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Il trailer di Django Unchained con l’uscita di Prometheus!

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Il trailer di Django Unchained con l’uscita di Prometheus!

Dopo la presentazione delle prime scene di Django Unchained a Cannes arriverà presto il primo trailer del nuovo film di Quentin Tarantino.  A dare la notizia ci ha pensato Stuart Oldham di Variety via Twitter, che ha dichiarato che  il trailer verrà mostrato, negli Stati Uniti, davanti a Prometheus di Ridley Scott, in uscita l’8 giugno. Non ci resta che aspettare qualche conferma sull’uscita in contemporanea del filmato anche sul web.

Nel cast di Django Unchained vi sono Christoph Waltz, Don Johnson, Gerald McRaney, James Remar, James Russo,Jamie Foxx, Kerry Washington, Kurt Russell, Leonardo Di Caprio,Sacha Baron Cohen, Samuel L. Jackson, Todd Allen, Tom Savini, Tom Wopat. L’uscita del film è prevista il 25 dicembre nei cinema USA, il 4 gennaio 2013 in Italia.

Il trailer di Conan The Barbarian 3D ( V.M.)

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Il trailer di Conan The Barbarian 3D ( V.M.)

Ecco il nuovo trailer internazionale di Conan The Barbarian, vietato ai minori. Nel cast Jason Momoa, Rachel Nichols, Stephen Lang, Rose McGowan, Saïd Taghmaoui, Ron Perlman, Leo Howard, Steve O’Donnell, Raad Rawi Fassir.

Il Trailer di Cattivissimo Me 2

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Il Trailer di Cattivissimo Me 2

Arriva da Apple il Trailer di Cattivissimo Me 2, sequel del campione d’incassi Cattivissimo Me prodotto dalla Illumination Entertainment di Chris Meledandri.


La pellicola è attesa per l’Estate del  2013.

Il Trailer di Ballata dell’odio e dell’amore di Alex De La Iglesia!

Ecco il Trailer di Ballata dell’odio e dell’amore di Alex De La Iglesia. La pellicola arriverà l’8 novembre nelle sale italiane,  

Il trailer delirante di Small Apartment

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Il trailer delirante di Small Apartment

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Ecco il trailer di Small Apartment, commedia delirante e assurda che vede protagonista il comico britannico Matt Lucas attorniato da una serie di volti noti

Il Trailer del film The Sessions con Helen Hunt!

Il Trailer del film The Sessions con Helen Hunt!

Ecco il trailer italiano di The Sessions con John Hawkes e Helen Hunt che debutterà al cinema dal 31 Ottobre.

Il Trailer del film La parte degli angeli di Ken Loach!

Il Trailer del film La parte degli angeli di Ken Loach!

Ecco il Trailer del film La parte degli angeli, l’ultimo film di Ken Loach, Premio della Giuria al Festival di Cannes 2012. Il film sarà nelle sale dal 13 dicembre.

Il trailer del film La collina dei papaveri di Goro Miyazaki

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Il trailer del film La collina dei papaveri di Goro Miyazaki

Ecco il trailer de La collina dei papaveri di Goro Miyazaki, al cinema solo il 6 Novembre per un evento unico.

Il Trailer de La Collina dei papaveri di Goro Miyazaki!

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Il Trailer de La Collina dei papaveri di Goro Miyazaki!

Lucky Red presenta un evento unico e imperdibile: il trailer de La collina dei papaveri.

La pellicola  arriverà nelle sale italiane il 6 Novembre,  il nuovo gioiello dello Studio Ghibli:

Il traditore: trailer del film di Bellocchio in concorso a Cannes 2019

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Ecco il trailer de Il Traditore, il film diretto da Marco Bellocchio con protagonista Pierfrancesco Favino e in concorso al Festival di Cannes 2019.

Nei primi anni ’80 è in corso una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana per il controllo sul traffico della droga. Tommaso Buscetta, conosciuto come il “boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile e da lontano, assiste impotente all’uccisione di due suoi figli e del fratello a Palermo; ora lui potrebbe essere il prossimo. Arrestato ed estradato in Italia dalla polizia brasiliana, Buscetta prende una decisione che cambierà tutto per la mafia: decide di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa Nostra.

Il film diretto da MARCO BELLOCCHIO è interpretato da PIERFRANCESCO FAVINO (nel ruolo di Buscetta), MARIA FERNANDA CANDIDO (la moglie di Buscetta), FABRIZIO FERRACANE (Pippo Calò), FAUSTO RUSSO ALESI (Giovanni Falcone)LUIGI LO CASCIO (Totuccio Contorno)

Sceneggiato da MARCO BELLOCCHIO, LUDOVICA RAMPOLDI, VALIA SANTELLA, FRANCESCO PICCOLO, in collaborazione con FRANCESCO LA LICATA, Fotografia di VLADAN RADOVICH, Montaggio di FRANCESCA CALVELLI, Musica di NICOLA PIOVANI, Scenografia di ANDREA CASTORINA, Costumi di DARIA CALVELLI, Suono di GAETANO CARITO e ADRIANO DI LORENZO.

Il Traditore è prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM con RAI CINEMA, in coproduzione con AD VITAM PRODUCTION (Francia), MATCH FACTORY PRODUCTIONS (Germania), GULLANE (Brasile), prodotto da BEPPE CASCHETTO, sviluppo progetto ANASTASIA MICHELAGNOLI, produttore esecutivo SIMONE GATTONI. Le vendite internazionali sono di THE MATCH FACTORY.

Il Traditore è distribuito da O1 DISTRIBUTION e esce in sala in Italia il 23 maggio, giorno della ricorrenza della strage di Capaci.

Il traditore: la vera storia dietro il film con Pierfrancesco Favino

Con alcuni dei suoi ultimi film, il regista Marco Bellocchio si è interessato a ripercorrere e rielaborare alcuni dei più noti eventi della storia d’Italia, dal rapimento di Aldo Moro con Buongiorno, notte ed Esterno notte, passando per la vita privata di Benito Mussolini in Vincere e fino al caso di Edgardo Mortara con Rapito, attualmente al cinema. Il suo ultimo film, allo stesso modo, porta sul grande schermo una delle figure italiane più controverse e complesse dell’intero Novecento: il pentito di mafia Tommaso Buscetta. La sua storia è raccontata da Bellocchio in Il traditore (qui la recensione), presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2019 e affermatosi come uno dei più importanti e premiati film italiani degli ultimi anni.

Accostatosi a tale personaggio, il regista si è concentrato in particolare sul darne un ritratto non come un eroe bensì di un uomo coraggioso, senza condannarlo né accusarlo. In Il traditore, infatti, Buscetta si erge a rappresentante di un mondo e un modo di fare ormai in decadenza. La sua storia diventa così l’occasione per parlare di tematiche universali, tra cui l’inesorabile caducità dell’uomo e dei suoi imperi. Bellocchio firma così un nuovo racconto storico e civile, caratterizzato da una teatralità che divide nettamente Buscetta da quanti invece gli si contrappongono, ovvero quei mafiosi che lui andava accusando in modo tanto aperto.

Vincitore di ben sei David di Donatello, tra cui miglior film e miglior regia, Il traditore ha conosciuto un successo senza eguali, venendo candidato anche a diversi premi esteri. Bellocchio si è così riconfermato uno dei più acuti narratori della storia di un Paese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Pierfrancesco Favino in Il traditore
Pierfrancesco Favino in Il traditore

La trama del film Il traditore

La vicenda del film ha inizio nei primi anni ’80, nel bel mezzo di una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana. In quel periodo, infatti, le fazioni di Cosa Nostra e i Corleone, capeggiati da Totò Riina, si contendono la piazza della droga, mantenendo una facciata di amicizia e collaborazione. Temendo un’imminente guerra tra i due gruppi, Tommaso Buscetta, anche noto come il “boss dei due mondi”, decide di trasferirsi in Brasile e proseguire lì i suoi affari. Ben presto, però, due dei suoi figli e altri suoi cari vengono giustiziati a sangue freddo, generando in lui un profondo senso di colpa per averli abbandonati senza protezione.

Per lui le difficoltà sono però appena iniziate. Rintracciato dalla polizia brasiliana, egli viene poi estradato in Italia. Per sopravvivere, Buscetta si trova a questo punto davanti ad una scelta durissima. Egli accetterà infine incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa Nostra. Confessando tutto ciò che sà, egli diventa un pentito, un traditore, e per tanto ancor di più condannato a morte. Deciso e costretto ad andare fino in fondo, Buscetta deciderà di presentarsi anche al maxi processo, dove incontrerà i suoi ex amici per testimoniare una volta di più contro di loro.

La vera storia dietro al film

Quella di Buscetta, come noto, è la storia del primo importante pentito di mafia, la cui collaborazione con gli organi di giustizia ha portato ad una maggiore comprensione di questa organizzazione criminale e ad un più duro attacco nei suoi confronti. Buscetta è entrato a farvi parte nel 1945, all’età di 17 anni. Dopo essere stato per un periodo in Sud America, nel 1956 inizia ad occuparsi del contrabbando di sigarette e stupefacenti, diventando anche un pericoloso killer e venendo in più occasioni arrestato e incarcerato. Per lui la situazione si fa pericolosa quando, nel pieno di quella che è nota come la seconda guerra di mafia, si trova a contrapporsi a Salvatore Riina. Per tirarsi fuori dalla faida, Buscetta decide di tornare in Brasile.

