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The Hateful Eight: la musica di Morricone suonata da Lang Lang

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No, non si tratta di un altro presunto caso di plagio dopo il confronto con i Subsonica. Il celebre pianista Lang Lang in questo video incanta con la sua versione della colonna sonora del maestro Ennio Morricone per The Hateful Eight di Quentin Tarantino.

È stato proprio il grande regista a caldeggiare una collaborazione tra i due musicisti. Il lavoro di Morricone per The Hateful Eight parte favorito nella notte degli Oscar del 28 febbraio, dopo aver già conquistato il Golden Globe e il Bafta. Il maestro delle colonne sonore per Leone, De Palma e Tornatore, ha già vinto il riconoscimento alla carriera, ma non per un singolo film. Teniamo le dita incrociate.

Questa esibizione di Lang Lang è stata registrata il 2 febbraio scorso al Rosewood Hotel di Pechino dopo la premiere di Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny. Il pianista ha interpretato alcuni dei brani della colonna sonora del sequel del celebre La tigre e il dragone, prodotto da Weinstein Company, responsabile anche di The Hateful Eight.

https://twitter.com/WeinsteinFilms/status/700414737817833472

Fonte: The Hollywood Reporter

La Torre Nera: Abbey Lee in trattative per un ruolo nel film

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Sembra finalmente prendere corpo l’adattamento cinematografico de La Torre Nera, romanzo di Stephen King e in attesa di scoprire in grandi nomi che faranno parte del cast, oggi Deadline rivela il primo volto in trattative. Si tratta di Abbey Lee , giovane attrice vista in Mad Max Fury Road, che è in trattative per interpretare un ruolo di Tirana, personaggio opposto a quelli di Indris Elba come Roland di Gilead e Matthew McConaughey come Randall Flag. Il personaggio sorprende per certi versi, dato che è piuttosto marginale in tutti i libri, tranne il settimo capitolo.

La Torre Nera sarà prodotto e co-finanziato da Sony Pictures e la MRC e diretto da Nikolaj Arcel. La pellicola invece è scritta da Akiva Goldsman e Jeff Pinker. Al momento il film è previsto per il 13 Gennaio 2017. Il primo film si baserà sul primo libro della serie di sette volumi.

Via Deadline

La Torre Nera è il settimo romanzo della serie La torre nera scritta da Stephen King. Il libro è stato pubblicato il 21 settembre 2004 (compleanno di King) da Donald M. Grant ed illustrato da Michael Whelan. Costituisce la conclusione della serie che ha impegnato King per oltre 30 anni.

Trama: Si parte dalla fine del sesto libro, Jake e Pere Callahan combattono le truppe sataniche dentro il Dixie Pig, un luogo pieno di vampiri che mangiano resti umani e di porte che si aprono su altri mondi; Callahan si sacrifica per poter salvare Jake. Mia, che finalmente ha separato il suo corpo da quello di Susannah, partorisceMordred Deschain, il figlio naturale di Roland e Susannah. Anche il Re Rosso è un co-padre di questo bambino, così non si sorprende quando il primo atto del giovane Mordred è quello di trasformarsi in una creatura simile ad un ragno mangiando la madre. Susannah non riesce ad ucciderlo, ma elimina altri agenti del Re Rosso, riuscendo a scappare e ad unirsi a Jake. Crescendo ad un ritmo accelerato, Mordred insegue Roland e gli altri pistoleri attraverso questa avventura, mutando da uomo a ragno e viceversa secondo le necessità, ribollendo di rabbia verso il suo “padre bianco”, Roland.

Roland e Eddie tornano dal Maine a Fedic, dove il Ka-tet, ora riunito, deve fermare un gruppo di persone, i Frangitori, che usano, costretti, le loro capacità mentali soprannaturali per distruggere i Vettori che sorreggono la torre. Se la Torre cadesse, il Re Rosso è convinto di poter comandare sul caos che si creerebbe. Allo stesso modo, Walter (alias Randall Flagg) ha sogni di grandezza in cui pianifica di uccidere Mordred usando la voglia che si trova sul suo tallone per entrare nella Torre. I pistoleri liberano i Frangitori dai loro aguzzini, ma Eddie viene ucciso nella battaglia. Roland e Jake si fermano a ricordare l’amico prima di tornare nel Maine per salvare la vita di Stephen King. Jake spinge King fuori della traiettoria di un furgone lanciato in velocità durante il 1999, ma viene ucciso nel tentativo. Roland, col cuore distrutto, seppellisce Jake e torna da Susannah a Fedic, da dove partono per un viaggio di settimane attraverso le Terre Bianche di Empathica in direzione della Torre.

Christian Bale per Hostiles di Scott Cooper

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Christian Bale è in trattative avanzate per interpretare il prossimo film del regista di Black Mass Scott Cooper, Hostiles. Il film, che sarà prodotto da John LesherKen Kao, riunirebbe la coppia di Il fuoco della vendetta – Out of the Furnace, il dramma del 2013 con Casey AffleckWoody Harrelson nel cast.

Ambientato nel 1892, Hostiles è un western drammatico che narra di un capitano dell’esercito (Bale) che accetta con riluttanza di scortare un capo tribù Cheyenne in fin di vita con la sua famiglia dal New Mexico al Montana, incontrando nel lungo e pericoloso viaggio una giovane vedova. Insieme, dovranno affrontare la minaccia di un attacco dalla tribù Comanche.

Vedremo Christian Bale, nominato all’Oscar come miglior attore non protagonista per La grande scommessa di Adam McKay, nel prossimo lavoro di Terrence Malick Knight Of Cups. Come sappiamo, l’attore britannico ha dovuto rinunciare al biopic di Michael Mann su Enzo Ferrari a causa del parere contrario del medico sull’aumento di peso necessario per incarnare il ruolo.

Fonte: Deadline

John Wick Chapter Two: annunciata la data di uscita del sequel con Keanu Reeves

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Il sequel di John Wick con Keanu Reeves, che si intitolerà effettivamente John Wick Chapter Two,  ha una data di uscita ufficiale. La Lionsgate ha annunciato che sarà il 10 febbraio 2017; un week-end piuttosto affollato negli Stati Uniti considerando l’uscita nel fine settimana pre-San Valentino di Cinquanta Sfumature di Nero, The Lego Batman MovieThe Mountain Between Us.

John Wick Chapter Two, le cui riprese sono iniziate questa settimana facendo tappa in Italia, a Roma, sarà diretto da Chad Stahelski, regista del primo film insieme a David Leitch. Ritornano dal primo fortunato action thriller Bridget MoynahanJohn Leguizamo, Lance Reddick e Ian McShane, a cui si affiancano Common, nel ruolo del villain, Ruby RosePeter Stormare, Riccardo Scamarcio e Laurence Fishburne.

Fonte: The Hollywood Reporter

Cinquanta Sfumature di Nero: altri due nomi si aggiungono al cast

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Il cast di Cinquanta Sfumature di Nero si arricchisce ulteriormente, dopo il recente annuncio delle new entry Kim Basinger, Eric JohnsonBella Heathcote. 

Robinne Lee
Robinne Lee

Robinne LeeFay Masterson entrano nella squadra del secondo adattamento tratto dai romanzi di E.L. James, che vedrà il ritorno di Dakota JohnsonJamie Dornan nei panni dei protagonisti Anastasia Steele e Christian Grey.

Fay Masterson
Fay Masterson

Cinquanta Sfumature di Nero, che la Universal girerà in contemporanea all’ultimo capitolo Cinquanta Sfumature di Rosso, sarà diretto da James Foley che sostituirà Sam Taylor-Johnson. L’uscita del film nelle sale è prevista per il 10 febbraio 2017.

