coraggiosamente questa sfida con Romanzo di una strage, film corale nel solco dell’esperienza del regista de La meglio gioventù, ma anche de I Cento Passi e Pasolini, un delitto italiano, con cui già aveva provato a far luce su alcune pagine oscure italiane. Si cimenta dunque nel tirare le fila di una vicenda intricata e di una stagione contraddistinta da altri eventi tragici rimasti senza una spiegazione definitiva. Vicenda intricata, ma sulla quale oggi, a distanza di 43 anni da quel ’69, abbiamo almeno un certo numero di dati accertati. Così parte il viaggio di ricostruzione del regista, coadiuvato dagli sceneggiatori Rulli e Petraglia, nonché da un cast di validissimi attori (Mastandrea, Favino, Gifuni, Lo Cascio, Antonutti, Colangeli, Tirabassi sono solo alcuni). Nel film appare molto evidente l’intento di  chiarezza espositiva, esplicativo, ad uso delle giovani generazioni che non hanno  vissuto quegli anni, ma hanno ereditato un mondo che ne portava il peso, e anche ad uso delle meno giovani, che a caldo non hanno potuto guardare ai fatti oggettivi e averne un panorama complessivo, come si è delineato poi negli anni.

In dieci capitoli e con un lavoro di scrittura certamente impegnativo, basato su atti processuali, inchieste giornalistiche e altro materiale, Giordana assieme agli sceneggiatori ricostruisce fatti e indagini, condotte dal commissario Luigi Calabresi/Valerio Mastandrea. Questi è inizialmente convinto che la pista da seguire sia quella anarchica, per questa strage come per altre bombe che da mesi mettono a rischio la città. Tra gli anarchici fermati, Giuseppe Pinelli/Pierfrancesco Favino, già noto a Calabresi come persona non violenta, ma da cui spera di ottenere informazioni importanti, in primis su Pietro Valpreda, l’anarchico che sarà poi arrestato, in base alla testimonianza del tassista Rolandi. Dopo tre giorni di fermo, la notte del 15 dicembre, Pinelli cade giù dalla finestra dell’ufficio di Calabresi, che non è presente nella stanza.

La versione ufficiale della Questura giustifica in modo maldestro l’accaduto, lasciando spazio al sospetto che Calabresi sia il diretto responsabile. Parte una campagna di stampa e d’opinione contro di lui. Nel frattempo, in Veneto, grazie al lavoro di due giudici, prende corpo un’altra pista, che vede in organizzazioni neonaziste e in particolare in Giovanni Ventura/Denis Fasolo e Franco Freda/Giorgio Marchese, gli autori di alcuni degli “attentati dimostrativi” dell’autunno. Ma su Piazza Fontana il panorama è ben più complesso: ci sono i depistaggi e la copertura di una parte dei servizi segreti italiani. Anche Calabresi, che continua ad indagare sulla strage, arriva a comprendere che vi sono legami, ancora oscuri, tra quest’eversione di destra e parti dello Stato, ma viene assassinato poco dopo.

A livello istituzionale più alto, poi, non mancano divisioni. I  più cauti e lungimiranti di fronte ai torbidi scenari che si configurano dietro la strage, che vedono insieme movimenti eversivi di destra e pezzi deviati dello Stato,  vorrebbero fare chiarezza, per eliminare macchie dalle istituzioni. Soprattutto Aldo Moro/Fabrizio Gifuni, allora Ministro degli Esteri. Altri invece, come il Presidente della Repubblica Saragat/Omero Antonutti, preferiscono nascondere le responsabilità a più alti livelli. Sarà alla fine questa la tesi che verrà seguita, e alla quale anche Moro si sottometterà, nella convinzione comune che il Paese non possa reggere la verità.

Romanzo di una strage recensione film

Romanzo di una strage, la verità esiste?

Se vi aspettate che il film risponda a tutti gli interrogativi, sarete in parte delusi. “La verità esiste”, come si legge sulla locandina, ed è un filo che c’è e che viene seguito per tutto il film, mettendo dei punti fermi dove è possibile, come si diceva in apertura, ma  restano inevitabilmente aperte domande che il film ci pone e si pone, cimentandosi in ipotesi ricostruttive, sulla base però dei dati acclarati. È dunque un film aperto per molti aspetti. Giordana si espone e non teme di mettersi in gioco e prendere una posizione: descrive ad esempio in maniera precisa il rapporto tra Calabresi e Pinelli come cordiale e reciprocamente rispettoso e accredita la versione, suffragata dalle testimonianze, che il commissario non fosse nella stanza al momento della caduta di Pinelli.

Affida a Moro alcune delle battute più significative del film, come quelle del dialogo col confessore in apertura, o del colloquio con Saragat a ridosso del Natale ’69, in cui la sua visione pare molto presente nelle parole dell’allora ministro. Il regista dà poi anche una sua lettura più ampia, che  vede in quella strage del ’69 il momento di rottura, quello in cui si è persa l’occasione per la nostra democrazia, nata da poco, di crescere, rafforzarsi e sperimentarsi liberamente. Quel tragico evento, ma soprattutto la mancata chiarezza, le ombre, l’opacità con cui l’intera vicenda e quelle ad essa legate sono state gestite da parte delle istituzioni, hanno creato una frattura estremamente difficile da ricomporre, tra cittadini e istituzioni. Tra i primi si è fatta largo la diffidenza nei confronti delle seconde, e ancora oggi il nostro sistema democratico paga le conseguenze di quelle scelte. Ecco dunque l’importanza di riesaminare quegli eventi, ora  con maggiore serenità e obiettività.

