Guarda il Trailer italiano del
film La sedia della
felicità di Carlo
Mazzacurati con Valerio
Mastandrea, Isabella Ragonese e Giuseppe
Battiston.
Un tesoro nascosto in una sedia,
un’estetista e un tatuatore che, dandogli la caccia, si innamorano,
un misterioso prete che incombe su di loro come una minaccia.
Dapprima rivali, poi alleati, i tre diventano protagonisti di una
rocambolesca avventura che, tra equivoci e colpi di scena, li vedrà
lanciati all’inseguimento dai colli alla pianura, dalla laguna
veneta alle cime nevose delle Dolomiti, dove in una sperduta valle
vivono un orso e due fratelli.…
L’estetista in bolletta Bruna (Isabella
Ragonese) riceve da una cliente galeotta in punto di morte
la confessione che potrebbe segnare una svolta nella propria vita:
la donna ha nascosto nel salotto della propria casa, e più
precisamente all’interno di una delle otto sedie, un vero e proprio
patrimonio in gioielli. La scoperta del sequestro e della messa
all’asta dei beni della donna morta, coinvolgerà Bruna in una corsa
contro il tempo nel disperato tentativo di recuperare il malloppo,
accompagnata nell’avventura dal tatuatore Dino (Valerio
Mastrandrea) anch’egli rimasto fortuitamente coinvolto
nelle vicende.
Questo è il plot da cui parte
La sedia della felicità, ultimo lavoro
registico del recentemente scomparso e compianto Carlo
Mazzacurati. Ambientata nel suo Veneto, il regista ci
offre la storia di due perdenti alla ricerca di riscatto,
tratteggiando con i linguaggi tipici della commedia un ritratto
veritiero dell’Italia contemporanea. In un viaggio tra i paesaggi
tipici del Bel Paese, le vicende assurde e surreali in cui
rimarranno coinvolti i due nemici-amici, condurrà il dittico sulla
strada dell’amore, vera ricchezza dello stato umano. Il film
ironizza sui difficili tempi moderni offuscati dal fantasma della
crisi, il tutto narrato con leggerezza tramite un gioco di equivoci
che porterà alla svolta finale.
Per
definizione dello stesso Mazzacurati questo
rappresenta il film più comico e divertente da lui girato
all’interno della propria carriera., in cui il regista si
sbizzarrisce nel creare situazioni comiche ed assurde rimanendo
ancorato ad un contesto reale e veritiero, dipingendo l’Italia che
è tramite l’ambientazione scherzosa ed esasperata in un Veneto
cinico e razzista. Presentato in anteprima al Torino Film
Festival 2013, il film postumo del regista
padovano si presenta come un perfetto mix di
leggera comicità a carattere sentimentale, finalizzata ad una più
profonda riflessione sulla ricchezza per come la si intende ai
giorni d’oggi.
Fotografata da Luca
Bigazzi e scritta dallo stesso Carlo
Mazzacurati, la pellicola vede nel cast oltre che i due
protagonisti Isabella Ragonese e Valerio
Mastrandrea, anche altri volti noti della cinematografia e
comicità italiana quali Giuseppe Battiston, Katia
Ricciarelli, Raul Cremona, Marco Mazzocca, Milena Vukotic, Natalino
Balasso, Silvio Orlando ed Antonio
Albanese.
Pronta per esordire nelle sale il
prossimo 24 aprile 2014, La sedia della
felicità rappresenta l’addio del regista, ed un
saluto simbolico e divertito che va dall’autore a tutti gli
estimatori di Carlo Mazzacurati.
Con una distribuzione
mirata e una uscita non casuale, arriva nelle sale italiane
La seconda via, lungometraggio d’esordio di
Alessandro Garilli, qui anche sceneggiature di una
storia che si annuncia come il primo film sugli alpini nella
ritirata di Russia. Dopo l’uscita nei cinema dal 26 gennaio
(distribuito da RS Productions, che lo presenta
con QualityFilm e Angelika Vision
in collaborazione con Rai Cinema), la vita
produttiva di questo progetto dovrebbe continuare poi con un
percorso pensato per le scuole medie, inferiori e superiori.
La seconda via,
l’obbiettivo del film
L’obiettivo, quello di
ricordare una storia che ha toccato molte famiglie italiane in
occasione dell’ottantesimo anniversario della ritirata di Russia e
della Prima Giornata Nazionale della Memoria e del Sacrificio
Alpino (stabilita dalla legge n. 44 del 5 maggio 2022, approvata
all’unanimità dal Parlamento). Una data scelta perché quella della
battaglia di Nikolajewka, combattuta nel 1943 dagli Alpini durante
la ritirata dal fronte russo, che è anche alla base della vicenda
che vediamo sullo schermo.
La battaglia di
Nikolajewka e il Sacrificio Alpino
Gennaio 1943, fronte
russo. La compagnia 604 si trova costretta ad attraversare la
steppa per sfuggire all’accerchiamento nemico. Quando sopraggiunge
la notte, però, di tutta la 604 non rimangono che sei alpini, più
un mulo, che avanzano in silenzio sotto una neve incessante mentre
la temperatura tocca i 40 gradi sottozero. L’esasperante cammino,
compiuto in quel deserto bianco, spinge gli uomini a perdere la
percezione del tempo e, passo dopo passo, li porta a rifugiarsi in
una dimensione onirica dove esiste una “seconda via ” fatta di
sogni, incubi e ricordi. Una lunga notte di guerra e un viaggio
nell’umano, fra balke, boschi, laghi di montagna, villaggi
infuocati, spiagge innevate e campi di grano.
Una fotografia
d’altri tempi, troppo moderna
I produttori insistono
sul fatto che “in un’epoca dominata dall’audiovisivo non possedere
un’immagine è come cancellare un ricordo”, e per il regista
corrispondeva a “una urgenza umana” il poter “asciugare le lacrime
delle 100.000 madri che non han visto tornare i loro figli dalla
Russia”. Una pagina di storia che anche Olmi – pare – avesse voluto
trattare all’esordio e che qui e lì torna in film di altro genere
(come il Letto a tre piazze di
Steno con Totò
protagonista), ma che anche in questo caso – esaurito il valore
documentarle e la citazione – non sembra potersi dire raccontata
compiutamente.
In parte per le
difficoltà oggettive incontrate, sia per quanto riguarda le riprese
nella neve sia per la mancanza di documentazione storica o immagini
alle quali rifarsi, ma anche per alcune scelte di regia e
narrative. Il viaggio a ritroso dei nostri soldati – allora alleati
dei nazisti e inseguiti dalle truppe sovietiche – rende sicuramente
la “perdita della concezione del tempo” e la ‘Seconda
via‘ di ricordi e speranze che questi esuli si trovarono a
percorrere oltre a quella durissima nel gelo, ma il film risulta
più un risarcimento – apprezzato, a sentire le prime testimonianze
– per gli eredi di quei caduti che qualcosa di diverso.
Fotograficamente, le
immagini del deserto bianco che ci accolgono e accompagnano sono la
cornice perfetta per lo sviluppo della ritirata dei sei
protagonisti, ma tutto resta fin troppo patinato, senza mai rendere
davvero la sofferenza, la durezza di quei momenti, di quella
“naja balorda“. Tanti dettagli (le divise integre, le
sciarpe intonse, le contadine depilate) e una rappresentazione
parziale, se privata delle necessarie premesse, ne fanno qualcosa
di più simile a una ricostruzione da reportage televisivo che a una
cronaca credibile, nonostante l’impegno profuso, evidente anche
nella ricerca linguistica e delle musiche (spesso dominanti, visto
i lunghi silenzi).
Negli ultimi anni sono diversi i
film italiani che hanno affrontato il tema della genitorialità,
affidandosi il più delle volte alla commedia ma senza rinunciare
talvolta anche ad elementi fantasy. Titoli come 10
giorni senza mamma o Tre di
troppo sono solo due esempi, ma ad essi si può ora
accostare anche La seconda chance, il nuovo film
di Umberto Riccioni
Carteni, già regista anche di Diverso da
chi?,Divorzio
a Las Vegas e Quasi orfano.
“La seconda chance – dice
il regista Umberto Carteni – affronta la tematica
genitori-figli con leggerezza, ma trattando in modo sincero le
dinamiche che si creano all’interno di un nucleo famigliare. Il
film vuole divertire, ma senza tradire l’autenticità dei
personaggi, le loro inquietudini, le distanze che si creano tra i
genitori e i figli. È così che il racconto ci porta a riflettere su
quanto noi genitori non conosciamo le vite dei nostri ragazzi:
spesso troppo presi dalle nostre vite, rivolgiamo a loro uno
sguardo superficiale e disattento”.