Fay Masterson, vista nella serie Tv Being Marie Jane e in film come Hitch Sette Anime, interpreterà una dirigente della società di Christian Grey. Fay Masterson è attualmente nel cast della serie del network TNT The Last Ship.

Fonte: Variety

Blade Runner: il sequel ha una data d’uscita

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Blade Runner 2Il sequel di Blade Runner, film culto diretto da Ridley Scott, prodotto dalla Alcon Entertainment, ha finalmente una data d’uscita. Ad annunciarlo è Variety che riferisce che il film arriverà nelle sale del Nord America il 12 gennaio 2018 distribuito da Warner Bros.

Blade Runner 2, che non ha ancora un titolo ufficiale, sarà diretto da Denis Villeneuve (Prisoners, Sicario) con la direzione della fotografia di Roger Deakins. Ridley Scott sarà coinvolto nel progetto in qualità di produttore esecutivo, mentre la sceneggiatura porterà la firma di Hampton Fancher (co-autore dello script del film originale) e Michael Green. La storia si svolgerà diversi decenni dopo il film del 1982, ambientato in una piovosa Los Angeles del 2019.

Harrison Ford ritornerà a essere il detective privato Deckhart, affiancato questa volta da Ryan Gosling. Il sequel sarà ambientato alcuni decenni dopo l’originale del 1982.

Tartarughe Ninja Fuori dall’Ombra: quattro nuovi motion poster

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Ecco Michelangelo, Leonardo, Raffaello e Donatello nei nuovi motion poster di Tartarughe Ninja Fuori dall’Ombra, sequel del film del 2013 e che vede il ritorno, nei panni della giornalista April O’Neil, Megan Fox. Al suo fianco, new entry del film, Stephen Amell che interpreta Casey Jones.

Preparatevi al ritorno di Donatello in Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra, al cinema dal 7 luglio! #FuoriDallOmbra #TartarugheNinja2

Pubblicato da Tartarughe Ninja su Mercoledì 17 febbraio 2016

Preparatevi al ritorno di Leonardo in Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra, al cinema dal 7 luglio! #FuoriDallOmbra #TartarugheNinja2

Pubblicato da Tartarughe Ninja su Mercoledì 17 febbraio 2016

Preparatevi al ritorno di Michelangelo in Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra, al cinema dal 7 luglio! #FuoriDallOmbra #TartarugheNinja2

Pubblicato da Tartarughe Ninja su Mercoledì 17 febbraio 2016

Preparatevi al ritorno di Raffaello in Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra, al cinema dal 7 luglio! #FuoriDallOmbra #TartarugheNinja2

Pubblicato da Tartarughe Ninja su Mercoledì 17 febbraio 2016

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Michael Bay, Brad Fuller e Andrew Form ritorneranno a produrre il sequel Tartarughe Ninja 2, con una storia scritta da Josh Appelbaum e André Nemec.

Tartarughe Ninja Fuori dall'OmbraMegan Fox riprende il suo ruolo di April O’Neil insieme a William Fichtner come Eric Sacks. Mentre Stephen Amell è Casey Jones. Ritorna il cast originale in Tartarughe Ninja 2, Will Arnett, Alan Ritchson, Jeremy Howard, Pete Ploszek, Noel Fisher, Danny Woodburn, Johnny Knoxville e Tony Shalhoub. Ha incassato più di 477 milioni dollari al box office in tutto il mondo.

Fonte: CS

I 10 villian più potenti contro cui ha combattuto Superman

Il prossimo 6 maggio Superman si scontrerà al cinema con Batman, forse l’avversario più duro con cui abbia mai dovuto scontrarsi l’Uomo d’Acciaio. Ma il Crociato Incappucciato non è l’unico potente avversario contro cui si è scontrato l’ultimo figlio di Krypton.

Ecco i 10 villian più potenti contro cui ha combattuto Superman:

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Qui di seguito la trama ufficiale di Batman v Superman Dawn of Justice:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e SupBatman v Superman - Copiaerman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

È arrivato McFly, lo skateboard elettrico

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È disponibile anche in Italia McFly, lo skateboard monoruota elettrico sta già sostituendo lo skate tradizionale. Non si tratta del classico hoverboard di cui tutti noi, fan di Ritorno al Futuro, abbiamo fantasticato, ma un veicolo completamente diverso.

La velocità massima raggiungibile è 18 km/h, con 16 km di autonomia e un tempo di ricarica completa di soli 60 minuti. Questo skateboard elettrico può anche connettersi tramite bluetooth ad altri apparecchi, sarà così possibile ascoltare i propri brani preferiti quando il veicolo è acceso.

Il McFly è appena sbarcato in Italia e può essere acquistato anche qui. Potrebbe diventare anche un personal transporter alla moda, resta da vedere quanto le caratteristiche tecniche supportino un uso adeguato a spostamenti veri e propri e non solo atti all’attività ricreativa.

Fonte: ANSA

The Danish Girl recensione del film con Eddie Redmayne

Il corpo umano è probabilmente la macchina più complessa che la natura, o Dio se preferite, abbia mai concepito. La chimica che unisce mente e corpo è un meccanismo oscuro e misterioso che non sempre è possibile decifrare. Eppure l’uomo si è sempre e comunque auto imposto regole feroci, moralmente e socialmente, convenzioni attive su ogni livello dell’esistenza, compreso il piano sessuale ovviamente. È per questo motivo che per secoli, se non millenni, siamo cresciuti con l’idea ossessiva di un’unica combinazione possibile: uomo e donna. Ogni altra forma di incastro, comprese ovviamente tutte le pratiche collaterali di piacere, è stata dal principio relegata sotto la parole “perversione”, “malattia”, “anormalità”. È per questo motivo che, ancora oggi in alcune parti del mondo industrializzato e non, l’omosessualità viene nascosta, vissuta come una vergogna, un trauma da curare.

In una Copenhagen nel cuore degli anni ’20 costantemente ricoperta di nuvole, sempre pittorica e nostalgica, umida e colorata, accade invece che il pittore Einar Wegener, indossando per gioco degli abiti da donna, scopre un lato soffocato della sua indole. Il lato più femminile, per l’appunto, una vera e propria seconda personalità che da un momento all’altro viene liberata, scoperta, svestita. L’inizio di un viaggio fatto di auto convincimenti inutili, nuove esperienze, sentimenti sconosciuti, dolori e incomprensioni, sino alla decisione tanto drastica quanto rivoluzionaria di intervenire chirurgicamente per il cambio definitivo di sesso. Si tratta del primo caso al mondo, un simbolo per l’intera comunità transgender che verrà.

The Danish GirlCon The Danish Girl, Tom Hooper, dopo Il Discorso del Re e Les Misérables, adatta il romanzo La Danese di David Ebershoff per raccontare una storia intima, delicata, complicata, ricca di sofferenza ma allo stesso tempo di libertà, di desiderio, dall’elevato valore sociale. Attraverso una regia lineare, l’autore britannico mette il suo talento in decine di inquadrature pittoriche e nella direzione degli attori, che più di ogni altra cosa spingono e sorreggono il film. A fronte di una sceneggiatura non proprio eccelsa, a tratti piuttosto scarna e prevedibile, e una quantità innumerevole di banali campo/controcampo, sono infatti gli attori a guadagnare tutta la scena: Alicia Vikander, che dona volto e voce a Gerda Wegener, è una moglie passionale, innamorata e devota, mentre Eddie Redmayne svolge un lavoro eccelso sul personaggio, giocando con le mani e il corpo, gli sguardi e il fiato. Per intenderci, l’Oscar portato a casa con La Teoria del Tutto lo ha ottenuto per molto meno.