La vittoria di Riina ha però ugualmente ripercussioni sulla sua vita, con 11 dei suoi parenti che vengono brutalmente uccisi, tra cui due dei suoi figli. Nello stesso periodo, il 23 ottobre del 1983 Buscetta viene riconosciuto e arrestato dalla polizia locale. Nel giugno 1984 i giudici Giovanni Falcone e Vincenzo Geraci si recarono da lui e lo invitarono a collaborare con la giustizia, gesto che nel codice d’onore mafioso è inevitabilmente considerato un tradimento da punire con la morte: il boss lasciò trapelare una velata volontà di intraprendere tale percorso e lo Stato italiano ne chiese e ottenne allora l’estradizione alle autorità brasiliane. Buscetta non accettò però mai di essere definito un pentito, termine con cui in Italia cominciavano ad essere indicati i collaboratori di giustizia.

Egli dichiarò piuttosto di non condividere più quella che era la nuova Cosa nostra, poiché, a suo dire, aveva perso la sua identità. Il 29 settembre 1984, sulla base delle dichiarazioni di Buscetta, scattò la maxi-retata denominata “operazione San Michele” con 366 mandati di cattura eseguiti. Nel 1986, invece, Buscetta testimoniò al maxiprocesso di Palermo scaturito dalle dichiarazioni rese a Falcone. In seguito, egli si ritirò nuovamente nell’anonimato, denunciando però sul finire degli anni Novanta lo stretto rapporto tra mafia e politica. Ammalatosi di cancro, Buscetta morì infine il 2 aprile 2000, all’età di 71 anni, a North Miami, in Florida, negli Stati Uniti.

Il traditore cast

Il cast del film

Ad interpretare il complesso ruolo di Tommaso Buscetta vi è l’attore Pierfrancesco Favino, in una delle interpretazioni migliori della sua carriera. Eppure, inizialmente, egli sembra stesse per perdere l’occasione di avere questo ruolo, essendo rimasto insoddisfatto dal suo provino. Riuscì però a convivere Bellocchio a dargli una seconda possibilità, sbalordendo poi tutti con un’interpretazione particolarmente intensa. Per calarsi nei panni del pentito, infatti, Favino ha condotto approfonditi studi, ricercando dettagli sulle sue movenze e il suo modo di parlare. Si è poi trovato ad acquisire ben nove chili, al fine di avere un fisico più imponente.

Ad interpretare Salvatore Contorno, altro pentito di mafia e amico di Buscetta, vi è invece l’attore Luigi Lo Cascio. Anche lui si trasformò profondamente per il ruolo, arrivando grazie alla sua performance a vincere il David di Donatello come miglior attore non protagonista. Fausto Russo Alesi è presente nei panni del giudice Giovanni Falcone, mentre Fabrizio Ferracane è Pippo Calò, uno dei principali accusati da Buscetta. L’attore Nicola Calì recita invece nel ruolo di Totò Riina, mentre Giovanni Calogno è Gaetano Badalamenti. Pippo di Marca compare brevemente nei panni di Giulio Andreotti. L’attrice brasiliana Maria Fernanda Candido interpreta invece Maria Cristina, moglie di Buscetta.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il traditore è infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Disney+, Now, Tim Vision e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 14 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Il Traditore: la recensione del film di Marco Bellocchio

Il Traditore: la recensione del film di Marco Bellocchio

Marco Bellocchio torna a raccontare la storia dell’Italia, e lo fa presentando in concorso al Festival di Cannes 2019 il film Il Traditore, basato sulla figura di Tommaso Buscetta, l’uomo che ha permesso di sferrare uno dei più duri colpi che si ricordi alla mafia. Il film, costruito sulle forti spalle di Pierfrancesco Favino, presenta un ritratto fedele e non indulgente sugli eventi che si snodano tra gli anni ottanta e i primi 2000, sulla figura di una personalità ambigua e di un paese diviso internamente.

Ha inizio nei primi anni ’80 il racconto, nel bel mezzo di una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana. Tommaso Buscetta (Pierfrancesco Favino), conosciuto come il “boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile. Qui viene però arrestato ed estradato in Italia dalla polizia. Buscetta si trova a questo punto davanti ad un scelta, e deciderà di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa Nostra.

Io non sono un pentito”, sono queste le prime parole che Buscetta rivolge a Falcone, nel primo dei loro intensi incontri. Ed in queste parole Bellocchio racchiude l’intento del suo film, quello di raccontare un personaggio ricco di sfumature, ombre, segreti, ma senza trattarlo né come un eroe né come un mostro. Buscetta, lo si scoprirà, si considera fedele ai propri valori, che sono stati invece traditi da coloro che ora lui accusa. Il titolo del film allora diviene piuttosto malleabile, applicabile a più individui semplicemente cambiando il punto di vista.

L’intento di Bellocchio è interessante, ed è proprio nei momenti di più fedele rappresentazione dei fatti che si ritrova la forza del film. Nel momento in cui il regista si mette al completo servizio della storia, il film ha modo di svelare la sua forza narrativa e documentaria. Gli incontri con Falcone, le udienze del maxi processo, questi sono i momenti certamente più riusciti del film, che lasciano parlare i personaggi e tramite loro la storia di un Paese ferito e forse incurabile.

Fondamentale dunque la presenza di attori capaci di reggere un tale impegno. Pierfrancesco Favino ha qui la possibilità di confermare la sua bravura con un ruolo che lo costringe ad una fisicità ed una personalità particolarmente complesse. Egli fa proprio l’uomo Buscetta, riproponendone un ritratto umano e non imitatorio. È nelle sequenze sopra citate che esce tutto il suo carisma e il suo magnetismo, che permettono al film di acquisire un notevole valore in più.

Vi sono certamente anche momenti meno riusciti all’interno del film, e affrontando un periodo di tempo piuttosto ampio si possono riscontrare alcuni passaggi temporali bruschi. O ancora si evidenzia una forma non sempre all’altezza di alcune scene. Ciò che è certo è che ad ogni modo Bellocchio riesce nel suo intento di rappresentare in maniera quanto più possibile neutra un personaggio che ha diviso, e può ancora, dividere le opinioni.

Se Il Traditore si prende l’incarico di rimanere il quanto più oggettivo possibile sul suo protagonista, allo stesso tempo non manca di consegnare allo spettatore il ricordo di una ferita ancora aperta. Racconta la storia sottolineando il dolore, la paura, affidandosi spesso e volentieri alle più celebri immagini di repertorio. È dunque in grado di incidere nella coscienza dello spettatore, raccontando ciò che spesso si preferirebbe invece far dimenticare.

Il Traditore Tipo con Ewan McGregor al cinema dal 5 maggio

Il Traditore Tipo con Ewan McGregor al cinema dal 5 maggio

Arriverà al cinema Giovedì 5 Maggio Il Traditore Tipo, il film di Susanna White con Ewan McGregor , Stellan Skarsgard, Damian Lewis e Naomie Harris, distribuito da Videa.

Dallo sceneggiatore di DRIVE e dal best-seller di John le Carré, (maestro dello spy-thriller, autore tra l’altro dei romanzi da cui sono stati tratti film come LA TALPA e LA SPIA) IL TRADITORE TIPO è un thriller intenso, ricco di colpi di scena e dal ritmo serrato.

Il Traditore Tipo

SINOSSI

Durante una vacanza a Marrakech, una coppia inglese, Perry (Ewan McGregor – THE IMPOSSIBLE, L’UOMO NELL’OMBRA, STAR WARS) e Gail (Naomie Harris – SPECTRE, SOUTHPAW – L’ULTIMA SFIDA), fa amicizia con un appariscente e carismatico uomo d’affari russo di nome Dima (Stellan Skarsgård – NYMPHOMANIAC, AVENGERS: AGE OF ULTRON, MILLENNIUM – UOMINI CHE ODIANO LE DONNE), che si rivela essere un boss del riciclaggio di denaro appartenente alla mafia russa. Perry e Gail accettano di aiutare Dima a fornire informazioni confidenziali ai servizi segreti inglesi, ritrovandosi così coinvolti nel mondo dello spionaggio politico internazionale. Tra Parigi e Berna, le Alpi francesi e i bassifondi di Londra, la coppia vive un pericoloso viaggio che li porterà a stringere alleanza con il governo britannico tramite uno spietato e determinato agente segreto dell’MI6 (Damian Lewis – HOMELAND).

Il Traditore di Marco Bellocchio in concorso a Cannes 2019

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Il Traditore di Marco Bellocchio in concorso a Cannes 2019

Il Traditore è un film di vendette e tradimenti su Tommaso Buscetta, detto anche il “boss dei due mondi”, diretto da Marco Bellocchio e presente nella selezione ufficiale del Festival di Cannes 2019, annunciata questa mattina.