Veniamo al punto di vista strettamente cinematografico. Qui, l’impressione è che si sia un po’ sacrificato alla chiarezza espositiva l’aspetto del coinvolgimento e dell’emozione. La divisione in capitoli, se da una parte è funzionale al primo aspetto, dall’altra interrompe la narrazione, spezzando il ritmo e allontanando lo spettatore. La ricchezza della materia trattata è poi certo una delle ragioni per cui non ci si è potuti soffermare a delineare in maniera molto complessa i personaggi. Si è scelto ad esempio di lasciare fuori quasi del tutto gli aspetti privati della vita di Calabresi e Pinelli, i personaggi a cui si dà più risalto nel film. Tuttavia, specie nel caso del commissario Calabresi, forse qualche elemento in più poteva essere aggiunto, anche per aiutare a capire meglio la sua figura, che invece resta per certi versi nebulosa, criptica.

Si è scelta una chiave interpretativa direi minimalista, a sottrarre, più adatta ad alcuni frangenti, ma che in altri non riesce a coinvolgere molto, nonostante la buona interpretazione di Valerio Mastandrea. In certi momenti cruciali, ad esempio la caduta di Pinelli o la successiva riunione in questura coi superiori, sembra strano che Calabresi non pronunci qualche parola in più. Il personaggio e la vicenda di Pinelli riescono invece comunque ad emergere bene, e ci regalano forse, assieme alla dolente consapevolezza dei gesti e delle parole di Moro, alcune delle parti più riuscite del film. Doverosa una menzione per l’ottimo Omero Antonutti nei panni di Saragat, ma come detto tutto il cast dà ottime prove. Tuttavia, il complesso della vicenda, non coinvolge fino in fondo, non conquista il cuore dello spettatore, non lo avvince del tutto, non fa venire la pelle d’oca o commuovere, come in altre occasioni le pellicole del regista, pur a confronto con vicende complesse, avevano saputo fare. Molto curate sono la fotografia, la scenografia, le musiche.

L’operazione era senz’altro ardua e va reso merito a Giordana e al cast di aver avuto grande coraggio nell’affrontare finalmente anche al cinema questa pagina buia della nostra storia, inaugurando speriamo, una nuova stagione di riflessione e chiarimento. E ricordandoci anche il nostro diritto a chiedere quella parte di verità che ancora manca. Non solo per rispetto nei confronti delle vittime e dei loro familiari, cui il film è dedicato, ma anche perché solo così, sembra dirci il regista, si potrà provare a ripartire dal punto in cui quell’esplosione ci ha interrotti. Romanzo di una strage sarà nelle sale dal 30 marzo.

Romanzo di una strage – Teaser Trailer

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Milano, 12 Dicembre 1969. Alle  ore 16.37 in piazza Fontana un’esplosione devasta la Banca Nazionale dell’Agricoltura, ancora piena di clienti. Muoiono diciassette persone e altre ottantotto rimangono gravemente ferite. Nello stesso momento, scoppiano a Roma altre tre bombe, un altro ordigno viene trovato inesploso a Milano. E’ evidente che si tratta di un piano eversivo. La Questura di Milano è convinta della pista anarchica, ci vorranno molti mesi prima che la verità venga a galla rivelando una cospirazione che lega ambienti neonazisti veneti a settori deviati dei servizi segreti.
La strage di Piazza Fontana inaugura la lunga stagione di attentati e violenze degli anni di piombo.
Nel corso di 33 anni vari processi si susseguono nelle più varie sedi, concludendosi con sentenze che si smentiscono a vicenda. Alla fine tutti risulteranno assolti, la strage di piazza Fontana per la giustizia italiana non ha colpevoli.

Romanzo di una strage – Foto del film di Marco Tullio Giordana!

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A 4 anni dal suo ultimo film Sanguepazzo, il regista Marco Tullio Giordana torna sul grande schermo con un film che ci riporta indietro nel tempo di oltre 40 anni, esattamente al 1969, anno del primo gravissimo attentato terroristico in Italia, quello di Piazza Fontana a Milano, che diede il via ad oltre un decennio di stragi e attentati in tutto il paese – i cosidetti anni di piombo. Il film, che uscirà il 30 marzo prossimo, s’intitola Romanzo di una strage e vede protagonisti Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Fabrizio Gifuni, Laura Chiatti, Luigi Lo Cascio, Michela Cescon, Giorgio Colangeli e Giorgio Tirabassi. Ecco alcune delle prime foto ufficiali del film:

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Romanzo criminale: trama, cast, e personaggi del film

Romanzo criminale: trama, cast, e personaggi del film

Uscito in sala nel 2005, il film Romanzo criminale è stato uno dei primi fortunati casi di opere ispirate a reali vicende criminali. Da quel momento è infatti un filone che ha poi avuto grande seguito negli anni, tanto al cinema quanto in televisione. Diretto da Michele Placido, il film si concentra infatti sulle vicende della celebre Banda della Magliana, considerata la più potente organizzazione criminale che abbia mai operato a Roma tra gli anni Settanta e i primi dei Novanta. La storia poi riportata su pellicola viene però tratta dal romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo, pubblicato nel 2002.