Chi si aspetta però un film d’autore potrebbe rimanere piuttosto deluso, perché lo scheletro del progetto è del tutto commerciale, così come i dialoghi, la produzione generale, il finale, che sembra estrapolato da un qualsiasi Harmony da edicola. Il sottotesto è però importante per i nostri tempi, tempi in cui ancora si è costretti a lottare contro il pregiudizio, la libertà individuale, l’omofobia, e ogni prodotto artistico che inviti al dialogo, alla comprensione, non può che essere benvenuto. I fasti dei lavori hooperiani precedenti sono però un ricordo sbiadito, lontano, del quale si sente la mancanza.

Berlino 2016: Can’t Help Falling In Lav, ovvero come Lav Diaz sequestrò la Berlinale

È iniziata alle 9:45 di questa mattina e andrà avanti fino alle 18:50 circa di questa sera, anche a causa della pausa pranzo concessa al pubblico fra le 14:45 e le 15:45. Parliamo della più temuta proiezione della Berlinale 66, l’ultimo lavoro del regista filippino Lav Diaz che prende il famigerato nome di A Lullaby to the Sorrowful Mystery (Hele Sa Hiwagang Hapis). 485 minuti di pellicola in bianco e nero e in 4:3, 8 ore e 5 minuti, che all’interno del Festival hanno creato un vero e proprio caso/evento. Non vi è stata anteprima stampa per i giornalisti, solitamente al mattino, così come non è stata programmata una proiezione di Gala per il cast e il pubblico, solitamente la sera; tutto è stato concentrato in una sola sessione e non c’è neppure bisogno di snocciolare i motivi. Anche se il film è ancora in corso mentre noi scriviamo questo articolo, detiene già uno strambo record: è riuscito a spaccare la stampa in tre filoni ancor prima che si mostrasse sullo schermo.

201613645_3Un festival del cinema è già complicato di suo, come molti potranno immaginare, si assiste dai 2 ai 4 film al giorno per ben dieci giorni, in più appena finisce una proiezione bisogna scappare in conferenza stampa, poi in sala stampa a scrivere, ancora dopo verso un camion ristoro qualsiasi e ricominciare la trafila della sala; provate a immaginare come possa venire accolto un film di 8 ore filate al settimo giorno di festival, ovvero quello che per molti è il classico momento in cui sarebbe meglio sbattere in modo compulsivo il mignolo contro uno spigolo anziché alzarsi alle 7 per l’ennesima pellicola meta-cinematografica lituana. Ecco dunque vedere i più sadici appassionati saltellare di gioia già alle 8 del mattino per il loro mito vivente Diaz, in barba al freddo tedesco; le classiche persone che anziché chiedere pietà, portando la croce insieme ai ladroni, sarebbero state capaci di chiedere altre frustate alle guardie romane. Appena oltre questa coltre di insensata contentezza, ecco i martiri, quelli che ‘per il lavoro anche la morte’, perché un impegno con il proprio editore è più sacro di una mucca indiana; grazie a loro ha avuto luogo una sfida interna di resistenza, alla quale noi stessi abbiamo partecipato e perso senza vergogna dopo circa 70 minuti.

201613645_8Perché in fondo non è un mero problema di lunghezza, lo sanno bene gli appartenenti alla terza categoria di giornalisti, i realisti, quelli che vanno al sodo e conoscono le meccaniche profonde del mondo, che stanno lì nell’angolo. Non quell’angolo, quell’altro ancora, ancora più giù, più a destra, più lontano… niente, è inutile cercare, i realisti sono quelli che la mattina del film di Lav Diaz rimangono a letto, beati, cullati dai 28 gradi del sistema di riscaldamento del loro albergo nel cuore di Berlino. Uomini saggi, statuari, tutt’altro che codardi, poiché loro non hanno paura del pericolo, loro lo guardano costantemente negli occhi e quando possono lo evitano. Loro sanno benissimo che il minutaggio, la distorsione del tempo-spazio, è l’ultimo dei problemi in casi come questi, quando sullo schermo passano piani sequenza infiniti, slegati, privi di senso superficiale, inframezzati da scene-karaoke con la chitarra e canzoni folk filippine; quando la messa in scena è formalmente ferma e cristallizzata agli anni ’40 in Cambogia, con la recitazione messa ancor peggio, mentre nel resto del mondo l’uomo va su Marte e comanda il termostato di casa dall’ufficio grazie ad un’applicazione sullo smartphone.

Comprendiamo tutte le dinamiche dell’arte, anzi preghiamo i più facinorosi e sadomasochisti di considerare questo articolo come un divertissement, ma obbligare un uomo a rimanere fermo su una sedia per 485 minuti – per annegare nelle pieghe più concettuali e spirituali delle guerre coloniali filippine – potrebbe essere sinceramente considerato come maltrattamento e/o crimine contro l’umanità. Detto questo, sono le 17:21 e la proiezione non è ancora finita, molti si sono tratti in salvo ma tanti altri, forse troppi, sono ancora dispersi; pagheremmo oro per sbirciare nella grande sala del Berlinale Palast per vedere le condizioni dei sopravvissuti, ma questo sminuirebbe e spettacolarizzerebbe la tragedia. Meglio raccogliersi al primo chiosco di currywurst, continuando a celebrare la vita nella sua forma più silenziosa – e grassa – che ci sia.

10 attori irriconoscibili in film che stanno per arrivare

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La trasformazione fisica per un attore è una prassi comune che spesso ha regalato anche qualche premio Oscar. Anche questo 2016 ci regalerà quindi molte interpretazioni in cui il protagonista ha sfidato il proprio corpo, sottomettendosi a un ruolo particolare. Ecco 10 attori che saranno irriconoscibili in film in uscita nel corso del 2016.

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Lo Chiamavano Jeeg Robot: anteprime gratuite in tutta Italia, cerca la tua città!

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Uscirà il 25 febbraio Lo Chiamavano Jeeg Robot, il primo film di Gabriele Mainetti che ha già raccolto consensi e ovazioni dalla critica e dal pubblico che è già riuscito a vederlo.

Cinefilos.it offre la possibilità a pochi fortunati di vedere il film in anteprima.

Manda una e-mail a [email protected] specificando NOME COGNOME E CITTA’ per avere la possibilità di vincere un invito valido per 2 persone!

  • Fiorella (Firenze) 23 febbraio ore 20.30
  • UCI Verona (Verona) 22 febbraio ore 20.30
  • Concordia (Agrigento) 22 febbraio ore 20.30
  • UCI Palermo (Palermo) 22 febbraio ore 20.30
  • UCI Cagliari (Cagliari) 22 febbraio ore 20.30
  • UCI Fiumara (Genova) 22 febbraio ore 20.30
  • The Space Surbo (Lecce) 22 febbraio ore 20.00
  • UCI Arezzo (Arezzo) 22 febbraio ore 20.30
  • Victoria (Modena) 22 febbraio ore 20.30
  • Odeon (Pisa) 22 febbraio ore 20.30
  • The Space Torri di Quartesolo (Vicenza) 22 febbraio ore 20.30
  • Uci Romagna (Savignano sul Rubicone) 22 febbraio ore 20.30
  • UCI Reggio Emilia (Reggio Emilia) 22 febbraio ore 20.30
  • Porto Astra (Padova) 23 febbraio ore 20.00
  • The Space Salerno (Salerno) 22 febbraio 20.30

Ai link seguenti potete trovare la nostra recensione in anteprima e l’intervista a Claudio Santamaria.

Di seguito la trama del film: Enzo Ceccotti entra in contatto con una sostanza radioattiva. A causa di un incidente scopre di avere un forza sovraumana. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d’acciaio.