Il nuovo film di Marco Bellocchio racconta il primo grande pentito di mafia, l’uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Pierfrancesco Favino interpreta Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi, secondo una prospettiva inedita e mai studiata prima: sarà il “Traditore.” Un racconto fatto di violenze e di drammi, che inizia con l’arresto in Brasile e l’estradizione di Buscetta in Italia, passando per l’amicizia con il giudice Falcone e gli irreali silenzi del Maxiprocesso alla mafia. Ed è proprio nel momento in cui la giustizia sembra aver segnato un punto, che Cosa Nostra ricorda a Buscetta e all’Italia che la sua sconfitta è ben lontana. Scoppia la bomba a Capaci e Buscetta alzerà il tiro facendo il nome di Andreotti: un tragico boomerang che lo costringerà a fuggire dall’Italia per sempre.

Sul film e sulla partecipazione a Cannes 2019, Marco Bellocchio ha dichiarato: «Naturalmente sono contento per l’invito a Cannes. Il concorso è una gara e posso solo accettarla cercando di fare il più bel film possibile, correndo freneticamente perché c’è veramente poco tempo. 

È un film ancora diverso da tutti i precedenti, forse assomiglia un po’ a “Buongiorno, notte” perché i personaggi si chiamano coi loro veri nomi, ma lo sguardo è più esposto, all’esterno, i protagonisti sono spesso in pubblico, per esempio nel gran teatro del Maxiprocesso di Palermo e in altri teatri di altri processi con un copione diverso, pur essendo i personaggi spesso ripresi a distanza ravvicinata, trascurando però quei tempi psicologici, quelle nevrosi e psicosi “borghesi” che sono state spesso la materia prima di molti film che ho fatto in passato.

“Il Traditore” è anche un film civile (o di denuncia sociale come si diceva una volta) evitando però ogni retorica e ideologia. Ho scoperto infine in questo film, sempre da dilettante, il siciliano, lingua meravigliosa spesso storpiata, ridicolizzata, caricaturizzata anche dal nostro cinema (e televisione). 

Di altro e più approfonditamente spero si possa parlare a Cannes, dopo la visione del film (e della squadra straordinaria con cui è stato possibile farlo).»

Il Traditore diretto da MARCO BELLOCCHIO è interpretato da PIERFRANCESCO FAVINO (nel ruolo di Buscetta), MARIA FERNANDA CANDIDO (la moglie di Buscetta), FABRIZIO FERRACANE (Pippo Calò), FAUSTO RUSSO ALESI (Giovanni Falcone)LUIGI LO CASCIO (Totuccio Contorno) Sceneggiato da MARCO BELLOCCHIO, LUDOVICA RAMPOLDI, VALIA SANTELLA, FRANCESCO PICCOLO, in collaborazione con FRANCESCO LA LICATA, Fotografia di VLADAN RADOVICH, Montaggio di FRANCESCA CALVELLI, Musica di NICOLA PIOVANI, Scenografia di ANDREA CASTORINA, Costumi di DARIA CALVELLI, Suono di GAETANO CARITO e ADRIANO DI LORENZO.

Il Traditore è prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM con RAI CINEMA, in coproduzione con AD VITAM PRODUCTION (Francia), MATCH FACTORY PRODUCTIONS (Germania), GULLANE (Brasile), prodotto da BEPPE CASCHETTO, sviluppo progetto ANASTASIA MICHELAGNOLI, produttore esecutivo SIMONE GATTONI. Le vendite internazionali sono di THE MATCH FACTORY. Il film è distribuito da O1 DISTRIBUTION e esce in sala in Italia il 23 maggio nel giorno della ricorrenza della strage di Capaci.

Il Torino Film Festival cambia passo, presentata la nuova edizione

La 38° edizione del Torino Film Festival si presenta rinnovata sia nella struttura che nella fruizione: per la prima volta, alla presenza in sala si affiancherà un programma online.

Grazie a una sala virtuale di 500 posti, realizzata in collaborazione con MyMovies, sarà infatti possibile vedere tutti i film in concorso. Saranno inoltre disponibili online le masterclass, le conferenze stampa, numerosi contributi video inediti, le attività didattiche e alcuni incontri in via di definizione.

Un progetto pilota destinato a diventare una delle caratteristiche del festival e un’opportunità per ripensare in maniera creativa a come renderlo più accessibile e fruibile a un pubblico sempre più ampio.

“Siamo consapevoli che si tratta di un grande cambiamento – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema -, che però tiene il passo con i tempi. Il cinema nasce per essere fruito in sala, è quello il suo posto, ma le nuove tecnologie ci permettono di arrivare ovunque, moltiplicando la forza comunicativa della settima arte. È con questo spirito che il TFF sbarca online, senza rinunciare alle sue origini, quando si chiamava ancora Cinema Giovani, trattando molti temi tra cui giustizia sociale e inclusione, visti attraverso l’occhio creativo di giovani cineasti”.

“Proporre contenuti sia online che in presenza, creare sinergie con il territorio, tentare nuove sfide, uscire dagli spazi fisici, utilizzare tecnologie avanzate – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. Questi sono alcuni degli obiettivi che il museo si è proposto in questo anno in cui, insieme a Film Commission Torino Piemonte, ha festeggiato il ventennale. Il Torino Film Festival li rappresenta tutti, con una nuova linfa, pronto ad aprirsi ai molteplici linguaggi del cinema”.

LA NUOVA IDENTITÀ VISIVA

Nel guardare avanti, progettando un festival che data la situazione attuale ha scelto di accettarne la sfida, si è voluto anche ripensarne in toto l’identità visiva, riannodando i fili col passato, con la città e con quello che ne è l’edificio simbolo e dal 2000 sede del Museo Nazionale del Cinema: la Mole Antonelliana e in particolare la stella a dodici punte che ne costituisce il punto più alto.

Oggetto complesso, sfaccettato, misterioso e quindi icona perfetta per rappresentare la nuova identità visiva del Torino Film Festival e segnarne il nuovo passo. La stella diventa l’emblema della manifestazione, il nuovo logo che in sé racchiude la memoria della città, della nascita del cinema, dell’operosità e dell’ingegnosità del nostro territorio, mirabile rappresentazione del nuovo corso del Torino Film Festival.

UN FESTIVAL DIFFUSO

Mantenendo forte il legame con il territorio, il Torino Film Festival si presenta come un vero e proprio festival diffuso sia grazie all’applicazione della tecnologia digitale che a una capillarizzazione delle proposte. Tra proiezioni, eventi e iniziative speciali, il festival arriverà infatti in molti punti della città (e non solo) ampliando il suo impatto su tutto il territorio e raggiungendo zone mai prima d’ora coinvolte dalla manifestazione.

“L’edizione di quest’anno avrà questa doppia anima – racconta Stefano Francia di Celle, direttore del Torino Film Festival. All’apertura verso il web si affiancherà un forte e rinnovato legame con le realtà cinematografiche e culturali locali. Il mio obiettivo è di declinare i contenuti del festival anche in luoghi insoliti, coinvolgendo interlocutori e pubblici nuovi, alla (ri)scoperta di quello che Torino può dare. 12 punti, 12 luoghi che, disegnando la mappa del festival, evocano le 12 punte della Stella della Mole, il dodecaedro protagonista della nuova identità visiva della manifestazione”.

I luoghi del festival

1. Mole Antonelliana – Museo Nazionale del Cinema
2. Le sale: Cinema Massimo, Ambrosio Cinecafè, Cinema Classico
3. Le sale di Comunità Acec: Teatro Monterosa, Cinema Teatro Agnelli, Cineteatro Baretti
4. Film Commission Torino Piemonte
5. Accademia Albertina di Belle Arti
6. Museo Nazionale del Risorgimento Italiano
7. Fondazione per la Scuola della Compagnia San Paolo – IC Rita Levi Montalcini Scuola Pascoli
8. Xké. Il laboratorio della curiosità
9. MUSA
10. Le Roi Dancing
11. Villa d’Agliè
12. La Stella in città

“Torino non rinuncia al suo Torino Film Festival. La Fondazione ha riprogrammato l’evento e si presenta all’appuntamento con proiezioni diffuse in presenza e tramite i canali digitali in cui proporre anteprime e film in concorso sullo schermo – dichiara Francesca Leon, Assessora alla Cultura Città di Torino. Grazie a quanti hanno fatto in modo che nell’anno del ventennale della Film Commission e del Museo del Cinema la città mantenesse uno dei suoi progetti più noti ed apprezzati dal pubblico e dagli operatori. Buon festival a tutti e tutte”.

EVENTO SPECIALE THE TRUFFLE HUNTERS

Uno degli eventi speciali di questa edizione del TFF è l’anteprima italiana del film The Truffle Hunters, il docufilm diretto e prodotto da Michael Dweck e Gregory Kershaw, con la produzione esecutiva di Luca Guadagnino e la sua Frenesy Film Company. Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival il 30 gennaio 2020, il film racconta la vita di alcuni anziani cercatori del tartufo d’Alba, dei loro rituali, del loro rapporto con i cani e con il territorio. L’evento è realizzato in collaborazione con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e con l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero.

Il film verrà distribuito in Italia da Sony Pictures.

“È un film importante, di respiro internazionale, che racconta uno dei prodotti dell’eccellenza del nostro territorio attraverso un mestiere poco conosciuto che conserva un fascino antico – sottolinea il Presidente della Regione Piemonte. Sono andato personalmente al Sundance per vedere e celebrare questo importante momento, e ho visto l’entusiasmo suscitato da questo emozionante racconto”.