In mezzo alla sua leggerezza, La
seconda chance mira dunque anche a sollevare riflessioni
quanto mai importanti che, tra risate ed emozioni, permettono di
interrogarsi sui propri rapporti famigliari e su quanto davvero
conosciamo le persone a cui siamo legati. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di La seconda
chance
Protagonisti del film sono
Max e Anna Mancini, una coppia
insieme da ben venticinque anni e con due figli gemelli
adolescenti, Tina e Nico. I due
ragazzi hanno però caratteri opposti: Tina è una giovane ribelle,
poco dedita allo studio, mentre suo fratello Nico, invece, è un
ragazzo tranquillo e solitario, con una gran passione per i
videogames. Anche per via di queste differenze, da sempre tra Max e
Anna e i ragazzi ci sono tensioni. L’apice di questa costante
battaglia tra genitori e figli viene però toccato il giorno del
diciottesimo compleanno dei gemelli, quando Max e Anna concedono
loro di organizzare una festa a casa, che degenererà
totalmente.
È a quel punto che i due genitori si
renderanno conto di non sapere nulla dei loro figli e si chiedono
se non abbiano sbagliato qualcosa nella loro educazione, ricordando
con nostalgia quel tempo in cui Tina e Nico non erano altro che due
adorabili bambini bisognosi di protezione. Quando la disastrosa
serata di compleanno giunge a termine, viene allora data a Max e
Anna una seconda chance per far chiarezza nel rapporto con Tina e
Marco e provare, se mai possibile, a non ripetere gli stessi errori
ma anzi a recuperare quel rapporto sempre più incrinato.
Il cast di La seconda
chance
Ad interpretare Max vi è l’attore
Max Giusti, noto per la sua attività televisiva ma
anche per aver recitato nei film Ladri si nasce, Famosi in 7
giorni e Appena un
minuto. Giusti è però anche noto per essere il doppiatore
italiano di Gru nella trilogia animata di Cattivissimo me. Accanto a lui, nel ruolo della moglie
Anna vi è l’attrice Gabriella Pession,
recentemente vista nella serie La porta rossa nel ruolo di
Anna Meyer, ma anche nel film Una
commedia pericolosa. Vittoria Gallione e
Fabio Bizzarro sono invece gli interpreti di Tina
e Nico. L’attore Maurizio Mattioli interpreta
invece nonno Fausto.
Il trailer di La seconda
chance e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
sabato 29 giugno alle ore 21:10
sul canale Rai Movie. Di conseguenza, per un
limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche
oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla
piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far
partire la visione.
Debutta in fumetteria e sullo shop
online di Sergio Bonelli Editore il team-up tra Zagor e
Flash, che ci condurrà nel cuore della foresta di Darkwood
in una prospettiva del tutto inedita.
“La Scure e il
Fulmine”, questo il titolo dell’albo, sarà composto di 32
pagine a colori in formato 16×21 cm, con una storia scritta da
Giovanni Masi & Mauro Uzzeo e disegnata da
Davide Gianfelice con i colori di Luca
Saponti. Lo speciale numero 0 a tiratura limitata sarà
presentato con due copertine interconnesse tra loro, entrambe
firmate da Carmine Di Giandomenico.
Ad arricchire l’albo – che vede
faccia a faccia lo Spirito con la Scure, creato da Guido
Nolitta e realizzato graficamente da Gallieno
Ferri, e The Flash, creato da
Gardner Fox e Harry Lamper – ci
saranno anche tante curiosità e dietro le quinte del nuovo capitolo
dell’eccezionale progetto di crossover in cui gli Eroi bonelliani
incontrano quelli dell’universo DC.
Dopo “Relazioni pericolose”, l’albo
che aveva testimoniato il primo incontro tra Dylan Dog e Batman (o
meglio: tra Joker e Xabaras), ora è il momento di Barry Allen e
Zagor, due eroi che da oltre sessant’anni intrattengono lettori di
ogni età con storie ricche di colpi di scena, disegni mozzafiato e
incredibili misteri.
Guarda il trailer del
film La scuola più pazza del mondo,
pellicola d’animazione del regista
giapponese Hitoshi Takekiyo, uscirà
il 27 febbraio al cinema, distribuito da
Microcinema.
Trama: Nella scuola elementare St.
Claire arrivano in visita tre simpatiche bambine: la Super Peste
Mako, la Super Vanitosa Miko e la Super Secchiona Mutsuko.
Gironzolando per la scuola, si intrufolano nell’aula di scienze,
dove trovano un modello anatomico che battezzano Signor Nudo, per
loro un giocattolo da truccare e disegnare. Ma il Signor Kun,
come si chiama realmente, prende vita di notte e, infuriato per
l’accaduto, decide di vendicarsi con l’aiuto del suo assistente, lo
scheletro Goth, e della Coniglio Mafia, tre coniglietti tutto pepe
e pistola. L’occasione sarà “La festa di mezzanotte della scuola
St. Claire”, che porterà le bambine a giocare con tante strampalate
creature, partecipando a tre difficili sfide piene di emozione e
avventura.
ll divertimento è assicurato e la
festa è appena cominciata!
Continua il successo al box office ITA del film La scuola più
bella del mondo di Luca Miniero con protagonisti Cristian De Sica e
Rocco Papaleo, ed ecco tutte le clip del film:
La scuola più bella del
mondo è prodotto da Cattleya e distribuito dalla
Universal Pictures Italia.
Sinossi: La
scuola più bella del mondo è un’irresistibile commedia degli
equivoci che, come suggerisce il titolo, è ambientata nel mondo
della scuola. Christian De Sica è il preside puntiglioso di una
scuola media toscana nella quale giunge in visita una classe
di studenti napoletani accompagnati da un eccentrico professore
(Rocco Papaleo). Non tutto però sembra corrispondere al
programma.
Perché quando la tecnologia inganna
– in questo caso basta solo che Accra, in
Ghana, diventi… Acerra Napoli – si genera l’equivoco che
porterà confusione e tanto scompiglio. Ma sicuramente risate a
non finire, divertimento assicurato.
Ecco una featurette da La scuola più bella del mondo, prossimo film
di Luca Miniero. Il video si intitola “Primo
giorno di scuola” e ci porta dietro le quinte del progetto che ha
per protagonisti Christian De Sica, Rocco Papaleo, Angela
Finocchiaro e Miriam Leone.
Ecco il video:
La trama di La scuola più bella del mondo: La scuola più
bella del mondo è un’irresistibile commedia degli equivoci che,
come suggerisce il titolo, è ambientata nel mondo della scuola.
Christian De Sica è il preside puntiglioso di una scuola media
toscana nella quale giunge in visita una classe di studenti
napoletani accompagnati da un eccentrico professore (Rocco
Papaleo). Non tutto però sembra corrispondere al programma. Perché
quando la tecnologia inganna – in questo caso basta solo che Accra,
in Ghana, diventi… Acerra Napoli – si genera l’equivoco che porterà
confusione e tanto scompiglio. Ma sicuramente risate a non finire,
divertimento assicurato.
Ecco due clip da La scuola più bella del mondo, film di
Luca Miniero al cinema dal 13 novembre. Nel cast
del film ci sono Christian De Sica, Rocco Papaleo, Angela
Finocchiaro e Miriam Leone.
La trama di La scuola più bella del mondo: La scuola più
bella del mondo è un’irresistibile commedia degli equivoci che,
come suggerisce il titolo, è ambientata nel mondo della scuola.
Christian De Sica è il preside puntiglioso di una scuola media
toscana nella quale giunge in visita una classe di studenti
napoletani accompagnati da un eccentrico professore (Rocco
Papaleo). Non tutto però sembra corrispondere al programma. Perché
quando la tecnologia inganna – in questo caso basta solo che Accra,
in Ghana, diventi… Acerra Napoli – si genera l’equivoco che porterà
confusione e tanto scompiglio. Ma sicuramente risate a non finire,
divertimento assicurato.
Ecco tre clip
da La scuola più bella del mondo,
film di Luca Miniero al cinema dal 13
novembre. Nel cast del film ci sono Christian De Sica,
Rocco Papaleo, Angela
Finocchiaro e Miriam Leone.
La trama di seguito: La scuola più
bella del mondo è un’irresistibile commedia degli equivoci che,
come suggerisce il titolo, è ambientata nel mondo della scuola.
Christian De Sica è il preside puntiglioso di una scuola media
toscana nella quale giunge in visita una classe di studenti
napoletani accompagnati da un eccentrico professore (Rocco
Papaleo). Non tutto però sembra corrispondere al programma. Perché
quando la tecnologia inganna – in questo caso basta solo che Accra,
in Ghana, diventi… Acerra Napoli – si genera l’equivoco che porterà
confusione e tanto scompiglio. Ma sicuramente risate a non finire,
divertimento assicurato.