Guarda il trailer di

Lo Chiamavano Jeeg Robot

Road to Oscars 2016: la migliore regia

Il premio per la migliore regia è probabilmente uno dei massimi riconoscimenti che un regista possa ottenere in campo cinematografico.

L’autore, nel tentativo di portare sullo schermo un’idea, riesce, attraverso la propria marca stilistica, a mettere in luce aspetti e concetti in maniera più o meno creativa e quest’anno troviamo molte piacevoli novità, con una rosa di candidati composta da 5 registi che hanno tutti saputo dare un’impronta originale alle loro opere.

Lenny Abrahamson – Room

Lenny Abrahamson – Room

Con Room, Lenny Abrahamson mette a punto una regia curata e precisa, atta a trasporre il più fedelmente possibile la vicenda tratta dalla penna di Emma Donoghue, seguendo il più delle volte – anche a livello narrativo – il punto di vista del bambino protagonista della pellicola. Nel tentativo di risaltare una narrazione in prima persona, Abrahamson – già regista di Frank – cerca di tradurre letteralmente in immagini il mondo visto con gli occhi del piccolo protagonista, senza mai ricorrere a stratagemmi stilistici o particolari virtuosismi. Il regista tenta di restituire quanto più fedelmente una drammaticità claustrofobica e totalmente soggettiva, riuscendo sempre a far trasparire la condizione umana dei protagonisti.

In quanto a stile registico, seppur attento e senza patinature fuori luogo, quello di Abrahamson risulta in realtà fra i più deboli della cinquina, motivo per cui riteniamo che il suo Room dovrà probabilmente accontentarsi della sola vittoria della sua prima attrice, la favorita Brie Larson, come Miglior Attrice Protagonista.

Tom McCarthy – Il caso Spotlight

Tom McCarthy – Il caso Spotlight

Il Caso Spotlight, dopo aver ottenuto il Critics Choice Award e il SAG Award per il miglior cast, si ritrova a essere uno dei favoriti a ricorrere al premio per Miglior Film.

Con una regia classica e trasparente che si presta totalmente alla narrazione, vero e proprio punto di forza della pellicola, McCarthy, alla sua quinta regia, si concede lunghe carrellate che seguono costantemente le azioni dei personaggi all’interno della redazione del Boston Globe e long take costruiti grazie a inquadrature calibrate che partendo dal particolare si espandono fino a far entrare in campo i personaggi poco alla volta.

Cercando di non rubare la scena al cast e alla forza della storia portata sullo schermo, ovvero lo scandalo della pedofilia da parte dei sacerdoti dell’Arcidiocesi di Boston, la regia assume uno stile totalmente ordinario e convenzionale.

McCarthy, anche grazie a una solida sceneggiatura che punta a raccontare senza enfatizzare, si avvale di ben pochi sensazionalismi, prestando totalmente la sua mano invisibile alla creazione di un messaggio ben strutturato nel testo e accompagnando lo spettatore nelle meticolose indagini di questo gruppo di eroi moderni che riescono a portare a galla una scomoda verità.

Adam McKay – La grande scommessa

Adam McKay – La grande scommessa

I pronostici non vedono La grande scommessa partire come favorito fra la rosa dei candidati, ma una sua vittoria non è ancora da escludere.

Adam McKay ha sicuramente il merito di essere riuscito a portare sullo schermo una tematica piuttosto ostica e ricca di termini tecnici, trattandola in maniera non convenzionale rispetto a quanto trasposto su altre pellicole che affrontano il medesimo tema.

Attraverso una regia frenetica e ad un uso della cinepresa in continuo movimento, lo stile adottato da McKay cerca di tenere lo spettatore impegnato nella narrazione senza sfociare mai nel narcisismo stilistico, risultando uno dei punti forti della pellicola.

Il regista riesce, nonostante le possibili difficoltà derivate dall’utilizzo di terminologia fin troppo specifica, a coinvolgerci tramite efficaci e ricorrenti cambi di registro dal comico al drammatico, frequenti messe a fuoco rallentate, improvvise rotture della quarta parete e infine ricalcando con la cinepresa il nostro sguardo, dandoci l’impressione di vivere l’azione assieme ai personaggi.

George Miller – Mad Max: Fury Road 

George Miller – Mad Max Fury Road

George Miller con il suo Mad Max: Fury Road sembra aver convinta unanimemente critica e pubblico: a trent’anni di distanza dall’ultimo capitolo, Miller riesuma la saga di Max Rockatansky regalandoci un meraviglioso spettacolo visivo. Servendosi di una regia frenetica che tuttavia mantiene perfettamente un suo filo logico, Mad Max è riuscito a ritagliarsi uno spazio fra i cult action del terzo millennio. Il punto di forza della regia di Miller è il tentativo di recuperare un metodo classico che mette a fuoco l’azione ponendola al centro del frame e rifacendosi ad atmosfere anni ’80 in maniera del tutto realistica, al contrario di molti action movie dell’ultimo periodo che ricorrono a trucchi digitali o tecniche come la shaky cam. Mad Max raggiunge vette di stile estreme pur rimanendo allo stesso tempo perfettamente conforme ad un prodotto action moderno, fissandone addirittura un nuovo standard.

Ritenuto una vecchia conoscenza per l’Academy, Miller è già stato premiato per il suo Happy Feet, anche se mai come regista, e un Oscar in questa categoria sarebbe un ottimo modo per onorarlo.

Alejandro González Iñárritu – Revenant – Redivivo

Alejandro González Iñárritu – Revenant – Redivivo

Nonostante l’impronta originale che ricorre in tutte le pellicole sopracitate, The Revenant – Redivivo di Alejandro González Iñárritu è senza dubbio la pellicola che dal punto di vista registico, assume la valenza autoriale più marcata. Nonostante il regista messicano sia forte del riconoscimento dello scorso anno, sembra non essersi adagiato sugli allori a godersi la vittoria offrendoci, anche questa volta, una regia acrobatica che vanta numerosi virtuosismi.

Dopo una vittoria del Directors Guild Award e un Golden Globe, la pellicola che presumibilmente strapperà l’Oscar nella categoria Miglior Film, si avvale di una regia altrettanto imponente. Grazie all’uso di una stedycam che si fa personaggio invisibile nel seguire a stretto contatto i protagonisti, Iñárritu si concede moltissimi piani sequenza ai quali ci aveva già largamente abituato con il suo precedente Birdman, confezionando in questo modo una pellicola di incredibile fattura che cerca volutamente di eccedere in realismo.

Proponendo sequenze da antologia e lasciando spesso la parola alla sola natura, l’ambizione del regista nel voler creare immagini estreme tramite l’abbondanza di virtuosismi tende tuttavia a soffocare e appesantire la narrazione, risultando in una regia a tratti fine a sé stessa.

Per critica e pubblico Iñárritu e il suo The Revenant sembrano essere già sul podio dei vincitori ma chi sa che quest’edizione non riservi qualche piacevole sorpresa. Dopo aver trionfato lo scorso anno con Birdman infatti, il regista messicano sembra essere vicinissimo a coronare un primato finora appartenuto solo a John Ford e Joseph L. Mankiewicz, diventando così il terzo regista premiato dall’Academy con due premi consecutivi per la regia. Per il momento, non ci resta che attendere la kermesse degli Oscar, che si terrà la notte del 28 febbraio.