Il libro, che descrive gli intricati traffici che intercorrevano tra stato e criminalità, ripercorre la storia di un decennio d’Italia cercando di offrire una panoramica completa sulla celebre banda. Dato il suo successo, i diritti per una trasposizione vennero acquistati nel giro di breve, e altrettanto rapidamente iniziò la produzione del film, con un cast di interpreti comprendente alcuni tra i nomi più celebri del momento. A lavori ultimati, il titolo aveva raggiunto la durata complessiva di 174 minuti, ridotti poi a 153 per la versione cinematografica.

Il successo fu straordinario. Oltre a rivelarsi uno dei maggiori incassi al botteghino del periodo, Romanzo criminale raccolse ampi consensi di critica, ed ottenne alcuni tra i maggiori riconoscimenti dell’industria. Il titolo si aggiudicò infatti ben otto David di Donatello e cinque Nastri d’argento. La sua popolarità divenne tanto vasta che solo pochi anni dopo, nel 2008, si diede vita ad una serie televisiva ispirata al film. Di grande successo anch’essa, contribuì alla fama del film, oggi divenuto un vero e proprio cult della cinematografia italiana dall’inizio del nuovo millennio ad oggi.

Romanzo criminale: la trama del film

La storia del film ha inizio nella fine degli anni Sessanta, quando quattro ragazzini rubano un’auto e nella fuga investono un agente. Grazie a tale colpo, scoprono il brivido suscitato dal crimine, e decidono di volerlo provare ancora. Iniziano così a stabilire i loro nomi, che sono il Libanese, il Dandi, il Freddo e il Grana. Diventati adulti, i quattro hanno già assaggiato il sapore della rovina e ne conoscono i rischi, ma decidono ugualmente di perpetrare il loro desiderio di potere dando vita ad una vera e propria banda. In poco tempo, il gruppo, a cui nel frattempo si sono aggiunti altri membri, reisce ad ottenere il controllo assoluto del traffico di droga a Roma.

Ridenominati Banda della Magliana dalla stampa, per via del loro quartiere di residenza, il gruppo in breve espande il proprio dominio anche ad altri campi, come quello della prostituzione e del gioco d’azzardo. Raggiunto un enorme potere, la banda inizia però a mostrare anche i primi segni di frattura. Libano diventa sempre più ambizioso, Freddo medita di abbandonare il giro, e una serie di altri contrasti interni inizia a minare il rapporto ta i membri. Questi si renderanno così conto di quanto possa essere pericoloso raggiungere i massimi livelli di un sistema complesso come quello della criminalità, e di quanto possa essere difficile rimanerne a capo.

Romanzo criminale: il cast e i personaggi del film

Come detto in apertura, il film vanta nel cast alcuni dei maggiori interpreti del cinema italiano. Questi ricoprono ruoli di personaggi non realmente esistiti, ma comunque ispirati ai veri criminali della storia. Il primo e più importante è Il Freddo, uno dei leader della banda, interpretato nel film da Kim Rossi Stuart. Accanto a lui, tra i principali protagonisti, si ritrovano Pierfrancesco Favino nei panni di Il Libanese e Claudio Santamaria in quelli di Il Dandi. Per poter interpretare tali ruoli, i tre attori hanno condotto diverse ricerche sul periodo storico e sui membri della vera Banda della Magliana. Favino, in particolare, venne particolarmente apprezzato per la sua performance, vincendo poi il David di Donatello come miglior attore non protagonista.

Oltre a loro, nel film si ritrovano anche Stefano Accorsi, nei panni del commissario Nicola Scialoja, Riccardo Scamarcio in quelli de Il Nero, e Jasmine Trinca nelle vesti di Roberta, la donna di cui Il Freddo si innamora perdutamente. Un giovane Elio Germano è invece Il Sorcio, criminale entrato solo in seguito a far parte della Banda. Come lui anche Il Secco, a cui dà volto l’attore Stefano Fresi. Infine, tra gli altri interpreti principali si ritrovano Anna Mouglalis nei panni di Cinzia Vallesi, Antonello Fassari in quelli di Ciro Buffoni, e Francesco Venditti in quelli di Bufalo. Massimo Popolizio dà volto a Il Terribile, mentre è presente un cameo di Placido nel ruolo del padre del Freddo.

Romanzo criminale cast

Romanzo criminale: le differenze con la storia vera

Per quanto il film aspiri a raccontare in modo più fedele possibile la vera storia della Banda della Magliana e della sua scalata al potere, diverse sono le differenze presenti con la realtà dei fatti. Per motivi di resa cinematografica, infatti, si è scelto di optare per alcune variazioni, più o meno significative, che hanno portato così ad una serie di “tradimenti” nei confronti di quello che è stato il vero corso degli eventi. La prima di queste differenze è che nella realtà non tutti i membri della banda si conoscevano sin da giovani. Contrariamente a quanto mostrato nel film, infatti, Il Freddo subentrò soltanto in seguito nel gruppo formato dal Libanese e dal Dandi. Diversa è poi la sorte di alcuni dei personaggi rispetto a quanto mostrato nel film, in particolare per quanto riguarda Il Terribile.