“Il cinema – continuano il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Cultura – è fatto di simboli e contiene sempre un messaggio. È doveroso sottolineare quanto sia importate soprattutto in momenti come questo scendere in campo e se possibile con più determinazione di prima, per trasmettere il messaggio della resilienza umana di fronte alle avversità. Il Piemonte c’è e oggi riparte dai suoi simboli in Italia e nel mondo”.

IL PREMIO STELLA DELLA MOLE

La stella diventa il nuovo simbolo del Torino Film Festival e l’istituzione del Premio STELLA DELLA MOLE la renderà il riconoscimento massimo con cui saranno premiati i vincitori del festival, al pari del Leone di Venezia, la Palma di Cannes, l’Orso di Berlino, il Pardo di Locarno.

Il Premio avrà una componente tecnologica del tutto unica: grazie alla collaborazione del Politecnico di Torino e con il coinvolgimento di Competence Industry Manifacturing 4.0 – polo costituito dai due atenei torinesi insieme a 23 partner industriali per la diffusione di competenze legate all’Industria 4.0 – il riconoscimento che verrà consegnato ai vincitori del festival è realizzato in alluminio attraverso la tecnologia avanzata dell’Additive Manufacturing.

“Viviamo in un mondo che sta effettivamente ‘cambiando passo’”, ricorda il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco. “In un quadro come quello attuale, il ruolo di una grande università come il Politecnico di Torino è anche quello di creare sempre più contatti tra il mondo della ricerca e la società civile e questa collaborazione va proprio in questa direzione: il coinvolgimento del CIM 4.0, centro altamente tecnologico della nostra città, in un’operazione culturale come il Premio Stella della Mole è il simbolo del fatto che la ricerca e l’innovazione possono permeare davvero il nostro tessuto sociale e arricchirlo con modalità del tutto nuove”. “Aver contributo alla realizzazione del Premio destinato alla premiazione del Torino Film Festival 2020, ci rende felici e orgogliosi – sottolinea Enrico Pisino, Ceo del CIM 4.0 – ma soprattutto dimostra come le nuove competenze e tecnologie, che caratterizzano le attività del nostro centro focalizzato sulla industria 4.0, possano contribuire a ideare oggetti bellissimi e di design, destinati anche ad altri settori rilevanti come ad esempio quelli rappresentati dal cinema e dal turismo”.

LE MASTERCLASS

Sono sei le masterclass confermate del 38° Torino Film Festival, una serie di incontri con i grandi protagonisti e autori del cinema contemporaneo internazionale, una chiacchierata in libertà che non si limita ad una lezione di cinema ma che va oltre, mettendo in luce particolarità meno conosciute dei protagonisti.

  • Imprevedibile Stefania con Stefania Sandrelli e Andrea Occhipinti, a cura di Massimo Sordella
  • Spedizione torinese con Aleksandr Sokurov e i suoi allievi, a cura di Alena Shumakova
  • La natura nel cinema con Giorgio Diritti e Paolo Pejrone, a cura di Gian Luca Favetto
  • Formare le nuove generazioni di filmmaker e attivisti con Mohsen Makhmalbaf, a cura di Fedra Fateh e Vahid Rastgou
  • Cinema e uguaglianza sociale per un mondo più giusto e sostenibile con Waad Al Kateab e Taghi Amirani, a cura di Fedra Fateh
  • Women in film: le voci in evoluzione delle donne nel cinema, ospiti in via di definizione, a cura di Fedra Fateh

In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, la Fondazione Compagnia di San Paolo guarda all’attrattività dei territori con il sostegno a progetti e modelli in cui la proposta dell’offerta culturale incontra profondamente l’identità del territorio.

Il cinema rientra a pieno titolo tra i driver per accrescere, accreditare, posizionare e promuovere l’offerta di Torino in una prospettiva di attrattività e sviluppo ed in quest’ottica la Fondazione riconosce nel Torino Film Festival un player fondamentale del comparto culturale cittadino con un progetto culturale forte, identitario, capillare e, da quest’anno anche diffuso.

Xkè? Il laboratorio della curiosità, centro per la didattica situato in via Gaudenzio Ferrari, a pochi passi dalla Mole Antonelliana, ospiterà infatti per la prima volta un calendario di eventi volto a rafforzare l’attenzione del Torino Film Festival per i temi fondamentali dell’istruzione e della formazione, mentre nelle aule della Rotonda del Talucchi dell’Accademia Albertina, oggetto di un recente restauro della Fondazione, si svolgerà la serata inaugurale del festival. Il festival dimostra inoltre di rivolgere un occhio di riguardo ai temi della didattica con il progetto Una sala cinematografica per la scuola – realizzato insieme alla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo che utilizza il cinema – e il documentario in particolare – come strumento di partecipazione, crescita, inclusione e innovazione.

La Fondazione CRT sperimenta per la prima volta un percorso di collaborazione con il Torino Film Festival e con il Museo Nazionale del Cinema focalizzato sulla raccolta fondi, secondo due direttrici: da un lato, grazie alle professionalità del TFF, l’attivazione di un modulo ad hoc sui festival cinematografici nell’ambito del corso Talenti per il Fundraising della Fondazione CRT, per ampliare le competenze di 50 giovani aspiranti professionisti della raccolta fondi; dall’altro, al termine di questo percorso di formazione, l’inserimento di due Talenti del Fundraising nella struttura del TFF e del Museo Nazionale del Cinema a partire da gennaio 2021, con borse di tirocinio sostenute da Fondazione CRT.

La Rai conferma anche per il 2020 il suo ruolo di main media partner del Torino Film Festival.

L’iniziativa fa parte di Torino Città del Cinema 2020, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino www.torinocittadelcinema2020.it

Il tocco del peccato: recensione del film di Jia Zhangke

Il tocco del peccato: recensione del film di Jia Zhangke

Un Leone d’Oro alla Mostra d’Arte cinematografica di Venezia nel 2006 con Still Life e un passato da allievo del grande Takeshi Kitano, il regista cinese Jia Zhangke ritorna sul grande schermo con Il tocco del peccato, nelle sale dal 21 novembre, aggiudicandosi il premio come miglior sceneggiatura alla kermesse di Cannes 2013.

Il tocco del peccato, la trama

Un minatore dello Shanxi (terra natale del regista) combatte – a colpi di fucile – la sua personale e disperata lotta alla corruzione. L’insoddisfazione e la frustrazione per le ingiustizie perpetrate faranno di lui uno spietato omicida, in cerca di ascolto. Un giovane esule, in fuga da una vita monotona ed umile, si macchierà di crimini per sopravvivere, sopraffatto dalle infinite possibilità che un’arma da fuoco può generare. Un’avvenente receptionist di una sauna rincorre faticosamente una vita nuova, ma resta intrappolata nella vecchia, fatta di molestie che non resteranno, questa volta, impunite. Infine, un giovane operaio alla ricerca di un lavoro migliore saggerà i diversi volti della scintillante e deplorevole vita dei bordelli locali.

Quattro storie che Jia Zhangke ricostruisce a partire da episodi di cronaca

Quattro storie che Jia Zhangke ricostruisce a partire da episodi di cronaca, quattro capitoli che dividono la pellicola in quattro tempi uguali, quattro brandelli dello stesso tessuto, quello di una Cina che guarda al progresso, non senza portarne i segni. Un Paese dai mille volti, protagonista di una grande trasformazione ma perforato da tensioni sotterranee e consumato dalla violenza.

I protagonisti de Il tocco del peccato fluttuano in posti diversi della Cina, con vissuti distanti che – pur non intrecciandosi a livello narrativo – rivelano lo stesso retrogusto amaro della realtà cinese. Quattro episodi strappati alla cronaca e ricuciti con elementi finzionali con grande accuratezza e qualche piccola concessione al sensazionalismo. Jia Zhangke sceglie di rievocare la sofferenza interiore dei suoi personaggi, il loro senso di inadeguatezza, mostrandone le ferite, sfoggiando una violenza efferata, cospargendo capi e corpi di un sangue colpevole, che con chiede indulgenza.

Il regista, pacato nel raccontare la corruzione e l’iniquità che permeano la società, diventa brutale nel dipingere la violenza, vista dai protagonisti come l’unica via di scampo ad una vita ignominiosa, il mezzo più efficace per salvaguardare la propria dignità. Le armi, maneggiate con particolare destrezza, celebrano sguardi che dietro un’apparente fierezza, nascondono anime sottomesse, schiacciate dalla prevaricazione di uno strumento tanto semplice, quanto pericoloso.

Una pellicola dal taglio commerciale, in cui Jia Zhangke utilizza la crudeltà dei crimini per imprimere al racconto un ritmo meno blando del solito e un gusto – in alcuni punti – vagamente ironico per spezzare la silente e angosciante aura in cui galleggiano i personaggi.