Il caso Spotlight: recensione del film con Mark Ruffalo

In Il caso Spotlight siamo nella primavera del 2001, il disastro delle Torri Gemelle di New York sarebbe purtroppo arrivato a breve, cambiando per sempre la storia contemporanea. Nella redazione del The Boston Globe, storico giornale di Boston per l’appunto, nel Massachussetts, c’è aria di fermento, fra giornalisti che lasciano e nuovi direttori che arrivano. Proprio in questo marasma organizzativo la piccola rubrica Spotlight, interamente dedicata a cronache giudiziarie locali e gestita da soli quattro redattori, ha l’occasione di rimettersi a lucido dopo anni di gloria altalenante.

Alle cronache sembra infatti tornare un caso vecchio di qualche anno ma sempre attuale, delicato e scottante: chiesa, preti pedofili e bambini abusati nella diocesi locale. La sfida è ripescare dal fango tutti i dettagli sommersi, le prove sotterrate, consegnare finalmente giustizia e verità alle vittime degli abusi. Una vicenda ovviamente ostracizzata in passato dalle istituzioni ecclesiastiche, da avvocati corrotti e caporedattori poco audaci, della quale non parleremo in questo articolo per lasciare intatta l’esperienza della sala. Thomas McCarthy, attore, regista e scrittore americano, padrino del capolavoro Pixar Up, dona nuova linfa al cinema d’inchiesta statunitense ripescando una storia tanto vera quanto drammatica.

il caso spotlightParliamo infatti di avvenimenti realmente accaduti, di decine di preti coinvolti e migliaia di giovani vittime, di un’indagine complicata e dall’altissimo valore morale che nel 2003 valse al The Boston Globe il Premio Pulitzer per il servizio reso alla comunità. Su grande schermo il risultato è semplice e sorprendente, poiché tecnicamente parliamo di un’opera lineare, senza tecnicismi superflui, eppure capace di catturare l’attenzione dello spettatore per 127 minuti. Tutto grazie ad una sceneggiatura costruita con piglio autoriale, solida, sempre bilanciata e con dialoghi degni della migliore letteratura di genere, in grado di appassionare senza ricorrere a scorciatoie, a cambi di ritmo repentini, alla spettacolarizzazione della tragedia. Gli argomenti sono infatti trattati nella maniera più delicata possibile, rispettosa sia delle vittime che dei carnefici, spetta al pubblico e alla storia giudicare.

Ovviamente Il caso Spotlight è un film che concentra tutte le sue forze sullo script e sui dialoghi è nulla senza un cast di eccellenza, ed è qui che entrano in gioco – su tutti – Mark Ruffalo, Rachel McAdams e Michael Keaton. Misurati, profondi, affaticati, trionfanti, con addosso ancora il peso degli anni 90, vederli sullo schermo liberi dalle meccaniche dei grandi blockbuster è un piacere autentico. Accanto a loro anche Stanley Tucci, ancora una volta schiacciato dalla “maledizione” del ruolo marginale, e Liev Schreiber, nei panni dell’editor dallo sguardo di ghiaccio al quale si deve il merito dell’indagine. Per capire come reagirà il Vaticano a oltre dieci anni di distanza dai fatti bisognerà aspettare il 18 febbraio, quando BiM Distribuzione distribuirà Il caso Spotlight nel nostro Paese.

Uscite al cinema del 18 febbraio 2016

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uscite al cinemaDeadpool di Tim Miller: Basato sul personaggio dell’eroe più anticonvenzionale della Marvel Comics, Deadpool racconta la storia di Wade Wilson, partendo dal suo passato come ex membro delle forze speciali che, dopo essere stato sottoposto a un esperimento illegale che gli dona poteri di guarigione accelerata, diventa un mercenario adottando l’alter ego Deadpool. Armato con le sue nuove abilità, e con un cinico e contorto senso dell’umorismo, Deadpool dà la caccia all’uomo che ha quasi distrutto la sua vita. Deadpool è una figura unica nel Marvel Universe. Fabian Nicieza e Rob Liefeld lo hanno creato dandogli un atteggiamento spesso non supereroistico. Una controparte sarcastica degli eroi e dei cattivi che si sentono superiori a tutti e che popolano gli altri fumetti della Marvel. Deadpool spara costantemente battute taglienti e rompe la “quarta parete” rivolgendosi al suo pubblico.

Fuocoammare di Gianfranco Rosi: Nel suo viaggio intorno al mondo per raccontare persone e luoghi invisibili ai più, dopo l’India dei barcaioli (Boatman), il deserto americano dei drop-out (Below Sea Level), il Messico dei killer del narcotraffico (El Sicario – Room 164), la Roma del Grande Raccordo Anulare (Sacro Gra), Gianfranco Rosi è andato a Lampedusa, nell’epicentro del clamore mediatico, per cercare, laddove sembrerebbe non esserci più, l’invisibile e le sue storie. Seguendo il suo metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull’isola facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa raccontando i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti. Da questa immersione è nato Fuocoammare. Racconta di Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un’isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.

Il caso Spotlight di Thomas McCarthy: Il caso Spotlight racconta la storia del team di giornalisti investigativi del Boston Globe soprannominato Spotlight, che nel 2002 ha sconvolto la città con le sue rivelazioni sulla copertura sistematica da parte della Chiesa Cattolica degli abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali, in un’inchiesta premiata col Premio Pulitzer. Quando il neodirettore Marty Baron arriva da Miami per dirigere il Globe nell’estate del 2001, per prima cosa incarica il team Spotlight di indagare sulla notizia di cronaca di un prete locale accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di trent’anni. Consapevoli dei rischi cui vanno incontro mettendosi contro un’istituzione com la Chiesa Cattolica a Boston, il caporedattore del team Spotlight, Walter “Robby” Robinson, i cronisti Sacha Pfeiffer e Michael Rezendes e lo specialista in ricerche informatiche Matt Carroll cominciano a indagare sul caso. Via via che i giornalisti del team di Robinson parlano con l’avvocato delle vittime, Mitchell Garabedian, intervistano adulti molestati da piccoli e cercano di accedere agli atti giudiziari secretati, emerge con sempre maggiore evidenza che l’insabbiamento dei casi di abuso è sistematico e che il fenomeno è molto più grave ed esteso di quanto si potesse immaginare.

Onda su Onda di Rocco Papaleo: Ruggero (Alessandro Gassmann) è un cuoco solitario e Gegè (Rocco Papaleo) un esuberante cantante che deve raggiungere Montevideo per un concerto, occasione imperdibile per il suo rilancio. All’inizio tra i due non corre buon sangue, ma un evento inaspettato li costringerà ad una amicizia forzata. Nella capitale uruguagia li accoglierà una donna, Gilda Mandarino (Luz Cipriota), l’organizzatrice dell’evento. Ma non tutto andrà come previsto…

The Danish Girl di Tom Hooper: Copenhagen, primi anni 20. L’artista danese Gerda Wegener dipinge un ritratto del marito Einar vestito da donna. Il dipinto raggiunge grande popolarità e Einar inizia a mantenere in modo permanente un’apparenza femminile, mutando il suo nome in Lili Elbe. Spinto da ideali femministi e supportato dalla moglie, Elbe tenta di effettuare il primo intervento per cambio di sesso da uomo a donna. L’intervento avrà grosse ripercussioni sul suo matrimonio e sulla sua identità.