La scuola più bella del
mondo è al è al primo posto per incassi del
weekend. In soli quattro giorni ha ottenuto oltre
due milioni di euro (€ 2.494.280),
e ha registrato il più alto numero di presenze pari
a 374.043. Per l’occasione eccovi una clip
del film:
Il
regista Luca Miniero torna sul set reduce dai grandi successi
di Benvenuti al sud,Benvenuti al
nord e il più recente Un boss in
salotto, primo incasso italiano della stagione.
La scuola più bella del
mondo è prodotto da Cattleya e distribuito dalla
Universal Pictures Italia.
Sinossi: La
scuola più bella del mondo è un’irresistibile commedia degli
equivoci che, come suggerisce il titolo, è ambientata nel mondo
della scuola. Christian De Sica è il preside puntiglioso di una
scuola media toscana nella quale giunge in visita una classe
di studenti napoletani accompagnati da un eccentrico professore
(Rocco Papaleo). Non tutto però sembra corrispondere al
programma.
Perché quando la tecnologia inganna
– in questo caso basta solo che Accra, in
Ghana, diventi… Acerra Napoli – si genera l’equivoco che
porterà confusione e tanto scompiglio. Ma sicuramente risate a
non finire, divertimento assicurato.
Questa
sera alla 20.00 al cinema Barberini di Piazza Barberini (Roma) ci
sarà l’anteprima di beneficenza del film La Scuola Più
Bella del Mondo. Gli incassi della serata saranno
devoluti all’AssociazionePorta del Cielo.
Sul red carpet del cinema
Barberini di Roma sfilerà tutto il cast
della Scuola più bella del mondo,
dai docenti (il preside Christian De Sica, i
professori Rocco Papaleo, Angela Finocchiaro
e Miriam Leone, il dirigente scolastico
Lello Arena) ai loro 60 alunni toscani e
napoletani.
A fare da apertura alla proiezione
una performance del principe del nuovo neapoletan sound,
Nico e i suoi Desideri, il trio rap dal beat
dance melodico, una vera famiglia in scena guidata dal padre
Nico e i due giovani figli Salvatore e Giuliano.
Al Barberini si esibiranno col brano
guida del film, Made in Napoli, al quale ha collaborato il super
rapper deejay Clementino.
Una vasta platea di personalità del
mondo dello spettacolo, scientifico e istituzionale, del
volontariato sanitario ed associazionismo sociale, partecipa alla
serata di beneficienza organizzata da Universal Pictures
International Italy e Cattleya con l’onlus Porta del
Cielo presieduta da Giovanni Luca Zenga.
Ecco il teaser trailer de La scuola più bella del
mondol’ultimo
film di Luca Miniero con Christian De
Sica, Rocco Papaleo, Angela Finocchiaro e Miriam
Leone.
La
scuola più bella del mondo è un’irresistibile commedia degli
equivoci che, come suggerisce il titolo, è ambientata nel mondo
della scuola. Christian De Sica è il preside puntiglioso di una
scuola media toscana nella quale giunge in visita una classe
di studenti napoletani accompagnati da un eccentrico professore
(Rocco Papaleo). Non tutto però sembra corrispondere al
programma.
Perché quando la tecnologia inganna
– in questo caso basta solo che Accra, in Ghana,
diventi… Acerra Napoli – si genera l’equivoco che porterà
confusione e tanto scompiglio. Ma sicuramente risate a non
finire, divertimento assicurato.
Il regista Luca Miniero torna sul
set reduce dai grandi successi di Benvenuti al
sud,Benvenuti al nord e il più
recente Un boss in salotto, primo incasso
della stagione.
La scuola più bella del
mondoè prodotto da Cattleya e distribuito dalla
Universal Pictures Italia
Nella notte tra il 29 e il 30
settembre del 1975 si svolge il massacro del Circeo, un evento che
scuote profondamente l’Italia, il quale è però solo uno dei tanti
picchi di violenza di un decennio estremamente cupo della storia di
questo Paese. Gli anni Settanta, anni di piombo, dove agguati,
sparatorie, sequestri, scontri di piazza e stragi di Stato non
fanno altro che consolidare una strategia del terrore ancora oggi
ineguagliata. A quel massacro oggi Stefano Mordini, già regista
di Acciaio,Pericle il
neroe Il testimone
invisibile, dedica il suo nuovo film, presentato Fuori
Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Si intitola
La buona scuola, ed è l’adattamento
cinematografico dell’omonimo libro di EdoardoAlbinati, vincitore nel 2016 del Premio
Strega.
Il film, che per i personaggi adulti
vanta la presenza di attori come
Valeria Golino,
Riccardo Scamarcio e
Jasmine Trinca, è ambientato in un quartiere
residenziale di Roma. Qui sorge una nota scuola cattolica maschile,
dove i ragazzi dell’alta borghesia vengono educati. Le loro
famiglie sono convinte che in quel contesto i figli potranno
crescere protetti dai tumulti che stanno attraversando la società e
che la rigida educazione potrà spalancare loro le porte di un
futuro luminoso. Il delitto del Circeo rompe però per sempre quella
fortezza di valori apparentemente inattaccabili. I responsabili
sono infatti tre ex studenti di quella scuola e il film cerca di
capire da dove tanta cieca violenza si sia generata.
Ripercorrere gli anni di piombo
Sugli eventi più drammatici degli
anni Settanta si è detto e scritto molto. Ancora oggi ci si
interroga sulle responsabilità di determinati episodi e la
comprensione di questi è sempre più risultata complessa e ricca di
punti di vista. Nel suo romanzo, Albinati si concentra in
particolare sul ruolo che il cattolicesimo e l’insegnamento di
questo ha avuto nel dar vita alle degenerazioni oggi note. Per lo
scrittore, le rigide regole della scuola cattolica hanno impedito
ai giovani di dotarsi degli strumenti necessari per comprendere la
società che li circondava. Il film di Mordini segue questa pista,
senza dimenticare di contestualizzare la provenienza di quelli che
sono qui i giovani protagonisti.
Il film, costruito per salti
temporali, punta dunque a ricordare i retroscena di eventi come il
massacro del Circeo. Al di fuori della scuola, i giovani
protagonisti vivono divisi tra vani divertimenti e la totale
assenza di figure genitoriali valide. Ad oggi è evidente che le
colpe dietro molti degli orrori di quel decennio sono da ricondursi
alla Chiesa, alle famiglie, ma anche alla politica, allo stesso
Stato e ad altri soggetti di questo tipo. La scuola
cattolica non nasconde tutto ciò, ma anzi lo ribadisce in più
occasioni nel corso della sua durata. Non si tratta infatti di un
film sul delitto del Circeo, quanto piuttosto su ciò che ha portato
al verificarsi di un episodio di quel tipo.
La scuola cattolica: la recensione del film
Ancora oggi gli anni Settanta sono
un argomento piuttosto delicato, quasi tabù, che il cinema italiano
affronta poco e sempre con la massima attenzione ad evitare certi
argomenti. Il film di Mordini poteva dunque essere un’ottima
opportunità per spezzare una volta di più questo silenzio, ma il
risultato di La scuola cattolica non contribuisce invece a
dire nulla di particolarmente rilevante. I suoi personaggi e gli
eventi sono continuamente ostacolati da una lunga serie di cliché e
le accuse che vengono mosse risultano sterili. Non basta far dire
ad uno dei protagonisti, nonché narratore del film, che gli episodi
di violenza mostrati sono frutto di anni di “polvere nascosta sotto
al tappeto”.
Si accennano molte riflessioni
interessanti all’interno del film, ma nessuna riesce a rendere
giustizia ad un periodo storico forse troppo complesso per essere
narrato in modo soddisfacente. Quando infine si giunge alla
rappresentazione del delitto (dove nel ruolo di Donatella, una
delle due ragazze torturate, si ritrova Benedetta
Porcaroli) il tutto appare privo di forza,
probabilmente perché non si è prima costruito un sufficiente clima
di tensione. Le lunghe scene all’interno della casa, per quanto non
risparmino in nudità, violenza e sangue, non hanno lo stesso
impatto di altri film con situazioni simili. Mancando tanto di
essere una brillante riflessione sociale quanto un racconto
coinvolgente, La scuola cattolica risulta piuttosto
un’occasione sprecata.
Sono in corso le riprese de
La Scuola Cattolica, il nuovo film di Stefano
Mordini che torna alla regia assieme ad alcuni dei più
grandi nomi del cinema italiano e a una nuova, promettente,
generazione di giovani attori per portare sul grande schermo la
storia tratta dall’omonimo romanzo di Edoardo
Albinati edito da Rizzoli, vincitore del Premio Strega
2016.