Il tocco del male: tutte le curiosità sul film

Il tocco del male: tutte le curiosità sul film

Negli anni Novanta il thriller ha conosciuto nuova fama e nuove vette artistiche grazie a film che ne hanno ridefinito i canoni. Titoli come Seven, Copycat, Il collezionista di ossa, Il fuggitivo, L’avvocato del diavolo e Il rapporto Pelican sono solo alcuni esempi delle tante declinazioni che questo genere ha assunto nel tempo. Nel 1998 è però arrivato al cinema diverso dai soliti, che mescola il thriller poliziesco ad elementi horror di natura soprannaturale. Si tratta di Il tocco del male, diretto da Gregory Hoblit (Schegge di paura, Il caso Thomas Crawford) e scritto da Nicholas Kazan (Via dall’incubo).

Per via della sua natura ibrida, il film non ha inizialmente trovato grande fortuna al box office, incassando circa la metà del suo budget di produzione. Nel tempo, tuttavia, è stato proprio il suo unire una struttura da detective story all’elemento demoniaco che gli ha permesso di diventare un cult presso generazioni di spettatori che lo hanno riscoperto. Ad oggi, Il tocco del male è considerato uno dei film più sottovalutati nella filmografia del suo celebre protagonista, il due volte premio Oscar Denzel Washington. Ad oggi è dunque un titolo particolarmente ricercato, capace di offrire senza dubbio qualcosa di diverso in un panorama di film troppo spesso simili tra loro.

Per gli appassionati di questo genere di film e sempre alla ricerca di qualcosa di diverso da vedere sull’argomento, Il tocco del male è decisamente il film giusto. Capace tanto di coinvolgere intellettualmente quanto di spaventare anche la propria parte più razionale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il tocco del male: la trama del film

Protagonista del film è John Hobbes, stimato e infallibile detective del dipartimento omicidi nella città di Philadelphia. Assieme al suo partner Jonesy, l’agente riesce ora a far arrestare Edgar Reese, un pericoloso e sanguinario serial killer con diverse vittime alle spalle. Tuttavia, nonostante l’esecuzione del pazzo criminale, in città continuano a verificarsi degli assassini in tutto e per tutto identici a quelli commessi dall’ormai defunto omicida. Per Hobbes e il tenente Stanton non può che trattarsi di un emulatore e si trova così a dover indagare subito anche su questa nuova minaccia.

Le sue indagini, tuttavia, portano alla luce una serie di inaspettati risvolti. Tutte le prove di cui Hobbes è entrato in possesso sembrano dimostrare come dietro a quegli omicidi ci sia proprio lo stesso detective. Molte persone care ad Hobbes iniziano a fare infatti una brutta fine e le modalità con cui gli omicidi avvengono sembrano far ricadere la colpa sul poliziotto. Confuso, il detective conosce la teologa Gretta Milano, figlia di un poliziotto morto anni prima in circostanze misteriose. Grazie alle spiegazioni della donna, Hobbes scopre che dietro agli omicidi si nasconde una forza potente e malvagia, quella del demone Azazel, ora in cerca di vendetta.

Il tocco del male cast

Il tocco del male: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il ruolo di John Hobbes vi è l’attore Denzel Washington. Per prepararsi a questo, egli ha incontrato alcuni investigatori. Da loro ha appreso che alcuni poliziotti portano un secondo paio di scarpe nel bagagliaio delle loro auto mentre erano in servizio, poiché le scarpe che indossavano occasionalmente si macchiavano di sangue sulle scene del delitto. Il nome del protagonista, invece, si basa su due filosofi del 17esimo secolo: Thomas Hobbes e John Locke. Hobbes generalmente pensava che gli uomini fossero malvagi e avevano bisogno dei vincoli della società per essere migliori. Locke pensava invece che gli uomini fossero creature pensanti, razionali capaci di una pacifica convivenza. Questi due temi sono esplorati nel film e su queste filosofie Washington ha costruito il carattere del personaggio.

Accanto a Washington, nei panni del collega Jonesy vi è l’attore John Goodman, mentre Donald Sutherland interpreta il tenente Stanton. Sono poi presenti James Gandolfini nei panni del detective Lou e l’attore Elias Koteas nei panni del criminale Edgar Reese. Quest’ultimo si è preparato alla parte incontrando un uomo capace di parlare siriano-aramico, che lo ha aiutato con la pronuncia delle battute in questa lingua. L’uomo si è però rifiutato di pronunciare per Koteas alcune parole considerate maledette. L’attrice Embeth Davidtz interpreta infine Gretta Milano. Il personaggio è la fusione di quelle che inizialmente erano due donne distinte: Gretta e un’anziana saggia di nome Maude che sapeva molto di più su Azazel di Gretta.

Il tocco del male: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il tocco del male grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 12 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Il tocco del male: la spiegazione del finale del film

Il tocco del male: la spiegazione del finale del film

Negli anni Novanta il thriller ha conosciuto nuova fama e nuove vette artistiche grazie a film che ne hanno ridefinito i canoni. Titoli come Seven, Copycat, Il collezionista di ossa, Il fuggitivo, L’avvocato del diavolo e Il rapporto Pelican sono solo alcuni esempi delle tante declinazioni che questo genere ha assunto nel tempo. Nel 1998 è però arrivato al cinema un titolo diverso dai soliti, che mescola il thriller poliziesco ad elementi horror di natura soprannaturale. Si tratta di Il tocco del male, diretto da Gregory Hoblit (Schegge di paura, Il caso Thomas Crawford) e scritto da Nicholas Kazan (Via dall’incubo).

Questo film, troppo spesso dimenticato rispetto agli altri titoli citati, negli ultimi anni si è guadagnato una sorta di culto, in particolare per il suo offrire un punto di vista diverso sul male e il suo ruolo. Il film segue il detective di Filadelfia John Hobbes (Denzel Washington), un uomo che, dopo aver messo in galera il serial killer Edgar Reese (Elias Koteas), inizia a indagare su una serie di omicidi imitativi. Tuttavia, questi nuovi crimini di tipo occulto non sono affatto compiuti da un emulatore, bensì dalla stessa entità che ha usato Edgar Reese per commettere gli omicidi originali, un demone noto come Azazel.

Il tocco del male si distingue come una delle più interessanti rappresentazioni della possessione demoniaca mai realizzate su pellicola (senza contare che riesce a essere un avvincente thriller poliziesco). La presenza di Azazel è terrificante, sebbene al film non serva includere scene di esorcismo o altri orrori tipici dei film di questo genere, a partire da L’esorcista. Questo lungometraggiio si lascia alle spalle quasi tutti i più diffusi tropi demoniaci, optando invece per un assassino con una personalità incredibilmente distinta, più simile a un demone che si potreste vedere in Supernatural piuttosto che in The Conjuring.

Denzel Washington e John Goodman in Il tocco del male

 

La spiegazione del finale di Il tocco del male

Sebbene Azazel sia interpretato da diversi attori, i suoi movimenti, i suoi manierismi e i suoi modi di parlare si notano meglio quando Elias Koteas o John Goodman sono i suoi rappresentanti in terra. Sebbene Azazel possieda ancora alcuni specifici manierismi demoniaci, come il parlare in lingue straniere, si sente stranamente umano. Deformato, scombinato e chiaramente psicotico, ma comunque umano. Secondo la tradizione del film, un tempo i demoni erano angeli, la gloriosa schiera di Dio destinata a portare la bontà e la luce nel mondo. Ma quando alcuni di loro hanno seguito Satana nella ribellione, sono stati condannati a vagare sulla Terra per l’eternità.

Proprio come vediamo in alcuni dei più interessanti film neo-noir, tutte le creature buone possono essere tentate dal male. Gli eventi del film stesso ci ricordano che anche le persone buone possono diventare cattive, che anche i santi più impressionanti possono “cadere dalla grazia” se ne hanno l’opportunità. Hobbes si distingue però dal resto della sua forza di polizia e persino dal resto della città, attenendosi a uno standard di vita più elevato che lo tiene lontano dai peccati del mondo, senza giudicare gli altri per i loro vizi. Mentre Azazel non ha problemi a impadronirsi dei corpi di chiunque si trovi sul suo cammino, Hobbes si rivela l’unico ostacolo del demone, e questo lo fa impazzire.

Il piano del demone per fare di Hobbes il suo capro espiatorio non nasce dalla rabbia o dalla vendetta per aver fatto fuori il suo precedente ospite Edgar Reese, ma piuttosto dal suo desiderio distorto di tentare le anime degli uomini, proprio come un tempo. Come in ogni grande thriller poliziesco, il nostro eroe è costretto a fare una scelta: continuare a essere un uomo buono o soccombere all’oscurità. A differenza del suo demoniaco avversario, il detective Hobbes sceglie la prima, salvando la vita del giovane nipote e della professoressa di teologia Gretta Milano (Embeth Davidtz) sacrificando la propria. Il suo eroico atto di altruismo salva la sua anima dalla corruzione, anche se in realtà non porta Azazel con sé.

Il tocco del male

A differenza della maggior parte dei thriller polizieschi, Il tocco del male è narrato dal suo antagonista piuttosto che dal nostro eroe, anche se non lo sappiamo fino alla fine. Le parole di Azazel ci preparano per il finale, ci preparano al climax finale di Hobbes e alla sorta di vittoria del demone. Questo è davvero significativo, perché l’assassino sta incastrando la narrazione in modo che corrisponda alle sue esigenze, ai suoi desideri, alle sue voglie e soprattutto alle sue paure. Quando si rivede il film dopo questa spaventosa rivelazione, c’è una nuova profondità nelle parole di Washington mentre Hobbes e Azazel si fanno strada nelle loro rispettive vite.