Zootropolis di Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush: Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo. Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Cinquanta sbavature di Nero di Michael Tiddes: Dai produttori di Scary Movie e Ghost Movie, la commedia diretta da Michael Tiddes (Ghost Movie, Ghost Movie 2) e interpretata da Marlon Wayans (Scary Movie, Ladykillers, White Chicks, Ghost Movie) prende di mira la trilogia erotica delle 50 sfumature, in particolare lo “scandaloso” 50 sfumature di grigio, non risparmiando però altri cult di genere come Magic Mike, Django e Nymphomaniac. Le gag si snodano tra improbabili giochi erotici, incontri eccentrici e situazioni paradossali. Il milionario maniaco del controllo Christian Black introduce la timida studentessa universitaria Hannah Steele al mondo del “romanticismo”, dopo che lei lo intervista per il giornale scolastico. Il loro rapporto esilarante e vizioso prosegue, nonostante le notevoli carenze amatorie di Christian e le eccessive stranezze della razzista madre adottiva Claire (Jane Seymour), il fratello superdotato Eli e la ninfomane compagna di stanza di Hannah, Kateesha.

Jeremy Irons definisce “straordinario” il Batman di Ben Affleck

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Protagonista dei junket di Race, biopic in cui interpreta Jesse Owens, Jeremy Irons ha avuto modo di parlare, molto brevemente, di Batman v Superman Dawn of Justice.

L’attore, che nel film interpreta Alfred Pennyworth, ha dichiarato in merito al Batman di Ben Affleck: “Lui è straordinario, davvero straordinario, e Zack Snyder il regista ha una visione fantastica. Penso che il pubblico si divertirà parecchio.” Irons ha poi aggiunto che spera che Batman v Superman Dawn of Justice possa essere un film che i fan vorrebbero vedere più di una volta la cinema.

GUARDA IL TRAILER FINALE ITALIANO DEL FILM

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Qui di seguito la trama ufficiale del film:

“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e SupBatman v Superman - Copiaerman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

Man of Steel: l’armatura ispirata al Medioevo

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Mentre cresce l’attesa per Batman v Superman di Zack Snyder, oggi vi segnaliamo questa chicca su Man of Steel, ovvero l’armatura progettata da Samuel lee ispirata a quelle viste nel film ma con una matrice molto più orientata verso quelle di epoca medioevale. Che ne pensate?

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Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer.

Batman v Superman - Copia“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

 In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

Fonte

 

Ritorno al Futuro: Doc e i libici nel prequel fan made

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Arriva da Tyler Hopkins un trailer fan made di un ipotetico prequel di Ritorno al futuro, dove protagonisti sono Doc Brown e i libici e intitolato  1.21 gigawatt.

Via GT

Batman v Superman avrebbe solo il 32% di possibilità di avere successo?

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Sembra quasi che alla Marvel qualcuno stia finanziando segretamente una campagna di boicottaggio per Batman v Superman Dawn of Justice. Ma dal momento che i film Marvel non hanno certo bisogno di danneggiare la “concorrenza” per essere certi del proprio successo, è chiaro che si tratta soltanto di qualcuno che ha voglia di scherzare, anche se si trova di fronte l’epicità garantita da uno scontro che vedrà confrontarsi il Crociato Incappucciato e l’Uomo d’Acciaio.

L’ultimo rumor emerso a creditare il progetto della Warner Bros, sicuramente sulla carta rischioso ma che merita comunqeu il beneficio del dubbio, vorrebbe degli scienziati che hanno calcolato al computer le possibilità di Batman v Superman di avere successo.

Usando dei dati ricavati dall’analisi di 2506 film usciti tra il 2000 e il 2010, il programma avrebbe analizzato tutto del film, dal budget, alla data d’uscita, ricavando un risultato impressionante. Secondo i calcoli infatti Batman v Superman Dawn of Justice avrebbe solo il 32% di possibilità di avere successo (economicamente parlando).

È chiaro che si tratta di un’operazione pretestuosa e superflua, dal momento che, anche solo per curiosità, il film porterà tantissima gente in sala. Certo ci è difficile prevedere se la Warner arriverà al miliardo, ma è certo che le possibilità di successo del film sono molto più alte.

GUARDA IL TRAILER FINALE ITALIANO DEL FILM

Qui di seguito la trama ufficiale del film:

Batman v Superman - Copia“Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.

Ricordiamo che Batman v Superman Dawn of JusticeZack Snyder è stato scritto da Chris Terrio, da un soggetto di David S. Goyer. In Batman v Superman saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: Amy AdamsLaurence FishburneDiane LaneJesse EisenbergRay Fisher, Jason Momoa e Gal GadotBatman v Superman Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.

Fonte

Emma Watson nel nuovo trailer di Colonia

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Guarda il nuovo trailer di Colonia, il thriller diretto dal premio Oscar Florian Gallenberger che vede protagonista Emma Watzon, al affianco di Daniel Brühl e Mikael Nyqvist.

Leggi la recensione del film Colonia

LEGGI ANCHE: Emma Watson alla premiere di Berlino di Colonia

Emma Watson (Regression) e Daniel Brühl (prossimamente in Captain America Civil War) interpretano Lena e Daniel, una giovane coppia che resta drammaticamente invischiata nel golpe militare in Cile nel 1973. Ispirato a fatti realmente accaduti, il film racconta l’odissea di Lena che pur di liberare il fidanzato, rapito dalla polizia segreta di Pinochet, si spinge in una zona invalicabile e pericolosa, chiamata Colonia Dignidad, ed entra nella setta cripto-fascista guidata dall’inquietante ministro Paul Schäfer (Michael Nyqvist).

Ron Howard dirigerà il Pinocchio con Robert Downey Jr.

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Le ultime notizie che avevamo in merito risalivano al luglio dello scorso anno, ma adesso sembra che il progetto di Pinocchio con protagonista Robert Downey Jr. abbia finalmente trovato un regista. Si tratta infatti di Ron Howard, che, come annuncia The Tracking Board, prenderà le redini del progetto da tanto tempo in cantiere.

La storia di Pinocchio è nata alla fine del XIX secolo dalla mente di Carlo Collodi, che nel 1881 pubblico Le Avventure di Pinocchio. Tutti sappiamo che la Disney, nel 1940, realizzò il classico animato e al momento è stato dichiarato dalla Casa di Topolino che è in sviluppo un film in live action ispirato a quella storia, mentre Guillermo Del Toro ancora spera di realizzare il suo Pinocchio in stop-motion 3D.

Indimenticabile per noi italiani è lo sceneggiato Rai, Le avventure di Pinocchio, diretto da Luigi Comencini, con Nino Manfredi nei panni di Geppetto, Gina Lollobrigida in quelli della Fata Turchina e Franco e Ciccio in quelli del Gatto e la Volpe.

I dettagli del film sono ancora pochi ma si pensa che il protagonista della storia non sarà il burattino ma il suo creatore, Geppetto, interpretato appunto da Robert Downey Jr, alla disperata ricerca del suo figlio disperso.

Ron Howard ha di recente portato al cinema Heart of The Sea – La vera storia di Moby Dick, mentre lo vedremo di nuovo al cinema il prossimo 16 ottobre con Inferno, terzo film che racconterà le avventure del professor Robert Langdon (Tom Hanks) nato dalla fantasia di Dan Brown.

Pinocchio è prodotto dalla Imagine Entertainment e da Dan Jinks, Robert Downey Jr. e Susan Downey.

Fonte: CS

Rings, sequel di The Ring, posticipato a Halloween

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Ancora una volta la Paramount Pictures ha posticipato il sequel di The Ring, Rings. Pianificato all’inizio per il primo aprile, il film horror punterà adesso al week end di Halloween con un’uscita il 28 ottobre. Intanto il film di Richard Linklater, Everybody Wants Some, è stato anticipato. Il sequel spirituale di Dazed and Confused è stato infatti posizionato il primo aprile, due settimane prima di quanto inizialmente previsto.Rings sequel

In Rings ci sarà Alex Roe, nei panni di Holt, un giovane che si allontana dalla sua ragazza, Julia (Matilda Lutz), dopo aver guardato il celeberrimo video per il quale la serie è ben nota. Nel film ci sarà anche Johnny Galecki, il noto Leonard di The Big Bang Theory.