Nel film, inoltre non vi è nessun riferimento al bar dove i boss erano soliti riunirsi per pianificare i colpi e gli omicidi. Si dà qui maggior risalto al locale Full 80, e l’acquisto del celebre night club sarebbe dunque da porsi in un periodo successivo rispetto a quello narrato nella prima parte del film. Diverse semplificazioni furono poi fatte riguardo al giro d’affari della Banda, come anche riguardo al loro declino. A proposito di questo, è bene notare che il vero criminale a cui il personaggio de Il Freddo si ispira non è stato ucciso, ma è divenuto un collaboratore di giustizia ed è tutt’ora in vita. L’uccisione del Dandi, invece, avviene nel film per bano del Bufalo. Nella realtà, invece, quest’ultimo incaricò un killer.

Romanzo criminale: la serie e dove vedere il film in streaming e in TV

Con un totale di 22 episodi su 2 stagioni, Romanzo criminale – La serie andò in onda dal 2008 al 2010, ottenendo ampi consensi di critica e pubblico. Viene indicata come una delle prime grandi serie italiane, sulla quale si sarebbero poi basati anche grandi successi come Gomorra e Suburra. I personaggi mantengono qui gli stessi nomi, ma hanno naturalmente volti diversi rispetto a quelli del film. Francesco Montanari interpreta Il Libanese, Vinicio Marchioni Il Freddo e Alessandro Roja Il Dandi. Vi è poi Andrea Sartoretti nei panni di Bufalo, Marco Giallini in quelli di Il Terribile ed Edoardo Leo che dà vita a Nembo Kid. Alessandra Mastronardi interpreta invece la parte di Roberta.

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Romanzo criminale è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione sabato 10 settembre alle ore 21:00 sul canale Cine34 del digitale terrestre.

Fonte: IMDb

Romanzo Criminale 2

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ANTEPRIMA ROMANZO CRIMINALE LA SERIE 2 – “Nun semo piu’ regazzini, nun semo regazzini gia’ da un pezzo”: ammetteva il Libanese (Francesco Montanari) in Romanzo Criminale La Serie 1. Ora il Libanese è morto. Il Re di Roma è passato a miglior vita. Tre colpi al petto e l’ultimo in fronte, così si era conclusa l’ultima puntata.

Romanticismo a fuoco lento: 8 film che vi conquisteranno senza che ve ne accorgiate

Siete tra coloro che non possono resistere a storie basate su “da nemici a amanti” o su storie d’amore slow burn? Indubbiamente, ci sono film che non hanno bisogno di scene esplicite per farci perdere il fiato. Perché la magia sta nelle atmosfere, negli sguardi sostenuti o nei silenzi significativi. 

Se siete amanti dei film che giocano con l’insinuazione, il desiderio trattenuto e l’intensità emotiva, fino ad avvolgervi in una sorta di trance morbida e ipnotica, ecco otto titoli in cui la tensione va oltre… e voi siete intrappolati senza sapere esattamente perché.

Il potere dell’allusione nel cinema

Al di là di Pretty Woman e dei cliché delle escort italiane con i tacchi alti e del lieto fine tipici del cinema romantico, esiste un universo in cui la tensione non ha bisogno di nomi e il provocatorio non viene detto ad alta voce. È il regno dei dettagli sottili, come l’urto involontario in ascensore o la porta che non si chiude del tutto. I film che vi consigliamo di seguito non cercano di mostrare tutto, ma di invitarvi a immaginare fino a rimanere incollati allo schermo senza nemmeno accorgervene. Prendete nota:

La piscine (1969, Jacques Deray)

Jean-Paul e Marianne si godono una vacanza in una villa nel sud della Francia. La tranquillità viene sconvolta dall’arrivo di un vecchio amico di lui, accompagnato dalla figlia adolescente. La tensione cresce, la gelosia e le vecchie ferite cominciano a emergere.

È un thriller sensuale in cui tutto accade con apparente calma. Romy Schneider e Alain Delon riempiono lo schermo di sguardi carichi e silenzi scomodi. È un cinema che trascina lentamente verso il fondo della piscina.

Eyes wide shut (1999, Stanley Kubrick)

Un medico di New York entra in una spirale di dubbi dopo una confessione inaspettata della moglie. La sua reazione lo porta a vivere una lunga notte, in cui esplora un mondo sconosciuto di desideri e segreti. Tutto sembra un sogno da cui è difficile risvegliarsi.

Kubrick mescola erotismo, senso di colpa e potere in un film lento ma magnetico. Non è solo visivamente provocatorio: l’atmosfera, il ritmo e l’ambiguità costruiscono un labirinto emotivo. È un’esperienza da guardare senza distrazioni.

In the mood for love (2000, Wong Kar-Wai)

Nella Hong Kong degli anni ’60, due vicini di casa scoprono che i rispettivi partner sono infedeli. Invece di vendicarsi, iniziano a passare del tempo insieme e a ricreare, quasi per gioco, le possibili scene di questi tradimenti. Senza cercarlo, finiscono per sviluppare un legame profondo, silenzioso e difficile da classificare.

In the mood for love è una storia di desiderio contenuto, dove ogni gesto pesa più di una dichiarazione. La messa in scena è curata all’estremo, con colori, movimenti e musiche che accompagnano il tono emotivo. Non è un film per chi cerca l’azione, ma per chi apprezza il cinema lento.

Soñadores (The dreamers, 2003, Bernardo Bertolucci)

Parigi, 1968. Un giovane americano incontra due fratelli francesi durante uno sciopero studentesco. Si chiudono insieme in un appartamento, isolati dal mondo esterno, e iniziano a condividere film, idee… e qualcosa di più. Tra loro si forma un legame tanto intenso quanto ambiguo.