In realtà, questo aggiunge un significato completamente nuovo all’espressione “colpo di scena finale”. Ma la parte spaventosa di questa rivelazione è che difficilmente riusciamo a distinguere chi sta parlando. Avrebbe potuto facilmente essere Hobbes o Azazel per tutto il tempo o una sorta di combinazione dei due, e in ogni caso non avrebbe cambiato il film (a parte il finale). Questo gioco intelligente sul tropo spesso abusato del “non siamo così diversi, io e te” fa sì che Il tocco del male si distingua in un mare di film polizieschi che confondono i confini tra bene e male.

Naturalmente, questo film rende entrambe le parti abbondantemente chiare, con una seria divisione nel mezzo, ma ci ricorda che è facile mescolarle se spinte abbastanza vicino al limite. Anche nei suoi ultimi momenti eroici, sacrificandosi per cercare di uccidere Azazel, Hobbes uccide il suo partner Jonesy (Goodman), dopo che il demone ha ingannato il detective per fargli uccidere una maestra innocente. Non solo gli eventi del film sono raccontati attraverso il punto di vista dell’assassino, ma le immagini stesse spesso lo riflettono vividamente. L’aspetto stesso del film cambia infatti ogni volta che si entra nella prospettiva del demone.

Questa “visione demoniaca” è stata ottenuta grazie a un supporto cinematografico chiamato Ektachrome, a una frequenza di fotogrammi diversa e a esposizioni multiple che hanno creato lo sporadico effetto giallastro. Questo crea un’atmosfera inquietante ma efficace, che pone completamente in allarme mentre si guarda il detective Hobbes lavorare disperatamente per risolvere questa occulta serie di omicidi. È quindi particolarmente spaventoso alla fine del film, quando il demone affronta il nostro eroe nel bosco. Qui Hobbes muore nel tentativo di uccidere Azazel, credendo di aver finalmente vinto e di aver liberato il mondo da questo male primordiale.

Denzel Washington e Embeth Davidtz in Il tocco del male

Privando il demone di un altro ospite corporeo, il suo spirito dovrebbe dissiparsi nel nulla eterno. Ma, anche se solo il pubblico e Azazel lo sanno, un gatto appare per salvare il demone indebolito dalla morte, ricordandoci che questa storia non è sulla fine del male, ma su come è “quasi” morto. Questo rende Il tocco del male quasi più simile a un film dell’orrore che a un normale thriller poliziesco, in cui il mostro “muore” solo per tornare improvvisamente a infestare il mondo. Il film, infatti, suggerisce che non si può uccidere il male.

Esso esisterà sempre, per quanto si cerchi di soffocarlo o ignorarlo. A differenza di un essere umano, come Hobbes, la cui vita avrà una fine naturale, Azazel rappresenta l’apparente immortalità del male, o almeno la sua longevità. Il messaggio del demone a Hobbes, la parola “Apocalisse”, che deriva dal termine greco che significa “rivelazione”, sembra implicare che il demone e i suoi fratelli caduti continueranno a devastare il mondo finché potranno. Sebbene il film sostenga che Dio e i suoi angeli un giorno sconfiggeranno il male a fin di bene, il dato di fatto è che il male esiste ancora e che, anche se per un certo periodo di tempo può starsene quieto, non andrà da nessuna parte.

Anche se il finale di Il tocco del male può sembrare cupo, non è però completamente privo di speranza. All’inizio del film, Gretta Milano dice che lei e un gruppo di altri credono di essere stati scelti per combattere il male, per opporsi all’oscurità. Crede persino che Hobbes, prima della sua morte, fosse una di queste persone. Dal momento che Milano e il nipote di Hobbes, Sam (Michael J. Pagan), ne sono usciti vivi, rimane la speranza finale che, sebbene Azazel abbia vinto la battaglia, non vincerà la guerra. Sebbene il male possa riemergere ogni giorno, il film ricorda che tutti noi abbiamo la possibilità di scegliere se cedere alla sua voce seducente o rifiutarla completamente, aggrappandoci piuttosto alla bontà e alla verità.

Il titoli a Toronto

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Sono 51 i titoli e 26 le anteprime mondiali, tra cui Black Swan di Darren Aronofski  “condiviso” col festival di Venezia, di cui sarà il film d’apertura: questo ciò che presenterà la 35° edizione del Toronto International Film Festival.

Il texano dagli occhi di ghiaccio: cast, trama e frasi del film

Il texano dagli occhi di ghiaccio: cast, trama e frasi del film

La carriera di Clint Eastwood è generalmente iniziata grazie ai celebri western di Sergio Leone. Da Per un pugno di dollari fino a Il buono, il brutto e il cattivo, questi permisero all’attore di ottenere fama mondiale. Grande appassionato di questo genere, Eastwood si dichiarò poi particolarmente insoddisfatto di vedere mediocri film statunitensi basati su quell’immaginario, e decise pertanto di proporsi come ideale successore di Leone. Fu così che nel 1976 portò al cinema il suo nuovo film da regista, intitolato Il texano dagli occhi di ghiaccio.

Il film venne definito come uno dei migliori dell’anno e come uno dei migliori di genere western da diversi anni a quella parte. Qui Eastwood interpreta nuovamente l’archetipo del pistolero solitario, dotato però di un cuore che lo rende profondamente umano. La storia narrata è basata sul romanzo Gone to Texas, scritto dall’ex leader del Ku Klux Klan Forrest Carter. Nell’adattare il testo, gli sceneggiatori dovettero fare molta attenzione a rimuovere la grande presenza di razzismo insita nel testo, mantenendo però il racconto di base.

Al momento dell’uscita in sala, il film si affermò come un grande successo arrivando ad incassare oltre 31 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 3.7. Nel corso degli anni Il texano dagli occhi di ghiaccio ottenne prestigiosi riconoscimenti, venendo indicato come un film culturalmente, storicamente ed esteticamente ricco di valore. Ancora oggi Eastwood ha affermato di considerarlo uno dei punti più alti della sua carriera. Un film che ha segnato un primo significativo passo per la sua fortunata carriera da regista, la quale ha poi trovato consacrazione in un altro western, Gli spietati, uscito nel 1992.

La trama di Il texano dagli occhi di ghiaccio

Protagonista del film è Josey Wales, un uomo dedito al pesante lavoro nei campi della sua piccola proprietà nel Missouri. La sua è una vita pacifica, condotta insieme alla moglie e al figlio tra il lavoro e la gioie della casa. Wales è un uomo fortunato, poiché è riuscito ad evitare la guerra di Secessione, che insanguina in quegli anni il territorio americano. La sua fortuna si spezza però nel momento in cui un gruppo di cavalieri nordisti, capitanati dal fanatico Terrill, finiscono per invadere il suo territorio, uccidendo senza pietà la moglie e il figlio. Wales si ritrova ad essere tramortito e creduto morto, e solo per questo risparmiato.

Animato dal desiderio di vendetta e senza più nulla da perdere, questi decide di unirsi alle bande sudiste e combattere contro gli assassini della sua famiglia. In breve, Wales ottiene grande fama per la sua abilità con le armi da fuoco. Con la fine della guerra e la sconfitta del Sud, però, egli si ritrova ad essere ora un fuorilegge con una pesante taglia sulla sua testa. Nel corso del suo viaggio senza meta, l’uomo incontrerà inaspettati amici e alleati, accrescendo la propria fama e sempre intenzionato a trovare lo spietato nordista Terrill per consumare la propria vendetta. Attorno a lui, intanto, con la fine della guerra, c’è un’America sull’orlo del cambiamento, tra nostalgici e progressisti convinti nell’arrivo imminente di un futuro più roseo.

Il texano dagli occhi di ghiaccio cast

Il texano dagli occhi di ghiaccio: il cast del film

Per il ruolo del fuorilegge Josey Wales fu subito chiaro che sarebbe stato Eastwood a dargli volto. L’attore stesso acquistò i diritti sul libro, intenzionato ad interpretare il personaggio. Prepararsi per questo non fu una novità per lui, che solo dieci anni prima era impegnato sui set degli western di Leone. Eastwood decise infatti di costruire un personaggio caratterialmente simile a quello dell’uomo senza nome, dotandolo però di maggiori emozioni e umanità. Nel film è poi presente l’attrice Sondra Locke nei panni di Laura Lee. Eastwood insistette perché avesse lei il ruolo, nonostante il personaggio fosse poco più che adolescente e l’attrice avesse già superato i 30 anni. La collaborazione tra i due attori sfociò poi in un rapporto sentimentale che sarebbe proseguito fino alla fine degli anni Ottanta, e che li avrebbe portati a recitare insieme in altri 6 film.