Protagonisti di La
Scuola Cattolica sono
Valeria Golino,
Riccardo Scamarcio,
Jasmine Trinca,
Benedetta Porcaroli, Ludovico Tersigni e con
Valentina Cervi, Fausto Russo Alesi, Fabrizio Gifuni nel ruolo di Golgota. Prodotto
da Roberto Sessa per Picomedia e Warner Bros. Entertainment Italia.
Distribuito da Warner Bros. Pictures. La Scuola
Cattolica si basa su una sceneggiatura di Massimo
Gaudioso, Luca Infascelli e Stefano Mordini. Le riprese
hanno una durata di otto settimane e si svolgeranno a Roma e a San
Felice Circeo.
La Scuola Cattolica: la trama
In un quartiere residenziale di
Roma sorge una nota scuola cattolica maschile dove vengono educati
i ragazzi della migliore borghesia. Le famiglie sentono che in quel
contesto i loro figli possono crescere protetti dai tumulti che
stanno attraversando la società e che quella rigida educazione
potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso. Nella notte
tra il 29 e il 30 settembre del 1975 qualcosa si rompe e quella
fortezza di valori inattaccabili crolla sotto il peso di uno dei
più efferati crimini dell’epoca: il delitto del Circeo. I
responsabili sono infatti ex studenti di quella scuola frequentata
anche da Edoardo, che prova a raccontare cosa ha scatenato tanta
cieca violenza in quelle menti esaltate da idee politiche distorte
e un’irrefrenabile smania di supremazia.
Nella giornata di ieri il film di
Stefano Mordini, La Scuola Cattolica, tratto dal libro
omonimo di Edoardo Albinati Premio Strega nel 2016 e nelle sale da
giovedì 7 ottobre, è stato vietato ai minori di diciotto
anni.
La censura viene operata su un film
che racconta una storia vera, una storia di omicidio e di stupro.
Quella di una grave violenza perpetrata ai danni di due donne,
Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, un crimine che sconvolse
l’intero Paese, ancora vivo nella coscienza collettiva: il delitto
del Circeo.
Un divieto, che viene imposto per un
film che ripercorre i fatti che hanno segnato la storia
dell’ordinamento giuridico italiano, aprendo nel 1975 un dibattito
che si sarebbe concluso solamente nel 1996, quando per la legge
italiana la violenza sessuale passò dall’essere considerata un
reato contro la morale a un crimine contro la persona.
Il film era già stato presentato
fuori concorso all’ultima Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, lo scorso settembre, e in quella
circostanza era stato classificato come vietato ai minori di 14
anni.
La Commissione per la
classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla
Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura
ha così motivato la sua decisione:
“Il Film presenta una narrazione
filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione
della vittima e del carnefice. In particolare i protagonisti della
vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per
apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si
trovano coinvolti. Questa lettura che appare dalle immagini, assai
violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima
parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su
un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai
ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in
cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente
messi sullo stesso piano. Per tutte le ragioni sopracitate la
Commissione a maggioranza ritiene che il film non sia adatto ai
minori di anni diciotto.”
Le motivazioni del divieto imposto
vertono dunque tutte attorno a elementi tematici del film o a
valutazioni di tipo artistico-espressivo, limitando di fatto la
stessa libertà artistica e di espressione degli autori.
Questo è accaduto sebbene il DPR
11/11/1963 n. 2029 (Regolamento di esecuzione della
Legge 21/4/62 n. 161 sulla revisione dei film e dei lavori
teatrali) all’articolo 9 elenchi in modo chiaro gli elementi
scenico/narrativi che possono determinare l’applicazione del
divieto di visione ai minori, e tra i quali non è di certo inclusa
la tematica di un film (anche quando la stessa risulti incentrata
su valutazioni teologiche o filosofiche).
Una decisione in netta
contrapposizione con quanto affermato lo scorso aprile dal Ministro
Franceschini che, alla firma del decreto che istituì la nuova
Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche,
commentò: “Abolita la censura cinematografica, definitivamente
superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva
ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli
artisti”.
“Non riesco a trovare delle
ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi
inquietano.” commenta così Stefano Mordini “Nella
motivazione della commissione censura si lamenta il fatto che le
vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento
a una lezione di un professore di religione, ma questo è
esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè
che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere
una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime,
all’epoca, era minorenne e il nostro è un film di adolescenti
interpretato da adolescenti. Trovo assurdo che oggi si vieti ai
ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di
espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito,
questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa
di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da
quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E
questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono
purtroppo ancora attuali.”
“I miei assistiti sono,
rispettivamente, sorella di Rosaria Lopez e fratello di Donatella
Colasanti, e ne sono anche eredi mortis causa.” Così dichiara
l’avvocato Stefano Chiriatti. “Hanno visionato, unitamente al
sottoscritto scrivente, il film La Scuola Cattolica. Il loro
evidente coinvolgimento, personale e affettivo, nella vicenda
narrata, per la parte che li riguarda, ha indotto in Letizia e
Roberto il risvegliarsi di traumi e dolori profondi, legati a
quanto patito nel 1975 e negli anni successivi. Malgrado
l’enorme sacrificio, umano ed emotivo, legato alla rievocazione
vivida, visiva e sonora, di quanto accaduto alle rispettive
sorelle, hanno, tuttavia, apprezzato la volontà di tramandare,
anche in chiave di ammonimento per il futuro, la memoria della loro
tragedia, soprattutto alle giovani generazioni. Hanno, pertanto,
appreso con grande sorpresa della decisione del Ministero della
Cultura di vietare la visione del film ai minori degli anni
diciotto.”
Netflix ha diffuso il trailer e la
locandina di La Scoperta, il film con
Robert Redford, Rooney Mara, Jason Segel, Riley Keough e
Jesse Plemons che debutterà in tutti i Paesi in cui il
servizio è attivo il 31 marzo 2017.
La Scoperta trama
Un anno dopo
che l’esistenza dell’aldilà è stata verificata scientificamente,
milioni di persone di ogni parte del mondo hanno posto fine alla
propria vita per arrivarci. Un uomo e una donna s’innamorano mentre
affrontano il proprio tragico passato e la vera natura della vita
dopo la morte.
La Scoperta, diretto da
Charlie McDowell e scritto da
McDowell stesso e Justin Lader, il film è stato
prodotto da Alex Orlovsky of A-LO Films e James D. Stern of
Endgame Entertainment e co-finanziato da Endgame
Entertainment e Protagonist Pictures.
I produttori esecutivi sono Julie Goldstein, Lucas Smith,
Mike Goodridge, Dimitra Tsingou, Hunter Gray, McDowell e Erika
Hampson ha contribuito come co-produttore.
Con La scoperta
dell’alba la regista Susanna
Nicchiarelli è al suo secondo lungometraggio, tratto
dall’omonimo romanzo con cui Walter Veltroni ha
fatto il suo esordio nel mondo della narrativa.
In La scoperta dell’alba il
Professor Mario Tessandori viene ucciso con sette colpi di
rivoltella da due brigatisti, nel cortile dell’università e sotto
gli occhi di tutti. Muore tra le braccia di Lucio Astengo, suo
amico e collega. Poche settimane dopo, Lucio Astengo scompare nel
nulla. Siamo nel 2011. Caterina e Barbara Astengo, che avevano sei
e dodici anni quando è scomparso il padre, mettono in vendita la
casetta al mare della famiglia, oramai abbandonata da tempo. La
casa è piena di ricordi di un’infanzia interrotta dalla sparizione
del papà, di una famiglia spezzata e mai più ricomposta. In un
angolo, c’è un vecchio telefono ancora attaccato alla presa. È uno
di quei telefoni con la rotella, che fa nostalgia solo a guardarlo:
Caterina solleva la cornetta e scopre che dà segnale di libero. Il
fenomeno è inspiegabile, la linea è staccata, prova a fare dei
numeri ma il telefono rimane muto… poi, quasi per gioco, le viene
in mente di provare a fare il numero della loro casa di città di
trent’anni prima. Questa volta, dall’altra parte sente squillare:
le risponde una voce di bambina…
La scoperta dell’alba, il film
Dopo
Cosmonauta, la Nicchiarelli adatta e
riscrive il romanzo di Veltroni, trasformando il protagonista
maschile in una donna priva dei cliché di cui soffriva il
personaggio del libro che però trova un grande sbarramento
nell’assenza di ritmo e nella capacità di rapire l’attenzione dello
spettatore, inversamente proporzionale all’infittirsi del mistero.