Il film unisce sensualità, politica e riferimenti cinematografici. Il suo ritmo lento e la sua costante carica emotiva lo rendono ipnotico. È provocatorio, ma anche una riflessione sulla gioventù e sui suoi limiti.

Match point (2005, Woody Allen)

Chris, un ex giocatore di tennis squattrinato, si integra nell’alta società londinese grazie al suo matrimonio. Tutto sembra andare bene finché non diventa ossessionato da Nola, l’ex di suo cognato. Da quel momento in poi, la sua vita si complica sempre di più con decisioni sempre più pericolose.

Allen abbandona l’umorismo a favore della suspense e della tensione emotiva. Scarlett Johansson brilla in un ruolo pieno di magnetismo. È una storia di desiderio, ambizione e colpa, raccontata con una freddezza inquietante.

Youth (2015, Paolo Sorrentino)

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Fred, un compositore in pensione, trascorre una vacanza in un hotel di lusso sulle Alpi con il suo migliore amico. Qui vive con artisti, celebrità e personaggi eccentrici, tra cui una giovane compagna che ha una strana relazione con un attore decadente. Il film è un mosaico di personaggi che esplorano il desiderio, la vecchiaia e il passare del tempo.

Sorrentino ritrae il corpo femminile attraverso la contemplazione piuttosto che la provocazione. La figura del presunto escort a Roma è trattata con rispetto, mistero e una certa poesia visiva. Non è il centro della storia, ma la sua presenza dà vita a una delle scene più memorabili, carica di silenziosa tensione.

7. Call me by your name (2017, Luca Guadagnino)

Durante un’estate nel nord Italia, Elio, un adolescente sensibile e brillante, incontra Oliver, un giovane invitato dal padre. Il loro rapporto cresce lentamente e ciò che inizia come curiosità si trasforma in un legame profondo difficile da dimenticare.

È una storia nostalgica sul primo amore. La fotografia, i paesaggi e la musica accompagnano questa scoperta emotiva senza drammi forzati. Un film sincero, delicato e completamente lento.

8. Sanctuary (2022, Zachary Wigon)

Hal, un giovane erede, incontra una donna che lo guida in dinamiche di potere non convenzionali. Quello che inizia come un incontro combinato si trasforma in un intenso duello psicologico. I ruoli di vittima e dominante si spostano costantemente tra i due.

Il film si svolge quasi in tempo reale, all’interno di un’unica stanza. Tuttavia, riesce a creare una tensione crescente e avvincente. Margaret Qualley eccelle in un personaggio complesso, sicuro e seducente, senza bisogno di etichette.

Ciò che non viene detto, seduce anche nel cinema

A volte basta uno sguardo per accendere un intero film. Queste otto proposte mostrano come il cinema possa essere provocatorio e coinvolgente senza dover mostrare tutto. Il ritmo lento, la tensione emotiva e i personaggi enigmatici sono più potenti di qualsiasi scena esplicita. Perché il suggestivo, quando è ben raccontato, rimane molto più a lungo nella memoria.

E questo non accade solo nel cinema. C’è chi continua a cercare questo tipo di esperienza anche fuori dallo schermo, in scenari dove il gioco dell’insinuazione continua.

Romantiche, la recensione del debutto alla regia di Pilar Fogliati

Il cinema, la società e l’Italia (una parte, almeno), ci siamo noi nella sfilata di personaggi che Pilar Fogliati ci presenta nel suo Romantiche – Finché non ci sbatti la testa, film con cui esordisce alla regia e che la vede co-sceneggiatrice – insieme all’esperto Giovanni Veronesi – e protagonista assoluta. Mattatrice, anzi, vera e propria, come potrà scoprire il pubblico nei cinema, dal 23 febbraio, grazie alla distribuzione di Vision Distribution. Un passaggio importante nella carriera della ex Emma di Un passo dal cielo, ex ‘Sbagliata‘ del podcast del 2021 ed ex Gianna di Odio il Natale, su Netflix, che qui vediamo circondata da un cast nel quale spiccano Barbora Bobulova, Diane Fleri, Rodolfo Laganà e Levante (autrice anche delle musiche originali).

Quattro personaggi con un passato

Tutte esperienze che l’attrice – e ormai regista – ha messo a sistema e sfruttato nella costruzione delle quattro ragazze raccontate, tutte di Roma e dintorni, tutte nate da realtà che la Fogliati confessa di conoscere bene, da tempo, per averle vissute. A partire dall’aristocratica Uvetta Budini di Raso, bella e addormentata nel centro storico al suo debutto nel mondo del lavoro, e la Tazia De Tiberis, bulletta di Roma nord che vuole avere tutto sotto controllo, anche i desideri del suo fidanzato.

Con loro anche Eugenia Praticò, aspirante sceneggiatrice fuggita da Palermo per inseguire il successo, purché di nicchia – come le molte incontrate dall’autrice nel suo ambito professionale e non – e la Michela Trezza prossima alle nozze, innamorata della sua vita di provincia a Guidonia, tanto vicina alla Mentana dove per un periodo ha vissuto la stessa Fogliati. Tutte in cerca del loro posto nel mondo.