Particolarmente importante nel film è invece il personaggio del vecchio indiano Lone Watie, il quale si unisce a Wales durante il suo viaggio. Ad interpretarlo venne chiamato Chief Dan George, appartenente ad una tribù di nativi americani e già candidato all’Oscar per il film Il piccolo grande uomo. A causa dell’età particolarmente avanzata, questi era solito dimenticare le proprie battute, ed era proprio Eastwood a suggerirgliele di nascosto durante le riprese. Bill McKinney, noto per i suoi ruoli da caratterista e da villain, è qui l’interprete dello spietato capitano Terrill, mentre John Vernon ha il ruolo del capo dell’esercito unionista Fletcher. Molti di questi attori divennero ulteriormente popolari proprio grazie ai ruoli qui ricoperti, e diversi di loro tornarono in più occasioni a collaborare con Eastwood per i suoi film da attore o regista.

Il trailer di Il texano dagli occhi di ghiaccio e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il texano dagli occhi di ghiaccio è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV, Google Play, Now e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 31 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Le frasi più belle dal film Il texano dagli occhi di ghiaccio

Del film, giudicato come uno dei migliori western dei suoi anni, sono inoltre rimaste particolarmente celebri alcune della frasi pronunciate dai protagonisti. Molte di queste sono rimaste nell’immaginario comune, e ancora oggi sono indicate come tra le più belle citazioni che si possono fare nell’omaggiare il film e il genere western. Ecco di seguito alcune delle più famose e ricordate:

  •  “Io ero un grande guerriero. Gli anni si fanno sentire.” “Non è la vecchiaia. E’ la civiltà che avanza, amico mio.” 
  • “Bisogna sempre tenere il coltello dalla parte del manico. Se vuoi vivere, devi metterti in posizione di vantaggio. Quando spari, abbi l’accortezza di stare con il sole alle spalle.”
  • “Ah, ricordatevi… se si mette male, e vi vedete in pericolo, diventate cattivi, feroci, spietati come belve ferite. Perché se vi perdete d’animo, non vincerete e non vivrete. E’ la legge della guerra.”
  • “Certo che è finita… e siamo morti un pò tutti in quella maledetta guerra.”
  • “Le nuvole… in cielo. Sono come… i sogni quando vagano nel fondo della nostra mente.”

Fonte: IMDb

Il Testimone Invisibile: trailer ufficiale con Riccardo Scamarcio

Warner Bros Italia ha diffuso il trailer di Il Testimone Invisibile con protagonisti  Riccardo Scamarcio, Miriam LeoneFabrizio Bentivoglio e Maria Paiato

Picomedia e Warner Bros. Entertainment presentano “Il testimone Invisibile”, il nuovo film di Stefano Mordini, con Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio e Maria Paiato, al cinema dal 13 Dicembre 2018, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Il Testimone Invisibile, la trama

Adriano Doria (Riccardo Scamarcio), un giovane imprenditore di successo, si risveglia in una camera d’albergo chiusa dall’interno accanto al corpo senza vita della sua amante, l’affascinante fotografa Laura (Miriam Leone). Viene accusato di omicidio ma si dichiara innocente. Per difendersi, incarica la penalista Virginia Ferrara (Maria Paiato), famosa per non aver mai perso una causa.

L’emergere di un testimone chiave e l’imminente interrogatorio che potrebbe condannarlo definitivamente, costringe Adriano e l’avvocato Ferrara a preparare in sole tre ore la strategia della sua difesa e a cercare la prova della sua innocenza. Spalle al muro, Adriano sarà costretto a raccontare tutta la verità.

Il testimone invisibile: iniziate le riprese del film con Miriam Leone

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Sono iniziate le riprese di Il testimone invisibile, il nuovo film di Stefano Mordini, interpretato da Riccardo Scamarcio, Miriam LeoneFabrizio Bentivoglio e Maria Paiato. Le riprese del film avranno una durata di sei settimane e si svolgeranno in Trentino e a Roma.

Di seguito la prima sinossi del film:

Adriano Doria (Riccardo Scamarcio), un giovane imprenditore di successo, si risveglia in una camera d’albergo chiusa dall’interno accanto al corpo senza vita della sua amante, l’affascinante fotografa Laura (Miriam Leone). Viene accusato di omicidio ma si dichiara innocente.

Per difendersi, incarica la penalista Virginia Ferrara (Maria Paiato), famosa per non aver mai perso una causa. L’emergere di un testimone chiave e l’imminente interrogatorio che potrebbe condannarlo definitivamente, costringe Adriano e l’avvocato Ferrara a preparare in sole tre ore la strategia della sua difesa e a cercare la prova della sua innocenza. Spalle al muro, Adriano sarà costretto a raccontare tutta la verità.

Il Testimone Invisibile: anteprima gratuita con Cinefilos.it, cerca la tua città!

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Uscirà il 13 dicembre 2018, distribuito da Warner Bros, Il Testimone Invisibile, il nuovo thriller diretto da Stefano Mordini, con Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio, Maria Paiato.

Cinefilos.it offre la possibilità a pochi fortunati di vedere il film gratis, in anteprima il 5 dicembre alle ore 20.30 (in alcuni cinema alle 20.00, consultare bene gli orari di inzio spettacolo)! Ci sono a disposizione tanti inviti gratuiti validi per l’ingresso di 2 persone, per ognuna delle città.

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Il trailer de Il Testimone Invisibile

La trama de Il Testimone Invisibile

Adriano Doria (Riccardo Scamarcio), un giovane imprenditore di successo, si risveglia in una camera d’albergo chiusa dall’interno accanto al corpo senza vita della sua amante, l’affascinante fotografa Laura (Miriam Leone). Viene accusato di omicidio ma si dichiara innocente. Per difendersi, incarica la penalista Virginia Ferrara (Maria Paiato), famosa per non aver mai perso una causa. L’emergere di un testimone chiave e l’imminente interrogatorio che potrebbe condannarlo definitivamente, costringe Adriano e l’avvocato Ferrara a preparare in sole tre ore la strategia della sua difesa e a cercare la prova della sua innocenza. Spalle al muro, Adriano sarà costretto a raccontare tutta la verità.

Il tesoro dell’Amazzonia: trama, cast e sequel del film con Dwayne Johnson

Oggi riconosciuto come una delle principali star di Hollywood grazie a film come Jumanji – Benvenuti nella giungla e Rampage – Furia animale, Dwayne Johnson ha intrapreso la sua carriera d’attore nei primi anni Duemila, e già al suo secondo lungometraggio si è affermato per le sue grandi capacità. Questo è Il tesoro dell’Amazzonia, diretto nel 2003 da Peter Berg, autore anche di pellicole come Boston – Caccia all’uomo e Hancock. Mescolando avventura e commedia, all’interno di questo si seguono le peripezie che portano un duro cacciatore di taglie ad imbattersi in guai più grossi di lui, tra narcotrafficanti e antichi tesori da recuperare.

Il progetto nacque dal desiderio del regista di dar vita ad un film in cui il pubblico potesse ritrovare degli scontri corpo a corpo vecchio stile, con personaggi che risolvono i loro problemi a suon di pugni. L’ispirazione arrivò grazie al film Essi vivono, dove il wrestler Roddy Piper si dilungava in un’accesa rissa da strada. Fu proprio tale particolare momento a spingere Berg a realizzare un film che potesse intrattenere con contenuti di questo tipo. Per riuscirvi, egli poté avvalersi di un budget di circa 85 milioni di dollari, grazie ai quali dare vita a grandi effetti speciali e particolarità di ogni tipo.

Pur se accolto in modo non particolarmente entusiasmante, con un incasso di soli 80 milioni in tutto il mondo, Il tesoro dell’Amazzonia contribuì a lanciare la carriera di Johnson come attore, sottraendolo sempre di più al mondo del wrestling. Per i suoi fan, questo è certamente un film da non perdere, ricco di adrenalina e comicità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il tesoro dell’Amazzonia: la trama del film

Protagonista del film è il cacciatore di taglie Beck, il quale aspira ora a ritirarsi e dar vita al suo sogno di aprire un ristorante. Prima, però, dovrà necessariamente estinguere un debito contratto con un potente boss, il quale gli chiede di ritrovare suo figlio Travis nella foresta amazzonica e riportarlo a casa. Il ragazzo svolge lì una dilettantesca attività da archeologo, e sembra che mentre era in cerca di un fantomatico tesoro si sia cacciato in brutti guai. Se Beck porterà a termine quest’ultima missione, potrà ritenersi un uomo libero. Per lui ha così inizio un viaggio ricco di insidie, che lo porterà ad imbattersi nel giovane, il quale però non vuole saperne di seguirlo.

Beck scoprirà però ben presto che la foresta non sarà l’unico ostacolo sul suo percorso. Egli si imbatterà infatti in Cornelius Hatcher, un avido proprietario terriero che gestisce in quelle terre delle miniere per l’estrazione dell’oro. Questi vuole infatti sapere da Travis dove si nasconda il “O Gato do Diabo”, prezioso manufatto che potrebbe renderlo ancor più potente. Per il cacciatore di taglie e il giovane archeologo ha così inizio una fuga, che li porterà ad incontrare un gruppo di ribelli capitanati da Mariana. Insieme, dovranno progettare la distruzione dell’impero di Hatcher.