Sebbene la Nicchiarelli metta insieme un cast di attori che non
hanno bisogno di mettersi alla prova, come la sempre ottima
Margherita Buy o Sergio Rubini, che riesce a dare quel tono di
leggerezza anche nei momenti più drammatici, poco felice risulta la
scelta di cambiare la prospettiva della Buy, tendenzialmente
ingabbiata nel ruolo della moglie depressa e tradita ribaltando
l’asse e trasformandola di fatto in compagna traditrice e depressa.
Così come poco vincente risulta l’inserimento di svariate storyline
oltre a quello principale di dubbio interesse per il pubblico e per
lo svolgimento stesso della narrazione.
Nota di merito va comunque alla
regista che si riserva anche la parte di attrice, nel tentativo di
portare una serie di elementi atipici per il cinema italiano in una
pellicola dal soggetto interessante che purtroppo si scontra con il
solito già visto di certo non aiutato da una sceneggiatura a volte
banale o implausibile. Un esperimento riuscito a metà che non
riesce a far empatizzare il pubblico con i personaggi ma che va
comunque lodato per la prova a cui la regista sottopone il genere,
nel tentativo maldestro di portare una ventata di novità.
La Scomparsa di Eleanor
Rigby, progetto unico e tre film al tempo stesso,
acclamato all’ultimo Festival di Toronto nella versione
Lei (Her) e Lui
(Him) e presentato al Festival di Cannes nella
versione Loro (Them), uscirà il 26 Marzo
in direct to video sia in DVD che in Blu-Ray.
Un tempo felicemente
sposati, Eleanor (Jessica Chastain) e Connor
(James McAvoy) improvvisamente si ritrovano come
estranei in un rapporto che sta rapidamente mutando in tragedia. La
storia esplora la soggettività dei due caratteri per descrivere
entrambi i lati di una relazione ormai alla deriva in cui un uomo e
una donna cercano di recuperare la vita e l’amore che prima
entrambi conoscevano e condividevano.
La Scomparsa di Eleanor
Rigby è diretto da Ned Benson e vede
protagonisti James McAvoy e Jessica
Chastain.
In occasione della presentazione a
Venezia 81, nell’ambito delle Notti Veneziane,
ecco l’intervista a Lino Musella e
Carlo Buccirosso per La Scommessa,
film di Giovanni Dota al cinema dal 12 settembre
al cinema con I Wonder Pictures.
Il nuovo film di Giovanni
Dota (Koza Nostra), prodotto da Fulvio e Federica
Lucisano, è una produzioneItalian International
Film (Gruppo Lucisano) con Rai Cinema e vede un cast
d’eccezione: a fianco dei protagonisti assoluti Carlo
Buccirosso (Song’e Napule, Ammore e malavita) e
Lino Musella (Il bambino nascosto, Favolacce),
Nando Paone (Chi ha rapito Jerry Calà?, Benvenuti
al Sud), Yari Gugliucci (Grazie Lina, Tramite
amicizia), Vittorio Ciorcalo (Romanzo di una
strage), Clotilde Sabatino (A Napoli non piove
mai), Chiarastella Sorrentino (Voglio guardare),
Elvira Zaingone
(Noi e la Giulia) e Iaia Forte (La bella
gente, Nata per te) sono alle prese con una commedia
nerissima in cui è messo a nudo l’animo umano nel più straniante
degli ambienti, la corsia di un ospedale.
Ognuno di noi ha un lato oscuro.
Siamo fatti di luci e ombre, di pregi e difetti. Tuttavia, un
individuo dovrebbe sempre agire per il bene proprio e altrui,
evitando che la propria parte oscura prenda il sopravvento. È
esattamente il contrario di quanto accade ai protagonisti de
La scommessa – Una notte in corsia, la
nuova black comedy firmata da Giovanni
Dota. Presentato in anteprima alle Notti Veneziane,
sezione delle Giornate degli Autori nell’ambito
dell’81esima edizione Mostra
del Cinema di Venezia, il film vede protagonisti
Lino Musella e Carlo Buccirosso,
pronti a strappare risate amare e profonde riflessioni. Distribuito
da I Wonder Pictures, La scommessa – Una notte in corsia arriverà
nelle sale dal 12 settembre.
La trama de La
scommessa – Una notte in corsia
Angelo e Salvatore sono due
infermieri che lavorano svogliatamente in un ospedale di Napoli. In
una calda sera di Ferragosto, particolarmente irritati dal fatto
che tutti siano in vacanza tranne loro, i due sono ossessionati
dall’idea di ottenere le ferie tanto desiderate per Natale e
Capodanno. Ma solo uno di loro potrà averle. L’opportunità si
presenta quando, durante il turno di notte, arriva in corsia il
signor Caputo, un paziente in condizioni critiche. Angelo è
convinto che l’uomo non sopravviverà fino all’alba, mentre
Salvatore crede che resisterà. Spinti dal desiderio di garantirsi i
giorni di ferie, i due lanciano una scommessa: se il signor Caputo
muore, Angelo otterrà le ferie, altrimenti toccherà a Salvatore. Da
quel momento, una serie di eventi rocamboleschi si susseguono,
innescando una spirale di caos che renderà impossibile tornare
indietro.
Restiamo umani
La scommessa – Una
notte in corsia solleva dei precisi interrogativi:
siamo davvero diventati una società eccessivamente opportunista ed
egoista? Cosa ci rende così irrispettosi della vita altrui? La
scommessa – Una notte in corsia esplora queste domande
attraverso la storia di due uomini, stanchi e insofferenti, che si
ritrovano a giocare sulla vita di un paziente senza alcuno
scrupolo. Scommettere sulla vita e sulla morte di qualcuno è
deplorevole, ma lo è ancora di più quando il proprio interesse
personale ne dipende. Eppure, nel mondo di oggi, sembra che nessuno
si ponga più il problema. In una notte calda e soffocante, in un
ospedale deserto, questi due infermieri lasciano che il
loro lato oscuro prenda il controllo, trascinandoli in un
vortice da cui non riescono più a emergere.
La messa in scena della pellicola è
essenziale: poche location, dialoghi diretti e taglienti, un ritmo
incalzante, e personaggi ben caratterizzati. Dota costruisce una
narrazione potente, inserendo nelle maglie della storia diversi
spunti di riflessione, che invitano il pubblico a considerare
quanto sia pericoloso cedere alle tentazioni e perdere se stessi.
“Vi prego, restiamo umani”, implora Angelo in un momento
di caos, offrendo un momento di lucidità e un monito importante:
non permettiamo al nostro lato oscuro di sopraffarci. Per quanto
faccia parte di noi, mantenere l’equilibrio è fondamentale per
convivere con se stessi e con gli altri. Perdersi è questione di un
attimo; ritrovarsi può richiedere tempo. E non è detto che ci si
riesca.
Ecco il trailer in esclusiva di
La Scommessa – Una notte in corsia, il film di
Giovanni Dota con
Carlo Buccirosso, Lino Musella, Nando Paone.
La Scommessa – Una notte in
corsia è la nuova travolgente dark comedy che sarà
presentata in anteprima alla 81° Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia all’interno delle Notti Veneziane,
sezione realizzata dalle Giornate degli autori in accordo con Isola
Edipo, e sarà poi nelle sale italiane a partire dal 12 settembre,
distribuita da I Wonder Pictures.
Il nuovo film di
Giovanni Dota (Koza Nostra), prodotto da Fulvio e
Federica Lucisano, è una produzioneItalian International
Film (Gruppo Lucisano) con Rai Cinema e vede un cast
d’eccezione: a fianco dei protagonisti assoluti Carlo
Buccirosso (Song’e Napule, Ammore e malavita) e
Lino Musella (Il bambino nascosto, Favolacce),
Nando Paone (Chi ha rapito Jerry Calà?, Benvenuti
al Sud), Yari Gugliucci (Grazie Lina, Tramite
amicizia), Vittorio Ciorcalo (Romanzo di una
strage), Clotilde Sabatino (A Napoli non piove
mai), Chiarastella Sorrentino (Voglio guardare),
Elvira Zaingone
(Noi e la Giulia) e Iaia Forte (La bella
gente, Nata per te) sono alle prese con una commedia
nerissima in cui è messo a nudo l’animo umano nel più straniante
degli ambienti, la corsia di un ospedale.