Una trascinante Verdone in gonnella

Questa caratterizzazione ambientale, una sorta di studio antropologico e sociale, sono da sempre elementi fondamentali della commedia italiana. Tanto migliore, storicamente, quanto più vicina all’oggetto raccontato, con affetto e sincerità più che sfruttandone gli elementi riconoscibili e risibili. Come fa la Fogliati autrice, prima che l’interprete, che pur limitandosi a stereotipi estremamente locali riesce a trarne siparietti ampiamente godibili.

romantiche recensioneE come faceva il Carlo Verdone degli inizi, principale riferimento generalmente citato a uso del pubblico, giovane Fregoli romano che attraverso i personaggi osservati nella sua quotidianità riuscì a conquistare l’Italia. Un percorso che la trascinante “Verdone in gonnella” sembra avere imboccato con Romantiche, e con la benedizione di uno come Giovanni Veronesi, che l’ha già inserita in un gotha personale insieme a Pieraccioni e Nuti (del quale nel film si ascolta la canzone “Primo ottobre” del 2006).

Romantiche: un talento che continua a esprimersi

Qualche posa di troppo, un po’ di retorica (su emancipazione femminile e interiorità del ‘buon selvaggio’) o delle gag tirate un po’ per le lunghe non tolgono nulla alle quattro maschere messe in scena da quella che l’amico regista definisce “una borghesuccia di Roma Nord“. Che si rivela perfettamente in grado di scrivere un film, per quanto dall’excursus diseguale e sconnesso, comunque molto divertente e sostenuto da una struttura coerente. Un contorno che la Fogliati sa gestire al meglio per compensare una minor – per ora, almeno – capacità mimetica che le consenta di scomparire dietro l’interpretazione, a prescindere dalla trasformazione fisica richiesta dal personaggio. A conferma che “non esistono tanti talenti inespressi”, ma che si può sempre migliorare. Come sicuramente Pilar dimostrerà.

Romantiche in prima tv su SKY e NOW

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Romantiche in prima tv su SKY e NOW

Dopo il debutto nelle sale italiane arriva in prima tv Romantiche, divertentissima opera prima di Pilar Fogliati, lunedì 31 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Nel film Pilar Fogliati – oltre a curare la regia – interpreta quattro ritratti ironici che danno vita a una commedia a episodi. Il film vede la partecipazione di Barbora Bobulova, Levante, Diane Fleri, Giovanni Toscano, Ibrahim Keshk, Emanuele Propizio e Giovanni Anzaldo, con l’amichevole partecipazione di Rodolfo Laganà ed Edoardo Purgatori. Il soggetto è di Giovanni Veronesi e Pilar Fogliati. La sceneggiatura è di Giovanni Veronesi, Pilar Fogliati e Giovanni Nasta. Il film è stato premiato con il Nastro D’Argento 2023 per la Migliore attrice in un film commedia a Pilar Fogliati e con il Globo d’Oro 2023 per la per la Miglior Commedia e quello per la Miglior Attrice (sempre a Pilar Fogliati).

ROMANTICHE è una produzione INDIANA PRODUCTION e VISION DISTRIBUTION, in collaborazione con SKY, PRIME VIDEO e con OGI Film.

La trama del film

Le storie di quattro ragazze che vivono a Roma e dintorni: Eugenia Praticò, l’aspirante sceneggiatrice fuggita da Palermo per inseguire il successo, purché sia di nicchia; Uvetta Budini di Raso, l’aristocratica, bella e addormentata nel centro storico, che debutta nel mondo del lavoro; Michela Trezza che sta per sposarsi e ama la sua vita di provincia a Guidonia; Tazia De Tiberis, la bulletta di Roma nord che vuole avere tutto sotto controllo, anche i desideri del suo fidanzato. E tutte e quattro, a modo loro, cercano il loro posto nel mondo.

 

Romantiche gratis al cinema con Cinefilos.it

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Romantiche gratis al cinema con Cinefilos.it

In occasione dell’uscita al cinema di Romantiche, esordio alla regia di Pilar Fogliati film, Cinefilos.it offre la possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente all’anteprima del film. Nel cast del film Pilar Fogliati, Barbora Bobulova, Levante, Diane Fleri, Giovanni Toscano, Ibrahim Keshk, Emanuele Propizio, Giovanni Anzaldo, Rodolfo Laganà, Edoardo Purgatori.

L’anteprima del film è prevista martedì, 14 febbraio, alle 20.30, in diverse sale italiane. Ecco l’elenco completo delle sale che aderiscono all’iniziativa:

  • THE SPACE PARCO DE MEDICI  – Roma
  • UCI PORTA DI ROMA  – Roma
  • UCI PERUGIA – Perugia
  • ANTEO CITYLIFE – Milano
  • UCI BICOCCA – Milano
  • THE SPACE CERRO MAGGIORE – Milano
  • UCI TORINO – Torino
  • UCI FIUMARA – Genova
  • THE SPACE PORTO ANTICO – Genova
  • THE SPACE BOLOGNA – Bologna
  • CINEMA PORTO ASTRA – Padova
  • UCI LUXE CAMPI BISENZIO – Campi Bisenzio (FI)
  • UCI CASORIA – Casoria (NA)
  • UCI MOLFETTA  – Molfetta (BA)
  • THE SPACE SURBO – Surbo (LE)
  • CITTA’ DEL CINEMA – Foggia
  • THE SPACE BELPASSO – Belpasso (CT)
  • CINEMA APOLLO – Messina (ME)
  • MULTIPLEX GIOMETTI CINEMA – Ancona

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Romantiche, la trama

Le storie di quattro ragazze che vivono a Roma e dintorni: Eugenia Praticò, l’aspirante sceneggiatrice fuggita da Palermo per inseguire il successo, purché sia di nicchia; Uvetta Budini di Raso, l’aristocratica, bella e addormentata nel centro storico, che debutta nel mondo del lavoro; Michela Trezza che sta per sposarsi e ama la sua vita di provincia a Guidonia; Tazia De Tiberis, la bulletta di Roma nord che vuole avere tutto sotto controllo, anche i desideri del suo fidanzato. E tutte e quattro, a modo loro, cercano il loro posto nel mondo.