Distribuito nel 2002, The Ring era il remake in lingua inglese di Ringu, capolavoro horror del giapponese Hideo Nakata, targato 1998. Nella storia, la visione di una videocassetta causava, dopo sette giorni, la morte di colui o colei che aveva visto il detto video. Ringu ha avuto tre sequel in giapponese, mentre il film diretto da Gore Verbinski ha avuto un solo sequel nel 2005 diretto proprio da Nakata, il titolo era The Ring Two.

Sappiamo che un personaggio chiave tornerà nel film. Il film è diretto da F. Javier Gutiérrez, mentre alla sceneggiatura c’è il premio Oscar Akiva Goldsman che si è basato su una prima stesura di David Loucka.

Fonte: CS

Jaimie Alexander su Wonder Woman: “Nessuno migliore di Linda Carter”

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Jaimie Alexander poteva essere Wonder Woman, ma chiaramente i suoi contratti con la Marvel epr il ruolo di lady Sif non le hanno permesso di ottenere il ruolo. Tuttavia l’attrice protagonista di Blindspot non sembra essere triste per questo dal momento che tornerà a essere Lady Sif in Thor Ragnarok e avrà la possibilità di esplorare ancora il ruolo: “Amo sinceramente Lady Sif. Ogni volta che la interpreto ho la possibilità di raccontare un pezzetto in più della sua storia, ed è interessante vedere come personaggi come Jane non hanno backstory, mentre Sif ha un passato così ricco, raccontato in fumetti che esistevano molto prima che io cominciassi a interpretarla. Penso di essere un po’ di nicchia per questo”.

Jaimie AlexanderMa cosa ha da dire su Wonder Woman? “Non sono affatto dispiaciuta. Sono eccitata di vedere cose Gal Gadot farà con questo ruolo. Io ero una delle poche scelte ovvie per la parte, ma non sarebbe mai accaduto. Sono sotto contratto con la Marvel e sarebbe stato strano. Sif è, a modo suo, la Wonder WOman della Marvel. Sono entrambe eterne, con armatura e spada, e hanno abilità speciali; la fisicità del ruolo è molto simile. La cosa che davvero mi piace in merito alla Marvel è che cominciano col mostrare un personaggio smagliante nel suo costume ma tutto questo è secondario rispetto a ciò che il personaggio è davvero nel profondo. E questa è una cosa che non sono riuscita a trovare nei fumetti DC. So che è una dichiarazione pesantema è una mia esperienza. Sono fan dei fumetti, ne ho letti molti. Mi piacciono i Marvel, e non lo dico solo eprché sono nei film di Thor. Ho sempre gravitato intorno ai personaggi Marvel. Naturalmente ho amato molto Linda Carter come Wonder Woman; non ci sarà mai una Wonder Woman migliore. Ero una grande fan di Sigourney Weaver. Walt Simonson mi disse che la sua versione di Lady Sif era stata modellata dopo che aveva visto Sigourney in giro per New York in un cappotto rosso. Ho pensato che fosse perfetto, perché lei è la mia attrice preferita”.

Ritroveremo Jaimie Alexander nei panni di Lady Sif in Thor Ragnarok.

Thor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel film torneranno, confermati per adesso, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Cate Blanchett, Jaimie Alexander, Mark Ruffalo e Anthony Hopkins.

La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

Zootropolis: Shakira, Jason Bateman e kristen Bell alla premiere [Foto]

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Si è tenuta a Los Angeles la premiere mondiale di Zootropolis, il nuovo film d’animazione Disney da oggi anche nelle sale italiane. Alla premire presenti il cast delle voci composto da Jason Bateman, kristen Bell, Shakira e molti altri.

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ZootropolisLa trama di Zootropolis è la seguente: nella città di Zootopia, dove la volpe dalla lingua sciolta Nick Wilde sta organizzando grandi cose, deve fuggire quando viene incastrato per un crimine che non ha commesso. Il miglior poliziotto di Zootopia, il coniglio moralista Judy Hopps, è sulle sue tracce, ma quando entrambi diventano bersaglio di una cospirazione, saranno costretti a collaborare insieme.

Zootropolis arriverà al cinema dal 18 Febbraio 2016.

Zootropolis Diretto da Byron Howard (Rapunzel, Bolt) e Rich Moore (Ralph Spaccatutto) e co-diretto da Jared Bush, Zootopia arriverà al cinema il 4 marzo 2016.

Keira Knightley sarà Caterina la Grande per Barbra Streisand?

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Keira KnightleyKeira Knightley ha un nuovo progetto in cantiere e no, non si tratta di Deadpool! Secondo l’Hollywood Reporter l’attrice sarebbe la front runner per il ruolo di Caterina la Grande nel biopic che sarà diretto da Barbra Streisand. Scritto da Kristina Lauren Anderson, il film era stato inserito nella lista nera delle sceneggiature non realizzate del 2014 con la seguente descrizione:

Sophia Augusta prende il controllo della sua vita, del suo matrimonio e del suo regno diventando la più amata e celebrata monarca di tutta la storia della Russia: Caterina la Grande.

Barbra Streisand, due volte premio Oscar come attrice, ha debuttato alla regia nel 1983 con Yentl, in cui era anche protagonista. Nel 1991 ha poi diretto Il principe delle maree e nel ’96 L’amore ha due facce. Questo progetto la vedrà tornare dietro la macchian da presa dopo più di vent’anni.

La storia di Caterina la Grande è stata già raccontata al cinema. Marlene Dietrich la interpretò per Josef von Sternberg nel 1934 in L’Imperatrice Caterina. Più di recente, nel 1996, Catherina Zeta-Jones l’ha interpretata in una miniserie tv, Caterina la Grande.

Per quanto riguarda Keira Knightley, inutile dire che l’attrice inglese sembra adatta al ruolo, se non altro perché prevederà dei costumi elaborati d’epoca che lei indossa notoriamente molto bene, come la sua passata filmografia ricorda. L’abbiamo vista di rcente in Everest, mentre nel suo futuro c’è la partecipazione a Collateral Beauty, con Will Smith, che arriverà il 16 dicembre al cinema.

Berlino 2016: Des nouvelles de la planète Mars recensione del film di Dominik Moll

François Damiens e Vincent Macaigne sono due dei volti più noti del cinema francese contemporaneo. Grottesco e tutto d’un pezzo il primo, abile nel subire i colpi come un novello Buster Keaton, trasandato e fatalista il secondo, fedele adepto della religione del “Chi vivrà vedrà”. Vista la loro completa diversità dal punto di vista caratteriale e recitativo, è geniale metterli insieme nello stesso film; è stato il colpo di genio di Dominik Moll (Lemming) in Des nouvelles de la planète Mars (Notizie dal pianeta Marte), un lavoro fuori dagli schemi ma estremamente ‘francese’ nello spirito. I nostri cugini d’oltralpe, nonostante le leggende metropolitane e i cliché di sorta, sono spesso dei gran giocherelloni, amano l’ironia spinta e il surreale; anche se non sempre riescono a prendersi in giro, adorano scherzare sul mondo e le sue meccaniche.