Foto di Chiara Calabrò
La Scommessa – Una notte in
corsia, la trama
Angelo
e Salvatore sono infermieri al Santi Martiri di
Napoli. Non potrebbero essere più diversi: il primo,
infermiere navigato, è un nonno di famiglia che di tanto in tanto
si concede qualche scappatella, mentre il secondo, scapolo e
cocco di mamma, ha un problema col gioco
d’azzardo. La notte di Ferragosto arriva in corsia un paziente
in coma, l’ottantenne signor Caputo. Per combattere l’afa e la noia
della routine burocratica – e anche per guadagnare qualche soldo e
le ferie a Natale – Angelo e Salvatore scommettono sulla vita del
nuovo paziente: 200 euro e l’ambitissima settimana di
ferie tra Natale e Capodanno. I due infermieri scopriranno
così il lato più oscuro di loro stessi e saranno disposti a tutto
pur di vincere la scommessa, anche suggerire terapie sbagliate e
coinvolgere il famigerato Dottor Ceravolo, famoso per i suoi
eccessi e sempre alla ricerca di una “carica” speciale…
LA SCOMMESSA – UNA
NOTTE IN CORSIA, ispirato alla
straordinaria tradizione della commedia italiana che Monicelli
definì “le tragedie che fanno ridere”, è
un film che osa, in cui il gioco sporco e il
politicamente scorretto non hanno paura di
mostrarsi. Nell’arco di una sola notte, i protagonisti
dovranno destreggiarsi tra una moglie sospettosa, un’amante
indispettita, pazienti disturbati e dottori dalle dubbie capacità…
Cosa potrà mai andare storto?
La
Scommessa – Una notte in corsia arriva in sala
dal 12 settembre con I Wonder Pictures.
Arriva al cinema dal 12 settembre
con I Wonder PicturesLa Scommessa – Una
notte in corsia, il nuovo film di Giovanni
Dota con
Carlo Buccirosso e Lino Musella.
Grazie a Cinefilos.it avete la possibilità di partecipare
gratuitamente a una proiezione del film con il cast presente in
sala.
E’ possibile
richiedere un ingresso gratuito per due persone scrivendo una
e-mail all’indirizzo cerimoniale@theculturebusiness.it
inserendo in oggetto “CINEFILOS – LA SCOMMESSA –
CITTA’”.
Nel corpo
dell’e-mail inserite CINEFILOS + LA SCOMMESSA + NOME +
COGNOME + CITTÀ di riferimento e il numero di biglietti.
Le e-mail mancanti di una di queste componenti non saranno prese in
considerazione.
I biglietti
omaggio saranno ritirabili, nel limite dei posti disponibili,
segnalando il proprio nominativo alle casse del cinema il giorno
stesso della proiezione. I biglietti omaggio sono ritirabili e
garantiti fino a 30 minuti prima l’inizio della proiezione.
Di seguito trovate l’elenco dei cinema che partecipano
all’iniziativa:
GIORNO
DATA CINEMA
ORARIO OSPITI
GIOVEDI
12/09/24
ROMA ADRIANO
21:00
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
GIOVEDI
12/09/24
ROMA ANDROMEDA
20:30
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
VENERDI
13/09/24
NAPOLI THE SPACE
20:30
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
VENERDI
13/09/24
NAPOLI MODERNISSIMO
21:15
solo Q&A
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
VENERDI
13/09/24
METROPOLITAN
21:30
solo INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
SABATO
14/09/24
UCI CINEPOLIS MARCIANISE
20:00
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
SABATO
14/09/24
UCI CASORIA
21:00
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
SABATO
14/09/24
AFRAGOLA HAPPY
21:30
SOLO INTRO
DOTA + LINO MUSELLA + BUCCIROSSO + il cast
In aggiunta a
queste date, sono disponibili anche le seguenti proiezioni con
ospiti CARLO BUCCIROSSO e ELVIRA
ZINGONE:
Arriva il 2 aprile al cinema il
nuovo film diretto da Michele Placido e ispirato a
L’Innesto di Luigi Pirandello. Il film si
ititola La scelta e vede protagonisti
Ambra Angiolini e Raoul Bova,
affiancati da Valeria Solarino e dallo stesso
Michele Placido.
Ecco il trailer:
“Io so che in me, in questo mio
corpo, quando fu il fatto, in questa mia carne, doveva esserci
amore. E per chi? Se amore c’era, non poteva che essere per lui,
per mio marito!”.
Laura e Giorgio si amano
intensamente e sono desiderosi di un figlio che non arriva. Ma solo
un grande amore può superare la dolorosa prova che devono
affrontare. Una prova che impone una scelta. Da una parte, un uomo
offeso nella sua morale, che cerca una soluzione al dilemma;
dall’altra, una donna che sente la necessità di diventare madre.
Quale scelta fare per essere ancora felici?
In La Scelta Laura
e Giorgio si amano intensamente e sono desiderosi di un figlio che
non arriva. Ma solo un grande amore può superare la dolorosa prova
che devono affrontare. Una prova che impone una scelta. Da una
parte, un uomo offeso nella sua morale; dall’altra, una donna che
sente la necessità di diventare madre. Quale scelta fare per essere
ancora felici?
Ispirato al testo teatrale
L’innesto di Luigi Pirandello,
La Scelta di Michele Placido è un’opera intimamente
drammatica che veicola il suo messaggio attraverso l’espressività
degli interpreti, facendo leva più sulle emozioni generate da un
gesto o da uno sguardo che dalle parole; quelle parole che Laura e
Giorgio vorrebbero dirsi ma che restano lì, imprigionate dentro di
loro dalla paura di quello che è stato e di quello che potrebbe
essere. Il tormentato percorso sentimentale messo in scena da
Placido vede i due protagonisti trasformarsi a poco a poco da
certezza in qualcosa di meno limpido e più complicato, cambiare in
seguito agli eventi che li travolgono e che li porteranno a
camminare su due binari diversi.
La Scelta, il film
Ambra Angiolini, nei panni di Laura, accetta
la sfida che Placido le lancia e regala la sua migliore
interpretazione ad oggi, rivestendo il ruolo complesso e maturo di
una donna che sceglie volontariamente di non essere più
identificata come vittima. Una donna spaventosamente coraggiosa
che, scontrandosi con il comune perbenisimo, vede nella tragedia
un’occasione per ricominciare a sperare, facendo appello a tutta la
sua forza (e anche a tutta la sua femminilità) per ricostruire il
legame che la tiene unita al marito, per riuscire a mantenere
ancora vivo il loro amore.
Ed è proprio sulle dinamiche di
questa coppia che si conosce e si ama da dieci anni, ma che muta a
causa di un evento tragico, che Placido e Giulia Calenda
(co-autrice della sceneggiatura) fanno il lavoro migliore. Perché
ne La Scelta non viene presentato solo il
punto di vista di una vittima dal comportamento inusuale che
sceglie di reagire di fronte alla violazione e all’umiliazione, ma
anche quello dell’uomo costretto a doversi confrontare con il più
grande dei castighi che possa essere inflitto a una donna. È un
piacere (e quasi un sollievo) vedere Raoul Bova calarsi nei panni di un personaggio
che, seppur schiacciato dalla controparte femminile, cresce e si
evolve incredibilmente, riuscendo, al di là dell’egoismo e
dell’orgoglio, a superare certi limiti intrinseci della figura
maschile.
Pur lasciando nell’ombra i
personaggi secondari e servendosi talvolta di soluzioni registiche
piuttosto discutibili, La Scelta rimane un
film potente con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, che nello
spingere il pubblico alla riflessione inevitabilmente lo dividerà.
Un film in cui anche l’elemento musicale assume un valore
specifico, contribuendo a rendere ancora più importante una storia
già di per sè significativa.
È stato presentato questa mattina
alla stampa italiana La Scelta, il nuovo
film scritto, diretto e interpretato da Michele
Placido con protagonisti Ambra Angiolini
e Raoul Bova. Il film, ispirato al testo teatrale
L’innesto di Luigi Pirandello,
racconta la storia di Laura e Giorgio, una coppia che si ama
intensamente, desiderosa di un figlio che non arriva. Un giorno, il
loro grande amore viene messo in discussione da una dolorosa prova
che i due si trovano a dover affrontare. Una prova che impone una
scelta: da una parte, un uomo offeso nella sua morale, che cerca
una soluzione al dilemma; dall’altra, una donna che sente la
necessità di diventare madre.
Sui motivi che l’hanno spinto a
dirigere questo progetto, Michele Placido ha
rivelato: “La cosa che più di tutte mi affascinava del testo
originale pirandelliano erano i due protagonisti. Mi sono
appassionato a loro e al percorso che compiono, soprattutto la
protagonista. Anche Giulia (Calenda) è rimasta molto colpita da
questi personaggi, e così abbiamo deciso di scrivere il film
apportando delle piccole modifiche. L’abbiamo ambientato ai giorni
nostri perché volevo che il film fosse più vicino al pubblico,
anche se abbiamo valutato l’idea di girarlo in costume. In merito
al personaggio di Laura, volevo fortemente che fosse un’insegnante,
perché volevo che questo suo desiderio di maternità venisse fuori
anche nel legame che la univa ai bambini ai quali insegna. C’è
tanto misticismo legato a questa storia e forse è questo l’aspetto
che mi affascina di più del film. Molti probabilmente si
concentreranno sull’aspetto legato alla violenza fisica, ma il
personaggio di Laura è un personaggio nuovo, che compie una scelta
diversa. La scelta di andare avanti, nonostante tutto”.