Romantiche, il trailer

Romantiche, il poster

Roman Polanski: la sua vittima di stupro intervistata dalla moglie del regista Emmanuelle Seigner

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Samantha Geimer difende ancora una volta Roman Polanski, che l’ha violentata nel 1977 quando aveva 13 anni. Geimer ha spesso parlato a sostegno di Polanski, anche se questa volta lo ha fatto in un’intervista con la rivista francese Le Point che è stata condotta nientemeno che dalla moglie di Polanski, l’attrice Emmanuelle Seigner.

Polanski fu arrestato nel 1977 per aver avuto rapporti sessuali illegali con una minorenne. Ha accettato un patteggiamento e ha scontato solo 42 giorni di carcere. Fuggì dagli Stati Uniti nel 1978 mentre era ancora in libertà vigilata dopo che il suo team legale aveva saputo che avrebbe dovuto affrontare la reclusione con ulteriori accuse. È stato arrestato dalla polizia svizzera decenni dopo, nel 2009, nel tentativo degli Stati Uniti di estradarlo, mentre si recava allo Zurich Film Festival. Il tribunale svizzero alla fine ha respinto la richiesta USA e ha rilasciato Polanski.

“Vorrei essere molto chiara: quello che è successo con Polanski non è mai stato un grosso problema per me. Non sapevo nemmeno che fosse illegale, che qualcuno potesse essere arrestato per questo. Stavo bene, sto ancora bene. Il fatto che abbiamo reso questa faccenda [un grosso problema] mi pesa terribilmente. Dover ripetere costantemente che non è stato un grosso problema, è un peso terribile.” Questo ha dichiarato Samantha Geimer a Emmanuelle Seigner per la rivista (via IndieWire).

“Il tentativo di estradizione, il fatto che Roman sia stato arrestato in quel modo, è stato così ingiusto e così contrario alla giustizia”, ha detto Geimer nell’intervista a Le Pointe. “Ormai tutti dovrebbero sapere che Roman ha scontato la pena. Il che è stato… lungo, secondo le mia opinione. Da parte mia nessuno voleva che andasse in galera, ma lo ha fatto ed è bastato. Ha pagato il suo debito con la società. Ecco, fine della storia. Ha fatto tutto ciò che gli è stato chiesto fino a quando la situazione è impazzita, non ha avuto altra scelta che fuggire. Chiunque pensi che merita di essere in prigione si sbaglia. Non è così oggi e non è stato così ieri”.

Geimer ha riconosciuto in un’intervista del 2018 con IndieWire che il suo incontro con Roman Polanski è stato uno “stupro”, ma all’epoca ha sostenuto che Polanski si era assunto la responsabilità delle sue azioni. “Mi ha scritto una lettera a mano e ha detto: ‘Mi dispiace, è stata colpa mia, non di tua madre, e mi dispiace per quello che hai passato.’ ” Geimer ha detto in quel momento. “Mi sono sentito come se fosse dispiaciuto nel momento in cui è stato arrestato. Per tutta la mia vita, ho pensato che gli dispiacesse. Non sentivo di averne bisogno. Ma poi, quando ha inviato quelle scuse, ho capito che ha fatto una grande differenza per mia madre, mio marito, alcuni dei miei amici e i miei figli. Ha dato a mia madre una sorta di sollievo. È stato davvero significativo per le altre persone intorno a me che si prendono cura di me, il che poi l’ha reso davvero significativo per me. Tutto quello che può far sentire meglio mia madre è qualcosa di cui sono grata.”

Roman Polanski è al lavoro su un nuovo film, The Palace, che è in attesa di uscita. Il regista ha vinto il Gran Premio della Giuria al Festival del cinema di Venezia 2019 con L’ufficiale e la spia, ma il successo di cui ha goduto il film ha riacceso l’attenzione della stampa sulla sua condanna per stupro del 1977 e ha lasciato fredda la maggior parte dell’industria cinematografica francese. Nessun finanziatore, produttore o emittente francese ha voluto produrre The Palace ad esempio (il progetto è stato sostenuto invece da RAI Cinema), e il film non è stato incluso nella scaletta di Cannes 2023 nonostante fosse considerato.

Roman Polanski: la Polonia rifiuta l’estradizione agli USA

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Roman Polanski: la Polonia rifiuta l’estradizione agli USA

Roman Polanski è scampato alla minaccia di estradizione negli USA dalla Polonia. Il procuratore di Cracovia ha infatti dichiarato che il regista non dovrebbe essere estradato in quanto non sono stati trovate cause per un appello.

L’ufficio del procuratore ha dichiarato: “Un’analisi delle prove raccolte nel caso autorizza a dire che la richiesta di negare l’estradizione di Roman Polanski alle autorità USA è corretta”. La decisione porta a conclusione una lunghissima lotta che il governo degli Stati Uniti porta avanti contro il regista dagli anni ’70, per il presunto stupro di una tredicenne durante un servizio fotografico. Polanski, che possiede entrambi i passaporti francese e polacco, è ora libero di volare a casa sua, la Polonia, per poter riprendere a lavorare.