Il tesoro dell'amazzonia cast

Il tesoro dell’Amazzonia: il cast del film

Per dar vita ad un film ricco di combattimenti corpo a corpo, senza esclusione di colpi, era necessario assumere un attore che potesse risultare credibile in questi. Dwayne Johnson, che aveva all’attivo solo un film, risultò la scelta perfetta per la parte di Beck. Egli accettò entusiasta di prendere parte al film, convinto che questo gli avrebbe permesso di sfoggiare tanto le sue capacità fisiche quanto quelle più attoriali. Per essere in ottima forma, egli si allenò ancor più intensamente del suo solito, avendo così l’atleticità giusta per poter prendere parte anche ad alcune delle sequenze più complesse del film. Accanto a lui, nel ruolo dello scapestrato Travis, vi è invece l’attore Seann William Scott, divenuto celebre per il ruolo di Steve Stifler nella saga di American Pie.

A dare vita allo spietato Hatcher è invece il premio Oscar Christopher Walken. Questi si disse affascinato dal personaggio e dalla sua psicologia, costruendolo in modo tale da evidenziare la sua ambiguità e imprevedibilità. Ewen Bremner, conosciuto prevalentemente per il ruolo di Spud in Trainspotting, interpreta invece il pilota Declan. Rosario Dawson, oggi interprete di Ahsoka Tano in The Mandalorian, è qui presente nei panni di Mariana, la leader dei ribelli che si unirà a Beck nella sua battaglia. Con questo personaggio, l’attrice ebbe modo di mettere ulteriormente alla prova le proprie capacità fisiche. All’inizio del film, inoltre, è presente un brevissimo cameo dell’attore Arnold Schwarzenegger, il quale, amico di Johnson, accettò di comparire nel film.

Il tesoro dell’Amazzonia: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Durante un’intervista del 2016, il regista ha affermato di aver intenzione di sviluppare un sequel del film. Berg è stato abbastanza avido su eventuali dettagli riguardanti il sequel e la sua trama. Ha però garantito l’intenzione di avere un ritorno di Dwayne Johnson come protagonista. Inoltre, ha affermato di avere un attore in mente per il ruolo di co-protagonista. Ciò starebbe a significare che molto probabilmente Seann William Scott non dovrebbe comparire fuori nel progetto. A distanza di anni da quelle affermazioni, però, non si sono più avute notizie in merito.

In attesa di un possibile sequel, è possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il tesoro dell’Amazzonia è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Apple iTunes e Netflix. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno domenica 18 dicembre alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

Il Tesoro dell’Amazzonia con Dwayne Johnson avrà un sequel

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Il Tesoro dell’Amazzonia con Dwayne Johnson avrà un sequel

il-tesoro-dell-amazzoniaDurante un’intervista con Collider il regista di Battleship e Hancock Peter Berg ha affermato che sta attivamente sviluppando un sequel alla sua pellicola del 2003, Il tesoro dell’Amazzonia con protagonista Dwayne Johnson. Peter Berg è stato abbastanza avido su eventuali dettagli riguardanti il sequel, ma il punto più importante è che il regista ha recentemente avuto modo di presiedere ad un incontro con gli scrittori, ed ha parlato con Dwayne Johnson dell’eventualità di un ritorno come protagonista. Inoltre, Berg ha un attore in mente per il ruolo di co-protagonista, il che starebbe a significare che molto probabilmente Seann William Scott (co-protagonista dell’originale) è fuori dal progetto.

Per quanto riguarda i tempi di arrivo del film, in primo luogo c’è bisogno di trovare gli scrittori giusti.

Il tesoro dell’Amazzonia è un film diretto da Peter Berg. Vede come protagonisti il wrestler The Rock e l’attore Seann William Scott. Nel tentativo di estinguere un debito, un noto cacciatore di taglie decide di assumere un compito che lo spedirà diretto nella foresta amazzonica, per recuperare un presunto criminale, per conto del padre di questi. Con il passare del tempo scopre che quello a cui lui dà la caccia non è per nulla un criminale come gli era stato detto e, una volta trovato, insieme si metteranno alla ricerca del Gatto d’Oro, un artefatto indigeno dai leggendari poteri e dall’incredibile valore. In questo film fa una comparsa brevissima l’attore Arnold Schwarzenegger nel ruolo del padrone di un locale notturno: proprio qui, nella scena iniziale, incrocia fugacemente The Rock dicendogli “Divertiti”.

Fonte: Collider

Il terzo omicidio al cinema dal 19 Dicembre

Il terzo omicidio al cinema dal 19 Dicembre

Debutterà dal 19 Dicembre il thriller Il terzo omicidio diretto dal pluripremiato regista giapponese Hirokazu Kore’eda.

Il terzo omicidio: trailer

La trama del film Il terzo omicidio

Shigemori, un avvocato di successo, assume la difesa di Misumi, un uomo di mezza età accusato di aver brutalmente ucciso e derubato il pro- prio capo. Il presunto assassino aveva già scontato una lunga pena de- tentiva per un duplice omicidio di cui si era macchiato 30 anni prima. Le possibilità di Shigemori di evitare la condanna a morte per il suo assistito sono poche, dato che l’uomo ha già ammesso chiaramente la propria colpevolezza.

Mentre approfondisce il caso, ascoltando le testimonianze dei cono- scenti di Misumi, dei familiari della vittima e dello stesso indiziato, Shige- mori inizia a dubitare che l’uomo sia davvero colpevole.

Il terzo omicidio è un dramma processuale ricco di suspense. Da dove ha tratto l’ispirazione?

In primo luogo, volevo rappresentare in modo corretto il lavoro di un legale. Poi, quando ho parlato con gli avvocati e con il supervisore le- gale di Father and Son, tutti mi hanno detto: «La corte non è il luogo dove stabilire la verità». Mi dissero che nessuno può conoscere la ve- rità. Ho pensato che fosse un argomento interessante e ho sentito di voler fare un lm di genere forense in cui la verità non viene rivelata.

Durante la stesura della sceneggiatura è incappato in molti passi falsi…

In passato, ho realizzato lm da una prospettiva in cui i personaggi non venivano giudicati. In altre parole, ho lmato senza una prospetti- va onnisciente. Tuttavia, i lm di suspense e i drammi processuali non funzionano senza una prospettiva di questo tipo. Nonostante questo, non ne volevo adottare una, perciò ho lottato con questo con itto.

Il terrorista Carlos arriva anche in Italia

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Il terrorista Carlos arriva anche in Italia

Su Sky in onda una miniserie di tre puntate del film che ha vinto un Golden globe. La miniserie Carlos, in prima assoluta in Italia, racconta la storia del terrorista internazionale anche noto come “lo Sciacallo” Ilich Ramírez Sánchez (l’attore Edgar Ramirez, nominato ai Golden Globe come miglior attore protagonista), che per due decenni è stato uno dei terroristi più ricercati del mondo.

Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini fuori concorso a Venezia 81

Sarà presentato stasera fuori concorso all’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini con Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano, Anna Mangiocavallo.

In merito al film Francesca Comencini ha dichiarato: “Dopo tanti anni passati a fare il suo stesso lavoro cercando di essere diversa da lui, ho voluto raccontare quanto ogni cosa che sono la devo a lui: ho voluto rendere omaggio a mio padre, al suo modo di fare cinema, al suo modo di essere, all’importanza che la sua opera e il suo impegno hanno avuto per il nostro cinema, all’importanza che la sua persona ha avuto per me. Forse, mi sono detta, forse ora sono abbastanza anziana, ne sono capace, forse ora sarò all’altezza di questo racconto. Forse, ora, è arrivato il momento di dirgli grazie“.

La trama di Il tempo che ci vuole

Questo film è il racconto molto personale di momenti vissuti dalla regista con il padre. Un racconto personale che però trova la giusta distanza nel fatto che tra il padre e la figlia c’è sempre il cinema come passione, scelta di vita, modo di stare al mondo. Il cinema come una rete che sottende il racconto dei loro scambi, crea lo spazio dell’immaginazione. “Con il cinema” dice, il padre “si può scappare. Con l’immaginazione”. Le immagini partono dai ricordi e come i ricordi amplificano alcuni segni salienti e ne cancellano altri.

Immagini scarne, in cui non c’è quasi niente tranne loro due, e in cui il segno che è presente ha sempre qualcosa di esagerato: se qualcosa è grande è molto grande, se è lontano è molto lontano, se c’è un raggio di luce è molto luminoso, se qualcosa è vicino è molto vicino. Per quel che riguarda i set, invece, molta pienezza, confusione, fretta, molta gente, molto chiasso e anche qui tutto amplificato, in questa eccitazione della vita collettiva che sono i set: qui quelli di Pinocchio, sempre creati in mezzo al nulla, in terreni brulli di campagna.

Il Tempio del Cinema Shop & Restaurant: dal 5 Luglio 2012 a Roma!

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Prenderà vita dal 5 Luglio 2012 a Roma, in Via Otranto 1a (Viale Giulio Cesare, rione Prati), il lungo viaggio sensoriale tra cinema e cibo de Il Tempio del Cinema Shop & Restaurant

Il teaser trailer italiano di Gli Amanti Passeggeri di Pedro Almodovar

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Ecco il teaser trailer del film Gli Amanti Passeggeri, ultimo film di Pedro Almodovar che uscirà da noi il 21 marzo e che segna il ritorno alla commedia, colorata e delirante

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