Sul personaggio di Laura,
Ambra Angiolini ha detto: “Quando ho letto la
sceneggiatura, non ho visto una vittima. E questo credo che sia un
messaggio molto importante per le donne. Laura ad un certo punto
smette di subire e, soprattutto, di far subire agli altri. Da
vittima diventa quasi carnefice. È una donna coraggiosa, nuova,
libera, che coglie come al volo l’occasione di non rimanere vittima
di ciò che l’è capitato. Inizia a porsi delle domande, domande che
non appartengono agli altri o al mondo che la circonda. E mette
anche Giorgio in condizione di farsi altre domande, uscendo dal
cliché di un certo tipo di figura maschile alla quale sia abituati
da troppo tempo. Laura è una donna che sceglie di non essere
identificata con quello che l’è successo. Non si fa mangiare la
vita e il futuro da questo tragico evento”.
Sul personaggio di Giorgio, invece,
Raoul Bova ha dichiarato: “Sono veramente
grato a Michele per avermi offerto questa parte. Avere la
possibilità di interpretare un personaggio del genere è veramente
raro. Ti invita a crescere e a misurarti con le difficoltà e le
paure che un ruolo del genere comporta. È stata una sfida per me:
una sorta di lotta per una storia bellissima e importante da
raccontare. La commedia mi diverte, è chiaro, ma questo film è
un’altra cosa. In generale, penso che non sia facile per un uomo
trovarsi in una situazione del genere. Michele ci ha lasciato molto
liberi, ma prima di iniziare le riprese abbiamo lavorato tantissimo
sui personaggi e sulle loro intenzioni. Li abbiamo sentiti
veramente tanto. E con Ambra, sul set, si respirava davvero questa
difficoltà nel gestire il rapporto di coppia. Eravamo completamente
dentro quello che stavamo facendo, sia fuori che dentro il set. La
cosa che ho amato di più di Giorgio sono state le sue infinite
sfumature. È un personaggio che cambia dall’inizio alla fine del
film. Ho amato il suo dolore ma soprattutto la sua
fragilità”.
Interviene anche Valeria
Solarino, che nel film interpreta Francesca, la sorella di
Laura: “Credo che il mio personaggio rappresenti quel giudizio
che viene dato senza un’attenta riflessione. Il pregiudizio,
potremmo dire. È apparentemente felice, ma non gode veramente di
tutto l’amore che la circonda. I consigli che dà alla sorella sono
lo specchio di un modo di pensare abbastanza comune. La cosa che
più di tutte mi ha colpito di questa storia è il tema che affronta.
Alla fine, si parla di amore assoluto. Amore per qualcosa di
realmente profondo. Laura, al contrario del mio personaggio,
cancella quello che c’è stato e vede solo quello che potrebbe
succedere. Vede il miracolo della vita”.
La Scelta
uscirà il 2 aprile distribuito in 230 copie da
Lucky Red.
Discostandosi totalmente dal
documentario poetico di Werner Herzog e dalla visionarietà
di Wim Wenders, il regista Christian Petzold, uno
degli autori più influenti del nuovo cinema tedesco contemporaneo,
in La scelta di Barbara tesse una storia intensa
ed introspettiva, dove il realismo e le emozioni divengono i punti
focali di una vicenda in cui gli eventi storici vengono
sapientemente e volutamente tenuti sullo sfondo, permettendo alla
psicologia e ai rapporti dei personaggi di emergere e di
svilupparsi.
In La scelta di
Barbara nella Germania Est del 1980 Barbara è un medico
pediatra che, a causa di una richiesta di espatrio, viene mandata
per punizione in un piccolo ospedale di campagna, sotto controllo
della Stasi, la polizia segreta. Mentre il fidanzato Jörg organizza
la sua fuga verso l’Ovest, Barbara intraprende rapporti freddi e
distaccati con i colleghi dell’ospedale, fino a quando l’incontro
con André, giovane medico collaborazionista delle forze segrete,
metterà in crisi le sue certezze e la sua vita. Mentre il giorno
della fuga si avvicina, Barbara è divisa tra i sentimenti per André
e le cure per una giovane ragazza incinta, fuggita da un campo di
rieducazione.
La scelta di Barbara, il film
Praticamente sconosciuto al grande
pubblico, ma molto apprezzato in patria e nei festival maggiori,
Petzold, supportato dalla sceneggiatura di Harun
Farocki, dirige con garbo una storia in cui la lentezza e la
dilatazione temporale degli eventi inducono a riflettere e ad
interrogarsi su tematiche molto complesse che vanno dalla
persecuzione politica fino ai rapporti interpersonali e alle
conseguenze delle proprie scelte. Ed è proprio questa tecnica
narrativa estremamente diluita e pacata che purtroppo a volte
può risultare difficile da assimilare per un pubblico abituato ai
frenetici ritmi del cinema americano. Pesantemente influenzato da
Acque del sud di Howard Hawsk e dal ciclo di
Germania in autunno, La scelta di
Barbara è un quadro reale e fedele di una Germania spaccata
in due, sia topograficamente che socialmente, dove sono proprio i
singoli personaggi a diventare archetipi di un intero popolo.
Straordinaria performance di Nina Hoss che riesce
a rendere mirabilmente il carattere freddo e controllato di
Barbara, per poi lasciar scoprire il suo lato umano celato.
Oltremodo superbo è Ronald Zehfeld, che nei panni di André
si torva a dover impersonare un ruolo di voltafaccia mosso in
realtà da profondi sentimenti d’amore. La fotografia di Hans
Fromm, estremamente vivida e luminosa, si discosta totalmente
dalla fredda estetica anni ’80 del cinema politico di Klüge,
Von Trotta e Fassbinder, concedendo all’opera il tono
di una fiaba per adulti. Il commento musicale di Stefan Will
è minimale, lasciando spazio ai lunghi silenzi eloquenti e alle
sonorità poetiche dell’ambiente. Le scenografie estremamente
realistiche ed essenziali di Kade Gruber e i costumi di
Anette Guther testimoniano un massiccio e maniacale lavoro
di ricostruzione storica, che non fa altro che aggiungere lode ad
un film intelligente e riflessivo, dove appunto è la scelta di
Barbara l’unica a poter cambiare veramente le cose.
Europictures ha
diffuso il trailer italiano di La Scelta di Anne –
L’Événement, il
LEONE D’ORO COME MIGLIOR FILM alla Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia 78. L’Italia sarà il primo
paese a portare il film nelle sale, dal prossimo giovedì 4
novembre, con Europictures.
Il film diretto
da Audrey Diwan ed interpretato da Anamaria Vartolomei e
Pio Marmai, oltre al Leone D’oro si è aggiudicato altri premi
collaterali, tra cui Il FIPRESCI AWARD (assegnato dalla stampa
estera) e il Premio Arca Cinema Giovani 2021, ed è tratto dal
romanzo autobiografico di Annie Ernaux.
Dichiara Lucy De
Crescenzo, CEO di Europictures: “Sono molto felice di questo
importante riconoscimento ed orgogliosa come donna di distribuire
questo film così potente, che difende un diritto importante per le
donne che fino a poche decine di anni fa era negato anche nel
nostro paese. Sembra incredibile ma ancora in 16 paesi l’aborto è
considerato un crimine e quello che sta succedendo in Texas ci fa
capire come la battaglia è ancora lunga. Grazie alla regista per
aver realizzato un film così necessario. Non vediamo l’ora di farlo
vedere al pubblico in sala, orgogliosi di essere i primi nel
mondo”.
Ambientato nella
Francia del 1963, La Scelta di Anne – L’Événement
racconta il viaggio della battaglia fisica ed emotiva di Anne, una
giovane donna che decide di abortire per completare i suoi studi e
sfuggire al destino sociale della sua famiglia proletaria, in un
mondo che condanna il desiderio delle donne, e il sesso in
generale. Ma sarà una lotta contro il tempo….
Scritto e diretto da Audrey
Diwan (meglio nota come attrice in film come
French Connection e Il coraggio di Blanche), il film francese La
scelta di Anne – L’Événement si è affermato come il
Vincitore del Leone d’Oro per il miglior Film al Festival
di Venezia 2021. Una vittoria che ha suscitato grande
entusiasmo ma anche numerose polemiche per via dell’argomento
trattato: l’aborto.