201613696_2Per questo il pianeta Marte del titolo è in realtà soltanto il nome del protagonista, Philippe Mars, un impiegato che ha a che fare tutti i giorni con un lavoro ripetitivo, una moglie che lo ha lasciato, un figlio che sta entrando nella complicata età della pubertà e una primogenita più grande che ha già problemi di cuore (in senso sentimentale). Guardando i cubicoli che contengono le scrivanie, su cui molte persone ogni giorno restano chine per otto ore al giorno, viene da pensare a una piccola gabbia dorata, splendente per via del lavoro – che in ogni caso nobilita l’uomo – ma pur sempre una prigione fatta di sbarre di ferro. È quasi normale che qualcuno, pervaso da una insana lucidità, dia di matto e sfasci tutto con una mannaia – con la quale inoltre tenta di sfregiare il suo stesso capo. Chi meglio di Macaigne sarebbe stato in grado di interpretare il folle, il rivoluzionario, il sognatore?

Da quando il suo personaggio finisce, per motivi che vi lasciamo scoprire con la visione del film, a dormire sul divano del nostro affezionato e sfortunato Philippe Mars, la vita di quest’ultimo cambia radicalmente. Attraverso una serie di sfighe cosmiche, tutte le pedine della pièce iniziano a comprendere la realtà, ad accettare le varie sfaccettature della vita, le delusioni, i rimpianti, le occasioni perse ma soprattutto quelle che hanno da venire. Il risultato è un lavoro di certo non solenne, da manuale del cinema, ma estremamente divertente, intelligente, leggero e allo stesso tempo impegnato, pronto a far riflettere il suo pubblico. La società che abbiamo creato del resto ha il vizio di annientare la nostra creatività, di chiuderci dentro grosse tute da astronauta dentro le quali pensiamo di svolgere il nostro compito. Fuori invece il mondo, nella sua naturalezza, continua a girare, non sarebbe male farvi un giro di tanto in tanto.

Deadpool: un ‘enorme’ link ai Marvel Studio nel nuovo concept

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Da oggi Deadpool invaderà le sale italiane con le sue battute e le sue parolacce, ma un nuovo concept dagli Stati Uniti ci rivela un dettaglio, neanche troppo piccolo, che l’attento spettatore può certamente cogliere e che costituisce un link importante tra il film Fox e i prodotti Marvel Studio.

SEGUONO SPOILER

LEGGI LA RECENSIONE DI DEADPOOL

Nella gallery a seguire potete vedere un concept di Deadpool che mostra chiaramente l’Elivelivolo usato dallo SHIELD in The Avengers! Il sito io9 ha intercettato l’artista autore del concept, Emmanuel Shiu, che ha raccontato che gli è stato chiesto di ridisegnare l’elivelivolo in modo tale che sembrasse il più diverso possibile da quello in The Avengers. Quindi si tratta effettivamente dello stesso Elivelivolo, anche se non si poteva certo utilizzare lo stesso modello adottato dai Marvel Studios. Che sia un segnale di una tregua tra Fox e Marvel? Di seguito il disegno:

Guarda il secondo trailer del film

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Il primo film in stand-alone dedicato al mercenario chiaccherone promette un’ enorme dose di politicamente scorretto pronta ad abbattersi sul pubblico all’uscita in sala, il 4 Febbraio. “Questo film funziona tranquillamente all’interno dell’universo X-Men” ha dichiarato Reynolds ad Empire, “ma non per questo include la sensibilità dei film dedicati ai mutanti. deadpool-posterÈ come prendere un personaggio degli X-Men, imbottirlo di LSD e rispedirlo su schermo.”

A proposito di X-Men: chi ha visto il trailer avrà notato che la presenza dei mutanti su schermo sarà decisamente corposa. Andre Tricoteux sostituisce Daniel Cudmore nei panni di Colossus, ed appare nella nuova immagine rilasciata da empire pochi minuti fa a fianco di un Deadpool che pare intento a rompere la quarta parete.

Vi ricordiamo che in  Deadpool ci sono confermati con Ryan Reynolds anche Morena Baccarin, T.J. Miller, Ed Skrein, Gina CaranoDeadpool è scritto da Paul Wernick e Rhett Reese, diretto da Tim Miller e sarà nei cinema USA dal 12 febbraio 2016.

Chris Evans e Kevin Feige sul tormento di Cap in Civil War

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Chris Evans Kevin FeigeChris Evans è molto eccitato all’idea che presto il mondo vedrà Captain America Civil War, film che nonostante preveda la presenza di quasi tutta la scuderia Marvel, lo vede comunque protagonista indiscusso.

Ovviamente, anche se in Captain America Civil War saranno schierati molti eroi l’uno contro l’altro, il conflitto principale sarà quello tra Steve Rogers e Tony Stark.

“Sarà eccitante vedere un ragazzo che è notoriamente altruista e ottimista cme Steve scendere a patti con il tradimento, l’egoismo e la frustrazione. Ci sono eventi e persone, nella sua vita, che lo mettono alla prova, che lo provano e lo forzano a rivalutare chi è e che cosa vuole dalla sua vita – ha dichiarato Chris Evans – Anche se ci sono molti personaggi, il focus è su Steve e sul suo conflitto. Specialmente il conflitto che si crea con Tony Stark”.

Intanto, Kevin Feige, presidente dei Marvel Studio, aggiunge: “Abbiamo visto questo conflitto arrivare. Gli indizi c’erano. Quando guardi gli altri film vedi in che modo Cap e Iron Man combattono i cattivi insieme, spalla a spalla, ma allo stesso tempo hanno delle differenze. E ci sarà qualcosa che accade nel mondo che alla fine li dividerà”.

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In Captain America Civil War lo schieramento di Cap sarà formato da Bucky, Falcon, Ant-Man, Agente 13 e Occhio di Falco. Quello di Iron Man invece da Vedova Nera, War Machine, Black Panther e Vision. Al momento non è ancora chiaro che parte prenderanno Spider-Man e Scarlet Witch.

In attesa di nuovi dettagli in merito ricordiamo che Captain America: Civil War sarà diretto da Anthony Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel BruhlCaptain America Civil War arriverà nelle sale italiane il 4 maggio 2016.

Fonte: CBM

Elodie Yung protagonista della clip di Gods of Egypt

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gods of egypt elodie yungElodie Yung, che vedremo nella seconda stagione di Daredevil nei panni di Elektra, è la protagonista della clip di Gods of Egypt che vi mostriamo di seguito.

Il film è diretto da Alex Proyas e trai protagonisti figurano Gerard Butler e Nikolaj CosterWaldau nei panni, rispettivamente, Set e Horus.

GUARDA IL TRAILER UFFICIALE ITALIANO

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Gods of Egypt è diretto da Proyas e si basa su una sceneggiatura scritta da  Proyas, insieme a  Matt Sazama e Burk Sharpless.

Trama: Magico, mostri, dei e follia regnano nei palazzi e nelle piramidi della valle del Nilo in questo film action d’avvenura ispirato alla mitologia classica dell’Egitto. Con la sopravvivenza del genere umano in bilico, un eroe inaspettato intraprende un emozionante viaggio per salvare il mondo e salvare il suo vero amore. Set (Gerard Butler), lo spietato dio delle tenebre, ha usurpato il trono d’Egitto, facendo precipitare l’impero, una volta pacifico e ricco, in caos e conflitti. Con pochissimi ribelli eroici che si contrappongono al selvaggio governo di Set, Bek (Brenton Thwaites), un mortale audace e provocatorio, arruola l’aiuto del potente dio Horus (Nikolaj CosterWaldau) in un’improbabile alleanza contro il signore del male. Dato che la loro battaglia mozzafiato contro Set e i suoi scagnozzi ha luogo nell’aldilà, sia gli Dei che i mortali devono superare prove di coraggio e di sacrificio se sperano di prevalere nello spettacolare scontro finale.

La data di uscita nelle sale cinematografiche di Gods of Egypt è prevista per il 25 febbraio 2016 anche in 3D.

Fonte