“In merito alla vicenda Polanski, posso dire di essere molto sollevato che il fatto si sia avviato alla conclusione. In questo modo Roman può tornare a casa e cominciare a lavorare a un film pianificato”, queste le parole di Jan Olszewski, uno degli avvocati di Polanski.

Il regista ha già dichiarato di voler continuare a lavorare e di avere intenzione di girare un film sull’Affare Dreyfus in Polonia. Il film sarà basato sul romanzo di Robert Harris, An Officer and a Spy e sarà una co-produzione con attori americani. Non vediamo l’ora di rivedere il grande regista liberamente a lavoro dietro la macchina da presa.

Fonte: Variety

Roman Polanski: fissato ad agosto 2025 il processo per stupro

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Roman Polanski: fissato ad agosto 2025 il processo per stupro

Un giudice di Santa Monica ha fissato la data del processo per stupro contro il regista Roman Polanski per il prossimo 4 agosto 2025. La querelante sostiene che Polanski l’ha violentata nel 1973, quando era minorenne, nella sua casa di Benedict Canyon. Secondo la sua causa, lo aveva incontrato a una festa mesi prima. Polanski l’ha invitata a cena al Le Restaurant in La Brea Avenue, le ha dato dei bicchierini di tequila e poi l’ha portata a casa sua, dove è svenuta sul suo letto, afferma la causa.

“La querelante ricorda di essersi svegliata nel letto dell’imputato con lui sdraiato nel letto accanto a lei”, afferma la causa. “Le ha detto che voleva fare sesso con lei. La querelante, sebbene intontita, ha detto al convenuto “No”. Lei gli ha detto: “Per favore, non farlo”. Secondo l’accusa, Polanski ignorò le sue suppliche e procedette a violentarla. Poi l’ha accompagnata a casa. Quella fu l’ultima volta che vide il regista, afferma la causa.

La donna si è fatta avanti per la prima volta in una conferenza stampa con Gloria Allred nell’agosto 2017. All’epoca, Allred ha detto che la querelante, poi identificata come Robin M., aveva 16 anni quando si è verificata la violenza sessuale. Ha intentato la causa, utilizzando il nome Jane Doe, nel giugno 2023 ai sensi di una legge della California che estende il termine di prescrizione per gli abusi sessuali su minori. A Polanski è stato notificato della causa nella sua casa di Parigi.

Allred e il querelante hanno tenuto un’altra conferenza stampa per discutere il caso. “Mi ci è voluto davvero molto tempo per decidere di intentare causa contro il signor Polanski”, ha detto la querelante, aggiungendo che alla fine lo ha fatto “per ottenere giustizia e responsabilità”. Gli avvocati di Polanski hanno negato la richiesta. “Il Sig. Polanski nega strenuamente le accuse contenute nella causa e ritiene che il luogo adatto per processare questo caso sia nei tribunali”, ha detto Alexander Rufus-Isaacs, il suo avvocato. Ma è anche possibile che il caso possa essere risolto prima del processo.

Roman Polanski, fuggitivo dagli Stati Uniti dal 1978, non avrebbe dovuto presenziare di persona al processo civile, ma avrebbe potuto comparire tramite video in diretta, se necessario, per testimoniare. “Non tornerà”, ha detto Allred. “Ma questa è una causa civile. Non è necessario che compaia”.

Polanski è fuggito dagli Stati Uniti alla vigilia della sentenza per lo stupro di una ragazzina di 13 anni, e da allora non è più riuscito a tornare nel Paese senza timore di essere arrestato. Nel corso dei decenni successivi, numerosi sforzi per risolvere il caso penale non hanno portato a nulla, e anche i tentativi per estradarlo non hanno avuto successo.

Robin M. inizialmente si fece avanti quando un giudice di Los Angeles stava valutando la richiesta della vittima nel procedimento penale, Samantha Geimer, di far cadere le accuse. Allred e Robin M. si opposero a tale richiesta, che un giudice respinse pochi giorni dopo. All’epoca, Allred disse che la sua cliente aveva deciso di non intentare una causa civile. Nel 2017, Robin M. ha dichiarato di aver recentemente denunciato il fatto alle forze dell’ordine. Ha detto di non essersi fatta avanti nel 1973 perché temeva che suo padre “avrebbe fatto qualcosa che avrebbe potuto portarlo in prigione per il resto della sua vita”. Ha anche detto di averlo detto a un amico poco dopo l’incidente.

Il regista, oggi novantenne, è attualmente sottoposto a un processo per diffamazione a Parigi. In quel caso, l’attrice britannica Charlotte Lewis sostiene che Polanski l’ha diffamata quando ha definito le sue accuse di violenza sessuale una “bugia atroce”. Lewis ha accusato Polanski di averla aggredita nel 1983, quando aveva 16 anni.

Nella causa di Santa Monica, Polanski è stato inizialmente citato in giudizio con lo pseudonimo di “Doe”. La querelante ha successivamente ottenuto il permesso di modificare la causa con il suo vero nome. Gli avvocati di Roman Polanski hanno affermato un elenco di difese standard, incluso il fatto che la corte non ha giurisdizione su di lui.

Fonte: Variety

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