Adattamento del romanzo
autobiografico di Annie Ernaux, L’evento,
il film offre infatti un racconto ambientato negli anni Sessanta in
Francia, periodo nel quale nel Paese l’aborto era una pratica
illegale. Pur parlando di un periodo passato, La scelta di
Anne – L’Événement affronta in realtà una tematica ancora
molto attuale e dibattuta al giorno d’oggi. Il film cerca proprio
di inserirsi in questi discorsi, nel tantivo di offrire ulteriori
spunti su cui riflettere.
In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a La
scelta di Anne – L’Événement. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
La trama e il cast di La scelta di Anne –
L’Événement
Ambientato nella Francia del 1963,
La scelta di Anne – L’Événement racconta la storia
di Anne, una giovane donna dedita allo studio e
che sogna un brillante futuro, che le permetta di costruirsi una
vita diversa da quella proletaria condotta dalla sua famiglia.
Peccato che il suo sogno nel cassetto rischia di andare in mille
pezzi, quando la ragazza rimane incinta. È a questo punto che Anne
si ritrova di fronte a una scelta: tenere o no il bambino?
Ma il rischio di vedere il futuro da
lei desiderato sparire per sempre tra pannolini e biberon, la
spinge verso quella che per lei è l’unica opzione fattibile,
abortire. Con gli esami finali alle porte, la giovane deve
liberarsi il prima possibile del suo problema, ma nella Francia dei
primi anni Sessanta l’aborto è ancora illegale e Anne si vede
costretta ad agire contro la legge. La donna non rischia solo la
prigione, ma anche la condanna e giudizi da parte della
società.
Ad interpretare la protagonista,
Anne Duchesne, vi è l’attrice rumena naturalizzata francese
Anamaria Vartolomei, divenuta celebre proprio
grazie a questo film e poi vista anche in L’impero e
Maria. Accanto a lei, recitano Kacey Mottet
Klein nel ruolo di Jean, Luàna
Bajrami in quello di Hélène, Louise
Orry-Diquero nel ruolo di Brigitte e Louise
Chevillotte in quello di Olivia. Completano il cast
Pio Marmaï nel ruolo del Professor Bornec,
Sandrine Bonnaire in quello di Gabrielle e
Anna Mouglalis in quello di Claire.
Il libro di Annie Ernaux e la storia vera di cui
narra
Nel 2000 Annie
Ernaux, oggi Premio Nobel per la Letteratura, pubblica il
libro L’evento, in cui affronta il tema dell’aborto in
Francia negli anni Sessanta, quando tale pratica era ancora
illegale. La scrittrice, però, basa il racconto su un fatto
realmente accadutole e che l’ha portata a scontrarsi con questa
tematica. Nel 1964, a ventitré anni, studentessa di Lettere
prossima a laurearsi, Ernaux si ritrova incinta a seguito di una
breve relazione con uno studente di Scienze Politiche, ma non ha
intenzione di tenere il bambino.
Proveniente da un famiglia di
condizioni modeste, Ernaux spera attraverso gli studi di
discostarsi da quel contesto sociale per vedersi aprire le porte
verso un futuro più promettente e libero. Un figlio, in quel
preciso momento della sua vita, però, rappresenta un ostacolo a
riguardo. Sapendo che nessun medico si sarebbe offerto di aiutarla,
andando di fatto contro la legge, la futura scrittrice decise
dunque di ricorrere a pratiche
abortive illegali.
Questa “auto-socio-biografia” è
stata scritta da Annie Ernaux usando il diario che
teneva all’epoca (1963-1964), ed è punteggiata dalle sue
riflessioni su quanto accadeva a livello personale e sociale. La
memoria di quegli eventi fissata sulle pagine del diario diventa
per la scrittirce uno strumento di conoscenza del reale. Dalla
cronistoria di un avvenimento individualmente e politicamente
trasformativo sorge così una voce esattissima, irrefutabile, che
apre uno spazio letterario di testimonianza per generazioni di
donne escluse dalla Storia.
Il trailer di La scelta di
Anne – L’Événement e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di La
scelta di Anne – L’Événement grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29
agosto alle ore 21:20 sul canale
Rai 3.
Pochi autori della letteratura hanno
avuto successo al cinema tanto quanto Nicholas
Sparks. Celebre per le sue storie incentrate sull’amore
eterno e il destino, questi ha negli anni visto ben 11 dei suoi
romanzi trasposti sul grande schermo, e ognuno di questi film si è
poi rivelato un grande successo. Tra i più celebri si ricordano
Le pagine della nostra vita,The Last Song e Ho cercato il tuo nome. Tra questi si inserisce anche
La scelta – The Choice, diretto nel 2016 da
Ross Katz su sceneggiatura di Bryan
Sipe.
Come anticipato, si tratta anch’esso
dell’adattamento di uno dei romanzi di Sparks, La
scelta, pubblicato nel 2007. Per la precisione, è
l’undicesimo libro dell’acclamato scrittore a diventare un film, e
anche se è forse uno dei suoi lavori meno noti, la sua
trasposizione si è comunque rivelata un buon successo. Ciò è merito
naturalmente anche della capacità di Sparks di affrontare tematiche
universali come l’amore eterno e il destino, ripresentando questi
con storie sempre diverse ma sempre emotivamente potenti agli occhi
dei lettori o spettatori.
Per tutti gli appassionati di
Sparks, La scelta – The Choice è dunque un altro
imperdibile film tratto dalle sue opere, che non manca ancora oggi
di appassionare fino alle lacrime gli amanti del genere. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a La scelta – The Choice. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Travis Parker è un giovane veterinario convinto di
non essere destinato alle relazioni a lungo termine. Le sue
convinzioni decadono però nel momento in cui incontra Gabbi
Holland, un’affascinante pediatra con tutte le carte in
regola per fargli cambiare idea. Dopo un primo, burrascoso
incontro, pian piano i due si innamorano e capiscono di non poter
fare a meno l’uno dell’altra. Ad ostacolarli, però, ci sono le
rispettive vite e relazioni. Nulla però potrà far dimenticare loro
il sentimento ormai nato. La loro vita si complicherà ulteriormente
quando un drammatico e inaspettato evento si verificherà.
Il cast del film
Ad interpretare il ruolo di Travis
Shaw era stato inizialmente scelto l’attore Scott Eastwood, poi sostituito con
Benjamin Walker. Questo era diventato inizialmente
popolare grazie al suo ruolo da protagonista nel film La leggenda del cacciatore di vampiri, ottenendo poi
rinnovata popolarità proprio con La scelta – The
Choice. L’attrice Teresa Palmer, celebre per Point Break e La battaglia di Hacksaw Ridge, interpreta invece Gabbi
Holland. Vi è poi Alexandra Daddario, nota per la serie True
Detective e il film Baywatch,
qui nei panni di Monica, fidanzata di Travis. Tom
Welling, invece, è Ryan McCarthy, fidanzato di Gabbi.
La scelta – The Choice è ispirato ad una
storia vera?
Come confermato anche dallo stesso
Sparks, La scelta – The Choice non è ispirato ad
alcuna storia vera e il racconto proposto è dunque frutto della
fantasia dell’autore. Sparks, tuttavia, ha rivelato di essersi
ispirato a suo fratello – prima che si sposasse – per il
personaggio di Travis. La maggior fonte d’ispirazione, però, è
stato un precedente libro dello stesso Sparks, il celebre
The Notebook (in Italia noto come Le pagine
della nostra vita). Lo scrittore si è infatti basato sugli ostacoli che dividevano i due
protagonisti del romanzo per dar vita alla difficile storia
d’amore tra Travis e Gabbi.
Il finale nel film e nel libro
Il film e il libro di Sparks
presentano naturalmente alcune differenze, ma riguardo al finale si
è deciso di rimanere fedeli rispetto a quanto scritto da Sparks, in
quanto la conclusione da lui concepita ribadisce ulteriormente
tutti i temi alla base del racconto. Se dunque nel libro Travis
decide di correre il rischio e di trasferire Gabbi in un centro di
assistenza a lungo termine, dove tre mesi dopo si risveglia dal
coma e torna a vivere nella loro casa, allo stesso modo nel film il
protagonista sceglie la speranza e viene ripagato con il risveglio
della sua amata e della vita che ora possono trascorrere
insieme.
Il trailer di La scelta –
The Choice e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. La scelta – The
Choice è infatti disponibile nei cataloghi di
Apple
TV+, Prime Video e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 2 luglio alle ore
21:20 su Canale 5.